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Questo testo, come tutti gli altri da me pubblicati, frutto del mio lavoro.

Ho
messo a disposizione i miei riassunti anche su altre piattaforme, ecco perch
potreste trovarli anche altrove. Ribadisco che sono scritti da me, frutto di
appunti universitari, ricerche o lavori personali, se qualcuno poi ha deciso di
ridistribuirli, non ho controllo su questo.
Buono studio
Vanillina87

L'epoca dell'inconshow di Franco Lolli

Vite ai limiti della vita

Al giorno d'oggi i Centri di Salute Mentali hanno a che fare con un numero sempre maggiori di
pazienti inquadrati secondo i criteri diagnostici del DSM come border: relazioni interpersonali
intense e instabili, impulsivit, rabbia eccessiva, comportamenti autolesivi, problemi di identit,
sentimenti di vuoto e noia cronici.

L'universo border

Quella del borderline una condizione dei disturbi di personalit particolarmente complessa, che si
trova tra la nevrosi e la psicosi, ed stata di difficile inquadrabilit da parte dei clinici.
Non si parla per solo di patologia borderline, ma anche di sintomo borderline, come sintomo della
societ e non solo del singolo. Il paziente borderline frutto del suo tempo, della societ post-'68
che ha fatto sentire i suoi effetti a livello sociale a partire dagli anni '70, riflettendo egli pienamente
il funzionamento sociale contemporaneo. Lo stato border riflette infatti elementi peculiari della
societ occidentale di oggi.
L'era della tecnica, come dice Arnold Gehlen, l'et dell'indeterminatezza, in cui tutto si svolge in
modo ambiguo, sfocato, in cui le relazioni sono indefinite e ambigue, un po' ci che accade al
soggetto borderline.
Il soggetto borderline quindi il prodotto di una societ borderline.

Nascita di un concetto

La categoria diagnostica di borderline la risposta ad una problematica clinica: come classificare


quei pazienti che non erano riconducibili pienamente ad una delle tre categorie della psicanalisi,
cio nevrosi, psicosi e perversione? Erano sul serio pazienti inclassificabili?
Partendo quindi da una categoria nata come contenitore d'emergenza, diventata una delle diagnosi
pi usate in campo psichiatrico. Si pu affermare che siano aumentate le diagnosi di borderline
perch si tratta di un fenomeno in crescita, ma si pu anche sostenere che a volte una categoria di
comodo in cui inserire quei pazienti che non si riesce ad inquadrare.

Lo stato limite del paziente borderline dato dal fatto che in esso si possano ritrovare dinamiche
psichiche che, secondo la psicoanalisi tradizionale e i principi della diagnosi differenziale, erano
ben distinte, ossia nevrosi, psicosi e perversione. C' per da dire che, se le manifestazioni sono cos
sovrapponibili ai tre principi di base della psicoanalisi, il paziente mosso da un'unica struttura (o
nevrosi, o psicosi, o perversione) che, con un'analisi approfondita, si rivela. pi corretto dunque
sostenere che il termine borderline indichi un insieme di atteggiamenti e comportamenti osservabili,
non le dinamiche psichiche insite nella persona.
La psicoanalisi riconduce la peculiarit dell'essere umano non al suo comportamento, ma al modo in
cui hanno affrontato una fondamentale tappa evolutiva, cio l'Edipo.

L'Edipo una tassa

Nell'ottica di Lacan l'Edipo riguarda l'umanit intera, andando quindi al di l della contesa tra padri
e figli per il potere, della rivendicazione e dell'angoscia che vivono i maschi e le femmine durante la
crescita. Per Lacan l'Edipo l'effetto dell'introduzione di un tab, inteso come proibizione
fondamentale all'interno del sistema sociale, il cui scopo segnare un limite invalicabile tra ci che
permesso e ci che non lo .

Per essere pi specifici, l'Edipo quella azione di limitazione che si ha quando un divieto
fondamentale porta alla rinuncia all'immediata soddisfazione di qualcosa. Da questo contrasto alla
pretesa pulsionale del soggetto prende il via il desiderio soggettivo. L'Edipo freudiano il tab
dell'incesto ha il ruolo di proibizione verso il desiderio del bambino di avere un rapporto esclusivo
con il genitore; egli deve imparare ad affrontare la perdita di non avere il genitore tutto per s.

Per Lacan il tab non riguarda solamente l'ambito familiare, ma l'intera umanit: l'essere umano
deve imparare a rinunciare ad una parte della propria soddisfazione libidica per poter far parte della
vita di comunit. La limitazione ha lo scopo di regolamentare e riordinare la vita psichica. Il
compito di porre il tab non della societ, ma di un suo rappresentante, il padre.
Il padre da un lato sottrae al figlio la possibilit di un godimento illimitato, ma dall'altro porta al
desiderio soggettivo, all'inserimento del soggetto nella societ, lo apre al mondo, senza che vi sia
l'importanza attribuita al sesso del bambino da Freud. Infatti, l'Edipo lacaniano presente dove vi
sia proibizione del soddisfacimento primario nella relazione madre-bambino a prescindere dal
sesso.

Uno, due e tre: esiti dell'Edipo

1) non essendoci funzione paterna il bambino rimane incastrato nel desiderio materno e nella
dinamica di godimento mortificatore causato dall'impossibilit della separazione (esito
psicotico, detto forclusione del Nome-del-Padre).
2) Dopo aver attraversato la fase edipica e il divieto, incontra un terzo che lo sposta dalla
posizione di godimento e lo spinge ad interrogarsi sul posto che occupa nel desiderio
dell'Altro (esito nevrotico).
3) Il soggetto, a causa della debolezza della funzione paterna, rimane attaccato all'oggetto di
amore materno perch il padre non intervenuto nella regolazione attraverso la castrazione
(esito perverso).
Da queste tre possibilit dipende il futuro di ogni essere umano; grazie alla castrazione edipica del
padre che il soggetto entra a far parte della societ, rinunciando alla pulsione e al godimento.

Il declino del simbolico

Entro due o tre generazioni non si capir pi nulla: sono le parole di Lacan riferite al fatto che se
si superasse il riferimento all'Edipo perch non pi attuale, verrebbe messo anche in discussione il
concetto di nevrosi. Che societ sarebbe senza Edipo? La funzione del padre mettere ordine nel
mondo per stabilire un sano rapporto tra il soggetto e la realt.
A livello familiare l'Edipo il processo di regolazione tra madre e bambino, a livello sociale
invece l'intervento del simbolico sul reale, l'azione di limitazione a cui ogni essere umano deve
sottoporsi per entrare nel mondo dei propri simili.

La condizione postmoderna la societ postedipica?

Lyotard ha parlato di condizione postmoderna, cio del periodo di superamento della modernit che
cominciato dalla fine del 19esimo secolo. La postmodernit ha infatti provocato un cambiamento
nel modo di relazionarsi con il mondo (incredulit nei confronti delle meta narrazioni, cio la
dispersione dei riferimenti simbolici che davano consistenza alle narrazioni politiche, religiose e
ideologiche). Si ha il tramonto delle ideologie, dell'Altro, e anche della figura del padre. Il Padre
non pi il garante dell'ordine sociale e dei valori, non pi quel terzo luogo asimmetrico che
introduce una Legge e una mancanza. Alla relazione triangolare si sostituisce quella bipolare tra
madre e bambino. Il problema edipico non esiste pi perch la rimozione non ha pi la sua validit.

L'immaginario al potere o il potere dell'immaginario

Nella societ postmoderna predominano l'immagine e l'immaginario, a causa dell'espansione


ipertrofica del tratto narcisistico, della ricerca di autocelebrazione, di una eccessiva ricerca della
normalit, del conformismo, del rifiuto della differenza, di un'indifferenza sociale. Si ha una perdita
della realt, l'immaginario si allontana da ci che reale, non riesce a recuperare nel mondo il senso
di ci che avviene. Il mondo postmoderno si de-realizza, irreale; il simbolico e la realt sono
oscurati dalla realt virtuale, in cui gli avvenimenti hanno realt sociale solo quando sono riprodotti.

La miseria del creatore

Anders: l'uomo affetto da una vergogna prometeica, cio un senso di inferiorit dato dalla
perfezione di ci che ha creato (macchine e prodotti), rispetto la morte che lo aspetta. Per questo si
diffusa la iconomania, cio la mania delle immagini, attraverso la quale l'individuo tenta di curare
la ferita dal narcisismo.
Simbolico e immaginario

Si parla di una fase dello specchio tra i sei e i diciotto mesi in cui il bambino riconosce nello
specchio la propria immagine. Attraverso l'identificazione di s nell'immagine (autoidentificazione)
seda l'angoscia di frammentazione in cui sente il proprio corpo. La prima consapevolezza di s
passa attraverso la consapevolezza della propria immagine corporea, del proprio corpo percepito
nell'immagine del doppio rimandata dallo specchio e che garantisce una possibilit di armonia e
padronanza.

Lo stadio dello specchio un momento di costituzione della soggettivit in cui l'uomo entra in
contatto visivo con il proprio doppio; questo non va letteralmente interpretato come lo specchio, ma
anche con un suo simile (specie il genitore). il simile che permette al bambino di riconoscersi
nella propria immagine. L'Altro deve offrirsi al riconoscimento per far s che il bambino si
identifichi con l'immagine e che abbia consapevolezza di s. Da un lato vi l'immaginario
dell'identificazione con la forma percepita visivamente, dall'altro vi il registro simbolico dell'Altro
che, attraverso il sostegno della parole e dello sguardo, che riconosce nel bambino l'oggetto
irrinunciabile del proprio desiderio.
L'incidenza del simbolico sull'immaginario sostenuta dal fatto che l'immagine riconosciuta come
propria supportata da un intervento simbolico per realizzarsi.

La funzione paterna quella di un terzo che si frappone tra il bambino (oggetto di desiderio
materno) e la madre (che vede l bambino come proprio completamento); il terzo si inserisce in
questo legame di fusione e introduce la Legge Edipica che impedisce all'uno di saziarsi dell'altro.
Se il funzionamento simbolico messo in crisi l'immaginario crescer proporzionalmente rispetto
alla caduta del simbolico (lo spazio lasciato vuoto dal simbolico viene riempito dall'immaginario).

Lo spettacolare come forma di civilt

Debord: la societ dello spettacolo quella del capitalismo avanzato, caratterizzata dall'immagine
come merce per eccellenza. attraverso le immagini che gli uomini entrano in contatto fra loro,
tutte le forme di comunicazione si basano sulle immagini e sullo spettacolo. Si ha una perdita di
unit del mondo causata dalla frammentazione del simbolico; il mondo in frammenti si ricostituisce
attraverso lo spettacolo. Il terzo perde la sua funzione, perch la societ costituita da pari e non vi
disarmonia. Il terzo non introduce pi la dimensione dell'impossibile, ma al massimo conferma
che tutto possibile per aiutare l'uomo a superare la propria condizione di impotenza, per riparare
dei danni che l'uomo sente come violazione dei propri diritti.

Il padre bancomat

Il bordeline tende a degradare la figura paterna e a cercare una relazione di accudimento e


assistenza di tipo materno. Il padre ridotto ad una figura assistenziale priva di valore simbolico,
cosa che amplifica la dimensione dell'immaginario. Il soggetto si identifica con l'oggetto
immaginario, dando una smodata attenzione alla propria immagine. Il bordelrine il prodotto della
societ postedipica, di una societ di per s bordeline.
Il vuoto e l'angoscia

L'angoscia che il soggetto borderline prova evidenziata dai meccanismi che il soggetto fa per
difendersi. Non l'angoscia data dal trauma della perdita e della separazione, ma anzi l'inverso
dell'esperienza di perdita, una mancanza della mancanza. L'esperienza della mancanza non
angosciante: pu provocare vissuti depressivi, ma non angoscia, perch la mancanza una
condizione necessaria che poi provoca una reazione di spinta per il raggiungimento di quanto di
perso. La mancanza del borderline una mancanza di mancanza perch non avvenuta la
castrazione, non c' stata possibilit di vivere il divieto e la rinuncia; non c' stata la perdita di
qualcosa, o una simbolizzazione in cui il soggetto tramite il sistema significante viene compensata
l'assenza dell'oggetto.

Il soggetto bordeline non ha desiderio di ci che gli manca, ma un senso di vuoto. Il vuoto non
dovuto alla mancanza, un'assenza, uno sprofondamento. Il soggetto si muove in modo
confusionario e afinalistico perch non cerca niente, prova solo a non sentire il senso di vuoto che
prova (motivo per cui se si chiede al paziente borderline di spiegare cosa lo faccia soffrire, non si
abbia risposta tranne un totale silenzio perch un vuoto privo di contenuto). Non l'oggetto del
desiderio a sparire, ma il soggetto stesso che si dilegua, che scompare; l'oggetto in questo caso ha il
compito di tenere coeso il soggetto.

Come nasce il soggetto?

Separazione e alienazione sono i meccanismi responsabili dello sviluppo umano. Alla nascita
l'essere umano non dotato di soggettivit: essere vivente e soggetto non sono coincidenti. Perch il
soggetto si costituisca come tale necessario che esso si costituisca intanto come essere
biologicamente vivente, ma deve anche essere simbolicamente determinato grazie all'intervento
dell'Altro. l'altro che d il nome, che dona i significanti perch il bambino si rappresenti; il
significante per non dice nulla dell'essere del soggetto perch qualcosa di universale che non
coglie la particolarit del soggetto.
In un primo momento quindi il soggetto si rappresenta nel mondo attraverso un significante,
perdendo per il proprio essere perch definito dall'Altro, sottomesso ad esso a ai suoi significanti.
Il bambino vive l'altro come onnipotente e onniscente, ma si render poi conto che la madre, cos
come lui la desidera, non pu fare a meno di lui; questo diminuisce l'idea della sua onnipotenza e gli
d la struttura della rivincita sull'Altro, per distaccarsi da esso con lo scopo di affermare il proprio
essere.
In questa operazione si distacca dal tutto significante in cui alienato, e si separer dall'Altro
mettendolo alla prova. Tutti sono uguali nel significante (alienazione), e sono diversi nel modo del
godere (separazione). ci che avviene nell'adolescenza, con la ribellione all'assoggettamento
dell'Altro per l'affermazione di se stesso.

Separazioni impossibili

Per separazione non si intende solamente quella dalla figura genitoriale (oggetto in particolare), ma
la condizione particolare assicurata dal legame con quello specifico oggetto. Il borderline ha
difficolt a separarsi dal godimento fusionale caratteristica del legame simbiotico con l'Altro
materno, godimento in cui non intervenuta nessuna norma. Questo lo porta a vivere questo legame
con l'Altro come indispensabile e come uno possibile. Nella sua formazione mancata la funzione
di castrazione del padre sulla relazione madre-bambino. Da un lato questa simbiosi con la madre lo
danneggia, dall'altro un rifugio, un riparo. Il rapporto ambiguo con la madre la rende
indispensabile ma anche inaccessibile perch onnipresente; inoltre considerata anche come
invasiva e ostacolante l'autonomia del figlio, che alterna legame fusionali a fughe verso la libert.

La metafora paterna debole

Il padre non svolge il proprio ruolo di agente normativo; il distacco dall'Altro materno infatti non
andato di pari passo con l'identificazione con il padre, divenendo quindi una privazione fine a se
stessa, un vuoto e non una mancanza. Il padre non riesce a porsi come oggetto di identificazione; il
suo ruolo privativo ma questa privazione non accompagnata da autorevolezza, da una garanzia.
Prevale l'immagine della privazione (in cui il padre al massimo visto come onnipotenza
minacciosa) piuttosto che la sua funzione simbolica.

Steiner ha definito questa situazione edipica come soluzione persecutoria in cui il bambino si
identifica con un padre vissuto come autoritario e crudele che ha distrutto la relazione fusionale con
la madre ma non lo ha dotato delle capacit per superare il trauma; il bambino vive questa relazione
con il padre con sentimenti di vendicativit.

Al borderline durante l'infanzia mancato il tempo di costituzione dell'Ideale dell'io (evoluzione


dell'Edipo), per questo il distacco vissuto come un'offesa al suo narcisismo.
Il padre non ha trasformato il vuoto in mancanza, ha operato un intervento incompiuto in cui il
trauma della separazione dalla madre non ha comportato una identificazione di ordine simbolico.

Il bambino figlio di un padre che richiede la castrazione ma non la pratica, e si trova in una zona
intermedia tra un ideale dell'io impedito e un io ideale a cui tornare (dormire nel letto dei genitori,
cosa autorizzata dalla passivit dei genitori ma anche considerata sconveniente dagli stessi genitori).
Passa continuamente dall'identificazione con il fallo immaginario (madre) e il trauma fallico
(perdita che non pu essere elaborata, vissuta come insuperabile). Egli si difende da questa perdita
fine a se stessa creando un'altra realt; in questa realt fittizia egli torna ad essere ci che non pi,
cio il fallo immaginario, l'oggetto che stato per l'altro.

La Verleugnung

La societ odierna, pur se consapevole di un possibile disastro socio-politico-economico provocato


dall'esaurimento delle fonti energetiche, allontana questa possibilit come se fosse qualcosa di
insopportabile. Questo riconducibile all'eziopatogenesi della perversione feticista, detta
Verleugnung. il meccanismo di difesa che spiega la tipica risposta del bambino quando percepisce
una realt intollerabile, come quando vede i genitali femminili; la reazione al trauma della
castrazione provoca un disconoscimento del dato percepito (assenza del pene nella donna) e di
contro la creazione una realt alternativa (fallo materno).

Questo meccanismo di difesa lo stesso meccanismo psichico alla base della costituzione della
perversione feticista. L'assenza del pene femminile un dato di fatto, ma il feticista crea una
convinzione opposta e sceglie una parte del corpo a cui attribuire il ruolo del pene. Questo porta alla
Ichspaltung, cio la scissione dell'io. Nell'io infatti si creano due correnti di pensiero che si
contraddicono; questa la perversione.

La metafora del SUV

un dato di fatto che le risorse energetiche, soprattutto il petrolio, andranno ad esaurirsi; la societ
ne consapevole. Il sistema capitalista reagisce all'indebolimento delle sue certezze e alla
prospettiva di non essere pi onnipotente (castrazione), inventa nuove forme di spreco per dare
stabilit al proprio turbamento.

La metafora del SUV si riferisce al fatto che, nonostante i giacimenti di petrolio siano in
esaurimento, si andata diffondendo la vendita di autoveicoli SUV. Questo rappresenta pienamente
la denegazione (rifiuto) di cui si parlato. Il sistema produttivo offre veicoli che consumano il
doppio di un'utilitaria come risposta (perversamente coerente) alla scarsit di combustibile. Il SUV
l'oggetto di feticismo che si crea per nascondere la visione di una prossima fine inevitabile.

Questa tendenza in realt fa parte del funzionamento psichico dell'essere umano: siamo a
conoscenza del fatto che prima o poi moriremo, ma questo non blocca la nostra esistenza; grazie
alla sconfessione del pensiero sulla morte che la vita va avanti. Il problema si pone quando questa
sconfessione viene usata a livello sociale per il controllo delle coscienze da parte delle potenze
economiche e politiche (ad esempio l'appello al rilancio del consumo come modo per riprendersi
dalla crisi economica).

La storia non finita

L'angoscia che l'uomo post-moderno prova nell'essere consapevole della propria finitudine lo porta
a inventare modi per denegarla.

Il disconoscimento sociale della castrazione

Il rifiuto la strategia difensiva che porta a cancellare l'orrore che la castrazione (insuperabilit del
limite) provoca.
Anders parla di vergogna prometeica come di una senso di vergogna dell'uomo tecnologico nei
confronti degli apparecchi da lui costruiti; l'uomo non si sente all'altezza della perfezione dei propri
prodotti, cosa che sottolinea la sua imperfezione. La castrazione dell'uomo affermata ancora di pi
dalla comparazione con i suoi prodotti. La risposta al vissuto di castrazione il rifiuto della
limitatezza umana e il tentativo di adeguarsi fisicamente alle macchine (feticizzazione del proprio
corpo, riduzione del corpo ad oggetto, a cosa). Non potendo risolvere il problema della finitezza e
della morte, lo occulta.
Freud ha parlato di coesistenza tra due posizioni inconciliabili: rinnegamento e riconoscimento. Da
un lato il soggetto rifiuta di riconoscere la realt traumatica, ma comunque una realt che esiste
nella sua psiche. Il rinnegamento consiste da un lato nel rifiutare, ma dall'altro nell'esserne
consapevole. Il risultato di questo meccanismo la scissione dell'io, in cui due convinzioni in
contraddizione tra loro possono coesistere senza influenzarsi.

Il capitalismo non ama la verit

Questa coesistenza di rifiuto e consapevolezza per un nevrotico non sarebbe accettabile, ma per il
perverso necessaria. Si riflette nella societ ed in particolar modo nel sistema capitalistico, che
spinge a produrre, spendere, investire, in nome di un progresso luminoso, senza tener conto della
crisi attuale, come se non ci fosse. La percezione viene manipolata, in modo da negare il suo reale
contenuto. Questo ha effetto sulla verit, perch la sua scoperta potrebbe essere compromessa dalla
perversione (cio una percezione traumatica viene trattata come se non esistesse).
Il soggetto perverso sostiene verit tra loro contrastati senza vivere conflitti, indifferente alla
coerenza. La sua scissione si pu evidenziare nella vita pubblica (dove rispettoso delle leggi) e
nella vita privata (dove la verit alterata).

La scissione dell'io nel borderline

Nel borderline il distacco dalla relazione fusionale con la madre visto come minaccia e privazione,
cosa che ha comportato lo sviluppo di una reazione perversa, cio tentativi di creare un'immagine di
s splendente e potente in modo da creare una realt da affiancare a quella rifiutata.
L'oscillazione tra queste due realt evidenzia il tratto bipolare, caratteristico del borderline; non si
riferisce solo ad una oscillazione dell'umore, ma all'oscillazione tra le due realt in cui vive e che
porta avanti.

Quando stanco del suo stato di vuoto, di dipendenze affettive e di degrado relazionale, e aspira al
cambiamento, si affida al terapeuta (mettendo gi in atto meccanismi di dipendenza affettiva nei
suoi confronti). Inizia nel migliore dei modi, dedicandosi con entusiasmo a raccontare la propria
storia e ad andare in fondo alla propria questione. Da un giorno all'altro per il paziente torna a
quello stato che aveva detto di voler superare nel corso delle sedute.
La vita del soggetto passa continuamente da una parte dell'io all'altra, e cambia allo stesso modo la
propria reazione con la realt.

La menzogna la dimostrazione della presenza di queste due parti dell'io, cos opposte; si passa
infatti da una verit all'altra e non si riesce a capire quale sia quella autentica. Questo un effetto
della scissione dell'io: l'autenticit non sta in una delle due parti, ma nel fatto che egli entrambe le
opzioni e sono presenti contemporaneamente due verit.

E' un soggetto scisso pi che diviso, e questa separazione non riguarda l'inconscio e il piano
dell'essere (come nella nevrosi), ma l'io e il piano dell'azione. L'io che chiede aiuto ad un certo
punto di nuovo pressato dall'esigenza libidica e decide che la cura non serve a niente in modo da
poter tornare a godere; le parti del suo io prevalgono ciclicamente l'una sull'altra.
Non c' traccia di Super-io n di senso di colpa, perch la colpa necessita di un conflitto tra azione e
sue conseguenze, mentre nel borderline l'azione si giustifica da s.

Ancora a proposito della scissione

Il bordeline vive in due realt diverse: in una potente, senza limiti, nell'altra impotente e
difettoso. La sua vita divisa, cos come il suo io, in cui esistono due realt che si negano a vicenda
e si susseguono in un ciclo continuo con sentimenti depressivi ed esaltazioni maniacali, impotenza
ed onnipotenza, esaltazione e scoramento, speranza e disperazione, esaltazione narcisistica e
annullamento di s.
Queste caratteristiche riflettono bene la contemporaneit, sia economica che socioculturale. Anche
la societ non segue pi il discorso edipico, non pi retta dal Padre: da un lato si sostiene la
necessit del sacrificio delle pulsioni (non puoi fare tutto ci che desideri), dall'altro si sostiene che
si possa fare a meno del limite (devi fare tutto ci che vuoi); queste due modalit coesistono pur
essendo l'una la negazione dell'altra.

Farsi di oggetto e fare oggetto

Il borderline il consumatore ideale: la sua tendenza alla dipendenza la dimostrazione di un


rapporto con l'oggetto in cui egli sottomesso, spinto ad un consumo incontrollabile. Rappresenta
cos la caratteristica feticistica del rapporto contemporaneo con l'oggetto-gadget (oggetto che il
mercato mette a disposizione come psesudosoluzione al disagio dell'essere umano per raggiungere
quello stato di soddisfazione ormai perduto). Il borderline cerca questo per ripristinare uno stato che
riproduca il legame fusionale materno per annullare lo stato di tensione; vuol tornare alla
condizione originaria dalla quale stato espulso. L'oggetto da un lato garanzia del godimento e
azzeramento della tensione, dall'altro un riparo da un eccesso di godimento maligno. Questo
oggetto per non porta stabilit, pi un capriccio e una passione fugace. L'asservimento alla
sostanza, all'Altro, all'oggetto, rende il borderline vero oggetto dominato dalla sostanza, e oggetto
dominato dall'Altro.

La maschera perversa

Come gi detto, il borderline rappresenta la tendenza della civilt postmoderna, con il suo fluttuare
dall'ambito psicotico a quello perverso; la perversione anzi una soluzione per evitare di cadere in
modo definitivo nella psicosi. Il contesto sociale contemporaneo caratterizzato dal primato
dell'oggetto e del godimento, dall'instabilit del desiderio, dalla rimozione, dall'ipertrofia dell'io,
dalla prevalenza del vuoto e dalla spinta all'eccesso, dalla sconfinatezza pulsionale e dalla
frammentazione del legame sociale. La societ indossa una maschera perversa, definita cos (o
chiamata anche pseudoperversa perch non una tendenza che sviluppano tutti) per il clima sociale
in cui si sviluppa il fenomeno borderline, in cui si possono riconoscere le dinamiche tipiche della
perversione. Il sintomo borderline rappresenta una maschera, la logica che seguono gli essere umani
quando entrano in relazione tra loro e costruiscono il modo in cui vivono; questa maschera
indossata dal borderline piena rappresentazione della perversione.

Lo sfondo perverso della societ borderline

La coesistenza di due verit psichiche contraddittorie nel borderline e la presenza di un versante


perverso sono elementi su cui concordano gli psicanalisti di pi formazioni. Si passa da uno stato di
sapere e non sapere che riflette anche il funzionamento della societ contemporanea; ci che
percepito come elemento di disturbo nell'edonismo in cui viviamo viene considerato come non
saputo e viene disattivato da una realt altra che ripudia il fastidio. Sia nel borderline che nella
societ per la realt rifiutata riemerge puntualmente.

L'epoca dell'inconshow

Il cittadino di oggi assolutamente teledipendente, fattore che incide sulla qualit dei legami
familiari e sociali, sul modo in cui la realt viene rappresentata e sul modo in cui l'uomo fa
esperienza del mondo.
Le relazioni vengono modificate perch davanti la televisione non si sta pi l'uno davanti l'altro, ma
ci si dispone intorno all'apparecchio televisivo in un semicerchio (rottura rispetto il cerchio in cui si
scambia opinioni). La famiglia un pubblico in miniatura, la stanza in cui si sta insieme un locale di
spettacolo e la casa una sorta di cinematografo. Non c' spazio per il confronto, per il conflitto, per
gli sguardi, per lo scambio delle idee: queste cose sono un ostacolo alla fruizione del programma
televisivo, la fruizione domina e la condivisione viene abbandonata. Non c' dialogo perch il
televisore costringe al silenzio, bisogna obbedire all'imperativo di ascoltare, guardare e non
distrarsi; lo spettatore in relazione di puro asservimento rispetto il televisore.
Il mondo parallelo dello spettacolo

Il televisore fa vedere il mondo secondo la propria rappresentazione; la realt viene fornita allo
spettatore come se fosse oggetto di consumo. un mondo posticcio di immagini che non certo la
realt con cui ogni giorno si ha a che fare. La televisione crea un mondo parallelo e dotato di
autonomia, in cui si pu entrare e uscire. La televisione non produce spettacolo ma il mondo dello
spettacolo, un mondo artificiale creato per il consumo.
La televisione innesca un meccanismo perverso in cui avviene uno sdoppiamento tra il mondo reale
e quello rappresentato; lo spettatore pu entrare in un mondo alternativo a quello reale, passando dal
mondo fuori dallo schermo a quello virtuale dentro lo schermo; in quest'ultimo ripudia gli aspetti
angoscianti della vita reale. Non si tratta di una conseguenza psicotica perch la nuova realt non
rimpiazza quella originaria; invece di negarla, coesistono e il telespettatore conduce due vite. La
televisione promuove la scissione dell'io e la coesistenza di due realt diverse e contrastanti, quella
ordinaria e quella spettacolare, il mondo insoddisfacente della quotidianit e il mondo scintillante
dello show.

Sapere e non voler sapere

Lo spettatore consapevole del fatto che il programma televisivo non riproduce la realt, e che
questa invece manipolata da una volont terza, che si trova tra il prodotto televisivo e lo
spettatore. Nonostante tale consapevolezza, lo spettatore ne rimane comunque ipnotizzato.
La visione del mondo che propone la televisione riflette o determina le caratteristiche sociali del
momento, mettendo in scena, in maniera spettacolare, i temi della contemporaneit.

La sfilata

E' uno dei meccanismi principali della televisione; il momento in cui il protagonista viene
presentato al pubblico, ad esempio quando il concorrente del reality o del quiz entra in scena o
viene presentato da un servizio; questo evento, di per s insignificante, viene enfatizzato e precede
la vera e propria prestazione. Viene esaltato il narcisismo dell'individuo, che viene messo al centro
dell'attenzione, lo rende il centro del mondo. Il prezzo da pagare per diventare merce del mondo
dello spettacolo esibire la sua mediocrit e la sua ordinariet all'occhio implacabile del pubblico.
Questo rapporto tra il guardare e l'essere guardati si manifesta un atteggiamento vojeristico-
esibizionista tra lo il partecipante e lo spettatore. Non si parla di sfilata di moda, con la perfezione
del modello proposto.

La nomination

Inizialmente si usava nel reality show, ma visto il suo successo stata applicata a molti programmi
di intrattenimento. I concorrenti del programma devono indicare chi tra di loro devono essere
sottoposti al giudizio dei telespettatori o di una giuria, cosa che stabilir se verrano eliminati o
meno. Sono gli stessi colleghi, o magari diventati amici nel corso del programma, a nominare.
il singolo che, per garantire la sua sopravvivenza, deve eliminare l'altro. La novit non sta nel fatto
di far prevalere l'egoismo e l'opportunismo nei rapporti interpersonali, ma nel fatto che, invece di
essere considerata sconveniente, diventa il punto di forza di questo fenomeno.
Il narcinismo

Il meccanismo della nomination sembra giustificare la tendenza del cittadino moderno di compiere
qualsiasi azione in nome della propria autorealizzazione. Si tratta di fiction, di finzione, ma questo
non diminuisce il suo valore ed evidenzia bene quella che viene definita nuova economia psichica
(l'uomo ha la facolt, riconosciuta e incoraggiata, di rendere se stesso il centro del mondo, e di
superare gli ostacoli per i propri fini). Questo cambiamento avviene in nome del cinismo: non c'
pi attenzione verso l'altro o verso le conseguenze delle proprie azioni, in nome della realizzazione
del proprio scopo e dell'indifferenza verso l'Altro vince l'opportunismo. una congiunzione tra
narcisismo e cinismo.

Il fallo immaginario

Lacan afferma la propriet della dipendenza del bambino dall'amore della madre. La relazione che
instaura il bambino con lei non solo per la soddisfazione del bisogno e per la sua sopravvivenza; il
bambino nella madre cerca la testimonianza del suo amore e del suo desiderio.
La madre deve quindi riconoscere il bambino come unico e indispensabile per lei, ponendolo in una
posizione di privilegio e irrepetibilit, che gli trasmetta di essere indispensabile per la madre.
Il bambino sente di essere l'oggetto esclusivo del desiderio della madre, di renderla appagata,
coincidendo con l'oggetto del desiderio materno, con ci che colma la sua castrazione, cio il fallo.
La madre si volge al bambino come fallo immaginario e come obiettivo della propria libido.
una fase, definita simbiosi funzionale, che necessaria nello sviluppo perch ognuno di noi deve
aver occupato questa posizione, perch il bambino sente di esistere.

In seguito la funzione paterna interromper questo stato fusionale con la madre; il padre il simbolo
che ostacoler l'essere fallo del bambino, evitando che il figlio abbia una relazione esclusiva con la
madre.
Quando questo non accade, il bambino rimane sottomesso al desiderio dell'Altro, della madre,
rimanendo fallo immaginario e oggetto di godimento dell'Altro.
Il padre funge da strappo, da privazione del figlio della madre e viceversa, da castrazione.

Se questo non accade, il bambino negher la mancanza materna permanendo nel suo stato di fallo.
Si attua il meccanismo di denegazione, cio camuffamento di una verit ritenuta insopportabile
creando un feticcio; il meccanismo alla base della perversione.
Il bambino che diverr perverso da adulto quello che da piccolo ha occupato il posto di feticcio
materno, di oggetto che ripudia la castrazione materna.
Questo lo porter ad offrirsi allo sguardo dell'altro, ad ampliare il suo narcisismo e la propria
immagine, perch continuer a percepire se stesso come fallo immaginario con il quale risolve la
mancanza materna.

La propria immagine come spettacolo

Il sistema del reality richiede di soddisfare le aspettative del pubblico, comportandosi secondo la
volont del pubblico e offrendosi allo sguardo dell'Altro. Il concorrente il fallo immaginario del
pubblico, che stabilisce la vittoria di chi stato in grado, pi degli altri, di farsi ammirare nel
proprio narcisismo (caso di Fabrizio Corona).
Si parla di perversione perch in questo sistema non c' spazio per la castrazione, per i limiti
imposti all'io, con il ridimensionamento di s; il soggetto crea una realt alternativa che disconosce
la mancanza.
Il sacrificio del perverso

Rendersi fallo vuol dire divenire strumento di godimento dell'Altro, mettersi al suo servizio.
Offrendosi all'Altro si cerca di ricostruire l'unit dal quale si stati espulsi, rifiutando l'avvenimento
della castrazione.
Lacan ricostruisce il meccanismo in cui il soggetto perverso struttura il rapporto con l'Altro; egli si
pone in posizione di oggetto (a); animato da una volont imperturbabile (Y) che lo porta ad agire
su un proprio simile rendendolo un soggetto diviso ($) in modo da ricostituire un Altro pieno non
diviso e non intaccato dalla castrazione (S). il perverso nega la castrazione dell'Altro, ritenendo che
l'altro goda nel vederlo ridurre in condizione di divisione. Il perverso, attraverso la sofferenza
inflitta al proprio simile, punta al godimento dell'Altro.

L'eliminazione del concorrente

Sono momenti ricchi di suspence ed arricchiti di drammaticit, spesso molto esagerata ed esaltata, il
verdetto ha lunghissimi tempi di attesa, anche tra una parola e l'altra del conduttore. Il concorrente
nominato viene inquadrato nei suoi attimi di tensione e nervosismo, facendolo entrare nella
dimensione dell'angoscia. Da casa lo spettatore assiste a questa esibizione spettacolarizzata
dell'angoscia del concorrente. anche questo un meccanismo perverso in cui il conduttore del
programma opera sul concorrente nominato (altro) provocando l'angoscia del concorrente e
l'interesse del pubblico da casa, che rinnega la propria castrazione assistendo all'angoscia altrui; la
produzione televisiva in tutto ci (l'Altro) gode dei vantaggi economici dell'audience. La
perversione sta nel sadismo con cui si provoca l'angoscia dell'altro, che non pu difendersi ed
impotente; il sadico gode dell'angoscia della sua vittima. Nella perversione non c' legame con
l'altro, al massimo si possono condividere interessi o perseguire uno scopo, ma poi ci si divide.

La reclame

E' un potente strumento del consumismo; rappresenta la possibilit per chiunque di trasformare la
propria condizione; al soggetto viene promesso, attraverso l'acquisto o l'uso dell'oggetto
reclamizzato, il passaggio da una condizione di disagio ad una di benessere complessivo. la
testimonianza del carattere feticistico della societ contemporanea. L'oggetto diventa condizione
necessaria per la vita; la vita infatti nel mondo pubblicitario non ha un senso per se stessa, ma esiste
ed garantita dall'oggetto. Questo spinge a bisogni sempre nuovi, e porta anche il soggetto ad
allontanarsi dal rapporto con l'Altro, perch l'oggetto della libido non pi l'Altro ma l'oggetto,
l'acquisto.
Altra dimostrazione della perversione data dal fatto che poich non viene elaborato il senso di
mancanza e di incompletezza, viene portata avanti un'immagine di perfezione, felicit, pienezza,
soddisfazione e godimento, non c' posto per le crepe o per la divisione. Viene alterata la percezione
della realt in modo che ci che risulti imperfetto o intollerabile venga allontanato. Chi guarda la
reclame sa che tale felicit non realizzabile, ma fa come se fosse possibile, acquistando. Inoltre
nella reclame non c' distinzione tra oggetto e soggetto, tutto infatti pu diventare oggetto e
annullare l'imperfezione della soggettivit. Viene rinnegata la condizione di limitatezza umana
divenendo cosa, feticizzando il proprio corpo, svuotato dal contenuto pulsionale e dal simbolico,
divenendo immune alla castrazione.
La televisione border

La televisione contemporanea fabbrica un mondo da considerare come stato limite: ogni cosa
sembra possibile, a portata di mano, mentre la vita reale destinata all'infelicit e all'incompiutezza.
Il borderline invece sogna una vita diversa, vive in un'atmosfera di attesa, aspettando che accada
qualcosa, mentre nel tempo i suoi sintomi peggiorano. In questo tempo apparentemente fermo egli
costruisce una realt fittizia, ancora non intaccata dalla perdita, in cui tutto possibile, ogni cosa
potrebbe accadere anche se nulla accade; non pu sviluppare la propria vita e ne costruisce un'altra
parallela. Caratteristica del border proprio la pluralit di vite, in contraddizione tra loro. Cos
come la televisione propone sempre qualcosa di nuovo che possa riparare la crepa e la disillusione,
rimuovendo la castrazione attraverso il ricorso ad un feticcio. L'oggetto televisivo ha la stessa
funzione del feticcio da cui il border dipende. Il legame che si crea nel reality simile a quello del
border: si crea per portare avanti la propria realizzazione, per confermare la propria immagine, ma
quando qualcuno assume meglio questo ruolo, viene sostituito; l'Altro diventa oggetto.

Bambini tele sedotti

I bambini sono attirati dal linguaggio televisivo, costituito da immagini colorate in movimento, da
effetti visivi e sonori, da cambiamenti di prospettiva, da una multistimolazione, e rimangono
catturati dallo schermo pur non avendo reale interesse verso il contenuto della trasmissione; si tratta
di una sorta di assuefazione, accompagnata da gesti ripetitivi. Il televisore cos amato dal bambino
perch una presenza stabile, invariabile; i programmi si susseguono sempre alla stessa ora e
scandiscono giorni e settimane, un mezzo affidabile che garantisce stabilit al bambino, che lo
considera come una conquista di controllo su una realt che non sempre riesce a controllare, una
sorta di oggetto transizionale. un mezzo che forma il bambino ed ha notevole potere da questo
punto di vista (si pensa che l'alfabetizzazione avvenga ormai attraverso di esso), cos come notevoli
sono le sue infiltrazioni nel vissuto affettivo-emotivo del bambino.

Il moderno catechismo infantile

I cartoni animati piacciono molto ai bambini, che si identificano nei personaggi e che assorbono il
pensiero e orientano il proprio comportamento in base a quello che devono.
Vi sono due tipologie di cartoni: 1) superpoteri. Il protagonista dotato di poteri che altri non
hanno, poteri che gli vengono da se stesso non da altri (cosa diversa rispetto le favole, in cui il
protagonista riceve i poteri come dono o come ricompensa), sottolineando l'autoreferenzialit;
questo lo colloca in una posizione di eccezione, di straordinariet rispetto ad altri. Questo soddisfa il
narcisismo infantile, il desiderio di onnipotenza e di autoaffermazione, di superare le proprie
angosce. La morte non appare mai perch il supereroe supera ogni difficolt, non conosce
l'imperfezione, la sconfitta. Il messaggio che dai momenti difficili si esce, ma non un messaggio
di ottimismo, ma di esorcizzare le paure, di non riconoscere pi nulla all'Altro perch il supereroe
non ha bisogno di legami, in quanto autofondato.
Il secondo tipo di cartoni animati ha invece un contenuto cinico, nichilista, in cui i protagonisti sono
disorientati e vagano in un clima di incertezza. Gli adulti sono deboli, insicuri, ricchi di cattivi
sentimenti e disposti a qualunque cosa per raggiungere i propri scopi; il bambino a dover
rappresentare un principio di saggezza, moderazione ed equilibro (esempio ne sono i Simpson,
American Dad, i Griffin). I bambini sono attirati da questo modello perch si rispecchiano in esso,
si riconoscono in questa struttura di legami, a causa della perdita di autorevolezza genitoriale e dal
narcisismo imperante.
L'educazione sentimentale video trasmessa

I bambini dell'epoca postmoderna crescono all'interno di nuove narrazione in cui non ci sono
riferimenti simbolici. Il voler essere un supereroe non lo rende tale, cos come non riuscire ad
identificarsi con l'adulto non lo rende meno bambino. Anzi il rischio che si crei un eterno
bambino.

Eterni bambini

Il borderline sembra rappresentare il modo in cui i mass media stanno formando le nuove
generazioni. La societ di oggi tende a presentare sempre pi famiglie monoparentali, che hanno
per come conseguenza una struttura poliedipica; nella famiglia poliedipica il bambino ha a che fare
con pi nuclei, con pi figure genitoriali dato che spesso i genitori hanno molteplici situazioni
sentimentali. La pluralizzazione dei Nomi-delPadre porta il soggetto a identificarsi e collocarsi
sempre pi difficilmente in uno spazio simbolico definito. Il neo-soggetto un soggetto disinibito,
fragile, scisso, prigioniero della madre, in lui niente impossibile e contemporaneamente niente
possibile, spaesato, privo di punti di riferimento, votato ad un godimento in cui l'Altro assente.

Questione di audience?

Caso della ragazza afgana senza naso la cui foto stata pubblicata sulla copertina del Time (pag
120): questo dimostra la tendenza contemporanea all'annullamento di limiti, barriere, di
considerazione verso i lettori; il buco sul volto della ragazza esposto senza riserve, senza
inibizione. Quello che in precedenza era confinato in spazi segreti, oggi legittimamente esposto al
pubblico. Quale lo scopo? Questa immagine non racconta, non illude, non narra; semplicemente
obbliga lo spettatore ad un contatto diretto con la crudezza dell'evento tramite un contatto diretto,
non mediato da significati.

L'angoscia e il fascino dell'orribile

L'attenzione si concentra unicamente sul buco sul volto, non si degna di attenzione gli altri elementi
come lo sguardo della ragazza; lo spettatore assiste all'ostentazione di qualcosa di forte, di
insostenibile, di orrendo, che allo stesso tempo suscitano fascino. Il fatto che una testata importante
come il Time abbia fatto una scelta del genere, vuol dire che il clima culturale attuale lo consente e
non lo ritiene uno scandalo. Il tema dominante dello spettacolo l'angoscia, l'orrore; questo il
significato della foto: lo spettatore rimane ipnotizzato dall'immagine, dal senso di angoscia che
prova, e viene spinto all'acquisto.
L'audience in fin dei conti ha bisogno di forti emozioni, cos l'angoscia proprio quell'emozione
che paralizza l'uomo, lo rende inerme e manovrabile. Da un lato il soggetto non riesce a staccare gli
occhi da esso, dall'altro ha una reazione di spaesamento, di disorientamento che rende il suo
giudizio e la sua valutazione pi debole.

Lo spettatore tramortito

Le stimolazioni visive a cui sottoposto rendono lo spettatore stordito e tramortito, pi soggetto


alla penetrazione in s di questi elementi efferati ai quali ha assistito. ci che accade con i film
snuff, in cui viene rappresentata violenza che avviene sul serio, come dimostrazione di questa
trasformazione antropologica che sottolinea i nuovi rapporti dell'uomo con la realt.

La funzione del brutto

Gi nel tardo Romanticismo autori come Victor Hugo o Charles Baudelaire preferirono volgersi ad
aspetti della realt informi ed ambigui, realizzando opere che focalizzassero la deformit del corpo
e dell'anima, la degradazione morale e materiale dell'uomo, allo scopo di riscattare in senso artistico
tutti gli aspetti della realt, andando contro una rappresentazione della realt sublime e perfetta.
Adorno ritiene che il bello, poich privo di problemi e traumi, sia brutto, falso e immorale (e l'arte
di questo tipo sia superficiale, consolatoria ed evasiva della realt, anestetizzante e con lo scopo di
addomesticare le coscienze), e che l'oggetto dell'arte debba essere il brutto, unico modo per poter
indagare la verit, per conoscere l'oppressione e la violenza della propria vita, superandola. Il brutto
non va riprodotto cos com' ma va interpretato in modo da poterlo esprimere e poi emanciparsene.

Pi reale del reale

La televisione in effetti la dimostrazione che il raccapricciante ha notevole visibilit nella nostra


societ, si pensi a programmi come real tv, reportage su menomazioni fisici o su interventi
chirurgici, dimostrano l'interesse morboso verso lo shock, l'estremo, che provocano nello spettatore
sensazioni di angoscia che riescono a tenerlo incollato al televisore. La produzione artistica di
questo periodo tende a creare una realt pi reale del reale, una penetrazione forte nell'intimit, in
ci che interno, invisibile, inaccessibile. Nella foto della ragazza afgana lo spettatore penetra
dentro di lei, e ci che di pi interno e profondo viene alla luce. In questo ambito lo spettatore
tramortito e angosciato dall'iperstimolazione e ne esce indebolito, preoccupato nel trovare un senso
a ci cui ha assistito e meno attento e meno critico nei confronti di ci che lo circonda.

Siamo tutti in pericolo?

La societ contemporanea porta avanti il tema della sicurezza del cittadino, con una narrazione in
cui vi un pericolo costante che minaccia la vita dell'uomo occidentale, rendendola insicura.
Origine di tale pericolo l'immigrato, il diverso da s, il terrorista. una fase in cui il contatto con
l'Altro inevitabile, perch ogni nazione ospita molto stranieri; l'incontro tra storie e culture diverse
non sempre in nome dell'accoglienza, anzi, genera pericolo, insicurezza, insofferenza, rancore, e
lo straniero visto come colui che venuto a turbare l'equilibro della comunit, come colui da
distruggere nella speranza di riavere la propria integrit.

Il razzismo contemporaneo

L'odio verso l'esistenza dell'altro l'odio verso il godimento dell'Altro; ad esempio gli stranieri
tendono a conservare le proprie tradizioni rinunciando ad inserirsi nel nuovo sistema di godimento
cui avrebbe accesso. Questo genera reazioni di odio perch si vede come una minaccia al godimento
della comunit. Il razzismo deriva dal fatto che il godimento dell'Altro visto come un furto al
proprio godimento. I luoghi comuni nei confronti degli stranieri ben rappresentano questo, sono
ipotesi su altre modalit di godimento percepite in contrasto con la propria civilt. Rappresenta il
conflitto tra la spinta pulsionale e la legge simbolica della rinuncia, che tutti gli esseri umani hanno
dovuto affrontare nel momento in cui hanno voluto conquistare le benevolenza dell'adulto. La
reazione di rifiuto che genera lo straniero rimanda all'elemento rimosso, frutto del conflitto tra
pulsione e legge, che suscita angoscia dalla quale il soggetto si difende attraverso il rifiuto.

Chi ha paura non fa paura

La strumentalizzazione della xenofobia provoca nel cittadino angoscia e spavento, usata per
spingerlo a peggiorare i propri rapporti con gli stranieri e ad approvare politiche segregative nei loro
confronti, come protezione alla minaccia della mescolanza. Queste campagne di sicurezza in realt
provocano maggiore insicurezza e angoscia, da cui il cittadino esce spossato. Da un lato
sottoposto all'esibizione di elementi orribili e raccapriccianti, dall'altro vive nel terrore della perdita
della propria identit e del propri godimento in seguito alla convivenza con l'altro; il risultato la
riduzione all'impotenza. Da un lato si ha la massa aizzata, dall'altro la massa in fuga (minacciata),
entrambe producono una massa impotente ed angosciata. Da un lato quindi la massa contemporanea
caratterizzata dal senso del pericolo e dall'angoscia, e dall'altro lato da spinte aggressive e di
autodifesa.

Angoscia e perversione

L'individuo non percepisce sempre come tale l'angoscia cui sottoposto. calzante il confronto con
l'attacco di panico, in cui si ha una serie sintomi fisici provocati dall'angoscia, e dopo il soggetto
rimane allibito, incerto, spossato, in condizione di precariet, e cerca protezione e sicurezza in chi
gli intorno. Nel cittadino postmoderno i messaggi cui sottoposto provocano costante
preoccupazione e angoscia verso un pericolo incombente che lo minaccia; si rifugia quindi
nell'imperativo sociale dell'acquisto, del possedimento, della rottamazione, che lo rassicura. Egli si
adegua a questo sistema per attenuare la propria angoscia.
Il legame tra angoscia e perversione molto forte. Il masochista vuole vedere l'angoscia nell'Altro,
ed questo l'obiettivo delle sue azioni. Il sadico invece mira al limite del dolore e dell'angoscia ma
entro i limiti della vita. Il cittadino angosciato vittima della societ perversa che vuole i suoi
componenti inermi in modo che si possano indottrinare meglio a consumare.
Il bordeline soffre per il proprio disorientamento, per la propria mancanza di autenticit, sente di
essere in perenne pericolo e cerca conforto nell'oggetto, rapporto che sar poi caratterizzato da
dipendenza e narcisismo.

Attualit borderline

Il soggetto borderline, cos come il cittadino occidentale, vive con una sensazione di catastrofe e
pericolo imminente, vissuto come rumore di fondo che permea la sua vita. Nel suo futuro c'
sempre una minaccia da cui difendersi, perch il mondo pericoloso, inaffidabile, imprevedibile.
L'angoscia il focus emotivo-affettivo del borderline, e lo porta a sviluppare senso di persecuzione;
la relazione con l'oggetto alterna investimenti libidici a sospetto e diffidenza. A volte il senso di
sfiducia e pericolo interrotto dall'incontro con l'Altro, accogliente e modo per riacquisire l'unit
perduta. Presto per la situazione torna al punto di partenza, l'ambiente torna ad essere pericoloso e
inquietante, e diminuisce la fiducia nell'Altro. La scissione dell'io si manifesta tra vissuto di
smarrimento e depersonalizzazione, e congrua adesione alla realt, tra instabilit e fibrillazione. La
personalit borderline vera trasposizione del cittadino della societ capitalista che mira alla
negazione della perdita; le nuove tendenze liberiste cercano per di ridimensionare lo stile di vita a
causa della crisi attuale, ma il borderline non ne verr scalfito, e questo dimostrato dal gran
numero di soggetti che adottano la maschera borderline.

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