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Primo piano

1955 lincontro

LA CITT DOMENICA 27 NOVEMBRE 2016

ADDIO LIDER MAXIMO

Morto Castro
Castro e Che Guevara si
incontrano in Messico e
insieme rovescieranno Batista

1957 la guerriglia

Cuba piange
il comandante
Cremato il corpo, nove giorni di lutto sullisola
Aveva 90 anni. Obama: Giudicher la Storia
ROMA

Il giovane Fidel il leader


della guerriglia anti-Batista
insieme al fratello Raul

1963 a mosca

Condannatemi pure, la Storia


mi assolver. Chiss se Fidel
Castro avrebbe scelto queste
sue parole pronunciate a 27 anni davanti al tribunale che lo
condannava per lassalto alla
Moncada come epitaffio. Il Lider Maximo della rivoluzione
cubana morto ieri a 90 anni,
dopo quasi mezzo secolo passato alla guida assoluta della
piccola isola caraibica che ha
sfidato gli Stati Uniti. Con profondo dolore vi informo che il
comandante in capo della rivoluzione cubana morto, Hasta
la victoria siempre, lo scarno
comunicato che un commosso
Raul Castro, il fratello pi giovane al quale aveva lasciato il potere nel 2006, dopo loperazione allo stomaco, ha letto alla tv
pubblica.
Fidel stato cremato rispettando le sue volont. I funerali
solenni si terranno il 4 dicembre, dopo nove giorni di lutto
nazionale. Lurna attraverser
lisola per quattro giorni e poi
sar sepolta a Santiago de Cuba, la sua citt natale dove ger-

mogli la rivoluzione con lassalto alla caserma Moncada del


26 luglio del 1053. E anche laddio a Castro sar occasione per
leterna sfida tra Fidel e il Che le
cui spoglie furono riportate a
Cuba nel 97, seppellite tra i
pianti e i pugni chiusi di una
folla immensa.
Ammirato da molti come mito della rivoluzione, odiato da
altrettanti come un tiranno
brutale che ha sepolto velocemente il sogno giovanile di portare dignit e prosperit a Cuba
per instaurare un regime che
ha incarcerato dissidenti politici e minoranze, Fidel stato
certamente uno dei leader pi
carismatici del novecento. E
gi oggi i grandi della terra sono divisi sul giudizio complessivo. A Miami la notizia della sua
morte stata salutata dai festeggiamenti in strada degli
esuli cubani. E molto diverse
sono state le parole di Barak
Obama e di Donal Trump.
Tendiamo la mano con amicizia al popolo cubano, la storia
giudicher lenorme impatto di
questa singolare figura sulla
gente e sul mondo intorno a

lui, ha detto Obama, ricordando di aver lavorato con lAvana


per lasciarci il passato alle
spalle. Durissimo il neo presidente Trump che ha definito
Castro un dittatore brutale
che ha oppresso il suo popolo,
assicurando che la sua amministrazione far di tutto per riportare Cuba alla prosperit e alla
libert. Significativo il telegramma del Papa, artefice del disgelo con Cuba che ha portato alla
fine dellembargo nel 2015 che
ha espresso a Raul dolore per
la triste notizia.
A Cuba lera di Fidel era gi finita da tempo. Raul che stato
con il Che e con Fidel tra i ribelli del 59, governa lAvana dal
2006. Prima in coabitazione
con il fratello maggiore, poi da
solo. Fidel in questi anni ha dissentito da molte aperture di
Raul, contestando anche il dialogo con Obama. Raul ha 85 anni. Ha promosso un lungo processo di liberalizzazioni economiche e una perestroika alla cubana. Un percorso lento che
ora dovr vedersela con
Trump.
(m.b.)
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IL PERSONAGGIO

Il trionfo allAvana con Guevara


poi sfida agli Usa per tutta la vita
Lincontro con il premier russo
Nikita Khrushchev nella sua
tenuta vicino a Mosca

1978 villa clara

Fidel Castro durante una visita


delle le zone industriali di
Cienfuegos e Villa Clara, Cuba

LAVANA

Fidel Castro, eroe per la sinistra


nel mondo, dittatore sanguinario per i nemici, stato l'uomo
che ha segnato la storia di Cuba
e del comunismo per quasi sessantanni e che da una piccola
isola caraibica ha sfidato la nazione pi potente del mondo,
gli Stati Uniti. Nato a Biran il 13
agosto 1926, figlio del proprietario terriero spagnolo Angel Castro e della cubana Lina Ruz, ha
studiato prima nei collegi La
Salle e Dolores di Santiago de
Cuba, poi, dal 1941 al 1945, a
LAvana, nella prestigiosa scuola gesuita di Belen, in un periodo che ha inciso fortemente nella sua formazione culturale, cos come in quella del fratello,
Raul.
Qualche anno dopo la laurea
in legge si candid alle presidenziali, progetto subito frustrato dal golpe del 10 marzo di
Fulgencio Batista. La sua risposta fu lassalto alla Caserma della Moncada, il 26 luglio 1953.
Per Fidel fu un disastro: i ribelli
vennero catturati e 80 di loro fu-

cilati. Catro fu condannato a 15


anni di prigione e, nella sua difesa finale, pronunci il famoso
discorso su La storia mi assolver, in cui deline il suo sogno rivoluzionario. Dopo il carcere, amnistiato, and in esilio
negli Usa, poi in Messico: fu l
che conobbe Ernesto Guevara.
Insieme al Che, Raul ed altri
79 volontari, nel 1956 sbarc
sullisola a bordo del Granma. Il
gruppo, sorpreso dalle truppe
di Batista, venne decimato: solo
in 21 riuscirono a rifugiarsi nella Sierra Maestra. I due anni di
guerriglia misero alle corde il
dittatore. Il primo gennaio
1959, i barbudos entrarono
trionfalmente a LAvana.
Castro lo fece qualche giorno
dopo. Fino al trionfo della
revolucion, lisola viveva del
commercio con Washington.
Dopo la presa del potere di Fidel, il paese divenne uno dei teatri della guerra fredda. Cuba
riusc comunque a resistere al
duro embargo americano e ad
un attacco militare, quello della
Baia dei Porci, nel '61, organizzato dalla Cia attraverso cubani

La stretta di mano tra Fidel Castro e Richard Nixon

reclutati allestero. Poi fu al centro della crisi dei missili nel


1962, crisi che rischi di trascinare il mondo in una guerra nucleare. Forte di un inossidabile
carisma e affascinante capacit
oratoria, Fidel stato per decenni il nemico numero uno di
Washington: con il risultato
che, mentre accresceva la sua
dipendenza dallUrss, appoggiava i movimenti marxisti e le
guerriglie in America Latina ed
in Africa, diventando tra i leader del movimento dei Paesi
non Allineati.

Nel frattempo, si spos con


Dalia Soto del Valle. Hanno avuto cinque figli: Alexis, Alexander, Alejandro, Antonio e Angel.
Il lider maximo, con una vita
privata nella quale realt e mito
sintrecciano, sopravvissuto a
dieci presidenti Usa e - ha pi
volte ricordato - a 600 attentati.
Perfino nel crepuscolo del suo
mandato, Fidel e il sistema politico cubano sono riusciti nel bene e nel male a resistere alla disintegrazione socialista e al
crollo dellUrss nel 91.
Per i cubani, Castro stato il

Comandante, oppure semplicemente Fidel, sul quale sono state costruite tante storie: non
dorme mai, non scorda nulla, capace di penetrarti con
lo sguardo e sapere chi sei,
non commette sbagli.
Castro ha daltro lato esibito
una devozione per le cifre e dati, nascondendo caratteristiche
come il pudore e lo scarso interesse, raro per un cubano, per
la musica e il ballo. Ha sempre
avuto una salute di ferro fino alla grave emorragia allintestino
avuta al rientro di un viaggio
dall'Argentina poco prima di
compiere 80 anni. Malato, dopo aver delegato il potere al fratello Raul - prima in modo provvisorio il 31 luglio 2006, poi definitivamente nel febbraio 2008 ha cos cominciato il conto alla
rovescia verso la fine di una vita
leggendaria. Lera di Fidel si
scioglie lentamente in una nuova Cuba sempre pi raulista, tra
riforme economiche e la mano
ferma del potere sul fronte politico. La data chiave della nuova
era il 17 dicembre 2014: quel
giorno, a sorpresa e con la mediazione di Bergoglio, LAvana
e Washington annunciano il 'disgel. Fidel assiste da lontano. I
limiti alla sua leggenda li aveva
fissati nel 2003, rivolgendosi ai
cubani: Rimarr con voi, se lo
vorrete, finch avr la consapevolezza di potere essere utile, se
prima non lo decide la natura.
N un minuto prima, n un secondo dopo.

Primo piano

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2016 LA CITT

Limmagine appannata
non cancella il sogno
del socialismo al rum

1998 IL PAPA A CUBA

Fidel ha la colpa di non aver fatto evolvere la revolucion


Resiste il mito delluomo che ha forgiato lidentit nazionale
di GIGI RIVA

Sopra
unimmagine di
Fidel Castro
avvolto dal
fumo del suo
immancabile
sigaro; a destra
la sede dei
Comitati di
Difesa della
Rivoluzione
allAvana, con
la bandiera e la
foto di Fidel

ia concesso un aneddoto
personale. Una quindicina di anni fa mi trovano a
Baracoa, Cuba, costretto da
unustione solare a recarmi in
farmacia.
Mi fu dato per pochi spiccioli, pi o meno lequivalente di
25 centesimi di euro, una crema cos efficace da farmi guarire in una notte. Lindomani sono tornato nella stessa farmacia con lintento di comprare
alcuni barattoli del medesimo
unguento per portarli in Italia
e mi dissi disposto a pagarli anche molto di pi. La farmacista guard fisso negli occhi
quelleuropeo convinto coi soldi di potersi permettere tutto e
rispose: No signore, ieri le ho
dato la crema perch ne aveva
bisogno. Ma non ne pu fare
incetta, serve al popolo. La
farmacista guadagnava 13 dollari al mese.
Nel momento in cui si seppellisce Fidel Castro, bisognerebbe avere la cura di non
chiudere con una pietra tombale anche il buono di una rivoluzione troppo vituperata
nella sua fase senescente e che
per ha prodotto, oltre a tante
speranze, anche qualche utile
prassi di governo da cui trarre
insegnamento.
Soprattutto
ora che il liberismo e liperfinanza hanno mostrato limiti,
inadeguatezza e allargato a dismisura la forbice della disuguaglianza. Fidel aveva detto,
nella sua frase pi famosa e citata, la storia mi assolver.
Non gli saranno perdonati la
repressione del dissenso, i diritti calpestati, la persecuzione
dei gay, limpoverimento progressivo della popolazione.
Pur se allo stesso tribunale della storia potr portare alibi corposi come il vergognoso e prolungato embargo del vicino
pi ingombrante e potente, gli
Stati Uniti.
E potr far pesare sulla bilancia gli straordinari progressi in due settori decisivi per
una felice esistenza come la sanit e leducazione. I cubani

LA TESTIMONIANZA
Segue dalla prima
Appese alle pareti solo quattro foto, quelle di Jos Marti, di Ernesto
Guevara, di Camilo Cienfuegos e poi
cera la sua, di foto, quella di Fidel,
con il suo sguardo tagliente che ti
guardava e sembrava volerti raccontare tante cose, storie, aneddoti, preoccupazioni per il futuro.
Le altre immagini icona, che avevo visto durante i miei anni passati
tra le sezioni comuniste a Salerno,
non erano come quella che avevo davanti. Sar stato che odoravo per la
prima volta (tantissime altre occasioni sarebbero seguite in questi trent'
anni) laria di Cuba, che osservavo le
palme piegarsi, di l delle vetrate, a
quel vento che soffiava caldo, oppure
mi sar fatto prendere dalle note del
bolero trasmesso dalla radio, ma quel
Fidel l, sulla parete di quella sala di
transito nellaeroporto, in quella foto

Fidel Castro

Bisognerebbe
avere la cura
di non chiudere
con una pietra tombale
anche il buono di una
rivoluzione vituperata
che ha prodotto qualche
utile prassi di governo

hanno oggi unaspettativa di


vita che sfiora gli 80 anni, assai
superiore a quella degli altri
Paesi latino-americani mentre
listruzione garantita e gratuita per tutti, fino al livello universitario: uno studente non
deve pagare di tasca propria
nemmeno le penne e i fogli da
disegno.
Se si avesse la decenza di
non usare le categorie ideologiche (che paradosso, proprio
con Cuba!) per bocciare senza
appello lesperimento del
socialismo al rum si dovrebbe ammettere un balzo prodigioso rispetto ai tempi del dittatore Fulgencio Batista, deposto dalla coppia Castro-Guevara allalba del 1959.
Si commette spesso lerrore
di giudicare secondo la vague

del proprio tempo i personaggi senza inserirli in un contesto che era altro, senza dargli
sfondo e prospettiva. In
quellottica Fidel Castro appare, oltre che con le ombre, anche con le indubbie luci delle
origini. Un gigante del Novecento, secolo invero lungo e
definitivamente sepolto solo
oggi con lui. Il comandante rivoluzionario ora ci risulta obsoleto per la colpa indubbia di
non aver fatto evolvere la revolucin aggiornandola, facendole cos perdere la spinta propulsiva: come succede a tutti i
regimi troppo longevi.
Se lusura ne ha appannato
limmagine, resiste pur sempre il mito delluomo che ha
forgiato unidentit nazionale,
le ha dato coraggio e dignit in
una congiuntura internazionale difficile. Ha posto una minuscola isola caraibica al crocevia dei destini del pianeta, come non le era mai successo
prima, come difficilmente succeder in futuro se lomologazione e lassimilazione al mondo globalizzato aspettava solo
questo decesso per perfezionarsi. Le diversit, soprattutto
quelle troppo spinte, non hanno cittadinanza nel cortile di
casa degli Stati Uniti
Fidel Castro era gi morto
politicamente nellultimo decennio segnato dal lutto e dalla malattia. Solo ora che ha esalato lultimo respiro si pu fare
un abborracciato consuntivo
di ci che lascia in eredit non
solo alla sua gente, ma a tutti.
E certo spicca quellidea, non
rara per la storia che ama procedere a fisarmonica, di una
maggiore equit e uguaglianza
tra gli umani dopo lubriacatura liberista arrivata al suo culmine con la crisi economica
pi grave da quasi un secolo.
Ci sar sempre bisogno di
uomini (non di eroi) che si
pongono il problema di una redistribuzione della ricchezza.
Quando non cadono nellortodossia estrema e utopica, il
caso di ascoltare le loro ragioni.
RIPRODUZIONE RISERVATA

diCARLOLAMBIASE*

COLPITO DALLA STATURA


ERA IN PACE CON SE STESSO
appariva una persona diversa, vera,
appassionante, da rispettare e cominciare a capire meglio. Fidel Castro,
checch se ne dir, stato politico di
razza, con unintelligenza superiore
alla media, con una brillante capacit d'analisi e un istinto sveglio, grande oratore e con unimmagine carismatica.
Ho poi visto Fidel, questa volta in
carne e ossa, guarda caso, sempre in
quellaeroporto circa dodici anni dopo. Ero in attesa di salire sullaereo
del volo Iberia che mi avrebbe portato in Italia, via Madrid, per un breve
periodo di ferie (lavoravo a Cuba nei

programmi di aiuti umanitari finanziati dallUnione Europea). Improvvisamente, senza alcun cenno di preavviso, Fidel appare tra i passeggeri in
attesa, con pochi uomini della sicurezza, accompagnando un qualche
personaggio politico spagnolo che
terminava la sua visita ufficiale. Rimasi colpito dalla sua statura fisica, dalla
sua andatura allo stesso tempo tranquilla e attenta, di un uomo in pace
con se stesso.
Poi ricevette Papa Woityla, io ero
ancora a Cuba, e quella rimane
unennesima pagina della sua vita
straordinaria (invito a leggere il sag-

gio Fidel di Volker Skierka, della


Fandango) e della sua capacit, singolare, per un uomo politico rivoluzionario, di attrarre lattenzione mediatica internazionale.
Qualche anno dopo un gruppo di
compagni di Salerno e di Cava de Tirreni volle unirsi al popolo cubano
manifestando una concreta, simbolica, ma bella solidariet come parte
dellAssociazione di Amicizia Italia
Cuba.
Ricordo
due
occasioni
di
quellesperienza datata tra il 2000 e il
2003. La prima fu la raccolta di firme
per la liberazione de los cinco hero-

Il Papa a Cuba incontra Fidel


e condanna lembargo Usa ma
chiede pi libert nellisola

2000 arafat

Con il leader palestinese Arafat


durante il vertice delle nazioni
del Sud in via di sviluppo

2008 la malattia

Nel 2006 viene operato


allintestino, nel 2008 lascia
la presidenza al fratello Raul

es, cittadini cubani imprigionati negli Stati Uniti dAmerica attraverso accuse pesanti e infondate, nella totale
disinformazione che aveva allora
quella vicenda in Italia. A distanza di
molti anni, dopo gli incontri tra Raul
Castro e Obama, los cinco sono tornati liberi a Cuba. La seconda sicuramente quella che ha visto un coinvolgimento rilevante della societ civile salernitana. Fu il progetto chiamato Guaguas de solidaridad che
port due autobus (che erano da rottamare) del Cstp, dal porto di Salerno
a due realt nellisola di Fidel. Il primo autobus fu consegnato alla Scuola di Marineria e Pesca a Mariel (Provincia Habana) e laltro al Governo di
Santiago de Cuba. A questo progetto
collaborarono artisti e lavoratori, il
Cstp e molte Istituzioni tra cui si distinse per impegno e partecipazione
la Provincia di Salerno.
* architetto
RIPRODUZIONE RISERVATA

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