Il Candidato
di “la feuille”
[1898]
Allo scopo di far conoscere Zo d'Axa, un interessante esponente della
grande famiglia libertaria di orientamento anarchico, presentiamo tre
articoli tratti dal suo celebre giornale La Feuille che il giornalista, anzi
polemista, francese scrisse in occasione delle elezioni legislative del
1898 in pieno caso Dreyfus.
Semplici Riserve
Candidature e Candidature
Degli Uomini
Il più degno
Un asino non troppo intelligente, un saggio che non beve che acqua
e indietreggerebbe di fronte ad un calice di vino.
A parte questo, il tipo compiuto di un deputato maggioritario.
Note:
[3] L'âne nul, omofoneticamente suona allo stesso modo di annulle, cioè
annullamento. L'asino bianco, quindi, era un invito ad andare a votare ed
annullare le schede, visto che, giustamente, come ogni persona onesta sa,
dopo ogni elezione le cose rimangono tali e quali se non peggio in quanto esse
mostrano la docilità del gregge elettorale a farsi prenderer in giro ed obedire
compatto.
CITTADINI,
CARI ELETTORI,
[2° documento]
Qualche parola…
[3° documento]
La fotografia rappresenta Frédéric Gérard, detto père Frédé con il suo asinello
Lolo e cioè l’Aliboron della nostra storia. Aliboron, era infatti il nome popolare
che si dà in Francia a qualsiasi asino, come noi chiamiamo un gatto qualsiasi
micio. Il simpatico vecchietto era gestore del famosissimo Lapin Agile, il
cabaret posto sul famoso noto come Montmartre, cioè di uno dei tanti punti
d'incontro della Bohème parigina della Belle Epoque.
Insieme al suo asinello, père Frédé aveva girovagato per anni per i quartieri di
Montmartre vendendo frutta e verdure di stagione. Divenne in seguito il
proprietario di un altro famoso locale Bohémien Le Zut, chiuso a causa di una
mega rissa che durò un'intera notte. Diventato gestore del Lapin Agile, Frédé si
dedicava anche alla vendita di pesce con il suo asinello quale fonte di
integrazione dei propri guadagni. Questa pittoresca figura intratteneva la
clientela cantando canzoni popolari e suonando la chitarra o il violino. Si meritò
soprattutto la gratitudine dei bohémien chiudendo molto spesso più di un
occhio sui loro debiti accontentandosi a mo' di saldo del loro canto di
accompagnamento o di qualche loro opera poesia, disegno o quadro.
Tornando al presente scritto, ci chiediamo: se è Lolo, l'asinello
bianco descritto da Zo d'Axa nel suo scritto Il candidato di La
Feuille, ad essere stato trasportato a bordo di un carro trionfale
dalla collina di Montmartre sino al Boulevard Saint-Michel tra
l'ilarità di una grande folla obbligando la polizia ad intervenire per
ristabilire "l'ordine"? Chissà? Anche se Lolo non era bianco... ma il
colore gli venne probabilmente attribuito perché appunto le schede
annullate, cioè l'annulle (foneticamente: L'âne nul) era di solito una
scheda elettorale su cui l'elettore non aveva apposto alcun segno
Zo d'Axa, naturalmente, come altre centinaia di artisti versanti in
cattive acque ma pieni di idee innovative, era un frequentatore del
locale. Uno dei tanti quindi tra gli avventori socialisti rivoluzionari,
anarchici, prostitute e ladruncoli di varia taglia e foggia. Non era
quindi assolutamente da escludersi che il popolarissimo asinello
Lolo a cui gli avventori non potevano che voler bene, in parte
perché ne era una loro effige sotto forma animale ed in parte
perché non potendo non stimare il suo generoso proprietario non
potevano non volergliene anche perché gli era d'aiuto a sbarcare il
lunario.
Tramonto del sole sull’Adriatico, quadro dipinto dall’asinello Lolo.
Link interni:
Nota biografica su Zo d'Axa; scritta da sua nipote Béatrice Arnac d'Axa e
presente sul sito dell'Istituto di Storia Sociale di Amsterdam; Saggio di
Raymond Bacholet sulla rivista creata da Zo d'Axa La Feuille (1897-1899);