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ULISSE E LE DONNE DELLODISSEA

di Ljuba Cordara

ULISSE Quello di Odisseo (Ulisse per il mondo latino) , senza alcun dubbio, il viaggio pi importante della cultura occidentale, ispiratore di tanti viaggi successivi. Perch questo personaggio apparso tanto importante e significativo ad Omero, da dovergli dedicare un intero poema epico? Risponder a questa domanda con lausilio di due scrittori moderni: uno serio, laltro un po' meno, a dimostrazione della vitalit dellinteresse di cui gode ancora oggi il mito di Ulisse. Lo scrittore pi serio James Hillman, che parla di Ulisse nei suoi famosi Saggi sul Puer, in cui esamina diffusamente larchetipo del Puer Aeternus, sulla scorta degli studi compiuti da Jung su questo affascinante argomento. Laltro scrittore, meno serio e meno noto, Alberto Savinio, autore satirico italiano degli anni trenta, che dedica ad Ulisse una pice teatrale (Capitano Ulisse) e un saggio (La verit sullultimo viaggio), nei quali ci offre una visione del mito di Ulisse riflesso nel prisma della sua intelligenza acrobatica e penetrante. Con il suo irresistibile talento per il grottesco borghese, e al tempo stesso con la sua capacit di percepire le figure mitiche attualizzandole senza sminuirle, Savinio sostiene che Ci che ha enormemente nuociuto al buon nome di Ulisse la qualifica di EROE che lanagrafe della storia ha stupidamente collocato davanti al suo nome. Eroe e Ulisse; queste due antinomie non combaciano se non nei documenti ufficiali, nei testi interpolati da quaranta secoli di incomprensione. A Ulisse manca il requisito essenziale delleroe: lintelligenza del bue come pure il daltonismo prospettico connesso con le facolt di questo mammifero superiore Eroe ha per noi il significato corto e rumoroso di uno sparo di bombarda. Al tempo in cui Ulisse era tra la giovent e let matura, il valore di eroe non superava quelle onorificenze che toccano dufficio a chi ha raggiunto la debita anzianit. Gli eroi di Omero erano qualcosa fra il Commendatore e il Cavaliere della Legion dOnore. Potevo lasciare a Ulisse un naso di cartone e un abito da carnevale? Era necessario riportare il Commendatore Ulisse alla sua statura naturale. Anche Hillman concorda con Savinio sul punto che Ulisse sia pi simile ad uno di noi di quanto lo siano gli altri eroi omerici: Non ha eserciti imponenti, come Achille, Agamennone e Menelao; il suo apporto solo di una nave. Non ha nemmeno la forza di Aiace o di Diomede. Spesso sembra che preferisca mangiare piuttosto che combattere ed giunto a simulare la pazzia per evitare di andare in guerra. La prima volta che lo incontriamo, sconsolato sulla spiaggia di Calipso, malinconico e meditabondo come Saturno, eppure in lui c il pothos, il desiderio del navigatore errante, che gli deriva dalla sua discendenza da Ermes e da Autoclito. Quando Calipso gli offre di renderlo immortale e senza et sceglie il sentiero comune: No, non sono un Dio, perch paragonarmi agli immortali? Ma sono tuo padre, dice a Telemaco. Il segreto di tutta questa specialissima normalit comincia dal suo nome e finisce nella ragione per cui la nutrice riesce a riconoscerlo malgrado le mentite spoglie con cui si era presentato al suo ritorno a Itaca, e cio la cicatrice che segna una coscia delleroe. Una delle derivazioni etimologiche del nome di Ulisse (Ulixes in latino), infatti, composta da oulos
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che significa ferita, e da ischea che significa coscia. Evidentemente la coscia ferita doveva essere essenziale alla sua natura, se ha dato ad Ulisse il nome. Ulisse condivide con altre figure mitiche le caratteristiche del Puer Aeternus, ma a differenza di costoro non muore per la ferita ricevuta dal cinghiale; la sua ferita diventa una cicatrice. Secondo Hillman le caratteristiche che appartengono a questa figura mitica in cui possiamo catalogare eroi e Dei quali Attis, Adone, Ippolito, Bellerofonte, Icaro, Giasone, ma anche Horus, Ermes e Dioniso sono le seguenti: lessere ferito (ipocondria, ferite alle mani, ai piedi, ai polmoni, il sanguinare) lascensionismo (verticalit) lestetismo (figli dei fiori, Giacinto, Narciso) linclinazione al fuoco e allacqua (Icaro) lessere fuori dal tempo (incapacit di entrare nel tempo, di invecchiare, o uno strano interesse per ci che antico lautodistruttivit (il desiderio di fallire, di cadere, di morire) lamoralit o lipermoralit una esagerata costellazione parentale . Nella nostra vita patologica il Puer Aeternus compare come uno specifico stile di adolescenza prolungata, che dura talvolta fino ai quarantanni e che talvolta termina con unimprovvisa morte violenta. Il Puer Aeternus quindi quella struttura di coscienza che rifiuta e combatte il Senex. Da un lato Ulisse come gli altri un Puer, sempre in partenza per altri luoghi, nostalgico e pieno di desiderio, amato da donne che egli rifiuta, opportunista e scaltro, sempre in pericolo di annegare. Daltro canto, egli un padre, un marito, un comandante, con le qualit Senex del consigliere e della capacit di sopravvivere e di organizzarsi in vista di una meta. Altre caratteristiche della natura Senex, possedute anche da Ulisse sono:

la valutazione del tempo, del lavoro, dellordine, dei limiti lapprendere la storia la continuit il sopravvivere e il resistere. Per sfuggire al Senex il Puer Aeternus spinto a ricercare, a domandare, a viaggiare, a inseguire, a trasgredire ogni limite. E uno spirito inquieto senza dimora sulla terra, sempre in arrivo da qualche luogo e in partenza per qualche altro, sempre per di passaggio. Il suo eros mosso da un desiderio irrefrenabile, pothos, una libido effrenata che finisce per portare al naufragio. Le caratteristiche di queste due figure archetipiche Puer e Senex convergono secondo Hillman nella figura di Ulisse, ed appunto grazie a questa sua doppia valenza che il nostro eroe viene condotto dal cieco Tiresia e dal cieco Omero alliniziazione rituale della discesa al mondo infero, iniziazione che rivela il telos cio il significato, la finalit, quello nel cui interesse ci si sente cos sospinti, come costretti dal vento a vagare sulle superfici. Lo spirito giovane trova la sua controparte ammonitrice che gli insegna la sopravvivenza, luomo adulto ritrova il pothos delleroe, il cuore ridestato: pu cos salpare di nuovo, continuare a viaggiare. Bench ferito ad una coscia da un cinghiale Odisseo sopravvissuto, non morto giovane come Attis o altre figure di eroi che vengono richiamati a s dalla Grande Madre che ha dato

loro la vita e liniziazione alla sessualit, riassorbiti poi ancora giovanissimi nel suo abbraccio mortale. Ulisse non muore, e non solo sopravvive alla ferita simile ad una vulva che gli apre la coscia, come si era aperta la coscia di Zeus nel partorire Dioniso, ma la cicatrice che ne consegue gli consente addirittura di incorporare simbolicamente la fecondit femminile. ULISSE E IL FEMMINILE Per questo Ulisse lunico eroe che abbia avuto rapporti differenziati con molte figure di donne e di Dee, rapporti che propiziarono il suo viaggio, rendendo possibile la sua sopravvivenza. Superata con lincorporazione simbolica della femminilit la mistica del rapporto tra figlio e Grande Madre, il femminile nellOdissea pu mostrare altre individualit, ricoprire altri ruoli: Dea = Atena; Amante = Calipso; Divoratrice = Scilla e Cariddi; Incantatrice = Circe; Madre e Figlia = Aretea e Nausicaa; Madre Personale = Anticlea; Salvatrice = Ino; Seduttrice = Le Sirene; Nutrice = Euriclea; Moglie = Penelope. Con ciascuna di esse luomo Ulisse trova un modo individuale di entrare in rapporto, di amare e di esserne favorito. E difficile indicare una di queste figure come la pi significativa: Egli riconobbe tutte queste donne, conclude il libro 22 dellOdissea Nellepopea di Ulisse il femminile non costituisce una minaccia alla finale riconciliazione tra padre e figlio, anzi, i principali personaggi femminili dellopera lavorano sempre in direzione della ricomposizione della casa divisa di Itaca, dandoci una dimostrazione di come i modelli femminili possano intessere tra loro Puer e Senex, anzich dividerli ulteriormente, a causa dellinclinazione che la Grande Madre ha per gli eroismi che la magnifichino, facendola diventare il principale interesse delluomo, offuscandone la visione della realt psichica e distraendolo dalle sue necessit Puer. La cicatrice di Ulisse umanizza la sua configurazione archetipica, il segno dellanima nella carne, il sigillo dellanima, la psiche somatizzata. Avrebbe potuto mutarsi in deformit, quella deformit che, come scrive Jung, separa il padre dal figlio, luomo dal ragazzo, il grande dal piccolo. Ma Ulisse non viene deformato dallunilateralit proprio perch lemblema delluomo nato due volte: padre e figlio, maschio e femmina, corpo e anima, Senex e Puer insieme. Per questa duplice coscienza, Ulisse, che non a caso viene definito da Omero versato in molti modi, pu avvicinarsi impunemente al mondo femminile che era stato fonte di enormi problemi per gli altri eroi: nel suo viaggio di individuazione non uccider draghi, simboli del femminile materno prevaricante, non taglier la testa a Meduse, simbolo della rabbia femminile paralizzante, non affronter mostri, simboli del potere dellinconscio, non verr fatto a pezzi dalle Menadi, non sar ucciso dalla moglie sulla porta di casa; non lotter insomma contro il matriarcato n tanto meno si comporter da misogino. Le donne e le Dee che incontrer sul suo cammino, anzi, gli saranno immensamente grate in quanto lui arriva a sollevarle da quello che pare un destino che le accomuna tutte: la loro infinita solitudine. Athena, la dea vergine per antonomasia, sola per vocazione, ma sola anche Calipso nella sua isola, lontana dalle rotte degli Dei e degli uomini, sola Circe nel suo alto palazzo, circondato da animali docili e da un paesaggio dalla bellezza quasi artificiale, sola si sente Penelope, per quanto assediata dai pretendenti, sole sono anche Scilla, Cariddi, le Sirene, per volere degli Dei, sola Nausicaa, perch ancora non ha incontrato luomo che la renda donna ispirandole un sentimento damore; di solitudine e nostalgia morta infine la madre Anticlea.
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Per ciascuno di questi personaggi femminili lincontro con Ulisse rappresenta lincontro con il proprio maschile, il Sole del loro tema, astrologicamente parlando, ed esse costellano il viaggio delleroe apportandovi le caratteristiche delle loro Lune e delle loro Veneri. ULISSE II Dando per scontato che larchetipo di Ulisse sia cos universale da potersi incarnare in tutte le epoche e sotto tutte le latitudini, prendiamo in esame il tema di un personaggio maschile, scelto quasi a caso nel mio archivio, sul quale preferibile mantenere lanonimato, nominandolo per comodit di studio Ulisse secondo, non tanto perch sia un personaggio famoso, al contrario perch si tratta di una persona qualunque, che non ha fatto nulla di speciale per farsi ricordare dai posteri, cos come avrebbe fatto Ulisse se non fosse stato trascinato nellavventura della guerra di Troia. Ma non luomo doggi sempre in guerra nella vita quotidiana, come lo erano gli eroi omerici alle prese con una citt da espugnare? Come leroe omerico, il nostro personaggio misterioso ha una componente Senex che si estrinseca nel sole al M.C. congiunto ad Urano in Cancro (se Ulisse avesse avuto un sole Sagittario non avrebbe mai sentito la nostalgia di Itaca, ma si sarebbe ambientato benissimo in uno dei luoghi visitati, magari aprendo una succursale di una ditta import-export OgigiaTebe!), come il Laerziade il nostro Ulisse II svolge la stessa attivit lavorativa del padre (anche lui obtorto collo) e anche se non si tratta precisamente di un monarca (ma questo meglio che non glielo diciamo perch con quel Marte in Leone molto orgoglioso) svolge comunque un ruolo dirigenziale che gli impone di esercitare le caratteristiche del Senex. La componente Puer ravvisabile nella Luna in Gemelli e nella congiunzione MercurioVenere, che lo rendono spigliato e brillante, con la battuta sempre pronta e amante di ogni genere di giochi fino a sconfinare nel gusto di quelli rischiosi (Giove congiunto a Marte in Leone). Anche la sua attivit lavorativa improntata ad una continua necessit di viaggiare, come vuole la Luna Gemelli. Questi tre pianeti si trovano in casa nona ed infatti il Nostro sta vivendo una cospicua parte della sua vita lontano dal luogo natale. Per lui, come per Ulisse, lamicizia un sentimento molto importante (Plutone sulla cuspide dellundicesima casa) ma sulla qualit di molte delle persone delle quali si circonda e sulle quali esercita la propria leadership, stendiamo un velo pietoso, cos come meglio non indagare sul perch i compagni dellaltro Ulisse si siamo lasciati trasformare rapidamente in porci da Circe e sul perch abbiano banchettato con le vacche del Sole in spregio allespresso divieto del loro capo, andando incontro alla rovina finale. E la celebratissima astuzia di Ulisse che fine ha fatto? Se per astuzia si intende senso dellopportunit e tempismo nel realizzare un progetto da cui pu dipendere la sua e laltrui sicurezza, indubbiamente il Sole congiunto ad Urano e Marte costituisce un nucleo molto compatto di coraggio fisico, di velocit di ideazione e realizzazione di quelle buone intuizioni che gli provengono dalla Luna in sestile a Plutone ed in trigono a Nettuno, le mechanai che Omero fa elaborare ad Ulisse. Se per astuzia si intende invece abilit diplomatica nel condurre una trattativa, il nostro non brilla per questa qualit che a fasi alterne, a causa della presenza di Nettuno sullAscendente Bilancia. Quanto alla ferita che caratterizzava il primo Ulisse, anche il suo epigono non da meno, n da un punto di vista caratteriale n da un punto di vista fisico, solo che la ferita non gli stata inferta a una coscia da un cinghiale, ma ad un braccio dal freno di una motocicletta. In senso psicologico levento che costituisce la ferita del soggetto avviene a tredici anni, a
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causa della morte prematura della giovane e amatissima madre, da lui idealizzata nellimmagine della Luna Gemelli in casa nona, in trigono a Nettuno sullAscendente. Da un punto di vista astrologico gi lAsc. Bilancia, che presuppone il rovesciamento di tutte le case rispetto a quella che sarebbe la loro sede naturale (casa prima cosignificante del segno dellAriete e via dicendo), crea nel nativo la sensazione di essere continuamente fuori dallordine costituito delle cose cos come dovrebbero essere ed il ribaltamento dellasse MC/IC crea ipso facto un problema di dipendenza/indipendenza, ma soprattutto la quadratura Nettuno-Sole, aspetto difficilissimo da vivere per un uomo, a creare nel soggetto la sensazione di essere sradicato, avulso dalla realt psicologica che viene comunemente vissuta dagli altri uomini. E questa mancata identificazione con il maschile, come comunemente lo si intende nella nostra epoca, a rendere inquieto e senza dimora sulla terra, come diceva Hillman, lo spirito del nostro Ulisside. E nellOdissea non stato forse il Dio Nettuno il pi fiero avversario del povero navigatore involontario, adirato comera per laccecamento di suo figlio, il brutale ma virilissimo e conformista Ciclope? A salvare i due naufraghi provvede, per fortuna, la componente femminile del trigono Luna-Nettuno vissuta in modo sia soggettivo che oggettivo, cio sia come fattore psicologico interiore che come incontro con i provvidenziali personaggi femminili esteriori, e questo grazie alle modalit che abbiamo precedentemente visto parlando dellincorporazione delle qualit femminili a causa della cicatrice. Fatte queste considerazioni, non stupisce che il nostro Ulisse secondo sia circondato di donne con valenze nettuniane: la moglie Penelope II ha la Luna in Sagittario ed un Nettuno in trigono con Marte; unamica del passato Circe II dispone di una Luna Pesci e di un Nettuno trigono ad Urano, Marte e Sole; una Luna Pesci campeggia anche nel tema di una sua giovane collaboratrice Nausicaa II, che ha comunque Nettuno in aspetto con Marte, mentre la sua fida segretaria Calipso II ha addirittura il Sole Pesci ed il trigono Venere-Nettuno. Non c male come arcipelago ( il caso di dirlo) femminile a protezione di un uomo che ha il Sole quadrato a Nettuno! Anche la caratteristica della solitudine fisica ed emotiva delle donne dellOdissea stata ereditata dalle donne di Ulisse II, infatti una componente saturniana presente in tutte queste figure femminili: Penelope II presenta una Luna congiunta a Saturno, Circe II ha Mercurio in Capricorno e Sole Acquario, Nausicaa II ha Sole e Mercurio in Capricorno, Calipso II presenta infine una Luna Capricorno ed una Venere Acquario. Ma Ulisse II, con i suoi pianeti disseminati fra Cancro e Leone, cosa fa per alleviare la loro solitudine? Qual il suo modo di amare? Come il suo predecessore pi illustre il nostro Ulisse ha una spiccata predilezione da una parte per i rapporti leggeri e poco impegnativi, come vogliono la sua Venere e il suo Mercurio congiunti in Cancro, che lo predispongono ad un ludus erotico di tipo adolescenziale, dallaltra riconosce limportanza, almeno formale, dellistituzione matrimoniale, vissuta principalmente come necessit di ordine e di stabilit in campo affettivo. In entrambi i ruoli, sia quello del Don Giovanni che del marito, tende a strutturare la sua affettivit secondo un ruolo, cercando di conformarsi alle esigenze pratiche della partner al fine di rendersi indispensabile e quindi sicuro di essere accettato: senso di Saturno trigono a Venere. La figura femminile che lo attrae di pi quindi la donna in difficolt, la fanciulla bisognosa di aiuto, salvando la quale si mette in una posizione di credito affettivo, che gli consente di salvare la madre per interposta persona da un lato e di poter pretendere la soddisfazione delle sue esigenze affettive dallaltra.

Cominciamo dalla prima donna dellOdissea in ordine di apparizione: CALIPSO Calipso in greco significa occultatrice ed in effetti questa dea, solitaria come nessunaltra, riesce a tenere occultato Ulisse per un periodo di tempo lungo ben sette anni, il periodo di tempo necessario a Saturno per formare un aspetto di quadratura con la sua posizione iniziale, e sufficiente perch molti dei suoi sudditi decidessero di considerare morto il loro re. Ed in effetti lisola di Ogigia ha le caratteristiche di un regno ai confini del mondo, il mare intorno deserto e dalle terre non sale il fumo dei sacrifici. Ulisse vi arriva naufrago, quasi morto, privo di tutti i compagni, dopo aver compiuto il suo viaggio allAde, dove ha incontrato le anime dei compagni morti e della madre. Calipso lo salva dal mare e ne cura il corpo stanco e ferito, ma sulla sua isola il tempo scorre lentissimo; come il giardino delle Esperidi, come i Campi Elisi, Ogigia non un luogo per vivere, ma per conoscere. Dopo questa lunga analisi Ulisse, che tutti i giorni piange sullo scoglio pi esposto guardando il mare, di nuovo pronto per riprendere a navigare. Calipso, lanalista, finito il suo compito, non pu che lasciarlo andare, ma Ulisse sospetta che le sue parole di dolce congedo nascondano un altro male, unaltra astuzia per invischiarlo. Sono stati nemici che si sono battuti fino allestremo con le loro armi, in silenzio e senza testimoni, come succede in un rapporto analitico. Ferita dalla tenerezza, Calipso chiama allora Ulisse alitros, furfante, e gli accarezza la mano. Nessuna altra donna avrebbe usato con lui una parola cos intima e cos giusta. CALIPSO II La fedelissima collaboratrice che sopporta da una vita gli sbalzi dumore di Ulisse II possiede pienamente la caratteristica della solitudine, e come potrebbe essere altrimenti con un Saturno in undicesima che oppone il Sole e Mercurio in quinta ed una Luna isolata in Capricorno in terza! La sua Venere acquariana in trigono a Nettuno la predispone senz'altro allinnamoramento romantico, ma non a concretizzare i legami affettivi, non mai stata sposata e non ha mai avuto convivenze, la sua fedelt va tutta al lavoro e allufficio, che lei interpreta come la sua seconda abitazione (Venere e Giove in casa quarta). Il suo compito quello di trattenere il renitente Ulisse II nellisola di Ogigia del suo ufficio e di mediare per lui con il mondo esterno, con infinita pazienza. CIRCE Di tuttaltro stampo Circe, prima dark lady della letteratura occidentale, a cui faranno
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seguito tante altre poco raccomandabili eroine. Personificazione dellambivalenza delluomo nei confronti delle donne, Circe riesce perfettamente ad incarnare sia le paure maschili che le ansie femminili nei confronti dei poteri apparentemente magici attribuiti alla collera delle donne. La Mitologia greco- romana zeppa di immagini della collera femminile: da Medusa che pietrifica gli uomini con lo sguardo, in collera per una violenza subita da Poseidone, alle Eumenidi, in collera per il sangue versato dai consanguinei, alle Menadi in collera per la mancanza di onori tributati al loro Dio, la tradizione occidentale ha istituzionalizzato la ferocia delle donne e lha dotata di poteri sovrannaturali. La sessualit uno dei mezzi con cui legioni di streghe, maliarde, vampire, hanno dato sfogo alla loro collera nei confronti delluomo, o almeno sono state accusate di farlo. Ma il filtro di Circe non fa che portare alla luce la natura bestiale dei compagni di Ulisse, e la loro trasformazione in animali non che loggettivazione della collera della maga nei confronti di maschi che vogliono compiere un atto sessuale al di fuori del contesto dellaffettivit, usando il corpo femminile come un semplice oggetto di piacere. Le capacit seduttive di Circe fanno presa anche su Ulisse, ma la sua conoscenza pi approfondita della propria affettivit, pi che lerba moli, fa s che la dannunziana Circe non possa trasformarlo in animale, e si innamori di lui. Il salto di qualit compiuto da Ulisse nei suoi rapporti con il femminile e la sua presa di coscienza del problema della sessualit riscattano anche gli altri membri della sua specie, liberandoli dallapparenza belluina. CIRCE II La seduzione dovr pur servire a qualche cosa?, si domanda la moderna Circe con la Venere in Sagittario e casa seconda, trigona a Giove e quadrata a Nettuno. Certo, le risponde il bel Marte in ottava congiunto ad un Urano quanto mai opportunista sostenuto da Plutone, Sole e ancora da Nettuno, "serve ad ottenere vantaggi materiali, favori e potere. E cos la nostra moderna Circe seduce gli uomini per ottenerne vantaggi e protezione, quella protezione che mancata drammaticamente alla sua Luna Pesci violentata da Marte e Urano fra le mura domestiche (Luna in casa quarta). E non importa se il risarcimento del danno avviene grazie a metodi poco ortodossi (Sole opposto a Giove e a Plutone) o addirittura poco legali: dietro unapparente pienezza sentimentale (Luna Pesci sestile a Mercurio) la nostra Circe nasconde una profonda aridit di cuore, inasprito dalla collera per lantica violenza subita, e un opportunistico amore per la propria libert (Sole in Acquario trigono a Nettuno ed Urano) che la rendono affettivamente inaccessibile e quindi profondamente sola. Non resta al nostro Ulisse che sguainare la spada e, una volta ottenuto il passaporto per una pi approfondita conoscenza della propria sessualit (discesa nel mondo degli inferi = casa ottava), alzare le vele verso altri lidi. NAUSICAA Ultimo approdo di Ulisse prima di arrivare ad Itaca, lisola dei Feaci una terra straordinariamente prospera e felice dove ancora sopravvive un matriarcato strisciante: la prima persona, infatti, che il naufrago dovr supplicare una volta arrivato alla reggia, sar la regina Aretea e non il di lei marito Alcinoo. Con Nausicaa siamo arrivati, almeno in apparenza, ad un femminile nuovo, non condizionato dalle pastoie del patriarcato e dalle conseguenti lotte per lautonomia che avevano imbrigliato le precedenti figure femminili. In effetti, in Ulisse c una sottile metamorfosi dopo lincontro con Nausicaa, che porta in s i tratti tradizionali di quella che Jung chiama anima. Dopo il
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bagno nel suo ruscello, Ulisse come rinnovato. Ma la libert postfemminista di Nausicaa solo apparente in quanto ella rappresenta larchetipo della figlia, la fanciulla Persefone che si stacca dalla protezione materna solo per passare a quella dello sposo Ade. In pratica Nausicaa pu interpretare il ruolo di anima junghianamente intesa, perch il suo cammino di individuazione ancora poco pi che abbozzato, per questo consente ad Ulisse di proiettare su di lei la sua componente femminile. Rispettosa delle convenzioni, non consente ad Ulisse di camminare al suo fianco, per evitare le malignit della gente; figlia obbediente e devota, rappresenta la brava ragazza da marito auspicata dalla borghesia di tutti i tempi. Saggia e oculata amministratrice delle proprie acerbe grazie, non disdegnerebbe le nozze con il fascinoso e stagionato straniero, con il permesso di pap, ma andato a monte il progetto Omero non ci dice perch si fa promettere dal mancato sposo che almeno serber il suo ricordo per sempre, visto che lei gli ha salvato la vita. A questadolescente di buona famiglia neppure quellincallito schiumatore di mari di Ulisse si sente cuore di negare questa civetteria del ricatto sentimentale ad futuram memoriam. E se ne riparte ringiovanito e rinfrancato dalla terra incantata dei Feaci. NAUSICAA II Di buona famiglia e di saldi principi borghesi, anche Nausicaa II si domanda come la sua parente mitologica chi sar quelluomo fortunato che prevalendo con i doni, come dice Omero, riuscir a farla sua sposa. In pratica il dubbio delle Nausicaa anche moderne questo: riuscir a farmi amare da un buon partito che mi renda una donna indipendente da mia madre? Non un dubbio da poco, considerando linflazione di aspetti che vanno a cadere sulla Venere di Nausicaa II, posta in un segno nettuniano ed in congiunzione con Nettuno, insidiata dal quadrato di Luna, Marte e Giove, ma sostenuta da un Urano civettuolo ed accattivante. Difficile anche liberarsi da una figura materna rappresentata da una Luna Pesci opposta a Giove ma congiunta a Marte: sotto il peplo inondato di pianto e di tenerezza della regina Aretea si nasconde larma acuminata del ricatto emotivo per le sofferenze, incluse le doglie del parto, che questa Niobe ha dovuto affrontare per la figlia. Il sostegno che Saturno d a questa Venere puramente formale: come per Nausicaa I, basta che il buon partito cammini a qualche passo di distanza e le apparenze saranno salve. Ma, al di l del gioco manipolatorio di un Mercurio birichino che strizza locchio a Plutone e invita ad intrigare il non pi giovanissimo Ulisse II, questa fanciulla riuscir mai ad entrare profondamente in intimit con un altro essere umano? Forse non basta una grande passione per strapparla alla croce del suo nubilato psicologico, cui rimane appesa con narcisistico
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orgoglio. Che se la sbrighino i Feaci Ulisse II deve ripartire. PENELOPE Ed eccoci finalmente al rapporto clou dellOdissea, lultimo e definitivo quadro di questa galleria di ritratti femminili: la donna, totalmente mortale, per cui Ulisse ha rifiutato il letto di Dee immortali e la possibilit di diventare come loro. Il ritorno da lei visto come il telos, la finalit a cui tende tutto il poema. Custode della casa di Ulisse e parzialmente identificata con essa, madre di suo figlio Telemaco, Penelope rifiuta di convolare a nuove nozze con la scusa, abbastanza improbabile, di dover terminare il lenzuolo funebre del suocero Laerte. Senza particolari attrattive fisiche questa donna, sfiorita e stanca per gli anni di incertezza per la sorte del marito, come sottolinea polemicamente Calipso, invece necessaria per Ulisse come il mozzo necessario per i raggi ed il cerchio della ruota; questi ultimi, infatti, non potrebbero compiere il loro movimento se non vi fosse questo centro, apparentemente immobile, che li tiene legati fra loro e che li collega allasse portante del veicolo. A questo servono le donne come Penelope: a ricollegare i loro uomini con il passato della propria tradizione familiare e a consentire loro il viaggio nel proprio futuro personale. Per questo considerano sacro ed inviolabile il loro matrimonio, ed invidiabile la sorte di seguire e collaborare alle fortune del loro uomo, del quale assumono, in parte, lidentit. E il potente archetipo di Era che risorge dalle ceneri in cui il femminismo storico credeva di averlo sepolto, pi ambizioso e potente che mai, ma anche pi che mai deciso ad ottenere il potere e a soddisfare lambizione per interposta persona. E questo che medita Penelope mentre tesse e disfa la tela: non pu essersi sbagliata, non pu aver sposato un uomo dappoco, un fallito. No, il suo Ulisse un vincente, come ha dimostrato a Troia, e non pu non tornare a farle riprendere quel ruolo di moglie e di regina , quello status che le spetta per diritto coniugale. Nel frattempo tiene a bada come pu i pretendenti, che mangiandole come dice lo stesso Omero la casa, mangiano non solo le sue sostanze ma anche lei stessa, alleva il figlio Telemaco nella venerazione del padre lontano e mantiene i nervi saldi fino al giorno del sospirato ritorno. Anche quando Ulisse le si ripresenta davanti, finalmente, e quasi uguale a quando era partito, per intervento di Atena, ancora Penelope non cede alla commozione o alla gioia, ma mantiene i nervi saldi e le emozioni sotto controllo: terribile questo suo diffidare della speranza pi che della disperazione, ma la speranza lunico lusso che non si pu concedere, perch potrebbe seguirne una delusione ancora pi ineluttabile e profonda. Un cerchio si chiude: Ulisse, lultimo degli eroi, colui che chiude il ciclo di Troia, ritorna a casa ma ritrova la sua casa, riconosce sua moglie, suo figlio, o li conosce per la prima volta? Quando partito suo figlio era un bimbo, ora un giovane uomo, Penelope anche la sua stanchezza, e lui stesso non pi luomo di ventanni prima. Il cerchio che Ulisse compie partendo e tornando ad Itaca non perfetto se non nello spazio, ma, poich il tempo passato, forse questo viaggio stato una spirale, destinata a non chiudersi con questo ritorno. Nel frattempo le gesta di Ulisse sono gi diventate letteratura, le cantano gli aedi nei banchetti di corte. Dopo Odisseo comincia la vita senza eroi, dove le storie non accadono esemplarmente, ma si ripetono e si raccontano. Ci che accadr dora in avanti mera storia. PENELOPE II Potr sembrare strano che la pi domestica delle donne dellOdissea, quella che non muove un passo fuori dal perimetro della propria casa, quella che pi di ogni altra dipende totalmente
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dal suo rapporto con Ulisse, abbia un Sole in Gemelli e una Luna in Sagittario, che dovrebbero parlare di incessante movimento fisico e mentale. Dobbiamo per considerare che quel Nettuno signore della Luna si trova in casa settima: il suo sposo che viaggia per lei sia oltre i ristretti confini della geografia domestica, sia oltre quelli dei suoi ideali e delle sue conoscenze. Questo Nettuno in settima ha infatti il gravoso compito di sopperire alla frustrante opposizione di Marte a Plutone e Giove nellasse sesta dodicesima: com difficile sembrerebbe dire la nostra Penelope imporsi con le nostre sole forze a quel mondo crudele che sta l fuori della porta di casa, trovare da sole quello che sar il nostro ruolo nel mondo! Ad una Luna ambiziosa e austera in ottava casa, che rappresenta una madre crudele e manipolativa, ben poco rispettosa dellautonomia emotiva della figlia, si contrappone una tenera ed indifesa Venere in Cancro ed in quarta: non facile capire a quale modello ispirarsi per la propria crescita personale, perci meglio tessere e disfare la complicata tela delle occupazioni casalinghe ed aspettare che torni a casa il guerriero stanco per le molte incombenze quotidiane. Per completare il quadro non manca che lapporto di Saturno che si stende come una gabbia di Faraday su tutto il tema, quasi una struttura soffocante di rigidi principi morali. Per questo il rapporto coniugale mette al riparo la vecchia e la nuova Penelope dai capricci di Ulisse e, come dice Savinio, visto che nel contratto coniugale quello che tuo mio, forte delluguaglianza dei diritti e dellautorit di moglie, Penelope considera quel vecchio puzzapiedi del marito che ha la faccia di presentarsi davanti a lei e accampare i diritti di marito, con limpassibilit di un toro che guarda un altro toro, di un cannone che guarda un altro cannone: con lalterigia di una torre che guarda la pianura sotto di s.

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