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Philosophia II (1/2010) - Recensioni

Amos Edelheit, Ficino, Pico and Sa- Caroli, il De Christiana Religione del
vonarola. The Evolution of Humanist Ficino e l’Apologia di Pico non sareb-
Theology 1461/2–1498, The Medie- bero comprensibili al di fuori di que-
val Mediterranean Peoples, Econo- sto contesto. Essi esprimono infatti
mies and Cultures, 400–1500, Vol. tentativi diversi di rispondere alla me-
78, Brill, Leiden 2008, pp 506. desima esigenza, quella cioè di far
Prezzo € 134,00 fronte ai turbamenti profondi – politi-
ci e religiosi - che scuotevano l’Italia
alla fine del Quattrocento. La teolo-
Amos Edelheit è professore di Sto- gia degli umanisti è “un nuovo tipo di
ria della Filosofia del Rinascimento teologia”, che si distanzia dalla patri-
alla National University of Ireland stica e dalla scolastica e utilizza nuo-
(Maynooth), e la sua attività di ricer- vi metodi, nuove fonti e nuovi con-
ca verte sulle relazioni tra umanesi- cetti filosofici, ma che non abbando-
mo e teologia a Firenze alla fine del na i problemi religiosi.
Quattrocento. Nella monografia, de- Il primo capitolo propone un’ana-
dicata all’evoluzione della teologia lisi puntuale del Liber Dierum Lucen-
umanistica, Edelheit riprende e svi- sium, testo che Giuseppe Caroli com-
luppa i risultati di precedenti ricerche pose nel 1460 durante l’esilio a Luc-
sul pensiero di Giuseppe Caroli, Fici- ca, in seguito agli scontri con il gene-
no, Pico e Savonarola, dedicando rale superiore dell’Ordine dei Dome-
inoltre ampio spazio a problemi di nicani, Marziale Auribelli. Per Edel-
natura storiografica e metodologica. heit questo testo, oltre ad essere
Nell’introduzione l’autore forni- espressione di un profondo turba-
sce alcuni indirizzi di lettura e defini- mento personale dovuto al fallimento
sce la propria posizione storiografica dei propri progetti di riforma dell’Or-
a partire dai concetti chiave dell’in- dine, è anche il segno della percezio-
dagine, primi tra tutti il concetto di ne chiara e precisa di Caroli riguardo
“crisi” e quello di “teologia umanisti- al contesto di crisi politica e religiosa
ca”. Dal punto di vista metodologico, in cui viveva. Che fosse necessario ri-
Edelheit sottolinea l’importanza del- formare l’Ordine Domenicano e, più
l’insegnamento di Garin che “rifiuta in generale, che si dovessero apporta-
la separazione tra umanesimo e filo- re alcuni cambiamenti relativi all’or-
sofia o tra filosofia e teologia e pre- ganizzazione della Chiesa, era opi-
senta un approccio dialettico alla nione piuttosto diffusa. Il Caroli però,
cultura in generale, e all’umanesimo sottolinea Edelheit, interrogandosi sul
in particolare” (p. 15). Quanto al- modo in cui condurre un progetto di
l’idea di “teologia umanistica” Edel- riforma interno alla Chiesa e su quali
heit riconosce l’importanza degli stu- fossero i criteri da adottare, giunge a
di di Charles Trinkaus e soprattutto di una opposizione netta rispetto non
Salvatore Camporeale. Riguardo solo all’Auribelli, ma anche al Papa.
l’uso della nozione di “crisi” nell’am- Le principali autorità ecclesiastiche
bito della propria ricerca, Edelheit che ufficialmente sostenevano la ne-
sottolinea la necessità di tenere con- cessità di una riforma, avrebbero pre-
to del clima d’instabilità politica e re- ferito imporla dall'alto. Per il Caroli
ligiosa nel quale furono scritti i testi invece andavano rispettate le tradi-
che analizza nel libro. Gli scritti di zioni locali e l'autonomia dei mona-

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steri. Sul piano politico questa conce- mito della caverna inserito dal Savo-
zione si rifletteva in un’idea repubbli- narola nel Sermone del 1491 sulla
cana che vedeva nella Roma preim- prima Lettera di Giovanni. Dunque,
periale il modello per l'amministra- se è possibile rintracciare temi e mo-
zione dell'Ordine Domenicano. Nel- delli umanistici nell’opera di teologi e
la proposta del modello della Roma predicatori, altrettanta considerazione
repubblicana come nel ricorso, nel meritano quelle opere che meglio
Liber Dierum Lucensium, a figure esprimono l’interesse degli umanisti
tratte dalla letteratura latina e greca e per problemi di carattere teologico e
in particolare da Virgilio, Edelheit in- religioso. In Ficino, scrive Edelheit, la
dividua i segni della vicinanza del concezione della religione, sia come
teologo Caroli, ai motivi della risco- prisca theologia, sia come religione
perta umanistica della tradizione rivelata, è fondamentale, così come lo
classica. è il tema, platonico non meno che cri-
Al Liber Dierum Lucensium Edel- stiano, dell’immortalità dell’anima.
heit aveva dedicato parte dell’articolo Nel secondo capitolo Edelheit of-
del 2006, Humanism and Theology in fre un’analisi dettagliata dei sermoni
Renaissance Florence. Four Examples elaborati dagli umanisti nell’ambito
(Caroli, Savonarola, Ficino and Pico), delle confraternite religiose. Ciò che
pubblicato in Verbum, Akadémiai emerge è la distanza – di stile oltre
Kiadó, Volume 8, N. 2. L’autore vi che di contenuto - di questi testi dai
aveva esposto la necessità di predi- sermoni medievali. Nell’analisi del
sporre uno studio sui rapporti tra pen- Declamationum Liber, scritto steso
siero filosofico e teologia negli scritti da Benedetto Colucci e dedicato a
degli umanisti; argomento questo, a Giuliano De Medici nel 1474, Edel-
suo giudizio, piuttosto trascurato dagli heit pone in luce l’uso umanistico
studiosi del Rinascimento, ma fecon- delle fonti classiche e l’attenzione
do e denso di implicazioni per chi vo- per temi civili e politici. Simmetrica-
glia cogliere nel loro intreccio i molti mente, nelle Praedicationes del Fici-
temi presenti alla riflessione filosofica no, sottolinea come siano quasi del
della fine del Quattrocento. Antici- tutto assenti i richiami ai grandi dot-
pando alcune delle posizioni poi ri- tori della scolastica mentre sempre
prese nella monografia del 2008, l’au- più peso viene ad assumere il neo-
tore illustrava i presupposti umanistici platonismo, soprattutto in merito
del lavoro teologico di Caroli e dei di- alla questione del rapporto tra spiri-
scorsi di grandi predicatori come il tuale e corporeo. Edelheit evidenzia
Savonarola e, parallelamente, metteva come anche nei sermoni del Polizia-
in evidenza la componente teologica no i riferimenti ai classici prendano
del pensiero di grandi umanisti come il posto delle fonti patristiche e sco-
Giovanni Pico e Marsilio Ficino. Nel lastiche, e come questa sia una del-
Liber Dierum Lucensium in particola- le principali caratteristiche dello svi-
re, Edelheit riconosce i segni della luppo della nuova teologia umanisti-
condivisione, da parte del teologo Ca- ca. Questa scelta emerge con chia-
roli, delle istanze sottese alla riscoper- rezza dal confronto che Edelheit
ta umanistica della tradizione classi- propone tra i primi sermoni di Ala-
ca. Lo stesso interesse umanistico manno Rinuccini e gli ultimi nei
Edelheit lo ritrovava nel riferimento al quali all’interesse civile e religioso si

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aggiunge il ricorso a temi neoplato- losofi devono essere dapprima ana-


nici. lizzate con gli strumenti dell’analisi
Il terzo capitolo è dedicato allo storica e filologica, e poi confrontate
studio del De Christiana Religione, tra loro per giungere alla più probabi-
manifesto, a giudizio di Edelheit, del- le. Le opinioni concordi e quindi più
la “nuova teologia umanistica” (p. probabili, se conformi alla verità del-
210). Per Ficino la religione è ciò che la fede, acquisiscono per Pico un li-
distingue l’uomo dagli animali e si vello di certezza maggiore pur re-
fonda su una tendenza umana natu- stando nel dominio di un sapere
rale che trova espressione dapprima umano, distinto dalla verità “infallibi-
nell’immortalità dell’anima, sostenu- le” della fede. Dall’esame dei due
ta dai prisci theologi, e poi nella reli- scritti risulta quindi riconfermata la
gione rivelata. La prisca theologia in centralità, metodologica oltre che so-
Ficino assume quindi il ruolo di una stanziale, che l’idea di concordia as-
preparatio evangelica (p. 226) che sume nel pensiero pichiano.
apre la strada alla religione rivelata L’ultimo capitolo del volume è de-
degli apostoli e trova il proprio culmi- dicato al caso di Savonarola nel qua-
ne in una cristologia capace di conci- le Edelheit riconosce i risvolti pratici
liare nel mistero dell’incarnazione il delle idee espresse dalla nuova teolo-
tempo con l’eternità (p. 235). gia umanistica (p. 370). La straordi-
Nel quarto capitolo Edelheit ap- naria autorità del Savonarola viene
profondisce gli studi sull’Apologia pi- collegata sia al clima di crisi politica
chiana, stesa in seguito al fallimento e spirituale della Firenze di fine
del progetto romano di discussione Quattrocento, sia alle istanze di rin-
delle Conclusiones e alla condanna novamento spirituale e politico
di tredici proposizioni ritenute ereti- espresse dalla nuova teologia umani-
che. Qui Edelheit chiarisce due stica. Per Edelheit “Savonarola rap-
aspetti centrali in ordine alla dialetti- presenta il confine tra l’umano e il di-
ca pichiana tra opinione probabile e vino, e al tempo stesso, la possibilità
verità certa, già analizzati nell’artico- di attraversarlo, giungendo a una più
lo The ‘Scolastic’ Theology of Gio- concreta nozione della divinità, così
vanni Pico della Mirandola. Between necessaria a fronte del presente stato
Biblical Faith and Academic Skepti- di declino della Cristianità” (p. 462).
cis, del 2007 (in “Recherces de Théo-
logie et Philosophie Médiévales”, Vo-
lume 74, N. 2, 2007), ove l’uso del Jonathan Molinari
concetto di probabilità e il rapporto
dialettico nel quale sta con la verità
certa della fede erano messi in rela-
zione con la tradizione scettica. Le
pagine dedicate a Pico nella mono-
grafia del 2008 illustrano come la ri-
flessione affrontata non solo nel-
l’Apologia, ma anche nel De Ente et
Uno, sia volta a definire i confini tra
filosofia e religione, tra ragione e
fede. Le opinioni dei teologi e dei fi-

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