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MOTORI PER AEROMOBILI

Il corso ha come obiettivo lo studio di propulsori che permettono di ottenere una spinta variando la quantit
di modo, in particolare studieremo quelli con un elevato rapporto SPINTA/PESO.
Ci occuperemo dello studio di:
Endoreattori chimici (chimica rockets)
Esoreattori (airbreathing engines), di cui la parte on-design (a progetto) gi stata trattata nel
corso di introduzione di Marsilio. Tratteremo dunque le prestazioni non a progetto (off-design).
Come viene generata la spinta?
Il concetto che per spingere devo aver qualcosa su cui spingere (3^ legge di Newton azione/reazione).
Unautomobile sfrutta il terreno, mentre in aeronautica si frutta un fluido che pu essere interamente dato da
me (endoreattori) o solo parzialmente (esoreattori). Quindi, ad esempio, lendoreattore si appoggia su
quello che lui stesso espelle.
Ci basiamo dunque sul concetto di Forza, che inizialmente potremmo indicare come:
= oppure =

dove la quantit = , dimensionalmente in [m/s], per un esoreattore prende il nome di spinta specifica,

mentre per gli endoreattori viene usato il termine velocit efficace di scarico da chi si occupa di razzotecnica.
Quindi tutto si basa su SPINGERE (pushing) CONTRO QUALCOSA (against a working fluid). Questo
permette una prima classificazione basata sul working fluid che si utilizza per generare la spinta:
Flusso dallesterno -> aria: esoreattori. Essendo gratis ne sfrutto ampie portate, poco accelerate, per
avere alti rendimenti. Il caso tipico quello di un elica con motore alternativo. La terminologia
anglosassone li indica come airbreathing engines. Rapporto aria/combustibile alto.
Fluido proveniente dallinterno -> propellente (solido, liquido, ibrido): endoreattori. In questo caso,
dal momento che me lo porto dietro, conviene utilizzare poco fluido (basse portate), accelerandolo il
pi possibile. Questo purtroppo implica anche consumi molto alti. Gli anglosassoni indicano
lendoreattore con il termine rocket.
Ci sono poi anche altri criteri per la classificazione dei propulsori:
Reciprocating engine (aka piston engine) -> motori a pistoni
o Con elica
o Con compressore e elica intubata (termogetto predecessore turbofan)
Turbina a gas
o Turboelica (turboprop) + elica
o Turboshaft + rotore (elicotteri)
o Turbogetto con eventuale post-bruciatore
o Turbofan (a flussi separati o miscelati)
o Propfan (open rotor) che solitamente prevede luso di 2 eliche controrotanti -> ancora in fase
di studio per elevata rumorosit, anche se permette consumi molto bassi a parit di spinta.
Senza compressore
o Ramjet
o Scramjet -> letteralmente Supersonic Ramjet (ancora in fase di studio)
o altri
o Endoreattori (rocket propulsion)
cicli
o Compositi: ad esempio lendoreattore e lesoreattore sono affiancati e lavorano insieme o
prima luno e poi laltro.
o Combinati: si considera una integrazione pi completa di un endoreattore allinterno di un
esoreattore (es. air-turborocket dove il combustore non usa + laria, ma viene fornito sia il
combustibile che il combustore) oppure un endoreattore intubato che funziona per effetto
eiettore (es. RBCC Rocket Based Combined Cycle engine).

altri (es. propulsione del Blackbird dove si usa laccoppiamento di 2 esoreattori: torbugetto + ramjet,
usati uno dopo laltro, anche se per ragioni di sicurezza si mantiene il turbogetto acceso, anche se al
minimo, mentre si usa il ramjet)

CONFRONTO ESOREATTORI ENDOREATTORI CHIMICI

Prestazioni
Se utilizzo dellaria dipendo dalle condizioni dellaria stessa alla quota di volo e dal Mach di volo: sar
quindi lesoreattore a dipendere dalle condizioni ambientali. Per studiare la spinta di un turbogetto al variare
del Mach di volo devo per esempio mettermi a quota costante.
La spinta di un endoreattore, invece, non varia sensibilmente al variare del Mach di volo.
Lespressione della spinta per gli Esoreattori risulta essere:
= + ( 0 )
dove indica la velocit di uscita ( espressa come w e non come u perch una velocit relativa).

Per gli Endoreattori il termine nullo; questo non il motivo per cui lEndoreattore non dipende dalle
condizioni di volo (il che, con buona approssimazione, vero); questo avviene perch i due motori
funzionano in modo diverso.
Con leliminazione del termine la spinta per gli endoreattori, indicata con F (force) risulta essere:
= + ( 0 )
Come si nota dunque fondamentale per lEndoreattore la differenza tra il livello di pressione in camera di
combustione e quello ambiente.
Livelli di spinta
Poich la combustione negli Esoreattori dipende dalle condizioni ambiente non riesco ad avere livelli di
spinta n troppo alti, n troppo bassi, mentre per gli Endoreattori, non essendoci questa dipendenza, ci non
avviene, per cui posso creare livelli di spinta molto elevati (es. quelli usati nei lanciatori) ma anche molto
bassi (es. applicazioni spaziali di correzione assetto).
Pressione in camera di combustione
La pressione in camera di combustione per un Esoreattore sensibile alle variazioni di quota e diminuir
rispetto alla massima pressione in camera di combustione misurata a terra. Al massimo pu arrivare a 40-50
bar.
Al contrario per gli endoreattori la pressione in camera di combustione risulta limitata dalle capacit
tecnologiche dei componenti che devono comprimere il fluido utilizzato. Al momento permettono di avere al
massimo 300 bar.
Queste differenze sensibili tra i due casi fanno s che la pressione in camera di combustione per gli
Endoreattori sia circa dieci volte maggiore di quella degli Esoreattori.

Spinta/Peso
Avere, a parit di volume, una pressione in camera di combustione molto pi alta permette agli Endoreattori
di avere un rapporto spinta peso superiore agli Esoreattori. Questo causato dal fatto che il propulsore
molto pi compatto (e quindi leggero) a parit di spinta, poich nello stesso spazio ho unenergia (data dalla
pressione in camera) quasi 10 volte maggiore.
Consumo
Il vantaggio in peso degli Endoreattori si ottiene alle spese del maggior consumo: gli Esoreattori hanno il
vantaggio di consumare dieci volte meno degli Endoreattori. Quindi quello che guadagno in termini di spinta
con lEndoreattore lo perdo in termini di consumo.

Di seguito viene presentato un confronto numerico

ENDOREATTORI
Si pu pensare di suddividere gli Endoreattori per luso applicativo (atmosfera/spazio):
1. Jet assisted take-off (JATO): usati per accorciare la fase di decollo (es. portaerei o campo molto
corto)
2. Acceleratori (per test ipersonici), missili
3. Stadi dei lanciatori: usato sia per i primi stadi (permettendo lascesa in orbita in modo conveniente
poich, avendo alti rapporti spinta/peso, riesce a contrastare bene la gravit, anche se con bassa
accuratezza) ma anche in stadi successivi
4. Livelli di spinta + o alti, talvolta pulsati, con alta accuratezza, usati per operazioni in orbita
5. Operazioni di rientro e atterraggio eventualmente in assenza di atmosfera dove lazione della
propulsione deve sopperire alla mancanza di resistenza aerodinamica
6. Manovre di rotazione sia veloci (es. durante lascesa) che lente (quando sono nello spazio ho tutto il
tempo di manovrare con calma)
7. Azionamento per missioni di emergenza
8. Rendez-vous o per operazioni di docking, che richiedono unaccuratezza estremamente alta
9. altre:
scaricare/sbloccare con dei mini-razzi le reaction wheel (giroscopi usati per manovrare
nello spazio che, ruotando in un verso e nellaltro possono saturarsi e bloccarsi)
Airbag automobilistici
Gas per sopprimere incendi
Operazioni di settling, ovvero per stabilizzare liquidi allinterno di un serbatoio in assenza
di gravit
Abbiamo visto precedentemente che la spinta, o per meglio dire la forza F, si pu scrivere come:

oppure
=
=
dove c la velocit efficace di scarico in [m/s].
Uguagliando le due relazioni e considerando che la variazione di massa ( = ) per un endoreattore non
trascurabile trovo che:
=

Assumendo c=cost si pu integrare facilmente questa relazione ottengo la legge di Tsiolkowsky - Obert
che mi fornisce una variazione di velocit a fronte di un certo utilizzo di massa:

= ln

dove risulta ideale nel caso in cui F sia parallela a V (spinta sempre nella direzione della velocit), in
cui non ci sia resistenza aerodinamica e in cui non ci sia leffetto di un campo gravitazionale.
NOMENCLATURA DEGLI ENDOREATTORI
Booster, strap-on booster: usati per accelerare durante lascesa
Sustainer: usati principalmente per mantenere la velocit
Thruster: usati per dare piccole accelerazioni specialmente per il controllo dellassetto
Vernier: garantisce livelli di spinta molto bassi per manovre molto delicate
Propellenti solidi -> motor
Propellenti liquidi -> engine
Throttling: variazione dei livelli di spinta
Thrust vector control: variazione della direzione di spinta
Pulse: far operare il propulsore per brevi periodi (bit), specializzati nello spazio
Pulse-off: il propulsore viene spento per brevi periodi (bit)
Bit: finestra di tempo di data lunghezza (dipende dalla capacit di chiudere e aprire meccanicamente
le valvole; tempi tipici fino a 7ms)
Duty cycle: sequenza di accensione/spegnimento

SPINTA, ENERGIA e PROPELLENTI CLASSIFICAZIONE


I concetti espressi finora si basano sul concetto che dellENERGIA (energy) viene data al PROPELLENTE
(on-board propellant) che viene ACCELERATO e espulso per creare SPINTA (thrust).
La fonte dellenergia pu essere
Interna al propellente (energia chimica)
Interna al velivolo, ma esterna al propellente (nucleare)
Esterna al velivolo (solare, raggio sparato da terra che agisce su un propellente solido)
I propellenti possono essere accelerati in modo
Termo-fluido-dinamico (~ 10
/ ): la velocit di espulsione del fluido data dalla relazione
= 2 il cui valore massimo (

si ottiene per = 0 . La velocit massima,

ottenuta sfruttando unenergia chimica, risulta dunque essere limitata da questa temperatura, fornita
dal potere calorifico. Si definiscono Endoreattori Termici quelli che hanno un propellente che viene
fluido-dinamicamente accelerato tramite un ugello dopo essere stato riscaldato per mezzo di
o reazioni chimiche (endoreattori chimici, propulsione chimica CP)
o reazioni nucleari (endoreattori nucleari, propulsione termo-nucleare NP)
o energia solare (endoreattori termo-solari, che funzionano concentrando i raggi solari sul
serbatoio tramite uno specchio)
o energia elettrica (endoreattori elettro-termici, propulsione elettrica EP, che creano calore
attraverso resistenze elettriche )
o energia solare e elettrica (propulsione solare elettrica SEP)
o energia nucleare e elettrica (propulsione nucleare elettrica NEP)
Elettrostatico/Elettromagnetico (~ 100
/ ): qui il limite risiede nel peso dei generatori di
potenza; quindi globalmente riduco il consumo a costo per di peggiori rapporti spinta/peso.
o Elettrostatico: gli ioni sono accelerati tramite campi elettrici EP
o Elettromagnetico: il plasma viene accelerato tramite campi elettro-magnetici EP

PRESTAZIONI
Bisogna chiarire di quali tipi di prestazioni si sta parlando
Reali (possono essere ottenute in condizioni differenti)
Teoriche (modelli con applicazione di fattori correttivi)
Standard (ottenute statisticamente da prestazioni reali effettuate in condizioni differenti)
Minime garantite
Richieste (sotto particolari requisiti)
e in quali condizioni (di riferimento o standard) e con quali requisiti.
DEFINIZIONI
Con riferimento al seguente endoreattore chimico

e definendo le grandezze
sulla sezione t di
gola (throat)
=
=

sulla sezione e di uscita


(exit)
=

=
=

OSS: dal momento che le pressioni in gioco sono molto alte rispetto a quelle ambiente, lugello negli
endoreattori risulta sempre CRITICO.
Si possono individuare 7 INDICI PRESTAZIONALI:
Spinta (Forza):
=
+ ( 0 ), fornita da un modello unidimensionale
dellendoreattore (NB: 0 la pressione ambiente).
Coefficiente di spinta: normalizzando la spinta con la pressione in camera di combustione e la
sezione di gola possibile definire il seguente coefficiente
=

Ma perch si fatto cos? Immaginando di essere nello spazio profondo (pressione nulla) e di avere
una scatola con una certa pressione al suo interno, se faccio un foro, istantaneamente si crea una
differenza di pressione che a sua volta crea una forza 0 = .
Riconsiderando lendoreattore, questo espelle il fluido non attraverso un foro, ma attraverso un
ugello, che permette di ottimizzare la forza generatasi per la differenza di pressione. Facendo il
rapporto tra la spinta ottenuta e la forza 0 si ottiene dunque il coefficiente , che quindi
rappresenta la capacit dellugello di amplificare la spinta.
Velocit caratteristica: per far funzionare il sistema in modo stazionario ho bisogno di fornire una
portata per mantenere una certa pressione in camera, in base allampiezza della sezione di gola
. Si definisce dunque la velocit caratteristica

Si noti come questa grandezza sia legata inversamente al consumo richiesto per mantenere la
pressione a un certo livello, quindi pi grande meglio .
Velocit efficace di scarico (effective exhaust velocity): gi definita precedentemente come
=

Si noti che il prodotto del coefficiente di spinta con la velocit caratteristica = = , ovvero
proprio la velocit efficace di scarico. Essa rappresenta dunque quanto sono capace di amplificare la
spinta con lugello e quanto consumo per mantenere la pressione allinterno della camera di
combustione.
Impulso totale: descrive il contributo globale dellendoreattore

=
0

Impulso specifico: definendo 0 laccelerazione gravitazionale (non necessariamente quella


terrestre) e la massa del propellente si pu definire limpulso specifico come
=

0
Questa scrittura rappresenta un valore medio. Scrivendo limpulso specifico considerando la spinta
costante o prendendo in esame un intervallo di tempo talmente piccolo da poter considerare la spinta

= si ricava che
costante, si ottiene che = e considerando che
0

[ ]
0
Da questultima relazione si intuisce che la velocit efficace di scarico rappresenta una prestazione
massica, mentre limpulso specifico istantaneo rappresenta invece qualcosa di pesico.
Si noti che dimensionalmente limpulso specifico un tempo [s]. Questo si spiega
considerando un endoreattore ideale a terra, che per partire, allistante zero, abbia
una spinta pari al peso = 0 . La portata espulsa viene considerata costante e

pari a = dove
il tempo di funzionamento (burning). Sostituendo nella

spinta si ottiene

0 da cui

= . Limpulso specifico coincide

dunque con il tempo di funzionamento di questo oggetto. Questo risultato mi dice

che limpulso specifico rappresenta il tempo in cui riesco ad autosostenermi.


Impulso specifico di densit (density specific impulse): la velocit efficace di scarico
sostanzialmente mi rappresenta quant la quantit di propellente che devo usare per avere un certo
livello di spinta. Ma che volume deve avere questa massa di propellente? Il propellente contenuto
allinterno dei serbatoi. Pu essere interessante calcolare il volume di questi serbatoi per avere una
certa spinta per unit di tempo. Utilizzo quindi la densit del propellente (bulk density) allinterno
del serbatoio (non in camera di combustione). Si noti che solitamente non ho a che fare con un
singolo propellente, ma spesso si considerano delle miscele; la densit dovr dunque tenerne conto
sia dellossidante che del combustibile. Definendo come rapporto di miscela (mixture ratio)

= il rapporto tra la portata di ossidante e la portata di combustibile, la bulk density si esprime

quindi come

(1 + )
+
+
+

ricavato imponendo che = = + ~ + .

Si definisce dunque limpulso specifico di densit


=

Riassumendo

ENDOREATTORI CHIMICI: PROPELLENTI e PRESTAZIONI


Il propellente una sostanza che pu essere usata
Senza variare la sua composizione (gas freddi, gas riscaldati, liquidi evaporati)
Dopo aver subito una decomposizione esotermica (molecola del monopropellente che si scinde, ma
non per una reazione chimica)
Dopo una reazione chimica (ossidante + combustibile = combustione)
Come detto in precedenza, nel caso degli endoreattori chimici la spinta limitata dal potere calorifico . Ma
da cosa portato ci? La definizione generale di potenza cinetica
1 2
=
2
Si noti che anchessa sia limitata da . Infatti, per endoreattori chimici si ha che
= , quindi
= 2 . Conseguentemente anche la spinta = sar limitata.
Si noti invece che, per gli altri tipi di endoreattori, la spinta virtualmente illimitata.

Quando avviene una decomposizione esotermica o una reazione chimica bene differenziare il propellente
(immagazzinato prima della reazione chimica) dai prodotti della reazione (combustione/ gas decomposti). Si
pu dunque pensare di classificare gli endoreattori chimici a seconda del propellente usato:
Solid rocket motor (propellente solido)
Liquid rocket engine (propellenti liquidi o gel)
Hybrid rocket engine (propellente in parte liquido/gassoso e in parte solido)

ESEMPI DI ENDOREATTORI CHIMICI e PRINCIPALI COMPONENTI


Definendo come PRINCIPALI i seguenti componenti
1. Serbatoio
2. Sistema di alimentazione
3. Camera di combustione
4. Ugello
si pu studiare i diagrammi schematici semplificati dei diversi tipi di Endoreattori chimici, sui quali sono
evidenziati i componenti principali.

Endoreattore a propellenti liquidi

Si noti la presenza di una turbopompa alimentata da una turbina a sua volta alimentata da un generatore a
gas. Si noti inoltre come in questo caso i componenti 3 e 4 siano uniti, andando a formare la thrust chamber
(camera di spinta).

Endoreattore a propellenti solidi

In questo caso lossidante e il combustibile sono uniti in modo chimico e contenuti in un unico serbatoio che
coincide con la camera di combustione. Questo esclude la presenza del sistema di alimentazione. Si noti che
questo risulta il sistema + compatto e leggero, ma anche potenzialmente + pericoloso poich ossidante e
combustibile sono legati assieme.

Endoreattore a propellenti ibridi

Rappresenta la soluzione intermedia tra le 2 precedenti, ma meno complesso e quindi pi affidabile di quello
a propellenti liquidi.

ENDOREATTORI ELETTRICI
Questi endoreattori adottano una sorgente di potenza ed utilizzano lenergia elettrica in vario modo.
Il vantaggio degli endoreattori di tipo elettrico quello di avere bassi consumi (impulso specifico alto), ma il
generatore di potenza deve essere portato a bordo, fatto che incide negativamente sul rapporto spinta-peso.
Endoreattori elettrotermici
Utilizzano lenergia elettrica per scaldare: laccelerazione ancora di tipo termofluidinamico, cio il fluido
caldo in pressione viene accelerato in un ugello, come avviene negli endoreattori chimici.
Il modo con cui il gas viene scaldato di due tipi:

Resistogetto
Una resistenza elettrica a contatto con il fluido lo scalda e ci permette di superare il limite posto
dallenergia chimica legato al potere calorifico. Le prestazioni dellendoreattore risultano migliorate.
Tuttavia anche la resistenza non pu essere scaldata oltre una certa temperatura, e le pareti
dellendoreattore potrebbero surriscaldarsi.

Arcogetto
Larcogetto un modo di scaldare il fluido nel suo cuore.
Faccio scoccare un arco elettrico allinterno del fluido che funzioner da resistenza, e faccio s che ci
avvenga nella gola dellugello.

Endoreattori elettrostatici
Un campo elettrico stazionario accelera delle particelle cariche (queste particelle sono caricate attraverso un
bombardamento). Deve essere presente un neutralizer poich devo evitare che il mio spacecraft si carichi.

Endoreattori elettromagnetici
Oltre al campo elettrico presente anche un campo magnetico autoindotto o permanente. Una porzione di
propellente solido (teflon) viene sottoposto a una scarica elettrica: produco del plasma che comincia ad
essere accelerato; intanto la corrente elettrica genera un campo magnetico il quale a sua volta accelera il
fluido tramite la forza di Lorentz.

MODELLO DI ENDOREATTORE IDEALE


Il modello dellendoreattore ideale si presta efficacemente ad uno studio preliminare, in quanto comporta
errori che variano dall1 al 6 %.
Per costruire questo modello ricorriamo a 10 ipotesi:
- 4 ipotesi che riguardano il fluido
- 3 ipotesi che riguardano la trasformazione subita dal fluido
- 3 ipotesi che riguardano il flusso.

Ipotesi sul fluido


1. Fluido omogeneo
Se i propellenti sono liquidi bisogna effettuare una buona iniezione per avere un fluido omogeneo.
Nei propellenti solidi lossidante e il combustibile sono gi miscelati, ma possono essere presenti
delle particelle solide (lalluminio un combustibile che compare nei propellenti solidi). E difficile
avere un buon miscelamento quando, invece, ho degli endoreattori a propellenti liquidi.
2. Gas perfetto
=cost, in particolare che non dipenda dalla temperatura.
3. Equilibrio chimico in camera di combustione
Questa ipotesi valida se il tempo di residenza dei reagenti in camera di combustione sufficiente
a far raggiungere lequilibrio chimico.
4. La composizione chimica non cambia durante lespansione (frozen equilibrium)
Durante lespansione, in realt, la pressione e la temperatura diminuiscono e il gas tende a
riassociarsi. Dellenergia che era andata sprecata (anzich scaldare avevo spaccato delle molecole)
viene riacquistata durante lespansione (la riassociazione rilascia energia): avr pi energia a
disposizione. Per questo motivo questa ipotesi una ipotesi conservativa.
Ipotesi relative alla trasformazione
1. Trasformazione adiabatica
Nella realt presente uno scambio termico non trascurabile: circa il 2% dellenergia chimica a
disposizione viene dispersa; questo 2% di energia persa ha per un effetto sulle prestazioni molto
minore. Lipotesi risulta perci pi che ragionevole.
2. Assenza di urti o discontinuit durante lespansione
Negli ugelli reali ci sono degli urti che provocano delle perdite.
3. Assenza degli effetti di strato limite
Lo strato limite in realt occupa uno spazio, crea attriti e influisce anche sugli scambi termici e sugli
urti.
Ipotesi relative al flusso
1. Flusso unidimensionale
2. Velocit in uscita assiale
Dipender molto dalla forma dellugello
3. Flusso stazionario

I 7 indici prestazioni dipendono da 7 parametri:


Legati alla chimica:
o temperatura
o
o massa molare m
o pressione in camera di combustione
Legati allugello:
o rapporto di espansione =

Legati alla quota:


o pressione ambiente
Legati alle dimensioni:
o sezione di gola

Si vuole ora applicare il modello dellendoreattore ideale agli indici prestazionali.

COEFFICIENTE DI SPINTA
Vediamo lespressione del coefficiente di spinta =
Sfruttando lespressione della spinta nel modello 1-D:

Tramite le relazioni precedenti si ottiene:


utilizzando il modello dellendoreattore ideale.

+ ( )
=

1
=

e, dopo alcune semplificazioni:

2
=
1

interessante notare come il coefficiente di spinta non dipenda dalla temperatura e dalla massa molare. Il
massimo di questa funzione si ha quando = 0, cio nel vuoto.
dipende quindi da ,

, ,

; tuttavia si ha che il rapporto geometrico = , , di conseguenza i

parametri indipendenti saranno solamente 3:

Il coefficiente di spinta dipende quindi dalla chimica, dalla forma dellugello e dalla quota (non c
dipendenza quando sono nel vuoto = 0).
= , ,

Leffetto di debole rispetto agli altri due parametri, quindi assumo costante.
Effetto di
Fissando il valore di

, ovvero fissando la quota di volo,

voglio studiare la funzione trovata, ottenendo quanto


riportato in Figura1.
Il massimo di questa curva si ha nelle condizioni in cui la
pressione di uscita pari alla pressione ambiente, cio
quando lugello adattato.
Se il flusso supersonico la pressione in un divergente
diminuisce.
Nella zona di ugello dove si ha la sottoespansione il
contributo alla spinta positivo, mentre nella parte di ugello
in cui si ha sovraespansione il contributo alla spinta
negativo.
Converrebbe eliminare la parte in cui si ha sovraespansione e sfruttare tutta la parte in cui il flusso risulta
sottoespanso.
In un ugello sovraespanso il fluido diventa sonico e avverte le condizioni ambiente nel momento in cui arriva
alluscita. Il fluido cercher di adattarsi e si avr un urto obliquo.
A causa delle perdite di strato limite la porzione di fluido vicino alla parete avr meno energia del flusso nel
cuore: questo fluido sovraespanso deve rallentare per aumentare di pressione, ma se trova un gradiente di
pressione troppo grande allora torner indietro (separazione del flusso).

Anche londa durto torner indietro allinterno dellugello, e si verificher in una zona a pressioni pi alte
(pi vicine a quella ambiente) e risulter dunque meno forte.
A valle di questo urto obliquo il flusso si separa (si forma una zona di ricircolo) e procede come se lugello
non ci fosse: la pressione che si stabilisce nella zona di ricircolo prossima a quella ambiente.
Il fenomeno della separazione del flusso annulla leffetto negativo sulla spinta causato dalla zona di
sovraespansione, aiutando favorevolmente le prestazioni fornendo un coefficiente di spinta pi alto.
Il problema che londa durto che si crea non fissa ma cambia continuamente posizione a causa delle
oscillazioni di pressione: ci sollecita a fatica la struttura minandone lintegrit.
Inoltre la posizione dellonda durto potrebbe non essere assialsimmetrica attorno a tutta la superficie
dellugello e ci si rifletterebbe su una asimmetricit della spinta con ulteriori problematiche di controllo.
Per questi motivi cerco di evitare la separazione, almeno negli ugelli convenzionali.

Effetto della pressione ambiente


Se ora fissiamo il rapporto di espansione, leffetto di

coefficiente di spinta =

dove il coefficiente di spinta nel vuoto

presente solo a secondo termine, posso riscrivere il

come

2
=
1

dipender solo da ed .

Quando salgo di quota (diminuisco la pressione) il


coefficiente di spinta aumenta; fissato un ed un
(cio fissato un certo ugello) il massimo del
coefficiente di spinta si ha quando nullo, cio

nel vuoto.
Se adattassi un ugello nel vuoto avrei il valore del
coefficiente di spinta massimo in assoluto:
= = 0

Da questultima relazione di nota facilmente che


C F decresce allaumentare di .


1.2 2.25
1.3 1.95

Fissata una pressione in camera e scelto un rapporto di espansione =

quota sul coefficiente di spinta.

, la Figura3 mostra leffetto della

La cosa migliore sarebbe avere un ugello che


variando il suo rapporto di espansione sia adattato
ad ogni z. Questa soluzione per penalizzante in
termini di peso e di sicurezza.
I lanciatori attuali hanno un rapporto di
espansione fissato.
Se prendo un rapporto di espansione piccolo non
avr il problema della separazione ma nel vuoto
avr un coefficiente di spinta basso;
se invece prendo un rapporto = elevato avr

un buon coefficiente di spinta nel vuoto ma a


bassa quota si verificherebbe separazione.
Si cerca dunque il compromesso migliore,
facendo attenzione anche alla storia
dellendoreattore che sto usando: ci sono endoreattori che volano solo negli strati pi densi e che quindi
vivono e funzionano a pressioni piuttosto alte, mentre gli endoreattori che durano pi a lungo saranno
adattati a quote pi elevate.
Effetto di
A un dato rapporto
=

cresce al diminuire di (chiamato k in figura). Inoltre cresce anche il rapporto

necessario per ottenere una data espansione in termini di pressione: non solo c una variazione sulle

prestazioni ma c anche una variazione sulla geometria dellugello.

EFFETTO DEL RAPPORTO DI MISCELA SULLE PRESTAZIONI


Si vuole ora applicare il modello di endoreattore ideale anche agli indici prestazionali c e c*.
La velocit efficace di scarico fornisce il consumo a fronte di una certa spinta ed pari al rapporto tra il
coefficiente di spinta e la velocit caratteristica
=
Analizziamo dunque la velocit caratteristica = , che definisce la portata necessaria a mantenere una

certa pressione in camera di combustione quando lendoreattore ha una certa sezione di gola.
Sostituendo lespressione della portata ottengo la velocit caratteristica nel modello dellendoreattore
ideale:

Questa prestazione dunque funzione di , della temperatura e della massa molare .

Tuttavia non posso decidere la temperatura, la massa molare e il rapporto dei calori specifici di un
propellente, bens, in base al propellente che uso, scelgo lo stato iniziale del propellente, il rapporto di
miscela (ovvero il rapporto tra portata di ossidante e di propellente) e le condizioni in cui avviene la
combustione (per esempio a quale pressione avviene).
Supponiamo di prendere ossigeno liquido e idrogeno liquido nella condizione di ebollizione alla pressione di
una atmosfera (Normal Boiling Point), cio a 90K per LOx, a 20K per LH2.
La densit dellossigeno liquido 1140 kg/m^3, quella dellidrogeno liquido 70 kg/m^3.
Miscelando queste sostanze e facendole reagire in condizioni adiabatiche, allequilibrio chimico ottengo
quanto riportato nel diagramma seguente:

La temperatura ha un massimo intorno a MR=8, dove tutto lidrogeno trova tutto lossigeno necessario e
tutto brucia (condizioni stechiometriche).
Rapporti di miscela bassi significano fuel rich, mentre rapporti di miscela alti significano oxidizer rich.
Il lantitesi della temperatura, ovvero minimo quando la temperatura massima. Ci avviene perch
legato ai gradi di libert: tanto pi alta la temperatura, tanti pi saranno i gradi di libert in gioco e tanto pi
sar piccolo .
Per avere una velocit caratteristica alta dovrei dunque avere temperature alte, massa molare e piccoli. Il
massimo di intorno a valori di MR=3.

Noi siamo per interessati alla velocit efficace di scarico = .


Sappiamo che influenzato dalla chimica (anche se meno di c*) e sappiamo che aumenta al decrescere di
: il massimo di c sar dunque spostato verso la zona dei piccoli, verso = 4 come si vede nella figura
sottostante.

Scopro che il minimo del consumo si avr intorno a un = 4.

Il rapporto tra la densit dellossigeno e dellidrogeno

15 sottolinea limportanza del peso dei

serbatoi: non importante solo la massa di propellente consumata, ma anche il volume che impegno per
contenere questo propellente.

Studio dunque anche landamento dellimpulso specifico per densit .


Pi metto ossigeno (che occupa un quindicesimo dellidrogeno a parit di massa) pi il volume impiegato
diminuisce.
La massa che mi porto dietro sar:
=
+
+

Dovr minimizzare la somma delle masse di propellente e dei serbatoi, quindi riduco c accettando di
consumare pi combustibile, ma riduco sensibilmente la massa dei serbatoi.
Esempio:
Fissiamo una massa di 10kg, ed esaminiamo due casi caratterizzati da due rapporti di miscela diversi.

kg
3
m

MR

M O [kg ]

M H 2 [kg ] VolO 2 [l ] Vol H 2 [l ]

VolTOT [l ]

4
6

2805
357

8
8.6

2
1.4

35.7
28

7.1
7.6

28.6
20.6

Con un rapporto di miscela pari a 6, visto che il rapporto di densit


pratica meno di met del volume occupato dallidrogeno.

15 lossigeno liquido occupa in

EFFETTI REALI nell'ENDOREATTORE


Si vuole ora considerare gli effetti reali agenti su un endoreattore principalmente per 2 motivi:
Capire quali siano i fenomeni e quantificare quanto sia distante il modello di endoreattore ideale
proposto rispetto alla realt, ovvero capire quanto percentualmente pu influire ciascun effetto reale
sulle prestazioni
Cercare di mitigare gli effettivi negativi e di esaltare quelli positivi (es. rigenerazione)
Si possono suddividere gli effetti reali a seconda del luogo in cui avvengono: in camera di combustione oppure
in ugello (durante lespansione).
In Camera di combustione
Mixing: ovvero legato alla capacit di miscelare lossidante con il combustibile. Si noti che lipotesi di
omogeneit del flusso su cui si basa il modello di endoreattore ideale: se non miscelo bene questa
ipotesi non soddisfatta. Il problema che risulta abbastanza difficile quantificare il mixing;
solitamente si agisce per via sperimentale.
Volendo quantificarla, questa perdita influisce per un massino del 5% sulle prestazioni.
Incomplete Energy Release (rilascio non completo di energia): analogamente al precedente, questo
effetto si ha quando non viene rispettata lipotesi di equilibrio chimico in camera di combustione. La
chimica ha bisogno di un certo tempo (somma dei tempi caratteristici di atomizzazione, evaporazione,
miscelamento, reazione chimica); se questo tempo non viene dato la combustione non completa.
Considerando la camera di combustione in Figura, voglio calcolare il
tempo caratteristico (legato alla velocit caratteristica ) in cui
rimango in questa camera: = .
Volendo per generalizzare il concetto a una qualsiasi camera di
combustione moltiplico e divido per la densit e la sezione di passaggio

=
=
=

Esprimendo ora la portata in massa in funzione degli indici prestazionali, e sfruttando lequazione dei
gas perfetti e la formula della velocit caratteristica

=
=

e sostituendo, posso ricavare che

=
=
=
=

2.38

)
(

la lunghezza caratteristica della camera di


Dove
=

combustione. Per avere buoni rendimento di combustione


necessario che i valori di siano vicini a quanto riportato in Tabella
4.1, dove si pu notare una certa variabilit (per ciascun propellente
usato), causata soprattutto dalla pressione in camera: pi le
pressioni sono alte e pi la camera (e quindi anche ) pu essere
piccola.
Volendo quantificarla, anche questa perdita influisce per un
massino del 5% sulle prestazioni.

In espansione
Per descrivere gli effetti durante lespansione si possono utilizzare 2 modelli estremi:
Frozen equilibrium: dove si considera che la composizione dei gas combusti non cambi (rimanga
congelata) durante lespansione, che lipotesi fatta per il modello di endoreattore ideale.
In questo caso non considera la cinetica chimica, ovvero io rimango bloccato con la composizione che
trovo nella camera di combustione.
Questa unipotesi conservativa, perch nella realt in camera di combustione ho tanta dissociazione,
ma in espansione i gas combusti si raffreddano portando a una parziale riassociazione, liberando
energia.
Shifting equilibrium (o semplicemente equilibrium): dove si considera che ci sia una composizione di
equilibrio chimico differente in ogni sezione dellugello. In questo caso viene recuperata parte
dellenergia persa nella dissociazione.
Analogia automobilistica: si immagina di essere su una collina su una strada dove ci sono delle curve. La
macchina in discesa accelera e ha una certa capacit di sterzare. Riesco a seguire la strada fino a
quando riesco a sterzare. Nel nostro caso la capacit di sterzare rappresenta la capacit delle reazioni
chimiche di andare a sinistra o destra, mentre la strada che scende rappresenta lo shifting
equilibrium, ovvero il fatto che per ciascun punto posso sapere la composizione che ho, cos come per
la strada posso sapere se devo sterzare a destra o a sinistra.

Dalla Figura si pu notare come la curva dellacqua inizialmente cresca a causa della riassociazione, ma
ad un certo punto incomincia a diminuire, poich anche la pressione diminuisce.
Nuovamente, per capire se questo modello valido o no, devo confrontarmi con il tempo caratteristico
di permanenza durante lespansione. Questo ovviamente dipende dal tipo di propellenti che vengono
usati. Solitamente si usano propellenti che contengono carbonio o idrogeno. Quindi mi interessa capire
come riassocia la
e lidrogeno :
1

+
2
2
Con tempi caratteristici (tempi chimici) pari a:

10 10 ,
( )=

10 10 ,

Facendo un confronto con i tempi caratteristici di permanenza nellugello, che sono = 10


10 , si intuisce che lidrogeno ce la fa molto bene, mentre gli idrocarburi no, essendo questi pi lenti.

Si dunque ottenuto che il modello dello Shifting equilibrium va molto bene per lidrogeno, mentre per gli
idrocarburi risulta pi preciso il modello Frozen equilibrium:

Se si usa come combustibile il LOX/LH2 (Liquid Nel caso degli idrocarburi, essendo la cinetica chimica
Oxigen/Liquid Hydrogen) si vede che le prestazioni pi lenta, si hanno invece prestazioni vicine alla
sono vicine allo shifting equilibrium, ovvero che le condizione di frozen equilibrium.
predite cinetiche sono relativamente piccole.
Si potrebbe dunque cercare di fare dei modelli migliori, che possano funzionare bene sia per lidrogeno che per
gli idrocarburi. Si visto che bisogna fare un confronto tra i tempi caratteristici cinetici (dei propellenti) e quelli
di permanenza. Ma questi ultimi variano a seconda che siamo nella parte convergente o quella divergente
dellugello. Nella parte convergente si hanno mach bassi, quindi velocit basse e quindi tempi di permanenza
alti; al contrario nel divergente. Seguendo questo ragionamento potrei pensare di usare il modello shifting
finno alla gola, per poi usare il modello frozen.
Per sapere per se questa scelta buona devo forzatamente chiamare in causa la cinetica chimica. Per
semplificare posso decidere di considerare una sola reazione chimica e nello specifico quelle pi significative,
ovvero quelle pi lente e che sviluppano pi energia (pi esotermiche).
Ricerco dunque nella chimica la posizione corretta nella quale avviene la transizione dal modello shifting al
frozen.

In una reazione chimica c una velocit verso sinistra e una verso destra; per esempio la variazione della
composizione di CO (quindi la sua creazione o la sua distruzione) nel tempo pu essere considerata una
velocit in avanti
(ovvero verso destra) o indietro
(verso sinistra), dove sta per rateo, che
dipende dalla pressione e dalla temperatura.
Si pu dunque affermare che
=

Dove
rappresenta landamento della composizione al variare della distanza nellugello (le curve in Figura 3
precedente), mentre la velocit che il flusso assume in ogni punto.
Devo dunque confrontare questo risultato con la capacit della reazione di andare in avanti o in indietro;
e
questo avviene quando uno dei ratei
diventa troppo piccolo rispetto alle
esigenze imposte da =
.
Riprendendo lanalogia automobilistica vuol dire che
la transizione avviene quando la mia capacit di
sterzare verso destra o verso sinistra troppo piccola,
confrontata con la curvatura della strada e la mia
velocit.
Arrivato in questa situazione, io non sono pi in grado
di seguire la strada e tiro dritto, ovvero mantengo
costante la composizione (frozen equilibrium).
Nellugello questo risultato lo si raggiunge poco dopo
la gola. Come si nota dalla Figura 4, questo modello
(chiamato Modello di Bray) permette di raggiungere
dei risultati molto simili a quelli reali.

Come si detto, i ratei dipendono dalla pressione in camera e dalla temperatura (ovvero dal rapporto di
miscela). In Figura 5 sono presenti 2 rapporti di miscela:

= = 8 (stechiometrico), che presenta una maggiore variabilit dei 3 modelli (Frozen, Shifting,

Bray) a causa delle temperature pi altre e quindi di una maggiore dissociazione.

= 5 (pi vicino alla condizione reale), dove si considerano temperature minori che portano a
dissociazioni minori.
Allaumentare della pressione c meno dissociazione, quindi le curve si avvicinano.
Si noti che a pressioni molto basse anche lidrogeno fa molta fatica a seguire il modello shifting, ma il problema
non si pone pi di tanto dal momento che pressioni di 1
10
non si usano.

PERDITE PER FLUSSO BIFASE (ovvero dovute alla presenza di particelle solide)
Ci possono essere delle particelle solide, ovvero il flusso pu essere non-omogeneo principalmente per 2
motivi:
Nella camera di combustione di sono dei reagenti tali per cui il prodotto di combustione solido. Per
esempio se usiamo come combustibile lalluminio, che teoricamente vaporizza a temperature molto
pi alte di quelle che si hanno in camera di combustione, quindi ovvio aspettarsi che rimarranno delle
particelle solide.
Es. (alluminio)
(allumina)
Un altro fenomeno, che meno importante, lurto di
condensazione. Si immagini per esempio di avere la formazione
di acqua nella camera di combustione e che ci sia una certa
pressione parziale di questacqua
.. Durante
=
lespansione la pressione parziale scende come scende anche la
temperatura.
La Tensione di Vapore legata alla temperatura. La pressione
parziale dellacqua scende con labbassamento della
temperatura. Come si nota la curva della pressione di vapore pi ripida. Se il rapporto di espansione
molto grande le due curve possono incrociarsi. Se continuo a espandere lacqua si condensa, anche se
non immediatamente, dal momento che necessaria una certa
sovrasaturazione. Si pu definire la grandezza = . Se < 1 sono sotto-

saturo, mentre se > 1 sono sovra-saturo, per cui lacqua condensa. A


questo punto succedono 2 fenomeni:
o La pressione parziale dellacqua di abbassa
o Vi un rilascio di calore
A causa di questo, sia la pressione che la temperatura aumentano molto
velocemente, portando lacqua a diventare nuovamente gassosa.
Quindi questo fenomeno limitato nello spazio (si realizza in un volume ristretto), quindi per questo lo
definiamo come urto.
OSS: ci sono degli ugelli molto spinti (ovvero con rapporti di espansione molto grandi) dove si nota
luscita di acqua.
OSS: si noti che entrambi i fenomeni si occupano della creazione di particelle non gassose internamente alla
camera di combustione, o successivamente. Se ci fossero delle particelle solide fin dal principio della
combustione, questo porterebbe a delle perdite maggiori.
A noi interessa quantificare questi effetti; per fare ci ci dobbiamo prima occupare di descrivere quali sono i
meccanismi di scambio tra i gas e la particella, che fondamentalmente sono:
Scambio di quantit di moto: una particella, essendo dotata di una certa massa, sar anche dotata di
una certa velocit , mentre i gas andranno a una velocit
che, a causa dellespansione in ugello,
aumenta. La particella viene quindi trascinata dal gas che viene a sua volta accelerato dallugello. C
conseguentemente una resistenza della particella. Principalmente il fattore fisico che mi permette di
accelerare la particella con il gas la dimensione relativa della particella rispetto al gas ( ovvio che + la
particella grande=pesante e + sar difficile spostarla con un gas). Infatti si ha che la resistenza che la
particella oppone al flusso (portando a delle perdite per lendoreattore)
1
=



2
mentre la massa proporzionale a = , per cui laccelerazione sar
1
=
Riassumendo dunque si ha che le particelle grandi creano pi problemi di quelle piccole.

Scambio di energia, ovvero uno scambio di calore. Definendo


la temperatura della particella e
quella del gas, si ha che
> , poich il gas si sta espandendo (quindi si raffredda) mentre la
particella no. Si ha dunque uno spostamento di calore dalla particella, che agisce un po come capacit
termica, verso il gas. OSS: questo effetto ancora abbastanza importante, ma meno rispetto allo
scambio di quantit di moto, anche se nuovamente si pu trovare, come per la QdM, una
proporzionalit con le dimensioni della particella: + la particella grande e + riesce ad accumulare
calore che pu donare al gas durante lespansione.
Altri meccanismi (che noi trascuriamo)
o Trasferimento di massa: per esempio la particella pu evaporare in parte, oppure ci pu essere
qualcosa che si deposita sulla particella.
o Moto termico delle particelle (browniano): questo moto per influisce fortemente quando le
particelle sono dellordine dei nano-metri, mentre noi stiamo considerando particelle
dellordine dei micro-metri.

VALUTAZIONE DELLE PERDITE PER FLUSSO BIFASE


Si vuole ora stimare le perdite di flusso bifase per i gas combusti di un endoreattore a propellenti solidi. Per
valutare le prestazioni per tale flusso bifase si andranno a valutare 5 casi differenti di cui 1 quello ideale (dove
c solo gas e non particelle solide) e gli altri 4 prendono in considerazione in modo differente le perdite
portate dagli scambi di quantit di moto e di energia.
Riferendosi allimmagine seguente, dove si considerano, durante lespansione, 2 sezioni abbastanza vicine

Bilancio Quantit di Moto


La forza esercita sul tratto di parete evidenziato in rosso (in figura) pari a
=( )
Ma seguendo le definizioni date precedentemente si pu anche scrivere che la forza sia uguale alla differenza
delle Stream Forces in ingresso e in uscita, per cui
) + +
= (
+
(
)
+
+ (
+ )( +
)

Uguagliando le 2 definizioni si ottiene che

che ora chiamiamo come equazione 1.


Definendo ora le grandezze

+
=

=
=

dove nelle portate, c da fare un commento importante: per i gas consideriamo lArea A, che pu essere
accettabile come approssimazione, poich il gas occupa quasi tutto lo spazio, mentre per il solido questa
approssimazione non pi tanto valida; per poter fare ci non posso considerare la densit del solido, ma la
densit del pulviscolo (gas + particelle solide), ovvero che tiene conto della x.
Sostituendo nellEquazione 1 si ottiene lEquazione 2:
=
.

dove si pu notare che abbiamo eliminato lincognita . Questo per ci permette di vedere la fregatura
portata dalla presenza del solido. Se non ci fosse il solido, avrei semplicemente il primo principio della
termodinamica in forma mista, e nello specifico avrei unaccelerazione maggiore del gas. Si potrebbe dunque
pensare che convenga avere una particella bella grande, in modo che non riesca ad essere accelerata, quindi il
suo contributo nellEquazione 2 sarebbe nullo. Questo per non cos, perch tutto il propellente che potrei
sfruttare per accelerare il gas, lo butto via, creando delle particelle solide.
Quindi globalmente conviene accelerare le particelle solide, anche se il gas deve spendere per fare ci.
Bilancio Energia
Si conserva lentalpia totale, per cui definendo la Capacit termica c, si ottiene lEquazione 3
( +
) +
+

+

da cui ottengo la relazione

)
( +


=0
2
2
2
2

=0

Dividendo tutto per la portata totale = + si ottiene lEquazione 4


(per facilit si usa da ora in avanti

+ (1 )
= )

+ (1 )

=0

Sostituendo ora lEquazione 2 nellEquazione 4 si ottiene lEquazione 5


+ (1 )

= (1 )

Queste equazioni mi dicono il legame che c tra la variazione di entalpia e la velocit e anche il legame tra
pressione e temperatura nellespansione, ovvero il coefficiente (lindice) della politropica.
Posso dunque sfruttare queste relazioni per studiare lImpulso specifico e le perdite in 4 casi differenti:
Caso A:
c un perfetto scambio di quantit di moto ->
=
->
=
=
c un perfetto scambio di energia
->
=
->
=
=
LEquazione 5 diventa

+ (1 )

= (1 )

Si noti che questa non altro che una politropica. Si pu dunque pensare che sia unisentropica, ovvero
posso esprimerla come
=
.

Ovviamente per devo considerare dei valori di e modificati:


=
+ (1 )

= (1 )

Dove la seconda stata ricavata sostituendo

Per cui infine ottenere

Ottengo dunque lImpulso specifico


( ) =
Dove la Velocit di uscita per il caso A risulta
(

) = 2

Quindi uguale al caso dellendoreattore ideale, ma con

Caso B:
c un perfetto scambio di quantit di moto
non c scambio di energia

->
->

modificati.

->
->

=
=

=
=0

LEquazione 5 diventa
=
In questo caso lesponente della politropica semplicemente .
In questo caso, se voglio trovare la velocit di uscita devo usare l Equazione 4
(1 )
=
Da cui si ottiene
(
E analogamente limpulso specifico

) = 2

Caso C
non c scambio di quantit di moto
c un perfetto scambio di energia

( ) = ( )
->
->

1
=0
=

->
->

=0
=
=

Per trovare lesponente della politropica ci serviamo nuovamente dell Equazione 5, che sotto le ipotesi
fatte risulta essere uguale al Caso A, dunque si avr nuovamente , , .

Dall Equazione 4 posso, analogamente a prima, ricavare la velocit che diventa


=0
+ (1 ) + (1 )

ovvero:

= 2

(> (

) )

Il fluido sar dunque pi veloce del Caso A perch non ha perso energia per accelerare il solido.
Tuttavia le prestazioni saranno minori a causa del fatto che non sfrutto il combustibile che si
solidificato per accelerare i gas:
(1 )
+

(< ( ) )
( ) =
=
= ( ) 1
+

Caso D
non c scambio di quantit di moto
non c scambio di energia

->
->

->
->

=0
=

=0
=0

come se il fluido espandesse da solo: elimino dunque dalle Equazione 4 e 5 tutti i termini relativi al
solido. Si ottiene quindi che
=

(1 )

( ) =
= (1 )( )

Dove si nota che anche in questo caso il problema che il solido non spinge, quindi avr una perdita in
termini di impulso specifico rispetto al caso omogeneo.

Volendo considerare un esempio numerico si ottiene che


Caso
Ideale (solo gas)
A
B
C
D
275
265
261
251
247
0
-3.6
-5.1
-8.7
-10
%
Quindi si nota che tra i 4 casi, le perdite minori per flusso bifase si hanno nel Caso A, ovvero quando presente
sia lo scambio di quantit di moto che quello di energia.

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA DIABATICITA del flusso in espansione - REFRIGERAZIONE


Considero unespansione diabatica, ovvero dove presente uno scambio di calore. Suppongo che nella camera
di combustione io riesca a raggiungere, allequilibrio chimico, una temperatura . Durante lespansione c un
calore ceduto dal fluido verso lesterno, il calore di refrigerazione
, che potrebbe essere rigenerato o
disperso.

Fissato un rapporto di espansione

, dato un calore di refrigerazione

, vogliamo calcolare la velocit di

e come varier limpulso specifico a seconda del metodo utilizzato: con rigenerazione o senza
uscita
rigenerazione.
Supponiamo che lugello sia adattato ; limpulso specifico coincide con = .

Utilizziamo un modello semplice: assumiamo che gli scambi termici siano descritti semplicemente correggendo
lesponente della politropica; invece di utilizzare
utilizziamo . Decider dunque quanto calore viene
scambiato durante lespansione variando lesponente .
Il calore assorbito dal sistema pari alla somma della variazione di entalpia e la variazione di energia cinetica:

= +
Dove, trascuriamo la velocit in camera di combustione
=0
= =

)=

=
2
2
2
possibile scrivere il salto di energia cinetica usando il primo principio in forma mista
supponendo che lespansione avvenga senza attriti, da cui si pu calcolare
=

=
1
2
1
Sostituendo, il calore di refrigerazione potr dunque essere espresso come

=
( 1)( 1)

Si noti che, a questo punto, c ancora la dipendenza di


seconda che:
Senza rigenerazione

da

; ma

viene espresso in modo differente a

=
Si avr dunque che

funzione di ,

La velocit di uscita risulta dunque:

2
=
1

Con rigenerazione
=

Come prima si ha che

=
1

funzione di ,

.
1

( 1)( 1)
,

La velocit di uscita risulta dunque:

2
=
1

Si noti come la formula sia la stessa del caso non rigenerato, ad eccezione della
superiore, quindi permette di avere una velocit in uscita superiore.

, che sicuramente

Nella figura successiva esaminiamo un caso concreto, in cui per un gas si traccia il caso con rigenerazione o
senza.

Tanto pi espando, tanto pi sar grande il calore di refrigerazione, che posso riutilizzare con le rigenerazione.
Si noti che a parit di espansione nel caso con la rigenerazione prelevo pi calore.
Per quanto riguarda le prestazioni, nel secondo grafico, si vede che se non rigenero ho delle perdite maggiori;
la rigenerazione risulta invece benefica, anche se il beneficio minore dell1%. Si noti che a parit di calore (con
o senza rigenerazione) ho una perdita tanto pi grande quanto pi grande lesponente della politropica .

PERDITE PER DIVERGENZA UGELLO CONICO


Consideriamo un ugello conico e calcoliamo le perdite legate al fatto che il flusso non sia unidimensionale.
Negli ugelli conici lespansione avviene in modo che il fluido resti uniforme su calotte sferiche.

Utilizzando il teorema della quantit di moto:


=

= 2 sin
(2
=
sin )
=

+(

) =

( )

La forza che ottengo sulla parete impermeabile sommata al termine relativo alla parete permeabile uguale
alla quantit di moto uscente, cio alla portata moltiplicata per la proiezione lungo lasse x della velocit di
uscita. Poich la velocit sulla calotta uniforme si ha che
=
inoltre
=
cos .
Sostituendo si trova

cos 2

sin + (

Integrando questa espressione si ottiene


1

+ ( )
2

Se ho un segmento di calotta sferica, la superficie di tale calotta sferica = vale esattamente


(1 cos ) e la portata proprio =
2

Lespressione della spinta trovata in precedenza si pu dunque semplificare ulteriormente come


1+

+ ( )
=
2
La sezione di uscita la proiezione dellarea della calotta sferica lungo la direzione x
1+

=
2
+

Raccogliendo
si ricava
1+

[
=
+ ( ) ]
2
dove vedo comparire lespressione della spinta nel caso unidimensionale =
+ ( )
(assumendo poich ho a che fare con angoli piccoli dellordine di 15).
=2

La spinta per un ugello conico sar dunque pari a quella del caso ideale a meno del coefficiente :
=
1
+

=
2
La semiapertura del cono viene presa tra i 12 e i 18 come compromesso tra minimizzazione della lunghezza
(ingombro, peso e superficie esposta a riscaldamento) e della perdita per divergenza (dellordine del 2%).

Gli studi di ottimizzazione condotti da Rao portarono alla concezione di nuove forme geometriche che
permisero di ridurre le perdite per divergenza.
Per evitare di avere delle lunghezze troppo grandi, risulta ragionevole usare degli ugelli che creino una forte
espansione nella zona iniziale, ma che presentino angoli bassi in prossimit delluscita. La problematica di
questa soluzione che si potrebbero formare degli urti a causa della compressione dovuta al repentino cambio
di curvatura in prossimit delluscita. Questi tipi di ugelli sono detti a campana (Bell nozzle).
Assegnati un rapporto di espansione geometrico e la lunghezza dellugello = %
(espressa come

5
percentuale della lunghezza che avrebbe lugello conico a 15 a parit di ), esiste una forma, univocamente
determinabile, che massimizza il coefficiente di spinta .

La soluzione ottimale viene chiamata Thust Optimized Contoured nozzle (TOC).


Questa forma risulta abbastanza prossima a una parabola, detta Thrust Optimized Parabolic nozzle (TOP),
identificata tramite delle tabelle da due angoli:
langolo di raccordo con il raggio di gola
langolo di uscita .
A parit di rapporto di espansione, lunica possibilit per
accorciare un ugello conico quella di aumentare langolo di
semiapertura .

Esempio.
Confrontiamo gli ugelli riportati nella figura sottostante:

Fissato un rapporto di espansione, per esempio = 25 e volendo un ugello a campana la cui lunghezza sia
l80% di un ugello conico a pari condizioni, avr un angolo di uscita di = 8, .
Langolo di semiapertura dellugello conico invece = 1 ,
quindi non solo lugello a campana risulter pi corto del 20%, ma
avr anche un angolo di uscita minore, fattore che consente la
diminuzione delle perdite per divergenza.
presente anche uninfluenza di , infatti, con dei grandi rapporti
di espansione, la ricompressione verso luscita pu essere pi
dolce, diminuendo lincidenza di urti.
Si noti per che se volessimo la lunghezza della campana pari al
60% dellugello conico arriverei ad avere un angolo di uscita
= 1 , che quindi non si discosterebbe molto dal valore
dellugello conico ( = 1 ). In questo caso avrei dunque le stesse perdite dellugello conico, occupando per
molto meno posto (40% in meno).
Si potrebbero annullare le perdite per divergenza tramite un contorno di ugello che permetta lespansione
ideale fino ad arrivare alluscita con pressione uniforme e velocit assiale. La ricompressione in prossimit
delluscita sarebbe cos dolce che eviterebbe qualsiasi manifestazione di onde durto, e il flusso resterebbe
isoentropico. Questo ugello detto ugello ideale.
Tale ugello risulterebbe tuttavia troppo lungo e quindi pesante.
Il miglior compromesso quello di utilizzare un ugello ideale troncato a un certo punto, ma che mi consenta di
avere ugualmente il flusso in uscita assiale ed uniforme. Avr delle piccole perdite per divergenza ma il flusso
sar isoentropico (non avr delle onde di compressione con conseguenti perdite). Questo tipo di ugello detto
Truncated Ideal Contour nozzle (TIC). Esiste inoltre una sua versione in cui la lunghezza viene ulteriormente
ridotta chiamata Compressed Truncated Ideal Contoured nozzle (CTIC).

PERDITE DOVUTE ALLO STRATO LIMITE


Perdite che posso avere allinterno dellugello a causa dellattrito:
1. In campo subsonico si ricorre al coefficiente di perdita (con = 1,2):
_ _
_

= 0,011
=

2. Per il campo supersonico ci viene fornito un coefficiente di attrito


o Coefficiente di attrito incomprimibile = 0,003
o

Leffetto dovuto alla compressibilit si calcola:

1 + 0,72

Perdite dovute agli scambi termici attraverso lo strato limite.


Perdite dovute allo spessore dello strato limite, sensibili in endoreattori di dimensioni ridotte.
Perdite dovute alle interazioni tra lo strato limite e le onde durto.

PERDITE DOVUTE AL DISADATTAMENTO


Quando abbiamo analizzato le prestazioni nel modello ideale, abbiamo visto linfluenza del rapporto di
espansione : se questo viene scelto troppo grande si va incontro, durante lascesa, a separazione al suolo ma
a un buon comportamento in quota; se invece viene scelto troppo piccolo, abbiamo prestazioni peggiori in
quota ma un miglior comportamento durante lascesa.
La soluzione migliore era stata individuata come quella che ci permetteva di avere ladattamento a ogni quota.
Con un ugello multiposizione potrei aumentare il rapporto di espansione man mano che si sale per ottenere a
ogni quota il massimo della spinta possibile: questa soluzione avrebbe per degli svantaggi notevoli in termini
di peso, sicurezza e complessit, quindi di fatto non vengono utilizzate.
Rispetto a un caso adattato, nella realt le perdite per disadattamento possono arrivare fino al 15%.

Esistono degli ugelli a geometria fissa che hanno delle capacit di autoadattamento. Analizzeremo due casi:
Ugello AeroSpike
In un ugello a campana il fluido che espande protetto dallambiente e non avverte le condizioni
esterne fino a quando non arriva alluscita. Se prendo il profilo di un ugello a campana e lo ribalto
ottengo un ugello spike (detto spina).
In questo modo il fluido riesce ad avere dal fianco le informazioni sulle condizioni ambiente e quindi
riuscir ad adattarsi.
E possibile costruire in modo fluidodinamico la
spina, energizzando la scia con una certa
quantit di fluido in modo che la spina che venga
completata in modo aerodinamico, da cui il
nome AeroSpike.

Analizziamo a questo punto come si possa calcolare la spinta di questo tipo di ugello.
=
+
Calcioliamo questi tre contributi.

Il primo contrinuto :
=
+
Per quanto riguarda il secondo termine devo fare lintegrale delle
pressioni lungo la spina = ( )

Se sono nel vuoto mi aspetto di vedere lungo lasse della spina delle linee
di espansione, ma se la pressione ambiente grande ci sono delle
compressioni e delle ricompressioni causate dalla forma che faranno
oscillare la pressione intorno alla pressione ambiente: la spina si
autoadattata e non ci sar sovraespansione.

Lultimo contributo dato dalla base, dove in prima approssimazione possiamo considerare che la
pressione sia costante:
( )
Anche la base pu sentire o meno lambiente: se la pressione ambiente bassa il segnale non arriva
sulla base, viceversa se la pressione esterna forte linformazione arriva sulla base.
Chiamiamo
la pressione di uscita sulla spina. Se la pressione ambiente
bassa rispetto a , la
spina si dice chiusa. La pressione sulla base
sar dunque una pressione che dipende solo dalla
pressione in camera del thruster, dalla forma della spina, ma non dipender dalla quota.
Se invece la pressione alta rispetto a ( ) la spina si dice aperta e la pressione di base

in prima approssimazione vicina alla pressione ambiente.


Diagrammiamo landamento della pressione di base
funzione del rapporto .

in

La pressione di base
avr un andamento parabolico.
Finch sono a quote basse la scia aperta,

e la
pressione di base prossima alla pressione ambiente.
Quando per la scia si chiude si ha un abbassamento brusco
della pressione e per un certo tratto
si trova al di sotto
della pressione ambiente: in questa fase la base frenante;
quando la pressione della base ritorna ad essere pi alta di
la base torner a contribuire positivamente alla spinta.
A basse quote lugello aerospike funzioner meglio dellugello a campana, ma a quote alte la
penalizzazione dovuta al contributo frenante della base mi spinge verso altre soluzioni.

Ugello a doppia campana


Un ugello con rapporto di espansione basso funziona bene a quote basse,
ma male a quote alte, mentre un ugello con rapporto di espansione alto
funziona bene a quote alte ma ho il problema della separazione a bassa
quota.
Adottando due campane con rapporti di espansione diversi si cercato di
trovare un compromesso tra le due soluzioni.
Tramite una separazione controllata da una discontinuit geometrica
riesco ad ottenere il passaggio del fluido da una campana allaltra.

Quando sono a basse quote la discontinuit impone una separazione controllata allinterno di una
circonferenza ben determinata: il flusso non segue la seconda campana.
Quando salgo di quota la pressione ambiente diminuisce (non c pi un gradiente di pressione elevato
come a bassa quota) e il fluido aderisce spontaneamente alla seconda campana.
Purtroppo nella realt abbiamo tre fattori penalizzanti:
o Aspiration drag a quote basse: la separazione comporta una diminuzione del
o La transizione da una campana allaltra avviene prima di quanto desiderato
o Il profilo non ottimale

SCAMBI TERMICI
La trasmissione del calore allinterno degli endoreattori un aspetto che bisogna tenere attentamente in
considerazione. Gli scambi termici avvengono principalmente in tre modi:
1. Conduzione (avviene senza trasporto di massa)
2. Convezione libera o forzata (avviene tramite il trasporto di massa)
3. Irraggiamento (trasmissione attraverso onde elettromagnetiche)
Tuttavia questi modi di trasmissione del calore possono presentarsi contemporaneamente, come avviene per
esempio nel caso dello scambio termico liminare, quando coinvolta sia la convezione sia lirraggiamento.
E importante distinguere anche il mezzo attraverso cui avviene lo scambio termico:
Gas
Liquido
Parete (mezzo solido)
Nel caso degli endoreattori ci troveremo spesso a considerare gli scambi termici attraverso delle superfici:
Gas/parete
Liquido/parete
CONDUZIONE
Fourier scopr che il flusso di calore pari a:
=
dove
la conducibilit termica: un parametro che caratterizza la capacit di trasmissione del calore,
che risulta, per, difficile da determinare essendo funzione del materiale, della temperatura ed eventualmente
anche della direzione con cui il calore si diffonde allinterno del materiale (quindi se il materiale isotropo si
avr che la conduzione del calore avviene allo stesso modo in tutte le direzioni).
Per studiare fenomeni transitori, nellipotesi che la conducibilit termica e la capacit termica , ovvero la
capacit del materiale di accumulare calore, siano costanti si utilizza lequazione di bilancio dellenergia

= +

dove = la diffusivit termica, che rappresenta quanto il calore pu trasmettersi. Moltiplicando per la

densit si ottiene la conducibilit termometrica


calore.

= . Infine

tiene conto della possibile generazione di

CONVEZIONE LIBERA
Nella convezione libera il flusso generato da una differenza di densit in un campo gravitazionale: il moto
indotto dalle forze di volume che ci sono nellambiente; non presente alcun intervento esterno.
Limpatto di questo modo di trasferimento di calore risulta trascurabile nello studio che vogliamo effettuare.
CONVEZIONE FORZATA
Utilizziamo una formula analoga a quella di Fourier, scritta nel caso unidimensionale, dove la variazione di
temperatura distinta a seconda dei casi che si trattano.
=


=
(
=
)

Consideriamo il grafico a lato: la temperatura dei gas combusti diminuisce


man mano che ci si avvicina alla parete, dal momento che questultima
raffreddata, sullaltro lato, da un liquido molto freddo.
E presente una convezione nello strato limite, una conduzione nella parete
e una convezione con il liquido.
rappresenta la temperatura della parete a contatto con il gas, mentre
la temperatura della parete a contatto con il liquido; e sono,
rispettivamente, la temperatura del gas e del liquido.
, infine, la temperatura che avrei se la parete fosse adiabatica (quella
che chiamavamo temperatura di recupero).
Nel fluido reale man mano che mi avvicino a parete la temperatura statica dovrebbe aumentare fino alla
temperatura totale. A questo punto il fluido pi caldo trasmette energia verso il fluido pi freddo: la situazione
appare come schematizzato nella figura sottostante.

Esiste un legame tra i numeri di Knudsen, di Reynolds e di Prandtl:

=
=

= =

9 5

Convezione forzata gas/parete


Cerco una correlazione che mi permetta di stimare il coefficiente di scambio termico convettivo ; in
particolare voglio ricavare leffetto della pressione sul coefficiente di scambio termico e dove questo scambio
termico massimo. Da prima si ha che
=

dove
la temperatura adiabatica di parete (temperatura di recupero). Si considera dunque il coefficiente
di recupero

=
= 0,86 0,93
=

,
,
= 0,026
quindi:
,

,
= 0,026

Ipotizzo di avere un motore con geometria stabilita e in cui sia fissata la temperatura in camera di combustione
e analizzo cos linfluenza della pressione in camera su . Dalla legge dei gas perfetti ( = ) si ha che
,

Il fatto di avere una geometria fissata implica che il diametro D sia costante; inoltre il numero di Prandtl
e la
conducibilit sono anchessi costanti, in prima approssimazione.
Se non cambio la temperatura e considero sempre lugello critico, variare la pressione in camera non implica
una variazione del numero di Mach, n del rapporto delle pressioni nelle diverse sezioni, n il rapporto delle
temperature.
Si ha dunque che lunico parametro che influenza il coefficiente di scambio termico convettivo la pressione:
,
Supponiamo di utilizzare uno dei propellenti come refrigerante e di variare la pressione in camera, senza
modificare il rapporto di miscela. Per far scendere la
devo diminuire la portata, infatti, considerando la

velocit caratteristica = = , questa viene mantenuta costante e poich la sezione di gola non
allora .
cambia, la pressione in camera direttamente proporzionale alla portata; quindi se
Quando la pressione diminuisce la diminuzione del coefficiente di scambio termico convettivo sar ancora pi
marcata, quindi sar pi difficile refrigerare.

Il secondo fattore importante da analizzare il fatto che il flusso di calore massimo in gola.

Questa volta assumo di fissare anche la pressione in camera di combustione e la portata , costante in ogni
sezione. Riscrivo dunque lequazione trovata in precedenza, moltiplicando e dividendo allinterno della
parentesi per il diametro D.
,

,
= 0,026

Si ottiene quindi

Da cui si pu notare che

1
,

Dalla relazione precedente si intuisce che, quando la sezione di passaggio minima si ha il massimo scambio
termico.
La situazione reale leggermente diversa, in quanto troverei il massimo scambio di calore prima della gola, in
quanto si ha anche il contributo dellirraggiamento.

La formulazione proposta da Bartz ci permette di stimare il coefficiente di scambio termico a partire da


grandezze note o facilmente ricavabili:
,
,
,
,
0,026
= ,

con
raggio di curvatura dellugello e diametro in gola.
SI noti che, per tenere conto della variabilit, legata alla variazione di area e alla compressibilit, si sono
introdotti i seguenti coefficienti:

,
,
1
1
1

1 +
= 0,5
1 +
+ 0,5

2
2

Dove , come si pu notare, una funzione del numero di Mach e dello scambio termico

Effetto dei depositi carboniosi


Quando utilizzo un propellente come il cherosene, si crea uno strato di carbonio sulla parete del
motore in seguito alla combustione. Lo strato di carbonio sar pi spesso verso luscita dove le velocit
sono basse e pi sottile in prossimit della gola.
La presenza dello strato di carbonio varia il processo di scambio
termico tra il gas e la parete, isolando ulteriormente questultima.
Si ha una variazione di temperatura anche attraverso lo strato
carbonioso: stimiamo come cambiano le cose sfruttando lanalogia
elettrica.
La relazione = pu essere analizzata in analogia con quello
che succede in un campo elettrico dove:


E ricordandosi che = , si ottiene che

Posso disegnare un circuito elettrico che schematizza quello che succede:


ho una resistenza relativa allo strato limite gas/parete, una
resistenza che tiene conto della conduzione nello strato
carbonioso e una resistenza per la conduzione nella parete.
Rispetto al caso precedente devo quindi cambiare il
coefficiente di scambio termico convettivo, in quanto avr
una resistenza termica dovuta allo strato carbonioso. Si ha
dunque che

=
1
1
=
+

Per arrivare a quella che chiamo (che in questo caso sarebbe la temperatura tra la parete e lo
strato di carbonio) ho una resistenza termica maggiore. Il carbonio protegge dunque la parete.
OSS: Se uso il propellente per refrigerare si potrebbe formare uno strato di carbonio sulla parete
interna e in questo caso leffetto sarebbe nocivo, poich ostacolerebbe la refrigerazione della parete.

Convezione forzata liquido/parete


Quando utilizzo un liquido per refrigerare devo tenere conto del fatto
che il liquido pu cambiare stato diventando gassoso.
Indichiamo come pressione critica
la pressione sopra la quale il

passaggio di fase da liquido a gas avviene senza variazione di densit,
mentre al di sotto della pressione critica il calore latente contribuisce al
cambiamento di fase.
Sopra la pressione critica il cambiamento di fase non comporta una
significativa variazione di energia, e quindi non risulta importante dal punto di vista del trasferimento termico.
Immaginiamo di avere una parete a contatto con un liquido. Scaldando la parete, nella zona di contatto con il
liquido si formano delle bollicine che salgono in una zona di fluido a temperatura pi bassa dove ricondensano.
La porzione di liquido che accumula energia si scalda e cambia fase, portando via una grande quantit di
energia (calore).
Il cambiamento di fase aumenta dunque la mia capacit di trasferire energia. Analizziamo cosa avviene
sperimentalmente.

Scaldando la parete si arriva al punto indicato con NB (Nucleate Boiling) nel quale inizia la nucleazione delle
bollicine. Il flusso di calore aumenta sensibilmente lungo il tratto 1 fino al punto FB (Film Boiling), dove le
bollicine crescono di dimensioni formando uno strato gassoso attaccato alla parete: a questo punto ho una
refrigerazione meno efficace poich le bolle non si staccano. Dovr quindi stare attento a sfruttare la
nucleazione delle bollicine senza per far formare il film, altrimenti si rischia di bruciare la parete. Nella realt
la temperatura della parete subisce un incremento sensibile fino a punto 3.
Nel caso in cui io aumenti la pressione (del circuito) del liquido aumenta la temperatura di ebollizione e
aumenta la temperatura in cui si manifesta il fenomeno; in questo caso percorro il tratto 2, dove il calore
latente sar pi piccolo.
OSS: si noti che il fenomeno scompare se aumento la pressione del liquido oltre la pressione critica.
IRRAGGIAMENTO
Parliamo di irraggiamento quando presente uno scambio termico che avviene attraverso onde
elettromagnetiche di lunghezza donda = 10 10
. OSS: si ricorda che il campo del visibile compreso
.
nellintervallo: = 0,39 0,78
Gli studi di Boltzamann e Planck provarono che il flusso di calore dipende dalla temperatura come

e in particolare provarono che per un corpo ideale, detto corpo nero, il flusso di calore vale = .
Dimostrarono inoltre che il flusso funzione della lunghezza donda e che la radiazione del corpo nero era
funzione della temperatura.
I corpi grigi seguono il comportamento dei corpi neri a meno di una costante: = dove pu dipendere
da e da (direzione di emissione).

viene detta emissivit emisferica ed un coefficiente che tiene conto delle emissioni globali su una superficie.
I solidi emettono da una superficie mentre i gas emettono da un volume in modo discreto, su lunghezze donda
pi o meno ampie.
Si cerca ora il modo di utilizzare lo stesso linguaggio che abbiamo visto per i solidi sfruttando il concetto di
lunghezza equivalente =
e provando a tradurre lemissione di un certo volume come emissione di una
superficie equivalente. I valori di alcuni casi studio sono gi stati calcolati e tabellati nella tabella seguente:

Un altro parametro che influisce sullemissione la densit del gas e ne tengo conto introducendo la pressione
parziale. La specie i-esima emette dunque in funzione di 3 parametri: = , , .

dove, per diverse temperature, si trova in


Nel diagramma in figura viene presentata lemissione della
ascissa la pressione parziale per la lunghezza equivalente e in ordinata lemissivit emisferica .
Il problema dellirraggiamento allinterno dellendoreattore abbastanza complicato; il modello pi semplice
che possiamo fare =
Le sostanze che emettono di pi sono la
e l , ma non c soltanto il gas che emette, infatti anche la
parete partecipa a questo fenomeno.
Correlazioni semi-empiriche che mi permettono di stimare lirraggiamento tenendo conto anche della parete
sono riportate di seguito:

= 3,5
= 3,5

100

100



100
100

METODI DI REFRIGERAZIONE
I metodi di refrigerazione si possono classificare in:
Metodi attivi: che utilizzano un refrigerante, che pu essere:
o Refrigerante separato: il refrigerante non entra in contatto con i gas combusti;
1. Rigenerativo
2. Dump cooling
3. Gas da combustore
o Interagente: il refrigerante si miscela con i gas combusti;
4. Film, liquido o gassoso
5. Transpiration cooling
6. Modifica locale del Mixture-Ratio
7. Refrigerante solido

Metodi passivi: non utilizzano un refrigerante dedicato;


8. Materiali ablativi
9. Materiali refrattari (inserti di gola)
10. Pozzo termico
11. Irraggiamento

1. Sistema rigenerativo
Nel sistema rigenerativo il liquido, che fluisce allinterno di uno o pi canali, protegge
la parete refrigerandola.
Il sistema detto rigenerativo quando il liquido che scorre in controflusso viene
buttato allinterno della camera di combustione.

Devo tenere conto di alcuni requisiti:


La temperatura della parete a contatto con i gas caldi dovr essere
minore di una temperatura limite <
dovr tenere conto del fenomeno dellebollizione
La temperatura
Considerare il fenomeno dei depositi carboniosi
Inoltre il liquido passando nei canali perder una certa quantit di pressione che
dovr compensare.
Analizzando levoluzione del flusso di calore che si presenta lungo tutta
la parete, potr dunque stabilire la temperatura del liquido in ingresso e
in uscita.

Il bilancio a livello locale pu essere fatto nuovamente sfruttando lanalogia elettrica, indicando con S lo
spessore della parete
Conoscendo in ogni punto la temperatura adiabatica di parete e la
temperatura del liquido, posso calcolare il flusso di calore e la
temperatura della parete.
Il circuito di refrigerazione viene progettato decidendo la forma del condotto: per aumentare il coefficiente
convettivo devo diminuire il diametro, quindi aumentare la velocit.

Dove ho bisogno di un grande flusso di calore utilizzer sezioni strette con un fluido che passa a velocit
elevate. Non bisogna dimenticare che, per, la perdita di pressione legata al quadrato della velocit, quindi
dovr trovare il giusto compromesso.
Una soluzione differente pu essere quella di sdoppiare il circuito, cio si fa arrivare del fluido freddo nelle
zone pi critiche del motore, come nel caso della gola.
Una soluzione che ha avuto un discreto successo quella della
camera tubolare, costituita da un fascio di tubi saldati e connessi tra
di loro costituenti la parete della camera.

Se ho tanto propellente a disposizione posso creare dei canali


disposti longitudinalmente lungo il motore, che vadano
semplicemente su e gi: questa soluzione prende il nome di
fuel return.
Nel caso in cui, invece, non dovessi avere molto liquido
refrigerante da poter utilizzare, cerco di farlo restare a contatto
con le pareti il pi possibile e quindi creo un percorso ad elica.
Anche con il percorso ad elica posso fare landata e ritorno per
cercare di massimizzare
il
contributo
del
refrigerante;
un
esempio di questultima
soluzione
viene
riportata in Figura 10-2.
La forma dei tubi
cambier
lungo
la
sezione
motore
a
seconda del diametro di
questultimo, come si
vede nella Figura 4-36.

Una soluzione alternativa e pi efficiente della camera tubolare quella schematizzata in Figura 4-38.
Abbiamo una lastra di rame, allinterno della quale vengono ricavati i canali per il refrigerante, con compiti di
scambio termico e un guscio con funzioni strutturali. Questa soluzione migliore di quella tubolare ma ha lo
svantaggio di essere pi costosa: viene perci utilizzata limitatamente alla zona pi sollecitata termicamente,
come per esempio la gola.

2. Dump Cooling
Nel dump cooling il liquido refrigerante viene espulso dallugello: questo
sistema funziona senza grandi perdite solo con lidrogeno in quando si
parte da una temperatura di 20K e appena viene scaldato diventa
gassoso, refrigerando molto e potendolo anche sfruttare in uscita per la
spinta; infatti lidrogeno, essendo molto leggero, avr una buona velocit

caratteristica =
.

Creando dei piccoli ugelli alla fine del circuito accelero lidrogeno e ottengo un po di spinta.
Lo svantaggio che negli ugellini avr delle perdite per strato limite non indifferenti.

3. Gas da combustore
Nella parte pi sollecitata uso un circuito rigenerativo, mentre
nellestensione meno sollecitata uso i gas provenienti dalla turbina. La
turbina gira grazie a un gas che in alcuni casi risulta abbastanza freddo
rispetto ai gas combusti; posso quindi usare questo gas nella parte
terminale dellendoreattore.

Passiamo ai metodi attivi interagenti, dove c un miscelamento tra il fluido refrigerante e i gas combusti.
4. Film cooling
Il film pu essere liquido oppure gassoso.
Come si vede nella Figura 4-44 si ha una
parete con dei fori: il liquido passa in un
canale ed entra a contatto con i gas
combusti. Il fluido refrigerante viene
schiacciato contro la parete dalla
pressione dei gas combusti: questo strato
freddo protegge la parete per un certo
tratto, quando anche il fluido refrigerante
si riscalda e tende a gassificare. Si crea
dunque un altro foro per avere un nuovo
apporto di liquido freddo.
Il problema sta nel progettare i fori opportunamente, in modo che il liquido rimanga sempre a contatto con la
parete e la raffreddi adeguatamente.
5. Transpiration cooling
Anzich creare dei fori in modo discreto, una soluzione simile stata quella di utilizzare un materiale poroso,
creando il transpiration cooling.
Il problema creare un materiale poroso che sia abbastanza resistente.

6. Modifica locale del Mixture Ratio


Se per esempio abbiamo ossigeno e idrogeno sappiamo che il punto di ottimo si ha per
MR=8, anche se si usa spesso MR=6. In vicinanza della parete potrei decidere di buttare pi
idrogeno per abbassare in modo drastico la temperatura del fluido vicino a parete.
Globalmente in tutta la camera cerco di avere un MR prossimo a 6, ma nelle zone vicino alla
parete butto molto pi idrogeno. Si creer quindi una zona molto pi fredda e diretta
assialmente con il flusso.
7. Refrigerante solido
In genere si usano refrigeranti liquidi, un caso particolare stato realizzato
utilizzando un refrigerante solido per ottenere un film freddo. Come si nota
dallimmagine, solitamente si usa della grafite, oppure dei suoi derivati.
Il raffreddamento si ottiene cambiando la composizione del propellente in
prossimit della gola.
In questo modo accetto una perdita in termini di prestazioni ma lugello risulta
maggiormente protetto.

Analizziamo ora i metodi passivi, metodi in cui non c il refrigerante.


8. Materiali ablativi
In questa soluzione i materiali ablativi si sacrificano per la sopravvivenza
dellendoreattore, assorbendo a loro spese il carico termico.
Al contrario dei metodi analizzati in precedenza queste soluzioni funzionano per un
periodo limitato di tempo. La parete metallica viene rivestita con un materiale
composito costituito da fibre (fibre di vetro o di carbonio) e impregnante (resine).
Inizialmente il calore viene assorbito da uno strato limitato di materiale. La temperatura di questi materiali, che
sono cattivi conduttori, aumenta man mano fino al raggiungimento di una temperatura critica (compresa tra i
1000 e i 2000 C) quando il materiale comincia a consumarsi: si verifica il fenomeno di pirolisi, cio la molecola
si spacca e si ha il passaggio dallo stato solido allo stato gassoso. Questo processo endotermico.
Un altro parametro importante il calore di ablazione, cio la quanta di energia che il materiale ablativo in
grado di assorbire per unit di massa.
Ci sar una zona indisturbata, una zona di reazione, una zona porosa e una zona che costituisce una sorta di
film. La resina (materiale pi volatile) si consuma, mentre le fibre resistono maggiormente e su di loro si
formano dei depositi carboniosi. Il problema che questo materiale abbastanza fragile: alcuni frammenti di
fibra possono staccarsi e la forma del materiale pu diventare discontinua.

9. Materiali refrattari
La gola determinante per la pressione in camera, perci il punto pi critico in cui la forma riveste
unimportanza chiave.
Se i materiali ablativi venissero utilizzati in gola, lerosione del materiale comporterebbe un peggioramento
delle funzioni di questa sezione del motore (se il materiale si consuma la gola si allarga).
In gola vengono dunque impiegati altri materiali molto refrattari, come la grafite, la grafite pirolitica, il
carbon/carbon, il tungsteno. Questi materiali presentano funzioni isolanti meno buone degli ablativi ma
limitano sensibilmente lerosione in gola. Risulta comunque possibile introdurre un isolante tra i materiali
refrattari e la parete, mentre prima lisolante era lablativo stesso.
10. Pozzo termico
Questo metodo viene utilizzato solo a terra perch molto pesante. I
gas combusti scaldano una parete molto spessa, permettendo ad
almeno una parte della parete stessa di rimanere sotto la temperatura

critica del metallo. Usando lequazione


=

come evolve il profilo di temperatura nel solido.

posso capire

11. Irraggiamento
Il flusso di calore che arriva dai gas a regime esattamente quello
espulso per irraggiamento dalla parete. Le pareti sono sottili e quindi in
prima approssimazione non c una grande variazione di temperatura
tra le pareti. Questo metodo di refrigerazione funziona bene quando i
flussi sono bassi, come avviene per esempio negli ugelli con alti
rapporti di espansione. In genere i materiali che resistono ad alte
temperature hanno basse emissivit emisferiche quindi di solito si
sceglie di verniciare la parete esterna con una vernice ricca di ossidi di metalli per migliorare lemissione
termica.

Si noti infine che, per quanto detto, risulta chiaro come sia sensato usare, a seconda della posizione allinterno
dellugello dellendoreattore, materiali diversi e quindi anche combinazioni differenti dei metodi di
raffreddamento sopraelencati. Si avr per esempio che dove non ho bisogno dei costosi materiali refrattari
metto i materiali ablativi, mentre i refrattari li uso solo nella sezione di gola.

ENDOREATTORI A PROPELLENTI LIQUIDI (LRE Liquid rocket engines)


Le prestazioni di questi endoreattori dipendono dal propellente utilizzato ma sono comunque medio-alte,
in alcuni casi migliori dei solidi.
PRO, gli endoreattori a propellenti liquidi:
Possono essere regolati (regolazione del livello di spinta)
Possono essere riaccesi
Possono essere testati (quindi riutilizzati)
Hanno a disposizione un refrigerante
CONTRO:
Bisogna progettare dei serbatoi
Problemi di immagazzinamento
Problemi di bilanciamento e gestione del propellente
C isog o di u siste a di ali e tazio e e o trollo
Gli endoreattori a propellenti liquidi risultano dunque pi complessi e meno affidabili di quelli a propellenti
solidi.
SISTEMI DI ALIMENTAZIONE
Lo scopo del sistema di alimentazione fornire una portata a una pressione di alimentazione
i iettori attraverso ui avvie e li gresso ella a era di spi ta.

a degli

La pressione di alimentazione la somma della pressione in camera di combustione pi una serie di perdite
dovute alle perdite di carico, al fatto che il liquido passa in un circuito refrigerante e al salto di pressione a
cavallo degli iniettori:
Queste perdite di pressione, in alcuni casi, possono essere paragonabili alla pressione in camera. Il
deve
essere compensato dal sistema di alimentazione e ci avviene attraverso due metodi principali:
Pressurized systems
Si realizzano pressurizzando i serbatoi, che saranno dunque pesanti per via delle
elevate.
Per evitare di avere serbatoi troppo pesanti si rinuncia ad avere pressioni in camera elevate, questi
sistemi sono pi semplici ed affidabili ma vengono usati solo quando ho volumi di propellente
relativamente bassi.

Turbopump systems
Il peso del gruppo turbopompe dipende dalla potenza necessaria e non dal volume di propellente,
quindi un sistema che viene utilizzato quando ho grandi volumi di propellente e che risulta pi
complesso e meno affidabile.
Quando ho dei motori che funzionano per un grande intervallo di tempo e devono fornire spinte elevate
utilizzo i sistemi con turbopompe, mentre quando ho sistemi che funzionano per poco tempo e/o
richiedono spinte basse utilizzer sistemi pressurizzati.
PRESSURIZED SYSTEMS
1. Sistemi con regolazione della pressione
Uso un gas compresso fino a 700 bar che viene inserito in un serbatoio dedicato, chiamato vessel. Dopo il
serbatoio presente una valvola apri e chiudi e una valvola di regolazione prima del serbatoio del
propellente, seguita dalla camera di spinta.
Il regolatore costruito per tenera la pressione nel serbatoio del propellente pari a un valore costante.
Data la missione che devo compiere assumo che sia noto il volume di propellente da utilizzare.
Come faccio a calcolare la massa di gas
necessaria per espellere tutto il propellente contenuto del
serbatoio?
La massa di gas una massa inerte, cio non viene utilizzata per ottenere della spinta.
La pressione di regolazione viene indicata con
.
Ipotesi:
o No mass transfer gas/liquido: ci sono degli effetti reali che possono anche
essere rilevanti. Devo, per esempio, usare un gas che sia poco solubile nel
propellente liquido;
o No heat transfer gas/liquido o fluidi/parete;
o Gas perfetto;
o Usiamo il gas pressurizzato senza riscaldarlo: consideriamo un modello
adiabatico;
o No ullaggio. Lullaggio lo spazio li ero dal li uido che si trova nel serbatoio.
Quindi ipotizzo he allista te i iziale il ser atoio di propelle te sia tutto pie o
di liquido.
La pressurizzazione avviene regolando la
pressione.
Consideriamo il primo principio in forma lagrangiana applicato
al sistema gas:
ma poich la trasformazione
adiabatica
; il gas compie un lavoro di spostamento
Le ergia i iziale
e tre le ergia
finale sar
si ha dunque:
Ma
e tramite la legge dei gas perfetti:
posso ris rivere le uazio e:

si

vede

che:

Il volume occupato dal gas pressurizzante legato alla pressione di regolazione che sceglier tenendo
conto delle perdite lungo il circuito, e al volume di propellente che devo espellere tramite la relazione:

La massa di gas si ricava attraverso la legge dei gas perfetti:


Quindi la massa di gas pressurizzante che devo utilizzare per espellere tutto il volume di propellente :

Dove ricordiamo che la pressione di regolazione, mentre


la pressione finale del gas alli ter o del
serbatoio, che sar paragonabile a se ho un buon sistema di regolazione. Il volume
assegnato,
dipende dal sistema di condizionamento termico o dalle condizioni ambientali. Tutte queste grandezze
risultano vincolate, quello che posso scegliere :
- Il tipo di gas, che condiziona la massa molare e . Conviene scegliere un gas con massa molare
bassa e un
o troppo alto. I gas pi utilizzati so o lelio e lazoto.
- La pressione
he deve essere il pi alta possi ile. Nellipotesi di parete sottile, a fissata assa, la
pressione del vessel non influisce significativamente sul peso del serbatoio.
La temperatura del gas alla fine
piuttosto bassa nel caso della trasformazione adiabatica. Ci implica
che il fluido sar piuttosto denso, con maggiori perdite.
Cosa succede ne caso in cui la trasformazione fosse isoterma?
In questa soluzione decido di scaldare il gas mentre viene utilizzato. Partendo dal primo principio:
in questo caso il lavoro compiuto dal gas non varia:
mentre la variazione di
energia nulla

Alla fine la massa di gas nel caso isotermo risulta pi piccola della massa di gas nel caso adiabatico:

Esistono diverse soluzioni per riscaldare il gas. Potrei i serire u a resiste za alli ter o del ser atoio di gas
a prese tere e otevoli diffi olt ostruttive. U altra soluzio e adottata uella di i serire la u a
serpe ti a alli ter o del tu o a valle del ser atoio di gas.
In Figura1 viene riportato un sistema con regolazione particolare: si tratta infatti di un sistema duale perch
funziona sia con due propellenti insieme, sia con un solo propellente.

I motori dello Space Shuttle sono alimentati tramite un sistema regolato. Sul muso troviamo solo i motori
per il o trollo dassetto (Fig. . , e tre sul retro trovia o sia il otore pri ipale per la avigazio e
or itale sia altri otori per il o trollo dassetto (Figure -3).

Il sistema risulta piuttosto complesso: sia il motore principale sia i otori di o trollo dassetto ha o i loro
serbatoi di regolazione. Il motore principale viene chiamato Orbital Maneuver System OMS, mentre i
otori per il o trollo dassetto so o hia ati Rea tio Co trol ste RC.
Come si vede dalla Fig. 5. si vede he gli ugelli so o tagliati per aderire al profilo aerodi a i o: i
comporta per che questi motori forniranno una spinta leggermente disassata.
I vari serbatoi di propellente presenti sono tra di loro collegati.
2. Sistemi blow down
Nei sistemi blow down il gas ed il liquido sono messi insieme nello stesso serbatoio, non ho
pi la valvola di regolazione e ho solo un serbatoio, il sistema risulta pi semplice ma meno
controllabile.
E u siste a he fu zio a e e ua do ho u solo propelle te.
Vediamo come varia la pressione in camera in funzione del tempo:
Co siderato u ser atoio he a ia lidrazi a
come
propelle te e di avere lazoto o e gas o presso. e apro il
tappo e uso tutto il propelle te di olpo avr u a trasfor azio e
adiabatica, se invece uso il propellente poco per volta avr una
trasformazione isoterma.
Cerco di capire, anche in questo, caso quanto vale la massa di gas
e come variano le prestazioni.

Devo scegliere il tipo di gas da utilizzare e un parametro


volume di gas finale e il volume di gas iniziale:

detto blow down ratio, pari al rapporto tra il

inoltre se la trasformazione isoterma

Avere grandi blow down ratio significa avere grandi variazioni di pressione, che comportano un sensibile
a atti e to delle prestazio i. Cer hia o di i trodurre uesto para etro alli ter o della relazio e per
ricavare

ma

quindi:

Analizziamo ora cosa succede alle prestazioni in funzione del tempo.


Consideriamo un serbatoio riempito in parte con del liquido e in parte con del gas,
chiamiamo la pressione nel serbatoio. Sappiamo che sono presenti un certo numero di
resistenze che comportano un salto di pressione. Schematizziamo queste resistenze con una
resistenza idraulica indicata con .
In camera di combustione presente una pressione . Se considero condizioni quasistazionarie posso assumere che la resistenza idraulica per la portata al quadrato sia pari al
salto di pressione tra la pressione del serbatoio e la pressione in camera:

La pressione in camera

Chiamo

e sostituisco:

legata alla velocit caratteristica:

quindi

Supponendo che la resistenza idraulica non vari nel tempo, conoscendo la velocit caratteristica
sezione di gola devo descrivere come varia la pressione nel serbatoio .

e la

dipende dal funzionamento del motore, nel caso adiabatico:


A he i uesto aso a ia o ipotizzato he o i sia o s a i di assa o di alore, i oltre se o la
separazio e tra il li uido e il gas, la pressio e di uestulti o pari a
dove la pressione
di vapore del propellente liquido e pu essere anche molto grande. La pressione di vapore del liquido in
alcuni liquidi non trascurabile. Anche la solubilit del gas nel liquido un aspetto che bisogna tenere in
considerazione.
Per questi motivi a volte si adotta una separazione tra il liquido e il gas, per esempio utilizzando un pistone,
oppure tramite una parete flessibile.
In Figura2 viene riportato uno schema di sistema blow down, in cui si nota la semplicit di questo sistema.

3. Sistemi con ripressurizzazione


Abbiamo visto il comportamento delle prestazioni dei sistemi regolati e
blow down in funzione del tempo; se sono nel caso blow down posso
avere il caso isotermo oppure il caso adiabatico, peggiore in termini di
prestazioni.
Uno dei parametri di progetto nel caso blow down , come abbiamo
visto, il blow down ratio

che nel caso isotermo vale

Nella realt il valore massimo di intorno a 6, in quanto andando


oltre avrei prestazioni troppo basse o serbatoi troppo grandi.

Una soluzione intermedia tra i sistemi con regolazione continua e i


sistemi blow down stata individuata nei sistemi con
ripressurizzazione.
Consideriamo in questo caso la pressione nel tank.
Levoluzio e del siste a segue uella del lo do
fi o a u erto
punto, ma tramite un serbatoio ausiliario di gas compresso collegato
tramite una valvola apri-chiudi al serbatoio di gas principale, posso
ripressurizzare uestulti o ser atoio. I
uesto aso otte go u
aumento di prestazioni rispetto al blow down semplice, anche se risulta pi complesso.
Bisogna stare attenti a non ripressurizzare troppo presto, altrimenti potrei mandare una pressione
eccessiva al serbatoio che rischierebbe di rompersi, mentre se ripressurizzassi troppo tardi sprecherei del
gas: la ripressurizzazione deve avvenire al momento giusto.
Un sistema con ripressurizzazione riportato nella Figura3:

Un sistema di questo tipo mi permetta di avere prestazioni maggiori con pesi contenuti, mentre il sistema
regolato ha bisogno di molto pi gas.
Gas immagazzinati
Meritano un cenno i metodi usati nei sistemi di alimentazione pressurizzati per tenere in pressione i
serbatoi di propellente:
Gas compresso; metodo pi comune.
Evaporazione del liquido; il liquido vaporizzato andr a pressurizzare il serbatoio di propellente.
Gas generato per reazione chimica; questo metodo scarsamente usato in quanto il gas pu essere
caldo e magari reattivo.

Propellenti liquidi
Teoricamente potrei utilizzare come propellente qualunque sostanza che dia luogo a una reazione
isotermica, ma alcune reazioni sono troppo lente o troppo veloci.
Come faccio a decidere se una sostanza pu essere usata come propellente?
Utilizzo determinati requisiti e criteri di scelta che riguardano alcune propriet delle varie sostanze;
I principali criteri che possono essere utilizzati sono:
Criteri energetici: a alizzo le prestazio i he deriva o dalluso di un determinato propellente.
Criteri di utilizzo:
Criteri di funzionamento: riguardano il comportamento del propellente in tutto il sistema,
per esempio in combustione, accensione o il comportamento come refrigerante.
Criteri di o servazio e/ a ipolazio e: riguarda o per ese pio lo sto aggio alli ter o
dei serbatoi. Risulta anche importante valutare se un propellente criogenico oppure no,
cio se necessario tenerlo a basse temperature affinch permanga allo stato liquido.
Un propellente conservabile in certi ambienti e non in altri: in generale si dice che un
propellente conservabile se conservabile in ambiente terrestre, idem per la
rigenerazione.
Criteri di costo/disponibilit.
La Tabella 1-4 riporta le prestazioni di alcuni propellenti in atmosfera (a sinistra) e le prestazioni nel vuoto
(a destra). Si ricorda che

Ossidanti
Ossigeno liquido
il principale ossidante, criogenico e ha prestazioni buone.
Fluoro , ottimo ossidante ma corrosivo.
NTO tetrossido dazoto
conservabile, ma tossico. Ha prestazioni medie e viene utilizzato
spesso o lidrazi a in quanto formano delle combinazioni ipergoliche, cio basta che le due sostanze
vengano a contatto perch si abbia reazione.
MON (NTO+NO fino al 30%) il tetrossido dazoto li uido i u a po olto ristretto di
te perature, a aggiu ge do dellossido di azoto o e additivo possi ile allargare il ra ge
in cui la sostanza resta allo stato liquido. Inoltre il tetrossido di azoto pu andare incontro a
decomposizione in caso di blast wave (onda causata dalla chiusura di valvole), e tre ladditivo
lo protegge da questi fenomeni.
Ossido dazoto
le prestazioni sono scadenti e viene utilizzato soprattutto negli endoreattori ibridi,
ha pressioni di vapore molto elevate (intorno a 60 bar).
Perossido didrogeno
acqua ossigenata) ha la caratteristica particolare di funzionare praticamente
In pi possibile utilizzare

da solo, in quanto si decompone liberando ossigeno

dei atalizzatori, io sosta ze he di i uis o o le ergia i i a e essaria ad attivare la reazio e. Il


perossido didroge o he si utilizza ei siste i propulsivi ha u grado di o e trazio e he arriva fi o
al 98%. Il problema che questa sostanza tende a decomporsi prima di arrivare nella camera di
combustione. Viene perci utilizzata pi negli endoreattori ibridi che in quelli liquidi.
Acido nitrico non viene pi utilizzato in quanto presenta prestazioni mediocri e risulta molto corrosivo.
Vediamo in ogni caso le principali sigle in cui si pu presentare.
WFNA a ido itri o he produ e fu o ia o ( hite fu i g itri a id . La ido itri o puro
molto corrosivo.
RFNA (red fuming) per calmare leggermente la corrosivit della ido itri o puro si aggiunge
dellossido di azoto.
IRFNA (i hi ited red fu i g aggiu ge do della ido fluoridri o
possibile inibire la
orrosivit della ido itri o. La ido fluoridri o rea u o strato di ossido sulla superfi ie del
ser atoio he i pedis e alla ido itri o di orrodere il etallo.
Combustibili
Idrogeno
Lidroge o esiste sotto due forme, che dipe do o dallorie ta e to degli ato i di spi : se gli ato i di spi
sono nello stesso verso si parla di orto-idrogeno, mentre se hanno verso opposto si parla di para-idrogeno.
La concentrazione dellidroge o in condizioni normali :
Il calore latente del normal-idrogeno

, quindi

le ergia he isog a prelevare per

li uefare u hilo didroge o.


Tuttavia lidroge o a te perature pari a K i e uili rio solo ella for a PARA, ui di il % didroge o
che nella forma ORTO tender a tornare gassoso.
Lorto-idrogeno, i fatti, er a di portarsi ella for a PARA he alle uili rio, ma questa trasformazione
esotermica e richiede
fornisce

, che moltiplicata per

uesta ua tit

(lorto-idroge o il

aggiore del alore late te, ed per

presente nel serbatoio tende a tornare allo stato gassoso.

% didroge o prese te
uesto he lorto-idrogeno

Avr quindi bisogno di circa

per li uefare lidroge o di ui ho isog o e per trasfor arlo ella for a

PARA.
Li porta te sapere he lidroge o vie e i
agazzi ato ella for a di PARA-idrogeno.
Uno dei punti de oli dellidroge o uello di essere po o de so.
Idrocarburi HC
RP1 (Ro ket Propella t u tipo di stora le kerose e he ru ia e ette do fu i gialli.
Metano
e o rioge i o dellidroge o o prestazio i uo e. Risulta pi de so
dellidrogeno, quindi pi facilmente conservabile.
Idrazina
e derivate
La
ole ola di parte za la
o ia a
: unendo due molecole di
ammoniaca a cui stato tolto un atomo di idrogeno, ottengo una molecola di
idrazina
.
Lidrazi a il propelle te pi impiegato negli endoreattori monopropellenti.
Vediamo alcuni composti principali:
MMH ammono-metil-idrazina

UDMH dimetil-idrazina-asimmetrica

Facendo queste trasformazioni le prestazioni diminuiranno, le reazioni saranno pi lente e le sostanze


saranno pi stabili. A alizzia o la reazio e dellidrazi a:
Il parametro dipende dal catalizzatore e dalle condizioni in camera di combustione.
Lidrazi a si de o po e i a
o ia a, idroge o e azoto: la reazio e di de o posizio e dellidrazi a i
queste tre sostanze esotermica.
I seguito a he la
o ia a
tende a decomporsi in idrogeno e azoto, il problema che questa
reazione endotermica.
La decomposizione delle diverse sostanze e il procedimento delle diverse fasi della reazione dipendono
dalle propriet del atalizzatore e dal te po di per a e za alli ter o della a era di o ustio e: la
cosa migliore sare e uella di evitare he la
o ia a si de o po ga, io he avve ga la reazio e
endotermica.

Co e detto i pre ede za lidrazi a la pi utilizzata o e o opropelle te, e tre MMH e UDMH so o
utilizzati in combinazione con il tetrossido di azoto
(NTO nitrogen tetra oxide). Queste sostanze sono
tutte tossiche e sospette cancerogene oltre ad avere il problema di essere liquide in un ristretto campo di
temperatura.

Aerozine 50
E u a is ela he stata utilizzata per latterraggio sulla Lu a e he resta li uida i u i tervallo
maggiore di temperature, ma presenta delle problematiche di congelamento: se la miscela si
congela le sostanze che la costituiscono si separano.

La propriet che ci interessa maggiormente sono le prestazioni (riportate in Table1-4).


Idrogeno e ossigeno una delle miscele pi utilizzate in quanto ha prestazioni molto alte, sono entrambi
rioge i i e il ser atoio dellidroge o spesso olto gra de.
Se voglio diminuire le problematiche a livello criogenico e densit pi elevate si utilizza il kerosene che
anche pi economico, anche se avr prestazioni minori.
Gli storable kerosene hanno prestazioni pi basse, sono ipergolici ma sono tossici, perci ultimamente
vengono utilizzati con acqua ossigenata.
Assumiamo di essere sulla piattaforma di lancio e consideriamo un serbatoio di ossigeno liquido.
Lossige o li uido vie e te uto a u a te peratura di
K e per proteggerlo dalle alte te perature
dellesterno etto dellisola te. Tuttavia la assa disola te he posso per etter i di o tare sul
serbatoio limitata, sar dunque inevitabile che una certa quantit di ossigeno liquido evapori col passare
del tempo. Risulta dunque necessario avere una valvola di sfogo (venting) i
odo he lossige o he
vaporizza possa us ire se za reare pressio i troppo gra di alli ter o del ser atoio (fe o e o di oil off .
Il
vie e i fatti ari ato allulti o o e to e il li uido he evapora vie e o ti ua e te sostituito.
TURBOPUMP SYSTEMS
I siste i di ali e tazio e o tur opo pe so o utilizzati ua do e essit di prestazio i pi elevate.
Questi sistemi forniscono prestazioni in camera pi elevate, quindi avr prestazioni maggiori e pesi minori.
Gli elementi costitutivi principali sono:
Pompa.
Turbina; negli endoreattori classici le turbine forniscono la potenza necessaria a far funzionare le
pompe.
Collegamento tramite riduttore o senza.
Analizziamo per prima cosa il sistema da un punto di vista globale, considerando i possibili schemi di
funzionamento che si possono realizzare.
In questa sezione parleremo di CICLI, intesi come metodi di alimentazione della turbina e gestione del
fluido operativo.
Dove vado? Il fluido passato attraverso la turbina fluisce:
1. In camera di combustione
sistemi chiusi
2. Nellugello
Dedicato
Principale, ma a valle della gola dove non sente
la camera di combustione,
sistema aperto
Da dove vengo? Il fluido in ingresso nella turbina proviene:
1. Da un combustore dedicato
2. Dalla camera principale di combustione
3. Dal sistema di refrigerazione
Ho 6 possibili combinazioni, ma la soluzione in cui il fluido proviene dalla camera principale di combustione
e viene inserito dopo il passaggio in turbina, nuovamente in camera di combustione non ha senso. Mi
restando dunque 5 possibili realizzazioni.

Combustore
Main
Cooling
dedicato
chamber
System
Gas generator
OPEN
Tap off cycle Coolant bleed cycle
Gas generator cycle
Preburner
CLOSED
X
Expander cycle
Staged-combustion cycle
Il combustore dedicato assume nomi specifici a seconda del sistema: nel caso dei cicli aperti si chiama gas
generator e fornisce anche nome al ciclo, mentre nel caso di cicli chiusi il combustore dedicato detto
preburner e il ciclo viene detto a stadi.
Quando il gas viene prelevato dalla camera principale si parla di tap-off (spillamento), il gas viene preso da
una zona relativamente fredda vicino a parete in modo da non surriscaldare la turbina (che regge fino a
1000K).
Se invece il liquido che mando in turbina viene preso dal sistema di refrigerazione si parla di coolant-bleed
cycle quando lo scarico avviene a valle della gola, o di expander cycle quando il ciclo chiuso.

Scelgo i diversi sistemi a seconda delle esigenze.


Il sistema che fornisce prestazioni maggiori lo staged-combustion cycle e in generale i cicli chiusi hanno
prestazioni migliori.
I i li aperti, i fatti, spre a o la frazio e di fluido he passa ella tur i a i ua to esso o tra sita ella
camera di combustione principale, ma viene utilizzato con un rapporto di miscela non ottimale in un ugello
separato o entra in camera quando non si pu sfruttare il suo potenziale.

Per capire meglio i limiti dei diversi cicli analizziamo la Figura11. Essa mostra la pressione che deve fornire
la turbopompa a seconda del ciclo utilizzato e della pressione in camera di combustione.
La curva pi in basso si riferisce a un ciclo aperto, in particolare al gas-generator cycle.
La turbopompa collegata meccanicamente alla turbina. Per avere grandi prestazioni devo avere grandi
pressioni in camera e quindi devo cercare di aumentare la pressione di alimentazione. La figura mostra
come le due grandezze siano collegate linearmente, ma la curva si interrompe a valori di circa 100 bar
(1500psi). Cerchiamo di capire da dove deriva questo limite.
La potenza fornita dalla turbina

dove il lavoro di turbina

la temperatura totale in ingresso in turbina.


Per avere grandi potenze devo avere una grande portata o un elevato lavoro di turbina.
Il lavoro di tur i a au e ta allau e tare del rapporto di espa sio e , ma per
il lavoro di
turbina tende al limite
.
Poich il lavoro di turbina limitato da questo valore, per aumentare la potenza dovrei mandare in turbina
una frazione sempre pi grande della portata totale. Tuttavia mandare pi portata alli ter o della tur i a
comporta delle perdite in termini di spinta in quanto questa portata, nel ciclo aperto, non passer nella
camera di combustione.
Il compromesso quello di mandare in turbina una portata che pari al
della portata totale.
Cercher dunque di limitare la portata intorno al 5% e user delle turbine con grandi rapporti di
espansione.
Analizziamo ora il ciclo chiuso riportato nella figura sottostante.
Lossida te e il o usti ile ve go o o pressi attraverso delle tur opo pe ali e tate da u a tur i a
che riceve del gas. Tutto il o usti ile e u a parte di ossida te ve go o i seriti alli ter o di u
preburner, dove avr un rapporto di miscela
(nella camera principale 6).
Il fluido che esce dal preburner fa girare la turbina, collegata
meccanicamente alle turbopompe, e poi finisce nella camera
principale. La potenza generata dalla turbina:

richiesta dalle turbopompe

mentre la potenza globale

dove

Purtroppo le turbopompe indicate con * sentono un


quindi sentono a valle la pressione in
camera aumentata del rapporto di espansione della turbina.
Laltra tur opo pa i ve e se te solo la pressio e i a era.
Posso dunque aspettarmi che la potenza della turbopompa
sia una funzione della pressione in camera e del rapporto di

espansione della turbina:


Diagrammando la potenza fornita dalla turbina e quella richiesta
dalla turbopompa posso verificare che allau e tare della pressio e
in camera la turbina non potr soddisfare la richiesta della
turbopompa.
Infatti, come nel caso precedente, il lavoro di turbina vale al massimo
.
Tuttavia, a differenza del caso precedente, uso il fluido a disposizione
al meglio ma il limite causato dal feedback tra turbina e
turbopompa. Anche il ciclo chiuso ha un limite di pressione che dipende da come fatto il circuito.
Devo decidere quale soluzione (X) la pi conveniente.
Nei cicli chiusi si utilizzano turbine con bassi rapporti di espansione, sfruttando al massimo la portata.
Un modo per sfruttare tutto il propellente quello di usare due preburner, uno ricco di combustibile e uno
ricco di ossidante: basta tenere temperature basse. Questa soluzione detta full flow.
Quindi riasumendo:
Cicli aperti
elevati
basse

Cicli chiusi
bassi
elevate

Funzionamento delle turbopompe


Il sistema con turbopompe deve garantire un certo salto di pressione
Deve essere dunque garantita una pressione di alimentazione per riuscire a fornire una certa portata.
Possiamo assumere che i liquidi trattati siano incomprimibili
(a parte lidroge o he rise te di
alcuni effetti di compressibilit); quindi i ve e di parlare di salto di pressio e si preferis e usare u altra
[ ]
prestazione, la prevalenza (head)
La prevalenza legata al lavoro indicato

e se

e in genere nelle turbopompe si ha

Il lavoro sar dunque legato alla prevalenza a meno del lavoro dovuto agli attriti. La prevalenza si pu anche
pe sare o e leffetto utile for ito dalla po pa.
La macchina ha bisogno di una potenza e bisogna analizzare come questa viene gestita.
Schematizziamo una macchina centrifuga.

Ma do u a erta pote za allal ero he vie e dissipata dai us i etti, dallattrito sulla fa ia della
macchina, dagli attriti fluidodinamici. Sono inoltre presenti delle fughe di liquido.

La pote za allal ero o si distri uis e total e te sulla gira te (


rendimento meccanico), la portata in
ingresso composta da un termine che viene perso
(
rendimento volumetrico), e tre lulti a
perdita dovuta agli attriti legata al rendimento idraulico , la potenza in uscita viene fornita tramite un
salto di pressione, che pu essere visto in termini di prevalenza.
Il rendimento della pompa:
Indichiamo la portata volumetrica come:

] e possia o s rivere la pote za allal ero:

La pote za allal ero la pote za di ui ha isog o la a hi a.


Per ogni turbopompa si definiscono delle curve caratteristiche in cui si
riportano le prestazioni in termini di prevalenza, in funzione della portata, al
variare del numero di giri. Queste curve rappresentano
(linee
continue) oppure
(linee tratteggiate).

Definiamo ora i principali coefficienti che definiscono il funzionamento delle


turbopompe:
Coefficiente teorico di pressione:
dove
la velocit massima della macchina: la
velocit della girante, al tip della paletta se la macchina assiale, o la velocit al raggio massimo se la
macchina centrifuga. Nel corso di macchine nel coefficiente teorico di pressione avevamo usato come
normalizzazione
Coefficiente reale di pressione:
Coefficiente di portata:

dove

la velocit normale alla sezione di passaggio.

Coefficiente di perdita
Data la geometria della macchina si pu disegnare una curva in cui il
coefficiente di pressione, in funzione del coefficiente di portata, assume
la da e to riportato a lato;
ma la dipendenza dal
numero di Reynolds nei casi considerati si pu trascurare.
Tra ite le espressio i riportate posso ris rivere leffetto utile o e:
da cui posso dedurre che, a meno di certe costanti, la prevalenza:
che il numero di giri e il diametro della macchina. La portata volumetrica
allora
.
Se due macchine sono caratterizzate da:
Similitudine geometrica
Similitudine geometrica e fluidodinamica (i triangoli di velocit sono simili)
Se inoltre le due macchine hanno lo stesso diametro
La potenza
quindi

dove si ricorda
ma

Scelta della macchina


Per scegliere la macchina giusta posso sfruttare le propriet di similitudine per ricavare delle grandezze
normalizzate, come il numero di giri specifico e il diametro specifico.
Per ogni macchina si prende il punto ottimale, a cui corrisponder un coefficiente di portata
che rende
massimo il rendimento
e ci sar un corrispettivo valore del coefficiente di pressione .
Circuito
Devo scegliere
Dati
Tipo di
Q
Macchina
H
N
D

Nel caso di similitudine geometrica e fluidodinamica abbiamo visto che

. Prendendo

come riferimento il caso


e
e lavorando in similitudine fluidodinamica parler di una
macchina specifica che avr un numero di giri specifico
e un diametro specifico . In pratica si
normalizzano le diverse macchine e anzich guardare il caso concreto ragiono su macchine simili
geometricamente e fluidodinamicamente, riuscendo a scegliere la macchina pi facilmente.

H
M
ft

Q
gpm

N
rpm
rpm

Nella Figura20 sono riportati i numeri di giri specifici e i diametri specifici di varie macchine:

Le turbopompe sono riportate nella parte destra del grafico (a destra della linea spessa).
In Figura10-6 si riportano invece, come esempio, le curve caratteristiche delle turbopompe montate sul V-2
tedesco, per un fissato numero di giri.

Nella Tabella10-2 sono riportate varie macchine con i valori caratteristici dei numeri di giri specifici.

Infine in Figura18, possiamo vedere il rendimento idraulico per le varie macchine.

Cavitazione
La cavitazione consiste nella formazione e nel collasso di cavit di vapore
in un liquido, dovute ad azione dimanica. Consideriamo il profilo della
paletta di una macchina, il profilo induce sul fluido delle variazioni di
pressione: nella zona in cui si ha depressione, se la pressione scende al di
sotto della pressione di vapore
si formano le bolle che implodono
quando si ha ricompressione. La cavitazione un fenomeno che si cerca di
evitare in quanto non solo danneggia strutturalmente la paletta, ma provoca un fenomeno per cui se le
bolle si accumulano il fluido fatica a passare e la portata si riduce sensibilmente.
Per evitare la cavitazione
. Un metodo diretto consiste nel confronto tra cosa fornisce il circuito e
cosa richiede la turbopompa.
Il battente netto positivo fornito (Net Positive Suction Head, Available)
Il battente netto positivo richiesto (Net Positive Suction Head, Required)
Se

Se si verifica la cavitazione come agire per rimediare?


ovvero aumento
1. Aumento
a. Aumento la pressione nei serbatoi, anche se il peso
di questi ultimi aumenter.
b. Aggiungo altri elementi:
I. Si pu usare una piccola pompa di bassa
pressione, che permetter alla pompa
seguente di lavorare meglio;
II. Si usa un inducer, come quello riportato in
Figura10-8, che comprime il fluido e lavora
bene in cavitazione, anche se ha rendimenti
pi bassi.
2. Riduco le richieste della macchina, ovvero
a. Si riduce la velocit
cio si riduce la velocit nei tubi. La macchina, costruita in modo
ottimale, ricever il fluido a una velocit pi bassa: modificher la geometria di ingresso della
macchina, con conseguente diminuzione del rendimento idraulico.
b. Si riduce la velocit relativa
, riducendo il numero di giri. Con minore avremo un peso
maggiore e un rendimento minore.
Effetto termodinamico
Quando il liquido cambia stato, passando da liquido a vapore, raffredda la zona circostante e si ha un
effetto della pressione di vapore, che provoca il blocco di ulteriore passaggio di stato: un fenomeno che si
auto-limita, e questa limitazione pu essere pi o meno forte.
Descriviamo come si eseguono dei test per verificare se la macchina cavita.

A monte della macchina viene posta una valvola di laminazione e si cerca di farla funzionare, tramite un
opportuno sistema di controllo, a un fissato numero di giri e utilizzando una certa portata.
Fissato e fissato la prevalenza resta costante, a meno che non si abbia cavitazione, nel qual caso la
prevalenza crolla. Agendo sulle valvole di laminazione posso ridurre il battente positivo disponibile per
indurre questo fenomeno: la prevalenza diminuisce sensibilmente quando si verifica cavitazione.
Esegue do uesto test o la ua, si trova he la a hi a avita i erte o dizio i fluidodi amiche; se in
o dizio i di si ilitudi e si esegue la stessa prova o lossige o li uido si pu verificare che la cavitazione
minori.
avviene pi tardi, cio per
Consideriamo il liquido che va incontro a cavitazione, in particolare analizziamo una singola bolla di vapore.
La bolla che si forma cambia fase e ha bisogno di ricevere energia dal fluido che la circonda, quindi ci sar
una zona intorno alla bolla a temperatura minore rispetto a quella del liquido circostante. Quando la
temperatura diminuisce anche la pressione di vapore si riduce.
Ma se la pressione di vapore scende
aumenta, quindi questo fenomeno ferma la
cavitazione.
Si gioca su quanto devo far evaporare per raffreddare abbastanza da abbattere la pressione di vapore.

La ua alda si o porta a asta za o e lossigeno liquido. Vediamo come possiamo stimare questo
fenomeno, in particolare come possiamo stimare la variazione percentuale della pressione di vapore
e supponendo che il vapore si comporti come un gas perfetto

In prima approssimazione
dove

il calore latente di evaporazione; il bilancio termico fornisce la relazione:


dove

la capacit termica del liquido. Chiamando

e mettendo insieme le

relazioni ricavate si perviene alla formulazione:


[(

Il ter i e alli ter o della pare tesi uadra deter i a la ua tit di li uido he deve evaporare per avere
una certa variazione percentuale della pressione di vapore. A parit di salto di pressione tanto pi la
parentesi quadra sar grande, tanto pi sar piccolo (dovr quindi far evaporare poco liquido).
Questo fenomeno positivo in quanto mi allontana dalla cavitazione.
Ci sono delle norme fornite dalla NASA che stabiliscono:
{

dove si ricorda che

Per effettuare una stima preliminare del battente richiesto dalla macchina posso utilizzare questa norma.
Turbine
Si ricorda che le turbine si distinguono tra turbine ad azione e turbine a reazione. Dato il rapporto di
espansione a disposizione:
Nelle turbine ad azione il rapporto di espansione va tutto sullo statore.
Nelle turbine a reazione il rapporto di espansione si distribuisce sullo statore e sul rotore (grado di
reazione).
Lespressio e della pote za della tur i a:

dove

la temperatura di

ingresso in turbina; il rendimento della turbina dipender dal:


Tipo di turbina
Numero di stadi
Rapporto tra la velocit tangenziale e la velocit detta spouting velocity:
La spouting velocity la massima velocit che posso ottenere sfruttando tutto il rapporto di espansione: nel
caso di turbine ad azione
coincide con (velocit in ingresso turbina) mentre per le turbine a reazione
non cos.

La potenza pu essere riscritta:

il rapporto di espansione

un total to static

dove il rendimento di turbina

total to static.

Vedia o ora li flue za sul re di e to dei fattori ele ati i pre ede za.
Analizziamo il caso (a) in cui si abbia un singolo stadio di
turbina.
La curva tratteggiata la curva di una turbina radiale:
come si vede la curva con rendimento minore.
Dopo aver scartato le turbine radiali, restano quelle
assiali: a seconda del campo di funzionamento conviene
usare la turbina ad azione (impulse zero reaction) fino a
oppure la turbina a reazione se il rapporto
circa
tra le velocit aumenta.
La velocit determinata da:
- Limiti di turbina
- Problemi di accoppiamento con la turbopompa
Per quanto riguarda la spouting velocity
-

una funzione di:

che dipende dai gas utilizzati (gas pi leggeri


maggiore);
che legata ai limiti di resistenza dei materiali costituenti la turbina;
che legato alla scelta del ciclo di alimentazione della turbina;

Qua do ho u solo stadio di tur i a, lu i a s elta he posso fare tra u a tur i a ad azio e e u a a
reazione, mentre se ho pi stadi le turbine ad azione si distinguono in:
Turbine a salti di velocit (velocity compounded): il viene realizzato tutto nel primo statore;
Turbine a salti di pressione (pressure compunded): il
viene suddiviso tra i diversi statori che
costituiscono gli stadi della turbina;
A parit di potenza sviluppata, cio a parit di portata e di lavoro svolto, la macchina pi sollecitata e quindi
pi pesante sar la tubina a reazione, mentre tra le turbine ad azione la pi pesante sar quella a salti di
pressione.
Nel campo dei
bassi i rendimenti delle diverse macchine non si discostano molto, quindi sceglier la
a hi a pi leggera: la tur i a a salti di velo it. Allau etare del rapporto

converr utilizzare la

turbina a salti di pressione e, infine, quella a reazione.

Dai grafi i riportati sopra si vede he allau e tare del u ero di stadi le urve si s hia ia o verso si istra
e, a parit di
, i rendimenti aumentano. Nella realt difficile trovare dei rapporti
maggiori di 0,4
quindi siamo interessati a una zona limitata dei rapporti fra le due velocit.
In tutte le applicazioni di endoreattori si usano 1 o 2 stadi di turbina. Non si utilizza un numero maggiore di
stadi poi h , se da u a parte au e ta il re di e to, dallaltra avrei delle pe alizzazio i rilevanti in termini
di peso.

Nella Figura22 vediamo, per due propellenti diversi (ossigeno-kerosene e ossigeno-idrogeno), due curve per
ogni tipo di propellente in base alla velocit al tip della turbina (velocit pi alta o velocit pi bassa).
Fissato
e aumentando
aumenta anche ; usa do lidroge o le urve si a assa do i
ua to
aumenta .
La Figura23, in funzione del numero di stadi, fornisce il tipo di turbina da scegliere; i limiti tra i tipi di turbina
da utilizzare cambiano al variare del numero di stadi a causa degli spostamenti delle curve analizzati in
precedenza.
Consideriamo per esempio un sistema con due stadi di turbina,
:
Ciclo

Turbina

< 0,2
Open
Velocity compounded
0,2 0,34 Closed (con ) Pressure compounded
0,34 0,4 Closed (con RP1)
Reaction
Accoppiamento con turbopompa
Il grafi o riportato a lato ostra leffi ie za della turbopompa
nel grafico superiore e il peso della turbopompa nel grafico
inferiore, entrambi in funzione del numero di giri a progetto.
Come abbiamo visto in precedenza, a parit di potenza, la
macchina tanto pi leggera tanto pi gira velocemente, ma il
re di e to di i uis e allau e tare del u ero di giri. ar
dunque necessario fare un compromesso: per la nostra
situazione conviene avere un rendimento idraulico alto.
Le linee verticali sono dei vincoli dovuti a fattori che limitano la
velocit della macchina. Le barre poste in alto rappresentano le
soluzioni da adottare per superare questi limiti:
Il primo limite rappresentato dalla cavitazione e viene
superato utilizzando un preinducer.
Outboard turbine bearing i cuscinetti della turbina vengono
risiste ati allester o
Si passa a cuscinetti idrostatici
Problemi di tenute e di stress della turbina

La Figura6-22 suggerisce la scelta da adottare i

erito alla oppia e to, i parti olare se utilizzare u

riduttore oppure no. Richiamiamo il numero di giri specifico:

Si introduce un numero di giri specifico di cavitazione (specific suction)

dove al posto della

prevalenza si trova il battente netto postivo richiesto.


indica quando la pompa entra in cavitazione, a
seconda della portata gestita e del numero di giri.
Il parametro di Thoma
un parametro che caratterizza ogni geometria di macchina e
permette di ricavare il battente richiesto a seconda della prevalenza fornita.
Fissato
, la curva
divide il campo in due zone: sotto la curva la macchina non cavita,
mentre sopra la curva la macchina sar soggetta a cavitazione.
A seconda del
e al variare del battente richiesto, il grafico fornisce il numero di giri oltre il quale si avr
cavitazione: la curva del numero specifico di cavitazione rappresenta un limite.
Dallaltra parte le tur i e fu zio a o e e a u erto u ero di giri e o so o i flue zate dalla
cavitazione. Nel grafico sono rappresentate dalle linee orizzontali.
Se riesco a far girare la turbopompa a un numero di giri prossimo a quello della turbina posso utilizzare un
ollega e to diretto: la tur i a dovr girare u po pi le ta e te e ui di avr u re di e to
leggermente pi basso ma il sistema sar molto pi leggero e pi semplice (direct drive).
Se invece la turbopompa gira molto pi lentamente rispetto alla velocit della turbina utilizzo un riduttore
(gear drive).

In Figura17 sono riportati i possibili accoppiamenti che si possono realizzare:

INIETTORI
Li iettore u o degli ele e ti fo da e tali della a era di spi ta. i o po e di due parti pri ipali:
1. Collettore: serve per distribuire il liquido in modo uniforme ai vari iniettori.
2. Iniettori: gestiscono la portata di propellente che viene iniettata nella camera di spinta e controllano il
processo di atomizzazione/mixing.
La portata he passa alli ter o di u o dotto:

dove la sezione di passaggio.


Co sidero li sie e ollettore + i iettore:
Scrivo il primo principio:
se assumo che la
velocit nel collettore
visto che
, u a velo it he i
assenza di attriti vale:
delli iettore

se conosco la sezione

posso dire che la portata ideale:

e o sidero la distri uzio e delle velo it alli ter o di u tu o, la


velocit reale sar minore di quella ideale.
e i oltre a alizzo il flusso ua do e tra alli ter o del tu o
delli iettore si vede che se le velocit sono basse il tubo tutto
pieno, ma se le velocit sono elevate (o i salti di pressione sono
elevati) la corrente in prossimit dello spigolo si pu staccare.
Il fluido che si stacca si pu riattaccare (come rappresentato nella
parte superiore) oppure, se il tubo troppo corto o le velocit sono troppo elevate, il fluido non riesce a
riattaccarsi (parte inferiore). I uestulti o aso la sezio e reale pi pi ola di uella ipotizzata: larea
viene corretta moltiplicandola per un coefficiente di strizione
.
E du ue prese te u
he deter i a li staurarsi di uesto fe o e o.
Una soluzione possibile quella di smussare lo spigolo in ingresso: in questo modo ritardo la separazione e
la limito.
Nel calcolo della portata reale si deve dunque tenere conto del fatto che la velocit reale minore di quella
ideale e che non sfrutto tutta la sezione di passaggio:

dove D indica Discharge


(scarico).
A alizzia o ora uali tipi di i iettori si posso o s egliere. Li iettore respo sa ile di due fattori:
- Portata
- Atomizzazione
La soluzione shower head stream pattern (soluzione a doccia) comporta
lo spruzzo del li uido olto alli ter o della camera. Quando il liquido
dive ta i sta ile si verifi a lato izzazio e: la o ustio e avverr
du ue alli ter o della a era, lo ta o dalla parete. Laspetto positivo
che la parete sar pi protetta; la conseguenza negativa che avr
bisogno di una camera molto lunga. Questa soluzione stata usata nei
casi in cui non si poteva raffreddare la faccia della parete.

e so o apa e di refrigerare la fa ia posso i re e tare lato izzazio e e i avvie e utilizza do due


getti che si scontrano: i due liquidi atomizzeranno meglio e prima. A seconda di come indirizzo i getti posso
gestire quanto si scalda la faccia e la lunghezza della camera di combustione.

I casi analizzati vanno bene quando entrambi i propellenti


so o li uidi. Lidroge o li uido omporta problematiche
diverse, in quanto vaporizza non appena viene scaldato.
Un tipico iniettore che si usa quando ho un propellente
che arriva liquido in camera e uno che arriva gassoso
lhollo post a d sleeve ele e t. Il tu o i ter o porta
lossige o li uido e il tu o ester o porta lidroge o he
sar gi vaporizzato.
Il fenomeno di atomizzazione legato al fatto che il
liquido uscir con una velocit che sar di un ordine di
grandezza inferiore rispetto alla velocit di uscita del gas.
Le due sostanze atomizzeranno non appena uscite dai relativi tubi e la combustione potr avvenire in
prossimit della faccia.
Un iniettore che ha la particolarit di essere regolabile il variable injection area concentric tube injector.

Lo s o tro dei due getti per etter u ato izzazio e effi a e, i oltre la regolazio e per ette di variare il
rapporto di miscela.
Questo siste a utlizzato ua do ho isog o di regolare pesa te e te (dellordi e di
tra spi ta a e
spi ta i i a le doreattore.

REGOLAZIONE (Throttling)
In Figura1 riportato come esempio la regolazione del motore principale dello shuttle in termini di potenza
sviluppata dalla turbopompa.

Le esigenze di regolazione della spinta sono ancora pi rilevanti nei casi in cui si debba fare un atterraggio,
o se bisogna fare un attracco (docking).
Per apire o e sia possi ile rispo dere a ueste esige ze ri hia ia o lespressio e della spi ta:
dove il coefficiente di spinta dipende da tre parametri:
La spinta dipender quindi dai seguenti parametri:
Tuttavia gli unici parametri su cui posso intervenire sono
quindi per la regolazione potr variare:
La pressione in camera.
I parametri che riguardano la geometria
Analizziamo come posso regolare la spinta agendo sui parametri appena individuati.
Variazione della pressione in camera con geometria fissa
Vedia o leffetto della pressio e i amera e, in seguito, come pu essere modificata.
si pu vedere come la spinta
Tramite il coefficiente
dipendente dalla pressione; inoltre se ci si trova nel vuoto, con
pressione in camera
Nel grafico a lato riportato il rapporto fra la pressione in camera e
la pressione in camera a progetto , in funzione del rapporto tra la

sia linearmente

, la spinta proporzionale alla

spinta e la spinta a progetto


Il motore pu anche spingersi oltre il 100% della spinta a progetto
(oltre 1 nel grafico) tuttavia ho dei vincoli imposti dalla pressione.
Per quanto riguarda la pressione massima il vincolo strettamente
strutturale in quanto oltre una certa pressione le pareti della
camera non possono reggere. Per quanto riguarda, invece, la
pressione minima il vincolo imposto dalla refrigerazione: quando
la pressione si abbassa pi difficile refrigerare (il coefficiente convettivo di scambio
portata di refrigerante
).

mentre la

Un altro problema legato al fenomeno pogo: oscillazioni di pressioni in camera possono trasformarsi in
os illazio i alli ter o del li uido.
Negli iniettori abbiamo visto che la portata inserita in camera dipende dalla radice della pressione in
ingresso meno la pressione in camera:

Se la pressione in camera oscilla e se


non si discosta molto dalla pressione in ingresso
allora
osciller anche la portata. Per evitare che la portata oscilli bisogna aumentare la portata in ingresso
.
Avere una pressione
sugli iniettori elevata rispetto a significa proteggere il liquido da ci che succede
alla pressione in camera.

altro aspetto da o siderare legato allutilizzo del propellente e in particolare alla variazione

delli pulso spe ifi o.


Nel vuoto
, inoltre
quindi la regolazione di un endoreattore nel vuoto non
o porta al u a variazio e delli pulso specifico.
I at osfera, i ve e, il oeffi ie te di spi ta o pi osta te e ui di a he li pulso spe ifi o a ia:
in questo caso li pulso spe ifi o (e quindi la spinta) cala quando le
pressioni in camera diminuiscono; in altri termini la regolazione con diminuzione della manetta comporta
u a riduzio e delli pulso spe ifi o
Dopo aver visto leffetto della pressio e i a era a alizzia o o e pu essere modificata.
La scelta quella di cambiare la portata
. Per variare la portata posso agire:

Variando : si utilizza un iniettore a geometria variabile (complicazioni costruttive e di controllo).


Variando
: questa variazione legata al sistema di alimentazione. Questo sistema

limitato (intorno a
) dal fatto che diminuendo troppo il
lato izzazio e potre
essere meno efficace e potrebbero instaurarsi fenomeni di oscillazione pogo.
Variando : una soluzione poco usata.

Variazione della geometria dellugello


Una soluzione utilizzata quella di variare la sezione di gola
tramite
u a spi a he vie e spostata ava ti e i dietro. Questo procedimento
comporta anche una variazione di , ma ci concentriamo esclusivamente
sugli effetti dovuti alla variazione di area.
Lespressio e della spi ta
suggerisce che mentre stringo la
gola bisogna mantenere la pressione in camera costante, quindi necessario regolare la portata che entra
nel motore.
In queste condizioni la spinta risulta proporzionale alla pressione in gola:
Se invece la pressione in camera non controllata la portata
; supponiamo che la

pressione di alimentazione rimanga costante


. Allora la spinta sar
a sar a hessa
proporzionale alla portata, infatti

ma

La spinta questa volta sar proporzionale

Nel paragrafo precedente, in cui abbiamo analizzato la variazione della pressione in camera con geometria
fissa, la dipendenza della spinta dalla pressione era lineare:
Nel aso della regolazio e della spi ta tra ite la variazio e della geo etria dellugello abbiamo ricavato
che
, quindi la regolazione sar peggiore rispetto al caso con geometria fissa.

ENDOREATTORI A PROPELLENTI SOLIDI (SRM Solid rocket motors)


Negli endoreattori a propellenti solidi il propelle te i
agazzi ato alli ter o del ser atoio vie e hia ato
grano (grain); necessario utilizzare un accenditore (igniter) in quanto il propellente non in grado,
almeno in teoria, di accendersi da solo.
Lig iter pu essere:
Pirotecnico: una piccola carica esplosiva riscalda localmente il grano tramite iraggiamento; la
fiamma in seguito si diffonder al resto del grano. Questo metodo viene utilizzato se il motore
abbastanza piccolo.
Pirogeno: si utilizzano diverse cariche in diversi punti che accendono delle parti ridotte del grano, la
fiamma creata scalder il grano circostante. In questo caso lo scambio termico di tipo convettivo.
La combustione si svolge, in genere, in modo piuttosto regolare: sempre presente una superficie che
brucia e arretra parallelamente a se stessa. In questo modo possibile calcolare il regression rate, lo
spostamento della superficie che brucia.
I gas caldi fluiscono attraverso una sezione chiamata port, indicata con , verso lugello.
Lo spessore del grano chiamata web thickness e viene indicata con (oppure su alcuni grafici).
Gli endoreattori a propellenti solidi sono difficilmente controllabili, sicuramente meno controllabili degli
endoreattori a propellenti liquidi. Per questo motivo gli endoreattori a propellenti solidi vengono dotati di
un dispositivo di distruzione oppure di un dispositivo di terminazione della spinta.
Esistono tre modi per spegnere un endoreattore a propellenti solidi:
1. Si utilizza un liquido che inibisca la fiamma.
2. Si genera una variazione di pressione molto forte che destabilizzi la fiamma.
3. Si porta la camera di combustioni a pressioni talmente basse da arrestare le reazioni chimiche.

PRESTAZIONI
Negli e doreattori a propelle ti solidi i re uisiti sulle prestazio i riguarda o li pulso totale e la spinta.
Lespressio e della spi ta pu essere a he olto o pli ata a esisto o dei casi particolari:
Se la spinta costante nel tempo il grano detto neutro
Se la spinta cresce nel tempo si parla di grano progressivo
Se la spinta diminuisce nel tempo si parla di grano regressivo
Tutti i grani regrediscono nel senso che si consuma ma questa
ter i ologia i di a la da e to della spi ta el te po.
Le operazioni includono due fasi di funzionamento transitorio:
1. In accensione
2. Nella coda di spegnimento (tail off), quando grano gi stato consumato la spinta generata
solo dal gas in pressione che viene espulso. Nella fase di tail off la portata di propellente che brucia

ulla a la portata espulsa dallugello diversa da zero ed pari a uella del gas i
pressione presente nella camera di combustione.

Si parla di fase di equilibrio quando la variazione di pressione in camera nulla o trascurabile


mentre si parla di pseudo-equilibrio quando non sono in una fase transitoria ma la variazione pressione non
trascurabile

U altra disti zio e i portante quella tra burning time e action time.
Il processo di accensione di tutto il grano viene stabilito, per convenzione, quando il livello di pressione in
camera (o il livello di spinta) il 10% di quello massimo.
Tracciando le due tangenti alla curva ellestre o destro, li tersezio e tra la urva e la isettri e delle due
tangenti identifica il punto di spegnimento (aft tangent bisector in Figura2).
Il burning time li tervallo tra il pu to di a e sio e al pu to di speg i e to.
Il punto in cui la spinta viene considerata esaurita stabilito per convenzione al 10% della spinta nominale.
La tio ti e
li tervallo di te po i ui il otore fornisce spinta in modo significativo ed
individuato tra il punto di accensione e il punto di esaurimento della spinta.

Nel progetto di un endoreattore bisogna soddisfare i requisiti tenendo conto di alcuni vincoli. Bisogner
selezionare:
Un propellente
Una opportuna geometria del grano e della sezione di gola
Per soddisfare requisiti in termini di spinta nel tempo
, impulso totale e tempo di funzionamento
I vincoli possono essere, per esempio, una temperatura massima, condizioni ambientali o limiti geometrici.
Analisi del comportamento del propellente
Introduciamo una espressione che permetta di descrivere la velocit di regressione:
Sperimentalmente possibile verificare questa velocit tramite un serbatoio con un
indicatore di pressione; al serbatoio sono collegati due condotti: uno che porta
azoto e uno che permette la fuoriuscita di gas. possibile verificare il consumo di
una certa quantit di propellente mentre brucia.
I parametri da cui dipende la regressione sono la pressione e la temperatura del grano prima di bruciare.
Ovviamente brucia pi facilmente qualcosa che ha una temperatura maggiore e se la pressione pi alta le
reazioni saranno pi veloci, come si vede nella Figura2.
A volte, per, il propellente potrebbe comportarsi in maniera differente a causa delle reazioni chimiche e
del loro svolgersi a diverse pressioni (Figura3).

Tramite questi esperimenti si riescono a trovare delle correlazioni del tipo:


oppure in forma pi compatta
dove
la temperatura del grano prima di
bruciare, mentre una temperatura di riferimento per cui se
Lespo e te e descrivono la dipendenza del propellente dalla pressione e dalla temperatura.
Ci sono anche altri fenomeni che influiscono sulla velocit di regressione: per esempio un grano compresso
ru er eglio, oppure possi ile a iare la o duzio e alli ter o del gra o (ad ese pio per
riscaldarlo) e quindi variare la velocit di regressione.
Nella realt non riesco sempre ad avere un controllo totale su questi fenomeni.
Co sideria o il propelle te alli ter o delle doreattore e a alizzia o il
suo comportamento.
Le doreattore sar dotato di u a erta sezio e di gola
e supponiamo
che il propelle te alli ter o sia gi a eso, o u a superfi ie he ru ia
(burning surface)
: questa superficie arretra con una velocit di
regressione

e produce una certa portata.

Indichiamo la portata prodotta dal grano come:

Dal bilancio della portata posso affermare che la portata prodotta dal grano sar pari alla portata che esce
dalla gola pi un termine dovuto ad un eventuale accumulo di portata, legato anche al fatto che il volume
della camera di combustione

: densit gas combusto

la legge dei gas perfetti:

Esplicitando la derivata:
Consideriamo

cambia nel tempo:

Si ha dunque:

e descrivendo:

Sostituendo nel bilancio di portata, ricordando che

si ottiene:
assumendo

Questa relazione generale pu essere utilizzata per descrivere anche i transitori.


Analizziamo osa su ede allequilibrio, quando

e tenendo presente che la densit del gas

sicuramente molto minore della densit del solido


posso trascurare il termine relativo
allaccumulo di gas. Se considero fasi che non fanno parte dei transitori la relazione si semplifica:

Risolvendo il sistema:
La pressione in camera dipende dunque da un fattore di tipo geometrico, dalla densit del solido, dalle
prestazioni del grano e da un termine che dipende dal modo in cui il grano brucia.

Il termine geometrico

viene chiamato Klemmung factor e indicato con .

E i teressa te otare he dallespressio e

risulta

Ma in precedenza, quando avevamo trattato il caso sperimentale avevamo trovato


quindi
Nel caso sperimentale la pressione era controllata, e tre el se o do aso a ia o trattato le uili rio.
Entrambe le dipendenze risultano vere.
Graficamente, per un certo valore di , possiamo giustificare
questa affermazione:

In funzione della pressione in camera posso disegnare la


portata che passa nella gola, che sar proporzionale a .
Nozzle indica appunto la portata
La portata prodotta avr due andamenti diversi a seconda che
sia
oppure
.
Immaginiamo di essere nella condizione di equilibrio e che per
qualche motivo la gola si intasi:
Nel caso
la pressione in camera aumenta, ma la portata in uscita crescer maggiormente della
portata prodotta, quindi la situazione torner alla situazione di equilibrio. Questa situazione dunque
stabile.
Nel caso
la pressione in camera aumenta e la portata prodotta aumenta molto di pi di quella
s altita, ui di alla fi e le doreattore esplode. E u a situazio e i sta ile.
Bisogner dunque scegliere dei propellenti con
Il grafico precedente stato tracciato per un valore fissato di , quindi per un certo valore di temperatura.
Il grafico seguente riporta invece cosa succede se la temperatura non fissa, ci se il grano pi caldo o
pi freddo.
Al variare della temperatura del grano la portata smaltita non
cambia, mentre la portata prodotta cambia: pi il grano caldo,
pi brucia bene. Se il grano brucia a temperature pi alte la
pressione in camera aumenta, il punto di equilibrio si sposta e
le prestazio i a iera o. Voglio avere u idea di i he
succede.
Partia o dallespressio e della velo it di regressio e:
dove
posso approssimare a variazioni finite e stimare
che variazione percentuale della velocit di regressione:

se

Ma elle doreattore se aumenta la pressione non rimane costante, bens anche aumenta.
Devo quindi cambiare punto di vista, assumo che sia il Klemmung factor a restare costante
Utilizzo un nuovo indice:

ma

dove

Ma dire
equivale a dire
se la temperatura non varia. Abbiamo inoltre trovato che la
velocit di regressione e la pressione in camera sono legate proporzionalmente
.

Quindi, fissata la geometria (cio se

non varia), la derivata di equivalente alla derivata della pressione

e la dipendenza della pressione dalla temperatura presente nella relazione

dove

.
e svolgendo la derivata:

Posso dunque dire che

Passando alle differenze finite, si pu dire che la variazione percentuale della pressione:
Effetti che influenzano la velocit di regressione
Esistono alcuni fenomeni che influenzano la velocit di
regressione:
1. Effetto dellau e to della te peratura.
Quando la temperatura del grano
aumenta, la
pressione in camera
aumenta e quindi aumenta
anche la velocit di regressione . Il grano brucia pi
velocemente, le curve della pressione nel tempo si
alzano, ma il grano finisce prima.
2. Effetto dellerosione.
e del gas he fluis e parallela e te alla superfi ie e
con velocit elevate la superficie regredisce pi
velocemente. Quando si hanno dei fori piccoli, come
spesso avvie e alli izio della o ustio e, la velo it
dei gas sar elevata e cos lerosio e sar se si ile; a
mano che la combustione procede il foro si allarga, la
velo it dei gas di i uis e e lerosio e si atte ua.
Il Ma h alli ter o della port area

dipende in particolare modo dal rapporto geometrico

3. Effetto della compressione del grano.


Il grano che viene compresso brucia pi velocemente, inoltre
pi la superficie regredisce pi la compressione grande. Un
grano che viene progettato neutro, se soggetto a forza
centrifuga diventa progressivo. Per esempio un endoreattore
he sia dotato di u a elerazio e a golare o ulla sar
soggetto a questo fenomeno.
4. Effetto di conatura.
Un grano che dovrebbe bruciare frontalmente in
maniera uniforme, in realt potrebbe andare incontro
a una combustione pi veloce in prossimit delle
pareti. Questo fenomeno pu essere causato da
concentrazione di sforzi, ma soprattutto dal fatto che
vicino alle pareti gli scambi termici sono diversi e il
grano riceve pi energia (le pareti in quanto isolate
o s a ia o alore o lesterno). Un grano pi caldo vicino alle pareti brucer pi velocemente.
Anche in questo caso un grano che venga progettato neutro brucer in maniera diversa. Per ovviare
a questo problema devo aiutare la superficie pi lenta a bruciare pi in fretta, scaldandola per
esempio utilizzando dei fili metallici che au e ti o la o duzio e alli ter o del gra o.

Geometria e prestazioni
Analizziamo ora come si pu soddisfare il requisito per cui si vuole che la spinta vari nel tempo con una
certa legge.

dove

. Come nei propellenti liquidi la spinta pu essere regolata

facendo variare la pressione in camera; negli endoreattori a propellenti solidi il termine che influisce sulla
pressione in camera la geometria del grano, presente alli ter o del Kle
u g Fa tor
La pressione in camera sente o pi precisamente la variazione nel tempo della geometria.
I modi secondo cui viene fatto bruciare il grano derivano da due geometrie principali:
End-burning (combustione frontale). La sezione di combustione determinata dalle dimensioni del
grano. Se la sezione costante il grano sar neutro.
Il centro di gravit si sposta man mano che il grano brucia.

Side-burning (combustione laterale). Se la sezione di grano che brucia aumenta, il grano sar
progressivo. Se voglio un funzionamento neutro dovr utilizzare forme particolari.
Questa realizzazio e soffre del pro le a dellerosio e.

In alcuni casi la o ustio e pu essere sia fro tale sia laterale. E il aso dei ooster, costituiti da
tanti segmenti che bruciano in modo diverso.

La spinta

dove il coefficiente di spinta nel vuoto dipende da due

parametri
Analizzia o li flue za della geo etria sulla spi ta. La geo etria i flue za i

odo

argi ale

ed ,

ellespressio e della spi ta e otte go:

mentre influisce sulla pressione. Sostituisco


[

La spinta dipende dalla geometria in modo diverso, a seconda che sia nel vuoto o in atmosfera.
Se siamo nel vuoto la variazione della pressione
Si ricorda che per avere stabilit deve essere
. Tanto pi prossimo a 1 tanto pi sar forte
la variazione di pressione causata da una variazione di geometria.

Analizziamo come soddisfare una certa legge di spinta variando la geometria. Consideriamo un certo
endoreattore e ne costruiamo uno pi grande in similitudine geometrica (scale-up).
Indico con
la per e tuale della lu ghezza delle doreattore che modifico in similitudine geometrica
rispetto a quello di riferimento. Immaginiamo di utilizzare una scala del 200% cio scala 2:1.
La prima cosa che si nota che la pressione non cambia, in quanto dipende da un rapporto di aree:
Anche la velocit di regressione non varia tra i due endoreattori:
Per quanto riguarda lo spessore esso non sar costante: nel nostro esempio se si raddoppia la web
thickness raddoppia il tempo di combustione.
,
A he li pulso spe ifi o ri a e osta te:
La spinta
non rimane costante in quanto la sezione aumenta con , quindi se si raddoppia il
diametro la spinta quadruplica.

Li pulso totale

Se invece non posso operare in similitudine geometrica devo riferirmi alle geometrie principali, quelle di
grano frontale e di grano laterale, viste in precedenza. Inoltre devo rispettare alcuni vincoli legati alla
geometria:

Rapporto lunghezza-diametro

Il grano non occupa tutto il volume a disposizione, ma sfrutto solo una porzione del volume.
Li di e he des rive uesto aspetto il volu e loadi g fra tio , pari al rapporto del volu e del
propellente e il volume totale della camera:

Residuo: non possibile bruciare tutto il propellente, soprattutto con alcune geometrie, quindi con
residuo indico la quantit di propellente rimasto.
Costruzione. Posso trovare una geometria perfetta, ma che risulterebbe troppo costosa da
produrre.
U a volta ostruito il gra o deve essere i serito alli ter o della a era:
Il grano pu essere incollato (case-bonded grain)
Il grano viene bloccato meccanicamente (cartridge-loaded grain)

Consideriamo un grano side burning bidimensionale, cio o la stessa sezio e lu go lasse. Chia o:
superficie di combustione
avanzamento di
cio:
Consideriamo un foro circolare che si consuma
dove
il raggio del foro prima che inizi la combustione. Il grano sar progressivo e la
sezione aumenta come:
Tra ite uesto pro edi e to posso apire he levoluzio e di legata al termine

E possi ile reare u gra o regressivo fa e do ru iare il gra o dallester o:


in questo modo il grano regredisce con
. Utilizzando un grano che
regredis e alli ter o di u gra o he progredis e si pu, i teoria, realizzare
un grano neutro, ma le difficolt di realizzazione sono elevate.
Lo studio dellevoluzio e delle superfi i e delle for e
durante la combustione risulta piuttosto complesso e a
volte non facilmente prevedibile. Consideriamo il caso di una cuspide: in una cuspide
che brucia dalli ter o, le pareti ava zera o e la uspide s o pare. Dallaltra parte o
altre geometrie la cuspide pu essere creata.
A alizzia o ora levoluzio e del peri etro nel tempo considerando un caso in cui la superficie non abbia
discontinuit nella derivata prima. Immagino che lungo il perimetro la regressione sia uguale.

La golo

positivo i se so orario. Nel pu to A la golo egativo, el pu to B la golo positivo.


dove
il raggio di curvatura. Ma il raggio di curvatura sar
quindi
il perimetro sar dunque
Se considero un profilo chiuso di qualunque forma che non abbia discontinuit nella derivata prima:
Che coincide con il risultato ricavato in precedenza, relativo al grano circolare.
Per rendere un grano maggiormente progressivo posso aumentare il numero di fori.
Analizziamo cosa succede quando si introduce una discontinuit.

Quando il profilo si consumer il grano regredisce ovunque di e la pu ta si o su er. La golo indica


la golo di apertura della pu ta.
Il perimetro sar la somma dei contributi dovuti ai tratti continui AC e DB pi il tratto CD che contiene la
discontinuit che scompare:
Bisogna tenere conto inoltre che:
1)
2)
Il perimetro si pu riscrivere:

Decidendo la forma della punta posso modificare il grano, rendendolo anche regressivo.

In un grano con
-

punte si definiscono 6 parametri:

De ido la golo a disposizio e di ias u a pu ta

- Percentuale di angolo a disposizione della punta


- Apertura della punta
- Posso utilizzare dei grani gi consumati, lo spessore consumato viene indicato con
- Web thickness, indicata con o
- Raggio di riferimento
e indicato anche con
Oltre ad utilizzare un grano a sezione costante si possono impiegare dei grani rastremati, con tagli o fori
alli ter o. Nella Figura -17 sono riportati alcuni esempi tridimensionali.

Nella figura sottostante sono invece rappresentati alcune realizzazioni pratiche:

I ge ere se pre u a parte he adotta delle slot i ui so o prese ti olte pu te, per aumentare la
superficie di combustione a parit di raggio interno, in modo da garantire una spinta maggiore almeno nella
fase iniziale.

PROPELLENTI SOLIDI
Il ter i e propelle te solido pu essere utilizzato i tre o ezio i differe ti:
1. Un ingrediente utilizzato per fare il grano;
2. Il grano finale da rifinire (per esempio da fresare, verniciare etc.)
3. Il grano finale pronto da utilizzare
Il propellente solido pu essere classificato in diversi modi, noi ne utilizzeremo due principali:
1. Come si legano ossidante e combustibile
a. Se il legame tra ossidante e combustibile a livello atomico, il propellente detto
OMOGENEO;
b. Se il legame tra ossidante e combustibile a livello meccanico, il propellente detto
COMPOSTITO/ETEROGENEO;
2. Come si costruisce il grano
a. Tramite estrusione
b. Tramite formatura (cast)
Propellenti solidi omogenei
Indichiamo con base li gredie te pri ipale del propelle te:
Nitrocellulosa NC otte uta a partire dalla ellulosa utilizza do la ido itri o. E u a sosta za fi rosa.
Dove li di e legato dal fatto che la nitrocellulosa un prodotto naturale, quindi dipende dalla
sosta za aturale di parte za. E molto importante quanto
prese te alli ter o della ole ola.
La reazione comporta il disfacimento della molecola, in cui compaiono sostanze che agiranno da
ossidanti, come
e lossige o, e da o usti ili, o e lidroge o e il ar o io.
Alli ter o della stessa ole ola ho ui di sia ossida ti sia o usti ili, i uali reagis o o o appe a
la molecola si decompone. Nella realt si scopre che questa molecola fuel rich, cio gli atomi di
carbonio e di idrogeno sono sovrabbondanti rispetto a quelli di ossigeno.
Nitroglicerina NG un composto che non dipende da nessun parametro, ma anche in questo caso
costituita sia da sostanze ossidanti, sia da combustibili.
Nella nitroglicerina prevalgono, per, gli ossidanti.
Analizziamo come vengono utilizzate queste sostanze.
La nitrocellulosa
ha una natura fibrosa e risulta perci difficile da gestire. Per risolvere questo problema
si cerca di fluidificarla aggiungendo un additivo, detto plasticizzante.
o Utilizza do u plasti izza te i erte ho u propelle te si gola ase .
o Anche la nitroglicerina, che si trova allo stato liquido, pu essere usata come plasticizzante
e aggiu ta alla itro ellulosa. Il propelle te os otte uto vie e detto doppia ase .
Inoltre poich la nitrocellulosa fuel rich, mentre la nitroglicerina ricca di ossidanti, il
composto prevedr un rapporto di miscela ottimale, rappresentato in Figura12-5.
Al variare della concentrazione di nitroglicerina avr un impulso specifico massimo che si
attesta i tor o all % di NG. Il pro le a he uesta o e trazio e di itrogli eri a
troppo alta e renderebbe praticamente liquido il propellente. Ci si limita a valori pi bassi,
rinunciando al massimo di prestazioni, oppure si introducono altri ossidanti allo stato
solido.

Immaginiamo di avere delle particelle di ossidante solido (AP), oppure delle sostanze molto energetiche
(RDX), che aggiunte in una certa percentuale nel propellente doppia base, mi permettono di aumentare
nuovamente le prestazioni, come si vede in Figura12-6.

Propellenti solidi compositi o eterogenei


Questi propellenti si ottengono collegando meccanicamente sostanze solo ossidanti con sostanze solo
combustibili.
CMDB (dual base composite modified) i propellenti compositi permettono, come visto in Figura12-6, di
modificare i propellenti omogenei doppia base.
I principali propellenti compositi sono riassunti nella Tabella12-9:

Ossidanti. Gli ossidanti principalmente usati sono dei cristalli, 3 perclorati e 2 nitrati.
Gli ato i ossida ti so o lossige o e il loro, a i al u e sosta ze o pare del o usti ile o e
lidroge o. E i porta te valutare il o te uto di ossida te di ueste sosta ze: il per lorato di a
o io
ne contiene il 54.5%, mentre il nitrato di ammonio
ne contiene ben il 60%.
Tuttavia el itrato di a

o io he reagis e lidroge o pre de i

dellossige o he reagis e sotto for a

di
del 60% soltanto il 20% agisce effettivamente da ossidante.
Il perclorato di ammonio , invece fornisce molto pi ossidante con conseguenti prestazioni migliori.
Il perclorato di ammonio
du ue lossida te pri ipal e te utilizzato.
Esistono delle sostanze, dette nitrammine che contengono sia ossidanti sia combustibili. Un esempio
lRDX da ui si ottie e lesplosivo T4.
Nella tabella sottostante sono riportate le tipiche composizioni di alcuni propellenti:

Co usti ili. U o usti ile utilizzato lallu i io che brucia in modo molto efficiente in quanto il
suo ossido ha una bassa entalpia di formazione e fornisce una energia elevata quando viene bruciato
(temperature di fiamma elevate). Viene immesso nel propellente sotto forma di piccole particelle.
Per tenere insieme le diverse sostanze si utilizzano dei polimeri, i quali, contenendo carbonio e
idrogeno, svolgono anche il compito di combustibili.
Nella tabella 12-1 sono riportate le caratteristiche di alcuni propellenti solidi realmente utilizzati:

Prestazioni

Nella Figura12-3 sono riportate le prestazioni al variare delle concentrazioni e del tipo di ossidante.
La massa molare e la temperatura influiscono nelle prestazioni tramite la velocit caratteristica

Lo studio o parativo dellimpulso specifico conferma che il propellente migliore il perclorato di


ammonio, in quanto un buon ossidante.
In alcuni casi il propellente solido si forma utilizzando tre componenti (per esempio: perclorato di
ammonio + polimero (binder) + alluminio) e per studiarne le prestazioni si ricorre a diagrammi come quello
riportato in Figura12-4.

Og i pu to alli ter o del tria golo sar aratterizzato dalla per e tuale di o e trazio e dei tre
ingredienti.
Un altro parametro importante la densit, per poter al olare li pulso spe ifi o per de sit. I
particolare sono interessato ad utilizzare propellenti ad alta densit.

ESOREATTORI
SPINTA NETTA STANDARD E RESISTENZA ADDIZIONALE
Nel caso degli esoreattori diventa pi complicato definire la spinta, in quanto coinvolto anche un flusso di
aria che circonda il motore. Consideriamo il flusso che passa in prossimit del motore e che lambisce il
pilone del motore; il motore regolato e il flusso esterno non sar sempre lo stesso.
Si stabilisce un limite, entro il quale il costruttore del motore, considerando gli elementi di sua competenza,
definir la spinta. Eventuali contributi alla spinta di elementi esterni al limite fissato (per esempio come
viene realizzata la carenatura) saranno in seguito considerati dal costruttore del velivolo.
Quindi, per permettere uno studio separato delle prestazioni del velivolo e di quelle del propulsore, si
introduce una opportuna separazione dei contributi di spinta e resistenza da conteggiare (book-keeping
system), con una chiara definizione delle interfacce, cercando di pianificare i test sperimentali per ridurre i
costi, tenendo conto delle limitazioni delle tecniche sperimentali e teoriche.

Negli endoreattori era molto pi semplice calcolare la spinta in quanto dovevo


considerare il solo flusso uscente.

Ri hia ia o lespressio e della strea


e della DINALPIA

for e

da cui:

Negli esoreattori per costruire un indice di prestazione del motore si definisce la spinta netta standard.
Consideriamo il caso monodimensionale con un unico flusso entrante e un
unico flusso uscente.
Per ua to riguarda lus ita, la strea for e vie e detta spi ta lorda:

e coincide con la spinta calcolata per gli


endoreattori. Tuttavia ora abbiamo anche un flusso in entrata e quindi una
cio la spinta esercitata
. Chiamiamo spinta interna
stream for e di gresso
dalla parte interna del motore che agisce sulle pareti dello stesso.
La spinta interna non tiene conto del contributo dovuto al flusso esterno, inoltre la strea for e di gresso
non facile da calcolare poich dipende dalle condizioni di volo.

Si preferisce prendere come riferimento la sezione 0 indisturbata a monte. La spinta:


essa viene
detta resistenza addizionale o spinta pre-ingresso ed pari a:
esercitata sulle pareti virtuali che precedono la sezione di ingresso. La resistenza addizionale sempre
positiva. Dimostriamolo per i due casi riportati in figura.
Il tubo di flusso pu essere:
Divergente, nel qual caso la pressione aumenta (rifiuto subsonico); il flusso si
allarga, rallenta e la pressione aumenta
La forza esercitata

sicuramente positiva.

Convergente, dove la pressione diminuisce e

. Anche in questo caso

sicuramente positiva in quanto le componenti della


pressione sono concordi con il verso positivo della spinta.
La spinta netta standard dunque:
Questa spinta definita in modo arbitrario in quanto usiamo pressioni relative per tenere conto
dellester o, poi h tras uro il o tri uto di ua tit di oto dato dal propelle te e poi h il o tri uto
alla spinta pu essere recuperato, cio che la resistenza addizionale una spinta vera che si esercita sulla
carenatura esterna del motore.
Esprimiamo la spinta netta standard in maniera estesa:

Consideriamo ora la superficie di controllo rappresentata nella figura seguente:

Tale superficie attraversata dal flusso che passa internamente al propulsore e dal flusso convogliato dal
generico tubo di flusso .
La superficie di controllo coinvolge la carenatura fino a una sezione c, dove la pressione torna pari a .
In entrata ho una portata alla velocit , che esce alla velocit
con la pressione
Se il flusso reversibile, nella sezione c la velocit sar pari a .

La spinta pu essere calcolata come la sommatoria delle stream force in uscita meno la sommatoria delle
stream force in ingresso:

uscita presente anche la

in ingresso presente anche la


Oltre alla
in quanto cambiata la superficie di controllo.

e oltre alla

in

allora
Tuttavia sulla sezione c le condizioni sono pari a quelle sulla sezione 0 quindi:
ottengo nuovamente:
Questa forza eser itata sulle superfi i reali o pre de ti li ter o del propulsore e parte della
carenatura, nonch il tubo di flusso . Tuttavia si pu scegliere cos lontana dal propulsore da poter
ridurre a valori piccoli a piacere la differenza
, annullando di fatto il contributo di forze su .
Possiamo dunque affermare che la are atura, dal ordo datta o fi o a dove
, fornisce un
contributo positivo alla spinta. Ci vero se il flusso reversibile.
Se nel volo subsonico il flusso esterno non molto distante dalle condizioni di reversibilit, non si pu dire
la stessa cosa nel volo supersonico a causa della prese za delle o de durto. Nel volo superso i o du ue
preferibile ridurre la resistenza addizionale.
Un problema degli esoreattori, rispetto agli endoreattori, che devono essere pesantemente regolati
poich devono lavorare in ambienti diversi in condizioni diverse. Per facilitare la regolazione una soluzione
poteva essere quella di utilizzare un motore con due alberi, mentre altri proposero di utilizzare un solo
albero e di variare la geometria del compressore tramite statori a geometria variabile. Ci sono casi in cui le
due soluzioni sono accorpate utilizzando motori con due alberi e compressori a geometria variabile.
CLASSIFICAZIONE DEI PROPULSORI
La prima distinzione riguarda le due principali tipologie realizzative:
Motore alternativo accoppiato ad u eli a; uesta soluzio e effi a e i u a po di velo it li itato
a valori relativamente bassi (
).
Propulsori che si basano su una turbina a gas.
Me tre leli a gestis e gra di ua tit daria, il tur ogetto gestis e pi ole
portate accelerandole molto.
Il sistema propulsivo a turbine a gas basato su un cuore, chiamato generatore
di gas, he la alogo del otore alter ativo ( o pri o-brucio-espando),
soltanto che il ciclo delle turbine a gas realizzato in maniera continua. Un
vantaggio dei motori alternativi quello di essere pi piccoli e vengono ancora
impiegati quando non si necessitano potenze molto elevate.
Tuttavia, il rapporto potenza-peso sar nettamente favorevole per i sistemi propulsivi basati su turbine a
gas.
Il gas caldo in pressione che esce dalla camera di combustione pu essere usato per:
Generare potenza attraverso una turbina, nel qual caso parleremo di turboalbero;
Produrre spinta accelerando il gas in un ugello, e parleremo di turbogetto;
Entrambi e allora parleremo di turbofan, turboprop o propfan.

Turbogetto
Al generatore di gas vie e aggiu ta u a presa daria e u ugello ed eve tual e te u post o ustore.
Le prese daria so o di for a diversa a se o da he sia o su so i he o superso i he, e tre gli ugelli
possono essere convergenti, divergenti o anche a spina. Il postcombustore pu essere posto a valle del gas
generator.

I turbogetti hanno rendimenti propulsivi molto bassi, quindi ci si spost verso soluzioni differenti che
permettono di estrarre della potenza prima di accelerare il flusso, coinvolgendo portate maggiori.

La tur i a a gas for is e pote za a u eli a (tur oprop o a u eli a i tu ata he hia ia o fa (tur ofa .

Rispetto al turbogetto queste soluzioni consumano di meno ma sono pi rumorosi e sono convenienti
rispetto ai motori alternativi per potenze elevate.

Prestazioni a progetto
Indicando con la spinta netta standard e con
prestazioni on design:

la potenza, chiamiamo spinta specifica rispetto alle

dove la portata daria i i gresso el

otore. La spi ta spe ifi a for is e

u i di azio e sulle di e sio i del propulsore, poi h le di e sio i dipe do o dalla ua tit di aria
ingerita.
Nei motori come il turbofan sono presenti due flussi: una portata
che passa nel cuore (portata calda ) e una portata che passa
soltanto nel fan (portata fredda ).
Introduco il by-pass ratio:

Allau e tare del BPR il o su o diminuisce, come si vede nella


figura in basso.
La spinta specifica riferita al flusso freddo:
La spinta specifica riferita al flusso caldo:

fornisce invece una indicazione relativa al consumo.

Il consumo specifico della spinta (Thrust Specific Fuel Consumption)


portata di combustibile; chiamando

[ ] dove

la

il rapporto tra la portata di aria calda del flusso caldo e la

portata di combustibile, e andando a sostituire ottengo:


Maggiore la quantit di aria che riesco a coinvolgere, minore sar il consumo.

Alcuni motori, come il turboalbero, forniscono essenzialmente potenza, mentre altri motori, come il
turboprop, forniscono in parte spinta e in parte potenza. Per valutare le prestazioni di questi tipi di motori
introduco la potenza specifica

cio una spinta per unit di portata. Questo parametro fornisce delle

indicazioni sulle dimensioni.


In analogia a quanto visto in precedenza avr un consumo specifico della potenza (Brake Specific Fuel
Consumption)

Posso avere u a spi ta he avvie e tra ite leli a


o una spinta fornita tramite
un ugello , o entrambe:
Oppure, posso descrivere le prestazioni in termini di potenza equivalente:
I uesti otori il o tri uto pi rileva te uello delleli a, ui di si preferis e parlare i ter i i di
potenza equivalente. A questo punto ho, per bisogno di tradurre in potenza ottenuta
una
spi ta dellugello . Si ipotizza che questa spi ta dellugello sia otte uta tra ite u eli a
analoga (per spingente) a quella realmente impiegata.
Ci so o due odi possi ili di espri ere la prestazio e delleli a:
Se la velocit di volo diversa da zero
, la pote za relativa allugello si pu scrivere come:
dove

il re di e to delleli a:

Se invece la velocit di volo nulla

o possi ile defi ire u re di e to delleli a. I

caso ci si riferisce al rapporto potenza-spi ta delleli a (o spi ta-potenza)

uesto

e posso scrivere la

pote za relativa allugello o e:


In questo modo riesco a trattare questo motore come se fosse un turboalbero, dotato di una potenza
equivalente.
Costo della spinta
La spinta netta standard

con

Questa espressione accettabile per un motore che abbia un solo flusso entrante e un solo flusso uscente.
Poi h la portata di o usti ile pi ola rispetto alla portata daria utilizzata
, assumiamo che

. Ipotizzia o, i oltre he lugello sia adattato


.
Lespressio e della spi ta etta sta dard si se plifi a otevol e te:

Per aumentare la spinta risulta preferibile aumentare anzich ; vogliamo inoltre che sia
Abbia o visto, el aso delleli a, le pro le ati he relative ad avere u a pote za he dipe de dalla

perda significato quando la velocit nulla. Per

velocit di volo e di come il rendimento

quantificare ci che si ottiene dal motore anche a velocit nulla, si introduce la potenza cinetica del getto:

Poich, come abbiamo visto, trascuriamo la differenza tra portata in uscita e portata in ingresso (

Questa espressione ci permette di evidenziare una caratteristica peculiare degli esoreattori, cio la
dipendenza dalla velocit di volo.
Assumiamo che la spinta sia data, devo fornire una certa potenza cinetica che pago in termini di consumo;
sarebbe, perci, preferibile avere una potenza cinetica piccola. La dipendenza da rilevante in quanto
allau e tare della velo it di volo, la pote za i eti a au e ta e ui di il o su o res e.
Alli ter o di
presente anche una dipendenza da , quindi per rendere piccola la potenza cinetica si
potrebbe pensare di ridurre anche
. Tuttavia la velo it dellaria i us ita legata a he alla spi ta
tramite la relazione

e dunque voglio
Si sceglie quindi una
pi bassa possibile che rispetti il limite sopra citato. Allora per aumentare la spinta
si preferisce aumentare la portata .

Rendimento termico

Partiamo da una potenza chimica che viene trasformata in una potenza termica attraverso uno studio
ter odi a i o e se leffetto utile o u a pote za, e s u a spi ta, do ia o a alizzare o e la
capacit a livello di potenza pu essere trasformata in energia cinetica e quindi in spinta.
Dividendo la potenza cinetica per la potenza chimica ottengo il rendimento termico:
dove

il potere calorifico del combustibile utilizzato

Posso evidenziare il legame tra consumo specifico

e rendimento termico:

Queste espressioni ci permettono di fare alcune considerazioni: maggiore sar la velocit di volo maggiore
sar il o su o e allau e tare della velo it di us ita au e ter a he il o su o.
dipe de dallar hitettura del

La velocit in uscita
E possi ile ri avare u

o su o

otore e i fluir a he sul valore di

i i o teori o, he si ha ua do

Rendimento propulsivo
U velivolo i
oto vede laria he pro ede verso di s alla velo it di volo
alla velocit .

La spinta, come abbiamo visto, pari a

e vale

ed espelle dellaria dai

sommata alla potenza propulsiva:

. La potenza dissipata invece

Definisco il rendimento propulsivo come il rapporto tra la potenza propulsiva

otori

e la potenza dissipata

Questo indice tiene conto soltanto delle perdite cinetiche, non di quelle chimiche o energetiche.

ma come abbiamo gi visto, nel nostro caso

e sostitue do le uazio e della spi ta

Il denominatore pu anche essere scritto:

quindi:

potenza cinetica pi la potenza cinetica legata al flusso di combustibile.


Il rendimento propulsivo pu dunque anche essere scritto nella forma:

quindi:

si ottiene:

ma

Il denominatore dunque la

lespressio e del

Nel caso di esoreattore puro (

rendimento propulsivo si semplifica:

con

.
Nella figura a fianco si vede che le dimensioni sono legate alla
spinta specifica

e che a un rendimento

elevato corrisponde una spinta specifica bassa e viceversa.


Bisogner dunque trovare il giusto compromesso.

Nel caso di endoreattore puro (

Rendimento globale

Il rendimento globale dato dalla relazione

Si ricorda che queste espressioni sono state trovate assumendo di avere un solo flusso entrante e un solo
flusso uscente, che la portata di combustibile sia trascurabile
e quindi
. Infine si assunto
he lugello fosse adattato
Studio dei cicli termodinamici
Nel caso degli esoreattori opportuno svolgere una stima di ci che avviene a livello termodinamico.
Qua do si parla di i lo ter odi a i o, a partire dalla ie te i ui i trovo, i ase al fluido he utilizzo,
in base alle efficienze del processo e altri parametri di progetto calcolo le prestazioni in termini di lavoro e
rendimento.
Qua do parlo di propulsori si tie e o to della ie te e del fluido i piegato a a he delle o dizio i di
volo e altre figure di erito (re di e ti dei o po e ti e le prestazio i so o ri avate i ter i i di
spinta specifica, potenza specifica, consumo specifico etc.
I due linguaggi sono comunque collegati e lo studio pu avvenire a livello di ciclo per poi tradurre i risultati
a livello di prestazioni.
Ciclo di Carnot
Il miglior uso del calore quello che avviene tramite il ciclo di Carnot. Il ciclo consiste in due trasformazioni
adiabatiche e in due trasformazioni isoterme. Il rendimento del ciclo di Carnot il massimo rendimento che
ideal e te si pu otte ere ua do si utilizza delle ergia ter i a.

Ciclo Joule Brayton


A livello ideale il ciclo che viene
utilizzato nel nostro caso.
Il rendimento ideale fa riferimento a
una temperatura fine compressione che
pi bassa della temperatura massima
usata invece nel ciclo di Carnot. Il
rendimento risulta dunque minore
rispetto a quello del caso precedente

Cicli reali
Nella realt si ha a he fare o delle perdite legate alli piego di fluidi e o po e ti reali.

Dopo aver analizzato il ciclo termodinamico necessario tradurre i risultati al livello del motore. La tabella
seguente aiuta a correlare ci che avviene nel ciclo e ci che avviene nel motore.

Bisogner anche analizzare i componenti che eseguono le diverse trasformazioni:

Il potere calorifico tipico dei combustibili che utilizziamo circa


Tuttavia nella figura seguente si pu notare come ci siano molte perdite dovute a diversi fattori e che solo
u a parte delle ergia o plessiva si tradu a i pote za utile.

Se i parametri di progetto sono


rendimento

si vede che il lavoro ha dei massimi a

e gli indici di prestazione sono il lavoro

e il

pi bassi rispetto ai massimi del rendimento.

A parit di calore fornito la perdita legata al rapporto fra calore fornito e calore ceduto diminuisce
allau e tare della te peratura.

PRESE DARIA (INLET/INTAKE)


Il o pito della presa daria di fare da i terfa ia tra la ie te e il pri o o po e te del otore.
I compressori attuali riescono a gestire efficientemente un Mach intorno a 0,5 mentre a monte di un
o ustore il Ma h sar ir a , . Il flusso alli ter o di u o ustore pu essere poi s aldato e ui di
accelerare fino a Mach pari a 1.
Se volo veloce la presa dovr rallentare il flusso mentre se la velocit di volo bassa non dovr intervenire
in maniera cos significativa sulla velocit del flusso. Usare prese a geometria variabile costoso ed una
soluzione adottata solo quando necessario.
Il componente che vive in un range di velocit relativamente ristretto si trova dunque ad interfacciare
la ie te, i ui le o dizio i posso o variare se si il e te, o il otore.
Le prese daria su so i he, fo da e tal e te a geo etria fissa, so o a asta za diverse dalle prese
daria superso i he.
Costruiamo dei parametri per capire il comportamento della presa.
Chiamiamo la condizione indisturbata a monte, la sezio e di gresso,
considerando due situazioni diverse:

lus ita della presa e iniziamo

1. Rifiuto,

in cui il Mach di volo maggiore del Mach richiesto dal


componente.
Il flusso subsonico rallenta isoentropicamente
fino alla sezione , comprimendosi. Una volta
alli ter o della presa daria so o prese ti delle perdite dovute agli attriti
di parete, la compressione procede da a .
La presa adiabatica quindi la temperatura totale costante
A causa delle perdite tuttavia
Per semplificare la trattazione di quello che avviene, consideriamo che
alli ter o della presa la trasfor azio e pro eda dal pu to al punto ,
come mostrato nella figura sottostante.

2. Come secondo caso si considera una situazione particolare di richiamo


,
quando
cio quando il velivolo fermo. Questa situazione limite corrisponde
alla velocit minima che posso avere.
In questo caso la temperatura totale della situazione
indisturbata pari alla temperatura statica:
Esternamente il flusso accelera ed espande (da 0 ad ) isoentropicamente,
e tre ua do arriva sulla sezio e di gresso , il flusso rallenta e si
ricomprime fino alla sezione 1.

Consideriamo ora il diagramma riportato a fianco. Il tratto

indica il

processo isoentropico ideale di riferimento.


un processo
isoentropico che porta alla stessa pressione totale
che ottengo nel caso
reale. Il tratto
relativo alla compressione di un flusso pi caldo
rispetto al caso .
Vediamo ora gli indici che si introducono per valutare la bont della presa.
per il quale sono preferibili valori

Il primo indice che si introduce

alti. Tuttavia
un indice che pu trarre in inganno, dal momento che pu essere grande anche quando
la presa lavora male.
Per esempio nel caso in cui

questo numero pu anche essere un

si ha

numero abbastanza alto (almeno per Mach non troppo alti), anche se la presa lavora male poich scalda il
flusso, rallentandolo, ma mantenendolo alla stessa pressione.
Dal momento che non risulta sempre soddisfacente si cercando altri indici.
Se considero una presa ideale, per avere
la presa dovrebbe realizzare soltanto una parte (tratto )
delli tero salto di pressio e a disposizio e (tratto ). Si parla di:

Efficienza adiabatica

In alternativa si pu considerare che la velocit che si pu ottenere espandendo tra


e (tratto )
soltanto una parte della velocit che si pu ottenere espandendo tra e 0 (tratto ). Si ha quindi:

Efficienza cinetica
(

Espli itia o leffi ie za adia ati a:

ma in una trasformazione isoentropica i salti di

temperatura possono essere trasformati in salti di pressione:

)
)

e andando a sostituire trovo il legame tra

Ma

Nella presa he aveva o o siderato ellese pio pre ede te, i ui


si avrebbe
leffi ie za adia ati a espri e olto eglio la ualit della presa daria utilizzata.
Vedia o ora o e leffi ie za adia ati a e leffi ie za i eti a risulti o ollegate:
ma

, per cui

quindi:

Ma il salto B e il salto C avvengono tra le stesse isobare, quindi saranno caratterizzati dal medesimo

rapporto di espansione.

Leffi ie za i eti a si pu du

Ma:

ue s rivere o e:

Prese daria superso i he


Le prese daria che verranno esaminate possono essere classificate come:
o Prese a compressione esterna
o Prese a compressione interna
o Prese a compressione mista
Si analizzer il funzionamento a progetto (on design) e fuori progetto (off design).
Per des rivere il fu zio a e to di ueste prese daria sfruttere o gli i di i ri avati i pre ede za e il
coefficiente di portata, definito come il rapporto tra la portata reale e la portata ideale (o di riferimento):

La portata ideale o di riferi e to la portata he pu essere gestita dalla presa daria ellipotesi he il
flusso arrivi i distur ato fi o alla sezio e di gresso:
Di conseguenza la portata ideale pu essere espressa come:
dove la velocit di volo.
La portata reale viene invece scritta facendo riferimento alle condizioni a monte e alla sezione di cattura
Il coefficiente di portata sar:

se richiamo

se rifiuto
In un flusso supersonico non posso avere
, bens il massimo che si pu avere
(posso
rifiutare ma non posso richiamare).
In generale le prese supersoniche hanno a che fare con componenti del motore che necessitano di flussi
subsonici.
Presa tipo Pitot, a compressione esterna (normal shock inlet)
E u a presa he utilizza o e ezzo di o pressio e u urto retto
(ove e essario . Questa presa u se pli e diverge te o u la ro
aguzzo .
Analizziamo per prima cosa la condizione di design.
A progetto questa presa vola supersonica e il flusso deve arrivare alla
sezione 1 subsonico con un
.
Quando lurto retto si trova esatta e te sulla sezio e di gresso della presa daria si parla di
funzionamento critico. In questo caso il tubo di flusso arriva dritto sulla sezione , ma allora
e
quindi:

Nella situazione considerata larea di attura del flusso e tra te esatta e te pari alla sezio e di gresso.
Inoltre, cos facendo, la resistenza addizionale non sarebbe presente

in quanto si

ha
.
A livello di prestazio i e essario al olare la perdita dovuta allurto. Li di e
pressione totale dovuta allurto retto:
Si ricorda che il Mach a valle di un urto retto:

sar legato alla perdita di

A progetto stabilisco
e sapendo che la presa progettata per volare a un certo Mach
di volo
posso calcolare .
Ci sar u flusso he si o pri e, alli ter o della presa, i
odo isoe tropi o:
.
Inoltre il flusso adiabatico quindi
.
Uso la conservazione della portata per ricavare le dimensioni della presa:

Quando si utilizza la conservazione della portata sfruttando la relazione

opportuno

sottoli eare he i og i aso si o sidera u a presa daria he lavora i modo adiabatico. Per questo motivo
la conservazione della portata pu essere semplificata e scritta nella forma:

Studiamo ora la presa fuori progetto (off-design).


In questo caso la geometria della presa assegnata (
nota) e analizziamo cosa
su ede ua do varia il Ma h di volo o ua do varia la portata daria ri hiesta a valle
della presa daria ( ui di ua do varia ), cio quando varia la manetta.
Variazione della manetta
Il motore decide . Supponiamo di volare al Mach di progetto
e di variare .
diminuisce.
Presa la sezione 1 a geometria fissa come riferimento, nel caso di funzionamento critico (analizzato in
precedenza),
,
e sulla sezio e di gresso il Ma h pari al Ma h a valle .
Quando il motore richiede un
minore significa che sulla sezione 1 richiesta una portata corretta
minore rispetto al caso critico.
Inoltre se
diminuisce, rispetto al funzionamento critico,
diminuisce e diventa minore del Mach a valle
dellurto
.
La o pressio e i izier pri a della sezio e di gresso, i
odo he il flusso ralle ti. Per h i sia u a
o pressio e a ora pri a della sezio e di gresso lurto dovr spostarsi verso lester o.
Pri a della sezio e di gresso du ue prese te u a zo a di rifiuto, dove il flusso su so i o vie e
rallentato e compresso.
Dal momento che si ha una condizione di rifiuto possiamo affermare che sar
. Come si vede nella
figura sopra
.

In questo caso si parla di funzionamento subcritico.


Lurto he si verifica nel caso subcritico presenta la stessa
intensit di quello del caso critico, dunque
non varia rispetto
alla situazione precedente, cos come , mentre
diminuisce.
La situazio e di fu zio a e to su riti o lu i o aso i ui
presente la resiste za addizio ale, i oltre ta to pi lurto si sposta
verso lester o, ta to pi la resiste za addizio ale au e ta.
Quindi per non avere una
troppo elevata si preferisce che
lo da durto o si sposti troppo verso lester o.

aumenta
Si ricorda che il Mach di volo non cambia rispetto alla condizione di progetto
mentre
consideriamo ora la situazione in cui
.
Quando abbiamo analizzato il funzionamento critico si detto che la presa supersonica pu rifiutare ma
non pu richiamare portata. Di conseguenza il tubo di flusso non pu richiamare una portata pi grande
rispetto a quella definita a progetto.
La portata sar dunque

Poich la presa funziona in modo adiabatico si era visto che il termine


.
La portata corretta
aumenta, la geometria rimane costante, quindi
diminuisce: il Ma h a o te dellurto dovr essere aggiore rispetto a uello he si
aveva nel caso critico, quindi il flusso supersonico dovr accelerare per un tratto
maggiore (e ci avviene se il flusso supersonico passa in un divergente, cio la presa
daria e allora lo da durto si prese ter alli ter o della presa.
In questo caso si parla di funzionamento supercritico.
Pi aumento
pi lo da durto pro eder verso li ter o, a he se lurto o vie e ai fatto avvi i are
troppo alla sezione 1 per evitare fastidiose problematiche relative alla distorsione del flusso.
La portata sulla sezio e di gresso pari a uella del flusso i distur ato ui di
non varia rispetto al caso
critico, mentre dal momento che
diminuisce anche diminuisce rispetto al funzionamento critico.
Il diagramma riportato in precedenza pu dunque essere completato:

Riassu e do il pu to igliore per il fu zio a e to della presa il pu to riti o, ua do lurto avvie e


sulla bocca con la minima perdita e coinvolgendo la massima portata possibile. Quando
, nel caso
subcritico, si presenta la resistenza addizionale e le perdite aumentano in tal senso. Quando invece la
pressione totale
di i uis e, aso super riti o, la presa lavora peggio dal pu to di vista dell .
Variazione del Mach di volo
Qualitativamente i vari tipi di funzionamento (critico, subcritico o supercritico) non varieranno in maniera
significativa ma se il Mach aumenta, le perdite saranno maggiori ed diminuisce.

Nella figura sottosta te riportato la da e to di

Per

si vede o e l

in funzionamento critico, al variare di

di i uis a allau e tare del Ma h di volo.

Tuttavia anche nel caso subsonico,


, si vede che diminuisce, questa volta al diminuire del Mach di
volo: ci dovuto alla presenza del labbro aguzzo, che in campo subsonico lavora male. Cerchiamo di
stimare le perdite dovute alla presenza del labbro aguzzo.
Le condizioni peggiori si presentano quando si ha richiamo di portata.
Immaginiamo di essere in volo subsonico e di richiamare molta portata
alli ter o della presa di Pitot. Assumiamo inoltre che nella sezione 1 si arrivi in
ogni caso a
. Schematizziamo la situazione riportata a lato in una
situazione pi semplice:
Creo una superficie di controllo che parte da una sezione indisturbata a
o te e ter i a i u a sezio e allinterno della presa. Il richiamo genera
una zona di depressione, mentre avvicinandomi al punto di arresto si ha
una ricompressione.
La resistenza addizionale nel modello considerato sar nulla, poich il
flusso alli ter o o si ura e te reversi ile. Allester o tuttavia il flusso pu essere o siderato
reversibile, ma la forza che si esercita sul condotto considerato nulla: questa forza non altro che la
resistenza addizionale che sar dunque nulla anche in questa zona.
Dal caso particolare considerato si vogliono ricavare delle relazioni pi generali e mostrare che possibile
stimare la perdita di pressione totale in una presa simile e che questa perdita sar funzione di:
(
)
- Mach di volo
- Mach in una sezione di riferimento dove ter i a la separazio e ( o pi la sezio e di gresso reale
a u a sezio e di gresso virtuale
- Resistenza addizionale adimensionale
La resistenza addizionale
e andando a sostituire
]
[
lespressio e della di alpia si ha:
)
(
Dividendo per la pressione ambiente
adimensionale:

e la sezione di riferimento
(

si ottiene la resistenza addizionale

Per tradurre il rapporto di aree in rapporto di pressioni e di Mach parto dalla definizione di portata:

Inoltre

quindi

ma

quindi:

Riscrivo il denominatore introducendo la temperatura totale:

Nel flusso la portata si mantiene costante, inoltre anche


a:

Se chiamo

, allora la sezione

risulta proporzionale

il rapporto tra le aree si pu scrivere come:

A da do a sostituire ellespressio e della resiste za addizio ale adi e sio ale si ottie e:
(

Grazie a queste relazioni posso effettivamente esprimere

come funzione dei soli parametri

Da questa relazione si pu verificare che la condizione peggiore, per ui si ha l


In altre parole

minimo quella per cui:

minimo quando sono fermo e il motore viene portato al massimo. Si pu ricavare:

Lespressio e otte uta prese ta u a a alogia o i flussi di Rayleigh, in particolare quando il flusso fermo
viene scaldato fino alla condizione sonica.
Presa con rampa piana prominente, a compressione esterna
Quando la velocit di volo aumenta la presa tipo Pitot che si basa sulla
compressione attraverso un urto retto comporta perdite che non sono pi
accettabili. La soluzione di utilizzare una rampa che permetta di
o pri ere gradual e te il flusso: i uesto odo si suddivide lurto retto
in tanti urti pi piccoli. Il problema che questa presa funziona bene sono a
un Mach di volo ben preciso e appena
varia questa presa funziona male. Inoltre il flusso in questo caso
non arriva assialmente.
Lidea pu o u ue essere sfruttata e si de ide di realizzare u a presa in cui si abbiano un urto obliquo e
un urto retto, al posto dellu i o urto retto tipi o della presa tipo Pitot.
Questa soluzione ottenuta tramite una rampa prominente che crea una precompressione:

Una compressione attraverso due urti risulta meno dissipativa rispetto a una compressione che avviene
attraverso un solo urto.

Soffermiamoci sullo studio della rampa prominente piana, con compressione esterna, e analizziamone i
parametri di progetto.
La sezione minima di ingresso
la sezio e di i gresso fisi o alli ter o della presa, mentre
la
sezio e di gresso di riferi e to ( uella he avre e la presa di Pitot lassi a .
la sezio e dus ita.
La golo
isura li li azio e della ra pa e tre la lu ghezza misura la porzio e di ra pa allester o
della presa.

Analizziamo la presa nelle condizioni di progetto.


I dati on design sono il Mach di volo
e il Mach di uscita dalla presa
. Si cerca inoltre di
progettare una presa con un coefficiente di portata
prossimo a 1.
Si stabilisce un
di progetto he rapprese ta li li azio e he dovre e avere lurto affi h la presa
riesca a convogliare pi fluido possibile al suo interno: per questa situazione di avrebbe
e quindi
in teoria si avrebbe
.

In realt gli urti possono interferire con lo strato limite che entra nella presa e creare dei disturbi: a
progetto si preferisce allora avere un urto leggermente staccato, inclinato di
e in tal modo si ha
comunque
. Indichiamo con O.. (o li ue sho k lurto o li uo e o N.. ( or al sho k lurto
normale.

La pri a osa su ui si deve dis utere a progetto li li azio e della rampa.


A livello di prestazioni, le perdite si rifletto o alli ter o
come la perdita legata
allurto o li uo e uella legata allurto retto:
E possi ile verifi are he ualu ue sia il valore del Ma h di volo di desig
esiste un unico valore di che rende massimo
(cio un unico valore di che
minimizza la perdita):
dove il numero di rampe
A fissato
, in condizioni di design, si pu diagrammare al variare di :

La curva con
relativa alla presa tipo Pitot, i ui lurto retto for is e u a perdita di pressione totale.
Allau e tare del u ero di ra pe la urva si alza. La li ea tratteggiata rapprese ta u re uisito tipi o per
i costruttori di prese.
Una volta ricavato
si posso o ri avare le propriet dellaria i i gresso ella presa.
Si pu ricavare la pressione totale in ingresso mentre la temperatura totale sar pari a quella a monte visto
che il fluido adiabatico; nota la portata posso dimensionare la presa, in particolare si pu ricavare la
sezione minima di passaggio:

Immaginiamo di avere una situazione come quella


riportata nella figura sottostante. In questo caso
non sar esattamente pari a 1 e
sar
piuttosto diversa da
. Per ovviare a questo
problema senza cambiare
si pu spostare la
ra pa verso li ter o della presa. U para etro
importante dunque la porzione di rampa che
sporge verso lester o e he i di o o .
Dal momento che si sta considerando una
geometria piana, una generica area pu essere
s ritta o e il rapporto tra laltezza
e la
Di o segue za larea di riferi e to:

profondit :
Posso anche scrivere:
Sostituendo
alli terno della relazione
trovo:
A da do a sostituire uestulti a relazio e alli ter o dellespressio e:

Si ricava:

Quindi:

Ma
Il coefficiente di portata:
Se a progetto stabilisco

, fissata

e imponendo

posso ricavare .

Analizziamo ora la situazione fuori progetto (off design).


Al variare del Mach di volo e del funzionamento del motore dovrei cambiare la geometria ( ed ) per
avere il massimo
ed il massimo . In teoria sarebbe opportuno impiegare delle prese a geometria
variabile, le quali risultano tuttavia pesanti e costose.
Limitiamoci dunque a studiare le prese a geometria fissa, prima nel caso in cui
e si varia , cio
quando si varia la manetta o
e in secondo luogo quando varia il Mach di volo .
Variazione della manetta con
La presa che stiamo analizzando costituita essenzialmente da una rampa e da una presa di Pitot;
uestulti o ele e to, i particolare, funzioner come nei casi analizzati in precedenza, cio in campo
critico, subcritico e supercritico.
Variare
significa variare
e di conseguenza cambier anche la portata corretta
.
Come abbiamo visto, la portata sar proporzionale a
. Considerando che la temperatura
totale non varia poich la presa pu considerarsi adiabatica e che la sezione
costante, si pu scrivere:

A progetto saremo nelle condizioni di funzionamento critico, riportate nella figura sottostante:

Come si vede dalla figura

Immaginiamo ora di richiedere una portata corretta


caso a progetto.

Dalla relazione

maggiore:

dovr essere maggiore del

si vede che per aumentare la portata corretta si pu aumentare la portata o

diminuire la pressione totale


nella sezione 1. Tuttavia non possibile aumentare poich in un flusso
supersonico non possibile richiamare una portata maggiore di quella del caso critico.
Non resta che diminuire la pressione totale . Se il flusso entra supersonico nella presa passer, per un
certo tratto, attraverso un divergente: ma un flusso supersonico che passa in un divergente accelera.
Quando alli ter o della presa si manifester un urto retto la pressione totale
risuter minore rispetto a
quella del caso critico. Anche allora, diminuisce rispetto al caso
critico.
Il tubo di flusso non cambia, quindi
ma
lurto posizio ato alli ter o della presa.
In questo caso si parla di funzionamento supercritico.
Riassumendo, quando richiedo
maggiore o equivalentemente
una portata corretta
maggiore, si ha che
,
e
.
diminuisce, o richiedo una portata corretta
minore
La diminuzione della portata corretta viene risolta o u urto retto he si sposta verso lester o i
odo
he i sia u rifiuto pri a della sezio e di gresso. A valle dellurto retto il flusso sar su so i o e il fluido
che attraversa il divergente costretto a rallentare.
Una porzione di fluido che nel caso critico sarebbe entrata in questo caso viene rifiutata:
La forza degli urti non cambiata rispetto al caso critico, ma ha solo cambiato posizione:
In questo caso si parla di funzionamento subcritico.

Queste prese presentano un fenomeno di instabilit in funzionamento subcritico.


La presenza della rampa devia il flusso con un angolo . A valle degli urti la pressione statica sar uguale,
mentre la pressione totale
del flusso che attraversa un solo urto sar pi bassa di quella della zona
inferiore, dove il flusso stato compresso attraverso due urti. Il flusso sottostante pi veloce di quello
sopra: i due flussi sono separati da una slip line. Quando il flusso
incontra il labbro aguzzo si genera uno strato vorticoso che disturba
lo strato li ite alli ter o della presa he si separa e lo a i parte
la sezio e di gresso. La sezio e di gresso si restri ge e lurto si
sposta verso lester o (dalla posizio e alla posizio e ; lo strato
limite si riattacca e il flusso passa continuamente tra la situazione 1
alla situazione 2. Questo fenomeno anche detto buzzing.

Nella figura sottostante sono riportati un esempio di funzionamento critico e un esempio di funzionamento
supercritico a
.

Variazione del Mach di volo


Considerando una presa a geometria fissa ( ed fissi), non cambier nulla in riferimento al funzionamento
supercritico o subcritico. Tuttavia se la velocit di volo aumenta il sistema di urti diventa pi forte, di
conseguenza
diminuisce. I parti olare lurto o liquo si inclina verso il labbro (la golo he aveva o
identificato con diminuisce). Dallaltra parte au e ta do il Ma h,
aumenta fino a diventare 1.
Nel diagramma
si vede che il punto critico si sposta a
pi bassi e a
pi alti fino ad arrivare a
.

Qua do si ridu e il Ma h di volo a u erto pu to lurto si sta a dalla ra pa; i


situazione simile a quella riportata in figura. Si avr un urto curvo davanti
alla presa. In questa condizione:

o dizio i riti he avr u a

dove
[NS Normal Shock]
Quando volo a Mach bassi la ra pa i pedis e allurto di avvi i arsi: a he
in questo caso sar
.
Il diagramma sottostante mostra la variazione del
in termini di , con una geometria assegnata, in
condizioni di off-design.
Se il numero di urti obliqui, quando diminuisco il Mach di
volo ho un sistema di un urto obliquo e un urto retto (
),
mentre quando diminuisco
lurto o li uo si sta a e sulla
presa presente un unico urto retto (
). Questa
sostanziale differenza la causa della discontinuit presente
nel diagramma.

Prese a compressione interna


Per soddisfare il requisito di un certo Mach di volo
pu essere necessario aumentare il numero di
rampe. Tuttavia, questa soluzione pu comportare un disassamento del flusso che risulta sconveniente,
come si vede dai grafici riportati di seguito:

Per risolvere questo problema si pu passare dalla rampa a un condotto convergente-divergente (CD),
utilizzando tutto il flusso senza deviarlo.
Presa innescata
Per portare il flusso da supersonico a subsonico ho bisogno di
una gola sonica: a progetto questa presa dovr funzionare con
. Siccome si vuole evitare, in questa fase, la presenza di
o de durto la presa dovr avere u a geo etria he per etta di
soddisfare la condizione:
Questa condizione soddisfatta per una data geometria, che
vogliamo ricavare.
La portata in ingresso uguale alla portata che passa nella gola:
Nel caso considerato:
- Il flusso isoentropico
- Il flusso adiabatico
Il coefficiente di portata

inoltre

pari alla portata ideale o di riferimento:


La geometria che rispetta la condizione
E possi ile diagra

are il rapporto

, quindi la portata corretta in gola massima e la portata

si pu ricavare attraverso la relazione:


in funzione del Mach di volo:

Queste prese, oltre al modo di funzionamento analizzato, cio oltre ad essere innescate (started), possono
a he essere disi es ate. Il pro le a delli es o (starti g u ele e to i porta te per uesto tipo di
prese. Perch una presa sia innescata bisogna portarla a lavorare nella condizione
.
Presa disinnescata
In un velivolo che parte da fermo e che accelera fino a diventare supersonico, davanti alla presa potrebbe
as ere u o da durto, el ual aso o si potre e avere
.
Consideriamo che nella presa si abbia
e che il Mach di volo sia pari a quello per cui era stata
progettata la presa:

La prese za dello da durto dava ti alla presa o per ette di far passare u a portata di fluido pari a
quella del caso precedente, dal momento he la pressio e totale a valle dellurto
pi bassa di
quella che si aveva nel caso innescato.
La portata che passa nella gola:

Il coefficiente di porta in questo caso :

La presa vede due perdite:


- Una perdita di pressione totale
- Una perdita di portata
Entrambe queste perdite, nel caso considerato, sono pari a
Il Ma h a valle dellurto sar su so i o,

a la portata orretta soddisfa la relazione:

Diagrammando la portata corretta in funzione del numero di Mach si


ricorda che per un valore fissato di
ci sono due soluzioni possibili:
una subsonica e una supersonica.
relativa alla situazione analizzata
La soluzione per cui
nella presa convergente-divergente CD innescata.
La situazione disinnescata coincide invece con:
Si parler anche in questo ambito di funzionamento critico, subcritico e
supercritico, aggiungendo la distinzione tra situazione innescata o disinnescata.
Per funzionamento critico intendiamo la situazione per cui
.
Valutiamo ora come innescare la presa.
i vuole portare lurto sulla sezio e di gresso della presa e sfruttare li sta ilit dellurto el o verge te:
o u a pi ola variazio e (della geo etria, della a etta o della velo it di volo se lurto si trova el
o verge te pu essere gestito dalla presa stessa; il pro le a portare lurto sulla sezio e di gresso della
presa.

I sta ilit dellurto el o erge te


In questa situazione non consideriamo il flusso in moto permanente.
Si consideri di avere un urto inserito in un convergente: discutiamo la stabilit
di questa situazione.
Immaginiamo di volare a
e che la presa funzioni in modo critico:
.
In gola passa una portata

(si ha comunque

Il coefficiente di portata
.
i assu a he lurto sia soggetto a u a pertur azio e e ve ga spostato verso
valle. Rispetto alla situazione non perturbata la portata che entra nella presa
se pre la stessa, a lurto sar pi de ole,
sar maggiore e in gola
passer una portata maggiore.

La portata che non si conserva tra la sezione e la sezione giustifi a lipotesi fatta, di o assu ere il
flusso in moto permanente.
La differenza tra la portata che passa nella gola e quella che entra nella sezione genera una depressione
he risu hia lurto allinterno della presa.
Alla fi e lurto si trover nel divergente, in una sezione equivalente a quella di partenza (stesso Mach a
o te , a ora lurto sar i e uili rio e sta ile. La posizio e di uesto urto potr essere gestita tra ite la
manetta, come nella presa di Pitot.

frutta do li sta ilit dellurto el o verge te possi ile i

es are la presa

edia te ri hia o.

Presa daria Ka tro itz-Donaldson


Per i es are la presa opportu o avere lurto sulla o a. U a presa he per ette di otte ere uesta
situazione la presa Kantrowitz-Donaldson, che indicheremo con KD. Analizziamo il funzionamento a
progetto di questa presa.

Per un certo Mach di volo


tra
Ma

o te e valle dellurto:
(

deve tenere conto della perdita di pressione totale

la geometria

) Rispetto alla presa CD larea

dovr essere

aggiore, poi h la presa o lurto

davanti non riesce a far passare la stessa portata a causa della perdita di pressione totale.
necessario allargare la gola per smaltire una portata maggiore. Dovr essere:

relativo allurto or ale.

Nella figura sottostante possiamo ora riconoscere la curva relativa alla presa KD, oltre a quella CD ricavata
in precedenza.

Il diagramma diviso in tre campi:


1. Presa non innescabile: la sezione
conseguenza si avr
.
2. Presa innescabile mediante apertura
3. Presa innescabile mediante richiamo

troppo piccola per smaltire

anche con

, di

Cer hia o di apire il va taggio, rispetto alla presa Pitot, he si ottie e tira do lurto alli ter o della presa.
i visto o e, sfrutta do li sta ilit dellurto el o verge te, sia possi ile risu hiare lurto i u a
sezione equivalente a valle della gola. Una volta che ci si portati in questa situazione regolando la manetta
si pu variare la posizio e dellurto e i parti olare posso spostarlo verso la sezione di gola.
posta do lurto verso la sezio e di gola, dive ter pi de ole.
Consideriamo di volare al Mach di progetto
, la presa CD quella con la sezione di gola minore, mentre
la KC ha una sezione di gola pi larga.
La presa CD mi garantirebbe di avere
, ma poich la presa KD ha una sezione di gola maggiore, il
flusso che arriva in questa sezione sar maggiore di 1:
.
Nella presa innescata si avr
e tre a ausa dellurto
.
Pri a dellurto il flusso superso i o he passa el o verge te ralle ta isoe tropi a e te: lurto he si
verifica nella sezione di gola sar pi debole.

A questo punto per avere


bisognerebbe stringere la gola. Tutte le prese che vengono innescate
edia te apertura fu zio a o i uesto odo: allargo la gola per far passare pi aria e per portare lurto
sulla sezio e di gresso, i es o la presa (porto lurto alli ter o e spi go lurto verso la gola. e la gola
vie e stretta troppo lurto tor a allester o.

Studiamo ora il funzionamento fuori progetto.


Fissata le geometria della presa analizziamo cosa succede variando la manetta oppure variando il Mach di
volo. Bisog er i oltre o siderare li es o o il disi es o della presa. Co sideriamo il diagramma
riportato nella figura sottostante che riporta

La linea

in funzione del

individua due punti:

1.
per la presa CD che coincide con il primo punto di progetto;
2.
per la presa KD che coincide con il secondo punto di progetto.
Al variare del Mach di volo la presa potr lavorare secondi i tre modi di funzionamento visti in precedenza:
o
La presa non sar innescabile
o
La presa sar innescabile tramite apertura
o
La presa sar innescabile tramite richiamo
Funzionamento della presa CD in off-design
A fissata geometria della presa e a un certo Mach di volo, le condizioni di funzionamento dipendono dalla
regolazione del motore.
Supponendo di avere un flusso adiabatico e reversibile nel convergente, possiamo affermare che si
conservano sia la temperatura totale sia la pressione totale.
o
Presa non innescabile Funzionamento critico

Una presa CD che risulti non innescabile avr un funzionamento simile a quello della presa di Pitot, anche
se
sar sicuramente minore di 1.
La presa fu zio a o lurto situato allester o e i o dizio i riti he
.
Dalla conservazione della portata:
Il coefficiente di portata:

In questo caso non pi vero che

Ma poich abbiamo fissato la geometria:

si ottiene:

o
Quando il Mach di volo arriva nelle condizioni per cui la presa stata progettata si ha che
quindi si ottiene nuovamente

. In questo punto particolare del diagramma

la presa CD

innescata.
o
Presa non innescabile Variazione della manetta
Spostiamoci dal funzionamento critico ad analizzare ci che succede nella presa quando si varia la manetta.
La presa sar si ura e te disi es ata: lurto sar se pre allester o.
La portata orretta sulla sezio e dus ita della presa

osta ti, tra ui la sezio e dus ita he o varia, si pu affer are he:

decisa dal motore. A meno delle

Funzionamento supercritico
Se tramite la manetta si richiede una portata corretta maggiore:
- La portata ingerita non pu variare
- La temperatura totale costante
- Bisogner abbassare la pressione totale, e ci avviene
tramite un urto nel divergente.
Invece di avere un Mach subsonico nel divergente, questa
volta si ha un Mach supersonico e un urto che permette
di abbassare la pressione totale.
In questa situazione
non varia mentre diminuisce.
Funzionamento subcritico
Se invece si vuole una portata corretta pi bassa, sufficiente:
- Ingerire meno portata, fa e do avve ire lurto ester o pi lo ta o dalla sezio e di gresso
- La temperatura totale costante
- La pressione totale non varia
Il Ma h a valle dellurto o a ia, a lurto pi lo ta o dalla presa, ui di ester a e te (tra la presa e
lurto stesso) si ha una compressione maggiore (ed quindi in questa zona che il flusso rallenta): in questo
modo il Mach in ingresso e il Mach in gola saranno minori.

In questa situazione
diminuisce, mentre non varia.
Sul diagramma si trova una curva del tipo:
Questo funzionamento presenta la stessa perdita di una presa Pitot.

o
Presa innescabile mediante apertura
Quando si arriva a
variando la manetta si pu andare in condizioni subcritiche o supercritiche,
tuttavia elli tervallo
la presa pu essere innescata mediante apertura.
Varia do la geo etria della gola si porta lurto alli ter o della presa e si sposta lurto varia do la a etta.
Questo processo transitorio, porta la presa a lavorare nella condizione di
dove la presa innescata.
Nella figura sottostante sono riportati alcuni punti caratteristici della presa:

Nelle condizioni di progetto


la geometria della presa porta ad avere in gola
In questo caso nel punto critico disinnescato si ha la situazione particolare:

Anche in questo campo di


possibile agire sulla manetta e far funzionare la presa in condizioni
super riti he: ri hiede do u a portata orretta aggiore lurto si sposta verso il motore.
La linea tratteggiata (o la linea rossa nel secondo grafico) rappresenta il percorso di disinnesco: a causa di
disturbi la presa si pu disinnescare, bench non sia una situazione voluta.
Indichiamo con il pedice le grandezze relative alla situazione innescata e con il pedice le grandezze
relative alla situazione disinnescata.
Il disinnesco pu avvenire anche senza variare la manetta; dalla conservazione della portata corretta:
(

Quindi per
disinnescato.

Ma

La portata e la pressione totale varia, mentre la temperatura totale non cambia


e

quindi:

quando si ha disinnesco

assumono i valori del punto critico

Il disinnesco pericoloso e pu indurre fenomeni di flame out: il disinnesco comporta un abbassamento


sensibile della pressione che pu addirittura far spegnere il motore.
Analizziamo ora cosa succede qua do i si uove elli tervallo
dove la presa innescabile ma la sezione in gola
maggiore della presa CD.
Anche in questo campo, nella situazione disinnescata avr
e
minori di 1. Questa volta per, innescando la presa si scopre che il
Mach in gola
: questo avviene perch la sezione di gola
maggiore rispetto al caso CD. In figura sono riportati i valori del
Ma h i gola e del Ma h a valle dellurto.
Nel caso di disinnesco, questa volta non si ricade nel punto critico, ma in una situazione differente:
La portata corretta si conserva (

questa volta

Qua do la presa i

da cui si ricava

es ata la presa fu zio a o l

sempre vero che

che si riferisce al

ma

dellurto i gola.

o
Presa innescabile mediante richiamo
Muove do i alli ter o di uesto i tervallo, lurto pu arrivare sulla o a o trolla do se plicemente la
manetta e si riesce ad ottenere
.
Presa daria superso i a: lidea della presa ista
La presa KD funziona con un urto molto vicino alla gola ed
in grado di rallentare il flusso nel convergente in maniera
isoentropica. Possiamo vedere i vantaggi della presa alla
Kantrowitz-Donaldson (KD) rispetto alla presa tipo Pitot in
termini di
nel grafico riportato a lato. La curva (a)
rappresenta le condizioni di progetto della presa KD,
mentre la curva (d) rappresenta la presa Pitot. Si noti che
in off-design la presa KD presenta, in funzionamento
disinnescato o subcritico, prestazioni pari a quella di Pitot.
Le curve (b) e (c) rappresentano le massime prestazioni in
condizioni supercritiche di due prese progettate
rispettivamente per M=1,5 e M= . i oti he il va taggio o poi os gra de. Oltretutto il pro lema
di disinnesco e una sensibilit aggiore alla golo di atta o.
I vantaggi della presa KD possono essere amplificati se si
aggiu ge u a o pressio e ester a: da ui as e lidea della
presa mista. Il beneficio di questa presa si pu intuire dal
grafico di sinistra, dove riportato, in funzione del Mach di
volo a progetto, per diversi tipi di prese che sfruttano una
compressione interna, esterna o entrambe.

Un esempio di come pu essere fatta questa presa:

In questo esempio riportata una doppia rampa, dove avviene una compressione esterna, che precede una
presa convergente divergente, che funziona con un Mach a monte (
) molto pi basso del Mach
di volo (
): ci reso possibile dalla presenza dei due urti obliqui che rallentano il flusso.
Questa presa potrebbe comunque disinnescarsi e funzionare male, quindi si rende necessario un controllo
della geometria di bypass:

Tramite delle prese di pressione totali, come


e
, e statiche, come
e
, posso calcolare la
posizione degli urti e regolare la geometria di conseguenza per cercare di avere la presa sempre innescata.
Co e ese pio o reto di presa ista si riporta la presa del Bla k ird :

Questa presa comprende una serie di riflessioni di urti e un urto retto (terminal shock). In questa presa
mista il corpo centrale pu essere osso ava ti e i dietro e la possi ilit di i stallare delle porte laterali
(rotary flush sliding doors) per aspirare lo strato limite che in
certe situazioni potrebbe causare separazioni, ma anche per
i trappolare lurto apre do o e ta ea e te la sezio e.
A seconda del Mach di volo queste aperture funzionano in
modo diverso: a Mach di volo relativamente bassi ho
bisogno di molte aperture, perch la pressione dinamica
assa e la sezio e di gresso pi ola, quindi il motore ha
bisogno di pi portata (le aperture fanno entrare aria).
Aumentando il Mach di volo, le prese faranno uscire aria.
Con questo metodo possibile sfruttare la presa come se
avesse una geometria variabile e fornire al motore una
portata corretta pressoch costante.
A Mach relativamente elevati si riesce ad innescare la presa
modificando la sezione di gola muovendo lo spike. Nel caso
di disinnesco lo spike vie e osso verso lester o per
cercare di innescare nuovamente la presa.

Mappa della presa


Trattiamo questo argomento per le prese supersoniche.
Fi ora a ia o a alizzato le prestazio i delle prese daria attraverso diagra
i
. Si cerca di
riscrivere
in termini di portata corretta, in modo da allinearsi alle mappe di funzionamento degli altri
componenti del motore.
La portata:

in un moto permanente; la portata corretta, per geometria e tipo di gas

fissati, si pu scrivere:

Assumendo che il flusso sia adiabatico, la quantit


Applichiamo la conservazione della portata:

La portata corretta proporzionale:

per un certo Mach di volo.


che equivale a scrivere

Per una data presa, a un fissato numero di Mach, ho il diagramma analizzato nel corso di questo capitolo:

Nel caso subcritico,

mentre

la da e to sar a alogo, a

Nel caso supercritico


La mappa, a un fissato

cambia. Il legame di proporzionalit

e o di u a osta te, a uello del diagra

mentre

a pre ede te.

cambia. Il legame di proporzionalit:

, dunque:

Per completare il discorso, rappresentiamo a lato la mappa della


presa daria superso i a al variare del

ci dice che

PRESE SUBSONICHE
Uno dei problemi pi rilevanti delle prese subsoniche la situazione di rifiuto: in questo caso il fluido viene
compresso e lo strato limite pu diventare instabile e separarsi nel punti indicati nella figura seguente.
Analizziamo come dimensionare la carenatura per evitare che ci siano
separazio i allester o. i tratta di trovare il iglior o pro esso per:
- Evitare la separazione esterna;
- Limitare dimensioni e peso;
I prossi it del ordo datta o u a depressio e, a sulla are atura
la pressione si avvicina man mano alla pressione ambiente. Ci sono delle zone in cui si rischia la
separazione.

Per rispondere a questo problema utilizziamo il modello seguente:


Consideriamo la presa in una situazione di rifiuto e indichiamo con
larea assi a di are atura,
la
sezio e di gresso della presa e
la sezione del flusso indisturbato che entra nella presa.
La forza che si esercita sulla presa pu essere vista come la
proiezione delle pressioni sulla sezione
;
supponendo che il flusso esterno sia isoentropico, si pu
affermare che la forza sulla carenatura
pari alla resistenza
adizionale :
Sviluppiamo ora questa relazione per analizzare cosa succede scegliendo la percentuale di compressione
esterna rispetto a quella interna. In altri termini si vuole discutere quanto rallentare il flusso prima che entri
nella presa, e questa informazione fornita dal rapporto tra le velocit

Ipotizziamo che il flusso sia incompressibile


.
che esplicitata, per un flusso incomprimibile:

Si pu scrivere la portata come:


mentre per il salto di pressione si usa il teorema di Bernoulli:
. ostitue do alli ter o della resiste za addizio ale:

La forza che agisce sulla carenatura legata a una pressione relativa media che agisce sulla superficie
nonostante il valore assoluto sappiamo che sulla carenatura
esterna presente una depressione.
dove il parametro
dipende dalla forma
La pressione relativa media:
della carenatura e
la pressione minima che pu raggiungere il flusso sulla carenatura; oltre il punto
in cui si ha
si potrebbe avere una ricompressione e, eventualmente, la separazione dello strato
limite.

La pressione minima legata a una velocit massima, tramite il teorema di Bernoullli, per un flusso
incompressibile:
In termini di coefficiente di pressione:

Uguagliando le espressioni di

e di

Sostituendo si ottiene:

trovate, si ha:

Il legame tra la are atura e li gresso dipe de du ue dalla per e tuale di o pressio e ester a rispetto
a uella i ter a, dalla elerazio e sulla are atura e dalla for a della stessa; rispettiva e te:

Nel caso di un flusso incompressibile e con

, si pu tracciare il diagramma:
In questo caso il coefficiente di portata espresso
come

, ma si ricorda che questa scrittura

valida solo nel caso di flusso incompressibile


!
Dalla definizione
Se

dove

varia conviene fare riferimento alla sezione

zero, per cui si ha:


Ma se
come nel caso
considerato possiamo scrivere la portata reale
facendo riferimento alla sezione :
e quindi

indica che la compressione avvenuta


o pleta e te alli ter o della presa daria; a
a o he la o pressio e avvie e allester o la
carenatura diventa pi grossa.

TURBINA A GAS
Consideriamo una turbina a gas che realizza un ciclo semplice:

I parametri di progetto sono

mentre le prestazioni sono il lavoro e il rendimento.

Il lavoro di una turbina con scarico libero:

Parlare di lavoro total to total oppure total to static una questione di riferimento, il lavoro della turbina
non cambia.

Caso total to total (TT) si usa il rendimento

Caso total to static (TTS) si usa il rendimento

e
e

PRESTAZIONI FUORI PROGETTO (OFF-DESIGN)


Ogni tipo di propulsore caratterizzato da un dato numero di parametri di progetto, fissati i quali si
possono valutare le prestazioni a progetto (on-design). Di solito ci si libera delle dimensioni del motore
facendo riferimento a prestazioni a progetto specifiche (ad esempio consumo specifico della spinta),
rapportate ad area di riferimento (spinta/area) o adimensionate.
Si possono poi studiare, per un dato propulsore, le prestazioni fuori progetto (off -design).
Un dato propulsore funziona fuori progetto se variano, rispetto ai valori di progetto:
Le condizioni ambiente (pressione, temperatura, umidit) a causa di variazioni di quota o condizioni
climatiche
La velocit di volo
La regolazione di:
o Manette: combusti ile, u ero di giri utilizzatore, aletta e to pale delleli a, et .
o Geo etria varia ile/ o trollo dei vari o po e ti (presa, o pressore
o Dispositivi per temporaneo aumento di spinta (incremento della
, iniezione di
,
postcombustione, variazio e dellarea dellugello
Le caratteristiche di installazione (bleed, power off-take,
Nel corso di questo capitolo si far riferimento a prestazioni fuori progetto adimensionate oppure, tenendo
conto che la dimensione di riferimento e il fluido (costante dei gas ) non variano, a prestazioni corrette.
Sar poi importante determinare le prestazioni vere e proprie.
Si parla di manette per indicare un controllo che possiede il pilota nei confronti del motore.
Vogliamo innanzitutto capire quanti sono i gradi di libert dei diversi tipi di motori.
Analisi dimensionale
La alisi di e sio ale, o opportu e s elte, per ette di deter i are
Come adimensionalizzare le varie grandezze (prestazioni, portata, etc)
Quanti sono i gruppi adimensionali/parametri da cui dipendono le prestazioni adimensionate/corrette
(Mach di volo pi un certo numero di manette)
Qual leffetto delle o dizio i a ie te sulle prestazio i a fissate a ette
Sar poi opportuno analizzare i vari componenti per ricavare il funzionamento e le prestazioni del motore.
La alisi di e sio ale presu e, da parte dellutilizzatore, al u e o os e ze sul fe o e o he si sta
considerando. Schematizziamo una macchina che produce
potenza
attraverso un albero, il quale sar caratterizzato
da un numero di giri
. Questa macchina sar
caratterizzata da delle dimensioni
e da un apporto di
combustibile

; influiranno inoltre le condizioni


ambiente e le condizioni di volo
.
Una volta identificati i parametri principali che influiscono nel funzionamento globale del motore, posso
applicare il teorema di Buckingham: se in un fenomeno fisico intervengono grandezze ed il numero
delle grandezze fondamentali, il legame tra le grandezze riconducibile ad un legame tra
numeri
puri.

Le grandezze fondamentali sono la lunghezza , la massa e il tempo , quindi


.
(
)
Posso scrivere una funzione:

da cui
.
Per teorema di Buckingham si ottengono 4 numeri puri, ma uno di questi numeri puri sar la prestazione
adeguatamente corretta, mentre 3 saranno i numeri puri effettivi.
Ogni grandezza sar una combinazione delle grandezze fondamentali:

Si possono dunque scrivere tre relazioni che descrivono quante volte compare la lunghezza, la massa e il
te po rispettiva e te alli ter o delle gra dezze o siderate.
La somma degli esponenti in cui compaiono le grandezze fondamentali deve essere pari a zero.
Siccome voglio ottenere dei numeri, le dimensioni caratteristiche della grandezza adimensionata che voglio
ricavare si devono annullare.
Nella parte destra della tabella troviamo le grandezze
sulle quali il pilota non pu intervenire,
mentre a sinistra troviamo alcuni parametri che possono essere variati arbitrariamente, come e
.
Si tratter dunque di adimensionalizzare, una alla volta, le grandezze della parte sinistra, tramite le
grandezze indipendenti (dal pilota)
.
Ricaviamo, come esempio, la potenza adimensionata.
Per teorema di Buckingham si hanno 4 numeri puri, mentre gli altri tre possono essere arbitrariamente
assegnati. Impongo
.
Si vogliono ricavare gli esponenti di
che servono per adimensionalizzare la potenza .
(
) adimensionale.
In altri termini dovr trovare gli esponenti che rendano la funzione
Si tratta di risolvere il sistema: {

Imponendo lespo e te della pote za,


adimensionata:

si ricavano gli altri tre numeri puri e ottengo la potenza

Analogamente si pu ottenere la velocit adimensionata:

Per ottenere facilmente le altre grandezze adimensionate si riporta la tabella completa:

La potenza adimensionale:

Seguono alcune osservazioni:


1. La alisi di e sio ale presu e u a conoscenza del fenomeno
2. La potenza sarebbe anche una funzione della la viscosit tramite il numero di Reynolds e della
o du i ilit tra ite u ero di Pra dtl, a la alisi di e sio ale o e tie e o to. Questa
approssimazione pu essere accettata dal momento che la variazione del Reynolds e del numero di
Prandlt trascurabile.
3. La alisi di e sio ale o si a orge di altri u eri, o e il re di e to del o ustore o o e il .
4. La alisi di e sio ale deve essere seguita da u o studio dei o po e ti e di cosa succede quando il
pilota agisce sulle manette.
Le grandezze adimensionate non vengono, tuttavia, usate molto spesso: si preferisce infatti usare le
grandezze corrette.
Il diametro del motore un parametro che viene fornito e non varia,
, cos come il fluido con cui
lavora il motore pressoch fissato,
. Si pu dunque vedere la potenza in relazione alla sola
pressione e alla sola temperatura:

Il Mach di volo una informazione di cui sono al corrente, quindi si pu passare alle grandezze totali:
E a he possi ile dividere per delle gra dezze sta dard:

Si introducono allora delle prestazioni corrette, che hanno le dimensioni della grandezza di partenza:
[ ] dove
e

Nelleser itazio e si visto o e la pote za vari al variare dell e condizioni ambiente. Tuttavia se la
manetta non cambia, al variare delle condizioni ambiente, la potenza corretta si conserva, mentre cambia
la pote za he si ottie e allal ero.

Quando si considera il consumo della potenza corretto: (


Ma la portata di combustibile corretta:

e la potenza corretta:

Quindi si scopre che il consumo della potenza corretto coincide con il consumo della potenza reale.
Adimensionalizzazione della spinta
Questa situazione risulta semplificata dal momento che scompare la
dipendenza dal numero di giri .
, e sono le grandezze fondamentali:
, mentre ora
, di
conseguenza si hanno
numeri puri.
Il funzionamento di questa macchina vincolato, dal momento che presente una relazione tra la velocit
di rotazione e il combustibile in camera di combustione:

Applicando il procedimento visto in precedenza si ottiene la spinta adi mensionale:

Anche in questo caso possibile ricavare la spinta corretta:

Il questo caso il consumo specifico corretto sente la radice della temperatura:

Fissate le manette il consumo dipende ugualmente dalla temperatura ambiente (salendo di quota il
consumo diminuisce).
Riassumendo:

TURBINE TURBOSHAFT
Prestazioni a progetto di turbina a gas che realizza un ciclo semplice
Il TURBOSHAFT (turboalbero) una turbina a gas che, seguendo il ciclo Brayton, produce potenza. Tali
motori trovano applicazione negli elicotteri. Sono simili ai turboprop, fatta eccezione per il fatto che,
avendo come obiettivo la produzione di potenza, espandono il pi possibile i gas caldi, e hanno ridotte
velocit.
Date le condizioni di volo:
si devono decidere i parametri di progetto, come la temperatura
massima
e il rapporto di compressione .
Le prestazioni vengono espresse in termini di potenza specifica e di consumo specifico della potenza.
Riela o a do uestulti a esp essio e si t ova he il o su o spe ifi o della pote za dipe de d al
rendimento globale e dal potere calorifico:

Nel turboshaft il consumo inversamente proporzionale al rendimento del ciclo, e la potenza specifica
coincide con il lavoro del ciclo
Fissato nel ciclo il rapporto

si hanno degli andamenti del lavoro e del rendimento, in funzione di , come

quelli riportati nel diagramma a sinistra. Se invece si fissa , in funzione di


diagramma di destra. Si ricorda che

Nel diagramma a fissato

, bisogna fare riferimento al

il rapporto di compressione totale:

si vede come in corrispondenza del massimo rendimento si abbia il minimo

consumo. Andando verso il massimo del lavoro il motore sar meno pesante, andando ve rso il massimo
rendimento il consumo diminuisce: il campo di progetto quello compreso tra i massimi delle due
grandezze.
Dal diagramma a fissato si tuis e he ta to pi il oto e sa aldo ta to pi e saranno grandi.
Il grafico riportato a lato mostra le prestazioni a progetto
di una turbina a gas nelle condizioni di volo
e
(Sea Level Static). Per ogni temperatura esiste
una curva sulla quale si ha la variazione del rapporto di
compressione , il quale aumenta (girando in senso
orario). Ogni curva caratteristica presenta un valore
minimo di consumo specifico della potenza e un valore
massimo di potenza specifica . Il punto di progetto sar
scelto all'interno di questi due valori caratteristici
precedenti. Infatti, uscendo da questo intervallo, si ha un
peggioramento di entrambe le prestazioni.

Funzionamento fuori progetto


Turbina a gas monoalbero
La turbina a gas rappresentata in figura costituita da una presa
da ia, dal o p esso e, dalla a e a di o ustio e , dalla
turbina ed eventualmente (tratteggiato) da un divergente.
Un unico flusso attraversa tutti questi componenti ed presente
un collegamento meccanico.
Per prima cosa descriviamo il funzionamento dei singoli componenti.
1. Presa daria
La mappa della presa una rappresentazione grafica di una relazione

legare tre parametri:

Nel caso supersonico la relazione


rappresentata nel grafico a lato.
Assumiamo di fissare il valore di
2. Combustore

a progetto:

) che permette di

) pu essere

e il rendimento della combustione

Il combustore chiama in causa la perdita di pressione


Assumiamo anche per il combustore che siano:
3. Ugello
Indicando con

Raggiunto il

la appa dellugello ipo tata ella figu a sottosta te:

la po tata o etta osta te e supe ato uesto valo e ellugello si ve ifi a il chocking.

Anche in questo caso si hanno due parametri:

possibile ricavare la portata corretta (non vero il viceversa).


4. Compressore
Per quanto riguarda il compressore si hanno
4 parametri:

E 2 relazioni: si pu scegliere la portata


corretta e il numero di giri e ottenere gli altri
due parametri. Il compressore regolato da
due gradi di libert.

e si ha una relazione per cui fissato

5. Turbina
La mappa della turbina presenta alcune somiglia ze o la appa dellugello:

E come per il compressore si hanno 4 parametri:

e due relazioni.

Si ricorda che il numero di giri e la portata saranno gli stessi


per il compressore e per la turbina.
Nel diagramma si parla di chocking mass flow. Per turbine
con pi stadi il discorso relativo al chocking si complica. Nel
diagramma riportato a lato si vede che le diverse parti della
macchina possono andare in chocking in situazioni e in
tempi diversi: si parla di chocking del primo stadio, del
oto e e della ulus.
La ulus la o o a i ola e di us ita dalla tu i a.
Se la ulus i ho ki g la tu i a o pi i g ado si
avvertire variazioni di pressione a valle; allo stesso modo
anche solo una parte della turbina pu andare in chocking
con effetti analoghi. La macchina potrebbe diventare
completamente insensibile a quello che succede a valle. Al
variare del numero di giri cerchiamo di capire come il
ho ki g avve ga el oto e e la da e to delle u ve
riportate.
Consideriamo una paletta dello statore e il rotore:
questa macchina ottiene dallo statore una velocit e gira a una
velocit tangenziale e quindi vede una velocit relativa .
Cosa succede se si cambia il numero di giri , fissate le condizioni a
monte
e volendo mantenere costante la portata corretta

Dovranno cambiare le condizioni in ( ), quindi cambier il rapporto di espansione.


Se aumenta la velocit , la velocit relativa
diminuisce.
La mappa dello statore a tutti gli effetti uguale alla mappa
dellugello; suppo ia o he la o dizio e di pa te za sia e che
non sia critica: la macchina funziona a un numero di giri .
Cosa succede quando il numero di giri della macchina aumenta?
Si ha che
ma abbiamo assunto che la portata rimanga
costante, quindi il punto
.

Sulla mappa del rotore, invece, il comportamento diverso.


Le pressioni e le temperature saranno quelle relative al rotore.
Quando il numero di giri aumenta
, cio quando
aumenta, abbiamo visto che la velocit relativa
diminuisce.
La portata che vede il rotore la stessa che vedeva lo statore,
ma le temperature e pressioni relative al rotore sentono la
variazione della velocit: in particolare sia
sia
di i uis o o, a uestulti a di i uis e pi apida e te e allo a la po tata o etta au e ta.
Anche il rapporto di espansione a cavallo del rotore deve aumentare:
Il rapporto di espansione globale aumenta:
Si pu affermare che lo statore resta lontano dalla
situazione critica, mentre aumentando il numero di giri, il
rotore si avvicina alla condizione critica .
Se lo statore entra in chocking allora anche il rotore potr
entrare nella stessa situazione e cos via, mentre se entra
in chocking prima il rotore, lo statore a monte non pu
variare il suo funzionamento.
Matching dei componenti
Dalla alisi dei o po e ti a ia o i avato:
Componente
Parametri
Presa
Combustore

Compressore

Turbina
Ugello

N di parametri N di equazioni
Cost.
Cost.

La tabella pu essere completata tramite le seguenti equazioni:


Congruenza del numero di giri
Il numero di giri fisico sar uguale, ma non dimentichiamo che abbiamo a che fare con i numeri di giri
corretti. Il numero di giri della turbina sar uguale a quello del compressore.

Otte go ui di u ulte io e e uazio e a s apito, pe , delli t oduzio e del pa a et o

Congruenza della portate


o Compressore/turbina (C/T)

Ma
parametri.

quindi si introduce una nuova equazione senza dover introdurre nuovi

Turbina/ugello (T/U)

Ma

mentre

quindi anche questa congruenza permette di introdurre una

nuova equazione senza introdurre altri parametri.


Congruenza pressioni

Il rapporto

pu essere scritto in due modi:

Uguagliando le due espressioni:

Si ottie e du

ue u a uova e uazio e, a s apito delli t oduzio e di

La tabella precedente pu dunque essere completata nel seguente modo:


Componente
Parametri
N di parametri N di equazioni
Presa
Cost.
Combustore
Cost.
Compressore

Numero di giri

Portata C/T
Portata T/U
Pressioni

0
0
1
12

1
1
1
9

Turbina

Ugello
Eq. di congruenza

TOT:

Avendo 12 parametri e 9 equazioni, si pu affermare che i gradi di libert sono 3: si giunge quindi allo
stesso isultato a ui si e a pe ve uti t a ite la alisi di e sio ale.
Come parametri indipendenti abbiamo deciso di scegliere:

Prestazioni
Sfruttando le conoscenze acquisite sui componenti si analizza ora la dipendenza delle prestazioni dalle
manette.
Turbina monoalbero
La potenza corretta:

La potenza della turbina:

La potenza del compressore:

e t e lesp essio e della pote za per questa macchina:

Cerchiamo ora di esplicitare la potenza corretta:

[
]
(
)
Questa relazione dipende da parecchi parametri, per cercare di semplificare le cose sfruttiamo le mappe
dei componenti.
Utilizzeremo la mappa del comp esso e, aggiu ge do li fo azio e
elativo alla oppia e to tu i a-

sul rapporto tra le temperature


compressore.

Cost ui e o u a appa si ile he olleghi la tu i a e lugello.


Abbiamo a disposizione la mappa della turbina (T) e la mappa
dellugello (N .

La mappa che vogliamo costruire contiene

in funzione della portata corretta della turbina

Scelgo un punto sulla mappa della turbina (T) e ricavo:

Tramite la congruenza delle portate:

Nota

i si sposta sulla appa dellugello (N . Posso o p ese ta si due asi:

a. Si calcola

b. Alcuni punti di funzionamento della tu i a fa


diventa critico la turbina bloccata.

o dive ta e

iti o lugello,

a se lugello

E i po ta te o di e ti a e la diffe e za t a iti o e lo ato:


Quando la turbina critica, la portata corretta fissa ma libero.
Quando la turbina bloccata, la portata corretta fissa e anche fisso.

Quando la turbina bloccata, essa obbligata a funzionare con


una certa portata corretta ma anche con un rapporto di
espansione fissato.
La mappa (T)+(N) assume un andamento del genere:

Co side ia o o a la oppia e to t a uesti ele e ti di s a i o o il o p esso e, i pa ti ola e


costruiamo le line ISO

sulla mappa del compressore (C). Si deve procedere per tentativi.


Fissato

si prende un punto su una linea

(C). Si utilizza la congruenza del numero di giri:

e la congruenza della portata:

nel grafico

Tramite le equazioni di congruenza si trova un valore sulla mappa


(T +(N . Questo valo e deve ade e alli te o del a po di
esistenza della mappa.
Si deve a questo punto verificare che la congruenza delle pressioni

sia

soddisfatta. Se ci non avviene bisogna tentare con un valore diverso.


Le curve tratteggiate nella mappa (C) rappresentano le curve che si ottengono tramite questo
procedimento.

Consideriamo la conservazione della portata

dove

Tralasciando i termini costanti si trova che il rapporto di compressione proporzionale a:

Se la turbina critica:

sono delle rette. Al crescere di


Quando la turbina non critica

allora nella mappa del compressore le linee ISO

la pendenza di queste curve aumenta.

si rischia il pompaggio.

Funzionamento delle turbine


Turbina monoalbero
Si i avata lesp essio e della pote za o etta:

E sappiamo che:

) Supponendo di fissare

fu zio a e to della tu i a va ia do u a delle due

Fissato

, vario

a ette e te e do osta te lalt a.

Partendo dal punto di progetto assumendo che


supponiamo che

aumenti.

Quando il numero di giri aumenta, la portata corretta


crescono:

analizziamo le prestazioni e il

.La @ sta per cost.

La potenza corretta pu essere scritta come:

Abbiamo detto che


Il te

aumenta. In prima approssimazione

quindi anche

i e alli te o delle pa e tesi uad e segue lo stesso a da e to del lavo o

variare di

a fissato

Diminuendo il numero di giri si rischia di cadere nella situazione di pompaggio.

cresce.

del ciclo semplice al

Fissato

, vario

Fissato il numero di giri supponiamo di aumentare il rapporto di


temperature

Aumentando la temperatura la portata corretta


mentre

diminuisce,

non varia sensibilmente e in prima approssimazione si pu

considerare costante.
Ma se

pu essere considerato costante lo stesso vale per

semplificata:
Il lavoro, con

quindi la potenza corretta pu essere

fissato, aumenta linearmente con la temperatura.

Sfruttando la congruenza della portata:

Nellipotesi di tu i a critica la portata corretta diminuisce con la radice del rapporto delle temperature:

La potenza pu essere riscritta come:

La derivata di questo termine positiva

quindi si pu affermare che la potenza aumenti con

lau e ta e della te pe atu a.


Lipotesi di tu i a iti a a etta ile: la aggior parte delle macchine durante il funzionamento presenta
la turbina in condizioni critiche.
Il fatto che la portata corretta diminuisca uno svantaggio che comporta di dover aumentare sensibilmente
la temperatura per avere un buon incremento di potenza. Inoltre ci si allontana dal rendimento massimo e
si rischia di entrare nella zona di pompaggio.
Il diagramma della potenza corretta della turbina monoalbero in funzione della temperatura riportato
nella figura seguente:

Turbina bialbero
A lato riportiamo il diagramma della potenza corretta per
una turbina bialbero. Questo grafico caratterizzato dal
fatto che la linea del pompaggio sparita.
Analizziamo due schemi realizzativi per le turbine bialbero.
Il p i o odo o siste elli se i e un albero tra il
compressore e la turbina del caso monoalbero. Si
realizzano dunque un compressore e una turbina di bassa
pressione, e un compressore e una turbina di alta
p essio e, ollegati dai ispettivi al e i. Lal e o di alta
pressione non porta potenza.

La hitettu a pi o u e he isulta spesso p efe i ile la segue te:

Li sie e ostituito da p esa da ia, a e a di o ustio e e dal p i o al e o he lega o p esso e e


turbina adibito alla compressione e riscaldamento del gas: viene perci chiamato generatore di gas (GG).
Dopo il ge e ato e di gas p ese te la tu i a li e a di pote za (TL , he lele e to he fo is e pote za
allutilizzato e.
Il va taggio di uesta ealizzazio e dato dalla p ese za di u u i o o p esso e ( u solo ). Per
quanto riguarda le due turbine si distingue il rapporto di espansione della turbina del generatore di gas
e il rapporto di espansione della turbina libera
Si possono immediatamente scrivere la potenza e la potenza corretta:

Il rapporto

(
)]
non varia sensibilmente quando si cambia la dosatura, quindi pu essere considerato

costante. Ma se vero che il rapporto


rapporto

non varia sensibilmente, non si pu dire la stessa cosa per il

Il generatore di gas (GG) pu essere considerato come una turbina a gas monoalbero che fornisce una
potenza
.
Muovendosi sulla mappa del compressore, in questa situazione, si vincolati dal fatto che la potenza
allal e o deve esse e ulla: i p e ede za si visto he fissato il u e o di gi i e au e ta do la
temperatura, la potenza aumenta e ci non deve avveni re; allora se aumenta il numero di giri, la
temperatura deve diminuire (o viceversa) per soddisfare la
condizione di vincolo
.
Nel generatore di gas dunque presente un legame tra il numero
di giri del generatore di gas e temperatura massima.
Il fatto che

siano vincolati e correlati fra di loro permette

di individuare una working line (linea di funzionamento) sulla


mappa del compressore. La working line il luogo dei punti che
soddisfa la condizione
.
La linea di funzioname to dete i ata a p ogetto t a ite loppo tu a defi izio e dei dive si o po e ti
che costituiscono il motore; si fa particolare attenzione affinch la working line sia a debita distanza dalla
linea di pompaggio.
Questa macchina costituita da due alberi caratterizzati da due numeri di giri:
il numero di giri del
generatore di gas e
il numero di giri della turbina libera.
Nella turbina bialbero la potenza corretta sar funzione di:

Ris ivia o lequazione della potenza corretta:

il o po ta e to della tu i a ial e o al va ia e di u a delle due

Fissato

ovvero fissato

, varia

)] e analizziamo

a ette e fissata lalt a.

In questa situazione il funzionamento del generatore di gas bloccato in un punto. La portata corretta, e
i termini che compaiono nella mappa del compressore saranno costanti. La relazione della potenza corretta
pu essere riscritta:

) bisogna capire il comportamento di

e di

Assumiamo che la turbina libera sia critica. Questa ipotesi solitamente verificata e comporta che:

Inoltre se la turbina libera critica, la turbina del generatore di gas sar bloccata (si ricorda che la turbina
critica a valle blocca il funzionamento della turbina a monte).
TGG bloccata
Per la congruenza delle pressioni sappiamo che possibile espandere in misura da quanto si riceve dal
compressore:
Ma anche
il quanto il funzionamento del generatore di gas
bloccato, quindi:

Il rapporto delle temperature:

Ma

fissato, mentre

e isulta a hesso

costante dal momento che il funzionamento del gas generator bloccato. Di conseguenza:

Si potrebbe erroneamente affermare che la potenza corretta sia costante, ma diagrammando la potenza
corretta in funzione del numero di giri corretto della turbina libera di una macchina reale si vede che le cose
vanno diversamente:
Per quale motivo la potenza non costante?

)]

Un elemento che abbiamo considerato


costante, ma che in realt pu far sentire la
propria influenza il rendimento di turbina:
Il rendimento della turbina sente il rapporto tra
la velocit di ingresso della macchina e la
velocit tangenziale; per minimizzare le perdite
di energia cinetica bisogna ottenere il rapporto
ottimale.

La velocit
visto che
dipende da
come funziona il generatore di gas.
Avendo il generatore di gas bloccato, cio

fissato,

La curva della potenza corretta segue lo stesso andamento del rendimento di turbina, dal momento che
tutti gli altri termini sono costanti.

Fissato

, varia

Analizziamo ora cosa succede quando il numero di giri del generatore di gas aumenta.
In questa situazione aumentano:

)]

aumenta perch
Inoltre

aumenta, anche se

aumenta, dal momento che

.
cresce.

La potenza corretta aumenta quando aumentano i giri del generatore di gas.


Se aumenta il numero di giri del generatore di gas (aumenta
la macchina dovr girare pi velocemente, cio anche
Quindi

di ottimo non cambia, ma

) e voglio mantenere il rapporto di ottimo ,

dovr aumentare.

cresce al crescere di

quindi il

massimo della potenza si sposta verso destra, come si vede nel grafico
riportato nella pagina precedente.
Confronto turbina monoalbero e turbina bialbero
La turbina monoalbero:
- Necessita di frizione
- Consuma di pi in regolazione
- Risposta pi rapida
Per quanto riguarda la turbina bialbero il generatore di gas segue la linea di funzionamento, tenendo il
numero di giri della turbina libera praticamente costante. Per aumentare la potenza bisogna aumentare la
temperatura in camera di combustione, ma cos facendo il numero di giri del generatore di gas aumenta:
i avvie e pe o u
e to ita do dovuto alli e zia del g uppo e a i o. No si ies e
immediatamente ad avere a disposizione la potenza richiesta ma presente un certo transitorio.
Durante il transitorio, quando accelero improvvisamente, ci si muove sulla mappa secondo la linea rossa.

Effetto del numero di Mach sulle prestazioni corrette


A ia o visto li flue za, sulla pote za o etta, delle due a ette:
Numero di giri e temperatura massima per la turbina monoalbero;
Numero di giri del generatore di gas e numero di giri della turbina libera per la turbina bialbero;
Ci resta ora da trattare il terzo parametro, ovvero il numero di Mach:

Il Mach ha due effetti principali:


1. La portata ingerita aumenta.
Volando ad un Mach maggiore si percepisce una quantit di aria che arriva al motore con una pressione
totale maggiore e con una maggiore densit: il motore gestir una quantit di aria maggiore.
e quindi:

Nella potenza corretta

leffetto del u e o di Ma h o si avve te,

andando a calcolare la potenza reale

e t e si pu ve ifi a e

2. Compressione dinamica gratuita.


Il moto stesso fornisce una compressione dinamica gratuita del
fluido he pu esse e sf uttata i tu i a du a te lespa sio e.
Questo fatto si iflette o e effetto utile alli te o di
Leffetto della o p essio e di a i a g atuita si iflette a he
alli te o della potenza corretta.
Prestazioni reali
La potenza non sar pi funzione soltanto di tre parametri:
(

Per installazione si intende che quando il motore o tato sul velivolo i sa u i te fa ia


velivolo che prevedr un power off-take dal motore non a fini propulsivi, oppure un bleed.
Bisogna anche considerare il collegamento tra la presa e il velivolo.

oto e-

Analizziamo come primo esempio il single shaft turboprop TPE 331 e riportiamo i grafici del consumo
specifico e della potenza in funzione della true air speed.
Questi diagrammi sono ricavati fissati i seguenti parametri:
1. Le condizioni ambiente (standard day condition)
2. Le manette:
a. Maximum cruise performance: 96%, indice della temperatura massima raggiunta nei cicli.
b. Numero di giri del motore: 40100 rpm
Al variare del numero di Mach, il consumo specifico
(che nella turbina a gas pari al consumo corretto)
o se te lau e to di po tata, ma avverte il secondo
effetto, relativo alla compressione dinamica gratuita e
ui di il o su o spe ifi o di i uis e allau e ta e
della velocit.
Allau e ta e della uota il o su o spe ifi o
di i uis e pe h di i uis e la te pe atu a della ia.

Tenendo la temperatura massima fissata, se la temperatura del flusso in entrata diminuisce, allora il
rapporto

aumenta e quindi aumenta anche il rendimento del ciclo.


Per quanto riguarda la potenza reale, essa risente sia
dellau e to di po tata sia della compressione dinamica
g atuita ed au e ta pe e t a i gli effetti. Si vede, dalt a
pa te, he la pote za di i uis e allau e ta e della uota
i ua to la ia sa e o de sa.

Il secondo esempio che viene riportato riguarda un bialbero (dual spool) turboshaft.

Abbiamo dei diagrammi di potenza e di consumo specifico ricavati a sea level e a 5000 piedi, con il numero
di giri della turbina libera di potenza fissato. Si varia la temperatura massima.
Al diminuire della manetta la potenza diminuisce e il consumo aumenta, perch il rapporto
influenzando il rendimento.
Nella figura 13.21 sono riportate le performance del motore turboshaft T64-GE:

diminuisce,

TURBOGETTO SEMPLICE

Il Turbogetto Semplice (TJ) al contrario del Turboshaft fornisce


spinta e non potenza. Infatti, invece di avere una turbina libera che
fo is e pote za allutilizzato e si utilizza un ugello (Nozzle) per
accelerare il flusso. Come si pu osservare dallo schema di
realizzazione il TJ ricalca esattamente il turboalbero fino alla
combustione, differenziandosi solo nella fase conclusiva
dell'espansione. Il ciclo di questo motore simile a quello delle
turbine a gas. L'espansione in turbina serve per fornire solo p
otenza al compressore e si fa riferimento al salto TtT (total-to-total),
visto che l'energia di scarico turbina non pi una perdita. Il
rapporto di espansione

si trova facendo il bilancio di

potenza all'albero. In altri termini, il rapporto di espansione non pi strettamente legato al rapporto di
compressione, a app ese ta u i og ita da al ola e i po e do he la pote za allal e o sia ulla.
Prestazioni specifiche a progetto
Assegnate le condizioni di volo, i parametri di progetto (il rapporto di compressione

e la

temperatura massima ) e le propriet dei fluidi, per prima cosa si vogliono calcolare le prestazioni
specifiche a progetto: spinta specifica e consumo specifico della spinta o TSFC.
Come accennato in precedenza, la differenza rispetto al caso turboshaft risiede
ellespa sio e adia ati a.
I po e do he la pote za ge e ata dallespa sio e i tu i a sia pa i alla pote za
necessaria al compressore si procede nel modo seguente:
Il lavoro di turbina:

da cui

Dal rendimento Total to Total di turbina


(

Il rapporto di espansione

Me t e egli e do eatto i lugello e a se p e iti o, o a o pi os.


Nel aso i ui lugello o sia iti o, sa adattato: pe do li fo azio e he i gola il Ma h pa i a ,
la p essio e i us ita dallugello sa pa i a uella a ie te.
Negli esoreattori si pu trovare molto spesso un ugello semplicemente convergente.

Calcoliamo ora le prestazioni specifiche della macchina. La spinta netta standard:

Nel caso adattato


quindi il secondo termine si annulla e si ricava:

Le relazioni della spinta specifica nel caso adattato e del consumo specifico (valida in generale) sono:

138

Per quanto riguarda il caso non adattato

Considero il termine

e andando a sostituire:

semplificando i termini che compaiono a numeratore e a denominatore:

Sostituendo nella relazione della spinta specifica si ottiene:


(

Con questi passaggi siamo riusciti a scrivere la spinta specifica come differenza tra le stream force
specifiche. Consideriamo ora le forze agenti nelle diverse sezioni del motore:

La forza ese itata da ias u

lo o del

oto e sa la diffe e za di st ea fo e t a lus ita e li g esso:

Tramite la formula ricavata ad inizio pagina possibile trattare questa forza in termini specifici,
svincolandosi dalle dimensioni del motore. La stream force specifica
per la generica stazione :

A alizzia o o a li flue za dei pa a et i di p ogetto sulle p estazio i. I pa a et i he i fluis o o so o:


Le condizioni di volo
Il rapporto di compressione

Il riscaldamento

Nella turbina a gas la prestazione della macchina segue il ciclo


semplice; in questo caso per la prestazione non pi la potenza
bens la spinta. Facciamo comunque riferimento a un ciclo a gas
e indichiamo con * i parametri o le grandezze relative al ciclo
termodinamico. Il lavoro di compressione del ciclo realizzato in
parte dal compressore della macchina e in parte dalla compressione dinamica della p esa da ia:
ide

pe

ua to igua da lespa sio e

Il lavoro del ciclo dunque la potenza cinetica ottenuta dal flusso:


Da questa relazione si pu anche ricavare la velocit di uscita

139

Il rendimento del ciclo:

pari al rendimento termico.

Ma il rendimento termico legato al consumo specifico della spinta:

Fissato
il massimo della spinta specifica si ha per il massimo valore di .
Per quanto riguarda il consumo, sente una velocit a numeratore e a denominatore il rendimento termico:
il minimo del consumo non pi dove si ha il rendimento massimo, come avveniva nel turboshaft, ma sar
leggermente spostato a destra.
Nel grafico sottostante viene riportata la spinta specifica, insieme alla potenza specifica, al rendimento
termico e al consumo specifico della spinta, in funzione del rapporto di compressione:

Per consumare poco, il turbogetto ha bisogno di grandi rapporti di compressione (maggiori rispetto al caso
del turboshaft).
U ulte io e diffe e za ispetto al tu oshaft data dal fatto he il o su o spe ifi o o diminuisce
allau e ta e della te pe atu a: esiste i fatti u

appo to di te pe atu a

di minimo consumo, oltre il

quale il consumo aumenta nuovamente. Ci si pu valuta e g afi a e te dalla da e to del lavo o


del rendimento

Allau e ta e di

in funzione del rapporto .

il rendimento tende ad un valore costante, mentre il lavoro aumenta; ma lavoro,

rendimento e consumo sono legati tramite la relazione

quindi:

140

Allau e ta e della velo it di volo , la compressione dinamica che si ottiene a monte del compressore
aumenta e di conseguenza il compressore dovr realizzare un minore per ottenere il massimo di o di
spinta specifica .

Fuori progetto (off-design)


Parliamo ora della regolazione del turbogetto semplice per un:
Turbogetto monoalbero
Andremo, in particolare ad analizzare:
1. La linea di possibile funzionamento
2. La scelta della sezione di gola
3. Le prestazioni corrette
4. Leffetto della velo it di volo sulla spinta netta standard
1. Si preferisce costruire le linee di possibile funzionamento se za o side a e, pe o a, la oppia e to
con lugello, a alizza do solta to il ge e ato e di gas.
Considerando la mappa del compressore e scegliendo una curva ISO

si cerca il punto che corrisponda a un certo valore del rapporto

fissato per tentativo. Si ricavano

Sf utto le uazio e di o g ue za del u e o di gi i:


la congruenza della portata:

Lavorando sulla mappa della turbina si ricavano e


Come verifica si utilizza la propriet che la pote za allal e o ulla:
Scrivendo questa relazione in forma estesa:
[

Sulle li ee di possi ile fu zio a e to gi ve ifi ato he la pote za allal e o ulla; i og i aso
la da e to isulta si ile a uello delle tu i e a gas.

141

Bisog a o a o side a e la oppia e to o lugello. Lugello svolge il uolo di i te fa ia t a la tu i a e


la ie te. Ripo tia o la appa di fu zio a e to dellugello e s ivia o le uazio e di o g ue za della

po tata t a la tu i a e lugello:
-

Ugello critico

La portata corretta costante

dove

La turbina bloccata nel suo funzionamento, quindi anche


vincolato.
- Ugello non critico

sar

dove il termine

Bilancio di

Nel caso non critico presente un legame univoco tra


dipendenza dal numero di Mach tramite il rapporto

e portata corretta, ma si avverte anche una

che nel caso critico non era presente.

La linea di funzionamento sar il luogo dei punti che soddisfa le equazioni di congruenza e le relazioni di
a oppia e to o lugello al va ia e del umero di giri del motore.

U a volta he lugello o pi iti o la li ea di fu zio a e to si divide i dive si a i he dipe do o da


questi rami si avvicinano sensibilmente alla linea di pompaggio per bassi numeri di Mach.
A parit di funzionamento del oto e, allau e ta e del u e o di Ma h, lugello si avvicina al caso critico.
2. Variazione della sezione di gola dellugello
Se la geo et ia fissata e il gas s altito o a
della portata corretta come:

ia, ua do lugello iti o s ivia o la o se vazio e

Tuttavia una scrittura pi generale che tenga conto delle

possibili variazioni di geometria e delle propriet del gas


Poich in questo caso ci interessa valutare la dipendenza da

Riscriviamo la congruenza delle portate:

(ma il gas smaltito non cambia), scriviamo:

Qui di allau e ta e di
, per soddisfare la congruenza delle
portate anche aumenta.
Assumendo che il numero di giri del motore sia costante
,
in prima approssimazione il lavoro di compressione pu
considerarsi costante
Ma:

quindi se
Il fatto che

allora
in modo che
diminuisca comporta che la curva di funzionamento si sposti verso destra.
142

Si pu anche utilizzare la congruenza della portata tra turbina e compressore:

Si pu dunque scrivere

ma

diminuisce mentre

cresce o staziona con

quindi

diminuisce e il punto di funzionamento si sposta a destra.

C a he la possibilit di avere un transitorio: lalla ga e to della sezio e o ispo de a u t a sito io di


accelerazione, il restringimento della sezione corrisponde a un transitorio di decelerazione.
Quando si accelera, sintroduce una quantit di combustibile maggiore, la temperatura aumenta e il punto
(verso il punto 2). Ma cos facendo il motore si sposta
di funzionamento si sposta lungo la linea ISO

dalla li ea di fu zio a e to i ui la pote za allal e o ulla (li ea rossa) verso una linea di
funzionamento in cui la turbina fornisce pi potenza al compressore, il quale accelera fino a tornare al
punto di funzionamento stazionario (punto 3). Il discorso inverso vale nel caso di decelerazione.
3. Prestazioni corrette fuori progetto.
Analizziamo come si comportano le prestazioni corrette al variare della manetta e come dipendano dal
numero di Mach.
La spinta lorda direttamente comandata dalla manetta
e pu essere scritta:

ricordando che la spinta netta standard


.
Si visto che, nel caso del turbogetto, il funzionamento del motore a geometria fissata
la presenza di una working line:
Fissati

Nel aso i

(oppure

) sono determinate tutte le grandezze

corrette (portata corretta e numero di giri corretto), i rapporti di


pressione , i rapporti di temperatura, e rimangono costanti
alli te o del oto e.
Il motore determinato in modo univoco nel suo funzionamento.
Alli te o dellesp essio e della spi ta lorda ci sar un termine
lo ato .
: lugello iti o lo a
ui lugello fosse iti o aste e e fissa e se pli e e te la manetta

il funzionamento del motore e lo libera dalla dipendenza di


La spinta lorda corretta:
Il termine [

prevede

) contiene le grandezze riferibili al funzionamento del motore, e se

lugello iti o sa fu zio e solta to di


sar invece una semplice funzione di

:
143

A fissato
si pu disegnare la spinta lorda corretta in funzione del numero di giri. Nel caso stazionario la
u va he ipo ta le p estazio i o ette assu e la da e to:

Cosa succede al variare del Mach? Il caso limite si ha per


e quindi il termine sottrattivo della spinta lorda corretta si annulla
Allau e ta e del Ma h il te

i e

diminuisce e la spinta lorda corretta aumenta:

La spinta lorda corretta avverte principalmente leffetto delle o p essione dinamica gratuita dovuta
allau e to del u e o di Ma h, e t e sulla g a dezza o etta o i fluis e lau e to della po tata.
E possi ile app ese ta e la spi ta lo da a e o delleffetto del Ma h:
Questa funzione sar funzione soltanto della manetta
No

alizza do le uazio e t a ite il appo to

el aso i

ui lugello sia iti o.

detto RAM pressure ratio:

In questo modo si ottengono le curve riportate di seguito:


Questi grafici riportano le
prestazioni corrette di una
macchina bialbero.
La figura di sinistra riproduce il
caso non critico (alti giri),
mentre nella figura di destra
riporta le prestazioni nel caso
non critico (bassi giri)
In entrambi i grafici sono
riportati la spinta lorda corretta
(g oss th ust , la po tata da ia
corretta (intake airflow) e il
consumo specifico corretto (fuel
consumption).
In ascissa sinistra si trova
dove

sarebbe la spinta lorda;


144

Il consumo specifico corretto scritto nella forma

in un caso e

ellalt o, dove

mentre e sono dei termini correttivi che tengono conto, rispettivamente, del fatto che al variare del
numero di giri il rendimento del combustore non sempre lo stesso e che pu presentarsi un fenomeno di
atomizzazione.
Ad un basso numero di giri, a una variazione
corrisponde una variazione di spinta lorda
. Ad un alto numero di giri, la stessa variazione di spinta lorda
ottenibile con una
variazione minore del numero di giri, infatti
Questo fatto suggerisce una sensibilit maggiore della manetta ad alti numeri di giri.
Invece dei giri corretti, si pu utilizzare uno dei rapporti interni di pressione o di temperatura come
parametro per descrivere la spinta. Risulta particolarmente conveniente utilizzare il rapporto delle
pressioni detto Engine Pressure Ratio:

Dove la p essio e totale a o te dellugello (o a valle della turbina), mentre la pressione totale a
valle della p esa da ia.
LEPR app ese ta la apa it del oto e di fo i e allugello u fluido i pressione. Le prestazioni sentono
i
odo li ea e le gi e p essu e atio e dato uesto pa a et o fa ile dedurre la spinta.
Ris ivia o le p estazio i o ette i fu zio e delle gi e p essu e atio, o side a do il aso di u ugello
semplicemente convergente e critico:
poi h lugello iti o la po tata o etta

La velocit in uscita
in gola:

e la portata in uscita pu essere scritta:

Ma lugello adia ati o

quindi la temperatura statica

Possiamo allora scrivere:

La pressione statica in gola:


La spinta lorda diventa:
La spinta lorda corretta:

E ponendo

si ottie e la spi ta lo da o etta i fu zio e delle gi e p essu e atio:

A alizzia o o a al u e va iazio i di geo et ia he si posso o sf utta e du a te lutilizzo del oto e.


Durante il funzionamento del motore si cerca
sempre di stare lontani dalla condizione di
pompaggio; entrare in pompaggio farebbe cadere
il motore in instabilit e potrebbe comportare il
flame out.
Bisogna dunque prevenire, in fase di progetto,
che la working line si avvicini eccessivamente alla
linea di pompaggio. Si stabilisce una distanza
minima tra le due linee, detta surge margin
(excess margin or visibility in figura).

145

La distanza minima tra le due curve viene determinata tenendo conto di vari fenomeni che possono
avvicinare le due curve:
- La linea di pompaggio legata a una capacit di controllo del motore e alla di storsione nella presa
da ia.
- La linea di funzionamento pu alzarsi e ci pu essere dovuto a problemi di controllo, a causa della
distorsione ma anche a causa di fenomeni di transitorio
Ci so o dei etodi pe evita e lavvi i a e to t a la o ki g li e e la linea di pompaggio:
A progetto bisogna posizionare la linea di funzionamento a debita distanza dalla linea di pompaggio. Ci
vie e fatto di e sio a do oppo tu a e te la sezio e di gola dellugello e la ea di tu i a.
Si i se is e u a leed valve allus ita del o p esso e. Li se i e to di u a leed valve ella zo a di
uscita del compressore allontana la working line dalla linea di pompaggio, ma si ha una perdita in
termini di lavoro di compressione e un aumento del consumo. Questa soluzione non risulta, dunque,
particolarmente efficiente.

Si ricorre a IGV (Inlet Guide Vane) e statori del compressore a geometria variabile. Utilizzando dei
Variable IGV (VIGV) e dei Variable Stator Vanes (VSV) non varia la posizione della working line, ma si
spostano le linee a numero di giri corretto costante. Consideriamo la mappa di un compressore
costruito con una certa geometria e che presenta delle linee ISO

Analizziamo cosa succede variando la geometria di questo


compressore, ad esempio variando lo ie ta e to di u a paletta
dellI let Guide Va e he gestis e la velo it i i g esso el
compressore. Il lavoro del compressore pu essere scritto come:
(
)
Dove la velocit tangenziale della macchina, mentre la
componente ta ge ziale della velo it assoluta. li g esso del
o p esso e, e t e lus ita.
Supponiamo di mantenere costanti: la portata , il numero di giri ,
e
e di va ia e la golo
dellIGV.
o La portata costante quindi la componente assiale
.
o In uscita, poich il numero di giri della macchina costante, si ha
e la velocit di uscita relativa gestita dalla paletta del
compressore quindi
. Ma allora anche
Ap e do la paletta dellIGV, va io la di ezio e della velo it ta ge ziale i
ingresso e in particolare
diminuisce. Ma se
diminuisce, il lavoro di
(
) aumenta: di conseguenza aumenta
compressione

anche il rapporto di compressione

e la linea ISO

lalto. Ap i e lIGV sig ifi a sposta e la li ea ISO


funzionamento sar pi lontano dalla linea di pompaggio.

si sposta verso

ve so lalto e il pu to di
146

Si introducono pi alberi
Li t oduzio e di pi al e i pe ette u migliore matching dei componenti e riduce lo spostamento
percentuale del punto di funzionamento. Per esempio in una macchina bialbero, il fatto di poter
dividere il rapporto di compressione in due termini
permette al funzionamento di ciascun
compressore di essere meno influenzato dalla regolazione.
Il Mach relativo massimo influisce sensibilmente sul funzionamento del compressore in quanto sulla
paletta posso o p ese ta si delle o de du to.
La ia he es e da u a se ie di stadi di compressione pi calda e la velocit del suono sar maggiore: la
macchina che segue vedr una velocit assoluta maggiore e potr girare a un numero di giri pi alto,
riuscendo a produrre un lavoro maggiore.

4. Effetto della velocit di volo sulla spinta netta standard


La spinta netta standard funzione della quota, del numero di Mach e della manetta:
Assumiamo di mantenere la quota costante e di lavorare a un numero
di giri fisico costante. Considerando la mappa del compressore e la
linea di funzionamento:
quando, a numero di giri
, rallento, cio riduco il Mach di
volo, la temperatura totale
diminuisce e quindi il numero di giri
corretto
aumenta.

Vi eve sa, allau e ta e del Mach il numero di giri corretto


diminuisce.

Consideriamo la formula della spinta adattata, in cui assumiamo che la portata di combustibile sia
t as u a ile ispetto alla po tata da ia (
):

La portata

Allau e ta e del u e o di Ma h la po tata o etta

diminuisce

debolmente, e in prima approssimazione pu essere considerata costante (la indichiamo con );


Esplicitando la proporzionalit:

si vede come il peso del Mach a numeratore

sia molto pi significativo. La dipendenza della portata dal numero di Mach viene riportata nel grafico
sottostante:

In questo caso si riscontra il primo effetto della variazione del Ma h di volo e io lau e to della po tata
ingerita.
Ripartendo dalla formula

o side ia o o a li flue za del Ma h sul te i e


Nel caso in cui
la da e to di uesto te i e pot e e esse e t a iato fa il e te:

147

Tuttavia anche presente il secondo effetto dovuto della variazione del numero di Mach, ovvero la
o p essio e di a i a a o te della p esa da ia. La velo it di us ita dallugello:

Ipotizzando he lugello sia itico, si pu affermare che la turbina sar bloccata:

Voglia o sape e, i pa ti ola e, leffetto sulla te pe atu a


Avendo assunto il numero di giri fisico del motore costante, allora anche il lavoro del compressore sar
costante:
Ma nel turbogetto il lavoro di compressione praticamente pari al lavoro d
i turbina:

Poich la turbina bloccata


quindi anche
totali costante anche
Leffetto della va iazio e di velo it o si avve te du

Ma visto che il rapporto tra le temperature


ue a livello di te pe atu a

a t a ite la

compressione dinamica. Il lavoro di compressione


(

Tuttavia

)
Questo te

ma

quindi

i e au e ta allau e ta e di

dal momento che

cresce

allau e ta e del Ma h.
Al es e e del Ma h il appo to di espa sio e dellugello au e ta e
la velocit di uscita

] aumenta. A fissata

si ha un limite massimo di
pari a
A bassi
un aumento di
comporta un sensibile guadagno in
termini di
mentre ad alti
questo guadagno praticamente
nullo in quanto te de allasi toto o izzo tale.
Si pu dunque completare il grafico della curva

in funzione di

148

Turbogetto bialbero
Nel caso di turbogetto bialbero durante la regolazione, a numero di giri basso, la linea di funzionamento si
avvicina alla linea di pompaggio. Suddividere la variazione del rapporto di compressione sui due alberi
risulta una soluzione vantaggiosa. Inoltre il problema del
relativo in ingresso nella macchina limita il
lavoro ottenibile dal compressore:
se la velocit di rotazione aumenta, a fissata
la velocit aumenta. Tuttavia il
numero di giri del motore limitato e il lavoro del compressore
limitato.
Per ottenere un lavoro maggiore si sfrutta il compressore di alta pressione per
o p i e e della ia pi alda. A pa it del u e o di Ma h el aso ial e o si
possono avere una
maggiore e si riesce ad ottenere un lavoro maggiore.
Consideriamo lo schema di un turbogetto bialbero:

i di a il u e o di gi i dellal e o di alta p essio e e t e


il u e o di gi i dellal e o di assa
pressione.
Ipotizziamo che la turbina di bassa pressione e lugello sia o iti i e he sia pe i omponenti di bassa
pressione, sia per i componenti di alta pressione valgano le approssimazioni:
La mappa del compressore di alta pressione che riceve aria in condizioni

Mentre la mappa del compressore di bassa pressione:


Fissato
consideriamo un certo punto di funzionamento e analizziamo
o e si sposta la o ki g li e al va ia e della geo et ia dellugello, io al
variare della sezione di gola .
In parti ola e vedia o osa su ede allau e ta e della sezio e
Applichiamo la congruenza della portata tra la turbina di bassa pressione

Per ipotesi di turbina critica

e la po tata dellugello
e di ugello critico

mentre

Allau e ta e della sezio e di gola allo a au e ta lespa sio e ella tu i a:


se
allora
Abbiamo ipotizzato
e di conseguenza il lavoro
Ma

quindi se

aumenta, deve diminuire


149

Se la turbina di bassa pressione critica, la turbina di alta pressione bloccata e


Ma se

allora

Cosa succede al compressore di alta pressione? Esso vede in ingresso la temperatura


compressore di bassa pressione, per il quale vale la relazione gi utilizzata:
(
)
Quindi:
da cui
Il punto di funzionamento del compressore di alta pressione si abbassa:

Il punto di funzionamento si abbassa quindi

in uscita dal

diminuiscono e ci si sposta verso numeri di giri

pi bassi. Applicando la congruenza delle portate tra il compressore di bassa pressione e di alta pressione:

Ma

diminuisce, mentre il termine

funziona a numero di giri costante

in quanto il compressore di bassa pressione


Allora anche

diminuisce.

Dalla mappa del compressore di bassa pressione si vede


che nel caso di turbogetto bialbero il punto di
fu zio a e to si sposta ve so il po paggio, allau e ta e
di .
Il punto di funzionamento verso cui ci si sposta
allau e ta e di

si trover su delle linee a

minore.

Per migliorare le prestazioni di questo motore in termini di spinta e di consumo esistono due possibilit,
come si vede dalla relazione del rendimento globale, pari a un rendimento propulsivo per un rendimento
termico:
E possi ile au e ta e
apportando delle modifiche al ciclo termodinamico, oppure migliorare il
rendimento propulsivo agendo sulla velocit di uscita
e sulla hitettu a del oto e.
Modifiche del ciclo
Il rendimento del ciclo Brayton ideale:
Si adottando tre diverse soluzioni per aumentare questo rendimento o per aumentare il lavoro del ciclo.

150

1. Fornisco calore a temperature pi basse


Dopo lespa sio e di tu i a il flusso vie e s aldato ulte io e te
e poi espande: si ha un aumento del lavoro di turbina e la spinta
aumenta, ma fornendo calore a pressioni pi basse il rendimento
ne risente in negativo:
Il calore utilizzato in modo poco efficiente comporta un aumento
del consumo, anche se la spinta aumenta.
Questa soluzione viene, in genere, utilizzata per intervalli di tempo
limitati.
2. Inter-refrigerazione
Il fluido, dopo una compressione iniziale, viene raffreddato tramite
uno scambiatore di calore e compresso ulteriormente: questa
soluzione permette di ridurre il lavoro di compressione
ma
conviene solo se la variazione di lavoro che si ottiene a fronte di
una variazione di calore maggiore del rendimento del ciclo
Brayton:
Questa soluzione aumenta la spinta e pu essere vantaggioso se lo
scambio di calore viene realizzato in maniera efficiente.
3. Rigenerazione
Te i ata lespa sio e di tu i a, il gas ede u a pa te del suo
calore al flusso in entrata nella camera di combustione. In questo
modo il lavoro di turbina
diminuisce ma diminuisce anche il
consumo.

possibile mettere insieme le ultime due sol uzio i e di ealizza e li te -refrigerazione insieme alla
rigenerazione. Con questo metodo possibile ottenere un guadagno teorico in termini di rendimento di
circa il 10%, ma il peso, il grande volume occupato, le perdite di pressione e la scarsa efficienza degli
scambiatori ne limita le realizzazioni.
Modifi he della hitettu a del oto e
Il se o do app o io o siste ellutilizza e u a hitettu a dive sa e si utilizza il turbofan.

151

TURBOFAN
Il turbofan rappresenta una valida soluzione per aumentare le
prestazioni del turbogetto agendo sul rendimento propulsivo.
Il consumo specifico nel caso di un turbogetto monoflusso legato al
rendimento termico tramite la relazione:
Si visto nel capitolo precedente come si possa agire sul ciclo
termodinamico per cercare di aumentare
, vediamo ora come si
possa diminuire la velocit .

Nel turbogetto semplice, la velocit in uscita:

dove

legata alla temperatura

massima . Per diminuire la velocit di uscita si costretti a diminuire


e quindi , con conseguente
diminuzione del rendimento termico .
Lidea di agi e sulla velo it
per migliorare le prestazioni non trova una soluzione positiva nel caso del
tu ogetto se pli e e ui di si eso e essa io odifi a e la hitettu a del oto e.
Nel Turbofan viene inserita una seconda turbina che, sfruttando l'energia posseduta dal fluido prima
dell'espansione nell'ugello, produce potenza. Quest'ultima viene adoperata per alimentare un nuovo stadio
di compressione, il quale ha lo scopo di comprimere un fluido freddo fino a 2f. Vi sono due nuovi parametri
di progetto, ovvero il rapporto di compressione del flusso freddo e il by-pass ratio:

Esistono due tipologie di Turbofan :


A flussi separati, caratterizzati da un alto rapporto di by-pass (high BPR), solitamente usati nel volo
subsonico per il loro consumo minore. In questo caso i parametri di progetto sono 4:
1. La temperatura massima
2. Il rapporto di compressione
3. Il rapporto di by-pass

4. Il rapporto di compressione del flusso freddo

152

A flussi miscelati, anche detti by-pass turbofan, caratterizzati da un rapporto di by-pass limitato (low
BPR), solitamente impiegati per il volo supersonico, anche a causa delle minori dimensioni frontali a
parit di spinta.
Il

vincolato dalle condizioni di miscelamento, che impongono un valore simile sulle

pressioni
, si hanno quindi solo tre parametri di progetto :
1. La temperatura massima
2. Il rapporto di compressione
3. Il rapporto di by-pass

Con entrambi questi sistemi propulsivi si ottiene il disaccoppiamento tra la velocit di uscita e il rendimento
termico.
Da un punto di vista delle prestazioni conviene la soluzione a flussi miscelati, ma ci sar bisogno di un
componente aggiuntivo, e bisogner far si che i due flussi che si mescolano abbiano caratteristiche simili.

Per quanto riguarda le prestazioni del turbofan, in entrambe le tipologie realizzative, la spinta specifica
fornisce indicazioni sulle dimensioni del motore:

Ma ora la portata composta da un flusso caldo e da un flusso freddo:

quindi
si pu definire la spinta specifica relativa al flusso caldo, che fornisce indicazioni relative al cuore del
motore e al consumo:
Infatti, il consumo specifico:

Nel caso di flussi separati, la spinta:

Per quanto riguarda i rendimenti, il rendimento globale si calcola come nel caso del turbogetto, mentre
il rendimento termico e il rendimento propulsivo :
- Nel caso di flussi miscelati si calcolano come nel caso del turbogetto;
- Nel caso di flussi separati si calcolano utilizzando la velocit equivalente
153

In altri casi sintroduce il rendimento del cuore, pari alla potenza cinetica che si otterrebbe nel caso del
turbogetto semplice divisa la potenza chimica sviluppata:

trasmissione, pari al rapporto fra il rendimento termico e il rendimento del cuore

e il rendimento di

Influenza dei parametri di progetto sulle prestazioni on-design del turbofan


Il diagramma sottostante ost a li flue za del appo to di o p essio e del flusso f eddo
La mixing condition, cio la condizione per cui possibile miscelare i flussi, corrisponde a un preciso punto
del diagramma, in quanto il flusso freddo e il flusso caldo, per potersi miscelare, devono avere la stessa
pressione, e ci avviene per un unico valore di
In questa condizione il flusso caldo sensibilmente pi veloce del flusso freddo.

Come si vede dal grafico, la mixing condition abbastanza distante dal punto di ottimo, dove il flusso
freddo viene compresso maggiormente in modo che le velocit dei due flussi in uscita siano simili.
Il problema che un solo stadio di compressore assiale non riesce a comprimere fino alla condizione di
ottimo.
La questione successiva riguarda la scelta del by-pass ratio.
La figura riportata a lato mostra l'influenza
del parametro BPR sulle prestazioni. Fissato
e
, una crescita del by-pass ratio
provoca la riduzione sia del consumo
specifico sia della spinta specifica .
Dallalt a pa te, pe , l'au e to del appo to
di by-pass determina un incremento delle
dimensioni e del peso del motore, quindi
oltre un certo valore di l'effetto negativo di
resistenza e peso aggiuntivo prevale sulla
riduzione di

Un beneficio che si ottiene quando si realizzano motori con alti


BPR isiede ella li itazio e delli ui a e to a usti o.

154

Convenienza del miscelamento dei flussi confronto tra le due tipologie


Si dimostra che la differenza tra i quadrati delle spinte nel caso di flusso miscelato (BP) e doppio flusso (DF):
)
)
(
(
da cui si deduce:
Se le velocit del flusso caldo e del flusso freddo sono molto diverse conviene miscelare.
Scelta di
per flussi separati suddivisione ottimale di espansione
Bisogna decidere la frazione di espansione del flusso nella turbina che deve essere utilizzata per
comprimere il flusso freddo. La velocit del flusso freddo pari alla velocit del flusso caldo a meno di un
rendimento: ( )
dove:
il numeratore rappresenta il rendimento del ciclo

del flusso freddo, mentre il denominatore rappresenta il rendimento del ciclo del flusso caldo.
La velocit di ottimo del flusso caldo
turbogetto semplice:

nota la velocit che avrei avuto nel caso di

Prestazioni fuori progetto


Pe t atta e uesta go e to si o side a la o figu azio e del tu ofa a flussi sepa ati.

Nello schema semplificato della Fig.1 il fan trascinato da una turbina adibita e il cuore riceve il flusso
compresso in condizioni
e lo deve comprimere fino alla condizione : in questo schema semplificato la
compressione che compete al cuore sensibilmente maggiore di quella che compete al fan e di
conseguenza nella realt si adotta una soluzione come quella riportata in Fig.2.

Nella configurazione tipica il compressore di bassa pressione non comprime soltanto il flusso freddo come
nel caso precedente, ma si occupa di comprimere anche il flusso caldo per aiutare il compressore di alta
p essio e. Nella t attazio e di uesto pa ag afo utilizze e o du ue uestulti a a hitettu a: ella figu a
sottostante sono riportati anche i coefficienti di compressione o di espansione che competono ai rispettivi
componenti.

rapporto di compressione del fan;


rapporto di compressione del compressore di bassa pressione;
rapporto di compressione del compressore di alta pressione;
rapporto di espansione della turbina di alta pressione;
rapporto di espansione della turbina di bassa pressione ;

155

Ipotizzia o he sia lugello del flusso f eddo, sia lugello del flusso aldo sia o iti i: o e o segue za le
turbine a monte saranno bloccate.
Questa ipotesi risulta accettabile quando il velivolo si t ova i uota, dal o e to he lugello f eddo o
necessariamente critico quanto la pressione in ingresso pari alla pressione di sea level. La compressione
di a i a he si ha ua do i si t ova i uota aiuta lugello f eddo a aggiu ge e il valo e d i rapporto di
compressione critico.
) ma poich la turbina bloccata

Il lavoro della turbina di alta pressione

e quindi il lavoro funzione della sola temperatura:


Per la turbina di bassa pressione si pu procedere in maniera analoga e poich isulta a hessa lo ata
Si pu scrivere il lavoro della turbina come:
Ma allora le due temperature totali saranno proporzionali:
e quindi anche il lavoro della turbina
di bassa pressione si pu scrivere come funzione della temperatura massima:
Quali sono i parametri che si devono gestire?
Tuttavia, poich gli ugelli sono critici
e
, quindi restano 5 parametri: per quanto visto
ella alisi di e sio ale, utilizza do la a etta come parametro indipendente, avr bisogno di quattro
equazioni.
Si pu sfruttare la o dizio e di pote za ulla sia pe lal e o di alta sia pe lal e o di assa e u appo to
di portate tramite il by-pass atio; pe otte e e lulti a e uazio e si sf utta il fatto he il fa e il
compressore di bassa pressione funzionano allo stesso numero di giri, quindi
e
saranno tra loro
legati.
Appli hia o il ila io di pote za allal e o di assa p essio e
Chiamiamo
; il ila io di pote za dellal e o di assa p essio e:
(
)

Dividendo per la portata del flusso caldo si ottiene la prima equazione normalizzata:
(
)
Dove la manetta rappresenta per esempio

; una seconda equazione normalizzata si pu ottenere

sfruttando la condizione che il gruppo di bassa pressione adibito a comprimere il flusso gira allo stesso
numero di giri :
Di conseguenza il lavoro del compressore di bassa pressione pari, a meno di una costante
, al
(
)
lavoro del compressore fan:

Mettendo insieme le due relazioni normalizzate appena ricavate si ottiene:

Appli hia o il ila io di pote za allal e o di alta pressione


(
)

Anche questa relazione pu essere semplificata utilizzando la relazione


Anche in questo caso si ricava una relazione che risulta proporzionale alla manetta:
(
)

Il rapporto di by-pass

Visto che gli ugelli sono critici:

156

Sostituendo nel

si ottiene:

Si possono sfruttare le relazioni:


Ma

sono costanti quindi il rapporto di by-pass sar proporzionale a:

Anche il rapporto di by-pass risulta proporzionale alla manetta:

Il

pu essere ricavato tramite la relazione: (

e si ottiene

[
]
Il rapporto di compressione di bassa pressione dunque legato al rapporto di compressione del flusso
freddo:
con
In conclusione, il by-pass ratio risulta pari a:

Allau e ta e della a etta i appo ti di o p essio e au e ta o e il lo o


effetto prevale su quello di che compare sotto radice, quindi quando la
manetta aumenta, in generale, il rapporto di by-pass diminuisce (il flusso
caldo aumenta rispetto al flusso freddo).
Usa do le esp essio i di ila io di pote za pe lal e o di alta p essio e e
pe lal e o di assa p essio e, data la a etta , possibile ricavare
e
e t a ite luguaglia za del u e o di gi i
si pu ricavare
.
Andando a diagrammare la variazione percentuale dei rapporti di
compressione in funzione della manetta si scopre che la variazione
percentuale di
e
maggiore della variazione percentuale del
Ci avvie e pe h lau e to della a etta si trasmette in un
aumento del rapporto di compressione del fan e del compressore di
bassa pressione che scalderanno di pi il fluido in ingresso.
A he la tu i a di alta p essio e avve te lau e to della a etta
come la turbina di bassa pressione, ma non riesce a tradurlo in un aumento del rapporto di compressione
poich il compressore di alta pressione vede in ingresso un flusso pi caldo rispetto a prima.

Nel grafico a lato riportata la compressione e il riscaldamento del flusso


in uscita dal o p esso e di alta p essio e he vie e i
esso alli te o
del o usto e. Au e ta do la a etta au e ta love all p essu e atio
(OPR).

157

La da e to del u e o di gi i dellal e o di alta p essio e

praticamente lineare in funzione del nu e o di gi i dellal e o di assa


pressione
Per quanto riguarda la portata di combustibile, che nel grafico viene
i di ata o WF, es e allau e ta e di

Ripristino della spinta in un giorno caldo


Lau e to della te pe atu a a iente determina una diminuzione di spinta/potenza a causa della minore
de sit della ia e dei pa a et i di fu zio a e to o etti (li itazio e del u e o di gi i e te pe atu a
massima). Questo pu essere un problema, spe ie al de ollo da luoghi elevati ( o e laeroporto di Denver).
Bisogna dunque prevedere dei metodi per il ripristino delle prestazioni. Tali metodi possono anche essere
usati per un aumento temporaneo della spinta.
Il costruttore del motore deve garantire che il motore eroghi la spinta nominale necessaria al decollo fino a
una certa temperatura ambiente:

La spinta corretta:

ma al decollo

e se

come la spinta corretta. Per mantenere la spinta costante

aumenta, il rapporto

diminuisce, cos

si possono adottare

diverse soluzioni.

158

Variazione di
Un possibile rimedio consiste nel prevedere che in condizioni atmosferiche standard il propulsore abbia una
minore della
.
In questo modo, durante le giornate calde si pu ripristinare il livello di spinta/potenza aumentando
(si
faccia rifermento alla Fig.1 di sinistra, dove per SOT= Stator Outlet Temperature = ). Il motore ha quindi
la possibilit di fornire le stesse prestazioni (flat rating) anche in giornate calde, ovviamente fino a che non
si raggiunge la

La spinta sar costante finch

mentre diminuisce quando la temperatura ambiente aumenta e

non pi possibile aumentare


Iniezione di acqua
Per temperature ambiente sensibilmente elevate (per esempio ISA + 16C), bisogna provvedere in altro
odo al alo di spi ta/pote za. Pe aff edda e il flusso da ia si pu i ietta e della ua, o aggiu ta
eventuale di metanolo che evita la formazione di ghiaccio e pu essere utilizzato anche come combustibile.
L
pu esse e i iettata alli te o del o p esso e oppu e alli te o della a e a di o ustio e.
Quando la miscela di acqua e metanolo viene spruzzata
alli g esso del o p esso e, la te pe atu a di g esso
di i uis e e di o segue za la de sit della ia e la spi ta
aumentano: aumentano sia il rapporto di compressione del
compressore sia la portata corretta. La linea di funzionamento
del motore non cambia, ma tenendo il numero di giri fisico
(anche il lavoro di compressione sar costante)
poich
diminuisce il numero di giri corretto aumenta e il
punto di funzionamento si sposta ve so lalto.
Nel diagramma T-S si pu vedere che normalmente la
compressione avviene tra e ; il lavoro di compressione resta
costante poich il motore viene gestito a un numero di giri
costante
Quando si refrigera iniettando acqua come se il compressore
vedesse una temperatura di ingresso costante e il punto si
sposta in . Il lavoro di compressione costante quindi il salto di
temperatura non cambia
Tuttavia le u ve iso a e so o o ve ge ti ve so lo igi e e il
punto si trover a una pressione maggiore ma a una temperatura minore rispetto alla condizione in .
Li iezio e di a ua el o p esso e fu zio a e e ei o p esso i e t ifughi usati ei tu oal e o.

159

Li iezio e pu avve i e a he el combustore.


In questo caso come se si avesse una portata maggiore che passa nella turbina e
ellugello e ui di o e se la sezio e dellugello a disposizio e della ia
diminuisse.
A ia o visto he ella hitettu a o oal e o u a di i uzio e della sezione
dellugello fa s he la o ki g li e si sposti ve so il po paggio.
La potenza a disposizione per aumenta, in quanto la turbina riceve una portata
maggiore da espandere: ma la chiave del successo di questo metodo risiede nella
maggiore densit della ua he pi fa ile da o p i e e.

160

POSTCOMBUSTIONE
La postcombustione gi stata
introdotta nel capitolo 13 a pag. 151:
essa rappresenta un metodo per
aumentare
temporaneamente
le
prestazioni del turbogetto.
Un postcombustore realizzato tramite
un corpo aerodinamico che permette
alla fiamma di sopravvivere in una scia
olto velo e. La fia
a u ia sui
fia hi del flusso alli te o di u
condotto allungato che termina con un
ugello a geometria variabile.
In questo capitolo si analizzer la postcombustione sotto tre punti di vista:
1. Campo di pressioni
2. Quantit di moto
3. Ciclo
1. Pu to di vista del a po di p essio i
Si visto he il t atto o ve ge te dellugello fo is e u o t i uto egativo alla spi ta, a lugello u
componente essenziale per tenere in pressione il motore.
Scaldando il fluido a valle della turbina si provoca una diminuzione della densit del flusso: per mantenere
costante la portata sar necessario allargare adeguatamente la sezione di gola, con conseguente
diminuzione del contributo negativo alla spinta da pa te dellugello.
Il motore non dovr variare il suo punto di funzionamento riuscir a ridurre il contributo negativo alla
spinta.
2. Pu to di vista della

ua tit di

oto

La relazione della spinta:

Lau e to della po tata i us ita dovuto alli t oduzio e di pu essere trascurato assumendo che il
oto e o a i pu to di fu zio a e to. A he le gi e p essu e atio sa lo stesso ui di a he
pu essere considerata costante.
Aumentando la sezione si ha un beneficio in termini di spinta, a a he lau e to della temperatura
, che si ripercuote con un aumento della velocit , far si che cresca.
Dal momento che la spinta lorda cambia in ragione della temperatura, si pu dimostrare che il rapporto
delle sezioni di gola tra il caso con postcombustione e il caso senza postcombustione pari alla radice
del rapporto della temperatura totale che si ottiene con la postcombustione
e la temperatura totale
senza la postcombustione

161

3. Punto di vista del ciclo


Per questa parte si rimanda alla trattazione effettuata nel capitolo 13 a pagina 151.
Nei grafici seguenti sono riportate alcune prestazioni fuori progetto del postcombustore:

162

A oppiame to presa daria/tur ogetto i volo superso i o


Fi o a a

ia o o side ato li di e

: questa ipotesi risulta ragionevole in campo subsonico.

In campo supersonico si rende necessario o side a e la oppia e to t a la p esa da ia e il oto e.


Le prestazioni spinta e consumo specifico dipendono principalmente dalla quota , dal Mach di volo
e
dalla manetta

oppure

sono legati dalla linea di fu zio a e to ui di e uivale te o side a e lu a o lalt a g a dezza.

Pe studia e la oppia e to p esa/ oto e, assumendo che la quota sia costante, studiamo:
a) Li flue za del u e o di Ma h
b) Li flue za della a etta
Il motore, quando si vola a una certa quota a una certa velocit, ci fornisce il numero di giri corretto a cui
sta funzionando. Noto il punto di funzionamento la portata corretta

fissata.

La presa sar costretta a fornire la portata corretta richiesta e quindi non potr funzionare ad un
Analizziamo come la presa, dovendo fornire una portata corretta richiesta dal motore, cambier il suo

Ipotizziamo che il Mach aumenti, fissato il numero di giri


aumenta e quindi il numero di giri corretto

: allau e ta e di

.
.

la temperatura

diminuisce; diminuisce perci anche la portata corretta e il

appo to di o p essio e. Li
agi e della li ea di fu zio a e to fo is e la po tata o etta i fu zio e
del numero di giri corretto.
Fissato e per esempio
il punto di funzionamento sulla mappa del compressore fissato e si
(
) Allau e ta e del Ma h i si sposta ve so u e o di gi i o etti i o i, e t e
ricava

a parit di Mach e aumentando in numero di giri ci si sposter in senso opposto.

E ui di possi ile t a ia e il diag a


a della po tata o etta i
funzione del numero di Mach, che rappresenta la richiesta del
motore.
Fissato

Fissato

163

Per analizzare la riposta della presa alle richieste del propulsore conviene partire dalla mappa di una presa
da ia supersonica:

la p esa da ia i flue zata, el suo fu zio a e to, dal Ma h di volo


: allau e ta e del Ma h la po tata o etta di i uis e.
Aggiu ge do li fo azio e sul fu zio a e to su iti o o
supercritico della presa possibile mettere insieme le informazioni
della presa alle richieste del motore:

Immaginiamo che il punto 2 sia il punto di progetto:

A dato , variando

, si hanno i punti 1-2-3: aumentando

la portata corretta

passa dal funzionamento supercritico al funzionamento subcritico.


-

A dato

, variando , si hanno i punti 4-2-5: aumentando

dal funzionamento subcritico al funzionamento supercritico.

diminuisce.

la portata corretta
diminuisce.

diminuisce e si

cresce e si passa

164

PRESTAZIONI DI TURBOGETTI - TURBOFAN


(al variare di quota, velocit e manetta + standard day/installazione)
Le prestazioni spinta e consumo specifico dipendono dalla quota , dal Mach di volo
oppure

e dalla manetta

olt e he dalli stallazio e e alt i pa a et i he pe il ost o studio si posso o t as u a e.

Cominciamo ad analizzare le prestazioni off-design di un turbofan bialbero:


Fissata la quota, il grafico riporta la spinta netta corretta con le condizioni
ambiente in funzione della manetta, sotto forma di numero di giri
o etto. Allau e ta e della a etta, la spi ta au e ta pe h il lavo o
del ciclo aumenta.
Ricavando

dalla mappa del compressore possibile ricavare il

rendimento e il lavo o del i lo; uestulti o au e ta allau e ta e del


rapporto

La spinta specifica legata al ciclo

mentre per quanto riguarda il consumo specifico

assume un valore minimo per una certa temperatura. Per questo motivo si hanno i grafici:

Pe ua to igua da leffetto del u e o di Ma h, le u ve della spi ta etta o etta si a


allau e ta e del Ma h, e t e le u ve del o su o spe ifi o si alza o allau e ta e di
.

assa o

165

Analizziamo ora i diagrammi della spinta netta in funzione della velocit di volo, a sea level e a quota di
crociera, per il turbogetto P&W JT12A-8.

La a etta vie
conti uous . Le
o ti ua, a so
I o dizio i di
spinta pari a

e i di ata, lassi a e te, t a ite le di itu e: Max. uise , Max. li


e Max.
u ve he app ese ta o le p estazio i i te i i di spi ta so o i di ate dalla li ea
o a he i di ate la po tata da ia e il o su o della spi ta.
Max. o ti ous alla quota di crociera (secondo grafico) e alla velocit di 500 nodi, la
, la po tata da ia

mentre il consumo specifico della spinta

Riportiamo anche i diagrammi delle prestazioni del turbofan RR Mk-509.

Nel diagramma del consumo in funzione della spinta compaiono anche il numero di giri e la manetta in
te i i di u e o di gi i. Allau e ta e della velo it la spi ta di i uis e poi h el aso del tu ofa il
(
flusso freddo ha un forte impatto sulla ram drag:

166

In questi grafici si riporta il consumo specifico e la spinta netta in funzione della velocit di volo, al variare
della quota per un motore turbofan. Il consumo specifico aumenta al crescere della velocit:
Il fuel flow diminuisce quando la quota aumenta e ci avviene per due ragioni:
- La ia pi a efatta e ui di e t a u a po tata da ia i o e he i hiede e o o usti ile pe
essere scaldata;
- Allau e ta e della uota la diffe e za t a la te pe atu a assi a he si ottiene nel motore e la
temperatura ambiente aumenta; anche a livello di ciclo il rendimento aumenta.

167

AUTOREATTORE (RAMJET)
Lauto eatto e u
oto e

olto se pli e:

A progetto le prestazioni di questo motore dipendono solo dal numero di Mach

e dal rapporto tra la

temperatura massima e la temperatura di riferimento


In questo caso possiamo si preferisce utilizzare la temperatura statica invece di
i
ediata e te li fo azio e della uota.
Rispetto a un turbogetto presente un parametro di progetto in meno.
Nel ciclo ideale

in quanto

fornisce

per cui:

Suppo e do he o i sia o pe dite alli te o del oto e e


che le propriet dei fluidi non cambino
allora si
pu affermare che
Tuttavia la velocit del flusso in uscita maggiore di quella in
entrata:
ma il flusso sar pi caldo in uscita e quindi
anche la velocit del suono sar maggiore.
Per questo motore si vuole studiare il funzionamento fuori progetto, costruire una mappa di
funzionamento e a alizza e la oppia e to o la p esa da ia.
Flusso di Rayleigh
Per costruire la mappa di funzionamento del motore si utilizza il modello del flusso di Rayleigh.
Il flusso di Rayleigh studia il riscaldamento di una corrente
alli te o di u condotto:
La sezione del condotto costante e il fluido riscaldato
viene considerato reversibile (o meglio reversibile a meno
di urti). Anche pu essere considerato costante.
Riportiamo di seguito le relazioni che legano ingresso e
uscita:
uesta elazio e fo is e li di azio e igua do alla di alpia he osta te ( o

i so o fo ze

da cui si pu ricavare che la conservazione della portata:

Sostitue do la p i a elazio e alli te o della se o da si ottie e lesp essio e:


(

che pu essere scritta in modo semplificato:

dove

168

Diagrammiamo la funzione

in funzione del numero di Mach:


La funzione

ha un massimo che chiamiamo

asintoto orizzontale per

e un

che pari a

si possono prendere e
come variabili
indipendenti e ricavare
Si possono avere 2 soluzioni, 2 soluzioni coincidenti, una sola
soluzione o nessuna soluzione a seconda del valore di
e di .
Da questo diagramma si capisce che presente un riscaldamento massimo quando
Si pu diagrammare il riscaldamento assi o i fu zio e del Ma h allus ita della p esa da ia:

Nel caso subsonico possibile riscaldare molto il fluido ma


bisogna avere una presa che rallenti adeguatamente il
fluido. Nel caso supersonico la u va li itata allasi toto
orizzontale.

Consideriamo ora il seguente diagramma:

La curva
i dividua lu to etto adia ati o e i u a zo a vie e t atteggiata i ua to o soddisfa il
secondo principio della termodinamica. Nei quadranti in cui non vengono tracciate le linee non rig uardano
la nostra trattazione in quanto il motore funzionerebbe refrigerando.
La zona compresa nei valori:
individua il campo della deflagrazione (slow burning): il
rilascio di energia lento; in questa zona il Mach in entrata subsonico e il Mach in uscita pi veloce, al
limite pari alla condizione sonica. In questa zona
si raggiungono due soluzioni
coincidenti.
Per
si entra nel campo di detonazione, per
si parla di detonazione debole, mentre per
si parla di detonazione forte.
Nel campo di detonazione il rilascio di energia notevole, avviene velocemente e a volume costante.
I punti di intersezione le curve del campo di detonazione e la linea
sono detti punti di ChapmanJuget.
169

La detonazione forte pu essere vista come un processo nel quale si verifica un urto a valle del quale si ha
una combustione in campo subsonico.
La funzione
non cambia a seconda che si utilizzi il valore del Mach in entrata o il valore del
Ma h a valle dellu to
Accoppiamento ramjet/intake
Nel diag a
a segue te la da e to della po tata fo ita dalla p esa e i hiesta dal oto e i fu zio e
del Mach di volo rappresentato tramite una linea tratteggiata nel caso si tratti di presa critica; riportiamo
anche la mappa della presa gi vista in precedenza.

Ci che cambia il funzionamento del motore. In un autoreattore le prestazioni dipendono dalla quota ,
dal Mach di volo
e dalla temperatura massima
Si assume che la quota sia costante,
Chiamiamo

variabile e come manetta si considera il rapporto

mentre con il simbolo

indichiamo il rapporto riferito alla temperatura statica.

Restringiamo il campo di interesse a un autoreattore che utilizza una deflagrazione:


La combustione avviene in campo subsonico e il motore
funziona in maniera legata a quanto visto per il flusso di
Rayleigh.
Supponendo che lugello sia iti o e che la geometria sia
fissata, cosa succede al Mach di uscita del combustore?
varier lungo una linea di funzionamento pressoch
o izzo tale, fi h lugello sa iti o.
Si pu allo a ost ui e la da e to della po tata o etta in funzione di
Aumentando la manetta

la portata corretta diminuisce,

mentre el tu ogetto allau e ta e della a etta la po tata


corretta aumentava (comportamento opposto).

170

A pa it di uota, li flue za del u e o di Mach si pu riassumere nel diagramma seguente:


l funzionamento duale rispetto al turbogetto.
Fissato e aumentando
si hanno i punti 1,2,3;
Aumentando la manetta

a fissato

si hanno i punti

5,2,4.
Questi punti si possono riportare nella mappa della presa:

Qua do si au e ta la
a etta, la p esa da ia da
supercritica diventa subcritica: pi si scalda il fluido minore
sar la densit e quindi entrer una quantit di aria minore;
si ha dunque uno svantaggio in termini di spinta.

Fine
FZ

171

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