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Mario
Castelnuovo-Tedesco
Vedere capitolo 4
Scrisse 6 Shelley Songs e un ciclo di 33 Shakespeare songs, affermando: Mi riusciva cos facile e naturale
musicare Shakespeare! Era proprio il poeta che ci voleva per me (invano ne avevo cercato lequivalente nella
letteratura italiana): per la sua immensa variet, la sua profonda conoscenza del cuore umano, la sua forma
concisa e perfetta. E in lui trovai anche quella mistura che avevo cercato nella commedia: lespressione
dellelemento tragico e di quello comico. Mario Castelnuovo-Tedesco, Una vita di musica, Cadmo, Fiesole 2005,
p. 156
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Dramma di Luigi Pirandello, per cui lautore stesso aveva chiesto a Castelnuovo-Tedesco di comporre le
musiche di scena. Dopo la morte di Pirandello, per, Castelnuovo-Tedesco fu messo da parte in seguito a un
litigio con il regista
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Degne di nota sono anche La Mandragola (1920), Il Mercante di Venezia (1956, vd. capitolo 4.1.2), il
Romancero Gitano (1951 vedere capitolo 4), 6 Odi di Orazio (1930), i Songs of the Oceanides dal Prometeo
Incatenato di Eschilo (1954)
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Con la sua autobiografia, da cui tratto questo breve frammento, lautore vuole
svelare le parti della sua vita a cui i commenti musicali della sua produzione fanno
riferimento. Essa diventa quindi un documento preziosissimo nellanalisi della sua
opera, ma non solo: ci fornisce anche una conoscenza profonda e intima del
pensiero (non solo dal punto di vista musicale) di un uomo eccezionale, che
nonostante tutto ci che ha passato rimasto, fino allultimo, pieno di amore per gli
uomini e per la sua Patria che gli ha voltato le spalle. Emblematiche, per quanto
riguarda questultimo punto, sono le parole di Luigi Dallapiccola, amico di
Castelnuovo-Tedesco, scritte poco dopo lannuncio della morte del compositore, e
riferite ai giorni precedenti il suo esodo dallItalia:
Era stato in viaggio con i suoi due figli []: aveva voluto che visitassero
alcune localit della Toscana e che vedessero lUmbria. Voleva
che
Luigi Dallapiccola, In memory of Mario Castelnuovo-Tedesco, in the composer and conductor , 9/6, maggio
1968, p.3
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Heifetz e Toscanini aiutarono Castelnuovo-Tedesco nella sua fuga dallItalia, vedere capitolo 3.
1. La vita
Mario Castelnuovo-Tedesco nacque a Firenze il 3 Aprile 1895 da una ricca famiglia
ebraica. Trascorse la maggior parte della sua infanzia in modo felice e tranquillo tra
il centro di Firenze, dove risiedeva, e la villa di campagna a Giramonte, mentre
destate soleva trascorrere qualche giorno a Marina di Pisa (luogo prediletto da
Gabriele DAnnunzio, che su una spiaggia della citt ambienter Meriggio).
La sua vastissima cultura, di stampo principalmente umanistico, e il suo amore per
le arti sembrano le caratteristiche del perfetto fiorentino; abbiamo gi visto, citando
qualche titolo, come lenorme cultura che si va formando in questi anni influenzer
la sua produzione: soltanto un uomo dotato di tale cultura potrebbe infatti musicare
una rosa di autori cos varia come quella musicata da Mario Castelnuovo-Tedesco
nel corso della sua vita: Eschilo, Orazio, Dante, Cavalcanti, Machiavelli, Alfieri,
Leopardi, Palazzeschi, Pirandello, Vogelweide, Shakespeare, Shelley, Keats, Wilde,
Cervantes, Jimenez, Lorca, per citarne alcuni.10
I suoi primi approcci al pianoforte avvennero nel
1904, quando sua madre decise di dargli le prime
lezioni (ella era, infatti, una pianista di buon livello).
Il talento del giovane Mario si mostr fin da subito e,
dopo un periodo di lezioni private, inizi a studiare in
conservatorio, arrivando al diploma in pianoforte nel
1914 e in composizione nel 1918. La parte pi
importante della sua formazione come compositore
dovuta al maestro Ildebrando Pizzetti, col quale
egli tenne buoni rapporti per moltissimi anni a
venire, fino all incidente del Mercante di Venezia
(1958), di cui parleremo pi avanti11. Frequentando i
gruppi di amicizie del suo maestro, Castelnuovo-
Ildebrando Pizzetti
Tedesco si fece notare dal pianista e compositore Alfredo Casella, fondatore della
Societ Nazionale di Musica, il quale inser nei suoi programmi da concerto alcuni
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Dice Clara, moglie di Mario: Easily conversant in more than a half dozen languages, he was intimately
acquainted with all the major works of literature in their original languages: Greek, Hebrew, Latin, Italian,
Spanish, French, English, and German
Conversatore fluido in pi di una mezza dozzina di lingue, conosceva intimamente le pi importanti opere della
letteratura nelle loro lingue originali: Greco, Ebraico, Latino, Italiano, Spagnolo, Francese, Inglese e TedescoLa Sua Fede, Clara Castelnuovo-Tedesco, interviewed by Rebecca Andrade
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13 Mentre nel Concerto Italiano avevo cercato di esprimere lelemento latino della mia cultura, del mio
ambiente, della civilt in mezzo alla quale ero nato e cresciuto, nel nuovo Concerto avrei desiderato esprimere
laltro lato (pi riposto e lontano, ma non meno importante) della mia personalit, lelemento ebraico., Mario
Castelnuovo Tedesco, op. cit., p. 230.
Uniti dAmerica.
Dal punto di vista biografico sugli anni americani non c molto da dire. Il
compositore venne molto apprezzato per le sue abilit, ma a causa delle sue origini
ebraiche e italiane non verr mai completamente accettato dalla sua nuova patria,
mentre verr guardato di cattivo occhio da quella vecchia: egli rimarr sempre
sospeso tra due mondi, venendo chiamato lItaliano dagli Americani, e
lAmericano dagli Italiani. Nel 1940 inizi a lavorare nel campo della
cinematografia, venendo assunto dalla Metro-Goldwyn-Mayer, e si trasfer da New
York (dove aveva una sistemazione temporanea) a Beverly Hills. Per la MGM egli
music circa 600 scene per una sessantina film, senza che gliene venisse attribuita
neanche una. Il contratto scadde nel 43, e da quel momento in poi CastelnuovoTedesco (a cui non era piaciuto affatto lambiente degli studios) lavorer come
insegnante di armonia (nella lunga lista di suoi allievi compaiono nomi come quello
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2. Linfinito op. 22 15
La poesia una musica silenziosa, e la musica una poesia muta. Questo
motto di un poeta del XVII secolo, , a parer mio, qualcosa di pi di una bella
antitesi, e contiene un senso profondo: quando sentiamo recitare una poesia,
tace la musica che in essa si nasconde. Quando invece ascoltiamo una musica,
tace la poesia che essa a sua volta cela in s. Solo nellunione delle due []
esse si completano e si illuminano reciprocamente, e solo allora la musica parla
per la poesia e la poesia per la musica.
Queste sono le parole con cui Haus-Heinrich Unger, in Musica e retorica fra XVI e
XVIII secolo, mette in luce il legame insito tra musica e poesia.
Tralasciando per un momento limpersonalit della scrittura (che pure dovuta in
questo tipo di lavoro), mi sembra necessario fare qualche considerazione
introduttiva del tutto personale.
Fino a qualche anno fa non mi era molto chiaro il legame tra musica e poesia, ma
poi, lanno scorso, ho avuto la fortuna di frequentare, in Conservatorio, un corso di
Analisi delle forme compositive incentrato sulla retorica in musica: ho scoperto tutta
una serie di incredibili corrispondenze che mai avrei potuto immaginare.
E per questo che ascoltando per la prima volta LInfinito di Mario CastelnuovoTedesco (per pianoforte e voce) ne sono rimasto completamente affascinato. Ci
che seguir non sar n una dettagliata analisi poetica n una dettagliata analisi
musicale, ma sar invece una breve analisi dellintimo collegamento tra la poesia di
Leopardi e la musica creata da Castelnuovo-Tedesco, incentrata sulle emozioni e
sensazioni leopardiane che vengono amplificate dalla musica e le modalit con cui
questo viene fatto.16
Il tutto, frutto della mia personale sensibilit (e quindi, in alcuni punti, del tutto
soggettivo), rimarr comunque sempre semplice e comprensibile a chiunque non
abbia alcuna formazione di tipo musicale.
Nel 1819, anno della sua grande crisi, Giacomo Leopardi scriveva forse il pi noto
dei suoi componimenti, Linfinito:
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Una dettagliata analisi armonica sarebbe, oltre che inutile e insensata vista la destinazione di questo
elaborato, impossibile, dato che purtroppo non sono riuscito a reperire la partitura del brano.
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piacere, e non un tal piacere []. E perci tutti i piaceri debbono esser
misti di dispiacere, come proviamo, perch lanima nellottenerli cerca
avidamente quello che non pu trovare, cio una infinit di piacere,
ossia la soddisfazione di un desiderio illimitato.
[]
Indipendentemente dal desiderio del piacere, esiste nelluomo una
facolt immaginativa, la quale pu concepire le cose che non sono, e in
un modo in cui le cose reali non sono. Considerando la tendenza innata
delluomo al piacere, naturale che la facolt immaginativa faccia una
delle sue principali occupazioni della immaginazione del piacere. E
stante la detta propriet di questa forza immaginativa, ella pu figurarsi
dei piaceri che non esistano, e figurarseli infiniti: 1. in numero, 2. in
durata, 3. in estensione. Il piacere infinito che non si pu trovare nella
realt, si trova cos nellimmaginazione []
Essenzialmente ci che Leopardi dice che luomo destinato allinfelicit perch
per sua natura tende ad un piacere infinito, il piacere, che per non pu ottenere
dalla realt che invece finita. Ma ci che la realt non pu darci, ci viene dato
dallimmaginazione, che invece libera di spaziare nellinfinito, regalandoci un
assaggio del piacere infinito; ma il piacere non veramente ottenibile, le nostre
sono soltanto illusioni, perci al piacere si mischia sempre anche un elemento di
dispiacere, di malinconia.
Il passo successivo il seguente: che cosa spinge limmaginazione a volgersi
allinfinito? Secondo Leopardi, tutto ci che Vago e Indefinito: un suono in
lontananza, la visione di un paesaggio interrotta da un ostacolo, un evento passato
richiamato alla memoria e dunque da essa filtrato, ecc.
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foglie, che sembra davvero uscire con violenza dalle note del trillo che viene
eseguito dal pianoforte. Questo processo anche linizio di un climax espressivo
che sembra fermarsi a infinito, ma che in realt culminer nei versi successivi,
prima di calmarsi per avviare il brano alla conclusione.
quello infinito [] lei: il crescendo creato dal vento sfocia con violenza in uno
slancio quasi titanico verso linfinito, creato da un salto vocale carico di enorme
espressivit, ma, come abbiamo appena detto, il climax non ancora giunto al
suo culmine, e il processo di carica espressiva continua a riproporsi in un
crescendo sempre pi esasperato: prima su voce, poi su eterno, morte stagioni,
viva una volta giunti a il suon di lei per la situazione si sta gi calmando
avviandosi verso la conclusione: latmosfera sta mutando, la musica sta tornando
dolce, lanimo si sta di nuovo acquietando: luomo sta per immergersi
nellimmensit per trovare il piacere che sta tanto cercando.
Cos tra questa immensit: Il clima ormai diventato dolce, il piacere sembra
essere finalmente quasi raggiunto: il pianoforte compie delle figurazioni che
creano allo stesso gioia e quiete, ma anche soddisfazione di essere giunti alla fine
di un percorso tormentato e in alcuni punti quasi violento (anche se pur sempre
ricco di piacere).
sannega il pensier mio: ma come abbiamo gi detto, al piacere sempre sottesa
malinconia, che non pu mancare: la melodia che Castelnuovo-Tedesco crea per
annega sembra preludere a qualcosa di brutto, anche se comunque il clima
rimane complessivamente dolce. In effetti dopo mio troviamo una breve pausa,
come una specie di presagio, che porta verso la conclusione.
e il naufragar [] mare: ecco che arriva ci che veniva presagito dal passaggio
precedente: nella melodia vocale di naufragar sfocia tutta linquietudine di cui si
parlato in precedenza. Ma ci, come dice Leopardi, non vuol dire che non vi sia
dolcezza nel naufragio, infatti subito dopo si ritorna in un clima di contemplazione
dellimmensit, testimoniato dallultimo slancio verso linfinito su mare; questo
slancio per molto diverso dagli altri: molto pi calmo, pi rassegnato e meno
titanico, ma soprattutto il suo leggero diminuendo(che poi verr ripreso dal finale
di pianoforte) sembra proprio rappresentare laffondare nel mare (dellimmensit) e
il perdere di se stessi nel processo.
Dopo questanalisi dettagliata della poesia in musica, possiamo infine notare la
relazione presente anche nella struttura dei due Infiniti: Linfinito di Leopardi diviso
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in due parti da sette versi e mezzo, ognuna delle quali ulteriormente divisa in altre
due parti: queste divisioni sono evidenziate dalla musica, infatti a ogni punto fermo
corrisponde un intermezzo musicale; a ogni virgola, punto e virgola e due punti
corrispondono invece pause pi o meno lunghe (dal respiro a una vera e propria
pausa).
In conclusione, c da dire che la registrazione allegata lunica esistente di questo
capolavoro. E davvero un peccato che brani di tale bellezza e genialit vengano
perduti nellenormit della storia della musica, perci anche compito di tutti noi
diffonderli il pi possibile. Sebbene non tutti capiscano i processi che stanno dietro
alla musica, non assolutamente vero che non tutti possano apprezzare la musica
stessa e lintima comunione che ha con la poesia.
E di una persona non particolarmente esperta di musica, ma certamente di
letteratura, questo commento all infinito op. 22:
Anche senza testo si sentirebbe che Linfinito, in ogni sua parte, Lo si
vede, lo si percepisce.17
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3. Exodus
Mario Castelnuovo-Tedesco, come tantissimi altri, ebbe una sfortuna: essere ebreo
nel periodo sbagliato della storia europea. Tracciando la storia di quello che lui
stesso, nella sua autobiografia, definisce exodus, si possono ritrovare i sentimenti,
le paure, le indecisioni che erano caratteristiche di tutti coloro che furono colpiti dalle
leggi razziali. Per fortuna per, grazie alla sua intelligenza, alla sua determinazione
e alle sue amicizie (e ovviamente anche grazie allimportanza che la sua figura di
musicista gli donava), egli ebbe occasione di evitarsi i veri orrori della seconda
guerra mondiale18, fuggendo dallItalia nel 1939.
Durante lestate nel 1938, quando gi la situazione in Italia si stava facendo difficile,
Mario Castelnuovo-Tedesco decise di mandare suo figlio Pietro (il primogenito) in un
collegio estivo in Svizzera. Fu sulla via del ritorno che agli inizi di settembre, a
Milano, il compositore scopr delle prime leggi Razziali:
Quando, sulla via del ritorno, ci fermammo a Milano (era il 2 settembre
1938) leggemmo l, sui giornali, la prima delle cosiddette leggi razziali:
era contro i ragazzi!, era quella che vietava ai fanciulli ebrei di
frequentare le scuole pubbliche, e ne faceva, fin dallinfanzia, dei paria,
dei fuorilegge! Neanche in Germania si era cominciato cos! E fu un
colpo terribile: qualunque cosa avrei potuto sopportare, la fine della mia
attivit professionale, lesproprio dei beni, ma non questo! Rivedo
ancora lespressione disperata sul volto di Pietro quando lesse la
condanna, e, se c una cosa che non posso perdonare al Fascismo,
proprio questo dolore muto, chiuso, profondo che lessi sulla faccia del
mio bambino. 19
Appena tornato a Firenze la decisione fu presa: non restava che partire; dove
andare? Dopo aver considerato varie possibilit (tra cui la Palestina) alla fine la
scelta ricadde sugli Stati Uniti dAmerica. Una volta decisa la meta, CastelnuovoTedesco (che come dicevo prima, attu una serie di manovre molto intelligenti per
riuscire ad andarsene) si attiv per ottenere tutto il necessario per partire:
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Vedere p. 4
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Castelnuovo-Tedesco, nel suo racconto dellexodus, spiega come (una volta tornato in italia) laffidavit non fu
mai menzionato nelle lettere che inviava oltreoceano: lui e Heifetz utilizzavano un sorta di linguaggio cifrato,
facendo finta di parlare di musica ed editori.
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Suggerisco di riascoltare con attenzione Linfinito, alcune influenze spagnole sono a parer mio decisamente
percepibili.
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I 24 Caprichos de Goya per Chitarra op. 195 di Mario Castelnuovo-Tedesco e il loro rapporto con le incisioni di
Goya, Lily Afshar, il Fronimo nn. 73-74
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Su youtube, Spotify, Itunes ecc. presente lintera opera registrata da Zoran Dukic.
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sempre pi evidente31. Dopo le variazioni per presente una coda finale, che ha
un senso soltanto apparentemente scontato: essa rappresenta il risveglio delluomo
dal sonno della ragione, ma tale risveglio consapevole, non gli fa dimenticare ci
che ha vissuto ma anzi glielo fa integrare nella sua esperienza, arrivando a quella
che Hegel chiamerebbe sintesi tra ragione e sonno della ragione; proprio tale
sintesi che porta alla nascita dellarte (cos come diceva lo stesso Goya).
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Per sentire meglio questo effetto consiglio la versione di Pietro Locatto (presente su youtube), che concorda
con me nellinterpretazione che sto dando del brano.
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I Pastori (1908)
Sonata per Violino e Pianoforte (1918-1919)
Fedra, 3 atto (1909-1912)
Altra citazione dalla Sonata per Violino e Pianoforte
Per capire i motivi di queste citazioni e della struttura del brano, occorre per fare un
passo indietro e capire che cosa era successo tra Mario Castelnuovo-Tedesco e
Ildebrando Pizzetti tra 1958, e il 1960, alla vigilia della composizione dei caprichos.
Abbiamo gi detto che nel 1958 il Mercante di Venezia di Castelnuovo-Tedesco si
aggiudic il primo premio al concorso Campari bandito tre anni prima, nel 1955.
Nella giuria, tra gli altri, figuravano Eugenio Montale (per il libretto) e proprio
Ildebrando Pizzetti. La notizia della vittoria giunse l11 aprile 1958 con un
telegramma da parte della casa editrice Ricordi, in mezzo alle lodi di tutti; nel
telegramma Pizzetti elogiava lopera per linnegabile senso del teatro, [...] la
coerenza stilistica, labbondanza di temi di vario carattere, [...] la tessitura armonica
e contrappuntistica che rivela una maestria tecnica non comune. Come abbiamo
detto nel capitolo 1, il premio pi importante era la rappresentazione dellopera al
Teatro alla Scala di Milano, che venne subito fissata per il 26 gennaio 1959. Fin da
subito per c qualcosa che non quadra: il teatro sembra temporeggiare nella
scelta di cast e regista, e per tre mesi non risponde alle lettere del compositore. Nel
novembre del 1958, finalmente, arriva una risposta dagli organizzatori: a causa delle
difficolt incontrata, il Teatro alla Scala rinuncia alla rappresentazione nella stagione
58-59; ma non si parla di rinvio, soltanto di cancellazione. La risposta di
Castelnuovo-Tedesco molto dura:
Caro Francesco e caro Gianandrea33, la notizia che Il Mercante di
Venezia non verr altrimenti incluso nel cartellone della Scala per
questanno, comera stato progettato, mi ha naturalmente assai
addolorato, ma non sorpreso. Non sono giunto invano alla non pi
tenera et di 63 anni; e nulla pu sorprendermi pi. Forse la sola cosa
in cui mi ero illuso era nel pensare che bastasse vincere un concorso in
testa a 64 opere per vedere la propria opera rappresentata. Che altro
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Lettera di Castelnuovo-Tedesco a Francesco Siciliani e Gianandrea Gavazzeni, in Mario CastelnuovoTedesco, op. cit., pp. 601-602.
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18. Lettera di Castelnuovo-Tedesco a Ildebrando Pizzetti, in Mario Castelnuovo-Tedesco , op. cit., p. 603.
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Fonti:
The New Grove Dictionary of Music
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti
Una vita di musica: un libro di ricordi, Mario Castelnuovo-Tedesco, James
Westby
www.escarraman.altervista.org
Fronimo, rivista di chitarra, n. 71, 73, 74.
Una Vita di Musica: saggio di Lorenzo Micheli pubblicato sul Fronimo
La sua Fede, Clara Castelnuovo-Tedesco, intervistata da Rebecca Andrade
Ringraziamenti:
Guido Fichtner, mio maestro di chitarra dal 2007
Pietro Locatto, per avermi consigliato
Marco Musso, per avermi messo in contatto con Lorenzo Micheli
Lorenzo Micheli, per la sua gentilezza e il suo aiuto
Prof. Bruno Alberto Busca, per avermi consigliato nellimpostazione del
lavoro
La biblioteca del Conservatorio "Guido Cantelli" di Novara, per avermi
messo a disposizione i suoi mezzi per la ricerca
Luca Battioni, per i suoi consigli, e il resto della mia classe di chitarra per il
supporto
Elisa Becce
Mario Castelnuovo-Tedesco, per essere stato l'uomo che stato