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EDIZIONI MUSICALI

Giacomo Manzoni
2006
EDIZIONI MUSICALI

Rappresentanti
Alkor-Edition / Bärenreiter-Verlag - Germany, Switzerland and East European Countries
Counterpoint Musical Services - Canada
Faber Music Ltd - United Kingdom
Monge y Boceta Asociados Musicales, SL - Spain
Musik och Tanke i Sverige AB - Sweden, Denmark, Norway, Finland
Theodore Presser Company - United States of America
Universal Edition AG - Austria

Rai Trade Edizioni Musicali


Roma - Via U. Novaro 18 – I-00195 Roma - tel. 06.3749.8236/40 – fax 06.3735.1820
Milano - Corso Sempione 73 – I-20149 - tel. 02.3454.6335 – fax 02.3453.5031
Giacomo Manzoni

Catalogo delle opere pubblicate da Rai Trade

Catalogue of the works published by Rai Trade

(2006)
Fotografia: © 2005. Chehalis Hegner - Photo: © 2005. Chehalis Hegner

Editing: Studio Al Gran Sole

Rai Trade, Roma/Milano

Redazione del catalogo chiusa il 30 aprile 2006


Finito di stampare nel mese di maggio 2006, presso il Gruppo Stampa GB di Cologno Monzese (MI)

© 2006 by Rai Trade


Tutti i diritti riservati – All rights reserved

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Biografia
Giacomo Manzoni (1932) ha cominciato i suoi studi a Messina con Gino Contilli, concludendoli al
Conservatorio di Milano e laurendosi in Lingue presso l’Università Bocconi.
Successivamente ha lavorato come redattore per riviste musicali e collaborato, come critico musicale,
con L’Unità negli anni Sessanta.
Dal 1962 al 1991 insegnante ai conservatori di Bologna e Milano, dal 1988 alla Scuola di musica di
Fiesole. Ha tenuto seminari e corsi a Granada, Buenos Aires, Tokyo, Pechino, Vancouver, Santiago.
Ha composto lavori per il teatro, tra cui Atomtod (1964), Per M. Robespierre (1974) e Dr. Faustus (dal
romanzo di T. Mann, 1988); per coro e orchestra, tra cui Ombre (alla memoria di Che Guevara) (1968),
Parole da Beckett (1971), Hölderlin (frammento) (1972), Il deserto cresce (su testi di Nietzsche, 1993);
inoltre Studio n.2 (1963), Insiemi (1967), Ode (1982), Scene sinfoniche per il Dr. Faustus (1984) per
orchestra, e molte altre opere sinfoniche, Masse: omaggio a Varèse, per pianoforte e orchestra (1977),
Dedica, per flauto, basso e orchestra (1986), 10 Versi di E. Dickinson, per voce e strumenti (1988),
Moi, Antonin A., per 2 voci e orchestra (su testi di Artaud, 1997), Trame d’ombre, per 2 voci, coro e
gruppo strumentale (testo da Zeami, 1998), Oltre la soglia per voce e quartetto (testi di autrici varie,
2000) e molte altre opere da camera, vocali, corali, elettroniche.
Ha pubblicato, tra l’altro, Guida all’ascolto della musica sinfonica (Milano, 1967) A. Schönberg. L’uo-
mo, l’opera, i testi musicati (Milano, 1975), Scritti (Firenze 1991) e Tradizione e utopia (Milano 1994),
collaborato a pubblicazioni italiane e straniere, tradotto numerosi testi di Arnold Schönberg e Theodor
W. Adorno.
Un volume di saggi in occasione dei suoi settant’anni è stato pubblicato dalla LIM, una scelta di scritti
a cura di L. Feynerou è in preparazione presso un editore francese (uscita prevista entro il 2006); nel
2007 uscirà presso la Ricordi-Lim un nuovo volume di scritti a cura di R. Pozzi.

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Biography
Giacomo Manzoni (1932) started studying composition in Messina under the guidance of Gino Contilli,
and concluded his studies at Milan Conservatory; he got a degree in Foreign Languages and Literature
from the Bocconi University.
He worked as an editor of musical magazines and, in the Sixties, as a music critic for the newspaper
L’Unità.
From 1962 to 1991 he taught at the Conservatory of Bologna and Milan. Since 1988 he has been
teaching at the Scuola di musica di Fiesole. He has given seminars and courses in Granada, Buenos
Aires, Tokyo, Peking, Vancouver, Santiago.
He composed theatrical works, among which Atomtod (1964), Per M. Robespierre (1974) and Dr.
Faustus (on T. Mann’s novel, 1988); works for chorus and orchestra, among which Ombre (alla memo-
ria di Che Guevara) (1968), Parole da Beckett (1971), Hölderlin (frammento) (1972), Il deserto cresce
(based on texts by Nietzsche, 1993); moreover, Studio n.2 (1963), Insiemi (1967), Ode (1982), Scene
sinfoniche per il Dr. Faustus (1984) for orchestra, and numerous other symphonic works, Masse: omag-
gio a Varèse, for piano and orchestra (1977), Dedica, for flute, bass and orchestra (1986), 10 Versi di E.
Dickinson, for voice and instruments (1988), Moi, Antonin A., for 2 voices and orchestra (based on
texts by Artaud, 1997), Trame d’ombre, for 2 voices, chorus and instrumental ensemble (text upon
Zeami, 1998), Oltre la soglia for voice and quartet (with texts by different female authors, 2000) and
many other chamber, vocal, chorus and electronics works.
He published, among others, Guida all’ascolto della musica sinfonica (Milan, 1967) A. Schönberg.
L’uomo, l’opera, i testi musicati (Milan, 1975), Scritti (Florence 1991) and Tradizione e utopia (Milan
1994); he wrote for Italian and foreign publications, and translated numerous texts by Arnold Schönberg
and Theodor W. Adorno.
A volume of essays on the occasion of his sixtieth birthday has been published by LIM. A selection of
his writings, edited by L. Feynerou, is being prepared by a French publishing house and is scheduled
to appear before the end of 2006. In 2007 Ricordi-Lim will issue a new volume of essays, edited by R.
Pozzi.

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I percorsi di Giacomo Manzoni
Giacomo Manzoni (Milano, 1932) è, senza dubbio, una delle figure più rilevanti della musica colta
dagli anni ’50 a oggi. Autore di quattro opere destinate alla scena del teatro musicale contemporaneo,
La sentenza (1960), Atomtod (1964), Per Massimiliano Robespierre (1974) e Doktor Faustus (1988), più
l’atto unico giovanile inedito La legge (1955), e della musica per il film di W. Schröter Malina (1990),
tratto da un romanzo di I. Bachmann, di varie decine di composizioni per orchestra, per coro e orche-
stra, per diverse formazioni da camera, per voci e strumenti, anche con live electronics, Giacomo
Manzoni è uno dei grandi maestri della musica del nostro tempo.
Compositore e anche germanista per formazione, critico musicale e saggista, autore di Scritti (La Nuo-
va Italia, Firenze, 1991) e Tradizione e utopia (Feltrinelli, Milano, 1994) nonché di libri di carattere
divulgativo come Guida all’ascolto della musica sinfonica (Feltrinelli, Milano, 1961) e A. Schönberg.
L’uomo, l’opera, i testi musicati (Feltrinelli, Milano, 1975, nuova edizione Milano, Ricordi LIM 1997),
traduttore tra l’altro del Manuale di armonia (Il Saggiatore, Milano, 1963) e di Analisi e pratica musica-
le (Einaudi, Torino, 1974) di A. Schönberg, e di Dissonanze (Feltrinelli, Milano, 1959), Filosofia della
musica moderna (Einaudi, Torino, 1959) e altro di T. W. Adorno, docente di composizione dapprima al
Conservatorio G. B. Martini a Bologna e quindi al Conservatorio G. Verdi di Milano, Giacomo Manzoni
è, simultaneamente, una delle figure chiave della vita musicale italiana dal secondo dopoguerra a oggi.
La ricerca compositiva di Manzoni dagli anni ’50 ai giorni nostri, pur rimanendo appartata rispetto a
quelle delle “locomotive” dell’avanguardia degli anni ’50-’60 quali Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez,
Bruno Maderna, Luciano Berio, Luigi Nono, permette di porre in evidenza tutte le direttrici essenziali
della musica della seconda metà del XX secolo, dal serialismo allargato degli anni ’50 all’utilizzazione
del live electronics e la spazializzazione di oggi. Inevitabilmente erede della grande tradizione operistica
italiana, fortemente attratto dalla musica del maestro del suono organizzato Edgard Varèse (l’incisione
su disco del pezzo Masse: omaggio a E. Varèse ha conseguito vari premi internazionali) e dalla profusio-
ne di materie divergenti nell’opera di Charles Ives, fervente ammiratore di Arnold Schönberg e Alban
Berg, grande conoscitore delle filosofie della nuova musica avendo seguito da vicino gli sviluppi avan-
guardisti di Darmstadt negli anni ’50-’60, Giacomo Manzoni sottopone la molteplicità delle sue ricer-
che compositive a movimenti aperti, orientati verso tipologie sempre diverse dell’opera sinfonica con-
temporanea utilizzando voci, strumenti, testi e nuove tecnologie con o senza destinazione scenica.
Contrariamente alle affermazioni avanguardiste, di moda all’epoca, che concernevano la fine e l’inuti-
lità dell’opera, La sentenza (1960), un atto in due quadri di Emilio Jona, opera di teatro musicale sulla
resistenza cinese contro i giapponesi, coniuga un libretto narrativo relativamente tradizionale con le
ricerche della scrittura seriale rigorosa della fine degli anni ’50. Alla stessa epoca giovanile risalgono le
composizioni di musica da camera Piccola suite (1952-55) per violino e pianoforte, Preludio-“Grave” di
W. Cuney-Finale (1956) per voce femminile, clarinetto, violino, viola e violoncello, Improvvisazione

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(1958) per viola e pianoforte, nonché le Cinque vicariote su testi e melodie di carcerati siciliani (1958)
per coro misto e orchestra e i Due sonetti italiani (1964) per coro misto su testi di Cecco Angiolieri e
Giacomo Leopardi, che testimoniano una ricerca personale malgrado la presenza del postserialismo.
Atomtod (1964), opera in due tempi di Emilio Jona, concepita come riflessione sui cambiamenti
qualitativi nella storia dell’umanità verificatisi in seguito alla scoperta e all’utilizzo della reazione
termonucleare, annulla la narratività storica unidimensionale del racconto a favore della non
contemporaneità delle diverse dimensioni temporali. L’azione in questo “teatro dei simboli” (G.
Manzoni) cerca di risvegliare l’attenzione dell’uomo all’interno del processo storico e nel mondo. Il
titolo in tedesco – Morte atomica – richiama alla mente l’industria della morte praticata dai nazisti: il
campo di concentramento e la camera a gas sono in effetti i predecessori dell’annientamento totale
attraverso la bomba atomica.
Le composizioni più significative del periodo successivo ad Atomtod, che conducono verso le scene
musicali Per Massimiliano Robespierre (1972-74) mettono in evidenza l’emancipazione della scrittura
di Manzoni rispetto ai rigidi formalismi del postserialismo e la ricerca di un modo di essere più perso-
nale nell’universo dei suoni. Composizioni come Ombre (alla memoria di Che Guevara) (1968) per
orchestra e voci corali, e in seguito Parole da Beckett (1970-71) per due cori, tre gruppi strumentali e
nastro magnetico, Hölderlin (frammento) (1972) per coro e orchestra, Multipli (1973) per orchestra da
camera e Variabili (1973) per orchestra, e ancora le composizioni di musica da camera Quartetto (1971)
per archi e la serie di Percorsi (1975-76), per doppio quartetto di legni, per fagotto e 11 archi, per
contrabbasso, mettono in evidenza la necessità di estensione della materia di base che definisce la
microstruttura compositiva e il bisogno di arricchimento dei processi formali che sostengono la macro-
struttura del brano. Parole da Beckett e Hölderlin (frammento) mettono fine all’utilizzo di un testo
letterario lineare. In contrasto con il pensiero formale centralizzatore del postserialismo, le opere di
Manzoni cercano di aprirsi a una moltitudine di materie e di riferimenti attraverso la frammentazione
e l’interazione non lineare di componenti divergenti, che costituiscono comunque sempre un’opera
coerente nella sua totalità. Le scene musicali Per Massimiliano Robespierre (1972-74) in due tempi, su
testi di Robespierre e di altri autori, segnano la fase culminante della ricerca sperimentale di questo
periodo: una ricerca che si definisce attraverso l’interesse per la massima estensione possibile della
vocalità, per l’elaborazione sottile del materiale fonico della lingua parlata, per la densità vocale e
orchestrale spazializzata, per la trasformazione, l’interazione e la permeabilità delle testure multiple.
Il percorso di Manzoni, da forme nate dalla scrittura figurativa microstrutturale d’ispirazione seriale
degli anni ‘60-’70, verso le macro-strutture dinamiche che integrano il caso, tipiche degli anni ’80-’90,
passa necessariamente attraverso il retaggio formale della tradizione occidentale: attraverso la gestualità
spaziale del “suono organizzato” di Varèse, che costituisce “per cristallizzazione” forme dinamiche
uniche, ma anche attraverso la gestualità formale del grande sinfonismo narrativo. Composizioni come
Masse: omaggio a Edgard Varèse (1977) per pianoforte e orchestra e Modulor (1979) per quattro orchestre,

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pongono l’accento sulla ricerca di evoluzione spaziale delle materie sonore: l’opposizione dei piani e la
mobilità delle prospettive, i volumi mobili e le proiezioni sonore si innestano nella linea della “musica
spaziale” di Varèse concepita come corpi sonori mobili nello spazio. L’arricchimento timbrico del-
l’universo sonoro dell’orchestra attraverso le nuove tecniche strumentali (i suoni multipli, per esem-
pio, esplorati da Manzoni a partire degli anni ’70 in collaborazione con il compositore Bruno Bartolozzi
e il fagottista Sergio Penazzi) va di pari passo con la spazializzazione, iscritta nella partitura e realizzata
secondo una distribuzione particolare delle fonti acustiche, però anche con una diffusione del suono
che utilizza tutti i mezzi della stereofonia attuale.
La ricerca compositiva degli anni ’80-90 sembra dominata dalle scene dal romanzo di Thomas Mann
Doktor Faustus (1988) in 3 atti su testo di Th. Mann ordinato dal compositore. Condensato scenico-
musicale del romanzo, le scene di Manzoni si propongono qui di portare in primo piano - con i mezzi
specifici della scena lirica che coinvolgono i procedimenti del linguaggio cinematografico - le aspira-
zioni faustiane nei loro aspetti più universalmente umani. Profondamente attratto sin dagli anni giova-
nili dal romanzo di Th. Mann, ma anche da tutte le versioni del mito di Faust attraverso le diverse
epoche - quelle di Lessing, Klinger, Goethe, Lenau, nonché di Berlioz, Busoni, Smetana, Pushkin,
Rostand, Clair, ecc. - Manzoni cerca di realizzare la trascrizione scenico-musicale del densissimo ro-
manzo di Th. Mann in un’opera musicale che consenta di vedere e sentire, attraverso uno stile vocale
differenziato, una scrittura orchestrale molto raffinata, più trasparente e più sobria rispetto al periodo
precedente, e attraverso un¹intensità drammaturgica molto forte, l¹essenza stessa - “il nucleo universa-
le” (Manzoni) - del Faustus di Th. Mann. Le Scene dal Doktor Faustus testimoniano in particolare una
ricerca formale più complessiva, che tiene conto delle acquisizioni delle musiche recenti (le ricerche
timbriche, l’ultimo Nono, ecc.) e della necessità di integrare il caso, in quanto stimolatore dei processi
formali teoricamente aperti ad ogni proliferazione a priori imprevedibile .
La preoccupazione artistica essenziale per le ricerche degli anni ’90-2000 sembra essere l’elaborazione di
un spazio musicale molto ampio e molto differenziato, con tutti i mezzi acustici e con il live electronics.
Dopo Dedica (1985-86) per flauto, basso e orchestra, con gruppo strumentale e coro fuori scena, su testi di
B. Maderna, i brani Il deserto cresce - Tre metafore da Friedrich Nietzsche (1992) per coro e orchestra, e
Trame d’ombre (1998), grande madrigale concertato liberamente ispirato a un Noh di Zeami, per soprano,
tenore leggero, coro da camera e 11 strumenti, inventano una scrittura multidimensionale in movimento,
in risonanza sottile con l’universo semantico dei testi. Conoscitore sempre attirato dalla grande letteratu-
ra, Manzoni compone gli spazi risonanti per Dante, Leopardi, Rilke, Artaud, Dickinson, commentari
musicali che amplificano con grande sensibilità il senso semantico proposto, da vivere musicalmente nello
spazio-tempo dell’ascolto. Ricordiamo Quanto oscura selva trovai (1995) su testi di Dante, Pound, Sanguineti
e altri, per trombone, processori elettronici, nastro e coro, Moi, Antonin A., su testi di A. Artaud (1997)
per soprano leggero, lettore e orchestra, Al di qua dell’improvvisa barricata (2004) per mezzosoprano,
baritono, lettore e orchestra su testi di Cesare Beccaria (contro la pena di morte) e Giovanni Raboni. Nel

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grande pezzo per orchestra Sembianti (2003) ritroviamo di nuovo il pensiero delle “masse” strumentali
(ripensiamo a Masse: omaggio a Edgar Varèse), diventato molto più ricco, perché più spaziale e
multidimensionale, più flessibile e sottile. I brani degli ultimi anni testimoniano sempre l’apertura auten-
tica al mondo attuale [ricordiamo O Europa! (2000) da Attila József per soprano e orchestra] e alla rifles-
sione intima [pensiamo a Sul passaggio del tempo (2002) per voce femminile e orchestra su testi di Roberto
Sanesi, a Oltre la soglia (2000), quartetto n. 3, per archi con voce femminile].
Mai attirato dai movimenti neo o post, sempre fedele alle sue scelte umane, ideologiche, artistiche,
Manzoni è sempre alla ricerca di un teatro musicale che non sia oggetto da museo e di una musica che
non sia articolo da esposizione, per creare momenti vivi d’incontro e di riflessione sui problemi della
società e dell’arte. Divenuta campo di operazioni che sposta continuamente nel tempo e nello spazio,
verso il futuro, la musica di Manzoni agisce sull’ascoltatore perché cerca sempre di stabilire una rela-
zione autentica in nome della costruzione comune di qualche cosa che sia patrimonio davvero della
società nel suo insieme.
Ivanka Stoianova

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The Pathways of Giacomo Manzoni
Giacomo Manzoni (Milan, 1932) has been, without a doubt, one of the most important figures of cultured
music for the last fifty years. The author of four full-scale modern operas, La Sentenza (1960), Atomtod
(1964), Per Massimiliano Robespierre (1974) and Doktor Faustus (1988) (as well as of an early opera in
one act La Legge, 1955, and of the music for the film Malina by W. Schröter, 1990, based on the novel by
I. Bachmann), of dozens of compositions for orchestra, chorus and orchestra, chamber ensembles, voice
and instruments, and live electronics, he is one of the grand masters of present-day music. A composer
(brought up in the Germanic tradition), a music critic and essayist, the author of Scritti (Writings: La
Nuova Italia, Florence, 1991) and Tradizione e utopia (Tradition and Utopia: Feltrinelli, Milan, 1994) and
of more popular books like Guida all’ascolto della musica sinfonica (How to Listen to Symphonic Music:
Feltrinelli, Milan, 1961) and A. Schönberg: L’uomo, l’opera, i testi musicati (A. Schönberg: The Man, His
Works, His Music: Feltrinelli, Milano, 1975, newly released in 1997 by Ricordi LIM, Milan), translator of
Manual of Harmony and of Analysis and Musical Practice by A. Schönberg, and of Dissonances (1959),
Philosophy of Modern Music (1959) and other works by T.W. Adorno, a teacher of composition, first at
the Conservatorio G. B. Martini in Bologna and then at the Conservatorio “G. Verdi” in Milan, Giaco-
mo Manzoni has also been a key figure in contemporary Italian music.
Manzoni’s experiments in composition these last fifty years, while remaining distinct from those of the
“locomotives” of the avant-garde of the fifties and sixties like Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez,
Bruno Maderna, Luciano Berio, Luigi Nono, allow us to get a picture of all the essential tendencies of
the music of the second half of the twentieth century, from the prevailing serialism of the fifties to the
spatialization of today and the use of live electronics. The unmistakable heir of the great Italian operatic
tradition, strongly influenced by the music of the master of organized sound Edgar Varèse (the vinyl
recording of Masses: Homage to E. Varèse won various international prizes) and by all kinds of different
material in the work of Charles Ives, a fervent admirer of Arnold Schönberg and Alban Berg, a great
connoisseur of the philosophies of new music, having followed closely the avant-garde developments of
Darmstadt in the fifties and sixties, Giacomo Manzoni channels his multifaceted compositional research
into open movements, oriented toward ever diverse typologies of contemporary symphonic opera,
utilizing voices, instruments, texts and new technologies, with or without a destination for the stage.
As opposed to the declarations of the avant-garde fashionable at the time, which had to do with the
demise and the uselessness of opera, La Sentenza (The Verdict, 1960) in one act, on a text by Emilio
Jona (a work of musical theater about Chinese resistance against the Japanese), combines a relatively
traditional narrative libretto with experiments in the rigorous serial writing of the 1950’s. His chamber
music compositions Piccola Suite (1952-55) for violin and piano, Preludio-“Grave” di W. Cuney-Finale
(1956) for female voice, clarinet, violin, viola and cello, Improvvisazione (1958) for viola and piano all
belong to this same early period, as do the Cinque Vicariote on texts and melodies by Sicilian prison

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inmates (1958) for mixed chorus and orchestra and the Two Italian Sonnets (1964) for mixed chorus
on texts by Cecco Angiolieri and Giacomo Leopardi (which show signs of a personal experimentation
despite the presence of post-serialism). The opera Atomtod (1964) with Emilio Jona librettist, conceived
as a reflection on the qualitative changes in the history of humankind in the aftermath of the discovery
and use of thermonuclear weaponry, cancels the historical, one-dimensional narrative quality of the
story in favor of the non-contemporaneousness of various time-dimensions. The action in this “theater
of symbols” (in Manzoni’s words) seeks to stimulate the consciousness of human beings living both in
the world and at the center of historical evolution. The German title – “Atomic Death” – recalls to our
minds the industry of death practiced by the nazis: the concentration camp and the gas chamber are, in
effect, precursors to total annihilation by means of the atomic bomb.
The more significant compositions in the period following Atomtod (and leading to the musical scenes
Per Massimiliano Robespierre, 1972-74) underscore the emancipation of Manzoni’s writing from the
rigid formalism of post-serialism and the quest for a more personal mode of being in the universe of
sounds. Compositions like Ombre (Shadows, 1968, in memory of Che Guevara) for orchestra and choral
voices, followed by Parole da Beckett (Words from Beckett, 1970-71) for two choruses, three instrumental
groups and magnetic tape, Hölderlin (fragment) (1972) for chorus and orchestra, Multipli (1973) for
chamber orchestra and Variabili (1973) for orchestra (as well as the chamber music compositions Quar-
tetto for strings and the series of Percorsi for double quartet of woodwinds, for bassoon and 11 strings,
for double-bass, 1971 and 1975-76 respectively), demonstrate the need for extending the basic material
that defines the compositional microstructure, and the need to enrich the formal processes that sustain
the macrostructure of the piece. Words from Beckett and Hölderlin (fragment) put an end to the use of
linear literary texts. In contrast to the centralizing formal thinking of post-serialism, Manzoni’s works
attempt to open themselves up to a multitude of materials and references through the fragmentation
and non-linear interaction of various odd components, which nevertheless result in something that is
coherent in its totality. The musical scenes Per Massimiliano Robespierre (1972-74), based on texts by
Robespierre and other authors, mark the culminating phase of the experimental research of this period:
a research characterized by Manzoni’s interest in the maximum extension possible of vocality, in the
subtle elaboration of the phonic material of the spoken language, in spatialized vocal and orchestral
density, in the transformation, interaction and permeability of multiple textures.
Manzoni’s passage from forms arising out of the microstructural figurative writing inspired by the serialism
of the sixties and seventies, toward the dynamic macrostructures incorporating chance into the work
typical of the eighties and nineties, must perforce move through the formal network of the western
tradition: through the spatial gesturality of Varèse’s “organized sound,” which produces dynamic, unique
forms “by crystallization,” as well as through the formal gesturality of great narrative symphony.
Compositions like Masses: Homage to Edgar Varèse (1977) for piano and orchestra and Modulor (1979)
for four orchestras, put the accent on the quest for spatial evolution of the sound materials: the opposition

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of the planes and the mobility of the perspectives, the mobile volumes and the sound projections graft
themselves onto the line of Varèse’s “spatial music,” conceived as mobile sound bodies in space. The
timbric enrichment of the orchestra’s sound universe through new instrumental techniques (for example,
the multiple sounds explored by Manzoni beginning in the seventies in collaboration with Bruno
Bartolozzi and the bassoonist Sergio Penazzi) is going ahead at the same pace with spatialization, written
into the score and realized according to a particular distribution of the acoustic sources, but also with a
diffusion of sound which utilizes all the resources of present-day stereophonics.
The compositional experimentation of the eighties and nineties seems to be dominated by the Doktor
Faustus in three acts (1988) based on episodes from Thomas Mann’s novel, selected by the composer.
A condensed stage-musical of the novel, Manzoni’s scenes are designed – using the mechanisms peculiar
to the lyric stage, as well as some cinematographic techniques – to put the spotlight on the more
universally human aspects of Faust’s aspirations. Profoundly attracted from his early years by Mann’s
novel, but also by the various versions of the Faust myth at different moments in time – Lessing’s,
Klinger’s, Goethe’s, Lenau’s, not to mention Berlioz’s, Busoni’s, Smetana’s, Pushkin’s, Rostand’s, Clair’s,
etc. – Manzoni attempts to transcribe Mann’s extremely dense novel into a musical opera that allows
us to see and hear a very refined orchestral composition, more transparent and more sober with respect
to those of the previous period, through the use of various vocal styles, and through the use of a very
strong dramaturgical intensity, the very essence – “the universal nucleus” (in Manzoni’s own words) –
of Mann’s Faustus. These scenes from Doktor Faustus are evidence in particular of a more comprehensive
formal research, which takes recent musical acquisitions into account (timbric experiments, the late
work of Nono, etc.) and of the need to integrate chance into it, as a stimulator of the theoretically
formal processes open to every reproduction, unpredictable a priori.
The essential artistic preoccupation of Manzoni’s experimental work of the last fifteen years seems to be
the elaboration of a quite wide and quite differentiated musical space, using every acoustic means, live
electronics included. After Dedica (1985-86) for flute, bass and orchestra, with instrumental group and
chorus off stage, based on texts by B. Maderna, the pieces The Desert Grows – Three Metaphors from
Friedrich Nietzsche (1992) for chorus and orchestra, and Stories of Shadows (1998), a grand madrigal
concertato (loosely inspired by a Noh piece by Zeami) for soprano, light tenor, chamber chorus and eleven
instruments, are wonders of motion-filled, multi-dimensional writing, resonating subtly with the semantic
universe of the texts. A connoisseur ever attracted by great literature, Manzoni composes resounding
spaces for Dante, Leopardi, Rilke, Artaud, Dickinson, musical commentaries that amplify with great
sensibility the semantic meaning contained therein, to be lived musically in the time-space of listening. We
are reminded of Quanto oscura selva trovai (So Dark a Forest I Found, 1995) based on texts by Dante,
Pound, Sanguineti and others, for trombone, electronic processors, tape and chorus, Moi, Antonin A., on
texts by A. Artaud for light soprano, reader and orchestra (1997), Al di qua dell’improvvisa barricata
(Beyond the Sudden Barricade, 2004) for mezzo-soprano, baritone, reader and orchestra on texts by Cesare

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Beccaria (against the death penalty) and Giovanni Raboni. In his large piece for orchestra, Sembianti
(Appearances, 2003), we once more discover the philosophy of instrumental “masses” (consider Masses:
Homage to Edgar Varèse), now much richer, because it is more spatial and multi-dimensional, more flexible
and subtle. The works of the last few years give evidence once more of an authentic opening to the present-
day world (we are reminded of 0 Europa! for soprano and orchestra, 2000 on texts by Attila József) and to
spiritual reflection (consider On the Passage of Time for female voice and orchestra on texts by Roberto
Sanesi, and Beyond the Threshold, Quartet N.3, for strings and female voice, 2002 and 2000 respectively).
Never attracted to “neo” or “post” movements, always faithful to his artistic, ideological, human choices,
Manzoni is constantly seeking a musical theater that is not a museum piece and a music that is not an article
for exposition, so as to create live moments of encounter and of reflection on the problems of society and
art. Having become a field of operations continually shifting in time and space toward the future, Manzoni’s
music acts upon the listener because it is always seeking to establish an authentic relationship, for the sake
of constructing something in common that is truly the patrimony of the whole of society.

Ivanka Stoianova

(translated by John Satriano)

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Opere
PER IL TEATRO

La legge, azione scenica in un tempo (1955)


Durata: 30’ ca.
Personaggi: Giovane Donna (Donna I), soprano; Vecchia (Donna II), contralto; Uomo, baritono; coro
misto a 4 voci (interno o registrato).
Organico: 2. 2. 2. 2. / 2. 2. -. -., /Tp, Perc (G.C, Tmb.mil, Trg), Pf a 4 mani, Org (anche 2° pianista,
interno o registrato), Archi (min. 10. 8. 7. 5. 3.)
[RTC 711]

PER ORCHESTRA

Fantasia, Recitativo e Finale, per orchestra (1956)


Durata: 13’ ca.
1a esecuzione: Milano, 21/01/1957
Organico: 1. -. 2. (I in La) 1. / 2. 1. -. -./ Tp, Archi (min. 8. 7. 5. 4. 3)
[RTC 713]

Sul passaggio del tempo, per voce femminile (o lettore/lettrice e voce femm.) e orchestra - Testi di
Roberto Sanesi (2001)
Durata: 16’ ca.
1a esecuzione: Estoril, 10/11/04
Organico: 2. 1. 2. -. / 2. 1. -. -. / 2 Perc [Nacch, G.C, P.s, Tmb, T.tom (4)], Archi (max 12. 10. 8. 6. 4.)
[RTC 710]

Sembianti, per orchestra (2003)


Durata: 20’ ca.
1a esecuzione: Torino, 26/03/04
Organico: 3. 3. 4. 3. / 4. 3. 3. 1. / Tp, 5 Perc (2 Bng, 3 Cenc, Clav, 2 Crot, G.C, P, 5 P.s, T.t, Tmb basc,
Tmb.lo, 5 T.tom, 5 W.bl, Xilomar), Archi (16. 14. 12. 10. 8.)
[RTC 1037]

15
Al di qua dell’improvvisa barricata, per mezzosoprano, baritono, lettore e orchestra (2004)
Durata: 19’ ca.
1a esecuzione: Roma, 22/01/05
Organico: 3. 2. 4. 2. / 3. 2. 2. -. / Tp / 3 Perc [Bng, Nacch, Cenc, Crot, G.C, P, 5 P.s, Tar, 5 T.tom, Trg,
3 W.bl], archi (max 14. 12. 10. 8. 7.)
[RTC 1363]

Studio da Concerto, per violino, 24 fiati e percussioni (2005)


Durata: 13’ ca.
1a esecuzione: Palermo, 01/04/05
Organico : 3. 3. 4. 3. / 4. 3. 4. -. / Tp / 4 Perc [Bng, Nacch, Cenc, Clav, Crot, G.C, P (coppia), 2 P.s, 4
Tmb, Tar, 4 W.bl, Xf]
[RTC 1438]

Mercurio transita davanti al sole, per orchestra (2006)


Durata: 15’ ca.
1a esecuzione: Venezia, 06/10/06
Organico: 3. 3. 4. 3. / 4. 3. 3. 1. / Tp / 3 Perc (Bng, 2 Cenc, Clav, 2 Crot, Glock, G.C, P, 3 P.s, S, T.t, Tar,
4 T.tom, W.bl) / archi (min.14. 12. 10. 8. 6.)
[RTC 1952]

MUSICA DA CAMERA
Tre liriche di Eluard, per soprano, flauto, tromba, violino e violoncello (1958)
Durata: 10’ ca.
1a esecuzione: Roma, 14/05/1958
[RTC 712]

Frase 3, per flauto in sol e arpa (2003)


Durata: 4’30” ca.
1a esecuzione: Reggio Emilia, 10/03
[RTC 1038]

Alla terra, per mezzosoprano e strumenti, testo di Alce Nero (2003)


Durata: 13’ ca.
1a esecuzione: Ancona, 28/11/04
Organico: Ob, Cl.b, Perc (Bng, Clav, Crot, Glock, G.C, 4 P.s, 5 T.tom) Vl, Vla, Vc
[RTC 1039]
16
Francesco, (alla memoria di F. Pennisi) (2004), per Fl/Ott, Clb, Fg, Perc (Clav, 2 Tom, 2 Wbl), Vla, Vc
Durata: 5’ ca.
1a esecuzione prevista: Udine
[RTC 1946]

Percorso i, per sax alto (anche tenore) (2005)


Durata: 5’ ca.
[RTC 1626]

Fantasia in duo sull’op. 46 di Schumann, per due pianoforti (2005)


Durata: 8’ ca.
1a esecuzione: Strasburgo, 14/12/05
[RTC 1638]

Saluto, per quartetto di sassofoni. Ai 70 anni di Franco Oppo (2005)


Durata: 1’ 30”
1a esecuzione: Cagliari, 07/12/05
[RTC 1708]

Oscar, Oscar..., per uno o più lettori (maschili e/o femminili) e percussioni (2005)
Durata: 5’ ca.
1a esecuzione: Forlì, 13/04/05
Organico percussioni (un esecutore): Bng, 2 Cenc, Clav, 2 Crot, Frst, G.C, Mr, P (coppia), 4 P.s, Shell
ch, T.t, Tar, 4 T.tom, 4 W.bl
[RTC 1947]

Voci (IV Quartetto), per quartetto d’archi (2005)


Durata: 7’ ca.
[RTC 1948]

Vergers, su versi francesi di Rilke, per 12 voci (2006)


Durata: 8’ ca.
Organico: 3S, 3C, 3T, 3B
[RTC 1949]

17
Pubblicazioni

Guida all’ascolto della musica sinfonica (1961), Feltrinelli, Milano 1967

A. Schönberg. L’uomo, l’opera, i testi musicati, Feltrinelli, Milano 1975 - ristampa Ricordi/LIM 1997

Scritti (a cura di Claudio Tempo), La Nuova Italia, Firenze 1991 (contiene una scelta di scritti compilati
tra il 1955 e il 1989)

Tradizione e utopia (a cura di Antonio De Lisa), Feltrinelli, Milano 1994 (contiene una scelta di scritti
compilati tra il 1956 e il 1992)

Inoltre numerosi altri saggi, articoli, interventi, relazioni, interviste ecc. in pubblicazioni italiane e
straniere, nonché le prefazioni ai seguenti volumi:

T. W. Adorno, Dissonanze, Feltrinelli, Milano 1959

A. Schönberg, Elementi di composizione musicale, Suvini Zerboni, Milano 1969

T.W. Adorno, Il fido maestro sostituto, Einaudi, Torino 1969

T. Mann, Doktor Faustus, ‘I Meridiani’, Mondadori, Milano 1980

E. Varèse, Il suono organizzato, ‘Le sfere’, Ricordi/Unicopli, Milano 1985

E. Girardi, Guida all’ascolto dell’opera, Feltrinelli, Milano 1992

18
Bibliografia (scelta)

Gentilucci, A., Giacomo Manzoni, in Nuova Rivista Musicale Italiana, 1968


Santi, P., Giacomo Manzoni: la musica positiva, in Alfabeta, Milano 1985
Santi, P., La materia di Manzoni, in Nuova Rivista Musicale Italiana, gennaio-marzo 1986
Pulcini, F., L’arte, antidoto al conformismo, in Il Giornale della musica, giugno 1986
Noller, J.: Engagement und Form. G. Manzonis Werk, Peter Lang Verlag, Frankfurt a.M. 1987
Heister, H. W., Experiment und Engagement - Zu einigen Werken von Giacomo Manzoni, in Musiktexte
n. 23, Köln, febbraio 1988
Dorsi, F., G. Manzoni, Targa Italiana, Milano 1989
De Lisa, A., Incontro con Giacomo Manzoni - sul Faustus e altro, in Sonus, Potenza, novembre 1989
Noller, J., Musica e drammaturgia del Dr. Faustus, in Sonus, Potenza, novembre 1989
Santi, P., Musica del diavolo per Dottor Faust dei nostri tempi, in Civiltà musicale, Milano, Febbraio 1991
Pestalozza, L., Manzoni: il teatro come punto d’arrivo, in L’ Opposizione musicale, Milano, 1991
Autori vari, Omaggio a Giacomo Manzoni, Casa Ricordi, Milano 1992
Girardi, E., Doktor Faustus: un nuovo rigore di ordine drammaturgico nella continuità della scrittura
musicale di Giacomo Manzoni, in I quaderni della Civica Scuola di Musica n. 21-22, Milano, 1992
Sguben, L., Manzoni, la logica del tempo, in Arte Estetica n.1, Milano, 1992
Ryshkin, J., Novaya opera na faustovskuyu temu: Dr. Faustus Dzhakomo Manzoni, in Getevskiye Chteniya,
Mosca 1993
De Benedictis, A. I., Giacomo Manzoni, in Sirinx, aprile-giugno 1994
Casoli, E., Giacomo Manzoni: Echi, in Il Fronimo n. 88, Milano, luglio 1994
Hand, V., Giacomo Manzoni’s Parole da Beckett, in Italian Studies vol. L, Edimburgo 1995
Petazzi, P., Percorsi viennesi e altro Novecento, Potenza 1997
De Lisa, A., I corsi di Giacomo Manzoni, in Drammaturgia 5, Firenze 1998
Di Gennaro, C. – Pestalozza, L. (a cura di), Per Giacomo Manzoni, Lucca 2002
Melloni, R., Sul Doktor Faustus di Giacomo Manzoni, in Hortus Musicus n. 23, Bologna 2005
Feneyrou, L. (a cura di), ...la révolution ne renie pas la beauté..., musique et marxisme dans l’Italie
d’après 1945, in Résistances et utopies sonores, Parigi 2005

Inoltre varie tesi di laurea nonché saggi, articoli ecc. in riviste, giornali e pubblicazioni varie italiane e
straniere (elenco dettagliato, fino al 1985, in J. Noller cit.)

19
Elenco cronologico delle opere
1
Opere edite da Rai Trade, Roma
2
Opere edite da Suvini Zerboni, Milano
3
Opere inedite
4
Opere edite da Ricordi, Milano

1952-55 Piccola suite per violino e pianoforte4


1954-55 Fantasia, recitativo e finale per orchestra1
1955 La legge azione scenica in un tempo1

1956 Klavieralbum2
Preludio - “Grave” di W. Cuney - Finale per voce femminile, clarinetto, violino, viola e
violoncello4
Seconda piccola suite per violino e pianoforte2

1958 Cinque vicariote per coro misto e orchestra su testi popolari siciliani2
Improvvisazione per viola e pianoforte4
Tre liriche di Eluard per soprano, flauto, tromba, violino e violoncello4

1960 La sentenza un atto in due quadri di Emilio Jona2

1961 Don Chisciotte per soprano, piccolo coro e orchestra da camera su una poesia di Nazim
Hikmet
Due sonetti italiani per coro misto. Testi di Cecco Angiolieri e Giacomo Leopardi4

1962 4 poesie spagnole per baritono, clarinetto, viola e chitarra4


Studio per 24 per orchestra da camera2

1962-63 Studio n. 2 per orchestra2

1964 Atomtod 2 tempi di Emilio Jona2

1965 Studio Tre musica elettronica2


Spass per soprano e pianoforte, testi di K. Schwitters3

1966 Musica notturna per 5 fiati, pianoforte e percussione2

1967 “Insiemi” per orchestra2

20
1968 Il ballo delle ingrate di Claudio Monteverdi trascrizione per orchestra moderna2
Ombre (alla memoria di Che Guevara) per orchestra e voci corali2
Quadruplum per 2 trombe e 2 tromboni2

1969 Parafrasi con finale per 10 strumenti4


Spiel per 11 archi2

1970-71 Parole da Beckett per 2 cori, 3 gruppi strumentali e nastro magnetico4


1971 Quartetto per archi4

1972 Hölderlin (frammento), per coro e orchestra4

1973 Multipli per orchestra da camera4


Variabili per orchestra4

1974 Per Massimiliano Robespierre scene musicali in due tempi su testi di Robespierre e altri,
ordinati da Giacomo Manzoni, Virginio Puecher e con la collaborazione di Luigi Pestalozza4

1975 Percorso a otto per doppio quartetto di legni4


Percorso C per fagotto e nastro magnetico (non disponibile)4

1976 Epodo per quintetto di fiati4


Percorso C2 per fagotto e 11 archi4
Percorso F per contrabbasso4
Sigla per 2 trombe e 2 tromboni4
Suite Robespierre (dalle “Scene musicali”) per soli, 2 voci recitanti, coro misto e orchestra4

1977 Masse: Omaggio a Edgar Varèse per pianoforte e orchestra4

1978 Lessico per doppia orchestra di 24 o 52 archi4

1979 Modulor per 4 orchestre4


Percorso GG per clarinetto e CD4

1980 Hölderlin: epilogo per 10 strumenti4

1981 D’improvviso per 6 o 12 percussionisti4


Echi per chitarra4

21
1982 Ode per orchestra4

1983 Estremità per voce sola. Testo di Francesco Leonetti4


Incipit per pianoforte4
Incontro per violino e quartetto d’archi4

1984 Nuovo incontro per violino e archi4


Opus 50 (Daunium) per 10 strumenti e percussione 4
Scene sinfoniche per il Doktor Faustus con coro fuori scena. Testo di Giacomo Manzoni su
spunti di Thomas Mann4

1985 “Die Strahlen der Sonne...” per nove strumenti4


Omaggio a Josquin: trascrizione di “Nymphes des bois ...” (Déploration d’Ockeghem) per
soprano, corno, violino, 2 viole e violoncello. Testo di Jean Molinet4
Studio per il finale del Doktor Faustus per coro e orchestra. Testo di Giacomo Manzoni su
spunti di Thomas Mann4

1985-86 Dedica su testi di Bruno Maderna per flauto, voce di basso e orchestra sinfonica (con grup-
po strumentale e coro fuori scena ad libitum)4

1987 Percorso H per flauto4


Uéi preà la biele stele per coro maschile all’unisono e due o una grancassa. Testo di anonimo
friulano4

1988 Dieci versi di Emily Dickinson per soprano leggero, quartetto d’archi, 2 arpe (II ad libitum)
e 10 archi4
Doktor Faustus, scene dal romanzo di Thomas Mann Testo di T. Mann ordinato da Giaco-
mo Manzoni in tre atti (11 quadri, un interludio e un epilogo)4
Frase per clarinetto e pianoforte4
Weheklag Doctor Fausti (Interludio dal Doktor Faustus) per coro e orchestra. Testo dalla
Historia von D. Johann Fausten 4

1989 An die Musik per soprano e flauto. Testo di Rainer Maria Rilke4
To planets and to flowers per quartetto di sassofoni4

1990 Adagio e solenne (Omaggio alla repubblica di San Marino) per orchestra 4
Malina musica per il film con la regia di Werner Schroeter, dal romanzo omonimo di Ingeborg
Bachmann4
Malinamusik per orchestra4

22
Poesie dell’assenza per voce recitante maschile e orchestra. Testo di Giorgio Caproni4
4 versi di Marina Cvetaeva per soprano e violino (in memoriam Armando Gentilucci)4

1991 Duplum per fagotto e trombone4


Essai per flauto, clarinetto basso e pianoforte 4
Finale e aria per soprano e orchestra con quartetto d’archi (su una poesia di Ingeborg
Bachmann)4

1992 Hermano aterrado per soprano e piatto sospeso. Testo di Pablo Neruda da Canto general4
Il deserto cresce. Tre metafore da Friedrich Nietzsche per voce, coro e orchestra4

1993 4 Epigrammi per baritono, clarinetto basso e gruppo strumentale. Testi di Emilio Jona4
Frase 2 per flauto e violino4
Frase 2b per 3 violini, piatto sospeso e 3 crotali4
Musiche per l’Oreste di Vittorio Alfieri per nastro magnetico4
Opus 75 per sette strumenti e percussione4

1994 Ed io non prendo posa per basso e 8 strumenti. Testi di Matteo Maria Boiardo disposti da
Luigi Pestalozza4
Una...voce...chiama... per voce femminile, viola, processori elettronici e nastro magnetico.
Testi di Franco Fortini4

1995 Furioso per violino e pianoforte4


Les hommes, la terre, les pierres per sei esecutori e nastro magnetico su testi di A. Artaud4
Musica per Inferno di Dante per trombone, live electronics e coro su nastro magnetico.
Testi di Dante Alighieri4
Musica per Pontormo (2°quartetto) per quartetto d’archi4
Quanto oscura selva trovai su testi di Dante, Pound, Sanguineti e altri, per trombone, coro
da camera, nastro/Cd e processori elettronici4

1996 Allen per lettore e orchestra da camera. Testo tratto da Diario Indiano di Allen Ginsberg4
Canzonetta “Se mi fusse” per 10 voci femminili, crotali, piatti sospesi e tamburo su un testo
popolare veronese4

1997 Moi, Antonin A. su testi di A. Artaud ordinati da Giacomo Manzoni per soprano leggero,
lettore e orchestra4

1998 Aria della gioia per soprano, tromba, 2 piatti sospesi. Versi di William Blake tratti dal volu-
me L’Incarico e il fine di Luigi Pestalozza4
Du Dunkelheit per voce femminile e pf, testo di R. M. Rilke (EDIZIONI CURCI)
23
MTRC 1998 per clarinetto in Sib, violoncello e pianoforte4
Trame d’ombre grande madrigale concertato per soprano, tenore, coro e gruppo
strumentale liberamente ispirato a un Noh di Zeami4
Transitori d’estinzione per 5 strumenti4

1999 Motto: AMM per flauto in Sol o fl. basso4


O Europa!, per soprano e orchestra, testo di A. József4
Il sorriso svanito per cinque strumenti4
Stomp per quintetto a fiati4
Videomusic, per sei esecutori4

2000 Il clamoroso non cominciar neppure per orchestra4

2001 Freedom (Omaggio a Jimi Hendrix) per violoncello e suoni registrati4


Largo (Inverno RV 247) per flauto/ottavino, clavicembalo e quartetto d’archi4
Oltre la soglia (alla memoria di F. Donatoni), Quartetto n. 3 per archi con voce femminile4
Pensiero XX di Giacomo Leopardi per lettore, quartetto d’archi e pianoforte4
Sul passaggio del tempo per voce femminile (o lettore/lettrice e voce femm.) e orchestra1

2002 None per pianoforte4


Entrata per trombone4

2003 Sembianti per orchestra1


Frase 3 per flauto in sol e arpa1
Alla terra per mezzosoprano e strumenti1

2004 Francesco (alla memoria di F. Pennisi) per ensemble1


Al di qua dell’improvvisa barricata per mezzosoprano, baritono, lettore e orchestra1

2005 Studio da Concerto per violino, 24 fiati e percussioni1


Oscar, Oscar... per uno o più lettori (maschili e/o femminili) e percussioni1
Percorso i per sax alto (anche tenore)1
Voci (IV Quartetto) per quartetto d’archi1
Fantasia in duo sull’op. 46 di Schumann per due pianoforti1
Saluto per quartetto di sassofoni. Ai 70 anni di Franco Oppo1

2006 Vergers su versi francesi di R. M. Rilke, ordinati da G. Manzoni, per 12 voci1


Mercurio transita davanti al sole per orchestra1

24
ABBREVIAZIONI - ABRÉVIATIONS - ABBREVIATIONS - ABKÜRZUNGEN

Sigla Italiano Français English Deutsch

Legni Bois Wood-Winds Holzbläsinstrumente

Ott ottavino petite flûte piccolo Piccolo


Fl flauto flûte flute Flöte
Fl.c flauto contralto flûte en sol alto flute Altflöte
Ob oboe hautbois oboe Oboe
Cl clarinetto clarinette clarinet Klarinette
Cl.b clarinetto basso clarinette basse bass clarinet Bassklarinette
Sxf saxofono saxophone saxophone Saxofon
Sxf.c saxofono contralto saxophone alto alto saxophone Altsaxofon
Sxf.t saxofono tenore saxophone ténor tenor saxophone Tenorsaxofon
Fg fagotto basson bassoon Fagott

Ottoni Cuivres Brass instruments Blechinstrumente

Cor corno cor horn Horn


Trb tromba trompette trumpet Trompete
Tb (Tb.b)tuba (tuba bassa) tuba tuba (bass tuba) Tuba

Percussioni Percussion Percussion Schlaginstrumente

Bng bongos bongo bongo Bongo


Cenc cencerros cencerros cencerros Cencerros
Clav claves claves claves Claves
Crot crotali crotales crotales antikes Becken
Frst frusta fouet slapstick Peitsche
G.C grancassa grosse caisse bass drum grosse Trommel
Glock glockenspiel glockenspiel glockenspiel Glockenspiel
Mar marimba marimba marimba Marimba
Mr maracas maracas maracas Maracas
Nacch nacchere castagnettes castanets Kastagnetten
P piatti (coppia) cymbales cymbals Becken
P.s piatto sospeso cymbale sospendue suspended cymbal hängendes Becken
Perc percussionista percussionniste percussionist Schlagzeuger
S sega scie musicale musical saw singende Säge
Shell ch shell chimes shell chimes shell chimes Shell Chimes

25
T.t tam-tam tam-tam tam-tam Tam-tam
T.tom tom-tom tom-tom tom-tom Tom-tom
Tar tarole tarole tarole drum Tarole Trommel
Tmb basc tamburo basco tambour de basque tambour de basque Schellentrommel
Tmb tamburo tambour drum Trommel
Tmb.lo tamburello tambour tambourine Tamburin
Tmb.mil tamburo militare tambour militaire side drum Militärtrommel
Tp timpani timpani timpani Pauken
Trg triangolo triangle triangle Triangel
W.bl wood block wood-block wood block Wood Block
Wind ch wind chimes carillons de vent wind chimes Windglockenspiele

Altri strumenti D’autres instruments Other Instruments Andere Musikinstrum.


A arpa harpe harp Harfe
Org organo orgue organ Orgel
Pf pianoforte piano piano Piano
Xf xilofono xylophone xylophone Xylophon
Xilomar xilomarimba xylomarimba xylomarimba Xylomarimba

Archi cordes Strings Streicher


Vl violino (violini) violon violin Violine
Vla (Vle) viola (viole) alto (altos) viola (violas) Bratsche (Bratschen)
Vc violoncello violoncelle (violoncelles) cello (cellos) Cello (Celli)
Cb contrabbasso contrebasse double bass Kontrabass

Voci Voix Voices Stimmen


S soprano soprano soprano Sopran
Ms mezzosoprano mezzo-soprano mezzo-soprano Mezzosopran
C contralto contralto alto Alt
T tenore ténor tenor Tenor
Bar baritono baryton baritone Bariton
B basso basse bass Bass

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