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NORME REDAZIONALI PER LA STESURA DELLA TESI

Margini pagina: sinistro: 2,5; destro: 2; superiore: 2; inferiore: 2

Interlinea: 1,5

Font: Uno a scelta tra Times New Roman - Garamond - Arial - Verdana - Calibri

Dimensioni font: titolo capitoli: 14; titolo paragrafi e testo: 12

Distribuzione del testo: Giustificato

Utilizzo del grassetto: il grassetto si utilizza soltanto per il titolo dei capitoli e dei paragrafi

Utilizzo del corsivo: il corsivo si utilizza per parole o brevi espressioni di lingua diversa da quella
del testo oppure nel caso si intenda enfatizzare un termine attribuendogli una particolare accezione.
Non si utilizza il corsivo per le citazioni e/o nei titoli dei paragrafi

Riferimenti bibliografici e Citazioni nel testo:

- Quando si riporta nel testo il pensiero di un autore, necessario fornire i riferimenti bibliografici
in cui presente lidea a cui ci si sta riferendo. Ad esempio,

Secondo Chomsky (1988), la Grammatica Universale una componente innata della mente-
cervello.

Oppure

Secondo diversi autori (Pinker, Bloom, 1990; Corballis, 2002), il linguaggio si evoluto attraverso
selezione naturale.

- Le citazioni brevi (max. 2 righe) vanno inserite nel corpo del testo tra appositi caporali: (e non
n << >>). Alla fine del passo citato necessario indicare tra parentesi il riferimento
bibliografico e la pagina, utilizzando la formula (Autore, Anno, Pagina).

Esempio:

Sperber e Wilson definiscono la pragmatica come lo studio di come i fattori contestuali


interagiscono col significato linguistico nellinterpretazione dei proferimenti verbali (Sperber,
Wilson, 2005 p. 468).

Nel caso si vogliano riportare citazioni pi lunghe di due righe necessario separarle dal corpo del
testo attraverso una spaziatura superiore e inferiore, utilizzando font dimensione 11, interlinea
singola. In questo caso la citazione non va inserita tra caporali. Alla fine del passo citato
necessario indicare tra parentesi il riferimento bibliografico e la pagina, utilizzando la formula
(Autore, Anno, Pagina).

Esempio:

A tal proposito, scrive Corballis:


a differenza delle cugine grandi scimmie, gli ominidi erano bipedi e questo potrebbe aver permesso loro di
liberare le mani per lulteriore sviluppo della comunicazione manuale. Il corpo e le mani sono libere di
muoversi in quattro dimensioni (tre nello spazio e una nel tempo) e in questo modo di mimare lattivit nel
mondo esterno. Le mani posso anche assumere, almeno approssimativamente, le forme degli oggetti o degli
animali, e le dita possono mimare i movimenti delle mani e delle braccia. I movimenti delle mani possono,
inoltre, mimare i movimenti degli oggetti nello spazio e le espressioni facciali possono comunicare qualcosa
delle emozioni legate agli eventi che vengono descritti (Corballis, 2011, p.45).

Note. Le note a pi di pagina, in quantit minima indispensabile, devono essere composte


utilizzando lo strumento di inserimento delle note dei programmi di videoscrittura e numerate in
cifre arabe.

Bibliografia. Alla fine del testo i riferimenti bibliografici vanno elencati in ordine alfabetico
secondo il cognome degli autori e, per ciascun autore, nellordine cronologico di pubblicazione
delle opere. Per quanto riguarda lo stile bibliografico, necessario far riferimento agli esempi
riportati di seguito:

Articolo in rivista:

Fodor J., Pylyshyn Z.W. (1988). Connectionism and cognitive architecture: a critical analysis.
Cognition, 28(1), 3-71.

Libro in lingua originale:

Piattelli Palmarini M. (2008). Le scienze cognitive classiche: un panorama, Torino, Einaudi.

Libro in traduzione italiana:

Chomsky N. (1988). Language and problems of knowledge, Cambridge, MIT Press (trad. it.
Linguaggio e problemi della conoscenza, Bologna, Il Mulino 1988).

Curatela:

Diodato R., Somaini A. (a cura di) (2011). Estetica dei media e della comunicazione, Bologna, Il
Mulino.

Capitolo in volume:

Ferretti F. (2005). Funzioni e genesi del linguaggio. In: F. Ferretti, D. Gambarara, Comunicazione e
scienza cognitiva, Roma-Bari, Laterza 2005 (pp. 3-33).

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