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INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRISTIANA (1-111 SEC.

):
LE VIE DELLA SALVEZZA*

Introduzione
Nei secoli 1-111, all'intemo dell'Impero romano, le grandi metropoli,
Roma, Antiochia, Alessandria, Edessa, Atene, elaborano nuovi progetti
finalizzati a risolvere il problema dell'uomo, deI mondo e di Dio. Le
tre grandi religioni, paganesimo, giudaismo, cristianesimo, vi predo-
minano, ma nell'ampio scenario deI tempo si assiste alla diffusione
di religioni dei misteri, come i culti di Iside edella grande madre
Cibele, con attenzione maggiore da parte delle donne, e i misteri di
Mitra, cui sono sensibili specie i soldati. Mentre le classi colte sono
attratte dall'ermetismo, quelle popolari, come quelle benestanti, sono
sedotte dalle pratiche magiehe, presenti nella stessa corte imperiale.
Questo ampio spettro e attraversato dalla riflessione religiosa,
che mira astabilire un rapporto diretto con la divinita, sia sul
terreno teurgico, per strappare al dio un particolare interesse, sia
sul terreno speculativo, che colloca l'uomo faccia a faccia con Dio.
E cosi che le tre grandi religioni si aprono a nuove correnti:
l'ebraismo di lingua greca subisce l'influsso delle interpretazioni
allegoriche della filosofia neoplatonica, che permettono a Filone
un'esegesi allegorica, per non parlare di ebrei, in ambito greco, che
nei confronti della rigida osservanza sinagogale optano per un ebraismo
piu spiritualizzato. 11 cristianesimo fuori della Palestina si schiude
all'ellenismo al ritmo di un'attenta inculturazione, pervenendo nel 11-
111 secolo ad Alessandria con Clemente e Origene alle sue espressioni
piu alte.
11 genere letterario della controversia oratoria edella libellistica
letteraria raggiunge il pubblico, dando vita ad una propaganda vivace.

* Relazione tenuta al XXXIV Incontro di studiosi dell'antichita cristiana, Roma,


5-7 maggio 2005, Pagani e cristiani alla ricerca della salvezza (Secoli 1-111), presso
l'Insitutum Patristicum Augustinianum, ma, per un disguido, non pubblicata
negli Atti [Studia Ephemeridis Augustinianum 96] Ron1a 2006.
6 O. PASQUATO

Entro questo quadro gli uomini deI tempo, spinti da volonta di


ricerca della salvezza, si iniziano a religioni e Inisteri diversi.

I. Iniziazione nel paganesimo


1.1. In generale
In primo luogo, nelle religioni tradizionali pagane la formazione
religiosa ha luogo in famiglia senza speciali passaggi 0 disposizioni
per entrare nella religione, 0 una formale confessione di fede religiosa.
Normalmente un individuo assume la religione della comunita etica
o politica di appartenenza. Pertanto le religioni tradizionali non
conoscono alcun rito di iniziazione.
Nei culti deHo Stato senza nonne istituzionalizzate per la trasmissione
della conoscenza religiosa, sembra non vi fossero particolari norme
di istruzione dei nuovi adepti. 1
Pero, uno specifico e prezioso esempio di istruzione religiosa
pagana nella scuola offre Stazio aRoma. Egli intende trasferire le
tradizioni religiose (patrum vestigia) dagli ambiti di culto, deI diritto
sacro e deHa divinazione ai fanciulli, ai quali sono accessibili importanti
uffici sacerdotali romani. Quanto ai contenuti e ai metodi la fonte
(Stazio, Silvae 5, 3, 176-184) non offre chiave alcuna di lettura. Forse
vengono posti a base come testi, un manuale 0 un poema didascalico.
e vengono offerte spiegazioni come enarratio histariarum. Quale manuale
d'insegnamento anticristiano Massimino Daia deve avere introdotto
nelle scuole gli Atti di Pilato. 2 Al ten tativo di restaurazione deI paga-
nesimo dell'imperatore Giuliano e connessa la professione di una
teologia pagana da insegnare e apprendere. Come a modo di cate-
chismo ufficiale presumibilmente entra in vigore ad opera di Giuliano
il trattato deI filosofo Sallustio, Sugli dei e sul mondo,3 nel tentativo di
instaurare una Chiesa imperiale pagana. 4

1 W. Drews, Katechumenat, in Reallexikon für Antike und Christentum (=

RAG) 20, co!. 498; P. Blumenkamp, Erziehung, in RAC6, co!. 509.


2 Cf. K. Hoheisei, Jesus 111, in RAC 17, co!. 868; Severo d'Antiochia, Dm.

cathedr. 43; PO 36,93.


3 O. Pasquato, in O. Pasquato/H. Brakmann, Katechese, in RAC 20, co!.

490-491; cf G. Rochefort, Saloustios. Des dieux et du monde, Paris 1960, p. XXIV;


A. Lippold, Iulianus I, in RAC 19, co!. 468.
4 Cf. G. Piccaluga, I parametri della salvezza tra mondo classico e pensiero cristiano,

in Pagani e cristiani, pp. 9-20.


INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRISTIANA (1-111 SEC.) 7

In seeondo luogo, quanto aHa iniziazione ai eulti misteriei, notiamo


ehe la diseiplina dell'arean0 5 ne riduee e frammenta la eonoseenza6 •
La diseiplina dell'areano ehe regola il segreto riguarda "il proeesso
eon eui si realizza la presenza eultuale della divinita [... ] gesti saeri e
oggetti eoneernenti devono essere difesi da ogni profanazione".7
La prima dimensione dei misteri e il mistero eome eulto: essi
eonsistono in solennita eultuali, in grado di rendere presenti eon
azioni saere le vieende di una divinita, per farne parteeipi gli
iniziandi (= miste). Essi sono un tipo di religione personale. 8 Dopo
l'iniziazione, l'iniziato entra nell'assoeiazione.
La seeonda dimensione sono le assoeiazioni misteriehe diversifieate,
ehe in genere non s'awieinano al modello eristiano di Chiesa
(ekklesia). "La parteeipazione ai misteri dell' eta elassiea, pur essendo
frutto di una personale seelta, non implieava l'adesione ad una
eomunita, e l'assunzione di partieolari regole di eondotta, sieche
l' esperienza di famigliarita eon gli dei tutelari dei misteri restava
eireoseritta all'ambito eultuale".9 Nei misteri eogliamo la presenza di
un professionista itinerante (earismatieo) dallo stile 'mantieo e teleistieo',
ehe fa deI saero un'arte, e si rifa ad una tradizione di un 'padre'
reale 0 spirituale; vi troviamo il elero deI santuario e un'assoeiazione
'eomune' (koinon), eome i vari collegia e sodalitates romani. Importa
eonoseere i propri padri spirituali, ehe devono venire reeensiti, tra
l'altro, per eonsegnare 10 ieros logos (diseorso divino) in eopia sigillata1o •
Una terza dimensione e rappresentata dalla prassi iniziatiea. E
riehiesta, infatti, una purifieazione per la puritä. rituale eon esoreismi ll ,
abluzioni, purifieazioni eon aequa, fuoeo, zolfo, ventilazione (purifi-

5 Erodoto, Storie, 2,171; Apuleio, Metamo1josi, 11,23.


6 L. Bouyer, Mystenon. Dal mistern alla mistica, Citta deI Vaticano 1998, pp.
34-37; 41-46 (orig. franc. 1986): dai misteri alle Ioro interpretazioni.
7 G. Bornkamm, v. Mystbion, in Grande lessico dei N.T. (= GLNT) , VII,

Brescia 1971, coll. 659-660.


8 W. Burkert, Antichi culti mistenci, Roma 1989, p. 21 (orig. ingl. 1987).

Y G. Sfameni Gasparro, Le religioni dei mondo ellenistico, in Storia delle

religioni, vol. 8: Mondo classico-Europa precristiana, a cura di G. Filoramo,


Laterza 2005, p. 348; cE. Ead., Strategie di salvezza nel mondo ellenistico romano
per una tassonomia storico-religiosa, in Pagani e cristiani, pp. 21-53.
10 Burkert, Antichi culti, p. 48.

11 K. Traede, v. Exorcismus, in RAe7 (1969), coll. 44-58; in ambito pagano;

col 65: prassi antica.


8 O. PASQUATO

cazione negativa) ;12 astensioni sessuali, mortificazioni, digiuni, astensione


da cibi (purificazione positiva); danze, formule, invocazioni,13 atte a
disporre l'individuo a ricevere la manifestazione di Dio. L'inizia-
zione, pertanto, esige un' azione (tirocinio), con parole (istruzione),
finalizzate all'unione mistica dell'iniziando col dio deI mistero. Vi
troviamo, infine, rappresentazioni di rinascita e d'unione con la
divinita col rinvio alle stagioni (morte/rinascita) con toccamento di
oggetti sacri, formule, visione di oggetti estasianti con garanzia di
felicita futura, entusiasmo, causato da danza e rumori assordanti. 14
L'unione col dio ha luogo anche col banchetto sacro, ehe unisee
adepti fra loro e con la divinita. 15
La quarta dimensione segna il punto di arrivo personale dell'ini-
ziato: la salvezza,16 per mezzo dell'assimilazione a Dio, nella certezza
dell'immortalita beata: "Beato colui ehe ha contemplato questo e
poi scende sotterra. Egli conosce la fine della vita, ma conosce anche
l'inizio dato dal dio".17 La salvezza implica tutto ciö ehe l'uomo puö
desiderare. Nel paradosso morte / vita, associato a notte / giorno,
tenebre / luce, nei misteri, non c'e niente di esplicito come in Rm 6,
1-11, in Gv.3 (Nicoderno), in Tit. 3,5 ("bagno di nascita") 0 in Giustino,
1 ApoL 66, 1: 18 delle quattro dimensioni presentate, quella della salvezza
e la piu rilevante 19 .

12 C. Colpe, Mysterienkult und Liturgie. [ ... J, in Id. et alle (edd.), Spätantike

und Christentum [ ... J, Berlin 1992, p. 222.


13 R. Jaeoangeli, Questioni letterarie relative alle 'preces' della liturgia delle ore,

in Eph. Lit. 100 (1986), pp. 420-425: preghiere pagane.


14 J. Quasten, Musik und Gesang in den Kulten der heidnischen Antiken und

christlischeFrühzeit [LQF 25], Münster 1930, pp. 133-141; F. Pfister, Ekstase, in


RAC 4 (1959) eol. 977: Platone e i misteri.
15 W. den Boer et alle (edd.), Romanitas et Christianitas. Festschr. JH. Waszink,

Amsterdam/London 1973, pp. 32-34; H. Caneik-Lindemaier, v. Eucharistie, in


Handbuch realwiss. Grundbegriffe 2 (1990), pp. 347-356; cf. O. Pasquato, Quale
iniziazione perpagani, gnostici e guidei?, in Salesianum 63 (2001), pp. 498-499.
16 Bornkamm, v. Mysterion, eoll. 653-658.

17 Pindaro, Jr. 137 (ed. O. Schröder) .

18 G. Bertram, v. AuJerstehung I [des Kultgottes], in RAC 1, eoll. 919-926.

19 Cf. O. Pasquato, Quale iniziazione, p. 498.


INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRISTIANA (1-111 SEC.) 9

I. 2. In particolare: l 'iniziazione ai misteri di Iside (Apuleio, Met. l. 11)


Anche nel caso dei culti misterici diffusisi nell'ambiente culturale
greco-romano abbiamo pochi documenti a disposizione sulla inizia-
zione ad essi. Possediamo, pero, una fonte peculiare elemento carat-
teristico d'istruzione per l'iniziazione al battesimo nei misteri di
Iside. 20 L 'asino d'oro e la storia dell'anima umana, degradata dalle
passioni, a livello d'un asino (camalitä / sensualitä), che solo mediante
le pratiche iniziatiche e i misteri si redime. Lucio Apuleio, nato a
Madaura, in Africa verso il 125, partecipa a tre iniziazioni, di cui la
prima ai misteri della dea Iside, prima di partire per Roma; la
seconda ai misteri deI dio Osiride, sposo di Iside, aRoma e la terza
nel collegio dei sacerdoti di Osiride. Dopo la metamorfosi da asino
a uomo, Lucio e invitato dal sacerdote a iscriversi "a questa milizia,
cui [... ] sei stato chiamato a votarti [... ] Infatti, quando comincerai
a servire la dea, allora veramente sentirai il frutto della tua liberazione
(fructum tuae libertatis) (Met. 11,15). "L'iniziazione e una morte volontaria
e una salvezza ottenuta per grazia divina" (ivi, 11, 21).
A dire il vero, pero, e con testato il valore di questa fon te; poteva,
infatti, trattarsi in larga misura di una finzione letteraria. 21 Methy
afferma che Iside presso Apuleio e una Persona, dalle tendenze
contraddittorie, costruita letterariamente, che rappresenta un mito
platonico, ma non e oggetto di venerazione religiosa. A favore di
un'ampia attendibilita storica delle descrizioni sono invece storici
piu recenti, come U. Egelhaaf-Gaiser,22 e R. Merkelbach. 23
Apuleio descrive, anzittutto, il felice annunzio dell'iniziazione: il
sacerdote gli dice che e giunto il giorno, in cui "per mezzo di queste
mie mani sarai introdotto ai santissimi segreti dei sacri misteri

20 E il l. 11 (L'asino d'oro), di Metamorphoseon, ed. R. Helm, Lipsia 1955 3 ,


0

trad. ital., a cura di N. Marziano, Milano 1982 4 ; cf. Cl. Moreschini, Apuleio, in
F. della Corte (ed.), Dizionario degli scrittori greci e latini, 1, Settimo Milanese
1988, pp. 104-109; G. Bardy, La conversione al cristianesimo nei primi secoli, Milano
1975, pp. 46-52.
21 Cf. su cio, N. Methy, La divinite supreme dans l'oeuvre d 'Apulie, in Revue

des Etudes Latines 74 (1996), 247-269.


22 In, Kultraeume in roem. Alltag. Das Isisbuch des Apuleius und Ort von

Religion im kaiserzeitlichen Rom, 2000.


23 In, Isis regina - Zeus Sarapis. Die griech. aegyp. Religion nach Quellen

dargestellt, 2001 2 •
10 O. PASQUATO

(piissimis sacrarum arcanis insinueris) (ivi, 11, 22). 11 veeehio 10 eonduee


per mann davanti alla porta deI grande tempio; eelebrato eon il
solito rito la funzione dell'apertura e eompiuto il mattutino servizio
"trasse da un reeesso deI saerario aleuni libri seritti in earatteri in-
eomprensibili (quondam libros litteris ignorabilibus praenotatos): essi in
parte eonsistevano in figure di animali d'ogni speeie, ehe sugge-
rivano in forma abbreviata un piu lungo pensiero (partim jiguris cuiusce
modi animalium coneepti sennonis compendiosa verba suggerentes), in parte
erano segni in forma di nodi, di mote di vitieei fittamente addensati,
ehe proteggevano il testo dalla euriosita dei profani. Da questi libri
egli n1i lesse quali eose dovevano prepararsi per l'iniziazione (ad
usum teletae) " (ivi, 11, 22).
Nella prima iniziazione, il neofito Lueio viene eondotto, da iniziati
adepti, ai bagni, per le abluzioni usuali. 11 saeerdote prega per il
perdono da parte della divinita e asperge eolui ehe viene introdotto
ai misteri eon aequa purifieatriee. Dopo e introdotto di nuovo nel
tempio e "il saeerdote si ferma proprio ai piedi della dea e n1i diede
in segreto (secreto) aleuni eonsigli ehe non mi e leeito riferire (ivi,
11,23); quindi apertamente, in modo ehe tutti udissero, mi ammoni
di tenermi lontano per dieei giorni di seguito dai piaeeri della
tavola, astenendomi dalla carne e dal vino [... ] ed ecco, finalmente,
il giorno destinato al eompimento delle promesse; il saeerdote,
presomi per mano, mi eondusse nel piu reeesso segreto deI santuario".
Poi mi disse: "Aseolta, dunque, senza mostrarti ineredulo, la verita:
mi aeeostai al eonfine della morte e, posto il piede sulla soglia di
Proserpina (accessi confinium morti set calcato Proserpinae limine) , ritomai
indietro attraverso tutti gli elementi; nel mezzo della notte vidi
risplendere di luee folgoran te il Sole (nocte media vidi solem candido
coruscantem lumine) , fui alla presenza degli dei inferi e superi e li
adorai da viein 0 (adoravi de proximo) " (ivi, 11, 23).
Il Lucio di Apuleio, in cambio della protezione divina, che ha saputo
spezzare i legami della cieca Fortuna e 10 ha introdotto nei segreti
deI culto, deve promettere ad Iside la propria esistenza. L"intero
corso' di 'religione personale' che, senza essere definito in termini
di 'conversione' in quanto persiste negli schemi di una devozione
per una divinita particolare all'interno di uno schema politeistico,
tuttavia esprime un'esperienza religiosa assai diverso, per intensita e
qualitit dell'impegno personale, rispetto a quella vissuta nelle tradizionali
INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRISTIANA (I-lU SEC.) 11

pratiche dei culti pubblici nazianali e, a quanta pare, anche degli


stessi misteri di eta classica". 24

Dopo la prima iniziazione, giunto aRoma, Lucio viene a sapere


che se era addentro ai misteri della dea, non era stato ancora iniziato
a quelli dell'invitto Osiride, sposo di Iside, il grande Dio, padre di
tutti gli dei. Fra i due culti c'e una grande differenza e Lucio deve
diven tare servitore anche di quel Dio (ivi, 11, 26). Nella seconda
iniziazione, dopo l'astinenza per 10 giorni da cibi animali, comple-
tamente rasato, e ammesso ai riti notturni deI grande Dio e diviene
un devoto assiduo di quel d uplice rito (ivi, 11, 28).
Ma e nella terza iniziazione che avviene la consacrazione supre-
ma: "[ ... ] otterrai per tre volte ciö che ad altri e appena concesso
una volta e sii infine certo che questo numero e per te garanzia di
eterna felicita" (ivi, 11, 29). Previa astinenza dai cibi animali, prepara
"con una certa abbondanza il necessario per l'iniziazione". La munifica
provvidenza degli dei intanto favorisce sempre piu i suoi guadagni
di avvocato; dopo poco Osiride gli appare esortandolo a continuare
le sue arringhe. Poi, "affinche non amministrassi i suoi sacri riti
(sacris suis), mescolato alla folIa dei fedeli, mi elesse al collegio dei
suoi pastofori, tra i decurioni quinquennali". Rasatosi di nuovo i capelli,
a capo scoperto, si dispone ad adempiere i doveri di quell'antichis-
simo collegio, risalente ai tempi di Silla (ivi, 11, 30).
Come parallelo della prassi cristiana della preparazione al battesimo
e specialmente la collocazione dell'istruzione in un, per cosi dire,
rituale decorso, come anche il rilievo dato aHa segretezza, sacris
initiatus profecto nosti sacram silentii fidem (Met. 3, 15). L'istruzione qui
descritta potrebbe certo venire intesa come traditio di particolari
insegnamenti, cui, perö, non segue, ne in segreto, ne dinanzi alla
assemblea degli altri appartenenti al gruppo, una redditio. Elemento
estraneo all'iniziazione cristiana, ma presente nel caso di Lucio,
sono le spese notevoli richieste ad ogni iniziazione.
Notiamo che se Apuleio ha potuto informare con veridicita, rimane
da vedere se in ciö egli ha potuto essere influenzato da cerimonie di
iniziazione cristiana 0 anche da rituali gnostici.

24 G. Sfameni Gasparra, Le religioni del mondo ellenistico, p. 348.


12 O. PASQUATO

11. Iniziazione nel cristianesimo


11.1. In generale
L'iniziazione cristiana si iden tifica in larga misura col cosiddetto
catecumenato, termine coniato solo nell'eta dell'umanesimo, da
catechumenus / catechoumenos, nel significato di formazione alla vita
della Chiesa, con la preparazione diretta al battesimo. L'idea risale
al verbum katechein all'attivo, 'istruire' e al passivo, 'ascoltare'. Si
riscontrano inoltre i termini audire / audientes, con gli equivalenti
greci, akroaomai (presto orecchio) / akroomenoi. La documentazione
ci permette di individuare come idea di fondo la catechesi, i discorsi
di ammonizione e di esortazione al Vangelo,25 ma anche digiuni,
esorcismi, riti vari. Ci interessiamo qui della conversione dai costumi
pagani edella preparazione al battesimo, in particolare dalla iscrizione
al catecumenato (nomendatio) alla rinuncia a Satana (apotaxis) , im-
mediatamente prima deI battesimo. 2fi
La preparazione al battesimo nella Chiesa antica deve tener conto
delle diverse provenienze religiose di coloro ehe si convertono al
cristianesimo: giudei / monoteisti e pagani / politeisti, nonehe della
diversa estrazione sociale, popolare / colta, povera / ricca. L'accorta
strategia pastorale della Chiesa e segnata dall'idea di inculturazione
della fede: Giustino incarna la connotazione ellenistica e giudaica
insieme, Teofilo d'Antiochia e Clemente Alessandrino quella ellenistica.
A ciö s'aggiungano le vicende storiche, quali il rifiuto deI giudaismo,
la penetrazione progressiva ed efficace delI' evangelizzazione cristiana
tra i pagani, le persecuzioni dei cristiani, infine la tolleranza, seguita
dalla vittoria deI cristianesimo nelI'era costantiniana, non priva di
tentativi di ritorno al paganesimo, quale quello con l'imperatore
Giuliano nella seconda meta deI IV secolo (361-363) .27 E solo il piu
celebre tentativo di restaurazione pagana; altri meno vistosi ce ne
furono, magari sul solo piano letterario, come dimostra la recente

25 A. Knauber, Zur Grundbedeutung der Wortgnlppe katecheo-catechizo, in


Oberrhein. Pastoralbl. 68 (1967), pp. 291-304. Sulla eateehesi antiea cf. O.
Pasquato, Catechesi, in NDPAC I, Genova-Milano, 2006, eoll. 908-933.
26 M. Metzger, Katechumenat, in RAC 20, eoll. 497-498.

27 J. Flammant-Ch. Pietri, La dissoluzione del sistema costantiniano: Giuliano

l'Apostata (361-363), in Storia del cristianesimo, 2, Roma 2000 (orig. franc. 1995).
INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRISTIANA (1-111 SEC.) 13

pubblicazione, a cura di Massimo Guzzo, dell'opera I prodigi/8 con


cui Giulio Ossequente nel V secolo mira arestaurare la tradizione
romana contro il cristianesimo ehe avanza, presentando un ricco
eleneo di meraviglie, tratto dalle Starie di Tito Livio, avvenute tra il
249 e il 12 a.C.: le divinita puniscono, poi perdonano, quando l'uomo
ripara l'errore commesso e torna la pace. 11 tessuto della Chiesa
viene, inoltre, lacerato da numerose eresie e seismi.
Pertan to situazioni e modi di conversione diversi, dando origine
a metodi e forme diverse, permettono di distinguere quattro periodi
della iniziazione cristiana: tempo deI NT; la Chiesa come minoranza
religiosa (11/111 sec.) (iniziazione rigorosa); con sviluppo deI cristiane-
simo dal tempo di Costantino il Grande (IV sec.) (iniziazione meno
severa) e la generalizzazione deI pedobattesimo (V/V! sec.), ehe
causa la scomparsa dell'iniziazione cristiana nel senso della Chiesa
antica~9.

Nel 11/111 secolo in mancanza di uniformita di iniziazione al


battesimo, ciascuna fonte e da considerare distintamente. Risulta
chiaro un duplice esame, dietro la spinta delle apostasie, nel tempo
di persecuzione, uno, all'entrata nel catecumenato e un altro, prima
della preparazione prossima al battesimo. La durata dell'iniziazione
e di due 0 tre anni. Per non compromettere la salvezza data dal
battesimo, si esige la personale e pubblica rinuncia a Satana.
DaUa fine deI 11 secolo e attestata la catechesi,30 ma, per 10 piu,
non ancora limitata ai candidati al battesimo. Una certa autonomia
delle singole Chiese porta a normative distinte, tentando vie diverse
alla salvezza come nel caso deU'iterazione deI battesimo degli eretici
e degli apostati. 11 catecumenato rigorosa deI 11 e III secolo, ne il
protrarre il battesimo a eta piu matura non impediscono un'ampia
apostasia nella persecuzione (249-250) contro i cristiani sotto Decio. 31

2~ Milano 2005, 292 pp.


2Y Sull'idea di educazione cristiana egli organi per impartirla, Ia famiglia
e Ia Chiesa cf. O. SagramoIa, Alle radici delta pedagogia cristiana. Edueazione,
cultura e scuola nel cristianesimo dei primi secoli, Roma 2003, pp. 45-58; G. Groppo,
Edueazione cristiana e eateehesi, Torino 1972.
30 Gii nel NT e riscontrabile forme di catechesi, specie negli Atti degli

Apostoli. Per una visione ampia e profonda deI problema cf. ora, C. Bissoli,
'Va e annuncia' (Me. 5, 19). Manuale di eateehesi lJibliea, Leumann (Torino) 2006.
31 Cf. O. Pasquato, La morle del Romano Pontejiee, in Sede Apostoliea Vacante,

Citta deI Vaticano 2005, pp. 15-50; qui: pp. 28-33: Imperatori romani tra "il
14 O. PASQUATO

11.2. In particolare. 1. Iniziazione cristiana nel segno della 'lu ce '


(Giustino, apologista, 100 ca.-163/167)
Dopo la rieerea deHa verita neHe diverse seuole filosofiehe (Dial.
2, 1-6), Giustino, orientale venuto aRoma, trova nel eristianesimo
"l'uniea filosofia eerta e profieua" (ivi, 8, 1). "Cereai di apprendere
tutte le dottrine, ma solo aderii alle veraei dottrine dei eristiani"
(Acta Iustini Martyris et sociorum 2, 3). Primo tra i eristiani a inserire la
terminologia filosofiea nel pensiero eristiano e a eoneiliare fede e
ragione, e anehe il primo tra gli serittori ecclesiastiei, a eogliere le
implieanze universalistiche deI eristianesimo." 11 momento eulminante
della paideia eristiana e visto nel eonvergere degli autori pagani e
delle Seritture".32
Egli attesta l'impegno della Chiesa per una eateehesi prebatte-
simale, ehe eonduee al rifiuto deI paganesimo. La eateehesi al battesimo
e da lui presentata eome "lavaero per la remissione dei peeeati",
"nell'aequa otteniamo la remissione dei peeeati eommessi prima" (1
Apol. 61; 66); "Cristo [... ] e divenuto anehe prineipio di nuova stirpe,
quella da lui rigenerata attraverso l' aequa, la fede eillegno, quella
ehe possiede il mistero della eroee" (Dial. 138). 11 bagno salvifieo si
attua "nel sangue e nella morte di Cristo, ehe per questo e morto"
(Dial. 13). 11 cristiano prima s'affidava agli ido1i e aHa magia, ora
s'affida a Dio e si eonsaera a lui (1 Apol. 14). 11 battesimo diviene il
punto terminale della vita,33 ehe e rigenerazione: ''Poi vengono eondotti
da noi, dove e'e aequa, e vengono rigenerati (= anaghennesis). 11 bat-
tezzato e un neonato, per 1a naseita da aequa e da Spirito (Gv 3, 5).
Per prima egli qualifiea il battesimo "illuminazione" (photismos):
la nuova ereazione e un'useita dalle tenebre alla 1uee. 11 neobatte-
zzato e ehiamato "illuminato" (1 Apol. 65). L'idea di illuminazione e
presente anehe nei misteri pagani, dove indiea il punto eulminante
dell'iniziazione: l'apparizione della luee (cf illustrari, illustratus, in
greeo photizesthai, photizomenos, nell'iniziazione ai misteri di Iside, in

vento dei barbari" e l'ira degli dei (seconda meta deI 111 sec.). La strategia:
colpire i pastori.
32 P. Siniscalco, Cristianesimo latino e cultura ellenistica, Roma 1988, p. 20;J.

Danielou, Messaggio evangelico e cultura ellenistica, Bologna 1975, pp. 52-62


(orig. franc. 1961).
33 G. Nocilli, La catechesi battesimale ed eucaristica di S. Giustino martire, in

Collectio antoniana, Bologna 1990, p. 93.


INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRISTIANA (I-lU SEC.) 15

Apuleio, Met. 11, 27-29). 11 termine photismos appartiene alla primitiva


tradizione cristiana (Eb 6, 4; 10,32), ma l'uso tecnico di Giustino
puö essere stato ispirato anche dalle religioni misteriche. 34 11 simbo-
lismo cristiano si rifa, comunque, a Cristo "luce deI mondo" (Gv 1,
19). 1 riti battesimali si sono appropriati deI simbolismo della luce
(consacrazione a Cristo da parte deI catecumeno, ehe guarda a
oriente; i neofiti con le fiaccole accese). Tale lavacro e chiamato
'illuminazione', perehe chi accoglie queste verita riceve un'illumina-
zione interore" (1 Apol. 61).35
Nelle religioni misteriche, dove regna la magia, la contemplazione
di oggetti sacri, di gesti simbolici la salvezza e assicurata solo in
seguito a un bagno rituale al termine di una lunga serie di prove e
di purificazioni. Nulla di magico, invece, nel mistero cristiano, anche
se e a seguito immediato deI cammino catecumenale edel lavacro,
ehe il neofita e illuminato ed e in grado di comunicare col mistero
deI corpo edel sangue di Cristo. 36 A questo punto Giustino nella sua
catechesi invita aHa preghiera per ottenere da Dio la grazia ehe "si
aprano le porte della luce", condizione indispensabile per contemplare
Dio (Dial. 7) .37

2. Iniziazione cristiana ai pagani nellinguaggio simbolico 'visivo'


(Teofilo d'Antiochia, 120 ca.-185 ca.)
11 suo scritto, Ad Autolico, in 3 1., sebbene con aspetti di protrettica
e di apologetica, e in se di natura catechetico / missionaria. 38 Pur
non apparendo il termine tecnico 'catechesi', se ne trova la sostanza.
"Sforzati [ ... ] di incon trarti piu sovente con me, affinehe a viva voce
possa imparare accuratamente la verita" (ivi, 2, 38): 'catechesi' e
'istruzione a viva voce sulla verita'; c'e pure il concetto di catechesi
0
come 'conversazione', come definisce il suo 1 libro, una 'on1elia'

34 lvi, p. 100.
35 Cf. G. Filoramo, Luce e gnosi. Saggio sull'illurninazione nello gnosticismo,
Roma 1980; Id., II risveglio della gnosi ovvero diventare Dio, Roma-Bari 1990.
36 Cf. A. Stenzel, Die Taufe. Eine genetische Erklärung der TaujZiturgie,

Innsbruck 1958.
37 Sulla cresima, cf. E. Ractcliff, Saint justin Martyr and Confirmation, in

Theology 51 (1948), pp. 133-138.


38 V. Monachino, Intento pratico e propagandistico nell'apologetica greca delll

secolo, in Gregorianum 32 (1951), p. 212.


16 O. PASQUATO

(conversazione) sulla vera religione (2,1). Autolico e un rudis, ma 10


possiamo considerare in senso lato un 'catecumeno'. I contenuti deI
suo scritto si riconducono al monoteismo radicale biblico / giudaico /
cristiano contro il politeismo pagano.
A noi qui in teressa osservare ehe la catechesi missionaria di Teofilo
e caratterizzata da linguaggio simbolico, specie nel tema della visione
di Dio mediante gli 'occhi delI'anima': solo dopo la purificazione
dal peccato, Autolico potra 'vedere' Dio. Infatti, come gli occhi deI
corpo vedono le varie cose, "cosi e 10 stesso [... ] degli occhi delI' a-
nima: possono vedere Dio. Dio e visto da coloro ehe 10 possono
vedere, purehe tengano gli occhi dell'anima aperti". I eiechi non
vedono la luce deI sole, ma questa brilla tuttavia. "Cosi anche tu, 0
uomo, hai gli occhi della tua anima velati dalla cataratta (upokechume-
nous: da upochemai, termine medico) dei tuoi peccati e delle tue
opere malvagie" (1, 2). Verbi, sostantivi e aggettivi sono percorsi da
vivide sensazioni visive, nel trapasso dalla realta esteriore a quella
interiore, dalI'universo visibile a quello invisibile, dal sirnbolo alla
realta. Predomina la tematica visiva su quella acustica, nonostan te la
diversa mentalita della Bibbia. 39 Per un greco come Autolico, di
cultura ellenistica, la visione e elemento essenziale al suo stile e alla
sua religione. 40 Percio Teofilo usa l'immagine di Platone "gli occhi
dell'anima" (Resp. 7, 533), frequente in Filone (De mut. nom. 3). Sui
destinatari ellenisti l'immagine risulta efficace, in forza deI processo
d' inculturazione.
Ma Teofilo, in rapporto alla visione di Dio, usa un'altra immagine,
"10 specchio dell'anima": "Come uno specchio lucente, cosi l'uomo
deve mantenere pura l'anima. Quando infatti c'e della ruggine nello
specchio, non si puo phI vedere il volto delI'uomo nello specchio,
cosi quando c'e peccato nelI'uomo, non puö piu un simile uomo
vedere Dio. [... ]. Ora i peccati awolgono di tenebre anche te, come
quando un effuso di materia si forma sugli occhi, si ehe essi non

39G. Kittel, v. akouo, in GLNT 1, eoll. 581-595.


40K. Kerenyi, La religione antica neUe sue linee jondamentali, Roma 1951, p.
120: la religione della visione risulta da Teoria, in quanto elemento essenziale
dello stile greeo, cf. R. Rudberg, Hellenisches Schauen, in Classica et Mediaevalia
5 (1942), p. 162; R. Bultmann, Zur Geschichte der Licht/simbolik im Altertum, in
Philol. 97 (1948), pp. 16-23.
INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRISTIANA (1-111 SEC.) 17

possono piu fissare la luee deI sole. Cosi, 0 uomo, le empieta ottene-
brano anehe te, si ehe tu non puoi piu vedere Dio" (1,2).
Una terza immagine eompleta il metodo d'ineulturazione di Teofilo
eon Autolieo: la terapia visiva in rapporto aHa eonversione. "Ma se
vuoi, puoi essere guarito. Affidati al medieo ed egli operera (parrikentesei,
da parakenteo: operare di eataratta agli oeehi) i tuoi oeehi dell'anima
edel euore. Chi e il medieo? E Dio ehe guarisee e da vita per mezzo
deI Logos edella sophia [ ... ]. Se eapisei queste eose, 0 uomo, e vivi
in modo puro, santo e giusto, puoi vedere Dio" (1, 7). Teofilo
inserisee qui l'immagine bibliea di Dio (Cristo) medieo. 41

111. Iniziazione pagana e iniziazione cristiana a con/ronto


1. Il confronto

Tra iniziazione in ambito eeelesiastieo e iniziazione in ambito


pagano e giudaieo appaiono poehi punti in eomune, quali il segreto
dell'areano, i riti d'aeeoglienza, il digiuno, le abluzioni 42 • Non sembra,
inoltre, potersi individuare influssi di modeHi pagani sull' origine e
formazione deHa iniziazione eristiana; anzi forse gia Apuleio appare
influenzato in senso eristiano. 43 L'iniziazione eristiana potrebbe in
ogni easo essersi sviluppata sullo sfondo dell'insegnamento di antiehe
seuole filosofiehe. 44 Pertanto essa si sarebbe differenziata; non si danno,
infatti, regole fisse per iseritto, ne un programma speeifieo di istruzione.
In seguito aHa generalizzazione deI pedobattesimo nel IVIV seeolo
l'istruzione ha luogo eome nel giudaismo generalmente in famiglia. 45

41 Sul simbolismo delle tre immagini cf. F. Bergamelli, Illinguaggio simbolico

delle immagini nelta catechesi missionaria di Teofilo d'Antiochia. Valori attuali delta
catechesi patristica, Roma 1979, pp. 74-79.
42 Sul ruolo deI simbolo delle acque in senso generale e cristiano cf. M.

Eliade, Immagini e simboli, Milano 1991, pp. 135-153: battesimo e simbolismi


acquatici; immagini archetipe e simbolismo cristiano; M. Dulaey, I simboli
cristiani. Catechesi e Bibbia (I-VI secolo), Cinisello Balsamo 2004, pp. 160-165: il
diluvio e il battesimo (orig. fr. 2001).
43 M. Metzger, Katechumenat, in RAC 20, co!. 499.

44 lvi, coll. 499-501.

45 B. Fischer, GemeinschaJtsgebet in den christlichen Gemeinden und in der christlichen

Familie in der Alten Christenheit, in Liturgisches Jahrbuch 2 (1974), pp. 104-106:


preghiera a tavola.
18 o. PASQUATO

Ma non bisogna spingere troppo dalla parte deI giudaismo, perehe i


giudei non si preparano ad accogliere la nuova fede. 46
Di fatto tra le due iniziazioni riscontriamo delle analogie. Da un
lato il cristianesimo s'avvicina ai misteri per certi aspetti: il rito
d'iniziazione e di entrata (battesimo), l'istruzione, l'uso deI latte e
deI miele e il "pestare i piedi sulle pelli di capra" (l'iniziato di Eleusi
e mostrato seduto sulla pelle di un ariete) ,47 la celebrazione
notturna, alla Vigilia della Pasqua, il rito di comunione (banchetto
eucaristico) ,48 la salvezza universale e legata al sacrificio della croce
(sangue) ;49 la terminologia riflette in parte quella delle religioni
misteriche: "A voi e stato confidato il mistero deI regno di Dio; a
quelli fuori invece tutto viene espresso in parabole" (Me 4, 11); "Pregate
anche per noi, perehe Dio ci apra la porta della predicazione e
possiamo annunziare il mistero di Cristo" (CoI4, 3) .50 Clemente Ales-
sandrino soprattutto conosce bene la terminologia dei culti pagani51
e ne usa metaforicamente.
La stessa catechesi ai misteri di Iside e Osiride offertaci da Apuleio
(Met. 11) presenta solo degli indizi, ma la diversita di essa con la
catechesi cristiana e chiara sia dal contenuto sia dal significato. 5~
Al di la di queste analogie, ci sono nel cristianesimo delle realta
strutturali, ehe non permettono di negarne l'assoluta originalita. 11
suo fondatore, anzitutto, e un° personaggio storico, non mitico.
Significativa al riguardo e il rifiuto da parte dei primi cristiani di
Orfeo, mitica figura di cantore / poeta, teologo, garante della libe-
razione dell'anima, sottraendola al ciclo delle rinascite, in quanto

46Metzger, Katechumenat, col. 568.


47Buekert, Antichi culti misterid, p. 135; Aug., Serm. 216, 10: latte e miele;
P. Brown, Agostino d1ppona, Torino 1971 (orig. ingl. 1967), pp. 112-113.
48 A. Stuiber, v. Eulogia, in RAC 6, coll. 347-356.

4Y K. Pruemm, II cristianesimo come novita di vita. II cristianesimo di fronte al

mondo pagano, Brescia 1955, pp. 133-136.


50 lvi, pp. 138-140.

51 Cf. C. Riedweg, in Mysterienterminologie bei Platon, Philon und Klemens von

Alexandrien, Berlin-New York 1987, pp. 117-133; 133-158: Clemente Aless.; AJ.
Vermaseren, Paul and the Hellenistic Mystery cuZt, in U. Bianchi-MJ. Vermeseren
(edd.), La soteriologia dei culti orientali nell'lmpero Romano, Leiden 1982, pp.
817-833.
52 M. Simon, Apulie et le christianisme, in Id., Le christianisme antique et son

contexte religieux. Scripta varia, 2 [VVUNT 23], Tübingen 1981, pp. 581-587.
INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRISTIANA (I-lU SEC.) 19

portavoce dell'errore idolatrico. 53 Per Clemente Alessandrino questo


mitico cantore trace, ehe ammansisce con la musica le fiere, e simbolo
di Cristo, guida aHa verita. 54 11 cristianesimo e, poi, una religione
storica, fondata sul sacrificio reale della Croce ed e radicata non nel
paganesimo,55 ma nel giudaismo; il suo Dio e trascendente, la salvezza
e data gratuitamente da Dio ed e universale. 56 1 sacramenti cristiani,
come il battesimo, sono di origine e natura diversa dalle celebrazioni
misteriche pagane. 57 Le forme di purificazione misteriche pagane
non equivalgono aHa immersione cristiana in acqua corrente 0 in
una vasca come inizio di una vita nuova sul piano dell'essere. 58
Suggestivi elementi nei ~isteri pagani non sono riconducibili
all,eucaristia: nei misteri di Mitl~a pane e una tazza d' acqua;59 nei riti
eleusini bere una specie di zupp~ di orzo; 60 nei misteri bacchici
presentazione all'iniziato deHa felicita (makaria) sotto forma di
torta;61 l' assaggio della vittima divina, Dioniso, uccisa, arrostita, da
parte dei Titani. 62 S. LiHa afferma: "il rifiuto della religione greca,
deI suo politeismo antropomorfico edella sua mitologia da parte
degli autori cristiani e radicale e li trova tutti concordi",63 anzi chi ne
esce vittorioso e il cristianesimo. 64

53 Aug., Contra Faustum 17,15.


54 Protr. 1, 1-10; C. Saldanha, Dünne Pedagogy. A Patristic View ofNon / Christian
Religons, Roma 1984, pp. 103-105.
55 G. Kittel, Die Religionsgeschichte und das Urchristentum, Darmstadt 1959,
pp. 107-132.
56 B. Neunheuser, Mysterion, in LTK 7, pp. 727-731; W. Kinzig, Novitas

Christiana, Göttingen 1994; O. Pasquato, v. Padri, in Dizionario di Mistica,


Citta deI Vaticano 1998, pp. 959-966: Il significato di "mysterion" in ambito
cristiano.
57 Pruemm, Il cristianesimo come novita di vita, pp. 180-183.

58 H. Rahner, Miti greci nell'interpretazione cristiana, Bologna 1971 (orig.

ted. 1957), pp. 87-106.


5~ Just., 1 Apol. 6,4.
60 Inno omerico aDemetra, 208-210; N J. Richardson The Homeric Hymn to

Demeter, Oxford 1974, pp. 244-248.


61 Burkert, Antichi culti misterici, p. 192.

62 Diodoro, Storie, 3, 62, 8; Burkert, Antichi culti misterici, p. 192.

fi:~ In, Ellenismo e cristianesimo, in DPACI, co!. 1137.


64 H. Chadwick, Early Christian Thought and classical Tradition, Oxford

1966, pp. 1-30; L. Bouyer, Mysterion. Dal mistero alla mistica, pp. 32-34: mistero
cristiano e misteri pagani.
20 O. PASQUATO

11 punto di arrivo personale dell'iniziato pagano e la salvezza, per


mezzo dell'assimilazione a Dio, nella certezza dell'immortalita beata:
"Beato colui ehe ha contemplato questo e poi scende sotterra. Egli
conosce la fine della vita, ma conosce anche l'inizio dato dal Dio".65
La salvezza implica tutto cia ehe l'uomo pua desiderare.
Nei misteri eleusini l'iniziazione religiosa schiude all'iniziato una
prospettiva escatologica di tipo infero (un destino speciale), ma anche
la prospettiva di un benessere terreno, "l'invio di ploutos presso il
focolare di colui ehe le dee amano. La garanzia di una buona sorte
nell'al di la per gli iniziati e uno dei pochi dati sicuri sui misteri in
tutto il corso della loro storia ed un tema ehe ricorre con signifi-
cativa frequenza nella documentazione, pur cosi reticente su tanti
altri aspetti di essi".66 Nel paradosso morte/vita, associato a notte /
giorno, tenebre / luce, nei misteri, non c'e niente di esplicito come
in Rm 6, 1-11,67 in Gv 3 (Nicodemo) ,68 in Tit 3,5-7,69 0 in C~iustino, 1
Apol. 66, 1: "rinnovati mediante il Cristo" (cf. anche ivi, 66, 10).
Tra i misteri pagani e il cristianesimo c' e un salto di qualita tale
da- farne due entita costitutivamente diverse. Ma cia non impedi ai
cristiani nel trasmettere l'annuncio cristiano ai pagani ellenisti, di
servirsi di categorie e generi letterari ellenistici, dietro la spin ta
dell'inculturazione della fede.

2. Un 'ulteri~re rijlessione sull'identita dell 'iniziazione cristiana conferma


la sua divaricazione da quella pagana
2.1. Il catecumenato eda intendersi non come una istituzione, ma come
un discepolato70

65 Pindaro,jramm. 137 (ed. O. Schröder).


56 G. Sfameni Gasparro, Misteri e culti mistici di Demetra, Roma 1986, p.
123: prospettive soteriologiche e purita degli iniziati.
67 11 cristiano, per mezzo deI battesimo e sepolto con Cristo neUa morte,
perehe come Lui fu risuscitato dai morti, cosi anche i cristiani possono
"camminare in una vita nuova" (v. 4).
68 "In verita, in verita ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito,

non puo entrare nel regno di Dio" (v. 5).


69 "[ ••• ] egli ci ha salvati [ ... ] mediante un lavacro di rigenerazione e di

rinnovamento neUo Spirito Santo [ ... ], perehe giustificati dalla sua grazia
diventassimo eredi, secondo la speranza, deUa vita eterna" (vv. 5-7).
70 Cf. O. Pasquato, Catecumenato/Discepolato, in NDPACI, colI. 933-960.
INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRISTIANA (1-111 SEC.) 21

E doveroso riconoscere che le fonti non parlano di una istituzione


catecumenale, ma solo di catecumeni e di electi/ 1 della loro istruzione,
della signatio, di esorcismi, di unzioni, ecc. La mancanza di una linea
circa le parti costitutive della preparazione al battesimo e prova
significativa che nella vita cristiana di allora non esisteva una istitu-
zione specifica per questo. E' solo dal tempo deI rinascimento che
'catecumenato' viene usato nelle opere riguardanti l'iniziazione al
battesimo nella Chiesa delle origini.
11 rilievo di vocabolario rivela una realta profonda, chiaramente
espressa da uno specialista quale M. Dujarier: "[ ... ] la formazione
dei convertiti non e mai stata percepita come proveniente da una
particolare istituzione, e ancor meno da una organizzazione aparte.
E in realta nel suo proprio senn che la madre/Chiesa ha sempre
esercitato la sua maternita. La crescita della fede non si opera in
vitro. Essa e opera di tutta la comunita che propone la Buona Novella,
forma i nuovi credenti e li accoglie nella propria vita".72 La vera
identita dell'iniziazione cristiana antica e quella di una preparazione
ai tre sacramenti della iniziazione cristiana, che awiene all'interno
della comunita ecclesiale, non invece all'interno di una istituzione
apposita catecumenale, anche se c'erano momenti specifici di for-
mazione per i catecumeni.
Inoltre, i Padri vedevano l'iniziazione cristiana alla luce della
categoria biblica di 'discepolato', che ricopre e supera 10 spazio
ricoperto dalla categoria 'catecumenato'. Infine la categoria 'discepolato'
rinvia anche al dopo battesimo, tempo in cui il battezzato continuera
ad essere sempre diseepolo, mentre 'catecumenato' comporta una
realta ehe non va oltre il battesimo. 73
Autori moderni invece hanno ritenuto 10 sviluppo della prepara-
zione al battesimo eome progressiva istituzionalizzazione, che ha
guidato a una formazione di un catecumenato normativo. Fu cosi
che si arrivo a dubbi confronti, in cui il cateeumenato fu posto in

71 A. Hamman, Catecumeno (catecumenato) , in DPAC 1, colI. 627-629.


72 In, Devenir disciple du Christ. Catechumenat et 'Discepulat', in "Historiam
Perscrutari". Mise. O. Pasquato, a cura di M. Maritano, Roma 2002, pp. 521-537;
qui: 521.
73 Per la dimostrazione a base di testi patristici rinviamo all'articolo di M.

Dujarier, sopra citato.


22 O. PASQUATO

eonfronto eon una speeie di 'noviziato' ,74 eon una serie di prove. 75 E
da preferire una terminologia neutra eome quella di tempo (tempus
audiendi verbum: Trad. Ap. 17) .76 Furono allora le situazioni eonerete
a indieare l'andamento deI modo della iniziazione, ehe risultö pertanto
differenziata, non univQea eon differenti qualita pastorali nel 111
seeolo rispetto al N seeolo. 77 Si trattava di preparare persone adulte
a perfezionare la loro eonversione e a rieevere degnamente i tre
saeramenti dell'iniziazione elistiana, per mezzo di una serie strutturata
e organiea di istruzioni, dette eateehesi e mediante un insieme di
pratiehe eultuali e morali. 78
Luogo liturgieo primario nella Chiesa antiea era la eelebrazione
eomunitaria eon oIJ?elie ai eateeumeni eoi fedeli, in ehiesa, allo
seopo di trasformare i eostumi da pagani in eristiani; solo nel periodo
della preparazione diretta i eandidati al battesimo rieevevano un'istru-
zione propria. 79

2.2. Idee / forza della iniziazione cristiana / discepolato


All'orizzonte, pertanto, su eui si distende l'iniziazione erlstIana
antiea (diseepolato) noi individuiamo delle idee forza, ehe seandiseono
la sua identita profonda:
- essa e, anzitutto, immagine della Chiesa: manifesta il naseere e
10 svilupparsi della Chiesa nelle persone e nelle eomunita; e la stessa
Chiesa ehe si muove e eambia;
- e iniziazione alla storia della salvezza eon due antagonisti, Cristo
e Satana, tra eui e posto il eateeumeno, ehe dalla eateehesi dei Padri
e eondotto nel mistero d'amore di Dia;
- essa introduee ad una eomunita di salvezza, in eui il saeramento
deI battesimo si eonfigura eome dimensione permanente della vita
eristiana.

74R. Turkan, Initiation, in RAC 18, coll. 147, 150.


75P. de Puniet, Catechumenat, in RAC 2/2, co!. 2579.
76 Cf. M. Metzger, Catechumenat, in RAC 20, co!. 568.

77 M. Dujarier, Le parrainage des adultes aux troi's premiers siecles de l'Eglise,

Paris 1962, p. 47.


78 A. Turk, Aux origines du catechumenat, in Rev. Sc. Phil. Theol. 48 (1964),

p.27.
79 Cf. G. Groppo, Catecumenato, in Enciclopedia Pedagogica, Brescia 1989,11,

co!. 2373.
INIZIAZIONE PAGANA E INIZIAZIONE CRJSTIANA (I-lU SEC.) 23

A questo punto l'iniziazione eristiana e il mistero della maternita


della Chiesa s'illuminano a vieenda: la Chiesa e madre non solo in
quanto genera figli, ma anehe in quanto e madre attraverso i figli.
Ne nasee una paternita eateehetiea (spirituale), gia presente in Paolo:
"Sono io ehe, per mezzo deI vangelo, vi ho generato in Cristo Gesu"
(1 Cor 4, 15); anzi, Paolo e anehe madre (1 Tess 2, 7). Per Ireneo,
"eolui ehe e istruito dalla parola per mezzo di un altro e detto figlio
di chi 10 istruisee, e eostui e padre di quello" (Adv. Haer. IV, 59). Per
Cipriano il presbitero Ceeiliano, suo eateehista ehe l'ha eonvertito, e
"eome padre della sua vita" (Vita Cypriani 4). Altri Padri sottolineano
la paternita "saeramentale"; deI veseovo la Didascalia afferma: "[ ... ]
Arna eolui ehe, dopo Dio, e tun padre e tua madre" (11,32,4-33,1).

In sintesi eonelusiva, l'aeeostamento tra iniziazione pagana e ini-


ziazione eristiana ha rilevato la sostanziale diversita tra di esse, pur
tra reeiproei influssi, dovuti sia a fattori soeio / eulturali eomuni,
eome pure alla sforzo eristiano di ineulturazione della fede, sia anehe
a fattori derivan ti dalla realta stessa deI sentire religioso naturale
dell'uomo in quanto uomo.

OTTORINO PASQUATO
Universita Pontifieia Salesiana
Roma

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