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18+ Solo per adulti.

Soft Secrets viene pubblicato sei volte allanno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi
GRATIS
Numero 5 - 2012
Continua a pagina 3
LA SFIDA DI ELISA B. ALLA
FIBROMIALGIA
Secondo le statistiche, l1-3% della popolazi-
one mondiale soffre di fibromialgia e Elisa B.
una ragazza che lha contratta ed ha trovato
enormi benefici nellutilizzo della marijuana,
tanto da spingerla a battersi pubblicamente
per la legalizzazione di questa terapia.


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Alla ricerca della
fumata perfetta 12
GUERRILLA OUTDOOR
Lhip hop spaventa le forze dellordine? Turba
i sogni quieti dei benpensanti? Perfetto, se
davvero cos, allora proprio arrivato il
momento di scoprire Guerrilla Outdoor il
nuovo progetto di Cole e Gast dei Truceklan.


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[rendimenti pi elevati sono possibili]
Venite a visitare il nostro nuovo sito
www.plagron.com ricco di nuovi tutorial e consigli
Deputata alla coltivazione
di Giovanna Dark
Rita Bernardini, romana classe 1952, non
certo una donna qualunque. Entrata nel
Partito Radicale poco pi che ventenne,
negli ultimi 35 anni ha animato le battaglie
per i diritti civili in Italia attraverso lorga-
nizzazione di innumerevoli azioni di disob-
bedienza civile come scioperi della fame,
sit-in, presidi non violenti o le clamorose e
ormai celeberrime distribuzioni di hashish
che i Radicali di Pannella portarono avanti
nel 1995 e nel 1997. Nel settembre del 2002
tra i fondatori dellAssociazione Luca Coscioni
per la libert della ricerca scientifica, di cui
sar il primo segretario, e in questultima
legislatura ricopre la carica di componente
della Commissione Giustizia alla Camera. Un
curriculum di tutto rispetto dunque che, in
questa nostra sede, serve semplicemente ad
indicare come Rita Bernardini non configuri
di certo una figura criminale. Eppure, per la
giustizia italiana, la deputata radicale rischia
in questo momento la reclusione da 6 a 20
anni e la multa da 26mila a 260mila euro a
causa dellarticolo 73 comma 1 comma del
D.P.R. 309/90. Il perch presto detto.
Al posto del basilico o dei classici gerani, Rita
Bernardini ha deciso di mettere sul balcone
di casa sua alcune piante di marijuana. Come
tutti sappiamo, da sempre i radicali chiedono
la legalizzazione delle droghe leggere e pi
in particolare che si affronti il tema dellu-
so terapeutico dei derivati della cannabis.
Proprio per sensibilizzare il parlamento su
una questione che, dati i primi passi in alcune
regioni italiani, si configura ormai come di
interesse nazionale, la deputata radicale ha
deciso di coltivare pubblicamente in seno alla
disobbedienza civile. Ma andiamo per ordine.
Tutto cominciato circa tre mesi fa quan-
do, durante una conferenza stampa a
Montecitorio, Rita Bernardini aveva pub-
blicamente piantato alcuni semi di mari-
juana in tre vasetti. Durante questa azione
dimostrativa, Rita Bernardini ha tenuto a
sottolineare che nonostante le aperture
alla cannabis terapeutica di alcune ASL,
nella stragrande maggioranza del territorio
italiano il cammino dei malati affetti da
patologie che possono essere curate con la
cannabis, dalla Sclerosi multipla allAids,
invece un percorso ad ostacoli che a volte
diviene un vero calvario e che trova ragione
solo nella follia proibizionista. Per questo la
deputata, assieme ad altri colleghi di partito,
aveva depositato, contestualmente allazio-
ne dimostrativa della pubblica semina, una
proposta di legge intesa a depenalizzare la
coltivazione domestica della marijuana. Una
proposta di legge che prende a modello la
vigente legge spagnola tollerante verso
la coltivazione domestica sia per scopi tera-
peutici che ludici e che stata da poco
calendarizzata alla Camera.
Dopo la conferenza stampa Bernardini ha
portato a casa i vasetti con i semi di cannabis,
li ha sistemati sul suo terrazzo e, coerente con
la sua pubblica disobbedienza, ha deciso di
documentare passo dopo passo la crescita
delle piantine sul suo profilo Facebook. Tre
album fotografici e alcuni video che ritraggo-
no le piantine in tutta la loro verde salute e in
tutte le fasi della crescita: giorno dopo giorno
le foto mostrano una crescita rigogliosa avve-
nuta anche grazie ai suggerimenti ricevuti
dalla deputata sul web. Quando le piante
saranno poi finalmente pronte per il rac-
colto Rita Bernardini ha gi deciso che cosa
fare delle sue produzioni: Sono destinate ai
malati ha affermato che non riescono ad
accedere alla terapia in alcun altro modo. Mi
sono arrivate molte richieste e al momento
giusto lintenzione di fare una grande festa
e di consegnare le infiorescenze a chi ha
mostrato di averne bisogno.
La deputata certamente consapevole di
aver commesso un reato. Il solo fatto che io
abbia piantato della marijuana vietato e la
presenza, o meno, del principio attivo ha
precisato non cambia la sostanza delle
In questa edizione:
Showroom
Giulio Cesare, 102
00192 Roma
Marconi
Oderisi da Gubbio, 234
00146 Roma
Bufalotta
Tor San Giovanni, 140
00139 Roma
Tel. 06 87121079
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Sicuro, abbiamo quello cerchi.
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per la coltivazione indoor. Confronta le nostre offerte per
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Non c' una forma pi semplice di trovare ci di cui hai
bisogno per la tua coltivazione indoor.
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La Big Devil XL Auto senza dubbio la grande diabolica delle
autofiorenti! In sole 9 settimane, questo seme di cannabis
garantisce rese abbondanti e di qualit quasi senza pari. Non
ditelo a nessuno, ma abbiamo sentito che il selezionatore
della Big Devil XL ha venduto lanima per lei! Quando si fa
un tiro di Big Devil XL Auto, si pensa di morire e andare in
paradiso. Leffetto intenso e il delizioso aroma tagliente sono
ben pi che divini!
La Big Devil XL una variet autofiorente (femminizzata)
di 3 generazione di Sweet Seeds. Questo ibrido deriva
dallincrocio fra una Big Devil #2 e unautofiorente Jack Herer.
Laltezza maggiore. Le piante possono arrivare a unaltezza
compresa fra 110 e 160 cm, con numerosi rami laterali. Sono
maggiori anche lo spessore e la densit delle cime e sono
incredibilmente cariche di resina aromatica. Laroma a
incenso con un tocco agrumato di limone.
I ceppi autofiorenti di solito rimangono limitati in
dimensione a causa del rapido sviluppo, ma la Big Devil XL
Auto Femminizzata leccezione che conferma la regola.
Genetica: Big Devil #2 x Jack Herer Auto
Tipo: Autofiorente
Altezza: 110 - 160 cm
Raccolto indoor: 650 g per m
Raccolto outdoor: 150 g per pianta
Aroma, fragranza: Leggero gusto di limone con un tocco di
aroma a incenso
Selezionatore: Sweet Seeds
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Continua dalla prima pagina
Chi di voi, seduto al volante della propria
auto, non ha mai desiderato di trovare
sempre la strada spianata? Niente semafori
rossi a bloccare la corsa e quel verde che,
ogni volta lo si scorge in lontananza, viene
benedetto o invocato a seconda della fret-
ta che si ha. Ebbene in terra dAbruzzo
qualcuno ha pensato bene di istituire la sua
personalissima onda verde.
Decine di adesivi a forma di foglia di canna-
bis sulla luce verde dei semafori della citt:
succede a Pescara, dove nel pieno delle
ferie agostane al centralino del Comune e
alla sala operativa della Polizia municipale
sono arrivate diverse segnalazioni da parte
di automobilisti che hanno notato le eti-
chette rappresentanti le foglie di canapa.
Gli adesivi sono stati attaccati con tutta
probabilit col favore della notte, sui prin-
cipali semafori della citt abruzzese. Un
gesto sicuramente simbolico e per nulla
lesivo della normale circolazione che per
ha mandato su tutte le furie le istituzioni
cittadini. Il Comune infatti intervenuto
tempestivamente ed ha allertato Pescara
Gas, responsabile della gestione degli
impianti, che ha effettuato una ricogni-
zione sul territorio, rimuovendo tutte le
foglie presenti.
Parlando di una bravata, uno scherzo di
pessimo gusto o semplicemente un atto
vandalico, il presidente della Commissione
consiliare Sicurezza del Territorio, Armando
Foschi, sottolinea che lautore del gesto
non si rende neanche conto dellimpor-
tanza dei semafori nel garantire la tutela
di chi guida e di come anche un semplice
adesivo possa distrarre un automobilista,
causando imprevedibili tragedie.
Ma gli autori dello scherzo - annuncia
Foschi - potrebbero non averla fatta franca:
in alcuni casi, infatti, abbiamo verificato la
presenza di telecamere di videosorveglian-
za che potrebbero aver ripreso lo svolgi-
mento dellazione, permettendoci di iden-
tificare velocemente il volto del colpevole.
Certo se al posto della foglia della nostra
amata piantina ci fosse stato un simbolo di
partito la notizia non avrebbe fatto il giro
dei quotidiani, n probabilmente sarebbe
stata trattata con i toni che avete potuto
leggere qui sopra. In fondo gli stickers con
le foglioline sono stati piazzati nella parte
giusta del semaforo e, di buono, c che
il gesto dellanonimo/i pescaresi avr un
potere decisamente rivelatore: se vedre-
mo degli idioti paralizzati ad un semaforo
verde, sapremo che non sono fumatori di
cannabis ma proibizionisti!
OndaVerde
cose. Il significato che la parlamentare d
alla sua azione per di altro tipo: Questo
gesto di disobbedienza civile dovrebbe far
riflettere sulle leggi illogiche del nostro Paese
in cui la detenzione di cannabinoidi per uso
personale punita con una pena ammini-
strativa mentre la loro coltivazione classifi-
cata come un reato penale. Nella speranza
che la proposta di legge dei Radicali sia presa
in seria considerazione dalle Camere, Soft
Secrets si complimenta con Rita e con quella
che sar la sua fantastica erba. Cheers!
4
Cari amici di Soft Secrets
complimenti per le vostre riviste sempre pi aggiornate,vi allego le foto della mia zona di coltura con le mie bimbe, cresciute
con terriccio e fertilizzanti della Biocanna, 2 lampade hps da 200 w. Spero piacciano anche a voi, vorrei un parere da voi e qual-
che consiglio per migliorare le mie prossime coltivazioni, questa e solo la mia seconda esperienza.
Grazie siete grandi.
Le tue piante sembrano ben sviluppate e, dato che sei alla seconda esperienza, devo farti i miei complimenti visto che sembrano
essere anche in discreta salute. Hai usato 800 Watt in fioritura, una buona potenza che ti permetter di raggiugere ottimi risultati.
Cerca di ottimizzare il numero di piante che coltivi con il grande spazio che hai a disposizione, solo cosi aumenteraila resa!
LETTERE DAI LETTORI
4
Attenzione lettori
italiani!
Volete vincere semi FEMMINIZZATI di
DINAFEM? Mandateci una fotografia della
vostra stanza di coltura o della vostra
miglior pianta di cannabis, dove si veda
chiaramente una copia di Soft Secrets.
DINAFEM vi mander una confezione da
3 semi femminizzati. Se nella fotografia
dovessero figurare anche la vostra bel-
lissima moglie o ragazza che indossano
un micro bikini sexy o dellintimo molto
allettante, riceverete una confezione 2 x
3 di semi femminizzati. La fotografia del
mese ricever una confezione 3 x 3 di semi
femminizzati di prima qualit! Il tutto un
omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM!
Mandate le vostre fotografie via e-mail a
italy@softsecrets.nl o mandatele alla nostra
PoBox. Fate attenzione: il materiale verr
gestito con la massima discrezione. Non
pubblichiamo foto sfocate e non ci piaccio-
no le fotografie di piante in fase vegetativa.
Vogliamo vedere grosse cime e belle donne!
Buona fortuna!
E-mail: italy@softsecrets.nl
Lettere dai lettori
Amici di Soft Secret, come promessso vi anticipo la stagione
estiva con questo collage di fotografie di Guerrilla Grow dal
Nord Italia. Spero di avere un buon raccolto. Grazie, a presto.
SIMON.MILANO.
Ciao amico dal nord Italia, beh che dire? Hai un giardino invidi-
abile, anche se dalle foto non sembra una coltivazione da guer-
rilla visto che ci troviamo allinterno di una propriet privata.
Complimenti per la scelta della Romulan: la variet pi amata
in Canada da ventanni a questa parte!!!
Caro Soft Secrets,
ti presento le mie bambine! Ho usato un box 1,20x1,20x2
mt, con una lampada 400 w hps, una da 250 w hps e per
gli ultimi 15 giorni ho aggiunto anche sunlight led da 600
w. Il sapore ve lo sapr dire nella prossima puntata. Un
ringraziamento particolare al mio personale grower forni-
tore. Yeaaaa. Un verde saluto a tutti voi.
PORRY
Ciao Porry, io al posto tuo avrei aspettato ancora una
decina di giorni almeno prima di distaccare le foglie dalla
pianta! La foto in questione dimostra come le tua figlioletta
non sia ancora matura, cosa che invece non riguarda la
tua splendida fidanzata. Ricorda la regola di base: quando
pensi che sia pronta, aspetta unaltra settimana!
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SAPORE DOLCE MOLTO FORTE
VELOCE E DOLCI
MOBY DICK
FORTISSIMA
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CRITICAL+
NUOVA FORMULA
FORTE ODORE PI PRODUZIONE
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ORIGINAL AMNESIA
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SATIVA DOLCE E VELOCE
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CRITICAL+ AUTOFLOWERING
GRANDE FIORI GUSTO FRUTTATO by Dinafem
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HAZE AUTOFLOWERING
GRANDI FIORI
GUSTO HAZE
70 GIORNI
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WHITE WIDOW
BIANCO STRATO DI RESINA
POTENZA MEDICINALI
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...CLOUD 9, WHITE SIBERIAN, SHARK ATTACK, ROADRUNNER, ROADRUNNER2, AND MORE.
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FRUIT AUTOFLOWERING
GUSTO FRUTTATO IN 60 GIORNI
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CHEESE
#1 IN INGHILTERRA
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CRITICAL JACK
GEMME GROSSI FORTE EFETTO
SAPORI CRITICAL
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POWER KUSH
ALTA PRODUZIONE
GUSTO DOLCE
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CRITICAL JACK AUTOFLOWERING
DOLCE E RESINOSA GRANDE PRODUZIONE
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NEW STRAINS 2011
.ORG www.
FEATURED STRAINS
INDUSTRIAL PLANT
SUPERPRODUCER
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Ciao vi invio qualche foto delle mie piantine autofiorenti crescute in terrazzo..
insieme alla mia amica... Spero vi piacciano.
Ciao caro, direi che per essere delle autofiorenti si sono sviluppate parecchio in altezza.
Osservando la foto, che da lidea di un giardino ben curato, si vede dalle punte delle
foglie che le tue bambine hanno sofferto di over-fertilizzazione. Nonostante questo
piccolo inconveniente credo che le tue amate ti avranno regalato anche un discreto
raccolto; i nostri complimenti vanno anche alla tua amica!

Ciao ragazzi. vi invio delle foto di4
Mazar cresciute in vegetativa per quasi
2 mesi, poi passate in fioritura. il tutto
sotto 400 w (mh/hps) box 1x1x2. Spero
vi piacciano questi 250g di fiori secchi.
Grazie ragazzi continuate cos!
Le tue piante sono sicuramente allet-
tanti, la prossima volta ti consiglio di
usare una fonte di luce pi potente in
uno spazio di 1,5 mq: una 600 watt
dovrebbe svolgere al meglio il suo lavo-
ro. Mazar? Ottima genetica, produttiva
e molto potente: pu dare di pi!
7

Ciao mio caro SS, ormai sono 3 anni che ti seguo e diciamo di
avere imparato tanto. La pianta in foto una Big Bud della
Sensi Seeds dalla 4 settimana di Flow fino al raccolto. Cresciute
in terra con vasi 18 Litri, HPS 600 W + integrazione di neon 40
W da terza settimana di flow in poi, Fertilizzanti Atami Terra
Leaves e Terra Bloom,Root Stimulator, Integratore Bionova
XCEL, Enzymes+ Bionova, e Flush finale, PH 5.8 - 6.0, EC 1.5,
CO2 in bombola erogato manualmente. Aspiratore in entrata
per irrorarle sempre di aria fresca, ed estrattore in uscita, pi
un ventilatore girevole sempre puntato addosso i fusti ed un
umidificatore per il controllo dellumidit. Grow Room 140 cm
x 190 cm. Questo il setup. Prossimamente vi invio le foto delle
CriticalJack da voi gentilmente donate (sono una bellezza, res-
inose odorose e belle cime compatte)..... Un saluto a tutti voi.
ODRA
Amico mio che dire hai usato un buon set-up e dopo tre anni si com-
incia a vedere lesperienza. La Big Bud una genetica ottima che per
svilupparsi bene ha bisogno di molta luce. Forse lunica pecca che
in un ambiente cos grande avresti necessitato di due 600 W, ad ogni
modo complimenti.
Ciao amici di Soft Secrets,
siamo vostri appassionati lettori e vi seguiamo continuamente. Vi invio la foto della mia Black jack
di Sweet Seeds autofiorente insieme a mia moglie. La mia prima esperienza outdoor concimata con
prodotti biologici Biobizz. Spero vi piaccia, un abbraccio a tutti!!
GRAZIE
Appassionato lettore, per essere un autofiorente coltivata in outdoor il risultato accettabile anche se la
resa pu essere almeno il doppio di quanto si vede nella foto. Nonostante ci se hai effettuato un buon
flush, la pianta sar ricca di sapore!!Tua moglie invece rende bene anche cosi!
Cari Amici di Soft Secrets,
sono un vostro fan e sono contento di presentarvi la mia White
Berry e la mia Blue Cheese. Le cime sono state tagliate in tre tempi,
e le foto delle piante sono state scattate dopo il primo taglio.
La mia specialit rimane comunque la piantumazione outdoor!
Indoor?? ...ancora alle prime armi!
(per necessit, purtroppo).Ma i
vostri preziosi consigli mi hanno
aiutato.
BAMBI
Caro lettore, hai scelto delle ottime
genetiche. Secondo me il motivo
che ha scatenato la muffa stata
lumidit troppo alta nella fase not-
turna: con genetiche sensibili alla
botrite come la Bluecheese bisogna
cercare di tenere il tasso di umidit
al minimo ed avere un buon ricam-
bio daria!!! Sconsiglio vivamente di
fumare cime ammuffite dato che
fanno molto male, al massimo puoi
farci dellIce-O-Lator! Alla prossima
8
FLASH PRODOTTI
MICROMIX
SOLUZIONE DI ELEMENTI IN TRACCE
Questo prodotto contiene: 0.36% di Fe (ferro HEEDTA); 0.08 di Mn (manganese EDTA); 0.4 di Bo (boro
monoidrato); 0.09 di Zn (zinco EDTA) e lo 0.06 di Mo (sodio molibdato).
Gli elementi in tracce sono un mix tra piccole quantit di differenti elementi indispensabili per
un elevato numero di processi biologici.
Una mancanza dei suddetti elementi si manifesta immediatamente attraverso uno sviluppo
deficitario delle differenti funzioni della pianta, che pu portare carenze diversificate e nel
lungo periodo addirittura alla morte della pianta.
La mancanza di elemen-
ti in tracce si manifesta
sempre nelle foglie gio-
vani, perch gli stessi
non possono venire tra-
sportati allinterno della
pianta. Questo prodotto
dovrebbe venire utilizza-
to per ovviare ad alcune
carenze, o come base di
partenza per una soluzio-
ne nutritiva completa.
Un dosaggio di 1:1000
aumenta la quantit tota-
le di:
Fe fino a 100 umol
Mn fino a 25 umol
Bo fino a 140 umol
Zn fino a 16 umol
Mo fino a 5 umol
DOSAGGIO:
In caso di carenza aggiungere 25-50 ml ogni 100 litri di soluzione nutritiva.
Nel caso in cui si stia preparando la base per una soluzione nutritiva completa aggiungere conti-
nuamente 25 ml ogni 100 litri dacqua.
Importante ricordare che se si sta gi utilizzando uno dei principali fertilizzanti della Bio Nova lag-
giunta di MicroMix non necessaria in quanto gi garantita dal precedente prodotto.
www.bionova.nl
VITA START E VITA RACE DELLA PLAGRON
SPRAY DI VITAMINE PER PIANTE SANE E FORTI
Una pianta sana e forte con una resa molto alta: non proprio questo quello che desiderano tutti? La Plagron offre due spray di vitamine innovativi che garantiscono una
buona coltivazione: Vita Start e Vita Race.
Vita Start, in precedenza nominato Cropspray, uno stimolatore della crescita liquido per piantine, talee e piante madri. Contiene una combinazione ingegnosa di enzimi
organici, oligoelementi e stimolatori della crescita. Questi proteggono la pianta contro le influenze negative esterne e assicurano un raccolto migliore. Vita Start permette alla
pianta di assorbire i fattori nutritivi disponibili in maniera pi efficiente e rafforzata ed esclude il rischio di sovraconcimazione e malnutrizione. Spruzza Vita Start sulle foglie
della pianta. Il prodotto molto concentrato per cui hai bisogno di soltanto 1 ml per ogni litro dacqua. Vita Start ottenibile in confezioni da 100ml, 250 ml, 500 ml e 1 litro.
Vita Race
Vita Race, in precedenza Phyt-Amin, un fertilizzante fogliare biologico e uno stimolatore della crescita durante la
fase della crescita e le prime tre settimane della fase di fioritura. Fornisce alla piante gli amminoacidi, i microele-
menti, i minerali naturali necessari e degli ormoni naturali essenziali grazie ai quali la crescita
viene accelerata e viene preparata la fioritura. Diluire al massimo 5 ml di Vita Race in 1 litro
dacqua (1:200). Spruzza la pianta settimanalmente fino bagnarla per ottenere un risultato
ottimale. Vita Race ottenibile in confezioni da 100ml, 250 ml, 500 ml e 1 litro.
Pass it on!
Visita il nostro nuovo sito web nel quale troverai tutte le informazioni necessarie
sia sui prodotti Plagron che sulle tecniche di coltivazione pi avanzate. Troverai in
maniera semplice ed intuitiva tutte le informazioni riguardanti un singolo prodotto
e quelle ad esso correlate, utili consigli e le immancabili FAQ. Il sito interattivo per-
mette a ciascun coltivatore di incontrare gli altri e scambiare le proprie esperienze
ed opinioni sui prodotti Plagron. Esattamente in accordo al significato del nostro slo-
gan pass it on. Tieni docchio il nostro sito per essere sempre aggiornato sulle ultime
notizie e sviluppi dei nostri prodotti e sul giardinaggio in generale. Non dimenticare
di controllare anche la nostra pagina Facebook per ulteriori trucchi e consigli. (face-
book.com/plagron). Ovviamente puoi contattare anche il nostro servizio clienti al
seguente indirizzo email: servicedesk@plagron.com.
BCUZZ WORTEL STIMULATOR
Come dabitudine, Atami ha per ogni pianta e ogni fase
tutti i supplementi necessari.
Una pianta attraversa diverse fasi durante la crescita; una
delle prime e probabilmente la pi importante la fase
delle radici che spesso sottovalutata.
Poich il 50% della pianta si trova sottoterra, le radici gran-
di e sane sono molto importanti perch contribuiscono
allo sviluppo ottimale della pianta. La pianta assorbe il
nutrimento dalla barbata.
Il Bcuzz Wortel Stimulator uno dei pi forti stimolatori
di radici sul mercato ed ideato specialmente per questa
prima fase. Questo stimolatore di radici garantisce una
crescita esplosiva delle radici e una
forte produzione di barbata. Ha
anche un effetto frenante sulle
malattie delle radici e del ter-
reno e d alla terra un forte
stimolo.
Le piante con delle radi-
ci ben sviluppate e fisse
assorbono facilmente i
nutrimenti e saranno pi
sane e forti e il risultato
un ottimo raccolto.
Il Bcuzz Wortel Stimulator
adatto a ogni tipo di
mezzo e sistema dirriga-
zione, un prodotto bio-
logico al 100% e non
dannoso per lambiente.
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ideale in combinazione
con il Bcuzz Booster.
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IL CANAPAIO
La Cannabis fa bene!
Nonostante quello che possono dire i proibizionisti, giovanardi e ser-
pelloni in testa (il minuscolo per disprezzo verso dei propugnatori di
menzogne e diffusori di notizie false e tendenziose, miranti a turbare
lordine pubblico ), la cannabis fa bene. Fa bene a chi la usa, alla
stragrande maggioranza di quelli che la usano. E chi pu non sentirsi
bene perch lha usata nel modo per lui sbagliato, oppure, come nel
caso dei due figuri citati prima, perch ha un problema nel sistema
endocannabinoide, ed meglio che si curi. di Franco Casalone
La cannabis fa bene al mondo, alla vita
nel mondo. La cannabis fa bene allam-
biente come sostituto del petrolio,
come produttrice di biomassa, come
risanante dei terreni, come produttrice
dossigeno, protettrice del terreno e di
tutte le forme viventi che la usano in
qualche modo.
Fa bene alla comunit perch promuo-
ve leconomia, un medicinale vera-
mente importante anche se nascosto
per decenni, favorisce la socialit e
rende le persone pi disponibili a capi-
re i problemi altrui, meno violente e
meno aggressive, richiede lavorazioni
complesse che necessitano di una serie
di compiti svolti da diverse persone,
favorisce la cooperazione e la colla-
borazione, contribuisce allo sviluppo
delle economie locali e del benessere
delle aree dove presente.
Fa bene alle singole persone: non sto
qua ad elencarvi per cosa, andate a
cercarvi i 20000 studi medici che ne
riconoscono i principi attivi validi per
ristabilire un delicato equilibrio prati-
camente per tutti i problemi di salute
del corpo e dello spirito. Non avete
mai fatto la pace con il vostro/la vostra
partner dopo una canna? Non vi siete
mai sentiti meglio, pi rilassati se alla
fine di una dura giornata vi facevate
una canna? Non siete mai stati contenti
di condividere con qualche amico qual-
cosa di particolarmente buono?
Fa bene alle societ dove se ne con-
cede luso: oltre a restituire credibili-
t alle istituzioni non pi costrette a
mentire, a decongestionare il sistema
penale, a permettere una sopravviven-
za dignitosa, rende anche meno peri-
coloso il vivere quotidiano. Vediamo
in questi luoghi una diminuzione degli
incidenti stradali, luso di cannabis
renda pi sicura la guida, nonostante
leggi e controlli assurdi sulla circola-
zione: molti guidatori, dove conces-
so luso, sostituiscono lalcol con la
cannabis, ritrovandosi ad andare pi
piano, con i riflessi non appannati, pi
rispettosi degli altri utilizzatori delle
strade, pi rilassati e con meno fretta
di arrivare.
Sapendo che bene che il nostro corpo
abbia unalta percentuale di cannabi-
noidi in circolo, e che normalmente rie-
sce a produrne quantit quasi sufficien-
ti, ma spesso si trova ad averne bisogno
in quantit maggiori (praticamente di
fronte a qualunque attacco alla salu-
te), e sapendo purtroppo bene che ci
troviamo in uno stato retrogrado per
questo problema, in cui lapprovvigio-
namento di cannabinoidi dallesterno
perseguitato, ho pensato che potrem-
mo stimolare il nostro organismo a pro-
durre pi endocannabinoidi. Come? Ad
esempio con una dieta ricca di precur-
sori degli endocannabinoidi. Ho fatto
una piccola ricerca, e ho trovato che gli
acidi grassi poliinsaturi e lacido arachi-
donico sono precursori efficaci, ed una
dieta ricca di olio doliva (non stato
provato, ma sono sicuro che efficace
anche lolio di semi di canapa) e di
burro darachidi stimola una maggiore
produzione di endocannabinoidi. Con
il burro darachidi non bisogna esage-
rare, se non vi volete ritrovare pieni di
foruncoli, ma che adesso Giovanardi
e i suoi sgherri vadano a vietare lolio
doliva...non possono certo toglierci,
rendendola illegale, la base alimentare
della nostra amatissima dieta mediter-
ranea!
Un altro modo in cui la cannabis fa
bene (ed in questo caso fa molto bene,
a chiunque, anche a quelli che non ne
vogliono sapere delleventuale effetto
psicoattivo) il mangiarla cruda, o il
berne il succo centrifugato. un poten-
te antinfiammatorio e la sua azione
benefica pu essere superiore a quella
della sostanza utilizzata riscaldando-
la in qualche modo. I cannabinoidi
presenti sulla cannabis fresca sono in
forma acida (THCA, CBDA, CBGA, ecc,).
In questa forma non sono psicoattivi,
per diventare tali devono decarbossi-
lare, vale a dire perdere una molecola
di carbonio: questo processo avviene in
presenza di calore (se fumata/bruciata
immediato, se cotta/bollita richiede
un tempo abbastanza lungo, circa 40
minuti) oppure si ha una decarbossila-
zione lenta nel tempo, fino a pi anni.
Il valore curativo della cannabis in
forma cruda sta nel fatto che, non
essendo psicoattiva, se ne possono
ingerire grosse quantit senza risentire
di effetti collaterali che per qualcuno
potrebbero far parte del processo di
guarigione, ma che per altri potreb-
bero essere decisamente indesiderati.
Le stesse quantit cucinate o fumate
probabilmente causerebbero problemi
di socialit a molti. In quanto a dosi,
ho trovato che un bicchierino di succo
di foglie centrifugato (lequivalente di
poco pi di un caff), o 15-20 foglie
grandi e carnose al giorno, possono gi
considerarsi un ottimo quantitativo per
provare a migliorare la propria salute.
I cannabinoidi in forma acida sono
poco studiati, ma hanno probabilmen-
te le stesse propriet curative dei loro
omologhi decarbossilati (nei video
sullingestione di cannabis cruda, raw
cannabis in inglese, si vedono perso-
ne guarite dalla SLA, dal cancro). E
sicuramente non sono solo i canna-
binoidi ad avere effetti benefici: oltre
120 terpeni ed una quarantina di fla-
vonoidi sono sicuramente riconosciuti
IL VALORE CURATIVO DELLA CANNABIS IN FORMA
CRUDA STA NEL FATTO CHE, NON ESSENDO PSICOATTIVA,
SE NE POSSONO INGERIRE GROSSE QUANTIT SENZA
RISENTIRE DI EFFETTI COLLATERALI
11
avere effetti terapeutici, e fra le altre
300 sostanze presenti numerose hanno
attivit farmacologica (indoli, nitrati,
alcaloidi).
La constatazione del potere curati-
vo della cannabis cruda nuova nel
mondo occidentale, ma ricordo che
per gli Ind il bere Bhang (bevanda
ottenuta dalle foglie e, a volte, infiore-
scenze pestate e spremute da crude)
da sempre considerato un modo per
prolungarsi la vita.
E visto che la cannabis fa cos bene,
qualche consiglio di stagione per
poterla far rendere al meglio:
non fatele mancare lacqua in fase di
fioritura, nemmeno gli ultimi giorni. Ne
guadagner in sapore e resa.
Non togliete le foglie, se sono sane,
prima che siano completamente ingial-
lite (non ve lo dico pi!)
Non mandate le piante in overdose
di fertilizzanti (in questa fase avremo
bisogno di tanto fosforo e una buona
quantit di potassio, senza esagera-
re perch il potassio un alimento
di lusso ed una sua sovrabbondanza
potrebbe spingere le piante a produrre
meno resina) ma nemmeno fate loro
patire la fame. Negli ultimi 15-30 giorni
date alle piante solo acqua, per lavare
via un probabile accumulo di sali mine-
rali, somministrati con la fertilizzazione.
Sappiate aspettare per la qualit. I frutti,
le verdure, il charas migliori sono quelli
raccolti pi tardivi, e non le primizie.
Capisco che di fronte a delle magnifi-
che infiorescenze si possa essere impa-
zienti di assaggiarle, capisco che tempi
pi lunghi vogliono dire costi e rischi
pi alti (rischi che le piante possano
essere trovate, rischi di infestazioni di
parassiti o/e muffe, costi di elettrici-
t, di prodotti per le piante, maggior
lavoro e maggior tempo impegnati).
Nonostante si ricerchino variet che
maturino il pi rapidamente possibile,
la qualit si ha solo sapendo aspettare.
Non a caso ci sono tonnellate di detti
popolari che ce lo insegnano da quan-
do siamo bambini.
Visto che molto raramente si riescono
a creare le condizioni ideali per ogni
singolo strain (ma piuttosto, al meglio
delle condizioni, uno standard basato
su parametri ideali ma generici, che
non rispetta mai le singole esigenze),
dando tempi pi lunghi nelle varie fasi
vegetative si favorisce la formazione di
diversi terpeni: i cannabinoidi riescono
ad arrivare in forme pi stabili, la pianta
ha la maturit necessaria a sviluppare
e maturare infiorescenze sane e rigo-
gliose. Lo scegliere strain sempre pi
veloci ha portato ad un appiattimento
dei gusti e degli effetti e provare ad
aspettare anche solo 15 giorni in pi,
pu portare ad avere raccolti quantita-
tivamente superiori fino al 50%.
In quanto a qualit, questione di pre-
ferenze di effetto. Io preferisco mangia-
re un frutto ben maturo, non passato o
marcio, ma sicuramente pi zuccherino
dello stesso di 15 giorni prima.
Le infestazioni da insetti e da muffe
possono essere un grosso problema in
periodo di fioritura. Non si pu usare
nessun prodotto, se no si compromet-
terebbe il gusto delle infiorescenze.
E nemmeno si pu aspettare che il
raccolto venga distrutto. Togliere gli
insetti a mano, per quanto possibile.
Colpirli con un getto dacqua fredda.
Passare una spugnetta imbevuta dac-
qua e alcol (10%) sulla superficie infe-
riore delle foglie, mantenere pulitissi-
ma larea di coltivazione. E se questo
non dovesse bastare, provate ad infila-
re le piante in un sacco di plastica e a
riempire il sacco di anidride carbonica:
una bomboletta per la birra alla spina o
per gasare lacqua possono funzionare
bene. Lasciate le piante nel sacco per
un paio dore, non di pi se no la pianta
potrebbe morire e il risultato sar che
tutti gli insetti saranno morti asfissiati.
Per le muffe, lunica arma efficace la
prevenzione: ambienti puliti, ventilati,
con poca umidit (se indoor max 50%)
e tanta luce, nessun ristagno dacqua
ed un terreno vivo e ricco di batte-
ri benefici saranno le barriere contro
uninfestazione subdola e pericolosa.
Appena notate una fogliolina secca
tra le infiorescenze, controllatela alla
base: probabilmente l si sta svilup-
pando un focolaio di botrite (muffa
grigia, pericolosissima, pu distrugge-
re un intero raccolto in pochi gior-
ni). Tagliate immediatamente almeno
una decina di centimetri sotto la parte
lesa, e fate seccare la cima ammuffita
lontano dalle altre piante. Disinfettate
immediatamente dopo gli attrezzi usati
per non propagare linfestazione.
In caso di coltivazione indoor un modo
per prevenire e bloccare qualunque
attacco di patogeni installare un ozo-
nizzatore: unapparecchiatura che pro-
duce ozono (O3). Attenzione a non
confondervi con uno ionizzatore, appa-
recchio produttore di ioni negativi,
utilissimo per prevenire odori forti e
infestazioni leggere e mantenere un
ambiente daria sana e pulita intorno
alle piante, ma molto meno efficace di
un ozonizzatore. Alte concentrazioni
di ozono sono pericolose per la salu-
te, bisogna trattare lambiente, lasciare
agire lozono per un paio dore e ven-
tilarlo bene prima di entrarci nuova-
mente.
Per chi desidera prodursi dei semi (cosa
che consiglio sempre), raccomando di
partire con piante regolari, non femmi-
nilizzate. Impollinate le piante (o solo
alcuni rami) scelte quando ci sono gi
numerose infiorescenze, ricche di pistil-
li freschi, ancora bianchi. Se i pistilli
seccano, il polline non pi scendere
nellovario e il seme non si pu forma-
re. Dal momento che il polline sceso
nellovario, la pianta dedicher tutte le
sue energie alla maturazione dei semi
e solo con piante particolarmente forti
(o se si impollinato troppo presto, in
questo caso si produrranno pochi semi)
si assister ad un formarsi di nuovi
calici pistillati. I semi ci metteranno
circa 40 giorni a maturare, un segnale
della loro maturazione dato dalla-
prirsi delle bratteole (foglioline intorno
al fiore, spesso chiamate calici, termine
improprio ma di uso comune) e dal
vedere al loro interno il seme pronto.
Quando raccoglierete le infiorescenze
mature, il modo migliore di preserva-
re la resina quello di appenderle a
testa in gi, in un ambiente ombreg-
giato e ventilato, lasciando attaccate
le foglie (anche se tutti consigliano
di togliere le foglie prima, solo per
comodit e rapidit di pulizia in segui-
to). Se lasciata, la foglia protegger
linfiorescenza da polvere e abrasioni
accidentali e lacqua contenuta nelle
piante tender ad uscire attraverso gli
stomi delle foglie piuttosto che dalle
infiorescenze, processo pi lungo,
che alla fine permette il formarsi di
migliori aromi. Ricordo che la clorofilla
contenuta nelle piante degrada in un
tempo minimo di 3 settimane (non
che la clorofilla faccia male, ma il suo
gusto da fumata non tanto piacevo-
le). Dalla raccolta, aspettate almeno
questo periodo prima di degustare le
vostre meraviglie.
E non dimenticate di farvi del bene
SAPPIATE ASPETTARE PER LA QUALIT. I FRUTTI,
LE VERDURE, IL CHARAS MIGLIORI SONO QUELLI
RACCOLTI PI TARDIVI, E NON LE PRIMIZIE.
12
GUSTO
12
Alla ricerca della fumata perfetta
Qualche mese fa, quando ancora si indossavano indumenti contro
il freddo, incontrai Chimera ad una fiera della Cannabis in Spagna.
Ebbi per fortuna la possibilit di intervistarlo a riguardo del suo
lavoro di genetista e grazie ad una sua frase ho avuto lispirazione
per questo articolo. Alla mia domanda sulle sue scelte varietali
ottenni questa risposta: Io scelgo gli esemplari pi buoni e cons-
ervo solo i figli pi buoni. di CBG
La risposta inizialmente non mi diede
cos tanto da pensare finch recente-
mente mi sono reso conto dellimpor-
tanza della selezione genetica artifi-
ciale effettuata solo per i sapori.
Nel panorama cannabico abbia-
mo oltre 4000 variet da catalogo
su seedfinder.eu e possiamo assu-
mere che siano state sviluppate per
differenti motivi, dividendole cos in
quattro gruppi. Il primo grande grup-
po sono le variet ricercate per luso
medicinale, cio variet selezionate
per il loro alto contenuto di cannabi-
noidi. Il secondo grande gruppo sono
le variet commerciali, cio quelle cul-
tivar molto produttive in differenti
condizioni indoor o magari con una
particolare resistenza indotta. Il terzo
gruppo sono le variet ottenute per
caso e selezionate da ottimi coltivatori
lungimiranti. Mentre il quarto grup-
po, e sto parlando della maggioranza
delle genetiche conosciute, compren-
de tutti gli esemplari scelti a gusto.
Purtroppo non molto pubblicizzato
lutilizzo ludico e ancora meno si parla
scientifico-tecnicamente di coltivazio-
ne a fini degustativi.
Ma il mondo pieno di fumatori che di
gusto fumano ogni giorno la Canapa
e senza troppe informazioni sono
costretti alla letteratura di infima qua-
lit dei forum online. Per capirci: come
fanno due degustatori a confrontare i
sapori che sentono se non c standar-
dizzazione?
Bisogna innanzitutto distinguere lo-
dore della sostanza secca dal gusto
della fumata che ogni singola erba
presenta. Posto che la continuit naso-
bocca rarissima ma indice di altissi-
ma qualit, posso solo augurarmi di
trovare sempre pi spesso delle buone
biologiche uguali al naso e al palato.
Lannusata classificatrice propongo sia
effettuata cos:
Una prima annusata volta a sentire i
sapori pi dolci e pungenti va effet-
tuata spezzando il campione derba.
Questa prima annusata la chiameremo
corta per via della sua modalit de-
secuzione: una breve annusata affin-
ch lodore salga ma non penetri a
fondo nel naso.
Poi effettuiamo una seconda annusa-
ta, pi lunga della prima e da qui il
suo nome lunga, a riempire il naso di
profumi misti che sono il vero corpo
del nostro prodotto. Limportante
non inspirare troppo, n troppo poco,
e soprattutto bisogna assolutamen-
te evitare di ripetere troppe volte di
seguito il procedimento.
La terza annusata quella pi impor-
tante perch, se le prime due ci hanno
dato informazioni sulla freschezza del
prodotto e ci hanno fatto conoscere
il corpo del bouquet di profumi, la
terza ci fa capire esattamente cosa
c dietro. La terza annusata, chiama-
ta lunghissima, segue le prime due
ed una saturazione dei recettori
del naso, una assuefazione indotta
al profumo affinch rimangano solo
i sapori di fondo che sono indicatori
della conservazione e della genuinit
della sostanza vegetale. Non appena il
naso assuefatto, rimane solo lodore
di fieno o il profumo di una buona
stagionatura in vasetto.
Alla corretta annusata deve seguire
una corretta fumata, non star qui a
ricordare come assumere tramite com-
bustione di qualit la Canapa, esiste
per una maniera di analizzare il gusto
alla bocca.
Un esperto fumatore ad Amsterdam,
durante una fiera, mi propose di degu-
stare la fumata secondo uno schema
circolare tra bocca, lingua e palato.
La lingua la base, il palato la som-
mit e ai lati si chiude il cerchio con
linterno delle guance e il fondo della
gola. Il sapore quindi classifica lerba
a seconda di dove entra nel cerchio
della bocca. Questa interpretazione
un buon metodo per approfondire
la conoscenza della propria fumata
e classificare oggettivamente, senza
luso del gascromatografo, le erbe.
Una Afghan sar penetrante e balsa-
mica al naso, la fumata in bocca un
cuneo sul palato, colpisce su in alto
e poi riempie la bocca molto lenta-
mente solo dopo diversi tiri. La New
York City Diesel, fenotipo mandarina
(non me ne vogliano i pi esperti), alla
fumata un concerto laterale di sapo-
re limone e arancia con una fortissima
nota agrumata nel naso a completare
una base dolce ben affermata in tutta
la bocca.
Dopo tutto questo discorso su degu-
stazione e su selezione genetica, cosa
pu fare quindi un fumatore ludico per
concedersi momenti di lussuosa gioia?
O coltivare, vedi Soft Secrets Italia
numero 4/2011 a pagina 9, oppure
affinare, vedi Soft Secrets Italia nume-
ro 6/2011 a pagina 12. Ma quali variet
scegliere? Quali genetiche di sicuro mi
daranno un prodotto indubbiamente
di qualit per via dellalto contenuto
di svariati oli essenziali e terpenoidi?
Le migliori sono le pi ricche di terpe-
noidi e sono ad esempio la S.A.G.E. o la
Dieseltonic o la Northern Light o la Ed
Rosenthal Super Bud o la Blue Cheese
e vanno esclusivamente coltivate
secondo la scuola biologica cos da
permetterne uno sviluppo omogeneo
del corpo. Come sviluppo omogeneo
intendo senza picchi di sapore anor-
mali e senza evidenti segnali di errori
metabolici di crescita. Spesso capita
di incontrare erbe dal sapore strano,
cio troppo marcatamente presente
nel palato ma di un solo sapore o di
massimo due o tre diversi, sintomo di
una scorretta crescita o di una crescita
sfasata dallutilizzo di una concimazio-
ne minerale eccessiva.
La conclusione di questarticolo
vuolessere uno sprono di onest intel-
lettuale per tutti coloro che una volta
nella vita hanno desiderato un sapore
preciso in bocca, un sentore nel naso
particolare o quel preciso saporino
tra palato e lingua. La scelta genetica
la maggior parte del lavoro, il resto
sta nella corretta interpretazione del
prodotto che abbiamo.
Al prossimo numero, speranzoso di
ritrovarvi degustanti. Buone colture!
LA SCELTA GENETICA LA MAGGIOR PARTE DEL
LAVORO, IL RESTO STA NELLA CORRETTA INTERPRETAZIO-
NE DEL PRODOTTO CHE ABBIAMO
15
COLTIVATE CON LITTLE LEBOWSKI
15
Cannabis autofiorente:
arrivata per restare!
A meno che negli ultimi anni non abbiate vissuto in una scatola di cartone, non potete non aver
notato la moda dei semi autofiorenti e la crescita della loro popolarit. Prendetevi un minuto per
guardare le svariate pubblicit delle banche dei semi presenti in questo numero di Soft Secrets,
la maggior parte propone almeno una variet autofiorente nella propria gamma. Alcune hanno
esclusivamente riserve di autofiorenti! Allora, che cosa pensare di questa tendenza? Quali sono i
vantaggi? E... queste piante sono arrivate per restare? Di Little Lebowski
Quindi, di che cosa si tratta?
Il termine autofiorente si riferisce a piante
di cannabis che passano dalla fase vegeta-
tiva alla fase di fioritura in funzione dellet
della pianta, anzich in base alla quantit di
luce che ricevono.
Le variet normali di cannabis, sensibili al
fotoperiodo, vengono coltivate nella fase
vegetativa con 18 ore di luce e 6 ore di
buio e poi forzate alla fioritura alterando il
rapporto a 12 ore di luce e 12 ore di buio.
La riduzione della luce inganna la pianta
e la porta a fare fuoriuscire i fiori (a fare cre-
scere le cime); in natura, infatti, la riduzione
delle ore di luce diurne significa che sta
arrivando lautunno e la pianta ha bisogno
di riprodursi.
Le piante autofiorenti inizieranno a produr-
re cime a prescindere dalla quantit di luce
che ricevono. Coltivate a partire dal seme,
le piante inizieranno a sviluppare cime una
volta raggiunte le 3-4 settimane. Non
necessario ridurre la quantit di ore di luce
che ricevono.
In una situazione di outdoor, le normali
variet di Cannabis sativa e indica possono
impiegare 6 mesi per arrivare dalla semina
al raccolto. In indoor, per il raccolto possono
volerci 3 mesi.
Al contrario, le variet autofiorenti cresce-
ranno dal seme e arriveranno al raccolto
in 8 o 10 settimane. Questo significa che
potete piantarle insieme alle vostre normali
piante in outdoor e ottenere un bel raccolto
proprio nel mezzo della stagione!
In parole povere, piantate il seme, aspettate
che germini, lasciate che la piantina cresca
per un paio di settimane e poi spostatela
nel contenitore finale. Non c nessun biso-
gno di cloni, nessuna necessit di stanze
per la crescita vegetativa e la fioritura sepa-
rate, e nessun bisogno di modificare il timer
delle vostre luci.
Le autofiorenti sono le piante pi rapide,
semplici e compatte da coltivare (e le pi
facili da nascondere) disponibili sul mer-
cato.
Come vengono create?
La maggior parte di voi conoscer due tipi
di variet di cannabis: la indica e la sativa. Le
variet di piante indica sono generalmen-
te piante tozze, folte, molto resinose e dalla
resa elevata, che producono cime dalleffet-
to stonedforte. Le variet di piante sativa
sono in genere pi alte, meno folte, con
foglie lunghe e sottili che producono cime
con un potente effetto high.
In parole semplici, i breeder incrociano
le variet indica e sativa per produrre
variet miste che contengano le caratte-
ristiche positive di entrambi i progenitori.
Controllate online o sul retro delle con-
fezioni di semi: il breeder o la banca dei
semi in genere segnala la percentuale di
Cannabis indica e sativa di una determina-
ta variet.
Le variet autofiorenti introducono una
terza variet di cannabis: la Cannabis rude-
ralis. Le opinioni possono variare, ma in
generale si ritiene che questa variet abbia
avuto origine nella Russia sud-orientale e
che si sia poi diffusa in Cina e ancora pi
verso Est. Per un fumatore o un coltivatore,
la pianta di ruderalis pura e semplice di
scarso interesse: cresce poco in altezza (fino
a circa 60 cm), produce pochi fiori femmina
e le cime che riesce a dare contengono
relativamente poco THC.
Tuttavia, per un breeder, la ruderalis con-
tiene una caratteristica molto interessan-
te: questa variet in grado di crescere
arrivando da seme a pianta adulta in circa
10 settimane (consentendo la coltivazio-
ne anche in climi pi freddi e con meno
luce disponibile). Inoltre, le femmine di
ruderalis producono velocemente i fiori,
senza necessit di ridurre le ore di luce.
Fioriscono quando raggiungono una certa
et, anzich dipendere dalla quantit di
luce. Autofioriscono!
I primi incroci di piante di ruderalis non
erano particolarmente famosi, ma, con
il coinvolgimento di diversi breeder e
banche dei semi, la qualit migliorata
velocemente.
Ora potete avere variet autofiorenti di
molte delle vostre specie preferite e la mag-
gior parte di esse sono anche femminizzate:
nessun bisogno di sessare le piante n di
modificare lilluminazione, che cosa c di
pi facile?
Quali sono i vantaggi?
Le autofiorenti sono diventate popolari
molto in fretta nella comunit della canna-
bis. Ecco perch.
- Ideali per i principianti (o per i coltivatori
pigri!) non necessario preoccuparsi
della variazione del fotoperiodo, non
necessario avere stanze separate per la
crescita vegetativa e per la fioritura. Vi
baster piantare i vostri semi, fare crescere
le piantine per un paio di settimane e
lasciare che la genetica faccia il suo corso.
Se prendete una variet autofiorente fem-
minizzata non avrete nemmeno bisogno
di sessare le vostre piante.
Inoltre, laltezza pi ridotta delle piante
autofiorenti funziona bene per il coltivatore
inesperto che ha bisogno di concentrarsi
sul nutrimento e sulla creazione del giusto
ambiente, pi che sulla potatura e sulla
necessit di controllare la crescita perch
non superi lo spazio della stanza.
- Maggiori raccolti in outdoor dal momen-
to che le autofiorenti iniziano la fioritu-
ra in modo automatico, la possibilit di
coltivare in outdoor e di iniziare (tempo
permettendo) nei primi mesi dellanno
significa che si potr effettuare il raccolto
nel bel mezzo dellestate. Sovrapponendo
i periodi di semina e di raccolto di una set-
timana circa, pensabile ottenere, persino
nei climi pi freddi, 3 raccolti in outdoor
allanno!!! Il ciclo di crescita breve vi con-
sentir inoltre di avviare una coltivazione
in outdoor in un periodo dellanno pi
avanzato. Quindi, se la primavera uno
schifo (e di solito lo !), potete seminare
anche nei mesi estivi e ottenere comun-
que un raccolto in outdoor.
- Coltivare in outdoor, anche al Nord! i
coltivatori che si trovano in zone pi set-
tentrionali e pi fredde potranno verosi-
milmente seminare una coltivazione di
autofiorenti in outdoor ora che non devo-
no pi dipendere da una primavera mite
a da un numero consistente di ore di luce
al giorno.
- Piante resistenti linfluenza della
Cannabis ruderalis nella genetica delle
variet autofiorenti comporta una mag-
giore resistenza ai climi freddi, alle malattie
e alle muffe (dopo tutto, queste piante
crescevano in Russia e Siberia!). una
caratteristica molto pratica per chi coltiva
in outdoor nelle zone pi settentrionali
e per i nuovi coltivatori che non hanno
esperienza nel mantenere una tempera-
tura stabile nelle stanze per la coltivazione.
- Dimensioni ridotte la maggior parte
delle variet di autofiorenti (con lesclusio-
ne delle Super Auto) resta di dimensioni
limitate. una caratteristica perfetta per
chi ha una piccola stanza o per chi usa le
tende per la coltivazione e per i guerrilla
grower che cercano una pianta facile da
nascondere.
- Battete i vostri amici! sappiamo tutti
che le lingue lunghe sono pericolose (e
mandano in rovina le coltivazioni!), ma
sappiamo anche che c della sana com-
petizione tra amici che sono coltivatori.
Batteteli sul tempo del raccolto con una
variet autofiorente!
- Interessante per i breeder per hobby
le variet autofiorenti mostrano il sesso
dopo solo 3 settimane e una femmina
pu produrre centinaia di semi nonostan-
te resti alta meno di 60 cm! Un tempo pi
breve per arrivare al raccolto significa che
LE PIANTE INIZIERANNO A PRODURRE CIME A
PRESCINDERE DALLA QUANTIT DI LUCE CHE RICEVONO
LE VARIET AUTOFIORENTI INTRODUCONO UNA TERZA
VARIET DI CANNABIS: LA CANNABIS RUDERALIS
16
potrete fare incroci e produrre in modo
rapido. Un consiglio: il tratto autofiorente
tende a essere recessivo, quindi se incro-
ciate con una pianta sensibile al fotope-
riodo (anzich con unaltra autofiorente),
probabile che perdiate la caratteristica
dellautofioritura.
Quali sono gli aspetti negativi?
Ogni positivo ha un negativo, ogni ying ha
bisogno di uno yang! Le autofiorenti non
fanno eccezione.
- Raccolti molto ridotti da una pianta auto-
fiorente otterrete meno cime. Queste pian-
te sono pi basse e non potrete controllare
il periodo vegetativo per fare in modo che
le piante si ingrossino e riempiano tutto
lo spazio destinato alla crescita prima della
fioritura. In ogni caso la pianta di ruderalis,
dalla quale discendono le variet autofio-
renti, produce meno cime rispetto a una
variet di sativa o di indica. Alcune delle
variet autofiorenti nane, che arrivano a
fioritura allincirca in 60 giorni, produrran-
no in genere meno di 30 grammi per
pianta. Daltra parte per, tutto questo sta
cambiando negli ultimi tempi con lintro-
duzione delle Super Auto.
- Contenuto di THC pi basso linfluenza
della Cannabis ruderalis comporta che il
contenuto di THC delle variet autofiorenti
sia inferiore a quello di alcune delle variet
di indica o sativa pi forti e pi diffuse.
Alcune delle prime variet autofiorenti
prodotte avevano un contenuto psicoat-
tivo davvero ridotto o inesistente, che ha
fatto s che queste piante guadagnassero
una cattiva reputazione tra alcuni colti-
vatori. Tuttavia, con il coinvolgimento di
un numero maggiore di banche dei semi
e di breeder, la qualit delle autofiorenti
migliorata rapidamente e continuer
a migliorare, basta dare unocchiata alla
rivista e vedere i grandi nomi che ora pro-
ducono variet autofiorenti.
- Nessun clone la coltivazione delle auto-
fiorenti possibile solo a partire dal seme.
Non impossibile clonare una pianta
autofiorente, ma dal momento che le
piante maturano e fioriscono a prescinde-
re dalla quantit di luce che ricevono, non
possibile prolungare la fase vegetativa
per sviluppare il clone. Se prendete una
talea da una pianta autofiorente che sul
punto di fiorire, quel clone inizier a fiorire.
Quindi, niente scambi o vendite di cloni.
Suggerimenti per la coltivazione di
autofiorenti
Illuminazione in indoor le autofiorenti
possono essere fatte fiorire con cicli da 12 a
24 ore di luce. In teoria, maggiore la quan-
tit di luce che ricevono, maggiore sar la
resa che daranno: poich la maturazione
determinata dallet piuttosto che dalle ore
di luce, non accorcerete significativamente
il ciclo di crescita con pi luce, la pianta foto-
sintetizzer semplicemente di pi e dar
una maggiore resa nel tempo previsto.
Dal punto di vista economico, con-
sigliabile tenere in considerazione la
bolletta dellelettricit quando deci-
dete la quantit di luce da dare alle
piante. Vale la pena di tenere accesa
24 ore al giorno una lampada da 600
watt per ottenere pochi grammi in pi?
Probabilmente no, finireste per spen-
dere di pi in elettricit di quanto non
ricavereste dal vostro raccolto.
Il miglior consiglio provare a fornire tra 16
e 20 ore di luce e vedere i risultati che riu-
scite a ottenere con la stessa variet. Come
con le piante sensibili al fotoperiodo, luso
di una lampada fluorescente blu/bianca
o di una lampada ad alogenuri metallici
nelle prime 3 settimane favorir la crescita
vegetativa e dar alle vostre piante una
struttura solida sulla quale fiorire. Potrete
passare a una lampada HPS nello spettro
rosso una volta che avrete iniziato a vedere
lo sviluppo di cime.
Nutrienti come con le piante normali,
luso di uno specifico nutriente per la cre-
scita e la fioritura contribuir a promuovere
una crescita laterale fitta nella fase vege-
tativa (le prime 3 settimane dopo la ger-
minazione) e lo sviluppo delle cime nella
fase della fioritura. Usate il nutriente per la
crescita fino alla fine della prima settimana
di fioritura, come fareste per una normale
variet di cannabis. Potete usare come di
consueto anche gli stimolatori delle radici e
della fioritura e gli integratori di P-K.

In vaso
Dal momento che la maggior parte delle
variet autofiorenti rester di una dimen-
sione relativamente ridotta, contropro-
ducente usare vasi molto grandi, perch le
piante inizieranno a fiorire prima di riempir-
li. Ricordate che non potete prolungare la
fase vegetativa per fare s che le radici riem-
piano il vaso. Le piante fioriranno a partire
dalla terza settimana circa e a quel punto
sar meglio che tutta lenergia sia concen-
trata sulla produzione di cime, quindi sar
sufficiente metterle in vaso una volta sola
dopo la germinazione, in un contenitore
che non superi gli 11 L di capienza.
Coltivazione in outdoor le variet auto-
fiorenti possono essere coltivate anche in
zone molto pi a nord rispetto alle nor-
mali variet, poich il periodo di matura-
zione molto pi veloce. Sar sufficiente
seminare alla fine di maggio o allinizio
di giugno per arrivare al raccolto alla fine
dellestate.
Inoltre, le dimensioni ridotte di alcune delle
variet autofiorenti nane le rende ideali per
le coltivazioni guerrilla o per quello spazio
che resta nella serra o in giardino, fuori dalla
vista dei vicini!
Il futuro
Come gi detto, le piante autofioren-
ti hanno guadagnato una fama sempre
maggiore fino al punto che molte variet
pluripremiate e classichesono ora disponi-
bili come autofiorenti. Queste piante hanno
aroma e forza paragonabili alle normali
piante sensibili al fotoperiodo e non sono
troppo distanti in termini di resa (se para-
gonate a una pianta normale, fiorita dopo
3-4 settimane).
Uno degli sviluppi pi recenti nel campo
delle autofiorenti la nascita delle variet
Super Auto. Queste variet sono molto pi
grosse delle normali autofiorenti e hanno
un periodo vegetativo molto pi lungo,
che permette alle piante di crescere fino
a raggiungere una dimensione notevole
prima che inizi automaticamente la fioritu-
ra. I raccolti sono previsti nel giro di 110-120
giorni rispetto ai 60-80 giorni di una norma-
le autofiorente. Il vantaggio delle Super
che il periodo vegetativo pi lungo (una
caratteristica della sativa) comporta rese
molto maggiori.
chiaro che le autofiorenti sono molto pi
che una moda a breve termine e posso-
no avere molto pi senso di una normale
variet per i principianti, i guerrilla grower
in outdoor o i coltivatori che hanno poco
spazio. Sono arrivate per restare!
Buona coltivazione!
MOLTE VARIET PLURIPREMIATE E CLASSICHE SONO
ORA DISPONIBILI COME AUTOFIORENTI
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18
COLTIVATE CON LITTLE LEBOWSKI
Coltivare a partire dai semi una gran cosa; c una vasta gamma
di banche dei semi dalle quali acquistare e (a differenza della colti-
vazione a partire da cloni) potrete scegliere la variet che preferite
coltivare piuttosto che dipendere dalle talee che si trovano in un
determinato momento. Di Little Lebowski
Coltivare a partire dai semi una gran
cosa; c una vasta gamma di banche dei
semi dalle quali acquistare e (a differenza
della coltivazione a partire da cloni) potre-
te scegliere la variet che preferite coltiva-
re piuttosto che dipendere dalle talee che
si trovano in un determinato momento.
I primi 10 giorni dopo la germinazione
possono essere i pi cruciali per la vita
delle vostre piante. Proprio come un neo-
nato, le vostre bambine sono vulnerabili
agli elementi e dipendono totalmente da
voi, che dovrete assicurare loro il miglio-
re inizio. Molti coltivatori, sia principianti
che con esperienza, perdono le piante in
questa fase, si scoraggiano e finiscono per
abbandonare luso dei semi. Ma prendersi
cura delle piantine a partire dal seme non
necessariamente difficile. Baster che
seguiate semplici regole e avrete piantine
sane, giorno dopo giorno.
Suggerimenti pre-germinazi-
one
Alcuni dei problemi associati alla colti-
vazione delle piantine a partire dai semi
possono derivare dal fatto che non tutti
i semi germinano nello stesso momento.
Per esempio, tenere chiuse le bocchette
di un propagatore mentre si aspetta che
tutti i semi arrivino a germinazione pu
far marcire o avvizzire le pianticelle gi
germinate.
Per evitare questi problemi, potreste sce-
gliere di fare germinare i semi prima di
piantarli nel mezzo di coltura. In questo
modo potrete essere certi di selezionare
solo i semi pi sani e non dovrete aspetta-
re che germinino anche quelli pi deboli.
Ecco un paio di metodi pre-germinazione
comprovati.
1. Metodo del bicchiere di acqua pren-
dete un bicchiere di acqua minerale e
lasciatelo per alcune ore a temperatura
ambiente. Mettete i semi nellacqua e
rompete la tensione superficiale con il
dito (pulito) in modo da far affondare
i semi. Mettete il bicchiere in un luogo
buio che sia a temperatura costante,
preferibilmente tra 19 e 24C. Nel giro
di 24-48 ore i semi si saranno aperti e
mostreranno le radici. I semi possono
restare nellacqua fino a quando le radi-
ci protruderanno di alcuni millimetri e
a quel punto potranno essere piantati.
2. Metodo del tovagliolo di carta chiude-
te i semi a sandwich allinterno di strati
di tovaglioli di carta o tessuto bagnati
e metteteli in un contenitore ermetico,
in un sacchetto con chiusura a cerniera
oppure tra due piatti piani capovolti.
Metteteli in un posto caldo e buio, in
uno stenditoio riscaldato, sopra il fri-
gorifero oppure sopra un lettore DVD,
in posti dove fuoriesca costantemente
aria calda. I semi dovrebbero germinare
nel giro di 48 ore e potranno poi essere
piantati.
Accertatevi di piantare i semi a qualche
millimetro dalla superficie del vostro
mezzo di coltura con la radice che punta
verso il basso; in un paio di giorni spunte-
ranno le piantine e voi non dovrete restare
ad aspettare le pi piccole.
Scelta del giusto ambiente
Senza dubbio, lambiente migliore in asso-
luto per una giovane piantina un pro-
pagatore. Le piantine hanno bisogno di
costanza per crescere in modo sano: ci
significa temperatura, umidit e flusso
di aria costanti. Un propagatore offre un
ambiente costante. Le eventuali variazioni
a questi fattori ambientali devono essere
apportate il pi gradualmente possibile,
per evitare shock, e con un propagatore
tutto pi semplice.
Nella sua forma pi elementare, un propa-
gatore pu essere fatto di qualsiasi mate-
riale che consenta alla luce di raggiungere
la piantina e mantenga lambiente costante
intrappolando al suo interno calore e umidi-
t. Una busta di plastica trasparente messa
su un vaso e trattenuta da un elastico fa da
propagatore economico ma efficace!
Il vostro negozio di idroponica di fiducia
avr sicuramente propagatori economici
di plastica composti da un vassoio per la
semina e un coperchio o una cupola per
lumidit di plastica trasparente. In genere
i coperchi hanno delle bocchette regola-
bili che permettono di controllare il flusso
di aria e i livelli di umidit allinterno del
propagatore.
Quando i semi iniziano a germinare,
dovrete mantenere lumidit costante a
circa l80%; per farlo, tenete chiuse le
bocchette, fermando il flusso di aria e
impedendo allumidit di fuoriuscire.
Quando saranno spuntate tutte le pianti-
ne, aprite gradualmente le bocchette, un
po ogni giorno, in modo da aumentare il
flusso di aria e diminuire lumidit; questo
processo detto indurimento e fa s che
le piantine siano pronte a essere trasferite
nella stanza principale. Evita inoltre che
le piante avvizziscano. Dopo 10 giorni
dovrete rimuovere del tutto il coperchio
e le vostre piantine saranno pronte per il
trapianto.
La temperatura ideale perch le radici
delle piantine si sviluppino di 19-22C.
Mantenendo uniforme la temperatura per
tutte le piantine, potrete fare in modo
che si sviluppino alla stessa velocit e
che siano pronte al trapianto nello stesso
momento. Potete ottenere questo risul-
tato mettendo il vostro propagatore su
un tappetino riscaldato oppure, se volete
coltivare molti semi, potete investire in un
propagatore riscaldato.
Uso della giusta luce
Una volta che i semi saranno germinati
e che le piantine saranno spuntate dalla
superficie del mezzo di coltura, inizieran-
no a fotosintetizzare e dovranno avere
luce per almeno 18 ore al giorno.
Anche se sicuramente possibile far
nascere piante di cannabis sul davanzale
con la luce naturale, questo metodo ha i
suoi problemi, il pi grande dei quali il
fatto che il sole non costante come una
lampada da coltivazione. difficile preve-
dere un giorno di caldo sole e rincasando
potreste trovarvi il davanzale pieno di
piante avvizzite. Le piantine sono vulnera-
bili e possono avvizzire nel giro di poche
Due semi appena scoppiati
Germinazione con il metodo del
tovagliolo di carta Prima serie di foglie reali che inizia a farsi vedere
Un sano piccolo germoglio nel terriccio
I PRIMI 10 GIORNI DOPO LA GERMINAZIONE POSSONO
ESSERE I PI CRUCIALI PER LA VITA DELLE VOSTRE PIANTE


19
ore se le condizioni sono sfavorevoli. La
luce diretta del sole pu friggerle!
Se i livelli di luce naturale sono scarsi, le
piantine si allungheranno alla ricerca della
luce e a voi non resteranno che piante lun-
ghe e sottili che daranno solo rese scarse.
Ricordate, se coltivate in indoor, dovre-
te ottimizzare laltezza libera disponibile
sotto le luci. Dovrete fare in modo che le
piante restino basse e tozze fino a quando
saranno pronte per la fioritura. Altrimenti
sprecherete lo spazio per lunghi fusti e
non per lunghe cime!
Perch spendere molti soldi per i semi e
poi rischiare di perdere tutte le piante sul
davanzale? Ha senso investire in un siste-
ma di illuminazione da indoor.
Quando le piante sono molto piccole, il
calore e la luce eccessivi possono arrestare
la crescita o persino ucciderle. Per questa
ragione non consigliabile piantarle sotto
una luce HID, se lo faceste sprechereste i
vostri soldi perch dovreste posizionare la
lampada a buona distanza dalle piantine
(sprecando luce e calore).
Le luci fluorescenti sono meno intense ed
emanano meno calore, quindi sono pi
adatte. Le luci per propagatore disponibili
dal vostro grow shop di fiducia (per esem-
pio i neon T5 per la propagazione o le eco
luciCFL) emettono luce nello spettro blu/
bianco; questo incoraggia le piante a svi-
luppare le radici e crescere verso lesterno
piuttosto che verso lalto e sono adatte
nella fase di propagazione e fino allinizio
della fase vegetativa della crescita.
Queste lampade fluorescenti sono pi
economiche dal punto di vista dellac-
quisto e delluso rispetto alle luci HID e,
dato che rilasciano meno calore, possono
essere posizionate pi vicino alle piantine,
in modo da sprecare molta meno luce.
In Italia, un neon T5 da 24 watt costa
allincirca 25 nei negozi di idroponica.
Questa lampada copre 10-15 piantine in
un propagatore di piccole dimensioni.
Che affare!
Nutrimento al momento giusto
Prima di piantare i semi, il mezzo di coltura
deve gi essere umido, ma non completa-
mente saturo. consigliabile immergere
la torba o la fibra di cocco in acqua fino
alla completa espansione e poi lasciarle
scolare per una notte. Se usate cubi di lana
di roccia per la propagazione, immergeteli
in una soluzione che contenga un quarto
di soluzione nutriente con pH regolato a
5.5 e lasciateli scolare per una notte prima
di usarli.
Come detto, lobiettivo principale quan-
do si propagano le piantine ottenere
rapidamente una zona sana a livello delle
radici. Per fare questo, bene compren-
dere gli effetti dellannaffiatura della zona
delle radici.
Le radici crescono in risposta allesauri-
mento delle risorse in alcune zone, per
esempio crescono verso lesterno per cer-
care acqua e nutrimento. Quando una
radice ha assorbito tutta lacqua e i mine-
rali di unarea del mezzo di coltura, cresce
verso lesterno per trovarne altri. In questo
modo la pianta riempie con le radici il
mezzo di coltura. quindi fondamenta-
le permettere che il mezzo di coltura si
asciughi prima di tornare ad annaffiare. In
questo modo le radici esauriscono gran
parte dellacqua e dei nutrienti presenti.
Quando acqua e nutrienti sono sempre
disponibili, le radici non si devono allun-
gare per cercarli e la zona radicale resta
sottosviluppata. Ovviamente, molto
importante non annaffiare eccessivamen-
te le piantine, ma daltro canto questa
azione deve essere equilibrata, perch
una scarsa annaffiatura fa seccare le radici
e anche questo limita lo sviluppo.
importante ricordare che le piantine sono
minute e che probabile che non necessi-
tino di altra acqua o nutrimento per i primi
3-5 giorni dopo la germinazione. In caso
di dubbi, potete acquistare un misuratore
dellumidit per controllare il terreno.
I primi nutrienti potranno essere sommi-
nistrati alle piantine una volta che saranno
comparse le prime foglie reali; si tratta
della seconda serie che si sviluppa dopo
la germinazione. Non usate nutrienti pi
forti di un livello di EC di 1,2, compresa
lEC di fondo. Siate sempre cauti con i
fertilizzanti, facile dare pi nutrienti alle
piante se ne hanno bisogno, ma difficile
correggere un eccesso di nutrienti con le
piante molto giovani.
Imparate a leggere le vostre piante; come
regola generale, se le foglie diventano
gialle, hanno fame. Se i bordi delle foglie
sono marroni o arricciati, sono state trop-
po nutrite.
Trapiantare con cura
Se avete piantato i vostri semi in un mezzo
di coltura come cubi di lana di roccia,
torba o pellet di cocco, in 10 giorni di ger-
minazione le piantine dovrebbero essere
pronte per essere trapiantate e passare
alla fase successiva. Anche i semi pian-
tati in un piccolo vaso da 7 cm con fibra
di cocco potranno probabilmente essere
pronti per essere messi in vaso dopo due
settimane di germinazione. Le piantine
saranno ancora vulnerabili in questa fase,
quindi il principale obiettivo sar ridurre al
minimo lo shock da trapianto.
Per ottenere i migliori risultati e ridurre al
minimo gli shock trapiantate nello stes-
so mezzo di coltura iniziale, per esempio
i semi germinati nel terriccio dovrebbero
essere trapiantati in un vaso di terriccio, i
semi piantati nella fibra di cocco andran-
no in un vaso di fibra di cocco. In questo
modo si ridurr il tempo necessario alle
piantine per attecchire nel nuovo mezzo.
Leccezione a questa regola la lana di
roccia, che fornisce un blocco di partenza
inerte e sterile che pu essere trapiantato
in qualsiasi mezzo. Ogni blocco uguale
allaltro, quindi ogni piantina crescer in
modo coerente e sar pronta per il tra-
pianto insieme alle altre.
Contrariamente a quanto si crede, quando
si trapianta in un nuovo mezzo, bene non
annaffiare lo stesso giorno del trapianto.
probabile che le piantine abbiano subito
qualche danno alle radici quando sono
state trapiantate e annaffiare immedia-
tamente pu introdurre agenti patogeni
nelle radici danneggiate. meglio aspet-
tare fino al giorno successivo e annaffiare
con una dose di integratore per alleviare lo
stress delle piante, come SuperThrive.
Questo aiuter inoltre a evitare che le radi-
ci marciscano o avvizziscano.
Va anche detto che quando si esegue il
trapianto si pu coprire la pianta fino al
primo nodo (o ramo). In questo modo si
pu accorciare laltezza delle singole pian-
te e si garantisce una chioma uniforme.
Questa tecnica pu essere messa in atto
in qualunque fase dellinvasatura.
La tempistica la chiave del successo
per il trapianto; le radici delle piantine
dovranno essere fuoriuscite dal mezzo di
propagazione. Trapiantare troppo presto
pu bloccare la crescita mentre le radici
cercano di riempire il mezzo di coltura.
Trapiantare troppo tardi pu significare
che le piantine sono radicate eccessiva-
mente nel cubo e si possono disidratare o
sviluppare carenze. Se le piantine iniziano a
ingiallire, hanno bisogno di essere nutrite,
trapiantate e ricevere nutrienti aggiuntivi.
Una volta che le piantine sono state trapian-
tate nei nuovi vasi o cubi, possono essere
messe nuovamente nel propagatore per
un paio di giorni per lindurimento prima di
passare alla stanza di coltivazione principale.
Limportanza delletichetta
Etichettare i semi al momento della semi-
na davvero un must. Quando si coltiva
pi di una variet alla volta, una cosa che
coglie in fallo anche i coltivatori pi esper-
ti non sapere a quale variet apparten-
gono le piante. Non importa quanto sia
buona la vostra memoria, dopo un paio di
canne, la visita da stonati alla vostra stan-
za di coltivazione avr come effetto inevi-
tabile che le piantine saranno in disordine.
Le diverse variet potrebbero avere biso-
gno di diversi livelli di nutrimento, quindi
bene poter ricordare le diverse piante.
Usate etichette su bastoncini di plastica
anzich di legno, sono pi facili da pulire e
in qualche caso legno umido pu ospitare
le larve di alcuni insetti infestanti.

E ora germinate!
Investite in un propagatore. Le vostre bambine vi ameranno per questo!
LA VISITA DA STONATI ALLA VOSTRA STANZA DI
COLTIVAZIONE AVR COME EFFETTO INEVITABILE CHE LE
PIANTINE SARANNO IN DISORDINE
21
CANNABIS HERO
La storia incredibile di Fabrizio
Pellegrini, epilogo
Siamo allultima puntata della storia di Fabrizio Pellegrini, musicista
chietino, affetto da sindrome fibromialgica. Fabrizio si trasferisce a
Roma perch sa che, rispetto alla provincia, in citt sar pi semplice
conseguire cannabis da fumare per attenuare i suoi dolori vertebrali.
Ma la vita per un malato sempre in salita e la situazione si complica
anche per lui.. di Carlos Rafael Esposito
Seduti al tavolo di un bar, lultima volta
che ho incontrato Fabrizio queste sono
state le sue parole: due settimane fa sono
stato in un centro di accoglienza comunale
sulla Tiburtina, dove mi sono ammalato.
Abbandonato a me stesso. Mentre le sen-
tenze dei tribunali vietano quello che la
sanit autorizza. Invece di assistermi mi
trattano come un pericoloso delinquente.
E infame. I centri di accoglienza sono sem-
pre occupati.
SSIT: Come malato che ne pensi del tuo
diritto alla salute in questItalia di tecnici?
Se tutto potesse ricondursi alla legge non si
sarebbe allo sfacelo attuale (Ndr. la canapa
prescrivibile su un semplice ricettario da
un qualsiasi medico): ci sono tante tutele,
tante garanzie, che in realt nel mio caso
rappresentano solo un calderone di parole.
Le realt soggettive, dei singoli cittadini,
toccano il dramma per davvero, anzi alcu-
ne, sfiorano la tragedia e questo inam-
missibile.
SSIT: Perch non importi il BEDROCAN
dallOlanda come ti permetterebbe la
legge?
Perch a carico del paziente e per questo
motivo la mia ultima richiesta risale allot-
tobre del 2010, data in cui lASL di Chieti
mi comunic che sarei stato io a dovermi
sobbarcare la spesa. Ad oggi la mia richiesta
tuttora valida, datata 27 settembre 2010,
ma il problema economico rimane.
SSIT: Il mercato nero non altrettanto
caro?
Se hai la fortuna di conoscere qualcuno
che capace a coltivare, puoi trovare un
buon prodotto a circa 20 euro al gram-
mo. Allo stesso tempo, importarla per vie
ufficiali, ti pu costare da un minimo di
8 euro al grammo con un acquisto di 90
grammi, per un totale di 720 euro, fino a
16 euro al grammo con un acquisto di 30
grammi, per un totale di 480 euro. Tutto
sommato per garantirmi una soddisfa-
cente continuit terapeutica mi tocca
scegliere il canale illecito.
SSIT: Quanto dovresti guadagnare per
garantirti il tuo farmaco con i canali
legali?
Sarebbero 720/800 euro per essere coper-
to 3 mesi. Bisogna poi considerare la dose
media giornaliera di ciascun paziente. Per
me, ad esempio, sarebbero fra 1 e 2 gram-
mi assunti costantemente tutti i giorni,
ma ci possono essere momenti in cui
il mio fabbisogno pu essere maggiore,
come ad esempio allinizio della terapia,
periodo in cui il corpo deve arrivare a un
livello ottimale. Lingresso del principio
attivo del THC nel sangue, infatti, ha una-
zione antalgica immediata, ma la funzione
staminale di ricostruzione dei tessuti dan-
neggiati-infiammati prende pi tempo e
pi dosaggio.
SSIT: Mentre adesso?
Adesso un altalena, un giorno trovi qual-
cosa e un giorno nulla, un giorno trovi e
due nulla, un giorno trovi e cinque nulla,
una settimana trovi e un mese nulla. Al
momento sono in astinenza da 2 settima-
ne e vado avanti con lartiglio del diavolo
(Harpagophytum procumbens) che contie-
ne alcaloidi, guaran, caff e tanto peperon-
cino. Non posso uscire e sto chiuso in casa
da mia mamma, disteso sul pavimento, cos
tengo irrorate le radici nervose che sono
sempre compresse, mi alzo solo per fare da
mangiare. E lunica cosa che pu tenere a
bada il dolore. Vedo un po fino a che punto
resisto, poi non so cosa succeder.
SSIT: Cosa rappresenta per te questa
altalena?
Uno stress del mio sistema immunitario
e una diminuzione della mia dignit esi-
stenziale. La mia una storia emblema-
tica del paradosso fra la realt di facciata
e quella concreta. Sono anni che vado
avanti, se mi fossi deciso ad emigrare
prima, dove laccesso alla canapa medica
pi facilitato, adesso avrei guadagnato
molto terreno. Sto seriamente pensando
di andare in Spagna perch se devo aspet-
tare che il Governo dei tecnici valuti nel
concreto come risolvere laccesso al mio
medicinale sto fresco.
SSIT: Cosa rappresenta per te la legge
regionale in Toscana che rende con-
cretamente operativo il DM della
Turco del 2007?
Un piccolo passo da una delle regioni matri-
ci di cultura. Una piccola parte del paese,
erede di cultura e di un pensiero civile,
almeno ha dimostrato di esistere.
Fabrizio continua a lottare per un miglio-
ramento delle sue condizioni di vita, in un
paese dove la societ civile ha il dovere di
tenere sempre desta lattenzione sui percorsi
spesso tragici che questi malati di serie B
incontrano giorno dopo giorno. Nel frattem-
po, primo, la canapa medica per via legale
non propriamente gratuita in tutte le ASL
di Italia; secondo le leggi regionali spesso
non prevedono tutte le patologie che dalla
canapa potrebbero trarre beneficio; terzo,
pi facile trovare un giudice che si sostituisca
a un medico, come nel caso di Fabrizio, che
trovare un medico che ti prescriva la canapa.
Che fare allora? Se sei malato in questi casi
lautocoltivazione pu essere un metodo
piuttosto sicuro per una continuit terapeu-
tica di qualit. Cosa manca? Informazione
adeguata, uno stato che produce la canapa
e ne sperimenta le migliori qualit per usi
medici, una legge che decriminalizza la col-
tivazione e permette a chi ne ha bisogno
di coltivare, se riesce a ottenere una qualit
che lo soddisfa, un sistema di associazioni
di coltivatori che possono coltivare per i
malati non autosufficienti o che non hanno
lesperienza sufficiente per coltivare canapa
di qualit. Come si fa in Canada insomma.
Il capo del DPA Serpelloni etichetta una
riflessione in questi termini come un ritorno
al medioevo: Farmaci e terapie controllate
devono essere date gratuitamente ai malati,
non piante e prodotti vegetali non control-
lati e autoprescritti o autodosati. Anche la
Corte di Appello de LAquila, che ha con-
dannato Fabrizio (in nome del popolo ita-
liano) si esprime in maniera non dissimile:
Comunque, limputato, se ne avesse avuto
bisogno, doveva seguire le direttive mediche
e curarsi con i farmaci che gli consigliavano i
sanitari e non ricorrere a cure fai da te, con
sostanze proibite, di cui non affatto provata
la portata terapeutica (dosi, ecc).
Purtroppo il medioevo c nella nostra Italia
ed loscurantismo moralizzante che ci tiene
sotto una campana di vetro nociva e reazio-
naria. Una campana che ci vieta di compren-
dere come gli altri stati affrontano la medesi-
ma questione di salute pubblica. E poi cos
medievale il restituire al paziente il potere sul
come curarsi? Carlos Rafael Esposito non ne
per niente convinto.
LIMPORTAZIONE DI FARMACI TUTTA A CARICO DEL PAZIENTE ( 720/800 EURO PER
3 MESI), QUINDI PER GARANTIRMI UNA SODDISFACENTE CONTINUIT TERAPEUTICA MI
TOCCA SCEGLIERE IL CANALE ILLECITO
22 22
MEDICAL CANNABIS
La sfida di Elisa B. alla
fibromialgia
La fibromialgia una patologia invalidante caratterizzata da stanchezza cronica, rigidit muscolare e
dolore. Ci porta allinfiammazione della muscolatura, delle articolazioni e dei loro legamenti, gener-
ando dolore distribuito in tutto il corpo, dalla colonna vertebrale al cingolo pelvico. Da qui nascono una
serie daltri disturbi, dalla difficolt di concentrazione, alle vertigini, dai crampi allintolleranza a caldo e
freddo, alla bocca, gli occhi e la pelle che seccano. Il contatto con lacqua fredda, per esempio, causa dolori
fortissimi, mentre linfiammazione al vestibolo vulvare crea difficolt nei rapporti sessuali.
di Davide Calabria
Gli esami ematochimici e radiodiagno-
stici non sono in grado di diagnosticare
la malattia e solitamente questa viene
individuata dal reumatologo tramite la
palpazione di diciotto punti cardine,
chiamati Tender Points, prevalentemen-
te nel capo. Quando undici punti su
diciotto sono dolenti al tatto per almeno
tre mesi diagnosticata la fibromialgia.

Lorigine di questa malattia pratica-
mente sconosciuta: un tempo si credeva
fosse un deficit del sistema sinergico
o una ipersensibilizzazione del sistema
nervoso centrale, mentre pi recente-
mente si sta facendo largo lipotesi si
tratti un mancanza nel sistema endo-
cannabinoide. Se il corpo non pro-
duce abbastanza endocannabinoidi (la
marijuana prodotta dal corpo umano),
risaputo infatti che lorganismo non
sia in grado di rispondere a fattori
come il dolore. Questa tesi sostenu-
ta, per esempio, dallo studio scienti-
fico di Ethan Russo, dellUniversit di
Washington (Usa). La ricerca, pubblicata
su Neuro Endocrinology nel 2008, ana-
lizza il concetto di carenza clinica di
cannabinoidi (Clinical Endocannabinoid
Deficiency, CECD) per concludere che
patologie come la fibromialgia, lemicra-
nia, la sindrome dellintestino irritabile e
altre patologie resistenti alla medicina
allopatica, sono causate da questo defi-
cit e pertanto sono curabili con i farmaci
a base di cannabinoidi.

Secondo le statistiche, l1-3% della
popolazione mondiale soffre di fibro-
mialgia e Elisa B. una ragazza che lha
contratta ed ha trovato enormi benefici
nellutilizzo della marijuana, tanto da
spingerla a battersi pubblicamente per
la legalizzazione di questa terapia.
Elisa ha incontrato le prime difficolt
allincirca 4 anni fa, quando inizi a
percepire dolori lancinanti, come delle
pugnalate, lungo la colonna vertebrale
e il collo e con attacchi nausea molto
intensi. Inizialmente il dolore passava
lentamente da solo, ma con il tempo
saggiunsero nuovi disturbi, come une-
levata debolezza alle gambe e alla mano
sinistra, fino a non aver pi nemmeno
la capacit di chiudere il palmo. Elisa
fu lesa anche dalla tipica ipersensibilit
allacqua fredda, cos come da vertigini
intense, rigidit muscolare al risveglio,
dolori pungenti diffusi e difficolt alla
vista nella messa a fuoco.

Non conoscendo la cannabis, ai primi
cenni della malattia, Elisa inizi a curar-
si con gli antidolorifici in commercio,
ma senza risultati nellattenuazione del
dolore, mentre il suo dottore di base
insisteva nel ritenere si trattasse di stress
e gli prescrisse una visita neuorologica.
Anche la neurologa, per, diagnostico
un disturbo da stress e le prescrisse il
Sirdalud, un miorilassante, e uno scirop-
po alla erbe per sanare il nervosismo.
Dopo un mese di trattamento con il
Sirdalud vennero a galla tutte le con-
troindicazioni del farmaco e non riusc
pi n a dormire, n tantomeno a reg-
gersi sulle gambe, trovandosi a cammi-
nare come unubriaca.
A questo punto Elisa si fece prescrivere
da un medico una visita immunologica
dove incontr finalmente una dotto-
ressa splendida, professionalmente e
umanamente, che le prescrisse un gran
numero desami, in esenzione dal ticket,
e la mappatura del Dna, alla ricerca di
patologie rare.
Nellattesa degli esiti, arriv lestate 2011
e con il caldo aumentarono i sintomi,
con dolori paralizzanti, contrazioni alla
vescica e fatica, che le impedivano di
svolgere le normali attivit quotidiane.
Era diventata dolorosa perfino la guida
o il semplice stare seduta. Addirittura,
oltre al dolore ai denti, sentiva un male
alla pelle e la sofferenza le era entrata in
testa, in un circolo vizioso che la portava
a coricarsi non tanto per sonno, ma per
la spossatezza. A volte andava a letto
sperando di non risvegliarsi pi, mentre
altre, sognando, come per magia, di
alzarsi il giorno seguente senza dolori,
ma non era mai cos.
Con lesito degli esami nellottobre
2011 fu demandata da un reumatolo-
go per laccertamento della sindrome
fibromialgica, con appuntamento al 22
dicembre. Le mancavano quasi 3 mesi
alla visita ma il dolore era persistente
ELISA HA INCONTRATO LE PRIME DIFFICOLT ALLINCIRCA 4 ANNI FA, QUANDO
INIZI A PERCEPIRE DOLORI LANCINANTI, COME DELLE PUGNALATE, LUNGO LA
COLONNA VERTEBRALE E IL COLLO
23
e insopportabile, al punto da impedirle
il cambio nel guardaroba con gli abiti
autunnali, facendole provar fatica anche
solo nellandare a fare la spesa o nel
lavarsi i denti e asciugarsi i capelli. Come
molti fibromialgici, anche Elisa era resi-
stente ai farmaci e lassunzione di antin-
fiammatori al brufene, ipobrufene e
simili o miorilassanti come il Muscoril,
non avevano effetti, se non collaterali.
Assunse pure il Lyrica, un antiepilettico
alla codeina indicato nella fibromialgia
per ridurre il dolore, ma ottenne solo
rigidit muscolare, sudorazione, tachi-
cardia, tremori e allucinazioni.
A questo punto, navigando sul web
conobbe una persona, in seguito dive-
nuto un suo grande amico, che le sugge-
r di provare a curarsi con la marijuana.
Consult quindi il sito internet Pubmed
(U.S. National Library of Medicine) e,
trovati i riscontri scientifici, decise di
provare.
Grazie ad un altro amico riusc ad avere
tre differenti genetiche di marijuana ad
un buon prezzo, con THC al 7, 12, 15%.
Lassunse inalandola e il fumo di mari-
juana risult subito efficace: il dolore si
attenuava, a volte scomparendo anche
per 5-6 ore.
Elisa approfond quindi un po linforma-
zione sullargomento, per scoprire che
poteva cucinare la marijuana, degra-
dando i principi attivi, perch fossero
assunti dal cibo. Per non inalare fumo
prov poi a mangiarla, percependo un
migliore effetto, ma una maggiore diffi-
colt nel dosaggio.
Scavando ulteriormente alla ricerca di
nozioni sulla cannabis, scopr delle-
sistenza di un farmaco, il Sativex,
con quantit di principi attivi stan-
dardizzati, quindi di facile posologia,
dassumere come spray sublinguale.
Tramite un giro di conoscenze alla fine
di Novembre , riusc pure a importarne
illegalmente un boccettino terapeuti-
co, ed inizi ad assumerlo. La confezio-
ne purtroppo non conteneva il bugiar-
dino con le misure dellassunzione e,
giunta la notte, decise darrangiarsi e
sperimentare tre spruzzi, prima di cori-
carsi. Lindomani si svegli ben riposa-
ta, si stir e percep una diminuzione
del dolore. Le dolenze si riaffacciarono
solo verso la sera seguente il test e
cos decise di riassumerlo nuovamente
prima di andare a letto. Al risveglio,
dopo la seconda assunzione, le cose
stavano ancora meglio anche se il dolo-
re tornava durante la giornata. Decise
quindi di cambiare posologia e assu-
merlo al bisogno, senza orari stabiliti.
Elisa sentiva davere la soluzione ai suoi
mali a portata di mano. Con il migliora-
mento dei sintomi le era pure tornata la
voglia di vivere, riscontrando vantaggi
quotidiani: il dolore era quasi scompar-
so, non aveva pi contrazioni muscolari
e nessuna iper-sensibilit al freddo. Da
allora riesce a lavorare e guidare senza
sentire male, la sua mente tornata
libera e creativa, pu appendere gli
abiti nel guardaroba, non pi nervo-
sa, non ha pi parestesie, il suo corpo
si termoregolato e si infila solo un
paio di calze di cotone, mentre prima
il freddo la faceva ricorre a pi paia di
lana. Elisa si sente rinata, sta bene ed
piena denergie, senza capogiri, non ha
pi bisogno di recarsi in bagno ogni 20
minuti, non ha nemmeno fitte doloro-
se insopportabili e sente che il circolo
vizioso dei suoi pensieri sta diventando
virtuoso.
Arriv cos il 23 Dicembre e la visita dal
reumatologo le diagnostic la fibro-
mialgia, quattordici punti su diciotto.
I punti erano ancora dolenti ma solo
al tatto. Elisa decise quindi dinformare
il medico dei benefici scaturiti dallas-
sunzione del Sativex e, con le lacrime
agli occhi per la paura di tornare nellil-
legalit, gli chiese una prescrizione. Il
medico rispose di credere nel farmaco,
ma per la prescrizione la demand a un
passaggio nel centro del controllo del
dolore dellospedale. Il reumatologo
simpegnava nel frattempo a parlare
con il collega che lavrebbe visitata
sullefficacia del Sativex e dellineffici-
cenza degli altri medicinali testati.
La visita le fu prenotata per il 23 di
Marzo, a distanza di tre lunghi e incerti
mesi, ma Elisa era determinata nellotte-
nere ci che desiderava. Nel frattempo
ottenne altri flaconcini di Sativex e un
bugiardino con le indicazioni per las-
sunzione. Regolando le somministrazio-
ni ad orari regolari riusc a controllare
stupefacentemente il dolore, quindi a
svolgere una vita normale.
Giunto il 23 marzo 2012, Elisa si recata
al centro controllo del dolore ospedalie-
ro e durante il colloquio con lagologo
sono affiorati tutti i progressi deriva-
ti dalla somministrazione di Sativex. Il
medic le suggeri quindi di continuare
la cura, ma alla richiesta di una prescri-
zione tramite ricetta medica, supposta
come un diritto, il dottore si rifiut di
compilarla per ignoranza, in quanto non
si era mai occupato di cannabinoidi e
non conosceva nemmeno la prassi. Elisa
tent quindi di spiegargli la pratica e gli
mostro i moduli per limportazione sca-
ricati dal sito dellAssociazione Cannabis
Terapeutica (www.medicalcannabis.it) e
altra documentazione sulle liceit della
prescrizione, ma il medico si disse affret-
tato e per mancanza di personale nel
reparto stava per andarsene. Elisa gli
chiese almeno se fosse disponibile al
rilascio di un foglio che la dichiarasse
come consumatore terapeutico e che
la tutelasse in caso fosse fermata alla
guida, ma il medico la invit a prose-
guire nella clandestinit e non volle
prendersi la responsabilit, anche se
dichiar lintenzione di parlarne con il
responsabile del reparto, per ricontatta-
re la paziente, a quel punto sconcertata,
dopo i festeggiamenti della Pasqua. Alla
fine della visita, grazie alla sua deter-
minazione, Elisa non usc comunque
a mani vuote, senza prescrizione, ma
almeno con un foglio stampato e firma-
to dal medico.
Dopo tutta questa diatriba, lunico
medico volenteroso daiutare Elisa il
reumatologo, anche se non si ancora
degnato dapprofondire largomento e
non ha quindi trovato il coraggio per
prescrivere la marijuana, inventando
continue scuse insensate. Nel frattem-
po Elisa ha iniziato unaltra boccettina
di Sativex, crede di riuscire a trovarne
delle altre, seppur illegalmente, ma con
dalla sua parte almeno unindicazione
terapeutica.
Si ritiene una miracolata dalla canapa e
negli ultimi mesi se l cavata con dosi
minime di Sativex riscontrando, durante
tutto il periodo, solo due contrazioni
muscolari molti forti, riassorbite comun-
que con il farmaco o fumando fiori di
cannabis.
Se non dovesse riuscire pi a procurar-
si il farmaco, sarebbe costretta a cer-
care altre soluzioni, mentre i medici
nel frattempo, le chiedono dattendere
pazientemente, ma lei non pu permet-
terselo perch linterruzione della som-
ministrazione comporterebbe il ritorno
dei sintomi.
Elisa, con il sua storia, teme di sembrare
una fattona, ma ci tiene a precisare
che non questa la situazione, perch
il dolore sostiene ti toglie tutto, ti
uccide e non quindi legittimo sop-
portarlo. Come le ha insegnato qualche
suo amico, gli unici che sostengono che
il dolore possa essere sopportato sono
coloro che non lhanno mai provato,
perch il male meglio sopportabile
sempre quello degli altri. Nellera del
proibizionismo, invece, la compassione
per il dolore altrui a volte manca com-
pletamente, come nel caso di Fabrizio
Pellegrini, anche lui affetto da fibromial-
gia, la cui storia stata seguita e raccon-
tata da Soft Secrets.
Ad un certo punto Elisa ha sentito quin-
di il dovere di prendere una decisione
e ha scelto la vita, lasciando da parte,
almeno per un periodo, la legalit. La
lotta per la prescrizione una battaglia
per i diritti e la legalit, e Elisa si dichia-
ra favorevole allacquisto iniziale del
farmaco, auspicando che poi le possa
essere fornito in modo gratuito dallAsl.
Per questo Elisa divenuta unattivi-
sta nella divulgazione delle tematiche
legati alla canapa, stringendo rapporti
con lAssociazione Canapa Terapeutica
(ACT) e lAscia (Associazione sensibiliz-
zazione canapa).
Tutto il suo attivismo lha portata ad
entrare in contatto con pazienti ame-
ricani che stavano testando una gene-
tica di marijuana medica, ricca di can-
nabidiolo (CBD), adatta alla cura dei
dolori, in particolare della fibromialgia.
In riconoscimento alla sua attivit svol-
ta in Italia, in America hanno deciso
di chiamare questa nuova variet di
marijuana Elisa B., ora in fase di sta-
bilizzazione anche in Spagna. Elisa B.
dovrebbe essere reperibile ai fibro-
mialgici nei Cannabis Social Club della
Spagna e i suoi semi sul mercato da
questautunno.
ELISA SI RITIENE UNA MIRACOLATA DALLA CANAPA
E NEGLI ULTIMI MESI SE LE CAVATA CON DOSI
MINIME DI SATIVEX
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COLTIVA CON JORGE CERVANTES
Cura
La cura richiede tempo. Preventivate
4-6 ore per curare la pianta e ottenere
circa 454 g a mano con lausilio di for-
bici. Un trimmer automatico ridurr il
tempo richiesto a 1-2 ore.
Usate forbicine appuntite di facile utiliz-
zo per raggiungere i pertugi nelle cime.
Tenete a disposizione 2 o 3 paia di forbici.
Cambiate forbici quando le vostre mani
faticano a effettuare il lavoro.
Curate le piante su un setaccio fine, del
vetro o una superficie liscia. Raccogliete
le ghiandole di resina cadute sulla super-
ficie o sotto il setaccio. Questa potente
resina pu essere fumata subito o pres-
sata in blocchetti di hashish.
Indossate guanti di gomma economici per
raccogliere hashish a mano. Dopo aver
tagliato per bene, togliete lhashish raccol-
to a mano sui guanti con dellalcol. Mettete
su una superficie lhashish contenente
lalcol durante la notte affinch evapori.
Raccogliete lhashish rimanente dopo che
tutto lalcol evaporato oppure mettete i
guanti di gomma in freezer per alcune ore.
Il raffreddamento faciliter loperazione per
rimuovere lhashish accumulato dai guanti.
Raccogliete la resina accumulata sulle
forbici quando ottura le lame. Utilizzate
un coltellino per eliminare la resina dalle
lame. Appallottolate la resina raccolta con
le dita. La pallina di hashish singrandir
man mano che le operazioni proseguono.
Essiccatura
A marijuana verde fresca non molto
potente. Lessiccatura trasforma il THC in
forma psicoattiva ed elimina circa il 75
percento dellumidit dalle piante appe-
na raccolte. Lumidit evapora in maniera
omogenea quando le piante vengono
fatte essiccare lentamente, in 5-7 giorni
o pi. Le cime si asciugano completa-
mente, quindi il sapore dolce e il fumo
piacevole. Le cime essiccate troppo velo-
cemente trattengono la clorofilla e altre
sostanze contenute nel fogliame. Una
cannabis essiccata in questo modo sa di
acerbo, la combustione non omoge-
nea e il sapore cattivo.
La temperatura nella sala di essiccatura
ideale compresa fra i 18 e i 24 C e
lumidit del 4555 percento. Le tem-
perature al di sotto dei 18 C rallentano
lessiccatura e lumidit pi difficile da
controllare. Lumidit al di sopra dell80
percento rallenta lessiccatura e aumenta
le probabilit di attacco delle muffe. Le
temperature al di sopra dei 24 C posso-
no portare a unessiccatura troppo rapi-
da delle cime e lumidit pu scendere
sotto il 50 percento ideale pi facilmente.
Usate sempre un termometro preciso
per misurare la temperatura minima e
massima e un igrometro per assicurarvi
che la temperatura e lumidit siano nel
range ideale.
I piccoli raccolti possono essere
essiccati facilmente in un armadio,
in un piccolo armadio o uno sca-
tolone di cartone, che una parte
della dimensione dellarea di coltura.
I raccolti grandi richiedono molto pi
spazio. Fate riferimento a Marijuana
Horticulture: The Indoor/Outdoor
Medical Growers Bible per maggiori
informazioni.
Jorge Cervantes lautore di: Marijuana
Horticulture: the Indoor/Outdoor Medical
Growers Bible (Gennaio 2006), Jorge
Cervantes Ultimate Grow DVD (girato in BC) e
Jorge Cervantes Ultimate Grow DVD II (gira-
to in Spagna), Indoor Marijuana Horticulture:
The Indoor Bible, Marijuana Indoors: Five
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Growing e Jorges Rx. Scrive per 13 riviste in 6
lingue diverse. I libri di Jorge sono pubblicati in
olandese, inglese, francese, tedesco e spagnolo.
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Cura e conservazione
Una volta che le cime sono secche, sono pronte per essere curate. Questo processo
permette unessiccatura omogenea delle cime, in modo tale che quando si fuma il
tutto piacevole e il sapore dolce. Se le si cura adeguatamente, lumidit viene
completamente eliminata e il THC raggiunge il massimo potenziale psicoattivo. Un
processo corretto garantisce la completa essiccatura delle cime e minori probabilit
di muffa una volta conservate.
Per curare le cime, inseritele delicatamente in contenitori sigillabili a tenuta stagna.
Lumidit non si muover dai gambi alle foglie essiccate. Mettete i contenitori in un
luogo fresco, asciutto e buio. Aprite i contenitori dopo 2-4 ore, per fare in modo che
laria umida esca. Lasciateli scoperchiati per 5-10 minuti, in modo tale che lumidit
esca. Richiudete i contenitori. Aprite i contenitori alcuni minuti a distanza di qualche
ora, per fare in modo che lumidit in eccesso venga eliminata, prima di rimettere il
coperchio. A seconda del contenuto di umidit, le cime dovrebbero essere comple-
tamente essiccate in alcuni giorni, con un massimo di 2 settimane. Premete delicata-
mente le cime per sentire se sono pi flessibili e per controllare lumidit rispetto a
qualche ora prima. Una volta essiccate in maniera omogenea, sono pronte per essere
fumate o sigillate in un contenitore a tenuta stagna per la conservazione.
Conservate le cime in un luogo fresco, asciutto e buio. Il proprietario di questo
Maggiolone della Wolkswagen ha conservato le cime in un luogo fresco e asciutto, ma
si dimenticato di tenerle al buio. Le cime conservate in frigorifero rimangono fresche
alcuni mesi in pi. Assicuratevi che le cime sono conservate in un contenitore a tenuta
stagna nel frigorifero, per evitare che lumidit vi entri.
Usate un piccolo ventilatore per tenere laria in movimento nella stanza dessiccatura,
ma non puntate il ventilatore direttamente verso le cime, altrimenti lessiccatura non
sar omogenea. Il ventilatore potrebbe essere necessario per facilitare il controllo di
temperatura e umidit. Usate un condizionatore daria o un riscaldatore per control-
lare umidit e temperatura estreme.
Controllate lessiccatura piegando un gambo. Il gambo dovrebbe fare uno scatto e
non piegarsi quando lo si fa. La cima dovrebbe essere asciutta al tatto, ma non rigida.
Le cime essiccate bruciano bene quando si rolla una canna. Una volta secche, le cime
sono pronte per la cura, che fondamentale!
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PUNTO LEGALE
IL TRIBUNALE DI ROVERETO CONFERMA LA NUOVA TENDENZA A NON PUNIRE LA VENDITA
Semi online: no istigazio-
ne, no reato
Poco pi di un anno fa sulle pagine di que-
sto giornale celebravamo la vittoria in aula
giudiziaria dei titolari di Semitalia.it, il por-
tale web per la vendita di semi di marijua-
na, assolti dal reato distigazione alluso di
sostanze stupefacenti imputato loro sulla
base dellazienda di cui erano proprietari.
Un processo che potremmo definire sto-
rico e che ha ribaltato la tendenza della
magistratura ad accusare dei semplicissi-
mi imprenditori distigazione a delinquere,
solo ed esclusivamente perch vendono in
potenza quella che per la legge italiana
in atto una pianta illegale. A distanza di 13
mesi, dal mondo della Giustizia, arrivano
per altre nuove buone notizie che, nella
formulazione che vi proponiamo di seguito,
vanno anche oltre quanto raggiunto con la
sentenza a favore di Semitalia.it.
Lo scorso 22 maggio il giudice Monocratico
del Tribunale di Rovereto, in provincia di
Trento, ha assolto un webmaster di e-com-
merce che gestiva pi siti, indipendenti tra
loro, attraverso i quali era possibile procu-
rarsi tutto il necessario per la coltivazione
outdoor e indoor della cannabis: dai semi
agli irrigatori, dalle lampade ai fertilizzan-
ti. Laccusa puntava proprio sulla vendita
di prodotti funzionali alla coltivazione di
sostanze stupefacenti, come violazione della
normativa in materia di stupefacenti (art. 82
dpr 309/90) ma, in barba alla richiesta di un
anno e quattro mesi di reclusione e di una
multa di 2000 euro, cos come chiesto dal
pubblico ministero, il Tribunale di Rovereto
ha ritenuto di potere assolvere limputato da
ogni accusa.
Muovendo infatti dalla sentenza numero
63/2012 del 17 Gennaio 2012, pronunciata
dalla IV Sezione della Corte di Cassazione, il
giudice Corrado Pascucci ha classificato le
informazioni contenute nel blog e nei siti
come neutre, ovvero prive di quel carattere
di esaltazione delle qualit stupefacenti dei
prodotti ricavabili dalla
coltivazione dei semi di
cannabis. Cos facendo
il giudice monocratico
di Rovereto ha espli-
citamente afferma-
to che limputato sui
suoi siti (seeds24.com;
mariuanait.com; capri-
shop.com; caprishop.
it e marijuana.pl) pur
vendendo sementi e
attrezzature atte alla
coltivazione di piante di
cannabis, e pur dando
consigli sulla fase vege-
tativa e di raccolto, non
si macchiato di reato
di istigazione al con-
sumo di stupefacenti
in quanto ha volonta-
riamente omesso di
descrivere gli effetti, per
cos dire dopanti, della
sostanza incriminata.
Stando a quanto recita
la sentenza, infatti, sulle
pagine del webmaster non c la propala-
zione o lesaltazione, neppure subliminale,
della droga ricavabile dalla coltivazione
dei semi oppure lesaltazione delle sue
qualit al fine di indurne alluso il destina-
tario del messaggio.
Anche lavvocato Carlo Alberto Zaina, legale
dellimputato e consulente legale dellas-
sociazione ADUC sottolinea come lorien-
tamento giurisprudenziale, sia in sede di
merito che di legittimit e salvo qualche
rarissima voce contraria, abbia ormai sancito
che la vendita online di semi di cannabis,
anche se abbinati ad altri beni, prodotti
o informazioni che possano approfondire
tematiche di coltivazione, non costituiscono
manifestazione di induzione od istigazione
alluso di sostanze stupefacenti.
Un passo avanti dunque verso la tolleran-
za di condotte legate alla cannabis che,
pur non legittimando la coltivazione, indica
perlomeno la volont di lasciare in pace
(giudizialmente parlando) coloro i quali
hanno fatto legalmente della marijuana il
loro esercizio commerciale. Solo qualche
anno fa, infatti, davamo conto delle mega
retate contro gli smart-shop che lallora sot-
tosegretario Giovanardi aveva benedetto
in nome del rispetto della legge sua omo-
nima, mentre oggi ad essere ottimisti si
potrebbe anche affermare che dal rigore ini-
ziale, la magistratura passata ad una nuova
interpretazione che tende a non punire la
vendita di semi e prodotti per la coltivazione
a patto che i venditori appongano i doverosi
disclaimer e si astengano dal commentare
le qualit della loro merce
Ora, c da dire che in Italia la tendenza
della legge in merito alle droghe assolu-
tamente arbitraria: le sentenze formulate
negli ultimi 20 anni confermano che la
gravit del reato non valutata in base
a criteri standard, ma in realt quasi
sempre filtrata dalla percezione personale
del problema che il singolo giudice ha.
Molto spesso la stessa Cassazione si con-
traddetta emanando, anche nel giro di
pochi mesi, sentenze discordanti sullu-
so personale e la coltivazione di hashish
o marijuana. Un esempio lampante: nel
2007 la Corte di Cassazione (Sezione VI
Penale) il18 gennaio 2007, sancisce che
non reato penale coltivare nel giardino di
casa qualche piantina di marijuana perch
ci equivale alla detenzione per uso perso-
nale, il 10 gennaio 2008 la stessa sezione
della Corte di Cassazione sentenzia invece
che la coltivazione, sul balcone di casa,
anche di una sola piantina di marijuana,
indipendentemente dalle sue caratteristi-
che psicoattive penalmente perseguibile.
Che la legislazione sia da tempo votata al
proibizionismo totale lo sapevamo, ma
inutile negare che determinate sentenze
vanno tuttora a coprire un vuoto normati-
vo importante in materia di vendita, deten-
zione e consumo di sostanze stupefacenti.
Quella di Rovereto una di queste e non
possiamo che rallegrarcene.
Ma c sempre un ma e in questo caso
riguarda gli acquirenti di questi siti o esercizi.
Per quanto riguarda la coltivazione domesti-
ca la legge purtroppo chiarissima e, tranne
alcuni pronunciamenti della Cassazione
che, ricordiamolo, fanno s giurisprudenza
ma non possono modificare la legge, n
produrre indirizzi interpretativi vincolanti
per giudici terzi non viene ammessa come
condotta lecita n tollerata. Per questo,
come annunciato nella nostra copertina, i
Radicali e in particolare Rita Bernardini, stan-
no portando avanti un disegno di legge che
autorizzi, almeno per le applicazioni tera-
peutiche, la coltivazione privata di piante di
marijuana. Fino a che non si avr una decisa
sterzata in ambito legislativo dunque, i rischi
rimarranno a carico di chi i semi li coltiva e li
porta a maturazione.
di Giovanna Dark
31
GROW WITH ED ROSENTHAL
Io e Jane siamo stati in Florida a
febbraio. Prima di ritornare nella
West Coast, abbiamo deciso di tras-
correre alcuni giorni in Giamaica, a
poche ore di volo. Un vecchio amico
che periodicamente vive a Negril ci
aveva invitati da lui.
Ci trovavamo in posizione strategica vicino
alla spiaggia e vi abbiamo trascorso una
giornata. Il nostro obiettivo per il primo
giorno era quello di andare sulla spiaggia
di Negril, al baracchino consigliato da Trip
Advisor. Il sole splendeva con le sfumatu-
re pi deboli invernali, piacevole e caldo
mentre camminavamo sulla sabbia. Il sole
estivo in Giamaica intenso. Ci sono stati
momenti in cui la spiaggia era naturale,
naturalmente, ma si parla di decenni fa.
Oggigiorno completamente turistica. Il
nostro amico non aveva mai sentito parlare
delle polpette di Niah ed rimasto sorpreso
delle loro dimensioni e qualit. La maggior
parte dei baracchini serve solo polpette
comprate esternamente, ma Niah le prepara
su ordinazione.
Abbiamo trascorso la seconda giornata
alle cascate YS a St. Elizabeth. Si tratta
di una serie di cascate che finiscono in
piscine dove si pu nuotare. C una
passatoia laterale che facilita la salita
alle piscine pi alte. stato divertente e
rilassante fare il bagno nellacqua calda
corrente. Siamo arrivati alle 14.30 circa
e nel giro di unora, i pullman dei turisti,
con quasi tutti i presenti, se ne sono
andati. Eravamo praticamente gli unici
ed stato romantico godersi il paradi-
so di acqua, cascate, piscine e anche i
pesciolini a filo dacqua.
Durante il ritorno, ci siamo fermati da Cloggy
sulla spiaggia dove abbiamo scelto da un
paniere di pesce appena pescato. Il sole
tramontato mentre ci siamo goduti una
cena deliziosa a base di pesce e gamberetti
grigliati con salse speciali.
Una vista dellorto terrazzato creato con pneumatici. I pneumatici sono stati riempiti con terreno minerale con solchi che non
conteneva molta materia organica. E stato poi fertilizzato con un fertilizzante ad alto contenuto di azoto (N) in modo tale che le
piante fossero un po cresciute prima di passare in fioritura. La maglietta appesa al centro dellorto stata usata come spaventa-
passeri per gli uccelli che altrimenti avrebbero divorato le pianticelle appena nate.
Sono stati piantati circa 40 semi in un pneumatico di circa 33 cm e altri semi in pneumatici pi grandi. le piante sono cresciute raggiungendo altezze variabili dai 30 ai 60 cm.
Avevano tutte cime uniche, perch erano state forzate in fioritura non appena germinate, a causa delle brevi giornate invernali che avevano portato oltre 12 ore di buio.
Lautista mi aveva detto che mi avrebbe
portato a vedere una coltivazione il terzo
giorno. C voluta circa unora per andare
dalla citt alla campagna. Siamo usciti dalla
strada principale per passare a uno sterrato
pieno di curve in cui passava a malapena il
taxi. Abbiamo torturato il telaio della mac-
china per quasi due chilometri e poi lauti-
sta ha parcheggiato la macchina allombra,
in un punto in cui lo sterrato diventato
improvvisamente un percorso pedonale. Il
percorso si apriva sulla foresta e la vegeta-
zione, sfociando dolcemente nella foresta
leggermente coperta. Abbiamo fatto unul-
tima curva e poi ci si aperta la vista su una
coltivazione utilizzata da anni.
La coltivazione era usata tutto lanno e sono
arrivata un paio di settimane prima del rac-
colto invernale. Le piante erano state colti-
vate alla fine di novembre e sarebbero state
pronte per il raccolto in qualche tempo.
Alcune erano gi state raccolte e il resto
sarebbe stato pronto in due settimane. La
coltivazione terrazzata era pieno di terreno
minerale costellato di solchi fra le pietre.
Non c molta materia organica in questo
terreno e nella maggior parte dei terreni
tropicali, dato che i batteri si sviluppano a
ritmi altissimi con il calore e la mangiano
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completamente. Lagricoltore aveva irrigato
la coltivazione con un fertilizzante idrosolu-
bile a elevato contenuto di azoto, cionono-
stante, la dimensione dei fiori mostrava una
carenza di potassio.
Il giorno seguente siamo andati al The Blue
Hole, che si trova dove sorger un centro ter-
male, sebbene fosse indicato come destina-
zione difficile da raggiungere. La parte finale
del percorso non era asfaltata, quindi non un
tipico luogo turistico. Quando siamo arrivati
nel tardo pomeriggio, gli operai avevano
finito la loro giornata lavorativa e stavano
trascorrendo del tempo di fianco alla piscina
e alla cava. La buca in effetti una cava a
cielo aperto piena di profonda acqua blu, 9
metri al di sotto della superficie e di 9 metri
di profondit. Gli operatori, giovani, facevano
tuffi acrobatici e risalivano poi la scaletta. Io
e Jane non abbiamo voluto partecipare e ci
siamo accontentati della piscina.
Una donna che si trovava in questo luogo si
messa a soffiare bolle gigante e ondulanti.
I toni rossi del sole al tramonto illuminavano
le bolle giganti con effetto arcobaleno. La
donna ha continuato a creare queste scul-
ture ondulanti per circa 20 minuti e poi
scomparsa misteriosamente. stato come
assistere a una scena di una commedia
dellassurdo.
stata la scena pi particolare alla quale
ho assistito sullisola. Quando siamo arri-
vati, tutti hanno accettato tranquillamente
la nostra presenza. Nessuno ha chiesto se
avevamo il permesso di essere l o ci ha fer-
mati per aiutarci. Ho cominciato a parlare
con alcune persone molto amichevoli, che
Cima in maturazione. Le piante erano ibridi di una giamaicana tradizionale e di piante olandesi adattate al clima nordamericano, come la Kush e la Skunk.
I pneumatici sono stati posizionati in file.Le dimensioni variavano da
33 a 45 cm. Le piante nei pneumatici pi grandi si sono sviluppate di
pi rispetto a quelle nei pneumatici pi piccoli
Unaltra vista della coltivazione che mostra lassetto roccioso. Sono stati appesi
dei CD per spaventare gli uccelli, come anche capi di abbigliamento.
mi hanno spiegato che stavano costruendo
quel luogo. Abbiamo usato la piscina, che si
affacciava sulloceano ed era circondata da
uno scenario incantevole di foresta verde e
oceano blu.
Con larrivo dellimbrunire, ho suggerito che
sarebbe stato bello vedere il tramonto dal
tetto. Gli altri hanno accettato la mia idea e
siamo saliti tutti sul tetto del cantiere, il tetto
del futuro hotel, per passare del tempo con
nuovi amici. Il reggae riempiva laria, mentre
noi la riempivamo con il fumo delle nostre
canne. Dopo il tramonto, siamo partiti per
tornare a Negril.
Quella era lultima sera del Festival Bob
Marley, che si teneva in un parco appena
fuori dal centro della citt. I gruppi erano
tutti del posto. Il ritmo reggae si evoluto
ed stato soppiantato dal rap, ma il festival
ha mantenuto fede alla filosofia One Love
di Marley. Purtroppo il prezzo per entrare al
festival era troppo alto per molti giamaicani,
che altrimenti vi avrebbero preso parte.
Abbiamo trascorso lultimo giorno sulla
spiaggia, per cenare poi al ristorante di Ivan,
dove abbiamo goduto di un altro pasto
spettacolare e delloceano al chiaro di luna
dalla veranda del ristorante. stato un finale
perfetto per una gita spettacolare.
La Gangia giamaicana che ho fumato era di
grado medio e lhashish derivante non era
dei pi puri. Ciononostante, leffetto stato
molto piacevole e il prezzo corretto. Mi
costata circa 30$ ogni 30 grammi. La pros-
sima volta porter un setaccio per ottenere
dellhashish a mano.
Guardate il video dei tuffi nella Blue Hole: un test di resistenza e coraggio:
http://www.youtube.com/watch?v=QuXFDWTSV4U&feature=youtu.be
34
Cime essiccate dalle piante a maturazione pi rapida. Non sembrano giamaicane?
Primo piano di una cima.
Cima giamaicana di qualit pi elevata di unaltra coltivazione. Questa cima stata il risultato di una coltivazione
fertilizzata meglio. Era della stessa variet della coltivazione che ho visitato.
Primo piano di una cima di Skunk.
Cima di Skunk coltivata vicino a Negril che mi stata data da un amico. I semi olande-
si-americani sono ormai presenti nelle coltivazioni giamaicane.
Hashish estratto con acqua localmente.
Fantastico.
Hashish estratto a mano. Da notare le
impurit come le foglie che si attaccano
alla massa gommosa. Ne valsa la pena.
Era fresco e fragrante e leffetto stato
davvero piacevole ed energizzante.
Buganvillee selvatiche su una collina lungo la strada verso la cascata.
Lungo la strada verso la Blue Hole, siamo passati dallEastland District, noto per il traffico degli ultimi decenni. Decollavano infatti gli aeroplani dalle lunghe strade di
questa zona. Il tutto stato fermato negli anni Novanta. Sono ora in costruzione case di elevato livello.
Una casa pi tradizionale lungo la strada.
35
STRAIN REPORT
Blueberry, Dj shorts e una
famiglia vestita di blu
Cari lettori, in questa edizione voglio parlarvi di una variet di
cannabis davvero superlativa: la Blueberry di Dj Shorts. La storia
di questa variet parte da lontano. Correva lanno 1970 quando il
noto breeder canadese, che in quei tempi viveva nella west coast
in California, inizi la sua opera di breeding che avrebbe portato
alla realizzazione di uno dei ceppi pi stimati ed utilizzati dei tempi
moderni. Sul mercato, oggi come oggi, si trovano moltissimi ibridi
nei quali presente la genetica di Dj Shorts; uno dei miei preferiti
certamente lincrocio che deriva dalla Cheese di Big Buddah con
la Blueberry di Dj Shorts: unerba favolosa che ho avuto il piacere
di fumare per lunghi periodi. Assaggiando anche altri incroci con
Blueberry, sono arrivato allidea che tutto ci che viene attraversato
da questa variet diventa speciale, come per magia. Ma in realt c
una spiegazione scientifica a tutto ci. di Carlo Erba
Questa spiegazione deriva dal fatto che i
geni presenti nel DNA della Blueberry, sono
abbastanza diversi rispetto a quelli che si
trovano negli ibridi europei. Questo perch
quasi tutte le variet disponibili nel mer-
cato degli ultimi 20 anni, sono stati rea-
lizzate in Olanda dove, prevalentemente,
venivano utilizzate Skunk, Northen Light ed
Haze. Incrociando uno di questi ibridi con la
Blueberry si d un tocco di novit al patrimo-
nio genetico della pianta che si vuole ottene-
re. Ma da dove deriva questa genetica cosi
speciale che caratterizza la Blueberry? Beh,
una storia molto lunga che prover a rico-
struire tassello dopo tassello. Come dicevo
allinizio di questo articolo, la storia di questa
variet ha origine in California. Dj Shorts
coltivava molte piante allesterno, prevalen-
temente sative provenienti dal centro e dal
sud America, nonch dalla zona caraibica.
In quel periodo cera la tendenza a coltivare
solo variet di sativa, lindica infatti ha fatto
la sua comparsa tra gli allevatori solo in un
momento successivo. Con la comparsa della
variet afghana e delle indiche in generale, i
breeders iniziarono a farne un utilizzo mas-
siccio fino al punto che si inizi a metter da
parte le sative in quanto richiedevano un
periodo di fioritura pi lungo, maggiori cure
e garantivano minori profitti.
Per Dj Shorts comunque, lavvento della
indica afghana stato uno degli elementi
fondamentali che hanno permesso di cre-
are le sue piante leggendarie. Una pianta
sativa al 100% non coltivabile sotto le luci
artificiali: diventa troppo grande e soprat-
tutto richiede periodi di fioritura molto
lunghi per raggiungere una maturazione
completa. Incrociando una sativa con una
indica e portando avanti la selezione, con
criterio e metodo, fino alla quinta gene-
razione almeno, si riesce ad ottenere una
pianta pi bassa e cespugliosa, con una
fioritura pi breve e soprattutto con le
caratteristiche dellhigh della sativa (sem-
pre se sono questi i tratti che si vogliono
fissare nel patrimonio genetico).
Quasi tutti gli ibridi presenti oggi sul mer-
cato sono incroci di indica e sativa, questo
perch si preferiscono piante che diano
un effetto molto high pur mantenendo un
pattern di crescita delle indiche.
Ma torniamo alla selezione di Dj Shorts: le
piante da lui utilizzate per creare molte delle
sue variet, compresa la Blueberry, sono
lHighland Oaxaca Gold, proveniente dal
Messico, una Thai, una Afghana provenien-
te dalla catena montuosa dellHindu Kush
e infine una Chocolate Thai. Tutte piante
sative al 100%, fatta eccezione per lafghana
che una pura indica ed stata molto uti-
lizzata anche dai breeders che lavoravano
in Europa come Shanti Baba. Il processo di
selezione della BB stato molto complicato.
Dj Shorts inizi incrociando una sativa thai-
landese con lindica afghana, ottenendo cosi
un ibrido F1, molto potente e fruttato.
Il secondo passaggio fu lincrocio tra la sati-
va messicana Higland Oaxaca Gold e la
thailandese Chocolate Thai dal quale risult
una sativa ibrido F1 dal sapore speciale e
con evidenti sfumature di blu e porpora,
non solo nelle cime ma anche nelle foglie a
pianta matura. Il problema di questa pianta
era che aveva dimensioni notevoli e fioriva
molto a lungo prima di portare i calici alla
giusta maturazione.
Il terzo step consistette nellincrocio della
Purple Thai appena ottenuta con lafghana,
la quale diede origine alla Floral Line: que-
UNA PIANTA POTENTE, RESINOSA E CESPUGLIOSA, DI
BREVE FIORITURA MA CON UN EFFETTO CHE TI SPEDISCE
IN ALTO NEL CIELO PI BLU
36
sto incrocio venne ripetuto una seconda
ed una terza volta per fissare i tratti che il
breeder voleva portare nella sua pianta,
quindi fino alla terza generazione originan-
do la Temple Flo.
Lultimo passaggio, il decisivo, riguard lin-
crocio tra la Temple Flo e librido F1 creato
nel primo incrocio (ThaiXAfghan): questo
rappresent il tassello finale per la creazione
di questo complesso ibrido a 4 vie qual la
mitica Blueberry.
Il risultato di questo complesso procedi-
mento fu incredibile: una pianta potente,
resinosa e cespugliosa, di breve fioritura
ma con un effetto che ti spedisce in alto nel
cielo pi blu. La Blueberry una grande pro-
duttrice in condizioni ottimali, si presenta a
fine fioritura con molte sfumature di colore,
che vanno dal rosso porpora, al blu lavan-
da: esteticamente risulta molto gradevole
ma chi ha il piacere di osservarla, rimarr
altrettanto colpito nel momento in cui potr
fumarla. Ha una buona proporzione calici/
foglie e delle cime che risultano molto com-
patte quando mature. Al momento della
combustione, laroma dolcissimo e spezia-
to nello stesso tempo: il fumatore appassio-
nato rimarr molto colpito sia dalla dolcezza
del fumo che dalla potenza delleffetto. Per
usare un termine americano ci troviamo
davanti ad una variet one hit wondercio
che ti porta in alto gi dalla prima boccata.
Questa pianta meravigliosa e, oltre a sod-
disfare i palati pi sopraffini, ben si presta ad
essere incrociata garantendo allibrido finale
unaltissima qualit in fumata, con note di
mirtillo e agrumi, nonch una potenza fuori
dal comune. La Blueberry una variet
dalle propriet organolettiche speciali. La
quantit di cannabinoidi presenti molto
alta e supera agevolmente la soglia del 20%,
il profilo dei terpeni garantisce un sapore ed
un odore che porteranno in cielo le vostre
papille gustative. Le cime si conservano
molto bene in un barattolo di vetro, dove
continueranno a maturare mese dopo mese
diventando sempre pi prelibate. Se avete
la fortuna di aprire un barattolo di Blueberry,
proverete una sensazione analoga a quella
in cui versereste se vi tirassero in faccia una
crostata al mirtillo con panna montata: si
viene realmente investiti da un profumo
inebriante di mirtillo, agrumi e miele.
Ad Amsterdam, fin dalla sua comparsa, que-
sto strain ebbe un grandissimo successo,
tanto da vincere tutte le coppe esistenti.
Attualmente la Blueberry non lerba pi
di moda in Olanda, in questultimo periodo
vanno di moda le Kush, ma alcuni coffeshop
dispongono di scorte di Blueberry degne
del suo nome. Ad esempio il Mellow Yellow,
il pi antico coffeshop dOlanda, ha sem-
pre questa favolosa erba nel suo men. Lo
stesso si pu dire per il The Noon, altro coffe
shop nel quale la mitica variet non manca
mai; in questo bel locale inoltre, la vincitrice
della Cannabis Cup del 2000, disponibile
ad un prezzo molto abbordabile: 8 al
grammo. Ogni volta che mi reco in Olanda,
mediamente 2 volte lanno, visito sempre
questi 2 coffeshop che si trovano a sud della
citt; nella stessa zona troviamo anche unal-
tro coffe fornito di qualit eccellenti, il Katsu,
che insieme al Mellow Yellow e al The Noon,
rappresentano i migliori posti dove fumare
a sud della citt.
Torniamo ora al mitico Dj Shorts, il quale,
oltre che alla creazione dello strain in que-
stione, ha dato origine a molte altre variet
che insieme formano la celeberrima Blue
Family. Le pi famose sono: la Blue Velvet,
la Flo, la Blue Moonshine ed infine la F13.
Tutte queste piante meravigliose hanno
molti geni in comune: ad esempio la Blue
Moonshine altro non che una selezione
di Blueberry particolarmente resinosa e
profumata ed un ibrido F3. La F13 una
Floral Line F2 reincrociata con s stessa fino
alla quinta generazione ed quindi una F5.
La bellissima Flo invece nasce dallincrocio
di Afghan con Thai e Thai con Afghan:
pianta davvero speciale questa, con forti
note di agrumi e da una fioritura esplosi-
va. Questi ibridi hanno numerosi punti in
comune e si caratterizzano tutti per avere
un DNA sconosciuto agli incroci creati in
Olanda prima del loro avvento sul mercato.
Come dicevo allinizio di questo report, ci
troviamo davanti a qualcosa di nuovo, ad
una pianta che porta con s un background
caraibico che rimane sconosciuto agli ibridi
europei fino agli anni 90. Dal suo avvento
in poi, questo strain stato incrociato con
tutto quello che esisteva in Europa: esisto-
no pi di 150 variet sul mercato con patri-
monio genetico Blueberry. Se avete letto
attentamente questo articolo, ricorderete
che tutto quello che viene attraversato da
BB diviene speciale: il fatto che esistano
150 ibridi in vendita ne la prova pi
cristallina. Tra le pi famose ricordiamo:
Blue Cheese di Big Buddah e Barneys, erba
meravigliosa dal gusto di Cheese e dal
retrogusto di Berry. La Fighting Buddah
di Chimera, altro maestro del breeding e
anchesso dorigini canadesi; la Grapefruit-
Blueberry sempre di Chimera, variet capa-
ce di regalare un hashish sublime; infine
ricordo la Sogouda di Soma, risultato di un
incrocio killer qual quello tra Blueberry,
Cheese e G13-Haze (in questo incrocio il
mio consiglio di cercare il fenotipo G13, a
dir poco devastante!).
Per quanto riguarda lutilizzo della
Blueberry per fare dellhashish devo dire
che la pianta ricopre alla perfezione il ruolo
richiesto: che si voglia del Dry Sift, o dellI-
ce-O-Lator, il risultato non cambia visto che
avremo sempre un fumo daltissima qua-
lit: gustoso, potente e di molto sopra la
media. La Blueberry infatti, dispone di una
resina daltissima qualit, che ben si presta
alla produzione di hashish; il fatto poi che
abbia una lunga vita in barattolo, gioca
solo a favore della conservazione e della
stagionatura dellhash. Personalmente, tra
gli hash pi buoni che ho fumato alla
scorsa Cannabis Cup, troviamo proprio una
battitura di Blueberry, ovviamente fuori
competizione, fatta da unamico che ogni
tanto si reca in Marocco per compiere qual-
che lavoretto speciale. Fumi del genere
difficile trovarne sul mercato anche se
si dispone di buoni agganci: rimane cos
un qualcosa di unico, da conservare nella
memoria per molto tempo.
Anche gli Ice-O-Lator rendono bene, al The
Noon possibile acquistarne un grammo
per 30 ma davvero qualcosa di specia-
le. Attualmente Dj Shorts produce questa
variet in 2 varianti diverse: True Blueberry
ed Original Blueberry. La differenza tra que-
ste due selezioni che una pi orientata
verso la sativa (True Blueberry), ed ha un
sapore pi dolce, laltra invece porta pi i
caratteri della indica ( Original Blueberry) ed
pi potente. Ad ogni modo, qualunque
sia la vostra scelta, sarete sicuri di avere un
raccolto eccezionale in qualit oltre che in
buona quantit.
Oltre alle Blue di DJ Shorts, che sono molto
costose, esistono molte altre rappresenta-
zioni di questo strain, tra le quali c la ver-
sione di Dutch Passion che un po pi
economica. Io non mi stancher mai di
ripetere al mondo intero, che risparmiare
sui semi uno dei pi gravi errori che si
possano commettere quando si decide il
set-up di coltivazione. Si pu risparmiare su
molte cose ma non si deve mai commettere
lerrore di acquistare una genetica di medio-
bassa qualit: vi ritrovereste al raccolto finito,
con il rimpianto di non aver speso qualcosi-
na in pi, che magari vi avrebbe permesso
di passare da unottima erba ad unerba
davvero speciale.
Per concludere mi sento di consigliarvi in
pieno questo strain, se siete dei coltivatori
da talea e avete la fortuna e lo spazio per
poter conservare qualche madre nel tempo,
non ho dubbi che nella vostra stanza ci sar
anche una femmina di Blueberry. Coltivate
BB e ve ne innamorerete perdutamente:
nonostante i grandi ibridi creati negli ulti-
mi anni, con questa pianta farete sempre
invidia ai vostri amici e sarete sempre quelli
che dispongono dellerba pi buona del
quartiere, garantito!
LA BLUEBERRY UNA VARIET DALLE PROPRIET ORGANOLETTICHE
SPECIALI E BEN SI PRESTA AD ESSERE INCROCIATA, GARANTENDO ALLIBRIDO FINALE
UNALTISSIMA QUALIT

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GRAVENSTRAAT 12 IN AMSTERDDAM,
JUST BEHIND DAM SQUAREE.
PARADISE SEEDS FLAGSHIP STOORE
38
GROWING
Autunno: la stagione
del raccolto
Ora il momento di andare a vedere le proprie buche di guerrilla, il proprio bosco dietro casa o semplicemente
la propria serra, o ancor meglio il proprio balcone. Ora stanno per essere pronte tante profumate infiorescenze
di Canapa. Per chi si affida al sole per avere copiose fioriture questo il momento di raccogliere ma non ancora di
gustare (vedi Soft Secrets Italia numero 4/2011 pagina 9 articolo a met dellopera). Se sono le stagioni a scan-
dire il ritmo della nostra coltivazione allora siamo a buon punto. Ora occorre tagliare per portare a casa il prodotto.
Cosa significa e soprattutto come capisco quando una pianta pronta e quando al massimo del suo potenziale
sia in termini di quantit che di qualit? Premetto che gli utilizzatori di Canapa terapeutica sanno esattamente
quando raccogliere perch con lesperienza hanno imparato quando tagliare per raccogliere la maggior quantit
disponibile di principi attivi nella forma chimicamente attiva. Leggevo di un malato, scontento delle autofiorenti
a causa del loro scarso contenuto di cannabinoidi interessanti, che si lamentava della loro inutilit (per ora) in
quanto fumando non leniva i propri dolori come con le proprie piante selezionate non fotoperiodiche. di CBG
La qualit della resina un fattore di scelta
decisivo quando si tratta di tagliare, in gene-
rale per chi raccoglie lo fa due giorni dopo
la data in cui sembrano pronte, giustamente
per avere qualche piccolo fiore in pi. Posto
che la fretta cattiva consigliera, se una
persona non ha bisogno di Canapa terapeu-
tica pu tranquillamente aspettare qualche
giorno in pi e dare tempo alle piante per
finire la loro fioritura. Cos eviterebbe la
maturazione di morte, pericolosissima per
le perdite in campo dovute alla scarsa umi-
dit e per il saporaccio di fieno che passa al
prodotto secco.
Una buona pratica seguita da molti colti-
vatori nel mondo consiste nella corretta
scelta della genetica da piantare, non
scontato e purtroppo va ribadito ancora
sui giornali di settore affinch sempre pi
persone capiscano limportanza di lavorare
con ottimi punti di partenza. Cosa signi-
fica scegliere la giusta semente? Significa
scegliere variet che, oltre al commercia-
le effetto sballonissimo e potentissimo,
abbiano soprattutto tempi di maturazione
compatibili col nostro habitat. Se ad inizio
ottobre si corre il rischio di avere grandi
nebbie, allora bisogner giocare furbe-
scamente danticipo scegliendo semi di
genetiche dalla rapida fioritura, pronte cio
in poche settimane e quindi a fine settem-
bre al massimo. Facendo qualche nome,
direi Jamaican Dream di Tony di Eva seeds,
una produttrice precoce da soli 50 giorni
outdoor di fioritura quindi adatta anche
alla Valpadana dove le nebbie ad ottobre
sono un abitudine quanto lo il caff la
mattina. Un altra genetica valida contro le
muffe dovute dalleccessiva umidit relati-
va la Holland Hope, un ceppo molto resi-
stente scelto in Olanda e conservato per
via della sua buona adattabilit e rusticit.
Unennesima scelta pu essere ad esempio
lutilizzo delle prime autofiorenti (quelle
che chiamano ora di prima generazione)
con molta ruderalis nel loro genoma, quin-
di adatte al clima pi fresco in ricordo del
loro habitat di origine in Siberia.
Quando la pianta ricoperta di infiorescenze
ben formate si pu misurare il suo grado di
maturazione osservando con un microsco-
pio 100x i tricomi sparsi sui fiori. E molto
importante non fare confusione tra leggen-
de e realt: i pistilli non sono indicatori di
maturazione della pianta ma del singolo
fiore, quando imbruniscono significa che
quel fiore senescente o stato impollinato,
non di certo indicano il grado di maturazio-
ne dei cannabinoidi contenuti nei tricomi.
Osservando i tricomi con una lente si pu
intravedere la loro forma di fungoide, se
si riesce a vedere il tallo (il gambo) allora
quella lente dellingrandimento giusto. Il
tallo deve essere ambrato, ma non troppo
in quanto lossigeno render ambrati tutti i
tricomi che raccogliamo ancora trasparen-
ti. I tricomi ghiandolari sono dei peli con
un bulbo sorretto da un tallo, se sono peli
trasparenti allora sono di recente formazio-
ne, se invece sono torbidi o ambrati quasi
marroncini allora significa che hanno gi pi
tempo rispetto agli analoghi trasparenti.
Il periodo ottimale per non pu stare in un
libro o non pu venir insegnato alluniver-
39
sit: lesperienza acquisita sul campo ren-
der edotti sul comportamento da tenere
trattando le nostre genetiche, tenuto conto
che indoor si ha la completa gestione dei
parametri ambientali mentre in esterni ci si
affida alla natura.
Quando si parla di raccolto ognuno ha la
sua storia da raccontare con le sue espe-
rienze e le sue scoperte. Niente di male
se perlomeno ci si limitasse con umilt a
consigliare e non imporre idee e pratiche
campate per aria, adatte solo a determinati
luoghi con circoscritte condizioni ambien-
tali. Bisogna tenere a mente la prima regola
fondamentale dellagronomia: La coltiva-
zione deve tenere conto anche dellam-
biente in cui inserita la coltura; ci rende
inutile ogni tentativo di generalizzazione
in campo agrario. A meno quindi di avere
le correte nozioni di Agronomia, Chimica
e Fisiologia impossibile e alquanto scon-
sigliato fare previsioni sullandamento di
una coltura tanto pi se, come abbiamo
appena visto, la medesima genetica pu
comportarsi in maniera differente a secon-
da dellambiente in cui inserita.
Quando si ha la convinzione di tagliare, per
raggiunto grado di maturazione dei tricomi
o per esigenze di limiti di tempo, vi sono
due scuole di pensiero. Una ed la mia
preferita per semplicit e rapidit desecuzio-
ne il taglio totale. Si recide il fusto appena
sotto i primi rami, si pulisce la pianta cio si
tagliano le foglie pi grandi, mettendole da
parte per le eventuali successive estrazioni
e la si appende tutta intera per il gambo. Il
fatto di appenderla per il gambo permette
di raccogliere e tornare in azienda in poco
tempo con poco dispendio di energie e
spreco di mezzi. Inoltre le piante asciuga-
no pi lentamente grazie ai foglioni grandi
che avvolgono le infiorescenze, ricordando
per che se permangono troppo tempo a
contatto danno un odore di fieno e foglie
secche quasi castrante ai fini di una fumata
degustativa.
Il taglio totale si effettua facendo una media
del grado di maturazione dei nostri tricomi:
quindi se lapicale matura, non lo saran-
no i rami inferiori che comunque recupere-
ranno durante la fase di asciugatura delle
infiorescenze. Non abbiano paura i fanatici
del taglio perfetto perch altrimenti potreb-
bero andare in un campo a controllare le
cariossidi di frumento (ed eventualmente
li manderei a sarchiare il grano). Le piante
seccano in molto pi tempo, fino a 25 giorni
dal taglio, perch sono intere e protette dalle
foglie medie ancora attaccate alla pianta.
Lentamente si creano gli equilibri tra sapori
secondari e di creano i sapori terziari, tipici
dei lunghi mesi di attesa in barattolo di vetro.
Unaltra scuola di pensiero, impraticabile
industrialmente o su larga scala, quella del
taglio sequenziale. Il taglio sequenziale una
maniera di raccogliere le piante osservando
con meticolosa cura il grado di maturazione
di ogni singola formazione floreale (le cime!).
Il vantaggio evidente di questa pratica
forse troppo per fanatici e poco coi piedi per
terra che le cime restano sulla pianta fino
a quando sono mature; si tratta perci di una
maturazione in campo delle cime rimaste
sulla pianta. I vantaggi sono indiscutibilmen-
te per pazienti ed utilizzatori della Canapa
terapeutica visto che pochi giorni di matu-
razione in pi rendono solo la coltura una
maniacale maniera di ottenere infiorescenze.
Il sapore ne risente sia positivamente, in
quanto le cime vengono essiccate ben pulite
dalle foglie, sia negativamente in quanto
asciugano troppo velocemente e si ossi-
dano maggiormente. Andrebbe detto per
completezza che le cime devono seccare al
buio in luogo fresco e leggermente ventilato
libero dai forti odori e dagli sbalzi termici,
inoltre devono essere appese (o disposte su
un graticcio) a breve distanza dal taglio in
campo e devono esserci pi cime rispetto
al volume di ossigeno libero nella scatola
dessiccazione.
Una leggera brezza preferibile ad un
estrattore in continua o ad un ventilatore
arrogantemente disposto contro le cime.
Un ventilatore rischierebbe di far cadere
per gli eccessivi scossoni molti cristalli;
mentre un estrattore effettuerebbe un
ricambio daria troppo intenso, dando ai
fiori un sapore sciapo.
Uno svantaggio immediato che viene in
mente parlando di taglio sequenziale delle
infiorescenze senza dubbio il continuo
aprirsi di ferite che in non pochi casi si sono
rivelate entrate per patogeni e muffe, anche
letali, per il raccolto in vasetto. Sarebbero da
cicatrizzare tutte le aperture provocate dal
taglio della forbice di chi raccoglie, ma ci
rende solamente ancor pi macchinoso e
fuori dal normale questo metodo di raccolta
con taglio sequenziale.
Le foglie sono una parte importantissima
di questo procedimento, senza dimenticare
lottimo battuto che si estrae dagli scarti di
produzione. Con le foglie si possono otte-
nere battuti secchi, estrazioni a bassa tem-
peratura ed estrazioni tramite lausilio di un
solvente. Le foglie rimaste attaccate alla pian-
ta dopo il taglio, quindi quelle pi piccole,
svolgono la secondaria funzione di copertina
igrometrica, cio lasciano evaporare lacqua
molto pi lentamente rispetto ad una cima
senza foglie. Il sapore ne risentir, soprattut-
to durante gli autunni caldi e secchi (rari e
comunque sintomo di qualche stranezza cli-
matica). Dopo massimo un mese sono pron-
te per venir pulite dai rami grossi, dalle foglie
inutili ed archiviate ad affinare in vasetto. Vi
sono numerose varianti di pratica, questa la
pi comoda e redditizia secondo me.
Quando i rami pi piccoli si spezzano e
quelli medi sono morbidi, allora possiamo
passare alla successiva fase di almeno
due mesi in vasetto tenendo conto che
inutile affinare le erbe troppo secche (
se il ramo generico si spezza di netto con
un rumore di legno rotto allora pronta
da fumare: mai fu udita una baggianata
simile! ). Piuttosto meglio mettere a con-
ciare unerba leggermente troppo umida
che una schifezza troppo secca, dal sapo-
re indistintamente pessimo. Dobbiamo
sempre ricordare quanto migliori unerba
minimamente umida rispetto allo scarso
miglioramento di unerba secca pronta da
impastare.
Inoltre ogni buon coltivatore che conosca
ci che fa sa benissimo che lerba nei
vasetti va osservata regolarmente per la
prima settimana: se lerba ammuffisce,
perch stata archiviata troppo umida, la
colpa solo e solamente del tizio che lha
sigillata senza rendersi conto della sua
umidit interna ma soprattutto colpa
sua perch non ha saputo osservare i
cambiamenti in atto nella prima settima-
na. Un coltivatore sa bene cosa significhi e
quanta importanza riveste losservazione.
In ultima cosa voglio dare dei consigli
pratici per chi raccoglie in guerrilla. Prima
di tutto servono tanti sacchi neri del pat-
tume per occultare i rami e le foglie deri-
vanti dalla prima cimatura in campo. In
guerrilla si tende a non tagliare le piante
interamente per non avere problemi logi-
stici durante uneventuale fuga attraverso
ai boschi. Secondo, ricordatevi le forbici
e la bussola per sapere esattamente da
che lato occultare i rifiuti evitando cos di
attrarre sguardi e pettegolezzi indiscreti.
Infine, se possibile, interrate gli stocchi
impedendo di fatto la localizzazione del
campo o del sito e riempite lo spazio
con residui di potature di piante presenti
in luogo. Raccogliete infine ogni foglio-
lina dimenticata in giro altrimenti, come
Pollicino, arriver qualcuno a trovarvi sui
sentieri del bosco.
In conclusione lascio i miei pi sen-
titi auguri a tutti coloro che leggendo
questarticolo sono nella situazione di
raccogliere. Lonest verso i propri pro-
dotti, la ricerca del gusto nuovo e lap-
profondimento delle conoscenze devono
essere la forza che spinge e motiva ogni
coltivazione.
QUANDO SI HA LA CONVINZIONE DI TAGLIARE, PER RAGGIUNTO GRADO DI
MATURAZIONE O PER ESIGENZE DI TEMPO, VI SONO DUE SCUOLE DI PENSIERO: IL
TAGLIO TOTALE E QUELLO SEQUENZIALE
SCEGLIERE VARIET CHE, OLTRE AL COMMERCIALE
EFFETTO SBALLONISSIMO E POTENTISSIMO, ABBIANO
SOPRATTUTTO TEMPI DI MATURAZIONE COMPATIBILI
COL NOSTRO HABITAT
40
CINE REVIEW
INTERVISTA CON IL REGISTA ENRICO CARIA
LERA
LEGALE
La nostra caldissima estate stata scaldata ulteriormente dalle
dichiarazioni di Roberto Saviano, autore di Gomorra e nostro pi
autorevole esperto di mafia che si dichiarato decisamente e
risolutamente a favore della legalizzazione e regolamentazione
del mercato della canapa. Il parere di Saviano, anche a fronte delle
iniziative socio-assistenziali intraprese dalla mafia in quel di
Scampia, segue di pochi mesi il documento firmato da numerosi
leader mondiali firmatari dellappello della Global Commission e
rispecchia filologicamente la deriva continentale che si delineata
in particolare nei paesi latino-americani e che vede governi di vari
orientamenti politici uniti nel reclamare una svolta extra-proibi-
zionista. E in questo contesto di grandi sommovimenti geopolitici
che un film come LEra legale del regista partenopeo Enrico Caria
appare in sintonia con lo zeitgeist di cui sopra. di Enrico Fletzer
Un film estremamente piacevole, grazie
al tipico estro napoletano, ma non per
questo scontato. Il film di Enrico Caria non
un prodotto banale non fosse per gli
autorevoli interventi del direttore dellE-
conomist, di Isabella Rossellini e di Renzo
Arbore ma anche di alcuni esponenti della
destra illuminata.
Ne LEra Legale il protagonista un can-
didato sindaco di una grande citt del
nostro Meridione, che da perfetto sco-
nosciuto riesce ad essere eletto sindaco
e comincia ad adottare una serie di solu-
zioni giuste e razionali che, nonostante le
tante diffidenze iniziali, riescono ad avere
successo grazie alla legalizzazione e al
buon senso ivi applicato. La storia sembra
quasi ricalcare il successo parallelo di tanti
outsider della politica vincitori alle ultime
elezioni comunali come Pisapia a Milano,
Doria a Genova e De Magistris a Napoli.
Il signor Amore comincia a capire che si
tratta di affrontare il problema del con-
sumo delle sostanze voluttuarie proprio
come lo stesso ha operato con suo padre
alcolista che si rovinava il fegato con il
vinaccio che gli vendeva la camorra di
nascosto. Parimenti Amore si impegna
a regolamentare il mercato degli stupe-
facenti togliendo i profitti alla malavita
e distribuendo gli utili alla collettivit.
Amore, partendo da una analisi empi-
rica riesce a fornire una via di uscita dal
proibizionismo e dalla delinquenza fino
alla creazione di una civilt ideale dove
tutti stanno bene e pochi fanno i furbi.
Il padre si concede qualche canna ed
guarito dalla dipendenza dallalcool. Con
un vantaggio anche per le casse della
comunit. Insomma Enrico Caria con un
piccolo budget riuscito a produrre tanto
divertimento e tanti interventi di esperti e
di politici. E ci auguriamo che il suo lavoro
venga valorizzato anche perch, almeno
inizialmente, il film ha avuto delle spora-
diche apparizioni nelle sale e nei circuiti
dei centri sociali ed underground mentre
sicuramente un lavoro che merita molta
pi attenzione.
SSIT: Come nata lidea di far scattare
lera legale, un film assolutamente non
banale che rende giustizia ad una gran-
de citt come Napoli?
Lidea che a Napoli siamo seduti su una
montagna doro ma poi moriamo quasi
di fame mi salire sempre il sangue in
testa. Per dirla con Goethe: Napoli un
Paradiso abitato da diavoli... tanti poveri
diavoli aggiungerei io, cui una minoranza
di demoni camorristi ha rubato e continua
a rubare il presente e il futuro... e ahime,
grazie al traffico di droga sono ormai cos
ricchi e potenti che fermarli diventata
unimpresa. Ma non impossibile. E neces-
sario per che le Istituzioni dello Stato la
piantino di guardare dallaltra parte (se
non peggio).
SSIT: Il tuo film interviene sul tema della
legalizzazione delle droghe: il sinda-
co Amore propone lanticipazione di
un movimento alto che non guarda a
destra o a sinistra ma che si muove con
i piedi per terra. Un ruolo che in parte
potremmo associare al De Magistris sin-
daco di Napoli, un magistrato ma anche
un outsider della scena politica tradizio-
nale. E una scelta casuale quella di un
sindaco come protagonista o pensi che
anche il sindaco vero possa proporre di
attuare una svolta nella politica delle
droghe e non solo?
Volevo affrontare temi scottanti col tono
leggero della satira. Le possibilit offerte
dal linguaggio di un finto documentario
alla Zelig di Allen mi sono quindi sembra-
te le pi adatte. Da qui la finta biografia
di un parvenu che diventa sindaco e la
sua ascesa tragicomica nella quale inca-
stonare i problemi reali di Napoli. Quanto
a De Magistris, la sua elezione avvenuta
mentre ero in montaggio, e solo il caso ha
voluto che entrambi i sindaci, (quello vero
e quello di fantasia) siano spuntati fuori dai
soliti giochetti politici del voto di scambio
che a Napoli, da Achille Lauro in poi, ha
ammorbato quasi sempre le elezioni, sia
a destra che a sinistra. O forse una certa
voglia di riscatto del popolo napoletano
era gi nellaria; mi riferisco in particolare
ai comitati anti-discarica che sono scesi in
piazza per opporsi al degrado e al malaf-
fare prendendosi pure un sacco di botte e
di denunce... ma alla fine lhanno spuntata
spesso e volentieri. Non a caso anche a
loro che De Magistris ha dovuto volgere
lo sguardo.
SSIT: Loperazione Mobasta ci ricorda
come il sindaco possa, con un decreto
di necessit ed urgenza, attuare forme
di distribuzione di sostanze o farmaci
atti a tutelare la salute. Una competen-
za generalmente disattesa dalle autori-
t e spesso omessa, tanto da rendersi
responsabili di gravi atti di negligenza
colposa, come proprio il proibizioni-
smo produce su scala pi vasta. Che
ne pensi?
Da autore satirico, la mia una provo-
cazione culturale. Sono s alla ricerca
di nuovi format per il cinema politico e
credo che un intrattenimento - ti cito
- non banale, sia un ottimo veicolo per
uno sguardo civile forte. E qui mi fermo.
Non pretendo di entrare nel dettaglio
delle soluzioni possibili. Questo spetta a
chi fa politica attiva e ha dati e strumenti
adatti. Ma di una cosa sono certo: il proi-
bizionismo un fallimento criminale che
moltiplica i drogati, riempie le galere di
malati e rende le mafie invincibili. Come
dice il procuratore Macr nel mio film: se
non chiudiamo il rubinetto del traffico di
droga non finiremo mai di combattere il
riciclaggio e le nostre democrazie finiran-
no come in Messico: ostaggio dei narcos,
con economie mafiose dove i cittadini
sono ormai sudditi della criminalit orga-
nizzata.
Ma noi non vogliamo che accada e non
molliamo. Giusto?
LA FINTA BIOGRAFIA DI UN PARVENU CHE DIVENTA
SINDACO E LA SUA ASCESA TRAGICOMICA NELLA QUALE
INCASTONARE I PROBLEMI REALI DI NAPOLI
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INTERVIEW
BOTTA E RISPOSTA AL CARDIOPALMA CON UNA CONVINTA PROIBIZIONISTA
C chi dice no, a priori
C chi del proibizionismo ha fatto una carriera politica, chi semplicemente ignora quasi del tutto la questione
e si esprime per partito preso, e chi invece al fatto che tutte le droghe siano dannose per luomo ci crede
davvero e difende la sua idea a spada tratta. Ne parliamo con Katia, una ragazza che, pur non facendo attiv-
ismo in senso proprio, ha fatto della lotta al consumo uno dei suoi valori pi forti. di Giovanna Dark
Questa unintervista che ho sempre riman-
dato. Sapevo gi a cosa andavo incontro
e il pensiero di avere un sicuro battibecco
con una semi-sconosciuta non mi allettava
di certo. Ma poi con riluttanza ho ceduto
allidea che sentire anche laltra campana
qualcosa che fa sempre bene alla comple-
tezza e alla conoscenza di un argomento e
quindi, dopo un personal di profumatissima
Skunk e 10 minuti buoni di training autoge-
no, mi sono avviata verso lappartamento
di Katia con la ferma intenzione di ascoltare
pazientemente ed astenermi il pi possibile
dal commentare. Lintenzione di fondo non
era quella di convertirla alla causa antiproibi-
zionista o convincerla che le sue erano idee
fallaci, il mio intento era piuttosto quello di
cogliere le ragioni profonde di unidea che
tutto sommato per definizione liberticida
e intrinsecamente negativa. Non tanto per
darvi lennesima conferma che siamo dalla
parte della ragione, quanto piuttosto per
offrire senza pretese di boria, per carit!
uno strumento di difesa critica per soste-
nere la causa antiproibizionista con argo-
menti validi e convincenti. Perch, citando il
filosofo e sociologo francese Michel Focault,
La critica non deve essere la premessa di un
ragionamento che poi si concluderebbe col
dire: ecco dunque quel che vi resta da fare.
Deve essere invece uno strumento per colo-
ro che lottano, resistono e non ne voglio-
no pi sapere di come son messe le cose.
Deve essere quindi utilizzata nei processi
di conflitto, di scontro, nei processi in cui
si mettono in atto dei tentativi di rifiuto.
Non deve fare la legge alla legge. Non
una tappa allinterno di una programma-
zione. una sfida nei confronti delle cose
cos come sono.

SSIT: Iniziamo con una domanda ovvia
quanto probabilmente irritante alle tue
orecchie: hai mai fumato cannabis?
Si ma non stato intenzionale. Mi ero
appena trasferita in una nuova citt per
studiare alluniversit e vivevo in un appar-
tamento con altre 4 persone come moltis-
simi altri fuori sede. Ovviamente ogni tanto
capitava che si facessero delle feste con
amici e una di quelle sere mi sono ritrovata
a fumare uno spinello credendo fosse una
sigaretta di tabacco.
SSIT: Quindi sei una fumatrice.
Non pi, lo sono stata in modo molto sal-
tuario durante ladolescenza ma era la clas-
sica posa da ragazzina che vuole sembrare
pi grande. Non mi mai piaciuto lodore
del fumo e in fondo sono una salutista.
Quella volta avevo appena 19 anni e ho
davvero fumato in buona fede.
SSIT: stata una brutta espe-
rienza?
stato terribile. Quasi subito mi
sono sentita male, con una tachi-
cardia folle e una debolezza che a
stento mi reggevo in piedi, poi ho
sentito un caldo tremendo e poco
dopo sono svenuta. Una mia coinqui-
lina si spaventata al punto di chiamare
la guardia medica e non stato per niente
bello spiegare al dottore che se ero in
quello stato era perch avevo inci-
dentalmente fumato della
marijuana. Ricordo che mi
vergognai moltissimo.
SSIT: Da allora immagino che tu non
abbia mai pi toccato una canna...
Ovvio. Non sono una masochista.
SSIT: La tua prima ed unica esperien-
za con la cannabis stata quindi trau-
matica. da qui che hai maturato la
tua convinzione che le droghe siano
un male per le persone? Spiegaci
qual la radice delle tue idee proibi-
zioniste.
Premesso che non amo particolarmente
essere definita una proibizionista, il mio
un ragionamento molto semplice: la droga
una cosa da deboli. Credo che chi decide
deliberatamente di drogarsi non stia affatto
bene con s stesso, che abbia di certo dei
problemi. Vuoi che siano di relazione con le
altre persone, per cui per stare in mezzo alla
gente si ha bisogno della spintarella; vuoi
perch magari non ci si accetta e quindi
si sospende la coscienza in modo da non
dover riflettere troppo sulle proprie azioni.
SSIT: Secondo te dunque tutte le droghe
sono uguali? Non pensi che possa esiste-
re una differenza sostanziale tra droghe
leggere e droghe pesanti?
Si, sono uguali luna allaltra nella misura in
cui alterano il tuo stato psicofisico. Sia che
tu ti faccia una canna o una riga di cocaina,
piuttosto che una siringa di eroina, lef-
fetto in soldoni sar sempre lo stes-
so. Ovvero una modifica evidente
del proprio stato di coscienza.
come un voler allontanarsi da s
stessi per trasformarsi un una
persona diversa. A mio pare-
re chi usa droghe pensa di
essere una persona migliore
quando sotto il loro effet-
to ma agli occhi della societ
rimane indubbiamente un
alienato.
SSIT: Stando a quanto affer-
mano i cosiddetti filosofi lisergi-
ci come Timothy Leary e Richard
Alpert, proprio questa la caratte-
ristica migliore delle sostanze
stupefacenti. Le definiscono
chiavi chimiche in grado
di aprire la mente, libe-
rando il sistema ner-
voso dagli schemi e
dalle sue strutture
ordinarie. Certo loro
si riferivano ad LSD
e altre sostanze psi-
chedeliche, ma anche
la marijuana ha delle
propriet positive
rispetto al benessere
psicofisico di una per-
sona. Tonnellate di
ricerche mediche lo
confermano e anche
a livello legislativo
alcune regioni ita-
liane hanno iniziato
ad accettare lutilizzo
di derivati della cannabis
per la cura di specifiche patologie.
Esistono anche tonnellate di ricer-
che mediche che dicono il contra-
rio. Giusto ieri leggevo un articolo
che parlava di come luso costante
di cannabis comporti un rischio di
sviluppare il tumore al polmone
20 volte di pi rispetto al fumo di
sigarette. Anche li cera una gros-
sa universit e un professorone
CREDO CHE CHI DECIDE DELIBERATAMENTE DI
DROGARSI NON STIA AFFATTO BENE CON S STESSO, CHE
ABBIA DI CERTO DEI PROBLEMI
43
che garantivano per queste affermazioni...
e allora dove sta la verit? Io so solo che
fumare, qualsiasi cosa, fa male alla salute. Le
Regioni che hanno approvato leggi sulluso
della cannabis terapeutica non hanno certo
fornito gli ospedali di spinelli pronti alluso.
Si parla di medicinali, di sintesi chimica. Non
metto in dubbio che la marijuana, essendo
una pianta, abbia delle propriet benefiche.
Tutte le piante ne hanno, non vedo perch
questa dovrebbe fare eccezione. Il proble-
ma che le propriet benefiche della canna-
bis sono comunque inferiori alle esternalit
negative che il suo uso ha sulla popolazione.
SSIT: Il proibizionismo certo fondato
sullassunto socioeconomico che luso
ludico delle sostanze stupefacenti, mari-
juana in primis, abbia pesanti ricadute
sia a livello produttivo che a livello di
ordine pubblico. Ma non credi che, sem-
pre ragionando in questi termini, ille-
galit chiami illegalit? Mi spiego: nel
momento in cui una sostanza come la
cannabis che viene usata da pi di 1/5
della popolazione bandita dal com-
mercio, il mercato nero arriva immedia-
tamente a soddisfare la domanda e, in
Italia, sai meglio di me che mercato nero
significa Mafie e narcotraffico.
Infatti fosse per me queste sostanze dovreb-
bero scomparire del tutto. Quello di cui parli
un problema culturale. Lillegalit diffusa
che esiste nel nostro Paese ha radici molto
lontane e il narcotraffico solo una delle
molte sfaccettature.
SSIT: Se quindi anche in Italia ci si doves-
se muovere, come molti altri Paesi hanno
fatto, nel senso della tolleranza verso
lauto-coltivazione, rendendo nuova-
mente legale la pianta di canapa, credi
che la tua posizione potrebbe cambiare?
No perch questa sarebbe solo una solu-
zione parziale. Le droghe portano problemi
sia nel senso a cui alludi tu, ovvero arricchi-
mento della criminalit e diffusione della
cultura dellillegalit, sia nel senso pi ampio
di costo sociale. Quanti giovani sono finiti in
cura per aver assunto droga? E quanto credi
che costi allo Stato mantenerli improduttivi
perch impazziti o perch ammalati? So
benissimo che parlando in questo modo
rischio di sembrare una nazista ma, a conti
fatti e tenendo conto del periodo di crisi
economica che stiamo vivendo, la tossicodi-
pendenza altrui un costo che io come cit-
tadina mi rifiuto categoricamente di pagare.
SSIT: Molti economisti internaziona-
li hanno benedetto la legalizzazione
della marijuana in quanto decisamente
benefica per i bilanci statali. Il professor
Marco Rossi delluniversit La Sapienza
ha affermato proprio sulle nostre pagi-
ne che solo nel biennio 2007/2008 lera-
rio avrebbe potuto riscuotere circa 10
miliardi di euro dalle imposte sulla ven-
dita legale di cannabis. Praticamente una
finanziaria risparmiata alle nostre tasche.
Economicamente parlando, non credi
sarebbe una buona risposta proprio alla
crisi che stiamo vivendo?
Ok, potrebbe essere una soluzione imme-
diatamente positiva ma poi i costi sociali
della diffusa tossicodipendenza sarebbero
incrementati, vanificando il guadagno rica-
vato dalla tassazione della sostanza stessa.
In pratica sarebbe un gioco a somma zero
in cui alla fine non vince nessuno ma tutti
perdono.
SSIT: Dal momento che le tue idee sono
cos cristalline e che il tuo dire no alle
sostanze stupefacenti pare essere un
caposaldo esistenziale, perch non sei
mai entrata a far parte di una delle tante
associazioni contro la droga?
Mi sono sempre considerata un cane sciol-
to e il limitare il mio raggio di azione e di
pensiero ad una singola associazione mi
sempre sembrato riduttivo.
SSIT: Dunque ti limiti solamente a fare
proseliti?
Non lo definirei proselitismo quanto piutto-
sto fare prevenzione e informazione.
SSIT: Curioso, credevo di fare lo stesso
anchio. Evidentemente abbiamo fonti
diametralmente opposte. Ad ogni modo,
raccontaci in cosa si esplicita la tua attivi-
t informativa.
Niente di istituzionale o particolarmente
articolato. Non ho un blog, n fermo per
strada le persone per parlargli delle mie
idee. Semplicemente mi limito ad agire
concretamente quando la situazione lo
richiede. Ad esempio se vedo che nella
strada di casa mia ci sono persone intente a
spacciare chiamo subito il 113 denuncian-
do il fatto. Oppure se noto che tra amici ci
sono persone che si drogano o mostrano i
sintomi della tossicodipendenza, mi limito
a prenderli in disparte e a parlare loro senza
astio ma cercando di convincerli che quello
che fanno scorretto proprio nei confronti
di loro stessi. Dico loro che non vale la
pena buttarsi via in questo modo e che
smettendo la salute ne gioverebbe inevi-
tabilmente. Cerco sempre di premere sui
due aspetti cardine della consapevolezza
e della responsabilit, che nel mondo delle
dipendenze significano soprattutto com-
prensione delle conseguenze delle proprie
azioni, anche di quelle che comunemente
sono considerate in modo superficiale e
non dannoso. Per questo la mia preoccu-
pazione maggiore quella di rivolgermi
a chi fuma marijuana. Comincia sempre
tutto con questa droga: prima qualche
tiro, poi qualche canna e non appena non
bastano pi si passa a cose molto pi
pesanti. E non dire che non vero, perch
non si mai sentito nessuno che abbia
fatto il percorso inverso.
SiT: Scommetto che non hai mai senti-
to quel verso della canzone robespier-
re degli offlaga disco Pax che dice gli
amici del campetto / passati dalle marl-
boro direttamente alleroina / alla fac-
cia delle droghe leggere. ma questo
unaltro discorso, si parlava di anni 70.
Unultima domanda: se tuo figlio doves-
se mai cominciare a far uso di marijuana,
come la prenderesti?
Unultima domanda: se tuo figlio dovesse
mai cominciare a far uso di marijuana, come
la prenderesti?
Ne morirei.
SSIT: Grazie per il tuo tempo.
Grazie a voi.
IL PROBLEMA CHE LE PROPRIET BENEFICHE DELLA CANNABIS SONO COMUNQUE
INFERIORI ALLE ESTERNALIT NEGATIVE CHE IL SUO USO HA SULLA POPOLAZIONE
44
ESTRAZIONE
GUIDA AI METODI DI ESTRAZIONE E LAVORAZIONE DELLA RESINA
Tradizione VS
innovazione di Carlo Erba
Cari amici di Soft Secrets, in questo numero
cercheremo di effettuare un confronto tra
lhashish ottenuto con le tecniche tradizio-
nali rispetto a quello ottenuto con le tecni-
che moderne. Tale paragone non dei pi
semplici, visto che tutti i prodotti realizzati da
sapienti mani hanno qualit e caratteristiche
proprie che li rendono egualmente appetibi-
li per lamante della resina. Innanzitutto pos-
siamo fare una disamina delle varie tecniche
di estrazione esistenti, tradizionali e non,
che ci permettono di ottenere la resina dalla
nostra amata pianta. Fondamentalmente le
tecniche di produzione tradizionali sono 2:
setacciando le piante secche o sfregando
le mani sulle piante ancora vive. I metodi
di estrazione moderni invece sono princi-
palmente 3: lestrazione mediante lutilizzo
di ghiaccio e sacche con fondo a setaccio,
il famigerato Ice-O-Lator; il fumo ottenuto
con il setaccio rotante, macchinario brevet-
tato dal Pollinator di Amsterdam e che gli
ha dato il nome e infine le estrazioni con gas
o solventi vari che danno origine ai Budder.
Cerchiamo di fare un po dordine:
1) Estrazione con setacci,
metodo tradizionale: Marocco,
Libano, Afganistan ed altri
In Marocco il fumo si ottiene mediante bat-
titura su setacci. Le piante vengono raccolte
ed essiccate allinterno delle fattorie o sulle
terrazze delle stesse. Dopo qualche mese,
i contadini prendono le cime secche ed
iniziano la battitura, procedura che porter
ad ottenere il distacco delle ghiandole di
resina dalla parte vegetale. Loperazione sar
ripetuta pi volte: la prima volta tenderanno
a distaccarsi solo le ghiandole pi mature,
la seconda anche quelle meno mature e via
via finch si arriva alla quinta battitura, dove
non c praticamente pi resina ma solo
materiale vegetale. Chiaramente il prodot-
to di maggior qualit, sar quello di prima
battitura, ma praticamente introvabile
sul mercato. La maggioranza dellhashish
di qualit disponibile, di seconda e terza
battitura. In Libano lhashish viene fatto in
maniera analoga, lunica differenza sostan-
ziale che al posto di battere si sfrega su dei
setacci montati in telai di legno. Il prodotto
viene sfregato su almeno tre tele diverse e
il risultato finale sar la nostra tanto desi-
derata resina. Lhashish libanese, prodotto
nella Bekaa Valley, difficilmente reperibile
sul mercato a differenza degli anni 70 dove
nelle sue 3 qualit pi famose - Red, Blonde
e Gold spopolava in Europa.
In Afghanistan lhashish viene setacciato
in un modo ancora diverso: per pressione.
La cosa che rendeva un tempo lhashish
afgano il migliore al mondo che la polvere
ottenuta dalla prima operazione, veniva fil-
trata una seconda volta con una maglia pi
fine, in modo da trattenere solo le ghiandole
pi mature e aumentando di conseguenza
la potenza del prodotto finito. La polvere
ottenuta veniva fatta riposare per qualche
mese e la storia vuole che venisse conser-
vata sotto terra allinterno di pelli di capra;
dopo un periodo di maturazione, viene
impastata a mano con acqua calda, th o
vapore acqueo.
2) Estrazione del tipo hand
rubbing, metodo tradizionale:
India, Kashmir, Nepal
La resina pu essere collezionata anche
tramite lo sfregamento diretto delle mani
sulle cime di piante vive. Questo un meto-
do poco produttivo rispetto alla battitura
marocchina, visto che molta resina si spre-
ca perch rimane attaccata alla pianta. Nei
paesi intorno allHimalaya lhashish viene
prodotto proprio in questa maniera; un
lavoro molto duro visto che un charsi esper-
to pu produrre in una giornata di lavoro, 5
grammi di crema o 10 grammi e pi di pro-
dotto meno raffinato. Loperazione molto
semplice ma per ottenere buoni risultati
richiesta molta esperienza: si prende una
cima tra le mani e si comincia a sfregarla
gentilmente, delicatamente e in maniera
uniforme, dallalto verso il basso e vicever-
sa. Bisogna stare attenti a non fare troppa
pressione perch altrimenti si sporcher il
prodotto finito di materiale vegetale ren-
dendolo meno pregiato. I luoghi migliori
dove viene prodotta la charas, si trovano
nellHimachal Pradesh dove troviamo la
Kullu Valley, Parvati, Manali e la Malana. La
produzione di queste zone molto molto
bassa ed destinata a soddisfare un giro
molto ristretto di amici e conoscenti.
3) Estrazioni moderne: Ice-O-
Lator, butano, solventi
Queste sono tecniche che permettono di
avere un prodotto finito con una maggior
percentuale di principio attivo: si parte dal
40% dell Ice-O-Lator sino ad arrivare oltre al
90 dei Budder. LIce-o-lator sfrutta il principio
per il quale una temperatura di 0 gradi, per-
mette un agevole distacco della resina dalle
cime. Il trim viene messo allinterno della
sacca con acqua fredda e ghiaccio, dopo 20
minuti si comincia a frullare con uno sbatti-
tore elettrico e poi si filtra il tutto: nella sacca
superiore rester la parte vegetale, in quella
inferiore la resina. Usando molte sacche con
fori di diverso diametro si possono ottenere
varie qualit di Ice, una pi potente dellaltra.
La parte pi noiosa sta nellasciugare la resi-
na estratta: con un po di pazienza e con un
buon lavoro manuale, non risulter troppo
difficile. Bisogna comunque asciugare bene
lhashish visto che se rimane bagnato divie-
ne suscettibile alle muffe.
Il Budder invece viene ottenuto mediante
lutilizzo di gas butano. Questo tipo di estra-
zione riesce a realizzare un prodotto finito
potentissimo: oltre il 90% di THC o canna-
binoidi vari. Nel realizzare questa estrazio-
ne bisogna stare molto attenti, visto che il
butano un gas altamente infiammabile e
nocivo per luomo. Infine vale solo la pena di
ricordare che ci sono molti solventi in grado
di distaccare le ghiandole di resina dalla
parte vegetale, il pi comune di questi lal-
cool con il quale possibile anche ottenere
un potentissimo olio.
Dopo aver esaminato le tecniche pi diffuse
per collezionare la resina, giunto il momen-
to di trarre delle conclusioni. Personalmente,
preferisco le tecniche tradizionali, in quan-
to ghiaccio e solventi vari, rovinando gran
parte dei terpeni presenti, diminuiscono la-
roma del prodotto finito, pur aumentando
la potenza. Certo che chi scrive ritiene che
fumare hashish debba essere innanzitutto
un piacere per il palato, prima che unespe-
rienza psicoattiva, per questo la scelta per
me diviene scontata.
Voi invece che ne pensate?
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45
MUSIC INTERVIEW
COLE E GAST DEL TRUCEKLAN PRESENTANO IL LORO NUOVO PROGETTO
Guerrilla
Outdoor
Lhip hop porta i nostri giovani a delle condotte di carattere illecito,
gravi, spesso anche mettendo a grave rischio la loro stessa incolumit
fisica. Conferenza stampa dei Carabinieri in relazione alloperazione
antidroga e allarresto di alcuni membri del Truceklan.
di Carlos Rafael Esposito
Lhip hop spaventa le forze dellordi-
ne? Turba i sogni quieti dei benpensati?
Perfetto, se davvero cos, allora proprio
arrivato il momento di scoprire Guerrilla
Outdoor il nuovo progetto di Cole e Gast
dei Truceklan. Un progetto che, come dice
il nome, strettamente connesso allazione
politica di autoprodurre la propria ganja.
SSIT: Come nasce il progetto Guerrilla
Outdoor?
COLE: Questo progetto lunica cosa politi-
ca che ho fatto nella mia vita, perch credo
sia importante far passare il messaggio
dellautoproduzione. Idealmente nasce nel
2008 e avrebbe dovuto comprendere 5
pezzi incentrati sul tema della coltivazione
e del consumo di erba. Laspetto dirompen-
te era che volevamo concentrarci sul lato
tecnico come nessuno aveva ancora fatto.
Nel rap, infatti, tutti hanno detto: Fatevi
le canne, fumatevi i bong. Ma mai nessu-
no aveva dato testimonianza di esperienza
diretta di coltivazione.
GAST: Sono i primi pezzi in italiano che
spiegano come e perch coltivare. Allepoca
erano informazioni di nicchia quindi, con
Cole, abbiamo deciso di fare un concept
album in cui si affrontasse il discorso can-
nabinoidi e sostanze stupefacenti, da un
punto di vista completo, funzionale alla dif-
fusione del fenomeno e della cultura. Tra i
miei amici ero lunico che coltivava, quindi,
la mia idea era di divulgare tutte quelle
informazioni che mi avevano colpito in Soft
Secrets, Dolce Vita, High Times, la Bibbia
Indoor, diventando anche io parte di questo
circuito di informazione e approfittando del
fatto che il rap un mezzo immediato di
comunicazione, che riunisce la gente.
COLE: Ci esponiamo tantissimo per far capi-
re ai ragazzi che importante sapere ci che
si sta fumando. Tanti ragazzi non si muovo-
no in questa direzione semplicemente per-
ch non conoscono tutto quello che ci sta
dietro. Dal punto di vista negativo: il traffico,
le mafie e tutto quello che comportano. E
dal punto di vista positivo tutto quello che
sta dietro al mondo della coltivazione, che
non si riduce solo alla cultura della fattanza.
Ad esempio ladrenalina del primo raccolto,
il giardinaggio, lescursione per trovare un
luogo adatto alla coltivazione in guerrilla.
GAST: E poi tutti dovevano sapere che basta
un armadietto autoprodotto, poche centi-
naia di euro e puoi essere felice! Invece tutti
vivevamo la frustrazione di pagare oro un
surrogato della maria, che tagliavano con di
tutto: fecola, silicio, farina, liquidi vari...
SSIT: Nonostante tutti i problemi se ti
sgamano a coltivare, perch sempre
pi persone decidono di cominciare?
COLE: Io non credo negli eroi. Secondo me
la gente rischia perch nellanonimato, se
uno fa le cose fatte bene, la percentuale di
essere scoperti la stessa che avevano di
essere scoperti i lettori di libri in Farenheit
451. Il signor Rossi con un lavoro, con 1
metro quadro e 400 watt, non ha margini
per risultare socialmente rilevante da que-
sto punto di vista e nella mia esperienza
di tutti i giorni posso dire di essere rimasto
stupito di quanti signor Rossi ci siano.
GAST: Guarda, adesso mi capita parecchie
volte di provare erba autoprodotta e ti
posso assicurare che a Roma si coltiva tantis-
simo, sia indoor che outdoor. Le genetiche
sono buone e anche un cretino riesce ad
avere dei buoni risultati. Questo ovviamente
anche grazie al grande lavoro educativo che
hanno svolto negli anni i growshop e Soft
Secrets e Co. Io senza queste informazioni
sarei stato fottuto.
SSIT: Torniamo al tecnico. Come e per-
ch scegliere di autoprodurre la pro-
pria erba?
GAST: Se hai un certo tipo di testa e un certo
tipo di possibilit, autoprodurre diventa un
tuo dovere in modo che diventi legale nel
pi breve tempo possibile. E anche se cos
non fosse, sempre compito di tutti noi
consumatori diffondere la cultura dellauto-
produzione anche contro lattuale legge che
incrementa la bassa qualit del prodotto.
Figurati, gi non sai che compri al super-
mercato, immagina quando compri lerba!
E poi un consiglio per cominciare? Studiate.
Leggete Soft Secrets, andate su internet,
entrate in un growshop e informatevi.
COLE: Il rapporto fra giardiniere e piante
allinizio morboso perch non hai espe-
rienza, alla minima macchiolina, finisci per
ipernutrire le piante. La mia fortuna stata
di non desistere ma di cambiare approccio.
Ho cominciato a puntare tutto su una colti-
vazione pi auto selettiva: per me le piante
devono resistere al freddo e al caldo, ovvia-
mente evitando gli shock termici, devono
poter resistere ai parassiti che a Roma sono
numerosi, e quindi da iper affettivo e iper
protettivo sono diventato pi assente e pro-
prio con questa mia mancanza ho trovato i
punti di forza.
Allora affezionati lettori di Soft, siete pronti
per la guerrilla? Sul tubo la trovate a que-
sto indirizzo: http://www.youtube.com/
watch?v=B0FdGhkJujk ed ecco in ante-
prima alcune liriche:
COLE: La notte mi oriento con le stelle nella
selva / seguo il vento / sento lacqua che la
disegna / finisce la citt pi in la si fa campa-
gna / cerco sole ancora sole e terra di mon-
tagna. Qui scorre unacqua con il PH adatto
/ se hai terra idonea il metodo perfetto
/ un seme ogni due metri sotto 5 mm / se
vuoi una piantagione senza muffa resistente
spargi strain femminizzati appropriati / rain
proof con il mio crew mimetizzati / faccio
alberi nei prati / scelgo luoghi desolati. 1 per
le madri 2 i cloni radicati / cima sti cespugli
frutteranno doppio / germoglio nella buca
/ substrato al cocco / sparisci qualche mese
hai buone percentuali di ragionare in un
inverno fatto di quintali
GAST: Cho il new era mimetico / il giac-
chetto sintetico / qualche antistaminico
e un progetto magnifico / cerco zone /
boschi senza traccia umana / posti inesplo-
rati per i miei giardini sconfinati. Porto cloni
radicati / semi femminizzati / dormiamo
accampati illuminati dalla luna / cerco una
laguna / scavo buche ad una ad una /
sudo sangue mi spezzo le gambe / devo
farci una fortuna. Nellorto porto sativa
in vegetativa come alternativa / guerrilla
outdoor racconta in comitiva la mia Kush
psicoattiva / ti attiva / fatta nei boschi sotto
al sole cattiva / viva. Dio fumo solo mari-
juana bio / mi da loblio / la coltivo io stesso
/ chiedi ad ogni amico fesso / adesso ora
che esci e scegli i semi / ti avveleni con la
merda che trattieni.
NEL RAP, INFATTI, TUTTI HANNO DETTO: FATEVI LE CANNE, FUMATEVI I BONG. MA MAI
NESSUNO AVEVA DATO TESTIMONIANZA DI ESPERIENZA DIRETTA DI COLTIVAZIONE.
BELPAESE / INDICE PUBBLICIT
46
Colofon Indice pubblicit
Nome Pagina
Amsterdam Seed Center 37
Area 51 24-25
Atami 48
Buddha Seeds Bank 14
Campo di Canapa 37
Chacruna 24-25
City Jungle 41
Delicious Seeds 13
Dinafem Seeds 1
Dinafem Seeds 5
Do.Is 41
Dream Planet 44
Easy-Grow Wholesale 20
Ed Rosenthal 32
Evergreen 41
Exodus 41
Foglie DErba 24-25
Grass-O-Matic 9
Growerline 24-25
Growryder 9
Growshop Reggio 37
Hemp Passion 13
Hempatia 17
Hemp-orio 24-25
Hemporium 24-25
I-Grow 2
Il Giardino Idroponico 37
Indoor Heart 41
Indoormania.it 35
Jorge Cervantes 29
La Canaperia 41
Legalized 24-25
Mycologics 44
Mysticanza 24-25
Natural Store 24-25
Non Solo Erba 41
Organic Farm 24-25
Orto Biologico 37
Orto Biologico Shop 24-25
Panoramix 41
Paradise Seeds 1
Paradise Seeds 37
Phytolite 43
Plagron 1
Procare 44
Roots 41
Royal Queen Seeds 17
Secret Garden 41
Secrets Garden 37
Serious Seeds 20
Skunkatania 24-25
Square Trading 30
Sweet Seeds 1
Sweet Seeds 47
Virgoz 41
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Calabria, Carlos Rafael Esposito, Carlo Erba,
Little Lebowski e tanti altri.
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tamente daccordo con i contenuti pubblicati.
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Marijuana
Metropolitana
Una vera e propria azienda per la colti-
vazione della marijuana, con impianti di
irrigazione, lampade alogene e camere
di essiccazione, allinterno di un lungo
tunnel nellantica ferrovia metropolita-
na di Roma, proprio sotto la Banca dIta-
lia. I finanzieri del Comando Provinciale
di Roma hanno scoperto vicino alla sta-
zione di Roma Casilina, unarea sotterra-
nea di circa 7000 metri quadrati in cui
era stata allestita una serra per la colti-
vazione e la lavorazione di marijuana.
Il tunnel, costruito durante la seconda
guerra mondiale, avrebbe dovuto col-
legare, con una linea metropolitana mai
realizzata, il quartiere di Centocelle con
la stazione Termini.
Ad insospettire i Baschi verdi del
Gruppo Pronto Impiego di Roma nel
corso di un normale pattugliamento
stato il forte odore di marijuana prove-
niente da un dirupo della zona, nota per i
numerosi sotterranei in pietra ora adibiti
alla coltivazione di funghi. Dalle inda-
gini emerso che lodore proveniva da
unimpresa agricola situata nelle vicinan-
ze. Durante la perquisizione della zona i
finanzieri hanno fermato un 57enne, C.O.
che in quel momento stava entrando nel
tunnel e che risultato titolare dellazien-
da agricola. Il primo tratto del tunnel era
ancora adibito a fungaia, con
cassette di legno per il trasporto e loca-
li per la conservazione. Continuando
lesplorazione per, i finanzieri hanno
scoperto un muro di mattoni attraver-
so il quale, con un ingegnoso meccani-
smo di cerniere, si accede alla seconda
parte della galleria. Qui era stata alle-
stita una grande serra con circa mille
piantine, alcune alte quasi un metro e
altre appena spuntate, coltivate grazie
ad un efficace impianto di lampade
alogene ed un sistema di irrigazione
composto da cisterne di acqua sotter-
ranee, autoclavi ed una rete capillare
di tubi che si diramava al di sotto della
piantagione.
La struttura era completata da una
stanza per lessiccazione della marijua-
na con deumidificatori, tavoli da lavoro
con vari utensili, bilance di precisione,
prodotti chimici ed uno strumenti per
lestrazione. Alcune piante erano gi
confezionate in buste di plastica sot-
tovuoto e pronte per essere vendute.
In un angolo cerano tute da lavoro
e scarponi per gli operai, mentre alla
parete, su una lavagna, erano annotati
i quantitativi di fertilizzante da utilizza-
re. Lungo il corridoio che portava alla
serra, inoltre, erano stati disseminati
dischetti di vetroresina che se calpe-
stati producevano un rumore acuto.
Un sistema di allarme artigianale per
scoprire larrivo di ospiti indesiderati.
In tutto sono stati sequestrati 340 chili di
marijuana, da cui sarebbero state ricavate,
considerando il prezzo di mercato di 7/8
euro al grammo, circa 3 milioni di euro con
la vendita di 340.000 dosi probabilmente
destinate al mercato nazionale e interna-
zionale. Il titolare dellazienda agricola
stato arrestato e posto a disposizione del
Sostituto procuratore della Repubblica,
Maria Bice Barborini, sotto la cui direzione
proseguiranno, ora, le indagini per indivi-
duare i complici del gestore.
Questa scoperta - lanalisi del segre-
tario dei Radicali Mario Staderini -
tanto clamorosa quanto emblematica:
nella capitale dItalia accade quello che
norma in Messico. Dopo essersi comprati
immobili e imprese delle nostre citt con
i soldi della droga proibita, ora le narco-
mafie si prendono pure il sottosuolo.
Dispiace per i finanzieri che hanno
perso il loro tempo, ma questi sequestri
sono solo spreco di denaro e di risorse
umane. Anzich tutelare il fatturato
miliardario delle narcomafie - conclude
Staderini - si arrivi subito alla legalizza-
zione almeno della coltivazione ad uso
domestico. Meglio una pianta legale
sul balcone che mille piante criminoge-
ne sotto un tunnel.
UNAREA SOTTERRANEA DI CIRCA 7000 METRI
QUADRATI IN CUI ERA STATA ALLESTITA UNA SERRA PER
LA COLTIVAZIONE E LA LAVORAZIONE DI MARIJUANA
Limperdibile SSIT 6/2012
esce il 9 novembre 2012
www.sweetseeds.es
www.sweetseeds.es

Attenzione: i semi di canapa sono escIusi daIIa nozione IegaIe di Cannabis, ci signica che essi non sono da considerarsi sostanza stupefacente. L.412 deI 1974, art.1; comma 1,Iett.B, convenzione unica sugIi ste-
pefacenti di New York deI 1961 e tabeIIa deI decreto ministeriaIe 27/7/1992. In ItaIia Ia coItivazione di Canapa vietata (artr.28 e 73 deI dpr 309/90) se non si in possesso di apposita autorizzazione (art.17 dpr 309/90)
C/ Dr. Nicasio BenIIoch n36-38 46015 VaIencia Espaa +34 963 890 403 +34 963 473 730 / +34 963 404 289 (Grossista) Fax +34 961 934 843
MiIIior Banca di Seme
Expocannabis 2007
MiIIior Banca di Seme
Spannabis 2008
Cream Caramel

Green Poison

Big Devil #2

Jack 47

Indica/Sativa: 90%-10% Blue Black x Maple Leaf Indica x White Rhino


Indica/Sativa: 70%-30% Ingredienti Segreti
Autoorenti 3 Generazione
Indica/Sativa: 25%-75% Jack Herer x Ak47
3s. 33,00C
5s. 55,00C
10s. 110,00C
3s. 24,00C
5s. 40,00C
10s. 80,00C
3s. 22,50C
5s. 37,50C
10s. 75,00C
3s. 29,90C
5s. 48,90C
10s. 98,80C
3s. 20,00C
5s. 33,00C
10s. 66,00C
3s. 22,50C
5s. 36,90C
10s. 73,80C
Disponibile anche in Autoforenti 2 GENERAZIONE
Disponibile anche in Autoforenti 3 GENERAZIONE
Disponibile anche in Autoforenti 3 GENERAZIONE
Big Devil

Big Devil XL

Cream Caramel Auto

Green PoisonAuto

Jack 47 Auto

3s. 19,90C | 5s. 33,00C | 10s. 66,00C 3s. 26,50C | 5s. 43,90C | 10s. 87,80C
Disponibile
1. Premi Outdoor
Cannabis Champions Cup
2009
Ragazza dellanno
2011



3s. 25,00C
5s. 42,00C
10s. 84,00C
FOLLOW US ON FACEBOOK
INFO@ATAMI.COM WWW.ATAMI.COM
Atami
CI SONO RIUSCITI DI NUOVO!
Sullesempio di Bloombastic

e Rootbastic

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