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religione oristiana nata nella piena luce della storia e non'

e nulla, nelle sue origini e nel suo sviluppo, che non possa

<<La

vi

essere spiegato.

Si tratta soprattutto di vedere, come ci insegna


Engels in questi suoi scritti, non giase il tale o il talaltro
episodio, quale ci viene riferito nei libri mitologioi del Nuovo
Testamento, o nella primitiva letteratura cristiana, si sia
realmente verlficato, ma a quale bisogno rispondesse questa o

quella determinata Credenza religiosa delle masse: cosi scrive


lo storico delle religioni Ambrogio Donini nella prefazione a
questo volume che raccoglie tre scritti di Engels sulla questione
delle origini del cristianesimo, pubblicati in riviste tedesche e
inglesi tra 1883 e 1895. Di essi, pil] importante e completo
e certamente Per la storia del cristianesimo primitivo, scritto un
anno prima di morire e che riassume pid di cinquantanni di
ricerche su questo tema (una gestazione durata cinquantatre
anni>> la defini Io stesso Engels). Variamente citato e riprodotto
in tutte le lingue, esso costituisce un vero e proprio capolavoro
di saggistica storioa, da cui dovranno sempre partire, se
vorranno fare opera di scienza e non di letteratura o di
apologetica, tutti coloro che intenderanno trattare Vargomento
delle origini della religione cristiana.
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Editori Rluniti
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FRIEDRICI-l

ENGELS

ULLE ORIGINI
DEL CRISTIANESIMO
Prelazione

di

Arnbrogio Donini

178 Universale
Idee

edizione in questa collana: giugno 1986


Traduzione di Fausto Codino
Copyright by Editori Riuniti, 1954
via Serchio 9/11 00198 Roma
I

CL 63-2980-2

ISBN 88-359-2980-6
In copertina: servitore che conduce un cavallo, affresco.
Ipogeo di Trebio Giusto, Roma.

Friedrich Engels

Sulle origini
del cristianes1mo
Prefazione di Ambrogio Donini

2
~

Editori Riuniti

Indice

Prefazione

17

Per la storia del cristianesimo primitivo

17

25
36

ll
IH

51

Bruno Bauer

63

LApocalisse

e il

Appendice
Kautsky

73

Engels

75

Indice dei nomi

cristianesimo primitivo

Prefazione

Sono raccolti in questo voliirnetto, sotto an titolo


generale c/ae forse allautore sarebbe apparso un po trop~
po afnbizioso, tre scritti consacrati da Engels al problerna
delle origini del cristianesinio e pubblicati, tra il 1883 e
il 1895, in alcane riviste tedesc/ae ed inglesi. Di essi, il
pit? irnportante e completo e certaniente qziello c/ae gli
editori /Janno collocato qui in apertura e c/ae riassnfne,
conie lo .vtesso Engels ricordava in una lettera del 28 luglio 1894 a Kaatsky, piii di cinquanfanni di ricerc/be nel
canzpo della storia del cristianesinio primitive da parte
del grande aniico e collaboratore di Marx. Questo scritio,
intitolato Per Ia storia del cristianesimo primitive, aide
la lace nella rivista Neue Zeit, diretta da Kaatsky, or-=
gano teorico della socialdeniocrazia tedesca, poco ineno
di un anno prima della niorte di Engels, avvenata nel
1895. Variarnente citato e riprodotto in tntte le lingae,
esso coxtituisce an nero e proprio capolavoro di saggistica storica, da cai dovranno _veinpre partire, se vorrannoi
fare opera di _vcienza e non di letteratiira 0 di apologetica, tutti coloro c/ve intenderanno trattare largoniento
delle origini della religione cristiana.
Nelle sue varie branc/ye e denorninazioni (cattolicesi~
fno, protestantesinio, ortodossia, ecc.), la religione cristiana e tattora professata, sia pare norninalnzente, da circa an niiliardo di aornini, e cio da rneno di an terzo
della popolazione della terra. Sorta dueniila anni fa, nel
rnornento in cai lantica civilta, basata 5ullorganizzazione
9

sclyiavistica della societa, aveva raggiunto il suo massimo


061610 dz svzluppo nel mondo mediterraneo, essa ba trovato ormat un lzmzte, non soltanto nel perdurare delle
altre grandi religioni storic/ae, nate da condizioni di vim
ec0nomicl9e_e sociali fondamentalmente affini come il
buddismo, zl confuczaneszmo, lislarnismo, ecc., ma anC/961 Hello Sviluppo della scienza e dellinterpretazione materzalistica della natura e della vita, che si e dif/usa larga7@f@ in questi ultimi decenni, tra nufnerosi strati di
operare di intellettuali degli stessi paesi clae si dicono
<<_crzstzani , parallelamente al sorgere di nuovi rapporti
dt classe e al trasformarsi dei veccloi rapporti di pl-0{,,_

zzone.

au llifol 2/25 5i0'fi'lfZZ"


mf ff
zzato
o dallaiw
conceztone
feu-

dale del servaggio, c/ae implicava il diritto divino di una


rzstretta minoranza al potere e al comando, ogni storia
era kstata in fondo prevalentemente una storia sacra. IncaWCZ MCOIY1 di darsi una spiegazione razionale del mondo, della natura e della societa, gli uomini prendevano
contatto con la realta c/ve li circondava essenzialmente in
termini di 'mito e di conoscenza religiosa. Essi non
provavano zl lzzsogno di spiegarsi storicamente lorigine di
questa loro esperienza religiosa, anc/ae se talora il dubbio
trgovava la sua espressione nel materialismo primitivo deZQZ Slfatt oppressz, per la semplzce ragione che era
invece
a relzgzone c/ae offrzva loro una spiegazione ingenua e
rovesczata dellorigine della loro storia. Soltanto agli albori
{'"lf0d@f1, C011 lo sviluppo del cofnmercio e dell{Z~'ff'lf6 con i progressi della tecnica e delle scienze
PQSUZY/6, 6 .\0prattutto'con la;ermarsi di nuovi rapporti
dz classe, apparentemente eliberi , tra datori di lavoro
e_ proletarz, lfuomo /aa sentito cbe aveva
la possibiliti?
dt crearsz unatpropria vita con le proprie mani, di agire
in modo deciszvo sulla realta circostante e di trasformare
la struttura s'essa della societa. E~ allora /aa incominciato
a domandarsi quali fossero le origini storiche di auella
'<<

10

fede ep di quelle tradizionali credenze clae aveva ricevuto


in eredita dalle vecc/Jie generazioni e attraverso le quali
continuava ancora, anclae se in modo ormai contraddittorio e parziale, a prendere coscienzai della propria funzione nel mondo della natura e dei rapporti sociali.
Abbiamo cosi, sin dagli albori delleta moderna, nel
cinquecento, con gli umanisti, con Erasmo di Rotterdam,
con Melantone, e piu ancora con i rnovimenti riforrnatori
di ritorno alle origini scaturiti nel clima infuocato della rivoluzione luterana, i primi timidi tentativi di dare
una spiegazione razionale, storica, delle origini e dello
sviluppo della religione cristiana. Ma dovevano passare
alcuni secoli prima clue la storia del cristianesimo potesse venir considerata come una vera scienza, oggetto di
studi critici, alla stessa stregua di tutte le altre discipline,
senza preoccupazioni teologiclye e sovrannaturali. E bisognava che sorgesse la teoria marxista, arme e strumento
delle lotte di liberazione delfumanita oppressa e sfruttata, percla il problema delle origini eristiane, sfrondato di
qualsiasi contenuto mistico e idealistico, e strappato allo
stesso tempo alla mesclaina polemica anticlerieale del positivismo e del determinismo economico, venisse finalmente affrontato in termini di sernplice storia degli uomini.
Negli anni cbe vanno dal 1840 al 1847, Marx ed
Engels sono arrivati alfelalvorazione delle loro dottrine
teoricbe e praticlae del materialismo dialettico e del socialismo scientifico anche attraverso lo studio dei problemi storici sulle origini del cristianesimo e nel fuoco delle
polemic/ae sorte in proposito in seno alle giovani scuole
/oegeliane. Di qui la grande importanza di questi scritti di
Engels, ancora poco noti in Italia, clae si ricbiamano in
gran parte, attraverso la capacita di sintesi che solo la
maturita del pensiero e la verifica dellazione pratica possono dare, alle discussioni e alle ricerclae di quel primo
periodo. Dalla <<scuola di Tubinga di Strauss, del resto,
e dagli studi di Bruno Bauer, clae Marx ed Engels, pur
criticandoli, avevano tanto apprezzato, prendono oggi an<<

11.

}1

cora le inosse tutti coloro i quali si accingono a trattare


ln. rnodo crztico le questioni relative alla storia
del cristzaneszino pri/nitiuo. La scarsita delle ricerche

serie in
in Italia, non deue trarci in inganno:)anC/96 C0511 C0n_un ritardo che e hen lungi dallessere superato 0 rnagari soltanto avuertito nei diuersi arnhienti del
coszddetto nzondo colto italiano, noi paghiafno Z0 550170
dellarretratezza dello suiluppo delleconofnia e dellindumm eel 0~'f'"0 P6~f@, delfafferfnarsi lento e faticoso di
una cultura che sia uerarnente lihera dagli irnpacci della
rnagia e del soprannaturale.
_Lfinterpretazione che Engels ci ha dato, in questi
scritti, del prohlenia delle origini del cristianesifno, non
soltanto e oggi ancora conipleta/nente valida, nia e stata
Cofnprouata da tutte le scoperte testuali e le ricerche storzco-critiche di questo ultirno cinquantennio. Alle poche
apocahssi giudeo-cristiane di cui disponeua allora lo studzoso, si sono aggiunte decine e decine di testi,
tradotti
e conservatz in quasi tutte le lingue delloriente,
sino alle
scoperte dei inanoscritti ehraici nelle grotte del Qumran
sul Mar Morto, nella Palestina, e dei testi gnostici inf
lingua copta, in Egitto, tra il 1945 e il 1947.
Dalle prune e frainrnentarie notizie che gli storici ave1/ano raccolto sin allora sulle origini e sullo sviluppo
delle
fehgloni di mistero, lequi1/alente, nel fnondo greco-rofnano, della' letteratura apocalittica giudaica, si arrioati,
aegli tiltzrni decenni, ad una iinponente serie di infor777flZl07lZ, di docufnenti, di studi, dal Deissinann
al Bousset,v dal Reitzenstein al Loisy, dal Buonaiuti
al Pettazzonz, szno alle pit? recenti puhhlicazioni della giovane
scuola soz/ietica (in particolare, le ricerche fondameumli
del Raavvi), tanto da perrnettere di collocare tranquillafnente il cristianesiino, sulla scia delle indica;/ioni di Engels
nel suo aero ainhiente storico e sociale.
}
lla religione cristiana e nata nella piena luce della
storia e non yi e nulla, nelle sue origini e nel suo
saiPP0 Clie 71071 possa essere spiegato. Si tratta soprattutto
9216510 f`!l772P0,

_
12

di edere, coine ci insegna Engels in questi suoi scritti,


no gia se il tale o il talaltro episodio, quale ci viene riferito) nei lihri rnitologici del Nuovo Testarnento, o nella
prifnitiva letteratura cristiana, si sia realinente uerificato,
ina Ea quale hisogno rispondesse questa o quella deterfninata credenza religiosa delle niasse. Lo studio delle
condizioni econoiniche e sociali del rnondo orientale e
greco-rornano, allalha della nostra era, e lelernento decisiuo di questa ricerca. Le priine generazioni cristiane
hanno tradotto in termini di fede e di speranza religiosa
il nzalcontento serpeggiante da secoli nei confronti di una
oppressione econofnica e sociale, hasata sul sistenia della
schiauitii, che li aoeua sottornessi, senza una via duscita
sulla terra, al predofninio irnperiale di Ronza. Per questo
essi credez/ano che il rnondo sarehhe presto finito e aveuano ferrna fiducia nella1Juento di un regno erniracoloso di giustizia e di ahhondanza, che si raffigurauano
alla guisa del regno rnessianico dellaspettativa ehraica
o del
riscatto rituale predicato dai uari culti di rnistero dellanihiente orientale e greco-rornano.
Ma questa stessa ideologia religiosa, che e nostro douere riportare alle sue origini reali, storiche, cofne tutti
gli altri rnornenti della sourastruttura politica, rnorale, filosofica, giuridica, culturale, assuine poi a sua ifolta, diventando uno strurnento nelle rnani di larghe rnasse, di irnportanti agglornerati nazionali e sociali, una forza nuova ed
indipendente, capace essa pure di reagire sulla' hase da
cui e nata e di introdurre profondi carnhiafnenti nel tessuto stesso della societa. Di questo ha senipre tenuto conto
la critica fnarxista, degna di questo nonie e non deforrnata
nelle sciocche interpretazioni della poleinica idealistica o
clericale; di questo offre un esernpio rarainente superato
lattuale raccolta di scritti di Engels, che presentiarno alVattenzione dei lettori italiani, degli studiosi che devono
rifare la storia delle nostre origini e dei rnilitanti operai
che deuono, soprattutto, rifare la societa.
<<

<<

Ambrogio Donini
13

Sule origini del cfistianesimo

Per la storia del cristianesimo primitivol

I.

La storia del cristianesimo primitivo offre notevoli


punti di contatto col movirnento operaio moderno. Come
questo, il cristianesimo era allorigine un movimento di
oppressi: si manifesto dapprima come religione degli schiavi e dei liberti, dei poveri e dei senza diritti, dei popoli
soggiogati o dispersi da Roma. Entrambi, cristianesimo e
socialismo operaio, predicano un imrninente riscatto dalla
schiavitli e dalla miseria; ma il cristianesimo pone questo
riscatto in una vita dellal di l, dopo la morte, in cielo;
il socialisrno lo pone in questo mondo, in una trasformazione della societ. Entrainbi sono perseguitati e braccati, i loro seguaci messi al bando, colpiti da leggi eccezionali, gli uni come nemici del genere umano, gli altri
come nemici dellimpero, come nemici della religione, della famiglia, dellordine sociale. E nonostante tutte le persecuzioni, anzi proprio favoriti da esse, entrambi avanzano vittoriosamente, irresistibilmente. Trecento anni dopo il suo sorgere, il cristianesimo religions di Stato,
riconosciuta dalli1npe1o mondiale romano, e in appena
1 Zur Gescbicbte
de: Urcbristentbums, scritto nel.lestate del 1894,
pubblicato nella Neue Zeit, a. XIII, vol. I n. 1-2 settembre-ottobre
1894, Stoccarda, 1894-1895, pp. 4-13, 36-43.

17

sessantar1ni il socialisrno si e conquistata una posizione


che gli assicura assolutamente la Vittoria.
Quindi se il professor Anton Menger nel suo Diritto al
proclozfto integmle del lavoro si meraviglia perch, nonostante lenorme centralizzazione della proprieta fondiaria sotto gli imperatori romani e le immense soflferenze
della classe lavoratrice di allora, costituita quasi esclusivamente da schiavi,
alla caduta dellImpero romano
doccidente non sia seguito il socialisrno , egli non vede
appunto che questo socialismo , per quanto allora era
possihile, di fatto esisteva e arrivo anche al potere: nel
cristianesimo. Solo che questo cristianesimo
e date le
prelirninari condizioni storiche non poteva affatto essere
diversamente
voleva realizzare la trasformazione sociale non in questo mondo, ma nellal di la, in cielo, nella
vita eterna dopo la morte, nelliimminente regno mille<<

<<

<<

nario >>.
Il parallelo fra i due fenomeni storici simpone gia
nel medioevo, nelle prime sollevazioni di contadini oppressi e in particolare delle plehi delle citta. Queste sollevaziorii, come tutti i movimenti di massa del medioevo,
portavano necessariamente una maschera religiosa, apparivano come restaurazioni del cristianesimo primitivo degenerato da secoli 2; ma di regola dietro lesaltazione reliDas Rec/at auf den vollen Arbeitrertrag in gescbicbllicber Daniellung, Stoccarda, 1886.
2 Con esse
contrastano singolarmente le rivolte religiose del rnondo
maomettano, specie in Africa. I/lslam e una religione fatta per orientali, specialmente per gli arabi; quiandi, da una parte, per citta che
esercitano commercio e industria, e dallaltra per beduini nomadi. Ma
qui sta il gerrne di un urto che si ripete periodicamenre. Le citta diventano ricche, sfarzose, rilassate nellosservanza della <<legge >>. I beduini, poveri e, per poverta, austeri di costumi, guardano con invidia e desiderio a queste ricohezze e a questi piaceni. Allora si raccolgono sotto un profeta, un Mahdi, per castigare 'i peccatori, per
restaurare il rispetto per la legge rituale e per Ia ver fede, e per intasoare come ricompensa i tesori degli infedeli. Dopo centanni, essi naturalmente si tro ano proprio a quel punto clove stavano quegli infedeli; una nuov; purificazione della fede e necessaria, sorge un nuovo
Mahdi, e il gioco ricomincia. Cosi e accaduto dalle spedizioni di con1

18

giosa si nascondevano interessi mondani molto forti.


Nella forma piu grandiosa questo processo si verifico con
Forganizzazione dei taboriti boemi sotto la guida del glorioso ]an Ziika, ma continua poi per tutto il medioevo,
iinch si assopisce gradualrnente dopo la guerra tedesca
dei contadini, per risvegliarsi di nuovo con i comunisti operai dopo il 1830. Tanto i- comunisti rivoluzionari francesi
quanto, particolarmente, Weitliing e i suoi seguaci si richiamavano al cristianesimo primitivo, molto prima che
Ernest Renan dicesse: Se volete farvi unidea delle prime
comunita cristiane, guardate a una sezione locale dellAssociazione internazionale degli operai.
Il letterato fraucese che, saccheggiando in un modo
che non trova riscontro neppure nel giornalismo moderno la critica biblica tedesca, stese il rornanzo di storia
della Chiesa intitolato Origini del cristianesimo 1, non
sapeva lui stesso quanto di Vero ci fosse nelle suddette
parole. Vorrei vedere il Vecchio
internazionale
che
potesse leggere, per esempio, la cosiddetta seconda lettera
di Paolo ai Corinzi, senza che almeno su di un punto non
gli si riaprissero vecchie piaghe. Tutta la lettera, dallottavo capitolo in poi, riecheggia leterno lamento, ahim
cosi noto: les cotisaiions ne rentrefit pas, le quote non
sono pagate! Quanti dei piu ferventi propagandisti degli
anni dal 60 al 7O stringerebbero con comprensione la
mano allautore di questa lettera, chiunque egli sia, e gli
sussurrerebbero: anche a te dunque succedeva cosi! An<<

>>

quista degli Alrnoravidi e Almohadi africani in Spagna fino allultimo


Mahdi di Khartoum, che affrontb con tanto -successo gli inglesi. Cosi, 0
in modo simile, andavano le cose nelle rivolte in Persia e in altri
paesi maomettani. Sono tutti movimenti scaturiti da cause economiche
e che hanno 'un travestimento religioso; ma, anche se vittoriosi, ,lasciano sopravvivere intatte le vecohie condizioni economiche. Tutto
resta quindi come prima e lurto diventa periodico. Nelle sollevazioni popolari delloccidente cristiano, al contrario, il travestimento
religioso serve solo come bandiera e come maschera per 1assalto a un
ordinarnento economico antiquato; questo, alla fine, viene rovesciato,
ne sorge uno nuovo, il mondo va avanti (aotd di Engels).
1 Les
origins; du C/Jrisrianisme, vol. I, Parigi, 1863.
1.9

che noi avremmo da dirne su questa


sociazione brulicava di Corinzi,
non erano pagate, che svolazzavano
di Tantalo: proprio quelli erano i

storia
la nostra assu queste quote che
sotto i nostri sguardi
famosi milioni del-<<

lInternazionale !
Una delle nostre fonti migliori sui primi cristiani e
Luciano di Samosata, il Voltaire dellant1ichita classica,
che mantenne un atteggiarnento ugualrnente scettico dinanzi ad ogni sorta di superstizione religiosa, e non aveva quindi motivo, n di ordine religioso pagano, n politico, per trattare i cristiani diversamente da qualsiasi altra
associazione religiosa. A1 contrario, egli li canzona tutti
a causa della loro superstizione, gli adoratori di Giove non
meno degli adoratori di Cristo; secondo il suo punto di
vista superficialmente raznionalistico, un tipo di superstizione non e meno sciocco dellaltro. Questo testimone,
in ogni caso imparziale, racconta fra laltro la storia di un
avventuriero, Peregrino, che si faceva chiamare Proteo,
ed era di Pario sullEllesponto. fll detto Peregrino esordi
nella sua giovinezza in Armenia con un adulterio, fu colto
sul fatto e linciato, secondo i costumi del luogo. Felicemente scampato, strangolo suo padre a Pario e dovette
fuggire. E allora accaddel
cito secondo la traduzione
dello Schott
che egli imparo la meravigliosa dottrina
dei cristiani, i cui sacerdoti e scribi egli aveva praticato
in Palestina. E in hreve tempo fece tali progressi, che i
suoi maestri sembravano fanciulli in confronto a lui. Divento profeta, anziano della comunita, capo della sinagoga, insomma tutto; spiegava le loro scritture, e ne scriveva egli stesso in gran numero, tanto che alla fine credettero di vedere in lui un essere superiore, e si facevano
dare leggi da lui e lo nominarono preside (vescovo)...
Ora, a cagione di cio, anche Proteo una Volta fu arrestato
dallautorita e gettato in carcere... Mentre giaceva cosi
in catene, i cristiani, ai quali il suo arresto sembrava una
<<

1.S`ulla

20

marie di Peregrino, 11-14.

grande sventura, fecero tutti i possibili tentativi per liberarlo. Ma la cosa non riusci, e allora gli venne prestata
da parte loro ogni possibile assistenza con la piu straordinaria sollecitudine. Allo spuntare del giorno, gia si vedevano vecchierelle, vedove e orfanelli aspettare con ansia
davanti alla porta della prigione; i piu ragguardevoli cristiani corrompevano persino i carcerieri e passavano intere
notti con lui; gli portavano i loro pasti, leggevano presso
di lui i loro libri sacri; in breve, il buon Peregrino (cosi
si chiamava ancora) era niente di meno che un altro Socrate. Persino da alcune citta dellAsia Minore si presentarono dei delegati delle comunita cristiane, per porgergli
una mano soccorrevole, per confortarlo e per assumere
la sua difesa davanti al tribunale. E incredibile come questa gente si prodighi imrnediatamente, quando capita un
alfare che riguarda la loro associazione; in tal caso essi
non risparmiano n fatica n spese. E cosi anche a Peregrino arrivarono allora denari da tutte le parti, tanto che
la prigionia divento per lui fonte di larghe entrate. Quella
povera gente e convinta infatti di essere immortale di corpo
e di anima, e di poter vivere per tutta leternita; per cui
avviene anche che essi disprezzano la morte e rnolti di
loro addirittura si offrono ad essa volontariamente. Il loro
primo legislatore ha fatto poi sorgere in loro la convinzione di essere tutti fratelli, non appena si siano convertiti,
cioe abhiano rinnegato gli dei greci e si siano dedicati
alladorazione di quel sofista crocifisso e vivano secondo
i suoi precetti. Quindi essi disprezzano senza distinzione
tutti i beni esteriori e li possiedono in comune; dottrine,
queste, che hanno accettato ingenuamente e per fede,
senza verificarle e senza prove. E se si presenta loro un
abile imhroglione, che sa approfittare con astuzia delle
circostanze, puo riuscire in breve tempo a diventare ricco
sfondato e a ridersela degli ingenui semplicioni. Del resto,
Peregrino fu rimesso in liberta dal prefetto di Siria di
quel tempo >>. Dopo alcune altre avventure poi e detto:
21

Ora il nostro uomo se ne ando via per la seconda


volta (da Patio) per fare il vagabondo, e, senza portare
denari per il viaggio, riceveva tutto loccorrente dalla
bonarieta dei cristiani, che dovunque gli servivano da
accompagnatori e non gli facevano mancare nulla. Per
qualche tempo, fu cosi pasciuto. Ma quando trasgredi anche le leggi dei cristiani
lo avevano visto mangiare,
credo, qualche cosa che presso di loro e proibito -- ven<<

ue espulso dalla loro comunita

>>.

Quali ricordi di gioventu mi assalgono alla lettura di


questo passo di Luciano! Ecco prima di tutto il profeta
Albrecht che, a partire allincirca dal 1840, in alcuni
anni rese malsicure, nel senso letterale della_ parola, le
comunita dei comunisti weitlinghiani della Svizzera
era un uomo grande e forte, con una lunga barba, che
girava per la Svizzera a piedi e scovava uditori per il suo
misterioso nuovo vangelo di liberazione del mondo,
ma che del resto sembra essere state un confusionario
ahbastanza innocuo, e presto mori. Ecco il suo meno innocuo successore, il dott. Georg Kuhlmann, di Holstein,
che approfitto del tempo che Weitling era in prigione per
convertire le comunita della Svizzera francese al suo vangelo, e per un certo tempo con tanto successo che irreti
persino quegli fra loro che era dotato di maggiore ingegno, ma che anche piu si perdette, August Becker. Questo Kuhlmann tenne loro delle lezioni, che nel 1845 furono pubblicate a Ginevra sotto il titolo: Il mondo nuovo,
0 il regno dello .vpirito sulla term. Proclczmaz. E nellintroduzione redatta da suoi seguaci (probabilmente da
August Becker) e detto:
Mancava un uomo per hocca del quale fossero espressi tutti i dolori e tutte le nostre aspirazioni e speranze, in
una parola tutto cio che pifi intimamente agita il nostro
tempo... Questuomo, che il nostro tempo aspetta, e ap<<

<<

<<

Sulla movie di Peregrino, 16.


Die Neue Welt, oder das Reich des Geistes auf Erden. Verkiimligung.
1
2

22

parso: e il dott. Georg Kuhlmann di Holstein. Egli e apparso con la dottrina del mondo nuovo o del regno dello
spirito nella realta >>.
Non ce hisogno che io aggiunga che questa dottrina del
mondo nuovo altro non e se non il piu triviale e halordo
sentimentalismo, rCat0in frasi semibibliche la Lamennais e presentato con arroganza da profeta. Cio che non
impedi ai buoni Weitlinghiani di portare in palmo di mano
questo imloroglione, proprio come quei cristiani asiatici
portavano Peregrino. Proprio loro, che per il resto erano
arcidemocratici e egualitari fino allestremo, tanto che nutrivano invincibili sospetti contro ogni maestro di scuola,
ogni giornalista, e in genere contro chiunque non facesse
un lavoro manuale, come contro un istruito che li
volesse sfruttare, si lasciarono insinuare dal melodrammaticamente paludato Kuhlmann la persuasione che nel
mondo nuovo il piu saggio, id ext Kuhlmann, avrebbe
regolato la ripartizione dei godimenti, e che percio gia ora,
nel mondo Vecchio, i discepoli dovevano procurare al medesimo saggio godimenti a bizzeffe, mentre essi stessi dovevano accontentarsi delle hriciole. E Peregrino-Kuhlmann
visse splendidamente, e in allegria, a spese delle comunita, finch duro. Certo, non duro a lungo; il crescente
malumore degli scettici e degli increduli e le minacciose
persecuzioni del governo del cantone di Vaud miss-i~c\ fine,
a Losanna, al
regno dello spirito >>: Kuhlmann scomparve.
Chiunque abhia conosciuto per esperienza il movimento operaio europeo ai suoi inizi, si vede venire alla
memoria simili eserupi a dozzine. Al giorno doggi tali casi
estremi sono diventati impossibili, almeno nei centri pin
grandi; ma in regioni isolate, dove il movimento conquista
terreno nuovo, un piccolo Peregrino di quel tipo puo ancora
contare su un temporaneo, limitato successo. E come in tutti
i paesi accorrono in folla Verso il movimento operaio tutti
gli elementi che non possono aspettarsi nulla dal mondo ufficiale o che hanno fvinito di avervi influenza -- avversari
<<

<<

<<

23

della vaccinazione, astemi, vegetariani, antivivisezionisti,


medici naturisti, predicatori di libere comunita abhandonati
dai loro stessi proseliti, autori di nuove teorie sullorigine
del mondo, inventori senza successo o falliti, vittime di
reali o presunte ingiustizie, che dalla burocrazia sono qualificati inutili querulanti , pazzi onesti e imbroglioni disonesti
cosi andavano le cose anche per i primi cristiani.
Tutti quegli elementi che il processo di dissoluzione del
mondo antico aveva messo in liberta, che cioe aveva sfrattato, entravano luno dopo laltro nella sfera di attrazione
del cristianesimo, come lunico elemento che resisteva a
questo processo di dissoluzione
perch ne era appunto
il necessario prodotto -- e che percio permaneva e cresceva,
mentre gli altri elementi erano soltanto mosche effirnere.
Non cera fantasticheria, pazzia o irnbroglio che non si
infiltrasse nelle giovani comunita cristiane, che non tro~
vasse temporanearnente, almeno in alcuni luoghi, orecchi
disposti e fedeli volenterosi. E, come le nostre prime comunita operaie cornuniste, anche i primi cristiani erano di una
inaudita credulita per le cose che toccavano la loro vita
di ogni giorno, tanto che non siamo neppur sicuri che dal
gran numero di scritture che Peregrino stese per la
cristianita questo o quel frammento non sia finito per errore
nel nostro Nuovo Testamento.

<<

<<

>>

II
In seno alla critica biblica tedesca, sino ad oggi lunica
base scientifica della nostra conoscenza della storia del cristianesimo primitivo, si possono distinguere due correnti.
La prima corrente e quella della scuola di Tubinga, alla
quale, in senso largo, E: da assegnare anche D. F. Strauss.
Nellindagine critica essa arriva fin dove pub arrivare una
scuola teologica. Essa arnrnette che i quattro Vangeli
non sono relazioni di testimoni oculari, ma rielaborazioni
tarde di scritti perduti, e che delle lettere attribuite allapostolo Paolo quattro al massimo sono autentiche, ecc. Essa
cancella dalla narrazione storica, come inammissibili, tutti
i rniracoli e 'tutte le contraddizioni; ma nel rimanente cerca
di salvare il salvabile , e qui appare assai chiaramente
il suo carattere di scuola di teologi. Ha cosi permesso al
Renan, che in gran parte si fonda su di essa, di salvare
con lo stesso metodo ancora molto di piu e di fare il tentativo di imporci come storicamente accertate, oltre a molte
narrazioni neotestamentarie piu che dubbie, una quantita di
altre leggende di martiri. Ma, in ogni caso, tutto cio che
la scuola di Tubinga respinge nel Nuovo Testarnento come
non storico o interpolato puo essere considerato definitivarnente elirninato per la scienza.
Laltra corrente E: rappresentata da un solo uomo:
<<

<<

5'

24~

>>

25

Bruno Bauer. ll suo grande merito va visto non soltanto


nella critica spregiudicata dei Vangeli e delle lettere apostoliche, ma anche nellaver per la prima volta impostato seriamente la ricerca non solo degli elementi ebraici e grecoalessandrini, ma anche di quelli puramente greci e greco-romani che hanno permesso al cristianesimo di diventare
religione mondiale. La leggenda di un cristianesimo sorto
belle pronto dallebraismo, partito dalla Palestina per conquistare il mondo con una dogmatica e unetica gia fissate
nelle sue linee essenziali, e diventata impossibile dopo
Bruno Bauer; solo nelle facolta teologiche essa puo ancora
continuare a vegetare, e fra gente che vuole conservare
la religione al popolo anche a spese della scienza. La parte
enorme che la scuola filoniana di Alessandria~e la filosofia
volgare greco-romana
platonica e specialmente stoica
hanno avuto nella formazione del cristianesimo, che sotto
Costantino divento religione di Stato, Ie ancora ben lungi
dallessere accertata nei particolari, ma la sua esistenza e dimostrata, e questo E: merito in prevalenza di Bruno Bauer;
egli ha posto le basi per dimostrare che il cristianesimo non
e stato importato dal di fuori, dalla Giudea, nel mondo
greco-romano e ad esso imposto, ma che, almeno nella sua
forma di religione mondiale,
il precipuo prodotto di
questo mondo. In questo lavoro, naturalmente, il Bauer,
come tutti coloro che lottano contro pregiudizi radicati,
tiro molto al di la del bersaglio. Per fissare anche letterariamente linflusso di Filone, e specialmente di Seneca,
sul cristianesimo in via di formazione, e per presentare gli
scrittori neotestamentari, formalmente, come plagiari di
quei filosofi, egli deve porre lorigine della nuova religione circa- mezzo secolo piu tardi, ripudiare i resoconti
degli storici romani che a cio si oppongono, e -in genere
concedersi forti liberta nei riguardi dellesposizione storica.
Il cristianesimo come tale ha origine secondo lui solo sotto
gli imperatogi Flavi 1, la letteratura neotestamentaria solo
<<

>>

-Ze

1Vespasiano (69-79 d.C.), Tito (79-81), Domiziano (81-96).

26

sotto Adriano, Antonino e Marco Aurelio . In tal modo,


quindi, scompare anche presso il Bauer qualsiasi sfondo
storico per le narrazioni neotestamentarie su Gesu e sui
suoi apostoli; esse si dissolvono in leggende, nelle quali le
fasi dello sviluppo interno e le lotte di tendenze delle
prime comunita cristiane sono trasferite su figure piu o
meno fittizie. Non la Galilea o Gerusalemme, ma Alessandria e Roma sono, secondo il Bauer, i luoghi di nascita
della nuova religione.
Dunque, se la scuola di Tubinga, nel residuo da essa non
contestato della storia e della letteratura neotestamentaria,
ci ha offerto lestremo massimo di cio che la scienza ancora
oggi puo ammettere, e sempre come materia controversa,
Bruno Bauer ci offre il massimo di cio che la scienza vi
puo contestare. Entro questi limiti sta la verita effettiva.
Che essa possa venir stabilita con i mezzi odierni, appare
assai dubbio. Nuovi ritrovamenti, specialmente a Roma, in
oriente, soprattutto in Egitto, vi contribuiranno molto piu
di ogni critica.
Vi e pero nel Nuovo Testamento un solo libro di ,cui
si possa determinare il tempo di redazione entro uno
spazio di pochi mesi, un libro che deve essere stato scritto
fra il giugno del 67 e il gennaio o laprile del 68 un
libro, dunque, che appartiene ai primissimi tempi del cristianesimo e ne rispecchia le concezioni con la fedelta piu
ingenua e con un adeguato linguaggio idiomatico, e che
quindi a mio parere e molto piu importante, per determinare cio che effettivamente era il cristianesimo primitivo,
di tutto il rimanente Nuovo Testamento, ben piu tardo
nella sua redazione attuale. Questo libro e la cosiddetta
Apocalirse di Giovanni; e poich questo libro, apparente2

Adriano
(l61~1S0),
1

(117-138),

Antonino

Pio

(138-161),

Marco

Aurelio

2
Questa datazione della cosiddetta Apocalirse di Giovanni e probabilmente dovuta a una svista poich Engels, in questo stesso articolo
(ved_i piu avanti, pp. 42 e 48) e precedentemente (vedi piu avanti,
p. 64) parla di anno 68 o 69.

27

mente il piii oscuro di tutta la Bibbia, e oggi, grazie alla


critica tedesca, anche di gran lunga il pin comprensibile,
desidero parlarne brevemente ai miei lettori.
Basta gettare uno sguardo su quCStO libro per convincersi del carattere esaltato non solo dellautore, ma anche
dell<< ambiente
in mezzo al quale egli si muoveva. La
nostra Apocalisse non e lunica della sua specie e del
suo tempo. Dallanno 164 prima della nostra era, data di
composizione del piii antico testo apocalittico a noi rimasto,
il cosiddetto libro di Daniele, fino al 250 circa della nostra
era, data approssimativa del Carmen di Commodiano 1, il
Renan enumera non meno di quindici apocalissi classiche giunte sino a noi, senza contare le imitazioni pid
tarde. (Cito il Renan perch il suo libro le il pin noto e il
Pill facilmente accessibile anche fuori della cerchia degli
specialisti.) Era quello un tempo nel quale anche a Roma
e in Grecia, ma ancor pifi in Asia Minore, in Siria e in
Egitto, qualsiasi mescolanza, assolutamente priva di critica,
delle pifz crasse superstizioni dei popoli pid diversi veniva
senzaltro accettata e integrata con pii inganni e vero e
proprio ciarlatanismo; un tempo nel quale miracoli, estasi,
roba spiritica, divinazione del futuro, alchiimia, cabala e
altre forme di magia occulta esercitavano una funzione di
primo piano. Questa era latmosfera nella quale sorse il cristianesimo primitivo, e particolarmente in mezzo a genre
che pin di ogni altra aveva gli orecchi aperti a queste fantasticherie soprannaturali. E gli gnostici cristiani dEgitto,
nel corso del secondo secolo dellera cristiana, come dimostrano fra laltro gli scritti dei papiri di Leida, si sono dati
fortemente anchessi allalchimia e hanno accettato concezioni alchimistiche nelle loro dottrine. E i matbematici
caldei e ebrei, che secondo Tacito furono cacciati due volte
da Roma per magia, sotto Claudio e di nuovo sotto Vitellio
>>

<<

1 I1
Carmel; apologeticum del poeta cristiano Commodiano contiene fra la1tro una descnizione della fine del rnondo. La data dellopera
e tuttora incerta; alcuni la pongono nel V sec. d.C.

28

praticavano proprio quellarte geometrica che ritroveremo


al centro dellApocaZisse di Giovanni.
A cio si aggiunge ancora un secondo elemento. Tutte
le apocalissi si attribuiscono il diritto di ingannare i loro
lettori. Non solo sono scritte, di regola, da tuttaltre persone
per lo piii molto posteriori
che i loro pretesi
autori, per esempio il libro di Daniele, il libro di Enoc,
le apocalissi di Esdra, Baruc, Giuda ecc., i Libri sibillini,
ma profetizzano anche, quanto al loro principale contenuto,
fatti accaduti ormai da lungo tempo e perfettamente noti
al loro vero autore. Cosi nellanno 164, poco prima della
morte di Antioco Epifane, lautore del libro di Daniele fa
predire al preteso Daniele, vissuto al tempo di Nabucodonosor, lascesa e il tramonto degli imperi persiano e macedone e linizio dellimpero romano, in modo da predisporre il lettore, sulla base di questa prova della sua sapienza profetica, alla profezia finale, secondo la quale il
popolo dIsraele superera tutte le tribolazioni e alla fine
riuscira vincitore. Se lAp0czZis5e di Giovanni fosse effettivamente opera del preteso autore, essa sarebbe lunica
eccezione fra tutta la letteratura apocalittica.
Quel Giovanni che si da come autore era in ogni caso
un uomo molto considerato fra i cristiani dellAsia Minore.
Ne da garanzia il tono delle missive alle sette comunita.
E dunque possibile che sia lapostolo Giovanni, la' cui esistenza storica del resto non e del tutto accertata, ma tuttavia
molto probabile. E se questo apostolo fosse veramente
lautore, tanto meglio per il nostro punto di vista. Sarebbe
la prova migliore per accertarsi che il cristianesimo di
questo libro e leffettivo, autentico cristianesimo primitivo.
Per incidenza, e bene notare ancora che l/lpocalirse non
proviene, a quanto e dimostrato, dallo stesso autore del
Vangelo e delle tre lettere che sono attribuite a Giovanni.
L/lpocalisse consta di una serie di visioni. Nella prima
appare Cristo, vestito da sommo sacerdote, che cammina
fra sette candelabri che simboleggiano le sette comunita
asiatiche e detta a Giovanni delle lettere per i sette

<<

>>

29

di queste comunita. Qui, sin dal principio, balza


fuori evidente la differenza fra questo cristianesimo e la
religione mondiale costantiniana del Concilio di Nicea. La
trinita non solo te sconosciuta, ma appare qui cosa impossibile. Invece del piu tardo, unico spirito santo, qui abbiamo
i
sette spiriti di Dio costruiti dai rabbini in base a
lsaia 11, 2. Cristo e il iiglio di Dio, i1 primo e lultimo,
lalfa e lomega, ma niente affatto Dio stesso 0 uguale a
il principio della creazione di
Dio, anzi al contrario
Dio 2, dunque una emanazione di Dio, che esiste dalleternita, ma subordinata, proprio come i nominati sette spiriti. Nel cap. 15, 3 i martiri in cielo cantano il cantico
di Mose, servo di Dio e il cantico dellagnello a glorificazione di Dio. Qui dunque Cristo appare non solo come
subordinato a Dio, ma as persino posto, sotto un certo
rapporto, allo stesso livello di Mose. Cristo E: crocifisso a
Gerusalemme (11, 8); ma, risorto (1, 5 e 18), egli e
lagnello che e stato sacrificato per i peccati del mondo
e col cui sangue i credenti sono riscattati a Dio da ogni
popolo e da ogni lingua.- Qui troviamo lidea fondamentale
che ha reso possibile al cristianesimo primitivo di continuare a svilupparsi in religione mondiale. A tutte le religioni di allora, dei semiti e degli europei, era comune la
opinione secondo la quale gli dei, offesi dalle azioni degli
uomini, potevano essere riconciliati mediante sacrifici; la
prima idea rivoluzionaria fondamentale del cristianesimo
(presa a prestito dalla scuola filoniana) era quella che, mediante un grande, volontario sacrificio di un intermediario,
i peccati di tutti i tempi ie di tutti gli uomini venivano
espiati una volta per sempre (per i credenti). Con cio
cadeva la necessita di ogni ulteriore sacrificio, e quindi il
fondamento di una quantita di cerimonie religiose; ma la
liberta clalle cerimonie, che rendevano difficili o impedivano
i rapporti con credenti di fede diversa, era laprima con<<

angeli

>>

<<

<<

<<

>>

<<

>>

121 poc. 1, 4; 3, 1.
Z
Apoc. 3, 142

30

dizione di una religione mondiale. E tuttavia labitudine del


sacrificare era cosi radicata nei costumi popolari, che il
cattolicesimo
che tanto riprese di pagano
trovo
conveniente adattarsi a tale stato di fatto con lintroduzione
almeno del sacrificio simbolico della messa. Del dogma
del peccato originale, invece, nel nostro libro non si trova
alcuna traccia.
Ma la cosa piu caratteristica in queste missive, come
in tutto il libro, as che allautore mai e in nessun luogo
viene in mente di designare s e i suoi compagni di fede
altrimenti che come giudei. Ai seguaci di Smirne e di Filadelfia, contro i quali inveisce, egli rimprovera: Dicono
di essere Giudei e non lo sono, essendo la comunita di
Satana 1; di quelli di Pergamo e detto: seguono la dottrina
di Balaam, che insegnava a 'Balac a sollevare scandalo dawnti ai figli dIsraeZe, perch mangiassero le offerte fatte
agli idoli e fornicassero 2. Qui dunque non abbiamo a che
fare con coscienti cristiani, ma con gente che si dichiara
giudea; il loro giudaismo e certo un nuovo grado di sviluppo del precedente, ma appunto per questo e anche
lunico Vero. Quindi, nellapparizione dei santi davanti al
trono di Dio, prima vengono 144.000 giudei, 12.000 per
ogni tribu, e soltanto dopo la massa innumerevole dei pagani convertiti a questo giudaismo rinnovato. Cosi poco era
cosciente il nostro autore, nellanno 69 dellra cristiana,
di rappresentare una fase del tutto nuova dello sviluppo
religioso, che sarebbe diventata uno degli elementi piu rivoluzionari nella storia dello spirito umano!
Vediamo dunque che il cristianesimo di allora, non ,ancora cosciente di se stesso, era diversissimo dalla pid tarda
religione mondiale, dogmaticamente fissata dal Concilio di
Nicea; e impossihile riconoscere luno nellaltro. Qui non
esistono n la dogmatica n letica del posteriore cristianesimo; ce in compenso la senszione di trovarsi in lotta

<<

>>

Apoc. 2, 9.
Apoc. 2, 14.

.31

contro tutto il mondo e di dover superare vittoriosamente


questa lotta; un ardore battagliero e una certezza nella
vittoria che sono totahnente perduti per il cristiano odierno,
e che nel _nostro tempo si trovano soltanto allaltro polo
sociale, tra i socialisti.
Di fatto, la lotta contro un mondo dapprima preponderante, e la sirnultanea lotta degli innovatori fra loro, as
comune a tutti e due, ai primi cristiani e ai socialisti. Questi
due grandi movimenti non sono lopera di capi e di profeti
bench in ambedue di profeti se ne trovino abbastanza,
essi sono dei movimenti di massa. E i movimenti
di massa sono al principio necessariarnente confusi; confusi, perch ogni pensiero di massa si muove dapprirna tra
contraddizioni, oscurita e incoerenze, ma confusi anche per
la parte che, da principio, vi hanno ancora i profeti. Questa confusione si manifesta nella formazione di numerose
sette, che si cornbattono fra di loro alrneno con la stessa
violenza con cui combattono il comune nernico. Cosi era
nel cristianesimo primitivo, e cosi era nei prirni tempi del
movimento socialista, per quanto cio aflliggesse i galantuomini benpensanti, che predicavano la concordia quando
nessuna concordia era possibile.
LInternazionale era forse tenuta insieme da un dogma
unitario? Al contrario. Cerano comunisti di tradizione
francese, di prima del 48, e per di piu, essi stessi, di diverse sfumature; comunisti della scuola weitlinghiana e altri
della rigenerata Lega dei comunisti; proudhonisti, prevalentemente in Francia e in Belgio; blanquisti; il partito operaio
tedesco; infine anarchici bakuninisti che per un rnomento
ebbero il sopravvento in Spagna e in Italia; e questi erano
solo i gruppi principali. A partire dalla fondazione dellInternazionale, ce voluto tutto un quarto di secolo perch si
potesse compiere definitivamente e dappertutto la separazione dagli anarchici e ristabilire una unita ahneno per
quanto rigurdava i punti di vista economici piu generali.
E cio con i nostri mezzi di comunicazione, con le ferrovie,

-_

32

telegrafi, le gigantesche citta industriali, la stampa, le assemhlee popolari organizzate.


Presso i primi cristiani, troviamo la stessa scissione in
innumerevoli sette, che era proprio il mezzo per arrivare ad
una forzata discussione e attraverso ad essa alla successiva
unita. Gia in questo documento, che e indubbiamente il
piu antico della storia cristiana, noi ne troviamo le tracce;
e il nostro autore si scaglia contro di esse con la stessa
implacabile violenza usata, allesterno, contro il gran mondo
peccatore. Ecco in primo luogo i nicolaiti di Efeso e di
Pergamo 1; quelli che dicono di essere giudei, ma sono
la comunita di Satana, a Smirne e Filadelfia; i seguaci della
dottrina del falso profeta indicato come Balaam, a Pergamo; quelli che dicono di essere apostoli e non lo sono,
a Efeso; infine i seguaci della falsa profetessa indicata come
Gezabele, a Tiatira. Di queste sette non veniamo a sapere
niente di piu preciso; solo dei seguaci di Balaam e di
Gezabele e detto che rnangiano le offerte fatte agli idoli
e fornicano. Si as cercato di individuare tutte queste cinque
sette come cristiani paolini e tutte queste missive come
dirette contro Paolo, il falso apostolo, il preteso Balaam e
Nicola . I relativi argornenti, ben poco solidi, si trovano raccolti presso il Renan, Saint-Paul (Parigi, 1869,
pp. 303-305, 367-370). Essi tendono tutti a spiegare le
missive per mezzo degli Atti degli Apostoli e le cosiddette
Lettere paoline, *scritti che almeno nella loro attuale redazione sono piu recenti dell/lpocalisse per lo meno di sessantanni e i cui dati effettivi in proposito, quindi, sono
non soltanto estremamente dubbi, ma anche del tutto contraddittorii fra di loro. Ma la cosa decisiva e che al nostro
autore non poteva venire in mente di qualificare una stessa
e identica setta con cinque designazioni diverse, anzi addirittura con due per la sola Efeso (falsi apostoli e nicolaiti),
e parimente con due (balaamiti e nicolaiti) per Pergarno,
e invero ogni volta espressamente come due diverse sette.
i

<<

Apoc. 2,

sgg.

33

Col che non deve essere negata la probabilita che fra queste
sette si trovassero ugualmente elementi che oggi si designerehbero come paolini.
In tutti e due i casi nei quali viene addotto qualcosa
di pifi preciso, laccusa as diretta contro il mangiare le carni
offerte agli idoli e contro la fornicazione, i due punti a
proposito dei quali gli ehrei
tanto gli antichi che i cristiani
erano in eterna contesa con i pagani convertiti.
Carne dei sacrifici pagani non solo era servita nei hanchetti, dove poteva sembrare sconveniente, anzi pericoloso,
rifiutare quel che veniva offerto, ma era anche venduta sui
pubblici mercati, dove non sempre si poteva riconoscere se
fosse 0 no preparata secondo la legge ebraica. Per fornicazione, gli stessi ebrei intendevano non solo i rapporti sessuali illegittimi, ma anche il matrimonio fra gradi di parentela vietati dalla legge ebraica o anche fra ebrei e pagani;
e\questo e il senso che di solito E: attribuito al termine nel
passo degli /ltti degli Apostoli 15, 20 e 29. Ma il nostro
Giovanni ha delle vedute personali anche sui rapporri sessuali permessi agli ehrei ortodossi. Egli dice (14, 4) dei
144.000 ebrei celesti: Questi sono coloro che non si sono
contaminati con donne: sono infatti vergini . E difatti
nel cielo del nostro Giovanni non vi e una sola donna. Egli
appartiene dunque a quella tendenza, che compare spesso
anche in altri scritti cristiani primitivi, che considera peccaminosi i rapporti sessuali in genere. E allora, se riflettiamo
ancora chegli chiama Roma la grande meretrice , con la
quale hanno fornicato i re della terra e si sono ubriacati
col Vino della sua fornicazione, e che i suoi mercanti si
sono arricchiti della sua gran lussuria, ci ie impossihile
accettare il termine, nelle missive, in quello stretto senso
che lapologetica teologica gli vorrebbe attribuire, per trarne
con sofismi una convalidazione per altri _passi neotestamentari, Al contrario. Questi passi delle missive accennano
evidentemepte a quel fenomeno comune a tutti i tempi

<<

34

Apoc. 17,

profondamente agitat-i, quando si allentano, con tutti gli


altri freni, anche i vincoli tradizionali del commercio
sessuale. Nei primi secoli cristiani, accanto allascetismo
che mortificava la carne, appariva abhastanza spesso anche
la tendenza a estendere la liberra cristiana fino a rapporti
piii o meno privi di freno fra uomo e donna. Lo stesso
succedeva nel moderno movimento socialista. Che orribile
ribrezzo suscito nella Germania, pia casa di bambini ,
negli anni fra il 1830 e il 1840, la r/aabilitation de la chair
sansimoniana, che nella traduzione tedesca suonava come
reintegrazione della carne >>! E i pifi terribilmente inorriditi erano quei nobili ceti che allora dominavano (classi
non ce nerano ancora da noi, a quel tempo) e che non
meno a Berlino che nei loro possedimenti non potevano
vivere senza frequenti e ripetute reintegrazioni della loro
Carne! E se avesse poi, quella hrava gente,iconosciuto
Fourier, che promette alla carne ben altri progressi! Col
superamento dellutopismo queste stravaganze hanno ceduto il posto a una concezione piii razionale e in realta
assai piii radicale; e da quando la Germania, dalla
pia
casa di bamhini
di Heine si e trasformata nel settore
Centrale del movimento socialista, essa si ride clellindignazione ipocrita del gran mondo pio.
Questo
tutto i1 contenuto dogmatico delle missive.
Per il resto, esse infiammano i compagni a una fervida
propaganda, alla coraggiosa e orgogliosa professione della
loro fede di fronte agli avversari, alla lotta incessante
contro i nemici esterni e interni; e sotto questo aspetto
avrebbero potuto benissimo essere scritte da un entusiasta
delllnternazionale, mosso da spirito profetico.
<<

<<

<<

>>

Ee

sgg.

35

III
Le lettere sono soltanto lintroduzione al vero e proprio
tema del messaggio del nostro Giovanni alle sette comunita dellAsia Minore e, attraverso queste, agli altri giudei
riformati dellanno 69, dai quali poi, piii tardi, si sviluppo la cristianita. QE cosi penetriamo nellintimo sacrario
del cristianesimo primitivo.
Fra quali persone si reclutavano i primi cristiani? Principalmente fra <<i tribolati e gli oppressi , fra gli appartenenti agli infimi strati popolari, come si addice a un
principio rivoluzionario. E questi da chi erano costituiti?
Nelle citta, da liberi decaduti, da gente proveniente da
ogni sorta di popoli,, simili ai mean wbitesl degli Stati
schiavisti del sud e ai vagabondi e avventurieri europei
delle citta marittime coloniali e cinesi, e inoltre da liberti
e specialmente da schiavi; nei latifondi dellItalia, della
Sicilia e dellAfrica, da schiavi; nei distretti rurali delle
province, da piccoli contadini che precipitavano sempre pifl
nella servitfl per debiti. Non vi era assolutamente una via
duscita comune per lemancipazione di tutti questi elementi. Per tutti, il paradiso perduto era alle loro spalle:
per il libero rovinato, la polis di un tempo, citta e Stato
1

36

Miserabih bianchi.

insieme, fra i cui liberi cittadini si erano annoverati un


giorno i suoi antenati; per lo schiavo catturato in guerra,
il tempo della liherta prima dellasservimento e della prigionia; per -il contadino povero, la distrutta societa gentilizia e la comunanza della terra. Tutto cio era stato rovesciato dal ferreo pugno livellatore del conquistatore romano.
Il maggior raggruppamento sociale cui era arrivata lantichita era la tribd o la lega di trihn presso i barbari, organizzata in associazioni gentilizie presso i greci e glinitalici,
fondatori di citta, nella polix, che comprendeva una o pid
trihii affini. Filippo e Alessandro dettero alla penisola ellenica lunita politica, ma non per questo tuttavia si forrno
una nazione greca. Le nazioni d~ivennero possihili soltanto
col tramonto del dominio mondiale romano. Questo pose
fine una volta per sempre alle piccole associazioni; il
potere militare, la giurisdizione romana, lapparato per
lesazione dei tributi dissolsero completamente lorganizzazione interna tradizionale. Alla perdita dellindipendenza
e della propria particolare organizzazione si aggiungeva
la spoliazione violenta da parte delle autorita militari e
civili, che prima portavano via i tesori ai loro sudditi, e
poi li ridavano in prestito con interessi da usurai, per permetter loro di pagare cosi nuove estorsioni. La pressione
fiscale, e il bisogno di denaro da essa provocato, in regioni
a pura o prevalente economia naturale, precipitava sempre
pili i contadini nellasservimento per debiti di fronte agli
usurai, generava grandi differenze di patrimonio, arricchiva i ricchi, depauperava completamente i poveri. E
ogni resistenza delle singole piccole tribfl o citta contro la
gigantesca potenza mondiale romana era disperata. Quale
via duscita, quale salvezza si offriva a questi uomini asserviti, oppressi e impoveriti, che fosse comune a tutti i
diversi gruppi umani, con interessi estranei gli uni agli
altri o anche opposti? Eppure hisognava assolutamente trovarne una, un unico grande movimento rivoluzionario doveva riunirli tutti.
Questa via duscita si trovo, ma non in questo mondo.
37

Cosi come stavano le cose, poteva essere soltanto una via


duscita religiosa. E qui si apri un altro mondo. La continuazione dellesistenza dellanima dopo la morte del corpo
era diventata a poco a poco un articolo di fede, riconosciuto dovunque nel mondo romano. Anche una specie di
ricompensa e di punizione delle anime defunte, per le
azioni compiute sulla terra, era sempre piu generalmente
ammessa. La ricompensa peraltro restava assai nel vago;
liantichita era troppo schiettamente materialista, per non
attribuire alla vita terrena un valore infinitamente piu alto
che alla vita nel regno delle ombre; presso i greci la sopravvivenza dopo la morte era considerata piuttosto come un
guaio. Venne allora il cristianesirno, prese sul serio la
ricompensa e la punizione nellal di la, creo cielo e inferno,
e si trovo la via duscita che conduceva gli afflitti e gli
oppressi da questa terrena valle di lacrime nel paradiso
eterno. E in realta, soltanto con la prospettiva di una ricompensa nellal di la era possibile innalzare la rinuncia al
mondo e lascetismo stoico-filoniano a principio etico di
una nuova religione rnondiale, che trascinasse le masse
popolari oppresse.
Questo paradiso Celeste pero non si apre senzaltro dinanzi ai credenti con la morte. Vedremo che il regno di
Dio, la cui capitale e la nuova Gerusalemme, e conquistato e aperto solo dopo violente lotte con le potenze
dellinferno. Ma nella concezione dei primi cristiani queste
lotte erano molto prossime. Il nostro Giovanni designa il
suo libro, proprio al principio, come la rivelazione di
quello che deve avvenire fra breve ; subito dopo, al
verso 3, egli esclama:
Beato colui che legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia... perch il
tempo vicino ; alla comunita di Filadelfia, Cristo fa
scrivere:
Io vengo subito . E nellultimo capitolo, langelo dice di avere mostrato a Giovanni
cio che deve
avvenire tra breve >>, e gli ordinaf Non suggellare le
parole della; profezia di questo libro, infatti il tempo e
vicino >>, e Cristo stesso dice due volte, al verso 12 e al
<<

<<

<<

<<

<<

38

Verso 20:

Vengo tm breve . Vedremo in seguito quanto presto questa sua venuta fosse attesa.
Le visioni apocalittiche che lautore ora ci presenta
sono interamente, e per lo piu letteralmente, tolte a prestitoda modelli precedenti. In parte dai profeti classici
dellAntico Testamento, in parte dalle piu tarde apocalissi
ebraiche, composte sullesernpio del libro di Daniele, e in
particolare dal libro di Enoc, gia scritto allora, almeno in
parte. La critica ha dimostrato fin nei particolari da dove
il nostro Giovanni abbia preso a prestito ogni immagine,
ogni presagio minaccioso, ogni piaga riversata sullumanita
incredula, insomnia lintero materiale del suo libro; e non
solo manifesta una poverta di spirito tutta speciale, ma
fornisce lui stesso la prova di non avere vissuto neppure
nelldrnniaginazione le sue pretese estasi e visioni, cosi come
le descrive.
Il corso di queste apparizioni e, in breve, il seguente.
Dapprima Giovanni vede Dio sul suo trono, con in mano
un libro con sette sigilli, e davanti a lui lagnello (Cristo)
scannato, ma di nuovo vivente, che Z: trovato degno di
aprire i sigilli. Al loro aprirsi si verifica ogni specie di prodigi minacciosi. Al quinto Giovanni vede, sotto laltare di
Dio, le anime dei martiri di Cristo, che sono stati sgozzati per la parola di Dio, e gridano forte: Signore, fino
a quando non giudicherai e non vendicherai il nostro
sangue. sopra gli abitanti della terra? Dopo di che, vien data
loro una veste bianca e viene detto loro di darsi pace e
di aspettare ancora un po, perch degli altri martiri devono essere uccisi. Qui dunque non si parla ancora della
religione dellamore >>, dell<< amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono
ecc.; qui si predica
laperta vendetta, la sana e onesta vendetta sui persecutori
dei cristiani. E cosi in tutto il libro. Quanto piu la crisi
si avvicina, quanto piu fitte piovono dal cielo le piaghe e
i giudizi, con gioia tanto maggiore il nostro Giovanni annuncia che la gran massa degli uomini non vuole ancora
far penitenza per i suoi peccati, che ancora nuovi flagelli di
<<

<<

>>

39

Dio devono abbattersi su di loro, che Cristo deve governarli con una verga di ferro e pigiare il torchio del Vino
dellira furiosa di Dio onnipotente, ma che i senza-Dio rirnangono ostinati in cuor loro. E lidea naturale, libera da
ogni ipocrisia, che si e in lotta e che ti la guerre comme ti
la guerre. Al settimo sigillo appaiono sette angeli con le
trornbe; ogni volta che uno suona la tromba, si manifestano nuovi segni spaventosi. Dopo il settimo squillo di
tromba appaiono sulla scena altri sette angeli con i sette
calici dellira di Dio, che vengono versati sulla terra; di
nuovo altre piaghe e giudizi, in sostanza, per lo pid, la
penosa ripetizione di cio che e gia avvenuto pid volte. Poi
viene la donna, Babilonia, la grande meretrice, che siede
in veste scarlatta sopra le acque, ehhra del sangue dei santi
e dei martiri di Gesd, cioe la grande citta sui sette colli,
che domina su tutti i re della terra. Essa siede su una hestia
con sette teste e dieci corna. Le sette teste rappresentano
i sette colli, ma anche sette
re . Di questi re, cinque
sono passati, e uno e, e il settimo deve ancora venire, e
dopo di lui verra di nuovo uno dei primi cinque, che fu
ferito a motte ma e stato risanato. Questi dorninera sulla
terra 42 mesi, o tre anni e mezzo (la meta di una settimana annuale, di sette anni), perseguitera fino alla motte i
credenti e instaurera il dominio dellempieta. Ma poi segue
la grande lotta decisiva, i santi e i martiri sono vendicati
con la distruzione della grande meretrice Babilon-ia e di
tutti i suoi seguaci, cioe della grande massa degli uornini; il
demonio E: precipitato nellabisso e la rinchiuso per mille
anni, durante quali Cristo regna con i martiri risuscitati
dalla rnorte. Ma dopo mille anni il demonio e sciolto di
nuovo e ce una nuova grande battaglia di spiriti, nella
quale egli e definitivamente vinto. Poi segue la seconda
resurrezione, quando anche gli altri morti si destano e compaiono davanti al tribunale di Dio (non di Cristo, si noti
bene), e i credenti entrano in un nuovo cielo, in una nuova
terra e in uga nuova Gerusalemme, per la vita eterna.
Tutto questo armanientario, come e costruito con ma<<

=i

40

teriale esclusivarnente ehraico-precristiano, cosi presenta


quasi soltanto concezioni puramente ehraiche. Da quando
per il popolo dIsraele le cose cominciarono ad andar
male in questo mondo, dai tributi assiri e babilonesi e dalla
distruzione dei due regni di Israele e di Giudal sino alla
servitd sotto i Seleucidi 2, dunque da Isaia fino a Daniele,
si e sempre avuta, nelle triholazioni, la profezia di un salvatore. In Daniele 12, 1-3 si trova gia persino una profezia
della discesa di Michele, langelo protettore degli ebrei, che
li salvera dalla grande tribolazione; molti morti risorgeranno, vi e una specie di giudizio finale, e i maestri, che
insegnano al popolo la giustizia, rifulgeranno come le stelle,
eternarnente. Cristiana e soltanto la spiccata insistenza
sullimminente regno di Cristo e sulla felicita dei credenti risorti, in particolare dei martiri.
Linterpretazione di questa profezia, per quanto si riferisce agli avvenimenti di quel tempo, la dobhiamo alla critica tedesca, soprattutto a Ewald, Ldcke e Ferdinand Benary. Grazie al Renan, essa as diventata accessibile anche
agli arnbienti dei non teologi. Abbiamo gia visto che la
grande meretrice Bahilonia simboleggia Roma, la citta dei
sette colli. Della hestia, sulla quale essa siede, e detto
(17, 9-11): Le sette teste [della hestia] sono le sette
montagne sopra le quali la fernmina troneggia e sono anche
sette re: di questi, cinque gia caddero, uno esiste adesso,
laltro ancora non e giunto, ma quando verra e necessario
che duri poco. La bestia che era, ma ora non e pid, E: appunto lottavo, fa parte dei sette e andra alla perdizione >>.
Secondo cio, la hestia E: il dominio mondiale romano,
rappresentato successivamente da sette imperatori, dei quali
uno fu ferito a motte e non regna pid, ma e risanato e ritorna per portare a compimento, come ottavo, il regno della
<<

I regni di Israele e di Giuda furono distrutti rispettivarnente nel


722 e nel 588 a.C.
2 Dei
Seleucidi, re di Siria, Antioco III il Grande (223-187) occupo la Palestina; soprattutto il figlio Antioco IV Epifane (175-163 a.C.)
si trovo in urto con gli ebrei per i suoi tentativi di ellenizzarli.
1

41

bestemmia e della superbia contro Dio. Ad essa (la bestia)


e concesso
di muover guerra ai santi e di vincerli e ad
essa fu concesso il potere su ogni tribu, popolo, lingua e
nazione. Ladoreranno tutti gli abitanti della terra i cui
nomi non sono registrati dalla fondazione del mondo nel
libro della vita dellagnello sgozzato. [...] Ed essa agisce
su tutti, umili e potenti, ricchi e poveri, liberi e servi, affinch si imprima un marchio sulla loro destra o sulla loro
fronte e affinch nessuno possa acquistare o vendere se
non porta il marchio o il nome della bestia o il numero
del suo nome. Questa e la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia, poich quel numero e di un
uomo: il suo numero E: seicentosessantasei (13, 7-18).
Prendiamo nota semplicemente che qui, dunque, il boicottaggio e menzionato come una misura impiegata dalla
potenza mondiale romana contro ii cristiani
dunque evidentemente una invenzione del demonio
e passiamo alla
questione di chi sia limperatore romano che prima ha gia
regnato una Volta, e stato ferito a morte e soppresso,
ma ora torna come ottavo della serie e fara la parte dellanticristo.
A cominciare da Augusto, preso come primo, abbiamo:
2 Tiherio, 3 Caligola, 4 Claudio, 5 Nerone, 6 Galba.
Cinque gia caddero, uno esiste adesso. Dunque Nerone
e gia caduto, Galha esiste adesso. Galba regno dal 9 giu~
gno 68 fino al 15 gennaio 69. Ma suhito dopo la sua
ascesa al trono le legioni del Reno, sotto Vitellio, si sollevarono, mentre in altre province altri generali preparavano rivolte militari. Nella stessa Roma i pretoriani si ribellarono, uccisero Galha e nominarono imperatore Otone.
Da cio risulta che la nostra Apocalisse fu scritta sotto
Galba, probabilmente yerso la fine del suo regno, oppure,
al piu tardi, durante i tre mesi (fino al 15 aprile 69) del
rcgno di Otone,
il settimo . Ma chi e lottavo, che
ern mn om non e piu? Ce lo insegna il numero 666.
lim
sclniti -- caldei ed ebrei
era in voga a quel
|c'n\|m un`n|'tc Il`li\.{lCEl, che si basava sul doppio significato
<<

_-

<<

>>

<<

42

delle lettere. Da circa trecento anni prima della nostra era


le lettere ebraiche furono usate anche come cifre: a = 1,
h = 2, g = 3, d = 4, ecc. Ora gli indovini cabalisti sommavano i valori numerici delle lettere di un nome, e dalla
somma risultante cercavano di trarre profezie, per esempio
con la formazione di parole o combinazioni di parole dello
stesso valore numerico, che permettevano di trarre conclusioni sul futuro di colui che portava quel nome. In questa
lingua cifrata venivano anche espresse parole segrete, e
cosi via. Con una parola greca questarte era chiamata
gematriab, geometria; i caldei, che lesercitavano per mestiere, e sono indicati da Tacito come mat/aematici, furono
cacciati da Roma sotto Claudio e di nuovo piu tardi sotto
Vitellio, presumibilmente per gravi eccessi .
Appunto per mezzo di questa matematica e stato creato
anche il nostro numero 666. Dietro ad esso si nasconde il
nome di uno dei primi cinque imperatori romani. Oltre
al numero 666 pero Ireneo, alla fine del H secolo, conosceva una variante 616, che in ogni caso aveva avuto origine in un tempo nel quale lenigma del numero era ancora
noto a molti. Se la soluzione da trovare corrisponde ugualmente a entrambi i numeri, la prova data.
Ferdinand Benary a Berlino ha trovato questa soluzione.
Il nome e Nerone. ll numero e fondato su 103 '['1"11
Neron Kesar, trascrizione ebraica, accreditata dal Talmud e
dalle iscrizioni di Palmira, del nome greco Nern Kaisar, Nerone imperatore, che era liscrizione delle monete neroniane coniate nella meta orientale dellimpero. Cioe iz
(nun) = 50, r (fesc) = 200, w (vnu) per
6,
(nun)
50, k (mf) = 100, 5 (samec/9) = 60, e r (resc) =
200, somma 666. Ma se prendiamo come base la grafia
latina Nero Caesar, allora cade il secondo mm = 50, e abbiamo 666 -- 50 = 616, la variante di Ireneo.
In realta, al tempo di Galba tutto limpero romano
era caduto in una confusione improvvisa. Lo stesso Galba
aveva marciato su Roma alla testa delle legioni spagnole
<<

Le

0:

YZ

43

e galliche, per rovesciare Nerone; questi fuggi e si fece


uccidere da un liberto. Ma contro Galba cospirarono non
soltanto i pretoriani a Roma, ma anche i comandanti in
capo delle province; dovunque si annunciavano nuovi
pretendenti al trono e si preparavano a piombare sulla
capitale con le loro legioni. Limpero sembrava abbandonato alla guerra intestina, la sua rovina sembrava imminente. E oltre a tutto cio, si diffuse la voce, specialmente in oriente, che Nerone non era morto, ma solo
ferito, che era fuggito presso i Parti e che sarebbe tornato,
attraversando lEufrate con forze militari, per inaugurare un nuovo e piu sanguinoso regime di terrore. Da queste notizie furono specialmente spaventate lAcaia e lAsia.
E proprio nel tempo in cui deve essere stata scritta la
Apocalisse, venue fuori un falso Nerone, che con un seguito abbastanza numeroso si stabili vicino a Patmo e
allAsia Minore, nellisola di Citno, nel mare Egeo (la
odierna Termia), finch, ancora sotto Otone, egli fu ucciso. Che ce di strano se allora fra i cristiani, contro i
quali Nerone aveva cominciato la prima grande persecuzione, si diffuse lidea che egli sarebbe tornato come anticristo, e che il suo ritorno e il suo rinnovato tentativo, necessariamente legato al suo ritorno, di sterminare sanguinosamente la nuova setta, fossero lindizio e il preludio
del ritorno di Cristo, della grande lotta vittoriosa contro
le potenze dellinferno, del regno millenario da edificare
tra hreve , nellattesa sicura del quale i martiri andavano lieti alla morte?
La letteratura cristiana e quella influenzata dal cristianesimo dei primi due secoli mostra per sufficienti indizi
che il segreto del numero 666 era noto a molti. Ireneo
certamente non lo conosoeva piu, ma egli, come anche
molti altri sino alla fine del terzo secolo, sa che la bestia
dell./lpocalisse simboleggiava Nerone redivivo. Poi anche
questa trace' va perduta e il nostro scritto cade in preda
dellinterpre azione fantastica di ortodossi divinatori del
futuro; io stesso, ancora bambino, ho conosciuto dei vec<<

44

chi che per lanno 1836 aspettavano, secondo il Vecchio


Johann Albrecht Bengel, la fine del mondo e il giudizio

universale

1.

La profezia si e avverata, e quellanno stesso.

Solo che il giudizio universale non colpi il mondo peccatore, ma i pii interpreti dell?Apocalisse; Perchtnello stesso anno 1836 F. Benary forni la chiave del numero 666,
e cosi pose fine a tutti i computi profetici, a questa nuova
gematria/9.
Del regno dei cieli, riservato ai credenti, il nostro

Giovanni pub dare soltanto una descrizione molto superficiale. Certo la nuova Gerusalemme e immaginata discretamente grande, secondo i concetti del tempo, un quadrato di 12.000 stadi = 2.227 chilometri di lato, dunque
una superficie di circa cinque milioni di chilometri quadrati, piu della meta degli Stati Uniti dAmerica, e costruita tutta doro e di pietre preziose. La Dio risiede fra
i suoi, splende per loro inveoe del sole e non vi e pili
n morte n sofferenza n dolore; attraverso la citta scorre un fiume di acqua viva, sulle cui sponde crescono gli
alberi della vita con frutti di dodici specie, che ogni mese
rnaturano di nuovo, mentre le foglie sono destinate a
guarire le nazioni (una specie di te medicinale, secondo
linterpretazione di Renan, L/lnticrirtoz, p. 542). Qui
vivono in eterno i santi.
Di tal natura, per quanto ne sappiamo, era il cristianesimo in Asia Minore, sua sede principale, Verso lanno
68. Nessuna traccia di una trinita; al contrario, lantico
unico e indivisibile Jehovah del pifl tardo ebraismo, nel
momento in cui esso si e innalzato da dio nazionale a
unico, altissimo dio del cielo e della terra, che pretende
di dominare su tutti i popoli, fedele allantico parcere
:ubjectis ac debellare superbof. Quindi e questo stesso
<<

Si tratta dei seguaci del critico e teologo tedesco ]'. A. Bengel


(1687-1752), che aveva calcolato la fine del mondo per il 1836.
2 E.
Renan, L'/intclarist, 1873.
3
<<Risparmiare i vlinti e distruggere i superbi (Virgilio, Eneide,
VI, 853).
1

45

dio che siede a giudicare nel giotno del giudizio universale, e non Cristo, come nelle piu tatde desctizioni dei
Vangeli e delle lettete. Cortispondentementealla dottti-na persiana dellemanazione, Corrente nel postetiore ebraismo, Cristo, lagnello, e emanato da lui dalletetnita; nello
stesso modo, ma gia in un gtado infetiore, i sette spiriti
di Dio >>, che devono la loro esistenza al fraintendimento
di un passo poetico (Isaia 11, 2). Essi tutti non sono Dio
o uguali a Dio, ma a lui soggetti. Ifagnello si offte da s
Come vittima espiatotia pet i peccati del mondo e ottiene
petcio nel cielo un espresso innalzamento di grado; Che
questo suo volontatio sactificio gli e asctitto in tutto il
libro come unopera straotdinatia, e non come qualcosa
che detivi di necessita dalla sua pili intima essenza. Sintende Che non manca tutta la Corte Celeste di anziani, che~
rubini, angeli e santi. Il monoteismo, per diventare una
religione, ha sempte dovuto fate concessioni al politeismo, dallAvesta in poi. Ptesso gli ebtei, lapostasia
Verso dei materiali pagani persiste Cronicamente, finch
dopo lesi1io la cotte Celeste su modello persiano adatta
un po piu la religione alla fantasia popolare. E lo stesso
ctistianesimo, anche dopo che ebbe posto il misterioso dio
trino e uno, differenziato in s, in luogo del rigido dio degli ebrei, etetnamente uguale a se stesso, pot eliminate
ptesso le masse popolati il culto dei vecchi dei solo sostituendovi il culto dei santi; infatti, secondo Fallmetayer, il
culto di Giove e scomparso nel Peloponneso, nella Maina,
in Arcadia solo intotno al nono secolo (Szforia della peni.vola di Morea 2, I, p. 227). Soltanto lepoca della borghesia modetna e il suo protestantesimo totnano a eliminate
i santi e prendono finalmente sul setio il monoteismo dif<<

ferenziato.

1
Complesso dei testi Canonici della teligione di Zotoastto, Che si
conserva ancora tra i Patsi dellIndia.
2 Gere/me/at
der Halbinsel Morea, di ].P. Fallmetayet (17901861), stotico fi viaggiatote tedesco che pattecipo alle campagne napoleon-iche e nel 1848 fu deputato allAssemblea nazionale di Francoorte.

46

Alttettanto poco il nostto sctitto Conosce la dottrina


del peccato otiginale e della giustificazione mediante la fede. La fede di queste prime comunita combattive e di una
specie tutta diversa da quella della piu tatda Chiesa Vittoriosa: accanto al sactificio espiatotio dellagnello, il suo
contenuto essenziale sono il ptossimo titotno di Cristo e
il regno millenatio che fra bteve deve sotgere, ed essa si

dimostra patticolatmente efficace nellattiva propaganda,


nella lotta incessante contto il nemico esterno e intetno,
nella otgvliosa e lieta affetmazione del punto di vista
tivoluzionatio di fronte ai giudici pagani, nella motte
dei martiri sicuti della Vittoria.
Abbiamo visto che lautore non sa ancora affatto di
essere qualclie Cosa di diverso da un ebteo. Pet conse<
guenza, in tutto il libro non si parla mai del battesimo, e
infatti molto lascia pensate che il battesimo sia una 1st1tuzione del secondo periodo cristiano. I 144.000 ebtei
Credenti vengono
segnati 1, non battezzati. Dei santi
in cielo e dei Credenti sulla terra e detto che essi si sono
lavati dei loro peccati, che hanno lavato le loro vesti
bianche e le hanno putificate nel sangue dellagnello, ma
dellacqua battesimale non si patla. Anche i due ptofeti
che ptecedono lapparizione dellantictisto (Cap. 11) non
battezzano, e secondo il cap. 19, 10, la testimonianza di
Gesu non e il battesimo, ma lo spirito della profezia. In
tutte queste occasioni satebbe stato naturale nominate il
battesimo, nel Caso che fosse gia stato in vigote; possiamo
dunque concludere con assoluta sicutezza che il nostto
autore non lo Conosceva, Che esso venne in uso soltanto
quando i ctistiani si sepatatono definitivamente dagli ebtei.
Alttettanto poco il nostto autone sa del secondo e
pifi tardo sacramento, delleucarestia. Il testo luterano,
nel quale Cristo ptomette a ogni tiatirese petsevetante nella fede di alloggiate da lui e di tenete das Abendma/JI
<<

Apoc. 7, 4 sgg.
<<La Cena, ma quasi esclusivamente nel senso di <<saCta cena,
comunione, eucatest1a.
,1

47

con lui puo indurre in inganno. In greco e deipns, io


cenero (con lui) e la Bibbia inglese lo rende molto esattamente: I s/yall sup with him. Delleucarestia, anche soltanto come banchetto commernorativo, qui non si parla

assolutamente.
Non puo esservi alcun dubbio che il nostro libro, con
la sua data del 68 o 69, accertata in maniera cosi singolare, sia il piu antico di tutta la letteratura cristiana. Nessun altro e scritto in una lingua cosi barbarica, brulicante
di ebraismi, costruzioni impossibili ed errori grammaticali.
Cosi nel cap. 1, 4 sta scritto, letteralmente:
Grazia a
voi e pace da colui che e, che era e che viene . Che i Vangeli e le lettere apostoliche siano rielaborazioni tardive di
scritti oggi perduti, il cui debole nucleo storico non puo
piu essere riconosciuto sotto i rivestimenti mitici; che lo
stesso paio di lettere apostoliche cosiddette autentiche
di Bruno Bauer siano o scritti posteriori o, nel migliore
dei casi, rielaborazioni di opere antiche dincerto autore,
modificate con aggiunte e interpolazioni, tutto cio puo
essere ancora negato solo da teologi di professione o da
altri storici interessati. Tanto piu importante e quindi il
fatto che abbiamo qui un libro il cui tempo di composizione e fissato quasi fino al mese, un libro che ci presenta il cristianesimo nella sua forma non sviluppata, nella forma che sta, rispetto alla religione di Stato del quarto secolo, completamente elaborata nella dogmatica e
nella mitologia, allincirca nello stesso rapporto in cui la
mitologia ancora malcerta dei germani di Tacito sta rispetto alla .dottrina degli dei dellEdda, elaborata attraverso linflusso di elementi cristiani e antichi. Il germe
della religione mondiale E: gia in questo libro; ma questo germe contiene ancora indifferenziate le mille possibilita di sviluppo che si realizzarono nelle innumerevoli
sette posteriori. E se questo pid antico prodotto del processo di sviluppo del cristianesimo ha per noi un cosi
particolare fzalore, e proprio perch ci offre nella sua
purezza cio che il giudaisrno, con forte influsso alessan-

drino, ha dato come contributo al cristianesimo. Tutto cio


che si aggiunge pid tardi e occidentale, greco-romano. Soltanto attraverso la mediazione della religione monoteistica
ebraica il monoteismo colto dalla tarda filosofia volgare
greca poteva assumere la forma religiosa in virtu della
quale gli fu possibile conquistare le masse. Ma una_\/iolta
trovata questa mediazione, esso pot diventare religione
mondiale soltanto nel mondo greco-romano, continuando
a svilupparsi sulla base del materiale intellettuale gia
conquistato e fondendosi con esso.

<<

<<

48

49

Bruno Bauer e il cristianesimo prirnitivol

Il 13 aprile e morto a Berlino un uorno che aveva


esercitato un tempo una certa influenza come filosofo
e teologo, ma che da anni, quasi dimenticato, aveva attirato su di s lattenzione del pubblico solo di tanto in
tanto, come uno stravagante delle lettere
I teologi
ufficiali, e tra essi anche il Renan, lo copiavano e percio,
unanimi, non parlavano affatto di lui. Eppure egli valeva
pid di tutti loro e piu di tutti loro ha lasciato la sua traccia in una questione che interessa anche noi socialisti:
la questione dellorigine storica del cristianesimo.
Prendiamo occasione dalla sua morte per descrivere
brevemente lo stato attuale di questa questione e il contributo dato dal Bauer alla sua soluzione.
Lopir1ione che aveva prevalso dal tempo dei liberi
pensatori del medioevo sino agli illuministi del XVIII secolo, secondo la quale tutte le religioni, compreso il cristianesimo, non erano altro che opera di impostori, non
bastava piu, da quando Hegel aveva assegnato alla filosofia il compito di dimostrare uno sviluppo razionale
nella storia universale.
Ora e evidente che se le neligioni naturali, come il
feticismo dei negri o la religione primitiva comune ai po<<

>>.

Bruno Bauer und das Ure/Jristent/yum, pubblicato nel S0zialde~


mokrat, Zurigo, 1882, nn. 19 e 20 (4 e 11 maggio).
1

51

poli arii, sorgono senza che limpostura vi abbia alcuna


parte, nella loro successiva elaborazione pero la mistificazione sacerdotale diventa hen presto inevitabile. Ma le
religioni sorte artificialmente, a parte ogni sincera forma
di esaltazione, non possono fare a meno, sin dallas loro
fondazione, dellimpostura e della falsificazione della storia; e a questo proposito anche il cristianesimo, sin dai suoi
inizi, ce ne fa vedere delle belle, come ha mostrato il
Bauer nella critica del Nuovo Testamento. Con cio tuttavia non si fa che constatare un fenomeno generale, senza
spiegare il caso particolare, del quale proprio si tratta.
Una religione che ha sottomesso a s limpero m_ondiale romano, e che ha dominato per 1800 anni la massima
parte dellumanita civile, non si liquida spiegandola puramente e semplicemente come un insieme di assurdita
originate da impostori. Si liquida, semmai, solo quando
se ne sappia spiegare lorigine e lo sviluppo dalle condizioni storiche nelle quali e sorta ed e giunta a dominare.
Cio vale in modo speciale per il cristianesimo. Si tratta
precisamente di risolvere la questione di come accadde
che le masse popolari dellimpero romano preferirono
questa assurdita, per di pid predicata da schiavi e da oppressi, a tutte le altre religioni, tanto che alla fine lambizioso Costantino pot vedere nelladozione di questa assurda religione il mezzo migliore per affermarsi come
unico dominatore del mondo romano.
A dane una risposta a questa questione, Bruno Bauer
ha contribuito molto pid di chiunque altro. La successione cronologica e la stretta dipendenza dei Vaneli luno
dallaltro, dimostrata dal Wilke da un punto di vista puramente linguistico, e stata anche da lui provata in modo inconfutahile, sulla base del loro contenuto, sin dal
1849, a dispetto dellopposizione sollevata dai teologi
semicredenti del tempo della reazione. Egli mise a nudo,
in tutta la s a mancanza di scientificita, la confusa teoria
dei miti deli) Strauss, in virtu della quale ciascuno puo
considerare storico, nelle narrazioni evangeliche, tutto quel
52

che gli piace. E poich di tutto il contenuto dei Vangeli


quasi assolutamente nulla si presentava come storicamente dimostrabile, tanto che si puo dichiarare prohlematica
la stessa esistenza storica di un Gesu Cristo, il Bauer riusciva per primo a sharazzare il terreno sul quale deve essere risolta la questione: di dove provengono le idee e i
pensieri che sono stati fusi nel cristianesimo in una specie
di sistema, e come sono arrivati a dominare i1 mondo?
Di questo si occupo il Bauer, sino ai suoi ultimi giorni.
Le sue ricerche hanno portato alla conclusione che lehreo
alessandrino Filone, che viveva ancora, ma in eta avanzata, nellanno 40 della nostra era, E: il vero padre del
cristianesimo, e lo stoico romano Seneca, per cosi dire, lo
zio. I numerosi scritti a noi tramandati sotto il nome di
Filone sono di fatto sorti da una fusione di tradizioni
allegorico-razionalistiche ehraiche con la filosofia greca, in
ispecie stoica. Questa conciliazione di conoezioni occidentali e orientali contiene gia in s tutte le idee essenzialmente cristiane: la innata peccabilita delluomo; il logos,
la parola, che E: presso Dio ed e Dio stesso, che fa da
intermediario fra Dio e luomo; la penitenza raggiunta
non con sacrifici di animali, ma con lofferta del proprio
cuore a Dio; infine il dato essenziale, che la nuova filosofia capovolge lordinamento del mondo sino allora esistente, cerca i suoi apostoli fra i poveri, i miseri, gli
schiavi e gli abietti, e disprezza i ricchi, i potenti, i privilegiati, ponendo al centro della sua dottrina il disprezzo
di tutti i godimenti mondani e la mortificazione della
carne.
Daltra parte, gia Augusto aveva fatto si che non soltanto luomo-dio, ma anche la cosiddetta immacolata concezione diventassero formule prescritte in nome dellimpero. Non soltanto egli decreto onori divini a Cesare e
ia se stesso, ma fece anche diffondere la Voce che lui,
Augusto Cesare Divus, il divino, non era figlio di un padre mortale, ma sua madre lo aveva concepito dal dio
53

Apollo. Purch questo dio Apollo non fosse parente di


quello cantato da Heine!
Comesi vede, manca soltanto la chiave di Volta e
lintero cristianesimo nei suoi tratti fondamentali e com~
pleto: lincarnazione del logos fatto uomo in una determinata persona e il suo sacrificio espiatorio sulla croce
per la redenzione dellumanita peccatrice.
Sul modo come questa chiave di Volta, storicamente,
e stata inserita nelle clottrine stoico-filoniane, le fonti realmente attendibili non ci dicono niente. Ma e certo che
essa non E: stata inserita da filosofi, scolari di Filone 0
della Simi. Le religioni vengono fondate da gente che avverte essa stessa un bisogno religiosio e sinteressa dei bisogni religiosi delle masse, e questo di regola non e il
caso dei filosofi di scuola. Invece, in tempi di generale
dissoluzione -_ come anche oggi, per esempio -_ noi
troviamo filosofia e dogmatica religiosa appaiate in una
forma volgarizzata e generalmente diffusa. Se la filosofia
greca classica, ,nelle sue ultime forme
specialmente
nella scuola epicurea -- portava al materialismo ateistico,
la filosofia volgare greca portava alla dottrina del dio unicoe dellanima umana immortale. Allo stesso modo lebraismo, volgarizzato razionalisticamente nella mescolanza ee
nei rapporti con stranieri semiebrei, era giunto a trascu-
rare le cerimonie della legge, a trasformare lantico dionazionale esclusivo ebraico Jahvehl nellunico Vero dio,
creatore del cielo e della terra, e ad accettare limmortalita dellanima, originariamente estranea allebraismo. Cosi'
la filosofia volgare monoteistica Sin0n-fre con la religione volgare, che le presentava belle pronto lunico dio,

Come ha gia dimostrato Ewald, nei manoscritti punteggiati (provvisti di vocali e segni di lettura) gli ebrei scrivevano sotto le conso~nanti del nome Jahveh, che era proibito pronunciare, le vocali della.
parola Adonai, tta in sua vece. Piu tardi si fini col leggere Iehovah.
Questultima p ola, dunque, non e il nome di un dio, ma semplice
mente un grossolano errore grammaticale: in ebraico semplicernente
impossibile (note di Engels).
1

54

Ecco preparato il terreno sul quale, presso gli ebrei, lelaborazione delle concezioni filoniane, altrettanto volgarizzate, poteva generare il cristianesimo e questo, una volta
generato, trovare accoglienza presso i greci e i romani.
Che il cristianesimo sia derivato dalle concezioni filoniane
popolarizzate, e non direttamente dagli scritti di Filone,
lo dimostra il fatto che il Nuovo Testamento trascura quasi completamente la parte fondamentale di questi scritti,
cioe linterpretazione allegorico-filosofica delle narrazioni
dellAntico Testamento. E questo un aspetto che il Bauer
non ha considerato a sufficienza.
Per farsi unidea delle caratteristiche del cristianesimo, nella sua prima forma, hasta leggere la oosiddetta
Apocalisxe di Giovanni. Un confuso intricato fanatismo,
di dogmi solo alcuni accenni iniziali, della cosiddetta morale cristiana solo la mortificazione della carne e invece
visioni e profezie in quantita. La completa elaborazione
dei dogmi e delletica va attribuita ad unepoca posteriore, alla quale appartiene la redazione dei Vangeli e delle
cosiddette lettere apostoliche. E allora
alrneno per la
morale -- venne utilizzata con disinvoltura la filosofia
stoica, e in particolare Seneca. Che le lettere spesso lo
copino letteralmente, lo ha dimostrato i1 Bauer; di fatto
la cosa aveva gia colpito i credenti, ma essi se la sbrigavano sostenendo che Seneca avrebhe copiato il Nuovo
Testamento (che ai suoi tempi non era stato ancora scrit~
to). La dogmatica si sviluppo da una parte in collegamento con la leggenda evangelica di Gesu, in via di formazione, dallaltra nella lotta fra cristiani giudaizzanti e
cristiani pagani.
Anche sulle cause che hanno portato il cristianesimo
alla Vittoria e al dominio mondiale il Bauer fornisce dei
dati di gran valore. Ma qui lidealismo del filosofo tedesco gli e di ostacolo, gli impedisce di vedere chiaramente
e di formulare con acutezza le sue idee. Al momento
buono, la frase supplisce alla cosa. Ma, invece di esami-

55

nare nei particolari le concezioni del Bauer, diamo piuttosto la nostra opinione su questo punto, che e fondata,
oltre che sugli scritti del Bauer, anche su studi indipen-

denti.

In, tutti i paesi sottomessi, la conquista romana dissolse dapprima direttamente le precedenti istituzioni politiche e poi, indirettamente, anche le antiche condizioni di

vita sociale. In primo luogo, in quanto essa poneva, al


posto della precedente distribuzione per ceti (a parte la
schiavitu), la semplice distinzione fra cit-tadini romani e
non cittadini romani o sudditi. In secondo luogo, e principalmente, attraverso le estorsioni operate in nome dello
Stato romano. Sotto limpero alla frenesia di arricchimento dei governatori fu posto per quanto possibile un limite
nellinteresse dello Stato; ma al posto di quella suhentro
il torchio fiscale per il tesoro statale, che funzionava con
sempre maggior forza, e in rnodo sempre piu esoso; e
questo dissanguamcnto ebbe un effetto spaventosamente
dissolvente. In terzo luogo, infine, dappertutto si giudicava secondo il diritto romano, da giudici romani; quindi
furono annullati quegli ordinamenti sociali locali che non
si accordavano con lordinamento giuridico romano. Queste tre leve dovevano agire come uni1nmensa forza livellatrice, specialmente se applicate per un paio di secoli
a popolazioni la parte piu vigorosa delle quali era stata
sterminata o condotta in schiavitu nelle lotte che avevano
preceduto la conquista, che lavevano accompagnata e che
spesso ancora la seguivano. I rapporti sociali delle province si avvicinavano sempre piu a quelli della capitale
e dellItalia. La popolazione si divideva sempre piu in tre
classi eterogenee, composte degli elementi e delle nazio~
nalita piu disparate: ricchi, tra cui non pochi schiavi liberati (v. Petronio), grossi proprietari fondiari, usurai, o
luno e laltro insieme, come lo zio del cristianesimo,
Seneca; liheri nullatenenti, che a Roma erano nutriti e
divertiti dallh Stato e nelle province dovevano in qualche
modo arrangiarsi; infine la grande massa: gli schiavi. Di
56

fronte allo Stato, cioe allimperatore, le prime due classi


erano altrettanto prive di diritti che gli schiavi di fronte
ai loro padroni. Specialmente ada Tiherio a Nerone, era
di regola condannare a morte dei ricchi romani per confiscare i loro beni. Sostegno del governo era materialmente
lesercito, che assomigliava orrnai molto di piu a unarmata di lanzichenecchi che allantico esercito romano di contadini, e moralmente la convinzione comune secondo
cui questa situazione era senza vie duscita e che non
certo questo o quellimperatore, ma lin1pero fondato sul
dominio rnilitare era una necessita immutabile. Non e
questo il luogo di addentrarci nei fatti assai materiali sui
quali si fondava questa convinzione.
Alla generale anarchia e alla disperata sfiducia nella
possihilita di condizioni rnigliori corrispondeva un generale rilassamento e avvilimento. I pochi vecchi romani
ancora superstiti, di modi e sentimenti patrizi, erano stati
eliminati o si spegnevano; lulti1no di loro E: Tacito. Gli
altri erano contenti se potevano tenersi del tutto lontani
dalla vita pubblica; lacquisto e il godimento delle ricchezze riempivano la loro esistenza, cosi come i pettegolezzi e gli intrighi privati. I liheri nullatenenti, che a Roma
erano pensionati dello Stato, nelle province si trovavano
invece in una condizione difficile. Dovevano lavorare, e
per di piu in dura concorrenza col lavoro degli schiavi. Ma
essi erano limitati alle citta. Accanto a loro, nelle province, cerano ancora contadini, liberi proprietari del fondo
(qua e la ancora con proprieta comune) o, come in Gallia,
coloni asserviti per debiti ai grandi proprietari. Questa
classe fu la meno toccata dal rivolgimento sociale; e
anche al rivolgimento religioso oppose la pimi tenace resistenza _ Infine gli schiavi, senza diritti e senza volonta,
nellimpossibilita di liberarsi, come aveva gia dimostrato
la sconfitta di Spartaco; ma essi stessi, in gran parte,
1

Secondo il Fallmerayer, nella Maina (Peloponneso) ancora nel


i contadini offrivano sacrifici a Zeus (nom di Engels).

IX secolo

57

ex liheri o figli di nati liheri. Fra loro, dunque, doveva


regnare un odio pid che mai vivo, anche se impotente,
verso lesterno, contro le proprie condizioni di vita.
Corrispondentemente a questa situazione troveremo
che si erano conformati anche gli ideologi di quel tempo.
I filosofi erano o semplici maestri di scuola che guadagnavano denaro o buffoni pagati da ricchi crapuloni. Parecchi erano persino schiavi. Il signor Seneca e un esempio di che cosa essi diventassero nella buona fortuna.
Questo stoico, predicatore di virtd e di astinenze, era il
primo degli intriganti alla corte di Nerone, e Cie significa che non poteva non esser servile: si Iaceva regalare
denaro, poderi, orti, palazzi, e mentre predicava il povero
Lazzaro del Vangelo, era in realta lwomo ricco della
stessa parabola '. Solo quando Nerone volle la sua testa,
prego limperatore di riprendersi tutti i doni, ch la sua
filosofia gli hastava. Soltanto pochi filosofi isolari, come
Persio, hrandivano la sferza della satira contro i degenerati contemporanei.
Quanto poi alla seconda specie di ideologi, i giuristi,
essi erano entusiasti delle nuove condizioni, perch la
scomparsa di ogni distinzione di ceti permetteva loro di
elaborate in tutta la larghezza il loro diletto diritto privato, in cambio del quale regalarono poi allimperatore
il diritto puhblico pid sfacciato che sia mai esistito.
Insieme con le particolari caratteristiche politiche e
sociali dei popoli, limpero roman-o aveva condannato al
tramonto anche le loro particolari religioni. Tutte le religioni dellantichita erano religioni naturali di trihd e,
pid tardi, nazionali, germogliate dalle condizioni sociali
e politiche di ciascun popolo e con esse cresciute. Una
Volta distrutte queste loro basi e spezzate le forme sociali
che si erano tramandate insieme con lassetto politico tradizionale e con lindipendenza nazionale, crolle, sintende,
la religione sad esse corrispondente. Gli dei nazionali pote1Luca
58

16,

19-31.

Vano tollerare altri dei nazionali accanto a s, e questa era


la regola generale nellantichita: ma non sopra di s. Il
trasferirsi, a Roma dei culti religiosi orientali nuoceva senza
duhhio alla religione romana, ma non poteva arrestare la
decadenza delle religioni orientali. Non appena gli dei na-

ig

ii,

lv

IQ

zionali si rivelano incapaci di proteggere lindipendenza e


la liberta della lor-o nazione, si rompono la testa da s.
Cosi accadde dovunque (tranne che fra i contadini, specialmente sulle montagne). Quel che a Roma e in Grecia fece
lilluminismo della filosofia volgare
stavo per dire il
volterrianesimo
nelle province fu il risultato dellassoggettamento a Roma e della sostituzione di uomini fieri e
liberi con sudditi disperati e straccioni egoisti.
Questa era la situazione materiale e morale. Il presente, intollerabile; il futuro, se possibile, ancora pid minaccioso. Nessuna via duscita. Disperazione 0 salvezza nel
pid ordinario piacere sensuale, per quelli almenc che potevano permetterselo, ed era una piccola minoranza. Altrimenti, non restava che la stanca rassegnazione all`inevirabile.
Ma in tutte le classi doveva trovarsi una quantita di
genre che, disperando in una redenzione materiale, cercava come surrogato una redenzione spirituale: una consolazione della coscienza, che preservasse dalla completa
disperazione. Questa consolazione non potevano offrirla
la Stork, e nemmeno la scuola di Epicuro, appunto perch
queste filosofie non erano formulate per la coscienza comune, e poi perch la condotta dei loro seguaci gettava discredito sulle dottrine della scuola. La consolazione non
doveva sostituire una filosofia perduta, ma la religione
perdura; e questa consolazione doveva precisamente presentarsi sotto forma religiosa, come tutto cio che allora,
e poi ancora fino al XVII secolo, doveva commuovere le

masse.

Non ce hisogno di osservare che fra la gente che anelava a una tale consolazione della coscienza, a questa fuga
59

dal mondo esterno verso linterno, il maggior numero


doveva trovarsi fra gli sc/Jiavi.
In mezzo a questa generale dissoluzione, economica,
politica, intellettuale e morale si fece avanti il cristianesimo,
in dichiarata opposizione con tutte le precedenti religioni.
In tutte le precedenti religioni lelemento principale
erano le cerimonie. Soltanto con la partecipazione a sacrifici e a processioni, e in oriente inoltre con losservanza di
minute prescrizioni di dieta e di purezza, si poteva dichiarare la propria affiliazione religiosa. Mentre Roma e la
Grecia, sotto questultimo aspetto, erano tolleranti, in
oriente dominava una mania dei divieti religiosi, che ha
contribuito non poco alla decadenza finale. Persone di due
diverse religioni (egiziani, persiani, ebrei, caldei) non possono mangiare e bere assieme, n compiere assieme una
azione qualsiasi: appena possono parlare assieme. Lantico
oriente e in gran parte tramontato in conseguenza di questa
separazione delluomo dalluomo. ll cristianesimo non conosceva nessuna di queste restrizioni, causa di tante divisioni, e neppure i sacrifici e le processioni del mondo classico. Respingendo cosi tutte le religioni nazionali e le oerimonie ad esse comuni, si rivolge a tutti i popoli senza
distinzione e diventa esso stesso la prima religione mondiale possibile. Anche lebraismo, col suo nuovo dio universale, aveva preso lavvio per diventare religione mondiale;
ma i figli dIsraele restavano sempre unaristocrazia fra
i credenti e i circoncisi; C lo stesso cristianesimo dovette
sbarazzarsi dellidea della preminenza dei cristiani giudaizzanti (che dominava anoora nella cosiddetta Apocalisxe di
Giovanni), prima di poter diventare una effettiva religione mondiale. Daltra parte lIslam, che ha conservato il
suo cerimoniale specificamente orientale, ha limitato anche
il suo Campo di diffusione alloriente e allAfrica settentrionale, conquistata e ripopolata da beduini arabi: solo
qui esso pogeva diventare religione dominante, non in occidente.
60

In secondo luogo, il cristianesimo tocco una corda che


doveva trovare uneco in innumerevoli cuori. A tutti i
lamenti sulla malvagita dei tempi e sulla generale miseria
materiale e morale, la cristiana coscienza del peccato rispondeva: cosi e, e non puo essere altrimenti; della corruzione del mondo sei tu colpevole, siete voi tutti, la tua
e la vostra corruzione internal E dovera luomo che potesse dire di no? Men Culpa! Nessuno poteva rifiutarsi di
ammettere la sua parte di colpa nella sventura generale,
condizione prelirninare indispensabile per la redenzione spirituale che contemporaneamente il cristianesimo annunziava. E questa redenzione spirituale era presentata in
modo tale, da poter essere facilmente compresa dagli adepti
di ogni antica comunita religiosa. A tutte queste antiche religioni era familiare lidea del sacrificio espiatorio, mediante il quale la divinita offesa veniva placata; come
avrebbe potuto non farsi strada in questo ambiente lidea
del sacrificio dellintermediario stesso, che cancellava una
volta per sempre i peccati del genere umano? In quanto
il cristianesimo portava dunque a una Chiara espressione,
come coscienza del peccato da parte di ogni singolo, il sentimento, generalmente diffuso, secondo cui gli uomini sono
essi stessi colpevoli della corruzione generale, e contemporaneamente offriva, col sacrificio del suo giudice, una
forma facilmente comprensibile per tutti della sospirata
redenzione interiore dal mondo corrotto e della consolazione della coscienza, esso dimostrava di nuovo la sua capacita di diventare religione mondiale: una religione, in
verita, adatta proprio al mondo che esisteva allora.
Cosi e accaduto che fra le migliaia di profeti e di predicatori nel deserto, che riempivano quellepoca con le loro
innumerevoli innovazioni religiose, soltanto i fondatori del
cristianesimo hanno avuto successo. Non soltanto la Palestina, ma tutto loriente brulicava di tali fondatori di religioni, fra i quali regnava una lotta darwiniana, si puo dire,
per lesistenza ideale. Grazie principalmente agli elementi
che abbiamo ricordato, vinse il cristianesimo. E come
61

esso, attraverso una selezione naturale, abhia elaborato a


poco a poco il suo carattere di religione mondiale, nella
lotta delle varie sette fra di loro e col mondo pagano, 10
insegna nei particolari la storia della Chiesa dei primi tre
secoli.

l.Apocalisse1

Una scienza quasi sconosciuta in Inghilterra, se si ec~


cettuano pochi teologi liberaleggianti, i quali sfingegnano a
tenerla quanto piu segreta possibile, e la critica storica e
linguistica della Bibbia, lindagine intorno alleta, lorigine e il valore' storico dei vari scritti che comprendono
l`Antico e il Nuovo Testamento.
Questaiscienza e quasi esclusivamente tedesca. E, per
di piu, quella piccola parte di essa che e penetrata al di la
dei confini della Germania non precisamente la parte migliore: e quella critica latitudinaria, che si Vanta di essere
spregiudicata e radicale, e, nello stesso tempo, cristiana.
I testi biblici non sono precisamente rivelati dallo spirito
santo, ma sono rivelazione della divinita attraverso il sacro
spirito dellumanita, ecc. In questo modo, la scuola di
Tubinga (Baur, Gfrorer ecc.) e la grande favorita in Olanda
e in Svizzera, cosi come in Inghilterra; e, se si vuole andare
un po piu lontano, si segue Strauss. Uno spirito altrettanto mite, ma assolutamente antistorico, domina il celehre
Ernest Renan, che non e altro che un povero plagiatore
dei critici tedeschi. Di tutte le sue opere nulla gli appartiene, se non il sentimentalismo estetico del pensiero che
le pervade e il linguaggio latte e miele' che le avvolge.
Ee

IT/Je Book

1885, vol.

62

of Revelation,

II, pp.

112-116.

pubblicato in The Program, Londra,

65

Una buona cosa, tuttavia, Ernest Renan lha detta: Se


volete farvi unidea chiara di cio che fossero le prime comunita cristiane, non paragonatele con le congregazioni parrocchiali dei nostri tempi; esse erano piuttosto simili alle
sezioni locali dellAssociazione internazionale degli operai .
E pcio as giusto. Il cristianesimo ha conquistato le masse
precisamente come il socialismo moderno, sotto forma di
una varieta di sette e pid ancora di contrastanti concezioni individuali -- alcune pid chiare, altre pid confuse,
queste ultime in grande maggioranza
ma tutte in opposizione al sistema dominante, ai poteri costituiti .
Prendete, per esempio, il nostro libro dell/ipocalisse,
del quale vedremo che, invece di essere il pid oscuro e
misterioso, e il pid semplice e il pid chiaro di tutto il Nuovo
Testarnento. Per il mornento, dobbiamo chiedere al lettore di credere quel che fra poco dimostrererno. Che cioe
e stato scritto nellanno 68 della nostra era, o nel gennaio
del 69, e che percio non solo E: il solo documento del
Nuovo Testamento di cui si conosca con precisione la data,
ma anche il pid antico. Come si presentasse il cristianesimo nellanno 68, possiamo vederlo riflesso qui quasi in
uno specchio.
Prima di tutto, un numero sterminato di sette, Nei
messaggi alle 7 chiese dellAsia sono menzionate almeno
tre sette, sulle quali, daltra parte, non sappiarno assolutaniente nulla: i nicolaiti, i balaamiti e i seguaci di una
donna designata qui col nome di Gezabele. Di tutte e tre
e detto che esse permettevano ai loro aderenti di mangiare
carni sacrificate agli idoli, e che erano dedite alla fornicazione. E un fatto curioso che, in ogni grande movimento
rivoluzionario, la questione del
libero amore viene
in primo piano. Per alcuni, come un progresso rivoluzionario, come uno scuotimento dei vecchi fneni tradizionali,
non pid necessari; per altri, come una dottrina ben gradita,
che copre comodamente ogni sorta di liberi e facili rapporti
fra uomo gr donna. Il secondo tipo, quello dei filistei,
sembra qui che abbia avuto sdbito il sopravvento; perch
<<

<<

<<

64

fornicazione e sempre associata col mangiare carni


sacrificate agli idoli >>, cosa che era rigorosamente proibita
agli ebrei e ai cristiani, ma che poteva essere talvolta pericoloso o spiacevole rifiutare. Cio mostra con evidenza che
i seguaci del libero amore qui menzionati,si mostravano in
igenere propensi ad essere amici di tutti e non erano certo
dei candidati al martirio.
Il cristianesimo, come ogni grande movimento rivolu~
zionario, e stato fatto dalle masse. E nato in Palestina, in
una maniera che a noi e del tutto sconosciuta, in un tempo
in cui nuove sette, nuove religioni, nuovi profeti nasce~
vano a centinaia. E infatti una semplice media , sorta
in modo spontaneo dal mutuo attrito delle pid progressive
di tali sette, e successivamente costituita in dottrina con
lfaggiunta di teoremi dellebreo alessandrino Filone e, pid
tardi, di forti infiltrazioni stoiche. In realta, se possiamo
chiamare Filone il padre dottrinale del cristianesimo, Se~
neca ne E: stato lo zio. Interi passi del Nuovo Testamento
sembrano copiati quasi letteralmente dalle sue opere; e
troverete, daltra parte, passi delle satire di Persio ,che
sembrano copiati dal Nuovo Testamento, allora non ancora
scritto. Di tutti questi elementi dottrinali non ce traccia
nel nostro libro dell/lpocalirse. Qui troviamo il cristianesimo nella forma pid rozza in cui ci sia stato conservato. Ce
un solo punto dogmatico dominante: che fedeli sono stati
salvati dal sacrificio di Cristo. Ma il come e il perch sono
cornpletamente indefinibili. Non ce altro che la vecchia no~
zione ebrea e pagana, che dio, o gli dei, debbono essere
propiziati con sacrifici, trasformata nella specifica nozione
cristiana (che in realta fece del cristianesimo la religione
universale) secondo cui la morte di Cristo E: il grande sa~=
crificio che basta una Volta per sempre.
Del peccato originale, nessuna traccia. Nulla della tri~
nita. Gesd as l<< agnello , ma subordinato a Dio. Di fatto,
in un passo (15, 3) egli e posto allo stesso livello di Mose.
Invece di un solo spirito santo, vi sono i sette spiriti
di Dio (3, 1 e 4, 5). I santi assassinati (i rnartiri) invo~
la

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>>

<<

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~i

<<

>>

65

Fino a quando, o_sovrano


cano da Dio la vendetta:
santo e verace, nongiudicherai e non vendicherai 1l nostro
sangue sopra gli abitanti della terra? (6, 10), un sentimento che pin tardi e stato accuratamente escluso dal
codice teorico della morale cristiana ma che_1n_ prat1Ca
venne applicato a mille doppi non appena cr1st1an1 ebbero
il sopravvento sui pagani.
Ovviamente, il cristianesimo si presentacome una .semplice setta del giudaismo. Cosi nei messaggi alle 7.ch1ese:
Conosco... la calunnia di coloro che dicono d1 essere
Giudei [non cristiani] e non lo sono, essendo la _cornuAlcuni della
nita di Satana (2, 9); e di nuovo, 3, 9:
di
essere
Giudei
comunitaidi Satana, quelli che dicono
>>.
Cosi
il
nostro
autore,
nellanno
69
e invece non lo sono
era,
non
aveva
la
pimi
remota
idea
di
rappredella nostra
sentare una nuova fase nello sviluppo religioso, destinata a
divenire uno dei piu grandi elementi di rivoluzione. Cosi
pure, quando i santi appaiono davanti al trono di Dio,
vi sono dapprima 144.000 ebrei, 12.000 per ciascuna delle
dodici tribfi; e soltanto dopo di loro sono ammessi pagani
che si unirono a questa nuova fase dellebra1smo.
Tale era il cristianesimo nellanno 68, come e rappresentato nel pin antico libro del Nuovo Testamento, il. S010
del quale non si possa c-ontestare lautent1cita. Chr ne fosse
lautore, non lo sappiamo. Egli chiama se stesso Giovanni.
Non pretende neppure di essere l<< apostolo Giovanni,
perch nelle fondamenta della nuova Gerusalemme so(21,
no iscritti i nomi dei dodici apostoli dellagnello
14). Quindi essi dovevano essere morti, quando egli scriveva. Che fosse un israelita, risulta chiaro dagli abbondanti
ebraismi del suo greco, che batte di gran lunga, Per la
cattiva grammatica, persino gli altri l1br1 del Nuovo Testamento. La lingua prova chiaramente che il COS1ddtt0Yangelo di Giovanni, le lettere di Giovanni e questo l1br0
hanno alme o tre diversi autori, se non bastassero a provarlo le dotilrine che essi contengono, in completa contraddizione tra di loro.
<<

<<

<<

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66

>{

Le visioni apocalittiche, che abbracciano quasi lintero


contenuto del libro, sono riprese, nel maggior numero dei
casi letteralmente, dai profeti classici dellAntico Testamento e dai loro pid tardi imitatori, a cominciare dal libro
di Daniele ( del 160 circa prima della nostra era, che profetizza avvenimenti accaduti molti secoli prima) per finire
col libro di Enoc, un miscuglio di testi apocrifi in greco,
scritti non molto prima della nostra era. I/originalita della
inventiva, nello stesso raggruppamento delle visioni plagiate, e estremamente povera. Il professor Ferdinand Benary, al cui corso di lezioni tenute allUniversita di Berlino, nel 1841, io sono debitore per quel che segue, ha
dimostrato, per ogni capitolo e per ogni versetto, da quale
fonte il nostro autore ha tolto a prestito ciascuna delle sue
pretese visioni. Non servirebbe a nulla, quindi, seguire il
nostro Giovanni attraverso tutte le sue fantasticherie.
E meglio venire subito al punto in cui egli scopne il mistero
di questo suo libro, che se non altro si presenta abbastanza
curioso.
In completo contrasto con tutti i suoi commentatori ortodossi, che aspettano sempre, dopo pifi di 1800 anni, che
le sue profezie debbano ancora avverarsi, Giovanni non
cessa mai di dire:
Il tempo e prossimo, tutto questo accadra tra breve >>. E cio si riferisce soprattutto alla crisi
ch"egli predice, e alla quale, evidentemente, egli conta
di
assistere.
Questa crisi la grande lotta finale fra Dio e l<< anticristo >>, come altri lhanno chiamato. I capitoli decisivi sono
il 13 e il 17. Lasciando da parte tutti gli ornamenti superflui, Giovanni vede una bestia che sorge dal mare,
che ha sette teste e dieci corna (le corna non ci interessano affatto)
e vidi una delle sue teste come ferita a
morte, ma la sua ferita mortale era stata guarita >>. Questa
bestia era destinata ad aver potere sulla terra, contro Dio
e lagnello, per quarantadue mesi (meta dei sette anni sacri),
e tutti gli uomini dovevano esser costretti, durante quel
tempo, a portare il segno della bestia o il numero del suo
<<

>>

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E:

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67

ll'

nome sulla mano destra, o sulla fronte. Questa e la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia,
pole/Q il numero all un uomo: il suo numero e seicentoses<<

_mntasei .

Ireneo, nel secondo secolo, sapeva ancora che con la


testa ferita e poi guarita si voleva intendere Nerone, che
era stato il primo grande persecutore dei cristiani. Alla sua
morte, si era sparsa una Voce, specialmente attraverso la
Acaia e lAsia, secondo la quale egli non era morto, ma
soltanto ferito, e sarebbe riapparso un giorno e avrebbe
sparso il terrore attraverso il mondo (Tacito, Ann., 6, 22).
Allo stesso tempo, Ireneo conosceva unaltra variante molto
antica, che dava come numero del nome 616, invece di 666.
Nel capitolo 17 la bestia con le sette teste compare
di nuovo, questa Volta montata dalla ben nota signora
scarlatta, della quale il lettore puo godersi lelegante descrizione nel libro stesso. Qui un angelo spiega a Giovanni:
La bestia che hai visto era, ma ora non piu... Le sette
teste sono le sette montagne sopra le quali troneggia la fernmina e sono anche sette re: di questi Cinque girl caddero,
uno esiste adesso laltro ancom non giunto, ma quando
verra, e necessario che duri poco. La bestia che era, ma ora
non pifi e appunto lottzoo, fa parte dei sette... E la femmina che hai visto, e la grande citta che regna su-i re
della terra >>.
Qui, dunque, abbiamo due chiare affermazioni: 1) la
signora scarlatta e Roma, la grande citta che regna sui re
della terra; 2) al tempo in cui il libro e scritto, regna il
sesto imperatore romano; dopo di lui verra un altro a regnare per breve tempo; e poi si avra il ritorno di uno che
fa parte dei sette , che fu ferito ma risanato, e il cui
nome e contenuto in quel misterioso numero, e che Ireneo
sapeva ancora essere Nerone.
Contando da Augusto, abbiamo Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, quinuo Nerone. Il sesto, che regna, e Galba,
la cui ascesaflal trono fu il segnale per uninsurrezione delle
lcgioni, specialmente in Gallia, guidate da Otone, succes<<

sore di Galba. Cosi i1 nostro libro deve essere stato scritto


sotto Galba, che regno dal 9 giugno 68 al 15 gennaio 69.
E prediceimminente il ritorno di Nerone.
Ma ora la prova finale: il numero. Anche questo e stato
scoperto da Ferdinand Benary, e da allora non as mai stato
contestato nel mondo scientifico.
Circa treoento anni prima della nostra era, gli ebrei
cominciarono a usare le loro lettere come simboli per i
numeri. I rabbini speculativi videro in questo un nuovo
rnetodo per la loro interpretazione mistica o cabala. Parole
segrete erano espresse dalla cifra risultante dalladdizione
dei valori nurnerici delle lettere in esse contenute. Questa
nuova_ scienza la chiamavano ge/mztriala, geometria. Ora
questa scienza e impiegata qui dal nostro Giovanni >>.
Dobbiamo dimostrare: 1) che il numero contiene il norne
di un uomo, e che questuomo e Nerone; e 2) che la soluzione data e valida tanto per la lezione 666 quanto per la
lezione ugualmente antica 616. Prendiamo le lettere
ebraiche e i loro valori;
<<

3
'1
1

Ke

<<

68

J
3
D

-l

(nun)
n
(resc)
r
(vau) per o
n
(nun)
(caf)
(samech)
(resc)

le

=
=
=
=
=
=
=

50

200
6

50

100
60

200

Neron Kemr, limperatore Nerone, in greco Nron


Kaimr. Ora, se invece della grafia greca noi trasponiamo in
latino Nero Caerar in caratteri ebraici, il nun alla fine di
Neron soompare, e con esso il valore di cinquanta. Questo
ci porta allaltra antica lezione di 616, e cosi la prova e
perfetta quanto si puo desiderare.
ll libro misterioso, allora, e adesso perfettamente
chiaro.
Giovanni predice il ritorno di Nerone per
<<

>>

69

lanno 70, circa, e un regno di terrore sotto di lui, che


durera quarantadue mesi, o 1260 giorni. Dopo quel termine, Dio si leva, Vince Nerone, lanticristo, distrugge la
grande citta col fuoco, e lega il clemonio per mille anni.
I1 millennio comincia, e cosi via. Tutto ciE> ha ora perduto
ogni interesse, tranne che per quelle persone ignoranti, che
si sforzano ancora di calcolare il giorno del giudizio finale.
Ma come quadro autentico di un cristianesimo pressoch
primitivo, tracciato da uno di loro stessi, il libro ha pid
valore di tutto il resto del Nuovo Testamento messo
insieme.

f
70

Appendice

Engels a Kautskyl

28 luglio 1894
Caro barone,
non ce alcuna fretta di pubblicare larticolo`. Non appena lavr6 corretto lo potrai stampare quando vuoi, in
settembre o in ottobre. Mi sono occupato dellargomento
sin dal 1841, anno in cui ho assistito ad una lezione di
F. Benary.sullAp0calisse. Mi convinsi da quel momento
che questo era il libro piu antico e piu importante del
Nuovo Testamento. Dopo questi cinquantatre anni di
gravidanza, la sua venuta al mondo non e davvero urgente.
Quanto a quello chve mi chiedi:
1) Io non dico affatto, se non mi sono spiegato male,
che piccoli horghesi e schiavi della campagna furono tra
i primi seguaci del cristianesimo, ma li pongo soltanto fra
quelle classi nelle quali era probabile che il cristianesimo
potesse contare dei seguaci. E certamente fu cosi, specialmente nel II e III secolo. Non vi e alcun duhbio che il
cristianesimo, appena passato dalla Giudea nella Siria settentrionale e nellAsia Minore, e successivamente in Grecia,
Egitto e Italia, si e sviluppato ed ha avuto i suoi primi seguaci nelle cittd.
Engels scnisse questa lettera a Karl Kautsky (chiamato qui scherzosamente <<barone>>), direttore della Neue Zeit, in oocasione della
pubblicazione dellarticolo Per la storia del cristianesimo primitivo,
compreso nella presente raccolta (v. sopra, pp. 15-49).
1

73

2) Mi chiedi se il regno millenario e su questa terra o


nella1 di la. Dipende da come lo si intende. Io chiamo al
di la cio che dopo Za marie. Su questo punto lApoculisre

Indice dei nomi

non lascia alcun dubbio. Il regno millenario e soltanto per


i martiri e poi, in ogni caso, per i cristiani ancora viventi
al momento della sua instaurazione e percio per questi
ultimi .vu questa terra, mentre per i ffuzrtiri che risorgono e nelfal di lei. E lant:ica storia: you pays your money
and you takes your c/Joice 1. La cosa decisiva per me che
senza unidea dellimmortalita e senza credere in un premio
o in una pena nellal di la tutto cio non e possibile. E
ancor meno su questa terra e la nuova Gerusalemme, che
deve venire dopo il regno millenario e il giudizio finale.
Anche secondo le cosiddette lettere paoline, i credenti
ancora vivi dovrebhero essere trasformati al ritorno di
Cristo e trasfigurati da mortali in immortali.
E facile capire perch_ il negno millenario fosse descritto
con time terrene. Anche l/lpocalisse non puo contentarsi
del piacere celestiale che si prova a sedere su di una umida
nuvola con quattro nude lettere o a suonar larpa con la
mano piu o meno insanguinata e cantar cori per leternita...
E:

Adriano Publio Elio, 27.


Albrecht, profeta, 22.
Alessandro Magno, 37.
Antioco III il Grande, 41 n.
Antioco IV Epifane, 29, 41 n.
Antonino Pio, 27.
Augusto, 42, 53, 68.

<<

Balaam, 31, 33.


Balac, 31.
Baruc, 29.
Bauer Bruno, 11, 26, 27, 48, 5153, 55, 56.
Baur Ferdinand Christian, 63.
Becker August, 22.
Benary Ferdinand, 41, 43, 45,
67, 69, 73.
Bengel ]ohann Albrecht, 45.
Bousset Wilhelm, 12.'

Buonaiuti Ernesto, 12.


Caligola, 42, 68.
Cesare Caio Giulio, 53.
Claudio Tiberio Druso Nerone
Germanico, 28, 42, 43, 68.
Comrnodiano, 28.
Costantino I il Grande, 26, 52.
Cristo, 20, 27, 29, 30, 38-41,
44-47, 53, 55, 65, 74-

1
Espressiong dialettale inglese, tolta dal linguaggio popolare delle
fiere: <<Paga, e poi scegliti il premio che vuoi >>.

74

1'

Daniele, 28, 29, 39, 41, 67.


Deissmann Adolf, 12.
Domiziano Tito Flavio, 26 n.
Enoc, 29, 39.
Epicuro di Samo, 59.
Erasmo di Rotterdam, 11.
Esdra, 29.
Ewald Georg Heinrich August,
41, 54 n.

Fallmerayer Jacob Philipp, 46,


57 n.

Filippo I di Macedonia, 37.


Filone di Alessandria, 26,

52~

55, 65.
Fourier Charles, 35.

Galba Servio Sulpicio, 42~44,


68, 69.

Gezabele, 32, 64.


Gforer August Friedrich, 63.
Giovanni, 27-29, 34, 36, 38, 39,
45, 55, 60, 66-69.

Hegel Georg Wilhelm


rich, 51.
Heine Heinrich, 35, 54.

Fried-

lreneo, 43, 44, 68.


75

Kautsky Karl, 9, 73.


Kuhlmann Georg, 22, 23.
Lamennais Flicit Robert de,
23.
Loisy Alfred, 12.
Luciano di Sarnosata, 20, 22.
Liicke Gottfried Christian Friedrich, 41.

Marco Aurelio, 27.


Marx Karl, 9, 11.
Melantone Filippo, 11.
Menger Anton, 18.
Mose, 30, 65.

Nabucodonosor, 29.
Nerone Lucio Domizio, 42-44,
57, 58, 68-70.
Nicola, 33.

Otone Salvio, 42, 44, 68.

Ranovic A.B., 12.


Reitzenstein Richard, 12.
Ixenan joseph Ernest, 19, 25
28, 33, 41, 45, 51, 63, 64
Schott Wilhelm, 20.
Seneca Lucio Anneo, 26, 53, 55
56, 58, 65.
Socrate, 21.
Spartaco, 57.
Strauss David Friedrich, 11 25,
52, 63.
2

Tacito Publio Cornelio, 28, 43,


48, 57, 68.
Tiberio Claudio Nerone, 42, 56,
68.
Tito Flavio Vespasiano, 26 n.

Vespasiano Tito Flavio, 26 n.


Virgilio, 45 n.
Vitellio Aulo, 28, 29, 42, 43,
Voltaire, 20.

Paolo di Tarso, 19, 25, 33.


Peregrine (Proteo), 20-24.
Persio Aulo Flacco, 58, 65.

Weitling Wilhelm, 19, 22.


Wilke Christian Gottlob, 52

Petronio Arbitro, 56.


Pettazzoni Raffaele, 12.

Ziika jan, 19.

76

Zoroastro, 46 n.

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