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Impianto di Terra per

imbarcazioni
Introduzione:
Salve a tutti quelli che leggeranno questo tutorial.
Questa la prima pagina che inserisco, spero sia utile a qualcuno.
Questo breve tutorial un riassunto di tutto quello che si trova in rete sull'argomento, unito alla mia
esperienza in materia, qualche frase potrebbe tornarvi familiare e vi dico subito che le immagini
sono state modificate da me, prendendo per spunto da uno schema che trovai in rete anni fa e del
quale non ricordo la fonte.

Descrizione
Lavorando come impiantista nautico ho visto un gran numero di impianti realizzati in
modi diversi, purtroppo per anche gli impianti di massa li ho trovati "diversi" fra loro.
Parlando con colleghi ho scoperto mio malgrado che in merito all'argomento citato
ognuno dice la sua;
Ho quindi pensato di realizzare questa introduzione all'argomento

Oggetto: Impianto di Massa su barche da diporto


Fase 1 dividiamo limpianto di massa DC dallimpianto AC

Limmagine raffigura un impianto standard, in cui il collegamento tra massa motore e


terra di bordo avviene attraverso il collegamento asse ed elica al motore.
Pertanto anche un semplice impianto isolato, seppur non perfettamente SAR
SEMPRE A TERRA per mezzo del suddetto collegamento.
In un impianto semplice come raffigurato, quindi con una sola alimentazione
DC, le eventuali CORRENTI VAGANTI vengono scaricate attraverso lasse e
lelica del motore, protette a loro volta da uno zinco sacrificale.
In un impianto pi elaborato, con alimentazioni di diverso potenziale (12vdc,
24vdc, 220vac) dobbiamo proteggere limbarcazione anche dalle CORRENTI
GALVANICHE.

Fase 2 messa a terra dellimpianto


Premessa:
Quando si parla della terra, nelle barche da diporto,
bisogna sempre pensare che le terre il realt sono 2:
La Terra vera e la Terra di bordo (che in realt il mare).

Lisolamento o la connessione di questi 2 potenziali nulli, ma ovviamente


diversi fra loro, relativo a 2 scuole di pensiero:

Metodo1 - ABYC (American Boat and Yacht Council)


Tale pensiero chiede espressamente il collegamento tra le due terre ed
approvato dalle normative europee ISO.
Metodo2 - US Power Squadron.
Le due terre devono essere assolutamente separate fra loro

Metodo1 - Le terre collegate


Collegando le due terre abbiamo una ottima protezione per le persone, una
sovratensione sulla massa di una apparecchiatura a 220V si scaricherebbe sia
attraverso il collegamento della terra di banchina sia tramite la terra di bordo.
Questa soluzione per, in caso di dispersione della fase sullimpianto DC, crea
una gigantesca Pila galvanica tra i metalli immersi della barca e i metalli
della banchina o di altre barche vicine.
Questo metodo il pi comune, anche se relativo ai metalli utilizzati dalle
imbarcazioni adiacenti.

La soluzione ottimale (ed approvata dalle normative ISO) per unire le due terre
senza compromettere le barche adiacenti installare un isolatore galvanico a
valle della presa 220v di bordo o meglio ancora un trasformatore galvanico.
L'isolatore galvanico fa passare le correnti alternate ma blocca quelle continue,
per cui la pila non si forma.

Metodo2 - Le terre isolate

Collegare fra loro le 2 terre per poi essere costretti a separarle galvanicamente
fa pensare che forse sia meglio tenerle completamente isolate.
Nel caso di contatto accidentale tra fase a 220V e negativo, tutto il circuito di
terra di bordo diventa attivo non avendo una seconda terra su cui scaricare.
Purtroppo questo tipo di impianto utopico, in quanto bisognerebbe
verificare che tutte le utenze a 220V siano state progettate con doppio
isolamento.
Nel caso in cui (come in alcuni apparati non nautici) la massa dellutenza sia
collegata al neutro (massa a terra), si avrebbe un collegamento delle due terre
accidentale per cui la soluzione ottimale resta collegarle fra loro volutamente
ed installare l'isolatore galvanico.

In qualche schema trovato in rete, tra quelli proposti a terre separate, ho


trovato collegamenti delle masse degli apparati AC direttamente al negativo
della batteria e quindi alla terra di bordo.
Questa soluzione dirante il collegamento in banchina, la pi rischiosa, in
quanto in caso di dispersioni le correnti vaganti scaricherebbero direttamente
in acqua, camminando verso la terra della banchina o peggio ancora verso le
barche adiacenti mettendo in pericolo i nuotatori nelle vicinanze.

Metodo3 Soluzione ottimale


Racchiudendo tutte le informazioni ritrovate e confrontandole con le diverse
imbarcazioni su cui ho lavorato, ho elaborato una mia soluzione ottimale che
sembra essere funzionale.

Con questa configurazione a mio avviso si ottiene la massima scurezza:


Le terre delle apparecchiature AC sono connesse alle 2 terre, ma mai al
negativo della batteria cos da prevenire ogni possibile dispersione accidentale
tra limpianto AC e DC;
Il serbatoio dacciaio protetto dalle correnti vaganti che potrebbero formarsi
con il flusso del carburante;
limpianto di base quello a terre collegate, quindi in termini di sicurezza
ottimale.
Inoltre, per proteggere il motore, nonostante il noto collegamento con lasse, lo
collego ad una piastra di zinco dedicata.
Lunica pecca di tale impianto che bisogna portare in barca pi cavi, in
quanto i cavi di massa viaggiano separati da negativo.

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