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BIBLIOTECHINA DEL SAGGIATORts

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7.

FREDI CHIAPPELLI

STI.]DI STJL LINGTJAGGIO DE,L MACHIAVE,LLI

RENZE FELICE LE MONNIER


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des beaux espris donne pris la Langue,',non pas I',innoaant tant conttne la rentplissant d,e pltts arqorey.x at diaers seruices, I'estiran,L et ploynt. Ils rt'y aportent point ds mots, mais ils enrich.issent les leu.rs, ap!>esanl,issent et enfoncent laur

Le ntaniencent et ontploite

PROPRIETA I-ETTERARIA RISERVATA

signification, et leur u,sage, Iuy prenent das nr,outsements

ittccoystunts,,mais l>rudmment et ingenieuset'nent.


MoNreIcI-rn, Sur cles uers rte Vi'rgile (Ess.

III, V)'

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LIniver.riLe 'L*,

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Strttii sttl tringuaggio

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Machinactrli'

Iiloicgislie
L a L,cra.lcriulx

a Groncro Plsguelr

r. - f,'idea pir\ luminosa clel Discorso o Dial'ogo scritto dai lVlachiavelli su11a questione della 1i1gua, quella della capacit di assimilazione che una lingua potenternente costituita ha nei confronti dei neologismi ; degli elementi venuti c1all'esterno; e poi clella sua stess capacit cli produzione neologistica. r Non si pud trovare una lingua che parli ogni cosa per s6 sen.za
avere accattato da

za con i vocaboli di quella lingua che trovano, ^e cosi d.iventano suoi.... n.l E, super,ata la parte dialoparte dove 1a luce si abbassa non gica de1 suo ,scritto - una form,ulazione gi sicura e gia\ poco rlprende in splendida i'iclea : < Queila lingua si chiama d'una patiia, la quale ."rrrr"riirce i vocaboli ch'ella 1a accattati cla altri nell'uso suo, ed si potente che i vocaboli acconsonan 1 Edizione di Tutte le opere di N. M., condotta.da Guroo MezzoNr e M,rnro CesBrle sri -urro.critti e sulle prime stampe, Firenze, Barlrra, rg2q, pag. 773.

altri, perch6, ne1 conversare g1i uomini di varie provincie insieme, pretrdono d'e' motti 1'uno de11'altro. Aggiugnesi a questo che, qualunque volta viene o toooJotlrine in una citt o nuove arti' necessario che vi venghino 'uovi vocaboli, e nati in quelia lingua cionde quelle dottrine o quelle arti son venute; -u-tidocenclosi, ne1 pariare' con i modi, con i casi, con 1e difierenze e con gli accenti, fanno una medesima

B*cattati non la disordinano, ma e1la disordina loro; perch6 que11o ch'ella reca cla a1tri, 1o tira a s6 in modo che pu, io D (op. cit., pag. 776). Quest'iclea, che insieme a1i'int,ririnr:e cle1 .'*lot de1l'elemento sintattico de11a iirrgua t la pir\ preziosa del -Disco rso 0 Diaktgo, indi^1'atteggiamento c1e1 Machiavelli di front'e ai Ltirru p.1. < qualunque volta viene- o nuove neologismi necessari dottrine irr una cittz\. o rrrror" arti l. Scrivenclo al Vettori (ro dicembre r5r3) ii l,Iacliiavelli d i1 titolo de1 Prit;ipe in latino, ( uno opuscolo Dc Principat'ibus >, latino, e i titoli dei ventisei capitoli clel trattato sono in intenzione di solellnita\ che cletta la p.t q.r.11'eviclerrte cop.rifiasi de1 o cibo che s o 1 u ru. mio ,.' IlIa
11oSCo

c)tritccia c1i clubbio su1 fatto cii seriverc o a\r'er scritto 1I Princip iil volgare; n6 su11a scelta c1i quel suo sti1e, conside-,:ato perfettamente su{h,cieirte : u 1a quale opera io 11011 ho oinata - dice colne noto 1a dedicalona acl fuIag.ttificurn l-au,renliturt AIedicem - 16 ripiena di c]ausule amp1e, o di parole ampullose e magnificire, o di qualunque altro lenocinio o ofltamettto estrilseco, con 1i quali molti sogliolo ie Loro cose descrivere e orilafe; perch{ io ho voluto, o che \reruna cosa la o1ori, o che iolamente la Variet de1la mat,eria e 1a gravit del subietto la facci gra.ta, (op.cit., pag.3).E anzi,la fortnula stessa del 1)i.scr)?'s() () Dialo.go u riecessario che vi venghino nuovi vocaboli, e nati irt que1la lingua clcincle quclle clottrine e que11e arti soilo venute > oltre a dichiarare il forrdamento teorico su cui i1 l\{achiavelli si basava, c1'altroirde ci indica 1a sict.;1.zza con cui in pratica egli as,su11se ii materiale linguistico ofiertogii da1la sua lingua, i1 fiore1tilo, pef afiroutare tutte 1e dilhcoltr\ della Jua tratt a"zione, cb.e era ilsieme nuova dottriira e nuova <t arte l. Date queste premesse, la questione t'errninologica de| Principe ,1ouri vertere, a) su11a qualit c1e1 materialc linglistic prescelto ; b) su11a te'detrza a t'ecnificare qoto rnateiiale, e sul1e manifest azioni d.i tale tenderrza; c) sulle spirrte di carattefe artistico che contrastattc.r tale tenc1.?nza o 1a integrallo. Ii \{achiavelli infatti un I trattatista speciale, trat'ratista e artista ad uu tenpo ; e nel Principe le due spinte, scientifica ed estetica, conpubblico ristretto e specifico, capace cli allusione e cluindi di appr ezzarnento {unzionale. -

'loil

2 Cfr. Tn,trAtza, Stovia' della' granutra'tica' italiana' Milano' Hoepli' rqoS, pag. 49. 3 Sottoiineo, solennit deila perif rasi; se non si vuole mi si ammetterc l'accento del solttm'. ['fa anche per quest'u]timo zione. lj stato notato giustamentc dalio cuapermetta un,osserva cont''

Mrcrronrxt' L'imgua' 1op. cit. pit a-ranti, pag. 333,-e-vedi 'iu'fallanter ecc" i" "a.,'rz9) cire i costrutti iatini de1 tipo dr solu,tt, non si trovano nelle opere u rnaggiorente elaborate >, ma neilc lcttere e neL P,incipe. ieduzione, c1ttno alie lettere una nota di u famigliare dimestiihezzat,. \[a quella < famigliare dimestichezza
'noo

>

che dvrebbe emanarne anche nei confronti del Principe, mi sembra esserc non il risultato, ma il precedente o I'appoggio dell'uso precisa < dimc<1i tali {ormnie: tanto vero che anche il Migliorini sticltezza, eviclentcmente, con persone di cultura ); un fenomeno d,intesa, che in un certo senso clella famiglia deli'aftettazione, o, linguisticamente, dell'aliusione. l\fa questo carattere che nel passo ifii Cortlgina dett'Anorpto (citato dal 1\'Iigliorini) sorpreso alliesterno e bersagliato {ra le forme del pedantismo, apre in realt per allu,r, .u-po di sce"lte per coiui che sa c1i potervi accederecampo di sione o'se si vuole ier n famigliare dimestichezza,. Un < discelte e quindi una srie di sfumature funzionali, nelle quali la mestichezza )) Sussrste talora solo come intesa, setza piir alcuna bonariet, proprio come ncl passo ( monumentale rr e cupo dei panni reali e curiali e del collocluio con gli antichi uomini. Va ten.to conto infine che il l,Tachiavejli scri'enclo le Istovie si rivolgeva ad urr prrlrlrlico gencr-alc, mcrtttc lc leticl.c e il l)vin[if)e sotto per un

Indicherei volentieri un esempio di allusione nel passo della dedicatoria citato poco piir avanti, che contiene la forrnula latineggiante tc clausule amPle l' "X Sol gusto artistico*dell'esperienza nel Machiavelli vedi Russo, llIchi,quetli,, 3a c1., Bari, tatetza, rg4g, pag. 16 e segg.

vergono

II -

itt uu suggestivo urto : che nii studier cli v'e-

rificare nei seguenti par,agrafi.

so11o affrdato all'ecliziole critica di \[ar"otti e Casella citata ne1la nota r ; nelia quale Il, Principa d fortunatamente d.ovuto a1le cure di Mario Caseiia.

questo saggio

rni

2. - Nel1o svolgimento del suo trattato politico, il Machiavelli noll si 5pinse fino a creare nessull vero ueologisn:,o formale. Sulla promozione n'el linguaggio trattatistico di certe espressioni, come per es. braccio rag'io (.up. il, si pu dir poco, giacch6 di solito il primo eseinpio portato dai vocabolari quel1o stesso del Principe che si desider,erebbe controilare; s tuttavia
chiaro che le sue esigenze lerminologiche si impressero sulla lingua corrente, e che una ev,entuale tendenza aila tecnificazione non pot6 operare che ne1 seuso di una tale promozione. Prima di verificare in c,asi singoli 1o stato

si impone perci

di tecnicit a cui il Machiavelli ha portato la sua lingua, u11a sommaria d.escrizione del materiale linguistico che egli assunse. Da1 punto di vista lessicale, si nota l'accoglienza di materiale crrlturale (latinismi) e di materiale spontaneo (fioreutinisrni) ma sempre nei lirniti imposti da una c,erta sorveglianza de1la lingua, per I'evidente intenzione di rendere il trattato leggibile in tutta la penisola. Dal punto di vista morfologico, si nota invece nol1cutanza, accettazione de1la morfologia spontanea di ull fiorentino di citt, senza distinzione fra le forme de11o strato plebeo e quelle dello strato borgirese ed eventualmente, ma pit di rado, a quelle del fiorentino scelto, in via di caroniz'zazione (siamo nel 'r3, Le Prose del,la uolga,r lingua, pubblicate ne1 '25, erano pronte nel 'r6). E doueroso premettere che nei rilievi linguistici c1i
5 Ma qualche esempio anteriore di bvacci'o in significato politico si pud vedere nel Roze.sco, D'izionri,o d'el li,nguggio ittriano

Avrei tuttavia ceduto con meno esitazione alla nqcessit di aflrdarmici sen z'a\tro, se avessi potuto servirrni del promesso e mai pubblicato volume di studi su1 testo de1 cui i'Avvertenza preliminare dell'edirl{achiavelli, ^ zione critica ilvano rirnanda; e di cui non sono noti cir.e framrnenti, come la comulicazione del MazzotTi, Pel, Lesto delle com,m,die del Macltiauelli (< Rend. Acc. Lincei >, rg38, f,asc. marzo-aprile) scarsamente ilformativi per Il Principe. Comunque il Casella ha stabilito il suo testo tenendo conto di tutte le fonti manoscritte (cornprese le due stampe pir)' antiche che rappresentano codici perduti) q senza ced'ere, come gi il Lisio, al rnanoscritto Laurenziano visibilmente pii volgare, n6 al Corsiniano (a cui viceversa aveva troppo cecluto il Mazzont); e valend.osi invece di pit, per stabilire 1a lezione geuuina, cle1 manoscritto di Gotha. Il Casella sembra aver tenuto in clebito conto i nurnerosi autografi di altre opere, che ci so11o pervenuti (e dei quali egli editore) ; i frammenti magliabechiani e veronesi dei trattato de17'Arto della guarra, e la stampa del medesimo curata da1 Machiavelli per i1 Giunta (con la minuziosa nota finale c1i correzioni) ; gli autografi de1l',4 n'd'(ia, d'e1le 1ettere, ecc. E se ricordiamo 1a sensibilit che i1 valettte romanista ha per il colorito linguistico del1e opere di cui si occupa, possiamo procedere co1 suo testo come con I'appoggio che a1lo stato presellt'e degli studi si offre .o*L i1-pit sicuro, e anche in assoluto appare notevolmente attendibile.

storioo ed mrni,nistrt'iuo, Firenze, rBBr, s. v.

3. - Per i1 materiale culturale, si pu osservare guanto segue. In lumerosi casi, i1 latinismo ne1 Prin-

K
fra tipo latineggiante e tipo pii volgarizzato. Si notano per esempio, per quanto concer1le ie vocali anteriori : defetto, dependere, descendere, desporare, destruggere, reprobato , rasoluziottl , 'res!>etti'uo_, ecc. ; viceversa fideli, licito, un vindicati ma llorrr:almente uen,drcare, Vocali posteriori : aclduLL<t,
11011

-13quallto leggera, pure gi avvertibile, e comincia a anifestut" lu volont di dare al testo un determinato colorito non modesto, non quotidiano, anche se 11011 esornato. In questo Senso mi sembrano da interpretare le nuu:erose espressioni iatine inserite nei testo' e sp'eciaimente gli vverbi. Questi hanno anche funzione intensiva : per es. her adaerso (cap. 4), in' e xutt'flis (.up. 5 : col1 fortissimo valore' quasi ( per dirnostra)ion" ,i), srrlunr" (cap. 6), atiam (.ap. 6 : cou valore quasi di o p.ifino ,r), de repente (.up. 7), "!c:-'Ciascuno c1i quest^i avv,erbi porta un'accentuazione, c1e11'opposiziorre, o ,1u11'.r"mp1ificazione I o al minimo ha funzione di isolante. Ne1 passo (per es.) n E beitcli6 da' ,cartaginesi fussi clue vohe rolto e clemum assediato, non solum poss6 clefender'e l,a sua citt, ffi, lasciato parte cle]le ue gelti alla difesa de1la obsidione, co1l |e altre assait l'Affrica.... > (cap. S) 1a spiegaziote o formule cancelleresche > cire te'ta spesso gli annotatori mi sembra ben insuffi.ciente.s Ma pit significativi sono i latinisn:'i di natura pir) propriaente Iessicale, come accidente; allegre (< e se t.onl altr,i allegassino la ,fede che i1 re aveva obligata al papa D, cap. l) i aliano o di altri > ; apice (n,ella dedi."tiu : o se Vostra rMagnificenzia da1lo apice della sua altezzar>); altpetito atendenza> (ndu questi dua appetiti diversi-nasce.... D cap. g); ctilamare K acclamare l iu s'era fatto chiamare imp'eratore ' cap' rg) ; cogita'
8 Non dico che non si tratti cli relitti tr cancellereschi. Ma perchd un autore scelga solum, accanto a sol'o o sol'ttcto (comuni fino dai primi secoli non solo in poesia, entrambi normali nel Bocc') deve ormai intervenire un'intzione stilistica, sia essa elativa o QSol-*
<c

cib0 solo una ricostituzione grafica della forma iatina,


senza oscillazioni

una funzione stiiistica dei latiuisuri grafici,

per

vulgo (oscill. con aolg'ct); miraculo, populare e populo, spiracttlo, ainur,Io ; difficult,, facult, ; Iauda, laudor. Il ricostituita graficamente in vocale 1a s,emivocale divenuta occlusiva prepalatale sonora in italiarto : Iuliant,, Iuli,o, iudicara, iudizio, 'iusto; cosi il nesso palatale c1i iniuria, iniuriare; coniu.ttzione, coniunto. Altri nessi consonantici rgraficamente restituiti : -gm- au,g'umento ; -nsp- conspeLto, ma aurche cospett.o; -p1- asemplo; -quut'rtitluit, antiquo.u Alcuni suffissi rispettati : difterenzia, esperienzi, ittosseraattzia, insolenzie, o'sseruqnzi, 'poLenzia, sontenzia (-antia, -entia v. Mever-LiibkeBartoli, rg43 $ rz/) na benivolenza (in cui si nota anclre la variante dissimilata, non costante : altrove betteaolo); clurabila, laudabile.T Sono quasi normali saLi' sfare, satisfazione contro a molto pir\ ra sodisfare e
soddisfaro.
6 Il raccostamento grafico al latino va inteso come limitato alle parole che, come quelle citate, sono documentate nell'uso in forma meno latineggiante: auncentre, &%rnento sono esemplificati in Boccaccio, Villani, ecc., (ruguynento ptesso i voc. sembra non avere esempi anteriori al Buti (nella forma au,gunoentzione) e sembra invece molto diffuso nel XVI secolo; ant'ico di Dante; esennpi,o del Petrarca, Villani ecc.; cospetto di Dante ecc. Non si potrebbe dire 1o stesso per es. di conspi,rare o di i,nstab'ile latinismi di cui non risulta un uso volgafizzato. ? Da notare Ia costruzione di -'bi'le: < queste simili morti.... sono da' principi inevitabili > (cap. r9); n quelle cose che sono notabili a chi legge r (cap. r9); t mi pare.... di preporlo imitabile a tutti coloro che..., sono ascesi allo imperio, (cap. 7).

rl

,!*

nativa.

14*
ziona; conuu,oditd < vantaggio, ; collciPera (o concipe odio r) ; contatutendo; dedignzictne < ricusa >, < disdeg11o ))

w
, -r5
o sincroni; 1lla i1 significato appare gir prima met del XVI secolo'
clitTuso neiia
<

pante; d,iu,tu,rnitd; escogitara (< le quali lantique cose] avendo io con gran diligenzia ,lungamente escogitate ed esantinate >, dedicatoria) ; es|ilazione ( saccheggio r, < devastazione t> ; espedito ; fel;icttare intr. ; figu,Io i insudare

d,et'ensione

direpzr,on

saccheggio > ; d,iscre-

Altri latinisnri so1lo piuttosto di natura semanticer' si notano i non infr,equenti e molto accessibili irnpieghi di aaarizia per o u\ridit o (o 1" crudelt e avarizt'a
de'soldatio,..ap,ry);capira(((cheRomulononcapissi ( in A1ba r, tipo . *io L"r-nor' cape >>); datcnra bias'imare
<
o

dione; obsiare; parato <pronto>; periclitare; pratcrire; propinqud; seraara, ecc. Di questi latinismi iessicali, clre pure non sempr,e predominano (obsidion,e e assedio si trovano ne1lo stesso passo del cap. 8 citato sripra), alcuni, piil regolarmente impiegati, so11o assunti per indicare u1l fatto pr,eciso, colne Periclitat'e e il
colne no,bilitare il testo. Questi ci interessano di pii che non quelli portati da allusione o addirittur,a da traduzione; a parte ie parole latine inserite, gi menzionate, fra le quali si trovano anche sostantivi paleseirente tecnici cofi1e contpedes, ed espressioni tolte cia terminologi'e tecniche aft.ni, quali la giuridico-politica (iure h.orodi:trao, ecc.). A questo proposito stata osservata (Ercole) l'upplicazione di un'espressione come lihero a,rbitrio, che cornpare tr'e voite nel Pt'in,cipe. Dve volte i'espressione irnpiegata ne1 senso teologico o dottrinale per cui stata foggiata; una volta invece applicata direttamente alla tecnica de1 governo, per 'esprimere il concetto cli < piena f,acolt > : < IJno principe prudente deb' be tenere uno terzo moclo, eleggendo n'e1 suo stato uomini savi, e solo a que1li debbe dare libero arbitrio a parlargli la verit r (cap. zg). Di bra'cci'o regio abbiamo parlato poco sopra. Per l'espressione M)ara intelligenza con, (cap. B) i yqcabolari danno tutti esempi posteriori
suo cotrtrario fol:icitare. e nol1 per uno scopo

i,rrito

; la

mol,Lizie

nef

ario;

negligera

obsi-

irrr're't'e trans' ; t'e'rira < colpi'e > ; i citati IoTtnidabiie, irnitahila co1 ciat. ; itttpto < assalto t> ; irt1uttc

,;

torti, iesio'i
irnpadronirsi

effettive
>

>

pit

generico

; pporre intr' ( proporsi Ir ' e cosi voleritieii fra questi iI cotttportare dei via. Ascriverei cap. S (u possonsi fra loro faciimente comportare n) soprattutio p.er la connolazione di reciprocit^(< {ra 1oro,) che timologicanrente sentita, ne1 prefisso; e il
( combattimenti >)

progrssr'

occuf

(( aziont

ara <.prender per s6 r '

> (e

congressi

1i collfid,are de1 cap. 22 (<t,Quando, d'unque, e'minis.tri e principi circa el ministri ,oto cosi fatti' possono confidare I'utto deli'altro n)' Si trova cosi stl'rmin'istrare, rrel senso di a amrni-

nistrare subordinatarnente r, ne1l'esempio: < li principi > debbano le cose di carico fare sumministrare ac1 aitri
poi^

(cap.I9).EforsealMachiaveliisidevelarinascita.e il successo di reclantare, ne1 senso cli t protestare cui gioridicamente >, < presentare ulla profesta " '-. di prima di que11i non ho incontrato esempi in italiano ro,r.hi"rr"1liani;inparticoiareP'rincipc'cap't.8t(e nelle aztont di tutti g1i uomini, e massime d'e' prin,cipi, dove non iudlzio a chi reclamare, si guarcla al fine >.

Pet reclainarr il Rezascc' registra (prendenclolo dalti Muo1a Crusca) il passo d,e1 Principaion il significato superiore per agver lamento d accusa a Magistrato

w
-16-

17-

gravii ricevuti

specialmeute

dagli tllhciali pubblici

Rictriarnare, Ricorrere, Querelare, Ritrarre>. La parola respetto (e i1 derivato respottir,o) sono adoperati con chiara memoria di'respicio, e si trovano quincli in opposizione ,a inQeto e in'tbetuoso : nor ci sar da meravigliarsi incontrando un gruppo come offett'ders con respotto, o come sart\ sentl)re c()11 g'ralx re..sl>etlo assallatrr.

n cendo quell,e essere cose da parlarne in loco pit\ secreto (.up. S) ; ( non cosa pit\ necessaria- a parere c1i avere

l{on rnancrlo i latinismi siniattici. I)orniua firro ad imporre un tono tacitiano ricoirosciuto s arche se molto discusso, ii largo uso delle forme nomiuali cle1 verbo. Participi : < Aveva, dunque, Luigi fatto qucsti cirique errori : spenti e' minori potenti ; acresciuto iir Italia potenzia a uno potente; ffesso in quel1a uno forestiere potentissirno; no1l venuto ad abitarvi ; 11on rri lnesse colonie o (cup. S) ; gerundi : ( parere pietoso, fecie1e, ecc. ; ma stare in modo edificato cou l'animo, che, bisognando non essere, tu possa e sappi mutare ei contrario o (."p. rB) ; infiniti : ( a un tratto si rizzd, di0 Per la prirna volta, a quanto mi consta, dal Salviati in cluell'ammirevole libro secondo degb Auaert'irnent'i, nel punto in cui giunto a parlare dell'eccellenza del Deca,nzevott': tt Onde quasi senza risa non si possono udire coloro, i quali 1o stile, e la favella, di chi spezialmente scrisse le nostre storie, e gli Ammaestramenti dell'arte de1 guerreggiare, con la favella, e con io stile di questa opera recar sogliono in paragone: conciossiacosach6 il Bocc. sia tutto candidezza, tutto fiore, tutto dolcezza, tutto osservanza, tutto otrevolezza, tutto splendore: e nello storico non abbia pur vestigio d'alcuna di queste cose, come in colui, che, oltre che nacque in rnal secolo, rivolse tutto 'l suo studio ad altre virtir: cid furono Ia chiarezza, l'effrcacia e la brevit: nelle quali riusci singulare, e ammirabile in tanto, che nella prima a Cesare, e nell'ultime a Tacito, arditamente si pu paragonare ,r (Ser,vrarr, Opere, Milano, S. T. de' Classici Italiani, r8og, vol. II, pag. 247). Per il tt tacitismo ) in senso non stilistico, per la < politica storica r vedi G. Tor'FANIN, Il[ohi,a,aelli' e il Taoi,tismo, Padova, Draghi, r9zr.

che questa ultima qualit I (cap. rB) ; < io iudico coloro potersi reggere per s6 medesimi, che possono.... metter,e insieme ,uno esercito iusto e fare una giornata > (cup. ro) ; ecc. Frequente l'uso delf infirrito i1 costrutti causali (tipo <r pef volere Ferrara, cacciarsi tutto neile mali d'urio foiestierer, cap. r3), come sar indicato pir\ avanti. tr d'altronde anche in partico]a1i sintattici pit\ -inoti, come alcune de1le costruzioni indicate fra i latinismi semantici, quella di sari sf are a (anche sodrlisfare a), di colls\ira]'o itr, < cospirare contro I (cap' 19), aomlnettcre iniuria itt , 1'accettazione c1i un quasi neutro : n di che si pud trarre un altro notabile o (.up. r9)'

4. - In tutti questi latinismi domina il carattere de1la mo.erazione e de11'accessibilit; rivelano desiclerio di portare a u11 elevato livello lessicale il trattato' in alcuni casi \a 'ecessit cli eleggere un termine in

funziole fissa. Uguale o maggiore disponibilit terminologica e stilistica, ,e uguale sorveglianza dal punlo cii vista lessicale, mostfa- il trattamento del materiale linguistico spontaneo, de1 fiorentino. Cominciamo dal1a su; disponibilit per le esigenze t'erminologiche' Intrclucendo ,i1 discorso sulla liberalit e sul1a parsimo,nia, il Vlachiavelli ha bisogno di u1 termine che inclichi un gracio di parsimonia nol1 virtuoso, cio -che
equivalga

laudatiJa, o '"1tta parte che equivalga a qu,eilo dr avarizia ma senza contenerne neppure eventualmente la nozione di < avidit > (e si visto che, nel Principe ' at:arizia ricostituito sernanticamente ad < aviclit >)' si deve trovar,e un termine che sia i1 cotrtrario di libe' rals. fro scrittor'e ricorre aliora ac1 urr termine < tosca-

quello d,i ltarsitllolxia

senza 1a connotazione

_IBno )), misero, con esplicita giustificazione e definizione: tt alcuno tenuto liberale, alcuno misero (usando uno

-r9familiare toscano : < Specchiatevi ne' dr"re11i e ne' co11gressi de' pochi, quanto g1i Italiali sieno superiori con le forze, con 1a destrezza, con 1o ing'egno; ma' come si viene agli es,ercitr, non compariscono )). I1 Carli spiega ( non fanno buona figura r, che i1 significato d't cotttparire; qui questo significato prende dal contesto molta rnaggiore complessit, ed esprime si 1a scarsit dei risultato, ma anche mantiene presente i1 fatto che in tale risriltato 11on tutto appar'e, esiste una perclita che va valutata. In questo caso si ved'e cofl1e la soluztone terminologica sia per i1 Machiavelli anche una soluzione stilistica; e giacch6 dal < terminologico rr siamo passati a1 < terminologico+stilistico I diamo qualche altro esempio di questa coinciclenza, riservando a paragrafi pit avanzatt rl commento di casi di carattere solo ( stilistico >. Per iudicare la complessit di operazioni che comporta 1o spostamento di un esercito sar il verbo tramutare : < Ma tenendovi, in cambio di colonie, gente d'arme, si spende pii. assai.... 'e offende moito pir\, perch6 nuoce a tutto quello stato, trantutattdo con g1i alloggiamenti i1 suo esercito o (.ap. g) ; oppure, pre,so nella narcaztone dell'episodio di Liverotto firmano, il subitaneo, e tragicamente significativo ,, alzatsi in piedi r di Oliverotto da Fermo, protagonista dell'agguato, suggerisce allo scrittore I'adozione diretta di uno spontatre a rizzarsl, che assolve anche una funzione stilistica : ( A' qua"li ragionamenti respondendo Giovanni e g1i aitri, Itti a un, tratto si rizz, dicendo que11e essere cose da parlarne in loco pir\ secreto > (.up. 8). A-L)ere a conl'e grado terminologicamente pit\ debole cli do'uere (e stilisticamente meno sostenuto) ; essera a tempo (<< eI principe non a tempo, ne' pericutri, a pigliare la autoritr) assoluta r, cp. g); lara senza per a fare a meno cli n; espressioni collls a1o ircquisto li torna per-

termine toscano, perch6 avaro in nostra lingua ancora colui che per rapina desidera di avere, misero chiamiamo noi que11o che si astiene troppo di usare il suo) (cap. rS) ;'n e 1o applica poi nel capitolo seguente, senza esitazione, come un segno tecnico : < incorre subito nella infamia de1 misero D ; ( Uno principe.... debbe, s'egii prudente, non si curare de1 nome de1 misero D ; <r Pertanto uno principe debbe esistimare poco.... di incorrere n'ei nome de1 misero > ; < Pertanto e pi.\ ,sapienza tenersi el nome dei misero > (cup. 16). Nell'Erch ortatio finale (itr cui traspariscono continui elementi affettivi 11) i1 Machiavelli osserva la prevalenza del rralor'e individuale nel soldato itaiiano, e ii suo scarso rendimento collettivo. A1 giudizio di scarsit arriva tuttavi a attraverso una rapida ma non meno precisa argomentazione: se c' valore individuale, ma scarso rendimento collettivo, chiaro che esiste una somma di perdite del valore individuale; e ci per nelltralizzazioni di varia natura (per es. ( .... a ciascuno pare di sapere.... r). Ora una dififi.colt terminologica sorge dal dover esprimere questa nozione di perdita ne1 giudizio di scarsit, di non far cadere 1a valutazione cii qu'esto importante calcolo : e il Machiavelli trova ia via pit\ corta ireiia spontanea adozione di un termine
10 Anche scegliendo il termine per designare il principato che non tutto nuovo, ma come membro r, il Machiavelli giustifica, e qui lascia trasparire un'esitazione: < che si pud chiamare tutto
<

insieme quasi
11

clel resto le interessanti osservazioni di f-, lLusso, X[achi.auclli, F,ari, I.aterza, r949, (3o ed.), pagg. 79-h.

Sia detto per inciso, l'affettivit della Exhoytatio ha carattere nettamente piir < petrarchesco r che non (se cosi si pud dire) tr alfieresco >, e tocca piir per i toni delicati che pel quelli forti. Vedi

misto,

(cap. 3).

W
?,I*

-20dita r ; ( e' non vedeva via c1i pot'erio fare signore > ; n ne ebbe uno riscontro o (p.t < riprova >) ; < in dieci anni che, ragguagliato, viveva uno papaD; ( uomo di core > (coraggioso) ; e simili, sovvengono al Machiavelli senza regolarit (morire trans. per < uccidere r predomina, ma non assolutamente, su atnnlaz' zare, ed superato dal pii tecnico spegnre, v. pit\ avanti) e sempre con una pit o meno palese giustificaz'ione o terminologica o stilistica o connessa ad ambedue

tino plebeo-trascurato. I caratteri morfologici tipici di questi diversi strati si alternano senza rego'larit ne1la lingua del Principe : suggerendo un'impressione di non

ma spes.so c1el fiorentino pleb'eo, e addirittura del fioren-

'

le

esigenze.

Le risorse lessicali de1 materiale lin,guistico offerto dal fiorentino sono accolte taTora infatti per esigenze so,ltanto espr'essive, colne si vedrz\ pir\ innanzi.tz
5. - Esaurita si direbbe la sua vigilanza lin.guistica nell'atto de1la scelta iessicale, il Machiavelli non esitd acl ,accogliere, scrivendo i\ Principe, la sua morfologia pir\ spontanea, quella del fiorentino di citt : ma non de1 fiorentino boccaccesco (che come s' detto in quegli anni gi stava avviandosi a divenire il materiale del1c Prc;se della itolgar lingua); e neppure regolarnente di quel fior,entino borghese, corretto, di cui molti caratteri si rispecchiano per es. nelle Regole clel Cod. Vat. r37o, tt approssimativamente contemporanee al \,{achiavelli
; Idiotismi iessicati non connessi ad esigenze tt terminologiche tr o t termin. -l- stitistiche r o u stilistiche r, cio idiotismi casuali, non ce ne sono molti nelPrincipe;t:uttavia si trovano casi di stra'ccwfa1e, d,itnolti, e sim.; cosi nella sintassi, casi colrle ( debba animare li sua cittadini di potere quietamente esercitare.... )), ecc. Qui sotto ho
12

curanza per l'aspetto mrorfologico. Se tale impressione necessita di una accurata verifica, perch6 naturalmente le si oppone il ricordo de1le teorie de1 Dlscorso o Dia' Iogct, ctre tendiamo ad estendere a tutti i settori clella lingua. Nella flessione nominale si nota che ii plurale femminile talvoita congllagliato in -e, come rn le arn1c, < le arme aliene ,r, Ln gente, buone legge, ecc.; mentre si trova pure ( presero le armi D, ( queste armi r, < clue fazronirr, ( queste parti ) ecc.; anche per g1i aggettivi uscenti in vocale anteriore: < 1e arme.... infedele, vi1e.... D ma < queste simiii morti r, ( cose pertinenti I ; a provvedersi n'elle parti pit\ debole > (.op. A) ; u scttclo que1li retti da ragione superiore, (cap. rr). La forma dell'articolo maschirle singolare nonnalmente eL, l,o, plurale e',Ii; ma si ha anche il, a il re r', < il cappello r (."p. S) o i1 quale t);14 nell'articolo+predal Morandi, si deve ricordare che le Regole dovranno esser datate prima del 1466 (anno approssimativo del De cornponend,i's cilyis it]L

iui l'A. menziona una sua grammatica: vedi TReearze, cit., pag. 15) ; per la menzione deli'Equicola (circa r4g5: iI trattato di na'twva rist. in

d,'Amove fu stampato nel r5z5) vedi TRerelze, Un si'ngol'are testirnon'ianza sull"Albert'i grammat'ico, in Stwdi' Tovrc, 263-278 (19iz)

preso

non

in

considerazione solo casi

di toscanismi sintattici

regolari,

Di,panature critiche (r9zo). Avanti iL 1466, probabilmente verso ta mt del secolo: il Machiavelli nasce nel 1469, e non molto diversa da quella del\e Regole sar. la lingua che impara. Si ricor-

appendice dal Tneeelz*, op. cit. L'approssimazione della sincronia Regole: Ma,ahiaaella va interpretata nella grandezza di qualche decennio. Se si accetta senz'altro l'attribuiione dei Sensi all'Alberti (nei due noti articoli: Fanf. della dom. 27, 34 [rSoS] e Rendic. Ist. Lomb. II, 42,467-475ltqoS]) rifiutata
13

occasionali.

Pubblicate in

ch.e Il Pri'ncipe del r5r3. Da notare come frequente I'uso di un relativo senza articolo, nelle forme quale, qwali' pef il'fl' E,tal'e, i'fte qunti'; non mi sembra che si possa parlare di una sfumatura semantica che questa forma avrebbe nei confronti di che, ciod l'aggiungere una nozione qualitativa al puro rapporto relativo. Alcuni esempi: u si aggiunse al

di tuttavia
1a

3. - Cureerotvr, Stud'i sutr

I'i't1,gh.Lggio

del Mrchiaaalli,

aF-22posizione domina ti (alli, nII:i) ma non ilfrequente ia forma gli: < si volse gl'i inganni > (tup' Z) ; ( spogliati de1'Regn o d'agli Spagnoli I (cap. 7) ; < negl'i Ot-, iini e Colonnesi, lcap. il; cosi quelti e quegli (ne1 cap. 4), Per es. quogli stati e I'i statt'; e' ltrt'l>uli, li ptt1nii1. lI,/articolo preposizione si presenta di regola sotto forma di composto morfoiogico \dall'o, t:r'ell'o ecc.) ma accanto a < li condusse a Sinigaglia rtel'l'c sue tnatti 'r si trova anche ,r l'arme.... essefe in, Ie mani di coloro, ("up. z). La forma gli si ha costantemente nel gruppo fttllt gli altri, *" ," all'articolo segue collsonante si ha oscilsdegno, e

-23*
noll'altro sospetto> (."p. t4; <<l'ttno con 1e opere, I'altro con 1a menter (cap. rd; ( secondo che I''una ot I'altra di queste parti n,e ha la occasione r (.rp. g) ; (sapere usare I'una e I'altra natura ; e I'una sanza I'altra non durabile o (cap. rB) ; e v. 1e iiste dei capitoli 15 e 2.5. Ma fuori di gruppo l'elisione non preferita : la occa,sione (in uno degli es. ora citati) ; li autorit, la espugnazionc, La infidelitd, la opitl,ione; alla u.m,anit; le altre; lo animo, lo assalto, lo esercitp, Io ossere abbandonato, Io im,perio, lo uniztersale ecc. ecc. ; allo assoluto, dello uonxo, dallo ord:ine cia,ile, con. lo air,tto, pey lo adrieto ecc. Anche Ii aLtri (cap. zo\. E tuttavia 1a si inco'tra siJ ne1 f,emminile si'golare, I'affezione, I'anicizia, sia plurale, I'arnte, tutto I'al'tre; talvolta in confronto vicino: quelli rtell,c altre proaincie ma cogniziane dell'alrre ne1 cap. .^4; la ltalict e I'Italia nei cap. rz. cos) nel maschire, i'aninto, I'oditt, Ia bestia e I'uonto'; alL'uortno, coi1, I'animo. f composti ar ticoio+prep osizione sono cli preferenza elisi al plurale : a'ntctdi, d,e'traaaeli, da'siracusani, co' getttili uom,:ini, ne' t,empi, in icr' confini, intra'regni.
Oscillazione si nota pure nell'elisione delle p r e posi ziani : I'artne r|'altri, sanza obli,go d'altri, cor.t

Ta"iot": tutti ti ltrimi uominii tutti e' stta',ticitti. 11 gruppo tutti gtl ittrl resiste anche in 'icinanza dt alttr t"ipi^:^ n invit"Giovanni Fogliani e tutti l,i primi uotttirti c1i Fermo. E consumate che furono le vivande. e ttttli gti altri tntrattenimenti ( .... . ) ritirossi in una ca*"ru, dove Giovanni e tutti gl,i altri cittadini g1i andarono drieto (....) ammazzorono Giovanni e Lutti {!li altri >> (cap. 8). Si nota oscillazione anche in altri riflessi foneticornorfologici deila sintassi dell'articolo. L' e 1 i s i o n e

u*-.rr

regolarme'te solo per i1 gruppo I'utt'o_.e l,'al'tro <tenne sempre, mentre ch visse, I'utt6 ordine e I'aItro intra e' termini suoi I (cap. ry); n sendo nell'u'tto
z

suo proprio esercito; quale, campeggiando Aquileia e trovando difficul-t irella espugnariore, infastidito dalla crudelt sua.'.. lo am"r0, (cap. tb);". restaci,,.. a ragionare de'principati ecclesiastici;

circa quati tuite le diffrcult sono avanti che si


(cap. i)t
*

possegghino

t>

alcuno principg cle' presenti tempi, quale -non e bene rluale noinare, 1cap. i8i; ni'ttra inponente, dove era Albino,al pre'allo imperio,r- (cap. rg) ;,,, n6- ci si vede, ancora l'i a.spirava ,""t", in quie lei possa piir spcrare che nella illustrc casa vostra, <ruale conla sua fortuna e virtri.." ri (eap' z6) '

I'arnre d'altri, ma n6 di altre forze esl,erne; cl''accortlo, d'intorno, in ntezzo d'un ntoltitudin,e, ma di Alessnd'ro, di Asia, d,,i Italia, di orrli,ni i per sopra: presa .so|r'a quests occasione (.ap. il.8 osciilanti sono pure per questo rispetto le c o n gi u n zi oni : se alar,ni altri allegassino (c"p. 3) e se Alessand,ro aiveva, ma s'egli pru,dente (cap. .'6), s'e' fussi diaentato soldato (cap. rz); I'attno nted,esimo che Alessandro mori e attanti che il paptt morissi (.op. il ma dopo cit"rqut anni ch'egli

24pltt sert;a ch'a' Persr' (cup' z6), '!:" )rn rr;'-rui .rurri',',,", bttotti (.up' il; era perch''e'
(oup. ?),
potauano (cap. fondasoldati

25

r9). o p"rsona.l i di 3u sembrano segulre a l,oscillazione clell'rticolo : ( 11011 Ia osservarebbono (tup' lE) ; te, tu etiatn non I'ltat' ad osservare a loro' I prorlo-i
1

ch',i Ia inten,d'e

(.up. 15) ma quando e' l''a-tessi s55s11a'icr -Cesare' Borgia l'' assal't, (femm' ' (.up. r8) e qundo ;^p. zo) ; per i1 maschile, cfi lo asslfass'i (caP: t9)'

lo ahbi,'t; aspett, ma I'ittzpeclissitto (top' 7)' Anctre per i relativi in g.n.ru1e si ha il tipo non e1iso, la fada reche iI re alJeu& otrlisata (.up. 3) ma si trova pure la (cap. 4), quelli' hellione di qtte1li ch'esli lia d'ittlo'Ttti ch'cs'li offend,e (.np. 3) ; un partitivo eliso al cap' ?: se n;intettdessotto, in ,rt passo che riproduce i'l cliscorSo diretto. In altri cusi pei es. na ecccltttt-t (.up. r9), ttc
Ita,nrro

i1 possessivo szla, tua, plur. masch. e femm.), ma si ttova anche dua e suoi. L'aggettivo possessivo di sesta persolta nellll graildissima maggioranza dei casi loro senza che si possel del tutto escluclere 1'uso de1la forma plcbea suo (per es. : <questi tali.... avendo spenti quelli che di stra qualit:i li avevano invidia, rimaugoilo potenti, securi, onorati, felici D cap. 6). f,r'aggettivo loro collocato pr:irna e clopo il sostantivo inclillerentemeittc, e non riesco a c1istinguere un'int,erpretazione che possa regolare qucsta collocazioue de1 possessivo. Si trovano esempi misti, c.rn1e o foncinre lo slattt loro e lu loro sacurtd > (cap. 6) ;
ed esctrpi perfettamente analoghi, come gli adcrcnl,i lctt'o

rigorsa per 1'

tatticament'e incondizionate. Es. un'o altro, 1t1'L0 arrore' ,LL1.t() CsA,t,cito, uttt, iu,d,icio cit,ile, 'LL17o ordinO, 'Lt'txo tttt1176,
I,t,Iro I'LI.Lo"L)o priicipe, uq't'o principe , 1'L't'to presiclente 0c' celleqtissigit, Lt1l('.) prtt'derttc s ltivttros(t '1LorYtot 111'Lo t'iLtrla' astu'Lis' sdrr'lll't'rr , 'Lt11o tenvbLt, ,.rrr,, trafftco ecc. ecc ' i (cap. r9), tt seile ti fanno bene in una parie, sima golpe ti ofIncla no i ,rrio' altra n (cap' zo) ; u'nu uttit'rsaf it inLet'a (cap. 17). Trovo rarissimi casi di utt: a Di che irr ui poJ troir" un altro notabile n (cap 'rg) ;.t1a lascid ala, (cap. rz) e di u'tl,' i o convie'e ui tratto clisarm (tup' ro) ; ma si troav.ere. ... LLn'altra consiclerazione >
111X6

oiti colo in detertninAto' che Si p-r"r.nta cosi Sotto clue sole forme i ','t'to e una, S'i116.ttltel,Io sangtt'imoso,
l't''t't'ct

La

prefe renza per le forme non 'elise e .no1l trotrcate

autorit

ecc.

fiIero esecu'Lorc'

LL1't'o

nlesA'

va attclte lttt,'tL

La

frrc (caP. l9). clel numerale < dUe,r Fornta

di solito duT (cosi

. lovo cttnt'plici (.up. Z) ; Ii purligitmi lortt (.op. 7), rrr.tt e'ktv11 sudditi (cup. Z); lc barbe a corrisllottd,enzia lttro (cap. 7), rna slctntdo Ie loro qu,alit. (.op. 7) ; par-ut:rtira aI d,isegno loro (.up. 6\, rra slog'are i.t loro appatitrt (.up. g); le aziotti e't:ita loro (cap. 6), rna era ln lttrc, rrrirta (.ap. f); I'ttpt:l'o, l,orit, fia e' lot'o pttt'icr.tli. Si pu irotare una c'erta preferenza per ii tipo posposto in frasi cofile la eccellenle r.:irtr't loro (e aziot't,i a rtrdini Ioro, Ie azittt'ti e aita loro, Le 'ttirtt\ tlello aninto Io(0, neg.li aninti loro) e d'altronde per 1'altro tipo, preposto, in frasi come l.ct elessc,no per lorct capita'no, asse'(e fat.Lo loro' pt'incipa ecc. Qu.este tendenze si profilano anche per quallto concerlle s?ro ; Io esentplo del,le azicttti slto; tn,aestrtt d,ellc airLt't. e scIleratazza sua ; dalla pol:enzia a vl,rtil sutL; accorto dello errora suo ; gl,i ordini srlrii ; e' goterni suoi; a' fondamenli su&; l,'a'n't'icizia stl; e d'altra parte f ece da' sua solclaLi uccid,ere ; f nt'le delle su'e p'enti; dafenclere la s'ua cittd; principe, dat"Itt sua patria ; degli altri suoi cittadini; f accetdoli sr.toi gtttt't'ili uontit:ti; urmato a suo 'vu,d,dtt ; neI su'tt hrinci'pttttt ; enl,nxazzq,re e' sucL cittdini', sicut,o nell,a slla patria ;
(cap. 7) ma

20_
nzlla sue nlani; fu, suu, colpu i ecc. D diflicile prclporrc ul1a conclusiorre su elerneuti ancora cosi inforrni e anche contradclittori (in su l,a sua, ntorLc ; it' sue scellorafezza; alli tus diselni; la suu ir't,tenzione; ecc.; la tnululLia su,o; nal,la case sua; doll'u)tiuta ruin,& sua; ecc.) se 11011 quella c1i una scelta libera fra le due collocazioui possibili, e quiudi di singole scelte anabzzabtli colr principi stilistici sia di orciine retorico (corne tn t'ondurc lct.stal,o loro e lu |ot'tt sccurld) sia - e pit\ cli frequ.ente ---di orcliue affettivo. Anche per i prorroini personali il rVachiaveili 1ilostra di attingere ora aI sistema prorronrinale clel fiorentino scelto, ora a clucilo clel fiorentino pl'ebeo. Pcr la sesta persolla in regime cliretto trovianro rxa li ara gli; pit ,spesso il tipo : Ii vidd.e and,are f reddi (.op. Z) ; q'uell'i fottdamerLLi.... li faccirto ltoi; li tro1t1l.y1,sSo LuLti ntircrbili, ecc. ; ma anche colui che gli acquistu.; ( quanclo gl,i lta tro'laLi disarmati, sem.pre gli ha arrnati > (c"p. zo) e addirittura i due sistemi ne1la stessa frase : u crinvielle che con la virtt Li supt'itrtt: ma superati cire .q./l hanno.... o (cap. 6). Per la sesta persona in dativo si trova per io pit la forma loro, s'enza termine di rapporto, come tn << d,ando |ttro grandi provvisioni r ; <t dato loro m,ateria cli discussione r ; < quello che la fortuna ha mosso loro in grembo > ; < si possa f aro loro credere per forza >t ; << fare osservare loro >> ecc. ecc. Piuttosto di rado emerge la forma trascurata, come in < questi tali.... spenti quelli che di sua qualit Ii (: a loro) avevano invidia, riinangono potenti > (cap. 6) ; ( non hanno forze che li poss,ino essere amiche e fedeli o (.up. il ; n li uomini mutano volentieri signore, credendo migliorare; e questa credenza gli f a pigliare l'arme contro a quello , (cap. 3) ; n alcuni altri si sono vo'lti a guadagllarsi quel-

*27*
1i che gll erano suspetti nel principio del su{r stato n (cap. 20). Ii pronone cli sesta persona in regime indiretto nou clat. di regola lttr,t : < assicurarsi di lttt't> > ; a quarrdcr deperrclarro do, lctro proprii > ; a iusierne con loro , ; <r Stantro f-sar ltn'o utcd,esinti > ecc. 11 soggetto di sesta persolia espresso per 1o pii con la forma s'. Si trovano 1e forme elli, esli,,glii tilIc. AI singcilare eg'li, e', cIIa,Iui,lai. Per l'uso di queste varie formc rrecli sotto, fra le note c1i sintassi. Per il pronome di terza persona maschile iu dativo (o1tre a1la forma anaiitica e tonica, a lui) coesistonr-i gli, e li: nel giro c1i urr parir.grafo: Ii lu facil,e, gli fu, co?xsanLila, gli pure'iLano f acloli, gli n't,an co,ssin,o sot,Lo , non, Ii lacessi el sitnila (cap. Z) ; poi Ii uenne bene, o gli orclini suoi ton. li profitlorno r ; e d'altronde o sli sureltbe: presto r,iuscito r, < l'arme 'e fortuna di aitri .gli a'Lter)a cctncessi t ; e anche nella stessa frase : ( se li fosse riuscito (clie .qli riusciva 1'anno medesimo....). Coesistono anche p'Liana 'e rl plebeo gnene: ( E come non avessi avuto ad avere respetto a Francia (cire' nou gliene aveva acl avere pit. ...) , (cap . T) ; n sapeva che. ". . flon gnei? consentirebbano o (."p. 7). I1 climostrativo personale ottenuto talora con ilrcdesimo, per es. ( o comandano lte,r loro medesinti, o per tnezzo de' ma"gistrati > ; <t contro a s nted,asimi t> ; < stanno per lo'ro med,esinti > ecc. ; taTora con sfsso :

vo

ma a s proprio t'Giovanni Foglianil, sendo suo allieD ("up. 8) ; < quando dependano da loro proprii > (cup. 6) ; < mentre ferono la ,guerra lora 'ltroltrii >

sl slsso > i sl sfsso > ; talora - si direbbe rrei casi di distin zione pii delic ala con proprio : ( il che non solameute tornava ollore -a 1ui [Oliverotto],
< a

n6 si 'fare paura da

quando rimase con 1i solclati suoi e sopra

z8(cap. re) ; u ne1le cose lor"o propria, (cap. 23) ; u E quelle difese solament,e sono buone, sollo certe, sono durabili, clre dependono c1a le proprio e dalla rtirtir tua l (cap. 24. Nella corriugaziorre del ver,bo zsscra le forme sulrr
e slalo si avvicenclano (n.el

29

sonale i11 -rr-, corne 117 attttl't'ot"Lp, as.sadiauono, chjamat'o' clue 1,1,(t, c()ll ,o7r()w), doi'r',t1,,, ruilltli'o11,-t ' Eccezioni 1ei -aa-, -'i,'7:^, potAUo'tLL), t,ey;Aliol'L(), Sensi, ma ScarsisSime per

e abbaslanza scarsc per -&a-; cantpeggla'lano'


ta'uall'o, P t'tt sutantt.

conLelt-

capitolo coesistouo rrel giro di pocire righe) se11za che si possa clistingrrere uu cril.eric; cli prefererTza: cosi sendtt e cSscl?do. Senza ec'ceziorte sicizo; ma sia. ii congiuntivo ira semprc fr.r,ssi c lusst:t'rt). Ira coliugazione cli e7:er?. mostr,a sermpre ar, orcbl'tortLt tna oscillazione fra at:essirto (fior. pleb,co) c d'irsr.l.$0?1.r (fior. sc'elto, Ilc,q'ola, lt,at,essero). tl,s" stessa crscillazione si not:r iu cor'rompes.se t'(), crtu,scnliss0't'o, ttfpritncss0't/(), di contro a dl.sf,rlll'.s.si11,,, /r'llt's.silrr , itt*
L Lttt

I1 preseute cougiuntivc appare couguagliato, alla sesta persc)na, rrella vocale -i- ttei ntor,fena inodale
:

./rrs.sir'r,cr

(lleg"ole cit. Iu:;se, fussen,

; I)isc,tsi :

/rlssc,

abbitto, c()11c()1'rilro, inLendino, n'asch,ittn, oflen'tlinrt, 15p'ssir.tcr, 't,en{lrint), co11.,e piglin'<.t ecc. ; ma si d'cbbantt. Anclre rrclla t'erza, ttbbi, sul>pi', ma d'cbba, possa, spcttgu (Rewlc: faccitt, h,abbia, L)ada, lra{Ig).

Ma I'oscillazione pii. prossima a climostrarc 11o11curanza per le forrne impiegate rni Serubra manifestarsi
all'esame clel1a scsta pefsolla c1e1 pr'esetlte inciicativo. Nel fiorentino scelto e poi canonizzato i verbi in -ohantto la sesta itt -an'tt, c nel Princilta si trorra ulttt'gtttttt' s' u,d ir aro, coil I ctlxd u,n'o, cott. c ttr d atto, d i s ctt r d an' tt, s' itt {an,' 'n,ano, piglian,o, 1'f i,111117tt ; i verbi in rtocale antericire hanrro la s,esta in -onct, e ltel Prittcilt si trova corttltarisc()'t't,o, d,ebbon,o, dapendrtntt , g'odontt , perdttno, ltont'gontt, po.ssono, sorliscolxo, 'lcg!:'ort,o. Ma nel fi.orentino popolare si tende a un conguaglio in -ono dei verbi in -a-, e nel Principc si ha accordono, actluis[orttt, acquisto'rt' si, ui'uttt no , cosLL)'t7o , ingannono , lnancon'o , It'txLtotlo , trL{itaolxo; e n,el fiorentino plebeo trascurato si tende invece al corrguaglio in -ano dei verbi in -e- ecl in -i-; " rtel Pyincipe si ha pure conducan'o, crdatt'o, dsbbantt, pro' clelendano, dependano, rnante'ng'ano, obediscano, ced.ano, teng'ano,'L)egg'ano (tutti pres. ind., come per es. in o La qual tepidezza nasce.... dalla incredulit c1eg1i uomini, li quali 1on credano in verit 1e cose nuclve D ; u qualunque volta que1li che soilo limici halno occasione di ssaltare, 1o fanno partigianamente, e quegli altri defendano tepidamerte I : entrambi g1i es. dal

Nella terza persolla del collg'. in:pf . ncl Br>cc:lccio si lra regcilanirente alzas.so c 1e l?rr.golrr clicono unusse ; nel P'rincipe quasi regolarmellte r5 (egli) andassi, d,ilazione si ha di rruovo nella sesta persolla! come si d notato sopra. E oscillazione si ha ne11a sesta delf imperfetto indicativo : poteao'no accanto a poLauan,o e a 'possed,erano (frequente posse'tta). In queste forrne si osserva itr geirere ch'e 1e coniugazi.oni con morfema temporale in vocale arrteriore (-ev-, -iu-) hanno il morfema per*sonaie in -a- (pin i1 morfema numerale -ntt), come irr aderittano, -",ttlet:ano,'ttol,ggitg111l,,oenit,anr, ; meutre g1i arltri, con inorfema ternporale -au- hanno il rnorfema per15 Suasi r:egolarmente: pel es., cap. 13, rr dovessc aiutar'lo ,; c,ap. 17, < quando pure li bisognasse procedere ); cap. ro, < e chi

de.tsotT(), P(triltc

0 ss( )n()

'peni.ssi, inter',uenissi, occul>assi, potessi, rebellassi, ront,oregg'iassi, tene ssi, trwo.ssi, sass'i, uol,assi. E oscil-

replicasse

u.

-3c'-_
cap. 6). T,,a prelerenza, statisticarnente parlando, certo per le form.e popolari c per le plebce : cid che risalta anche pit nella sesta persolla clel condizionale.
i11

-3r-zdr I,i Spagnoli ilotl pttlers sc)sten,era una carralleria franzese ) cap. 26) uoito visibili nelle reggcllze, cotue
satisfaro aI populo, parsuase uL suo esercito, 5rtuspir in lui Io esercito, Ia su'rapacit na' popoli ecc. Ma la base largam'ente spoutairea e vi si clistinguo1to

'tlolto, dolson.o, "L)7nnon(), uinsutl,t, ma anche possernct, radintent,o, riperdorytl(-t. Per altro anche 1a forma scelta g1i prese'te, taivolta, giacch6 si trova anche potorctn<t, e pordarono, sr,ccedarr,.; e ,xissoro. per i ,reibi in -i-, riuscit'otto. Per tollre si trovano usate indifferentern,etrte tre forme : aolsero, uolkmo, -rtolsorto. Neila sintassi si os,servairo, come si acce'nato al par. 3, costrutti latineggianti (< vedrassi per esperier-

atn,pliorotrc, arLdo {oll,o, caccirtronL't, cL'tlttittciovomo, cliatntt orono, gttardLtrct,o', iud,icoro,tr Lo, lascictrctnct, tman,d,oro,tTo, ol>erorono, osserrorono, s0p-uitorL),tLo, \Tra anche lascio/_ r.to,- rin'recliorn'o, suscilo,rno e cbbontt, ele ssotto, ; f aciott., indussotz., u1antc1,'tott. , 't'tacqu()no, sz rid,ussott,o, r e.tt-

Per questa persona le Rcgole indicano senpre 1a terrnitrazione -el'o, ch,e ia forma del fioi'entino cle1 Boccaccit. I1 Machiavelli usa la forma fiorenti'a popolare ttrebbotn, dotcrt,abbr,pl, fa.rttfi6,,??o ecc., ula non si trat_ tierre dall'acloperare i' qualchc .n.o u,',.he quclla plcbea-trascurata, andrebban.o (o andr,ebbano p., ,or,u .nrtale,r, cap. zS) ; urcbbauo (a g1i arebbano corrsumati tutti r, cp. z6); consent.ircltltano (u sapeva che cl cluca cli Milano e venezia.ni noll ,gnelr.. co'sentirebbarrr ,, ncpltarebban. (n quali populi gli rr:gherebbeurci :^up. 7); la obeclienzial >, crap. z6); sorrerebburut (u cluali oorte se gli serrerebbano? ,, cap. z6) ; t()r,..bl)un(; (u sppia fuggire f infanria di quelli vjzii chc li torrebba'o-1,j sttto r, cap. 15). Nel passato renroto si notar com. preva.lerte, rnil 'o.' se77za qualche contraclclizione, il conguir.glio in -ort)trrt per tutti i verbi in -a-, e jn -ottct per tutti i verbi irr _e_ :

come neila rnorfologizr -. tratti de1la sintassi clel fiorentino plebeo, aftrorauti casualmente in quella de1 fiorentino letterario. Secondo il sisteinat prottomiuatlc dcl fiorentirtt) 11011 letterario, il pronorlle sog.getto di lcrz.a persoira per 1o pii:Iui,lci. Cosi, rtel Princilte, tI soggetto (non alTettivo) ne11zr ruaggioratza cici ca,si - norr ha a durare fatica alcunzr , lui. Alcurrio esempi : - (.op. t< 1ui 3) ; lui duri, assai fatic:r iu acquistare e poca itr ruantenerc )) (cap. 6) ; a e 1ui 1ro1r aveva rnoc'lo a tencre fcmri qu'e1li che avevernr.r crecluto , ("up. 6) ; ( se 1ui nol1 av,esse avuto quegli eserciti addosso, o lui fussi stato sallo, avrebbc retto a ogni diflrcult, (.op. t); a perch6 1ui.... 11011 si poteva governare altrimenti r (.up. 7) ; r, ne1la quale Inomirral ,lui .ebbe mala elezione r (cap. Z) ; < lui :iveva a dubitare > (.up. 7); u queili signori che lui aveva spogliati r (rup. Z); <r ar sempre, ne' tempi dubii, penuria di chi lui si possa fidare r (cap. 9) ; u 1ui ne pud sperare ogrri conmodit , (."p. rg) ; orl,ui nel prilcipio del suo regno assaitd ia Granata > (cao. zr); < 1ui nou li sapre\ corregger:e n6 conoscer,e o (.np. z3); < onde lei, per nou per,dere el regno, fu costretta gittarsi irr ,grembo al re di Aragona r (cap. 12). Lu'i si trova regolarmente nelle condizioni di soggetto aggiunto per m,ezzo di an,che (o congiunzione equivalente, positiva e negativa) : ( uoll pensd m,ai, in su la sua morte, cli stare nch,e lu'i, per morire ,r (cap. Z) ; n an,cctra li conobbe altro dalia fortuna che 1a occasione r (cap. 6).
<<

-32
Le forme gli, ella, soggetti ne1 sistema pronominale deli'italiano letterario, compaiono pure nel Princilte ; ma seir,brano essere adoperate pcr 1o pit quali soggetti (generalmente pieonastici) di rilievo o di clistinzione, conre nei passi seguenti : u Ma Alessandro mori dopo cinque auni ch'rrp'lj tCesare Borgia] aveva cominciato a trarre fuora 1a spada o (cap. 7); ( era ttecessario clte la Italia si riclucessi trcl ttrmitre che ella cli presetttc, (cap' z6); sfuruatura di rilievo o di distinzione che per 1o piil appena avvertibiie : u ne' passati venti atttli quzurdo egli stato uno esercito tutto italiano, sempre ha fatto tnala pruova r (cap. z6); u che se egli avessi avuto'el populo itrirnico, cluesto non 1i bastava , (.up. q). Il'sli anclte

-33ci; fua e' nimici, vile ; non timore di Dio, non fede con g1i uomini ecc. , (.up. v) : e qui non necessario sotfolineare troppo 1a coirrcid enza de1 procedimento con un oasso di particolare energia e volont di eloquenza. bo=i in uno dei passi in cui, con l'amar'ezza c1i quegli anni, i1 Machiavelli parla de11a fortuna : o quivi volta 1i sua impeti dove la sa che non sono fatti g1i argili e li ripari a tenerla I (cap. zS) ; e ne11a celebre soluzioue aiieforica deII'exempl,um biblico r1i David che rifiuta 1e aimi cli Saul per combattere con le proprie : < l'arme d'aitri , o Ic ti caggiono di closso o le ti pesano o Ie tt stringono o (.*p. r3). Altri esempi : < e le diflrcultz\ che gti hanno nello acquistare el principato > (.op. 6) ; ,i tanto che gli hanno conclotta ltalia stiava e vituperata n (cap. r z) . Altre caratteristiche 'fiorentincggianti si possono osSefvafe nella sintassi de1 gruppo pyrttt11177s fregime] +tterbo [forme nominali e imperativo]. Una tendenza de11a lingua letteraria, che si vieue reaTtzzando oggi rieli'italiano nazionale, i1 conguaglio de1le strutture sintattiche cle1 suddetto gruppo nel1e frasi positive e in quel1e negative. Noi abbiamo oggi ancora imal'o e non l,o amare, cio 1a negazione concliziorra f imperativo di seconcla persona i fr'&, di contro a ued,erlo, 11tn nctn aedeil,o guadagna t'erreno s1J 1'tolr' lo t:e ' dere; d] contro a santendolo, 17n non sentendolo si imposto s1J non lo sentendo; cio 1a negazione tende a condizionare -cempre meno i1 gruppo; 'e ormai, anche nelf imperativo, la forma con morfema personale presenta un tipo non credetefui, non latclo accanto a non, lo credata, n'on Lo fat. Non si pu dire che sia una tend enza toscana ; anzi i dialetti toscani le resistolto, irautenenclo per 1o pir\ due

soggetto pleonastico dell'impersottale : < guarclarrsi, se egli nossibile, (.np. rS) ; ,t perch6 egli cliflrcile accoz.z:l-li itrsiemc r (cap. t7\. F ra i toscanismi sintattici pir\ speciosi c1'el l)ri'rtcipe 1a uota duplicazione pronominale de1 soggetto, 11ortnaie in Firenze, e certo grammaticahnerr.te pleonastica; ma rron priva di un valore, per quanto ieggero, di natura dimostrativa. Forse anche per qu'esto vaiore la costruzione non di rado ammessa da1 Machiavelli nel Princil>e. Per es.: oLe citt di Alamagna sono liberissiine, hanno poco contado, e obediscano ailo imperadore quando le vogliono.... perch6 l sono in modo fortificat,e, che ciascuno pensa 1a espu gnazione di esse dovere essere tediosa e difflcile, (."p. ro), dove si nota subito 1a coincidenza de1 proceciimento e de1la lieve. esageia-

ztone affettiva della fras'e. Oppure : ( se uno tiene 1o stato suo fondato in sulle arme merc,enarie, non star rnai fermo n6 sicuro; perch6 Ie sono disunite, ainbiziose, sattza disciplina, infedele ; gagliard.e fra g1i ami-

* 34sistemi distinLi per le strutture positive e quelle negative.


gazione condiziona ancora f i n ter a sintassi del gruppo citato. Ecco alcuni esempi. Gerundio [tipo positivo : << sendoli.... serrate tutte'le porte D cap. 3] : o non.I'aen-

-35*
per erano suoi inimici, che quelli che, per non sa ne contentar, li diventorono amici r (cap. zo). Participio [tipo positivo : ( avere dato principio a uno principato nuovo ; e ornatoLo e corroboratolo di buone legge > (can. z+); ( era passato in Grecia Antioco, svxgssolri dagli Etoli per cacciarne e' Romani > (cap. 2r)] : non v'i inesse colonie (."p. g). Si incontrano oscillazioni anche in questo tipo sintattico, ma spesso si potrebber,o spiegare i motivi della deviazione. Per es. : < n6 a pervenirvi necessario o tutta virtt o tutta fortuna , (oup. g) [n6 necessario,

Nella lingua del Machiavelli, per l'appunto, la ne-

do rn principio conosciuta n6 meditata r (cap. A) ; ( e non li potendo n6 contentare n6 spegnere > (cap. +); < perch6, standoai, si veggono nascere ,e' disordini, e presto vi puoi rimediare; non vi stando, s'inteudono quando e' sono grandi ecc. D (cup. 3) ; n e non ui essando disformit di costumi > (."p. g) ; < nd si potendo 1e vie di altri al tutto tenere > (cao. 6) ; o nd si fidando di Francia n6 di altre {orze esterne r (cap. 7) ; ( potere, non le innoaand,o, assicurare gli uominir (cap. 8) ; <<now si potendo quelli, per 1e fresche e continue iniurie assicurare di iui r (cap. B) ; o a ciascuno pare di sapere non ci sando infino a qui alcuno che si sia saputo rilevare r (cap. 26). Infinito ltipo positivo: ( come \a guerra viene, o fugirsi o atldarserle n (cap. rz)l: ( ma quando, pcr non.li syarl conosciuti, si lasciol1o crescere.... r (cap. 3) ; ,r vollono f.are.... guerra in Grecia, lte.r non La avere & fare... in ltal.ia o (cap. 3) ; o Per non la a.Liere a cirpentare > (.up. 7) ; u per non, Ie aa'ore a rinnouar ogni di r (cap. B) ; u lf possono torre con facilit grande 1o stato, o con farli contro o con nom Io obedire o (.up. 9) ; u oncle necessario.... imparare a potere essere non buono, e usarl'o ,e l'Lon I'u,sare s,econdo 1a necessit > (."p. rS) ; a debbe essere grave a1 credere e al muoversi, n si fare paura da s6 stesso o (.ap. 4); o allora a1 tutto necessario non si cura,re de1 nome de1 crudele r (cap. rZ); <,vedr esserli rnolto pii facile guadagnarsi amici queg'li uomini che dello stato innanzi si contentavono, e
n

a pervenirvi] ; i numerosi casi in cui Ia negazione 'fa parte dell'el.emento moc1a1e, come in ( non venuto ad abitarvi , (.ap. S) ; ( ma quando non si nu fuggirla r (cap. zr) ; ( non pens poi a mantenerselo r (cup. 16) ; 'cas,i a cui appartiene forse anche i'es. de1 cap. 18 : o E per<) bisogna che egli abbia uno animo disposto a vo1gersi secondo ch'e' venti d.e1la fortuna e le vari azioni delle cose 1i comandano, e, come di sopra dissi, ,non partirsi da1 bene, potendo, ma sapere intrare nel ma1e, necessitato r : [non (debba) partirsi dai b,ene]. L'es. del
cap. 25

<

guiti

iniuriarlo manifestamente r potrebbe opoorsi a t1n [non poter negarlil. L'accordo del predicato verbale prolettico (it particolare nel caso del participio) questione ancora ielativamente incerta nelf italiano. La grammatiche registrano regolarit di accordo in numero (ed eventualmente genere) in tutti i casi (son6 stati cond,annati insi,ence iI colpeaole e l.'innocente; seguono, in,fi,ne, I'obpendice e I'indica) tranne quello del participic dipendente da aaere, che ammette oscillazione : I{on ho se(opptire s'eguito) i. tu.oi str,ggerimelxti (Mrcr,roRrNr,

iudicd non. poLedi neg.ar le sua gente sanza

cramm. it., r:3). r)'altrer parte la li'g*a r'ostra cristal-

-3tiltzzati nelf impiego preposiziorrale di participi (per es' eccetto) tracce di un sistema non accord"ante.ln Salvo alcune eccezioni (f attole tutti i mal,i del, utondo) ne1 Decanreron d.omina il sistem,a accordante (< clitt'tnate l'altre donne da una part'e I ; < uen'duli, adunque i suoi cavalli I ; n ricordandos,i che egli l'aveva dttti forse nrille puuzoni per 10 viso ,r ; t''itnessipli i panni suoi 'r ecc. ecc.) ch.e cliventa, se non il sistema assoluto, il sistema per cosi dire canonico nelf italiano letterario. Nei testi pir\ arntic'hi il sisterla accordante appare preferito dove la redazione studiata (siattct tenu,Li li cpitani di far si ; siano am,nto'rtiti tltti qu'elli de la Compagnia; Capit. Compagnia di San Gilio, presso Scr{IAFtrtxl, 'f esti finr. ccc.) ; oscillante dove 1a l:tdazione rneno stucliata: <fulli tro'uato a capo.... 'tL'tlo Ittcerna >; < fulie L't't-t'Liato sccto 1'a1ia diricta u',1& lecau,ta lictoria c1i bactagli a . . . . contra Rit era r ma clolfo r ; <prestt Ia cict c1'Antioccia I ; <ft 't'ondata Iu grarr bad,ia di Chiaravalle,r ; tt nel1'anno MCI,XVfJ fu rifacta 1a citt di Mela1o I < In questo alno la gente tie' Tartari, avendo ltresi quasi tutti t. reattti di Levante.... > (Cronica fi'or., pr'esso Scutlrrtrrxr) ; metrtre infine in testi dove la redaz,ione puramente funzionale e non studiata preferito i1 sistema non accordante (r avemo chrtnperato ,. .. du,e peqce c1i terra n ; < nno rlato.... tibre, cxxxvJ )) ; ecc' Librtt di Riccomanno Jacopi, presso ScHrerrrxt), senza tuttavia assoluta rego<< <<

_37_
larit: < Acci latta karta Mano dela kasa e de1'orto di Guidotto ed aci dato aqitnre sopra 1ui > (Libretto di ricordi; prcsso scnrenrixr). Nel Pricip tl sistema non accordanfe emerge molto di frequente e mostra di essere un vero sistema, che in. clude non solo il participio dipendente da a.t)are , ma ,anche qu'ello diperrdente da esser(. e, pii in generale, il predicato prolettico in ogni sua forma. Troviamo
infatti : a) predicato verbale non participiale : < e solo si oppose a1li sua disegni la brevitr\ della vita di Alessandro e la malattia sua )) (.up. 7) ; Dalla disciplina sua discese, intra gii altri, Braccio e Sforza, che n,e' loro terupi furono arbitri di Italia r (cap. .'2) ; Reslazta, dopo questo principio, a Severo dtte difflcolt r, (cap. rg) ; ( e veruna cosa fa tarrto onore a uno uomo che di nuovo surga. quanto la le nuove leggc e li rruovi ordini trovati da 1ui , (.ap. 26). Zr) predicato verbale participiaie (cliperrderrza :
<<

auere)

trirsi

16 Eccetto adoperato come preposizione gi anticamcnte (< eccetto citt e terre di guardia >, M. Villani; < eccetto alquanti Italiani I F. Villani); forse attraverso il calco dal latino eccetto che (<t quella pena, eccetto che non eterna r cavalca). \{a altrettanto anticainente testimoniato come participio, e in un sistema accolclante: u Aurelia C)restilla, la qrtale, eccetta la sua bellezza"" o Sallustio, C-,t, t8.

< allora rrecessario disarrnare quello stato, eccetto quel'Ii che ne1lo acquistarlo so1lo suti tuoi partigiani r (.up. 20) ; n parrebb.: forse a molti , considerato Ia iita e lnctrt.e di alcuno irnperatore romano > (cap. rg) ; < ag'giu,n,to a tutte queste cose lo beniuoleitzia popnlare )) (."p. rg) ; Preso che ebbe i1 duca l Rttmag'rla )) (.up. Z) ; ( non mancano mai ,a' populi, preso che g1i hanno L'arnti, forestieri che li soccorrino r, (.op. zo); < altri ch,e hanno .preso provincie e ttolutole tenere l
<<

< lasciato parts de1le su,e genti r (.up. 8) ; ( nucon astuzia qualche inimicizia, accid che, opp,resso quella, ne seguiti maggiore sua grandezzar, (cap. zo);

(cap.

S)

4. -

Cnr,rppn

t.tt,

Stutli srtl lirtgu.aggio ctel'Llachinarlli,

-38e) predicato verba,le participiale (dipendenza


sere) ;
tr

_39 :
es-

qui

, piouwto

Ia manna, (.uP'

26).

d) predicato nominaie : < n6 a pervenirvi necessario o ttttta airtil o tutta fortuna o (.ap. q) ; r Di poi iudic e1 duca nou essere necessario s\ eccessiz autoritd,r (cap. 7). Anche Ia frequenza di queste manifestaziont lta quelle del sistema accordante, pii" letterario (es. < tenendo s,empre f erma nondiman co la nxa,est della dignit
sua )), cap. zr; n acci che, occupati quelli aittadini in que1le ioro differenze.... ))r cap,. 20; ecc. ecc.) caratteristica, specie di contro all'.accur atezza che mostra il lessico.

sia maggiore cagione de1la securt de1 r.e e del regno )) (.ap. 19) [: avrebbe potutol. Anche i fatti fonetici tipici de1 fiorentino, che si osservano nel Principo, sono tuttavia casualmente alternati a forme pit scelt'e; regolari sono si le grafie che riproducono \a palatalizzazione di stiauo, Stiauonia, stietto, e 1e metate-qi di drieto, indrieto, clrento. Ma si t) gi osservato che non costante la dissimila zione di beniaoln, e si osserva che non costante \a grafia del1a palata'lizzazione di gnene (glien.e cap. 7 in fine), torgnene; n6 di ag'giugnere, speg'nere (spenge, speno'hino ; rostringandomi).

Abbastanza oscillante appare, talvo1ta, ia sintassi dei gruppi condizionali : non senza ragioni espressive, pii o meno evidenti. Fosse per sarebbe appare negli esempi : < quelle in spezie di chi si fussi possuto servire o (.up. 7) e ne1la fina1e del trattato, molto carica di affettivit, < n6 posso esprimere con quaie amore e' fussi ricevuto I (cap. z6). Pot.essa per aurebbe potttttt ne1l'esempio : ( aveva pensato a cid che potessi nascere' norendo e1 padre, e a tutto av'eva trovato remedio, eccetto che non pens mai, in su la sua morte, di stare ancora lui per morire , (",up. Z). Foss per foss statot nell'esempio ( e se non fussi la cavaileria che li urt, gli arebbano consumati tutti I (oup. 26). Si trova infine ii passato remoto usato come .oridiri"nale di assoluta irrealt ne1 passo : tr n6 poss essere questo ordine migliore n6 pit\ prudente, n6 clie

6. - Per tirar le somme di questo rapido esame : il Machiavelli ci mostra, per quanto concerne l'elezione dei termini, un atteggiamento non neologistico; egli si limita ad operare su un materiale lin,guistico che da1 punto di vista lessicale da considerarsi deliberato, e composto cia elementi culturali e spontanei integrantisi; e un atteggiamentq grammaticale invece pienamente aproblematico, di cui 11011 si pu rilevare che I'accettazione cle11a morfologia spontanea e incontrollata dei vari strati del fiorentino. Ma tanta sorveglianza ne11a scelta iessicaie, specie nel confronto co11 la non sorveglianza gramrnaticale, merita di essere presa in consid'erazione. Essa ci mostra una intenzione terminoiogica, una fase preliminare di una eventuale tecnificazione. Per verificare fino a che punto qu.esta tecnificazione pud essersi spinta, bisogna tuttavia ricordare che 1'assenze di neologismi trasforma la questione terminologica in una questione il'impiego; e che percid indispensabile partire da una serie di dati
sintattico-sti1i stici.

Va ricorclata anzitutto la ben nota riduzione dilem-

-40E' principati sono' o eredifarii.... o e' so11o nuovi" E' itooui, o sono nuovi tutti..., o sono come membri aggiunti allo stato ereclitario ( ...) Sono questi dominii
matica dei periodi machiavelliani a carattere enunciativo : ,,'lutti gli stati.... sono o republiche o principati.
bart,o con'siderare

-*4r-"
sensibile ruisura clei valori semantici. L'esempio

ilt dua ntod'i principalnrcmte (a cui

si tleb-

.ori u.qoistati, o consueti a vi'ere sotto uno princlp:' o usi ad essere liberi; e acquistonsi o con 1e armi d'a1tri o con le proprie, o per fortuna o per virtr\ n (cap' r) ; n e' principati de' quali si ha memoria si trovono gooerrrti i' ?ua mocli cliversi : o per uno prirrcipe e tutti gli altri servi,... o per uno prlnclpe e per baronl
))

corrispotrde poi si lmnno ad osatninLlre in dua t'nodi) ci flostra appunto la volont di isolare atlr,averso la confrgarazione de1 periodo e attraverso f impiego di speciali elernenti (si debbano; in dua modi) senza tuttavia eliminare la possibilit di sfumatur'e (connotazioni e Teggerez,za di considort'e in confronto a si dehbano) e
seflza confondere

(.ap. q) ; e cosi via. \.Si rammeuti poi un carattere cire, sebbene di natura diversa, normalmente concomitante con questa riduzione dilemmatica (e talora ne dipencle) : 1a tendenza ac1 evitare 1a subordinazione, il forte o principalismo > c1e1 perioclo. Per i casi di principalismo in periodi ciilemmatici basti un esempio : < E per chiarire meglio questa parte dico come e' grandi si debbano .onrid..ut. in duu modi principalmente : o si governano in modo, col procedere 1oro, ch,e si obligano in tutto a1la tua fb'rtuna, o no. Que11i che si obligano' e non sieiro rapaci, si debbono onorare ec1 amare; que11i che 11011 si obligano, si hanno ad esaminare in dua rnocli. O farrrio qu'esto per pusillanimit e defetto rraturai,e d,animo...^. , (.np. g). E facile notare come la tcndelza a renders ilo1l subordinata, indipendente ogni urrit verbale enunciata (dicu cdnta, non dictt che' e iI primo debbatto indicativo) : si dcbban'o considerare i ,si go,a,ertlalxo; si obligano; sj dabbottrt onorar? ecc.' pefsinl ricorrenclo ac1 o" frazionamento parentetico (Pe' ch,iarire tne p'lipt; col procecl,ere lttro i e non sienct rapaci) quelli sia favorita dalio ,."-u (o"" ()i quel'li che,""
clte rtLtrt): e allche comer

il prirrcipalismo con uua schernatrzzazione (attenuazione di 'it't, dua mctd:i princiltaL+nant e). Ma un esempio pr.eso a1 di fuori di un.l struttura dilemrnatica pud essere altrettanto indicativo. Il capitolo {. ne offre uno che pud indurre nelle geueriche osservazioni su < 1a libert r, la a insoft'erertza \), l'< affollarsi r, 1a n vivacit di trapassoo clella sintassi rnachiavelliana : <,Considerate le difficult le quali si hanno a teuere uno stato di nuovo acquistato, potrebbe alcuno maravigliarsi donde nacque che Alessandro Magno diventd signore de11a Asia in pochi anni e, nolr l'avendo appena occupata, mori; donde pareva ragionevol'e che tutto quello stato si rebellassi ; nondimeno e' successori di Alessandro se 1o mantennono; e 11011 ebbono, a tenerlo, altra difificult che quella che intra loro medesimi, per ambizrone propria, nacque , (.np. 4). La struttura principale teorica 1a s'eguente : (tnttravigliar.si dond.e nacque che) e' successori di Alessandro ntantennorLo ltluello sLoto)
e tutte 1e altre proposizioni sotro teoricamente subordinate
:

:I;:

tale terrdcnza si bilarrcia

co11

1111a

anni, da Alessandro, e poi lasciat,o itt, condiziotti l>recaris e tali d,a far tentcre al't .si ribelLasso, a causa,

lLluallrt stato cho sra s[ttto c()11(]l.tistato in, pochi

della rnorts pretnatu,ru

d,i Als.s.] ;

-42ma n,ella soluzione del Prirrcipe neppure uua delle proposizioni suscettibili di divenire in pratica principali stata mantenuta in posizione subordinata. Posto una volta Il donda nacqlre cha si susseguono fatti principali,

- 43-_
di consegucnza ha naturahnente riscontro per quel che concerne i rapporti di causalit, che pure compaiono
L'estrinsecazione dei mezzi che esprimouo rapporti

considerati sotto un rapporto che, sintatticatn,ente, appunto di sussegrrenza e non di subordinazione


:

Alessand,ro clittent sig'nore


Alssat"t,dro

ntori;

totalmente espressi in coucomit aflza con strutture fortemente < princip alrzzate )) '. t E percir6 g1i uomini, quando hanno bene da chi credevano avere male, si obligano ai benificatore 1oro, diventa el populo, subito, pit suo benivolo che se si fussi condotto a1 principato con li favori suoi > (.up. g). Risaltano le concomttanze

pareva ragiltxspole ch,e [o stat,tt si rebcllussi;

perch|, rluamdo,
'mala

bene

hammo

e'

cradeaano

lo tnanl.ennono; ebbero diffi,cultd che intra loro nact1ue.


succassori se

Pi,) piil,

si

obligano

diaenta,.

I1 rapporto di conseguenza i tenuto distjnto con molta maggiore intensit nell'essere espresso per intero, con mezzt lessicali : d,ond pareaa ragioneaola cke; nond,itnotr,o

del periodo rnaciriaveliiano potr anche diminuire le liste d'anacoluti, e spiegare pit chiaramente g1i stimoli dt mise an relief . Si ricordi i1 passo s,u11'ori'gine delie compagnie mercenarie : a Feciono questo, perch6, sendo senza stato e in su1la inclustria, e' pochi fanti non davono loro reputazror\e, e li assai non potevono nutrire, (cap. rz). 11 rovesciamento a principale di a' pcchi fanti n,on, daaono loro rputazione (invece di * lfecero questo non potendo guadagnarsi reputazione con pochi fanti e non potendo d'a1tra parte nutrirne molti]) individua la situazione in modo piir concreto e pii netto, e in questo senso pone in rilievo la situazione come causa. Altrettanti esempi negli altrettanti < anacoluti > o soggettivazioni ad sensin, che si aftollano neile note a pi di pagina di molti
coinmenti.

; donde n&cque che. tf interpretazione de1 principalismo

Si giunge non di rado fino acl una estriusecazione pleonastica: <Le cagioni de11a difficult in pot'ere occupare e1 regno del Turco, sono per non potere esser,e chiamato da' principi di quello regno > (cap. 4) ; come pure ad una apparente somma : o E1 contrario intervien,e ne' regni governati come quello di Francia; p e r c h 6 con facilit tu puoi entrarvi, guadagnandoti alcuno barone del regno; perch6 sempre si truova
de' mal contenti
ch6.

r (cap. 4). Dico appareute somma giacsem|re si truova de' mal contertti in reait un inciso, regola teorica, parallela all'esempio, contenent'e 1'esempio, non ad esso consecutiva. Si ricordi ancora un altro procedimento tipico : ,l'espressione delia causa con l'infinito e la preposizione per (invece, per es., de1 gerundio cosi caro a1 Boccaccio) : ( non ti puoi mantenere amici que11i che vi ti hanno messo, per non li potere satisfare in quel modo che si erano presupposto'e per non potere tu usare contro a di loro medicine forti r (cap. S) ; < morti tutti quelli che, per essere mal contenti, 1o potevano offen-

-44dere, si corrobor.... )) (.up. E) ; < del populo inimico uno principe non si pu mai assicurare, per essere troppi; de' grandi si pud assicurare, per essere pochi > (cap. g) ; a E nel princioio deilo augumento troro in trr, per non vi avere molto stato e per esser.e in grande reputazione, non aveano da temere molto > (cup. rz) ; < Francesco Sforza, per essere armato, di privato diventd duca di Milano > (.ap. t+); < dua cose 1o ,feciono odioso e contennendo : l"'una, essere vilissimo per avere gi guardato 1e pecore in Tracia , (.up. rg) ; a Io non voglio ragionare ir6 di E,liogabalo n6 di NIacrino n6 di luliano, i quali, per essere al tutto contennendi, si spensono subito o (cup. 19) ; < si resolve presto, per non avre, alcuno di questi principi, eserciti l (cap. ry); questa accezione di ber approssimativamente quella di ( Si rade volte, padre, se ne cogiie P,er triunfare o cesare o poeta , di Par. I, zB o meglio de1 tipo che si trova per 1o pii. articolato ne1 Boccaccio : < quarrdo Giachettcr prese g1i alti guiderdoni per l'avere insegnati il conte ed i figliuoli , (Anguersa; ed Massra f, rSZ), e che come tale segnalato per <inusitato> dal 'fomm.8e11., voce fer, Sg.IVel Prirzcipehalar ghissimo sviluppo, accanto ad altri impie,ghi di lper + inf.], pr es. come concessivo (cap. rr). ,Si voglia infine tener presente un'altra caratteristica sintattico-stilistica del Principe : 1'uso dei passivo. Il ,N[achiaveili tende ad acoentuare nel Principe \a sua agilit nell'uso dell'attivo e dei passivo, in f,avore di quest'ultimo; tende a porre i1 pin spesso possibile i suoi due principali soggetti (tl princi\a e quelf indeterminato elernento che tutto il resto, o il popolo, o il nemico, o tutto cid che non-principe) in posizione sintatticamente passiva, talora persino insieme : u Ed essendo odiato dall'una parte e disprezzato dall',altra,

-45il principe (Commodo; il passo del cap. r9) : e s' sand,o od,itro; (f") vxortoi i'aitro soggetto, che il soggetto di odira 'e di morire ttans. pure sot(scil. toposto ai sistema passivo: fu conspirato

da1 popolo,

fu

conspirato

in 1ui, e morto >. Un

soggetto (passivo)

o da11e due parti da cui fu conspirato) . I.ta tendenza spiccata e g1i esempi sono numerosi; mi limito a darne una breve scelta, attingendo al solo capitolo 19 : <t contro a chi reputato con difficult si coniura, con difficult assaltato > ; t< uno de' pii pot'enti rimedii che abbi uno prirrcipe contro a1le coniure, non essere odiato dailo universal" o ; < e per.... volendo uno principe, mantenere 1o stato, spesso f o r zalo a non essere buonoD; ( queste simili morti [per assassinio], 1,e quali seguano per deliberaztone di uno animo ostinato, sono da' orincipi inevitabiiin; <duacoselo f eciono odioso e contennendo: l'una, essere vilissimo per avere gi guardato le pecore in Tracia > dove non solo cotttennendo d passivo, ma ailch e od'ioso, e si potrebbe arrivare, se fosse necessario, persiuo a ailissinn : essere ailissim'o vale qui ( essere considerato vilissimo, essere disprezzabrlissimo
>.

Ora qual il carattere strutturale che si riconosce in tutti i fatti sintattici qui ricordati, e che ii lettore ha avuto forse \a pazienza di collegare? D l'awicinamento
a1la categoria de11a generalit, 1'espressione della mas-

sima

Se prendete un enunciato gli uomini offendono o per paufa o per odio > (.up. 7) f inelrrttabilit del fatto che gti uomi"i < offendano>, 1a sua generalit e assolutezia, tendono.ad esprimersi, nonostante 1'assenza di espliciti termini di necessit, ne11a struttura sintattica, che nell'aiternativa senza uscita ( o per paura o per odio I
ass.alulezza possibile.
<

clilemmatico come:

Perch6

-1

46sottolinea la rego,larit del fenombno.tt S" prendete un enunciato in cui domina una confi.gurazion'e periodi,ca a proposizioni principali, che mostra ben estrinsecati gli elemeuti causali e consecutivi, riconoscete il valore dato alle nozioni di causa e di conseguenza ne1 procedimento medesimo! e percid i-l suo tendere all'espressione ,della necessit. Lo stesso si pud dire deli'altro procedimento rammentato, quelto di esprimere 1a causa con un infinito, cio con un rnodo verbale non legato da alcuua relativit, n6 temporale, n6 personaie, n6 aspettuale. Per altro, l'esprimersi in termini espliciti di necessit addirittura corrente nel Principa. Debbono, dobbe, sono forzati, di nocessit conuiene cho, ncessario che, bis6g1xo, sentpre sono le vere congiunzioni fra esempio e discorso, i1 ver<l e continuo connettivo cl,eile dimostrazroni del trattato. Si ricorderanno qui percid soio alcuni degli esempi inrrumerevoli : < Ouelli e quali per vie virtuose,... diventano principi, acquistano e1 principato con difficult, ffi con facilita\ 1o tengono; e 1e diflicult che gli hanno ne11o acquistare el principato, in parte nascono da' nuovi ordini e modi che sono f or z a t i introdurre per fondare 1o stato loro e la loro securt > (cap. 6) ; qui la necessit ne1la sua accezione pra.tica coincide corr la necessit assoiuta d,esunta dall'esperienza storica; a1trove, con quel1a desunta anche da un dato psicologico : < Ma lui [,Luigi XII] non prirna fu in Milano, che fece il contrario, dando aiuto a papa Alessandro, perch6 elli occupassi la Romagna. N6 si accorse con questa deliberazione che faceva s6 debole.... p, fatto uno primo
1? Alternativa senza uscita: si noti che una sola disgiuntiva * fper paura o per odio] non offrirebbe in italiano un'alternativa assoluta come invece ia coppia dilemmatica o....o. Nel Pri,ncipe ancora, per es.: < n6 a pervenirvi necessario o tutta virt') o tutta fortuna, ma piir presto un'astuzia fortunata r (cap. O).

-47errore, fu costretto a seguitare, (.up. 3); e qui si pud notare come Ia lecessit ven,ga attribuita c1al Machiavelli ad aztoni tipicamente arbitrari'e, come introd,urre ord'ini s mocli, oppure seguitare (che vale naturalmente < continuare >). Ancora : < Intra tutti e' prinf ,tggire cipi, a1 principe nuovo i-possibile el-nome de1 crudele, Per essere li stati nuovi pieni di periculi , (oap. ry) ; < chi diviene patrone di una citt consueta a vivere libera, e non 1a disf'accia, aspetti di essere disfatto da quellao (.up-5)'La necssit pu ess'ere infine espressa, come in quest'ultino esempio citato, 1e1la sua m,eccanicit; e anche in-

gnere quelli che ti possono o debbono off end".....-. o ("up.il; (per no11 es,sere f orzato di dirrentare rapace, (.up. 16) ; <allora a1 tutto' necess a r i o ttott si curare del nom'e di crudele > (cup. t7\; (a uno principe necessario sapere usare la bestia el'uomo> (cap. rS) ; <Non pud, p'ertanto, uno signore prudente, n6 debbe, osservar'e ia fede, quando tale osservanzia 1i torni contro o (cap. rB) ; <t e' f i a impossibile che 1ui possa conterrtarli> (cap. 20); , o li uomini s'e m p r e ti riusciranno tristi, se da una rrecessit non sono fatti buoni I (cap. zi - A questa terminologia della necessit va riferito pure il frequente incorrere de1 Machiaveili in ,r regole gen'erali , (u di che si cava una regola geuerale, 1a quale mai o raro falla.... )), come per es. cap. 3).18
18

clipendentemente da calcoli concreti, come 1e11'eienco dei provvedimeuti di un principe nuovo : < " " farsi amare t.-ut. da' populi, seguire e reverire da' soldati, spe-

volta scorretto, ma molto attento e anche penetrante (Firenze, Sansoni, rgr3 - nuova tiratura, pag. 16; successivo al testo critico con introduzione e note, solo testuali, pubblicato presso io
,

I1 Lrsro, nel suo commento storico filologico stilistico, tal-

ldd

t.

.,,

-48_T. - La scientitrcit di quest'attitudinc palese : te i1 grancle tentativo machiavelliano di superare ia supposta incalcolabilit clella biologia politica trova il suo primo esito nelf id,entificazione di una serie di fatti 11 ecessari, e nella scoperta de11a loro sistematicit. E naturale che cgli c.erchi di produrre una casistica in termini di necessit (e percid di calcolabilit) e si pu
stesso editore nel 1899) aveva del resto gi notato come formulc abituali al Machiavelli nel Principe una serie di affermazioni assolute esplicite, del tipo di Di,co adunque, Di,co pertanto, Debbe per-

-49gi notare che a1 sistema de11e llozioni necessarie corrisponde un sistema di termini usati con valore assoluto e in accezione fissa. IJn sistema terminologico, dunque, ne1 quale sono assorbiti tutti elementi offerti dal materiale linguistico sopra de-scritto, ma provenienti dai pii

fo nom uogli,o rg,ionre, Cowte di, anche nel debole saggio del Bertoni (L si,ntassi, tlel, Machi,aelli, e il Pri,ncipe, in L'ingu e pens'iero, Firenze, Olschki, 1932, pagg. 163-175) si parla di lorna fori,sti.ca come ( caratteristica del Machiavelli r, e vagamente si avverte la perentoriet della regola esposta in assoluto: <quegli aforismi e quelle sentenze.... hanno qualcosa di profetico nella loro umana e talora paurosa verit ri. Tali affermazioni assolute esplicite non hanno in realt gran valore di per s6; ma hanno un significato in quanto sono un prodotto e un indice di una configurazione tipica del periodo; cio quella configurazione che procede dal voler I'autore avvicinarsi il piir possibile alla formulazione in termini di assolutezza e di necessit. lc Nel bel libro del Russo, pag. 68 e segg., additata anche la passione della scoperta scientifica che emana per esempio dalle strutture a dilemma incalzantisi una sull'altra: < bisognerebbe poi riconoscere nel Pri,ncipe I'opera artisticamente pii vigorosa e coerente, perch6 in essa la passione della scoperta scientifica vi perseguita fin nelle estreme conseguenze, sertza temperamenti e comfunto,
uogli,o a,dduyye esempi,

fo

sopr di.ss'i, ecc.

diversi settori del lessico : latinisrni e fiorentinismi ; termini obbiettivi, immagini, ecc. Si pud cominciare con 1'esemplificare qLlesta diversit c1i natura dei materiali assunti all'uniformitz\ terminoiogica d,el valore assoluto : qualche termine indicante azione (per es. i verbi ampliare, forzaro, gr&L)are, innoare, migl'iorare, n'tLloTlre, oiffen,dera, peggiorare, pregare), qualche immagine (p,er es. la nota immagine de1la bestia, \a goltto e iI lione), qualche 1lome proprio assunto a formula. Passeremo poi a considerare 1e nozioni principali del sistema di pensiero, e i ioro ,equivalenti nel sistema terminologico.
anrpliare: ( E nel principio delio augumento loro in terra, per non vi avere molto stato e per essere in grande reputaztone, non aveano da temere molto de' loro capitani; ffi, coine egli ampliorono, che fu sotto e1 Carmignuola, erbbono uno saggio di questo errore )) (cap. rz) ; forzre: u D necessario pertanto, volendo discorrere bene questa parte, esaminare se queil Machiavelli e gli altri scrittori, che iniziarono sul finire del Quattrocento e nei primi del Cinquecento questo tipo nuovo e liberale di prosa (....).L" sintassi machiavellicJ gi consapevole della sua libert e individualit (....) sparisce il ragionamento a piramide degli scolastici, e si inaugura il ragionamento a catena, che sar poi quello di Galileo e di tutta la prosa scientifica, modcrna r.
miliare per noi, nuova e originale per

promessi con

pido awiamento alle conclusioni finali r. Proprio nelle strutture

accende attorno tutta un'atmosfera di passione e di convinzione, e si spiega un irnpeto freddamente aggressivo, che riesce a stringere l'opericciuola in una salda struttura delle parti, con un ra-

i giudizi e

1e

opinioni tradizionali, in modo che si

dilemma sembra al Russo di ravvisare il

sgno della scientificit del linguaggio machiavelliano: < in Machiavelli, la trascendenza delle ragioni, in accordo con tutto il pensiero del rinascimento, impetuosamente negata e naturalizzata, cosi che anche le premesse d'ordine universale sono come riassorbite e incorporate nel testo stesso delle singole enunciazioni; da cid, la rapidit dilemmatica del suo periodare: < Tutti gli stati.... sono o repubbliche o principati ecc. >. E la sintassi adulta della scienza moderna, ovvia e fa-

-50sti innovatori stanno per loro medesimi o S,e dependano da altri; cio, se per condurre 1'opera loro bisogna che preghino, ovvero possono f orzare)) (."p. 6);
e'raTare: n e sar necessitato aila fine, se si vorr mantenere el nome del liberale, g r a v a r e e' populi estraordinariametrte , (cap. l6) ; innouat's: n perch6 sempre si trova de' mal contenti e di quelli che desiderano innovar e )) ("up. q.); < tenne occupati.... g1i animi di quelli baroni cli Castiglia, 1i quali, pensando a
que11a

5rfissa e con valore assoluto (intrans., senza oggetto determinato). Non mi sembra ricorra qui la citazione di

: < 1e variazioni sua in prima da una naturale difficuit, quale in tutti e' princioati nuovi : 1e quali
nr,igl,iorare-pegdorara

guerra, non pensavano a (cap. 2r) i

innovare))

nascono

creclendo m i g1 i

solro che g1i uomini mutano volentieri signore, or a re ; ( .) veggono poi

per esperienza

avere

peggiorato>

(.up. g) ; 'tlluoalra: ( e quando pure queile [cose politiche] di fuora moves,sino, s'egli ordinato e vissuto come ho detto, quando non si abbandoni, sempre sost'err ogni impeto > ; ( ma circa e' sudditi, quando la cose c1i fuora l1on muovino, si ha a temere che non coniurino secretamente > (.ap. rg) ; offendera: a Perch6 ei principe naturale ha minori cagioni e minore necessit di offendere )) (.up. z e pa.ssint).
Ciascuno di questi esempi ci presenta un verbo che normalmente usato irr italiano come transitivo e irr accezione generica e ,qui usato in acceziorre limitata e

tali verbi, in cui si possa rintracciare 1'uso intransitivo in altr.ettanti testi separa'Li; i1 ricorso a tali esempi singoli frequente nei commenti e non sufficiente, a parer mio. Qui sarebbe superfluo ricordare che ntuouere tn+:ansitivo si conosce fin da Dante, o che atnpliare nei Fiorotti, o che graLtarc tributario noto dal Villani (ma nel Villani ( gravare di prestanza r ; non specificato mi sembra comparire solo in testi cancellereschi). f,'esempio singolo, 1'esempio isolato sarebb.e certamente risolvibile in una tradizione, ed entra rragari anche giustamente a farne parte. Ma quello che mi interessa qui i1 fattore comune a1 gruppo di esempi citato, che avrebbe potuto essere assai pit. ampio. Ii loro ,fattor comune, cio l'uso in assoluto. E inoltre va osservato che quest'uso assoluto coincide regolarment,e con I'impiego di termini di necessit, o espliciti (come negli esempi di grr,are, ot'fendere, p'regare) o indiretti, colne negli es,empi di it't'notare (sernpre si trova di que1li che desiderano innovare) e di ntigliorare. (in tutti e principati nuovi). Aml>Iioroo un fatto compiuto. A11a corrispon denza fra la casistica de11a necessit e 1a ricorrenza di espressioni in assoluto, si aggiunge spesso un elemento : la consapevolezza dei legami causali, cire pure un segno cli scientificit. Su11a coincidenza de1l'estrinsecazione di espressioni causali e consecutive con termini impiegati in assoluto abbiamo gi dato qualche cenno. Sull'origine di questo int,eresse a1le < cagioni , pu ora servire il ricordare qualche osservazione del Russo : < le c&gioni si accampano a ogni passo : questo i1 mondo della natura, il mondo de1le cose, che hanno la cagione in altre cose, e per uomini e avvenimenti e pensieri e
esempi singoli per ciascuno di

-52sentimenti sono in rapporto perpetuo di cause. Noi moderni veniamo abbandonando questo rapporto di causalit, e le cause, ne1 loro valore naturale est'erno e deterministico, spariscono per cedere a1la logica interna che nasce e si sviluppa neif intimo clelle cose st'esse e degli avvenimenti; ma, per il Machiavelli, fetix qui potest rerunr cog,tLoscere cau,sas / Egli esce e si oppon'e al mondo medievale, dove tutto ha una sola ragione, e trascenderrte e lontana nei cieli, che Dio; ora c' da conquistare tutto un mondo terrestre, scoprire nuove terre e nuove aoque. Da cid 1a ressa, quasi a11egra, del1c ' cagioni ' nel suo perioclare, (cit. pag. 85 ; si rimancla alle note 38-47,83-84 del Princit>e neli'ediz. commentata Sansoni, a cura de1 Russo). Una simile spinta ac1 adoperare dati termini in assoluto si riconosce studiando f inipiego di aicu.ne immagini. Avet.e la distinzione fra i due rnodi di combattere, l'uno ( con ie ieggi,r, 1'altro (co11 Ia f.orza )), e a questz-r distinzioire segue una sirnilitudine tendent'e alla concretezza: ,r quel primo moclo proprio dell'uorno, quel secortdo de11e bestie r. I)a questa pii concreta spartizione (uomo/bestia) sorg,e franca e immediata l'app1icazione in formula assoluta : usdra la bestia. ,t Sendo, dunque, uuo principe necessitato sa.pere bene usare lar bestia, debbe di quelle pigliar'e la goipe e i1 lione >. Si noti la presenza dr necessitctto e rl'ebbe; e Ia perclita di rapporto sintattico fra usare la bestia, ormai forrnula, e le bestie a cui si richiama il debbe di q'uelle pigliare l'o golpe a il lione. Mu, divenuta espressione convenuta e Ci valore universale, usaro la bestia d a sua volta clistinta in successiv'e immagini che divengono successive formule : o Coloro che ,stanno semplicemeutc jn sul iiorte, 11on se ne intendano )) ; a quello che ha saputo meglio usare la golpe, meglio capitato, (tutti

-53
gli es. da1 cap. ). usare la golpe una specificazione di usare' la besl,ia;.ed espressione altrettanto tecnica. L'adoztone d'e1 simbolo in funzione pratica, con tutto i1 rilievo su11'attributo distinguente e nessuno su11,immagine (co'me si vede bene in u,sq,re ta golpe), non p"-

raltro esclusiva delle metafore. Abbiamo d.etto che avremmo menzionato ne11'esemplificazione anche dei nomi propri, ed eccoli. Nel cap. 19 si trova 1a tragica collana di oxempla forniti dal destino dei tardj imperatori romani. La prima conclusione dell'esame che < a Pertinace ed Alessandro [Alessandro Severo], per essere principi nuovi, fu inutile e dannoso volere imitare Marco, che era nel principato iure hereditario; e similmente a'Catacalla, ,Q6-modo e rMassimino essere stata cosa perniziosa imitare Severo [settimio S.evero], pr non avere avuta tanta virti che bastassi a seguitare 1e vestigie sua )). Ma passando dalla conclusione alrcora interna agli esempi ad una conclusione ge'eral,e, n Marco D e < Severo > diventano per cosi dire ( marco )) c ( severo D, diventano pure formule indicative : ( uno prirrcipe nuovo.... dc,bbe pigliare c1a Severo quelle parti che per fondare el suo stato sono necessarie, e da Marco quelle che sono convenienti e gloriose a collservere uno stato che sia di gi stabilito e fermo >.

8. - Ea

quelle che, per

retta tutta la precettistica dei trattato : cio < l,essere sconfitto>, <il ca,dere>, ai1 p,erdere i1 regnor; tecnicamente, <1' essere p o1iticamente eliminator, terminologicament e, ruin ar e.

tarci a controllare la regolarit delf impiego in asso'luto. Per cominciare, 7a nozione che ruppu"rurta i1 polo rergativo del Principe, iI fatto a sventare i1 quale di-

eccoci a1le nozioni principali de1 trattato : la loro presenza continua, p.ssono aiu-

I
-54Si noti come ne1la serie di esempi seguenti gi un dato stilistico, l'ordine delle parole, tenda a porre in rilievo i1 termine di ruinare. si cava una regoia generale, la quale mai o raro falla : che chi cagione che uno diventi potente, rovina)) (cap' ;) ; z. < Di qoituoque che tutti e' profeti armati di.utmati r u in oron o > (cap. 6) ; vinsono, "ii < Noi abbiamo detto di sopra come a uno 3. principe nec'essario avere e' sua fondamenti tuotril altrimenti, di necessit conviene che ruinir (."p. 12); 4. o (gli uomini).... mentre fai loro bene, Sono tutti tua, offeronti el sangue, 1a roba, 1a vita, e' fig1iuo1i, come di sopra dissi, quando il ibisogno discosto; ma, quando ti si appres-

-55_. domani ruin are,

sanza averli veduto rnutare natura o qualit alcuna > (cap. z5) ; B. < Quel principe che si appoggia tutto in su11a fortuna, rovina, come que1la varial

r. < Di

che

(.rp.

zi.

s,

nudo di altre preparazioni, rovina'r (cap. 4) ;


5. < Ire erali

tutto fondato irr

e' si rivoltano. E quel princip'e

che

si

sul1e parole 1oro, trovandosi

cose feciono che quegli impe-

Ruinare in tutti questi .esempi (e la serie avrebbe potuto continuare) intransitivo, come il verbo che indica 1a fase tecrricamente precedente, f>ericlitare, e come qr-rel1o che indica 1a fas,e tecnicamente opposta, fel.icitare; t" e per questa intransitivit non rischia un eventuale impiego in iperbole ; t' e inoltre 1a sua implicazione dominante quella di totale e definitiva ,eliminazione in senso strettamente politico : pud corrispondere si, in pratica, ai casi di < morire D, o < andarsene in esilio,r, o (essere imprigionato> o ('essere assoggettator, e a infinite altre varianti pratiche di sconfitta, ma per i1 Machiavelli nessuna di queste nozrorti giunge ad essere una implicazione dominante di ruinare, nessuna colora in modo speciale il significato del verbo che uno solo possibile, e fisso, ed n perdere 1o stato >. Oltre alle nette opposizioni semantiche che uniforanche in distruggere >, molto pii rara, e con significato piit variabile, da < danneggiare ) a < sterminare rr. D'altra parte, ru'inre intrans. ancora-similitudine (non ancora metafora) in Inl. 20, 35: < E non restd di ruinare a valle Fino a l4inds che ciascheduno afferra > e in Inl. r, 6r: a Mentre ch'i' ruvinava in basso loco >, come in Purg. 5, r2r segg. ( e come ai rivi grandi si convenne
20 Rtt'ina,ve

radori che, per natura o per arte, non aveano una grande reputazion'e, tale che con que11a tenessino 1'uno e 1'altro lpopolo ed esercito] in freno, sempre ruinavolloD (.ap. lg) ; 6. o E 1i principi mai resoluti, per fuggire e' presenti periculi, seguono el pit\ d'elle volte qo1lu via neutrale, e il pir\ cielle volte r u i nano)) (.ap. zt); 7. < E questo voglio basti avere detto quanto allo opporsi alla fortuna, in uni."'ersa1i. Ma, restrin,gendorni pii a' particulari ; dico come si vede oggi questo principe f e 1i ci t are, e

accezione transitiva, per

si trova in qualche esempio nel Princ'ipe


<

fl'acqua del temporale] Ver lo fiume real tanto veloce Si ruind, che nulla la ritenne >. In senso lxoprio nel Villani, vedi Tomm. Bell. s. v. 21 Si sar gi notato che ru'inve d ntetafota emanata dalla serie scritturale dell'edif,catio: come molte altre del Pri'nci'pe, palesi (a.rchitettore, londament'i, ecc.) e meno palesi (ddentellato, d'islre, stato): cfr. S ro.

56signihcato del verbo iregli otto diversi esempi citati, si nota ciel r,esto come ueli'es. r 1'autore si esprima in termini che esplicitamente stabiliscono regolarit : < di che si cava una regola generale ' ; e che tale regolarit implicitamente present'e ne]1'esempio 2 (<-ttttfi e' profeti r, neii'imp'erfetto e nel smpre dell'es' .i d'el caso (<< setnpre ruinavouo >), 'e11'apprezzamenlo (< it piit delle 't'olte ruinano o) deil'es. 6; dei n.eutralisti e nel1'andamento dimostrativo comune a quasi tutti gli esempi: <chi ca'gione.... rovina>; (quel, princip'e"" rovina ,r ; << quelli imperadori.... ruinavono n ; ( quzslo prirrcipe.... domani ruinare , ; <t cluel principe'... roviira ,. *Si sar notato pure conte regolarit e necessitz\ ne1l'esempio 3 'esplicitamente coilcidano : ( di necessit conviene che ruini ,. E anche pir\ fini condizioni particolari del termine manil,estal1g una sua solidificazione tecnica, Neil',es. 4, clove tanta importanza ha la tonalit dell'acerbo passo sulla corrotta natura degii uomini, 1a struttura de1la proposizion,e ( E quel principe che si tutto fondato in in1le parole 1oro, tro'vandosi nudo di altre preparazioni, rovina )) mostra la differente consistenza del termine tecnico fra gli a1tri. I,a situazione dt quel principe che si d tutto fondato in su1le parole 1oro, e che per di pit\ si
lna11o i1

_ 57 __
ila,ra (e nei1.e infinite variartti pratiche de1 caso, coine t, uccidere D, o ( rnandare in esilio D, o ( ireutralizzafe D, < disperdere >, iu ogni caso < sottrarre totalmente l'a-

lore entit presenza politica>) : speg'n,ere. L'oggetto del1'azione di s'peg'nera ne1 Princiltt:
spesso

il

conrplesso dinastico avverso, cio


<

il

sarlgrrc ciel

nemlco:

Vinto che fussi, e rotto alla catnpagrra in

modo che iron possa ri.fare eserciti, uou si ha a dubitare di aitro che de1 sallgue del principe; i1 quale s p e1lto, non resta alcuiro di chi si abbi a temere o (.op. 4) ; f)ppure , a1 contrario, < (ncn) ti basta s p e g 11 e r,e i1 sangue de1 principe, perchd vi rimangollo quelli siguori cire si fanno capi c1el1e 11uove alteraziotri > (cap. +) ;
o

mili],

chi

1e acquista [e regioni lirnitrofe e sir'olendo1e telrere, debibe aver.e dua rc-

trova nudo (totalmente privo) di altre preparazioni, evidentemente teorica, scientifi.camente ipotetica : ad essa come insi.eme si oppone i1 termine preci,so, 1a risposta tecnic a, r.)1)ivxa. Simiii prove sono facilmente effettuabili negli altri esempi, soecie nel1'es. 7, dove 1'alternativa facilita il confronto. Materiale ,esemplare non meno ricco oflre utr'a1tra noziole completa de1la fenomenologia machiavelliana, la nozione di o eliminare politicamente > ; cio in 'un certo nroclo la reciproca, ne1 sistema transitivo, di nli-

spetti.: l'uno, che i1 sangue cle1 loro principe arrtiquo si spel1 ga;1'a1tro, di non alterare n6 loro legge n6 loro daztr, (.up. 3);" < Di che pens assicurarsi in quattro mocli : prima, di s p.e g 11 e r e tutti e' sangui di que1li .signori che lui aveva spogliati , (.up. 7). Per a1tro, l'oggetto di spegnere prd essere qualsiasi elemento contrario o pericoloso; per es. ( s p e 11 s'e 7a mlTizia vecchia, orclirid de11a nuovar (cap. 7) ; <l'occasion,e di speg11 erc e' capi Orsinio (.up. Z); oSpenti, adunQtre, questi capi....; (.up. Z); (spente
.
22

Si

speng, qui naturalmente con vaiore non riflessivo, ma


<

Passivo,

sia spento

IG

-58-qrrelle arme che, vicine, 1o potevatro offendere , P.erci negli esempi

_59_
possono

(.up.Z)

; (speg11 ere quelli che ti

d,ebbono offendere >.

Considerato in s6, ognuno di questi esempi ci mostra spegtt,ere anzittttlo usato in modo assoluto, tiuo a togliere la connotazione di una certa progressivit (o drat:nmaticit; dell'azione, inscindibile da1 significato della parola finch6 essa rimane il seglro dell'azioti'e propria (o, rispettivamente, del1a metafora). E mostra inoltre

(seinpre restando in campo semantico) f isolamento del risultato dell'azione, I'aver spento, .e l'assunzione di tale fase particolare a significato netto clel terrrririe ; 1a perdita, in conseguenza, di ogni possibil'e concinnit metaforica sltente t1ueile arlna, 1o stesso grup-

po spento il san,grLe i e siamc gi avanti sulla via della tecnificazione. D'a1tra parte si os.servino ancora i pochi esempi citati, e si vedr come 1o sl>egnere l''elernento avverso sia considerato non come collseguenza di u1r urto, come sia scorporato, ripeto, da qualsiasi durata o dramrnaticit del1'azione, e come indichi ttn'azione direttamente eseguibile, una pura fase tecrrica. Aspett la occasiorle di speg'nere a' .cal>i Orsini; e poi, si riconciliorno seco.... tanto che la simplicit loro l,i condusse a Sutigaglia nelle su,a ntani. Spenti, udumque, questi capi.... if.,o spenti, cosi immediata e tecnica consegu.enza del1'aver avuto, pure amichevolmente, fra le mani qluei capi, rende spaventevole agli occhi del lettore sbigottito 7' adwt qu.e : ma 7a proposizione lron sarebbe pensabiie se spenere non fosse qui come altrove i1 simbolo di una mossa sistematica, perfettamente controvertibile ne11'altra,met de1la scacchiera.'*
23

citati e in aitri ancora spegnare d normalmeute oggetto di u1l precetto (n6 ti pressocli6 1'uno che il Lasta spegnere.,.; due respetti: si sp'enga;a posseclerli securamente basta sa11gue.... av.ere spenta 1a linea de1 principe; ecc. ecc.). Si capisce pii facilmente la naturalezza con cui speg'n'ere indicato quale provvedimento tecnico, e molta inutiie attivit d'impressioni sdegni e reazioni pud essere tralasciata dali'animo del i,ettore di fronte aile celebri constatazt"oni come si ha a, not&re clta li u,omini si debbang ttezzeggiare o spegnere. Inutile mi sembfa esser stato i1 deciurre isolatamente o anche compl'essivamente sul1a moralit dell'autore, come pure il profittare per c1ifendere un atteggiamento aforistico e categorico che certo 11011 ,esaurisce i1 trattatista Machiavelli. L'atto di eliminare tutto un complesso di significati in dati termirti, come speg1l7ra, non avviene, mi pare evidente, volta per volta nell'affermaztone imperativa di molt'e apparenti massime, bensi ne1l'atto originaie di eleggere una data parola in una data accezione tecnica. Fra i sostantivi non pochi si presenter'ebbero alia scelta ; uno dei piil interessanti, per es. riputazione, con 1e sue locuzioni derivate, quali anltare Ia riputazion,e o, ecc. ; ma fra i sostantivi inevitabile scegli'ere, per un rapido esame come il presente, la parola fondamentale del libro : stato. Se si prendono in esame complessivam'ente tutte le opere del Machiavelli, si vede che la parola stato adoperata promiscuamente nei vari significati che era venuta acquistando da1 tardo Medioevo ,a1 Rinascimento. Cosi ha fatto il Condoreili 2a e, con pit' impegno an24

La rapidit del

consapevolezza

di ailudere

trapasso dovuta anche, naturalmente, alla ad episodio recente e notissimo.

per

la, sl,oyi del, nowe

<

Stton

in Aroh. Giur., IV ser., v. V,

I.

2,

1923,

Bb-

0o-*
cora,.cosi ha fatto 1'Ercole, nel suo tentativo di correggere I'opinione traclizionale che assegna al }lachiavelli i1 merito principale nel1'aver fissata 1a denorninazioir,e moderna de1lo Stato.,t Nel1o stuclio dell'Ercole, clie ha i1 rnerito indiscu-

6r

tibile di a'cr aflro'tato su larga scala, con vasto apporto di materiali, 1a questions terminologica del coucetto di stato in }lachiav'elli, la documentazione che diniostra l'avvicenclarsi dei vari significati (contraddicendo percid alf ipotesi di una rigorosit terminologiczr) risulta con iarghissima prevalenza dai I)iscorsi e da11e Istoria. vi si trova la pir\ :r'tica accezio'e del termine, quella di srafs : prosperitas che I'Erco1.e ha pensato di riconoscere gi irel1a frase di Giustiniano stattutt 'rcipublicae sustotttatnus.2" vi si trova il significato c1i a forma o ordinamento dei pubblici poteri o de1 gover11o> (tutti gli esenrpi citati dall,Ercole, pag. 7r, d,ai I)'iscorsi e da11e Istttrie); il significato di < condiziolr,e D, cire si trova come veclremo anche ner Principe ma chc cla11'Ercole esemplificato con 1e Istorie; e quello affine di < autorit o potettza politica )) ; ,e quello derivato di < sig'oria giuridica, co'dizio11e sovrana D di un irdividuo o di una collettivitz\. Quest'uitimo sig'ificato si rintraccia < in quasi tutti g'li scrittori c1ella Rinascellza; ma in llessuno esso cosi frequente, e direi quasi normale, come nella prosa de1 },{achiavelli o (Ercole, pag. Z4; ,es. da1 Principe, Discttrsi e Istttrie). Ne1 Machia'e11i, secondo 1'Ercoie, si comincia tuttavia ad
25

individuare una coppia di concetti che, fusi, si ritrovano ne1 coucetto moderno di Stato : i1 concetto soggettivo (1o stato come pubblico potere) e quello oggettivt-r (lo stato : popolo + territorio). Questi due concetti sarebbero ad un tempo distinti e promiscuamente adoperati dal Nlachiavelli, come nel seguente passo : < lat prte dei popolani nobili e dei Guelfi riassunse 1o Sfa/o, e quella (il popolo minuto) 1o perd6, de1 quale era stata prirrcipe dal r37E a1 r3Er.... N6 fu questo Stato inelro ingiurioso verso i suoi cittadirri > (Istorie, III, c. 14, cit. a pag. 7E) dove i'Ercole giustarnente oss'erva che la prirna .volta sla/o significa < effettivo esercizio di autorit > e la seconda volta ( goverllo D o r partito a1 governo >. Tutta 1a esemplificazione su questa promiscuit d'uso in schiacciante prevalenza clesunta dall'e Istorie. 'Ma isoliamo rnomentaneamente, pef u1l passaggio metodico, il trattato politico dagli scritti stor ici co11le giustamente ha fatto io Chae dai discorsi, bod nel suo bel saggio Sulla composizione de < Il Principe, d,i l{iccol Macliaaclli 27 scritto prevalentemente per fare il punto su1la questione Meinecke, ffi pieno di utili indicazioni per ricostruire 1o stato cl'animo in cui stato scritto il Princip e sul criterio trattatistico che lo domina. Isoliamo i rnateriali per sLa,tct offerti dai trattato politico, ed esaminiamoii ne1la loro totalit.
Ne11e prime frasi de1 Principe i1 termiue stato ha inequivocabilmente i1 significato politico-nazionale territoriale (soggettivo + oggettivo, fusi, dunque) de1la stretta t'ecnica : r 1'ut2? In Archiu'unr Ron'ta,micutlt, XI, pagg. 330-383 GSzZ). L'approvazione per I'isolamento metodico del Principe vale nonostante le osservazioni del CaRr.r, GSLI XCIV, pagg. 355-365 GgzS).

dell Uniu. Cglictl,i, VIII-IX ftgfi-rfl; e L l>ol,iticct, d,i. l\ichi,aaelli. (dove tale saggio rifuso), A.R.E., Roma, 19z6. CIr. anche GENTTLE, Studi, sul Rinasaimento (za ed.), Firenze, Sansoni, 1936,

Lo < Stato> nel pettsi,eyo tli N. M., in

Stud,i,i Ecott,. giurict.

pp,

r29-r42.

ao

Op. cit,, pag.

68,

-62ti g1i .sla.ti, tutti e' dominii che haniro


pati.... nuovi, o
Col1ls

-03_ro. ,,[i niinori potenti] subito tutti insieme volentieri fanno ullo globo co1 suo stato che 1ui vi ha acquistato, (."p. S) ; r r. < cosi intervierre nell'e cose di stato ; perch6, conoscenclo discosto (i1 che 11on clato se non a uno prudente) e' mali che nascono iu quello, si guariscono pr'esto r (cap. f) ; 12. n egli ha fatto il contrario di que11e cosc che si debbano fare per tenere uuo stato in una provincia dis,forme o (.ap. S) ; r3. u E' quali errori ancora, vivenclo 1ui, possevano 11or1 lc oftendere, se non avessi fatto el sesto, di torre 1o stato a' Virriziani > (cap. 3 : qui /rr .s/rt/rr sigrrifica lo stato acquistato dai Verreziani in Lombardia, queilo cli cui si parla specificatamerrte rrel corrtcsto) ; :^4. < dicendomi e1 cardinale di Roano che gli Italiani no1l si iirtendevano de11a guerra, io g1i risposi che e' Franzesi uol si irrteucle.valro de1lo stato o (.0p. g) ; rS. < Considerate 1e dif;frcu1t 1e quali si hauno a tenere uno stato di nuovo acquistato > (.up. +) ; t6. ( pareva ragionevole che tutto queiio stato si rebellass,i > 28 (."p. +); rT. < Questi tali baroni hanno stati e sudditi propri > (.ap. q) ; r8. < quegli stati che si governano per uno
28 Si tratta dell'insieme delle conquiste asiatiche di Alessandro, dunque di uno Stato recentemente fondato su recenti acquisti; la identificazione del termine con la stessa totalit delle nazioni considerate e la personificazione (u si rebellassi >) giustificabile in quanto si riferisce proprio allo Stto fondato da Alessandro, e da lui lasciato in pericolo, e non ai territori in s6.

avuto e hanno inrperio sopra g1i uornini, sono stati e sono o repubiiche o principati. ....8' princiso1lo

nuovi tutti,... o

sol1o

membri aggiunti allo stato ereditario del principe che 1i acquista, come e1 regno di Napoli a1 r,e di Spagna,r (.up. r). Questo significato tecnico, che iirdicherd per convenzione con la maiuscola (Sl.ato) comuue agli esempi seguenti :

r. < rregli stati 'ereditarii e assuefatti a1 sangue del loro principe, (.up. z) ; 2. < questi stati, quali acquistandosi si aggiuugono a u11o stato antiquo di qu'eilo chc acquista y (cao. g) ; 3. ( ma, quando si acquista stati in uua provincia disforme di lingua r (cap. g) ; 4. ( cofi1e ha fatto il 'I'urco, di Grecia; il quale, con tutti g1i altri ordini osservati da lui per tenere quello stato, se lton vi fussi ito acl abitare, non era possibile che 1o tenessi u (c. 3) ; 5. < chi degli esterni vol'essi assaltare quello stato, vi ha pit respetto > (.up. A) ; 6. u colonie.... che sieno quasi compedes cli
que11o
<

stato, (.up.

g)

Z. solamente offende coloro a chi e' toglie e' carnpi e le case.... che sono una mininta parte di quello stato o (."p. e) ; B. ( ma, tenendovi.... gente d'arme, si spetrde

assai, av,endo a colrsumare nella guarclia tutte le intrate di quello stato, (cap. S) ; g. ( nuoce a tutto quello stato, tramutando con gli ailoggiarnenti i1 suo esercito > (.up. 3) ;

pii

64_.
principe e per servi , [: stato dispotico]

-6.5che io far de' principati al tutto nuovi, e di principe e di stato, io addurr grandissimi esempli r (cap. 6); 22. < Genera ancora facilit essere i1 princip'e [: i1 principe nuovo] costretto, per noll avere altri stati, venire p'ersonalmente ad abitarvi o (."p. 6) ; 28. <r nuovi orclini e modi che sono floruati introdurre per fondare 1o stato loro e la loro s,ecurt > (cap. 6) ; 29. < questi tali sono quando concesso ad alcurro uno stato o per danari o per grazia di chi lo concede , (cap. 7) ; 3cl. ( gli stati che vengano subito, come tutte 1e altre cose c1e1la natura che nascono e crescono presto, I1on possono avere le barbe e corrispondenzie
,1oro

verr di1ficu1t nello acquistare 1o stato clel Turco [: dispotico] , ma, vinto che sia, facilit grande a tenerlo. Cosi, per adverso, troverrete per qualche rispetto pii facilit a occupare 1o stato di Francia [: feudale], mzr clifficultz\ gralrde a tenerlo, (.ap. +); 20. <costoro I.r malcontenti]..,. ti possono aprire 1a via a quello stato e facilitarti la vittoria

jg. o Chi cous,idera, aclu11que, 1'uno e 1'a1tro di questi stati fdispotico e feuclale], tro-

(cap. 4) ;

2r. ( e 11011 1i poterrdo n6 contentare n6 spela

(cap. +);

22. < dopo 7a quale vittoria, sendo Dario tlorto, rimase ad Alessaudro que1lo stzrto sicuro

gl1ere, perdi quello stato qualunque volta occasiore r (cap. +) ;

v,e11ga

r (.up. 7) ;

stati o (.up. 4) ; 24. ( no11 si maraviglier alcuno del1a faci1it ebbe Alessandro a tener 1o stato di Asia r
(cap. 4)
i

23. < Di qui 11acquo11o 1e spesse rebellioni c1i Spagna, di Francia e di Grecia da' Romarri, per li spessi principati ch.e erarlo in quegii

) (.up. +) ;

Borgia.... acquist 1o stato con 1a fortuna clel paclre, e con que11a 1o perd6; nonostante.... facessi tutte quelle cos,e.... per mettere ie barbe sua in quel1i stati che I'arme e fortuna di altri gli avea concessi , (cap. Z) ; 32. ( Prima, e' non vedeva via di poterlo far'e signore di alcuno stato che non fussi stato di

3r.

<,,Cesare

Chiesa

25. <Quando quel1i stati ch'e si acquistano, come cletto, sono consueti a vivere con le loro leggi e in libert > (.ap. 5) ; "' 26. a Non si maravigli alcuno s.e, nel parlare
2e D il primo periodo del cap. 5: si ricordi il titolo < Quomodo aclministrandae sint civitates vel principatus fquelli stati], qui anteguam occuparentur, suis legibus vivebant r,.

33. Era, adunque, necessario che si turbassino quegli ordini, e clisordinare ii stati di coloro, per potersi insignorire securamente di part,e di que11i , (.up. Z); 34. tt Onde da notare che, nel pigliare uno stato, debbe I'occupatore di esso.... ) (cap. B) ; 35. n simile principe non pud fondarsi sopra quello che vede ne' tempi quieti, quando e' cittadini hanno bisogno dello stato, (cap. g) ;
u

, (.up. 7) ;

: e 1i stati, per essere indifesi, loro tolti, (cap. rr) ;


nano mercenarie

-6636. < Costoro [: i Papi] soli hanno stati, e non li defendano; sudditi, e non li gover11on sono

-67a' particulari di quelli stati dove si avessi a pigliare alcuna simile deliberazione.... > (cap. zo) ; 45. <t Ma quando uno principe acquista uno stato nuovo, che, come membro, si aggiunga al suo vecchio, a11ora necessario disarmare

37. < l'arme con le quali uno principe defende il suo stato, o 1e sono proprie o le sono
(cup. rz) ; "n

> (.up. :r2) ] ( si divise la Italia in pit\ stati > 38.

Sg. < dalla parte del principe, la maest del principato, le leggi, le clifese degli amici e del1o stato che 1o defendano > (.ap. rg) ; 40. ( non restando..... alcuno che potessi, morto Annibale [Bentivogli], reggere 1o stato > (.ap. 19) ; 4r. < Simiim'ente el regno de1 Soldano sendo tutto in mano de' soldati, conviene che ancora lui, sanza respetto de' populi, se li mantenga amici. E avete a notare che questo stato de1 Solclano disforme da tutti g1i altri principati > (.ap. rq) ; 42. < debbe pigliare da Severo quelle parti che per fondare el suo stato sono necessarie, e da Marco que11e che sono convenienti e g1oriose a conservar'e uno stato che sia cli gi stabilito e fermo, (cup. rg) ; 43. < Alcuni principi, per tenere securamente 1o stato, hanno disarmato e' loro sudditi >
(cap. eo) ; 44. r bench6 di tutte queste cose non si possa dare determinata s,entenzia. se non si viene
80 Poco sotto: ( essendo venuta della Chiesa e di qualche republiea r.

queilo stato , (.up. 20) ; q6. n orclinarsi in modo che solo 1e armi di tutto 'el tuo stato sieno in quelli tua sotrdati proprii, che ne11o stato tuo antiquo vivono appresso di te r (cap. zo) ; 47. < Pandoifo Petrucci, principe di Siena, reggeva 1o stato suo pit con quelli che 1i fui:ono sospetti che con li altri , (.up. zo) ; 4.8. u E suta consuetudine de' principi, per potere tenere pir\ sicuramente 1o stato loro, edificare forlezze, (.ap. 20) t 49. < iudicd sanza que11e lfoftezzeJ pir\ difficilmente riperdere quello stato r (cap. zo) ; 50. < mediante quella [: chiudendosi nella fortezza di cittl poss6 fuggire f impeto populare, ,e aspettare e1 soccorso da Milano, e recuperare lo stato ,r (cap. zo) ; Sr. < N6 creda mat alcuno stato potere sempre pigliare partiti securi, anzi pensi di avere a prenderli tutti dubbii r (cap. zt);"'
31 In questo esempio sta,to sernbra essere usato nell'accezione piir prossima al significato di < governo,r (vedi sotto) a causa della nozione di < deliberare ), t< decidere >, che contenuta nel passo. Ma non si dimentichi che nel paragrafo da cui il passo tratto, il Machiavelli sta esemplificando sulle alleanze fiorzate, e si serve di due casi: quello dei Veneziani con Luigi XII e quello dei Fiorentini a quando il Papa e Spagna andarono con gli eserciti ad assaltare la Lombardia >. Tutti sanno cosa significa, questo secondo esempio, per il

I'Italia

quasi

che nelle mani

Machiavelli del r5r3; e l'identificazione di < repubblica e govrno,r cola sta,to, e la generalizzaziotte, sono in cluesto caso spiegabili.

-_6852. < debbe preparare premi a chi vuol fare queste cose, e a qualunque pensa, in qualunque modo, arnpliare 1a sua citt o i1 suo stato l

-69porta naturalmente \a chiara implicazione territoriale de1 t'ermine; ma sempre di territorio politicamente considerato (< si divise la Italia in pit stati >), e di territorio ordinato in un organismo poiitico completo, distinto da1 dominio feudale : < Di qui nacquono 1e spesse rebellioni di Spagna, di Francia e di Grecia c1a' Romani, per li spessi principati, che eralro in, qttegl.i stati> 'es. 23, co11 distinzione netta fra Stato nazronale e autorit locale; o simiimente el ra{rl6 de1 Soldano sendct tutto itt. ntcuto de' solclati, conviene che ancora 1ui, sanza respetto de' populi, se 1i mantenga amici. E avete a notare che qulsto stato dei Soldano D disf orme da tutti gli altri principati > es . 4r : con 1'opposizione fra caratteristica loca1e (rI rsgn,tt: il gorterno, i1 potere, in mano dei soldati) e 1a categoria generale (rluesLo Stato fra g1i altri Stati) ; e oltre alla nozione di differenza fra organismo naziottale e autorit 1oca1e esiste \a nozione c1i superiorit (es. s:)." Chiara pure la nozione di < scienza di Stato D, colne appar'e dag,i es. rr e 14 in modo esplicito : < cosi interviene ne11e cos di stato >> ; < dicendomi e1 cardinale di Roano che gli Italiani non si intendevano de1la guerra, io g1i risposi che e' Franzesi ttott si inten,de"tr,r,o cleilo stato r, dove basta ricordare I'ayte clella guerra per rappresentalsi Ia concezione tecnica di ttn'ayte dello Stato, di una scienza dello Stato" A1 naturalismo d,e11'epoca si collega la concezione,
32 Neli'es. z6 si ha l'espressionc tr principati.... nuovi.... di stato >: vale a dire nuovi organismi politici, territori nuovamente organizzati e istituiti a entit superiore, a Stato, dunque; anche qui distinzione fra la nozione geografica e la nozione politica del territorio, e nozione di superiorit. Nell'es. r7 si attribuisce a stto ii signi{icato di < dominio feuclale ): ma per enfatizzare l'autorit dei < baroni > nel confronto coi < servi r c1ello Stato dispotico.

(.ap. 2r) ;

gendo nel suo stato uomini savi, e solo a quelli

(.ap. 22); 54. < debbe tenere ul1o terzo modo,

53. < que1lo che ha 1o stato di uno in mano, non debbe pensare mai a s6, ma a1 principe ,
elegve-

rit r (.up. zi ; 55. n Le cose soprascritte.... 1o r'endo11o subito pir\ s,ecuro e piri ferrno ne1lo stato, che se vi fussi antiquato drento , (.up. z+).

debbe dare libero

arbitrio a parlargli 7a

In questo grosso gruppo cli esempi, comprendente il S% del materiale totale che si pu trovare ne1 Princif>e, i1 termine statct ha il significato di o,Stato o in tutta la sua maturit : le implicaztont fondamentaii (politica, nazionaTe, t'erritoriale) coesistono nei singoli passi, sia che 1o Stato sia cons.iderato, sintatticamente, come <oggetto > sia come < soggetto >. 'Ir'una o 1'a1tra delle implicazioni specifiche del termine talora posta in rilievo dal contesto; cosi che possiamo controllare l'esistenza per es. di una implicazione demografica (< solarnente offende coloro a chi e' toglie e' campi e le case.... che sono una minima parte di quello stato r, es. Z);-di una implicazione economico-poiitica (u tnu, tenendovi gente d'arme, si spende pit assai, avendo a consumare ne11a guardia tutte le intrate cli quello stato r, es. 8) ; una politico-rrilitare (.s. 46); politico-interna (.s. ro) ; un'implicaziane deil'autonomia politica (< si clivise la Italia irr pir\ stati r, es. 3E). fr collcretezza della rroziorte di Stato ne7 Principe comZ

6, - CnreppBr-tr, Studi sul.

Iin,gua.ggio del, Mschiaaeili,

70spesso trasparente, dello Stato come organismo natura1e. o Gli stati .hg 1c?l!'arro subito, come tutte 1e altre

cose de11a uatura che nascono e crescollo presto, l1oil possono ,aver'3 lc barbe e corrisponclenzie loro n es. 30, e v. anclre ?r ccc. ; 1a personifica::io1e de11'es ' i6 (tt'ttttt qttello s/c/rr si rebclla.ssi) facilitata da questa coircc-

di stato :

che frequentissimo nelle Istorie, ma ne1 Principo sicuro solo in un paio di esempi ( S%) : i1 significato
<

grado

>,

<

condizione

(politico-econo-

zione, come si vede anche ne11'a1tra p'ersonificazrorae dell'es. 6: a co1onie,... che sieuo q-'rasi compecles di quello stato , (per f immagine de11o stato asservito). Meuo maturo in questa s'erie di esempi sembra l'upparato qualificativo. Abbiamo si s/ati erediLat'ii (cs. r) ; ma anche espressioni in cui trasparisce u11 prudente assaggio, espressioni tentative, direi, se mi si perrnette l'anglicismo, quali < stati che si governano per uno princlpe e per servl , (.s. r8) : stato dispotico; ec1 espressioni esitanti (come membri aggiunti ; quesi compecles; ecc.). A questo Et:uppo cli esempi di 'Siai() se 11e potrebbe aggiullgere un'a1tra scarsa clecina (portando la perc,entuale sul totale all'85?,/o ; esempi tratti clai capitoli clel r mantenere D, ttei quziii ricorrono le espressioni, giz\ frequenti uegli esempi citati, di tttatttcnare lo stulo (cap. B; cap. fi); perd.cre ltt stato (.ap. r4i cap. z+); toglte rt lo sla/o (.^p. r5 ; cap. rE ; cap. 2l). I{a tali espressioni, in qu.esti esempi, prenclono un colorito personale, suggerito talvolta da1 possessivo (perso il slalo

lrtrr-t, cap. ]^4), talvolta francamente dal contesto : < quelio govcrnatore [: un govertratore ottittlo coll u1l principe in,etto] i1 breve tempo 1i torrebbe 1o stato l (.np. zS); n gli arebbe .... tolto o 1a rep'.rtazione o 1o stato D cap. rE) ; o g1i uecessario essere tanto pruclente che sappia fuggire f infami:r c1i quelli vizti che 1i torrebbarro io stato,r (cap. rS). Pcr questo coloritc trersona'l,e essi si avyicjnano acl 1n sienificato di .s[ntt-t

mico-sociale), cio < stato indivicluale >.t"' G1i esempi del Principe sol1o i seguenti : r. ( se tale principe di orclinaria inclustria, sempre si manterr nel suc stato, (cap. z); 2. a ordini antiquati.... che tengoncr e' loro principi in stato o (.up. rr) ; 3. < Severo [: Settimio Severol .... andd a .trovarlo [: Albino] in Francia, e li tolse 1o stato e 1a vita, (.up. r9), dove stato : < condizion'e cli collega nelf impero D. If interpretazione di un quarto esempio dipende da11a virgolazione. I,,'edizione critica porta : < il re di Francia posto in mezzo d'una rnoltitudine antiquata di signori, in quello stato, riconosciuti da' loro sudditi e arnati da que1li, (.up" 4), cio punteggia in modo da far pensare a stalo : Stato, e non a stalct : condizione, grado. Ma per es. i1 tl-,,isio punt'eggia in quello stato r'iconoscitr,ti da' loro sudditi: e cosi anche i1 Russo (ho ia sesta ediz. de1 commento, L,e X{onnier, r%7); cosi, fra i pit recenti, anche il M,attalia (rist. zu ediz., ,X,{essina, Principato, 1946), ch,e pure afferma cli attenersi all'edizione critica del rg2g. Ma i1 Lisio intendeva antiquata in quello stato, secondo una formula tipica (nel Principe stesso, ( per essere anti,quato in qu,ello dominio r, cap. z) che anzi pu gettare urr'ombra di clubbio su unc .Jegli esempi citati, il 11. 55 ; e cosi penso che vacla interpretato i1 passo : < moltitudine di signori, antiquata in que1lo stato; ri33

linguaggio degli storici e deli'atritudine famiiiare.

tico; numerosi esempi da Dante, Roccaccio, Compagni, Passavanti ecc. in Tomm. Bell., s. v. Nel Compagni, che ha sette esempi di sllo, questo signilicato si trova in tutti e sette i casi. Direi che il significato che il Machiavelli, nelle Istorie, ha assunto con il

E il significato pii largamente testimoniato in italiano

an-

;$&;

cc'nosciuti

dai sudditi, amati da essi,

ecc. ))

dunque

- 73non vuol significar.e < stato oligarchico >. 2. (, Iri Spartani tennono Atene e "febe cr'eandovi uno stato di pochi > (.up. S) : anche qui, se non vale < stato oligarchico)). 3. < queili non si contentavano di que11o stato > (.up. zo) : que11i che erano malcontenti c1e1 preced'ente governo (e percid hanno chiamato un principe nuovo) ;
e euesto sembra esempio sicuro. Un esempio infine, nel Pritt,cipa, in cui stato : < territorio >, esclusivamente ter:rritorio. o E' Yiniziani..., . . . . sendo ro'uti a Vail, subito una parte di que11e [sette guelfe e ghib'e1line] prese ardire, e tolsono loro tutto lo stator. In altri luoghi si ha irnpen o (< cresciuto 1o imperio >, cap . rz). In conclusione, 1'esame totale dei materiali per stato offerti dal Principe d una maggioranza assoluta (oltre cinquanta casi) a1 significato tecnico e completo di implicazioni; casi isolati, poco pit, sono .q1i esempi in cui stato adoperato in s.ignificatt parzialri e diversi sottcr 1a spinta o 1a suggestione di una forte corrente tradizionale. Dopo questa constatazione si potrebbe riprendere quel gruppetto di esempi dubbi, de1. perdere 'e togliera lo stato; e ricordare 1'esempio citato a1 n. 4o, ( non restanclo.... alcuno che potessi, morto Annibale, feggere 1o stato >, dove 1a fuuzione de1 principe apare come sup,eriore alla sua perso11a, continua, indipencleiite dalla sua morte : esiste un ( reggere 1o stato )), e per questo si crea 1a necessit c1e11'esistenza di un principe. Ma anclre senza riesaminare 1',el'entuale ammissione di pochi esempi sospetti, si pu constatare I'avanzata e costante tecnificazione di questo termine, che fta t prin-

1'esempio verrebbe ad aggiungersi a1lo sparuto gruppo di sta,ta: condizion,e (sempre, s'intende, sparuto nei

Principe).

Non melo esiguo ii gruppo di esernpi c1e1 trattato nei quali si pu attribuire a" stqto i1 significato di (poftnz politico-territoriale > setlza tuttavia ricon,rscervi intero il complesso de1le altre implicazioni chr fanno del t'ermine un elemento scientificamentd maturo. Qu"sti esempi scno generalmente condrztonati da un aggettivo quantitativo, come tanto stoto, molto statct, pt-tco stato ecc. I1 tipo que11o di < Filippo Macedone'..' aveva non molto stato o (.up. z4) ; altti esempi nei cap. 3, ro, 12,2c ,2r; enel cap. rr : < Questi potentati av'evano ad avere dua cure principali: 1'una.... 1'a|tta che veruno di loro occupassi pit stato )) non va inteso o'.:cupare pit\ stato in senso solo territoriale; si ricordi i1 latinismo di occupa,t, e 1'allusione all'equiiibrio poiitico stabilito dal Magnifico. Tre sono nel Pritccipa gli esempi di stc'o : $overno.tn r. < el terzo [moclo], lasciarle vivere con le sue leggi, traenclons 1'fl pensione e creandorti drento uno .stato c1i pochi che te 1e conservino amich'e> (.up. 5) : se pufe u1.to stato cli pochi non una di que11e espressioni tentative a cui si accennato (come stati che si go';'ter'n&no por ttno p'rincipe e per sert'i : stato clispotico) e va ricordato che il termine dt gouermo usato dal NlachiaPritzci,pe insieme ad. una svariata nomenclatura istituzionale : pri.ttci,fto, vegno, tt'rnmavchict', naturalmente ; piii generici i.ruperi.o potrTo (u Romulo.... re di Roma e fondatore di quella pairia), cap. 6). Gouerno pud indicare perd anche ne1 .M' (per es' rp. tg, u in et conveniente al governo >) non l'orga'ismo gover,r.^nt", ma l'atto di governare (oltre all'accezione di got'evnavsi, =3a
<

velli nel

.)

cipali de1 trattato.

condursi

>).

g. - I1 fatto che nelle altr'e opere de1 Machiaveili ci sia pir\ incertezza terminologica che n'e1 Principe "non
f.

7+

/J

appare inesplicabile n6 contraddittorio (neppure per lc opere posteriori), se si considera appuuto il carattere trattat i s ti co eI Prin'cipa e il carattere discor sivo o narrativo del1e altre opere principali. li per quanto concerne 1,e ooere precedenti e coutemporanee a1 Princil>e: sia detto che i1 linguaggio del Principc va considerato come il proclotto di tutte le altre esperienz.e espressive cle1 l,{achiavel1i, cosi come le concezioni de1 tlattato stesso so11o i1 prodotto cli tutte ie esperienze sociali'e politiche.t't Di casi particolari son pieni (e talvolia con esempi indovinati) i commenti, e sarebbe poco indicativo aggiungerne altri, per quanto numerosi siauo que1li ciie possono venire sott'occhio. Cei:che::d invec'e di accennare a1 meccairismo per cui i ,singoli casi si producono, attraverso 1o sviluppo di qualche esempio importante.

ordinaria se non addirttura meccauica (p"g. 58 di questo saggio). Cia, avviene nel tr att at o, ma non, per es. in quei capitoli clei l)iscor.si che so11o c1a cousi'. derarsi preccderrti o contemporanei al Princiltc e che so11o scritti coli linguaggio diverso."' Nei Discot'si si
35 Questo paragra{o che entra nel mio discorso per inciso, concerne una regione di fatti che dovrebbe essere ancora esplorata e non solo segnalata e attraversata. I'a formazione interna del linguaggio artistico del l\fachiavelli (e in particolare il rapporto Letteye ; Princi,pe) b questione che mi interessa e che spero di poter

altre caratteristiche t'ecniche, que11a di esprimerc un'azione che in determinate condizioni considerata

a) I1 termine spegn,et'c, illustrato sopra, ha, fra lc

trovano anzitutto difiuse giustif i ca-ziont dr speqnera, con interessat-rt'e impegno di eloquenza. Nella if.tu c1e1 fratricidio politico di Romolo, il rNlachiavelli scrive : ( E clebbesi pigliar:e questo per una regoLa generale : che mai o rado occorre che alcuna republica o regno sia, cla principio, ordinato bene, o a1 tutto di uuovo, fuora ciegii ordini vecchi, riformato, se ncn ordinato da uno; 'anzr nec'essario cire uno solo sia que1lo che dia i1 modo, e c1a1ia cui mente dependa qualunqr-re sirnile orCinazione. Perc), uno prud'ente orclirtatore d'uua r:epublica, e che abbia questo animo, di volere giortare non a s6 rna al bene comune. no11 a1la sua propria successione ma a1la comune patria, debbe ing'egnarsi di avere f autoritl, solo : n6 mai uno ingegno savio l'i!>renderti. alcutto di alcuna azione straordina'ria, che, per ordinare un r'egno o constituire una repr',blica' usasss. Convierie beue, che, G.ccLLSLu'rd,tl.o t\ fatto, 1o effetto /o sctlsi ; e quando sia buono, come c1uel1o di Rc:lolo, selnprc 1,, scrtseri,: perch6 colrri che 'r'ittletttt, pct guast.are, uon quello che per racconciare, si dcbbc riprendere tt (Disctrr.si, I, 9)'
spe ntare 1lon usata, 11o( spegllere n si a11uda in tutto i1 passo; itostante che allo poco sopra, c1i Romolo si dice che ha < morto D suo frale1lo; e t1el resto spognere non si ancora imposto nel1a sua serie sjironimica ne1 linguaggio dei Discorsi. Ma cid che si sar subito notato, la pres,eDza di altre impor:tanti. nozioni (e relati'i termili), colne que11o di c o m un e : risultar anche da questo passo che L """

Si noter:\ che 1a parola

riorendere. 36

una maggiore sorveglianza della morfologia e in genere degli aspetti grammaticali del linguaggio: portar prove suff,cienti mi condurrebbe ora troppo fuori da.lla mia linea; ma, provvisoriamente, si pud constatare che una differenza notevole risalta da un semplice confronto ad apertura di pagina'

Alla minore sorveglianza terminologica nei Di,scorsi' corrisponde

-70la categoria del bene comune per i1 Machiarreili n,ettamente clistinta e superiore a qualsiasi altra categoria etica; e che il sacrificio delf individuo ammissibile se chi 1o compie abbia questo auiino, di vclere giovare non a s6 ma al bene conlune )). E tr-rttavia in questo passo si vede aucora coine l'azione violenta, i1 sacrificio di una vita, anche s,e compiuto con l'animo a1 bene comune, consid,erato una azione straordit.'aT ra. Con questa perifrasi, alcuttcL 0..:iouc straordinaria,I'azione violenta, 1o < spegnere D, designata da1 di fuori de1 giuoco di scacchiera poiitica, ed sottoposta acl eventuale rimprovero e ad eventuale difesa. Su questo piano di pensiero il fatto di < spegnere ) , 1'<< azione straorclin aria , accusa chi 1o compie, cio ancora sottoposto ac1 una vicenda di accusa e di sctisa, acl un processo e ad un giudizio. L{a sempre ne1 linguaggio dci L)iscorsi si rivela come la concezione dello spe.g'n'are cla questo dibattito etico-sociale pu passare ne11e categorie di un giuoco regolato, e da azione strq.ordi'naria passa ad azrone possibilmente necessaria e ordinaria, come la si osserva nel Principe.Yedete come accennato tale
<< t>

77termine assictt'tarsi, che domina in questo passo, tanto rrua timida designaziote quanto un ternon mine volutanente genei.ico, che non indica alcun provvedimento in particolare. I Discorsi non sono infatti un trattato normativo, e se talvolta il Machiavelli non riesc,e a trattenervi 1'esuberatrza precettistica che in quegii anr.ri doveva proclurre 1'a1ta tensione del Principe 1o fa per io pir-\ accorgeticlosi di sconfinare ; i Discorsi tendono scpratir-rtto a1 cotnmento degli exentpla, a1la deduziorie di rroti geuerali, non cli principi direttamente nortnativi. E 1a conseguenza de1 non assicurarsi indicata in modo altrettanto generico, < fa uno stato tli poca vita >. Ma se sostituite tali elementi con la terminologia del Principo,,e pensate 1a frase come < ciri non spegil(:. coloro che a quell'ordine nuovo sono iuimici, rttitto >>, avete una possibilite\ di confroutare efficacemente i due linguaggi. Per altro atrche in questo passo 1o ( spegner,e D che tentativamente conteuuto ne1l'espressione assicut'arsi cousiderato come ttn' azio'tre stt'aord:inaria : n harrno a tenere vie straorclinarie >, dice i1 testo. E i1 plurale di vie straordinarie un plrrrale di g'enericit che ha 1o stesso peso clella genericit semantica di assicurarsi e di lare uno stato
11

passaggio nel1'esempio seguente


a

dine, o per via di libert o per via di principato, e 1'totL si as.sicl,rra di coloro cha a quell,'ordine nuoi)o soizo inintic.i, fa u,no statO di, l>oca 't,ita. Vero che io giudico infelici que11i principi che, per assicurar,e io stato 1oro, hanno a tenere vie straordinarie, avendo per nimici 1a moltitudine : perchd quello che ha per nimici i pochi, facilmente, e sanza moiti scandoli, si assicura; ma chi ha per nimico 1'universaie non si assicura mai; ,ecc. )) (Di,scorsi, I, 16).

p ciri prende a goverllare una moltitu-

ili

poca aita.

Per mero scrupoio si ricorda che ,1a metafora di spegnerl fino dai primi secoli nella serie sinonimica c1i uccidere e anch'e di el,intitlara."'
37

) ecc., < uccidere >) anche per tt elirninare >, rt cancellare r,: Purg., 15, 79: < Procaccia pur che tosto sieno speute, Come son gi le due, le cinque piaghe, Che si r-ichiudon per esser dolente >; e in senso molto prossimo a quello assunto dai l\Iachiavelli per la
spense

Vari

esempi

in Dante (per es. Par.,4, ro4 rr la propiia madre

sua tecnificazione del termine,


(CorteacNr

< i\4olti gravi pesi imposono, e molte imposte, e molti danari tolsono loro; molte ricchezze spensono )

, Cronic).

78_i,) Si legge nelle Istttrie (III, r) i tt fs gravi e natunimi cizi'e che sono intra g1i uornini popolari e i irobi1i, causate da i1 volere questi comairdare, e quegli norr ubbidir'e, sono cagione di tutti i mali che nascano neile citt ; perch6 da queste diversit di umori tutte 1'a1tre cose che pcrturbano 1e republiche prendono il nutrimento loro >. E ne1 pvincipe, caP. 9, f identico pensiero si legge cosi : r il populo d'esidera 11011 essere comandato n6 oppresso da' grandi, e li grandi desiderano comandare e opprimere ei populo >. Se -si paragonano i due passi si vede che se una differenza c', solo da cercarsi in una l'eggera gtadazione espi-essiva. La metafora del1a di'iLersitir' di, umori (che va con 1a seri'e di quella del1o etico) c' anche nel Principe, anzi si inaugura nei Principa;'t' 1e leggere dif{'erenze lessicologiche concer11o11o piuttosto i1 modo di formulare i1 fattr-r clre 1a sua iscrjziane ne1la categoria a mala,ttia poiitica )). Ne1 passo de1le Istorie come in que11o dei Discorsi la denunzia di < tutti i maii che nascano nelle citt:\ I lascia intravedere una idea di evitabilit (tutto i1 primc libro clei /)iscorsi studia i rapporti possibili e le soluzioni effettive sperimeirtati dai Romani ne11'attrito picbe-ottinrati) ; la scelta di tto'lere per designare I''wnore (a i1 volere questi cornandare e quegli non ubbidire , ) comporta una nozione di volont e dunque di .eventuale correggibilit. Ne1 passo del Principe si distingue in-

*79vece anzitutto 1a caratteristica assolutez za i formulazione; e poi la presenza delia iiozione cii oppressione (< non essere cc-,mandato n6 opilresso ); < comandare e opprim'ere ,) dunque una trozionc poiitica che non en-

rali

38 Nei l)isaovsi il pensiero lungamente preparato: tutto ii primo iibro agita il problema popolo-nobiit; ma dove enunciato iron ricorre la metafora: <quelle medcsimc cagioiri'... da troppo clesiderio ilel popolo, d'cssere libero, e da troppo desider:io de' no-

trerebbe necessariamente ne1 binomio comandot'e-ubbidire (che i1 solo presente ne11'es. c1el1e Istot'ie), e che sottolineata qui come uu dato de1 quale i1 principe deve tener conto assoiuto, infallibile, un dato permanente delia vita politica. Inoltre 1a sfumatura individual'epsicologica di volere sosti"uita da11a sfumatura di dosidarara, che, attribuito ad un soggetto collettivo, esprime una concezione politica di tendenza naturale e pefmanent'e.3e 'Lr'ainmissione di una diflerenza pure cosi sottile in questi due passi comporta uua conseguenza, e cio la nerkaTizzazione di desiderare nel significato di < tend.ere o (da1 significato orientato che dsidarare lta nelia sua accezione di a tendere a cid che prace r). La neutralizzazione di desiderate, se da ammettere in'questo passo, 1lon un caso isolato nel Prirtcipe. tln'espr'essioue colne cog'liero il fruito, cic un'espressione a1trettanto orientata in senso favcrevole. subisce una sitnile tretrtraltzzaziolle : pef 11on pariare del caso clt f or'tuna, la cr-ri ricostituzione ad irnpiego medio di natura archeologica, Per cogliere il ft'utto ne1 senso di a subire 1e ccnseguenze o (dunque ne11a seri'e i pagare iL fio e simili) c' i1 passo : a io iron mi voglio partire da questo esetnplo fresco di papa Iulio II, e1 partito del qua'le 11on pot6 essere rr.anco consid'erato, per volere
,5
t

bili, di

ia metafora

comattdate r. (r, 4o) In un altro passo de\Ie Istovi, invece, ricorre : restavono solamente accesi quegli umori i cluali naturalmente sogiiono essere in tutte le citt intra i potenti e iI popolo; perch6 volendo il popolo vivere secondo le leggi, e i potenti omrndare aquelle, non possibile capino insierrre > (Istorie, II, tz).
<t

:
I

3e La metafora di sideyaye per < tendere r si ricollega, forse, al concetto dantesco di tendenza naturale cotne spez'iale a,nt'ore (ciascuna cosa.... ha 'l suo speziale amore.... Lo fuoco ha iamore a'l la circunferenza di sopra, Iuugo lo cielo de la luna, e perb sempre sale a quello >) : Conai,uio, III, 3, r e segg.
d.e

-Bo
F'errara, cacciars.i tutto ne11e mani d'uno forestiere. Ma la sua buona fortuna fece nascere una terza cosa, accic) non cogliessi el frutto de11a sua mala elezion'e r (cap. r3). Cosi essare u,so i < Onde che. essendo venuta l'Italia quasi che nelie mani de11a Chiesa e di qualche repub1ica, ed essendo quelli preti e quegli altri cittadini usi a non conoscere arme...., (.up. t2). c) Nei l)iscorsi (t, g) si legge cti Cleomene, re degli Spartani dopo Agide, ucciso dagli Efori ; e di col-rie Cieomene d,ecidesse di iiberarsi dagli Efori per potere ricostituire, da so1o, 1e antiche leggi di Sparta. Cosi narra il Machiavelli ch.e,Cleomene, (presa occasione conveniente, fece ammazzare tutti gli Efori, e qualunque aLtro g1i potesse contrastare; dipoi rinnovr) in tutto 1e lcggi di Licurgo,r. tTn'espressione come presa occasione conaanienta non es,ce per nu11a da1 iinguaggio narrativo usuale, fa pensare all'ordinario succedersi di occasioni pit\ o meno buone, e alla scelta di urra di esse, non particolarmente sicura, ma cotl'L,ertiente , e aiio sfruttamento debito ch'e ne consegue. Cosi negli altri esempi dei Discorsi, Lettera ecc., come in I)i.sc. r, 3r oiJ:recessario a chi dispone una repubiica, e ordina leggi in que11a, presupporre tutti gli uonini r'ei, e che li abbiano sempre a usare 1a rnalignit de11cr animo 1oro, qualunque volta ne abbiano libera occasioner; in Disc. r, ro: nE veramente i cieli non possono dai'e agli uomini maggiore occ asion'e c1i gloria, n6 gli uomini 1a possono maggiore desiderare )) ; Disc. r, t6: < Que1lo principe.... che nou si assicura ne1 principio de11o stato stto, conviene che si assicuri ne1la prima occasione, come fecero i Rotnani r ; ecc. Ora tutti ricordano quale importanza il concetto di < occasione D venne prendendo nel pensiero de1 lVlachiavelli, e quale forma fu attribuita a1la personifi-

-Br
a1i at piedi, bendata dai suoi stessi cape11i, cal-ra di clietro. Vale a dire, iconograficamente iclentificata ccn \a Fortuna.at' Ma uel Principe
caziane clell'Occasione nel breve capitoio 1e dedic

egli

: con le

in versi che

ao

Ecco il poemetto:
n Chi se' tu, che non par clonna mortale Di tanta grazia e1 ciel t'aclorna e dota ? Perchd non posi ? e perchi a' picdi hai l'ale ? I < fo son I'Occasione, a Pochi nota; E la cagion che scmPre mi travagli, D perch' io tengo r.tn pii sopra una rota. Volar non ch'al mio correr s'agguagli; D per 1'ali a' piedi mi mantengo, Accid nel corso mio ciascuno abbagli. Li sparsi mia capei dinanti io tengo; Con cssi mi ricuopro il petto e 'l v61to, Perch'un non mi conosca quando io vengo. Drieto cla1 capo ogni capel m' tolio, Oncle invan s'affatica un, se g1i avviene Ch'i'l'abbi trapassato, o s'i' mi vdlto >. < Dimmi: chi colei che teco viene? I u Penitenzia; e perd nota e intencli: Chi non sa prencler me, costei ritiene. Ii tu, mentre parlando il ternpo spencli, OccuPato cla nolti Pensier vani, Gi non t'avvecii, lassol c non comprendi Com'io ti son fuggita tra le mani r.

Ben diversa I',immagine deila Fortuna che il Machiavelli traccia nel capitolo a lei intitolato, molto piil lungo e d'altro tono. Qui essa una creatura < iniuriosa ed importuna ), ulla < diva crudel rr; essa prende flno dai primi versi del capitolo una posa statuarj.a, una possente dea in trono: < E. la diva crudel rivolga intanto Ver me gli occhi sua feroci, e legga - Quel ch'or di lei e del suo regno canto. - E bench6 in alto sopra tutti segga, - Comandi e regni impetuosamente, - Chi det suo stato ardisce cantar vegga >' Questo i"gtro imoetuoso della Fortuna ha una specie di fclle organicit nella descrtzione del llachiavelli: una sommit intorno a cui tutto il monclo si raccogiie, e culminante in < un palazzo d'ogni parte aperto >. Dal brulichio degli umani si levano sospiri, bestemmie, ingiurie; una corte c1i personificazioni, ii Timore, Ia Penitenza, l'Invidia, I'Ozio,la Necessit, 1'Usura, la Frode, il Caso, Ia Sorte, ecc'

.-&,

rl! D*

-Bzquesta identificaztone de11a fortuna con l'occasione non vale pii nel1a sua forma generica usuale, quale appare ne1 linguaggio discorsivo dei commentari su Tito Livio; nel Prin.cipe rI dibattito rinascimentale Fortuua - Virtr-\ quanto iriai sentito, e disturba vivam'ente 1'autore pcr 1a sua indiscutibilit tecnica. Il Nlachiavelli si s'fotza

83f individuo n6 sia creata da 1ui, ma sempre fornita dalla fortuna e sfruttata da.11a virtr\ (p"g. rE). Ma come risulta da1 confronto c1eg1i esempi portati, 1'accezione usuale del1'occasioll?., conle di un prodotto continuo d.e11'esrsteT)za, iclentificato con \a fortuna stessa,, ne1 Principe si distingue e si tecnifi.ca, designando 1a fase calcolabile c1eila fortuna. L,'occas'iona nel Pyittci|e non tende a presentarsi dunque com,e bu,Nta, ntigliore, printa, ecc.; essa t,ende all'assoluto, e piuttosto rviene bene, (cup.Z) ed ausata meglior (cap.7). Essa desi,gna inoltre un insieme di cond tziant non necessariamente transitorio, come 1e espressioni dei Discorsi 7asciano iuvec,e pensare (< neiia p r i rn a occasione ,, ; qualunque volta ne abbiano libera occasione>; presa occasione convelriente> ecc.) e colne 1'accezione usuale del terrnine connota ; ne1 Principe sr. adopera occasione per indi,care per es. il fatto che i1 popoio d'fsraele fosse schiavo degli Egizi ; o a che Rornulo non capissi in Alba, fussi stato esposto al nascere D ; o ( che Ciro trovassi e' Persr mal contenti dello irnperio de' n{edi, e li Medi mo11i ed effeminati per 1a lunga pace )). a Non posseva Teseo aggiunge il Madimostrare la sua virtil,- se non trovava g1i chiavelli Ateniesi -clispersi >. tr non ,esita a definire occasiotl,i tali stati di fatto permanenti, dai quaii sono partiti i fondatori cli stati: <Queste occasioni, pertanto, feciono qr-resti ucmini felici, e 1a eccellente virtr\ loro fece quella occasione ,essere conosciuta; donde 1a loro patria ne fu nobilitata e diventt) felicissima > (.up. 6).

di superare f incalcoiabilit dell'esistetlza degli organisni politici : e la presenza di un elemento < fortuna > sventa ogni pcssibile calcolo" G1i necessario a11ora

distinguere una fase ca.lcolabile anche n,egii avvenimenti portati da11a n fortuna )) ; e questa fase si viene tecnificando sotto il notne del1'occasione, l'occasittn il ternel Princil>e che clalla fortuna,emana 1'occasiotxe,

mine intermedio e calcolabile fra fortuna e rtirtt\. E


cor71e

que11a occasione ia virtt). de11o animo loro si sarebbe spenta, e sa nza quel1a virtr\ 1a occasione sarebbe ve11 uta inva11 o)'''
>t

risulta eviclente dal noto passo de1 cap. 6 : < Consideriamo Ciro e gli altri che hanno acquistato o fondato regni...; esalninanclo 1e azioni e vita 1oro, non si vecle che quelli avessino altro da1la f ortuna che 1a oc casion.e ; 1a quale dette loro materia a potere introdurvi dentro quel1a forma parse loro; e s a 17 z a

L'Ercole chiarna giustamente l'occasiole una .t situazion'e di fatto iniziale r., 1111 ( prcsupposto del1'azione
e sottolinea come i'occasione non stia ne1l'arbitrio
de1-

la circonda: < Quivi l'occasion sol si trastulla, * E va scherzando fra le ruote attorno La scapigliata e sempiice fanciulla rr. La storia del mondo la storja dei suoi trionfi, la pittura infi"nita in cui ella muove il < rabbioso suo furore ): gli Fgizi, g1i Assiri, i Medi, i Persi, i Greci, Menfi, Tebe, Babilonia"" E il capitolo si chigde con la descrizione dcl giuoco a cui si cliverte Fortuna, quello si soilevare - come aquila - gli umani in alto, per goder poi
della loro caduta.

ro. - Nel consiclerare la fenomenologia machiavelliana del Prirtcipe si pu constatare u11a tendenza a tecnificai',e 1e noziani maestre nelle ordinate del ( natura1e o e del a ragiotiel'ole n, come ncquistare, mal1te-

-84'r'tere, perclere

85li fusse riuscito.... per s6 stesso si sorebbe ,t,etto >, cap. 7 I ( conservare uno stato che sia di giz\ stabilitLt e f ernto D, cap. rg; ( i1 duca di Ferrara ; i1 quale nora ha re tto agli assalti de' Viniziani >, cap. z ; ( se ul1o
dagli ordini antiqriati de1la relieuel principe cire si afl1op'gia tutto in su la fortuna, rovina )), cap. zSi e si potrebbero aggiungere qui anche i famost argini e riltari ch,e mancano all'Italia contro 1a fortuna : o E se voi consideirete l'Ita1ia, che 1a sedia c1i queste variazioni e que11a che ha dato loro il moto, r'edrete essere una campagna sanz& argini e sanza alcu,tto riparo.... > (cap. 25). Dalla stessa serie di immagini emanano espressioni come I'aprirs le porte: < que1li populi che g1i avevono apert,e le porte, trovandosi ingannati del1a opinione 1or-o (....) non poterono sopportare e' fastidii dei nuovo principe , (.up. S) ; u quali porte se g1i serrer,ebbano? > (cap. z6) ; \a casa loro : n ciascuno gli diventa inimico; e sono inimi'ci che g1i possono nuocet:e, rimanendo, battuti, in csa loro't> (.up. S);la scala: ( e sL1 per quelia scala che g1i hanno pdrta e' nimici sua, salire pir-\ aito ,r (cap. zo) ; e 1e espressioni usat.e per 1e varie azioni di danneggiamento : u,rtare (,r ad Alessanclro fu necessario prima urtado tutto [e1 regno dei Turco] >, cap. 4), disfare (u Li Romani, per tenere Capua, Cartagine e Numanzia, le d'isfeciono, e non le perderno >, cap. 5; < furono costratti drsf are di molte citt di c1u-e1la, provincia, per tenerla r, cap. 5), sbassara (a in dieci anni che, ragguagliato, viveva uno papa , a fatrca che potessi sbassare una de1le fazioni >), fino a1i'espressione gi studiata, ruin,aro. Si potrebbe aggiungere uir esempio per l',aztone inversa a <danneggiare>: nEra tenuto
gione D, cap.

zione, stato, ecc. Ma 1e11o studiare ia difiusione cii questa tenclenza trattatistica si nota che solo le nozioni principali de1 sistema 11e Sono notevolmente affette concetti intermecli sono espressi invece con locuzioni occasionali, ,e pieuameilte libere. In queste, visibili specie rrell;illuslra"iont clei vari excmpla, clomina t'Lna e 11011 ttaf' spinta de1 tutto opposta, artistica tatistica, e tendente alla massima approssirna:

rotuit"rarc, spegnere; occasiorte , re|;uta-

princip.e ha tanto stato che possa, bisognando, per s6 medesimo regg'ot'si >>, cap. ro ; ti principati ecclesia-

sticil

( sono su,stenLati

rr;

<

zione del1a sfumatura e de11e connotazioni afiettive, dunque ad un'a1ta espressivit. L'assestamento fra quert" do. spinte rni sembra contenere uno clei pro'bl'emi

pit snggestivi del Principe; fi1 dalia


dei loro equilibrio.

constatazione
c1e1

ma rn,etaforico, che da 1na parte pu fornire materiale


a1la tend enza tecnificatrice (t'o'i'inare ; ruin'a; spcgnerc) e che cla1}'a1tra fa passare ue11a trattaztone una ininterrotta pulsazione personale.

E inevitabiie parlare, a questo proposito,

siste-

fenomeni generali sono 1e serie pii. tradiscrizione zionaTt: qr-r.e11a dell' aadificatio, a cui abbiamo gi fatto cenno, dal gittare (< aveva i1 dlca gittati assai buo'tti (<t chi fctnclatmet'tti aIIa potenzia sua )), cP. il aI fondare 'fontla in su1 popolo, fonda in su1 fango)), cap. 9; <chi non f e' fon,datnottti prima, 1i potrebbe con 1111 $r11 virti farli poi )), cap. 7; ol'odio dello uui'rersale contro a',grndi"t'on'dotrr in su11a paura)), cap.rq). 8 poi in espr,essioni che ricordano i1 < tirar su )) : a poss6 in st1 tale fondarnento cdi'iicara ogni eciifizio >t, cap' '6; ( una mutazione lascia 1o Ltdclcntellato per ia edifi.cazione cie1l'a1tra r, cF. z ; i1 consoliclar:si de1 tnuro : a Lasciollo con 1o stato c1i Romagua solaineute assttlido'to, col1 tutti g1i altri in at'ia r, cp. 7; i v'alori st'atici: a il che se

il,e serie alle quali

il

Machiavelli ricorre per 1a de-

di

7.

- Crireppnru, Studi sul, I.ingudggio del. Illechiaaelli,

-86Cesare Borgia. crudele; nondimeno que11a sua crudelt aveva racconcta Ia Romagna.... )) (.ap. ry)' E si potrebbero aggiungere espfessioni come disegttare (< ave-

__87serie arborea : o,G1i stati che vengano subito, come tutte le a,ltr,e cose delia natura che nascono e crescono presto, non possono avere le barbe e corrispondenzie 1oro, in modo che e1 primo tempo avverso 1e spegne > (cap. Z') : passo ne1 quale si nota anzit''ttto 1'esplicito rif.erimento naturalistico, 1'a1tra espressione aengano (reu"ire inciica allcora oggi in Toscana l'attecchire, il crescere e 1o sviiupparsi delle piante), e infine la relazione fra 1e metafore della seri,e arborea e quel1e meteorologiche, che piri o meno visibilmente appaiono in
esempi come
de1la

va dis.gta diventare signore di

Toscana ))

cap'

sopportare (r, g1i imperadori rornani avevano tna letza diificult : di vere a sopportare la crudelt, e avartzta cle' soldaLi. La quale .otu'ttu si diffrci1e, che 1a fu cagione
de11a

7),

ruina d"i molti.... D cap. ]r9), gratLare, bil,anliorn (< in quelli tempi che Italia era in uno certo modo bilanciata )) cap. zo) ecc. La serie arL-orea e que11a antropomotfi"ca, che sono facilmente collegate a1 naturalismo caratteristico del1a cultura rinascimentale, Sovvengono frequentemente aI N{achiavelli. Normale per i1 IVI. f inclicare la conseg1,enza per rnezzo di nascere: ( chi fa altrim'enti, o ;' precipita per g1i adulatori, o si muta spesso per la unii^riine d' pareri : di che na n&sca 1a poca estimazione sua D (.up. zi ; < Per si conclude ch'e ii buoni consigli, da qualuttqo. venghino, conviene naschino c1alla-prridenzia de1 principe, e non la pru"denzia del principe d.a' buoni consigli I (cap' zS) ; < Perchd da qu"st" armi ylqscolxo solo e' lenti, tardi e deboli acquirii, e le subite e miracolose perdite o (.up. r2); ( non posseva mai, iguidando g1i eserciti, nascare accid.ente l.ono, (.up. t4); <t i1 che non pot6 nascere da altro che da qo.ilu sua inumana crudelt ' (cap' 4) ; ( i1 che non nacqLLa da altro che da11a troppa sua piet I (."p. ry); < E' llocrensi.... non furono'da 1ui vendicati, ^1a insolenzia di que11o legato corretta, mascendo n6 tutto da que1la sua natura facile ' (tup' ry) .; a perd la fortuna...l ti fa nascere cle'nimici > (cap. zo) ; (e sono tcate queste Sua azioni in modo, l'una da11'altra.... )) (.ap. zr) ; ecc. Nota 1a metafora delle radici, fra quelle della

seguenti

fortuna....

si governa con respetti e pazienzia, e' tempi e le cose girono in modo che i1 governo suo sia buono, e, viene felicitanclo > (.up. zi. Con esempi del tipo r mettere le barbe sue )) (.up. 7) si collegano naturalmente quelli de1 tipo < accid non cogliessi ol, frutto della sua mala elezione, (.op. r3), ma anche que1li de1 tipo: <vedendo e' grandi non potere resistere a1 populo, cominciano a voltar,e 1a reputa zione a uno di 1oro, e fannolo principe per potere, sotto lo sua ontbra, sfogare il loro appetito r (cap. g). La serie antropomorfica rappresentala anzitttto dal1a celebre similitudine de1l' etico, e dai passi in cui le variazioni pericolose d,ella vita de11o u it"to )) sono considerate come fenomeni patologici, e i provvedimenti come < medicine D o ( cure >. Per es. : < Cosi interviene n'elle cose di stato; perch6, conoscendo discosto (i1 che non dato se non a uno prudente) e' m,ali che nascono in que11o, si glLan,scoixo presto; ma quando, per non 1i avere conosciuti, si lasciono crescere in modo che ognuno li conosce, non vi pit rem,edio, (cap. 3) ; ( non ti puoi mantenere arnici que1li che vi ti hanno messo, per non li potere satisfare in quel modo che si

li

: < volgersi secondo ch',e' venti comandano > (cap. lB) ; <se uno che

89-BBerano presupposto e per non poter'e tt usare contro di loro medicitte forLi, (.uP. 3)' di Questa s.ri. metaforica comprende una quantit

locuzioni machiavelliane, corrispondenti alia sua concezione biologica del1'organismo politico : < talmente che

in brevissiLo
( Se

tempo iventa [i1 nuovo acquisto]


ul"Lo corpo

loro principato atttiquo, tt'ltto

' I (cap'

con
S)
;

lil principato nuovo] non tutto nuovo, ma co't'!!e nternbro o 1.up. g) ; n quando uno piincipe acquista uno stato rtoorro .h", conx'e ntetnbro, si aggiunga a1 suo vecchio, (.up . z,o). Pit o meno trasparenti, fra quelle che emanano dal1a st'essa serie, sono per es' le seguenti : ( non si perdono li stati che abbilo tanto %erao' che possino trarre uno esercito alla campagna > \cap' z4) i o cinciarono a enerrare Ie forze de11o imperio romano D (.up. la) ; o pii sapienzia tenersi el nome de1 misero, ihe parturisce una infamia sanza odio I (cap' 16) ; -g1i antiqui nostri, e qu'e1li che erano sti< solevano mati savi, dire come era necessario tenere Pistoia con 1e parti ,e Pisa con 1e fortezze; e per questo nwtriuano in qualche t'erra loro suddita 1e differenzie > (."p' 20); o Br Vintziani.... mutriuano fra loro questi dispareri I (.up. 2c,) ; ( ul1o principe savio debbe, quando ne abbi 1a ccasione, nu,trirsi con astuzia qualche inimrcizia > (.up. 2or1 ; uE quel principe che va con gli eserciti, che si pasce di prede.... > (.uP. 16). A1 di 1 de1la struttura tecnica profiiata nel trattato, su questo sfondo concreto e vivente che i vari sistemi di immagini naturalistiche, fond"endosi, cf'eano ne1 Principe, *i disegna monumentale 1a figura dei personaggit unico che occupa tutto il 1ibro. Personagsotto i nomi del valentino, di Alessandro, di gio ""1." Ferdinand.o i1 cattolico e anche di Francesco Iulio, di sforza, di oliverotto, di Filipom,ene, di Pandolfo Pe-

trucci....; personaggio unico neile pit varie attitudini e situazioni, in costume greco, romano, italiano o francese. Questo personaggio che campeggia ne1 iibro, l'uomo, trovando la sua via attraverso le intricate leggi dell''esist?nza degli stati, < illustrato>, se cosi posso dire, da un altro vasto sistema di immagini. Tutte 1e sue azioni sono personali e fisiche : il princip" o cavalca D il suo dominio, < batte > i grandi, < viene a1le
mani > col nemico, ecc. Ecco qualchg esempio di quest'altro sistema di immagini che osserviamo quando da1la descrizione < in

universalir delle principali caratteristiche biologiche degli stati 1o scrittore passa, < restringendosi a1 particulare r, a dar movimento a1 suo p,ersonaggio variante e continuo. < Ordind quel regno.... iudicando essere

loro necessario uno frano in, bocca che 1i correggessi > (.np. 19) ; n D suta consuetudine de' principi per potere t'enere pit sicurainente 1o stato loro, edificare fortezze, che sieno Ia briglia e iL frano di quelli che disegnassino fare loro contron (.up. 20); o la ambizione di pochi.... con facilit si raftrena r (cap. 19) ; e per questa serie d'immagini. inevitabile ricordare Dante. Ma essa ,ensisterna di rappresenlaziont tutte personali, ricclrissimo cii esempi: < costitui uno iudice terzo, che fussi que11o che sanza carico del re battessi .e' grandi e favori-ssi e' minori r (.up. rg) ; ,,E perch6 tu non puoi stare clisarmato, conuieno ti aolti a1la milizia mercenarja >> (.up. zo) ; < I1 ,quale partito fia sempre pir\ utile che stare neutrale ; perch6 se dua potenti tuoi vicirri azngano all.e matr,i,...>t (cap. zr) ; oE' Viniziani si, accorttpawarono con Francia contro ai duca di Milano (.up. 2r) ; o La quale mossa fece stare sospesi e fermi Spagna e Viniziani, que11i per paura, e que1l'a1tro per i1 desid'erio aveva d.i recuperare tutto el regno di NaD

tra in un

-90poli; e dall'aitro canto si tir drieto e1 re di Frauciau (.up. zl ; < tirarsi driato e' populi o (cap. 4) ; < quando non si abbandon'i, sempre sosterr ogni impeto > (.ap. rq) ; < lui dur assai f atica in acquistare, e poca in mantenere )) (cap. 6) ; < Cominci, per questo, a cercare di amicizi'e nuove, e aacillare con Francia.... u (."p. 7) ; ,,E, come non avessi avuto ad avere respetto a Francia.... e' saltarLa in Pisa, (.ap. Z); < Ma Alesavuto que11i eserciti addosso',r (cap. il; ( Chi fa altrrmenti, o per timidit o p.er ma1 consigiio, sempre necessitato ten,ore eI coltallo in ntano >> (.op. g) ; o l'arme d'altri, o Ie ti caggiono d"i dosso, o le t:i pesano, o la ti slriugotto'> (.up. r3) ; ecc. ecc. Ifanno :una fun'zione inclipendente i noti passi tropologici de1 Principa; come que11o degli arcieri e della ,alta mira : ('e fare come gii arcieri prudenti, a' q'ua1i parendo e1 loco dove disegnano ferire troppo Lontano, e colloscenclo fino a quando va 1a virti. de1 loro arco, pcngono 1a mira assai pit alta che i1 loco destinato, non per aggiugnere con la loro fr'eccia a tanta altezza, ma per potere con l'aiuto di si aita mira pervenire a1 disegno loro , (.up. 6) ; e que1lo de11a f o r sandro mori dopo cinque anni ch'egli aveva cominciato a trarra fuora la spada o (cap. il ; < se iui non avessi

9rin cui si fa strada tn' Lono, che invacle i1 calnpo de11'obbiettivit trattatistica, e vi si assesta. Per esempio, il passo de1 cap. rB in cui i1 Maosservabile negli es.empi

tuna:
.,

que11a a uno di questi fiumi rovinosi, quanclo s'adirano, allagano e' piani, ruinano g1i che, alberi e gli edifizii, lievono da questa parte terreno, pongono cla que11'a1tra; ciascuno fugge loro clinanzi,

E assomiglio

chiavelli rappresenta il princip,e mode11o, perfezionato n.e11'esibizicne, neil'appatenza de11e virtr), mostra f incontro deiia spinta trattatistica con un gusto di pittura specificatamente tonale: (e paia, a vederlo e udirlo, tutto piet, tutto fede, tutto integrit, tutto umarrit, tutto religione >. Commenta il Russo : u L'ArangioRuiz trova ch.e il M. qui 'rischia di diventar'e a diritttra sguaiato'. In verit, i1 rgesuitismo alieno da1 temperamento asciutto e motteggiatore de1 nostro 4., e a me pare di vedere, in questo periodetto, non impegnato i1 suo ideale sci'entifico, quanto piuttosto ii suo gusto di artista, de11'artista che dipinse Fra ltimoteo >. L'uttlizzaziane del procedimento quanto mai familiare de1 tipo tutto f ede aL obbedisce qui effettivamente alla spinta artistica; 1a quale, oltre che servire g1i interessi stes.si de1 trattato, introducendo un'eloquenza di cui parlereino, oltre a condurre alla rappresentazione di una figura viva, vi porta anche i1 timbro di un'affettivit; tono che ne1 pericdo citato ancora misto alie immagini, ma che poco dopo rimane i1 principale elemento stilistico : n Facci adunque uno principe di vincere e mantenere 1o stato : e' rn'ezzr saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno laudati ; perch6 i1 vulgo ne va sempre preso con que11o che pare, e con 1o evento della cosa ; e ne1 mondo non s,c 11011 vulgo; e li pochi non ci hanno luogo, quando 1i assai hanno dove appoggiar41

gtotto cede a1lo impeto 1oro, san'za potervi in alcuna parte obstare.... > (.up. 25).

piotnbo

rr. - Ma, a parte i1 sistema metaforico, f incontro fra spinta artistica e spinta trattatistica utilmente

IJna femminuccia twtta critd >r (CeccHr, Incnt.,2,3) ecc. Si pud ricordare il breve ma interessante articolo di Crl. Berr,v, L'aduerbe < tout > en' frcmq'is nt'odevne, in Xflls,nges..., P. Boyer,
a

Gi in Inl. 23,64: < Di fuor dorate son.... ma dentto

tutte

r;

Paris, Champion, 1925, pagg. 22-29,

-92si

ac1-unque

-93l'obbieitiva misura di un azione, e ia risolvono comunicando invece una vibrazrone tonale, che non potrebbe risultare pit esatta e pit completa.n' L'immagine scelta tralascia pienamente 1a misura obbiettiva per tendere acl una misura pir\ sintetica, que11a tonale; mira a riprodurre il tono di una situazione corle fu ricevuto ne11a m,emoria di chi ne stava scrivendor e riprodurlo ne11a sua unica, consuntiva, irripetibile sfumatura. D chiaro che 1a svalutazione (bast ruto duca Lodo1ti661, per quanto ottenuta sotto la spinta artistica, ne11a ricerca di un'a1ta espressivit, tuttavia subordinata ad un generale intento dialettico che domina tutta 1a pagina, e s,erve a1la dinrostrazione. Cosi ne1 passo : o E se alcuni altri allegassino la fede che i1 re aveva obligata al papa, di fare per 1ui quella impresa per 1a resoluzione de1 suo matrimonio e i1 cappello di Roauo, respondo con ,quello ch.e per me di sotto si clir circa 1a fede de'principi e come la si debbe osservareD (.up.A). Quest'esernpio colto in quel solido apparecchio d.'ipotesi che ,la discussione degli errori del re Luigi XII; la scelta dell'espressione metonimica (e pii de1 linguagaz Rr.r,moreggiare non era

un precetto), e c' una scala di ampiezza crescente del totto, f;no alf impreoaztone nel ntondo' yto,tl, se non uulgo, con 1a sovrapposizione de11e principali collegate cla elementi consequenziaii espliciti : e' mezzt saranno senl>re iudicati onorevoii.... perch6 il vulgo ne aa sempre preso con quel1o che pare.... e ne1 mondo non, se non, vulgo.... e Ii pochi non ci hanno luogo....

r. Non c' pir"\ traccia di precetto obbiettivo (a Facci uno principe di vincere)) un tono, non

: o a fare perdere Milano a Francia bastd, 1a prima volta, uno do.u Lodovico che romoreggiassi in su e' confini, (."p. 3). Si ricorda certo che Francia singolare maschile (u S. Francia adunque pcsseva con 1e forz,e sua assaltare Napo1i, e' doveva farlo >) e che questa personalizzazione, per quanto comune e convenzionale, rende tuttavia la situazione pir\ schematica, 1'avvicina ad una formula. E si osserva 7a nettezza di perdere e'di bast, che prepara il letto::e ad un motivo ridotto gi ai minimi terinini, alla sua essenza, condotto anch'esso a formula (a perd,ere : bast : x). E si trova invece una proposizione cospicuarnente affettiva < bastd uno duca I,odovico che romoreggiassi in su e' confini > : in cui la formulaziouc generale i tralasciata afratto, e in cui si mira invece a77a riproduzione espressivamente completa di una situazione come si riassunse a suo teinpo nella memoria delio scrittore. L'indeterminatezza 1ocal'e (in su e' confini),' \a forza svalutativa delf indicazione (uno ciuca Loclovico), l'esteriorit espressa dul verbo preso non solo fra que11i semanticameute pit deboli della serie militare, ma anche fra i denominativi ccn un suffisso riducente (-cggiare), tolgono alf immagine scelta" o,gni possibilit di chiudere 1a formula con

quande li assai.... )). Prendiamo ancora un esempio

imposta nelle varie serie risuscitando in alcune la produttivit. L'es. finora da considerarsi pit antico, dalle Stovi,e Pi'stolesi, (< in quella medesima ora i Lucchesi romoreggiarono secondo I'ordine detto>, vedi Tomm. Bell., s. v.) mosttal'accezione militare e semanticamente netta, collegata a runxore nel suo significato di <t movimento collettivo ostile e violento ) come in leua,rs'i ruvnore, m'etteve il, cwpo & vum,ove ecc. Nel Machiavelli stesso delle Istovie si ha rutnoreggire trans. e militare (< rumoreggiare la terra >) ; nel Var' chi la parola sembra gi tendere ad annettersi connotazioni di

ha la connotazione riducente che si poi quasi

all'origine uno dei verbi in cui

-egginre

universalmente

difiusione e di riduzione, u essendosi tra loro divisi, cominciarono a far sette e romoreggiare r. Ma lo sfruttamento stilistico (e cio la piena consapevolezza) delle connotazioni della parola non mi risultano datati finora avanti I'esempio in questione,

- 94gio
cancelleresco

-95-.
vede controllarldo io scompenso semantico fra 1'elemento significante < non hanno altro am ore )) e 1'a1tro el.emento < altra cagione >, che no11 pofta vera somnra di significato; tale disposizione simmetrica si

pIIo

pattuiti. n3 fn qu.esti vari esempi si condotti ripetutamente ad osservare come una delle forme di assestamento delle due spinte sia 1'< eloquenza D. Per un esempio in grande evident.emente si pensa ail'ultimo capitolo (dei resto anche il cap. rz potrebbe egregiainente servire). Per un altro esempio particolare, da aggiungere a quelli gi citati e da sviluppare in questa 1uce, si osservi la coincidenza fra espressione aft'ettiva, partecipazione sentimentale, ed effetto eloquente, nel passo : o [le armi mercenarie] le non hanno altro amore n6 altra cagione che le tenga in campo, che uno poco di stipendio; il quale non sufficiente a fare che voglino morire per te r. La disposizione simmetrica nel negativo < non hanno altro amor'e nd aTtra cagione r simmetrica per pura esigenza formale, a eloquente >, come
a3 Dico un'ombra, per la non indifierente frequenza della metonimia; frequenza tuttavia non sufficiente ad annullare del tutto il valore stilistico del procedimento. E noto che per 1o pit negli esempi dei vocabolari tale valore avvertibile, a cominciare

Roano, in un periodo di andamento obbiettivo (si noti i1 tecnicismo del rimando) getta nella dimostrazione un tono, un'ombra di affettivit che ci d 1a misura deli'apprezzamento machiaveiliano, sia per que11a fede obligata aI FaPa, sia per i1 valore degli oggetti

di

e curiale che terminologica) il" cap-

si

aggiunge aiia conces.sione

al

procedimento stilistico

pronominale lc non hanlto (cfr. pag. 3z dt questo saggio), creando una preparazione in grandezza che cletermina un efficac,e contrasto con I'tntonazione di uno Poco di sLipendio. Le condizioni in cui 1'espressione ltno poco di stipendio si trova messa dagli elementi precedenti del periodo, si s.ommano alie sue proprie caratte-

da Dante che usa il traslato nel contesto, evidentemente colorato di dispregio, del racconto di Pier Damiano: < Poca vita mortal m'era rimasta Quando fui chiesto e tratto a quel cappello Che pur di male in peggio si travasa > (Par. zr,tz4-rz6). [E oserei dire che il noto < anacronismo ) connesso alla parola cppel,lo si pud spiegare diversamente che con la < perdonabilissima > ignoranza delI'ancor recente (ai tempi di Dante) concessione della purpurea insegnal. Anche il Passavanti l'ha in contesto colorato analogamente : < San Girolamo lascid 1a dignit, e rifiutd il cappello r; eosi il Sa,vonarola; e, con tono diverso, l'Arioqto clelle St'ive.

risticlre : f iiideterninativo (si ricordi uno' d:uca Ludovico) in forma completa (Bocc. wc poco g. 2 rlov. 9) colne poco (<Io dico che quand'e11a un po' sorriden, Dant. Rirt. zo; Toinm. B.) ( guardatura un po' crudetta r, Fir., DiaL bell. domn'. 4o3, id.) ; e 1o stesso gruppo utto poco di che ha natura stilistica (forma ob,biettiva sufficiente : Poco stipendio). Su1 tono che invade i1 contesto con 1o stilema uno poco di stipendio, convoglia tutto i1 disprezzo del - tono che ricapitola'e Machiavelli per i mercenari e i1 pii profondo elemento clelle sue amale espefielTze - la struttura c1e1 periodo vi costringe a indugiare; giacch6 una frase relativa vi ci trattiene (iL cluale non, sufficien'te a fara); e si noti 1'esplicito rallentamento de11a forma fless'ionale (il quaIe , non che). Da qu'esto indugio su1 tono basso nasce ii' secondo e conclusivo contrasto, che riporta i1 periodo al|'altezza intziale: ( non sufficiente a fare che v o glino morire per te>' La struttura della <frase eloquente > si fonda su un'oppostzion'e di votrumi tona1i, che raPPresenta 1'assestamento 'de11e clue spinte; la sicura ammissione di procedimenti affettivi ha il mcvente di una diretta partecipazione sentimentale, e i1 risultato di una forte vibrazione oratoria,

-96La spinta artistica si fa avanti a incrociarsi

97
co11

-*

quella trattatistica non solo sotto 1'aspetto di trasinissione di tono af f ettivo. Altrettanto vivace la sensibilit del Machiavelli per il tono evo cat ivo portato dal termine stesso ; e la scelta lessicale e i1 senso dei contrasto di questo tipo di toni sono non di lado i1 segreto delle pagine in cui le due s.pinte si incontrano felicemente. Prendete un es,empio : < Perch6 le iniurie si debbano fare tutte insieme, acci che, assaporandosi mel1o, offendino nreno : e' benefizii si d,ebbano fare a poco a poco, accid si assaporino meglio r. I1 primo inciso (ss aporandosi meno) contiene 1a scelta che determina i1 valore stilistico del passo : si noti, un passivo, e una forma nominale del verbo, con funzione causale. La proposizione contenente ia massima, dunque 1'enunciato obbiettivo, 1a principale * [1e iniurie si debbano fare tutte insieme acci che off.endino meno] : ma la mas-qima in questo stato insostenibile, da11a somlna delle ingiurie dedurre una sottrazione di offesa sarebbe assurdo. Tutta 1a motivazione appoggiata iir un inciso, carico di espressivit : assaporandosi nreno. Sar funzione di un commento spiegare gli elementi logici che porta assapttrare qlui, < che cosa vuol dire r> rispetto alla valutazione psicologica c1eg1i effetti c1e1le ingiuri'e, cire aumentano di portata se ripetute. Ma per i1 nostro rapido esame si noti, fra 1e caratteristiche generali della scelta, i1 contrasto del1a metafora non solo antropologica, ma de11e pit confidenziali, e 1a solennit precettistica del contesto; ,e 1a natura fisica di tale metafora (scelta in pieno nel settore di mangiare) che d tutto ii peso concreto, e quindi 1a graviti\, a1l'osservazione forrnulata per altro in assoluto. Un altro bel contrasto di questo genere, suscitato d,a gu'espressione confidenziale calata alf improvviso

in un contesto, con 1'effetto di un'alta espressivit, tnostrato dal1'esempio seguente : < Degli Orsini ne ebbe uno riscontro quando, dopo Ia espugnazion,e di Faenza, assalt Bologna, ch6 li vidde andare freddi in quello assalto r (cap. Z). L'andara freddi (che metafora di una serie non discara a1 Machiavelli, e del resto non ins.olita, que11a de1 tiepido, ti,epidantenta ecc.) ha tutto i1 suo valore da1 momento che posto in prospettiva da li "tidde; altro sarebbe il testo se portasse *lchd ndarono lreddil o simili. Taie prospettiva inoltre induce una sfumatura, l'opinione, non l'evid,enza totale; ma 1'opinione di un perspicace osservatore come i1 Valentino. Ma infine in s6 I'anclar freddi ha un movimento speciale, iI lreddi rallenta i1 verbo, e a sua volta il verbo infonde ne11'aggettivo un'immagine non statica, 1o mette in moto, e i1 plurale fa di questo moto 1111 rgrIld,e immagine. Risultato, anche qui di sottile eloquenza, che i1 lettore accetta f impressione come vivace, e con essa pronto ad accettare f implicito giudtzro de1 Valentino e si prepara ad accettarne anche 1e
conseguenze.

Oltre alle manifestaziont di scelta lessicale sotto forina di contrasto tonale, come que1le esaminate sia per i toni affettivi sia per i toni evocativi, si possono notare quelle che si presentano sotto forma di ,esibizione sinonimica. Le enumerazicnj soflo care al Machiavelli; un esempio di enumerazione di sinonimi nei Discorsi: n Se considerer, di poi, tritamente i tempi degli altri imperadori, g1i vedr atroci per 1e guerr.e, discordi per 1e sedizioni, ne11a pace e nelia rgrerr crudeli : tanti principi morti col ferro, tante gu,erre civili, tante esterne; l'Italia afflitta, e piena di nuovi infortunii; rovinate e saccheggiate 1e cittadi di que1la. Vedr Roma arsa, il Campicloglio da' suoi cittadini disfatto, desolati g1i

-98antichi templi, corrotte 1e cerimonie, ripiene l'e citt di adu1teri.... ecc., ("op. ro de1 lib. r). Ii ul1 es'einpio di enumerazione di contrari c1a1 Principa, da1 capitolo in cui si parla de11e qualit lodevoli e vituperevoli : < alcu1lo tenuto donatore, alcuno rapace; alcuno crudele, alcuno pietoso; 1'uno fedifrago, 1'a1tro fedele; l'uno efleminato e pusillanime, 1'a1tro feroce e animoso; 1'uno umano, 1'a1tro superbo; I'urro lascivo, 1'a1tro casto; 1'uno intero, 1'a1tro astuto; 1'uno d.uro, 1'a1tro facile ; i'uno grave, l'altro leggieri; l'uno religioso, i'altro incredulo, e simili r (cap. 15) ; oppure : ( i1 fine de11a loro virtt stato, ch'e Italia stata corsa da ,Car1o, predata da Luigi, sforzata da Ferrando e vituperata da' Svizzeri>> (.up. rz). Non solo 1e enumerazioni lessicali, ma ie combinazioni toccano 1a sensibilit de1 trVlachiavelli : gruppi come << :un' astuzia f ortunada o, co,mbin azioni sceltissime come < 1a qual mossa fece stare sospesi a f ermi Spagna e Viniziani r (cap. z5) sono frequenti ne1 nostro scrittore e meriterebbero un pit lungo indugio. Ecco alcuni esempi, con le pit notevoli cli queste iuncturaa del Princil',e: < qu.ando uno privato cittadino. ... diventa principe de1la sua patria (il qu.ale si pud chiamare principato civile ; n6 a pervenirvi n'ecessario o tutta virtt o tutta fortuna, ma pit presto

- 99-farsi temere in modo che, s'e non acquista 1o ainore, che fugga l'odio; perch6 pud molto bene stare insieme essefe temuto e non odiato> (.up. ry);

de'suoi soldati, venerando e terribile> (.ap. ry) ; tutto umanit, tutto religione. E non cosa pi1) nec'essaria a parere di avere che questa uitima qualit r (cap. 18) ; perd molti iu<t <r

n .... quella sua inumana crudelt ; la qua1e, insieme con infi,nite sua virtr\, lo fece sempre, ne1 cospetto

dicano che uno principe savio debbe, quando ne abbi la occasione, rItrirsi con astrzia qualche inimicizia....> (.up. zo); <Oltre a questo, per potere

intraprendere maggiori impres,e, servendosi sempre deila religione, si volse a una pietosa crudelt , cacciando e spogliando, e1 suo regno, de' Marrani >
vincitore non abbi ad av,ere qualche respetto.... r (cap. zr). E tuttavia sono ancora le distinzioni sinonimiche quel1e in cui si compiace; fino a lasciar prevalere visibilmente un gusto estetico dell'espressione : < e debb,e.... conoscere come surgono e' monti, come imboccano levalle,co1lle iacciono e'piani.... > (cap. 14) ; a Di qni nasce che Franzesi contro a Svizzeri non bastano, e, sarrza Svizzeri, contro ad altri non provanoD (.up. r3), dove non bastano e non prouano creano, con ie contrapposizioni ipotetiche che li condizionano e li collegano (Franzesi contro a Svizzeri, Franzesi contro ad altri) un congegno non solo logico, ma estetico. Cosi ne1 passo celebre, e gi citato, ( e paia, a vederlo, e udirlo, tutto piet, tutto fed"e, tutto integrit, tutto umanit, tutto religione, (.up. r8). Cosi neil'abi1e uso di sfumature delicate del1a sinonimia, come n,ello scegliere dubitare ne11e serie di ' temere' :
che

(.ap.zr) ;<le vittorie

il

nonsonomaisi stiette,

un'ast-ttzia

fortunata) , (.up.

q)

ci cosa che consumi se stessa quanto la iiberalit : la quale mentre che tu usi, perdi la facult di usarla, e cliventi o povero e contennendo, o, per fuggire la povert, rapace e odioso (....).Pertanto d pit sapienzia tenersi e,1 nome de1 rnisero, che parturisce una inf amia sanza odio, che, per volere e1 nome d.e1 liberale, esser,e necessitato incorrere ne1 nome de1 rapace, che parturisce una inf amia co1l odioo (.up. 16) ; <Debbe nondimanco e1 principe

; uE

non

Ma, r'into che fr-rssi, e rotto a1la campagna in rnodo che non possa rifare eserciti, non si ha a dubitare di altro che de1 sangue de1 principe, il quale spento, non resta alcuno di chi si abbia a temere) (.up. 4); e n.ello scegliere rnu.tare aariare e barattare nelle serie di ' cambiare' : < distinguendo il suo regno in Sangiachi, vi manda diversi amministratori, e 1i muta e varia come pare a 1ui r (cap. 4 ; u se voi giudicate che [1a vita mia] sia a barattatla con la vostra, io sard contento mutarla I (iettera ro dicembre r5r3) : si noti come nell'esempio d'egli amncinist'ratort siano chiari i concetti di trasferimento e di sostituzione. E sempre d.a11a lettera citata a1 Vettori, si ricordi i\ perdtr,ta no nla sn'tc1'rita la grazia uosLra. A questo proposito ricordiamo anche i1 passo de1 cap. r: <Sono questi dominii cosi acquistati, o cons,ueti a vivere sotto uno principe, o usi ad essere liberi >; sar troppo sottile l'osservazione de1 Lisio (commento cit. pag. 16) sulia differenza fra abitudine passiva e abitucline attiva in comsueto ed uso? Anche 1e manifestazioni di questo ordine, cio di tipo stilistico pur non essendo affettive, appaiono come subordinate alla dialettica del trattato, servono alla sua eLoquenza. La funzione preparatoria di determingte espressioni, alla quale abbiamo accennato ne11'esempio dell'andar fredd'i, si pu considerare una propri'et psicologica di certe immagini confidenzialr. L'autore sembra essersi diretto a tali scelte non tanto per una consapevolezza aslratta di qu'ella loro propriet psicologica, quanto per i1 desiderio ogni volta 1ocale di avvicinare a,l lettore il suo discorso, di nutrirlo con immagini concrete, di renderlo insomma pili eloquente. Cosi si visto che i passi colorati di afiettivit si accordavano ad un inteirto dirnostrativo, cedevano i1 loro calore alie necessit oratorie del momento. Prendete i1 passo t Chi
(

fa altrimenti, o per timidit o per rnal consiglio, sempre necessitato tener,e i1 coltello i; mano)) (.up. 8) : la metafora evidentemente un'illustrazione; suscitata da1 calore de1 discorso e dal clesiderio di comunicarlo; considerevolment,e impropria in s6 (a11udendo a1la necessit di mantenere truppe armate, ecc.) ma asso,lutamente espressiva; e pit che preparatoria in senso psicologico, gui, addiritturu .orrrincente.
12. -,Con questo fermarsi soprattutto su fatti lessicali, in omaggio ad uno studio prevalentemente terminologico, non si vuole peraltro escludere afratto 1'espressivit risultante da un ,agi1e uso delle categorie g?r*maticali. Basti rammentare un esempio fra tanti: ne1 passo del cap. 3, n Genova ced6; e' fiorentini gli diventorono amici; marchese di Vfantova, duca di Ferrara, Bentivogli, madonna di Fur1i, signore di Faenza, di P'esaro, di Rimino, cli ,Camerino, di Piombino, Lucessere suo amico>>,Ia felicissima combinaztone

chesi, Pisani, Sanesi, ognuno se 1i fece incontro per di procedimenti grammaticali : 1'enumerazione senza articoli, il capovolgimento al singolare per m.ezzo di un pronome appositivo, ognu.no (che raccoglie, ricapitola, ,e distingue ad un tempo) - e f immagine p,ersonale sa ti feca itt'comtro; combinazione che riproduce con la massima concrelezza i1 trapasso politico-diplomatico d.escritto, la simuitaneit e indipendenz,a dei singoli rivolgimenti politici in favore ,di tl,uigi. ,Si confronti la frase con f ipotetica soluzione obbiettiva, cio con un verbo a1 piurale che s.egue ail'enumerazione senza il geniale impiego di quel pronome a1 sin,golare, per misurarne
1'espressivit.

L'ordine deile parole risponde generalmente


8.

ad

un'esigenza nettatnente espressiva, come si gi avuto


Cnreppnru. Studi
sutr linguaggio del Machiau:lli,

-IO2occasione di notare per inciso; e non per nu11a tra(sprezzascurato o abbandonato ad una <libert> o t Ma 1ui non prima fu in tura > stilistica. Esempi : Milano, che fece i1 conirario, dando aiuto a papa Alessrnc1ro, perch6 egli occtlpassi la Romagna' N6 si accorse, con questa deliberazione, che faceva s6 debole' togliendosi gtl amici e quelli clre se g1i erano gittati in gri-bo, e la Chiesa giand", aggiungendo a1lo spirituale.... tanto temporaG, (.up. 3)'[','antictpazione appar,ente di con q,uasta claliberaziona corrisponde alf in' iuirione de1l'errJre nella cleliberazione stessa' non nelle fra sue collseguenze' e crea uila prospettiva-di tempo risultato. In tutto i1 passo de1 resto ia prel,errore li " cisa individua zione dei tempi, de1la contemporaneit 'in' Milano e de1la s.uccessione spic cata (non prima fu clte.... n6 si accorsa c()1x quasta deliberaziona clt,e f ac7,uua.... sd d'eboLe.... la Ch,ies grande....). Casi ancor pir\ evidenti di espressivit risl.rltante dal1'ordine de1le purol" per es. in : < Perch6, in verit' non ci modo securo a possederle, altro ch'e 1a ruina> (tap' 5) i -1u < aspettd o.cusione.... la quale li venne bene, e 1ui 1a usd meglio; perch6 avvedutisi li Orsini, t a r d i ' che Ia gto:n."tti del duca.... era Ia loro ruina"" > (.ap. ?) ; u 1o fece a Cesena' una mattina, mettere in ar, pri; in su1la piazza, con uno pezzo di legno e uno colteilo sanguinoso^ a canto , (.up. 7)' Per quest'ultimo esempio si iicordi i1 passo dei Discorsi in cui la feroce immgine sp.rim"ri tala ; < In modo che, trovandosi clearco intra la insolenzia degli ottimati, i quali non e pct,eva in alcuno modo n6 contentare n6 correggere' popolari, che non potevano sopportare i" rabbia de' liberarsi 1o avere perdut t U6.rta, diliber a un tratto c1e' grandi, e guadagnarsi il popolo'. E da1 fasticlio presa, sopr'a questo, converliente occasion'e' tagli a

-ro3pezzi tutti gii ottimati, con una estr,ema soddisfazione de' popolari o (I, r6). La sommaria < soddisfaztone> di coloro che videro le vittime del < tagliare a pezzi > (si noti anche che tagliere a pezz'i estensivo, di contro ail'effettivo mettere 'in dua pezzi) di ,Clearco, cercata piuttosto nella direzione di uno sbigottito amrnirare nel .Prin,ci1>e; i sudditi del valentino rimangono infatti

satisfatti e stupidi : <t La ferocit del quale s.pettaculo fece que1li populi in uno tempo riman,ere saiisfatti e stupidi >. or,a questa precisa direzione si distingue nell'ordine deile parole della scena : una ncattina apre 1a serie delle indicazioni, su,bito dopo i1 luogo, o Cesea; una mattina, dunque la macabra scoperta va pensata al primo_ risvegliarsi de11a citt; si cieve dunque pensare anche alla concentra zione di attenzion" .h" -tu1. dato comporta; poi subito l,immagine, ,tottere in clua pc,zzi, che non vuol dire < tagliare )), ma u lasciare ld, gliato in ilue r, f immagine che campeggia in un vuoto, in sulla piazza, accompagnata infine da1le immagini pir-\ vicine, primi piani, la curiosit e l,orribile: cott uno pezzo di legno; e infine: e urxo coltello sanguino.so canto. A qu'est'ordine di figure segue naturalmente i1 rimanere satisfatti e stupidi dei popoli spettatori di tanta ferocia. Con 1'argomento de11'ordine delle parole, torniamo a sfiorare il settore di que11e collocazioni dilemmatiche da cui siamo partiti per id,entificare alcune manifestazioni della spinta trattatistica ; e si pud suggerire una verifica di corne anche in tali forme dilemmatiche possa intervenire una spinta artistica ; vale a dire, additare anche un gusto puramente ,estetico de11a forma a dilemma. Basterebbe considerare i dilemmi posti a fine di capitolo, come ne1 cap. r : o Sono questi dominii cosi acquistati, o consueti a vivere sotto uno principe, o usi

ro4

d'altri o coit

ro5

le propria, o per lortttna o Per lirtr't t> ; oppure nei cap" 5 : < Ma rre11e republiche maggiore vita, maggio:e odio, piri desiderio di vendetta.... tale ch'e la pir\ sicura via speg'nerle o abitarui >. Tracce di un gusto
affine per form azronr a chiasmo Sono ben documentabiii n^\ pyittcipe : < ne1 pigliare uno stato, debbe l'occupator'e di esso.... non 1e innovando (le ofiese) otsicurare gli uomini, e gttadgnarseli, con benef icarli> (.up.8) ; <Costoro soli hanno stati, e non li defendano; sudditi, e non li governano : e ii stati, Per essere indifesi, non sono loro tolti ; e 1i sudditi, per non essere governati, non se ne curano > (scambio di

a essefe lib,eri ; e acquistonsi o con Ia arnti

sogg. e oggetto) (.up. rr) ; oppure ancota a\ cap. 12' aeite armimercenarie, (gagliarde fra gli amici; e' nimici, v i 1 e > ; ecc. fra

13. - Le manifestaztont' de11a spinta affettiva-artistica avvertibile n,el Principe accanto e insieme a que11a
c,bbiettiv a-trattatjstica
cospicue.

non sono peraltro sempre

cosi

Non voglio parlare di effetti particolarmente impressionanti dovuti a procedimenti stilistici di carattere ellittico, com.e per es. quellci citato de11o spaventoso aclwrqtte de1 cap. 7 ba1.53 di questo saggio) ; come 'si accnnato, 7'adunqtl che violentemente ravvicina le azioni di aricevere a Sinigaglia> e di (spegn'ereD' sottolinea si f immediatezza del1'azione, ammirevole proprio per ia sua fulmineit, ma pit che su elementi si basa sul1a sottintesa notorietr\ tt.iti"i od

"upt'.ssivi dell'episodio, e sulla sua perfetta a.attabilit alla teoria. Vorrei piuttosto accennare ad alcuni passi in cui i'ellitticit stili.stica sembra lasciar trasparire una sua natura affettiva e pu derivarne espressivit. Una in-

I-r'espressivit di un enunciato come < li Medi mo1li ed effeminati per 1a lunga pac,e o (.up. 6) dipende in grarr partg dalla carica affettiva che nel generale contesto de1 Principe (promotore di continuo esercizio militare, cap. 14) suona con pales timbro di dispregio. In tale stilema si raggiunge 1'espressione sintattica de1la causa, attraverso una qualificazione invece che un costrutto di cornplementi (per la lwt,ga pace invece di per la lungltezza della pace) procedimento noto, vecchia vener.e, antica abusatia; ma qui con funzione stilistica, non es.ornativa. Espressione diretta del1a causa, che rasenta, si pud dire, 1'accusa, e con simili connotazioni affettive anche nel1'a1tro esempio, ( i1 re Luigi fu messo in Italia dalla ambizione d,e' Veniziani > (cap. g). e questa afr'ermazione i commentatori rispondono volentieri (11 ,N{achiavelli semplifica!>, e spie,gano quanto pir\ complessa fosse la verit. Ma nel Machiavelli anzitutto i1 fatto di cui si dovr trattare la v e n u t a in Italia di 'Luigi : 1a constata come fatto, non la s.emplifica. E per quanto concerne 1a causa che provocd questo fatto, egli risale di colpo alla prima vera e sola origine, quella che dette i1 primo avvio, quella su cui si imperniarono tutti i complicati maneggi diplomatici che naturalmente accompagnarono 1a preparazLone c1e1la venuta; e q.ue1la che soliecita un suo moto affettivo, 1a rivolta arnata contro ci che fu l'origine deila rovina d'Itaiia ecc. E nelia stta abu,satio, clte 1'e d tanta immediatezza, l'espressione, si noti, ha anche una precisione maggiore; non si ha *lil re Luigi

teressante sezione da saggiare, per es., quella dei modi di esprimere 1a causa; una sezione che abbiamo toccato anche dall'a1tro punto di vista, quel1o de11a tecnicit.

fu

messo in ltali dai Vaneziani, per antbiz'ion,ef sarebbe stato davvero un semplificare.

che

-106L'identificaztone affettiva del1a causa ha de1 resto pit sottili e nitide. La preferenza per un altro noto procedimento, l'uso di un avverbio modale per un'indicazione cronologica, per es'empio. Ne1 passo < fra Girolamo Savonerola ; il quale ruind ne' sua ordini nuovi, come 1a moltitudine comincid a non credergli r (cap. 6) con'Le per quando non solo una indicazione cronologica pit fi'ne, tendente a cogliere il momento (: uappena che>), fl, e soprattutto, indica i1 prodursi di una con d'izi on e ' e una condizione attesa, preveduta (si ricordino le lettere sull'attivit de1 <frate >), e percid non registrata seflza una sfumatura di affettivit. E una serie intera di modali per temporali si trova ne1 passo dei Viniziani del cap. 12, ecc. La massirna f,acolt di concentrare queste propriet si nota ne11'uso della congiunzione. IrJ:e1 tipo .< E' Svizzeri sono armatissimi 'e liberissimi >, dove non difficile riconoscere i1 timbro afiettivo de11'ammirazione (non fosse che per i1 doppio elativo) -- ainmirazione che stata anzt considerata un chiodo fisso de1 Mala congiunzione contiene un chiavelli - chiaro che elenrento causale ( : e perci, < armatissimi e perci liberissimi o) ; e \a percezione affettiva di questa causa, lfaccento affettivo proprio su11a massima concentrazione de1 rapporto causal'e. ;Concentraztone ottenuta qui anche con una certa progressivit; i1 contesto com' pleto legge : tt Stettono Roma e Sparta moiti secoli artm'ate e Libre. E' 'Svizzeri sono armatissi'tnt e liberissimi u (."p. :^2). L'id'entico tipo negli avvertimenti su1la liberalit : ( per non diventare povero e contennendo >, dove s : quind,i, secondo i1 principio enunciato in < farlo.... poco stimare da nessuno, diventando povero > ; e cos), in un esempio uegativo : < 1ui
manifest aztoni anche

direzione (corre:ggere) ad.dirittura a quella del discernimento (conos5ere). 11 passo in cui il Machiavelli discute g1i svantaggi de1 disarmare i cittadini termina cosi : u E perch6 tu non puoi stare disarmato, convi,ene ti volti alla mrlizia mercenaria, 1a quaie di que1la qualit che di sopi'a detto; quando 1a fussi boorr", non pud essere tanta ch'e ti defenda da' nimici potenti e da' sudditi sospetti o (.ap. zo) : dove questd olti-o deve esprimere pienamente 1a somma, cio < da' nimici potenti pi i sudditi sospetti >. Per conclud'ere, un esempio che mi sembra abba' stanza notevole, anche perch6 si trova ne1 paragrafo carico di elementi affettivi contrastanti - ironia, apsui principati ecclesiastici. prezzatnento, ostilit Riporto f intero testo :
<

i consiglieri] sapr correg[: il principel non 1i [: gere, n6 conoscere )), dove n'6: e nenxrneno, e insieme : al passaggio afiettivo dall'esclusione del1a facolt dl

ro7

s,endo

mantenuti da Dio, sarebbe offizio di uomo prosuntuoso e temerario discorrerne. Nondimanco, se alcuno mi ricercassi donde viene che la Chiesa, nel temporale, sia venuta 'a tanla grandezza, con ci sia che, da Alessandro indrieto, e' potentati italiani, e non solum quelli che si chiamavono e' potentati , ffid orgni barone e signore, bench6 minimo, quanto a1 temporale, 1a estimava poco, e of uno re di Francia ne trema, e 1o ha possuto cavare di Italia e ruinare e' Vinizi ani; 7a qual cosa, ancora che sia nota, non mi pare superfluo ridurla in buona parte alla memoria, (caP. rr).

[i principati ecclesiastici] esaltati e

IOB

ro9

si vede bene u11 caso di scontro delle due tendenze che formano le ordinate stilistiche del Princi|n.L'tpctesi iniziale predispone ad un atteggiamento trattatistico de1 p,eriodo : 1'ampia invasione di elernenti affettivi che 1o viene modificando fa addiquesto paragrafo come segue
<

In

sci i1 periodo, per sontrollo : non mi pare su|erfluo ridttrla in, bu,cna parte alla matt'loria.... se (: ne1 caso
che) alcwlo 1ili t'icercass'i : <, ne parlo solo per l'eventualit che sorgesse una curiosit, non per la presunzion'e di trattare argomenti simili o). Ma in questa pre-

potenza emanata da Dio; e come se i1 suo valore concessivo non bastasse a\l'oxcusatitt, I'ipotesi che segue 1o sostien,e, essendo puramente giustificativa (si rove-

rittura credere a :una caduta di quelf ipotesi.nn In effetti, quelf ipotesi stabilisce una linea rappresentabile
:

caso mai che sorgesse \a volont di sapere Cofiie si svolsero g1i avvenimenti che portarono aIIa potenza d,elia Chiesa, non mi pare superfluo ricordarli almeno in parte, sebbene siano cosa nota >.

nel

1e

disposiziolle prudente, protettiva, e completa, ne1la quaf ipotesi, puramente stilistica com', non affatto abbandonata, n6 tonalmente n6 sintatticamente, ma solc estremamente est,esa, in questa predisposizione, dico,

I1

non,dimart6.11

di

presun ztone che potreb,be cader'e su

vuole palesemente annullare 1'accusa chi parla di una

stesso pensiero, e, avviato un ordine ne ha seguito giungere piir presto alle sue conclusioni u.

punto il M. stesso non si raccapezza pitr (sr.c) : rimedia tutto con una relativa, che gli iascia in aria il costrutto concessivo predominante. Dimentica ad ogni modo che l,tron d'i mnco era rispetto al d,iscoyreytte in generale; e ne\\''ncova, che....non nri pare pensa solamente alla notoriet de' particolari a (cit. pag. 72). Stupisce vedere che anche il solido commento del Russo non ha distinto la natura dell'impostazione ipotetica e non ne ha sentito la perrrrarrenza tonale e la continuit, per quanto disturbata dagli invadenti elementi affettivi: < Si noti come il periodo ipotetico rimanga in asso.... Lo scrittore stato come sopraffatto dal suo

aa Persino l'intelligente Lisio perde il filo: < E un viluppo di pensieri di passaggio, i quali tentd bene il M. di unificare in un periodo a stile subordinato e ipotetico; ma non vi riusci (sic), frettoloso, com'era sua abitudine, di correre a cid che pin gli importava, alle cause tutte umane e comuni della fresca potenza dello stato pontificio. Quindi il periodo, incominciato con una concessiva, Nott, di, i,?la?tco, inchiudente concetto avversativo a salebbe ofrizio ecc., s'interrompe per la protasi ipotetica se lctrtto m,i' vicercassi, a cui manca l'apodosi, che si va perdendo nel concetto causale della domanda con ci si alte, complicato di quattro prop. A questo

ogni particolare ricordato solieva un moto affettivo, e il linguaggio ne trasformato, in modo addirittura perturbante : la sintassi risente di questo scontro, tantc che la pregnanza di la qual cosa (: tutto questo insieme di cos,e che ho accennato, e che in sintesi l'odierna grandezza deila 'Chiesa tutt'uno con le sue cause) e il rapporto fra se alcuno nxi ricercassi e 'ttott' ttti fare superfluo riduda alla mamoria tengono appena, sono app3na avvertibili, e sarebbero discutibili se i due lontani elementi ilo1r portassero le clue parti di una identica funzione escusativa (nott' tni pare superflup. ridu'rla alla il'leilI()ria pesa quanto la prop. ipotetica sa alcunrt nti ricercassi). I moti affettivi cl'ei particolari ricordati si sommano da1 momerito in cui 1o scrittore accetta di anticiparne uno : con ci sia che du, Alessan,dro ittdrieto e' potot'ttati italiani *Ua stinnaatto poco); questo particolare anticipato non basta, e tende a sommarsi con un altro : sa non solun't' quelli clt'e si chiamaaono e' PoLentati *Ua stinTaaano pocol; la qual solnma non basta

un altro,

per

neppure ; ma, ogn:i baroma e sig'nore *Ua stimaaano pocof ; e orlnai si ha sola affettivit (bertc'h ntinimo) ap' pena frenata (quanto al, tentl>orala); e infine l estimaaa

IIO

la preparazione ad un tipico contrasto tonale : [tanto era piccola e trascurabile] a ora uno re di Franciu ne tretna, e lo ha possu,to ca1)are d'ItLia e ruinare e' Vin'iziani, dove si riconoscono vari procedim'enti gi menztonati, Der es. uno re di Francia, f immagine, concreta e visiva, n,e trema, e infine i1 particolare che c'interessava negli altri passi citati sopra in qu'esto paragra,fo, cio il valore de1la congiunzione. Veciete qui tre congiunzioni che concitano la somma de1le tre frasi, e ciascun,a ha un valore diverso : 1a prima vale come avversativa generale per creare il contrasto (era trascurabile e ora tremenda; dove e : e aed,ete conxe inuoc ora) ; |',altra un forte indice di rilievo (e lo ha possuto cavare : a altzi addirittura 1o ha potuto cavare) ; la terua mostra insieme un elemento correlativo, uno consecutivo, e que1lo affettivo comune a1le altre due : lo ha, possuto cauare di Ital'ia e ruinare e' Vini,ziani: < 1o ha potuto cavare d'Italia; e cavandolo d'Italia ha potuto provocare la rovina dei Veneziani r. Questa massa di elementi affettivi ch'e sor,gono uno dopo i'altro mentre l'autore anticipa la rievocazione dei fatti principali di cui vorr parlare, e li enumera, invade un periodo immaginato trattatisticainente, e 1e due spinte si scontrano. La primitiva immagine de1 periodo, I'excusat'io, se non viene propriamente sconvolta viene certamente a subire un'estensione straordinatia, tanto che appena se ne distinguono 1e tracce agli estremi, sintatticamente; ma non direi che non si possa parlare di assestamento del
Poco. Questo cumulo non che
1e due spinte, anche se l'esempio dei pii prossimi all'abnorme. Piuttosto che ammettere, in uno scrittor,e come il Machiavelli, un ( non raccapezzarsj pit ,, preferir ei anzi parlare di grande capacit di ammis.sione, e di dominio de1le due spinte, tanto da con-

insieme, non inibizion'e dei singoli moti di ciascuna. Dovendo servire da esempi.o conclusivo, il particolare de1la concentrazione afiettiva sul1'elemento causale delIa congiunzione, in questo es'empio, stato mostrato ne1 suo r;ieno contesto, e nel generale movimento del1e due spinte che caratterizzano i1 linguaggio del Principe : movim.ento la cui comprensione generale, mi sembra, pu servire anche a chiarimenti 1oca1i.
.'.4.

tenerle entrambe nel medesimo vasto tratto di pensiero; dominio, s'intende, sommario e generale, e di ambedue

- Coxcl,usroNE. - Sar forse utile ricapitolare in

periodo sotto

inette l'eventualita di neologismi e il loro diritto d'enlrata in una lingua. Irlon crea tuttavia, nel Principo, neoTogismi formali : tende piuttosto a fissare in dat'e accezioni termini d.'uso generale, secondo i1 procedimento tecnifi.cante che sar poi quello per es. di Ga1ileo. Attinge questi termini sia al suo patrimonio linguistico culturale (latinismi), sia a\ suo patrimonio linguistico naturale (fio'rentinismi) ; ma moderatamente : i1 suo lessico composto di latinismi e di fiorentinis.mi moderati. Ne1l'esame del materiale linguistico a cui i1 Machiavelli ha attinto per costituire il suo linguaggio, risulta 1a sorveglianza esercitata sul1a parte 1'essicale, e 1a non crrtanza con cui stato trattato 1'aspetto morfologico. In questo si osserva l'accoglienza incontroilata de11a morfologia spontanea non solo de1 fiorentino, ma dei vari strati sociali del fiorentino promiscuainente. 'Questo fatto si inquadra del resto senza suscitare meraviglia ne1la storia de1la no-

uno sguardo d'insieme 1e conclusioni che si possono trarre dalle osservazioni dei precedenti paragrafi. Si osserva dunque anziLtttto ch'e i1 Machiavelli scrive con una chiara consapevolezza de1 fattore terminologico, am-

-rr2boccaccesc,a,

II3
post-

stra iingua. Basta ricordare la crisi linguistica

non ancora studiata nei particolari ma gi evidente nel suo primo .esempio di vaiore letterario, i1 Sacchetti; e si vedr che di tale crisi i1 Machiavelli l'uitimo esempio grande. Tuttavia la costituzione di un sistema terminologico nel Principe avviene sul1a base del materiale linguistico descritto, e p,er 1'assenza di veri neologismi, attr,averso operazioni sintattiche. Vengono scelte nella loro famiglia sinonimica aicune parole che 1'autore comincia ad adoperare in costrutti assoluti, attribuendo loro un significato definito e costante. Oltre che dalie condizioni sintattiche (o meglio in concomitanza con esse) la tecnificazione di parole fondamentali de1la fenomenologia machiavelliana (come ruinare, spegnero, stato') risulta anche dalf istituzione di una casistica in termini di necessit, e da11a estrinsecazione massirna dei rap porti causali. Caratteristiche generali che non difficile mettere in rapporto con 1e pit evidenti correnti cli pensiero dell'umanesimo, come 1'orientamento naturalistico, 1a ric,erca di controllabiiit (concetto di uirtt\ in opp osizione a quel1o di fortun ecc.). Ii confronto del Principo con le altre opere de1 Machiavelli; in r'elazione a questi termini tecnificati, mostra che f incertezza terminologica tocca assai meno i1 Princi,po che, per es., i Discorsi; da una parte perch6 i1 linguaggio del Princi,be ha carattere trattatistico, mentre quello de1le altre opere ha carattere epistolare, narrativo, discorsivo, ecc. ; dall'aitra perch6 il linguaggio de1 trattato appare colne il prodotto de1le esperienze espressiv,e del Machiavelli anteriori al r5r3. S,e si parla di trattato ci si riferisce a1la chiarezza delf idea delia distinzione fra momento politico e momento etico, proposta da1 Croce nel saggio sotto citato, ed alle categorie che da tale di-

stinzione emanano; non ad un tipo De regimine pri.ncil>utn seccrndo 1a voluta riduzione de1 Gi1b,ert.45 Del resto co1 nome dt ftattalo definisce i1 Principe i1 Machiav'elli stesso, nei due passi dei Discorsi in cui 1o cita : u Sarebbeci da mostrare a questo proposito il modo tenuto da1 Popolo ro,mano neilo entrare ne1le provincie

d'altrui,.se

ne avessimo pariato a lungo r (II, r) ; o se d"a uno principe si debbono osservare simili modi o no, largamente

ne1

nostro trattato
ne1

de'Principati

non

disputato da noi cipe r (I7I, 4z).

nostro trattato

De Prin-

11 sistema terminologico del Pri,ncipe tale solo neile sue grandi linee, n'elle sue nozioni fondamentali. La spinta obbiettiva, trattatistica, tecnificatrice, ha operato sui dati 'di pensiero che esprimono i fenoineni fondamentali de1la biologia stataie, dalf istituzione alla dissoluzione dell'organismo politico. La fol1a di exontpl.a, di casi particolari, di variet umane contenuta dalla storia , rimasta ordinata in questa struttura, ma non immobilizzata. Fra gli axem,pla sono seminati molti casi di diretta esperienza, carichi delf intonaziane aff'ettiva rimasta nel1a memoria insieme alf insegnatnento, ,anzi vera conservatrice di quei fatti come insegnamento. Un'altra spinta, soggettiva, affettiva, stilistica, si impone eui, e mantiene alf interno deila struttura tecnica una mobilit di particolari, una variabilit di sfumature e una capacit di calore assai sviluppata. Le manifestazioni ae1la spinta stiiistica sol1o fra 1e pii varie, e vi rientrano 1e tendenze artistiche verso un'alta espressivit, come le tendenze oratori'e verso 1a persuasivit del discorso, come pure quegli < aperti segni di
a5

Durham, Duke Univ. Press, 1938. \redi per es. alla pag. 8r.

Arrax If. Gnsrnl,

Ms,chi.auelli.'s Pvi,nce and its forerumners,

-fi4un'austera e dolorosa coscienza morale > di cui parla il ,Croce nel suo noto saggio sul ,1\{achiave11i.*o NI'a s,e si parla di urto e di assestamento non si tratta certo di riprendere le apparenti contraddizioni logiche machiavelliane, o di risollevare un contrasto romantico di atteggiamenti (tipo g"li allor ne sfrond ecc.) ; si a1lude a quella complessit interna che ha preoccupato i maggiori critici di Nlachiavelii, anche dopo 1a distinzione crociana; per es. i1 Russo, nel suo gi pii volte citato libro, in particolare nel1o studio su11a religiosit di Machiavelli (tgqz), che conclude anch'esso suscitando f immagine di un continuo confronto di fatz'e t'nteriori : < Tutta l'opera de1 1\[achiave11i, sti]isticamente nitida e concettualmente distaccata e fredda nei suoi aforismi, ha di tratto in tratto questo soinmovimento, questo ribollimento di una fede oscura a s6 med'esima, che testimonia de11a limitazione segreta di que11'opera e ne promuove ed esalta la perpetua fresch?zza e 1a perenne fecondit r (cit. z6t). 11 lavoro de1la Weickert benchd fortemente schematico e spesso addirittuta rigido,nT rispecchia piuttosto 1a forma dell'urto fra le spinte trattatistiche e que11e artistiche. 'Come risulta da1 passo citato nella nola 47, 1a Weickert meccantzzava ia sua distinzion'e fino ad accettare f immagine di due opere coesistenti ne11o stesso libro : vtzio lotato
46 B. Cnocr, Elevnenti, di' poli,ti,c, Bari, Laterza, 1925, rist' in Eti,ca e Polit'ic, id., r93r, pag. 252. a7 ManreNNr \MBrcxpnr, Die I'i'terarische Fovm aon Machi'-

-II5_ subito da1 Bi,gongiari.n* Tuttavia f idea che presiedeva allo studio della Weickert era dovuta aIIa giusta esigenza 'di uscire da11e contraddizioni s.empre generiche cui dava luogo i1 commento de1 Principe: si vede campeggiare una grande ombra di personaggio, che occupa 1o sfondo di tutto il campo del Pritt,cipe e ne costituisce 1a materia letteraria, attrav'erso 1a struttura pii visibile e precisa de1 trattato, i cui metodi sono scomponibili e sclremati zzabili. Modestissimo tentativo de1 presente lavoro stato di avvicinarsi a quest'urto interiore, di verificarlo ne1 dato linguistico, e di contribuire alla precisazione delia sua misura. Un accertamento che forse non parr inutile almeno a coloro che sentono 1a diffi.colt di calcolare effettivamente i1 grado di chiare zza a cui era giunta nel Machiavelli la famosa distinzione fra momento politico e mom.ento etico; e che in relazione a questa difficolt hanno dovuto domandarsi in modo troppo generico fino a che punto si potesse parlare di tecnicit ne1 linguaggio del pv'i,p6ipe; e che anch.e nel1a minuziosa rifrazione linguistica del problema sanno non perder di vista il motivo umano de1la ricerca.
48

e vedi anche pag. r98.

D. RreoNcrent Amer'ican hi.st. reuieu, XLIV, 2o2 (rSS8); K. KNeuBn, L'iter. Bltt. lur gernc. u,. ronl,. Phi.l., rg3g,

Fortn (Buch der Taten) vor uns. - Gegestand des Traktats bildet ein TrrBvle (Erwerben und Erhalten von Fiirstentiimern); Gegenstand der Literarischen Form bildet ein Slof (siegreicher Kampf eines Helden mit einem Gegner um ein schrver zu erreichendes Ztel)ll (Pagg. 92-9i.
Literari,sche

Triltsch, 1936: rt Wir haben erstens ein Tnaxrer, zweitens

aelli,s < Principe >. Eine morphologische Untersuchung. Wiirzburg,

eine

l
I

II{DICI

9. - CHrAppELLt, Stild.i

sutr lingunggio del ltl.rchiauelli.

INDICE DELLE PAROLE E DELLE FORME

-a,- 28, zg, 30

e'23

abbandonrs,i go abbi. zg bbi,no zg

ndssi, zB ndorono 3o -a,no 29


ndrebba,no 3o

-abile tz
ccid,ente

-nt'i tz

t3

antica tz
anti,qui.t,

rz

accompgnrs,i 89 accordono zg acquista,re 83 cquistono zg acqu'istonsi zg


q,ddentell,ato ddosso go

ant'iquo tz apice 13 appeti,to 13 ppoggiarsi 85 pri,re le porte 85


rchitettore 55 arebbano 3o arebbono 3o rg'ini. 85 armat'iss'irni, e li,beyi,ssirn,i rc6

55, 84

addutto tz
dey'iaano z8

ad'irano (s') zg adunqwe 58, ro4


aed'ifict'io 55 aggiu.gnere 39 agl,i, zz aiwlono zg

arrne (le) zr arte del,l guerr,69 rte dello stto 69 assaltare con respetto t6
ssaporare 96 assed,iuomo zg
assed;io

al'ieno 13 allagno zg allegare 13


ll,i, zz al,l,or (gli.) ne sfronda

t4

assicurars'i 77

rr4

ssoli,dato 84

alta, rni,ra go
a,rnauono 29
a,rn']nazza,re 20 n t nc'in'istr toyi

too

stwzi lortunat 98 ugmento tz awgwmentzione tz ugwrnento tz a,ulnew&re 12

rnpl,ire 49, 5r arnpliorono 3o andre lreddi 97, roo

t2 -u- 28, zg uariz'i 15,


awrnemto

17

120
q,aere (e sue &ueve a, 19
o,aere

d'ico adunque 48 dico conte 4o d'ico pertnto 48 d'ifferenz'ia rz di,fficult, rz

72r

r4

forme) 28, 35,


76,
77

37

conci'Pere r4 concordno z9 concorr'|tto zq


conduca"txo 29

esPedi'to

esperienzia rz

'intelligenza con r4

ctz'ione styoydina,ria

confidare r5
congress'i r 5 com'iunto tz con'iunz'ione

brattre too
barbe 7o, 87 bastre 99 bstd gz bene cornune 7 5 beneuolo tz ben'iuolenz tz
beni,uol,o 39

climolt'i zo

tz

conoscere Io7 consent'irebbano 3o

conspetto
consp'ira,re

tz

'in t2, 17, 3r

di.repzi,one r4 d,'iscordno zg d'iscorrere rg di,screpante 14 di,segnare 86

esPi'|,zi'one t4 essere 28, 37 essere a tenoPo essele uso 8o ett'tm t3

t9

elico 78, 87 -eu- 28, zg


facci z9 fcultd' tz

consueto'roo
cont1,aono 29

tli,sfare 55, 85

bi,lanc'iare 86 b'isogn 46

bestia 49 (v. ttsa,re l)


bra,cc'io reg'io to, 14 brigli,a 89 buona occas'ione 83

diuturn'ild' t4
d,i,ueni.ssi' z8

lre senz
feci,ono 3o

19

larebbono 3o

contennendo 14, 45
contemtuno zg com uno pezzo di' legno to3 conuen'iente occs'ione 8o corveggeve ro7 cose d'i stato 69

d,'iaentorono 3o di,uersi.td' di utno'vi

lB

farsi' incontYo rot


lede obligat 94 feli'ci'tare r3,55

donde 4z douete t9
douerrebbono 3o drento 39 d,ri,eto 39 du z4 dubitve gg due z5

ferire t5

buone legge zr bwon fine z4 ccciorono 3o cdere di, d,osso go


cagi,oni,
catnpeggi.uo"ino zg

cospetto rz cosrcno 29 credno z9

fi'deli' rz

lernoo 85

5r

da'

z3

d,wrbile rz

fi'gwlo 14 fondancenti' 55, 84 fond'are 84 fornoi'dabi'le r5

cpi,re t5

cappello di, Rono 94


cas l,oro 85 che z4 chi, 56 ch'iamare t3 ch'irnauono zg

dgli. zz dtonare 15 duono zg

duvar fti'c 9o

fortun 79, 82, go' rrz


lorzare 49 forzti' (sono) 46
fosse 38 Francicr' 9z lreno i,n bocca 89

-e- 29,

de' z3
debba z9 debbno z9 debbano (si.) z9
debbe 46, 5z debbe pertanto 48 debbono 29, 46 ded'ignzi,one 14 delendano zg defensi,one r4

ro6 e

30
ss.

e'

27

ebbono 3o
eccetto 36 edi'ficare 84 -eggi,are 92, 93 egl,i' 27, 3z

gente (le)
gi,.rre 87 gittare 84

zt'

co'

23

cogitazione 14
cogl'iere

il, frutto 79,

87

el' zt

gli' zz, 26, z7


gl"iene 27, 39 godono z9
gol'Pe 4o (v' usre l\ goaevnrsx 72

comandtoo zg

comandre 79 colne 7o, 106 conte d'i sopra d,i,ssi, 48 com'inciorono 3o


cornvnel,lere

iniuri in t7

defetto tz dependno zg dependere rz dependono z9

elessono 3o eli'rni'nare 77

ella 27,
elle z7

3z

commod'it, 14 conoprire tg cornpriscono 29


cornpedes

de repente t3
descemdere

el'l'i, z7 ett'eruare 88

tz

r4

coruportare

t5

des'iderare 79 desperre rz destruggere tz

-ent'i tz -ero 30
esernPio osernplo

goaerno 72 gra,aate 49, 50, guard'orono 3o

5r,

86

guri're 87

escogi'tare

t4

guevre 27, 39 hbbi' z9

tz
tz

-123-i- zg, 3o
'iacere gg

lasciorono 3o

il, pik delle uolte


'imi,tbile r5

'il, zr

lattdabile rz lude rz
56

Iaudey

le

tz

'necessvio (t) +6 necessit, (di) a6 necessitto 5z

per aduerso

pensa,uano 29 PeY 43
13

nelrio t4 negli zz

72, 73 i,mpelo r5, r6 'impetuoso t6


'in, ari,a 84
'ind,'iz'i.o

'inr,peri,o

le'i 27, 3t

3z

negherebbno 3o

per chi,arire noeglio 4o perdere 84, gz, roo perdere lo s,tto 70, 73
perderono 3o

leuavs'i a, rumoye 93

li 26,
li,bero

z7 Lr,berale 17

negl'igere r4 nelle zz nelli, zz


meruo 88 -no z8 vlom 33 nond'inoa,nco ro8 nond'imeno 4z

perdono zg

rz

'indlieto 39

arbitrio t4

peri,cli,tre 14, 55 per l lu,nga pa,ce ro5


pevsuase a 3r pesve 90 pi.etosa. crudeltd, 99 pi,glino z9 1>igli,no z9

'indwssono 3o 'in du ntodi, .pri.ncipal,rnente 4r

Li,ci,to rz lione 49

'in

lo

z4

i,nfallanter 8 " 'itlfa.mi, con od,i,o 98

exenopl,i,s

t3

i,nfanoi, sq,nza, odio g8 'i.ng.nnono (t') zS x'nl,uyta, 12

loro z5 loro (pron.) z6 trwi, 27, 3r l,'ttno e l'all,yo zz


n46r,ncono 29

mon l.'auendo (e gruppi

non si curare (e sim.) 34 non u'i rnesse (e sim.) 35


nud,o 56

simili)

34

poco 95 pongono 29

'in'iuy'iare rz 'iniwri,e r5
,innoaa,re

mnd,orono 3o
tnmtenere 83
'ma,nteneye

in le zz

lo stato

'inosseranz,ia
'in,sta.bi,le

49,

50,

tz

insolenzi,a tz

uontengno z9 tmantennono 3o wedes'imo z7

7o

nutrire 88 nntrirsi qulche -o- 29


o.... o 40, 46
obed'iscano zg

popwlre rz popwlo rz
possa 29
possedeuano z8 possevno 30 posseua, z8 poss'ino z9 posso?Lo 29

i.ni,rni,ci,zi,a gg

in sw' z3 'in sr,t, e' confin'i


i,ntendi,no zg
'inteyaen'iss,i z8

rz

gz

'insudare t4 'i'n sull pi.azzcr, to3 'introdurre ord,ini, e ruodi, 47

nnerubro 88 rnettere i,l canopo & yu?nole 93 rnetteve 'in dua, pezzi ro3

obsi,dione t4 obstare 14 occasione 8o-83, 84


occupa,ve

potenzi. rz

15,

72

poterono 3o potessi z8
potesse 38

mi,gl'iorare 49, 50, 5r mi.gli,ore occs'ione 83


m,'iva,a,tlo

tz

'io mon aogl'io rg,ionare 48 'io uoglio ddurye esentpi, 48 'irri,to t4


'iwd,,icq,ye

w,'isero t7 tn'issero 3o

occupars'i z8 od'ioso 45 ofrendere 49, 50, 5r offendere con respetto 16

ruol,lizie (la) 14
nzonrch'ict 7z uoorive zo

ofrendino zg ognuno lor -ono 29, 30


operorono 3o

poteaano z8 poteuono 28, zg poaero e contennendo prega,re 49, 5r

gB

preterire

14

prima

tz

'iud'icorono 3o

lnuouele 49, 50, 5r


noutre too
nowtono z9

-orono 30

osseyua,nziq,

tz
.

ful'iano tz Iul,i.o tz

osseraovono 30

occas'ione 83 pri.ncipati 69 pri.ncipato 7z procedano zg

progressi r5

pagre i.l, nacquouo 30


nsceve 86 nasch'ino zg ne 24

'iwre hered,itr,io r4

parto

fio

7<1

14

propinquo 14 proporre 15
propri,o z7
prosperi'ts 6o
proaa,ve 99 qu,ale.

'iusto tz -'iu- 28, zg

parsi,nconi, 17

pa,rte 6r

z4 la, qu|, cosa, rog


l,soi,orno 3o

ne'

23

nd ro7
necossv'i

prtotrire 88 pscersi 88 ptri. 7z


Prei,e di.
6r,uave

(i,l) zt

gg

peggi,orre +9, 50

qu&sx 70

-t24quegli. 22 quel, 56 quell,i, 22, 56 questo 56


rcconc'ia, 86

-725se 23 seguitare 47
sentemz'i

temuto e mon odi.to 99


tenessi z8 teneuono z9 tengmo zg

segu'itorono 3o sempre 46, 5t, 56

la golpe 53 usre tned'icine lorti 88


usaye usss'i zS

uso Ioo
uaci,llre go ud zg

tz

rd;ici, 86

serrerebbno 3o seraare 14
smm'ie too sodd,'isfare rz sod,di,sfare t7

tennono 3o
ti,epi,dm,ettte 97 ti,epi,d,o s7 t'iyrsi dri,eto go

ra,firenre Bg ragguglito zo rpace e od,i,oso gB


rapaci,td, 'in 3r
vebetrIa,ssi, z8

ur'ire too
73

togli.ere

sodislre rz

tolsono 3o

lo stato 7o,

solo

torgnene 39

13

recla,mare r5 red,'imerno 3o reggersi,85

tornare t9 tout 9t
trgg zg

soltanto 13 solurn 8, t3
sopportre 86

torrebbno 3o

regno 69, 7z
remed'io 87

sopr' z3
sort'iscono zg sospesi, e fernci, 98 sotto la su oncbr 87 spegnere 20, 39, 57-59, 74 e

aegga,no 29 aeggono 29 aend'icave tz uenevando e terr'ibi.le gg uengh'ino zg aerc'ire 7o uen'ire alle rnni, 89

reprobto rz
re.putazi,one 84 resol,wz'ione tz

trarnutre tg trarre twor l spd go

aen'iuano zB
aemmono 30

trattto rr3

respett'iuo 12, 14

respetto t6
respi,ci,o 16

84,

ttz

trernre tto trouassi zB


tru,ouono z9

ai.l,issi,rno 45

ai,nculo tz
ui,nd,i,cti

rz

yimed'iorno 3o ri,pari, 85 ri,perderno 3o


ri,.putzi,one
yl,,wscxyono 30

restringendonoi 39 rid,ussono (sl) 3o

spenga zg spenge 39 spengere rrz

tu z5

uirti,t 82,
56

uinsono 3o

ttz

twtti 5r,
tutto 56

spenghino 39 spircwlo tz
sta,bili,to 85

spez'iale arnoye 79
,

twtto fede gr tutto wno corpo 88


ubbi,di,re 79 ucci,dere 77

ui,ttori,e sti,ette gg uolere 30, 78, 79 uoless'i z8 uoleuano z8 uolgeuno z8

59

ri,zzars'i tg romoregg'iass'i zB yoa'inre 84, 85 yu'i.n 84, toz ruxnc,no 29


yuxna,romo 29

stesso z7 sti,auo 39

stato 55, 59, 70 e ss., 84, rr2


Sti,,uoni, 39

stq,t'i eredi,tari'i 7o

uno 23,92 uno poco di, stipend,io uorno d'i core ro


urtre 85 usare la, best'ia 52, 53

aolgo rz aollono 3o
95

uolsero 3o aolsono 3o uoltre Ia, ri,pr,ttzi,one 59 uoltrsi, 89

sti,etto 39 stra,ccurare zo

uulgo

tz,

gz

rui.nre 53-56, 77, 85, TI2

stringere go
sua, 25 swnotnin'istrere r5
swccederono 3o

rumoregg'ire 93

saltare go sppi, zs
st'islre rz st'isfare q, 17, 3r sati,sftti, e stwpi.d,i st'isfz'ione rz
sbssre 85

suo 25
swoi, z5

to3

surgere gg swsc'itorno 3o sustentare 85 tgl'iare pezzi, to3

tardi toz

scl 85

ternere too

*EF*'?F"'"

INDICtr DEI NOMI


Alberti zo, zr Alfieri 18
Iacopi 36 Knauer r 15
L'ibretto d,i ri,cordi 37

79, 89, gr, 94, Arangio-Ruiz gr

Alighieri rz, 44,5r, 55, 7r,


95

77,

Aretino 8 Ariosto 94

Lisio rr, 47, 7r, roo, ro8 Lorenzo ii Magnifico 9, 72


Mazzoni 7, tt Meinecke 6r Meyer-Liibke rz

Bally 9r Bartoli 'rz


Bembo ro

Mattalia 7r

Bertoni 48 Bigongiari r15


Boccaccio 12, 13, 16, 20, 28, 3o, 36, ++, 7r, g5

Migliorini 8,
Morandi zr

35

B:uti rz

Passavanti 7r, 94 Petrarca tz, t8


Rezasco ro, 15 Russo 9, r8, 48, 52, 7r, 9r, ro8,
r.r4

Carli 19, 6r
Casella

Cpitoli. Conop. Sn Gi'lio 36

Cavalca 36 Cecchi 9r
Cesare 16

7,

Chabod B, 6r Compagni 7r, 77 Condorelli 59


Croce

Salviati

Sacchetti rrz Sallustio 36


16

rrz, rr4
-

Savonarola 94 Schiaff,ni 36, 3Z Sensi zo


Stori,e Pi,stolesi 93

Crusca r5

Cron'ic fi,orenti'n 36

Equicola zr Ercole t4, 6o, 6t,


Fi.oretti 5z Firenzuola 95 Gentile 6o

8z

Tacito 16 Toffanin 16 Tommaseo-Bellini 44,


93, 95 Trabalza 8, 20, zr
g3 55

55,

7r,

Varchi

Gilbert rr3
Giustiniano 6o

Vettori 8 Viliani 12, 36, 5r,

Weiskert rr4, rrs

INDICE DELLE

COSE

accemtu(rz'ione:

afietti'ui'tir': nella collocazione del possessivo

prodotta da latinismi 13; a. della causa attraverso costrutti principali 42; a. afiettiva della causa ro5 e ss.; a. di un termine attraverso l'ordine delle parol" 54; di un significato attraverso 1a disposizione'del contesto 68; dl una nozione 79; dell'elemento tonale attraverso la struttura del periodo 95; congiunzione rro.

pronominale

z6; nerla duplicazione del soggetto 32; forza svalutativa dell'articolo indeterm. 92, 95, rro; natura affettiva dell,ellissi r.o4; a. segnata dalla congiunzione ro7, rro; identifi.cazione affettiva
della causa ro5-ro6; d la misura dell'apprezzamento personale 94, 95, ro5;

timbri specifici 56, gr (ammirazione ro6; imprecazione 9z); connotazioni a. 84, ro5; a. nelle metafore 84 e ss.; nella metonimia 93-94; elementi a. contrastanti to7, rro; tono a. che penetra l'obbiettivit trattatistica 9r e ss., ro8 e ss,; coincidenza con effetti eloquenti 94 e ss., roo. foristi,c: forma a. 48, n4; atteggiamento a. che non basta deallusione.r 8,

finire il M.

a,n&cronl,slno: 94.

9, 14, 72.

SS.

rticolo: forma dell'a. determ. 2r; a. f preposizione zz; a. in gruppi sintattici zz; elisione dell'a. 22,23; a. indetetm. 24,95; enumerazione di soggetti senza a. tor; lorza svalutativa dell'a.
ttri,bu,to: elemento

indetermin. 92, gS, rro.

r3i indicazione awerbiale vaga 92; a. di modo per a. di tempo ro6. causal,i,t: modi di esprimere la causa, secondo la tendenza trattauuerb'io:

attributivo nelf immagine

53.

tistica 42, 43, 5r, 92i affettivamente ro5 e ss.; c. espressa dalla congiunzione ro7, rro.

chisnto: ro4.
cong'iwnz'iona: elisione della

c. 23, 24; col soggetto 3r; strutture dilemmatiche 40; congiunzioni logiche 46; c. contiene un elemento causale ro6; contiene un elemento affettivo ro7; espri-

il

-130me la somma e non solo la giunzione ro7; valore avversativo della c. rro; ha valore correlativo, consecutivo e affettivo rro. connotz,ioni: 14, 15, 17, 19, 4r,83, 84, 92, 93, ro5; eliminazione <li c. 55, 58; rilievo di c. 68; c. affettive 84, ro5. dilemrni,: atteggiamento trattatistico nella forma a d. del periodo 39 e ss., 45; gusto estetico della forma a d. ro3 e ss.

-131-merazioni di contrari S8; iwnctuvae g8; rapporto di conseguenza espresso con mezzi lessicali 42, 92; rapporto di causa_ lit espresso con mezzi lessicali 43, 5r, ro5 e ss.; contrasti di tono portati da scelte lessicali 96 e ss.; denominativi in -eggi,re 92-93; elevato livello less. nel Pri'nc'ipe 17, 39; espressione sinonimica estensiva ro5 (v. locuzion'i, 'irnmagini, tenta,tt'ica, tecnici,t.). Iocuz'ioni: 59; l. specifiche per

elti.uo.' r r6.

elis'ione: e. dell'articolo det. e indet. 22, 23; delle preposizioni z3; delle congiunzioni 23, 24; e. non preferita fuori di dati gruppi 23. ellissi.: rapidit di trapasso logico 58, ro4; natura affettiva dell'el.

ro4 e

ss.

eloqwenz: 93 e ss., roo e ss. enuynerz'ione: di sinonimi 97;

taforiche B4 e ss.; l. occasionali 84; l. tipiche del M.7r,88; il tipo a tutto fede > 9r. metalora : v. i,nomgini,.
vnetates'i:

lo Stato 69,7o,72; l. generiche in confronto a termini tecnici 76 e ss.,8o; l. orientate 79; L menella fonetica fiorent.

ticolo ror.

di contrari qB; di soggetti

senza ar-

nceton'im'ia

estet'ism.o: g. euoca,z'ione: tono

delle parole ro3. personali

evocativo 96; e. attraverso le immagini e l'ordine

excwsatio: rog, r ro; funzione escusativa di proposizioni ipotetiche rog.

fiorenti.ni,sm'i: ro;

: t3 (v. ltini,srni,). inornagi,ni,: tecnifi.cazione delle i. 49, Sz e ss.; i. derivanti dalla concezione naturalistica dello Stato 7o; i. condizionata da elementi affettivi gz; contrasto dell'i. col contesto 96; oscuramento dell'i. 53; perdita di concinnit metaforica 58; immagini personali 89, 9o, ror, rro; personificazione 7o; sistema metaforico del Pri,ncife 8+ e ss.; passi tropologici 9oi similitudine 52, 55; metafora 55, 58, 77,78,96,97, ror, rro; metonimia 93, 9+; Junzione psicologica delle i. roo; Junzione espressiva ed evocativa delle i. ro3. 'intransitiuo: uso i. di verbi transitivi 50 e ss.; uso i. che impedisce
lormule
ca,ncelleresche

'foneti,ca: palatalizzazione

f. fonetici 39; I. morfologici zo e ss.; nei pronomi z6; sfuati del fiorentino 2o-2r, 29, 30; f. sintattici 32 e ss.; f. lessicali tecnificati 17, 49; f. assunti per esigenze terminologiche e insieme stilistiche 19; f. casuali zo.
del fior. 39; metatesi
39.

rnorfologi,a: flessione nominale zr; articolo det. 2r, 24; articolo indet. 95i preposizione articolata 24; pronomi 24, 26, 27, 3r, 33i forma flessiva del pron. relativo stilisticam. piir lenta che quella invariabile 95; dimostrativo personale 27; numerale 24,25; possessivo 25; verbo z8 e ss.; congiunzione z3; genericit del plurale 77; accettazione della morf. del fiorentino 39;

: v.

39.

irnrna,g'ini,

nere dei nomi di nazione gz, negaz'ione: come procedimento stilistico 94. n.eologisnti,: assimilazione dei n.7; produzione
'nonxe: flessione

variaz. morf. nei vari strati dei fiorentino z8 e ss., rr2; rlaggior sorveglianza della m. nelle opere storiche del M. 74; ge-

n. nel Principe ro, 39, rr2.

dei n. 7; assenza di
ss.

in funzione di formul" 53; tecnificazione di sostantivi 59 e

del sostantivo zt; dell'aggettivo zr; nomi propri

nwmeyle: 24, 25. ord'ine delle prol,e: pone

82, 84; genere dei nomi di nazione gz; 'iwncture 98; esitazione nei qualificativi tecnici per la parola Stato 70, ?2; agg. dimostrativo 56; agg. quantitativo 7z; significato del verbo modif,cato dall'aggettivo e viceversa 97; enumerazioni gZ, 98, ror.
mente ad un'esigenza espressiva

l'impiego iperbolico 55. iperbole: 55. 'ipotesi,: 56, 93, 99, ro8; come procedimento stilistico
escusativa ro9.

funzione

paltl.i,zzaz'ione:

ordine delle indicazioni e loro orientamento ro3; strutture dilemmatiche 39, 45, ro5; chiasmo ro4.

in rilievo un termine 54; risponde generalror; crea una prospettiva toz;


39.

'isolnt'i: 13, 4r; configurazione del periodo come i. 4r. latini.syni,: ro; l. grafiei1z; i. lessicali 13 e ss., 49i l. semantici15, Tz; moderazione nei I. 17; calco del tipo rteccetto che> 36; formule cancelleresche 13 (v. anche aolgare).

parenteti.co: frazionamento p. 4o; inciso che porta una regola teorica 43; inciso che porta un orientamento nel tono della frase 96.

nel fior.

partiti,uo: gruppo p.

ltino: titoli in latino 8. lessico: latinismi 13 e ss., 36, 49; nomenclatura istituzionale 7z; nomi di nazione 9z; termini espliciti di necessitit, 46, 48,5r; assenza

ped,ntismo:8. peri,frasi,: p. con efietto solenne B; non evita un termine tecnico 76; sostituisce una qualificazione specifica 7o, Zz; sostituendo un

di natura stilistica

95.

avverbio di luogo produce indeterminatezza gz.

97 e ss.; distinzioni sinonimiche 99, roo; sfumature 79; enu-

di termini di necessitd +6; enumerazioni

sinonimiche

personi.fi,caz'ione

: v.

immgi.ni,.

pleonasmo: soggetto pleonastico 32; espressione

pl. della causa

43

-132plurale: soggetto pl. con verbo al singolare rori pl. generico 77;
prefissi: interpretazione etimologica di
pret>osiz'ione: possess'iuo: 25,

-133sirnilitwdi
s'intass'i:

amplifica l'immagine 97.

tante 70, 72; elativi ro6. r. 95, ro8; pronome t. 2r, 24, 95. ril.ieuo: delle proposizioni principali 4z; di un significato 68; di un termine attraverso I'ordine delle parole 54i di una metafora nella prospettiva del contesto 97; di un'immagine nell'ordine delle parole ro3; congiunzione come indice di r. rro (v. acrelat'iuo: proposizione
centuazi,ome, stile)
.

pr. 15. p.+ articolo zz; elisione della p. 23; impiego preposizionale di participi 36; per con i'infinito con significato causale 43; id. con significato concessivo 44. pronome: p. relativo senza articolo zt; torma flessiva del p. relativo 95; elisione del p. relativo 24; p. personale soggetto in fior. 3r; duplicazione pronominale del soggetto 32, 95i p. personale 2+: di 6a persona 26, z7; p. dimostrativo personale z7; partitivo 24; gruppo p. f verbo 33; pronome-apposizione ror. quli,fi,cz'ione: sostituisce un complemento ro5; q. specifica esi-

26,

7o.

rentinismi 18 e ss.; il sistema meta{orico del Pri,nci,p 84 e ss.; concretezza delle immagini 5z (v. anche tecn'ici't').
ne

valori dell'arlicoto indeterm.92, 95, rro; aggettivo qualif. invece di complementi ro5; collocazione de1 possessivo 26; pronome pers, soggetto 3r; sua duplicazione 3z; sogg. pleonastico 32; sogg. collettivo 79; uso della congiunzione ro6 e ss.; avverbio di modo per avverbio di tempo ro6; s. del condizionale 38; verbo (v. sotto questa voce) ; gruppo pronome f verbo 33; apposizione ror; reggenze 3r; accordo del predicato verb. prolettico 35 e ss.; costrutti principali 42, 46, gz; costrutti passivi 44 e ss., 96; uso in assoluto 50, 5r, 52, 58,79, 96; finzione escusativa di proposizioni ipotetiche ro9; tendenza ad evitare la subordinazione 4o; strutture dilemmatiche 40, 45, ro3; perdita di rapporto sint. 5z; relazioni di conseguenza
e causalit espresse corr mezzi lessicali

: v.

irnrnasini.

sent.nt'ica: espressione

della nozione di regolarit2, +S e ss,, 5r, 56; espressione della simultaneit ror; delia contemporaneit e della successione roz; espress. dell'orribile ro3; espress. della causa secondo la tendenza trattatistica 42, 43, 5r,92; id. se-

condo gli impulsi affettivi ro5 e ss,; indicazione del tempo e sue finezze ro6; complessit delle indicazioni attraverso I'or-

dine delle parole ro3; espress. di una concezione biologica politiche nei Di,scorsi 78; nozioni sociologiche nei
dell'organismo politico Zo, 88; concezione etica delle tendenze
D'iscorsi

soggetto:

dine delle parole (v. ordine delle parole); il tipo a tutto fede r 9r; simmetria di elementi sintattici aggiunti serrza somma di significato 95 i perturbamenti sintattici provocati dall'urto delle tendenze trattatistica ed estetico-afiettiva ro8 e ss.; procedimenti sintattico-espressivi ror e ss.; struttura del periodo che pone in rilievo l'elemento tonale 95; latinismi s. 16; fiorentinismi s. 3r e ss.; apprezzarnenti generici sulla s. del M. 4r; intuizione de1 valore della sintassi nel M. 8; sintassi medievale e sintassi rinascimentale 49.

42,43,5r,92, ro5;

or-

s. collettivo 79; enumerazione di s, senza articolo ror; s. pleonastico 3z; pronome s. 3r; duplicazione pronominale
del s. 3z; scambio chiastico di s. e oggetto ro4.

75 e ss.; connotazioni 14, 15, T7, 19, 4r, 55, 58, 68, 83, 84, gz,93, ro5; implicazione dominante 55; limitazione di accezioni generiche (eliminazioni di significati) 50, 59; isolamento della nozione di risultato nell'espress. dell'azione 58; rilievo dei signif. e non dell'immagine nelle metafore 53; attenuazione 4r; signifi.cato fi.sso 55; accezione tecnica e accezione etica di un termine 74-%; signifi.cati della parola stto 6r e ss.; sue implicazioni 68; tecnificazione delle sole nozioni principali nel trattato 53 e ss., 59, 83 e ss.; orientamento di un significato 79; genericit voluta di un termine 77; consistenza s. del termine tecnico 56, 68; valori s. 4r; latinismi s. 15, 72; genericit del plwale 77; cato della congiunzione ro6 e ss,, rro; signif. del verbo modificato dall'aggettivo e viceversa 97; simmetria di somme sintattiche senza somma di significato 95; signif. di -eggire 93; distinzioni sinonimiche 99, roo; signif. di rui,sero 17; altri fio-

solenni,t,: s. nelle parole latine intercalate nel testo 8. st'il,e: valutazione dello stile del Princi,pe nella dedicatoria

forza svalutativa dell'articolo indeterm. 92, 95, rro; signifi-

< principalismo ) del periodo 4o; rilievo delle proposizioni principali 4z; stratture passive 45, 96; immagini (v. questa voce); rilievo del significato e non delf immagine nelle metafore 53; ordine delle parole (v. ordine deile parole); colorito di determinate espressioni 7o; contrasto e assestamento di tendenze trattatistiche e artistiche nello stile 9, 74,82, ro8 e ss.;spinta artistica 84 e ss.; tono che penetra I'obbiettivit trattatistica 9r e ss.; eloquenza 93 e ss.; roo e ss.; i sistemi metaforici del Principe 84 e ss. i passi tropologici 9o; sfruttamento stilistico di connotaztoni 93; rallentamento 95, 97; rapidit 58 (e v. ellissi,); gradazione espressiva 78; distinzioni sinonimiche gg; 'iunctwre 98; scelte lessicali 96 e ss.; enumerazioni di sinonimi 97 e ss.; di contrari 98; 1o stilema < tutto fede > 9r; procedimenti retorici non esornativi ro5; negazione stil. 94-95; sog-

latinismi 13; coincidenza di terminologico e di stilistico 19; scelta s. nella collocazione del oossessivo z6: affettivit di costrutti fi.orentinegg. 32; struttirre dilemmatiche 3g, 45, ro3;

9; s. nei

10.

Csreppnr-u. StuC,i sul

l,,ingugg'io del, Machi,uel.li,,

-134chiasmo ro4 (v. anche fetti,ui,td, ri,lieuo). swbord'inzione: ro8; tendenza ad evitare Ia s. 4o, susseguenza e non s. 42.
tecnici,t: tendenza

getti senza articolo ror; gruppo partitivo di natura stilistica 95; drpTicaz. dei soggetto 3z; doppio elativo e sua afiettivit ro6; 46; s. teorica 4r;

a tecnificare e suoi contrasti 9,74,82,84,9r, ro8 e ss.; promozione di espressioni ro; di latinismi 14; di espressioni giuridiche e dottrinali 14; di fiorentinismi 17; di
immagini 49, 52, 58, 84 e ss.; meccanismo deila tecnifi'cazione di verbi 4g-5g, 74-Bo, 83, 84; e di sostantivi 59 e ss., 82, 84:. t. delle nozioni principali, non delle secondarie nel Pr'incipe 83 e ss.; t. nei rimandi 94; coincidenza di terminologico e di stilistico r9; t. una questione d'impiego 39i elementi di un sistema terminologico 3g e ss.; uso in assoluto 50, 5r, 52, 58,79; consapevolezza dei rapporti causali 5r; consistenza del termine tecnico fra gli altri 56; ipotesi e tesi 56 (e v. i'potesi,); concezione tecnica di una scienza dello Stato 69; esitazione nell'apparato qualif.cativo 7o; incertezza terrninologica di altre opere del M.

INDICE DEI PARAGRAFI


Posizione teorica del M. rispetto alia lingua ed ai neoIogismi. Natura della questione terminologica del Princi,pe. IJrto fra tendenze trattatistiche e tendenze arti-

.)_

Assenza

rispetto aI Pri,nci'pe 73; opere storiche 74i non t. della perifrasi 76; terrnini volutamente generici 77. testo : I'edizione Casella r r ; rettifica dell'interpunzione di un passo 7 r . tono: t. tacitiano 16; afiettivit det t. 56,94 e ss., ro5 (e v. affetti'ait); t. che penetra l'obbiettivit trattatistica 9r e ss.; crescendo tonale 92, 95; contrasto di t.95, rro; t. accentuato dalla struttura sintattica del periodo 95; t. evocativo 96. trnsit'iuo: verbi t. usati intransitivamente 50 e ss., 56:. rumoreg' giare trans. 93. aerbo: forme di essere 28; di a,uere z8; forme delf indicativo pres. z9; ind. impf. 28, 56; ind. pass. rem. 30; congiuntivo pres. e9; impf. z8; condizionale 3o; proibitivo 33; ausiiiari 35, 37; uso del passivo 44 e ss.,96; uso del condizionale 38; uso del participio 16,35,38; del gerundio t6,34:,
accordo del predic. verbale prolettico 35 e ss.;gruppo pronome f verbo 33 e ss.; espressivit del v. al singolare per un soggetto piurale ror; significato de1 v. modificato dail'aggettivo e viceversa 97; nettralizzazione del significato di v. 79; tecnificazione di v. 49-59, 74*80, 83, 84 (v' anche si'ntss'i). aoca,li: rz. uolgre: sicutezza dei M. nell'uso del v. g; volgarizzazione di latinismi rz.

3.- Il +.- Il 5.-

stiche e loro assestamento . Pag. di neologismi. 11 materiale linguistico assunto dai M. Il testo deI Pri,nc'ipe . materiale culturale: latinismi grafici, lessicali, semantici, sintattici. Tono tacitiano materiale naturale : fiorentinismi lessicali, terminologici e terminologico-stilistici

ro
II

r7

Fiorentinismi morfologici e sintattici : accettazione aproblematica della morfologia e spesso anche della sintassi del fi"orentino, con accoglienza di elementi promiscui dai vari strati (scelto, plebeo, ecc.). Contrasto di questa noncuranza per la morfologia e dell'attenzione di cui oggetto il lessico
tecnifi.cazione. Impiego di termini in assoluto avvicinamento alla categoria de1la generalit, Termini

20

dell'infinito 16, 17,34,35, 43; uso intrans. di transitivi 50, 55;

6.- Fasi di

espliciti di necessit

39 48

Termini tecnificati: variet di materiali linguistici assunti alla tecnificazione 8.- Le nozioni principali del trattato e la consistenza tecnica
della corrispondente terminologia.
spegnere, stto

I termini di ru,imre,
53
/J

9.- Meccanismo della tecnificazione ro. - La tecnificazione concerne solo le nozioni principali e quindi solo la struttura del trattato; nelle esemplifi-

-136cazion| nei passaggi, ecc. si fa strada e domina una spinta del tutto opposta, una spinta artistica. Sistemi metaforici deI Pri,ncipe. Perconaggio unico e monumentale del libro. Immagini individuali per le azioni

di governo.
r

.Pag.

B3

r. - Altre forme di scontro e di assestamento fra spinta trattatistica e spinta artistica: penetrazione tonale di passi obbiettivi. Eloquenza che risulta dail'incontro delle due
spinte. Contrasti

di elementi lessicali. Iuncturae

9o

rz. 13.

Espressivit risultante da fatti non lessicali. Uso stilistico delle categorie grammaticali . IOr
assestamento
STAMPATO A FIRENZE

- Manifestazioni piir sottili dell'incontro e

delle due tendenze. Precisione che ne risulta. Chiarifi.cazioni possibili del testo. Capacit del M. di contenere entrambe le spinte nel medesimo vasto tratto di pensiero: dominio generale, non inibizione dei singoli

NEGLI STABILIMENTI TIPOGRAFICI ( E. ARIANI ) E ( L,ARTE DELLA STAMPA

iI

moti di
14.

ciascuna

ro4
III

Conclusione
.

Indici

rr7

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