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Appendice A
Figura A.1
Passaggio
da una curva di livello
alla successiva.
Q+e
B
d
B'
d
Q+e
tg a
p= a
d
140
139
138
13376
1
135
134
133
132
12
12
12
9
13
131
2
12
12
12
12
12
12
12
angolo di
deflessione
Figura A.3
Tracciamento
di una curva circolare.
"t"
saetta "s"
svilup
po
"S
"
corda "c"
T2
"t"
N
"R
gio
g /2
"
lo
rag
tifi
"
R"
ret
ret
tif
ilo
nte
g /2 g /4
T1
ge
tan
a /2
bisettrice "b"
(A.2)
t = R cotan
2
si individua il centro O come punto di intersezione delle perpendicolari ai
rettifili condotte rispettivamente da T1 e T2 , distanti dal vertice V della
tangente t;
Appendice A
Una curva circolare, per essere correttamente percepita, deve avere uno sviluppo corrispondente a un tempo di percorrenza, valutato con la velocit`
a di
progetto della curva, di almeno 2,5 secondi (D.M. 5/11/2001).
I rapporti tra i raggi R1 e R2 di due curve circolari che, con linserimento
di un elemento a curvatura variabile, si succedono lungo il tracciato di strade
extraurbane di tipo A, B, C, D e F, sono regolati dallabaco riportato nella
Figura A.4. In particolare, per le strade di tipo A e B detto rapporto deve
collocarsi nella zona buona; per le strade degli altri tipi `e utilizzabile anche
la zona accettabile.
80 100
200
300 400
1500
1000
ZONA DA EVITARE
1500
1500
1000
800
TT
AB
IL
800
CE
600
500
AC
300
600
500
NA
400
ZO
R 2 [m]
Figura A.4
Rapporto tra i raggi R1
ed R2 di due curve
circolari consecutive.
BU
LE
I
AB
TT
ZO
NA
C
AC
ZO
200
400
300
200
ZONA DA EVITARE
100
100
80
80 100
200
300 400
R 1 [m]
80
1500
` [km/h]
Velocita
40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140
Lunghezza minima [m] 30 40 50 65 90 115 150 190 250 300 360
Posizione finale
del cerchio
D
Posizione iniziale
del cerchio
M'
M
O P = Posizione clotoide iniziale
O'P' = Posizione clotoide finale
R cos tf
tf
g + a = 180
P'
O'
tf
Yf
DR 90 a /2
a /2
/2
XM
XF
Appendice A
dove:
r: raggio di curvatura nel punto P generico [m];
s: ascissa curvilinea nel punto P generico [m];
A: parametro di scala.
Dopo aver determinato il raggio di curva circolare pi`
u appropriato si procede
alla scelta del parametro A da utilizzare nel tracciamento della curva seguendo
i criteri stabiliti dalla normativa:
Criterio 1. Limitazione del contraccolpo
Anche lungo un arco di clotoide si abbia una graduale variazione dellaccelerazione trasversale non compensata nel tempo, fra il parametro A e la massima
velocit`
a V [km/h], desunta dal diagramma delle velocit`a, deve essere verificata
la relazione:
r
V 3 g V R (qf qi )
(A.6)
A > Amin =
c
c
dove:
qi : ici /100 con ici pendenza trasversale nel punto iniziale della clotoide;
qf : icf /100 con icf pendenza trasversale nel punto finale della clotoide;
R: raggio dellarco di cerchio da raccordare [m];
V : velocit`
a massima [km/h];
g: accelerazione di gravit`a [m/s2 ];
c: contraccolpo [m/s3 ].
50,4
V
[m/s3 ],
2
.
Amin,1 > 0.021 Vp,max
(A.7)
Bi
.
V
(A.9)
Nel caso in cui anche il raggio iniziale sia di valore finito, il parametro deve
verificare la seguente disuguaglianza:
v
u
Bi (qf qi )
u
(A.10)
A > Amin,2 = u
t 1
1
imax
Ri Rf
100
dove:
ce
rc
hi
di
Figura A.6
`
Campo di ammissibilita
parametro A.
Amin = f (Vp,c)
ne
io
er
ce
z
ap
pe
rl
ite
lim
R
=
A
Rmin = f (Vp,qmax )
ot
tic
ad
el
l'
ar
co
/3
A=R
ion
ercez
r la p
pe
limite
ordo
l racc
ca de
e otti
Linserimento di una clotoide tra un rettifilo e una curva circolare viene generalmente eseguito seguendo il criterio a raggio conservato, secondo cui rimane
Appendice A
costante il raggio R0 della curva circolare e la posizione del centro trasla lungo
la bisettrice.
Nel tracciare la poligonale dasse `e opportuno rispettare i seguenti criteri
di carattere generale (Fig. A.7):
non discostarsi eccessivamente dal tracciolino, al fine di limitare i movimenti
di materie: riporti e sterri;
gli angoli sottesi da lati consecutivi della poligonale dasse devono permettere liscrizione di curve con raggio maggiore di quello minimo;
qualora sia necessaria la presenza di tornanti `e bene che vengano realizzati
dove la pendenza trasversale risulta minore;
eventuali intersezioni con altre strade dovranno essere progettate in modo
da risultare ortogonali o poco discoste da tale configurazione;
in corrispondenza di corsi dacqua `e bene che la strada sia in rettifilo e
perpendicolare al corso dacqua in modo da ridurre le dimensioni dellopera
darte.
Figura A.7
Rettifica.
142
141
140
139
138
13376
1
135
134
133
132
90
131
13
12
12
12
90
2
12
12
12
12
12
12
0
12
Completata la poligonale, che costituisce la rettifica del tracciolino, `e necessario inserire i picchetti ubicandoli secondo vari criteri di massima, integrabili
tra di loro (Fig. A.8):
in corrispondenza dei punti notevoli (tangenti, bisettrici ecc.) delle curve e
delle clotoidi;
in corrispondenza delle intersezioni dellasse con le isoipse;
K
R
(m)
(A.13)
142
141
140
139
Figura A.8
Inserimento
dei picchetti.
17
B
16
138
13376
1
15
14
13
135
134
133
132
12 t
11
131
10
13
9b
12
9
8
12
8
7
6t
12
5
4
6
12
3
2
12
2
12
3
12
4
12
1
1
12
12
dove:
K: costante a valore 45;
R: raggio esterno della corsia in metri.
Lallargamento E cos` ottenuto va applicato solo se il valore `e superiore a
0,20 m.
Appendice A
Figura A.9
Ingombro
della piattaforma
stradale.
142
141
17
140
139
138
137
136
B
16
15
14
13
135
134
133
132
12 t
11
131
10
13
9b
12
12
7
6t
12
5
4
6
12
3
2
12
12
12
1
12
10
12
12
Andamento altimetrico
22.752
26.623
17.522
-2,50%
ANDAMENTO CIGLI
PENDENZE TRASVERSALISinistro -2,50%
Destro
ANDAMENTO PLANIMETRICO
ETTOMETRICHE
L=112.00
-2,50%
-2,50%
9.667
-7,00%
7.00%
QUOTE PROGETTO
19.824
1500.000
32.443
32.490
0.351
64.880
4.32536%
QUOTE TERRENO
25.276
R
T1
T2
BS
SV
DP
50.001
122.731
122.131
122.131
DISTANZE PARZIALI
Lunghezze 1: 1000
DISTANZE PROGRESSIVE
No. SEZIONI
Q.RIF. 120.00
Altezze 1: 100
0.00
125,00
130,00
135,00
IR 17.560 (122,342)
-0,55
123.000
122.454
0.001
-1,07
124.000
122.925
25.277
-1,21
125.000
123.788
45.101
-0,81
67.853
PROG
Q
FR 82,441 (124,523)
94.476
0.001
122.131
23.535
12.939
11.369
20.385
11
10
R=50.00
L=92.28
14.387
12
7.855
30.615
-7,00%
7.00%
-2,50%
-2,50%
L=112.68
17
16
-2,50%
-2,50%
316.960
135.000
15
25.140
PROG
Q
14
24.563
2000.000
46.060
45.992
0.529
91.980
-4.59902%
263.000
134.500
13
24.507
R
T1
T2
BS
SV
DP
PROG
Q
128.000
127.991
128.550
128.706
PROG
Q
128.996
129.334
-0,47
126.000
D=0,500 L=53,960
P=0,926%
130.000
130.461
-0,31
125.188
D=11,769 L=212,999
P=5,525%
130.682
131.256
D=0,600 L=50,000
P=1,200%
131.002
131.690
111.998
126.631
126.157
-0,01
132.000
132.947
145.200
0,16
133.000
133.913
158.139
0,34
169.508
0,6
189.894
134.000
134.588
121.665
127.000
126.691
212.135
0,95
236.642
0,91
261.205
0,59
286.345
0,57
0,69
IR 217,010 (131,959)
204.281
FR308.990 (134.926)
0,00
316.960
135.000
135.000
LIVELLETTE
Figura A.10
Profilo longitudinale.
12
Appendice A
Nella definizione del profilo di progetto (linea grigio scuro) `e opportuno cercare
di compensare le aree di sterro e quelle di riporto in prospettiva del possibile
riutilizzo del terreno (tenendo conto delle restrizioni definite dalla normativa
sul riutilizzo delle terre e rocce da scavo, D.M. 10/08/2012, n. 161) (Fig. A.10).
Al di sotto della quota di riferimento, nella fincatura di base, vengono
riportati, secondo un ordine che pu`o variare (Fig. A.11):
Figura A.11
Fincature del profilo.
D=0,600 L=50,000
P=1,200%
LIVELLETTE
PROG 50,001
Q
122.731
PROG 0,001
Q
122.131
DISTANZE PARZIALI
19.824
122.454 123.000
QUOTE PROGETTO
122.131 122.131
QUOTE TERRENO
25.276
45.101
DISTANZE PROGRESSIVE
122.925 124.000
25.277
No. SEZIONI
0,001
R 1500.000
T1
32.443
T2
32.490
BS
0.351
SV 64.880
DP 4.32536%
ETTOMETRICHE
ANDAMENTO PLANIMETRICO
Destro
ANDAMENTO CIGLI
PENDENZA TRASVERSALI Sinistro
-2,50%
-2,50%
Come accennato in precedenza due livellette consecutive che presentano bruschi cambiamenti di pendenza devono essere raccordate secondo normativa da
un arco di parabola quadratica. I raccordi verticali possono essere di due tipi:
convessi (dossi) o concavi (sacche) (Fig. A.12).
13
DOSSO
Figura A.12
Raccordi verticali.
visibilit
h1
h2
p1
T1
T2
SACCA
visibilit
p2
T1
T2
dove:
(A.14)
O = T1
Figura A.13
Inserimento raccordi
verticali.
T2
YT 2
2
X
M
l/2
l/2
Rv =
D2
p
2 (h1 + h2 + 2 h1 h2 )
Tabella A.2
Valori di K per raccordi
concavi e convessi.
Y
asse parabola
[m];
(A.15)
14
Appendice A
35000
D>L
D<L
D = 340 m
30000
D = 320 m
25000
D = 300 m
D = 280 m
20000
D = 260 m
D = 240 m
15000
D = 220 m
D = 200 m
10000
D = 175 m
D = 150 m
5000
0
0,6
0,8 1
D = 125 m
D = 100 m
D = 75 m
D = 50 m
6 7 8 9 10
D2
2 (h + D sen #)
[m]
(A.17)
15
se la distanza di visibilit`
a da realizzare `e maggiore allo sviluppo l:
2 100
100
Rv =
(h + D sen #)
D
[m]
(A.18)
i
i
40000
D>L
35000
D<L
D = 550 m
30000
D = 500 m
25000
D = 450 m
20000
D = 400 m
15000
D = 350 m
D = 300 m
D = 275 m
D = 250 m
D = 225 m
D = 200 m
D = 175 m
D = 150 m
10000
5000
0
0.6
0.8
6 7 8 910
dove:
D: distanza di visibilit`
a da realizzare [m];
i: variazione di pendenza tra le due livellette [%];
h: altezza del centro dei fari del veicolo sul piano stradale [m];
: massima divergenza verso lalto del fascio luminoso rispetto allasse
del veicolo.
Ponendo h = 0,5 m e = 1 si hanno i valori di Rv riportati in Figura A.16.
Si verificano le limitazioni imposte dalla normativa al raggio Rv , deve
risultare:
Rv > 40 m per raccordi concavi;
Rv > 20 m per raccordi convessi;
av = (vp )2 /Rv 6 0,6 m/s2 , dove vp `e la velocit`a di progetto della curva
[m/s].
Figura A.15
Abaco
per la determinazione
di Rv per
h1 = h2 = 1,10 m.
16
Appendice A
[m]
(A.19)
1
i (%)
2
(XM ) +
XM
2 Rv
100
[m].
(A.20)
XM = Rv
YM =
10000
Figura A.16
Abaco
per la determinazione
di Rv per h = 0,5 m e
= 1 .
D>L
9000
D<L
D = 340 m
D = 320 m
8000
D = 300 m
D = 280 m
7000
D = 260 m
D = 240 m
6000
D = 220 m
D = 200 m
5000
D = 175 m
4000
D = 150 m
3000
D = 125 m
D = 100 m
2000
D = 75 m
1000
D = 50 m
0
1
7 8 9 10
La costruzione del raccordo altimetrico avviene per punti tenendo conto delle
diverse scale di riduzione rispettivamente delle distanze e delle altezze.
Sezioni tipo e sezioni stradali
Dopo aver progettato landamento plano-altimetrico del tracciato devono essere definite le sezioni stradali. Esse evidenziano landamento trasversale del
corpo stradale e del terreno rappresentandone le intersezioni, in corrispondenza dei picchetti, con un piano verticale normale allasse stradale. Occorre per`
o
prima definire nel particolare le caratteristiche costruttive della piattaforma,
la pendenza delle scarpate laterali, la tipologia di sistemazione degli elementi
marginali, i particolari degli elementi accessori. Tali informazioni di dettaglio
sono descritte dalle sezioni tipo, mentre le sezioni stradali riportano solo le
informazioni generali descrittive del solido stradale. Dal punto di vista delle
quote del terreno e di progetto, le tipologie possibili di sezione, nel caso in
esame, sono tre: rilevato, trincea e mezzacosta.
17
Nelle sezioni in rilevato la linea del terreno si trova a un livello inferiore rispetto
a quella di progetto (Fig. A.17).
CIGLIO
(arginello)
PIATTAFORMA
BANCHINA
CORSIA
CORSIA
Q.P.
2,50%
Figura A.17
Sezione tipo in rilevato.
CIGLIO
(arginello)
BANCHINA
2,50%
3
FOSSO DI VAR.
GUARDIA
VAR. FOSSO DI
GUARDIA
1
1
FOSSO DI
GUARDIA
CIGLIO
(cunetta)
VAR.
BANCHINA
CORSIA
PIATTAFORMA
CORSIA
CIGLIO
(cunetta)
BACHINA
VAR.
1
2,50%
Q.P.
FOSSO DI
GUARDIA
1
1
2,50%
FOSSO DI
GUARDIA
CIGLIO
(cunetta)
BACHINA
VAR.
3
PIATTAFORMA
CORSIA
CORSIA
CIGLIO
(arginello)
Figura A.19
Sezione tipo
a mezzacosta con
gradonatura.
BACHINA
1
2 1
2,50%
Q.P.
2,50%
2
VAR. FOSSO DI
GUARDIA
1
1
18
Appendice A
Le sezioni vengono generalmente rappresentate come appaiono a un osservatore che percorre, dallinizio alla fine, lintero tracciato, volgendo le spalle
allorigine della strada.
Per ricavare le sezioni si procede nel modo seguente:
1. si riportano le quote di progetto e del terreno in corrispondenza dellasse
stradale su di un sistema cartesiano, assegnando una quota di riferimento
opportuna allasse delle ascisse (Fig. A.20).
QUOTE TERRENO
15
134
QUOTE PROGETTO
316.960
286.345
30.615
ASSE
STRADALE
133
25.140
135.000
DISTANZE PARZIALI
135.000
16
17
134.000
DISTANZE PROGRESSIVE
16
15
134.588
133.000
137
136
135
No. SEZIONI
17
261.205
139
138
133.913
Figura A.20
Identificazione
delle quote della linea
di progetto
e del terreno.
QUOTA DI
RIFERIMENTO
133
135.000
134
QUOTE TERRENO
QUOTE PROGETTO
135.000
lD
lS
134.000
QUOTA DI
RIFERIMENTO
30.615
134.000
15
25.140
134.588
135
DISTANZE PARZIALI
136
133.000
16
DISTANZE PROGRESSIVE
17
133.913
137
16
15
316.960
286.345
No. SEZIONI
17
138
261.205
139
ASSE
STRADALE
Figura A.21
Piano di sezione.
134.588
19
LD
ASSE
STRADALE
Figura A.22
Sezione trasversale
del terreno.
135.000
S
134.000
134.588
133.000
D
QUOTA DI
RIFERIMENTO
ASSE
STRADALE
134.588
Figura A.23
Sezione trasversale
della piattaforma.
p%
banchina+corsiacorsia+banchina
Cunetta
PIATTAFORMA
Arginello
QUOTA DI
RIFERIMENTO
5. si completa la sezione con landamento delle scarpate, applicando alle scarpate in rilevato la pendenza 2/3 (66.67%), mentre la pendenza delle scarpate in trincea, a seconda delle caratteristiche del terreno in posto, pu`o
variare da 1/1 (100%) a 2/3, oppure anche a pendenze inferiori in terreni
particolarmente sfavorevoli (Fig. A.24).
6. una volta disegnata la sezione, a seconda del livello di definizione del progetto (preliminare, definitivo, esecutivo) si potr`a completare lelaborato
aggiungendo ulteriori informazioni descrittive, quali per esempio: gli spessori della pavimentazione, gli strati di rivestimento e di bonifica dei piani
di posa, i fossi di guardia ecc. Al termine delle operazioni di costruzione
della sezione si procede alla quotatura degli elementi principali (Fig. A.25).
20
Appendice A
ASSE
STRADALE
Figura A.24
Completamento
sezione.
STERRO
1
3
2
RILEVATO
134.588
p%
2
D
banchina+corsiacorsia+banchina
Cunetta
Arginello
PIATTAFORMA
ASSE
STRADALE
QUOTA DI
RIFERIMENTO
Figura A.25
Sezione trasversale
definitiva.
134.588
2.50%
3
2
14,54
133.66
1,25 1,19
134.46
134.74
5,25
134.59
QUOTE
PROGETTO
5,25
134.46
1,03 1,25
134.46
DISTANZE
PROGETTO
133.00
134.00
14.20
135.00
QUOTE
TERRENO
134.46
Q.R. 128
DISTANZE
TERRENO
Una volta definite le sezioni si eettua il calcolo dei volumi di sterro e riporto.
Per calcolare il volume del solido stradale compreso tra due sezioni trasversali
consecutive si approssima tale corpo con un prismoide delimitato dal piano
di campagna, dalla piattaforma, dalle scarpate del rilevato e/o della trincea e
dalle sezioni trasversali terminali del tronco considerato (Fig. A.26).
Il volume del prismoide viene calcolato utilizzando la formula di Torricelli,
nota anche con il nome di formula delle sezioni ragguagliate. In riferimento
alla Figura A.26 si ha:
V =
A1 + A2
D
2
[m3 ].
(A.21)
A1
21
Figura A.26
Prismoide tra due
sezioni in rilevato.
A2
R 1 + R2
D
2
[m3 ]
(A.22)
dove:
R1 : area della prima sezione [m2 ];
R2 : area della seconda sezione [m2 ];
D: distanza tra le due sezioni [m].
R1
Figura A.27
Sezioni omogenee.
R1
R2
R2
2) Solido stradale tra due sezioni eterogenee, una in trincea e una in rilevato
(Fig. A.28).
22
Appendice A
Figura A.28
Sezioni eterogenee.
S
dS
dS
D
dR
dR
(A.23)
(A.24)
(A.25)
(A.26)
dove:
3) Solido stradale tra una sezione in rilevato o trincea e una sezione mista
(Fig. A.29).
In questo caso per determinare il volume bisogna scomporre il corpo stradale mediante un piano verticale passante per il punto M 0 e diretto secondo
lasse della strada. Il corpo stradale viene quindi diviso in due parti: a sinistra
della linea M 0 M si ha un prismoide, mentre a destra due cunei. Il volume del
prismoide di riporto viene calcolato come:
VR0 =
R10 + R2
D
2
[m3 ]
(A.27)
M
1
R'1
Figura A.29
Sezione mista
e sezione in rilevato.
R"1
dR
Linea di passaggio
dS
S2
2
R2
M'
dove:
R10 : area in rilevato a sinistra della linea di passaggio M 0 M nella prima
sezione [m2 ];
R2 : area in rilevato della seconda sezione [m2 ];
D: distanza tra le due sezioni [m].
Il volume dei cunei di sterro e riporto situati a destra della linea M 0 M vengono
calcolati mediante le seguenti espressioni:
R100
dR
2
D
con dR =
S2 + R100
S2
VS00 =
dS
2
D
con dS =
S2 + R100
VR00 =
[m3 ]
R100
(A.28)
[m]
[m3 ]
S2
(A.29)
(A.30)
[m]
(A.31)
dove:
R100 : area in rilevato a destra della linea M 0 M nella prima sezione [m2 ];
dR : distanza della linea di passaggio dalla sezione di riporto [m];
S2 : area in trincea a destra della linea MM nella seconda sezione [m2 ];
dS : distanza della linea di passaggio dalla sezione di sterro [m];
D: distanza tra le due sezioni [m].
Sommando i contributi dati dai volumi calcolati a destra e a sinistra della linea
di passaggio si ottiene:
volume sterro: VS = VS00 ;
volume riporto: VR = VR0 + VR00 .
23
24
Appendice A
4) Solido stradale tra due sezioni miste con punti di passaggio sfalsati (Fig. A.30).
Figura A.30
Sezioni miste.
S1
R"1
1
R'1
Linea di
passaggio
S'2
R2
S"2
P2
Per determinare il volume, il solido viene diviso in tre parti con due piani
verticali paralleli allasse della strada e passanti rispettivamente per i punti
P1 e P2 . Il corpo stradale viene quindi diviso in tre parti: a sinistra della linea
passante per P2 si ha un prismoide di riporto, nella parte centrale si hanno
due cunei e a destra della linea passante per P1 si ha un prismoide di sterro.
Il volume del prismoide di riporto viene calcolato come:
VR0 =
R10 + R2
D
2
[m3 ]
(A.32)
dove:
R10 : area in rilevato a sinistra della linea passante per P2 nella prima sezione
[m2 ];
R2 : area in rilevato della seconda sezione [m2 ];
D: distanza tra le due sezioni [m].
Il volume dei cunei di sterro e riporto situati tra le linee passanti per P1 e P2
vengono calcolati mediante le seguenti espressioni:
R100
dR
2
D
con dR = 0
S2 + R100
S0
VS00 = 2 dS
2
D
con dS = 0
S2 + R100
VR00 =
[m3 ]
R100
(A.33)
[m]
[m3 ]
S20
(A.34)
(A.35)
[m]
(A.36)
dove:
R100 : area in rilevato compresa tra le linee passanti per P1 e P2 nella prima
sezione [m2 ];
dR : distanza della linea di passaggio dalla sezione di riporto [m];
S20 : area in trincea compresa tra le linee passanti per P1 e P2 nella seconda
sezione [m2 ];
dS : distanza della linea di passaggio dalla sezione di sterro [m];
D: distanza tra le due sezioni [m].
Il volume del prismoide di sterro viene calcolato come:
VS0 =
S200 + S1
D
2
[m3 ]
(A.37)
dove:
S20 : area in trincea a destra della linea passante per P1 nella seconda sezione
[m2 ];
S1 : area in trincea a destra della linea passante per P1 nella prima sezione
[m2 ];
D: distanza tra le due sezioni [m].
Sommando i contributi dati dai volumi calcolati per le tre parti in cui `e stato
diviso il solido stradale si ottiene:
volume sterro: VS = VS0 + VS00 ;
volume riporto: VR = VR0 + VR00 .
Computo metrico estimativo
La fase finale del progetto stradale consiste nella redazione di un computo metrico estimativo in cui vengono riportate le indicazioni relative alle lavorazioni
e alle opere darte necessarie per la realizzazione della strada.
Generalmente il computo viene suddiviso in due capitoli principali: opere
da conteggiare a corpo e opere da conteggiare a misura.
Nella parte a corpo vengono computate tutte le opere o parti di opera che
risultano ben definite e per le quali, in fase costruttiva, non si prevedono variazioni geometriche sostanziali. Esempi di opere da computare a corpo possono
essere: le elevazioni e gli impalcati di ponti e viadotti, le opere fuori terra in
genere, le finiture, i movimenti di materie (quindi scavi e rilevati) a eccezione
degli strati di bonifica dei piani di posa.
Nelle parte a misura, invece, si computano quelle lavorazioni che, seppur
progettate in base a campagne dettagliate di indagini dei terreni, dellidrologia
esistente, ecc., possono presentare rischi di imprevisto geologico o altro; in tal
caso vi pu`o essere la possibilit`
a di avere sottodimensionato o sovrastimato la
geometria o le caratteristiche costruttive delle opere. Esempi classici di lavorazioni da computare a misura sono: le fondazioni sia dirette sia su pali, gli
scavi in sezione per la loro esecuzione, le bonifiche e le preparazioni dei piani
di posa da eseguire al di sotto dei rilevati. Recentemente le Amministrazioni
committenti tendono sempre pi`
u spesso, anche alla luce delle normative in
materia di contratti pubblici, a imporre la realizzazione di appalti completamente a corpo, in ragione di una razionalizzazione dei costi e di una maggiore
25
26
Appendice A
la
la
la
la
fornitura
fornitura
fornitura
fornitura
e
e
e
e
posa
posa
posa
posa
in
in
in
in
opera
opera
opera
opera
di
di
di
di
pali in calcestruzzo;
tubi drenanti e di aerazione;
cunette;
barriere di sicurezza.
27