La Vecchiaia Cicerone Analisi Grammaticale

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I

O Tite, si quid ego adiuero curamve levasso, Quae nunc te coquit et versat in pectore fixa, Ecquid erit praemi?

 O Tite = vocativo, II declinazione, nom. Titus, Titi


 Si = qui inizia un periodo ipotetico
‡ protasi : con il si periodo ipotetico → protasi (premessa) e apodosi (conseguenza)
‡ apodosi: equid erit praemi
 audiuero :
 questo verbo qui quando è seguito da un pronome neutro significa se avrò portato qualche giovamento, se ti
avrò aiutato in qualche cosa, se ti aiuterò
 è un futuro anteriore: tema del perfetto audiuv + ero (I persona futuro anteriore)
 ve: funzione enclitica, significa o
 levasso : forma sincopata del futuro anteriore del verbo levale (allievare)
 quae pronome relativo femminile singolare che si lega a curam , però curam in questo caso il significato in latino
è preoccupazione / pensiero
 nunc = avverbio di tempo, significa ora
 coquit (tormenta) e versat (sconvolge) = presente
 in pectore = complemento di stato in luogo formato da in + ablativo, pectore ablativo della III terza declinazione
 fixa si riferisce alla cura
 ecquid = forse , però nell’interrogativa diretta
 sum + genitivo = ha significato di avere

Traduzione = O Tito se io ti aiuterò in qualche modo o ti allevierò la preoccupazione che ora ti


sconvolge/brucia e ti tormenta fissa nel petto (quindi nel cuore) , quindi forse avrò un premio/ quale sarà il
premio?
Licet enim mihi versibus eisdem adfari te, Attice, quibus adfatur Flamininum ille vir haud magna cum re,
sed plenus fidei;
 licet enim mihi versibus = proposizione soggettiva
 adfari =
 verbo deponente (verbi che hanno la forma passiva, ma con significato attivo), in questo caso sta all’infinito
presente passivo ( l’infinito presente passivo ha le terminazioni - ari ,- eri,- i , - iri)
 Significa rivolgersi, in questo caso dato che è lecito rivolgermi a te Attico (ad – fero )
 Eisdem versibus = sono due ablativi
 Eisdem = viene dal pronome indefinito idem che significa stesso
 quibus adfatur = frase relativa
 ille vir = soggetto, vir significa uomo (nome particolare della II declinazione)
 magna cum re : locuzione latina che significa abbiente , con tante cose ; quindi magna cum re significa povero,
non ricco
 haud : non
 plenus concorda con vir
 fidei : non è fede, in latino la fides è uno dei valori del mos maiorum che significa lealtà
 plenus aggettivo che si lega a vir , aggettivo della I classe che termina in – us
 quibus = relativa dove il pronome relativo quibus si lega ai versibus
 Flaminium = sta all’accusativo ed è quello a cui è indirizzata l’azione

Traduzione = è lecito, infatti, rivolgermi a te Attico con gli stessi versi con i quali quell’uomo non ricco, ma
pieno di lealtà si rivolge a/si è rivolto a/ si indirizza a/rivolge a Flamminio
quamquam certo scio , non ut Flamininum , Sollicitari te, Tite, sic noctesque diesque;
 quamquam congiunzione concessiva e significa sebbene, eppure
 certo = avverbio che significa certamente
 scio è un verbo di IV coniugazione , scire significa sapere che in questo caso introduce una frase infinitiva
 non ut Flminium = frase accidentale dove però non sono presenti le virgole
 Sollicitari : verbo deponente all’ infinito presente
 Nocteseque diesque = complemento di tempo continuato ( come il complemento di moto a luogo ce l’abbiamo con
in / ad + accusativo, ma nella maggior parte delle volte lo troviamo con l’accusativo semplice)

→L’infinitiva (che in italiano si traduce con una subordinata oggettiva e soggettiva)

La subordinata oggettiva e la subordinata soggettiva

 Esempio → Io so che tu stai preparando l’esame, la frase soggettiva è la frase che risponde alla domanda chi / che
cosa? E completa il significato del verbo rispondendo a questa domanda
 Esempio → È necessario che tu prepari l’esame. Poi c’è questa che è la frase soggettiva, è necessario , che è la frase
principale non ha il soggetto quindi il soggetto lo fa la frase che segue ovvero che cosa? Che tu prepari l’esame

Entrambe le frasi, oggettive e soggettive, rispondono alla domanda “chi /che cosa?”, solo che la soggettiva non ha il
soggetto nella frase principale, mentre l’oggettiva si.Queste frasi rispondono alla domanda chi / che cosa si chiamano
oggettive e soggettive e sono introdotte dal che dopo del quale troviamo il verbo all’infinito con il soggetto non posto
al nominativo, il soggetto della frase ce l’abbiamo all’accusativo. Esempio → Io so che tu combatti = Scio te (te
all’accusativo del pronome personale tu) pugnare.

Traduzione = Eppure certamente io so che tu , non come Flamminio , ti tormenti / agiti durante le notti e i
giorni
novi enim moderationem animi tui et aequitatem, teque non cognomen solum Athenis deportasse, sed
humanitatem et prudentiam intellego.
 Intellego =
 verbo che regge l’intera frase che significa io capisco, so , conosco
 si lega a moderationem e aequitatem
 il verbo deporta(vi)sse è una forma sincopata nel senso che è stato tolto, e molto spesso succede per quanto
riguarda gli infiniti perfetti, questa forma è deportavisse
 teque : introduce un’infinitiva , te è il soggetto seguito da que enclitico
 Athenis : complemento di moto da luogo, però non abbiamo la preposizione davanti perché questo è un nome di
città( vedi eo Romam). Quando abbiamo il nome di città non bisogna mettere la preposizione davanti e in più
abbiamo , in questo caso, Athenis al plurale perché è un pluraria tantum = nome che declino al plurale , ma che
hanno significato al singolare come castra, castrorum ; Siracusa , Sicracusarum ; sono nomi di origine
generalmente greca che stanno al plurale, ma vengono tradotti al singolare

→ Appunto che riguarda l’infinitiva: se il verbo dell’infinitiva è al presente significa che stiamo in un rapporto di
contemporaneità con la sovraordinata = se nella principale ho il presente devo mantenere il regime di
contemporaneità, non devo andare né indietro né avanti nel tempo. Invece, come in questo caso ho un perfetto (
deportavisse) devo andare indietro nel tempo.

L’infinitiva esprime un rapporto di anteriorità con la sovraordinata, questo lo capiamo perché abbiamo un
infinito passato

Passato : teque non cognomen solum Athenis deportasse



Presente : intellego

Traduzione = infatti io conosco la moderazione del tuo animo e l’equilibro, l’equità , la ponderatezza, e so che
tu hai riportato non solo il cognome da Atene, ma anche l’umanità e la prudenza/ saggezza
Et tamen te suspicor eisdem rebus quibus me ipsum interdum gravius commoveri, quarum consolatio et
maior est et in aliud tempus differenda.
 Suspicor
è anche in questo caso è un verbo deponente (= i verbi deponenti sono facilmente individuabili perchè molto
spesso sono anche seguiti da accusativi)
 Significa sospetto, credo
 La congiunzione in italiano che segue sospetto è il che, quindi pensiamo subito che siamo difronte ad
un’oggettiva e in latino viene resa dall’infinito che in questo caso è commoveri
 Commoveri = infinito presente passivo ( fa in eri,sappiamo che è passivo) , commovo è il presente
dell’indicativo → se si tratta di un l’infinito presente abbiamo un’infinitiva con un rapporto di contemporaneità
 Et = congiunzione copulativa
 Tamen = tuttavia
 Te = soggetto dell’infinitiva commoveri
 Eisedm rebus = res ha vari significati che cambiano in base al contesto
 Quibus = pronome relativo
 Me ipsum = pronome personale all’accusativo; ipsum di cui il nominativo è ipse , solo che ipsum sta all’accusativo
 Interdum = a volte
 Gravius = è un comparativo che significa più gravemente , perché quando io devo fare i comparativi degli
avverbi io devo mettere – ius , quindi significa più gravemente. Quindi lui è turbato, questo gravius andrebbe
messo dopo “tu sia turbato” più gravemente/ in maniera più grave.


Gravius è un comparativo → le terminazioni del comparativo o sono – ior o sono – ius
 - ior si usa per i nomi maschili e femminili
 - ius si utilizza per i neutri solo che gravius è un maggiorativo, un comparativo di maggioranza per l’avverbio
grave che significa gravemente, per cui lo traduciamo in maniera più forte/ fortemente turbato ; la traduzione
ideale è in maniera più forte perché abbiamo gravius è un maggiorativo / comparativo di maggioranza
dell’avverbio
 Se io vado a cercare gravius sul dizionario non me lo dà, mentre grave me lo da e mi da gravis,grave però
sappiamo che grave può essere anche un avverbio quindi significa più grave

Traduzione = E tuttavia io sospetto /credo che tu sia turbato (io penso che → lo metto in un rapporto di
contemporaneità ma al passivo = io penso che in italiano siamo nella sfera del dubbio, quindi lo traduciamo con
il congiuntivo presente perché bisogna dare un’idea di contemporaneità) più gravemente/ in maniera più
grave/forte dalle stesse preoccupazioni / cose dalle quali io stesso lo sono a volte turbato

In questo caso Cicerone mette suspicor come verbo della principale (= io credo che) il quale regge due subordinate
infinitive:
 Una che ha il soggetto che è te (commoveri)
 Un’altra che ha il soggetto me ipsum è l’altro soggetto dell’altra infinitiva che ha sempre commoveri come verbo

È come se si fa un rombo:

Suspicor (frase principale)

Te commoveri (soggetti delle due infinitive) me commoveri


quarum consolatio et maior est et in aliud tempus differenda (est)

 Quarum è un altro pronome relativo, genitivo plurale, che si riferisce a eisdem rebus, a quelle cose
 I verbi sono est e differenda
 Differenda → viene dal verbo differo che è un composto del verbo (di)fero e è un gerundivo che unito al verbo
sottinteso est fa la famosa perifrastica passiva


Gerundivo → si forma in questo caso il nesso -nd : differ- dove c’è la vocale tematica e il nesso – nd…cosa cambia
il gerundivo dal gerundio? Che il gerundivo fa da aggettivo e quindi lo possiamo declinare e andare a legare al nome
al quale si riferisce.
In questo caso differenda sta al nominativo singolare femminile e si riferisce a consolatio che è femminile
Quindi la frase per semplificarla sarebbe: consolatio differenda est

Quindi la perifrastica passiva


→ si forma con il gerundivo seguito dal verbo essere, ovviamo il gerundivo è necessario che sia da
concordarsi, in quanto funziona da aggettivo, con il nome che deve subire quell’azione.
→ La perifrastica passiva, si chiama passiva perché il gerundivo si ricollega, si concorda come aggettivo al nome
che deve subirla quest’azione e ha sempre questo senso, sta sempre nella sfera semantica del dovere , quindi
dev’essere ricercata. Quindi traduciamo sempre con il dev’essere ricercata, mettiamo il participio, e che cosa
dev’essere ricercata? La consolazione perché si lega al gerundivo

Perifrastica passiva: gerundivo ( si collega come aggettivo al nome) + verbo essere


 Maior: in questo caso lo mettiamo con il significato di difficile, ma va bene anche più grande
 Quarum consolatio et maior est→ siamo difronte a una relativa

Traduzione = la / il confronto/consolazione di queste/ delle quali è sia più grande / maggiore e da rinviare in
un altro tempo
Commento = Poi vedremo lungo l’opera di Cicerone queste cose che lo affliggono sono le gravità, le impervie
della vecchiaia e dice che il rimedio e la consolazione è da cercarsi in un altro tempo ovvero nell’opera che
scrive Cicerone

Nunc autem visum est mihi de senectute aliquid ad te conscribere.

 Visum est = è il verbo video, significa sembrare/credere


 Aliquid = qualcosa, pronome indefinito neutro
 De senectute = complemento di argomento con de + ablativo
 Ad te = complemento di moto a luogo figurato , scrivere a te

Traduzione = io credo/ mi sembra di scrivere qualcosa sulla vecchiaia a te

E qui chiudiamo il primo capitolo


Hoc enim onere3, quod mihi commune tecum est, aut iam urgentis aut certe adventantis senectutis et te
et me2 etiam ipsum levari volo1; etsi te quidem id modice ac sapienter, sicut omnia, et ferre et laturum
esse certo scio
 I verbi sono est , poi abbiamo levari e poi volo
 Quod mihi commune tecum est: è una frase relativa
 Volo
→ Significa volere
→ Volo (voglio), malo (preferiscxo), nolo (non voglio) → i tre famosi verbi irregolari
 Levari = infinito passivo, quindi siamo difronte a una frase infinitiva→ notiamo subito il rapporto di
contemporaneità se il verbo sta al singolare o al plurale , poi le traduco come voglio perché una volta che ho
individuato il soggetto all’accusativo* , non sono vincolato da terminazioni o legami
 Te et me = molto spesso il soggetto dell’infinitiva è un pronome personale e sta all’accusativo
 Onere = viene da onus, altro neutro → oneri , onori significa privilegi ; vediamo che onus è neutro perché
quod è neutro
 Mihi commune tecum = complemento di compagnia
 Commune = aggettivo II classe a due uscite e fa commis, commune ; infatti quando fa commune al nominativo
questo aggettivo della II classe si riferisce al neutro e qui fila tutto perché si lega al netro onere
 Questo peso si lega a senectutis che è genitivo singolare
 Urgentis e adventatis sono participi presenti congiuti che si possono tradurre con la relativa e si legano a
senectutis
‡ Urgeo significa presentarsi, avanzare, procedere
‡ Advertantis = verbo advenio

Traduzione = io voglio che sia tu che io stesso (ora vado ad individuare il soggetto dell’infinitiva) siamo
sollevati/alleggeriti da questo peso della vecchiaia che è comune a me e a te che o già avanza o certamente ci
assale/ si sta avvicinando

etsi te quidem id modice ac sapienter, sicut omnia, et ferre et laturum esse certo scio

 Scio =
→ ancora una volta lui parla in prima persona
→ Per la maggior parte delle volte introduce una frase oggettiva e in questo caso abbiamo anche i due infiniti
che sono ferre e laturum esse
 Ferre= infinito presente del verbo fero, che ha vari significati quindi possiamo mettere “affronti”, “porti”,
“sopporti”
 Laturum esse= infinito futuro del verbo fero
Infinito futuro: participio futuro (urus- ura- urum) + infinito presente ( in questo caos esse) del verbo sum

 etsi = è una congiunzione che introduce una frase concessiva


 qui abbiamo addirittura tre avverbi
→ certo = certamente, che si riferisce a scio
→ modice ac sapienter= si riferiscono ai verbi ferre e laturum
 id pronome dimostrativo neutro accusativo di questa frase
 sicut omnia = così come tutte le cose ; omnia è in questo caso un neutro che significa omnes, neutro al
plurale e quindi traduciamo tutte le cose
 in questo caso abbiamo una concessiva che introduce un’infinitiva che sono due verbi che sono ferre e
laturum esse con l’accusativo id
Traduzione = eppure so / eppure sebbene io sappia certamente che tu porti /sopporti ( verbo fero) e
(vediamo il rapporto di contemporaneità, di seguito l’infinito futuro e quindi dobbiamo andare al piano
temporale al futuro) porterai/ sopporterai ( consecutio temporum dell’infinito) con modestia /modestamente e
con sapienza/sapientemente questo così come tutte le cose
Sed mihi, cum de senectute vellem aliquid scribere, tu occurrebas dignus eo munere, quo uterque
nostrum communiter uteretur.
 Cum ,come ut, vedo se è seguito da un congiuntivo e in questo caso c’è vellem che è il congiuntivo del verbo
irregolare volo che al presente fa volo, vis , vult,volumus,vultis, volunt , è il irregolare ed ha questa particolarità
qua; all’infinito è particolare perché ha la forma velle e non volere ( bene velle= Catullo)

Congiuntivo imperfetto= si forma dall’infinito + desinenza personale ( m , s, t, mus, is, nt)


Qui è facilmente individuabile: velle + m (desinenza personale della I persona)

 Aliquid = pronome indefinito neutro , qualcosa


 De senectute = sulla vecchiaia, complemento di argomento ( de+ ablativo)
 Occurrebas=
‡ ha il significato di occorrere, ma non l’occorrere del nostro italiano, ha più significati del venire incontro,
soccorri perché questo poi si si lega a mi
‡ va tradotto con l’imperfetto
 dignus = uno di quegli aggettivi che vogliono che siano seguiti da un dativo ( qui abbiamo mihi= a me) e in questo
caso abbiamo eo munere (che significa questo regalo)
 quo uterque nostrum comminiter uteretur = è una relativa impropria
 utereretur =è imperfetto congiuntivo del verbo utor , quindi usare , servirsi
 uterque = significa entrambi /l’uno e l’altro
 comminiter = avverbio che significa insieme /comunemente

Traduzione = volendo (gerundio) / poiché voglio (perché c’è cum che può avere una sfumatura causale)
scrivere qualcosa sulla vecchiaia, ma tu mi occorri/soccorri/ viene incontro/compari/comparivi/ occorrevi a
me degno questo regalo, per il quale ci serviamo entrambi / del quale entrambi ci serviamo a
vicenda/comunemente
Mihi quidem ita iucunda huius libri confectio fuit, ut non modo omnis absterserit senectutis molestias,
sed effecerit mollem etiam et iucundam senectutem.
 Il soggetto è confectio, la preparazione
 Huius libri è un pronome dimostrativo che va a legarsi a libri
 Fuit = fu/ è stata

La frase consecutiva

 Qui siamo difronte a una frase consecutiva: che riusciamo ad individuare perché ci sono dei segnali / delle spie
nelle frasi precedenti che ci dicono che sta arrivando una frase consecutiva. Queste spie sono:
‡ it/ ita che significa così
‡ Tam che significa tanto
‡ Adeo che significa a tal punto
‡ Aggettivi di II classe tipo tantus, a, um ; o di II classe come talis, tale

Quando abbiamo nella frase precedente parole o termini di questo tipo e questa frase è seguita da ut + congiuntivo
sappiamo di essere difronte a una frase consecutiva; quindi, ci esprime una conseguenza di quello che ha espresso
nella sovraordinata.

 Come traduciamo la consecutiva? Non segue la consecutio temporum, quindi i suoi tempi non dipendono dal
tempo della frase precedente. Quindi quando nella consecutiva ho:
‡ il congiuntivo presente → lo traduciamo con l’indicativo presente
‡ Il congiuntivo imperfetto→ lo traduco con l’indicativo imperfetto
‡ Il congiuntivo perfetto→ lo traduco o con il passato prossimo o con il passato remoto

Quindi noi abbiamo in questo caso, dal punto al punto, una frase consecutiva seguita poi da un’avversativa introdotta
dalla congiunzione avversativa sed

Traduzione = La preparazione di questi libri è stata così piacevole/gioconda che ( il soggetto è sempre
confetio) non solo ha alleviato i fastidi/ le molestie della vecchiaia, ma ha reso ( effecerit) la vecchiaia gioconda
e dolce ( mollem)
Numquam igitur satis digne laudari philosophia poterit, cui qui pareat, omne tempus aetatis sine molestia
possit degere.

 Laudari = infinito presente perfetto passivo


 Poterit = verbo ausiliare di laurdari perché significa posso, è un futuro anteriore perché ho la radice pot e
poi la terminazione erit che si mette per formare il futuro semplice ( non anteriore perché altrimenti
avrebbe utilizzato il tema del perfetto e in questo caso è potui)
 Pholosophia è il soggetto
 Numquam = mai, avverbio (proverbio= mater semper certa est pater numquam)
 Satis = abbastanza
 Cui = pronome relativo che introduce una relativa, è un dativo che si ricollega alla filosofia, quindi alla quale
 Qui = pronome relativo che significa colui che
 Pareat = impara / obbedisce/ ascolta
 Degere=
‡ Significa portare via che viene da verbo gero che significa portare con sé, de- gero poi in italiano è passato
a degenerazione, quando uno perde le forze
‡ Lo lego a omne tempus che quando c’è aetatis quest’ultima pensiamola sempre come significato di vita
anziché età
‡ Abbiamo omne , omnis (II classe a due uscite) all’accusativo che concorda con tempus, anch’esso neutro

Aggettivi II classe . Gli aggettivi di II classe dipendono dalla III declinazione almeno nella parte delle
terminazioni: la terminazione omnis si riferisce a maschile e femminile / la terminazione omne si riferisce ai
neutri, nella III declinazione abbiamo nei casi diretti le stesse terminazioni

 Molestiae è ablativo perché preceduto dalla preposizione sine che vuole l’ablativo
Traduzione= Mai, dunque, la filosofia potrà essere lodata abbastanza degnamente/ in maniera così / tanto
/abbastanza degna, alla quale colui che obbedisce/ ascolta (pareat) può (possit) trascrorre/passare tutto il
tempo della vita senza fastidi/dolori/molestie/difficoltà

3. Sed de ceteris et diximus multa et saepe dicemus; hunc librum ad te de senectute misimus.

 Diximus e dicemus = sono i due verbi , il primo introduce il secondo


 Diximus = I persona plurale del perfetto perché abbiamo in tema in -ix ; paradigma è dico ,dicis, dixi,
dicum , dire
 Dicemus = I persona plurale del presente
Vediamo questa variazione di perfetto e presente indicativo e quindi anche del tema del presente e del perfetto

 Multa =
 accusativo, deriva dall’aggettivo di I classe multus, multa , multum
 il genere è neutro = quando abbiamo questi nomi neutri che sono vaghi , in questo caso è un aggettivo
sostantivato, lo dobbiamo tradurre molte cose
 saepe = avverbio di tempo, significa spesso
 de ceteris = complemento di argomento , quindi anche questo caso possiamo tradurlo sugli altri argomenti
filosofici / cose
 misimus = perfetto del verbo mitto , significa inviare ; paradigma = mitto, mittis, misi, missum , mittere
( italiano= mittende che invia)
 ad te= complemento di moto a luogo , a te
 hunc libro= complemento oggetto + attributo , hunc è un pronome che però in questo caso funge da
aggettivo
 de senectute = ablativo di argomento
Traduzione = Ma abbiamo detto e spesso diciamo molte cose : (noi) abbiamo spedito/ inviato a te questo libro
sulla vecchiaia
Adesso l’autore spiegherà un po’ come imposterà la sua opera
Omnem autem sermonem tribuimus non Tithono, ut Aristo Cius, (parum enim esset auctoritatis in
fabula), sed M Catoni seni,

 Il soggetto sottinteso noi viene mantenuto perché abbiamo qui tribuimus


 Tribuimus = abbiamo attribuito, truibuo poi passato all’italiano attribuito
 Omnem sermonem= tutto il sermone, quindi il discorso attualmente con un’accezione religiosa
 Tithono = caso dativo , nominativo Tithonus
 Ut = fa da avverbio , non fa da congiunzione perché non c’è neanche il congiuntivo per fare la subordinats
 (parum…) = frase incidentale
 Aristo Ceo →Arsitone di Ceo = Cius significa di Ceo ( arcipelago delle Ciclade nell’Egeo)
 M. Catoni = Marco Cantone , il Censore
 Seni =
‡ è una forma sincopata aggettivo II classe al dativo
‡ si lega/concorda al dativo Catoni ed è un ablativo significa in vecchiaia
‡ Vuole evidenziare questo aggettivo il fatto che lui parla quando è vecchio e quindi vuole istruire gli altri
su i privilegi di essere vecchio
Traduzione = Noi abbiamo attribuito tutto il discorso non a Tithono, come Aristone di Ceo, ma a Marco Catone
il vecchio/ al vecchio Marco Catone
Questa che segue è una frase molto particolare:
quo maiorem auctoritatem haberet oratio;

Qui abbiamo una frase finale molto particolare: questo è un modo in cui si può fare la finale , non sempre,
scelto dagli autori, solo quando c’è un comparativo. Quando c’è un comparativo ,se questo è preceduto da
quo è una forma declinabile, è sempre fissa, si fa finale : una modo di fare la finale è di far precedere la
forma indeclinabile quo al comparativo di maggioranza o di minoranza che segue.

La proposizione finale. Noi sappiamo che possiamo farla:


 con ut + congiuntivo
 Gerundio/ gerundivo al caso genitivo + causa o gratia
 Quo + comparativo di maggioranza / minoranza: è il nostro caso

 Oratio = soggetto, il discorso


 Haberet = congiuntivo imperfetto.
Il congiuntivo lo si mette per la consecutio temporum delle finali quando abbiamo sopra un tempo
storico che in questo caso tribuimus, abbiamo attribuito e quindi qui lo mettiamo al perfetto congiuntivo e
quindi affinché potesse acquisire/ acquisisse
La consecutio temporum per quanto riguarda le frasi finali: per quanto riguarda la frase finale, anche
volitiva e dichiarativa, esprime sempre un rapporto di contemporaneità
→ quindi quando abbiamo la reggente/ principale con un tempo storico ( i tempi storici sono quelli
espressi al passato = perfetto, piuccheperfetto , tutti quei tempi che sono espressi al passato) noi nella
finale poi nella finale andremo a trovare un congiuntivo imperfetto.
→ Quando invece abbiamo i tempi principali ( = sono quelli del presente e del futuro) nella subordinata
invece noi andremo a trovare sempre il congiuntivo presente

 Auctiortatem = la figura di Marco Porcio Catone il Vecchio, sebbene sia vissuto in tempi antichi, fino alla fine
, e ancora oggi, ha lasciato il suo alone leggendario ; iniziatore della retorica, anche storiografico
Traduzione= affinché il discorso / l’orazione/ l’eloquio potesse acquisisse maggiore autorevolezza / autorità

apud quem Laelium et Scipionem2 facimus1 admirantis3 quod is tam facile senectutem ferat,eisque eum4
respondentem.
 apud = segue sempre l’accusativo ed è un complemento di luogo che significa presso, in questo caso apud
quem significa presso il quale/ colui, quindi significa nella sua abitazione
 facimus = il verbo sta sempre alla I persona plurale perché è dall’inizio del paragrafo è il soggetto sottinteso
noi
 admirantis = participio presente del verbo deponente admiror che è un composto del verbo miror
(guardare) , però potrebbe essere anche aggettivo di II classe che significa meravigliandosi o ammirando
 quod = introduce una frase causale con quod + congiuntivo ferat ( per il fatto che lui supporti tanto
facilmente la vecchiaia)
 ferat = verbo portare (fero)
 admirantis si lega a eum = perché il verbo , participio presente, che transita su eum , accusativo ( e non
soggetto) e l’unico che può farlo ovvero il participio presente admirantis
 eum = pronome determinativo accusativo che significa lui
 is = pronome determinativo dativo che significa a lui
 respondentem = participio presente si lega a eis
 eis = pronome determinativo dativo plurale che significa a loro
Il participio presente

 ha il nesso - ns (nominativo e vocativo) e – nt (altri casi)


 segue le terminazioni degli aggettivi della II classe
 esempio : admirans, admirantis, admiranti, admirantem, admirans, admirante
 Si traduce con il solito gerundio italiano presente o con la perifrasi ( = anziché una parola ne utilizziamo di
più) relativa esempio “che ammirano” / ammiranti ciò
 Is = pronome relativo (is, ea, id) , soggetto

Traduzione= Presso il quale abbiamo fatto / rappresentato ( se pensiamo agli accusativi Laelium et
Scipionem) Lelio e Scipione che ammiravano (admirantis) / ammiranti / che si stupisco/ stupendosi come sia
/ in che modo / per il fatto che lui (sup)porti tanto (tam) facilmente la vecchiaia, lui che risponde loro

Qui si eruditius videbitur disputare quam consuevit ipse in suis libris, attribuito litteris Graecis,
quarum constat eum perstudiosum fuisse in senectute.
 Videbitur = futuro semplice, verbo videor che significa appunto sembrare, quando è passivo
 Si = periodo ipotetico, quindi introduce una protasi; l’apodosi del periodo ipotetico latino c’è a introdurla quam
 Eruditius = quando si fa un comparativo di maggioranza di un avverbio si utilizza ius, quindi significa “in maniera
più erudita”
 Qui = è un pronome relativo, ma noi nell’italiano corrente non iniziamo mai la frase con “il quale” , il latino lo fa
però questa cosa qui è il nesso relativo
 Consuevit = la traduzione di consuo significa essere soliti, siamo all’indicativo perfetto ( abbiamo il tema – vi)
 Ipse = pronome
 In suis libris = complemento di stato in luogo che significa nei suoi libri
 Attribuito litteris Graecis = frase incidentale
 Attribuito = imperativo futuro semplice (attribuito, attribuitote , attribuunto che può essere tradotto o con il
congiuntivo esortativo oppure con il futuro semplice (= che molto spesso ha quest’idea di comando) è esortativo,
ti impone anche un consiglio

 Quarum = pronome relativo quindi abbiamo un’altra relativa, è al genitivo plurale quindi si riferisce alle lettere
greche/ alla letteratura greca
 Constat = significa si sa/ è constatato FRASE RELATIVA SEGUITA DA UN’INFINITIVA

È una frase relativa, però anche impersonale quindi in questo caso è


anche soggettiva perché non c’è il soggetto nella sovraordinata in
Il nesso relativo questo caso → in questo caso infatti poi, andando avanti, abbiamo
l’infintodella
 È quando la frase, ricollegandosi a un elemento passato e ilprecedente,
frase soggetto all’accusativo
inizia con(eum)
il pronome relativo ,
ma questo pronome relativo si traduce con il pronome dimostrativo*
 quindi in questo caso anziché “se ,il quale” perché in italiano non si dice “se il quale” dopo il punto ma il
pronome relativo sta solo dopo il nome al cui si riferisce o dopo una virgola magari, attribuiscilo/ che sia da
attribuire alle lettere greche/ alla letteratura greca, delle quali si sa

Traduzione= Se questo* sembrerà discutere / parlare in maniera più erudita di come lui stesso (ipse) ha
solitamente fatto/fece solitamente nei suoi libri delle quali si sa che lui fosse (eum) molto studioso nella
vecchiaia

Sed quid opus est plura? Iam enim ipsius Catonis sermo explicabit nostram omnem de senectute
sententiam.

 Sed opus est plura = Ma a che è necessario dire altro / ma che bisogno c’è di dire altro
 Iam = già
 Enim = infatti
 Sermo , sermonis
 Ipsius = gentivo del pronome ipse che si lega a catone
 Sententiam = pensiero , convinzione
Traduzione = Già infatti il discorso dello stesso Catone chiarirà / espliciterà tutta il nostro pensiero
( sententiam) tutto il nostro sapere/ tutto ciò che pensiamo sulla vecchiaia

II
Discussione immaginaria sulla vecchiaia che comprende il cato maior, questo famoso catone

Scipio Saepe numero admirari soleo cum hoc C Laelio cum ceterarum rerum tuam excellentem,
Marce Cato, perfectamque sapientiam, tum vel maxime quod numquam tibi senectutem gravem esse
senserim,

 partiamo dalla principale: i due verbi nella prima frase sono:


‡ admirari = infinito presente passivo , composto del verbo miror verbo deponente , quindi bisogna dargli
significato attivo, può avere diversi significati come meravigliarsi, ma anche di ammirare , il primo più
appropriato rispetto al secondo
‡ Soleo: : è un verbo molto comune, significa essere soliti , poi è passato in italiano a soleva, un verbo che
significa essere solito
 Sepe numero = avverbio di tempo
 Gli accusativi che abbiamo: excellentem, perfectam(que) e sapientiam
 Sapientiam = è il soggetto a cui si collegano gli altri due accusativi
 execelletem e perfectam cambiano perché il primo è della II classe (seguono terminazioni della II classe :
esempio dulcis, dulce*) e il secondo della I classe
 rerum = accusativo della II , ma viene dal nominativo res che è di V declinazione
 Marce Cato = vocativo della II declinazione
Aggettivi a due uscite*
 significa che hanno due terminazioni: significa che la terminazione – is che troviamo sul dizionario è
riferita sia al maschile che al genere femminile; invece la terminazione – e si riferisce al neutro
≠ aggettivi a tre uscite → acer , acris ,acre in cui appunto è maschile, femminile
≠ aggettivi a una uscita
 La differenza nella coniugazione di questi aggettivi è che :
‡ hanno l’ablativo che finisce, anziché in – e come nella terza declinazione, in i
‡ al genitivo plurale fanno in – ium , anziché in – um ( qui abbiamo l’alternanza della III declinazione ium /
um
‡ i neutri plurali fanno in -ia ( gli aggettivi plurali fanno allo stesso modo all’ accusativo , nominativo ,
vocativo)
 poi ovviamente gli aggettivi di I classe seguono ovviamente quelli che sono i modi indeclinabili della I e
della II declinazione

 rerum = conoscenza di tutti gli elementi , infatti Catone ha scritto tante cose sulla storia, cultura ha è stato
anche uno storico, ha scritto la prima opera storica romana, storiografica, quindi ha una sua importanza
perché questo dice che è il sapiente di tutte le arti
 maxime = avverbio che significa soprattutto , specialmente ,eccellente
 senserim = uno dei verbo che mi vanno a introdurre l’infinitiva ( accusativo + infinito) , significa avvertire ,
 esse = infinito del verbo sum, la copula dell’aggettivo di II classe gravis , e a due uscite
 è un congiuntivo che si va a collegare con il cum ceterarum
 cum + certerarum ( cum + congiuntivo) = proposizione causale
 cum e tum sono correlati = da una parte …dall’altra
 senectutem = accusativo che ci serve per formare l’infinitiva
 tibi = pronome personale dativo II persona singolare ( tu ,tui, tibi, te , te – sui ,sibi, se ,se)

Traduzione = Spesso io (soggetto sottinteso) sono solito ammirare / meravigliarmi (che cosa?) con Gaio Lelio
la tua sapienza/ conoscenza perfetta , Marco Catone, ed eccellente di tutti gli argomenti , ma dall’altra parte non
dando la sensazione che mai la vecchiaia fosse grave a te

quae plerisque senibus sic odiosa est, ut onus se Aetna gravius dicant sustinere.
 ut onus…sustire = (con ut + congiuntivo posso avere= finale o dichiarativa, volitiva) è una subordinata
consecutiva perché ho una spia che sta nella frase reggente ( che possono essere o tale, così ,tanto) che
è sic che significa tanto
 ut si lega con dicant perché ut vuole il congiuntivo presente = quando nella consecutiva abbiamo un
congiuntivo presente lo dobbiamo tradurre con un indicativo presente
 quae =
‡ nesso relativo, ovvero un pronome relativo che viene messo all’inizio del periodo, quindi dopo i due punti, punto
e virgola o punto, lo traduciamo , dato che in italiano non siamo soliti iniziare la frase così, quando abbiamo il
nesso relativo noi lo traduciamo con un pronome dimostrativo
‡ Quindi lo traduciamo con questa o al massimo con essa , riferito ovviamente alla vecchiaia
‡ È un costrutto ostico, ma è possibile individuarlo attraverso due fattori: 1 che sta sempre a inizio periodo e 2che si
ricollega all’elemento della frase precedente;
‡ Ovviamente si ricollega solo per il genere e il numero, mentre il caso è indipendente
‡ Dato che sta a inizio frase questo pronome relativo noi lo possiamo tradurre in italiano con il/la quale , quindi lo
mettiamo con il pronome dimostrativo, quindi si traduce questa
‡ Capita per il nesso relativo, questo è molto frequente, espressioni come quamobrem , quale causa o quare sono
delle formule che sono chiamate indeclinabili e tutte e tre abbastanza largamente si traducono per questo motivo

 Senibus = diventa un aggettivo sostantivato che significa vecchio


 Se è un pronome riflessivo , molto importante a livello sintattico perché dato che è un pronome personale in
accusativo il se può avere le funzioni principali di riflessivo e può anche fare da soggetto nel caso c’è
un’infinitiva, ma in questo caso non c’è un’infinitiva anche se c’è l’infinito sostenere perché dicono che
sostengono però non suona *
 Onus = famoso neutro ,accusativo singolare ( = la stessa forma l’abbiamo per il nominativo e per
l’accusativo) che significa peso e ha , come tutti i neutri di III declinazione in – us la s che si rotacizza,quindi
fa onus, oneris poi è passato in italiano quando diciamo “oneri (privilegi) e onori (pesi)”
 Gravius = aggettivo che viene dalla III classe a due uscite ( gravis, e ) , gravius è un comparativo di
maggioranza riferito al neutro onus
 Etnia = fa parte del costrutto della comparazione, quando c’è questa comparazione Etna è il secondo
termine di paragone , quello che in italiano chiamiamo complemento di paragone

Comparativo di maggioranza

 Per maschili e femminili si usa – ior


 Per un neutro si usa – ius
 Il secondo termine di paragone può essere espresso in due modi
1º. Utilizzare l’ablativo semplice (come in questo caso)
2º. Utilizzare il quam + sostantivo che sta allo stesso caso del primo termine di paragone
Traduzione = Essa è così odiosa / è odiosa a tal punto che ( a chi?) alla maggior parte dei vecchi che ( qui parte
la consecutiva) dicono di portare/sostenere (oppure ,meglio ancora, dato che c’è in pronome riflessivo se)
caricarsi /portarsi dietro /dicono di sostenere su di sé* / dicono che sostengono / di sostenersi un peso più
grande dell’Etna
Risponde Catone…
Cato em haud sane difficilem, Scipio et Laeli, admirari videmini;

 Scipio et Laeli = vocativo ,sono soggetti


 Videmini = II persona plurale indicativo passivo di videor , quindi con il significato di sembrare
 Admirari = admiror che è un verbo deponente
 Difficilem = aggettivo di II classe

Traduzione = Scipione e Lelio, voi sembrate meravigliarvi/ sembra che vi meraviglate di un argomento / una
cosa non certo difficile/ non difficile affatto

Quibus enim nihil est in ipsis opis ad bene beateque vivendum, eis omnis1 aetas 2 gravis est;

 Ominis = è un aggettivo della II classe, ominis- e che significa ogni


 Gravis = aggettivo di II classe che si lega a aetas Prolessi della relativa / del relativo
 Eis = antecedente pronominale del relativo (= antecedente → si dice prolessi perché sta prima
relativo significa che la relativa sta prima) , pronome determinativo Quibus (…) vivendum , eis (…) est
che si lega a quibus
 Quibus = dativo di svantaggio in questo caso dato che è pesante Questa costruzione avviene quando il
l’età pronome relativo lo vado a prendere
prima
 Ad vivendum = ad + accusativo del gerundio è la costruzione che
indica una finale
 In ipsis opis = ablativo plurale di stato in luogo figurato
‡ Ipse = pronome che significa sé stesso
‡ Opsis = sostantivo di III declinazione che sta per aiuto
 Bene e beate = sono due avverbi di modo
Traduzione = infatti ogni età è grave /gravosa/ pesante a coloro i quali non c’è aiuto in loro stessi per vivere
bene e beatamente / che non hanno nulla di aiuto in sé stessi per vivere bene e felicemente

qui autem omnia bona a se ipsi petunt, eis nihil malum potest videri quod naturae necessitas
adferat.
PETO/ QUERO + A/AB + ABLATIVO
 Qui = altro nesso relativo
Peto = si usa per chiedere/aver
 Omnia bona = tutte le cose buone, Quero = si usa per avere
neutro
 A se ipsi = da sé stessi  significa chiedere a sé stessi, quando vogliono significare a sé
 Petunt = dato che c’è il costrutto stessi fanno come in italiano “chiedere a qualcuno”
a/ ab + ablativo significa chiedere  Possono significare, con questo costrutto (a/ab + ablativo) a chi
a sé stessi richiedo qualcosa, sono il destinatario della domanda/richiesta
 eis = altro pronome determinativo
ablativo
 adferat = composto del verbo fero (fero ,fers, fert,ferimus, fertis, ferunt)
 potest = altro verbo irregolare* , è una sorta di composto di sum perché fa possum, potes, potest,possumus,
potestis, possunt
I verbi irregolari → sono nolo, volo , malo , possum, sum ai quali si aggiungono vero, eo e i loro composti

 nihil = nulla di lega a quod


 video = altro famoso verbo
 quod = pronome determinativo neutro
 adferat = portare
Traduzione = coloro che non hanno nulla di aiuto in sé stessi/ coloro chiedono a sé stessi tutte le cose
buone in sé stessi, nulla di ciò che la necessità/legge della natura porti può sembrare negativo / un male

Quo in genere est in primis senectus, quam ut adipiscantur omnes optant, eandem
accusant adeptam; tanta est stultitiae inconstantia atque perversitas.

 eandem = viene da idem , è un pronome


 in genere est = significa tra questi/ tra questo genere di cose , viene genus , is
 quam = nesso relativo, si traduce con essa
 adeptam = participio passato che si ricollega a quam
 stultitiae = genitivo I declinazione , della stoltezza
Traduzione = in questo genere di cose in primis la vecchiaia, ed essa ( si riferisce a senectus) tutti (omines)
desiderano raggiungere questa , ma una volta raggiunta/raggiunta accusano essa/ la medesima ; tanta è
l’incostanza e anche l’incoerenza della stoltezza / stupidità

Obrepere aiunt eam citius, quam putavissent. Primum quis coegit eos falsum putare?
 obrepere = avvicinare , fa da verbo dell’infinitiva
 aiunt = verbo presente della frase principale reggente che introducono la frase infinitiva oggettiva ( =
perché il soggetto è sottinteso) è viene dal verbo aio che è un verbo difettivo che significa sostenere
 eam = essa, ovvero la vecchiaia che fa da soggetto all’accusativo dell’infinitiva
 citius = complemento di maggioranza dell’avverbio cito , prima di Citius quam →Introduce una
 quam = mi accompagna citius comparativa
 putavissent = viene da puto, sta al congiuntivo piuccheperfetto (c’è il tema – isse)
 primum = è un avverbio di tempo, prima / in primo luogo
 primum (…) putare= frase interrogativa diretta
 quis = pronome interrogativo che significa chi
 coegit = perfetto del vergo cogo
 falsum = il falso / una cosa sbaglia , non è legato a nulla
PUTO

 che significa reputare, verbo molto importante perché è quel verbo che a Roma utilizzavano per dire “io
penso” , in italiano io dico “ io penso che tu domani verrai/ sei bravo” , quindi loro dicono “ego puto te
bonum esse” ,quindi fanno molto messo l’infinitiva
 In questo caso significa sostenere, pensare tutta questa sfera
Traduzione = (loro) dicono che essa (la vecchiaia) si avvicini / insinui prima/ più in fretta di quello che
avessero pensato. In primo luogo, chi ha costretto/costrinse questi a reputare/stimare queste cose false / una
cosa sbagliata
Qui enim citius adulescentiae senectus quam pueritiae adulescentia obrepit?
 Quam = ci fa pensare che è una frase comparativa perché abbiamo citius ancora una volta , mi da la
comparazione
 Citius = complemento di maggioranza dell’avverbio cito , prima di
 Qui = pronome interrogativo che può avere diversi significati , non è come il quis sopra perché dato che la
frase sta così lo possiamo tradurre “in che modo/come? “ è un elemento che mi da un’interrogazione dato
che stiamo difronte a un’interrogativa diretta
 Obrepit = significa avvicinarsi e viene la seconda volta viene omesso
 Senectus e adulescentia= sono i nominativi ed entrambi soggetti con lo stesso verbo
‡ È come se adulescentia riprendesse il verbo obrepit quindi è come se a obrepit si riferissero sia
adolescenza che vecchiaia
‡ tutte e due stanno al nominativo perché il quam li mette in relazione con lo stesso caso

Vediamo quindi un parallelismo tra le due frasi che hanno la stessa struttura

 Enim = infatti
Traduzione = infatti la vecchiaia si avvicina più velocemente all’adolescenza di quanto l’adolescenza si
avvicini più velocemente alla puerizia?

Deinde qui minus gravis esset eis senectus, si octingentesimum annum agerent quam si
octogesimum?
 Siamo difronte a delle cifre romane
 Deide = poi
 qui
 Snectus = soggetto
 Eis = per coloro / costoro
 Agerent = congiuntivo imperfetto da ago , portare , ago + età significa compiere/avere gli anni
 Actingentesimum = 800 anni / 800esimo anno di vita , aggettivo di anno
 Quam si = piuttosto che
Traduzione = Poi in che modo la vecchiaia sarebbe meno grave /gravosa per coloro / costoro se avessero
piuttosto che l’80esimo?

Praeterita enim aetas quamvis longa cum effluxisset, nulla consolatio permulcere
posset stultam senectutem.
 Cum effluxissiet = cum + congiuntivo , quindi un cum narrativo che ha come soggetto la frase prima
 Soggetto è aetas che si collega all’aggettivo participio praeterita
 Aetas= età / vita
 Praeterita= aggettivo participio del verbo pretereor
 Posset = congiuntivo imperfetto che si può tradurre in italiano con il congiuntivo presente o condizionale
presente
 Enim = infatti
 Quamvis longa= complemento concessivo
 Permulcere = significa rendere piacevole/addolcire
Traduzione = Nessuna consolazione potrebbe rendere piacevole la stolta vecchiaia infatti essendo l’età / la/ il
tempo vita passata/o sebbene lunga/ per quanto essendo scorso ( gerundio passato )
Quindi : Infatti essendo la vita/l’età /il tempo passato, sebbene lungo/ a , scorso/a nessuna consolazione
potrebbe rendere piacevole/migliore/addolcire la stolta vecchiaia
Quocirca si sapientiam meam admirari soletis (quae utinam digna esset opinione vestra nostroque
cognomine!), in hoc sumus sapientes, quod naturam optimam ducem tamquam deum sequimur eique
paremus; a qua non veri simile est, cum ceterae partes aetatis bene descriptae sint, extremum actum
tamquam ab inerti poeta esse neglectum.

 soletis =
‡ il verbo solere fa da verbo fraseologico, servile nel senso che va ad appoggiarsi al verbo admirari
‡ verbo soleo, quindi presente, II persona plurale
 admirari = infinito presente passivo, qui non fa una frase infinitiva, è deponente ha la forma del verbo
admiror che è un composto del verbo miror che significa guardare, mentre admiror significa guardare
 se introduce il periodo ipotetico
 hoc =pronome dimostrativo neutro ablativo
 quod = introduce una frase dichiarativa perché il quod riprende l’hoc nella frase sovraordinata, significa
quindi “siamo sapienti in questo” e mi dice quello in cui siamo sapienti
 sequimur =siamo difronte anche qui a un verbo deponente , il verbo sequor
 tamquam = tanto quanto / come / allo stesso modo
 paremus = è passato poi a imparare, ma qui ha il significato di obbedire
 eis = pronome determinativo ablativo
 a qua non veri simile est =significato molto simile all’italiano, è una frase principale reggente che va a
introdurre una frase soggettiva perché il soggetto non c’è
 (a) qua =
 nesso relativo, è innanzitutto un ablativo di provenienza perché preceduto dalla proposizione a ;
 in questo caso il pronome relativo qua, visto che siamo in presenza di un nesso relativo, lo traduciamo
con il pronome dimostrativo, quindi “da questa”
 Si trova tra la frase reggente e la frase soggettiva
 cum(…) sint = Cum + narrativo , quindi cum + congiuntivo* in questo caso con valore temporale
 descriptae sint = perfetto del modo congiuntivo, il soggetto è partes che si lega all’aggettivo di prima classe
ceterae che significa altre
 esse =ci indica la frase infinitiva soggettiva
 extremum actum = il soggetto che sta all’accusativo , l’atto estremo / l’ultimo atto (si collega sempre a
aetatis ,ovvero della vita)
 neglectum =
 viene dal verbo neglego , è un aggettivo participio passato che si lega al verbo sum per fare appunto il
passivo, che significa trascurare
 lo lego a extremum actum infatti sta all’accusativo
 ab inerti poeta =
 da un inabile / inesperto poeta
 Da notare la concordanza e l’aggettivo di II classe inerti , che all’ablativo fa in – i
*Sappiamo che nella consecutio temporum del cum narrativo che se stiamo con un tempo principale alla frase
sovraordinata e c’è un tempo principale che è est che è appunto un presente indicativo quindi siamo nella sfera
dei tempi principali. Quindi se troviamo un tempo principale nella frase reggente e poi un perfetto nella frase
subordinata va a finire che abbiamo un rapporto di anteriorità; quindi nel descripae sint lo dobbiamo tradurre
con un gerundio al passato o composto.
Analisi del periodo : nesso relativo (A qua) + frase reggente che introduce una soggettiva + tra la frase
reggente e la soggettiva c’è il cum narrativo
Traduzione = Se (voi = sottinteso) siete soliti ammirare la mia sapienza, in ciò siamo sapienti, che noi
seguiamo la natura ottima conduttrice / guida tanto quanto/come un dio e obbediamo a lei ; da non è
verosimile che essendo state (siamo a un gerundio passato) le altre parti/ periodi della vita descritte bene che
l’ultimo atto/ estremo (della vita) sia trascurato come / allo stesso modo che da un inesperto poeta
Sed tamen necesse fuit esse aliquid extremum et, tamquam in arborum bacis terraeque fructibus
maturitate tempestiva quasi vietum et caducum, quod ferundum est molliter sapienti.

 sed =congiunzione avversativa


 necesse fuit = anche qui siamo difronte a una frase principale reggente perché va ad introdurre una frase
infinitiva
 esse = infinitivo dell’infinitiva
 aliquid extremum = soggetto all’accusativo dell’infinitiva
 arborum = genitivo
 quasi =di solito ha anche lo stesso significato in italiano
 maturitate tempestiva = è chiaramente un complemento di causa che si può esprimere, oltre che con ob/
propter + accusativo, con l’ablativo semplice e tempestiva = si va a legare a maturitate
 quasi vietum et caducum = si lega ad aliqud extrmum
 quod (…) sapienti = frase relativa
 ferundum est = perifrastica che si lega a quod , qui abbiamo ferundum ( gerundivo ) e est ( verbo sum) , la
perifrastica ha sempre quel significato passivo per il soggetto del deve essere fatto
 ferundum = dal verbo fero che ha più significati tra cui il primo quello di portare , ma ne ha anche altri
anche di sopportare
 sapienti = ablativo in – i perché è un aggettivo della II classe sostantivato , quindi seguono le terminazioni
degli aggettivi di II classe
Il genitivo → attenzione perché in latino solitamente spesso e volentieri lo mettono in mezzo tra
preposizione e nome/sostantivo soprattutto se c’è la preposizione in , ma non solo , succede che abbiamo in
+ bacis e vediamo che in genitivo viene messo in mezzo soprattutto se indica il possesso , chi possiede
Analisi del periodo = abbiamo una frase principale sovraordinata reggente che segue un’infinitiva dove il
soggetto di questa è aliquid estremum che ovviamente si lega a quasi vietum et cadutum poi c’è tutta la serie di
esempi della natura e infine c’è la frase relativa con la perifrastica passiva ferendum est , che è data dall’unione
tra il gerundivo (che a differenza del gerundio è un aggettivo quindi concorda con genere , numero e caso con il
nome) e quindi ha sempre questo significo del dev’essere fatto
Traduzione = Ma tuttavia fu / era necessario che qualcosa di estremo / ultimo, vizio / andato e caduco (qui è
molto poetica/retorica/ figura come espressione) ci fosse / esistesse e, (e fa un esempio poi dopo di tutte le
cose caduche, che sono sul punto di cadere della natura perché sopra cita l’importanza di seguire la natura :
Catone indica appunto la natura come punto di riferimento) tanto quanto/come nei frutti degli alberi e nei
frutti della terra che sono ( che cadono) per maturità raggiunta , ciò ( quindi questa cosa) deve essere
sopportata mollemente/dolcemente dal sapiente
Poi si fa questa domanda per chiudere questo capitolo…

Quid est enim aliud Gigantum modo bellare cum dis nisi naturae repugnare?
 Bellare = combattere, solitamente si usa pugnare
 Cum dis = ablativo di compagna / relazione, dis ablativo plurale di deus , abbiamo questa particolare forma
 Repugnare = vuole il dativo, significa anche opporsi a , se ho il dativo in naturae è normale perché
repugnare lo vuole
 Gigantum modo = gigantes è di III declinazione quindi gigantum sta al genitivo plurale, quindi va insieme e
significa al modo dei giganti.
Traduzione = che altro è infatti il combattere con gli dei al modo dei Giganti se non ( è ) il ripugnare la natura?
(Quindi lui in pratica sta facendo un parallelismo tra l’azione di combattere con gli dei e quella di ripudiare la
natura : quindi significa “ che cos’è questo se non quest’altro” , ha questo significato )
6. Laelius Atqui, Cato, gratissimum nobis, ut etiam pro Scipione pollicear, feceris, si, quoniam
speramus, volumus quidem certe senes fieri, multo ante a te didicerimus, quibus facillime
rationibus ingravescentem aetatem ferre possimus.

 Questa è una sorta di interrogativa indiretta


 Atqui = eppure, ebbene
 Cato =vocativo di III declinazione ( uguale al nominativo)
 Gratissimum nobis = prima di dire grandissimo a noi , riferito a Catone, pensiamoci perché non è Catone
grandissimo a loro ; bisogna andare a vedere il verbo feceris ; Gratissimum =aggettivo superlativo neutro
 Feceris = viene da facio ed è appunto futuro anteriore perché so che il paradigma del verbo facio è facio,
facis, feci , factum , fare quindi feci tolgo la i e per la formazione del futuro anteriore basta che metto ero –
eri etc. ; significa avrei fatto
 Volomus = verbo volo
 Ut (…) pollicear = in questo caso ut ha un significato, forse il meno usato di ut, ovvero ha una funzione
esplicativa, fa da congiunzione esplicativa subordinante, quindi significa “infatti” , “per questo” se vogliamo
 Pollicear = verbo deponente, futuro semplice
 Quoniam = quod, quia, quoniam è un elemento della frase , è una congiunzione che introduce la
subordinata causale
 Fieri = verbo semideponente (metà paradigma attivo e metà passivo = hanno sempre forma attiva però
metà ce l’hanno attivo e metà passivo nella forma) , viene dal verbo fio
 Senes = viene da senex
 Didcerimus = dal verbo dico, imparare
 Facillime = superlativo dell’avverbio facile, significa più facilmente
 Ferre = da fero, portare
 Interescentem = participio presente, incavisco , i verbi in esco è un verbo che sta iniziando l’azione “che
inizia ad avanzare” significa
 Quibus rationibus = legame relativo
Traduzione = ebbene, Catone, avrai fatto una cosa molto grata /favorevole / gradita a noi come infatti lo
chiederò anche al posto/ a nome di Scipione, (“ siamo tutti e due interessati” dice ) ( quindi fa la parte prima “avrei
fatto” : è il periodo ipotetico del futuro) se , poiché speriamo / vogliamo certamente desideriamo diventare vecchi ,
se avremo imparato da te molto prima con quali modi possiamo sopportare l’età che inizia ad avanzare/ che
avanza più facilmente

Cato Faciam vero, Laeli, praesertim si utrique vestrum, ut dicis, gratum futurum est. Laelius
Volumus 1 sane, nisi molestum est, Cato, tamquam4 longam aliquam viam confeceris, quam nobis
quoque ingrediundum sit, istuc, quo pervenisti videre 2 quale sit3

 Vero =avverbio che significa veramente


 Ut dicis = incidentale
 Istuc = avverbio dimostrativo di luogo , come anche illic, sono le uniche parole tronche della lingua latina ,
con l’accento sulla u perché originariamente la forma originaria era istuce
 Nisi = si traduce sempre se non , quindi porta il si davanti a ni
 Confeceris = congiuntivo perfetto , confacio poi c’è l’apofonia e diventa confeceris
 Ingrendiundum sit = perifrastica passiva che si lega a longam aliquam viam
 Tamquam e quam = frase correlata

Traduzione =veramente lo farò, Lelio, soprattutto se come tu dici se sarà una cosa gradita a entrambi voi / se
sarà grata a entrambi , vogliamo per davvero / veramente se non è molesto / se non è molesto ( per lui),Catone,
vedere come / in che modo tu sei pervenuto qui / in questo punto/ in questo luogo come se tu abbia percorso
una qualche lunga via che anche noi dobbiamo imboccare/ dev’essere percorso

IV
10. Ego Q Maximum, eum qui Tarentum recepit, senem adulescens ita dilexi, ut aequalem;

 Recepit= è un perfetto perché ha la e lunga


 Dilex = perfetto del verbo diligo che significa amare
 Eum = che in questo caso, dato che è seguito dal pronome relativo qui, si chiama antecedente
pronominale del pronome relativo qui, in quanto antecedente pronominale si traduce così* ; questo
introduce quindi in una frase relativa con eum che si traduce colui che perché fa da antecedente
pronominale
 Senem = accusativo di III declinazione di senex che significa vecchio, si ricollega se vogliamo a Quintum
Maximum o meglio ancora a eum perché il senso della frase sarebbe** ; senem si lega, in quanto aggettivo di
II classe a un’uscita di senex a Quinto Fabio Massimo
 Adulescens = che appunto va bene tradurlo come adolescente, si lega ad ego
 Aequalem = si lega a Q Maximum , aggettivo II classe a due uscite
 Ut = dato che non è seguito né da indicativo, né da congiuntivo quell’ut si traduce come
Analisi del periodo:
 Ego (…) rececpit = frase principale
 Senem va a contrapporsi a aequalem : significa che sebbene lui avesse conquistato Taranto da vecchio lui
l’ha fatto come un adolescente, come un giovane , quindi possiamo anche dire riformulandola ***

Traduzione = Io da adolescente ho amato Quinto Fabio Massimo colui che* conquistò Taranto , **come un
coetaneo / ***io adolescente ho amato il vecchio Quinto Fabio Massimo colui che ha conquistato Taranto come
un mio coetaneo ;

erat enim in illo viro comitate condita gravitas, nec senectus mores mutaverat. Quamquam eum
colere coepi non admodum grandem natu, sed tamen iam aetate provectum.

 Erat = verbo sum all’imperfetto


 Gavitas = soggetto che possiamo tradurre con austerità
 Illo = pronome dimostrativo
 Condita= participio perfetto del verbo condio, poi passato all’italiano condire quindi possiamo dire che “in
questo caso “l’austerità in quell’uomo era condita”, ma in senso figurato, come in questo senso qui, significa
miticare
 Comitate = ablativo di III declinazione
 Quamquam = sebbene
 Natu = è più una formula, significa di età/ per età/ per nascita, è un sostantivo neutro invariabile
 admodum grandem natu = di vita, negli anni, per gli anni
 Admodum =si utilizza spesso per fare il superlativo di alcuni nomi
 Traduciamo = non troppo grande di età
 coepi = perfetto, significa iniziare
 colere =nella maggior parte delle volte significa coltivare, ma anche venerare, ha questo doppio significato
 sed avversativo seguito dalla congiunzione tamen
 provectum = participio , ha un suo significato è il verbo proveo che significa spingere in avanti/sospingere
 aetate= ablativo di aetas, aetatis
Traduzione= Infatti in quell’uomo austero / l’austerità era condita/mitigata dall’affabilità/ dal suo stare in
compagnia, né la vecchiaia aveva mutato i costumi/ le sue abitudini (possiamo tradurre così perché si tratta di
qualcosa più dal punto di vista caratteriale, quindi ci dice che era ancora giovane) sebbene ho iniziato / iniziai
a frequentarlo non troppo grande di età, ma tuttavia già avanti/ spinto in avanti per l’età / nell’età ( quindi già
stava avanti con l’età)
Commento dei versi precedenti: Quindi qui introduce il personaggio di Quinto Fabio Massimo

Hic et bella gerebat ut adulescens, cum plane grandis esset, et Hannibalem iuveniliter exsultantem
patientia sua molliebat;
 è una frase abbastanza speculare: perché abbiamo un soggetto + et nella prima frase la prima cosa che
andiamo a fare è andare a vedere se nella frase successiva c’è un et correlativo che si tradurrebbe sia…sia
 hic = si traduce con questo ed è il soggetto che è Quinto Fabio Massimo
 bella = viene da bellum (= nominativo singolare neutro), è neutro della II declinazione per questo fa bella
 esset= congiuntivo imperfetto del verbo sum che si lega a o a ut oppure a cum , sta noi decidere
 cum esset = assume l’accezione concessiva
 ut = congiuntivo
 molliebat = imperfetto che traduciamo con indebolire
 exsutantem = participio che si lega ad Hannibalem , o lo traduciamo esultante oppure facendola alla
relativa “che imbaldanziva / esultava / era esultato in modo giovanile
Traduzione= questo non solo combatteva battaglie/ faceva guerre come un adolescente pur essendo
chiaramente / evidentemente grande sia indeboliva con la sua pazienza ( perché la sua tecnica era quella di non
attaccare il nemico ma di logorarlo) Annibale esultante di giovinezza / in modo giovanile
Commento = cioè ci sta dicendo che questo era vecchio e con la sua pazienza andava a scontrarsi con un
Annibale imbaldanzito / esultate per la sua pazienza. Quindi vediamo contrapposti un Annibale più infervorito
e un Quinto Massimo più cauto)

de quo praeclare familiaris noster Ennius:


 quo =
 nesso relativo
 c’è un de prima e ci fa pensare che siamo difronte a un nesso relativo che va a tradursi come un
complemento di argomento però con il pronome dimostrativo
 De quo =quindi Ennio ha composto dei versi che parlano di lui , quindi siamo difronte a un complemento di
argomento
 Praeclare = a avverbio che significa egregiamente, in latino clarus significa famoso quindi preclare significa
ha reso famoso / declamare
 Il verbo è sottinteso
 Familiaris =famoso, aggettivo di II classe a due uscite
Traduzione= il nostro famoso Ennio ha detto/cantato/scritto su di lui – su di lui elegalmente/ egregiamente il
nostro famoso Ennio

Unus homo nobis cunctando restituit rem,


Noenum rumores ponebat ante salutem:
Ergo plusque magisque viri nunc gloria claret.

 Unus =va ad indicare la singolarità , il fatto che l’uomo ha fatto quella cosa da solo
 Restituit = ha diversi significati, non solo restituire ma anche ristabilire
 Rem = la repubblica, lo stato, la cosa pubblica
 Nobis = dativo
 Cunctando = gerundio ablativo che assume una funzione strumentale, significa con il temporeggiare / con il
prendere tempo
 Rumores = è passato all’italiano rumor, sostantivo di III declinazione le dicerie / i pettegolezzi / le voci di
popolo
 Saluntem = salute significa il bene, la salvezza dello stato
 Claret = rischiare, illumina , appare, splende
 Viri = sostantivo vir che si lega a gloria , particolarità che fa l’uscita in – ir nella seconda declinazione
Traduzione= un solo uomo ha restituito/reso/ risollevato lo stato a noi con il temporeggiare/ con il prendere
tempo, infatti non poneva/ non metteva le dicerie (perché c’erano molti senatori che criticavano la sua
strategia) davanti alla salute,/salvezza dunque dopo/ in seguito la gloria dell’uomo ora splende / appare più
grande

11 Tarentum vero qua vigilantia, quo consilio recepit!


 Quando troviamo queste forme così con il punto esclamativo possiamo anche tradurlo con un’esclamazione,
una lode
 Vero =avverbio che significa veramente
 Qua e quo = sono due pronomi che possiamo tradurre, quando c’è il punto esclamativo, come se si tratta di
una lode
Traduzione = in verità con quale accortezza/ intelligenza riconquistò /ha riconquistato Taranto

cum quidem me audiente Salinatori (qui amisso oppido fugerat in arcem) glorianti atque ita dicenti;
'Mea opera, Fabi, Tarentum recepisti,' 'Certe,' inquit ridens, 'nam nisi tu amisisses numquam
recepissem.
 Inquit = verbo della principale, è uno di quei verbi indeclinabili, invariabili che troviamo solo al perfetto e
significa disse, si usa con tale frequenza nei discorsi diretti che è diventata una formula quindi lo
traduciamo sempre disse
 Salinatori = è un dativo di III declinazione a cui si va a unire glorianti e dicenti
 Amisso oppido = ABLATIVO ASSOLUTO
 Oppido = ablativo del sostantivo oppidum, neutro di II declinazione
 Amisso =ablativo del participio perfetto, composto del verbo mitto , si comporta come un aggettivo di I
classe
Participio perfetto
1) Prendiamo il supino : in questo caso mitto , mittis, misi,misum, mittere
2) Misum = tolgo la – um e poi metto us, a, um e si comportano come aggettivi della I classe
Quando io ho un participio perfetto ablativo unito a un sostantivo all’ablativo mi forma il costrutto
dell’ABLATIVO ASSOLUTO che può essere tradotto o con una causale o con una temporale oppure con il
participio passato

 Glorianti e dicendi
 Sono due participi presenti che sono legano a genere, caso e numero a Salinatori
 Glorianti e dicendi = participi presenti che traduciamo con una relativa
 Mea opera = complemento di mezzo
 Quinto Fabio Massimo = vocativo
 Ridens = participio presente , si comporta come un aggettivo di II classe
 Ammisisses =amitto, composto del verbo mitto
 Nam (…) recepissem= classico periodo ipotetico dell’irrealtà al passato e si fa con l’associazione di due
congiuntivi piuccheperfetti e si traduce uno con il congiuntivo trapassato (amississes) e uno con il
condizionale passato ( recepissem)
Traduzione = disse (soggetto sottinteso = Quinto Fabio Massimo) ridendo al Salinatore (il quale dopo aver
perso la città era stato/rimasto/ si è rifugiato nella rocca) che glorificava /si vantava e che diceva cosi : “ Quinto
Fabio tu hai riconquistato per mia opera/grazie al mio operato” “certamente infatti se tu non avessi perso mai
l’avrei ripresa/riconquistata”
V
13.Quorsum igitur haec tam multa de Maximo? Quia profecto videtis nefas esse dictu miseram fuisse
talem senectutem.
 Quorsus= a che scopo
 De Maximo =complemento di argomento
 Haec= pronome dimostrativo
 Igitur = dunque
 Quia = introduce una causale
 Videtis = video, II persona singolare
 Fuisse = infinito , siamo difronte a un’infinitiva , infinito perfetto/ passato
VERBO SUM → il verbo essere latino ha l’infinito presente che si fa esse , poi ha l’infinito passato che si fa dal
tema del perfetto + s , quindi viene fuori fuisse , poi c’è l’infinito futuro che si fa o fore e futurm esse

 Dictu =supino che si traduce con a dirsi/a farsi che introduce una frase infinitiva di cui il soggetto è la
vecchiaia
 Senectutem = soggetto dell’infinitiva che si lega all’aggettivo di II classe miseram
Traduzione = A che scopo, dunque, così tante parole su Fabio Massimo? Poiché certamente avete visto che è
nefasto che una tale vecchiaia fosse misera

Nec tamen omnes possunt esse Scipiones aut Maximi, ut urbium expugnationes, ut pedestres
navalesve pugnas, ut bella a se gesta, ut triumphos recordentur.
 ut= si lega a recordentur , ut + congiuntivo che in questo caso mi introduce non una finale, ma una frase
completiva
 recordentur = recordor verbo deponente che significa ricordarsi
 anche il secondo ut si ricollega a recordentur
 pedestres = aggettivo di II classe che significa di terra
 triumphos = accusativo di II declinazione
Traduzione = tuttavia non tutti possono essere Scipioni o Massimi che sono in grado / che possono ricordare/
che ricordano espugnazioni di città ,battaglie navali e campestri guerre condotte da loro o trionfi

est etiam quiete et pure atque eleganter actae aetatis placida ac lenis senectus, qualem accepimus
Platonis,
 pure, pure , eleganter = avverbi di modo
 senectus = soggetto , la vecchiaia
 actae = è un genitivo che si lega come appunto genitivo participio passato a aetatis, ora il participio perfetto
actae viene dal verbo ago che significa fare, trascorrere, andando a vedere in questa circostanza possiamo
tradurre*
 aetatis = genitivo di aetas che è un sostantivo di III declinazione, concorda in genere numero e caso con
actae
 Platonis =genitivo
 Qualem =pronome relativo che si riferisce a senectus
Traduzione = la vecchiaia è lieve/ dolce e tranquilla anche di una vita *passata in maniera
tranquilla,/tranquillamente onesta/onestamente, elegantemente (= questa frase si contrappone alle vite dei
massimi e degli Scipioni che avevano fatte queste battaglie) della vita passata , prendiamo quella di Platone

qui uno et octogesimo anno scribens est mortuus, qualem Isocratis, qui eum librum, qui
Panathenaicus inscribitur, quarto et nonagesimo anno scripsisse se dicit, vixitque quinquennium
postea;
 qui = introduce una subordinata relativa, non traduciamo “il quale” non è del tutto corretto, nella
grammatica italiana si traduce con il “che” se quel caso ha funzione di soggetto o di complemento oggetto,
sennò se ha altre funzioni lo traduciamo con “il quale” “di cui”, quindi se ha funzione di genitivo e di
complemento oggetto
 mortus = si collega a qui relativo
 scribens = participio scrivendo del verbo scribo che lo possiamo tradurre quando ha questa funzione
verbale con il gerundio, oppure se vogliamo con la frase temporale o causale
 qualem = lo stesso di sopra ed è come se fosse inteso l’accepimus
 dicit = mi introduce infinitiva
 scripsisse = infinito perfetto che regge l’infinitiva
 se = accusativo del pronome personale latino “lui” che mi fa da soggetto dell’infinitiva
 eum = aggettivo determinativo che possiamo tradurre con questo/quello (indifferente in base alla
situazione) e si lega a libro , eum libro complemento oggetto
 qui (…) inscribitur = proposizione relativa , il qui si lega però a libro *
 inscribitur = verbo inscribo , passivo ma non deponente , composto di scribo
 postea =avverbio di tempo
Le frasi relative si comportano spesso e volentieri come delle matriosche che vanno una dentro l’altra in base
all’elemento a cui si collegano: il qui sta esterno e si collega a Isocrate e all’interno di questa frase relativa c’è un
ulteriore relativa che si lega a librum
Infinito Perfetto

 Come si costruisce?
1. prendo il tema del perfetto: la III voce del paradigma, quindi di mitto, mittis, misi, missum, mittere
2. da questo misi tolgo la i e ho mis e questo si chiama tema del perfetto, si forma togliendo la i alla prima
persona del perfetto indicativo
3. a questo punto per fare il perfetto dell’infinito io devo aggiungere – isse
 mi dà un rapporto di anteriorità rispetto alla principale, quindi se ho il presente nella frase principale devo
andare indietro, devo andare al passato, in un tempo passato*
 ≠infinito presente nell’infinitiva mi dà un rapporto di contemporaneità con la frase principale

Analisi del periodo = frase principale ( accepimus qualem Isocratis) frase relativa(qui se dici) ,
infinitiva(scripsisse se eum librum), frase relativa ( qui Panathenaicus inscribitur)

Traduzione = che a 81 anni nel suo ottantunesimo anno (di vita) è morto scrivendo / mentre scriveva, (è
sottinteso prendiamo = accepimus) quella di Socrate ( e poi c’è la stessa costruzione di sopra = la relativa che
parte con il “qui”) ,1° relativa il quale dice che infinitiva lui ha scritto* quel libro che2° relativa è chiamato / si chiama
Panatenaico a 94 anni / nel novantaquattresimo anno di vita dopo che ( il soggetto è sempre qui ovvero
Socrate) questo visse un quinquennio ( quindi in pratica altri cinque anni)
15. Etenim, cum complector animo, quattuor reperio causas, cur senectus misera videatur: unam,
quod avocet a rebus gerendis; alteram, quod corpus faciat infirmius; tertiam, quod privet fere
omnibus voluptatibus; quartam, quod haud procul absit a morte.
 Cum = in questo caso dato che non è seguito da congiuntivo possiamo tradurre con “quando”
 Complector = verbo deponente che ha diversi significati, possiamo tradurlo con penso
 Animo = ablativo , che possiamo tradurre con “dentro di me”
 Reperio = coniugazione passiva
 Videatur = verbo videor che al passivo ha significato di sembrare
 Quod = è un quod causale, introduce una causale
 Avocet = distrarre/ distogliere/allontanare
 Gerendis= gerundivo del verbo gero che significa fare che si lega a rebus
 Rebus = che è l’ablativo di res di IV declinazione
 Cropus = neutro della III declinazione
 Infirmius = complemento di maggioranza (che si rende con il tema aggettivale/il tema dell’aggettivo al quale
si unisce -imus, ≠ - ior che invece è per il maschile e il femminile) di infirmus
 Fere= pressappoco, generalmente, per lo più
 Privet = dal verbo privo
 Voloptatibus = ablativo plurale
 Ominibus voluptatibus = complemento di privazione reso con l’ablativo
 Absit = ab + sum questo è il composto
 Haud procul = non lontano oppure si può tradurre con vicino

Analisi del periodo


‡ Unam (….) alteram (…) tertiam (…) quanta (…) : abbiamo questa serie tutte introdotte videatur quindi
abbiamo questa serie di frasi subordinate che spiegano , dichiarano quali sono le cause
‡ Cum (…) animo = proposizione temporale
‡ Quattuor reperio causas = principale
‡ Cur (…) videatur = proposizione causale

Traduzione = Quando io penso dentro di me ritrovo quattro cause perchè/per cui/ per le quali la vecchiaia
sembra/appare misera una (di queste cause) che mi allontana /mi distoglie dalle cose che devono essere
fatte/dalle cose da fare, l’altra che renda il corpo più debole, la terza che privi /tolga (colui che è vecchio) da
tutte le cose desiderate/da tutti i desideri ,i piaceri , la quarta( e questa è la più importante) che non allontani /
sia troppo lontana dalla morte

Earum, si placet, causarum quanta quamque sit iusta una quaeque, videamus.
 Earum = è un genitivo plurale del pronome determinativo is,ea,id che si collega a causarum
 Si placet = presente, se piace
 Earum casuarum =complemento partitivo che è fatto con genitivo plurale ( il genitivo è uno dei modi per
fare il partitivo)
 Videamus = verbo video, tempo presente I persona plurale
 Una quaeque = ciascuna
 Quanta = quanto , quindi mi indica quanto è importante , quindi quantità
 Sit = imperfetto presente del verbo sum
 Iusta = aggettivo che si collega a quanta

Traduzione = di queste cause se piaccia/se siete d’accordo/ se piace vediamo di ciascuna quale e quanta sia
giusta/ quanto importante sia e quanto giusta
VI
A rebus gerendis senectus abstrahit. Quibus?
 A rebus gerendis = gerundivo, siamo in presenza di una perifrastica passiva costruita con il gerundivo
 Quibus = dai quali, pronome dimostrativo

Traduzione = La vecchiaia distoglie dalle cose da fare/ che devono essere fatte. Da quali? ( si chiede)

An eis, quae iuventute geruntur et viribus? Nullaene igitur res sunt seniles quae, vel infirmis
corporibus, animo tamen administrentur?
 An = congiunzione disgiuntiva, in questo caso, dato che siamo in presenza di un’interrogativa, quando
appunto “an” è messo nella frase interrogativa anziché tradurlo “o” , dobbiamo aggiungere il “forse”
 Eis = da quelle
 Quae= pronome relativo che si lega a eis
 Geruntur = lo traduco al passivo presente perché non c’è il complemento d’agente
 Viribus = in questo caso è un ablativo e dato che è un ablativo semplice e quindi non ci sono preposizioni
davanti mi fa pensare che sia un complemento di mezzo
 Nullaene = introduce una negazione viene da nullus
 Infirmis corporibus = complemento di mezzo
 Administrentur = verbo passivo che non è deponente perché viene dal verbo administro , quindi si traduce
al passivo
 Tamen = congiunzione avversativa
 Animo = ablativo di mezzo, si traduce “con l’animo”

Traduzione = o forse da quelle (ovvero da quelle cose) che sono fatte in gioventù e con le forze/ energie
( perché quando uno è giovane ha le forze). Perciò / dunque (qui parte l’interrogativa) non ci sono cose /
attività che con i corpi infermi / malati/ vecchi tuttavia si compiono / fanno/ amministrano? ( dice è vero
senz’altro che uno è vecchio e non può richiedere cose che richiedono forze, energie, ma si domanda “dunque
non ci sono cose che con i corpi malati sono amministrate, quindi si portano avanti, sono fatte/ amministrate
nell’animo , quindi nella mente)

Nihil ergo agebat Maximus, nihil L Paulus, pater tuus, socer optimi viri, fili mei?
 Maximus = soggetto
 Agebat= a questo verbo si legano sia Maximus che L. Paulus
 Poi abbiamo una sfilza di genitivi uno legato all’altro:
‡ Optimi viri = fa un’unità sintattica
‡ Fili mei =altra unità sintattica
 L. Paulus = secondo soggetto che si lega a nihil

Traduzione = (se è così: sottinteso, ovvero se è vero che in vecchiaia uno non può fare niente perché è vecchio
e abbiamo quelle quattro cause che abbiamo detto) dunque niente faceva Quinto Massimo, (niente faceva)
Lucio Paulo, tuo padre, suocero dell’ottimo uomo di mio figlio (non faceva nulla = agebat nihil va sottinteso)
18. Nisi forte ego vobis, qui et miles et tribunus et legatus et consul versatus sum in vario genere
bellorum, cessare nunc videor, cum bella non gero.
 Nisi = negazione
 ego = soggetto, chiaramente significa io che lo collego a occhio al pronome relativo qui
 versatus = viene dal verbo verso che significa condurre, è il passivo perfetto (il passivo perfetto = participio
passato + verbo sum)
 qui = pronome relativo nominativo che si lega a ego
 miles , tribunus, legatus, consul = nominativi che si legano a qui , sono una sorta di apposizioni “ io sia
soldiato, tribuno , legato , console”
 videor = passivo di video che al passivo significa sembrare
 gero = senso figurato, qui è al presente
 bella = neutro plurale

Traduzione = Se io, che io sono stato implicato / mi sono dedicato/ ho esercitato/ occupato/ messo dentro la
posizione di soldato, tribuno, legato/ambasciatore e console in vario genere/ in ogni specie di guerre a meno
che io non sembri a voi stare in ozio ora che non faccio guerre

At senatui, quae sint gerenda, praescribo et quo modo; Karthagini male iam diu cogitanti bellum
multo ante denuntio; de qua vereri non ante desinam quam illam excisam esse cognovero. Quam
palmam utinam di immortales, Scipio, tibi reservent, ut avi reliquias persequare!
 Senatui = dativo di IV declinazione
 Sint gerenda = perifrastica passiva
 Gerenda = gerundivo che essendo un aggettivo si lega a bella
 Que = neutro relativo
 Sint= congiuntivo presente
 Karthagini = dativo che si lega al dativo cogitanti del participio presente di cogito
 Male e Diu= avverbi
 qua = nesso relativo, qua pronome relativo singolare che si riferisce a Cartagine
 de + qua = costruzione che va ad unirsi con vereor, deponente, che significa preoccuparsi
 vereri = ver deponente, forma passiva, ma significa attivo che sta all’infinito presente passivo del verbo
vereor perchè è desinam che lo introduce questo infinito
 ante = si lega a quam , sono correlative
 cognovero = futuro anteriore che mi dà anteriorità rispetto a desinam, è un tema del perfetto che viene da
conosco
 excisam esse = infinitiva che mi da contemporaneità quindi lo devo mettere allo stesso tempo di cognovero;
excisam è passivo del verbo excido
 illam =pronome dimostrativo (illae, illa, illud) all’accusativo che mi fa da soggetto della frase infinitiva
 reservent = verbo reservo, congiuntivo presente che è usato nelle frasi indipendenti per fare un’esortazione
 Scipio = vocativo, III declinazione
 Di immortales = soggetto , Di = plurale di deus
 Tibi = dativo del pronome personale tu
 Quam palmam = nesso relativo nonché complemento oggetto del verbo resevent
 Utinam = avverbio che introduce un’esclamazione, si traduce “voglia il cielo che” mi va a concordare il senso
con il congiuntivo
 Palma = I declinazione
 Reliquas = accusativo di persequare

Analisi del periodo= mette il futuro semplice nella prima frase ( praescibo) e successivamente mette il futuro
anteriore per creare appunto anteriorità come dice lo stesso futuro

Traduzione = e al senato prescrivo / consiglio quali siano le guerre da fare/ combattere e in che modo (poi
abbiamo la solita diatriba/ il solito astio di Catone contro Cartagine) Denuncio / dichiaro guerra molto prima a
Cartagine che pensa male/in maniera violenta/ malvagia già da lungo prima (io = soggetto sottinteso) non
smetterò di preoccuparmi di questa (ovvero di Cartagine) prima che avrò saputo che quella (Cartagine) sarà
stata distrutta/demolita/rasa al suolo. Voglia il cielo che gli dei riservino a te, Scipione, quella palma ( la palma
ha il significato per il romani della vittoria) / ( dal punto di vista figurato) / vittoria (quindi fa un invito a
Scipione di distruggere Cartagine) come di proseguire/ compiere/ continuare le cose lasciate dall’avo. (Gli fa
quest’augurio perché questo Scipione è un discendente dello Scipione Africano che nonostante avesse sconfitto nella
seconda guerra punica Cartagine, Annibale e i cartaginesi, non la rade al suo; quest’opera di distruzione verrà fatta solo più
tardi, nel 146 a.C.)

/ Parentesi /
Modello: Hic, Haec, Hoc, Questo → significa che l’oggetto che io indico mi sta vicino
CASI SING. M. SING. F. SING. N. PLUR. M. PLUR. F. PLUR. N.
Nom. Hic Haec Hoc Hī Hae Haec
Gen. Huius Huius Huius Horum Harum Horum
Dat. Huic Huic Huic Hīs Hīs Hīs
Acc. Hunc Hanc Hoc Hos Has Haec
Abl. Hōc Hāc Hōc Hīs Hīs Hīs

Modello: Ille, Illa, Illud, quello → se indico qualcosa che mi sta lontano

CASI SING. M. SING. F. SING. N. PLUR. M. PLUR. F. PLUR. N.


Nom. Ille Illa Illud Illī Illae Illa
Gen. Illīus Illīus Illīus Illōrum Illārum Illōrum
Dat. Illī Illī Illī Illīs Illīs Illīs
Acc. Illum Illam Illud Illos Illas Illa
Abl. Illō Illā Illō Illīs Illīs Illīs

Modello: Iste, Ista, Istud, codesto/ a → Se dovessi indicare qualcosa vicino a chi ascolta e lontana da chi
parla, non si utilizza troppo però codesto, ha un significato dispregiativo

CASI SING. M. SING. F. SING. N. PLUR. M. PLUR. F. PLUR. N.


Nom. Iste Ista Istud Istī Istae Ista
Gen. Istīus Istīus Istīus Istōrum Istārum Istōrum
Dat. Istī Istī Istī Istīs Istīs Istīs
Acc. Istum Istam Istud Istos Istas Ista
Abl. Istō Istā Istō Istīs Istīs Istīs
20. Apud Lacedaemonios quidem ei, qui amplissimum magistratum gerunt, ut sunt sic, sic etiam
nominantur senes.
 apud = presso
 Lacedaemonios = gli Spartani, anticamente la rocca dove cresceva la polis di Sparta questa cresceva sulle
fondamenta di una vecchia fortezza micenea che si chiamava Lacedemone, antico nome di Sparta
 Apud Lacedaemonios = complemento di stato in luogo figurato
 Ei = pronome determinativo che sta al dativo
 Ei, qui = traduco così perché quando io trovo un pronome determinativo che va a correlarsi / legarsi /
congiungersi con il pronome relativo; quindi, ho pronome determinativo + pronome relativo ei prende il
nome di antecedente pronominale traduciamo “a coloro che/ i quali”
 Qui = produce una relativa che ha come verbo gerunt
 Gerunt = significa occupare e si lega a magistratum
 Nominantur = è un passivo presente che viene da nomino
 Ut sic sunt = così come sono

Traduzione = Presso gli Spartani a coloro che occupavano una magistratura importantissima venivano
chiamati / sono chiamati anziani così come sono (loro vengono chiamati anziani perché effettivamente lo sono)

VII
21.At memoria minuitur. Credo, nisi eam exerceas, aut etiam si sis natura tardior..
 At = congiunzione avversativa (la principale insieme a sed) che significa ma
 Minuitur = dal verbo deponente minuor che significa diminuire (accento sulla u)
 Credo = sta al congiuntivo che è il modo della soggettività, quindi, è meglio utilizzare suppongo, penso
 Eum = accusativo del pronome determiantivo is , ea, id
 Eerceas= imperfetto presente
 Aut = congiunzione disgiuntiva “o (…)o”
 Sis = il soggettivo sottinteso è tu
 Tardior = comparativo di maggioranza dell’aggettivo di I classe tardus, tarda ,tardum
 Temistocle =grande politico ateniese

Traduzione = Ma la memoria diminuisce. Suppongo/ Credo se non si eserciti questa (quindi la memoria) o
anche se tu sia di natura più tarda/ o se si è in natura più tardi/ ottuso/ tardo di mente ( la natura diminuisce se
tu non ti eserciti a memorizzare le cose oppure se per natura sei tardo, significa che la memoria compare).

Themistocles omnium civium perceperat nomina; num igitur censetis eum, cum aetate processisset,
qui Aristides esset, Lysimachum salutare solitum?
 Themistocles = nominativo, viene da un nome greco
 Perceperat = piuccheperfetto indicativo
 Nomina = accusativo neutro plurale di nomen (i nomi in -en della III sono neutri come carmen e sono
imparisillabi quindi fanno in – un al genitivo plurale) , non abbiamo nomin al nominativo perché avviene
l’apofonesi essendo la vocale interna alla parola e quindi basta che per risalire tolgo la terminazione e ho il
neutro (≠ se avessi avuto un maschile o un femminile: ad esempio leonis con questo basta che tolgo la
nasale e tutto quello che segue quindi leo ed ho il nominativo)
 Omnium civium = genitivo plurale
 Civium-= civis, civis è un parisillabo di III declinazione che ha genere maschile, femminile varia
 Ominium =aggettivo a II uscite di II classe, omnis, omne
 Igitur = dunque
 Num = quando c’è il punto interrogativo, e quindi ci troviamo di fronte a un’interrogativa diretta, questo
significa “forse che?”, è una congiunzione che va ad introdurre un’interrogativa
 Censetis = II persona plurale, verbo censeo
 Eum = fa da soggetto all’infinitiva introdotta da censetis
 Cum processisset = cum narrativo che indica appunto l’avanzare dell’età
 Aetate = ablativo di limitazione (va al limitare il campo all’interno del quale lui ha avanzato) III
declinazione, aetas, aetatis
 Processiset = significa avanzare , andare avanti
 Solitum = completa il significato del verbo salutare e si lega al nominativo
 Aristides= nominativo

Traduzione = Temistocle aveva imparato i nomi di tutti i cittadini; forse che dunque ritenete/creduto (quindi
si rivolge agli altri due ) che lui ( quindi siamo difronte a un’infinitiva) salutasse solitamente, essendo avanzato
nell’età , Aristide chiamandolo Lisimaco?

Equidem non modo eos novi, qui sunt, sed eorum patres etiam et avos, nec sepulcra legens vereor,
quod aiunt, ne memoriam perdam; his enim ipsis legendis in memoriam redeo mortuorum

 Novi = conoscere, che traduciamo al presente essendo un verbo particolare↓


 Eos qui = eos è pronome determinativo e c’è il qui dopo, è un antecedente pronominale del relativo qui
 Eorum = genitivo plurale di is, ea, id
 Non modo = non soli
 Patres e avos = plurale
 Patres , patris = III declinazione
 Quod aiunt= dicono ciò, dicono questo, si dice, come dicono
 Ne memoriam perdam = frase completiva volitiva, è una frase che va a completare il senso del verbo
vereor , si comporta come una soggettiva/ oggettiva in pratica perché questo costrutto si forma come le
finali ( stessa cosa per dichiarative) e hanno lo scopo di completare il verbo.
 Ipsis Liegendis= ablativo assoluto

Le dichiarative e le volitive hanno lo stesso significato delle infinitive; quindi, vanno a completare il senso del
verbo.

Traduzione = io non solo conosco coloro che sono (in vita, che ci sono effettivamente) , ma anche i padri di
questi e gli avi, non ho paura / mi preoccupa/ io non mi preoccupo, leggendo i sepolcri ( si riferisce con una
sineddoche alle iscrizioni sepolcrali), come dicono , di perdere la memoria infatti leggendo quelli io riporto/
ritorno nella memoria dei morti

Nec vero quemquam senem audivi oblitum, quo loco thesaurum obruisset; omnia, quae curant,
meminerunt; vadimonia constituta, 1qui 3sibi,6cui 4ipsi 2debeant5
 Audivi = perfetto del verbo audio
 Vero = si traduce sempre in verità
 Quemquam = pronome indefinito
 Obruisset = piuccheperfetto del congiuntivo del verbo obruo che significa nascondere
 Oblitum = è il supino del verbo obliscor che significa scordare, dimenticare è un verbo deponente e di solito
i supini hanno il significato di fare una finale se c’è un verbo di movimento, ma in questo caso ha un
significato particolare ; ha come sottinteso sit , sta all’accusativo perché lega con senem che fa da soggetto
ed è un verbo , obliscor, che sta al passivo e si costruisce oblitum sit e oblitum sta allo stesso caso di senem
perché vuole così la costruzione del sistema del passivo al perfetto
 Meminerunt = perfetto , è particolare perché quando sta al perfetto lo traduciamo non al passato
prossimo/passato remoto, come dovrebbe essere, ma al presente con il corrispettivo della colonna a
sinistra ( questo vale per tutti i verbi che troviamo nella colonna di destra). Che si comportano ci sono
solo tre verbi : novi, odi e memini (→ vedi novi sopra che abbiamo tradotto al presente)
 Vadimonia constituita = ablativo assoluto
 Debeant= congiuntivo presente
 qui si lega a debeant e poi a sibi Frase correlativa che ha un significato molto intrecciato
 Ipsi si lega a debeant e poi va a cui
Traduzione= Né in verità non ho mai sentito/ ascoltato/ricordo nessun vecchio che si sia dimenticato in che
luogo avesse nascosto il tesoro, (loro = soggetto sottinteso)si ricordano le cose che hanno a cuore, gli affari
stabiliti i quali debbono ridare qualcosa a loro ( cui debenat sibi) loro stessi in persona devono qualcosa ad altri
(ipsi debeant cui)

(loro si ricordano che devono qualcosa ad altri, ma allo stesso tempo si ricordano che altri devono qualcosa a
loro coloro i quali debbano qualcosa a loro, loro stessi debbono qualcosa a qualcuno/al quale, significa che si
ricordano chi deve qualcosa a loro e loro se devono qualcos’altro, si ricordano la reciprocità dei favori)

23. Num igitur hunc, num Homerum, Hesiodum, Simonidem, Stesichorum, num, quos ante dixi,
Isocraten, Gorgian, num philosophorum principes, Pythagoram, Democritum, num Platonem, num
Xenocraten, num postea Zenonem, Cleanthem, aut eum, quem vos etiam vidistis Romae, Diogenem
Stoicum, coegit in suis studiis obmutescere senectus? An in his omnibus studiorum agitatio vitae
aequalis fuit?
 num = introduce un’interrogativa che significa forse che
 dixi= perfetto
 philosophorum = genitivo partitivo che significa “ i primi tra”

Il partitivo/ complemento partitivo: i modi per farlo sono tre


- utilizzo il genitivo
- utilizzo la preposizione inter + accusativo
- e / ex + ablativo

 quem(…) Romae = relativa


 vidistis = perfetto II persona plurale
 vos =pronome personale, II persona plurale
 eum (accusativo di is , pronome determinativo) + quem (pronome relativo che sta all’accusativo) = quello
che , antecedente pronominale del relativo
 senectus ‘= soggetto di tutta questa frase, non tutti gli altri nomi perché stanno all’accusativo
 in suis studiis = stato in luogo figurato
 obmutescere= zittire
 an = congiunzione disgiuntiva interrogativa
 in his omnibus = stato in luogo figurato
- omnibus aggettivo di II classe a due uscite omnis, omnie
- his = ablativo plurale di is, ea, id quindi pronome dimostrativo
 agitatio =soggetto
 aqualis = è nominativo perchè si collega a fuit che è predicato nominale, quando c’è il predicato nominale c’è
lo stesso caso del nominativo
 fuit = predicato nominale
 studiorum = genitivo , complemento di specificazione che si lega ad agitatio
 vitae = dativo I declinazione , complemento dei termine

Traduzione = Forse che dunque questo, forse che Omero, forse che Esiodo, Simonide, Stesicoro, forse che
quelli che ho detto prima, (io soggetto sottinteso) Isocrate, Gorgia, forse che i primi filosofi, Pitagora ,
Democrito, forse che Platone, forse che Senocrate, forse che più tardi Zenone e Cleante o colui che voi avete
visto a Roma, forse la vecchiaia ha costretto / ridotto questi ( sono tutti gli accusativi sopra) a rimanere in
silenzio /zittirsi/ non avere più voce nelle loro opere / nei loro studi? O in tutti questi l’attività / l’applicazione
degli studi fu eguale /uguale / contemporanea alla vita

Age, ut ista divina studia omittamus, possum nominare ex agro Sabino rusticos Romanos, vicinos et
familiares meos, quibus absentibus numquam fere ulla in agro maiora opera fiunt, non serendis, non
percipiendis, non condendis fructibus.
 Age = suvvia, ebbene
 Ut omittamus =finale
 Omittamus = tralasciare
 Divina = aggettivo I classe
 Possum = verbo irregolare (possum,potes, potest, possumus, potestis, possunt) come volo, nolo, malo
 Ex agro Sabino = ablativo di provenienza ( ex + ablativo)
 Vicinos (…) meos = apposizione di Romanos e concorda in genere, caso e numero con il sostantivo
 Vicinos = aggettivo sostantivato
 Nomquam = mai, complemento di tempo
 Quibus absentibus = pronome relativo + aggettivo participio presente del verbo ab + sum (composto di sum
che significa appunto non esserci, essere assenti) , è un complemento di mezzo significa che senza il loro
d’aiuto non si farebbe nulla
 Maiora= comparativo di maggioranza
 Serendis , percipiendis, condendis = tre aggettivi gerundivi che si legano tutti a fructibus e si formano tre
perifrastiche passivi (gerundivo + sum in questo caso sottinteso)
Traduzione = Ebbe tralasciamo/ affinché omettiamo questi studi divini /straordinari/prodigioso possiamo
nominare i contadini romani dell’agro Sabino / dall’agro Sabino, miei vicini e familiari/amici, con i quali assenti
nessuna opera diventa più grande nel campo, non i frutti/ i che devono essere coltivati/ piantati, non ( i frutti)
che devono essere raccolti , non ( i frutti) che devono essere riposti/ messi a riparo
Possiamo tradurla con un infinitivo sostantivato quest’ultima parte: con i frutti non da coltivare, da raccogliere,
da mettere al riparo, gli diamo questo senso con il da davanti e quindi il senso del dovere della perifrastica
passiva

Quamquam in aliis minus hoc mirum est; nemo enim est tam senex qui se annum non putet posse
vivere: sed idem in eis elaborant quae sciunt nihil ad se omnino pertinere.
Serit arbores, quae alteri saeclo prosient, ut ait Statius noster in Synephebis.
 Mirum= deponente miror
 Aliis =aggettivo neutro che non ha il sostantivo legato quindi aggiungiamo*
 Nemo (…) senex= principale reggente
 Qui (…) putet= relativa impropria (= con questo si intende si intende qualcosa che va a fare qualcosa
che non gli spetta come in questo caso la relativa che fa da consecutiva ) che ha una sua sfumatura di
consecutiva perché c’è tam , è una di quelle spie che mi va ad introdurre una consecutiva
 Posse viere = infinitiva dove posse fa da verbo servile a putere, in particolare è un’oggettiva completiva che
si fa in latino con l’infinitiva
 Idem = plurale
 Elaborant = composto del verbo laboro , I coniugazione
 Que = neutro , complemento oggetto di sciunt
 Nihil = negazione
 Pertinere= significare riguardare solo se dopo c’è ad + accusativo
 Omnino = avverbio di omnes
 Serit= verbo sero che significa piantare
 Prosient = sta al futuro semplice da prosieo
 Alteri saecolo= dativo
 Secolo = ha sia l’accezione di secolo che quella di generazione (gli antichi pensavano che una generazione
corrispondesse a 100 anni)
 Ut = è seguito da ait
 Ait= da aio, parlare dire

Traduzione = sebbene nelle altre attività* , questo meraviglia meno / in maniera minore, nessuno infatti è
tanto vecchio da non reputare che lui possa vivere un anno ( nonostante sia il più vecchio di tutti ha ragione/ se
la sente di poter vivere un altro anno perché è vecchio): ma i medesimi si affannano in quelle cose che sanno
non riguardarli del tutto.
Pianta gli alberi che danno frutti / gioveranno all’altra generazione
(significa quindi fai cose che gioveranno ai posteri)

Come dice il nostro Stazio nei Sinefebi

25 Nec vero dubitat agricola, quamvis sit senex, quaerenti, cui serat respondere: 'Dis immortalibus,
qui me non accipere modo haec a maioribus voluerunt, sed etiam posteris prodere. '
 Nec vero dubitat agriclae= principale
 vero = in verità
 agrocola = soggetto di dubirat e serat, è una particolarità come poeta, nauta, atleta che anche se finiscono in
-a questi sono della I declinazione
 quamvis sit senex = frase concessiva
 quaerenti = participio presente del verbo quero che significa chiedere, sta al dativo
 cui = dativo di vantaggio
 Cui quaerenti = relativa
 Qui voluerunt= frase relativa
 me = accusativo, soggetto dell’infinitiva
 me non accipere (…) maioribus = infinitiva
 sed = segue dopo questa congiunzione avversativa un’altra frase infinitiva che si fa però con il verbo
prodere
 prodere= trasmettere
 haec = pronome neutro che traduciamo queste cose
 modo= solo
 maioribus = complemento ablativo di provenienza/ origine, “da loro”
 posteris =dativo plurale da posterus , dovrebbe essere forse anche un aggettivo di I classe sostantivato
Traduzione = In verità l’agricoltore, sebbene/ per quanto sia vecchio, a colui che chiede (quindi la traduciamo
come una relativa) / al chiedente/ a uno che gli chieda per chi semini non dubita/ esita a rispondere “per gli dei
immortali i quali vollero che io non solo prendessi queste cose dagli antenati, ma ( sempre sottinteso me) le
tramandassi anche ai poster/ discendenti
VIII
Et melius Caecilius de sene alteri saeclo prospiciente quam illud idem:
Edepol, senectus, si nil quicquam aliud vitii apportes tecum, cum advenis, unum id sat est, Quod diu
vivendo multa, quae non volt, videt.
È omesso dice e quindi abbiamo i due punti = dovrebbe essere discorso diretto obliquo

 pospicente = aggettivo participio presente che si lega a senex che ha funzione nominale e significa “ il
vecchio che guarda al secolo successivo” , pospicio quindi ; quando dico che qualcosa è prospicente a
qualcos’altro significa che sta difronte perché guarda
 Edepol = interiezione che significa “per Polluce”
 Vitii= genitivo di vitium che è neutro
 Senectus = personificata
 Sat= sufficiente
 Vivendo = ablativo del gerundio che ha valore strumentale
 Volt = volo , volere
 Apportes= porterai
 Quicquam = nessuno
Traduzione = E Cecilio disse sul vecchio che guarda alla generazione successiva/ al secolo successivo meglio di
quanto dice: per Polluce/ Suvvia, vecchia ( si rivolge direttamente alla vecchiaia) se nessun altro malanno
apporterai con te quando arrivi uno è sufficiente poiché (il vecchio) con il vivere a lungo vedi molte cose che
non vuole
Si augura che la vecchiaia non porti troppi malanni.

26.Iucundum potius quam odiosum. Ut enim adulescentibus bona indole praeditis sapientes senes
delectantur, leviorque fit senectus eorum qui a iuventute coluntur et diliguntur, sic adulescentes
senum praeceptis gaudent, quibus ad virtutum studia ducuntur; nec minus intellego me vobis quam
mihi vos esse iucundos.
 iucundum e odiosum = l’abbiamo allo stesso caso perché c’è il quam
 sapientes= sapiens, sapientis
 praeditis = praeditus significa dotato di e vuole l’ablativo dopo
 fit= fio, fis, fit, diventare
 qui = introduce una relativa
 quibus= ablativo di mezzo perchè non è accompagnato da preposizione
 virtutum = genitivo tra preposizione e sostantivo
 studia, studium = neutro plurale
 esse =introduce infintiva
 mihi =accusativo di me
 vobis =dativo di vos , II persona plurale
 me(…) iucundos= sono due infinitive incrociate e collegate dal quam che mette a paragone la prima
proposizione infintiva con la seconda dove c’è la stessa costruzione: costruzione chiastica perché ci
- nella prima il me come soggetto e il vobis come dativo sono i due accusativo esterni e i due
accusativi interni quindi Abba ,
quindi impostazione incrociata del
- nella seconda c’è il vos all’accusativo e il mihi al dativo

Traduzione = Giocondo piuttosto che odioso : come infatti i vecchi saggi si dilettano con gli adolescenti dotati
di una buona indole. La vecchiaia di coloro che sono ammirati /venerati e amati/ scelti dalla giovinezza diventa
più lieve ; così gli adolescenti godo ai consigli degli anziani, per mezzo dei quali sono condotti agli studi delle
virtù; io capisco/ mi accorgo che io sia grato/giocondo a voi non meno di quanto voi siate grati/giocondi a me

27.Nec nunc quidem vires desidero adulescentis (is enim erat locus alter de vitiis senectutis), non
plus quam adulescens tauri aut elephanti desiderabam. Quod est, eo decet uti et, quicquid agas,
agere pro viribus.
 vis = sostantivo della III declinazione particolare perché fa:.

 FEMMINILE
SINGOLARE
Nom. vis
Gen. roboris, vis
Dat. robori, vi
Acc. vim
Abl. vi
Voc. vis
PLURALE
Nom. vires, vis
Gen. virĭum
Dat. virĭbus
Acc. vires, vis
Abl. virĭbus
Voc. vires

Roboris e robori sono due casi ( un genitivo e un dativo) che sono stati presi da un altro sostantivo perché vis
difettava del genitivo e del dativo e quindi hanno preso roboris e robori in prestito da un altro termine. È uno di
quei pochi sostantivi che all’accusativo fa vim , quindi – im.

 Vires = accusativo plurale


 Adulescentis =genitivo singolare
 Alter = aggettivo di I classe
 De + vitis = de + ablativo è un complemento di argomento
 Senectutis= genitivo
 Non plus quam = una sorta di comparazione di uguaglianza
 Adulescens =apposizione che in questo caso fa da soggetto
 Uti = verbo deponente viene da utor che necessità dell’ablativo e si collega ad eo
 Est = il verbo sum può avere anche la funzione di esserci, starci per questo diciamo predicato nominale
 Agas = congiuntivo presente del verbo ago
 Quidquid = pronome indefinitivo
 Pro viribus = ablativo
Traduzione = Io ora, infatti, non desidero le forze dell’adolescente (infatti questo era un altro punto del
ragionamento sui vizi della vecchiaia) non più di quanto io adolescente desiderava le forze ( le forze= qui vires
è sottinteso e va ripreso da sopra)di un toro o di un elefante
. Conviene servirsi di quello che c’è e conviene che tu faccia qualsiasi cosa secondo le tue capacità.
X
31. Videtisne, ut apud Homerum saepissime Nestor de virtutibus suis praedicet? Tertiam iam enim
aetatem hominum videbat, nec erat ei verendum ne vera praedicans de se nimis videretur aut
insolens aut loquax. Etenim, ut ait Homerus, 'ex eius lingua melle dulcior fluebat oratio,'
 Vvidtisne = il ne va davanti , introduce una frase completiva – volitiva dove praedicet da praedicere è il
verbo al congiuntivo presente , contemporaneità
 Predicit = predicere significa elogiare, esaltare, magnificare, vantare
 De virtitbus susi = complemento di argomento
 Aetatem= aetas, aetatis ed è femminile
 Verendum = insieme a un sum sottinteso fa la perifrastica passiva , è come se ci fosse un altro sostantivo
dove verendum si lega a lui per fare la perifrastica passiva
 Ei = pronome determinativo dativo
 Erat = imperfetto di sum
 Vera = dal neutro verum che significa in verità, vero
 Ne = fa la completiva, quindi va a completare il significato del verbo videor , verbo passivo di video che
significa apparire
 Nimis= avverbio di nimius , aggettivo che significa eccessivo quindi nimis significa eccessivamente
 De se= complemento di argomento (dove se è pronome personale all’ablativo) del verbo predicare ovvero
predicans
 Insolens e loquax = sono aggettivi di II classe a un’uscita e in questo caso si legano a un is(lui) sottinteso
 Ait = da aio che significa dire
 Eius = pronome possessivo, singolare
 Ex eius lingua = complemento di provenienza
 Dulcior = aggettivo comparativo
 Melle = complemento comparativo
Traduzione = Non vedete che presso Omero / nelle opere di Omero Nestore spessissimo si vanti sulle sue
forze? Già, infatti, vedeva la terza generazione degli uomini; non era da temere il timore / non era a lui da
temere che predicando verità / cose vere / dicendo le verità su di sé, apparisse eccessivamente o insolente o
loquace. E infatti come Omero dice : “dalla sua lingua l’orazione/ il discorso fluiva/discorreva più dolce del
miele”

32 Sed redeo ad me. Quartum ago annum et octogesimum; vellem equidem idem possem gloriari
quod Cyrus, sed tamen hoc queo dicere, non me quidem eis esse viribus, quibus aut miles bello Punico
aut quaestor eodem bello aut consul in Hispania fuerim aut quadriennio post, cum tribunus militaris
depugnavi apud Thermopylas M'Glabrione consule; sed tamen, ut vos videtis, non plane me
enervavit, non adflixit senectus, non curia vires meas desiderat, non rostra, non amici, non clientes,
non hospites.
 Ad me = complemento moto a luogo figurato
 Gloriari = infinito perfetto
 Possam = congiuntivo imperfetto del verbo possum
 Vellem = congiuntivo imperfetto del verbo volo
 Queo = modo che significa potere
 Sed tamen = congiunzioni
 Me = accusativo che è soggetto dell’infinitiva
 Esse = verbo dell’infinitiva
 Quibus = complemento di mezzo si collega a eis viribus
 Eis = dativo di possesso
 Fuerim= presente del verbo sum al perfetto
 Militareis= militaris, militaris è un aggettivo della II classe
 Manio Acilio Glabrione consule = ablativo assoluto, è un ablativo nominale , quindi una particolare forma di
ablativo assoluto dove ci sono due sostantivi uno che fa da nome e uno che sta in funzione predicativa
Traduzione = Ma ritorno a me. Faccio 84 anni. Io vorrei che io potessi essere glorificato quanto/ come Ciro
( riferito a Ciro il Grande) ma tuttavia posso dire questo, che io non sono di tali forze di cui ero dotato (di cui
ero dotato sia stato) o quando ero militare nella guerra punica o questore nella medesima guerra o console in
Spagna o quattro anni più tardi quando combattei tribuno militare presso di Termofili sotto il console Manio
Acilio Glabrione; ma tuttavia come voi vedete , la vecchiaia non mi ha indebolito, non mi affigge
completamente/pienamente ; il senato / la curia, i nostri, gli amici , i clienti e gli ospiti sentono la mancanza
delle mie forze.

XI
Non sunt in senectute vires? Ne postulantur quidem vires a senectute. Ergo et legibus et institutis
vacat aetas nostra muneribus eis, quae non possunt sine viribus sustineri. Itaque non modo, quod
non possumus, sed ne quantum possumus quidem cogimur.
 sunt = ha lo stesso significato di prima ovvero di esserci
 postulantur = da postulo
 a senectute = complemento di provenienza / moto da luogo figurato
 legibus = da lex, legis è in questo caso un complemento di limitazione
 vacat = da vaco e in questo caso vuole il dativo muneribus eis
 muneribus = muneris viene da munos (apofonia)
 sustineri = infinito passato di sustineo
 sine = vuole l’ablativo quindi in questo caso viribus , quindi abbiamo complemento di limitazione che si fa
con l’ ablativo semplice
Traduzione = le forze non ci sono in vecchiaia? Non sono richieste/ non si desiderano/ non si domandano
(magari dalla società) le forze dalla vecchiaia. Dunque sia nelle leggi / istituzioni la nostra età è esente/evita a
quei obblighi che non possono essere sostenuti/ fatti senza forze. Dunque non solo siamo costretti a fare quello
che non possiamo, ma (non siamo costretti) anche quanto possiamo.

Resistendum, Laeli et Scipio, senectuti est, eiusque vitia diligentia compensanda sunt, pugnandum
tamquam contra morbum sic contra senectutem; habenda ratio valetudinis, utendum
exercitationibus modicis, tantum cibi et potionis adhibendum ut reficiantur vires, non
opprimantur. Nec vero corpori solum subveniendum est, sed menti atque animo multo magis; nam
haec quoque, nisi tamquam lumini oleum instilles, exstinguuntur senectute Et corpora quidem
exercitationum defatigatione ingravescunt, animi autem exercendo levantur.
 senectuti = dativo
 diligentia = ablativo semplice che indica un complemento di mezzo in questo caso
 habenda = si lega a ratio
 utendum = vuole l’ablativo e in questo caso abbiamo exercitationibus modicis
 ut reficiantur = ut+ congiuntivo in questo caso imperfetto
 corpori = dativo
 senectute = complemento di mezzo
 exercitationum =genitivo di exercitatio
 exercendo= ablativo del gerundio che è un aggettivo sostantivato che ha funzione strumentale
perifrastica passiva = compensanda est – pugnandum – utendum - adhibendum, - subveniendum est
Traduzione = Lelio e Scipione alla vecchiaia c’è da resistere, i suoi vizi sono da compensare con la diligenza, è
da combattere / c’è da combattere contro il morbo così come contro la vecchiaia , la ragione / il riguardo della
salute c’è da avere/ c’è bisogno/ da avere riguardo della salute; c’è da servirsi/ utilizzare/ da fare uso di modici
esercizi ( quindi non stancare troppo il corpo vuole dire) , c’è da avvalersi tanto di cibi e di pozioni/ bevande,
affinché le forze vengano ristorate, ma non oppresse. In realtà/verità non c’è solo venire in contro da
riguardare solo al corpo, ma molto di più alla mente e all’animo; infatti, queste facoltà se tu non instilli olio
tanto quanto / come alla lucerna (se non gli dai continuo olio queste si spengono) sono annientate / estinte per
mezzo della vecchiaia. La molta fatica / stanchezza delle esercitazioni, appesantisce i corpi , ma gli animi si
sollevano facendo /con il fare esercizio/ esercitandosi

Ita enim senectus honesta est, si se ipsa defendit, si ius suum retinet, si nemini emancipata est, si
usque ad ultimum spiritum dominatur in suos.
 Senectus = nominativo
 honesta= aggettivo di I classe
 ius = neutro
 suum= aggettivo possessivo che si lega a ius
 emancipata= aggettivo participio perfetto che viene da emancipo che significa sottomettersi
 nemini = dativo del pronome indefinito nemo che significa nessuno ( nemo, nullius, nemini,neminem, nullo)
 usque ad = preposizione temporale che si traduce con fino
 dominatur = da dominor che è deponente
 spiritum = maschile perché fa spiritus
 ultimum =si lega a spiritum
Traduzione = così, infatti, la vecchiaia è rispettabile/ onesta se lei stessa si difende, se mantiene il suo diritto,
se non è sottomessa a nessuno, se fino all’ultimo domina lo spirito verso/ sui / i suoi.

Adsum amicis, venio in senatum frequens utroque adfero res multum et diu cogitatas, easque tueor
animi, non corporis viribus.
 adsum = uno di quei composti che vogliono del verbo sum che vogliono il dativo che significa stare sopra/
stare nel mezzo
 amicis= possiamo tradurlo anche all’accusativo, quindi come un complemento oggetto
 utro = avverbio
 cogitatas= participio perfetto del verbo cogitare
 multum diu = avverbi
 tueor = verbo deponente, presente indicativo che significa sostenere
 eas= accusativo plurale pronome determinativo
 non = negazione che si lega con viribus
 viribus= da vis, roboris ed è in questo caso visto che è ablativo semplice quindi ablativo di mezzo
 animi e corporis= stanno al genitivo, quindi complemento di specificazione
Traduzione = assisto agli amici, vado al senato frequentemente e porto a entrambi /tutti e due/ l’uno e l’altro
(quindi sia verso gli amici che verso il Senato, la repubblica) cose pensate/ragionate molto/ per molto tempo e
a lungo, io sostengo queste non con le forze del corpo , ma della mente

Sequitur tertia vituperatio senectutis, quod eam carere dicunt voluptatibus. O praeclarum munus
aetatis, siquidem id aufert a nobis, quod est in adulescentia vitiosissimum!
 Sequitor = verbo deponente che viene da sequor
 quod = proposizione causale (se fosse stato neutro avrei avuto nella frase prima un neutro)
 carere = significa appunto essere carente, participio presente è carente
 eam = ovvero la vecchiaia
 siquidem = avverbio
 id = pronome determinativo neutro si riferisce a munus , ovvero al dono dell’età
 aufert= composto del verbo fero ,ovvero au – fero che significa portare via
 a nobis = complemento di allontanamento
 vitiosissimum = superlativo assoluto
Traduzione = segue il terzo/ la terza rimprovero/ accusa/biasimo della vecchiaia, poiché dicono che questa sia
priva di piaceri (fisici). O lietissimo /chiarissimo dono dell’età, semmai questo (si riferisce al dono) porta via da
noi quello che in/nell’ adolescenza quello che è molto vizioso/ riprovevole.

44. Quorsus igitur tam multa de voluptate? Quia non modo vituperatio nulla, sed etiam summa laus
senectutis est, quod ea voluptates nullas magno opere desiderat. Caret epulis extructisque mensis et
frequentibus poculis; caret ergo etiam vinulentia et cruditate et insomniis.
 De voluptate = complemento di argomento
 Quod = introduce una causale
 Nullas va con voluptates
 Magno opere = avverbio che significa vivamente
 desiderat= indicativo presente di desidero
 caret = presente indicativo, III persona singolare del verbo careo che esige il dativo che indica la carenza
della vecchiaia
 epolum = neutro di II declinazione, viene dal verbo epulor, deponente che significa banchettare
 extruo = participio del verbo extruo che significa banchettare, imbandire
 cruditate =da cruditas , cruditatis
 vinulentia e credutate = dativo
Traduzione = perché dunque/ a che fine/ a che scope così tante parole sulla voluttà? Perché non solo l’accusa
della vecchiaia / non c’è nessuno rimprovero è nulla, ma è anche una massima/grande lode della vecchiaia
quello che è un rimprovero in realtà è una lode) , poiché questa non desidera vivamente nessun piacere.
Manca/è carente ( la vecchiaia) di banchetti solenni, mense imbandite e di frequente/continui boccali ; dunque
è carente di sbornia , di indigestione e di notti insonne.

45 Sed quid ego alios? Ad me ipsum iam revertar. Primum habui semper sodalis -sodalitates autem
me quaestore constitutae sunt sacris Idaeis Magnae Matris acceptis- Epulabar igitur cum sodalibus
omnino modice, sed erat quidam fervor aetatis; qua progrediente omnia fiunt in dies mitiora.
 alios = accusativo di alius, alia, aliud
 il verbo dico, parlare, è sottinteso
 revertar = sta al futuro semplice, III declinazione che ha sia carattere deponente che attivo
 ad me = moto a luogo figurato (complementi così necessitano di un verbo di movimento)
 primum = avverbio di tempo
 habui = perfetto del verbo habeo
 sodalitates = sodalizi, banchetti pubblici
 quaestore = queste cariche pubbliche possono essere messe all’ablativo semplice che possiamo tradurre
“quando io ero questiore”
 sacris = ablativo plurale di sacer, sacri quindi II declinazione
 acceptis =participio passato/perfetto ablativo plurale accipio ,accipis, accepi, acceptum , acceptere
 sodalitates= femminile
 sacris acceptis = ablativo assoluto che possiamo tradurre participio passato (= qui il soggetto subisce l’azione
espressa dal participio) + nome
 Idaeis = Ideo è un aggettivo
 Epulabar = indicativo imperfetto da epulor che significa banchettare
Fiunt = fio è un verbo semideponente che significa diventare
 Progrediente = participio presente (= ha senso attivo) del verbo progredior che significa avanzare
 Qua progrediente = ablativo assoluto
 Qua si riferisce a aetatis
 Mitiora= comparativo di maggioranza di mitis,mitis di II classe che si riferisce a omnia che significa tutte le
cose (= neutro sostantivato quindi devo aggiungere vicino “cose”)
Traduzione = Ma perché io parlo degli altri’. Io già ritornerò indietro a me stesso (quindi torno con me stesso,
quindi se prima ha parlato degli altri adesso ritornerà a parlare a se stesso). Prima ebbi sempre degli amici
fedeli -i sodalizi, / le sodalità infatti, furono costituiti da me questore/ quando io ero questore introdotti/presi i
culti Idei della Grande Madre – banchettavo dunque con i miei compagni, complessamente senza dubbio/
certamente in maniera (non del tutto) moderata, ma era il fervore dell’età, avanzando/poiché avanzava questa,
tutte le cose diventano nel tempo/nei giorni più moderate/miti/modeste

50. Quid in levioribus studiis, sed tamen acutis? Quam gaudebat bello suo Punico Naevius! quam
Truculento Plautus, quam Pseudolo! Vidi etiam senem Livium; qui, cum sex aniis ante quam ego natus
sum fabulam docuisset Centone Tuditanoque consulibus, usque ad adulescentiam meam processit
aetate.
 levioribus = comparativo di maggioranza che significa leggeri
 acutis = di ingegno , di intelligenza
 cum docuisset (congiuntivo piucheperfetto che traduco con il gerundio passato) = cum narrativo che introduce
una temporale
 sex aniis ante quam ego = formula proprio che significa sei anni prima della mia nascita
 Centone Tuditanoque consolibus =ablativo assoluto nominale , non c’è il participio però dato che si tratta di
consoli significa “essendo consoli/ quando erano consoli Centone e Tuditano”
 Processis aetatis = visse
Traduzione = Chi godeva negli studi più leggeri, ma tuttavia acuti, quanto Nevio nella sua Guerra Punica, chi
quanto Plauto nel Truculento o nel suo Pseudolo? Ho visto/vidi anche il vecchio Livio ( si riferisce a Tito Livio)
che avendo scritto/trasmesso/ insegnato / messo in scena una favola /storia/dramma sei anni prima della mia
nascita essendo consoli/ quando erano consoli Centone e Tuditano visse fino alla mia adolescenza

Venio nunc ad voluptates agricolarum, quibus ego incredibiliter delector; quae nec ulla impediuntur
senectute et mihi ad sapientis vitam proxime videntur accedere.
 quibus= ablativo, complemento di mezzo che indica gli agricoltori
 quae = nesso relativo
 videntur = il costrutto videor mette al dativo la persona a cui sembra la cosa e che quindi la mette come
soggetto della frase e in questo caso il dativo è mihi
 mihi = va a fare da soggetto
 ad sapientis vitam= abbiamo il genitivo tra la preposizione e il sostantivo che segue
 ad vitam = moto a luogo figurato
 proxime = avverbio che significa più vicino
Traduzione = Vengo ora al piacere degli agricoltori, io mi diletto incredibilmente con loro, questi non sono per
nulla ostacolati dalla vecchiaia e a me sembra che accedano questi/ loro si avvicinino alla vita dei sapienti/ a
me sembra che gli agricoltori avvicinarsi/ si avvicinino di più alla vita dei sapienti.

Habent enim rationem cum terra, quae numquam recusat imperium nec umquam sine usura reddit,
quod accepit, sed alias minore, plerumque maiore cum faenore.
 Cum terra = complemento di unione
 Rationem = ha anche significato di rendiconto
 Quaae = introduce una relativa
 Imperium = ha anche significato di comando delle truppe o del potere
 Nec umquam = coordinata alla relativa quae
 Quod = pronome relativo neutro che introduce una relativa
 Accepit = il soggetto di questo verbo è la terra
 Cum faenore = complemento di unione
 Sed=introduce un’avversativa
 Faenore = viene da faenus che significa guadagno, profitto e si lega con maiore
 Aliias = significa altre e sottinteso volte

Traduzione = loro hanno un rendiconto con la terra, la quale non rifiuta mai il comando/ l’impero, né
restituisce mai senza interessi ( vuol dire che qualcosa ridà indietro) quello che prende , ma lo restituisce
alcune volte minore( quindi con una quantità inferiore) , altre volte con una quantità maggiore (frumento se
vogliamo) con guadagno.

Quamquam me quidem non fructus modo, sed etiam ipsius terrae vis ac natura delectat.
 frucus = IV declinazione nominativo , soggetto
 vis e natura = abbiamo altri due nominativi, soggetti
 delectat= singolare
 ipius= ipse, ipsa, ipsium
 vis = III declinazione di vis, roboris
Traduzione = In verità non solo il frutto/ prodotto mi diletta, ma anche la forza e la natura della stessa terra
Qui parte tutto il processo di germogliazione:

Quae cum gremio mollito ac subacto sparsum semen excepit, primum id occaecatum cohibet (ex quo
occatio, quae hoc efficit, nominata est).
 quae = nesso relativo e dato che sta al singolare si riferisce alla terra
 semen = neutro che fa semen, seminis
 primum = avverbio
 id = neutro, pronome relativo
 occaecatum = predicativo del complemento oggetto id perché sta al neutro , quindi va a completare il
significato del verbo cohibet
 ex quo = complemento di provenienza
 occatio = termine tecnico che significa erpicatura ( erpice rotante), occatio significa accecare e ha preso il
gergo tecnico di erpicatura
Traduzione = La terra prende/accoglie la semina sparsa con un grembo addolcito/ammorbidito/bagnato e
rivoltato/smosso (il terreno della semina è un terreno che accoglie il seme quando viene adacquato e smosso
con l’aratro), prima(la terra) racchiude il seme ( id) accecato (quindi è come se lo prende e lo avvolge) (da ciò/
da questo l’erpicatura è nominata che fa questo).

deinde tepefactum vapore et compressu suo diffundit et elicit herbescentem ex eo viriditatem, quae
nixa fibris stirpium sensim adulescit culmoque erecta geniculato vaginis iam quasi pubescens
includitur;
 tepectum = predicativo dell’oggetto ed è al participio passato che viene dal verbo tepefacio che significa
risaltare
 elicit= da elicio IV coniugazione, che significa venir fuori
 ex eo =complemento di moto da luogo figurato
 herbescentem = participio che si riferisce a viriditatem che viene viriditas che significa verde, risalendo al
tema del presente erbesco che significa germogliare, diventare erba
 sensim = avverbio che significa a poco a poco
 quae = proposizione relativa
 nixa = participio passato
 erecta = participio passato
 adulescit = da adulescens
 pubescens =participio presente
 includitur = passivo del verbo includo
 erecta= participio passato
 vaginis= significa guaina ed è all’ablativo plurale
 culmo = in cima, al culmine

Traduzione = Poi dilata / diffonde/ allarga/ ingrandisce ancora una volta il seme con il vapore e la sua
pressione e finalmente fa uscire/evoca qualcosa di verde / che diventa erba, la quale (quindi questo qualcosa di
verde) che a poco a poco cresce la quale cresce appoggiata sugli steli delle radici; e erigendosi in cima viene
chiusa all’interno di guaine come se giungesse alla pubertà.

ex quibus cum emersit, fundit frugem spici ordine structam et fcontra avium minorum morsus
munitur vallo aristarum
 structam = participio passato/perfetto che sta all’accusativo del verbo struo che significa
accumulare,costruire, disporre e in questo caso è meglio disporre
 minorum = comparativo di maggioranza

Traduzione= Quando emerge da queste (quindi da queste guaine) produce/ diffonde/ effonde un frutto
disposto modo della spiga / nello stesso modo /nell’ordine della spiga e si difende con il vallo/lo steccato / il
baluardo contro il morso degli uccelli più piccoli

52.Quid ego vitium ortus, satus, incrementa commemorem?


 Quid = introduce interrogativa diretta
 commemorem = congiuntivo presente di commemorare che traduciamo con il condizionale nei casi
opportuni
 vitium = genitivo della III declinazione vitis, vitis

Traduzione= Perché dovrei ricordare la nascita, la crescita e la piantagione delle viti?

Satiari delectatione non possum, ut meae senectutis requiem oblectamentumque noscatis. Omitto
enim vim ipsam omnium, quae generantur e terra; quae ex fici tantulo grano aut ex acini vinaceo aut
ex ceterarum frugum aut stirpium minutissimis seminibus tantos truncos ramosque procreet
 delectatione = delectatio, delectationis è il piacere?
 Satiari = verbo attivo , infinito presente
 Senectutis = genitivo di senectus
 Quae = introduce una relativa
 Tantos si lega a truncos e romosque

Traduzione= Non posso essere sazio attraverso questo piacere? Ometto infatti la forza stessa di tutte quelle
cose che sono generate dalla terra; la quale è capace di generare/genera tanti tronchi e rami dal piccolo grano
di fico o dal vinaccio del chicco (d’uva) o dai piccolissimi semi di altri cereali (frugum) o delle altre piante

Malleoli, plantae, sarmenta, viviradices, propagines, nonne efficiunt, ut quemvis cum admiratione
delectent?
Traduzione= Magliuolo, talee, tralci / sarmenti, barbatelle, propaggini, non fanno si dilettino/ di dilettare
chiunque con ammirazione? (= frase dichiarativa)
Vitis quidem, quae natura caduca est et, nisi fulta est, fertur ad terram, eadem, ut se erigat claviculis
suis quasi manibus quicquid est nacta, complectitur; quam serpentem multiplici lapsu et erratico
ferro amputans coercet ars agricolarum, ne silvescat sarmentis et in omnis partis nimia fundatur.
 vitis = nominativo
 fertur= verbo fero
 natura = ablativo di limitazione
 ut se erigat= proposizione finale
 quam = relativo
 serpentem = participio presente che traduciamo con una frase relativa, dato che si lega a quam ha un valore
nominale quindi fa da aggettivo e non da verbo
 amputans = participio presente di amputare, fa da verbo e quindi lo traduciamo con il gerundio
 ferro = complemento/ablativo di mezzo
 quam = nesso relativo
 ne silvescat= finale negativa, silvesco dove sco significa diventare
 ne fundantur = finale negativa, lo traduciamo con il riflessivo
 omnes partes= accusativo di moto a luogo
 coercet= II coniugazione
 ars = soggetto
 agricolarum =genitivo plurale
 lapsus ed erratico = sono due ablativi
 silvescat = si lega a fundantur

Traduzione= la vite è (presa limitatamente) nella natura/per sua natura è caduca/tende a cadere, se non è
sostenuta, questa stessa per elevarsi si aggrappa /intreccia con i suoi viticci come se fossero mani a qualsiasi
cosa ha raggiunto/viene raggiunta; la tecnica degli agricoltori questa che serpeggia affinché non diventi
bosco/una selva di rami, affinché non si estenda troppo in tutte le direzioni.

53. Itaque ineunte vere in eis, quae relicta sunt, exsistit tamquam ad articulos sarmentorum ea, quae
gemma dicitur,
 ineunte vere = ablativo assoluto formato dal verbo in – eo che fa eun al participio presente, quindi è un
participio presente che fa ablativo assoluto con vere, ablativo di ver, la stagione della primavera, possiamo
tradurlo con una locuzione.
 Relicta sunt = perfetto indicativo (participio passato legato al nome + legato a sum) del verbo relinquo
 Ea = pronome determinativo femminile singolare
 Gemma= predicativo del soggetto, quindi, va a completare il significato di dicitur (= quando siamo difronte a
questi verbi appellati di solito siamo difronte a un predicativo)
 Sermentorum = genitivo plurale
 Ae quae gemma = soggetto di tutta la frase

Traduzione= All’inizio della primavera (la primavera entrando/che entra) ,quella che è detta gemma
germoglia / spunta in quelle parti che sono state lasciate/ che sono rimaste ( = quindi significa che non sono
state tagliate, perché abbiamo visto che alcune parti di questa vite sono state tagliate perché l’agricoltore le ha
uccise) fino alle giunture dei rami.

a qua oriens uva se ostendit, quae et suco terrae et calore solis augescens primo est peracerba
gustatu, deinde maturata dulcescit, vestitaque pampinis nec modico tepore caret et nimios solis
defendit ardores.
 carent = careo vuole sempre l’ablativo di privazione
 a qua = nesso relativo che mi indica un ablativo di origine, ma anche di moto da luogo
 oriens = participio presente di orior ( = Oriente ≠ Occido che è passato all’italiano uccidere)
 se = pronome personale accusativo che vale anche per dopo
 calore = calor, caloris III declinazione
 suco = sucus, suci II declinazione
 calore e suco = sono due ablativi di mezzo
 primo e deinde = sono due frasi tra loro correlate
 gustatu = supino senza la consonante finale(= es. amatu lo traduciamo ad amarsi)
 maturata= participio passato/perfetto del verbo maturo
 tepore = tepor , teporis III declinazione
 defendit (se) = c’è un se sottinteso
 nimios = aggettivo di I classe si lega ad ardores

Traduzione= Da questa l’uva si estende / presenta sorgendo da questa (nel senso che da questa gemma piccola
poi viene fuori l’uva) la quale cresce/diventa grande/ingrandisce sia con il calore del sole sia con il succo/la
linfa della terra, prima è acerba a gustarsi, poi (una volta/in seguito) maturata addolcisce / diventa più dolce,
rivestita con/di pampini/grappoli (rivestimento dell’uva che la difende dal sole) non manca del giusto tepore e
si difende gli eccessivi ardori del sole.

Qua quid potest esse cum fructu laetius, tum aspectu pulchrius?
 Qua quid = è un nesso relativo
 Qua = secondo termine di paragone (= le comparative in latino si fanno con tema aggettivale e vado a
mettere ior , se è maschile o femminile, ius se è neutro)
 Laetius = aggettivo riferito al neutro qua che sta al neutro
 Cum fructu = carattere di unione
 Aspectu = ablativo semplice, complemento di limitazione
Traduzione= Che cosa può essere più lieto o più dolce nell’aspetto?

Cuius quidem non utilitas me solum, ut ante dixi, sed etiam cultura et natura ipsa delectat,
adminiculorum ordines, capitum iugatio, religatio et propagatio vitium, sarmentorum ea, quam dixi
aliorum amputatio, aliorum immissio.
 utilitas = nominativo
 dixi = perfetto, stiamo in un discorso diretto quindi è bene tradurlo con un passato prossimo ( il perfetto
possiamo anche tradurlo anche con il passato remoto, trapassato remoto che però non troviamo quasi mai)
 delectat = regge sia utilitas , sia cultura e natura ipsa
 aliorum = genitivo plurale
Traduzione= non solo l’utilità della quale/ di questa mi diletta, come ho detto prima, ma anche la
cultura/coltivazione e natura / conformazione stessa, gli ordini dei pali di sostegni, fissare i capi, la
relegazione / legatura e la propagazione delle viti, e quella dei rami, l’amputazione di alcuni sarmenti,
l’immissione degli altri.

Quid ego irrigationes, quid fossiones agri repastinationesque proferam, quibus fit multo terra
fecundior? Quid de utilitate loquar stercorandi?
 quid (….) quid = anafora
 fit = verbo semideponente
 agri = genitivo di ager, agri
 fecundior = è un comparativo di maggioranza che viene dall’aggettivo fecundus
 de utilitate = complemento di argomento riferito da utilitas che è il nominativo
 stercorandi = gerundio che traduciamo con un infinito sostantivato che significa seminare, concimare
Traduzione= perché / a che scopo io dovrei proferire/trattare di irrigazioni, vangature e zappature del campo?
Con i quali la terra diventa molto più feconda? A che fine/ scopo/ perché parlerei dell’utilità della
seminazione/della concimazione?

54. Dixi in eo libro, quem de rebus rusticis scripsi; de qua doctus Hesiodus ne verbum quidem fecit,
cum de cultura agri scriberet At Honerus, qui multis, ut mihi videtur, ante saeculis fuit, Laeten
lenientem desiderium, quod capiebat e filio, colentem agrum et eum stercorantem facit.
 De qua = nesso relativo
 Cum+scriberet= cum + congiuntivo
 De cultura = complemento di argomento
 Fuit= ha il significato di esistere
 Mi = la persona a cui sembra
 Seculis e multis =stanno al genitivo
 Lenientem = participio presente che sta in accusativo e si lega a desiderium
 Desiderium = è desiderio, ma in questo caso è meglio tradurre nostalgia
 E filio = complemento, dativo di provenienza
 Colendem = si lega a Laeten

Traduzione= ho scritto quello che ho detto in questo libro sulle cose rustiche: di questa cosa il dotto Esiodo
non fece parola scrivendo di agricoltura, scrivendo di agricoltura, e Omero, come mi sembra, che fu di molti
secoli prima di me (lui è di molti secoli prima) , come a me sembra, rappresenta ( così è più opportuno tradurre
facit) Laerte che lenisce/indebolisce la nostalgia, che lo prendeva/ che prendeva lui dal figlio/ a causa della
lontananza del figlio, che coltiva il campo e concima esso.

Nec vero segetibus solum et pratis et vineis et arbustis res rusticae laetae sunt, sed hortis etiam et
pomariis, tum pecudum pastu, apium examinibus, florum omnium varietate. Nec consitiones modo
delectant sed etiam insitiones, quibus nihil invenit agri cultura sollertius.
 Colendem = si lega a Laeten
 Res rusticae = nominativo
 Sollertius= comparativo di maggioranza che si lega a nihil
 Segetibus, pratis, vineis, arbustis , examinibus, varietate = ablativi di mezzo/ causa per mezzo dei quali
l’agricoltura è bella, dilettevole, prova piacere
 Quibus = complemento di mezzo

Traduzione= In verità non solo le attività agricole sono liete / piacevoli per i prati, per i vigneti e per gli
arbusti/piante, ma anche per gli orti, per i frutteti, ma anche per la pastura delle pecore, per gli sciami delle api,
per la varietà di tutti i fiori. (quindi poi ora continua a lodare l’agricoltura) Non dilettano solo il piantare/ la
piantagione/ la semina, ma anche gli innesti con i quali l’agricoltura non trova nulla di più ingegnoso.
55.Possum persequi permulta oblectamenta rerum rusticarum, sed haec ipsa, quae dixi, sentio
fuisse longiora: ignoscetis autem. nam et studio rusticarum rerum provectus sum, et senectus est
natura loquacior, ne ab omnibus eam vitiis videar vindicare.
 permulta = superlativo assoluto che anziché essere fatto con issimus,issima,issimum questo superlativo è
fatto con il prefisso per perché in alcuni casi come in questo caso per, a volte abbiamo prae, gli aggettivi
diventano superlativi grazie a questa possibilità che offre la lingua latina con il prefisso per
 ipsa= accusativo di ea perché vanno a costruire la frase infinitiva che ha data da fuisse (infinito nel sistema
del perfetto si fa aggiungendo -isse al tema del perfetto) , si riferisce a oblectamenta
 que dixi = relativa
 oblectamenta = neutro della III declinazione di oblectamen, oblectamentis che significa divertimento, gioia
 longior = comparativo di maggioranza dell’aggettivo di longus infatti c’è ior , è un neutro
 ignoscetis = futuro semplice
 autem = introduce un’avversativa
 provectus sum = perfetto
 esam = indica la vecchiaia
 videar = congiuntivo presente, in questo caso ha il significato di affrancare

Traduzione= Posso aggiungere moltissimi divertimenti/ moltissime cose divertenti/aneddoti divertenti/gioie


delle attività rustiche/ della vita dalla campagna /della vita rustica, ma sento/credo che quelle stesse cose che
ho detto sono state troppo lunghe; d’altronde ma perdonerete me , infatti sia sono stato trasportato/ mi sono
fatto trasportare dallo studio delle cose agricole, sia la vecchiaia è per sua natura/ è di sua natura più loquace ( i
vecchi tendono a parlare molto di più rispetto ai giovani), non sembri/ non voglia sembrare che io voglia
affrancare questa da tutti i suoi vizi ( ne voglio parlare , ma non la voglia affrancare di tutti i vizi , infatti ne ha
diversi)

Sed venio ad agricolas, ne a me ipso recedam. In agris erant tum senatores, id est senes, siquidem
aranti L Quinctio Cincinnato nuntiatum est eum dictatorem esse factum; cuius dictatoris iussu
magister equitum C Servilius Ahala Sp Maelium regnum adpetentem occupantem interemit.

 Agricolas = I declinazione accusativo plurale


 Sed(…) agricolas= proposizione principale
 Dictatorem = predicativo del soggetto perché esse factum è un verbo elettivo
 Ad = moto a luogo figurato
 Venio = presente indicativo
 Recedam = congiuntivo presente
 Ne recedam = proposizione finale
 Nuntatum est = lo traduciamo con il passivo impersonale che usiamo in latino quando c’è il verbo passivo,
ma non c’è il soggetto e lo andiamo a mettere questo verbo alla III persona singolare; ma c’è un ulteriore
suggerimento ( è un’indicazione che non nei tempi che si formano con il tema del presente) che mi dice che
in questi caso devo usare il neutro
 Lucio Qunzio Cincinnato =( = figura leggendaria romana , un famoso dittatore che ha sconfitto gli Equi e il
Volsci in una famosa battaglia della metà del 400, è una figura importante e Catone ne ripercorre le gesta e
la sua natura pura per il fatto che era un agricoltore)
 Aranti = participio presente e significa arare
 Esse factum = siamo difronte a un’infinitiva
 Iussu = IV declinazione che significa “su ordine”
 Cuius= nesso relativo
 Equitum = genitivo plurale
 Occupatem e Adpetentem = participi

Traduzione= Ma vengo agli agricoltori, affinché non mi allontani da me stesso (in quanto lui agricoltore), i
senatori, cioè i vecchi, un tempo erano nei campi, così come si annunciò a Lucio Quinzio Cincinnato che arava/
mentre arava che lui era stato fatto dittatore; su ordine di questo dittatore il capo della cavalleria Gaio, Servilio
Ahala, uccise Spurio Melio che cercava di occupare il regno.

65. At sunt morosi et anxii et iracundi et difficile sense : si quaerimus, etiam avari. – Sed heac
morum vitia sunt , non senectutis ; ac morositas tamen et ae vitia dem iustae sed quae probari posse
videatur: contemni se putant, despici, illud: praeterea in fragili corpore odiosa omnis offensio est
 at = congiunzione avversativa
 morum = significa carattere
 posse= verbo possum che sta all’infinito
 videatur =verbo videor che significa sembrare
 omnis = aggettivo di II classe a due uscite

Traduzione= Ma i vecchi sono scontrosi, ansiosi, iracondi e difficili, se vogliamo, sono anche avari. – Ma questi
sono vizi del carattere ( va in base ad ogni persona se uno è più iracondo , più intrattabile o più avaro) ; ma
l’uggiosità e questi vizi che ho detto hanno qualche motivo di scusa, che non sembra giusta ma che può essere
approvata/ forse non proprio legittima , ma tale che sembri poter essere approvata : si ritengono ( i vecchi)
poco considerati, disprezzati, presi in giro , inoltre ogni offesa è odiosa in un corpo fragile ( quando il corpo è
fragile è difficile rispondere all’offesa quindi diventa oltre modo difficile risponde)

XIX
Quarta restat causa, quae maxime angere atque sollicitam habere nostram aetatem videtur:
appropinquatio mortis, quae certe a senectute non potest esse longe. O miserum seme qui mortem
contemnendam esse in tam longa aetate non viderit! Quae aut plane neglegenda est si omnino
exstinguit animum, aut etiam optanda si aliquo eum deduci ubi sit futurus aeternus ; atqui tertium
cete nihil inveniri potest. 67 .Quid igitur timeam, si aut non miser post mortem aut beatus etiam
futurus sum?
 Quae = pronome relativo femminile singolare
 Maxime= superlativo di magnus
 Nostram aetatem= accusativo, quindi complemento oggetto
 Esse = infinitiva
 Contemnendam = gerundivo che si lega a mortem
 Qui = pronome relativo
 Quae = nesso relativo che traduciamo con un pronome determinativo
 Negligenda = gerundivo (= ha la terminazione di un aggettivo) perché si lega a quae
 Optanda = non viene ripetuto est perché lo da per sottinteso
 Eum = si riferisce ad animum
 Aliquo= ablativo
 Sit futurus= perifrastica attiva che indica predestinazione/destinazione fatta con il congiuntivo presente e
con futurus che è il participio futuro del verbo essere che significa “sia destinata ad essere in eterno”, è una
particolare perifrastica attiva perché di solito non ha due verbi sum vicini
 Inveriri = infinito presente di invenio
 Timeam =
 Futurus sum = perifrastica attiva che si forma participio futuro + verbo sum dove futurus è il participio
futuro del verbo sum che significa destinato ad essere
La perifrastica attiva = mi indica sempre o intenzionalità, imminenza, predestinazione può essere trovata
Traduzione = resta il quarto motivo/ causa la quale/che sembra tormentare grandemente/ al massimo e
temere in affatto la nostra età: l’avvicinarsi/l’avvicinamento della morte, che certamente non può essere
lontano dalla vecchiaia. Oh, misero/infelice il vecchio che non considera/ha compreso che in una così lunga vita
la morte è da disprezzarsi! Questa o è da trascurare apertamente se estingue, se uccide, distrugge del tutto
l’animo o è da optare/desiderare se conduce l’animo in qualche posto dove sia destinata a vivere l’anima in
eterno; e certamente non può essere trovata una terza. (quindi dice che ci sono due possibilità e non può
esserne trovata una terza) Che cosa dovrei temere se dopo la morte sono destinato a non essere misero/
infelice o a essere addirittura beato?

70. Neque enim histroni ut placeat peragenda fabula est, modo in quocumque fuerit actu probetur;
neque sapienti usque ad “plaudite” veniendum est;breve enim tempus aetatis satis longum est ad
bene honesteque vivendum

Abbiamo qui il paragone fra l’attore e il saggio e infatti poi due costruzioni quasi identiche che sono fabula est e
peragenda est

 Peragenda = gerundivo che si lega a fabula


 Peragenda est = perifrastica passiva
 Histrioni = sta al dativo histrio, histrionis della III declinazione
 Placeat= congiuntivo presente
 Fabula= nominativo
 Probetur = significa essere apprezzato
 Sapens , sapientis = participio presente al dativo e si tr aaduce con saggio
 Usque ad =fino a
 Plaudite= imperativo II persona plurale
 Veniendum = verbo venio che sta al gerundivo con est quindi perifrastica passiva
 Quocumque atto = va tutto insieme e significa “in qualunque atto”
 Breve= neutro, aggettivo di II classe a due uscite brevis, breve e si lega a tempus
 Tempus = nominativo singolare neutro
 Breve tempus = soggetto
 Vivendum = gerundio accusativo che si traduce con una finale , se si ha prima del gerundio ad, perché ad +
l’accusativo del gerundio si traduce con la finale (≠ ablativo del gerundio è strumentale)
 aetatis = genitivo che si lega al soggetto
 satis est= abbastanza
 longum = predicativo del soggetto che sta all’accusativo perché tempus è neutro della III declinazione infatti
al plurale fa tempora
 venio e oneste sono due avverbi

Traduzione= dunque infatti la fabula/il racconto/ la scena non è da terminare/ prolungare come piace
all’attore, ma in modo che venga apprezzato in qualunque atto si trovi, al saggio non deve venire/non si viene
all’ “applaudire” ( il saggio non deve farsi applaudire, non deve arrivare al punto di far stimolare l’applauso: il
saggio se dice una giusta l’applauso rimane) ; infine anche un tempo breve della vita è abbastanza lungo per
vivere bene e onestamente.

85. His miihi rebus,Scipio, id enim tecum Laelio admirari solere dixisti, levis est senectus; nec solum
non molesta, sed etiam iucunda. Quod si in hoc erro, qui animos hominum immortales esse credam,
libenter erro, nec mihi honc errorem quo delector;dum vivo, extrorqueri volo; sin mortuus ut
qudam minuti philosophi censent nihil sentiam, non vereor ne hunc errorem meum philosophi
mortui irrideant. Quod si non sumus mortaales futuri, tamen exstingui homini suo tempore
optabile est: nam habet natura, ut aliarum omnium rerum, sic vivendi modum;senectus aliarum
omnium rerum, sic vivendi modum, senectus autem aetatis est peractio tamquam fabulae, cuius
defetigationem fugere debemus praesertim adiuncta satietate.
Parla Cicerone sotto le vesti di Catone e fa una sorta di conclusione del suo trattato sulla vecchia.

 Scipio = vocativo
 His rebus mihi= ablativo di causa
 Cum Laelio = complemento di compagnia
 Dixisti= introduce un’infinitiva
 Credam = presente congiuntivo
 Essa = infinitiva
 animos =nominativo che sta all’ accusativo che regge la frase infinitiva
 extorqueri = verbo dell’infinitiva da storcere che significa togliere
 quod= è un quod causale quindi lo traduco con “poiché”
 hoc = pronome dimostrativo all’ablativo
 in hoc = stato in luogo figurato
 qui credam= è una dichiarativa che spiga qual è la cosa in cui sbagliata
 esse credam= infinitiva
 errorem = soggetto della frase infinitiva
 immortales= predicativo del soggetto
 nec si lega a volo
 libenter= avverbio
 erro= sta al presente indicativo
 credeam = congiuntivo presente
 dum introduce una temporale, significa mentre e viene sempre seguito da un indicativo ( = anche se in
questo caso abbiamo il perfetto e quindi abbiamo tutti verbi storici), questa è una regola latina poi sta a noi
tradurre in maniera giusta e appropriata
 extorqueri = introduce un’altra infinitiva, passivo del verbo extorceo , estorcere / portare via le parole in un
interrogatorio in italiano
 quo =ablativo
 delector = colui che si diletta
 mortus = participio passato del deponente moreor
 sin = si + ne, introduce un’ipotetica negativa
 sentiam = congiuntivo che traduciamo con futuro
 censent = da censeo
 minuti = aggettivo di I classe minutus, a, um, significa piccoli però non significa che sono piccoli , ma che
sono di scarso livello, quindi utilizza questo aggettivo morbido per dire che sono scarsi
 vereor = verbo deponente che significa temere
 ne = volitiva (altro modo per fare la frase completiva quindi oggettiva o soggettiva)
 mortui = participio passato del verbo moreor
 quod si = protasi negativa, anche qui
 irridenant = congiuntivo del verbo irrideo composto del verbo rideo di II coniugazione significa prendere in
giro una sentenza
 futuri = participio futuro del verbo sum*
 optabile = neutro
 homini = dativo singolare
 suo tempore= ablativo
 tempore= neutro della III declinazione, fa tempora al plurale come corpus ,corpori che fa corpora al plurale
 aliarum omnium rerum = tre genitivi plurali
 vivendi = gerundio genitivo (= il gerundio è un tempo infinito però sostantivato quindi prendiamo l’infinito
e mettiamo le preposizioni in base al caso)
 habet = presente
 natura= nominativo
 ut = non lo traduciamo con come perché non c’è il congiuntivo ( si può fare anche con il gerundivo/genitivo
+ causa/gratia , oppure con il supino se questo è preceduto da un verbo di movimento)
 aetas= aetas, aetatis femminile
 fabulae = genitivo di fabula
 peractio = peractio, peractionis è III declinazione
 cuius = pronome relativo che sta al genitivo
 fugere= fugo, III declinazione, significa mettere in fuga, mentre fugio significa fuggire
 adiuncta satietate = ablativo assoluto , satietate è l’ablativo assoluto di satietas

Participio futuro = in questo caso traduciamo siamo destinati perché quando abbiamo il participio futuro se lo
troviamo con funzione nominale, quindi che fa da aggettivo, ha le stesse identiche funzioni della perifrastica
attiva in base al contesto:

 imminenza
 predestinazione: in questo caso “siamo destinati” è predestinazione
 intenzionalità
La perifrastica attiva si forma participio futuro + verbo sum(è l’indicatore del tempo della perifrastica
attiva) :

 esempio sono destinato ad amare quindi utilizzo per il verbo sum al presente indicativo e quindi diventa
amaturus sum che significa sono destinato/sono in procinto di amare;
 se io dico io in procinto/ ero destinato ad amare io invece del verbo sum metto non il verbo essere
dell’indicativo presente perché sto parlando all’imperfetto quindi metto il verbo essere all’imperfetto
quindi metto amaturus eram :
 stessa cosa con tutti gli altri verbi
Se trovo solo il participio futuro senza la perifrastica attiva non ci metto “sono destinati ad amare” , ma
mettiamo solo “, destinati ad amare”, ma l’idea dell’imminenza, della \1predestinazione ci va sempre , ci da
l’idea di una posteriorità imminente
Traduzione= La vecchiaia è lieve a me, Scipione, per queste cose/ argomentazioni, con Lelio hai detto che tu
con Lelio siete soliti meravigliarvi di questa cosa; la vecchiaia non è solo molesta, ma è anche piacevole. Poiché
io erro/ mi sbaglio in questo, ovvero, nel credere che gli animi degli uomini siano immortali, io sbaglio
liberamente/piacevolmente, non /nemmeno voglio, mentre/finché vivo, che a me sia tolto/mi sia portato
via/mi sia confutato questo errore nel quale mi diletto, se una volta morto non sentirò nulla come i filosofi
scarsi ritengono, io non ho paura/ temo che i filosofi una volta morti irridano / prendano in giro questo mio
errore. Poiché/perché se non siamo destinati ad essere immortali, tuttavia è preferibile all’uomo/ per l’uomo
nel suo tempo / estinguersi a tempo giusto; infatti, la natura ha un modo/limite di vivere/della natura, come di
ogni altra cosa/ così come tutte le altre cose ( la natura ha un confine, un limite del vivere : tutto è destinato a
finire, a morire); (poi si ritorna al tema della trattazione che è la vecchiaia) la vecchiaia è infatti l’ultima parte/
il confine/ ultimo atto della vita (l’autore vuole fare una metafora tra lo spettacolo teatrale e quella che è la vita
dell’uomo) così come il finale della commedia, della quale dobbiamo fuggire/evitare la stanchezza ( = quella che
emerge all’ultimo atto della commedia che è anche pesante) soprattutto una volta raggiunta la sazietà ( gli
diamo un valore temporale)

Haec habui de senectute quae dicerem : ad quam utinam pervenitas, ut ea quae ex me audistis re
experti probare possitis.
 haec = pronome dimostrativo neutro sostantivato che significa queste cose
 habui = perfetto
 quae dicerem= relativa impropria
 dicerem = congiuntivo imperfetto del verbo dico
 perveniatis= si rivolge un’altra volta a Scipione e a Lelio
 ad quam= modo a luogo e il quam si riferisce alla vecchiaia
 ea = pronome determinativo, è antecedente relativo del pronome relativo quae
 ex me = complemento di provenienza
 audistis= perfetto
 re= ablativo di res
 possitis= congiuntivo esortativo

Traduzione= ho avuto/ebbi/avevo avuto queste cose sulla vecchiaia da dire: possiate pervenire/ arrivare
voglia il cielo a queste cose/ a quanto che avete da me udito, una volta esperti/ con l’esperienza

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