Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
ABSTRACT
The dissipation capacity of steel beam-to-column connections is strongly influenced by structural de-
tails. In fact, the presence or not of continuity plates and supplementary web plates in the panel zone
of column, the position of bolts from the beam flange and web can lead to engage in plastic range sev-
eral nodal components which can be characterized by different plastic deformation supply. In this pa-
per, by means of some experimental tests on full-scale steel beam-to-column extended end plate con-
nections, designed varying from partial strength to full strength connections, the dissipative abilities of
joint components are investigated. As a consequence of experimental results the possibility to develop
a component approach to predict the cyclic response of connections is investigated.
SOMMARIO
Le capacità dissipative dei nodi trave-colonna in acciaio sono fortemente influenzate dai dettagli co-
struttivi. Infatti, la presenza o meno dei piatti di continuità e delle piastre di rinforzo dell’anima della
colonna nonché la posizione dei bulloni rispetto alla flangia ed all’anima della trave possono condurre
ad impegnare in campo plastico componenti nodali diverse e caratterizzate da differenti capacità dissi-
pative. Nel presente lavoro, mediante l’esecuzione e l’analisi di alcune prove sperimentali su nodi
flangiati trave-colonna in scala reale, progettati sia a parziale che a completo ripristino di resistenza,
variandone i dettagli costruttivi, vengono investigate le capacità dissipative delle componenti nodali.
Sulla base dei risultati ottenuti viene valutata la possibilità di sviluppare un modello meccanico per
componenti utile alla previsione comportamento ciclico dei collegamenti.
1 INTRODUZIONE
La conoscenza del comportamento ciclico dei nodi trave-colonna è di fondamentale importanza per la
corretta progettazione delle strutture sismo-resistenti in acciaio, soprattutto se si considera che la dissi-
pazione dell’energia sismica in ingresso, oltre che nelle estremità delle membrature costituenti i telai,
può avvenire nelle componenti dei collegamenti trave-colonna. In particolare, i nodi flangiati trave-
colonna risultano largamente impiegati nella pratica progettuale per la loro facilità di progettazione,
realizzazione e messa in opera nonché per la notevole varietà di soluzioni strutturali che consentono.
Tali soluzioni, che solitamente differiscono per i dettagli costruttivi, in questi ultimi anni sono state
oggetto di diverse sperimentazioni, compiute non solo sui nodi trave-colonna, ma anche sulle loro
componenti base, volte a ricercare criteri di progetto basati sulle proprietà di resistenza, rigidezza e
capacità rotazionale, e sempre più spesso mirate a valutarne anche la risposta ciclica, le problematiche
connesse ai fenomeni di fatica e la capacità di dissipazione energetica.
Nel presente lavoro viene valutata la possibilità di estendere il metodo delle componenti alla previsio-
ne del comportamento ciclico dei collegamenti trave-colonna. A tale scopo sono state eseguite prove
sperimentali finalizzate sia alla valutazione della risposta ciclica complessiva del nodo che alla rispo-
sta ciclica delle singole componenti. In particolare, viene evidenziato come l’energia dissipata sia pari
alla somma di quella dissipata dalle singole componenti, se correttamente identificate.
45
seguendo una riduzione dell’86% rispetto al momento plasti-
93
co della trave considerata a sezione intera. In ogni caso, la
geometria della riduzione è stata progettata seguendo la pro-
443
167
cedura esposta nelle “Steel Tips” [4].
Inoltre, allo scopo di concentrare l’impegno plastico preva-
93
IPE270
lentemente nella sezione ridotta, il pannello nodale è stato ir-
45
rigidito in modo analogo al secondo nodo, ed è stata utilizza- 154
t = 20 mm ep
ta una disposizione dei bulloni ed uno spessore del piatto
d’estremità che limitino l’impegno plastico di quest’ultimo. HE200B
In tutti e tre i nodi, sia le saldature tra trave e piatto Fig. 1: Nodo EEP-CYC 01
d’estremità che quelle relative agli irrigidimenti del pannello
nodale, sono state progettate a completo ripristino.
RBS
35
134
93
400
126
423
400
167
474
t cp = 10 mm t cp = 10 mm
134
93
IPE270 IPE270
35
40
t wp= 10 mm 164
154 t wp= 10 mm
t ep = 20 mm t ep = 25 mm
HE200B HE200B
R195
53
200
200
22
3 ANALISI SPERIMENTALE
Telaio di contrasto
verticale
IPE270 IPE270
L=170cm
Telaio di contrasto
orizzontale
Attuatore da 250kN
NODO
FLANGIATO
Cerniera a perno
Attuatore da 1000kN Cerniera a perno
HE200B
L=200cm
2 (*)
fu,ep = 493.7 N/mm E / Eh = 86.5 fu,wc = 523 N/mm2
εh / εy = 11.3 E / Eu = 632.8 fy,fc = 382.5 N/mm2
h ep
p3
dopo la rottura.
e2
Le curve momento-rotazione relative ai tre nodi vengono mostrate nelle Figure Fig. 7: Bullonatura e
9, 10 e 11. In Figura 12 invece si riporta la sovrapposizione degl’inviluppi re- piatto d’estremità
lativi alle precedenti curve.
Hysteretic Curve M-θ EEP-CYC 01 Hysteretic Curve M-θ EEP-CYC 02
250000 250000
Mmax = 181479 kN·mm Mmax = 188456 kN·mm
Mmin = -200894 kN·mm 200000 Mmin = -198216 kN·mm 200000
150000 150000
100000 100000
Moment [kN·mm]
Moment [kN·mm]
50000 50000
0 0
-0,100 -0,075 -0,050 -0,025 0,000 0,025 0,050 0,075 0,100 -0,100 -0,075 -0,050 -0,025 0,000 0,025 0,050 0,075 0,100
-50000 -50000
-100000 -100000
-150000 -150000
150000 150000
100000 100000
Moment [kN·mm]
Moment [kN·mm]
50000 50000
0 0
-0,100 -0,075 -0,050 -0,025 0,000 0,025 0,050 0,075 0,100 -0,100 -0,075 -0,050 -0,025 0,000 0,025 0,050 0,075 0,100
-50000 -50000
-100000 -100000
-150000 -150000
Envelope EEP-CYC1
-200000 Nodal M-rot -200000 Envelope EEP-CYC2
Envelope Envelope EEP-CYC3
-250000 -250000
Joint Rotation [rad] Joint Rotation [rad]
Fig. 11: Curva momento-rotazione EEP-CYC 03 Fig. 12: Inviluppi dei nodi
Dalle precedenti figure è possibile osservare come i tre nodi abbiano presentato caratteristiche di resi-
stenza e di rigidezza similari, differenziandosi invece per capacità rotazionale, tipologia ed ampiezza
dei cicli. In particolare, nel nodo EEP-CYC 01 si osserva una rotazione complessiva legata prevalen-
temente ai contributi deformativi del pannello a taglio e del T-stub (Figure 13 e 15), e solo in piccola
parte al pannello d’anima soggetto a trazione e compressione (Figura 17). Nel caso del nodo EEP-
CYC 02 la rotazione globale è essenzialmente dovuta al solo T-stub (come si evince dal confronto tra
le Figure 14 e 16) che ne conferisce anche un moderato effetto “pinching”, mentre il pannello d’anima
soggetto a trazione e compressione contribuisce in modo del tutto trascurabile sia in questo caso che
nella prova EEP-CYC 03 in cui, invece, la capacità di rotazione plastica è stata offerta esclusivamente
dalla zona indebolita della trave soggetta a flessione. In tal caso, infatti, è possibile osservare che il
contributo rotazionale offerto dal pannello a taglio è risultato trascurabile presentando un comporta-
mento analogo a quanto mostrato in Fig. 14. Analogo discorso può essere fatto per i T-stub di questo
nodo che, non hanno mai compiuto cicli superiori al millimetro di spostamento, non apportando alcun
contributo rotazionale.
Per quanto riguarda le modalità di collasso, nella prova EEP-CYC 01 si è pervenuti alla rottura fragile
delle saldature tra le flange della trave ed il piatto d’estremità (Figure 19 e 20), causa del rapido de-
grado di resistenza visibile nell’inviluppo di Figura 9 a circa 0.07 rad. Nella prova EEP-CYC 02 si è
invece pervenuti alla completa frattura del piatto d’estremità in corrispondenza delle saldature alle
flange della trave (Figura 21), anch’essa causa di un repentino degrado di resistenza a circa 0.04 rad.
Infine, nella prova EEP-CYC03 il degrado di resistenza (Figura 11) è imputabile all’instabilità locale
verificatasi nelle flange della trave (Figura 22).
Hysteretic Curve M-γ EEP-CYC 01 Hysteretic Curve M-γ EEP-CYC 02
250000 250000
200000 200000
150000 150000
100000 100000
Moment [kNxmm]
Moment [kN·m]
50000 50000
0 0
-0,05 -0,04 -0,03 -0,02 -0,01 0,00 0,01 0,02 0,03 0,04 0,05 -0,005 -0,004 -0,003 -0,002 -0,001 0,000 0,001 0,002 0,003 0,004 0,005
-50000 -50000
-100000 -100000
-150000 -150000
-200000 -200000
Shear Panel Shear Panel
-250000 -250000
γ [rad] γ [rad]
Fig. 13: Pannello a taglio, nodo EEP-CYC 01 Fig. 14: Pannello a taglio, nodo EEP-CYC 02
Hysteretic Curve F-δ EEP-CYC 01 Hysteretic Curve F-δ EEP-CYC02
800 800
600 600
400 400
200 200
Force [kN]
Force [kN]
0 0
-1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 -1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
-200 -200
-400 -400
-600 -600
T-Stub Sx T-Stub Sx
-800 -800
Fig. 15: T-stub sinistro, nodo EEP-CYC 01 Fig. 16: T-stub sinistro, nodo EEP-CYC 02
Hysteretic Curve F-δ EEP-CYC 01 Hysteretic Curve F-δ EEP-CYC03
800 800
600 600
400
400
200
200
Force [kN]
Force [kN]
0
0 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4
-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 -200
-200
-400
-400
-600
-600 -800
Panel T-C Sx Panel T-C Sx
-800 -1000
Displacement [mm] Displacement [mm]
Fig. 17: Pannello T-C sinistro, Fig. 18: Pannello T-C sinistro,
nodo EEP-CYC 01 nodo EEP-CYC 03
Fig. 19: Impegno plastico del pannello nodale e del Fig. 20: Rottura della saldatura,
T-stub, nodo EEP-CYC 01 nodo EEP-CYC 01
Fig. 21: Rottura del piatto di estremità, Fig. 22: Instabilità delle flange nella sezio-
nodo EEP-CYC 02 ne ridotta della trave, nodo EEP-CYC 02
Energy [kN·mm]
SUM Comp. SUM Comp.
150000
30000
100000
20000
50000
10000
0 0
20 25 30 35 40 20 25 30 35
n° cycles n° cycles
Fig. 23: Energia dissipata, nodo EEP-CYC 01 Fig. 24: Energia dissipata, nodo EEP-CYC 02
Energy dissipation EEP-CYC 03 Energy dissipation
250000 250000
Node
Energy EEP-CYC01
Shear Panel
T-Stub EP Sx Energy EEP-CYC02
Energy [kN·mm]
SUM Comp.
150000 150000
100000 100000
50000 50000
0 0
20 25 30 35 40 20 25 30 35 40
n° cycles n° cycles
Fig. 25: Energia dissipata, nodo EEP-CYC 03 Fig. 26: Confronto energetico dei nodi
5 CONCLUSIONI
Sulla base dei risultati ottenuti nel presente lavoro, con particolare riferimento ai confronti energetici
relativi alle prime due prove, è stata valutata la possibilità di sviluppare un modello meccanico per
componenti in grado di descrivere il comportamento ciclico di nodi flangiati.
In particolare, la possibilità di estendere il metodo delle componenti alla previsione del comportamen-
to ciclico dei collegamenti trave-colonna appare praticabile in considerazione dell’evidenza sperimen-
tale che mostra come l’energia complessivamente dissipata dal nodo sia pari alla somma dell’energia
dissipata dalle singole componenti, a condizione che queste ultime siano correttamente identificate e
ne sia adeguatamente valutata la risposta ciclica locale forza-spostamento.
BIBLIOGRAFIA
[1] C. Faella, V. Piluso, G Rizzano (2000): “Structural Steel Semirigid Connections”, CRC Press,
Florida, ISBN 0-8493-7433-2.
[2] H. Krawinkler, V.V. Bertero, E.P. Popov (1971): “Inelastic Behaviour of Steel Beam-to-
Column Subassemblages”, Report UCB/EERC-71/7, Earthquake Engineering Recent Center,
Univ. of California, Berkley.
[3] H. Krawinkler, V.V. bertero, E.P. Popov (1973): “Further Studies on Seismic Behaviour of
Steel Beam-Column Subassemblages”, Report UCB/EERC-73/27, Earthquake Engineering Re-
cent Center, Univ. of California, Berkley.
[4] K. S. Moore, J. O. Malley, M. D. Engelhardt, (1999): “Design of Reduced Beam Section (RBS)
Moment Frame Connections”, Steel TIPS, August, Structural Steel Educational Council
[5] AISC (2202):”Seismic Provisions for Structural Steel Buildings”, ANSI/AISC 341-02, Ameri-
can Institute of Steel Construction