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INTRODUZIONE
Per l’obbiettivo di nostro corso, il Sale and Purchase Agreement è un contratto in cui una parte vende e un’altra parte acquista
una partecipazione societaria, di regola di controllo di una società per azioni (è quindi un contratto di compravendita di azioni
di società); è un contratto utilizzato per la vendita di partecipazioni societarie di controllo di una società per azioni, e ha un
particolare valore economico
- i contratti di maggiore valore economico =
1. cessione di diritti audiovisivi del campionato di calcio, venduti dalla Lega Calcio
2. approvvigionamento di energia (eg. rifornisce di gas)
3. realizzazione delle infrastrutture (eg. contratto di appalto; concessioni di reti di trasporto)
Analizziamo il SPA considerandolo come principale fonte normativa e poi commentiamo sul testo di un vero contratto SPA
società target = la società le cui azioni sono compravendute (dal vecchio socio “uscente” al nuovo socio “entrante”)
- per avere il controllo della target occorre che l’acquirente ne acquisti il c.d. pacchetto di maggioranza, che può essere molto
inferiore al 50% se l’azionariato è frammentato tra tanti azionisti con poche azioni
- nel caso specifico del nostro SPA le azioni compravendute rappresentano il 100% del capital sociale del target.
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CAPITOLO 1
Natura e Struttura del Sale and Purchase Agreement
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validità delle clausole nel diritto interno e norme di applicazione necessaria =>
- solo le norme derogabili da parte dei contraenti possono infatti essere sostituite dalle regole preferite dalle parti
- il giudice o l’arbitro dovrà valutare se le sue clausole siano conformi o contrarie alle norme imperative ordinarie del diritto
italiano
- un giudice italiano chiamato a giudicare sul SPA è tenuto ad applicare alcune regole di diritto interno, a prescindere dalla
scelta delle legge applicabile delle parti? La risposta è che il giudice di uno Stato deve verificare che il SPA sia conforme
alle norme di applicazione necessaria e alle norme disordine pubblico internazionale
il “closing” =>
- il closing si riferisce all’:
1. esecuzione del contratto
2. acquisto/vendita delle azioni
3. pagamento del prezzo
- il SPA definisce il close come la vicenda in cui si ha l’acquisto e la vendita delle partecipazioni
- dunque, il SPA è un accordo di acquisto e vendita con un closing (ci sono due vicende: l’accordo + il closing)
- il Closing consiste in:
1. the purchase and sale of the Shares —> scambio bene/prezzo
- indica l’effetto transattivo della titolarità delle azioni
4. the payment of the Purchase Price —> esecuzione SPA
5. the execution (…) of all (…) agreements (…) —> serie di atti esecutivi secondari
- “The Closing shall take place …on the Closing Date… hereafter agreed upon in writing”
- closing date = definita come the third (3rd) Business Day following the date the condition precedent is satisfied or
waived, or on such other date the Parties may agree”
- non è quindi una data precisa
- normalmente il seller e il buyer non sono in grado al momento della sottoscrizione del contratto di indicare una data precisa
per il closing
- normalmente per realizzare la cessione della target sono necessarie autorizzazioni o permessi e il seller e il buyer non
conoscono in anticipo quando saranno ottenuti
- per esempio X giorni dopo il rilascio dell’ultima autorizzazione o permesso necessari per rendere ammissibile la cessione
della target
- anche stabilire una data mobile ha peraltro un inconveniente: non premette di sapere ex ante la data dell’effettivo
trasferimento delle azioni e del pagamento del prezzo e per il buyer è un costo rimanere per un periodo imprecisato
vincolato al SPA senza diventare titolare delle azioni
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- per ovviare a questo inconveniente, un ulteriore modo di fissare la data è quello di fissare un termine ultimo entro il quale
devono avverarsi tutti i presupposti necessari per il buon esito della operazione di cessione
5. certain definitions
- “certain definitions” è divisa in 2 parti:
1. Definitions
2. Other Definitional and Interpretative Matters
- in questa parte viene definito espressamente ogni termine (eg. Products) e ogni sintagma rilevante del contratto (eg. più
termini definiti assieme: “Release Letters”)
- quando viene richiamato nel resto del testo, viene scritto con la lettere iniziale maiuscola
- ciascun termine/sintagma definito avrà significato costante e precisamente quello stabilito dai contraenti in questa parte del
contratto
- la ragione principale per cui si definisce è le parti si vincolano reciprocamente a intendere alcune parole allo stesso modo
- le definizioni date dalle parti vincolano anche costoro o no e, se sì, con quali limiti? Vincolano l’interprete?
- per dire se l’interprete del SPA sia o no vincolato alle sue definizioni bisogna indagare cosa prevedono le regole del diritto
italiano (l’applicable law) in tema di interpretazione e qualificazione del contratto
- NB: nessuno di questi tre soggetti (le parti o il giudice) si trova in posizione identica rispetto al nostro problema
7. interim management
l’impresa nel corso dell’Interim Period =>
- interim period = una linea del tempo che va dalla sottoscrizione del SPA alla data del closing
- sottoscrizione —> le trattative + serie di attività e scritture —> stipulazione del contratto + due diligence (preventiva)
—> closing
- “interim management” riguarda la gestione della target nell’intervallo di tempo tra la conclusione del SPA e la Closing Date
- le parti tendono a regolare con molta attenzione questo aspetto del contratto perché quando ciò non avviene sorgono
difficili controversie e discussioni
- il seller continua a gestire la target pur essendo un socio uscente e potrebbe non gestirla come in precedenza
- la situazione economica della target può insomma cambiare e la differenza può essere fisiologica o invece patologica
dovuta al comportamento (negligente o eventualmente doloso) del seller
- è dunque cruciale regolare come si deve comportare il seller nell’interim period
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- col SPA si trasferiscono sì azioni ma il contratto ha come punto di riferimento ultimo una “creatura viva” qual è l’impresa
sociale
- il valore delle azioni dipende dai risultati economici dell’impresa
- un’impresa è un bene dinamico
8. condition precedent
in che senso la condizione è “previa” =>
- la condition precedent si deve verificare prima della closing date
- di solito le parti inseriscono nel SPA delle condizioni che sono circostanze di fatto legate alla target che devono verificarsi
prima del closing
- se un tipo contrattuale prevede necessariamente che si debba verificare un dato evento “prima di qualcosa” il giurista
italiano non parla di condizione ma di elemento strutturale del contratto
- il SPA è un contratto che normalmente include condizioni
- alla voce condition precidente tuttavia si possono trovare tanto condizioni, cioè eventi futuri e incerti che le parti ritengono
rilevanti perché il contratto sia o non sia efficace; ma anche presupposti di validità del contratto, oppure vere e proprie
obbligazioni da adempiersi tra le parti entro una certa data
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- non è detto che i potenziali buyers vogliano acquisire tutto il patrimonio della target; anche per il seller potrebbe non essere
conveniente rinunciare
- uno spin-off aziendale = scindere il patrimonio della target prima del closing, in modo da separare l’impresa da produzione
di botti dal patrimonio immobiliare
- questa è un’altra condition precedent
- le parti decidono di fare lo spin-off aziendale prima del closing e non lo realizzano prima di stipulare il SPA perché fare uno
spin-off aziendale è un’operazione economica costosa, da cui non si può tornare indietro, che nessuno è disposto a
realizzare s non può fare affidamento su un contratto già perfetto
- la sottoscrizione del SPA rende l’operazione più sicura
- condition precedent riduce i rischi
- di norma tutti gli eventi rilevanti per il seller e/o il buyer che si devono verificare prima del closing sono inseriti tra le
condition precedent nel SPA
- aliud pro alio = GOOGLE
- lo spin-off è dunque una conditio
- non condiziona però l’efficacia del SPA che, di per sé, è perfettamente efficace anche prima e a prescindere dallo spin-off
aziendale
- è un’obbligazione contrattuale aggiuntiva rispetto a quella di vendere la propria partecipazione nella target alla controparte
- la mancata realizzazione dello spin-off azienda potrà dar luogo a un inadempimento contrattuale
- la condition precedente in esame è una obbligazione verso l’acquirente (tecnicamente, un covenant)
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- questa clausola è senza dubbio valida se venisse interpretata nel senso “ci sono stati sette accordi tra di noi ma questo
ottavo li supera e li riassume tutti”
- più delicata è il problema della derogabili o meno delle norme sull’interpretazione del contratto
- la parte della clausola che dice il SPA non può essere modificato oralmente è sicuramente valida
- rinunciare soltanto per iscritto va valutata tenendo conto che la giurisprudenza italiana tenda a censurare il “venire contro il
fatto proprio”, cioè il tenere comportamenti contraddittori che fruttano le aspettative della controparte, perché contrario a
buona fede (=> quindi è valida)
CAPITOLO 2
la negoziazione del Sale and Purchase Agreement
13. il modello della gara e la predisposizione del contratto da parte del venditore
- element variabile è il prezzo della partecipazione (perché la gara si fa proprio allo scopo di ottenere il prezzo maggiore)
- nella proposta potremmo quindi trovare al più un prezzo minimo mentre non mai un prezzo massimo
- vi sono anche componenti fisse ciò predisposte e non modificabili
- eg. l’indicazione dell’oggetto del contratto,
- eg. un termine entro il quale chi è interessato deve rispondere
- eg. condizioni contrattuali
- inclusione di “condizioni contrattuali” è una peculiarità del Sale and Purchase Agreement; è una caratteristica normale dei
contratti diffusi nel commercio internazionale (ma in modo peculiare il SPA)
- di regola, il contratto è preparato dal seller offrendo la cessione ad alcune condizioni predeterminate per un certo prezzo
(minimo)
- gli interessi non possono modificare questi condizioni contrattuali
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- tutti gli interessi si trovano di fronte a uno stesso identico contratto e resta da offrire un prezzo maggiore di quello offerto dai
concorrenti
- => collegamento con R&W del seller (cioè se le “representations and warranties” are great/multiple, the price is generally
greater)
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- se lo è il prezzo scritto nella lettera è quello su cui il seller e il buyer concordano per cui la letter of intent diventa “un pezzo”
di SPA
- per evitare ciò il prezzo viene indicato con un valore massimo e uno minimo (eg. tra 100 e 120)
- è molto difficile che sia qualificata come un contratto una letter of intent la cui clausola sul prezzo indica un range
- contenuto della letter of intent:
1. prezzo
5. modalità pagamento
- eg. tranches di diverso ammontare e tra loro distanziate nel tempo a partire dalla closing date; tre tranches:
una versata al closing date, il secondo dopo 6 mesi, e il successivo tra un anno
6. condizioni
- eg. il prezzo sarà 100 se alcune affermazioni della letter of intent saranno confermate, mentre sarà 120 se
altri presupposti si verificheranno, ecc.
- ipotesi del prezzo in genere si collocano entro il range massimo-minimo previsto e servono a tenere conto
della redditività della target che può migliorare, peggiorare o essere stazionaria nel corso delle trattative
- le condizioni sono criteri per la determinazione del prezzo finale!
7. due diligence
- = l’analysis e le verifiche che il buyer potenziale futuro socio di controllo è legittimato a fare della target
- nel modello della gara, il seller fa anche la due diligence della target e presenta un reparto ai partecipanti alla gara
- la due diligence della target compiuta dal seller in un certo senso anticipa e assomiglia alle representation and warranties
il report =>
- la due diligence postal una pluralità di competenze dato che, per valutare lo stato di salute di una società, bisogna terrei
conto di tanti profili diversi
- eg. profilo industriale, fiscale, contabile, commerciale, legale
- ci vuole una squadra di esperti
- il risultato finale della due diligence è il “report” => unico documento con tutte le relazioni degli esperti
- l’attività di due diligence è la premessa fondamentale per poter negoziare consapevolmente
17. rilevanza delle scritture precedenti rispetto al Sale and Purchase Agreement
- vi sono 2 alternative:
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- eg. se una parte viene ingannata per dolo incidente (art. 1440 cc) il contraente risponde dei danni se è in mala fede,
cioè se è a conoscenza dei raggiri posti in essere dal terzo
- 2 ipotesi:
1. il designato non sia all’oscura dei raggiri del venditore-designate - benché la trattativa la fa il venditore, sa
quello che quest’ultima stava facendo
- l’azione dell’acquirente nei confronti del designato pare destinata al successo, ma la soluzione non è
del tutto soddisfacente perché si agisce contro il designato che è il terzo a conoscenza dei raggiri e
non (anche) contro colui che direttamente inganna
2. il designato sia del tutto estraneo ai raggiri del venditore-designante
- secondo art. 1440 cc l’acquirente non potrebbe chiedere il risarcimento del danno nei confronti del
designato
- l’acquirente potrebbe però invocare l’art. 1337 cc e agire contro il venditore-designante che lo ha
ingannato chiedendo un risarcimento del danno per comportamento scorretto, contrario a buona fede
CAPITOLO 3
recitals, definitions
1. recitals
premesse e prassi (e problemi di drafting) =>
- premesse = recitals
- nel modello della gara le premesse sono semplificate, mentre quando c’è trattativa fra il seller e il buyer sono normalmente
molto più numerose e articolate
- premesse che condizionano l’efficacia del SPA, il seller dichiarerà in premessa al SPA di adoperarsi a tale fine garantendo
il risultato
- eg. il seller dichiarerà in premessa che ottonerà un permesso
- le premesse che riguardano lo stato patrimoniale della target
- eg. di avere un certo autorizzazione (già), che è un asset
- eg. brevetto
- la situazione ideale è che tutte le circostanze più rilevanti che possono modificare il rapporto contrattuale che deve sorgere
si verificno prima della stipulazione
- normalmente si sono verificate solo alcune delle circostanze più rilevanti, e devono decidere come regolare il fatto che le
altre si potranno eventualmente realizzare solo dopo la stipulazione
- se l’efficacia del contratto dipende da circostanze future è meglio precisare nelle premesse i fatti
- eg. un’autorizzazione è solo temporanea e potrà essere revocata
- dire nei recitals sulla situazione patrimoniale della target, il seller assume implicitamente una garanzia per il futuro
- la distinzione tra premesse a carattere informativo o dichiarazioni e garanzie non è netta: non si può affermare in assoluto
che nei Recitals non sono contenute garanzie, che tutto ciò che è garantito so si trova solo ed esclusivamente alla voce
R&W
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- “Accounting Principles means the principles of the Italian Civil Code concerning the preparation of the financial statements
integrated by the accounting principles established by the “Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri”
applied on a basis consistent with the Company’s past practice”
- s’intendono quei principi delle norme del Codice civile relativi alla redazione del bilancio d’esercizio, integrati dai principi
contabili stabili dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e Ragionieri
- Le modalità applicative dei principi contabili seguiti dalla target nei precedenti esercizi dovrebbero prevalere su quale
previste dalla legge e di fonte regolamentare
- questo inciso è seller friendly ed è pericoloso per il buyer perché non conosce e non può conoscere a fondo la prassi della
target
- cosa le parti intendono per “principi contabili” è molto importante perché normalmente sono di nazioni differenti e
potrebbero valutare la target secondo principi contabili internazionali anche se al SPA si applica la legge italiana
- l’applicazione dei Principi Contabili italiani ha senso perché la target è italiana
“agreement” =>
- “agreement means this sale and purchase agreement, including the recitals and schedules”
- è in realtà fondamentale perché dice che il SPA è costituito dal testo contrattuale + le premesse (recitals) e gli allegati
(schedules)
- il seller e buyer possono dire che le premesse sono parte del contratto in vari modi:
- definendo l’accordo in modo da includerle
- scrivendo, per esempio, una clausola del tipo “le premesse fanno parte integrante del presente
contratto”
- schedules (gli allegati) raccolgono dati cruciali sulla target e sulle parti
- “The schedules attached to this Agreement shall be construed with and as an integral part of this Agreement to the same
extent as if they had been set forth verbatim herein. Any matter disclosed by the Seller in any schedule in connection with
any of the representations and warranties of the Seller set forth in article 6 shall be remed to have been disclosed for the
purposes of all other representations and warranties of the Seller or any other provisions in respect of which such discloser
may be relevant or appropriate, and, to the extent any matter disclosed in any schedule conflicts with any representation,
warranty or covenant of the Seller contained in this Agreement, the Seller shall not have any liability with respect to such
representation, warranty or covenant”
- dunque, ogni circostanza resa nota dal seller sarà considerata come resa nota ai fini di tutte le dichiarazioni-garanzie
formulate nel SPA e le garanzie e le dichiarazioni espressi dal seller nell’accordo prevalgono le circostanze rese note in
ciascuno degli allegati
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- eg. il seller può garantire che la target è “compliant with law”, ma un allegato mostra che è in corso un procedimento
sanzionatorio per violazione delle norme ambientali
- la regola interpretativa è una regola che limita/esclude la responsabilità del seller per tutte le dichiarazioni che sono
smentite dagli allegati
- è una scelta che va a vantaggio del seller che, nell’ipotesi in cui affermi cose opposte o contrastanti, non dovrà un
indennizzo al buyer
“clearance” =>
- “The obligation of the Parties to effect the Closing pursuant to this Agreement is subject to the condition that the sale and
purchase of the shares pursuant to this Agreement and all other relevant transactions contemplated hereby shall be
approved, cleared or granted an exemption by any competent antitrust authority of […], to the extent that any such
approval, clearance or exception is required by any applicable Law (hereinafter the approvals, clearances and exemptions
contemplated above are collectively referred to as the “Clearance”)”
- “clearance” = approval or granting of exemption by competent authority
- fa quindi riferimento alle autorizzazioni che devono essere date dalle autorità competenti a vigilare sulla cessione
della target, in particolare è l’antitrust a dare la clearance, cioè la “via libera”
- una definizione connessa precisa le autorità a cui fa riferimento il SPA
- “Governmental Body” = “any legislative, executive or judicial unit of any governmental entity (foreign, federal, state or local)
or any department, commission, board, agency, bureau, official or other regulatory, administrative or judicial authority
thereof”
(b) any adverse change in or effect on the Business that is cured by the Seller or the Company before the earlier of
(i) the Closing Date and
(ii) the date on which this Agreement is terminated in accordance with its terms
- = i cambiamenti e/o gli effetti (negativi) rilevanti, riferiti alla target
- il problema è cosa il seller e il buyer vogliono ritenere rilevante (in positivo o negativo)
- cioè stabilire se e quali circostanze successive alla conclusione del SPA e precedenti al Closing Date influiscono sul
loro affare
- la clausola mostra che il SPA viene sottoscrivo rebus sic stantibus
- rebus sic stantibus = things thus standing; it is essentially an "escape clause" that makes an exception to the general
rule of pacta sunt servanda (promises must be kept)
- alloca alcuni rischi di cambiamento in capo al seller e alcuni altri in capo al buyer
- le parti cercano di prevedere cosa potrebbe accadere e scelgono quali rischi sopportare
- abbiamo una clausola di allocazione del rischio mascherata sotto una definizione
- si noti che se la clausola permettesse che ogni evento che muta la situazione della target desse al buyer l’occasione di non
arrivare al pagamento del prezzo sarebbe una condizione (meramente potestativa) di diritto italiano (che ≠ valido)
- la definizione è divisa in 2 parti:
- una parte ampia che definisce in positivo cos’è un cambiamento avverso rilevante
- una parte analitica che espressamente indica cosa non è tale e non può essere considerato tale
- quel che importa notare è che la definizione di partenza può essere ristretta molto o poco a seconda di quante e quali
eccezioni si formulano
- Per il nostro SPA questo lungo elenco di eccezioni conferma che il SPA è seller friendly
“party” =>
- means either the Buyer or the Seller and Parties means both of them
- definire chi è parte rileva, per esempio, ai fini della clausola compromissoria che consente di definire la controversia ad
arbitri
- ricordo poi che il buyer può designare un terzo che effettui il closing
- in case di controversia chi nominerà l’arbitro sarà il soggetto designato, che non ha sottoscritto la clausola compromissoria,
non essendo parte originaria del SPA
- per risolvere il problema si usa una finzione giuridica che il terzo subentrante al buyer diventi in tutto e per tutto parte anche
accettato la clausola compromissoria
- per capire l’importanza delle definizioni convenzionali, è utile confrontare la definizione di “party” con quella di “person”
- person in sostanza comprende ogni persona, soggetto o entità individuale o collettiva
“shares” =>
- shares = azioni, definite indicando per prima cosa il numero e poi la percentuale di capitale sociale e di diritti di voto a cui
corrispondono
- “no […] shares, representing 100% of the issued share capital and voting rights of the Company, with a par value of €1,00
each, owned by the Seller”
- nel nostro caso abbiamo una compravendita dell’intero capitale sociale della target
- da questo dato capiamo 2 cose fondamentali:
- la target è una società per azioni (Spa) a socio unico (il seller)
- il SPA non ne modifica la struttura societaria, la proprietà passa da un soggetto a un altro ma resta sempre in capo a
un solo socio
headings =>
- “headings. The provision of a table of contents, the division of this agreement into articles, sections, paragraphs and other
subdivisions and the insertion of headings are for convenience of reference only and shall not affect or be utilized in
construing or interpreting this Agreement”
- i headings non servono a fini interpretativi, cioè le parti non possono dare a una clausola un dato significato in base al solo
fatto che ha una determinata rubrica o si trova in una data sezione o paragrafo
- eg. per il fatto di essere posta in coda al paragrafo relativo alle Indemnification Obligations non può essere intesa come una
clausola di chiusura nel senso che il buyer debba indennizzare il seller a prescindere da quanto dicono espressamente le
altre clausole del paragrafo
paragraph/section/article =>
- va collegata a “all references in this Agreement to any ‘paragraph’, ‘section’ and/or ‘article’ are to the corresponding
paragraph, section and/or article, respectively, of this Agreement unless otherwise specified”
- quando il SPA fa riferimento a un paragrafo, una sezione e/o un articolo, il riferimento va inteso per ciò che letteralmente
dice a meno che si dica diversamente
- questa regola serve a evitare dubbi e fraintendimenti al proposito
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CAPITOLO 4
sale and purchase price
- su usano metodi di valutazione assai sofisticati e elaborati da esperti (eg. valutare immobili, marchi e brevetti, beni della
società, capacità reddituale)
- di solito si valuta il bilancio (beni / debiti) e la capacità reddituale della società
- non dobbiamo preoccuparci su commessi determina il prezzo, ma sapere che ciascun modo di valutare la società è
fondamentale per la determinazione del prezzo
- eg. se le parti considerano attività dopo sottoscrizione SPA ma prima del closing —> possono identificare l’elemento
soggetto della causa
- inoltre, in sede di contenzioso, conoscere le modalità con cui è stato determinato il prezzo aiuta molto spesso a illuminare il
punto esatto della controversia
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la sua sostituzione, la nomina su richiesta di una delle parti, è fatta dal presidente del tribunale del luogo in cui è stato
concluso il contratto”
- art. 1349 cc. riguarda una fattispecie diversa, cioè riguarda la determinazione dell’oggetto non la determinazione del
soggetto che determina l’oggetto
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=> l’impugnabilità della determinazione del terzo ex art. 1349 cod. civ.
- art. 1349 cc.: “se manca la determinazione del terzo, o se questa è manifestamente iniqua o erronea, la determinazione è
fatta dal giudice. La determinazione rimessa al mero arbitrio del terzo non si può impugnare, se non provando la sua mala
fede”
- le parti hanno deciso di affidarsi alla piena discrezionalità del terzo, non resta che provare la sua mala fede
- se le parti lo anno incaricato di determinare il prezzo in base a criteri prefissati nel contratto o comunque individuabili per
relazione sarà possibile impugnare la determinazione sostenendo che essa è “manifestamente iniqua o erronea”
- l’espressione “manifestamente iniqua o erronea” può essere letta come “manifestamente iniqua o invece erronea” o può
essere intesa come “manifestamente iniqua o manifestamente erronea”
- se è sufficiente un’erroneità è più facile impugnabile; se invece è necessario un errore manifesto, la soglia di impugnabilità
si alza
- teniamo conto che:
- la determinazione del terzo ha natura tecnico-contabile per cui sono professionisti esperti
- la disciplina dell’errore => art. 1429 cc: per l’annullamento del contratto l’errore deve essere essenziale e riconoscibile +
determinante del consenso
- problema = l’impugnativa non è un rimedio a una patologia contrattuale
- la determinazione del terzo non è un contratto e nemmeno una dichiarazione di volontà (è un’attività che viene svolta in
esecuzione di un patto, il mandato col quale il terzo viene nominato e incaricato dal seller e dal buyer)
- non possiamo però escludere a priori ogni rilevanza degli artt. 1429 ss. cc.
- la determinazione del terzo è “un pezzo” di SPA
- nell’ottica dell’art. 1349 cc., completa una parte del contratto che i contraenti avevano lasciato aperta
- se proviamo ad applicare la disciplina dell’errore ci troviamo in difficoltà perché l’art. 1429 cc. si muove in un’ottica
prettamente bilaterale
- nostra fattispecie è invece trilaterale
- l’errore del terzo è un errore nel senso volgare del termine: nell’art. 1349 cc. errare vuol dire sbagliare, non vuol dire avere
una falsa rappresentazione della realtà come nell’art. 1429 cc.
- il terzo sbaglia o fa male quel che deve fare
- un risultato manifestamente errato = è sufficiente esaminare il procedimento per rilevarlo
- la giurisprudenza dice la determinazione deve essere manifestamente iniqua o manifestamente erronea
- quanto all’iniquità della determinazione, suggerisce l’dea che la determinazione del terzo dia luogo a uno squilibrio nelle
posizioni delle parti
- occorre che essa sia manifesta - quando è manifesta?
- fa pensare all’ipotesi che il terzo abbia preferito una parte all’altra
- eg. dice che il prezzo è 100 quando invece il prezzo di mercato è 1000
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2. le parti possono non riuscire a fissare un prezzo complessivo per l’intero pacchetto di azioni perché non sanno
quale sarà la redditività effettiva
- in molti altri casi il pagamento non viene effettuato interamente alla closing date
- si può avere un pagamento dilazionato al closing: solo una prima parte viene versata al closing, e una seconda
parte/somma segue con un versamento in escrow
- oppure il prezzo viene pagato in parte alla conclusione del contratto e in parte al closing
- le clausole con cui le parti del SPA affrontano il problema della variabilità della redditività della target dopo il closing = “earn
out clauses”
- immaginare 2 ipotesi:
1. l’acquirente acquista 100% delle azioni della target, pagando un prezzo fisso (basso), mentre il residuo prezzo
sarà determinato moltiplicando per un multiplo l’EBITDA —> la differenza di prezzo sarà corrisposta se la target
produrrà utili che superano una certa soglia per un periodo; se gli utili non superano la soglia, l’acquirente non
dovrà nulla in più
3. una parte delle azioni viene acquistata subito dall’acquirente a prezzo fisso, mentre l’altra viene acquistata dopo
un certo periodo di tempo in base alla redditività nel periodo in discorso —> l’acquirente sarà socio unico e avrà il
controllo e la proprietà del 100% delle azioni della target, ma in due fasi e a distanza di tempo
- nella prassi, dopo il closing il venditore non esce completamente di scena: o conserva una partecipazione nella target o
comunque resta a far parte della gestione della società per
- vi sono ragioni operative + restando coinvolto avrà interesse a incrementarne la redditività a cooperare al buon andamento
- ogni clausola di earn out fa sì che il prezzo delle azioni sia in parte determinato in un momento successivo al closing in
funzione della redditività della target
- riguardo alle clausole di earn out ci possiamo anche chiedere se regolino un incremento di prezzo o siano clausole di
rinegoziazione del prezzo
- in astratto le due ipotesi sono distinte:
- nell’un caso, le parti fissano un certo prezzo e questo prezzo sarà incrementato successivamente (nei modi e nei
termini che le parti decidono)
- nell’altro caso le parti fissano un certo prezzo ma pattuiscono di incontrarsi e ridefinirlo in un certo momento
successivo
- una clausola di earn out potrebbe essere “il prezzo delle azioni è parti a €100, ma al termine del terzo esercizio a far data
da quello in corso alla stipulazione del presente contratto li parti determineranno quale somma a saldo l’acquirente deve
versare al venditore” => “il prezzo delle azioni è €100, ma al termine T1 le parti vedranno se sono ancora d’accordo che
questo deve essere il prezzo di vendita”
- per il diritto italiano, un contratto di vendita è nullo se il prezzo non è né determinato né determinabile indipendente dal fatto
(solo eventuale) che le parti del contratto possano andare comunque d’accordo
- non va confusa con la perfettamente valida “il prezzo delle azioni è pari a €100, ma al termine del terzo servizio a far data
da quello in corso alla stipulazione del presente contratto l’acquirente deve versare al venditore una somma determinata in
funzione degli utili della target accumulatisi nei tre esercizi” => “il prezzo delle azioni è €100, ma al termine T1 l’acquirente
pagherà anche un % degli utili realizzati tra T0 e T1”
28. la cessione della target in crisi: chi trasferisce le partecipazioni paga l’acquirente
- cosa accade in situazioni in cui la target si trovi in difficoltà, al punto che il seller non riesce a trovare un acquirente,
neppure per un prezzo vile
- il seller potrà decidere di liquidare la società o promuovere una istanza di dichiarazione di fallimento
- più volte nella realtà che il venditore sia disposto a vendere la propria partecipazione e a pagare l’acquirente affinché tenga
in vita la società, portandola fuori dalla crisi in cui si trova
- il contratto in cui il venditore trasferisce la proprietà delle sue azioni di controllo della target senza ricevere un corrispettivo
in cambio bensì pagando all’acquirente una certa somma di denaro non è una vendita, ma è un contratto - si tratta di capre
che contratto è
- potrebbe essere o un contratto tipico oppure un contratto innominato comunque meritevole di tutela [perché c’è un accordo
+ oggetto (il trasferimento delle azioni e il pagamento di una somma di denaro) + non c’è una forma imposta] ma potrebbe
esserci un problema di causa!
- abbiamo un dubbio circa l’esistenza di una causa perché sotteso all’accordo c’è un vero e proprio scambio
- cioè c’è un trasferimento senza alcun corrispettivo, ma il venditore non è mosso da intento filantropico né vuole arricchire
l’acquirente o donare alcunché - il venditore ha un interesse proprio a pagare la controparte perché la causa ≠ gratuità né
tantomeno liberalità
- anche se non è una compravendita si può descrivere come un contratto che ha per oggetto un fare, un servizio consistente
nel risanamento della società ceduta —> assomiglia a un contratto di appalto di servizi
- è un contratto misto in cui all’appalto di servizi si abbina il trasferimento della partecipazione sociale
- in ogni caso, non è un contratto di vendita per 2 ragioni:
5. non c’è corrispettivo del prezzo
6. la prestazione principale non è il trasferimento delle azioni (che é solo il presupposto affinché l’attività di servizio
possa realizzarsi)
- di solito quando il venditore paga l’acquirente perché compri e risani la società, il trasferimento della titolarità avviene in via
definitiva, ma si può aggiungere un apposito patto di riscatto
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CAPITOLO 5
representations and warranties e il problema dell’indennizzo
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- quando si dice che una società conosce o non conosce qualcosa, si fa riferimento al suo legale rappresentante, che mai
potrò sapere tutto quel che c’è da sapere
- eg. in prima battuta, chi saprà del problema o del rischio di un problema ambientale è chi gestisce gli impianti, non il
legal rappresentante
- dunque, è bene che il SPA dica:
- chi + cosa deve conoscere
- in che senso si parla di conoscenza
- + quali persone fisiche (se il buyer/seller = società) si fanno riferimento per capire se la società acquirente/venditrice
sapeva o non sapeva
- il cuore del tema delle representations and warranties è proprio il fatto che siamo in presenza di garanzie convenzionali,
non ex legge - come si coordinano i due regime?
31. alcuni limiti della garanzia che la target è “compliant with law”
=> tre esempi problematici
- approfondiamo il tema di garanzie del venditore esaminando altri 3 casi:
- caso 1: A vende a B, poi si scopre che B (prima del SPA) ha violato la legge con target => se la garanzia copra anche
comportamenti pregressi del buyer
- => se la garanzia copra anche comportamenti pregressi del buyer
- se la garanzia del seller di compliance with law copra anche eventi precedenti all’accordo, è negoziale, dipende da
come le parti si accordano
- se la garanzia opera, l’acquirente ha diritto all’indemnity (indennizzo)
- ma in questo caso è di ostacolo all’operare della garanzia il fatto che B (acquirente), a cui spetterebbe il diritto
all0indennizzo, è stato parte dell’intesa vietata - vorrebbe dire premiare un comportamento contraddittorio
- ipotizziamo che esista un premio (leniency) per chi denuncia le intese vietate
- se il seller si autodenuncia per evitare sanzioni, il buyer (che non si autodenuncia) quindi subisce una sanzione -
potrà chiedere l’indennizzo?
- è difficile rispondere di sì perché il venditore abbia preso l’iniziativa di denunciare l’intesa e l’acquirente sia rimasto
inerte
- regola generale da ricordare: la dichiarazione/garanzia del venditore che la target sia complaint with law non può
portare a un indennizzo per l’acquirente perché egli ha direttamente partecipato alla creazione dei presupposti per
la sopravvenienza negativa, per cui ne era perfettamente a conoscenza, ma anche perché ha già conseguito un
vantaggio e non può addirittura accrescerlo ricevendo un indennizzo
- cioè: se tra gli eventi a cui pare riferirsi una garanzia ve ne sono di direttamente legati all’acquirente, come per
esempio suoi comportamenti precedenti al contratto (o successivi o contestuali) questi non sono inclusi nella
garanzia perché l’acquirente non può farsi indennizzare dal venditore per qualcosa che dipende da lui
stesso
- caso 2: chiediamoci se l’acquirente - a conoscenza che la circostanza garantita è falsa - può chiedere l’indennizzo (come
eccezione di non operatività di garanzia) al venditore => l’eccezione del seller sulla conoscenza da parte del buyer della
circostanza garantita
- se l’acquirente sa qualcosa di più del venditore e tace e lascia che questi, senza saperlo, dichiari il falso, il venditore
può eccepire la non operatività della garanzia?
- concedere al buyer il relativo indennizzo vorrebbe dire premiare un suo comportamento scorretto e dolosamente
omissivo
- per evitare ciò, il venditore può eccepire all’acquirente che egli sapeva
- come sempre però, si tratta di trovare un difficile possibilità di provare la conoscenza (dolosa/omissiva)
- in conclusione, la garanzia e l’indennizzo operano se il venditore ignora colpevolmente o se l’acquirente si è
procurato le informazioni in più a proprie spese; la garanzia e l’indennizzo invece non operano se l’acquirente
tace dolosamente al fine di approfittare della ignoranza della controparte
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- quanto alla questione della prescrizione: il collegio arbitrale ritiene di dover seguire un altro orientamento della
giurisprudenza seconda il quale is soci non possono vendere i beni della società perché non ne sono
proprietari ma solo la partecipazione di cui sono titolare per cui l’oggetto del SPA sono le azioni e non il
patrimonio della target
- il collegio conclude che la garanzia pattuita dal seller e dal buyer non è riconducibile all’art. 1497 cc e quindi
non è soggetta al termine di prescrizione stabilito per la garanzia legale sulla qualità della cosa
- il collegio arbitrale giunge principio di autonomia contrattuale: ritiene di dare prevalenza a ciò che le parti
convenzionalmente hanno espressamente stabilito
- il patto di garanzia non è soggetto al termine di prescrizione annuale; per gli arbitri esso è soggetto al termine
di prescrizione ordinario decennale
- Art. 1495 = garanzia legale e business warranties = garanzie convenzionale perché le business warranties
hanno diversa:
- fonte (convenzionale e non legale),
- oggetto (il patrimonio della target e non il bene oggetto della rendita),
- effetto (il pagamento dell’indennizzo, e non la risoluzione, di regola espressamente esclusa)
- in conclusione, sul punto si deve ritenere che le lacune del contratto in tema di garanzie non possano essere
colmate in via generale dalle norme di legge sulla garanzia nella compravendita, ma alcune norme della disciplina
delle garanzie legali possono essere applicate
- eg. le norme che esprimano principi generali
- occorre dunque valutare vaso per caso
- si può solo dire che alcune regole sono sicuramente non applicabili, mentre vanno invece applicate, malgrado il silenzio
o volontà contraria dei contraenti, quelle che sono espressione di principi inderogabili
- eg. il divieto di venire contra factum proprium (applicazione del principio di buona fede)
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- “Any indemnification due by the Seller to the Buyer shall be computed without regard to any multiple, price-earnings or
equivalent ratio implicit in the negotiation of the Purchase Price. Any indemnification due by the Seller to the Buyer
shall not include any decrease in value of the Shares or the Company, loss of expected income by the Company or
the Buyer, or any indirect or consequential damage”
- questa clausola regola:
- il seller riconosce di dover corrispondere un indennizzo al buyer se opera una garanzia
- tale indennizzo non comprenderà comunque, per esempio, il mancato guadagno
- per il diritto italiano Art. 1223 stabilisce: “il risarcimento del danno per inadempimento o per il ritardo deve comprendere
così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta”
- la clausola non fa altro che ripetere quanto dispone l’art. 1223 cc.
- tuttavia l’art. 1223 cc parla del mancato guadagno mentre nella clausola si esclude espressamente mancato guadagno
- è per altro verso una clausola limitativa della responsabilità da inadempimento per diritto italiano quanto all’esclusione del
mancato guadagno
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CAPITOLO 6
la termination of the contract e i rimedi legali
- la finzione tutela l’altra parte che può chiedere l’esecuzione del contratto
- cioè, per il principio di buona fede (e pacta sunt servanda) se fai qualcosa così la condizione non avviene, si fa una
finzione giuridica così l’altra parte può pretendere esecuzione del contratto
- ma quando si ha una condizione legale come il rilascio di autorizzazione dal governo non si può fare una finzione e bisogna
capire quale siano i rimedi concessi alla parte delusa
- nel common law, il rimedio tipico nel caso di mancato avveramento di una condition precedent è il risarcimento del
danno + terminato of the contract
- questi rimedi tuttavia potrebbero non essere affatto soddisfacenti per il buyer, il quale di solito non vuole il contratto si
sciolga
- la clausola “Satisfaction of Condition and Effects” dispone che: “In the event that, notwithstanding the Parties’ efforts, the
Clearance is not obtained on or prior to […], this Agreement shall automatically terminate and the Parties shall be released
from all obligations hereunder except for: (i) any rights or obligations arising under article 11 (Confidentiality), section 12.4
(Notices), section 12.5 (Applicable Law), and article 13 (Arbitration); and (ii) any rights or obligations arising in connection
with any breach of section 4.1 (Clearance)”
- se nonostante gli sforzi delle parti, l’autorizzazione non viene ottenuta, il contratto si scioglie e le parti sono liberate
dalle loro obbligazioni
- il contratto perde effetto automaticamente e decadono le relative obbligazioni, ma possono sopravviverne alcune
obbligazioni se così le parti stabiliscono anche na volta sciolto il contratto permane certi obblighi
- eg. riservatezza, notices, la legge applicabile per le eventuali controversie, la clausola compromissoria
- NB: la nostra clausola sulla termination dice il diritto al risarcimento del danno per la sua violazione non viene meno per il
fatto che il SPA s’è sciolto (quindi alla fine si torna sempre al rimedio per breach of contract —> scioglimento e risarcimento
del danno)
=> rimedi convenzioni e rimedi legali (gli artt. 1337 e 1338 cc)
- le parti non dicono invece se intendono ritenersi responsabili per eventuali comportamenti scorretti in fase di trattativa
- la possibilità di applicare l’art. 1337 cc e l’art. 1338 cc anche se il contratto è stato concluso è ora statuita dalla Corte di
cassazione
- la violazione del dovere di comportamento secondo buona fede nello svolgimento delle trattative e nella formazione
del contratto rileva non solo nel caso di rottura ingiustificata delle trattative o di conclusione di un contratto invalido, ma
anche quando il contratto concluso sia valido
- nel SPA le parti hanno espressamente escluso rimedi del genere - bisogna capire se l’obbligo di comportarsi secondo
buona fede sia una norma inderogabile per il diritto italiano
- “Exclusive remedy” clause pervade che “The rights and remedies provided in this article 8 shall be exclusive and in lieu of
any other right, action, defense, claim or remedy of the Buyer, provided by applicable Law or otherwise, however arising in
connection with, or by virtue of, any breach of the representations, warranties, undertakings and covenants of the Seller
contained in this Agreement. In particular, but without limitation, the Buyer shall not have any right to terminate (risolvere),
annul (annullare) or rescind (rescindere) this Agreement or to refuse to effect the Closing or to start the actions set forth in
the articles 1492, 1494 and 1497 of the Italian Civile Code”
- esamineremmo se questa clausola è valida per il diritto italiano
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- basta dimostrare l’inadempimento o il riardo mentre si è - è necessario invece provare il danno, e il risarcimento
dispensati dalla prova del danno darà al massimo pari al tetto definito anche se il danno è
maggiore
- la giurisprudenza italiana non si è pronunciata sulla validità di queste clausole ma si p pronunciata sulla validità delle
clausole dei contratti bancari che escludevano che il cliente, che deposita cose e valori in cassette di sicurezza, paese
invocare la responsabilità della banca oltre il massimale; tali clausole sono nulle in caso di dolo o colpa grave ex art. 1229
cc, mentre solo valide quando esonerano la banca in colpa lieve
- l’art. 1229 cc è una norma inderogabile
- la clausola 8.3 lett. (g) dispone: “Notwithstanding any provision to the contrary contained in this Agreement, the Seller shall
not be required to indemnify the Buyer under section section 8.1 in respect of: (1) any indirect, special, punitive, exemplary
or consequential liability, cost or damage (such as - by way of example only - those deriving from business disruption or
loss of revenue or profits), even if arising out of breach of the representations and warranties of the Seller provided for in
article 6; (2) any contingent or potential liability of the Buyer or the Company unless and until such liability has become
actual and final and has been paid for the Company or has become the subject matter of a final and incontestable obligation
to pay of the Company”
- nonostante previsioni contrarie, il venditore non sarà tenuto a rispondere di danni indiretti o contingenti o potenziali; ma
risponde solo dei danni diretti e attuali ad esclusione del mancato guadagno
- la maggior parte della dottrina ritiene che sia valida, cioè che è possibile escludere voci di danno anche se vi sono voci
contrarie
- una garanzia di 1 anno può essere considerata una limitazione, ma è assai incerto se lo sia anche una garanzia di 3 o 4
anni
- d’altra parte, il seller potrebbe potrebbe sostenere che la copertura per tot anni non rappresenta una limitazione della
garanzia rispetto a una copertura maggiore, ma è semplicemente la determinazione della garanzia che le parti hanno
pattuito: una cosa è limitare, un’altra è definire
- se non ci fosse alcune limite di durata sarebbe irrealistica, con la conseguenza che si può dire che vi sia una limitazione se
la durata pattuita è eccessivamente breve rispetto al normale
- la durata normale di una garanzia dipende dalla prassi - l’unico caso chiaro è quello estremo del termine clamorosamente
inadeguato (eg. garanzia ambientale che opera solo per un mese dopo il closing)
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- la ratio sta nel fatto che il legislatore non può accettare che si esegua un contratto rescindibile cui una parte approfitta della
situazione di pericolo o dello stato di bisogno dell’altra parte (per il principio di ordine pubblico)
- deve essere sempre conservata la possibilità di eccepire la nullità del contratto? sì perché casi di nullità riguardano interessi
generali della società, e contratti affetti di nullità non sono meritevoli di tutela
- deve essere sempre conservata la possibilità di eccepire l’annullabilità? Si tenga conto che il contratto annullabile può
essere convalidato - quel che il legislatore vuole impedire è la rinuncia preventiva all’annullabilità
- in conclusione, in presenza dell’eccezione di inadempimento, il buyer non potrà sottrarsi al closing perché il seller ha violato
le garanzie ma potrà far valere un’eccezione di annullabilità per dolo; dovrà dimostrare l’inganno ai suoi danni
- questa soluzione è meno favorevole per il buyer rispetto a quella di fare valere l’eccezione di inadempimento perché dolo
non è facile da dimostrare + il seller potrà sostenere dolo solo incidente per cui dovrà risarcire un danno
- quando la giurisprudenza ritiene che sussista aliud pro alio, consente di applicare alla vendita le norme di risoluzione (art.
1453 ss. cc.) e quindi di soggiacere a un termine di prescrizione (10 anni invece di 1) senza alcuna decadenza
- casi di aliud pro alio possono essere per esempio:
- la vendita di azioni di una categoria diversa da quella pattuita
- la vendita di azioni di una società in stato di decozione anziché in bonus
- l’assenza di un’autorizzazione necessaria per l’esercizio dell’attività sociale dedotta in contrato
=> presupposizione
- un altro rimedio = la presupposizione, creato dalla giurisprudenza e non contemplato da alcuna norma
- una sentenza del 2007 dalla Cassazione ha ritenuto che il rimedio configurabile in caso di presupposizione sia il recesso
- “la presupposizione, non attenendo né all’oggetto né alla causa né ai motivi del contratto, consiste in una circostanza
ad esso “esterna”, che pur se non specificamente dedotta…costituisce presupposto di efficacia, in base al
significato…per entrambe le parti, o anche per una sola di esse (ma riconosciuto dell’altra)…a sua mancanza
legittimando l’esercizio del recesso”
39. risoluzione del contratto per aliud pro alio e sole remedy clause
- eg. una società italiana (target) controlla una società cinese perché possiede 100% delle azioni; il prezzo di vendita previsto
è €11 milioni. Il contratto prevede un tetto di eventuali indemnities di circa €1.5 milioni + sole remedy clause per cui l’unico
rimedio è l’indennizzo (quindi se c’è un problema con il contratto, il buyer potrà ottenere al massimo €1.5 milioni, ma no
risoluzione o risarcimento di un danno superiore al previsto) … dopo il closing, il buyer si rende conto che ci sono gravi
problemi di tipo doganale e fiscale a carico della controllata cinese e che in Cina è in corso un’indagine che ha portato al
blocco dell’attività della società controllata
- quale strade può percorrere il buyer?
- si supponga che il buyer agisca in giudizio e chiede la risoluzione per inadempimento, facendo valere un caso di aliud pro
alio, cioè sostenendo che la target ha un oggetto completamente diverso da quello previsto nel SPA
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- significa che se in primo grado il difensore deduce una causa di nullità che viene respinta dal giudice, in
secondo grado non potrà proporre una diversa causa di nullità perché si è già formato un giudicato sulla
validità del contratto
8. il giudice deve deliberare la domanda di nullità specificamente dedotta ed eventualmente, ove questa non
sussista, indagare se ci siano altre cause di nullità
- eg. domanda di nullità per X ragione ma il giudice decide per nullità per Y ragione
CAPITOLO 7
la release
1. il patto di manleva
- premetto che è valido un patto parasociale tra chi non sarà più socio e chi lo sarà: “la validità del patto parasociale non è
legata alla permanenza della qualità di socio degli stipulanti” (Cass. 11 luglio 2013, n. 17200)
- eg. il seller è socio di maggioranza della target e anche amministratore della target; dopo il closing il buyer lo sostituirà con
un amministratore di sua designazione
- il seller ha interesse che dopo il closing il buyer non voti un’azione di responsabilità contro di lui perché ha interesse
che il buyer non cumuli indemnities da un lato e risarcimento del danno alla target da azione di responsabilità
- il buyer ha interesse alle dimissioni dell’amministratore/seller al momento del closing per mettere al suo posto un
amministratore di sua designazione
- la clausal 9.1 del SPA pervade le dimissioni del seller/amministratore al closing
- segue la clausola di release (9.2), che si svolge in fasi =>
- 1° fase: il buyer rinunzia all’azione di responsabilità
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- 2° fase: il buyer si obbliga a tenere indenne l’amministratore/seller dimesso da ogni responsabilità, costo e danno
(clausola di manleva)
- se con la prima il buyer contrae l’obbligazione di non votare l’azione di responsabilità, ma poi vota è ovvio che debba
risarciti il danno - perché prevede anche la clausola di manleva?
9. si vuole prevedere espressamente cosa accade se poi in concreto l’azione di responsabilità viene esercitata dalla
target
10. * perché si nutrono dubbi sulla validità della clausola di rinunzia (cioè la clausola di manleva = paracadute)
- in effetti la validità della clausola di rinuncia è stata messa in discussione:
- Cassazione del 1994: la clausola di rinuncia è nulla per illiceità dell’oggetto o del motivo comune
- il paracadute regge? Dipende da come consideriamo la clausola
- se consideriamo la clausola di manleva strettamente collegata alla clausola di rinuncia, la clausola di
manleva è nulla perché indenne il seller a costringere di fatto il buyer a rispettare la clausola di rinuncia
- se invece consideriamo la clausola di manleva come autonoma, si tratta di una clausola che si limita a
trasferire il rischio (si pensi all’assicurazione)
- vanno considerati ulteriori profili di possibile invalidità della clausola di manleva
- @ determinatezza dell’oggetto: oggetto = ogni possibile responsabilità, costo e danno
- Art.1229 cc non consente di limitare la responsabilità per dolo o colpa grave, volto ad evitare che un
soggetto si sottragga alla responsabilità derivante da futuri comportamenti
- la fattispecie della norma appare estraneo all’ipotesi in considerazione perché la clausola di manleva
riguarda comportamenti del seller/amministratore anteriori alla stipulazione della clausola di manleva
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