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18+ Solo per adulti.

Soft Secrets viene pubblicato sei volte allanno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi
GRATIS
Numero 1 - 2013
Continua a pagina 3
TECNICA FLOOD AND DRAIN
Pensate che lidrocoltura sia troppo complica-
ta? Che ne dite di un sistema idroponico che
vi permetta di coltivare nei vasi, utilizzando
un substrato di coltura anche il vostro
concime preferito e lavorando meno? La
nostra ricerca di una coltivazione pi rapida
con massima resa continua analizzando la
tecnica flood and drain...

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AMST E RDAM
Atomical Haze

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In questa edizione:
Olanda: tutto
come prima
Qualche anno fa, ondate di terrore ave-
vano sconvolto lItalia e gli italiani alla
notizia che nei Paesi Bassi si stava lavo-
rando ad una legge che impedisse ai
cosiddetti turisti dello sballo di recarsi
nelle splendide citt olandesi al solo
scopo di fumare marijuana o, perch
no, fare un bel trip con i celeberrimi
magic mushrooms che si trovano facil-
mente e a un prezzo politico negli
smart shop di Amsterdam. Un sogno
che si infrangeva per milioni di perso-
ne che vedevano nella citt unisola
felice e un baluardo nellEuropa del
proibizionismo. Lo spettro del Wietpas
lo strumento normativo voluto for-
tissimamente dal leader conservatore
olandese Geert Wilders ha indubbia-
mente infestato i progetti per le ferie di
molti italiani che, spesso disorientati da
uninformazione decisamente parziale,
hanno programmato le proprie vacan-
ze nei Paesi Bassi sulla base di pure e
semplici leggende metropolitane.
Ebbene, dopo anni di travagliato iter
legislativo, sulla parabola del pass
per soli residenti il Wietpas avrebbe
infatti distinto i cittadini olandesi da
quelli stranieri, in una macabra paro-
dia delle peggiori leggi nazifasciste
pare sia stata finalmente posta la
parola fine. A conferma delle indi-
screzioni che da tempo si susseguiva-
no sulla stampa orange arrivato lan-
nuncio a mezzo stampa del sindaco
di Amsterdam, Eberhard Van Der Laan
che, nel corso di unintervista al quoti-
diano della capitale Volkskrant, se n
bellamente fregato del protocollo e,
senza attendere lannuncio ufficiale
della coalizione liberale-laburista inse-
diatasi il 5 novembre allAja, ha affer-
mato: Sappiano i turisti che saranno
ancora i benvenuti nei coffee shop di
Amsterdam . Niente pi Wietpas dun-
que, almeno per gli oltre 220 coffee
shop di Amsterdam che rimarranno
aperti anche ai non residenti.
Questa norma era entrata effettiva-
mente in vigore nella parte meridio-
nale dei Paesi Bassi il primo maggio
scorso, e da subito era stata facile
bersaglio delle critiche dei gestori di
coffe shop e del settore turistico in
generale. Scoraggiato dai risultati, il
nuovo governo pare abbia deciso di
di Giovanna Dark
IRRIGAZIONE A GOCCIA
In questo numero mettiamo in evidenza un
metodo che semplice da predisporre e
cos valido per i produttori che viene utiliz-
zato nelle coltivazioni commerciali in tutto
il mondo, dalla produzione di pomodori di
qualit ai grandi supermercati britannici fino
alla produzione di prodotti di qualit per i
coffee shop di Amsterdam. La nostra ricerca
di cicli di coltura pi rapidi e di maggiori rese
continua; in questo numero, analizzeremo
lirrigazione a goccia...

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Oaxacan, Angola Red
e Red Lebanon 27
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Giulio Cesare, 102
00192 Roma
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bisogno per la tua coltivazione indoor.
3
Think Different la vera sorpresa della collezione AutoFem
di Dutch Passion. Si creata rapidamente unottima
reputazione, grazie allincredibile resa e ai frutti molto
potenti. Anche i coltivatori novizi hanno ottenuto un raccolto
di oltre 100 grammi a pianta e i coltivatori navigati possono
raggiungere fino a 200-300 grammi a pianta. Arriva a
unaltezza di oltre 1 metro se affidata a mani esperte ed
una buona alternativa alle variet tradizionali, offrendo
buoni raccolti di forte cannabis a sole 10-11 settimane dalla
germinazione. La genetica proviene da un ibrido speciale di
AK47 noto come AK420.
In indoor ha un potenziale di resa che arriva ai 500 grammi al
m, soprattutto nei sistemi SCROG con fonti di luce potenti.
Genetica: AK420 x Ruderalis / Indica 20% Sativa 60% -
Ruderalis 20%
Altezza: 60 - 70 cm
Resa: 50/250 g per pianta
THC: 16 18%
Selezionatore: Dutch Passion T
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Continua dalla prima pagina
lasciare alle amministrazioni locali la
facolt di scegliere se rendere opera-
tivo il bando imposto allo smercio di
cannabis e derivati ai visitatori stra-
nieri. Il primo cittadino di Amsterdam
non deve averci pensato due volte e
ha immediatamente optato per un
ritorno alla tradizione, con tanto di
motivazione legata a esigenze di ordi-
ne pubblico. Ogni anno, infatti, nella
sola Amsterdam un milione e mezzo
di turisti frequenta i coffee shop e una
retromarcia cos clamorosa sulla tol-
leranza in merito alle droghe leggere
avrebbe portato a un aumento dello
spaccio incontrollato e, conseguente-
mente, della criminalit. Le cifre parla-
no chiaro e tondo e non lasciano spa-
zio a interpretazioni: su sette milioni
di turisti ogni anno in visita nella citt,
circa un milione e mezzo fa tappa in
un coffee shop per acquistare canna-
bis, come riporta ancora Volkskrant.
In realt, il criterio della residenza
rester tecnicamente in vigore allin-
terno dello Stato, secondo la nuova
intesa tra le forze di governo, ma a
quanto riporta il giornale della capita-
le, la sua applicazione avverr di con-
certo con le municipalit interessate.
Saranno dunque le autorit locali ad
avere lultima parola. E Amsterdam ha
gi deciso, anche in ragione del danno
che il proibizionismo avrebbe recato
non solo ai coffee shop, ma allintero
indotto economico della citt.
Allo stato attuale, lunica forza in
grado di mettersi di traverso il mini-
stro della giustizia, Ivo Opstelten, che
sulla lotta al turismo dello sballo
ha basato la sua campagna eletto-
rale. Riconfermato al suo dicastero
nel nuovo esecutivo, la sua linea sar
infatti la difesa a tutto campo del
Wietpas, come aveva candidamente
affermato alla stampa qualche setti-
mana fa, sfidando lironia dei media
locali, la rabbia delle amministrazioni
di frontiera costrette da sei mesi a
fronteggiare il boom dello spaccio in
strada ed il suo stesso partito, dato
che i mal di pancia antipass tra i libe-
rali sono stati tanti ed autorevoli.
Il rischio, a questo punto, che il par-
tito del premier Mark Rutte, tra lovvia
figuraccia di una ritirata, una mediazio-
ne impossibile con i laburisti ed uni-
nutile e paradossale guerra ai mulini
a vento, per salvare la faccia, scelga
questultima opzione applicando coat-
tamente un provvedimento inappli-
cabile. Ma conoscendo il buon senso
degli olandesi e la loro storica fierezza
autonomista, forse ora di sbilanciarsi
e di annunciare finalmente che, almeno
per quanto riguarda la tolleranza, in
Olanda non cambier nulla.
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BELPAESE
Al via la VI edizione della coppa
cannabica italiana 2013
Il prossimo sabato 26 gennaio, per tutti gli appassionati del mondo
cannabico, in programma la sesta edizione dellItalian Cannabis
Cup, un evento emblematico che, di anno in anno, porta avanti la
volont e la determinazione della comunit cannabica italiana (i con-
sumatori di cannabis fra i pi bistrattati a livello europeo), promuove
luso responsabile della sostanza e la sua autoproduzione, in barba ai
ricavi del narcotraffico. Pi qualit e pi moralit insomma.
di Carlos Rafael Esposito e Filo Green
Sabato sera si terr la premiazione dei
partecipanti e tutti i lettori di Soft Secrets
sono invitati a partecipare allo show per
dimostrare, con la loro numerosa presen-
za, limportanza di una riforma coraggio-
sa e svelta della legislazione sulle dro-
ghe leggere, a partire dalla famigerata
Fini- Giovanardi che tanti sfracelli ha
causato dalla sua nascita come costola
del decreto sulle Olimpiadi invernali sino
ai giorni nostri. Lo slogan dellincontro
sar: Non esiste provare! C solo fare o
non fare, qualcosa fatto bene... Insomma
non esitiamo a pretendere che i nostri
diritti di consumatori di una sostanza
innocua e, anzi, con conclamate proprie-
t terapeutiche siano riconosciuti, non
esitiamo a pretendere un impegno da
parte dei politici affinch normalizzino
laccesso a questa sostanza come gi si
fa in numerosi paesi, non esitiamo ad
essere radicali nella misura in cui lazione
concreta di chi sa di essere dalla parte
del giusto sempre pi forte dellazione
mistificatoria di chi fa di tutto per spar-
gere fumo negli occhi ad unopinione
pubblica sempre meno disposta a farsi
abbindolare dalle indagine farlocche
del Dipartimento Politiche Antidroga.
Informiamoci e informiamo il prossimo,
un nostro dovere.
Soft Secrets ha parlato della Cannabis
Cup con Filo Green, una della anime di
questo evento romano dalleco nazio-
nale, ed ecco cosa ci ha risposto: C
ancora gente che viene arrestata tutti i
giorni per due canne in tasca e che ha
paura di uscire per lo stesso motivo, o
peggio ancora che ha lasciato lItalia per-
ch si sente braccato dallo Stato e dalla
legge. Questa giornata dedicata a loro,
una giornata dedicata a tutti quelli che
hanno deciso di non soggiacere a queste
dinamiche, cercando di resistere e di
sovvertire almeno per un giorno le scelle-
rate regole liberticide imposte dai nostri
governanti. Questo lo spirito che anima
da sempre le precedenti Coppe dellItalia
cannabica e i suoi cannapionieri. Ormai
siamo giunti alla sesta edizione e pi che
una competizione, negli anni la Coppa
cannabica ha assunto ben altri connota-
ti, che esulano dalla mera sfida fine a se
stessa. Il clima festoso e pi che gara
lo chiamerei un simposio di esperti, un
incontro per degustare le prelibatezze
dei cannapionieri .
Lo spirito di amicizia e condivisione
continua Filo questo il clima che si
respira alla Coppa cannabica, un misto
tra lincredulit e la consapevolezza di
compiere un atto di disobbedienza civile
per i propri diritti, la propria autode-
terminazione e la propria cura. La vera
forza che anima lo spirito ed incarna il
coraggio per questa battaglia di libert,
sono certamente quei 30/40 coraggiosi
competitori che noncuranti, ma consa-
pevoli dei rischi che corrono, partono
dagli angoli pi remoti della penisola,
isole comprese, per celebrare lamore e
la passione per questa pianta. Molti si
domandano ancora, come sia possibile
organizzare un evento del genere nel
paese pi proibizionista delloccidente.
Rispondendo ad un giornalista di settore
abbiamo detto che anche noi abbiamo
la nostra cattedrale fortificata.... Basta
chiudersi dentro ed fatta! A parte gli
scherzi, tutto ci reso possibile, da
uno dei luoghi di culto dellantiproibi-
zionismo italiano. Un luogo simbolo per
questa e per tante altre lotte politiche
e sociali. Il Forte Prenestino di Roma. La
buona sinergia tra il Forte Prenestino ed
i cannapionieri, tanto coraggio e tanta
sfrontatezza sono i fattori che hanno reso
possibile questo evento la cui notoriet
ha gi varcato i confini italiani .
Saranno infatti presenti ospiti inter-
nazionali come i breeders, i produttori
di semi ed attrezzature, i giornalisti di
settore, vip del cannabusiness, e le
associazioni terapeutiche che, come
sempre, arricchiranno la manifestazio-
ne sia di contenuti che di omaggi,
premi e prelibatezze. A questo propo-
sito ci preme ringraziare con affetto
sia gli sponsor per i premi offerti in
palio e soprattutto i giornali di setto-
re internazionali che con grande fidu-
cia hanno mostrato da subito la loro
attenzione per la Coppa Cannabica, al
contrario dei magazine nazionali che
invece hanno praticamente snobbato
le passate edizioni. Ma come si sa lo-
scuramento ed il controllo mediatico
sono sport nazionali, qui da noi, popo-
lari come il calcio. Arrivando al dunque
conclude Filo prenderanno parte
alla gara vera e propria circa 38 compe-
titors, dai giardini di tutta Italia e non
solo, verranno giudicati severamente
da 30 giudici scelti, di cui 5 internazio-
nali, ci saranno degustazioni, simposi,
dibattiti, conferenze, concerti, giochi a
premi per coinvolgere tutti i visitatori.
Forti e consci del fatto che la fine delle
persecuzioni sui coltivatori e consu-
matori deve finire, consentendo lim-
mediato accesso terapeutico ad una
panacea dalle innumerevoli risorse, vi
aspettiamo al Forte Prenestino per la
sesta edizione ricordandovi che: Non
esiste provare! C solo fare, o non fare,
qualcosa fatto bene... .
Per chi volesse iscriversi come giudice o
competitor:
http://www.overgrow-italy.nl/forums/
discussioni-cannabis-cup-vf62/cop-
pa-italia-cannabica-6%B0-edizione-
2013-a-vt17235.html
oppure scrivere a questa mail:
coppacannabica2013@hushmail.com
30/40 CORAGGIOSI COMPETITORI CHE, CONSAPEVOLI DEI RISCHI CHE CORRONO, PARTONO DAGLI ANGOLI
PI REMOTI DELLA PENISOLA PER CELEBRARE LAMORE E LA PASSIONE PER QUESTA PIANTA
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LETTERE DAI LETTORI
Attenzione lettori
italiani!
Volete vincere semi FEMMINIZZATI di
DINAFEM? Mandateci una fotografia della
vostra stanza di coltura o della vostra
miglior pianta di cannabis, dove si veda
chiaramente una copia di Soft Secrets.
DINAFEM vi mander una confezione da
3 semi femminizzati. Se nella fotografia
dovessero figurare anche la vostra bel-
lissima moglie o ragazza che indossano
un micro bikini sexy o dellintimo molto
allettante, riceverete una confezione 2 x
3 di semi femminizzati. La fotografia del
mese ricever una confezione 3 x 3 di semi
femminizzati di prima qualit! Il tutto un
omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM!
Mandate le vostre fotografie via e-mail a
italy@softsecrets.nl o mandatele alla nostra
PoBox. Fate attenzione: il materiale verr
gestito con la massima discrezione. Non
pubblichiamo foto sfocate e non ci piaccio-
no le fotografie di piante in fase vegetativa.
Vogliamo vedere grosse cime e belle donne!
Buona fortuna!
E-mail: italy@softsecrets.nl
Lettere dai lettori
Spett-le redazione,
innanzitutto voglio ringraziarvi per i preziosi consigli che mi hanno permesso di raggiungere una discreta conoscenza nella
coltivazione delle nostre amate. Nelle foto, dove si pu notare la mia splendida compagna, una vista della coltivazione indoor
(nella quale purtroppo non sono riuscito ad inquadrare in maniera chiara le bimbe), mentre nella seconda, un dettaglio di
parte di una Super Lemon Haze. Coltivazione indoor con fertilizzazione 100 % e acqua a ph controllato. Illuminazione 250 W
coadiuvata da 4 neon T5 . Lavaggio radicale con acqua osmotica ogni 10 giorni in crescita e ogni 7 in fioritura. Stimolatore di
fioritura utilizzzato solo nelle ultime 2 settimane ed in quantit dimezzata rispetto ai dosaggi consigliati.
Resa totale della sola Lemon:132 grammi dopo 21 giorni si essicatura, ma io per una questione di risultato non consumo mai
prima di 4/5 sett di essicatura e 4 giorni di concia! Vi abbraccio e vi ringrazio ancora!!
VIPERASTA
Caro Viperasta purtroppo il risciacquo non riesce a sopperire alle carenze, in termini di principi attivi, date da una coltura a metabolismo
artificialmente velocizzato. Per il resto ci piace molto la tua pianta anche se presenta segni di calore: guarda le foglie come sono arric-
ciate. Con una 250 watt hai fatto un gran raccolto non c che dire! Continua a seguirci, noi non ci dimentichiamo dei nostri lettori!
Thanks Soft Secrets....... LEGALIZE........ This is the Italian dream.......la lotta dura e non ci fa paura!
Top of the photos di questo primo bimestre del 2013!!! Purtroppo manca la signorina ma ci fa piacere limpegno profuso! LEGALIZE! E
Forza Italia! (non quella del nano).
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Cari amici di Soft Secrets,
non potevamo non provare la selezione del famoso grower Jorge Cervantes: ecco una delle nostre Jorge Diamond
prima del raccolto insieme alla mia grower di fiducia. Wow che accoppiata! Saluti e buoni raccolti a tutti.
Ma che bel mazzolin di fiori! E che bella grower! Ottima la selezione del seme e ottima soprattutto la tua signorina. Buona
coltivazione, la Redazione!
Un caloroso saluto a tutta la redazione e un
grande ringraziamento per tutto quello che fate!
Come faremmo senza di voi? Vi mostro le mie due
Euphoria coltivate outdoor, ottimo odore e aspetto,
speriamo anche il gusto! Ancora un saluto e grazie
per tutti i consigli che ci date.
JOE T.
Grazie mille per le foto, abbiamo scelto questa perch ben
rappresenta ci che si intende come fioritura ben fatta.
La piccola sulla tua destra bellissima e veramente ben
potata, degna di un professionista. Buona fumata Joe!
Ciao a tutti gli amici di Soft Secrets,
vi mando le foto di due Think Different di Dutch Passion, cresciute 1,3m. in una dark room da 120x120 con impianto di estrazione e
ventilazione, con una 600w HPS in fase vegetativa con Bio Nova Autoflowering Supermix e Bio Nova X-cell, con laggiunta di un CFL
green power agro da 200w e di Bio Nova PK 13/14 in fioritura. Il tutto condito con abbondante CO2, e un piccolo iPod nel box a dif-
fondere continuamente musica classica, che le piante amano (vi assicuro che vero).
LEBANESE.
Grandi ragazzi, sarebbe veramente piacevole assaggiare un prodotto che viene dalla coltura con musica integrata. Anche con le vacche funziona,
soprattutto per quanto concerne lindice di accrescimento giornaliero e la produzione di latte in kg al giorno. Perch non pensate ad una coltivazi-
one biologica (realmente biologica)?
Un saluto dalla redazione fumosissima!
Oh raga ho da scegliere. Facciamo entrambe via!
MIRKO
Grande Mirko, ma mi sembra abbiano fatto confusione in
redazione estera. Questa foto appartiene alla serie di
Roberto. Buona coltivazione e buone fioriture!
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FLASH PRODOTTI
COCO BRICKS
Per 10 litri di substrato professionale in cocco
Questo blocco compresso produce allincirca 10 litri di substrato di cocco pronto alluso
dopo laggiunta di 4-5 litri di acqua. Al termine delloperazione il suo volume risulta decu-
plicato. Grazie al suo volume iniziale si tratta di un prodotto molto facile da trasportare.
Rispetto ai normali substrati a base di torba il cocco dispone di una lunga lista di vantaggi:
- L' faclle da usare
- Ha un valore basso dl LC, lntorno allo <0.8
- Ha un valore ldeale dl pH, lntorno al 5.8
- Stlmola un perfetto svlluppo radlcale
- Pavorlsce ll drenagglo della soluzlone nutrltlva
- L' un prodotto leggero (85 Kg/m3 quando la torba pesa l25 Kg/m3)
- L' caratterlzzato dalla faclllta dl assorblmento dell'acqua e del nutrlentl
- Puo essere rlutlllzzato
Luso del cocco abitualmente porta ad una produzione maggiore rispetto ad altri substra-
tl. Sl tratta lnoltre dl un prodotto amplamente depurato e trattato contro malattle, lnsettl
e contaminazioni; mentre contiene additivi speciali per garantire risultati eccellenti.
|STPUZ|ON|:
1. Riempire un contenitore con 4-5 litri
dacqua
2. Mettere un blocco dl cocco ln acqua
per farlo gonfiare
3. Mescolare manualmente ll composto
per trenta minuti per ottenere allincir-
ca 10 litri di substrato pronto alluso
| Coco-brlck vengono confezlonatl ln borse da 6 pezzl a sua volta contenutl ln casse da 4
sacchl (24 pezzl).
Sl raccomanda dl utlllzzare lo schema dl fertlllzzazlone Coco Nova durante la cresclta
per somministrare in modo adeguato i nutrienti ed i minerali.

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ROBERTO
A Robb ma che stai a ff? Dalla foto si capisce che sei un professionista della coltura e le
piante dimostrano la dovuta salute! Anche le due bimbe al centro sembrano in salute.
Buona fioritura! P.s. La prossima volta mandaci qualche dettaglio in pi.
Clao carl amlcl dl Soft
Secrets,
io e la mia compagna
siamo da poco vostri
lettori e grazie a voi e
ai vostri articoli interes-
santlsslml, lmparlamo
sempre qualcosa di nuovo
riguardo la cultura della
canapa. Vedendo le foto
del lettorl/coltlvatorl cl
siamo detti perch non
provare anche nolI Slamo
alla primissima esperienza
e le foto ritraggono le
due nostre piccoline: una
Auto Purple ed una Auto
Northern Llght, entrambe
della Pyramlds Seeds,
oramal al 6l glorno dl
germinazione e prossime
al raccolto.
Le piccoline sono
cresclute sotto Cfl da
200w ln vegetatlva e Hps
250w ln florltura, ln terra
con vasl da ll lltrl, fertlllzzantl Plagron e grow da 60x70xl90. Gll errorl sono statl
moltl, partendo da lucl lnlzlall non adeguate a overfertlllzzazlone ma le plccole
hanno tenuto!
Slamo flerl della nostra prlma esperlenza e slcuramente non rlpeteremo gll errorl
commessl, anche grazle al conslgll che dlspensate nel vostrl artlcoll fenomenall!
Spero abblate un occhlo dl rlguardo per due neofltl purl, saremmo contentl anche
per il solo fatto di essere pubblicati!
Vi auguriamo buon lavoro e continueremo sempre a leggervi.
CANNABIS ROOKIES
Avete fatto benissimo a mandarci le foto, avete fatto benissimo a scegliere delle auto per la
vostra prima esperienza ed infine avete fatto benissimo a scegliere quel litraggio di vasi e la
potenza di lampada adatta.
La prossima volta cercate auto fiorenti XL cos sarete soddisfatti anche dal punto di vista
quantitativo. Un abbraccione dalla redazione!
10
IDROCOLTURA
IDROCOLTURA CONTRO IRRIGAZIONE A MANO: PARTE 2
Tecnica Flood and Drain
Pensate che lidrocoltura sia troppo com-
plicata? Che ne dite di un sistema idropo-
nico che vi permetta di coltivare nei vasi,
utilizzando un substrato di coltura anche
il vostro concime preferito e lavorando
meno? La nostra ricerca di una coltivazio-
ne pi rapida con massima resa continua
analizzando la tecnica flood and drain...
Nel numero precedente abbiamo ana-
lizzato lNFT (la tecnica del nutrient film
pellicola nutritiva), un metodo di coltura
idroponica classificato come idrocoltura
pura. Sebbene sia piuttosto semplice da
utilizzare, lNFT e altri stili di coltura idro-
ponica puri tendono a spaventare molti
di voi coltivatori. comprensibile che non
vogliate rinunciare alla sicurezza di avere
un substrato di coltura che sia concime,
cocco o argilla attorno alle radici delle
vostre preziose piante, soprattutto se ci
sono delle succulente cime a rischio!
In questo numero daremo unocchiata a
una tecnica di coltura idroponica che offre
i cicli di crescita pi rapidi e le rese mag-
giori dellidrocoltura attiva, ma che ha la
flessibilit di utilizzo con cocco o concime.
Fatevi questa domanda: quanto avete
cominciato a coltivare, quale tecnica avete
utilizzato per prima? Mi verrebbe da dire
che almeno il 90% di voi ha comincia-
to utilizzando vasi pieni di concime con
irrigazione a mano. Mi sembra corretto,
in effetti un ottimo metodo per un
novizio. Il concime perdona molti errori
e fa da cuscinetto per le oscillazioni di pH
e leccessiva nutrizione. Inoltre, lirrigazio-
ne a mano delle piante ogni due giorni
consente di concentrarsi sullambiente e
non dimentichiamocelo si possono otte-
nere rese favolose con il concime!
Se per vi dicessi che esiste una tecnica di
coltura idroponica che sarebbe stata idea-
le per la vostra prima coltivazione e tutte
le seguenti in cui potete usare concime
e vasi, limitare la quantit di tempo inve-
stita nel miscelare nutrizione e irrigazione
E ridurre il ciclo di coltura E ottenere rese
maggiori rispetto allirrigazione a mano???
Meno lavoro + una coltura pi rapida
+ maggiori cime alla fine! Forse avreste
dovuto prendere in considerazione la tec-
nica flood and drain. Fatelo adesso!
Cosa la tecnica flood and drain (inon-
da e drena)?
Il principio alla base della tecnica flood
and drain semplice. Una pianta viene
posizionata su un tavolo o in un secchio
e la soluzione nutritiva viene immessa da
un serbatoio e inonda il tavolo o il secchio.
Quando la pompa si spegne, la soluzione
nutritiva viene poi drenata nuovamente
nel serbatoio. La pompa collegata a un
timer e questo viene utilizzato per impo-
stare la frequenza delle fasi flood and drain.
Durante la fase flood (inondazione), le
radici delle piante sono sommerse, il che
permette loro di assorbire tutta lacqua e i
nutrienti di cui hanno bisogno. Laria vec-
chia viene espulsa dalla zona radicolare e
quando la soluzione viene drenata, viene
reimmesso ossigeno fresco nella stessa
area. Man mano che le piante diventano
pi grandi, il numero dinondazioni gior-
naliere aumenta.
La quantit di soluzione nutritiva viene
misurata facilmente e questo consente ai
coltivatori con esperienza di personaliz-
zare il programma nutritivo per ottenere
una resa ottimale dalle loro piante.
La tecnica flood and drain davvero uno
dei metodi di coltura idroponica pi fles-
sibili, perch va bene per tutti. molto
semplice e pu quindi essere un modo
per tenere i vasi irrigati automaticamen-
te, ma per i coltivatori con maggior espe-
rienza il metodo che offre le maggiori
possibilit per modificare il numero di
fasi dinondazione giornaliere e la rispet-
tiva durata. In questo modo si pu adat-
tare il sistema al proprio ambiente di
coltura perch larea di coltura di cia-
scuno ha un diverso livello di umidit,
temperatura e flusso di aria e ottenere
la massima resa dalle piante.
Chi non ne sarebbe felice???
Perch preferire la tecnica Flood and Drain
allirrigazione a mano nei vasi?
- Le plante crescono plu velocemente e
hanno maggior resa assorbono pi
acqua e nutrienti di quanto non fareb-
bero con lirrigazione a mano e sommi-
nistrare meno nutrimento, pi spesso
durante il giorno molto pi saluta-
re che somministrare un unico grande
pasto ogni due giorni
- La zona radlcolare e completamente
riossigenata pi volte durante il giorno
durante la fase dinondazione, laria
espulsa completamente dalla zona
radicolare e viene reimmesso ossigeno
fresco. Le radici ossigenate assicurano
una pianta pi sana che cresce pi velo-
cemente e ha una maggior resa rispetto
a una pianta irrigata a mano
- Plesslblllta del slstema - permette al
coltivatori con maggior esperienza dim-
postare condizioni di nutrizione perfette
per lambiente di coltura prescelto, oltre
a poter scegliere somministrazioni varia-
bili mediante un timer, il che consente
Di Little Lebowski
di stabilire il programma di nutrizione
ottimale per alcuni ceppi specifici
- Nessun accumulo dl sall nutrltlvl - l
nutrienti non utilizzati dalla pianta ven-
gono drenati nuovamente nel serbatoio,
anzich accumularsi sul fondo del vaso.
Un accumulo di sali nutrienti ostacole-
rebbe la crescita, provocando il blocco
di alcuni di essi
Tipi di sistemi Flood and Drain
Esistono due sistemi flood and drain: il
sistema a tavolo e quello modulare o con
secchio. Entrambi si avvalgono della stes-
sa tecnica e hanno una serie di vantaggi.
1. Il sistema Flood and Drain a tavolo
In un sistema flood and drain a tavolo, le
piante vengono posizionate su una super-
ficie che si trova al di sopra del serbatoio
contenente la soluzione nutritiva. La super-
ficie generalmente piatta e il drenaggio
posto al centro, mediante due apparati.
Uno dei due apparati si trova sulla superfi-
cie il drenaggio in entrata mentre laltro
si trova circa 10 cm al di sopra della super-
ficie il drenaggio in uscita.
Il drenaggio in entrata collegato alla
pompa e il drenaggio in uscita colle-
gato al serbatoio. Quando viene accesa
la pompa, la soluzione nutritiva viene
immessa nella superficie attraverso il dre-
naggio in entrata. Il livello di soluzione
nutritiva raggiunger il livello del dre-
naggio in uscita e verr reimmesso nel
serbatoio. Il drenaggio in uscita previene
leccessiva inondazione della superficie
come succede anche nella vostra vasca
da bagno! Quando si spegne la pompa, la
soluzione nutritiva nella superficie ritorna
verso il drenaggio in entrata, attraverso la
pompa e di nuovo nel serbatoio.
Si utilizza un timer per fissare la frequen-
za alla quale la soluzione nutritiva viene
pompata dal serbatoio per inondare la
superficie e viene poi drenata. Man mano
che sinonda la superficie, le piante assor-
bono tutta lacqua e i nutrienti di cui
hanno bisogno. Laria vecchia viene espul-
sa dalla zona radicolare e man mano che la
soluzione viene drenata, viene reimmesso
ossigeno fresco nella zona radicolare.
I vantaggi del sistema flood and drain a
tavolo sono che si possono coltivare le
piante in qualsiasi substrato di coltura
terreno, argilla, cocco o mapito. Si pu
coltivare in vasi e spostare i vasi attorno
al tavolo, alloccorrenza, oppure si pu
riempire la superficie di sassolini di argilla
e permettere alle radici delle piante di
svilupparsi su tutta la superficie: quindi il
metodo da scegliere se volete una coltura
rapida e la massima resa.
I sistemi a tavolo sono quasi completa-
mente a prova di gocciolamento, perch
il serbatoio posizionato esattamente
sotto la superficie e non ci sono quindi
pertugi da cui possa gocciolare la solu-
zione nutritiva: quindi perfetto se col-
tivate in un appartamento o in un attico!
Sono disponibili anche in formati ideali
alle tende di coltura.
2. Il sistema flood and drain modulare
o a secchio
Simile al sistema a tavolo, dato che si avva-
le di un timer per controllare il numero di
fasi dinondazione e somministra cos alle
piante varie dosi di acqua e cibo durante
il giorno, ossigenando poi la zona radi-
colare. Tuttavia, la differenza principale
del sistema modulare che ogni pianta
posizionata individualmente in un vaso.
Un condotto dimmissione esce dal fondo
di ogni vaso e si collega a un secchio di
Un sistema a tavolo grande
Il sistema a tavolo a basso livello
Un sistema modulare
11 11
Domande e risposte con un coltivatore Flood and Drain
Quando possono essere trasferite le piante in un sistema Flood and Drain?
Se le si sono piantate in lana di roccia o in piccoli vasi contenenti terra o cocco, bisogna
assicurarsi che siano ben radicate prima di metterle in un sistema flood and drain. Si
dovrebbero vedere molte radici bianche nella parte esterna del substrato di partenza.
Se si sta utilizzando un sistema a tavolo, sia lo stadio vegetativo che la fioritura possono
avvenire nello stesso sistema. Se si usa un sistema flood and drain modulare pi grande, forse
preferibile che lo stadio vegetativo delle piante avvenga sotto una o due fonti di luce prima
che le piante vengano messe nella stanza di fioritura, dato che probabile che il sistema
modulare preveda varie fonti di luce.

Come devono essere distanziate le piante?
Dipende da quante se ne vuole coltivare e quanto le si vuole far diventare grandi. I
sistemi a tavolo sono ottimi per la coltura Sea of Green (mare di verde), dove sono dis-
tanziate di poco e stanno in vegetativo finch non formano un canopo basso. Sono poi
passate in fioritura per un Sea of buds (mare di cime)!
I sistemi flood and drain modulari sono perfetti per distanziare le piante sotto varie
fonti di luce. Si pu scegliere di mettere quattro dei secchi modulari sotto ogni fonte o
un solo secchio sotto ogni fonte di luce per ottenere delle super-piante! Una volta ho
visto un sistema posto sotto 20 fonti di luce in California, dove cerano due piante ogni
1.000 watt e ogni pianta aveva avuto uno stadio vegetativo di otto settimane prima di
essere passata in fioritura. Era come una stanza piena di alberi!
A che livello impostare lEC?
Se si utilizza un substrato di coltura inerte, come i sassolini dargilla, leffetto cuscinetto (o
protezione) contro leccessivo nutrimento non consistente. Fate quindi in modo di comin-
ciare a somministrare met del dosaggio di nutrienti consigliato dai produttori. Se si utilizza
terreno, cocco o una miscela di argilla e cocco, leffetto cuscinetto presente attorno alle radici
e si pu cominciare seguendo il dosaggio consigliato dal produttore sin dallinizio.
Le piante dovranno essere sostenute?
Non necessariamente. A differenza delle tecniche di coltura idroponica pura, come lNFT
o laeroponica, il substrato di coltura circonda le radici e aiuta la pianta ad autososten-
ersi. Tuttavia, come in tutti i tipi di colture indoor, se le piante producono grosse cime,
bisogner sostenerle e fare in modo che non si pieghino su se stesse!
Ebbene, che siate novizi o esperti dal pollice verde, il flood and drain ha qualcosa da offrirvi.
Provatelo e non vi deluder. In pi, le vostre piante vi vorranno bene per averlo scelto!!!
controllo principale, che a sua volta col-
legato a un serbatoio principale.
Il sistema utilizza la gravit per mandare
la soluzione nutritiva ai vasi e utilizza delle
pompe per riempire e drenare il secchio
di controllo principale che ha due valvole
galleggianti magnetiche al suo interno,
che consentono di controllare le pompe
sia nel serbatoio principale sia nel secchio
di controllo. Queste valvole controllano
il livello dinondazione nei vasi in modo
molto preciso, per evitare eccessiva irriga-
zione o inondazione.
Man mano che il livello di soluzione nutri-
tiva raggiunge un livello prefissato nei
vasi, la valvola galleggiante magnetica nel
secchio principale di controllo interrompe
lattivit della pompa situata nel serbatoio
principale e accende una pompa nel sec-
chio principale di controllo. La pompa nel
secchio principale di controllo convoglia
la soluzione nutritiva fuori dai vasi e la
reimmette nel serbatoio principale.

I vantaggi principali del sistema modulare
sono che si possono distanziare a piaci-
mento le piante sotto la luce in modo
tale che diventino enormi! i sistemi
possono essere potenziati aggiungendo
pi vasi e si pu gestire unarea di coltura
piena di piante che dipendono da un
unico serbatoio.
A che tipo di coltivatore si adatta la tecni-
ca flood and drain?
Poich i sistemi flood and drain sono cos
flessibili, si adattano trasversalmente a
moltissimi coltivatori...
- | nuovl coltlvatorl che vogllono lavorare
con i vasi e avere un carico di lavoro
limitato con un certo numero di piante
collegate a un unico serbatoio, in modo
tale che si possono concentrare sullam-
biente di coltura.
- | coltlvatorl con esperlenza che cerca-
no un sistema flessibile che si adatti al
loro ambiente di coltura e che massi-
mizzi la resa.
- | coltlvatorl che cercano un slstema su
pi piccola scala si troveranno bene con
il sistema flood and drain a tavolo, che si
adatta a una tenda di coltura di 1 1,20
metri quadrati o con un sistema flood
and drain modulare di dimensioni pi
ridotte che ottimale per una soluzione
con due fonti di luce.
- | coltlvatorl su larga scala trarranno
enorme vantaggio dal sistema flood
and drain modulare, dato che riduce
sostanzialmente il tempo investito a irri-
gare le piante e si pu potenziare a
livello dimensionale aggiungendo vasi.
Si pu usare un sistema flood and drain
a tavolo pi piccolo per lo stadio vege-
tativo, in modo tale che le piante siano
posizionate sotto una o due fonti di luce
prima di essere trapiantate in un sistema
modulare grande.
I tre passi verso il paradiso del Flood
and Drain!
1. Tenere un diario delle fasi dinondazio-
ne quotidiane fondamentale per ottene-
re una crescita e resa ottimali utilizzando
la tecnica flood and drain. Segnatevi il
numero dinondazioni al giorno rispet-
to alla quantit di soluzione necessaria
per operare correttamente il vostro siste-
ma ogni giorno. La quantit di soluzione
utilizzata dalle vostre piante collegata
direttamente al loro ritmo di crescita e li-
dea quella di massimizzare il consumo e
la crescita. Sperimentate a livello di nume-
ro e durata delle inondazioni, in modo tale
che troverete il numero ottimale dinon-
dazioni e per il vostro ambiente di coltura.
2. Riempite il serbatoio a seconda dal
substrato di coltura. Se utilizzate dei sas-
solini di argilla, trattate il flood and drain
come sistema di coltura idroponica a
ricircolo e riempite il serbatoio a distanza
di qualche giorno, con una soluzione
nutritiva con la met della potenza. Il
motivo per cui utilizzate met potenza
che le piante che crescono sotto fonti
di luce potenti assorbiranno lacqua a
ritmi pi elevati rispetto ai nutrienti. Nel
tempo lEC (CF) della soluzione aumen-
ter, quindi se riempite il tutto con una
soluzione completa, correte il rischio di
somministrare eccessivo nutrimento. Se
utilizzate un substrato assorbente, come
terreno o cocco, lobiettivo quello di
minimizzare il gocciolamento, quindi va
aumentato il numero di fasi dinondazio-
ne di uno in pi al giorno. Per esempio,
non passate da tre a sei fasi perch col-
tivate in un substrato assorbente e cor-
rete il rischio che lacqua faccia male alle
radici delle vostre piante e si verifichino
episodi di eccessiva nutrizione.
3. Aumentate il numero di fasi dinon-
dazione e le piante cresceranno e diven-
teranno pi grandi. Quando si coltiva
solo con sassolini di argilla e le giovani
pianticelle vengono messe nel sistema,
impostate il timer a due fasi dinonda-
zione da 15 minuti al giorno. Man mano
che le piante crescono, potete aumentare
il numero di fasi dinondazione fino a
un massimo di uno da 15 minuti lora.
Dovrete modificare la soluzione ogni 1-2
settimane. Se si coltiva in terreno o cocco
e le giovani piante vengono messe nel
sistema, impostate il timer a una sola fase
dinondazione da 15 minuti al giorno. Se
si usa un substrato di coltura assorbente,
bisogna gestire il sistema per minimizzare
il gocciolamento e si dovranno fare solo
due modifiche della soluzione nutritiva
ogni 2 settimane o quando il livello della
soluzione si abbassa.
Le valvole di entrata e di uscita
12
WORLD CANNABIS
Addomestica le fiere
Non un articolo di zootecnia e nemmeno la presentazione di un
safari offertovi dalla migliore agenzia viaggi, bens un deciso invito a
frequentare gli eventi cannabici europei. Il prossimo grande appun-
tamento Spannabis 2013 di Barcellona. Cos la Spannabis lo chiari-
remo in seguito. Prima voglio spiegare perch le fiere, le coppe e le
reunion sono importanti. di CBG
I motivi sono numerosi, innanzitutto
continua a vivere una cultura alternativa
che grazie a ci si mantiene ed evol-
ve continuamente anche in movimen-
ti antiproibizionisti affermati e diffusi
attualmente. Oltre a ci, ovviamente, si
creano numerose possibilit di lavoro
quando si incontrano realt aziendali
fonte di collaborazione, e perch no
anche di ispirazione.
In aggiunta ho visto negli ultimi eventi
sempre pi studiosi professionisti con
nuove idee rivoluzionarie come pomate
con cannabidiolo ad esempio. Ho incon-
trato anche un tassonomista ed stato
un incontro molto piacevole; chi avrebbe
mai detto che nello stand Roor avrei
trovato un personaggio che chiuder
un libro sulla botanica della Canapa tra
pochi mesi?
Ma la cosa migliore incontrare altri
appassionati, spesso da paesi dove
consentito coltivare Canapa, con foto
e racconti di esperienze recenti. Ho
apprezzato molto conoscere dei growers
di Amsterdam durante lultima coppa di
Hightimes e anche conoscere un geneti-
sta, e giornalista, della California perch
ho potuto avere un confronto generale
sul mondo cannabico ed ascoltare le loro
esperienze come se stessi leggendo dei
threads sul forum di icmag.com.
Gli eventi, che sono le Fiere o le esposi-
zioni sulla Canapa sono un buono spec-
chio dellandamento del mercato e del
pubblico nella zona in cui si svolgono.
Se ad una fiera ci sono tanti produttori
e tanti giornalisti allora si tratta di un
evento di portata maggiore rispetto a
certi circhi mediatici a cui abbiamo tri-
stemente assistito negli ultimi anni e la
prova che ledizione seguente, a meno
di cambiamenti di legge improvvisi, avr
molto pi pubblico.
Gli ultimi eventi sono stati: la Coppa
Hightimes 2012 di Amsterdam dello scor-
so novembre, un ottimo punto dincon-
tro per nordamericani reduci delle HTCC
dei vecchi tempi e nuove leve di ogni
parte del mondo. Le foto mostravano
genetiche enormi e dentro alle pietre ci
sono state solo creme monosetaccio. La
fiera invece era un piccolo expo di pochi
stand, molto pi meritevoli sono stati i
pomeriggi in zona Harlemmerstraat.
Prima di Amsterdam c stata Praga,
questanno con il suo grande spazio
espositivo di oltre tre padiglioni se
contiamo anche un corner fuori con
un bruciatore, un bar con birra e della
musica. La Cannafest 2012 stata un
ottimo incontro di sperimentazione e
avanguardia, con la storia e chi lha fatta.
Non cerano molti tra i pi grandi ma la
rappresentanza di coltivatori mondiale
era notevole. I locali si sono fatti vedere
poco, ma bene: bio e outdoor seleziona-
ti da cloni della Germania. Gli espositori
erano divisi in tre padiglioni principal-
mente, dove nel primo padiglione si
trovavano le case di produttori storici e
di nuovi produttori, nel secondo cerano
i distributori e i rivenditori con pochis-
simi growshops mentre nel terzo padi-
glione si trovavano i produttori locali
e le aziende legate allarea. Nel terzo
padiglione quindi cerano delle aziende
della Repubblica Ceca impegnate nella
Cannabis terapeutica, quindi pomate ed
unguenti con cannabinoidi.
Prima ancora c stata Cultiva ad inizio
novembre a Vienna. Vienna una citt
molto carina, lAustria un piacevole
angolo di natura nel centro dellEuropa, e
Cultiva unottimo centro di sviluppo di
business con troppo pochi appassionati.
Nella piramide espositiva si trovavano
tutti gli espositori che poi si sarebbero
presentati a Cannafest senza esclusioni,
con la differenza che a Vienna cerano
tanti professionisti ed espositori locali il
che significa che si parlava principalmen-
te tedesco e soprattutto poche erano le
brochure in inglese. Nel cortile per for-
tuna ho incontrato un amico di un caro
amico di molto lontano che per un pezzo
di formaggio mi ha regalato dellolio. Il
formaggio si mangia, lolio no.
Ancora prima nella nostra risalita tem-
porale di tutto il 2012 c stata la fiera di
Zurigo: Cannatrade. Cannatrade una
fiera della Canapa in Svizzera. In Svizzera
tutto perfetto e anche la fiera s impe-
gnata per raggiungere la funzionalit
costante tipica dellElvezia. Gli espositori
sono stati per la maggioranza rivenditori
e micro distributori locali, devo segnalare
ancora la presenza di numerosi volantini
e pubblicit in lingua tedesca e francese
e praticamente nulla in lingua inglese.
In Svizzera si crede di fumare bene e si
rimane con lacquolina in bocca fino al
ritorno a casa, a meno di non conoscere
un casuale e pressoch unico coltiva-
tore di passaggio con qualcosa con s.
Meno male che sappiamo tirare in mezzo
chiunque noi italiani.
Prima di Zurigo c stata la fiera Growmed
2012 di aprile a Valencia in Spagna. La
fiera Growmed stata una fiera forte-
mente voluta da Soft Secrets ed era orien-
tata a incentivare lutilizzo terapeutico
dei cannabinoidi in un paese dove, da
poco, fortemente tollerata la coltivazio-
ne di Canapa ad uso medicinale. Se ha
funzionato lesperimento lo sapremo alla
prossima edizione. Sicuramente stato
molto piacevole sfidare il vento della ter-
razza fumatori con il biologico outdoor,
o di esterior, dei locali. Una fiera come
Vienna con il vantaggio di avere qualche
appassionato in pi dato che Valencia
nella Comunitat Valenciana.
Lultimo evento che riporto la fiera
Spannabis 2012 che s tenuta a febbraio
a Barcellona. stata una fiera stupenda,
dal Trompetol ai Cannabis Club, dai pro-
duttori agli appassionati, agli esperti. In
due padiglioni erano radunati tanti stand
tra produttori e rivenditori e distributori
e grossisti e realt editoriali.Ovviamente
grazie ai Cannabis Club la compagnia
delle signorine stata molto piacevole
e anche la presenza degli appassionati si
sentita notevolmente sia con le gene-
tiche davanguardia degli ultimi incroci
casalinghi e non, sia con le discussioni
sulle pratiche di agricoltura.
Mi fermo qui perch un elenco di com-
pletezza includerebbe numerose coppe
e reunion underground e non, che per
vari motivi non sono mainstream come
queste fiere. E importante presenziare
agli eventi, sono sempre pi le persone
piacevoli che ti cambiano il pomeriggio.
GLI EVENTI, CHE SONO LE FIERE O LE ESPOSIZIONI
SULLA CANAPA SONO UN BUONO SPECCHIO
DELLANDAMENTO DEL MERCATO E DEL PUBBLICO
NELLA ZONA IN CUI SI SVOLGONO.
15
IL CANAPAIO
15
I problemi della cannabis
Questo articolo avrebbe dovuto essere una tabella, di rapida consul-
tazione per identificare chiaramente tutta quella serie di problemi che
possono verificarsi nel momento in cui si decide di coltivare una o pi
piante di marijuana . Per esigenze di impaginazione prover a scriverlo
come testo, sperando che la semplice lettura possa essere lo stesso
daiuto (potrete comunque trovare in futuro larticolo sotto forma di
tabella sul sito internationalfarmers.com). di Franco Casalone
Anche se la cannabis, cresciuta in ambien-
te idoneo, una pianta forte, in grado di
resistere a molte avversit, contrariamen-
te a quanto si pensa ci sono numerosi
patogeni (muffe, batteri, virus, predatori)
ed alcune cause date dallambiente che
possono creare dei problemi alle nostre
amate piante.
Nella fase compresa fra la semina e le-
mergenza della piantina dalla terra potr
verificarsi che
- Il seme non nasce
Cause:
1) danni ambientali (troppo freddo/cald;
seme vecchio, rotto, immaturo; siccit,
terreno crostoso, Ph scorretto) .
2) malattie fungine, batteriche o virali
(funghi/muffe: Pythium, Fusarium,
Rhizoctonia solanii, Botrytis cinerea,
Macrophomina phaseolina) 3) predato-
ri (roditori, formiche, uccelli, nematodi,
larve).
Rimedi:
1) correggi parametri sbagliati, usa semi
fertili, crea condizioni idonee alla nascita
2) cambia substrato di crescita, meno irri-
gazioni, disinfetta attrezzature, tratta-
mento semi con funghicida 3) identifica
predatore, non seminare direttamente
in terra, disinfetta il suolo con propoli,
neem o olio orticulturale
- La piantina avvizzisce
appena nata
Cause:
1) freddo/ caldo/ siccit/ Ph scorretto.
Eccessiva umidit. Grandine
2) Funghi: Verticillium, Fusarium,
Botrytis, Rhizoctonia solanii, Pythium,
Macrophina phaseolina.
Rimedi:
1) correggi parametri, risemina
2) cambia medio di crescita, meno innaf-
fiature, disinfetta
- La piantina appare mangiata
Cause:
molluschi (chiocciole, lumache), uccelli,
roditori, erbivori, grilli.
Rimedi:
identifica predatore. Risemina in vaso e
trapianta dopo 20-30 gg.
- Le talee seccano e muoiono.
Cause:
1) mancanza di umidit, medio senza aria,
2) Verticillium, Pytium
Rimedi:
aumenta umidit aria (80%), drena/cam-
bia medio, usa disinfettante fungicida
- Le talee non radicano.
Cause:
l) amblente radlcazlone freddo (<
20C), poca umidit, Ph scorretto, Ec
eccessivo
2) medio non sterile
3) nematodi (meloidogyne)
Rimedi:
1) correggi parametri
2) cambia medio, disinfetta attrezzatura
3) olio di neem
Nella fase di crescita potr invece suc-
cedere che:
- Gli apici ingialliscono e sec-
cano
Cause: mancanza calcio
Rimedi: fornisci calcio
- Le piantine non crescono
Cause:
1) carenza macronutrimenti, nutrimenti
non bilanciati, freddo/caldo/siccit
2) marciume radicale (fusarium solanii,
rhizoctonia solanii, sclerotium rolfsii)
3) danni da insetti. Danni alle radici
(nematodi, animali che scavano galle-
rie). Fanerogame (vegetali) parassite:
orobanche, cuscuta
Rimedi:
1) correggi parametri
2) disinfetta medio con propoli/neem,
meno irrigazioni
3) identifica predatore, piretro, neem,
olio orticulturale, prodotti specifici,
getto dacqua a 60C. Cambia medio

- I fusti appaiono bucati / con
rotture
Cause:
1) grandine, eccessiva umidit
2) funghi: Sclerotinia sclerotium (mal
dello sclerozio
3) larve tipo piralide (ostrinia/pyranta
nubilalis)
Rimedi:
1) sigilla rotture con pasta per tagli da
potatura, maggiore ventilazione
2) meno umidit, piretro, fungicidi
3) propoli in soluz. dammoniaca/neem
iniettati nel buco del parassita, ritro-
vamento parassita
- I fusti appaiono ammuffiti
Cause:
1) eccessiva umidit
2) Botrite, Phoma, Phomopsis,
Trichothecium roseum
Rimedi: zolfo, meno umidit, pi cir-
colazione daria. Eliminare le piante
infette
- I fusti sono troppo lunghi
Cause: piante troppo vicine, luce con
spettro sbagliato, insufficienti ore luce,
eccesso azoto
Rimedi: dirada, usa lampada a luce blu,
pi ore luce, meno azoto
- I fusti sono senza rami / rami
non sviluppati
Cause: piante troppo vicine, squilibrio
nutrimenti
Rimedi: dirada, lava medio e usa fertiliz-
zanti diversi
- I fusti appaiono con ingros-
samenti / foglie con galle e/o
arricciate
Cause: nematodi (ditylenchus dipesaci,
meloidogyne)
Rimedi: neem, prodotti specifici. Elimina
piante colpite
- Si osserva decolorazione fra
le vene delle foglie
Cause:
1) carenza nutrimenti
2) oidio
3) danni da insetti diversi
Rimedi:
1) identifica carenza, aggiungi complesso
nutrimenti crescita
2) zolfo
3) identifica insetto, elimina con prodotti
specifici
- Si osserva decolorazione
delle vene delle foglie
Cause: carenza micronutrimenti
Rimedi: aggiungi micronutrienti
- Le foglie appaiono arricciate
ai margini
Cause:
1) verso lalto: carenza di assorbimento
dacqua, eccesso sali, medio arido
2) verso il basso: overdose fertilizzanti,
carenza potassio
3) peronospera
Rimedi:
1) lava medio, pi irrigazioni, meno ferti-
lizzanti
2) trattamenti a base di rame, meno umi-
dit
- Le foglie appaiono con punte
bruciate
Cause:
1) overdose fertilizzanti
2) marciume radicale
Rimedi:
1) lava medio
2) meno irrigazioni, meno fertilizzanti,
medio pi aerato
- Le foglie appaiono con mac-
chie
Cause:
1) colorate: eccessiva umidit. Bianche:
carenza magnesio. Come bruciature:
nutrimenti non bilanciati, overdose
2) funghi: oidio (muffa bianca), botrite
(muffa grigia), peronospora (pseudo-
peronospera), Cercospora, Septoriae,
Altrenaria, Trichothecium roseum,
Phoma, Stemphylium,Colletotrichum,
Phomopsis (phomopsis ganjae) virus:
mosaico
3) Causate da secrezioni di insetti come
metcalfa, afidi. Se striature decolorate,
gallerie causate da minatori delle foglie.
Rimedi:
1) correggi parametri
2) pi ventilazione, funghicidi, elimina
parti colpite
3) elimina insetti (piretro, prodotti spe-
cifici)
- Foglie con macchioline punti-
formi
Cause: acari (tetranychus urticae - ragnet-
ti), mosca bianca
Rimedi: neem, acaricidi, piretro (non per
acari, tre trattamenti ogni 5 giorni 15 gior-
ni), prodotti specifici. Ozonizzatore
- Foglie con ragnatele / uova
Cause: ragnetti, larve
Rimedi: piretro, neem, sapone potassico,
ozonizzatore
- Foglie con buchi
Cause:
1) grandine
2) larve, erbivori
16
Rimedi:
1) reti di protezione
2) piretro, lavaggio medio con neem o
prodotti specifici, reti di protezione
- Foglie molto scure/ bruciate
Cause: eccesso potassio o azoto, gelo,
carenza fosforo (colore che tende al rosso-
viola)
Rimedi: lava medio, riduci fertilizzanti,
aumenta temperatura, elimina parti bru-
ciate
- Nuovi germogli ingialliscono
e/o seccano
Cause: carenza calcio
Rimedi: fornisci calcio
- Foglie ingiallite
Cause:
1) giovani: carenza micronutrimenti
(calcio, ferro e zolfo) vecchie: caren-
za macronutrimenti (azoto, potassio,
magnesio e manganese), squilibrio/
eccesso fertilizzanti
2) Marciume radicale (verticillium, fusa-
rium)
Rimedi:
1) correggi parametri
2) riduci irrigazioni, piu aria alle radici.
- I piccioli diventano rossi, poi
le foglie e i fusti
Cause: freddo, (impossibilit di assorbire
potassio) carenza potassio (piu raramente
carenza fosforo), Ph sbagliato, eccesso sali
(magnesio e sodio).
Rimedi: correggi parametri.
Nella fase della fioritura potremo avere i
seguenti problemi:
- Ritardo nella differenziazione
dei sessi
Cause: troppo fosforo, freddo, troppe ore
di luce, buio non continuo.
Rimedi: correggi parametri
- Alta percentuale di piante
maschio
Cause: carenza azoto, traumi alle piante
in crescita.
Rimedi: elimina maschi, risemina
- Ermafroditismo diffuso
Cause: fenetica semi sbagliata, cicli luce/
buio non regolari, ambiente con troppe
variazioni.
Rimedi: isola ermafroditi, correggi para-
metri
- Foglie vecchie ingialliscono e
cadono
Cause: fine fioritura: normale; inizio fio-
ritura: carenza macronutrimenti, Ph sba-
gliato.
Rimedi: correggi parametri
- Cime con muffe
Cause:
1) eccessiva umidit, carenza circolazione/
ricambio dellaria
2) botrite (grigia, dentro alla cima), oidio
(bianca, allesterno)
3) danni da escrementi/melate/rotture tes-
suti vegetali da parte di insetti diversi
Rimedi:
1) correggi parametri, migliore circolazo-
ne daria, umidit sotto al 40%
2) elimina subito parti ammuffite
3) elimina parti colpite, elimina insetti (a
mano, ozonizzatore)
- Cime mangiate / mancanti
Cause: larve, uccelli e erbivori (se con
semi), uomo
Rimedi: identifica predatore
- Cime con ragnatele
Cause: ragnetti.
Rimedi: pulisci a mano, senza danneggia-
re le cime, ozonizzatore
- Presenza di semi
Cause: non eliminazione dei maschi
prima dellapertura dei fiori, presenza fiori
maschili su piante femmine, polline pro-
veniente da piante lontane.
Rimedi: troppo tardi. Elimina fonte di
polline
- Non presenza di semi
Cause: assenza di maschi, piante femmi-
ne sterili
Rimedi: semina pi individui, cambia
variet
- Cime appassite
Cause: botrite.
Rimedi: meno umidit, pi ventilazione,
elimina parti con muffe
- Cime bruciate
Cause: troppo vicine alla fonte di luce,
overdose fertilizzanti, gelo
Rimedi: correggi parametri, taglia parti
colpite
- Improvviso appassimento
della pianta
Cause:
1) overdose azoto, mancanza cacio, rot-
tura radici, erbicidi, emissioni di gas
fluoridrici e solforici
2) marciume radicale (sclerotium rolfsii,
rhizoctonia, fusarium)
Rimedi: risemina, cambia medio, disinfet-
ta attrezzature, cambia sito di coltivazione
- Infiorescenze non si svilup-
pano
Cause: eccesso/squilibrio fertilizzanti,
mancanza dacqua/luce/ricambio daria.
Carenza nutrimenti
Rimedi: lava medio, aumenta disponibi-
lit acqua/ luce/ aria. Cambia nutrimenti
- Radici danneggiate
Cause: roditori, animali che scavano gal-
lerie
Rimedi: cambia luogo di coltivazione
- Radici ammuffite / marce
Cause:
1) Troppa acqua dirrigazione
2) Marciume radicale
Rimedi: Meno irrigazioni, medio pi dre-
nante
- Cime/ foglie/ fusti con secrezi-
oni appiccicose
Cause: afidi (pidocchi delle piante)
metcalfa.
Rimedi: elimina parassita, pulisci parti
colpite.
Una volta raccolte le nostre piante, si
potranno manifestare problemi nella fase
di essiccagione:
- Odore troppo forte
Rimedi: usa filtri a carboni attivi, ionizza-
tore, ozonizzatore
- Muffe fra le cime
Cause: eccesso umidit: botrite
Rimedi: elimina parti ammuffite, riduci
umidit, migliora circolazione dellaria
- Ragnetti fra le cime
Cause: acari
Rimedi: pulisci a mano
Anche nel momento dellutilizzo delle
nostre infiorescenze potremo riscontrare
degli inconvenienti:
- Cime con gusto aspro
Cause: eccesso fertilizzanti, essiccazione
troppo rapida.
Rimedi: troppo tardi, riporta all80%
umidit per 4-5 giorni e rifai essiccare in
ambiente fresco e ventilato
- Cime che scoppiettano quan-
do fumate
Cause: eccesso fertilizzanti, acari o afidi
seccati fra le cime.
Rimedi: troppo tardi
- Cime con gusti metallici
Cause: eccesso fertilizzanti chimici,
flushing (lavaggio in termine fioritura)
non effettuato.
Rimedi: troppo tardi
- Cime con gusto amaro
Cause: troppo umide (>15%), eccesso fer-
tilizzanti, variet con questo gusto, pre-
senza foglie.
Rimedi:eEssicca meglio, se eccesso ferti-
lizzanti troppo tardi, cambia variet, puli-
sci meglio
- Cime che faticano a bruciare
Cause: troppo umide, eccesso fertilizzanti.
Rimedi: essicca meglio, troppo tardi
- Cime che danno mal di testa
e/o tosse
Cause: 1) troppo umide, eccesso fertiliz-
zanti di sintesi, ammuffite 2) fusarium
Rimedi: essicca meglio, se troppo tardi,
distruggi parti ammuffite.
l riconoscimento delle cause di vari sinto-
mi non facile. sempre importante iden-
tificare con sicurezza il problema prima
di ogni intervento. La lotta integrata ai
parassiti consigliabile soltanto in caso
di coltivazione commerciale (continua). Il
piretro deve essere utilizzato in una solu-
zione a ph inferiore a 6,5. In ambienti chiu-
si, lutilizzo di un apparecchio generatore
di ozono (da utilizzarsi esclusivamente
quando non ci si trova nellambiente inte-
ressato) eviter molti problemi di infesta-
zioni di insetti, acari e muffe. Il predatore
pi pericoloso luomo, soprattutto se
proibizionista. Si consiglia la consultazio-
ne dei testi della bibliografia di riferimen-
to per lidentificazione del problema e
lutilizzo specifico dei rimedi. La pulizia
dellambiente di crescita e la buona salute
delle piante sono la miglior misura di pre-
venzione per ogni possibile problema, a
parte quelli causati dalluomo e dalla follia
proibizionista.
Buone feste a tutti, sperando che con il
nuovo anno ci possa essere una maggiore
consapevolezza sul problema della can-
nabis proibita. Che il problema pi gran-
de e che in Italia si continua ad ignorare.
Bibliografia di riferimento:
Il canapaio2 (il Canapaio, ed. Shambu),
Canapicoltura Indoor (il Canapaio, ed.
Shambu),Hemp Diseases and Pests (J.M.
McPartland, R.C. Clarke, D.P. Watson,
ed. CABI),Marijuana Horticulture (J.
Cervantes, ed. Van Patten Publishing),
Fitopatologia Entomologia (G. Zanetti, ed.
Edagricole),Canapa:il ritorno di una cul-
tura prestigiosa (P. Ranalli, B. Casarini, ed.
Avenue media)
IL RICONOSCIMENTO DELLE CAUSE DI VARI SINTOMI NON FACILE. SEMPRE IMPORTANTE
IDENTIFICARE CON SICUREZZA IL PROBLEMA PRIMA DI OGNI INTERVENTO
18
INDOOR
Idrocoltura contro irrigazione a mano.
Parte 3: Irrigazione a goccia
In questo numero mettiamo in evidenza un metodo che semplice
da predisporre e cos valido per i produttori che viene utilizzato nelle
coltivazioni commerciali in tutto il mondo, dalla produzione di pomo-
dori di qualit ai grandi supermercati britannici fino alla produzione
di prodotti di qualit per i coffee shop di Amsterdam. La nostra ricerca
di cicli di coltura pi rapidi e di maggiori rese continua; in questo
numero, analizzeremo lirrigazione a goccia...
Se pensate allirrigazione a goccia, cosa vi
viene in mente? Probabilmente colture
in serra su ampia scala; ettari ed ettari di
pomodori o cetrioli, coltivati su zolle di lana
di roccia con chilometri di gocciolatoi colle-
gati a computer che controllano programmi
di nutrizione molto complicati. Un po diffici-
le per il coltivatore domestico, non trovate?
Sbagliato! La coltivazione a goccia uno dei
metodi pi semplici e flessibili sul mercato
nellambito dellidrocoltura ed disponibile
a ogni livello, da una pianta in su!
La coltivazione a goccia per il coltivatore
domestico offre cicli di crescita pi rapidi e
maggiori rese didro attive, con la flessibilit
di coltivare in ogni tipo di substrato, dalla
terra, al cocco, dalla lana di roccia allargilla
e di coltivare persino in vaso.
Come funziona lirrigazione a goccia?
Procediamo con ordine...
Cosa lirrigazione a goccia?
Ci sono molti tipi dirrigazione a goccia,
ma si basano tutti sullo stesso principio.
Le vostre piante vengono messe in un
substrato di coltura e un gocciolatore viene
posizionato allinterno o in sospensione
sopra al substrato. Il gocciolatore collega-
to a una linea di gocciolamento, che a sua
volta collegata a una pompa.
Si tiene la soluzione di nutrienti in un ser-
batoio e, in periodi di tempo settati su
un timer, la soluzione viene pompata dal
serbatoio, attraverso la linea di gocciola-
mento e fatta arrivare alla pianta attraverso
il gocciolatore.
La soluzione di nutrienti passa attraverso
il substrato e sopra le radici delle vostre
piante, drenata attraverso il substrato e
portando ossigeno alle radici. La sommini-
strazione di piccole dosi di acqua e nutrien-
ti in modo frequente durante il giorno,
permette di evitare che il substrato si saturi
e che ci sia invece sempre molto ossige-
no attorno alle radici della pianta. Questo
garantisce uno sviluppo sano e una cresci-
ta pi rapida.
Con la maturazione delle piante, il numero
di periodi di somministrazione aumenta.
La quantit di soluzione di nutrienti uti-
lizzata dalla pianta pu essere misurata
facilmente e questo consente dunque di
personalizzare il numero di somministra-
zioni per raggiungere una crescita e
una resa ottimali.
Lirrigazione
a goccia
ha
qual-
cosa da offrire
a ogni coltivatore,
dagli amanti della terra che
vogliono che i vasi siano irrigati
automaticamente, agli esperti didro-
coltura che cercano di misurare lapporto
di nutrienti alla loro coltivazione su base
quotidiana e studiano il programma di
nutrizione perfetto per il loro ambiente
di coltura.
Una cosa certa: se il metodo predi-
letto per il coltivatore commerciale, vale
senzaltro la pena provarlo! Leggete qui...
Perch scegliere lirrigazione a
goccia e non a mano in vaso?
- Le plante crescono plu rapldamente e
rendono di pi: le piante assorbono pi
acqua e nutrienti rispetto a quanto non
avvenga con lirrigazione a mano, che
apporta pochi nutrienti. Pi sommini-
strazioni frequenti durante il giorno sono
meglio di ununica somministrazione
abbondante un giorno s e un giorno no.
- Assorbono nutrlentl quando ne hanno
bisogno: in un sistema dirrigazione a
goccia non ci si affida allazione capillare
per somministrare acqua e nutrienti alle
radici
della pianta.
Al contrario, i
gocciolatori
nutrono le
radici dallalto
e la gravit fa
scendere la soluzione di nutrienti. Le tec-
niche nutritive che si affidano allazione
capillare inumidiscono maggiormente il
fondo del vaso, rispetto alle altre zone
dello stesso, il che pu ostacolare lo svi-
luppo delle radici e rallentare la crescita
della pianta.
- Mlnorl camblamentl o carenza d'lrrlga-
zione: quando alle piante vengono som-
ministrati pochi nutrienti con maggior
frequenza, il substrato non mai saturo o
non ha carenze di soluzione nutritiva. Le
piante irrigate a mano a distanza di qual-
che giorno, possono soffrire di deposito
dacqua, perch le piante non riescono
ad assorbire tutta la soluzione sommini-
strata in una sola volta.
- Meno lavoro: l slsteml d'lrrlgazlone a goc-
cia non richiedono grande manutenzione.
Basta gestire il serbatoio contenente la solu-
zione nutritiva per tutte le piante e riem-
pirlo a distanza di due o tre giorni, il che
molto pi semplice dellirrigazione a mano.
Tipi dirrigazione a goccia
Ci sono molti tipi di sistemi a goccia fra cui
pu scegliere il coltivatore domestico, che
ricadono in due categorie principali:
1. Sistemi a ricircolo
Nellirrigazione a goccia a ricircolo, in gene-
re le piante si trovano sul serbatoio di
nutrienti. La soluzione non utilizzata dalle
piante passa nel substrato e torna nel ser-
batoio, pronta per essere pompata nuo-
vamente alle piante. Il vantaggio di questi
sistemi che sono semplici da far funziona-
re e predisporre e, dato che tutte le piante
Flo Gro Fornisce un ottimo
ambiente alle piante madre
Il noto sistema Wilma
dirrigazione a goccia
AquaFram un unico anello a
goccia con pompa pneumatica
LA COLTIVAZIONE A GOCCIA UNO DEI METODI PI SEMPLICI E FLESSIBILI SUL MERCATO
NELLAMBITO DELLIDROCOLTURA ED DISPONIBILE A OGNI LIVELLO, DA UNA PIANTA IN SU!
19
sono posizionate sul serbatoio di nutrienti,
sono praticamente a prova di perdita. Ci
sono tre tipi principali di sistemi a ricircolo...
- Sistemi ad aneIIo singoIo a goccia
In un sistema da anello singolo a goccia, le
piante si trovano in un contenitore, di solito
pieno di palline di argilla, posizionato sul
serbatoio contenente la soluzione nutritiva.
Il programma di nutrizione viene settato
con un timer la soluzione viene pompata
automaticamente dal serbatoio alle radi-
ci. Le piante ricevono tutti i nutrienti e
lacqua di cui hanno bisogno, ma anche
ottimo accesso allossigeno. Dato il drenag-
gio costante del sistema, lossigeno viene
attirato nella zona delle radici.
Quando li si utilizza con le palline di argilla,
i sistemi a goccia di questo tipo garanti-
scono una zona radicolare sana e ossige-
nata, grazie al drenaggio del substrato.
Lambiente ideale per tenere a lungo una
pianta madre o per portare una pianta alla
fioritura e raggiungere il massimo risultato
a livello di cime! In alcuni casi la resa
cos grande che bisognerebbe vederla per
crederci!
Alcune versioni conosciute di questi
sistemi disponibili nel Regno Unito sono
AquaFarm, WaterFarm e Flo-Gro.
- Sistema a goccia per vaso
In un sistema a goccia per vaso, i vasi sono
posizionati su un vassoio sul serbatoio. Le
piante e i gocciolatori si trovano nei vasi
con il substrato prescelto. La frequenza di
somministrazione viene impostata con un
timer, mentre la soluzione nutritiva viene
pompata dal serbatoio ai gocciolatori e
sopra le radici.
La soluzione nutritiva passa nel substrato e
sopra le radici delle piante. Quello che non
viene assorbito dalle piante, viene drenato
attraverso i fori nel serbatoio, pronto per esse-
re pompato nuovamente nei gocciolatori.
I sistemi a goccia per vaso sono perfetti
per i novizi e per i coltivatori che vogliono
addentrarsi nel mondo dellidrocoltura, per-
ch si possono utilizzare con tutti i substrati
e offrono la familiarit di utilizzo dei vasi.
Fra i sistemi a goccia per vaso conosciuti
nel Regno Unito troviamo il Sistema Wilma,
disponibile in unampia gamma di dimen-
sioni e varianti di vaso e, pi di recente,
i sistemi a goccia per vaso modulari che
consentono di distanziare le piante sotto
le fonti di luce, come si preferisce, in modo
che possano crescere e diventare enormi!
- Sistema a goccia oIandese
Molto simile al sistema per vaso, in quanto
le piante sono posizionate su un vassoio
sul serbatoio, ma il sistema a goccia olan-
dese utilizza piccole zolle, di lana di roccia
o fibra di noce di cocco, e non vasi.
2. Sistema a scarto
In un sistema a scarto, la soluzione nutri-
tiva viene pompata da un serbatoio alle
piante utilizzando linee e gocciolatori,
ma anzich essere drenata nel serbato-
io di nutrienti, la soluzione viene fatta
defluire dal substrato in un serbatoio di
scarto e non viene riutilizzata. I sistemi
a scarto tendono a essere utilizzati nelle
colture commerciali, dato che il vantag-
gio principale che la soluzione nutritiva
sempre fresca e contiene un equilibrio
ottimale di elementi.
Molti coltivatori di cannabis su ampia scala
usano i sistemi a scarto perch sono facili
da predisporre, riducono il carico di lavoro
per lirrigazione e danno ottimi risultati.
Le piante possono essere coltivate in vasi
riempiti con substrato di lana di roccia o di
noce di cocco.
Uno dei vantaggi principali nellutilizzo
dei sistemi a scarto che sono facilmente
espandibili. Si possono aggiungere linee
e gocciolatori molto facilmente.
Assicuratevi soltanto che la soluzione deflu-
isca correttamente. Un centinaio di litri di
soluzione nutritiva che defluisce dal vostro
sistema ha probabilit di attirare attenzione
indesiderata sulla vostra coltura!
Per che tipo di coltivatore
adatto il sistema dirrigazione a
goccia?
Dato che lirrigazione a goccia un metodo
flessibile e ci sono molti tipi diversi di siste-
ma, ne esiste uno adatto a ogni coltivatore;
- | novlzl che vogllono un slstema dl faclle
utilizzo per concentrarsi sulla manuten-
zione dellambiente di coltura dovrebbe-
ro provare un sistema a goccia per vaso.
- | coltlvatorl navlgatl che cercano un slste-
ma idro che consenta loro di monitorare
lapporto di nutrienti e dimpostare un
programma nutritivo ottimale per mas-
simizzare la resa, dovrebbero provare un
sistema a goccia per vaso con un substra-
to idro come largilla oppure dovrebbero
provare un sistema olandese a goccia.
- | coltlvatorl per uso personale potrebbero
coltivare ununica pianta grande a pieno
ciclo in un sistema goccia ad anello o cer-
care di ottenere il massimo da un numero
ridotto di piante in una tenda da 1,2 metri
con un sistema a goccia per vaso.
- | coltlvatorl su ampla scala dovrebbero
cercare una soluzione personalizzata a
scarto in cui possano posizionare le loro
piante in unampia area e nutrirle usando
un unico serbatoio.
I tre passi verso il paradiso
dellirrigazione a goccia!
1. Usate il gocciolatore pi adatto al sub-
strato. I gocciolatori sono disponibili in
unampia gamma di dimensioni e grandez-
ze di flusso. Se coltivate in un substrato a
drenaggio libero come largilla, usate un
gocciolatore senza restrizioni. Questo con-
sentir alla soluzione nutritiva di passare
alle radici velocemente, secondo il ritmo
della pompa e immetter molto ossige-
no nella zona delle radici, man mano che
viene drenata nel substrato. Se usate un
substrato assorbente come terra, cocco o
lana di roccia, usate un gocciolatore che
limiti il flusso, altrimenti il substrato sar
presto saturo. Un gocciolatore con flusso
di 2 litri lora, impostato con nutrizioni di 15
minuti, apporter mezzo litro di soluzione
nutritiva alla pianta. Ideale per la maggior
parte delle piante.
2. Aumentate il numero di periodi dirriga-
zione man mano che le piante maturano
e crescono dimensionalmente. Questo vi
consentir di ottenere la crescita massima
e una resa maggiore. Se usate largilla,
impostate il timer per due irrigazioni da
15 minuti al giorno per le piante giovani.
Man mano che le piante crescono, potete
aumentare fino a un massimo di unirri-
gazione da 15 minuti lora. Dovrete fare
un cambio completo della soluzione ogni
1-2 settimane. Se coltivate in un substrato
assorbente, impostate il timer a unirriga-
zione da 15 minuti al giorno per le piante
giovani. Se usate un substrato assorbente,
meglio che adattiate il sistema per mini-
mizzare le perdite e che facciate un cambio
completo della soluzione nutritiva ogni 2
settimane o meno, se il livello della solu-
zione scende.
3. Usate un agente antibloccante. La
linea di gocciolamento ha un diametro
interno ridotto e nel corso di una colti-
vazione completa da 8 a 14 settimane,
a seconda del ceppo queste linee di
gocciolamento si possono bloccare, in
particolare se si usano nutrienti minera-
li concentrati e stimolatori (e se volete
il maggior numero di cime possibile!).
Aggiungere un agente antibloccante nel
serbatoio, vi consentir di non incappare
in questo tipo di problema.
Q&A veloce con un coltivatore
che usa lirrigazione a goccia
per vaso
Quanto si possono mettere le piante nel
sistema?
Non appena si sono radicate nel substrato
di partenza, dovreste vedere delle radici
bianche allesterno del blocco o del vaso.

Come andrebbero distanziate le piante?
In un sistema con vasi, la distanza gi
fissata in partenza, ma potete ridurre la
distanza dei vasi in un sea of green o
aumentare la distanza se volete far crescere
dei veri e propri alberi!
Le piante dovranno essere sostenute?
Non in un sistema a goccia per vaso,
perch c molto substrato attorno alle
radici, ma se usate i gocciolatori e le zolle,
allora, dovrete utilizzare un supporto per
le piante.
Ecco tutto: le tecniche commerciali sono
cos disponibili per i coltivatori domesti-
ci. Se cercate unimpostazione semplice e
grandi rese irrigate a goccia!
I SISTEMI A GOCCIA PER VASO SONO PERFETTI PER I NOVIZI E PER I COLTIVATORI CHE
VOGLIONO ADDENTRARSI NEL MONDO DELLIDROCOLTURA, PERCH SI POSSONO UTILIZZARE
CON TUTTI I SUBSTRATI E OFFRONO LA FAMILIARIT DI UTILIZZO DEI VASI
I vassoi Aqua sono una componente chi-
ave del sistema a goccia olandese
Una pianta madre molto felice in un sistema a goccia Flo Gro
21
HISTORY CANNABIS
La cannabis e lEgitto, una storia
che continua di Enrico Fletzer
Gli incessanti bombardamenti del
Dipartimento Antidroga del dottor
Giovanni Serpelloni sulla cannabis come
causa di malattie mentali ma anche
come agente di rincretinimento di massa
secondo lo stereotipo la cannabis
rende scemi o secondo una correlazio-
ne che la legherebbe ad uno spaventoso
e mai dimostrato aumento della schi-
zofrenia ha una lunga tradizione nel
pensiero parascientifico occidentale che
affonda le sue radici nelle politiche di
Napoleone Bonaparte in Egitto. In que-
sto contesto, il generale crso operava
in diretta continuit con la politica di
cambi commerciali e politici che Venezia
teneva con lOriente, basata sostanzial-
mente sul mercato delle spezie e delle
droghe di ogni genere. In questo caso
linteresse dei Francesi e degli Inglesi era
unarea strategica come il Mediterraneo
in grado di riaprire le vie dellOriente al
mercato mondiale.
Ma fu proprio linvasione francese dellE-
gitto da parte di un esercito a cui era
interdetto luso delle bevande alcoliche
a modificare limmaginario occidentale
rispetto ai generi voluttuari, come pure
il rapporto con luso ricreativo della
canapa. La presenza francese in Egitto,
seppur breve, ispir gran parte della let-
teratura e della pittura di quel paese da
Dumas a Grard de Narval passando per
Baudelaire e Rimbaud solo per citarne
alcuni. Lincontro tra le due culture fu
decisamente stupefacente e molti mili-
tari francesi decisero di passare almeno
temporaneamente dal vino allhashish,
che era molto diffuso in Egitto e in par-
ticolare tra le classi subalterne.
Preoccupato sulluso sempre pi diffuso
della cannabis tra le sue truppe, il coman-
dante in capo di Napoleone, il genera-
le Jacques-Franois Menou passato alla
storia per aver riconosciuto il valore della
scoperta della famosa stele di Rosetta in
data 8 ottobre 1800 decise di proclamare
la prima legge proibizionista della storia
moderna, che cos recita:
Art.1- Luso della bevanda prodotta dalla
canapa, come pure il fumo dei semi di
hashish vietato in tutto lEgitto. I bevitori
e fumatori abituali di questa erba perdo-
no la ragione e cadono vittime di delirio
violento che li porta spesso ad eccessi di
ogni tipo.
Art.2 - La produzione della bevanda di
hashish vietata in tutto lEgitto. Le porte
di quei caff o locande nei quali viene som-
ministrato, vengono murate e i proprietari
rinchiusi in prigione per tre mesi.
Art.3 - Tutte le balle di hashish trovate alla
dogana, vanno confiscate e bruciate in
pubblico.
Ma ben presto gli occupanti francesi
si resero conto come questa abitudine
secolare non poteva essere stroncata da
legge alcuna, n tra i residenti n tra le
proprie truppe e, di conseguenza, il 18
gennaio 1801 il decreto del generale fu
cancellato per manifesta inapplicabilit.
Proprio come sta cominciando ad essere
evidente anche oggi, e in particolare
nelle Americhe, Napoleone si rese conto
dopo solo tre mesi di come il proibizio-
nismo non avrebbe mai potuto funzio-
nare. In seguito avrebbe poi sperimen-
tato come anche lembargo non sia mai
una buona tecnica militare, ma questa
unaltra storia.
Da allora noi europei occidentali abbia-
mo imparato a perseverare nellerrore
e siamo riusciti a tenere in piedi un
mostro giuridico che prevede, tra gli
altri, il divieto di passaggio di canne,
reefer, tte, ptard, plan, joint, toum-
beleki, porro ecc. tra adulti consapevo-
li e su scala planetaria. Un passaggio
pulviscolare che diventa la negazione
di ogni diritto e soprattutto del buon
senso comune di ogni essere umano
raziocinante.
Il 30 agosto 1801 i militari francesi lascia-
rono definitivamente lEgitto, natural-
mente portandosi dietro qualche sou-
venir e le note fantasie dOriente che
ispirarono per quasi un secolo gli artisti
di mezza Europa. Lhashish divenne un
importante fenomeno intellettuale e
contribu alla fondazione di un circolo
molto in voga tra gli intellettuali parigini:
il Club des Hashashins che fin per fare
della sostanza qualcosa di ancora pi
fumoso ed incomprensibile.
Pi avanti negli anni, anche le bizzarre
interdizioni del generale Jean-Jacques
Menou in seguito divenuto governa-
tore di Venezia furono poi riprese e
rinverdite da un delegato egiziano alla
Conferenza sulloppio del 1924. Era il
dottor El Guindy, che in quelloccasione
fece una terrorizzante ricostruzione dei
presunti danni provocati dallhashismo
tanto da ispirare alcuni decenni dopo un
esilarante spettacolo show di Howard
Marks, autore del best-seller Mister Nice.
Non molto distinti dal mito nato in Egitto,
sono anche gli stilemi neuroscientifici
rispolverati ad ogni occasione dal dottor
Serpelloni e dalla dottoressa Nora Volkow,
direttrice dellIstituto Nazionale sullAbuso
di Droga americano (NIDA), che proprio in
queste ultime settimane hanno rievocato
i pericoli della legalizzazione assieme al
sindaco leghista di Verona. Il NIDA lEnte
che ha il monopolio della cannabis negli
USA e che di fatto ne impedisce sia luso
medico che scientifico.
Gli interventi dei neuroscienziati italo-
americani riuniti a Verona non si disco-
stano dalle affermazioni un po deliranti
del dottor El Guindy che teorizzava come
lhashish predispone ad atti di violenza e
produce una caratteristica risata stridente....
il suo occhio diventa selvaggio e lespressio-
ne della sua faccia stupida. Inoltre il tos-
sico-dipendente diventa molto frequente-
mente nevrastenico ed eventualmente folle.

Il nostro governo ha inconsapevolmen-
te riconfermato una propaganda ritenu-
ta insostenibile ma soprattutto inappli-
cabile dallo stesso Bonaparte.
A differenza di Napoleone, il dottor
Giovanni Serpelloni continua ad insiste-
re sul chiodo della follia da cannabis e
per ironia della sorte ha invitato un altro
esperto egiziano a Roma il 12 ottobre,
che ha lasciato dietro di s un lungo
intervento in arabo ritrasmesso in ori-
ginale durante la videoconferenza dal
Dipartimento Antidroga. In attesa della
traduzione del terzo delegato egiziano,
il suo concittadino El Guindy divenne
piuttosto famoso per le sue sparate:
Questa sostanza ( la cannabis N.d.T.) e
i suoi derivati hanno prodotto tali deva-
stazioni che il Governo egiziano ha per
molto tempo proibito la sua introduzione
nel paese. Non posso sottolineare sufficien-
temente limportanza di includere questo
prodotto nella lista dei narcotici, il cui uso
deve esser regolato da questa conferenza
IL NOSTRO GOVERNO HA INCONSAPEVOLMENTE RICONFERMATO UNA
PROPAGANDA RITENUTA INSOSTENIBILE MA SOPRATTUTTO INAPPLICABILE DALLO
STESSO BONAPARTE.
22 22
MEDICAL CANNABIS
Cannabis e cura della SLA di Davide Calabria
Conosciuta come SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, nota anche
come morbo di Lou Gehrig, una malattia scaturita dalla progressiva
degenerazione del sistema nervoso centrale, dove colpisce i neuroni
di moto (motoneuroni) a livello di corteccia celebrale (1 motoneu-
rone), di tronco encefalo e midollo spinale (2 motoneurone). I
motoneuroni, nei vertebrati, sono incaricati di portare il segnale
allesterno del sistema nervoso centrale, per il movimento volontario
dei muscoli.
Colpisce 2-3 persone ogni 100.000 abi-
tanti, specialmente gli uomini, ogni
anno. E quindi una patologia rara e le
cause sono tuttora ignote, nonostante
i suoi sintomi siano stati descritti per
la prima volta nel 1860. Si sospetta sia
innescata da fattori ambientali o ere-
ditari e uninchiesta condotta dal pro-
curatore torinese Raffaele Guariniello,
tra il 2004 e il 2008, riferisce come per
motivi occupazionali, sia stata riscon-
trata in 51 calciatori su 30.000 presi in
esame, 39 dei quali sono morti. Oltre
ad essere considerata la malattia dei
calciatori anche quella degli agricol-
tori, con 123 casi negli ultimi anni solo
in Piemonte. Il motivo scatenante sem-
bra essere, in entrambi i casi, il contatto
con agenti chimici, come i pesticidi,
e altre sostanze tossiche, utilizzate in
agricoltura e per il mantenimento dei
campi da calcio.
Come da definizione, la sclerosi amio-
trofica laterale colpisce la muscolatura
indebolendola e atrofizzandola, ed
definita laterale perch coinvolge i cor-
doni laterali del midollo spinale, che
connettono il primo motoneurone al
secondo.
In questo caso, la marijuana utile
perch apre i canali del potassio,
donando forza muscolare, riflessi e
appetito. Daltro canto, la mancan-
za di potassio, oltre a determinare
debolezza muscolare, porta proprio
alla paralisi. Un eccesso di potassio,
quindi di cannabis, invece, pu por-
tare a pesantezza muscolare, quindi
debolezza e collasso cardiocircolato-
rio. Dopo aver fumato troppo, infatti,
come dopo uneccessivo sforzo fisico,
si possono sentire le gambe pesanti
e si pu collassare, con il bisogno di
sdraiarsi, ponendo le gambe in alto
rispetto al corpo. Se la persona non
in grado di farlo da sola, deve interve-
nire qualcuno per il posizionamento
corretto, avendo pure la cura di slac-
ciare cinture o quantaltro possa impe-
dire la circolazione sanguigna.
Il termine sclerosi (indurimento) deriva
invece dal pallore delle vie mielinizza-
te. La mielina ricopre i nervi come la
guaina di plastica sul filo di rame di un
cavo elettrico, e il suo assottigliamento
causa dolore al passaggio del segna-
le. La guaina mielinica costituita da
lipidi e introdurre nellalimentazione
molti Omega 6 e Omega 3, come quelli
copiosamente presenti nellolio di semi
di canapa, non fa altro che proteggerla.
Oltre a favorire la presenza di mielina,
le propriet della cannabis ammollisco-
no lindurimento, cos come in medi-
cina tradizionale cinese era utilizzata
per le diminuzioni di Yin. Nel simbolo
del Tao, lo Yang (bianco, sole, duro)
devessere in armonia con lo Yin (nero,
luna, molle) e la pianta femminile di
marijuana ha un energia Yin, preposta
al rimedio delle durezze.
Perdendo, con il procedere della malat-
tia, i motoneuroni superiori (corticali)
e inferiori (spinali e troncoencefalici),
diminuisce progressivamente e irre-
versibilmente la capacit di deglutire
cibo, darticolare le parole e muove-
re i muscoli scheletrici, paralizzando
il corpo, in maniera variabile, fino a
compromettere il funzionamento dei
muscoli respiratori, portando quindi
alla morte entro pochi anni. Una delle
ultime morti di SLA che ha avuto eco
sui mass media di tutta Italia stata
quella del collega giornalista della RAI
Ezio Trussoni, agli inizi di Novembre.
La marijuana utile quindi contro lin-
durimento dei nervi e per rilassare la
muscolatura nei malati di SLA, ma non
solo. Lazione della cannabis sullap-
parato endocrino, per esempio, agisce
sulla modulazione e la secrezione delle
ghiandole, come la tiroide, in corri-
spondenza yogica con il quinto chakra,
quello azzurro della gola, e ci rende la
marijuana ideale per migliorare i pro-
blemi di comunicazione. La cannabis
poi unerba buona per i polmoni, in
grado di rilassare la muscolatura pol-
monare, facilitando la respirazione.
Lo sviluppo della malattia ha probabil-
mente basi multiple e la degenerazio-
ne neuronale sembra essere caratteriz-
zata, oltre che dai problemi dossida-
zione, anche da un eccesso di glutam-
mato. Guarda caso, nel corpo umano, il
legame tra i recettori dei cannabinoidi
e la marijuana inibisce il rilascio anche
di questo neurotrasmettitore, favoren-
do quindi la vita di questi pazienti.
Il subdolo della SLA, invece, deter-
minato dal fatto che i suoi sintomi ini-
ziali sono per lo pi trascurabili: brevi
contrazioni, crampi, rigidit, debolezza
muscolare e voce nasale. Lideale sareb-
be quindi intervenire con la canna-
bis gi dallesordio della malattia, che
spesso parte dallutilizzo di un arto,
con difficolt nel camminare o nel rea-
lizzare semplici mansioni, come allac-
ciarsi le scarpe. Con il degenerare della
malattia, invece, il paziente non riesce
pi n a uscire n a entrare nel letto,
ad utilizzare le mani, i piedi, quindi a
muoversi, con tutte le complicazioni
che possono sorgere.
La cannabis pu comunque essere
utile anche nello stadio avanzato della
malattia, perch la sua assunzione pro-
voca il rilascio dormoni, quindi favori-
sce il movimento interno del corpo.
Una persona affetta da SLA pu gene-
ralmente annusare, vedere, sentire ed
avere delle percezioni tattili. Lenfasi
innescata dalla cannabis pu quindi
contribuire ad un miglioramento della
qualit della vita, anche perch, solita-
mente, non si riscontrano nel paziente
danni alla memoria, allintelligenza, alla
personalit e alla mente in generale.
La marijuana pu quindi regolare ed
equilibrare lumore dei pazienti, allon-
tanandoli dalla depressione e dal
rischio di peggioramenti della salute.
SECONDO UNA RICERCA SVOLTA DA STUDIOSI DELLUNIVERSIT DI WASHINGTON, LA
CANNABIS POTREBBE ESSERE ADDIRITTURA LA MIGLIORE MEDICINA PER QUESTA TERRIBILE
MALATTIA
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Un maggiore equilibrio nella perce-
zione delle emozioni, poi, pu portare
a gestire meglio la labilit emotiva,
sperimentata dal 15-45% dei pazienti,
caratterizzata da attacchi di riso o pian-
to incontrollabile.
La cannabis funziona in questa malattia
e potrebbe sicuramente coadiuvare nel
donare sollievo, ma purtroppo il divie-
to la rende poco usata.
Non esiste ancora, infatti, una cura defi-
nitiva e generalmente la malattia trat-
tata con il Rilutek (riluzolo) in grado,
secondo alcune ricerche, di prolungare
la vita del paziente, grazie al fatto che,
come la cannabis, inibisce il rilascio di
glutammato. Il riluzolo finora lunico
farmaco approvato dalla Food and Drug
Administration per la cura della SLA.
Esistono poi studi alla ricerca di medici-
ne capaci, come la cannabis, di proteg-
gere i motoneuroni passando la barrie-
ra ematoencefalica.
Nel 2008, invece, uno studio statuniten-
se ha dimostrato come la somministra-
zione di litio sia utile per la stabilizzazio-
ne dellumore nei malti di SLA, quindi
per un prolungamento della vita. Anche
questo compito, per, pu essere svol-
to egregiamente dalla cannabis, come
accennato, senza effetti tossici.
Proprio la marijuana, quindi, potrebbe
donare un bagliore di luce, nel buio di
questa malattia e a testimoniarlo sono
pure alcuni studi scientifici. Secondo
una ricerca svolta dagli studiosi della
School of Medicine dellUniversit di
Washington, la cannabis potrebbe
essere addirittura la migliore medicina
per questa terribile malattia. I ricercato-
ri sottolineano come la cura della SLA
prevede limpiego di numerosi farma-
ci, per far fronte alla complessit dei
suoi effetti, rilevando come invece la
marijuana presenti in un solo prodotto,
potenti effetti antiossidanti, antinfiam-
matori e neuroprotettivi, favorendo
pure lappetito e il sonno dei pazienti.
La Dottoressa Mary Abood, del
California Pacific Medical Center di San
Francisco, ha invece presentato i risulta-
ti di una sua ricerca sulla cannabis som-
ministrata ai topi con SLA, al Convegno
per le Societ delle Neuroscienze, svol-
to nel 2004 a San Diego. Ebbene secon-
do la ricercatrice, mentre il riluzolo
mediamente in grado di prolungare la
vita per due mesi nei topi, la cannabis
potrebbe allungare lesistenza anche
per tre anni.
Alla stessa conclusione sono giunti
anche gli autori di uno studio pubblicato
sul Journal of Neurochemistry, dopo aver
sperimentato sui topi un farmaco can-
nabinoide sintetico (AM_1241), agonista
dei recettori dei cannabinoidi. Secondo
questi ricercatori dellUniversit dellAr-
kansas, il farmaco cannabinoide ha pro-
lungato la vita dei topi con SLA del 56%,
calcolando che sebbene alcuni pazienti
possono vivere per molti anni con la
malattia, alcuni perdono la vita entro tre
anni dalla comparsa dei sintomi.
Alcuni ricercatori dellUniversit di
Washington hanno invece raccolto
dati, pubblicati sullAmerican Journal
of Palliative Care, con un questionario
anonimo, su 130 pazienti con SLA, 13
dei quali avevano assunto cannabis
negli ultimi 12 mesi, risultando mode-
ratamente efficace nel ridurre sintomi
quali la perdita di appetito, la depres-
sione, il dolore e la spasticit.
Un ultimo studio, per finire, pubblica-
to sul Journal of Amyotrophic Lateral
Sclerosis, condotto dallUniversit di
Seattle, ha dimostrato nuovamente
come la somministrazione di THC ha
ritardato la progressione della malat-
tia in un modello animale di SLA. La
conclusione stata: Dato che il THC
ben tollerato, esso potrebbe costituire,
assieme ad altri cannabinoidi, un nuovo
strumento terapeutico per la SLA.
La cannabis, insomma, dicono potreb-
be (per non dire pu) aiutare nella
cura SLA, giusto perch vietata, men-
tre tante persone soffrono, alla faccia
delle case farmaceutiche intente a tro-
vare un farmaco brevettabile con cui
far soldi.
Addirittura, nellautunno del 2012, il
Governo italiano stava per togliere i fondi
ai malati di SLA, per poi rendersi conto
della cavolata in atto. Dopo le vive pro-
teste dei pazienti, il Governo, spaventato
dalla possibile perdita di consenso, ha
effettuato fortunatamente una retromar-
cia, garantendo, con la rassicurazione del
Ministro dellEconomia Grilli, la continui-
t dellerogazione dei fondi.
Lo Stato sembra comunque non inten-
zionato a risparmiare sulle cure di que-
sta malattia, incentivando finalmente
lutilizzo dei derivati della cannabis, in
modo dallontanare anche i pazienti
favorevoli a questa terapia dai tentacoli
delle organizzazioni criminali.
Per fortuna, infatti, qualcosa si
mosso nella giusta direzione, grazie
al finanziamento di 53.000 euro, da
parte della Fondazione di Ricerca sulla
Sclerosi Laterale Amiotrofica (ARISLA).
Il 5 novembre 2012, la Fondazione ha
iniziato il reclutamento di 60 persone,
per verificare la tollerabilit, lefficacia
e la sicurezza di un farmaco derivato
dalla cannabis Sativa.
Alla presentazione del convegno dellA-
RISLA, presso una sede della Fondazione
Cariplo di Milano, era presente anche
il presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni, probabilmente con
un brivido di coscienza, forse proprio
prima di quella che parsa, durante lau-
tunno del 2012, la fine della sua carriera
politica. Va ricordato, infatti, come nella
regione Lombardia, causa la richiesta di
verifiche scientifiche, mai effettuate, da
parte di Formigoni, non siano ancora
passate leggi, quando presentate, volte
a favorire questa miracolosa terapia. In
Lombardia, non a caso, in ritardo rispetto
ad altre Regioni, non mai stata pre-
scritta la cannabis terapeutica, a favore
di pazienti di qualsiasi patologia, alla
faccia della tanto proclamata evoluzione
di questa zona del Paese.
Anche questa volta, ad ogni modo, sap-
piamo gi quale sar il risultato della spe-
rimentazione: la marijuana sar definita
un ottimo trattamento, in grado di ripor-
tare appetito, migliorare lumore e del
sonno dei pazienti, diminuendo la perce-
zione del dolore, come gi testimoniano
altri studi. Una cosa che ormai hanno
capito anche i muri, mentre lo Stato, nel
frattempo, continuer a temporeggiare,
insultando in definitiva la sofferenza dei
malati di questa terribile patologia, sulla
cui pelle guadagneranno (come sempre)
le mafie e le case farmaceutiche. Eppure
basterebbe lasciar coltivare liberamente
una decina di piante ai bisognosi, perch
lerba sia disponibile in maniera sufficien-
te a qualsiasi malato...
NEL NOVEMBRE 2012, LA FONDAZIONE SULLA SLA (ARISLA) HA INIZIATO IL
RECLUTAMENTO DI 60 PERSONE, PER VERIFICARE LEFFICACIA E LA SICUREZZA DI UN FARMACO
DERIVATO DALLA CANNABIS.
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CANNABIS WORLD
Washington e Colorado dicono si
Non solo Casa Bianca, non solo Obama. La notte dellElection day ha
portato agli Stati Uniti anche un altro storico risultato: la legalizzazi-
one della marijuana a scopo ricreativo nello stato di Washington e in
Colorado. La tornata elettorale dello scorso 6 novembre stata infatti
loccasione per procedere a una valanga di consultazioni popolari su
temi cruciali, specie in materia di valori e diritti individuali: sono stati
176 i referendum per cui si votato in 38 Stati americani, secondo
quanto riferito dagli esperti dellUniversit della California.
di Giovanna Dark
Gli elettori degli Stati di Washington,
Colorado e Oregon si sono espressi per la
prima volta in assoluto sulla legalizzazione
della cannabis per usi ricreativi permet-
tendo agli adulti di detenerne una minima
quantit venduta in esercizi commerciali
autorizzati con tanto di Iva. In Arkansas e
Massachusetts si poi votato per consenti-
re luso terapeutico della marijuana, misura
gi passata in altri 17 Stati, mentre nel
Maine e in Maryland c stato finalmente il
si alle nozze tra coppie omosessuali.
Se in Oregon la misura non passata per
un soffio, con il 55% dei votanti contrari,
nello stato del Colorado lemendamento
numero 64 che ha alzato il quantitativo
personale di cannabis a 28,5 grammi per
persona ed ora permette la coltivazione
fino a 6 piante stato accolto con il
55,3% di voti favorevoli e il 44,7% contrari.
Nello stato di Washington, culla del grun-
ge con la sua capitale Seattle, le percen-
tuali non sono state dissimili e liniziativa
502 che oltre a legalizzare la marijuana
ha deciso di destinare i proventi derivati
dalla tassazione al sistema sanitario, nella
fattispecie di prevenzione degli abusi
passata con 1.724.209 si (circa il 56%) e
1.371.235 no ( circa il 44%).
Una vittoria storica dunque, che assesta
un durissimo colpo alla tanto conclamata
war on drugs che il governo federale si
ostina a combattere con costi sproposita-
ti. Uno degli elementi che maggiormente
ha convinto lelettorato a stelle e strisce
stata infatti la prospettiva di risparmiare
milioni di dollari, destinandoli al welfare.
La decisione far scattare una serie di con-
seguenze positive sul piano economico, a
partire dal ricavo di oltre mezzo miliardo
di dollari allanno per le casse pubbliche
dei due Stati grazie alla tassazione sullac-
quisto dellerba, esattamente come avvie-
ne per alcol e sigarette.
La vittoria del referendum, che legalizza
il possesso personale a partire dalla mag-
giore et (che negli States arriva a 21 anni)
frutter infatti allo Stato di Washington
circa 500 milioni allanno, perch il prov-
vedimento prevede una tripla tassa del
25%: la prima durante il passaggio dal
coltivatore allintermediario iniziale, la
seconda allo scambio con il distributore
e lultima nel momento in cui viene ven-
duta al consumatore. In Colorado, invece,
le stime dei ricavi si aggirano intorno a
22 milioni di dollari ogni anno. Sullentit
reale di questi risparmi, tuttavia, gli esper-
ti sono divisi. Per esempio Pino Arlacchi,
ex direttore dellufficio dellOnu per la
lotta alle droghe, sostiene con occhio
decisamente miope che: La tassazione
della marijuana arricchir le casse pubbli-
che di cifre irrisorie. Anche perch i mag-
giori introiti verranno utilizzati per curare
il male fisico e psicologico che le droghe
leggere comunque causano .
La legalizzazione nei due Stati apre per
un conflitto diretto con il governo federa-
le, il quale rimane irremovibile e classifica
ancora la cannabis come sostanza illegale.
Conscio dellambivalenza venutasi a crea-
re a livello di giurisdizione, il Dipartimento
di Giustizia americano ha reagito ai risul-
tati dei referendum sottolineando che,
almeno per il momento, le norme federali
restano confermate e, tecnicamente, la
DEA (il dipartimento federale che si occu-
pa delle sostanze stupefacenti) ha ancora
tutto il diritto di operare nei due Stati, san-
zionando anche i detentori di cannabis.
Un agente speciale della divisione della
Dea di Seattle ha dichiarato che la legge
statale non incider sulle loro strategie e
sul loro modo di agire. Gli stessi problemi
si presentano in Colorado, pi vicino alle
zone calde del narcotraffico tra Stati Uniti
e Messico. Lo stesso John Hickenlooper,
governatore del Colorado, ha avvertito
prontamente in un comunicato che non
ancora tempo di festeggiare, perch lat-
tuazione del provvedimento sar un pro-
cesso complicato, che dovr tenere conto
dei regolamenti federali. Hickenlooper ha
quindi inviato una lettera al segretario alla
Giustizia, per capire se il Dipartimento sia
intenzionato a citare in giudizio le autorit
preposte alla supervisione del commercio
legale di marijuana.
Nel frattempo, gli attivisti antiproibizioni-
sti avvertono che i risultati dei referendum
rappresentano indubbiamente un passo
cruciale per arrivare alla legalizzazione
della marijuana in tutti gli Stati Uniti. Uno
scenario che secondo uno studio con-
dotto da 300 esperti di economia, tra cui
tre premi Nobel farebbe risparmiare al
governo americano ben 13,7 miliardi di
dollari allanno. Gli esperti sono arrivati a
firmare una petizione, basata sulle ricer-
che delleconomista di Harvard Jeffrey
Miron, per chiedere di legalizzare la can-
nabis in modo da risparmiare i 7,7 miliardi
di dollari spesi ogni anno per far rispettare
il divieto attuale.
Non solo. La spesa pubblica sarebbe
alleggerita di altri 6 miliardi di dollari
allanno grazie ai proventi ricavati dalla
tassazione della marijuana. A incidere
sulla spesa della lotta alla cannabis in
modo determinante sono le oltre 750.000
persone arrestate ogni anno per possesso
illegale, che secondo lorganizzazione
NORML, una della maggiori associazioni
antiproibizioniste americane superano
di gran lunga il numero totale di arresti
per crimini violenti inclusi omicidi, stupri,
rapine e aggressioni. Uno studio condotto
nel 2007 dal dipartimento di Giustizia ha
calcolato che viene speso circa 1 miliardo
di dollari allanno per chi finisce in prigio-
ne per il vizio dello spinello.
Cifre da capogiro, soprattutto se si pensa
al periodo di crisi economica iniziato
nel 2008 e ancora in piena espansione
negli Stati Uniti cos come in Europa. Gli
elettori dei due Stati americani hanno
avuto il coraggio e la forza di ribaltare
una politica costosa, dannosa e assolu-
tamente anacronistica. Riusciranno gli
europei a fare altrettanto?
UNO DEGLI ELEMENTI CHE MAGGIORMENTE HA CONVINTO LELETTORATO A STELLE E
STRISCE STATA INFATTI LA PROSPETTIVA DI RISPARMIARE MILIONI DI DOLLARI
STORICO RISULTATO ALLELECTION DAY AMERICANO: PER LA PRIMA
VOLTA SI LEGALIZZA A SCOPO RICREATIVO
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CEPPI IN VIA DI ESTINZIONE
LOaxacan Highland, spesso nota come
Gold nonostante il colore beige delle
cime (e le punte rosse dei calici!), face-
va la sua comparsa regolarmente sul
mercato statunitense. Era nota per lef-
fetto forte e psichedelico e per lodore
e laroma dolce e acuto, nonch per il
modello di crescita, alto e conico e la ten-
denza a essere ermafrodita. Anche non
scomparsa sul mercato nazionale, alcuni
esemplari vengono coltivati in Messico,
puntellando il paesaggio collinare attor-
no a Oaxaca City. Di solito cresce diven-
tano alta circa 3,6 metri piuttosto alta
per essere una variet montana e tende
a produrre rami lunghi e forti che le
danno la caratteristica forma di albero di
Natale. Le foglie sono un po pi ampie
di molti altri ceppi messicani, come le
variet Guerrera o Michoaca e i fiori sono
spesso circondati da piccole foglie rico-
perte di resina. I semi di questi e di molti
altri ceppi messicani sono pi grandi, di
colore pi chiaro e meno screziati della
maggior parte delle sative delle regioni
dellAmerica Centrale e Meridionale.
A volte alcuni semi ritenuti essere ori-
ginali di sativa Oaxacan Highland ce la
fanno e sono stati quindi creati alcu-
ni ceppi ibridi che sono ora disponibi-
li, come lEldorado della banca di semi
Sativa e il Niagara di Dr. Greenthumb.
Ciononostante, la probabilit che siano
disponibili nuovi semi in futuro sta dimi-
nuendo. Il livello di violenza legata alla
droga nella regione di Oaxaca cos
elevato che le scorrerie per trovare i
ceppi non si verificano molto spesso, per
non dire mai. Oltre a ci, lintroduzione
di nuove genetiche ibride nella regione
ha portato alla dissoluzione della stirpe,
come per altri grandi ceppi e gli esem-
plari puri sono sempre meno numerosi.
Laumento dei semi con maggiori screzia-
ture in superficie, forse causate dallintro-
duzione di genetica colombiana, si pensa
sia la prova dellibridazione in corso.
In Libano, gran parte della produzione
nazionale di hashish avviene nella regio-
ne della Valle Bekaa, che da tempo
controllata da cartelli che operano sprez-
zanti della legge. La cannabis coltivata
nella valle da secoli, se non di pi, e la
produzione di solito raggiunge un picco
in periodi di guerra e sommosse civili,
come negli anni della guerra civile fra il
1975 e il 1990, quando molti agricoltori
poveri hanno fatto una fortuna grazie a
questi pochi raccolti rapidi. Nei periodi
di pace la polizia e lesercito uniscono
le loro forze, cercando di affrontare la
questione (e a volte, milizie ostili armate)
distruggendo raccolti in massa, il che non
solo danneggia leconomia locale e la
vita di molte persone, ma assolutamen-
te devastante per il paesaggio, spesso
lasciato vuoto e arido dopo i raid. Una
questione costante lesigenza dinvesti-
re fortemente nello sviluppo rurale della
regione: i programmi iniziali sono stati
avviati negli anni Novanta, con laiuto
del Programma di Sviluppo delle Nazioni
Unite e nellintento dinvestire centinaia
di milioni per sostituire le piantagioni
di cannabis con colture legali. Quando i
fondi promessi non sono stati investiti,
molti agricoltori se ne sono andati e lu-
nica possibilit per loro stata quella di
coltivare ancora cannabis.
Questo avvenuto per molti anni e c
stata unaltra tregua per gli agricoltori
negli anni dopo il conflitto israelo-libane-
se del 2006, dato che le autorit si sono
concentrate sulle questioni pi urgenti
legate ai postumi della guerra, ma nel
settembre 2009 ricominciata la lotta ed
Oaxacan, Angola Red e
Red Lebanon
Nella guida di questo numero sui
Ceppi in via di estinzione, daremo
unocchiata a due sative landrace,
Angola Red e Oaxacan Highland
del Messico e per la prima volta
parleremo di un tipo di hash-
ish rinomato, il Red Lebanese.
Il subbuglio che stato creato
negli ultimi anni dalla Guerra alle
droghe, con la distruzione dei
mezzi di coltivazione tradiziona-
li, ha portato a una perdita quasi
completa delle variet originali e
ricercate. Kali Mist
IL LIVELLO DI VIOLENZA LEGATA ALLA DROGA NELLA REGIONE DI OAXACA COS ELEVATO CHE LE SCORRERIE
ALLA RICERCA DEI CEPPI NON SI VERIFICANO MOLTO SPESSO.
Il paesaggio montagnoso e brullo attorno a Oaxaca permette alle piante di cannabis di svilupparsi rigogliose laddove la
maggior parte delle altre colture non riesce a crescere (Foto: Arcadio Buenaluna)
Un esemplare di hashish Red Lebanon,
direttamente dalla regione della Valle
Bekaa (Foto: KWT Stoner)
28
continuata ogni estate. Molti libanesi
sostengono la legalizzazione del settore,
ritenendo che un settore regolamentato
sarebbe pi sicuro e vantaggioso dal
punto di vista economico. Altri ritengono
che i livelli di violenza e corruzione sono
cos radicati da richiedere il pugno di
ferro per eliminare questi problemi una
volta per tutte. Le famiglie potenti e le
gang che costituiscono i cartelli sono una
voce politica potente autoproclamata e
molti politici non osano implementare
politiche troppo dure, temendo di perde-
re la loro posizione, o peggio, temendo
per la propria incolumit.
Lhashish si presenta in due forme: gial-
lo, dalle piante pi giovani, con effetto
cerebrale a causa dellelevato contenuto
di THC e delle basse caratteristiche CBN
del raccolto in questo stadio e rosso, da
piante pi mature, con un contenuto di
CBN pi elevato e che assomiglia molto
allhashish marocchino (ma produce un
effetto pi potente). Le piante in genere
vengono stese a essiccare al sole prima
di essere scosse attraverso reti molto fini
per catturare i tricomi e la polvere risul-
tante sigillata in sacchetti e stoccata
fino allinverno, per essere poi pressata.
La forma gialla tradizionalmente molto
pi rara della rossa; vengono prodotte
varianti delle due qualit, fra le quali ve
ne sono di estremamente potenti.
Dalla guerra con Israele, i controlli ai con-
fini si sono intensificati e molto hashish
libanese stato assorbito dal mercato
nazionale, sebbene i prezzi abbiano sof-
ferto per leccedenza. A livello internazio-
nale, difficile individuare anche piccole
quantit di buon hashish fresco libane-
se, nonostante abbondino imitazioni di
basso livello, spesso provenienti dalla
Turchia, che produce hashish simile di
variet relazionate di cannabis, ma consi-
derate generalmente inferiori.
Un altro Paese in cui la coltivazione di
cannabis stata un mezzo di sussisten-
za per secoli lAngola, nellAfrica sud-
occidentale. Le landrace sativa che vi
crescono sono diffuse nellaltopiano cen-
trale e nel nord-est del Paese e sono state
create prima delloccupazione portoghe-
se, iniziata nel 1575 e terminata ufficial-
mente nel 1975. Prima dellindipendenza
(e della conseguente guerra civile), le
imbarcazioni che arrivavano al porto di
Luanda, capitale e porto commerciale
importante, potevano comprare libe-
ramente la cannabis dai commercianti
locali. Sembra che i primi coloni porto-
ghesi abbiano contribuito al suo succes-
so trasportandola nel Nuovo Mondo; gli
schiavi angolesi sradicati e trasferiti nelle
piantagioni in questo periodo potreb-
bero averla trasportata con s. possi-
bile che molti dei ceppi rossi conosciuti
dellAmerica Centrale e Meridionale siano
in effetti discendenti dellAngola Red.
Nonostante lillegalit della cannabis
in Angola, gli agricoltori sono riusciti
a produrre colture in maniera costan-
te negli anni, sebbene qui, come in
Libano, si trovino di fronte alla costante
possibilit che la coltura venga sco-
perta e data alle fiamme dalle forze
dellesercito e della polizia. Il distretto
di Balombo, sulla costa nord-orientale
dellAngola, ha visto di recente il seque-
stro di 3.500 piante nel piccolo villag-
gio di Ngolo: un grosso colpo inferto
a un Paese la cui produzione totale
sufficiente a soddisfare solo il mercato
nazionale. Si notato che loccorrenza
dei fenotipi rossi diminuita notevol-
mente e probabilmente scomparsa
interamente, dato che vengono intro-
dotte nuove genetiche da altrove per
integrare le perdite sofferte durante le
incursioni della polizia. Gli agricoltori
delle aree circostanti, come la provincia
di Hula, dove la tradizionale cono-
scenza delle propriet della cannabis
stata documentata fra le trib locali,
sono stati in grado finora di assicurare
qualche coltivazione. Ciononostante,
alcuni aneddoti riportano che abbon-
dano fenotipi verdi e nessuno sembra
sapere se la rossa esista ancora o meno.
Sebbene la piccola industria della can-
nabis in Angola sia considerata di poco
conto dalle autorit, limportanza della
nazione come punto di sbarco per la
cocaina ha portato a una lotta alle dro-
ghe in generale. A causa della mancanza
di produzione in eccedenza per le espor-
tazioni, non arriva molta cannabis ango-
lese in altri Paesi (tranne piccole quantit
occasionali in Namibia) e la rossa origi-
nale corre il rischio di essere davvero e
irreversibilmente perduta: se non lo
gi ora!
Il commercio di cannabis nellAfrica
meridionale e centrale spesso violen-
to e radicato nella politica. Dato che le
fazioni nei Paesi vicini della Repubblica
Democratica del Congo e del Congo
continuano a combattere per avere il
controllo della produzione, le autorit
angolesi non vogliono sembrare deboli,
poich temono che la violenza arrivi nel
loro Paese. Anche se improbabile che la
produzione di cannabis cessi completa-
mente, le difficolt attuali che incontrano
i coltivatori angolesi sono cos grandi che
un ceppo storico potrebbe estinguersi.
Non ci sono dubbi che, se si dovesse-
ro trovare esemplari di questo ceppo
in futuro, gli stessi dovrebbero assolu-
tamente essere conservati per evitarne
lestinzione. Ciononostante, la comuni-
t della cannabis internazionale deve
aspettare per vedere se il potere futuro
in Messico, Libano, Angola e nel mondo
in generale si sollever e capir che
linterferenza continua in queste indu-
strie della cannabis ormai consolidate
inutile e dannosa e destinata, in ultima
istanza, a fallire.
IN LIBANO, GRAN PARTE DELLA PRODUZIONE NAZIONALE DI HASHISH AVVIENE
NELLA REGIONE DELLA VALLE BEKAA.
I morbidi pendii della Valle Bekaa sono ideali per coltivare la cannabis (Foto: Jiangkeren)
Barche nel porto di Luanda che possono
approvvigionarsi liberamente di cannabis
(Foto: OneVillage Initiative)
30
ED ROSENTHAL
La coltivazione domestica
Nelle citt dellentroterra della California
Settentrionale, la terra preziosa e tutti
gli spazi sono utilizzati, anche se non sono
perfetti. La sera che stiamo controllando
stata costruita in uno spazio fra due edifici
ed 4 metri di lunghezza per 3,5 metri di
larghezza. Il tetto leggermente inclinato
dai 3 metri. Il tetto e una parete sono irra-
diati da luce solare. Queste superfici sono
ricoperte di plastica ruvida.
Un passaggio al centro divide larea di
coltura. utilizzata solo una sezione per
la cannabis. laltro lato ospita un tavolo di
orchidee in alcuni contenitori.
La coltura di cannabis riceve solo quattro
o cinque ore di luce diretta del sole ogni
giorno. Questa integrata da due fluo-
rescenti a induzione Inda-Gro, ciascuna
delle quali da 420 watt e da un tuo a T di
5 fluorescenti Bad Boy. Le due fonti inizial-
mente sono state appese sulle piante, ma i
dispositivi bloccavano la luce del sole. Una
fonte stata messa contro la parete poste-
riore con un angolo di 45 gradi. Laltra
stata installata allangolo fra la parete e
il tetto, sotto una struttura di legno che
bloccava gi la luce. Quasi tutta la luce
generata ricade sulle piante.
Le 5 fluorescenti a T sono state messe
in regime di riciclo di luce da 90 secon-
di ogni 4 ore. Questo breve periodo
di luce interrompeva il ciclo di buio e
teneva le piante in piena fase vegeta-
tiva sotto la luce naturale e sotto un
periodo ridotto di luce solare. Quando
il ciclo stato passato in fioritura, le T-5
sono state settate per integrare la luce
fornita dalle due fluorescenti a induzio-
ne. I tre dispositivi forniscono luce dalle
9 a mezzogiorno e poi dalle 16 alle 20:
questi sono i periodi in cui le piante
ricevono solo luce indiretta.
Oggi, 23 luglio, lalba e limbrunire si sono
verificati alle 5:36 e alle 20:55 rispettiva-
mente, con un totale di 15 ore e 19 minuti.
Ciononostante, con la privazione di luce,
le piante hanno ricevuto meno di 12 ore
di luce ogni giorno dal 1 luglio. La tecnica
delloscuramento semplice ma efficace.
Due panni opachi per fare ombra sono
stati messi sul tetto ogni sera e poi tolti
pi tardi durante la giornata. I panni
presentavano due problemi inizialmente.
Prima di tutto non erano sufficientemen-
te larghi per coprire il tutto completa-
mente e lasciavano unapertura alla luce.
Abbiamo risolto il problema attaccando
una striscia di plastica di polietilene opaca
bianca/nera. Il secondo problema con
lombra che era di 60 cm pi corta della
lunghezza della serra e questo lasciava
un ampio spazio alla luce. Questo stato
risolto creando due strutture utilizzando
un tubo in pvc da 1 cm. Ciascuna delle
parti larga 2 metri e lunga 65 cm. Una
struttura coperta con polietilene bian-
co/nero e laltra con un panno nero per
fare ombra. La pellicola bianca/nera
pi leggera e generalmente pi sem-
plice posizionarla e costruirla rispetto al
panno. Vengono messi entrambi sul tetto
dalla parte frontale, dopo che lombra
stata creata. In totale, sono pi larghi del
tetto, quindi una struttura posizionata
delicatamente sullaltra.
La parte frontale rivolta a sud oscurata
mediante tendine oscuranti, che si tro-
vano facilmente nei centri per idrocol-
tura. Si appendono su unasta per tende
su uno dei due lati della porta. La porta
in vetro della serra ha una tenda che si
pu arrotolare.
Quando la coltura si trova nella Baia
di San Francisco, la temperatura rima-
ne piuttosto fresca, di solito sotto i 26
gradi centigradi. Generalmente il calore
viene tenuto sotto controllo mediante
un aspiratore impostato a 23 gradi cen-
tigradi e una pala oscillante da 16. Un
condizionatore daria per lo scambio di
calore viene installato, ma non stato
acceso in questo caso, perch il serbato-
io di CO2 non era stato ancora installato.
Verr fatto durante la settimana.
Come cresce la
vostra coltivazione
Parte 1
Questanno ho seguito tre coltivazioni di marijuana per SOFT
SECRETS. Siamo a met stagione qui. Le piante in regime di buio
sono state raccolte o lo saranno a breve. La prima coltivazione per
uso personale e le altre due sono attivit commerciali sponsorizzate
da un dispensario medico. Testo e fotografie di Ed Rosenthal
UNA PANORAMICA SU TRE COLTURE NEL TEMPO
23 LUGLIO RAPPORTO SUL CAMPO
5/10 Le quattro pianticelle sono piantate nelle General Hydros Mega Farms.
5/30 Le dimensioni di questa pianta sono triplicate.
5/30 Le quattro piante crescono da 20 giorni. Due piccole piante sono state aggiunte
alla coltivazione e crescono nel mix di coltura. Le fonti di luce sono state installate. Sul
retro vedete il dispositivo a T da 5 fluorescenti che viene acceso per 90 secondi ogni 4
ore durante la giornata. Questo evita una fioritura prematura.
5/10 Primo piano del clone trapiantato.
31
6/25 Tutte e sei le piante sono cresciute
bene e sono diventate molto rigogliose.
7/10 Il modello di crescita delle piante cambiato e
le piante cominciano a produrre fiori.
6/25 Il primo segnale di problemi. comparso del malbianco sulle piante. Sono
state nebulizzate con una miscela di Ed Rosenthal.
Zero Tolerance e Seranade, create aggiungendo ERZT al Seranade pronto per
luso. Una nebulizzazione completa stata sufficiente per eliminare il problema.
6/13 Due settimane dopo le piante si sono riempite.
Le nuove piante sono state spostate in ampi conteni-
tori con substrato.
5/30 I gambi delle piante sono stati piegati per
favorire la produzione di rami e tenere sotto
controllo laltezza.
7/3 Una punta sottoposta a privazione di luce per due giorni.
7/3 Le piante hanno riempito lo spazio quasi completamente e lo riempiono ulterior-
mente man mano che fioriscono. La luce accesa 8 ore al giorno, di mattina e verso
sera. Le T-5 sono passate dalla regolazione della fioritura allintegrazione di luce.
7/17 Le cime stanno cominciando a
riempirsi una per una.
7/10 Le piante rigogliose
creano molte cime.
7/10 Una giovane cima.
7/17 La forma delle piante sta
cambiando per la nuova crescita.
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33
7/17 Le foglie ripiegate e le estremit piegate verso lalto indicano
uneccessiva fertilizzazione. La soluzione: drenare parte della soluzi-
one nutritiva e diluire poi la parte rimanente con lacqua con pH.
7/17 La serra sotto la copertura.
COLTIVAZIONE DI MENDOCINO
Ho visitato una serie di coltivazioni
sulle colline di Mendocino, una delle
contee che costituiscono il famoso
Triangolo dello Smeraldo, noto per
le cime di elevatissimo livello. Una di
queste una coltura outdoor; laltra
una serra in privazione di luce.
La coltivazione outdoor si trovava su un
altopiano fra le colline pi alte a distanza.
stato passato un piccolo escavatore
vari anni addietro. La terra originaria
stata scavata ricavandone unam-
pia sezione larga 1 metro e pro-
fonda 1 metro circa ed stata
sostituita con un apposito mix da
paesaggio venduto nel centro di
giardinaggio locale, che dispone
anche di una gamma sorpren-
dentemente ampia di fertilizzanti
e integratori per le cime.
La terra viene integrata annual-
mente con nutrienti e micorri-
ze. I pali di bamb legati insie-
me sostengono la rete. I rami
crescono attraverso la rete
e sono parzialmente sorret-
ti dallo spago, in modo tale
da avere meno probabilit di
rompersi o essere danneggiati
dal vento. Questo permette
anche di evitare che si pieghi-
no nello spazio vicino. Queste
sono tutte Blue Dream, che
non crescono oltre il metro
e mezzo di altezza. Saranno
mature allinizio di ottobre.
6/18 Le piante sono state messe a
circa 240 cm di distanza in file ben
distanziate.
6/18 Una pianta aveva una lesione sul gambo.
Il motivo non era noto.
6/18 Piena fase vegetativa. Da notare le lunghe foglie snelle
della variet a predominanza sativa.
7/18 Un mese dopo, a met luglio, le
piante sono gi nella prima fase di fior-
itura. I rami che sorreggeranno presto le
cime, stanno gi facendo capolino dalla
simmetria rigogliosa della pianta.
7/18 Le piante, sebbene distanziate bene, si toccano quasi.
34
Sono stato in una serra che stata
costruita con pochi investimenti, usan-
do una struttura di metallo ricoperta
con polietilene chiaro. Una tendina di
polietilene bianco/nero stata posi-
zionata con arte sulla sommit della
serra a forma di arco da 5 metri allinizio
di giugno. Si stima che il raccolto sia
durante la prima settimana di agosto.
Le piante sono allinterno di conte-
nitori da 75 litri in un mix di coltura
simile a quello della coltura prece-
dente. Durante la fase vegetativa,
stato somministrato un fertilizzante
commerciale, Grow-More 15-16-17,
formulato per i mix senza terra, conte-
nente dunque micronutrienti. Lacqua
dirrigazione stata arricchita fino a
circa 300 ppm, mediante un inietto-
re Dramm. Circa due settimane dopo
linizio della fioritura, il fertilizzante
stato passato a una formula 5-25-25,
sempre a 300 ppm.
6/18 Le piante della serra a circa 10 giorni dallinizio della privazione
di luce. La coltivazione contiene solo Blue Dream.
7/18 Primo piano delle cime. Fra due settimane gli stigmi diventeranno
brunastri, i fiori dietro agli stigmi singrandiranno un po, le ghiandole si
riempiranno di resina e lodore diventer incredibilmente intenso.
7/18 Due cime fanno capolino dal canopo per ricevere pi luce.
6/18 Le piante cresceranno attraverso la rete,
quindi le cime saranno sorrette stabilmente.
7/18 Allingresso. La serra lunga 45 metri, quindi le file arrivano ben in fondo.
7/18 una giungla di cime nella coltura. Le cime sono a
circa due settimane dal raccolto.
7/18 Larea con lesione colonizzata da una
muffa che ha assunto la struttura di uno strato
bianco simile al cotone. Viene tratta con Zero
Tolerance di Ed Rosenthal.
7/18 Una cima nascente. Presto entrer
in un periodo di rapida crescita.
35
PUNTO LEGALE
Dallaltro lato
Mentre davamo alle stampe lo scorso numero, la divisione nazionale
del gruppo di hacktivisti Anonymous ha assestato un durissimo colpo
alla polizia italiana. Nella notte tra il 21 e il 22 ottobre scattata
loperazione AntisecIta in cui sono stati pubblicati online migliaia di
KB di informazioni riservate, prelevate direttamente da quelli che
avrebbero dovuto essere i blindatissimi server delle forze dellordine.
di Giovanna Dark
Un gioco da ragazzi, a detta degli hac-
ktivisti, che ha fruttato una notevole
mole di materiale riguardante ad esem-
pio sistemi di intercettazioni, tabula-
ti, microspie di ultima generazione,
attivit sotto copertura, e in generale
ha dato modo di capire il modus ope-
randi dei nostri tutori della legge.
Lasciando per una attimo da parte
sentenze e pronunciamenti di giudici
trinariciuti, in questo numero andremo
a dare uno sguardo dallaltro lato, per
cercare di capire in che modo agiscono
i reparti antidroga della polizia italiana
e soprattutto quali sono i limiti legali
della loro azione.
AGENTI INFILTRATI E AGENTI PROVOCATORI, DIVERSI MA UGUALMENTE IMPUNITI.
Se pensiamo di primo acchito ad una
figura operante in questo particolare
settore, quella del cosiddetto agente
infiltrato o sotto copertura di certo
la prima a palesarsi. Da Donnie Brasco
al geniale Confessioni di una mente
pericolosa, Hollywood ha fornito un
potente immaginario (simpatetico con
la legge of course) sulle attivit degli
agenti infiltrati ma per quanto riguar-
da la giurisprudenza del mondo reale,
questa figura professionale non cos
nettamente definita nei suoi diritti e
doveri e, almeno da quanto si evince
sui documenti prodotti dalloperazione
AntisecIta, sono gli stessi poliziotti a
non aver ben chiaro fino a che punto
possono spingersi. A partire dalla ter-
minologia.
Nelle prime battute del file Agente
provocatore.doc che a occhio pare
una tesina di diritto con abbondante
copia-incolla lo scrivente si interroga
proprio sulla definizione dellagente: l
Ufficiale di polizia giudiziaria che, nel
pieno ossequio alle condizioni poste
dalla Legge, pone in essere attivit di
investigazione sotto copertura. Egli
da qualificarsi quale agente infiltrato
(c.d. undercover) ovvero da definire
tout court come agente provocatore?.
C infatti una differenza sostanziale tra
le due figure.
Il primo qualificabile come colui che,
essendo inserito organicamente nelle
forze di polizia o collaborando formal-
mente con esse, si adegua ovviamen-
te nellambito di unattivit investiga-
tiva ufficiale a una condotta di mera
osservazione. Questo tipo di condotta
per diretta ad intervenire in pre-
senza di sospetti riguardo unattivit
di preparazione e/o commissione di
uno o pi reati. L agente infiltrato si
inserisce quindi in una o pi attivit
penalmente illecite col solo obbiettivo
di scoprire, ovvero denunciare o far
cogliere in flagranza i responsabili di
uno o pi delitti, evitando per accura-
tamente di avere un ruolo attivo nella
commissione dei reati.
Al contrario, il cosiddetto agente pro-
vocatore, colui che, pur trovando-
si nelle stesse condizioni oggettive e
soggettive che legittimano e rendono
penalmente lecite le attivit dellagen-
te infiltrato, si pone in modalit atti-
va rispetto al reato, ovvero partecipa
attivamente inducendo, ideando ed
eseguendo uno o pi fatti penalmente
illeciti. Reati che dunque, senza l inter-
vento (determinante) del provocato-
re, non si sarebbero probabilmente
tradotti in atto. Lesempio pi calzante
di certo quello del finto acquirente
che chiede droga per strada ad uno
spacciatore, ma sappiamo che i nostri
poliziotti sono menti dalle mille risorse.
Se quindi la figura dellagente infil-
trato, non pone particolari questioni
di legittimit sostanziale, il profilo del
provocatore costringe i teorici ed i
pratici del diritto ad imbarazzanti e
talvolta esiziali analisi che finiscono
puntualmente per infrangersi sugli sco-
gli della logica giuridica e della corretta
interpretazione della normativa vigen-
te. Allinterno dellincarico sotto coper-
tura il confine tra lecito illecito dav-
vero labilissimo e, a livello di cronaca,
sono stati molti gli episodi giudiziari
controversi che hanno coinvolto agenti
delle forze dellordine. Uno su tutti
quello riguardante limam di Milano
DA QUANTO SI EVINCE SUI DOCUMENTI PRODOTTI DALLOPERAZIONE ANTISECITA, SONO
GLI STESSI POLIZIOTTI A NON AVER BEN CHIARO FINO A CHE PUNTO POSSONO SPINGERSI.
36
Abu Omar che, in nome della war on
terror, stato estradato illegalmente
in Egitto grazie ad una commistione
illecita tra gli agenti del
SISMI e quelli
della CIA.
Come
per il
caso Abu Omar, il fine giustifica i mezzi
e anche per quanto riguarda la lotta al
narcotraffico (inteso nel senso giuridi-
camente pi ampio) i legislatori e gli
avvocati si sono impegnati a sussumere
una serie di norme che estendesse-
ro i poteri degli agenti infiltrati allo
scopo di rendere incisive ed efficaci le
operazioni di contrasto. Difatti, la figu-
ra dellagente sotto copertura risulta
essere il distillato di una travagliata
elaborazione giurisprudenziale che al
solito in assenza di un dato normativo
specifico ha inizialmente configura-
to la legittimit della condotta dellin-
filtrato alla luce di uninterpretazione
estensiva dellarticolo 51 del codice
penale che esclude la responsabilit
penale di un agente nella misura in cui
viene ricollegata alladempimento di
un dovere. A rafforzare questo primo
assunto si richiama poi spesso larticolo
55 del c.p.p., che pone in capo alla poli-
zia giudiziaria lobbligo di assicurare le
fonti di prova dei reati e di ricercarne
gli autori.
Ben presto, per continua lautore
del file rubato alla polizia dagli hac-
ktivisti di Anonymous ci si avvide
che la buona volont dimostrata dalla
maggioritaria Giurisprudenza di legit-
timit e di merito in ordine alla com-
prensione delle esigenze investigative
determinate dallemergere di fenomeni
criminali particolarmente complessi,
invasivi e perniciosi, quali quelli legati
al narcotraffico ed alle attivit riciclag-
gio dei relativi proventi, non appariva
sufficiente ad assicurare alloperatore
undercover sufficienti spazi di cer-
tezza del diritto in ordine alla liceit
delle condotte investigative adottate.
In pratica: cera assolutamente biso-
gno di estendere i limiti della legge,
legittimando condotte che altrimenti
sarebbero state considerate criminali
e penalmente perseguibili. I legislatori
non si sono certo fatti pregare e dalli-
nizio degli anni 90 hanno cominciato
ad approvare leggi e commi utili alla
causa che, almeno a livello formale,
sempre stata quella politicamente cor-
retta della lotta alla criminalit intesa
nel senso pi ampio e ammiccante.
Si tratta di strumenti individuati, indi-
scutibilmente sotto londa emergenzia-
le, per rafforzare lazione di contrasto a
fenomeni criminali di quello che i media
di allora definivano strillando perico-
loso allarme sociale ( a onor del vero
spinte soprattutto in relazione alle Mafie
che in quegli anni si erano prodotte
nella celeberrima stagione stragista
). Questi strumenti, quindi, erano nati
al solo scopo di assicurare alla poli-
zia giudiziaria attribuzioni investigative
adeguate alla realt dei fenomeni da
contrastare che non potevano rimanere
nella mera istigazione, ma dovevano
necessariamente incentivare attivamen-
te pratiche criminali, sottraendo cos
la prassi ai rischi di unazione penale
che, visti gli evidenti limiti legislativi,
avrebbe potuto tranquillamente con-
dannare lagente infiltrato. Per assurdo,
pensiamo al caso in cui un agente sotto
copertura si trovasse a partecipare al
pestaggio di un povero disgraziato che
ha comperato una partita a credito e
non ha ancora potuto pagare. Le lesioni
non sono certo contemplate nellattivit
di agente provocatore, eppure, grazie a
questa estensione, lagente in questione
non verrebbe minimamente sfiorato da
alcun provvedimento giudiziale, men
che meno a livello disciplinare.
Cos l articolo 97 comma I del D.P.R. 9
ottobre 1990 n. 309 arrivava per con la
prima importante assoluzione, legitti-
mando alleffettuazione di attivit illeci-
te sotto copertura tutti quegli Ufficiali
di polizia giudiziaria addetti alle unit
specializzate antidroga che agiscano
in esecuzione di operazioni antidroga
disposte dalla Direzione centrale per i
servizi antidroga o dintesa con que-
sta dal Questore, dal Comandante del
gruppo dei Carabinieri o della Guardia
di Finanza o dal Comandante del nucleo
di polizia tributaria, o dal direttore della
Direzione Investigativa Antimafia. In
parole povere, nel momento in cui si
esegue un ordine superiore si viene
automaticamente esentati. Hannah
Arendt scrisse di questo fenomeno par-
lando dei nazisti di Hitler e lo etichett
come banalit del male. Ma tant...
Sulla stessa linea, si va ad aggiungere
solo due anni dopo il disposto evincibile
dallarticolo 12 comma 4 del D.L. 8 giu-
gno 1992 n.306 convertito prontamente
con modificazione estensiva nella legge
356 del 7 aprile 1992, in cui si qualifica
chiaramente la liceit di tutte le attivi-
t sotto copertura condotte da Ufficiali
di Polizia Giudiziaria della Direzione
Investigativa Antimafia e dei Servizi
Centrali ed Interprovinciali, comprese
ovviamente le Direzioni Antidroga. Una
specie di tana libera tutti in cui basta
avere la qualifica di infiltrato per essere
un cittadino immune alla legge. Ma tanto
si sa che, purtroppo, la nostra Dike (cos
veniva venerata nellantica Grecia la dea
bendata della Giustizia n.d.a.) di fronte a
determinate categorie come direbbe
in modo calzante il Ministro del Lavoro
Elsa Fornero un tantino choosy.
Tanto nelluno che nellaltro caso
requisito imprescindibile per la legitti-
mit dellattivit condotta dallinfiltrato
il fatto che questi agisca non di propria
ed autonoma iniziativa, bens nellam-
bito ed in esecuzione di operazioni
di polizia specificamente disposte da
autorit superiori. Per capirci, lispettore
Coliandro dei Manetti bros. non pu fare
quello che la sceneggiatura gli impone
pur di trombarsi (scusate il francesismo)
la gnocca della puntata. Con questa
disposizione si dovrebbe infatti, da un
lato evitare iniziative personali poten-
zialmente pericolose per lincolumit
degli operatori, dallaltro comunque di
evitare episodi capaci di generare irre-
sistibili e pericolosi dubbi circa la legitti-
mit delle attivit poste in essere.
In conclusione gli elementi comuni a
tali speciali giustificazioni escogitate
dai legislatori possono riassumersi:
a) nella possibilit di applicare tali scri-
minanti soltanto a coloro che appar-
tengono alle unit specializzate anti-
droga, antimafia o antiterrorismo;
b) nella necessit che lattivit sotto
copertura sia eseguita in esecuzione
di operazioni disposte da partico-
lari organismi di livello centrale o
provinciale (ma dintesa con i primi)
preposti istituzionalmente al contra-
sto del fenomeno criminale che si
intende reprimere;
c) nella necessit che lattivit sotto
copertura sia svolta al solo fine di
acquisire elementi di prova in ordi-
ne ai delitti specificamente previsti
dalle norme autorizzatrici;
d) nella necessit che tale attivit venga
svolta con il coinvolgimento dellau-
torit giudiziaria sotto la forma della
necessit dellinformazione preven-
tiva o quantomeno dellimmediata
comunicazione al PM.
Eppure la Cassazione ha trovato spes-
so incongruenze e, ad esempio, con la
sentenza 6425 dell11 aprile 1994 ha
stabilito che fuori dalle ipotesi disci-
plinate dallart. 97 D.P.R. 309/90, latti-
vit del cosiddetto agente provocatore
che, daccordo con la polizia giudiziaria,
propone ad uno spacciatore e realizza
la compravendita di droga al fine di
farlo arrestare, del tutto fuori dalla
sfera di operativit dellart 51 del codice
penale, ossia delladempimento di un
dovere di polizia giudiziaria. Non pu
infatti farsi discendere dallobbligo della
polizia giudiziaria di ricercare le prove
dei reati e di assicurare i colpevoli alla
giustizia lesclusione dellagente provo-
catore di polizia giudiziaria, giacch
adempimento di un dovere perseguire i
reati commessi, non gi suscitare azioni
criminose al fine di arrestarne gli auto-
ri. Negli stessi termini, la quarta sezio-
ne della Suprema Corte ha sottolinea-
to nella sentenza 669 del 31 dicembre
1998 che quando la condotta della-
gente si inserisca nelliter criminoso con
rilevanza causale, nel senso che levento
delittuoso sia conseguenza diretta della
sua condotta, non opera la causa di giu-
stificazione e lagente punibile a titolo
di concorso nel reato.
Negli ultimi tempi, per, la dottrina giu-
risprudenziale si mostrata molto pi
sensibile alle istanze delle forze dellor-
dine e, tranne rarissimi casi, ha scelto
di avvallare le pretese di legittimit che
mano a mano queste hanno avanzato
per scagionare loperato dei propri agenti
sotto copertura. Cos facendo, la magi-
stratura ha di fatto rinunciato allassunto
secondo cui la legge vale per tutti e ha
deliberatamente statuito che la Polizia
pu esulare il diritto se il fine quello
di contrastare la criminalit. Chiamarlo
ossimoro certamente riduttivo.
NEGLI ULTIMI TEMPI LA DOTTRINA GIURISPRUDENZIALE SI MOSTRATA MOLTO PI
SENSIBILE ALLE ISTANZE DELLE FORZE DELLORDINE E HA SCELTO DI SCAGIONARE LOPERATO
DEGLI AGENTI SOTTO COPERTURA.
38
WORLD CANNABIS
INTERVISTA CON IL PROFESSOR PAOLO GONZAGA SUL RAPPORTO TRA CANNABIS, ISLAM E
DEMOCRAZIA IN EGITTO di Enrico Fletzer
Marijuana egiziana
SSIT: Limmaginario occidentale associa
da quasi mille anni lomicidio politico e
la lussuria alluso dellhashish nel mondo
mussulmano. Ma che c di vero in quella
visione tramandataci fin dai tempi di
Napoleone riguardo allEgitto e ai movi-
menti della primavera araba?
Paolo Gonzaga: Sicuramente nella storia
dei popoli arabi e islamici la diffusione
della cannabis stato un fenomeno di
massa sin dallantichit. Essenzialmente,
bench la pseudo-letteratura salafi-
ta lo neghi dogmaticamente, i popoli
musulmani vedendosi impediti dalluso
e produzione di alcoolici a causa dei
dogmi della religione islamica, invece di
vedere lalcool affermarsi come sostanza
di socialit e socializzazione, vide la can-
nabis, la cui proibizione non era scritta da
nessuna parte. Tra i primi oggetti ritrovati
dei primi pellegrini verso la Mecca risal-
tano numerosi narghil che si esclude
fossero usati per il tabacco.
Ma le cronache storiche stesse ce lo rac-
contano, anche attraverso le opposizio-
ni alluso cos diffuso della cannabis: il
capostipite degli integralisti salafiti, Ibn
Taymiyya (1263-1328) vedeva nella can-
nabis lalbero di Zaqqum che dallislam
pi integralista viene descritto come un
albero dellinferno riservato ai condan-
nati costretti a bere il succo delle sue
capsule a forma di testa di Satana, che
poi si trasforma in fuoco nelle pance di
questi peccatori.
Non che la religione islamica sia cos, i sufi
ad esempio avevano la visione contraria.
I sufi sono definiti i mistici dellislam,
ma dobbiamo considerare anche che
lislam pi popolare, che prevale nella
societ egiziana quello sufi, anche se
meno rumoroso, ed i sufi hanno sempre
visto con favore la cannabis, perlomeno
una buona parte di loro. I sufi tendono a
leggere il Corano non in modo letterale
ma metaforico, e storicamente vivevano
in eremi e aree isolate. Spesso la cannabis
era per loro uno dei pochi svaghi oppu-
re uno strumento di concentrazione e
ulteriore percezione di avvicinamento
a Dio. Ci sono state tariqa, confraternite
sufi, che sono arrivate ad adorare la
cannabis, come quella famosa di Haydar,
spesso riportata in vari testi.
Ma per trovare i consumatori di oggi
bisogna uscire dal campo del religioso,
infatti purtroppo a livello religioso, allin-
terno di societ che stanno vivendo un
passaggio alla post-modernit che le sta
stravolgendo e che vivono il fenomeno
del ritorno forte dellintegralismo isla-
mico, i condizionamenti in questo senso
si fanno sentire, soprattutto in termini
legislativi, dove i dittatori arabi (Mubarak
per primo) in ossequio al padrone
Usa e spesso anche cercando di creare
consenso soddisfacendo le richieste dei
gruppi dellislam politico hanno creato
un apparato proibizionista tanto repres-
sivo quanto arbitrario per cui un povero,
rischia degli anni di prigione anche per
una canna, un ricco, chi conosce qual-
cuno e/o pu pagare, risolve invece in
breve la faccenda.
Infatti a livello legislativo le pene sono
assolutamente sproporzionate, quasi
ridicole se non fossero cos drammati-
che, in paesi dove tutti consumano can-
nabis le galere sono letteralmente piene
di consumatori, sempre poveri, a volte
con condanne di oltre un decennio di
carcere per pochi pacchetti di erba, o
un paio di grammi dhashish. Ovunque
nel mondo arabo, ci sono anche stranie-
ri condannati per varie sventure e coin-
cidenze che possono accadere: oltre ad
essere stati arrestati, non hanno avuto
la fortuna di avere una rete consola-
re pronta, oppure non hanno avuto la
possibilit di mettersi in contatto prima,
ma non sono riusciti a fermare lingra-
naggio burocratico prima che partisse
e ne sono rimasti schiacciati dentro. I
nuovi governi arabi nei paesi come la
Tunisia e lEgitto non hanno certo avuto
invece ancora il modo certo di riflet-
tere sulla questione, c da scommet-
tere che non ci saranno miglioramenti
legislativi a breve dato che le forze che
hanno assunto il potere, i vari Fratelli
Musulmani, sono portatori di visioni
assai conservatrici, e che si battono per
lapplicazione della shariah islamica.
Ma come tutto in Medio-Oriente e Nord
Africa, ed in Egitto che ne il paradigma
accade pi che mai, le contraddizioni
fanno parte della realt. In paesi come
lEgitto la costituzione materiale sem-
pre stata molto pi forte e prevalen-
te rispetto a quella formale (bench al
momento in Egitto non ci sia nemmeno
una Costituzione formale). E in realt
come il Cairo, con circa 24 milioni di abi-
tanti ma non si sa con esattezza perch
le autorit non sono mai riuscite a capirlo
o Alessandria, altra metropoli, nemme-
no un controllo poliziesco capillare come
quello messo su da Mubarak poteva fer-
mare una tale radicata abitudine.
Gli egiziani sono sempre stati dei grandi
cannabisti in realt, il presidente Sadat
era amatissimo da molti, non per le sue
virt politiche, che alle masse in realt
rimasero pi che sconosciute, ma per
il suo fumare la pipa con lhashish in
continuazione. AI tempi di Sadat ci fu
anche il periodo descritto da tutti gli
anziani egiziani, come il periodo migliore
per i consumatori di cannabis. Girava
molto hashish nella sua era, daltronde
Sadat aveva fatto soprattutto la politica
di apertura agli investimenti stranieri,
dopo il regime simil-socialista nasseria-
no, e la nuova classe imprenditoriale che
si andava creando era spesso legata ai
futuwwa di quartiere, piccoli ras delle
zone popolari, una sorta di mafia che
si imponeva a colpi di forza nelle aree
popolari e che tendeva ad esercitare
anche la giustizia in zone dove que-
sta non arrivava e che sempre di pi si
legava a politici in ascesa, business-men
improvvisati, avventurieri, che nellaper-
tura di Sadat vedevano loccasione della
loro vita. In quegli anni le importazioni
illegali -ovviamente- di hashish libanese
subirono unimpennata.
La politica del governo egiziano, ad
eccezione di qualche raid spettacola-
re ai danni di vittime prescelte, rimase
tale anche dopo la morte di Sadat, con
Mubarak che lo sostitu. Fino ai primi
anni 90 al Cairo era possibile acquistare
hashish (e oppio) per la strada, in una
zona molto famosa e su cui si fece pi di
un film di grande successo, Al Bataniyya
(L interna o anche la coperta in dia-
letto egiziano) dove, come nei vicoli di
Napoli, cerano le signore che con bilan-
cini e tavolini vendevano i loro psicotropi
prodotti, e nei casi di retata poliziesca un
collaudato sistema di sentinelle le avvia-
va dellarrivo della Polizia cos che i maal-
limin cos venivano chiamati i capi della
futuwwa , girassero i tavoli e spostassero
tutto. Fino alla fine degli anni 80, quindi
ancora i consumatori egiziani godevano
di un clima di tolleranza.
I grossi problemi arrivarono quando
Mubarak firm agli inizi degli anni 90 i
piani di aggiustamento strutturale con
il FMI, gli Usa, e la grande finanza inter-
nazionale, che decisero di far diventare
lEgitto un vero e proprio laboratorio
del neo-liberismo. Aggiungo solo che in
breve tempo Mubarak riusc a privatiz-
zare tutto ci che era rimasto di statale
in Egitto, qualcosa come oltre 300 com-
pagnie statali, mentre eseguiva total-
mente gli ordini in arrivo da Washington.
Purtroppo le war on drugs, le muscolari
quanto dannose guerre alla droga di
impronta reaganiana ebbero un effet-
to immediato e sempre peggiorativo
della situazione. Quello che accadde di
importante in questi anni fu che a causa
della dura repressione nel trasporto di
hashish, i prezzi aumentarono notevol-
mente, inducendo gli egiziani a riscoprire
la marijuana che producono da sempre i
beduini del Sinai.
Il Sinai essendo zona a sovranit limitata
per via degli accordi di Camp David, e che
vede crescere quel turismo di massa fino
ad allora sconosciuto, con nuove esigenze
da soddisfare, diventa il granaio dei can-
nabisti egiziani. Infatti oltre ad alcune
cittadine liberate, come Dahab e altri pic-
coli insediamenti sopra Sharm el Sheykh,
(oggi ovviamente i controlli sono molto
maggiori, anche se Dahab mantiene la
GLI EGIZIANI SONO SEMPRE STATI DEI GRANDI CANNABISTI: IL PRESIDENTE
SADAT ERA AMATISSIMO DA MOLTI, NON PER LE SUE VIRT POLITICHE MA PER IL
SUO FUMARE LA PIPA CON LHASHISH
39
sua impronta freak e libertaria) esistono
soprattutto alcune oasi-coltivazioni dove
nessuno osa avventurarsi, conoscendo
anche labitudine al fucile dei beduini e le
loro abilit guerriere unite ad una cono-
scenza perfetta del territorio. E se ancora
non hanno imparato a fare lhashish, quel-
lo presente infatti tornato ad arrivare dal
Libano e dal solito Marocco, gli egiziani si
sono per abituati a fumare nuovamente
la marijuana che il comandante in capo
di Napoleone Jacques-Franois Menou
aveva cos duramente condannato.
Ma tornando alla contemporaneit,
gli effetti delle politiche neoliberiste e
dellautoritarismo portarono alla rottura
rivoluzionaria del 25 Gennaio 2011, che
non una sorpresa, ma il frutto di una
controcultura che ha preso vita in Egitto
diffondendosi a macchia dolio: dai primi
movimenti heavy metal e la dura repres-
sione subita con laccusa di adorazione di
Satana in cui lelemento del consumo di
sostanze ebbe un grosso effetto, cannabis
e lsd, arrivando ai primi rave parties, dove
la cannabis e le altre sostanze chimiche
vedono una diffusione da zona liberata,
passando per i quartieri popolari dove il
bango, la marijuana egiziana, fumato
in ogni dove, spesso in caffetterie che
mettono a disposizione narghil o ghorza
(sorta di pipa ad acqua con cui si fuma
esclusivamente cannabis) e le cariche da
fumare, e dove la tradizione si fonde con
la modernit, dove anziani e giovani si
ritrovano a fumare insieme. Ma soprattut-
to la rivoluzione del 25 Gennaio 2011 ha
portato un cambiamento tale di mentalit
che la cannabis ora finalmente diventata
una sostanza normale, usata in prevalenza
senzaltro da alcune particolari fasce della
popolazione (giovani, intellettuali, artisti,
ambienti vicini al turismo o agli stranieri).
SSIT: L Egitto per molti anni pareva essere
la principale, se non unica, officina di
produzione culturale del mondo arabo.
ancora cos? E che dire delle forme di
aggregazione politiche e culturali dei
giovani egiziani di oggi? Di movimenti
come il rap ed altre espressioni musicali
in cui la cannabis pare essere un elemen-
to essenziale?
Paolo Gonzaga: Senzaltro anche in Egitto
arrivato prepotentemente il movimen-
to rap che fa della cannabis uno dei suoi
simboli. Il rap arrivato anche nel modo
di vestire e si conf perfettamente con la
natura egiziana e le abitudini di questo
popolo amante della poesia, che ritma
in metrica qualsiasi discorso trasforman-
dolo spontaneamente in una sorta di rap
poetico. Come dicevo si sta diffondendo
quindi il consumo giovanile, i ragazzi e
le ragazze egiziane stanno cominciando
anche ad avere coscienza di cosa la
cannabis che per troppi anni stata
consumata in modo molto superficiale,
senza una vera conoscenza della pianta,
persa nella memoria degli anziani.
Moltissimi giovani addirittura non aveva-
no idea non solo delle propriet mediche
della pianta, ma quando consumavano il
bango, la marijuana locale, pensavano di
avere a che fare con una pianta simile alla
marijuana, ma differente e senza la mini-
ma cognizione della storia della pianta
della cannabis e dei suoi mille usi. Giovani
incapaci di immaginare una societ dove
la cannabis non fosse proibita, complice
anche la martellante propaganda religio-
sa, che seguendo lagenda governativa,
per anni andata avanti criminalizzan-
do la pianta della canapa. Ma le decine
di controculture che stano nascendo e
affermandosi nel fervore rivoluzionario
e creatore che si vive in particolare al
Cairo, la maggiore possibilit di viaggi
per tutti e quindi la contaminazione dei
costumi, come hanno portato la musica
rap e prima il reggae, hanno contribuito
a diffondere una nuova consapevolez-
za rispetto alla gestione delle sostanze
nella quotidianit tra momenti di socia-
lizzazione, di divertimento e di impegno
sociale-politico.
Se posso permettermi unultima digres-
sione devo dire che mi colpisce come
manchino strutture per i consumatori da
sostanze pesanti, non esiste il concetto
di riduzione del danno, e i farmaci sosti-
tutivi non sanno nemmeno cosa siano,
con una filosofia basata su astinenza e
preghiere. La situazione delle carceri
disumana, un metro quadro a testa e
celle da 80 persone. La situazione certa-
mente meritevole di una forte denuncia
e iniziativa diplomatica.
LA RIVOLUZIONE DEL 25 GENNAIO 2011 HA PORTATO UN CAMBIAMENTO
TALE DI MENTALIT CHE LA CANNABIS ORA FINALMENTE DIVENTATA UNA
SOSTANZA NORMALE
40
MEDICAL CANNABIS
TUTTI I FARMACI A BASE DI CANNABIS PRESENTI SUL MERCATO E IMPORTABILI IN ITALIA
In sintesi di Davide Calabria
Fin dal 1941, la sintesi di cannabinoi-
di in laboratorio stata portata avanti
da un gruppo di ricercatori condotti da
Roger Adams (1889-1971), direttore del
Dipartimento di Chimica dellUniversit
dellIllinois (USA), che lavor molto per
determinare la composizione vegetale di
sostanze molto complesse come gli oli e
gli alcaloidi.
Successivamente, questo tipo di ricerca
stata svolta dal Raphael Mechoulam, isra-
eliano, professore alla Hebrew University
di Gerusalemme (Israele). Mechoulam
famoso al Mondo per il suo lavo-
ro sullisolamento e la sintesi del THC
(9-tetrahydrocannabinol), il principale
composto della cannabis.
Nel 1992 Mechoulam, affiancato dai suoi
studenti, ha pure identificato e isolato la-
nandamide (dal sanscrito indiano, Stato
di grazia), il cannabinoide endogeno
prodotto dal cervello e il 2-arachidonoyl
glycerol (2-AG), un altro endocannabi-
noide generato dagli organi periferici
(reni, cuore, polmoni e milza), in grado di
legarsi ai recettori dei cannabinoidi CB,
esattamente come la cannabis.
Inizialmente la sintesi dei cannabinoidi era
basata sulla struttura di quelli provenienti
dallerba, che han permesso di produrre
e testare un gran numero danaloghi. I
nuovi composti, invece, in diversi casi, non
sono basati sui cannabinoidi naturali e
possono essere costruiti anche partendo
dalla struttura dei cannabinoidi endogeni.
I cannabinoidi sintetici sono molto vali-
di per gli esperimenti scientifici perch
permettono di determinare la relazione
tra struttura e attivit dei cannabinoi-
di, con la possibilit dincrementare le
modifiche alle molecole. Tra quelli utiliz-
zati in questo impiego troviamo il JWH-
018, lingrediente anche delle cosiddette
spice, l HU-210 e HU-331, il primo fino
a 100 volte pi potente del THC, mentre
il secondo un potenziale strumento
anticancro derivato dal cannabinoide
CBD (cannabidiolo), generalmente ben
presente nelle variet di cannabis Indica
asiatiche. Il CP-55940 stato invece otte-
nuto nel 1974 ed un cannabinoide
sintetico agonista dei recettori di can-
nabinoidi CB, maggiormente presente
nel cervello, molto pi potente del THC.
Esiste poi il SR144528 e il il JWH-133,
agonisti dei recettore CB2, maggiormen-
te presente nel sistema immunitario, e
il WIN 55-212-2 e il AM-2201, altri due
potenti agonisti dei recettori CB. Per
finire, il Levonantradol (Nantrodolum)
un analgesico e antiemetico, ma non
attualmente in uso nella medicina.
Tra i farmaci pi importanti, contenen-
ti cannabinoidi naturali, sintetici o ana-
loghi, troviamo, invece, il Dronabinol
(Marinol), il Nabilone (Cesamet), Sativex
e Rimonabant (SR141716).
Il Dronabinol una variante sintetica
del THC registrato come farmaco fin
dal 1985, lunico contenente cannabi-
noidi approvato dalla Food and Drug
Administration americana, lagenzia per
gli alimenti e i medicinali. Prodotto dalla
Unimed Pharmaceuticals Inc., com-
mercializzato in America con il nome di
Marinol e in Europa come Dronabinol.
Per una sorta dallergia cattolico-mafiosa
ai cannabinoidi non ovviamente in ven-
dita in Italia, ma pu per essere importa-
to con la procedura prevista dal Decreto
Ministeriale 11-2-1997. Il Dronabilon
impiegato nella cura della nausea e del
vomito derivati dalla chemioterpia anti-
tumorale e per lo stimolo dellappeti-
to nella sindrome da deperimento da
AIDS. La commercializzazione avviene
in compresse per lassunzione orale e, in
America, il Dronabinol classificato nella
Tabella 3, assieme a tutte le sostanze con
valore medico ma con un rischio poten-
ziale dabuso ed in grado di generare
una moderata-bassa dipendenza.
Il Nabilone, ancora, un farmaco canna-
binoide sintetico, analogo al Dronabinol,
ma classificato in America nella Tabella 2,
con le sostanze con valore medico, ma in
grado di generare abuso e dipendenza
fisica e psicologica. E un farmaco regi-
strato con il nome di Cesamet e, come
il Dronabinol importabile in Italia e
prescritto per la nausea e il vomito in
chemioterapia.
Negli Stati uniti, questi due medicamen-
ti fan sorgere il paradosso della classi-
ficazione della cannabis naturale nella
Tabella 1, con tutte le droghe e le sostan-
ze per le quali attualmente non ci sono
usi medici accettati.
Il Sativex, invece, un spray orale, sublin-
guale, contenete due cannabinoidi, il
THC e il CBD , in pari dosaggio, con rateo
1:1. E utilizzato nel dolore neuropatico
e tumorale, per gli spasmi della sclerosi
multipla ed commercializzato in pi
di 20 nazioni, tra cui Inghilterra, Canada,
Spagna, non ancora in Italia, ma pu
essere a sua volta importato.
E prodotta dalla GW Pharmaceuticals
come estratto standardizzato dalla pian-
ta di cannabis e diversi studi hanno dimo-
strato la sua efficacia anche nella cura
dellartrite reumatoide. In questo caso,
in grado di bloccare la progressione della
malattia, di diminuire la percezione del
dolore e migliorare la qualit del sonno,
senza il riscontro di casi dabuso.
A differenza dei cittadini inglesi, la GW
pu coltivare cannabis e nel team dei
ricercatori che hanno selezionato le pian-
te per lestrazione del Sativex era presen-
te anche il breeder italo-svizzero Fabio
Wifi Santacroce.
Il Rimonabant invece un farmaco
analogo ai cannabinoidi, nel senso che
in qualche modo ne imita lazione:
in grado di bloccare il recettore CB ed
era impiegato stupidamente nella cura
dellobesit. Avevano pensato, visto che
la marijuana attiva i recettori CB e provo-
ca appetito, se noi blocchiamo i recettori,
alle persone non viene fame e possono
dimagrire. Peccato che la marijuana, tra-
mite lattivazione del recettore CB, porta
anche al buon umore e alla regolazione
del ritmo sonno-veglia. Le persone in
cura con questo medicinale sperimenta-
vano, infatti, anche depressione, insonnia
e ci sono stati dei casi di suicidio, fino al
ritiro del farmaco dal mercato.
Eppure certi tipi dhashish provenienti
dal Nepal e dallAfganistan, cos come
le piante dello Zambia e del Sud Africa,
sono ricche del cannabinoide THCV, un
ottimo anoressico, prezioso nelle diete
per perdere peso. Purtroppo, per, se la
cannabis fosse liberamente e responsa-
bilmente commercializzata, non ci gua-
dagnerebbero le case farmaceutiche, ma
i contadini delle montagne asiatiche o
dellAfrica, che probabilmente uscirebbe-
ro dalla miseria nel giro di poco tempo,
vista la mole dei clienti generata queste-
ra proibizionista.
Di questi farmaci di sintesi il pi efficace
sembra essere il Sativex, perch contiene
2 cannabinoidi, il THC e il CBD, e non solo
il THC come nel caso del Marinol e
Cesamet. Nel Sativex, poi, i due canna-
binoidi sono ottenuti direttamente dalla
piante di marijuana, risultando pi equi-
librati e naturali nei loro effetti.
PURE SMOKE KULTURE
ROOTS Team snc
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Grow-Head
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42
INTERVIEW
Grower a domicilio di Giovanna Dark
La copertina dello scorso numero era dedicata alla notizia dei sempre
pi numerosi italiani che decidono di produrre in autonomia la pro-
pria cannabis. Questa intervista aveva liniziale intenzione inquad-
rare il fenomeno partendo da un semplice e anonimo grower ma ben
presto la conversazione ha preso unaltra strada.
Sono andata a incontrare questo grower
trentaquattrenne fondamentalmente
perch si faceva un gran bel parlare
delle sue abilit botaniche. Sapevo che
non era propriamente uno spacciatore
ma, come per il ragazzo intervistato
sullo scorso numero, ero interessata a
raccontare sulla normalit e la natura-
lezza di unattivit socialmente e legal-
mente stigmatizzata. Quasi subito per
mi sono imbattuta in una storia, a mio
modestissimo parere, singolare e allo
stesso tempo interessante. T., laureato in
biologia e un lavoro precario come tutti
noi degli anni Zero, ha scelto di sfidare
le sue (giustissime) paranoie in materia
di sicurezza e di curare 10 piantine in
una casa non sua, per aiutare un amico
che voleva imparare.
Da almeno una decina danni a questa
parte T. si dedicato alla coltivazione di
cannabis perch convinto che la soddi-
sfazione di fumare il proprio prodotto sia
impagabile. Vuoi lesperienza, vuoi che
tra amici le voci girano sempre e comun-
que, pi di una persona ha chiesto a T. di
mettere a disposizione le proprie compe-
tenze sulla coltivazione di marijuana e di
approntare semplici grow rooms o addi-
rittura vere e proprie piantagioni. Com
ovvio la legge Fini-Giovanardi stata
un ottimo deterrente alla lusinga del
guadagno facile e questo coscienzioso
grower ha sempre declinato cortesemen-
te le offerte. Tranne una volta. Quello che
segue il racconto di come stato pos-
sibile, anche se per una volta soltanto,
diventare un grower a domicilio. Enjoy.
SSIT: Per te il growing un semplice
hobby o una vera e propria passione?
La fissazione di coltivare ce lho da
parecchio tempo per sempre molto
difficile o almeno per me lo stato
trovare una situazione in cui te lo puoi
permettere senza fare minchiate tipo
farsi beccare che la fai allaperto, oppure
mettersi in situazioni pericolose.
SSIT: Quando dici situazioni perico-
lose ti riferisci a luoghi o a persone?
Parlo a livello di scelta del posto ma
anche di frequentazioni. Nel senso che
mi gi capitato di parlare con gente
che non ha esperienza e che quindi mi
chiede di coltivare per loro.
SSIT: Quindi vuoi dirmi che hai addi-
rittura avuto proposte di lavoro come
grower a domicilio?
Si, mi capitato. gente che magari
non ha esperienza. Gente a cui manca-
no le lampade o addirittura non ha la
minima idea di cosa serva per metter
in piedi una coltivazione. Spesso capita
di sentire persone che ti dicono: La
fai a casa mia, tu ci metti lattrezzatura,
io la corrente e si fa la cosa . Per me
la difficolt principale del farlo a casa
daltri che non sei sicuro che questa
persona non lo dica a nessuno, per
alla fine lho fatto una sola volta in una
situazione che ho valutato come abba-
stanza sicura.
SSIT: Mi sfugge un particolare: alla
fine del raccolto come avete fatto?
Avete diviso il prodotto o tu hai avuto
uno stipendio tipo giardiniere pri-
vato?
Non si sapeva come fare la cosa e alla
fine abbiamo deciso di tagliare la testa
al toro e fare il classico fifty-fifty. Anche
se in realt magari io, stando dietro alle
piante, ero quello che rischiava di pi.
Sai, ad andare in casa daltri puoi solle-
vare sospetti: i vicini che non si fanno
mai i cazzi loro che vedono uno che
entra ed esce di casa ogni due giorni
anche se laltro non c... Son tutte cose
da tenere in considerazione. In fondo,
se non hai la sicurezza che nessun altro
allinfuori di te e del tizio in questione lo
sa, sempre meglio non farlo.
SSIT: Quindi il discrimine per te, se
coltivare o meno, in fondo una que-
stione di sicurezza?
Si perch finire nei casini per aver col-
tivato dellerba non una gran mossa.
Ti massacrano. O stai facendo una roba
che dici ok me la rischio ma se mi va
bene faccio dei gran soldi, altrimenti
secondo me non ha molto senso. Se
devo coltivare per vendere dei 10 euro
o dei 10 grammi al massimo, il gioco
non vale di certo la candela. Anche
perch, ripeto, per me la sicurezza un
problema. Se ho gente che viene conti-
nuamente in casa e in pi coltivo un
suicidio. Tu devi sapere sempre chi entra
e chi non entra...
SSIT: Perdonami, ma coltivando a
casa di un altro mi pare che di rischi
ce ne siano eccome!
Ti posso solo dire che con la persona
con cui lho fatto ero sicuro al 100%
che non ci sarebbero stati questo tipo
di problemi. Perch per esempio se gi
uno ha la ragazza e questa lo sa, poi
lo vengono automaticamente a sapere
anche le amiche e via discorrendo...no!
Questa era una situazione in cui avevo
valutato che si poteva fare e mi sono
buttato.
SSIT: Raccontaci un po com andata.
Partendo dalle base: quante piante
hai deciso di coltivare? Di che tipo
erano?
Allora erano 10 semi femminizzati con
un lampada da 600 watt. In una soffit-
ta. Lodore stato il primo problema
perch nonostante io avessi preparato
accuratamente tutti i filtri, gli estrattori
e le ventole per il ricircolo dellaria, cera
il grosso problema di contenere il rumo-
re. Non riuscivo a isolarla abbastanza
come rumore. Quindi ovviamente di
notte non riuscivo a far girare le ventole
e quando arrivato il momento della
fioritura, lodore era diventato pazzesco.
Alla fine labbiamo risolta chiudendo un
occhio per un paio di settimane e incro-
ciando le dita
SSIT: Che variet avevi deciso di spe-
rimentare? E come hai gestito la colti-
vazione in soffitta?
Cinque Super Skunk della Sensi Seeds
e non vorrei ricordare male altre
cinque Jorge Diamonds #1 di Dutch
Passion. Tutte germinate e tutte arrivate
felicemente a fioritura. Ho lavorato con
una lampada da 600 watt per una super-
ficie che in tutto era di 2 metri di quadri,
forse anche 3, e le piante ci sono state
giuste giuste.
Come ti dicevo il luogo che avevamo
scelto era una soffitta ma questa ha un
grosso problema: se non ben isolata
un casino per la temperatura. Era gi
nei patti di fare una botta e via e quindi
decidemmo in comune di prenderci tre
mesi scegliendo tra quelli che teorica-
mente ci avrebbero dato meno proble-
mi in termini di temperatura. Abbiamo
quindi dovuto spostare semina e ger-
minazione dei semi verso fine estate:
erano i primi di settembre, e gi allora
nella soffitta si sfioravano i 30.
Poco dopo per si presentato il pro-
blema opposto, ovvero quello che
essendo in una soffitta senza impian-
to di riscaldamento, la stanza potesse
diventare troppo fredda. Alla fine abbia-
mo risolto con una stufetta elettrica
termostatata, di quelle a ventola, che in
realt abbiamo usato veramente poco.
Contavamo di arrivare a fine novembre
ma forse per la troppa escursione alla
fine ci ha messo quasi quattro mesi.
Per le piante si sono anche comporta-
te bene. Crescevano poco, maturavano
lentamente ma il prodotto finale non
stato affatto male.
SSIT: Per la cura delle piantine ti sei
orientato sul biologico o hai ceduto
anche tu alla magia della chimica?
No, ho sempre e solo seguito la natura.
Ovvio i fertilizzanti li ho comperati in un
grow shop ma sempre e rigorosamente
biologici. A base di melasse, guano e
cose cos. Nessun pesticida, nessun fer-
tilizzante chimico.
SSIT: Arrivato al momento del raccol-
to, quanto ti hanno fruttato in defini-
tiva 10 piantine?
Sui 270-280 grammi in totale. Che
magari non una grossa quantit per
per le condizioni in cui sono cresciute
stato un buon risultato secondo me.
Le piante sono state sempre sanissime,
non hanno avuto mezzo problema n
di muffe n di acari e la cosa mi ha sor-
preso parecchio. La soffitta era sporchis-
sima e anche se ci eravamo fatti il culo
per ripulirla era comunque una soffitta
disabitata...
SSIT: Non so perch, ma io una soffitta
la immagino sempre coi topi. Anche
tu hai avuto ospiti indesiderati?
Effettivamente i topi in quella soffitta
cerano ma fortunatamente ce le hanno
LA DIFFICOLT PRINCIPALE DEL FARLO A CASA DALTRI CHE NON SEI SICURO CHE QUESTA
PERSONA NON LO DICA A NESSUNO
43
lasciate stare. Abbiamo messo le trappo-
le e ne abbiamo presi eh, ma con sorpre-
sa ci hanno lasciato stare le piante!
SSIT: Arrivato alla prova del gusto, il
prodotto finale stato di tuo gradi-
mento?
Sono rimasti soddisfattissimi tutti, io per
primo anche perch, come ti ho detto,
per come era cresciuta tra mille sbalzi di
temperatura, non avevo assolutamente
grosse aspettative.
SSIT: In che modo hai deciso di gestire
la concia?
Quando abbiamo fatto la pesata iniziale
erano pi di tre etti, per lessiccazione
sono rimasto sempre nella stessa soffitta,
accendendo le ventole ogni tanto e fine.
Le lasciavo l al buio, ferme.
SSIT: E per conservarla invece? Anche
tu hai optato per la conservazione
sotto vetro?
Io lho fatta seccare per 15 giorni e poi
lho messa in vaso. Ogni giorni aprivo per
cinque minuti in modo da far prendere
un po daria e poi richiudevo. Ho smesso
solo quando ho visto che le cime si sbri-
ciolavano bene in mano, che ti lasciavano
magari un po di appiccicoso ma non
umido. Certo un po di peso lha sempre
continuato a perdere e alla fine si arri-
vati ai 270-280 grammi che ti dicevo.
SSIT: In questo momento hai qualche
coltivazione in ballo?
In questo momento no perch non ho
le garanzie di sicurezza che ti dicevo
prima ma, se ne avessi la possibilit, lo
farei sempre.
SSIT: Se ne avessi la possibilit come
ti comporteresti? Mi spiego: coltive-
resti in nome dellautarchia o per farci
su anche qualche soldo?
Beh ovviamente la coltiverei soprattutto
per darla via! Di sti tempi tirare su qualche
euro in pi non fa certo male e poi curare le
piante un vero e proprio lavoro, non vedo
cosa ci sarebbe di male a guadagnarci.
SSIT: Faccio lavvocato del diavolo e
in modo subdolo ti chiedo: cosa pensi
riusciresti a guadagnare da una pro-
duzione a ciclo continuo?
Eh, un calcolo che ho provato a fare
anchio diverse volte ma non sono mai
riuscito a venirne a capo, perch non ho
idea di quale quantitativo aspettarmi da
un raccolto. Se coltivassi a ciclo continuo
quindi facendo talee e non avendo ogni
tre o quattro mesi la spesa fissa per i semi
femminizzati e avendo raccolti molto
pi ravvicinati, tipo ogni due mesi usando
autofiorenti, dovrei calcolare che qui 270
grammi li avrei ogni due mesi. Facendo
poi unimpianto in continuo mi metterei in
condizioni molto migliori di quelle avevo
nella soffitta, quindi penso che la resa la
potrei aumentare notevolmente. Il mio
sogno sarebbe quello di riuscire a fare un
grammo con un watt ma non so se sia una
resa umanamente possibile...
SSIT: Allora ti auguriamo di diventare
il Water White (chi non avesse anco-
ra visto la serie Breaking Bad, faccia
ammenda e rimedi immediatamente!
n.d.a.) della marijuana e se dovessi
avere bisogno di qualche dritta, sca-
rica le edizioni di Soft Secrets dal sito
www.cannabis.info/IT/softsecrets.
Grazie della chiaccherata.
IL MIO SOGNO SAREBBE QUELLO DI RIUSCIRE A FARE UN GRAMMO CON UN WATT MA NON
SO SE SIA UNA RESA UMANAMENTE POSSIBILE
44
GROWING
Cotto e mangiato
per vegetariani di CBG
La nutrizione delle piante uno degli
argomenti pi interessanti in campo
agrario. Da ci che mangiano le pian-
te dipende la loro velocit di sviluppo
ed il tipo di metabolismo. Gli anima-
li digeriscono scomponendo molecole
grosse nei loro costituenti pi semplici e
quindi meglio assorbibili, ugualmente le
piante hanno bisogno di sostanze dige-
rite (digerite nel senso di semplificate)
per meglio poterle assorbire e traslare
dove necessario. Noi animali possiamo
masticare e digerire prima di assorbire, le
piante hanno bisogno di una pedofauna
in grado di rendere assimilabili i nutrienti
da parte dei peli radicali. Da qui viene il
vecchio detto contadino non si nutre le
piante ma si nutre il terreno. Esattamente
cos si deve credere nella coltivazione. A
meno che non si stia coltivando fuori-
suolo, dove tra laltro deducibilmente
obbligatorio, sconsigliato lutilizzo di
fertilizzanti di pronta assimilazione per
evitare fenomeni di impoverimento e
sterilit del terreno.
Gli elementi necessari alla crescita dei
vegetali sono azoto, fosforo, potassio, cal-
cio, magnesio e zolfo. I primi tre sono
fondamentali in grande quantit ed per
questo che sono riportati in etichetta su
ogni fertilizzante e concime disponibile in
commercio. Per convenzione sono ripor-
tate le percentuali in cui sono presenti: per
esempio 2-15-2 , che il titolo di un guano
molto famoso di pipistrello, significa che
contiene il 2% di azoto, il 15% di fosforo
ed il 2% di potassio. I piani di concima-
zione redatti generalmente sono mirati
allapporto prevalente di questi tre ele-
menti perch il terreno non ne abbonda
rispetto al fabbisogno di qualsiasi coltura
produttiva e darebbe sicuramente caren-
ze, fonte di improduttivit.
Lazoto ha la funzione di accrescere i
vegetali: una pianta ricca di azoto pre-
senta ampia superficie fogliare, steli
turgidi con lunghi internodi grazie alla
sintesi proteica efficiente e un colore
verde scuro, segnale di abbondanza di
clorofilla nei tessuti. Al contrario una
carenza di azoto determinerebbe un
ritardo nellaccrescimento dovuto al suo
ruolo nella sintesi di amminoacidi, i mat-
toncini delle proteine, e una generale
pigrizia della pianta con maturazioni
pi precoci e scarsa produzione. Sulle
piante si assisterebbe allingiallimento
delle foglie, a partire dalle pi vecchie
andrebbero incontro a clorosi per man-
canza di clorofilla. Le foglie pi giovani
sarebbero le ultime ad ingiallire perci.
Il fosforo un elemento molto interes-
sante per i vegetali in quanto fa parte di
numerosi composti importantissimi. Il
fosforo componente del DNA, del RNA,
del ATP e del ADP. E inoltre spesso pre-
sente in molecole riguardanti il meta-
bolismo e in genere la biochimica delle
cellule. Quando ben presente favorisce
lo sviluppo e la maturazione dei frutti. In
caso di carenza si avrebbero piante dalla
crescita lenta e dallo sviluppo non uni-
forme, generalmente stentato. Le foglie
sarebbero verde pallido con i bordi ros-
sastri tendenti al disseccamento.
Il potassio espleta numerose funzioni
nella pianta, sia in come promotore del
trasporto degli zuccheri nella pianta
che come regolatore di processi tipo la
fotosintesi. Il potassio si trova in tutte le
parti della pianta. Unadeguata disponi-
bilit di potassio determina uno stato
ottimale di salute per tutti i tessuti favo-
rendo il completamento delle reazioni
metaboliche in corso.
Gli altri tre elementi il calcio, il magnesio
e lo zolfo, sono scarsamente disponibi-
li solo in determinate zone climatiche
dove le frequenti alluvioni giungono a
dilavarli (lacqua se li porta via fin gi
nelle falde allontanandoli dallo strato di
sottosuolo esplorato dalle radici).
I microelementi, chiamati cos a causa
della modestissima quantit richiesta
dalle piante, hanno una funzione chia-
ve in molte reazioni biochimiche come
GLI ELEMENTI NECESSARI ALLA CRESCITA DEI VEGETALI SONO AZOTO, FOSFORO,
POTASSIO, CALCIO, MAGNESIO E ZOLFO. I PRIMI TRE SONO FONDAMENTALI IN
GRANDE QUANTIT.
45
enzimi o catalizzatori di reazioni e sono
sempre ben presenti alla giusta concen-
trazione nel terreno. Questi nutrienti
sono molibdeno, rame, zinco, boro, man-
ganese, ferro e cloro. Le carenze dovute
ai microelementi sono rare, nessuno si
spaventi, la corsa ai microelementi non
deve portare ad acquistare acqua spor-
ca e tantomeno deve portare a preoc-
cupazioni inutili. Le piante assorbono gli
elementi nutritivi dalla soluzione circo-
lante nel terreno tramite le radici. Gli ele-
menti sono disciolti nellacqua a formare
la cosiddetta soluzione circolante.
Ai pi svegli non saranno sfuggiti n los-
sigeno n il carbonio, elementi coinvolti
nella fotosintesi clorofilliana. Ebbene la
nutrizione carbonica avviene tramite gli
stomi che sono gli spiracoli delle pian-
te altrimenti detti bocche dei vegetali.
In poche parole sono i buchi presenti
sulle foglie che permettono alla pianta
di scambiare ossigeno ed anidride car-
bonica con lambiente circostante. E per
aggiungere una precisazione proprio
grazie allacqua che evapora dagli stomi
che la linfa viene spinta contro la forza
di gravit dalle radici alle foglie.
La pratica che bisogna adottare per
forzare lassorbimento di carbonio, poi-
ch disponibile in (sovr)abbondanza
sulla maggior parte del pianeta Terra,
attuabile solo in quelle coltivazioni
dove si ha il controllo del microclima
attorno alle piante; allora consigliato
innalzare la concentrazione di anidri-
de carbonica artificialmente mediante
lausilio di bombole ed elettrovalvole
temporizzate. Si trovano facilmente le
modalit di somministrazione e report
sui forum online tramite la ricerca di
Google. Lanidride carbonica diventa
tossica per luomo quando disciolta
nellatmosfera in ragione del 5%: sconsi-
glio vivamente di adoperarla.
Vi sono varie scuole di pensiero sulle
tipologie di somministrazione e soprat-
tutto sulle derivazioni degli elementi
sopra descritti. Il concetto di minerale
e il concetto di biologico indicano la
modalit e la forma in cui un elemento
arrivato alla sostanza circolante attorno
ai peli radicali ed stato assimilato.
Gli agricoltori sanno che non esiste una
soluzione a tutti i problemi, n esiste
un modus operandi unico per tutte le
soluzioni. Vi sono per, nel rispetto delle
verit scientifiche, numerose scuole di
pensiero. Diffidando dagli intrattenitori
della rete, dai coltivatori della domenica
e soprattutto dagli stolti, vi sono nume-
rose guide su internet e non ultima
Wikipedia che ha risposte per tutti.
Molti coltivatori hanno un approccio
semplicistico alla coltivazione, prepa-
rano un vaso riempito di un qualsiasi
substrato inerte (il cocco o la perlite
ad esempio) e tramite gocciolatori si
prodigano in idroponie improvvisate
con fertilizzanti a pronta assimilazione.
Molti altri coltivatori invece preferi-
scono annaffiare a mano un substrato
medio carico ed ottenere un prodot-
to decisamente superiore rispetto alle
idroponiche genericamente definite
colture minerali.
Tra gocciolatori, annaffiatoi e secchi
dacqua vi sono numerose possibilit
di somministrare la soluzione fertirri-
gua alle piante. Sempre ammesso serva
una fertirrigazione e non un semplice
adacquamento. Utilizzo impropriamen-
te il termine adacquamento per indicare
una irrigazione di sola acqua in quanto
sempre pi numerosi growers si sono
convertiti alla scuola di pensiero della
coltivazione in vaso vivo. La coltivazione
in vaso vivo una maniera di coltivare
le piante dando loro solamente acqua
declorata a pH controllato facendo s
che il fabbisogno nutrizionale venga
soddisfatto dagli ammendanti e/o dai
concimi precedentemente miscelati al
substrato. Un terreno vivo (contrario di
inerte), con eventuali inoculi di attivato-
ri, richieder solo acqua per continuare
a vivere e rendere disponibile alle radici
i nutrienti in forma ionica che abbiamo
miscelato al terriccio.
Facciamo un esempio: per portare a
fioritura i peperoncini genericamente
della cultivar tipo Thai (quelli allungati,
verdi alla raccolta, dal marcato sapore di
peperone) ho bisogno di almeno 2 mesi
di fioritura perci il mio terreno avr una
forte carica di alghe marine polverizzate
e di ceneri di legna oppure sar carico
di polvere di pesci e guano di pipistrel-
lo per dare il giusto apporto di azoto,
fosforo e potassio lungo i due mesi di
fioritura. In due mesi di fioritura la pedo-
fauna agir come un trasformatore di
nutrienti da forma organica a ionica per
assicurare la copertura del fabbisogno
nutrizionale delle piante.
Il problema ad un certo punto diventa
calcolare la durata delle riserve nutritive
che abbiamo preparato nel terreno. Per
comodit un ragazzo della mia cittadi-
na si reca al consorzio del capoluogo
per comprare pietre a lento rilascio
per non doversi preoccupare n di pre-
parare la soluzione fertirrigua, n di
cambiare prodotto, n di dover dosare
le quantit in quanto deve annaffiare
con acqua semplice, non deve comprare
prodotti e non deve diluirli col terrore
di esagerare. Ma purtroppo per questo
ragazzo non si tratta di coltivazione in
vaso vivo organica, bens di coltivazio-
ne minerale in vaso vivo, gi meglio
rispetto alla classica minerale ma ancora
lontano dalla nutrizione organica.
Landamento della comunit grower
sembra confermare la legge K.I.S. (Keep
It Simple, scritto anche con due esse)
che dice che la metodologia di coltura
devessere il pi semplice possibile. Il
K.I.S.S., forse per pigrizia o per terrore
di errori da parte dei neofiti, sempre
stato diffuso soprattutto su internet nei
forum di esperti coltivatori. Ora come
non mai la semplicit diventata un
trend nella comunit internazionale dei
growers. Non un male la semplicit, ma
non deve implicare scarsa conoscenza,
ottusit e pigrizia mentale. Per ora stia-
mo assistendo alla nascita di sempre pi
prodotti per la fertilizzazione all-in-one
ai fini di introdurre una gamma di pub-
blico pi ampia al mondo delle colture
indoor e ai fini di semplificare il lavoro
del coltivatore.
Alcuni prodotti, specialmente i pellet-
tati organici da mescolare al substra-
to, sono molto interessanti in quanto
trovano applicazione anche allester-
no e sebbene siano un all-in-one non
legano ad una scuola di pensiero dalle
intuizioni minerali. Altri prodotti all-
in-one disponibili sul mercato sono le
polveri da diluire in acqua e da utilizza-
re come nutrimento: semplici al punto
che nemmeno un bambino pu errare.
Lunico dubbio che mi rimane dove
va a finire lazoto in pi per tutta la fio-
ritura, dato che le piante necessitano di
azoto principalmente in fase vegetativa
mentre necessitano di fosforo e potas-
sio in fioritura.
Lunica risposta lavr quando mi capite-
r di imbattermi in qualche coffee shop
con una selezione di prodotti cono-
sciuti ottenuti con fertilizzanti in polve-
re idrosolubile. Probabilmente ne avr
gi provati a decine alla scorsa coppa
di Amsterdam ma non sapendolo non
posso dare unopinione. In base alla
tipologia di nutrienti e alla modalit di
applicazione si hanno differenti rispo-
ste in termini di vigore, percentuale di
sostanza secca rispetto al raccolto e
tenore di principi attivi.
Ad ogni fiera si contano sempre pi
produttori (o rivenditori) di fertilizzanti
con prodotti nuovi per tutte le esigenze
e secondo i diversi approcci alla coltiva-
zione. Io vorrei avere la possibilit legale
e il tempo soprattutto per poter testare
la moltitudine di prodotti analizzando
a fondo leventuale effetto fisiologico
sulle piante. Ultimamente se ne vedono
di tutte le forme e misure, dalle tablets
effervescenti per vegetativa e fioritu-
ra alla polvere dai colori improponibili
capace di sovvertire lordine della natu-
ra, dagli sticks tutto-in-uno ai pellettati
a lento rilascio che sono una fonte di
fosforo e potassio per terminare la fio-
ritura al giusto grado di maturazione
delle infiorescenze. Non ho ancora fini-
to di elencarne le forme e gi sono in
confusione, se dovessi scegliere proprio
non saprei quale metter prima e quale
dopo, n saprei con che beneficio infine
otterrei la mia fioritura.
Coltivare con fertilizzanti di sintesi pu
semplificare la vita al contadino pi
pigro e meno costante di tutti, alcuni
prodotti (ad esempio: gli stick a lento
rilascio) sono il salvataggio per chi
outdoor non riesce per pigrizia o non
deve per esigenze danonimato pratica-
re la fertilizzazione.
La fertilizzazione organica, oltre ad offrire
un prodotto superiore, ha dei difetti che
si tramutano nella costanza necessaria,
intendo in termini di tempo e di voglia,
per poter realmente convivere con una
pianta intesa come essere vivente.
Lammendante migliore sinora, par-
lando di coltivazione biologica, la
montmorillonite. Ancora meglio se si
pu mescolare in proprio il substrato,
tagliandolo con argille e arricchendo-
lo con humus. Poi baster intervenire
con acqua quando necessario. Lunica
aggiunta che farei, parlando di colture
erbacee (annuali), un booster di fiori-
tura per stimolare un processo dipen-
dente dai fito-ormoni.
Devo concludere questo articolo,
voglio sperare che i miei lettori usino
la testa esigendo il controllo delle fonti
e dellapproccio scientifico alle nozioni
che trovano in rete. Buone essenze.
LANDAMENTO DELLA COMUNIT GROWER SEMBRA CONFERMARE LA LEGGE
K.I.S. (KEEP IT SIMPLE) CHE DICE CHE LA METODOLOGIA DI COLTURA DEVESSERE IL
PI SEMPLICE POSSIBILE.
SHOP REVIEW / INDICE PUBBLICIT
46
Colofon Indice pubblicit
Nome Pagina
Area 51 24-25
Atami 48
Buddha Seeds 13
Buddha Seeds 20
Campo di Canapa 41
Chacruna 24-25
City Jungle 43
Dinafem Seeds 1
Dinafem Seeds 9
Do.Is 41
Dutch Passion 17
Easy-Grow Wholesale 37
Ed Rosenthal 32
Exodus 43
Foglie DErba 24-25
Grass-O-Matic 14
Greentown 37
Growerline 24-25
Growrama 41
Growryder 14
Growshop Reggio 41
G-Spot 45
Hempatia 29
Hempatia Milano 43
Hemp-orio 24-25
Hemporium 24-25
I-Grow 2
Indoor Heart 43
Indoormania.it 39
Karkad 41
Legalized 24-25
Mycologics 41
Mysticanza 24-25
Natural Mystic 43
Natural Store 24-25
Organic Farm 24-25
Orto Biologico Shop 24-25
Panoramix 41
Paradise Seeds 1
Plagron 1
Procare 41
Roots 41
Secret Garden 41
Secrets Garden 41
Serious Seeds 29
Skunkatania 24-25
Square Trading 22
Sweet Nutrients 5
Sweet Seeds 1
Sweet Seeds 5
Sweet Seeds 47
Soft Secrets Italia pubblicato da:
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Jorge Cervantes, Enrico Fletzer, CBG, Monsignor
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Calabria, Carlos Rafael Esposito, Carlo Erba,
Little Lebowski e tanti altri.
Traduzioni: Valefizz
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Soft Secrets Italia
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rale. La redazione e i collaboratori non si
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daccordo con i contenuti pubblicati.
Nessun contenuto di questa pubblicazione
pu essere copiato o riprodotto in alcun
formato senza autorizzazione degli editori.
Limperdibile SSIT 2/2013
esce l8 marzo 2013
Hempatia una realt consoli-
data nel nostro settore: il primo
portale italiano per la rivendita
di semi di canapa da collezione.
Con larrivo della nuova gestione,
a partire dal 2009 sino ad oggi,
i risultati ottenuti, merito della
professionalit e competenza
dello staff, sono avvincenti tanto
che cominciano a nascere i negozi
della catena Hempatia. Ma andi-
amo con calma partendo dal
nuovo punto vendita nel centro
storico genovese aperto nel gen-
naio del 2012...
Dalla distribuzione online alla riv-
endita in un negozio, come nasce
questo progetto?
Quando, come gruppo Hempatia, abbia-
mo deciso di aprire un nuovo negozio
abbiamo cercato il migliore collabora-
tore presente sulla piazza genovese e
da questo fortunato incontro nata la
nostra collaborazione con Alan. Oggi
il responsabile dei negozi della catena
Hempatia.
In molto lettori di Soft Secrets
conoscono il vostro lavoro online,
ci sono differenze nel vostro modo
di lavorare in negozio?
Le nostre qualit sono sempre le stesse.
Professionalit, competenza, cortesia e
disponibilit. Ovviamente ampia gamma
di semenze, dalle maggiori seedbanks
come Sensi Seeds, Serious Seeds,
Biological seeds, Dutch Passion, alle prin-
cipali novit dello scenario internazio-
nale, con sempre una particolare atten-
zione rivolta alle migliori proposte del
mercato. Anche in negozio i prezzi sono
sempre quelli consigliati dai listini online
delle case produttrici, ai quali possiamo
aggiungere delle scontistiche appropria-
te, personalizzate da cliente a cliente.
In che cosa siete specializzati come
punto vendita?
Tutto il grow, terra e idroponica e in
pratica tutto quello che serve a un col-
tivatore, sia senza esperienza o gi ben
navigato. E poi parafernalia come bong,
pipe, chilum, cartine, narghile e tutto il
loro occorrente: melasse, carboncini e
ricambi vari. Vasto assortimenti di clipper
da collezione e magliette assortite.
Qualche vostra particolare soddis-
fazione?
Ripeto, la possibilit di offrire in nego-
zio gli stessi prezzi del mercato online,
che non da tutti.
Novit?
Certo, abbiamo un nuovo punto ven-
dita a Ventimiglia e un altro a Milano
e pi precisamente a Sesto San
Giovanni. Abbiamo anche in mente
di aprire altri punti vendita in svariate
citt dItalia e ampliare il nostro mer-
cato italiano.
Hempatia Genova
Via San Donato 32-24 r
Luned 15:30 / 19:30
Da marted a gioved 11:00/13:00 - 15:30/19:30
Venerd e sabato 11:00/13:00 - 16:00/24:00
Chiunque ci vuole seguire pu iscriversi al gruppo Hempatia network
su Facebook
Hempatia,
Genova
Millior Banca di Seme
Expocannabis 2007
Millior Banca di Seme
Spannabis 2008

www.sweetseeds.es
Attenzione: i semi di canapa sono escIusi daIIa nozione IegaIe di Cannabis, ci signica che essi non sono da considerarsi sostanza stupefacente. L.412 deI 1974, art.1; comma 1,Iett.B, convenzione unica sugIi stepefacenti di
New York deI 1961 e tabeIIa deI decreto ministeriaIe 27/7/1992. In ItaIia Ia coItivazione di Canapa vietata (artr.28 e 73 deI dpr 309/90) se non si in possesso di apposita autorizzazione (art.17 dpr 309/90)
C/ Dr. Nicasio BenIIoch, 36-38 46015 VaIencia Espaa +34 963 890 403 +34 963 473 730 / +34 963 404 289 (Grossista) Fax: +34 961 939 618
Indica/Sativa: 90%-10% Blue Black x Maple Leaf Indica x White Rhino
Disponibile anche in Autofiorenti 3 GENERAZIONE

3S - 24,00
5S - 40,00
10S - 80,00
Disponibile anche in Autofiorenti 3 GENERAZIONE
Indica/Sativa: 70%-30% Ingredienti Segreti

3S - 22,50
5S - 37,50
10S - 75,00
Autofiorenti 3 GENERAZIONE
Disponibile
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