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L autore conclude il libro sostenendo l affinit spirituale della dottrina del princip
e Siddhattha con l anima europea, minacciata -a suo parere- dal pericolo islamico,
contro cui il buddhismo potrebbe costituire un efficace difesa, dato lo stato di
decadenza del cristianesimo. Non ci sentiamo proprio di seguire Consolato su que
sta strada, che purtroppo dimostra una certa intolleranza, basata su prevenzioni
.
Si dovrebbe dire, al contrario, che l Islam non estraneo alla storia e alla cultur
a di alcuni paesi europei, formati o influenzati in vario modo da questa religio
ne guerriera, e che pure il buddhismo, al di l delle affinit , reali o presunte, con
le radici pi profonde dello spirito dei nostri popoli, da tempo presente nel nost
ro continente. Consolato avrebbe potuto ricordare che nella Russia europea, dall e
poca degli zar a oggi, le tre grandi religioni riconosciute ufficialmente sono i
l cristianesimo ortodosso, l islamismo e il buddhismo, giunto nei paesi baltici ne
l XIII secolo con i Mongoli e mai pi estirpato, tanto che a Burkhucinskij, in Let
tonia, funziona ancora un celebre monastero (per inciso, una figura leggendaria
della resistenza antibolscevica, il generale von Ungern-Sternberg, era buddhista
).
Tra il melting pot spirituale che sembra piacere ai collaboratori di Paramita e ce
rte paure un po irrazionali, preferiamo un mondo differenziato che sappia essere p
lurale e al contempo unitario in senso superiore.
Note
1) J. Evola, La Dottrina del risveglio, Mediterranee, Roma 1995.
2) Plutarco, Iside e Osiride, Adelphi, Milano 1985, pp. 129-130.
3) J. Evola, Lo yoga della potenza, Mediterranee, Roma 1994; J. Evola, La Tradiz
ione ermetica, 1996; Lao-tze, Tao-t-Ching, a cura di J.Evola, Mediterranee, Roma
1997.
4) J. Evola, Cavalcare la tigre, Mediterranee, Roma 1995.
5) J. Evola, Il cammino del cinabro, Mediterranee, Roma (nuova edizione in prepa
razione).