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Sonia Sabbadini La casa ‘chorizo’ è una tipologia di abi- piano base o ‘sospesi’ alla copertura per
tazione tipica di alcuni quartieri storici conformare spazi fra loro relazionati
di Buenos Aires, la cui origine deriva mediante passaggi, passerelle e collega-
dalla suddivisione dei lotti della città co- menti verticali. Partendo dall’assunto
loniale in appezzamenti stretti (8,66 m di che le esigenze di oggi sono variabili nel
larghezza) e lunghi (fino a circa 52 m),in tempo, per Puppo è opportuno proget-
cui gli ambienti sono disposti a lato di tare la possibilità di cambiamenti: “La
uno o più patii intermedi e i servizi sul vita utile di una casa, di un qualsiasi spa-
fondo.(1) Nonostante i suoi limiti fun- zio abitabile, finisce con l’inizio della
zionali, questa tipologia costituisce l’os- noia (…) Perché non offrire un conge-
satura della città periferica. È particolar- gno contro la noia, la scomodità, che
mente in questo contesto che meglio si permetta di correggere l’errore, il
esprime la ricerca di Giancarlo Puppo, disguido di presunzione?”
poliedrico artista italiano (architetto, pit- Puppo risolve alcune problematiche
tore, ceramista, disegnatore e studioso funzionali proprie della tipologia della
casa ‘chorizo’, soprattutto creando diver-
si nodi di circolazione che ne consenta-
giancarlo puppo no la fruizione da più punti.
Nell’articolazione degli spazi, le scale
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scenze tecnologiche. Nelle sue opere si
leggono relazioni continue ai luoghi
visitati attraverso dettagli, scorci e trame
murarie.
Ne emerge una visione dell’architettura
dai contorni sfumati, con elementi tipi-
ci dell’architettura popolare e colta rie-
laborati e mescolati fra loro, spesso con
sottile ironia. Quello di Puppo è un
regionalismo compatibile con la mo-
dernità urbana.
La concezione di uno spazio libero, fles-
sibile, quasi astratto, tipico del loft norda-
mericano, coesiste a quella di un univer-
so d’immagini, di ricordi. Ne scaturisce
una sorta di rifugio atemporale dal forte
carattere domestico, dovuto soprattutto
all’impiego di materiali propri della
produzione industriale combinato a
tecnologie di spiccato carattere artigia-
nale. L’uomo, per Puppo, non è idealiz-
zato in contrasto con la visione ‘astratta’
della sua architettura. Ogni abitazione è
concepita su misura del committente e
con un forte legame fisico con il sito. Le
case sono ‘fatte a mano’; sono collage di
elementi (talvolta pezzi di ceramica
derivanti dalle demolizioni, piatti di
ceramica, piccoli azulejos), di strutture
combinate da diversi materiali allo stato
naturale e di impianti lasciati a vista.
Sobrietà e scabrezza da un lato, com-
plessità visiva dall’altro conferiscono un
singolare dinamismo all’ambiente do-
mestico.
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Casa in Arribeños 1276. La scala interna sospesa nel Casa in Arribeños 1276. Scorcio della terrazza posta Casa in Arribeños 1276. Camino.
salone centrale. sopra l’accesso al livello delle camere.
caso per caso della protezione solare, cesso dal livello stradale, contornato da vetti lungo le direttrici rette. Sono vol-
della ricerca d’intimità, di viste partico- rassicuranti tessiture laterizie lungo i lati tine in forma di catenaria armata nel
lari o di esigenze luminose.Il grande spa- e il soffitto scalettato penetrato da luci ra- senso longitudinale che lavorano a com-
zio funge da elemento di controllo delle denti, ha un senso di misterioso e acco- pressione pura nel senso della curvatura.
brezze del mattino e della notte con di- gliente, l’interno, con i suoi solai realiz- La struttura è in muratura portante, in
rezione nord-sud e viceversa, per mezzo zati con profili di ferro a ‘T’ e voltine di parte lasciata a vista, con particolari trame
di finestre verticali mobili poste ai diversi mattoni a vista, e le scale sospese, offre di mattoni, e in parte rivestita di elementi
livelli.Al suo interno è ricavata la piscina suggestioni quasi piranesiane. Il soffitto di ceramica,mista a colonne in c.a.le quali
che occupa il ruolo del patio tradizio- del percorso di accesso è formato da servono alla stabilità dei muri molto alti e
nale, attorno alla quale sono disposti gli volte basse a cassettoni di ceramica ar- a sostenere la copertura costituita da volte
ambienti principali. Se il percorso di ac- mata in cui le nervature fungono da tra- a crociera in mattoni di 5 cm di spessore.
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Casa in Arribeños 1276. Vista dall’alto della scalinata di accesso.
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Casa in Cuba 4562 Costruita con
l’architetto Ethel Etcheverry, è sempli-
ce e molto efficace sotto l’aspetto fun-
zionale e spaziale, nonostante l’orienta-
mento penalizzante (con il fronte nor-
dest sulla strada); è articolata in due
opposti blocchi di due piani: l’uno
lungo la strada e l’altro affacciante sul
giardino interno, relazionati da uno
spazio intermedio, parzialmente a dop-
pia altezza, e collegati da una rampa
aerea in legno e cemento. Il posiziona-
mento degli ambienti non è sovrappo-
sto permettendo, così, scorci in alto
verso l’esterno, attraverso trasparenze
nei solai, e lasciando intravvedere la
struttura della copertura che racchiude Casa in Cuba 4562. Vista della sala.
la grande ‘cassa’. Dal soggiorno, le
visuali sul giardino interno sono inqua-
drate da una tettoia in opera laterizia,
staccata dalla parete ampiamente vetra-
ta, in modo da lasciar filtrare la luce
solare.
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Casa in Nuñez È un progetto di ri-
strutturazione di una residenza del 1903
e successivi interventi del 1930 e 1960-
65.Della struttura esistente sono stati re-
cuperati parte dei solai interni, a travi a
doppio ‘T’e mattoni,e il porticato di in-
gresso. Interamente nuovo è il corpo
sulla strada. La struttura è quasi del tutto
in muratura portante con l’inserimento
di profili metallici verticali e alcune co-
lonne in c.a.
La casa è stata realizzata per una fami-
glia con quattro figli con un apparta-
mentino separato sul fronte per la
madre e , in un secondo tempo, con un
piccolo studio indipendente al piano
terra vicino all’ingresso.
L’abitazione si sviluppa prevalentemen-
te a lato di un patio per assicurare la
migliore esposizione a nord degli
ambienti che vi affacciano(3). L’accesso
alla casa avviene tramite il suddetto
portico, con il sovrastante balcone e una
storica balaustra, che scherma la luce
solare diretta e costeggia il patio-giardi-
no. Il fulcro della casa è il soggiorno a Casa in Nuñez. Vista interna della sala.
doppia altezza, con le sue prospettiche
trasparenze in alzato, ma ciò che appare
sorprendente dalle piante è il ricorso a
molteplici collegamenti verticali, alcuni
a servire singoli ambienti, per assicurare
una circolazione attenta alle necessità
individuali. I materiali impiegati sono
semplici e durevoli, con il minimo di
Casa in Nuñez. Piante: piano terra, primo e secondo piano.
manutenzione: pareti in parte tinteggia-
te a calce bianca e in parte in laterizio
lasciato a vista. ¶
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Casa in Nuñez. Portico di accesso allo studio.
Note
1. La casa chorizo (in castigliano, letteralmente
salsiccia, perché riferita al lotto stretto e lungo)
deriva dal modello della casa pompeiana, con
porticato e camere attorno al patio, divisa però in
due per le ridotte dimensioni dei terreni. Ha un
ingresso laterale che porta al primo patio su cui
affacciano le camere di grande altezza (4,5 m) e
che è chiuso sul lato opposto dalla sala da pran-
zo che lo separa da un secondo patio fiancheg-
giato da un corridoio e dalla cucina con locale
di servizio annesso. In alcuni casi esiste un terzo
patio destinato ad orto. Poiché la distribuzione
interna è similare in quasi tutte le case, ciò che
le differenziava era la facciata il cui aspetto varia-
va secondo le possibilità economiche del pro- Casa in Nuñez. Vista del fronte di ingresso
prietario.
2. Il padre, Ernesto Puppo (1904-87), architetto
e designer, è stato esponente dell’architettura
razionale italiana degli anni Trenta.
3. Il nord è l’orientamento più favorevole nell’e-
misfero sud per l’irraggiamento solare.
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