Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Pagina 1 di 2
Platone - Lachete
Pagina 2 di 2
Analisi
(Lachete, 190e - 191e, trad. it. di P. Pucci, in Opere complete, vol. IV, Laterza, Roma-Bari 1971)
Il dialogo socratico si staglia sempre sullo sfondo dellironia, la pi o meno esplicita dichiarazione di ignoranza circa loggetto di discussione. Di tale oggetto il filosofo chiede una definizione allinterlocutore, in genere uno specialista del settore, che si presume pertanto sapiente, almeno relativamente al proprio ambito di competenza. Trattandosi di coraggio, una virt che i militari pi di ogni altro dovrebbero possedere, il generale Lachete sembra la persona pi adatta a fornirne una definizione. La definizione data da Lachete strettamente legata al contesto militare; eppure, anche solo in riferimento a tale ambito, essa appare limitata e insoddisfacente. Infatti, non si pu negare la virt del coraggio a soldati che, pur in fuga, combattono valorosamente, come i cavalieri sciti, i quali, lanciati al galoppo, scagliavano allindietro frecce micidiali sui nemici. La confutazione socratica iniziata mostrando che la definizione di Lachete non applicabile neppure a tutti i casi che si possono verificare in guerra. Ora Socrate fa notare che di coraggio si parla in molte altre circostanze estranee allambito militare. Linterlocutore deve convenirne e occorre quindi trovare una nuova e pi efficace definizione, applicabile a tutti i tipi di coraggio. Pensando a discussioni come questa, Aristotele potr affermare che si deve a Socrate la scoperta della definizione e delluniversale.
file:///D:/media/classici/contents/socrate/analisi-interattive/plat_def_coraggio/index.ht... 08/09/2013