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- Neologismo
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In linguistica, il termine "neologismo", che in italiano proviene dal francese néologisme,[1] a sua
volta dal composto greco νέος-λόγος (neos-logos, letteralmente "nuova parola"), indica le parole di
nuova formazione presenti in una lingua,[2] mentre l'insieme dei processi che portano alla formazione
di neologismi è definito "neologia",[3] ossia appunto il suo studio.
La neologia è uno dei principali modi in cui una lingua si rinnova. Il ricorso ai neologismi deriva
solitamente dall'esigenza di identificare invenzioni, fenomeni, scoperte e realizzazioni di recente
comparsa o diffusione, per cui la ricognizione dei neologismi aiuta a rapportare la lingua oggetto
d'esame e la cultura che fa uso di quella lingua.[3]

Indice
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 1Tipi di neologia e terminologia


 2Cultura in evoluzione
 3Alcuni neologismi riconosciuti
 4Accettazione culturale
 5Note
 6Bibliografia
 7Voci correlate
 8Altri progetti
 9Collegamenti esterni

Tipi di neologia e terminologia[modifica | modifica wikitesto]


Generalmente si parla di forestierismi (o prestiti) nel caso di voci che provengano da lingue straniere
e di neologismi per le parole derivate (tramite suffissi, prefissi ocomposizione) da altri termini già
presenti in una data lingua, ma non di rado i prestiti vengono inclusi tra i neologismi.[3]
I neologismi sono detti "combinatori" quando il processo neologico combina elementi della lingua
(come per l'italiano lottizzare, che combina lotto e il suffisso -izzare), mentre sono detti "semantici"
quando il neologismo consiste nell'attribuzione di un nuovo significato ad un termine già in uso
(come per l'italiano orchestrare, un termine del linguaggio della musica, poi passato ad usi
metaforici, del genere di orchestrare una congiura).
Non di rado l'aggiunta di un nuovo significato a una voce preesistente avviene per influsso di un'altra
lingua: in questo caso si parla di "calco semantico" o di "prestito semantico".[4] Una parola di nuovo
conio è precisamente indicata come "neologismo lessicale", mentre un neologismo costituito da più
parole che finiscono per combinarsi in unsintagma nominale stabile è denominato "neologismo
sintattico": è il caso, ad esempio, di espressioni come giungla legislativa[5] o lotta di classe.[3] Il
neologismo sintattico può essere considerato un tipo specifico di neologismo combinatorio.[3]
Si dicono "modismi" o "occasionalismi" i neologismi di durata passeggera.[6]

Cultura in evoluzione[modifica | modifica wikitesto]


I neologismi si presentano più di frequente in culture che stanno cambiando rapidamente e in
situazioni dove c'è una rapida diffusione dell'informazione.[senza fonte] In qualche caso sono creati
mediante la fusione di parole già esistenti (neologismo sincratico)[7] o aggiungendo nuovi suffissi e
prefissi. Un neologismo può essere creato per abbreviazioneo da un acronimo, sullo stampo di una
parola esistente o semplicemente giocando con i suoni.
Frequentemente i neologismi diventano popolari tramite i mass media o per passaparola,
specialmente presso i più giovani.

Alcuni neologismi riconosciuti[modifica | modifica wikitesto]


Ci sono molti neologismi che negli ultimi anni hanno arricchito il vocabolario comune. Tra i più
diffusi: “postare”, “googlare”, “bannare”, “zippare” o “chattare”. Altri esempi di ciò sono:

 Hashtag: parola o frase anticipata dal cancelletto (#) usata nel web come aggregatore tematico,
per etichettare o rintracciare oggetti di interesse. Moto utilizzati su Twitterper catalogare i diversi
argomenti.
 Downloadare: l'azione di scaricare file sul computer.
 Taggare: dall'inglese tag (etichetta), termine prettamente utilizzato sui social network per
identificare qualcuno su un post o foto.
 Linkare: dall'inglese link (collegamento ipertestuale). Condividere l'indirizzo internet di un sito o
di un blog, rinviando da un'unità digitale a un'altra.
Praticamente ogni parola di una data lingua è stata, in qualche periodo, un neologismo, cessando
poi di essere percepita come tale con il tempo e l'uso.[8] Il destino dei diversi neologismi oscilla tra
l'accettazione e il rifiuto: il fatto che un neologismo venga adottato o meno dipende da molti fattori: la
rispondenza all'impianto fono-morfologico della lingua, il fatto che il fenomeno descritto dal
neologismo rimanga in voga, permanendo dunque il bisogno di un termine che lo descriva, nonché
l'accettazione da parte della maggior parte dei parlanti; quanto all'accettazione da parte dei linguisti
e l'introduzione nei dizionari, tali fattori giocano un ruolo determinato solo se il pubblico entra
significativamente in contatto con il nuovo termine.[8]

Accettazione culturale[modifica | modifica wikitesto]


Dopo essere stati coniati, i neologismi invariabilmente sono sottoposti allo scrutinio del pubblico e
dei linguisti, per determinare la loro adeguatezza al linguaggio. Molti vengono accettati rapidamente,
altri incontrano opposizione. Gli esperti di linguaggio muovono obiezioni ad un neologismo sulla
base del fatto che un termine adatto per la cosa descritta già esiste in quella lingua. I non-esperti
che disapprovano il neologismo talvolta usano la stessa argomentazione, deridendolo come "abuso
o ignoranza della lingua".[senza fonte]
Alcuni neologismi, specialmente quelli che hanno a che fare con argomenti delicati[senza fonte],
vengono spesso messi in discussione perché rendono oscuro l'oggetto della discussione, e perché
la novità del termine devia la discussione dal nocciolo della questione e la sposta sul significato del
neologismo stesso.
I propositori di un neologismo lo ritengono utile, e in grado di aiutare una lingua a crescere e
cambiare; spesso percepiscono queste parole come un modo divertente e creativo di giocare con il
linguaggio. Inoltre, la precisione semantica della maggior parte dei neologismi, assieme a quella che
di solito è una sintassi semplice, li rendono spesso più facili da afferrare da parte di persone che non
sono di lingua madre.[senza fonte]
Il risultato di questi dibattiti, quando avvengono, ha molta[senza fonte] influenza sull'eventuale
accettazione del neologismo come parte del linguaggio. I linguisti possono talvolta ritardare
l'accettazione, ad esempio rifiutandosi di includerli nei dizionari; ciò causa talvolta l'estinzione del
neologismo col passare del tempo. Cionondimeno se il pubblico continua ad usare il termine, questo
alla fine si libera del suo status di neologismo ed entra nel linguaggio nonostante le obiezioni degli
esperti.

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