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JOE COLOMBO

PROGETTISTA D'INTERNI

CULTURA E PROGETTO
DEGLI INTERNI E
DEGLI ALLESTIMENTI CONTEMPORANEI

NICOLETTA INTREPIDO
Indice

Introduzione 4

Gli interni di Joe 11

Miniappartamento Forcesi 16

Le attrezzature 18

L'habitat del futuro 22

Total Furnishing Unit 28


4
Introduzione

A partire dal XX secolo, la struttura dell’abita- "Joe era sicuramen-


zione tradizionale viene messa in discussione te un grande inven-
perché non più adeguata ai nuovi comporta- tore, poneva mol-
menti e stili di vita. ta attenzione agli
Infatti, nei decenni successivi alla grande
equilibri del design.
guerra, si assiste ad un rapido cambiamento
della struttura sociale aiancato allo svilup-
Non avendo nien-
po di nuove tecnologie della comunicazione e te da perdere, si e'
della lavorazione dei materiali, che stimolano introdotto in quel
numerose rilessioni sullo spazio domestico. mondo rompendo gli
Nel contesto dei mutamenti della società si in- schemi prestabiliti.
serisce l’emancipazione femminile, che causa Era di carattere
un crollo deinitivo della struttura familiare amabile e disponibi-
tradizionale: in tal modo il carattere privato/ le."
femminile degli interni, rispetto a quello pub- (Giancarlo Bernini)
blico/maschile relazionato all’esterno, sono
questioni che vengono lentamente a cadere,
delineando un orizzonte in cui pubblico e pri-
vato si fondono in egual misura.
Pensare alla casa come un rifugio familiare,
nido in cui proteggere la propria privacy, di-
venta ormai obsoleto: bisogna rivedere il con-
cetto di abitazione sotto una nuova chiave di
lettura, rendendola adeguata ai nuovi com-
portamenti sociali e, soprattutto, alle necessi-
tà dell’uomo.
In questo contesto culturale si inseriscono
i lavori di Joe Colombo, Cesare all’anagrafe,
designer e artista milanese dalla personalità
bizzarra e afascinante.
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Giovane militante nel Movimento Nucleare
Ritratto di Joe
(con Enrico Baj e Sergio Dangelo), movimen-
Colombo
to artistico italiano con stretti rapporti con

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IMG 3 l’avanguardia europea, frequenta la facoltà di
Poltrona Elda architettura del Politecnico di Milano, dove
però non consegue laurea. Partecipa alla X
e' uno dei suoi primi Triennale di Milano a ventiquattro anni av-
prodotti, disegnato vicinandosi così al design che diventa la sua
nel '63, e ha lo stes- prevalente attività.
so nome della moglie.
Si tratta di uno dei I progetti di Colombo, pittorici, architettoni-
primi prodotti d'arre- ci e di design, sono tutti accomunati da una
damento in materiale forte vena visionaria, quasi utopica, legata
plastico irrobustito in alle avanguardie e allo sviluppo tecnologico
fibra di vetro. dell’industria contemporanea. Appassionato
di automobili e, in generale, di componenti
meccaniche fa proprio l’uso delle nuove tec-
nologie e dei nuovi materiali, servendosene
per rinnovare il prodotto e renderlo adeguato
alla vita contemporanea.
6
In quest’ottica, il designer impiega la propria
abilità nel disegno e nella progettazione del
dettaglio per inventare soluzioni tecniche che
adattino le nuove tecnologie ai linguaggi este-
tici e d’uso, e non viceversa.

Costante nei suoi progetti la creazione di IMG 4


un’estetica del domani, che guarda al mondo Citta' Nucleare
del futuro con un’ottica curiosa e ottimista,
ma anche ironica e divertente. Il futuro di I disegni della citta'
Joe Colombo ci si presenta come un futuro nucleare risalgono al
anti-nostalgico, in cui una tecnologia intelli- '52 e dimostrano come
gente sarà pronta ad aiutare l’uomo in tutte le una coscienza ecolo-
sue attività. gica fosse gia' pre-
sente nel pensiero di
Colombo.

IMG 1
Ritratto di Joe Colombo

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"Uno spazio da or- Attentissimo ai nuovi ritmi e modi di vivere,
ganizzare e attrez- formula un’idea di casa libera da stanze, di cui
zare, in tutti i suoi l’architettura è solo una scatola, che deve es-
volumi, con elementi sere svuotata completamente di arredi e pa-
reti per poi essere riempita con dei blocchi di
adatti alle nostre
funzioni che devono trasformarsi.
necessita' e corri-
spondenti alla no-
stra epoca.
Si potra' parlare
di un contenitore
e di un contenu-
to che, pur essendo
complemento l'uno
dell'altro, possano
all'occorrenza es-
sere svincolati per
permettere maggiore
flessibilita' l'insie-
me. Il contenitore
dovra' essere il piu'
possibile elastico e
dimensionato secon-
do le caratteristi-
che delle varie zone
in cui si svolgeranno
le azioni fondamen-
tali dell'abitare,
lasciando al conte-
nuto di muoversi li-
beramente in esso."
(Joe Colombo)

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IMG 5
(pagina precedente)
Planimetria della
casa di Colombo, 1970.

IMG 6
Immagine tratta dal
dietro le quinte del
film '2001 Odissea
nello spazio'.

Gli interni abitativi


della scenografia del
film sembrano rispec-
chiare la sua visione
Come creatore di ambienti, Colombo taglia i di ambiente domesti-
ponti con l’anacronistica partizione tipologi- co ideale, che e' il
ca degli appartamenti in favore di arredi les- prolungamento della
sibili e componibili. A partire dalla seconda persona e gli oggetti
metà degli anni Sessanta, inizia a ripensare lo all'interno sono ro-
spazio e il nucleo abitativo in maniera unifor- bot che si adattano
me, modulare e osmotica progettando degli all'utilizzo tempora-
spazi futuribili ridotti, nei quali ogni oggetto neo dell'uomo, e sono
diventa polifunzionale, e adatti ad esempio a quindi capaci di tra-
quelli di una nave spaziale. sformarsi.

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Nascono così progetti come Combi-center,
Minikitchen e Roto-living, Cabriolet Bed, ino
ad arrivare a Total Furning Unit, sistemi d’ar-
redo dinamici, costituiti da componenti che
possono essere montati in serie per dar vita a
un numero teoricamente ininito di variazio-
ni compositive: vere e proprie macchine per
abitare attrezzate, manovrabili, spostabili,
in grado di adeguarsi alle diferenti necessi-
tà dell’ utente seguendolo nei suoi andirivie-
ni per la casa. Le case che arreda con i propri
mobili combinati sono manifesti di un modo
IMG 7
di vivere futuribile e anarchico; per lui l’abi-
Disegno del progetto
tazione e una supericie senza ostacoli, senza
di un letto attrezza-
diaframmi, ovunque si può stare e fare qua-
to.
lunque cosa.

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Gli interni di Joe

"Spazi trasformabi- Per quanto riguarda la progettazione d’inter-


li, spazi favorevoli ni, il principale obiettivo di Colombo è quello
alla meditazione e di creare una continuità visiva nell’imposta-
alla sperimentazio- zione dell’ambente, piuttosto che isolarlo in
singoli pezzi d’arredo. Soprattutto nei suoi
ne, all'intimita' e
primi lavori, pensa allo spazio come un tutt’u-
agli scambi inter- no in grado di essere percepito come volume
personali. L'arre- unico, globale. Niente a che vedere con gli
damento sparira', stereotipi della decorazione d’interni, basata
l'habitat sara' dap- sulla scelta stilistica di arredamenti; Colom-
pertutto. Le per- bo era interessato alla continuità dello spazio,
sone cambiano, le al modo in cui esso veniva vissuto, ai compor-
abitazioni devono tamenti e alle azioni che in esso avvenivano.
cambiare con loro." In questo senso, cominciò a pensare a degli
(Joe Colombo) arredi che avrebbero dovuto concentrare di-
verse funzioni in forme molulari, la cui natura
era quella di cambiare e trasformarsi.
Col tempo e sulla scia di questo ragionamento,
giunse inine alla conclusione che non ci do-
vesse essere nessuna relazione di dipendenza
fra arredo e ambiente domestico. Gli oggetti
dovevano poter essere spostati, cambiati, au-
tonomi in tutti i sensi e sempre pronti all’uso.
Nascono in tal modo le “attrezzature”, con cui
Colombo riesce a introdurre nell’ambito della
progettazione una quarta dimensione, quella
temporale, che diventa un elemento struttu-
rale primario dell’interno: in altre parole, le
attrezzature cambiano, con il luire del tempo,
in base alle persone che ne fanno uso.
Joe Colombo trasforma la casa in uno stru-
mento capace di soddisfare le esigenze umane
in maniera lessibile e trasformabile.
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Passo dopo passo Colombo arriva a formulare
un’ideale di spazio racchiuso da un perimetro
architettonico, considerato semplice conte-
nitore e sdoganato dalla funzione di elemento
di organizzazione degli ambienti.
Detto ciò, se si guarda ai primi progetti di in-
terior design, si comprende quanto distanti
fossero dalla visione dello spazio che Colom-
bo formula più avanti.
Si pensi alla casa in via Argelati (1965) nella
sua prima versione, a casa Zancopè o al mi-
niappartamento Forcesi: in entrambi la pro-
gettazione non era basata solo sullo studio
planimetrico dello spazio, ma si serviva di
una deinizione volumetrica, facendo uso di
più livelli. Scale attrezzate come armadi, gra-
dini, piani sfalsati creano ambienti giocati su
diverse altezze.
IMG 7 Le conclusioni di Colombo fanno parte di un
Disegno dell'apparta- processo a cui tutti i suoi progetti si ricollega-
mento in via sismondi, no, da questi primi interni, ai sistemi “attrez-
1965. zature” come Combi-Center e Minikitchen.

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Questi ultimi mostrano infatti che l’oggetto
non è isolato, costruito in base a cosa richie-
dono forma e funzione, ma è una reazione agli
stimoli di ciò che lo circonda.

“Lo spazio che circonda l’uomo, tutto ciò che


costituisce il suo microcosmo, in cui egli vive IMG 8
e si muove, è il campo in cui una serie di ricer- Fotografia dell'ap-
che dovrebbero essere condotte per risolvere partamento zancope',
le problematiche del nuovo habita, più coe- in via sismondi a mila-
rente al nostro tempo”. (Joe Colombo, 1969) no.

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Miniappartamento
Forcesi
Qui il piccolo ambiente, di 45 mq al piano ter-
ra, viene sfruttato al massimo sviluppando gli
interni su più livelli a cui corrispondo diverse
funzioni e utilizzi. La continuità visiva riesce
a essere mantenuta grazie all’intelligente uti-
lizzo di colori e materiali cosicchè si venga a
creare uno spazio dal design concentrato ma
semplice. Colombo riesce a ricavare da un ap-
partamento, che prima era composto da sog-
giorno, camera da letto, bagno e cucina, ben
sei posti letto, con cucina e due bagni.
IMG 9 L’unità si articola intorno ai servizi, concetra-
Fotografia del sog- ti su una parete e distribuiti su due piani. Un
giorno del miniappar- grande armadio centrale si sviluppa in altezza
tamento Forcesi, Golf e diventa accessibile dai vari livelli e direzio-
Club di Barlassina, ni, mentre i letti sono semplici materassi ap-
Milano, 1967. poggiati su una parte rialzata del pavimento.

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Lo spazio è libero e può essere cambiato e fru- IMG 10
ito in modi diferenti. disegni tecnici dell'ap-
Entrando in un corridoio, ci si trova sulla de- partamento: planime-
stra dei piccoli ambienti. Il primo è una stanza trie del piano terra e
con due letti, in cui si trova una piccola scala del primo piano.
che permette di accedere al soppalco, dotato
di un altro posto letto. Proseguendo lungo il
disimpegno, si trovano cucina, bagno e inine
un soggiorno con zona pranzo. Da quest’ul-
timo ambiente si sale, tramite dei gradini, al
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IMG 11 primo piano, soppalcato, nel quale è situata
sezione dell'apparta- una stanza da letto matrimoniale con bagno.
mento.
Dal disegno di una sezione dell’appartamento
è possibile capire il modo in cui viene organiz-
zato il piccolo spazio per ricavare le maggiori
possibilità di utilizzo. Nel soggiorno, il tavolo
da pranzo è posizionato sopra il gradino che
separa le zone, in modo da essere utilizzato in
modi diversi. Il divano invece consiste in un
piano del pavimento rialzato, quasi come un
gradino, su cui sono stati poggiati dei cuscini.
Cucina e bagno sono spazi minimi, coninati
in un punto periferico, e creano quasi una cel-
lula unica di servizio, sviluppata sia nel primo
piano, sia a piano terra.
Un ambiente deinito in modo geometrico,
molto lontano dalle idee visionarie di cui sono
impregnati gli ultimi progetti di Colombo, ep-
pure un importante punto di partenza per lo
sviluppo delle sue teorie.

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Le attrezzature

"La terminologia 'ar- Dopo aver cominciato la sua attività profes-


redamento', 'deco- sionale con la progettazione di elementi d’ar-
razione', 'mobile', e' redo, si allontana talmente dall’arredamento
oggi superata dai suoi che giunge alla negazione dello stesso, ridu-
stessi contenuti in cendo l’architettura ad un macro-contenitore,
quanto e' superato il trattata come uno spazio libero, dove i suoi oc-
rapporto tra realta' cupanti sembrano luttuare intorno ad arredi
in cui viviamo, e i vec- svincolati dall’assetto murario: prodotti di-
chi oggetti che servo- namici, dotati spesso di ruote e sistemi mec-
no in una casa devo- canici che li rendono mutevoli. Sono queste
no essere integrativi quelle che Colombo chiama “attrezzature” ,
degli spazi fruibili, oggetti autonomi, coordinabili e programma-
pertanto non si do- bili in modo da potersi adattare a qualunque
vrebbero piu' chiamare situazione spaziale.
'arredi', ma piuttosto Le attrezzature sono soluzioni pluriaccesso-
'attrezzature'". riate, volumi dinamici e trasformabili, sempre
(Joe Colombo) su rotelle, che interagiscono volontariamente
con l’uomo, agevolando i suoi nuovi compor-
tamenti nell’attività quotidiana.

Mini-kitchen ne è l’esempio più eclatante e


anche provocatorio: è un ribaltamento della
cucina tradizionalmente intesa che evidenzia
l’epocale crollo dei ruoli domestici delle don-
ne, che in quegli anni lottavano per la parità
di diritti, attribuendo il compito del cucinare
all’uomo come alla donna. Si tratta di una cu-
cina elettrica su due ruote che contiene in un
solo metro cubo tutti i servizi necessari per
preparare un pasto: piano di cottura, minifri-
gorifero, cassetto contenimento, sportelli vari
per stoccaggio, cassettini portaposate, prese
di corrente per piccoli elettrodomestici, gran-
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IMG 12/13
de tagliere e pianetto estraibile di servizio. Mini-Kitchen, realiz-
Ha il pregio di essere non solo una cucina mo- zata da Boffi nel
derna, che asseconda l’esigenza di avere tutto 1964.
a portata di mano senza nulla togliere all’este-
tica, ma anche trasportabile in qualsiasi pun- Vinse la medaglia
to della casa. d'argento nella XIII
Triennale di Milano.

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Living Center è un soggiorno trasportabile,
completamente poggiato su ruote. Viene rea-
lizzato su invito della Rosenthal, che chiama
cinque designer a progettare un soggiorno. La
proposta di Joe Colombo è composta da sedu-
te lounge che comprendono vassoi estraibili
e cuscini mobili che possono essere utilizzati
in svariati modi. Inoltre, un nucleo centrale di
servizio possiede alcune funzioni e scomparti
per contenere vari oggetti.

IMG 14
Living Center, proget-
to del 1970, realizza-
to da Rosenthal nel
1971.

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Combi-Center è una libreria-contenitore che IMG 15
ha l’aspetto di un totem i cui piani possono Combi-Center, proget-
aprirsi ruotando attorno a un perno girevole. to del 1963, realiz-
Il prodotto multifunzionale è studiato in varie zato da Bernini nel
altezze e può essere sfruttato in tutto il suo 1964.
perimetro, a 360 gradi. Gli elementi cilindri-
ci contenitori, sovrapposti e mobili, possono Combi-Center vinse la
svolgere diverse funzioni: da semplici cassetti medaglia d'argento
ad angolo bar, a contenitori per attrezzi, libri, nella XIII Triennale
giochi e così via. di Milano.

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L'habitat del futuro

"Io davvero ho pro- Le ricerche condotte da Joe Colombo sull’ha-


gettato e realizzato bitat del futuro propongono soluzioni total-
Nuclei Funzionali Au- mente svincolate dalla tradizione e dal gusto
tonomi, ho cercato di della contemporaneità. Non è interessato
fondere mobili e elet- a progetti che si discostano dalla realtà dei
tromeccanica in un' nuovi usi comportamentali derivanti dal mu-
unita' programmabile. tamento della società come gli arredamenti
L' arredo abitativo tradizionali. L’ambiente domestico va ripen-
non solo deve reagire sato per le persone che abiteranno gli scenari
in tempo reale alle futuri, che avranno consuetudini completa-
sollecitazioni dell' mente diverse da quelle attuali: la casa non
utente, ma tale rea- può più essere vissuta come un ambiente di
zione deve poter esse- rappresentazione individuale, ma deve essere
re programmabile per uno strumento che vive per l’utente, che gli fa-
il futuro." cilita le attività. L’habitat è formato quindi da
(Joe Colombo) componenti coordinati che seguono i princi-
pi dell’ergonomia e della psicologia, a cui solo
l’utente potrà dare la giusta combinazione.
Il progettista non ha il compito di presentare
un prodotto con uno stile e un gusto predeter-
minati ma deve lasciare libertà all’individuo,
che ne determina la dinamicità: nello spazio
viene introdotta la quarta dimensione, quella
temporale.

Le macchine per vivere sono i blocchi di fun-


zioni progettati per riempire l’involucro ar-
chitettonico, il contenitore di cui è rimasto
solo il perimetro. Nell’immaginario del de-
signe sono prodotti di massa, personalizzati
nell’ attimo della loro installazione.

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La casa che Joe Colombo ha realizzato per sé
e per la moglie è una casa-prototipo, in cui il
designer illustra e sperimenta questa visione
futuribile della casa. Si concentra sulla pro-
gettazione dei blocchi per mangiare e dormi-
re, ovvero sulla trasformazione delle due clas-
siche zone giorno-notte in niente più che due
semplici oggetti industriali, collocabili in uno
stesso ambiente.

Il letto cabriolet con capote che si alza e si


abbassa a comando elettrico, ha una testie-
ra - cruscotto con luci programmabili (rosse,
gialle, verdi) e accendisigari, telefono, venti-
latore, reostati, altoparlanti: il tutto è alimen-
tato da cavi elettrici che scendono dal soitto,
raccolti in un grosso tubo da aspirapolvere;
sul rovescio della testiera vi è l’attrezzatura
completa per prepararsi a dormire (appendia-
biti, specchio, ripiani, ecc.) e, persino, un ter-
mometro, un barometro, un igrometro - per
prepararsi ad uscire.
IMG 16
Cabriolet-Bed, pro-
dotto da Sormani,
1969

Si intravede sulla
sinistra la grande
parete scorrevole in
plastica cromata che
consente di isolarsi
in una parte dell'am-
biente o nell'intero
ambiente, disimpegnan-
dolo dall'ingresso.

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Rotoliving è la seconda macchina, quella che IMG 17
contiene le funzioni pranzo-bar-portapipe. Il Rotoliving, prodotto
piano del tavolo è un piano semicircolare gi- da Sormani, 1969
revole (la base cilindrica rotante è il bar) con
incastrata al centro una piccola piastra scal- Le pareti, tutte bian-
davivande e sopra il quale si trova un piccolo che, sono in lamina-
televisore. Anche questa ‘macchina’ è alimen- to plastico, le tende
tata da un cavo elettrico che scende dal soit- cancellano le fine-
to. stre.

24
Importantissima la composizione di un habi- IMG 18
tat futuribile progettato per la Bayer e esposto Habitat Futuribile,
alla mostra “Visiona 1” nel 1969. mostra Visiona 1, ri-
Vengono invitati una serie di designer a pen- cerca Bayer, 1969.
sare a un nuovo modo di concepire la casa per
mezzo delle ibre sintetiche.

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In planimetria si nota come l’ambiente sia oc- IMG 19
cupato da tre volumi multifunzionali disloca- Habitat Futuribile,
ti che organizzano lo spazio mediante inter- Central Living e Ni-
facce. ght-Cell.

Il blocco notte Night-Cell era formato da una


cabina rotonda, l’area più privata, in cui si tro-
vavano letto e armadi, collegata ad una stan-
zetta da bagno, dotata di vasca sferoidale.
Nel Central Living, già analizzato preceden-
temente, si aggregavano le funzioni delle arre
comuni. Predominante la piattaforma per il
relax, costituita da cuscini, con un bar incor-
porato, sopra la quale era sospesa una libreria
rotonda.

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La cucina, inine, consisteva in un Kitchen IMG 20
Box completamente automatizzato, studiato Habitat Futuribile,
con attenzione all’ergonomia, evitando il bi- Kitchen Box.
sogno di compiere movimenti superlui. Un
piano scorrevole, il tavolo da pranzo, fuoriu-
sciva dal macchinario occupando lo spazio
esterno.

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Total Furnishing Unit

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La carriere da designer di Colombo e tutte le IMG 21
sue idee visionarie di un nuovo ambiente do- Total Furnishing Unit,
mestico culminano con la progettazione della unita' di arredamento
geniale “Total Furnishing Unit”, la macchi- totale, museum of mo-
na per vivere completamente autonoma che dern art, New York,
racchiude in sè tutte le funzioni necessarie 1972
alla vita quotidiana. Risulta evidente come il
progettista abbia voluto adattare la macchina
all’uomo, non viceversa.
L’unità era una sorta di capsula suddivisa in 4
stazioni funzionali: cucina, bagno, armadio e
camera da letto. Ognuna di queste funzioni è
studiata di minime dimensioni, con elementi
estraibili dalla stessa unità.

La stazione per le attività quotidiane è l’unità


abitativa centrale in cui si trovano due letti e
delle mensole con una televisione integrata.
Questa stazione comprende anche armadi e
aree per la privacy.

IMG 22
Unita' abitativa cen-
trale, vista degli
armadi e delle menso-
le-libreria.

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IMG 23
Unita' per la cucina

composta da una cu-


cina con camera d'a-
reazione, frigorifero,
forno e contenitori
per stoviglie, piu' un
tavolo allungabile
per consumare il pa-
sto.

IMG 24
Unita' per il bagno

Contiene lavandino,
gabinetto, bidet e
doccia.

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IMG 25
Tavole che illustrano
l'uso dell'unita' e il
modo in cui puo' essere
assemblata.

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Bibliografia

G. D'Ambrosio, 2004, joe colombo. design an-


tropologico, torino: testo&immagine.
I. Favata, M. Kries (a cura), 2005, joe colom-
bo. inventing the future, vitra design museum,
la triennale di milano.

Sitografia

http://www.domusweb.it/it/shop/archivio_digi-
tale.html
http://www.joecolombo.com/
http://living.corriere.it/lifestyle/desi-
gn/2008/joe_colombo-2092482058.shtml
http://www.archiportale.com/news/2009/06/
eventi/joe-colombo-inventing-the-futu-
re_15535_32.html
www.oluce.com
http://www.educational.rai.it/lezionididesi-
gn/puntate/24/intervista.htm
http://www.architetturaedesign.it/index.
php/2008/01/17/joe-colombo-design-italiano.
htm

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