Sei sulla pagina 1di 1

244 Parte seconda

plica che il pensiero abbia una storia. La storia del pensiero o del-
le idee si può scrivere solo in riferimento a quegli ambiti cultura-
li dove una storia di questo genere si è svolta46; ciò diventa evi-
dente in particolar modo a chi intraprende il tentativo di esten-
dere il progetto di una storia del pensiero a culture che non hanno
sviluppato una struttura ipoleptica. Nell'antico Egitto, per esem-
pio, solo in settori circoscritti della tradizione si trovano accenni
a una forma di discorso ipoleptico: si pensi al discorso sapienziale
degli «Insegnamenti», i quali si riferiscono evidentemente, anche
se di rado in maniera esplicita, l'uno all' altr04\ oppure al «discor-
so teologico» dei testi innodici del Nuovo Regn048• In entrambi i
casi è possibile riconoscere chiaramente le condizioni quadro sto-
riche e sociali della nascita (in questo caso solo accennata) del di-
scorso ipoleptico: questo è legato a istituzioni come la scuola (gli
«Insegnamenti») e i templi (gli inni); esso è legato anche alla co-
stituzione e perpetuazione di «campi tematici», di problemi la cui
rilevanza viene percepita come centrale, come per esempio il pro-
blema dell'unicità di Dio per il discorso teologic049 e il problema
dell' ordine sociale o giustizia per quello sapienziale. Ma, se si guar-
da all'insieme della cultura egizia dello scritto, queste non sono
che isole nella corrente della tradizione, eccezioni che conferma-
no la regola. La regola è che la scrittura continua a rimanere inse-
rita nelle istituzioni della coerenza rituale, il cui principio è la ri-
petizione, non la variazione disciplinata50•
A mio vedere, la conseguenza piti importante di queste con-
statazioni sta nel fatto che esse forniscono una spiegazione suffi-
ciente per quei fenomeni che K. J aspers ha reso famosi con il con-
cetto di «età assiale», mistificandoli però piti che chiarendoli.
Nell'età assiale «si concentrano i fatti piti straordinari. In Cina
vissero Confucio e Laozi, sorsero tutte le tendenze della filosofia
cinese, meditarono Mozi, Chuangze, Liezi e innumerevoli altri. In
India apparvero le Upani~ad, visse Buddha e, come in Cina, si
esplorarono tutte le possibilità filosofiche fino allo scetticismo e al

46 Sulla dimensione storica del pensiero e sulla sua storiografia cfr. specialmente Rorty,
Schneewind e Skinner I984.
47 Cfr. Brunner I979. Il tentativo di una ricostruzione della «storia del discorso» è sta-
to da me intrapreso nel cap. II di J. Assmann I990a.
48 Id. I983b; I984, pp. I92-285.
49 A questo proposito cfr. Id. I986b.
50 Goody I986, trad. it. pp. 42 sgg., discute le implicazioni della scrittura nelle reli-
gioni orientali antiche.

Potrebbero piacerti anche