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Apparato Locomotore

Docente: Dott. Giuseppe De Pascale

L’Apparato Locomotore è costituito da:


o Scheletro: un insieme di ossa organizzate tra loro, che formano le articolazioni,
a loro volta tenute insieme dai legamenti
o Muscoli scheletrici: tipologia di muscoli che si connettono allo scheletro tramite
i tendini.

Grazie a questo apparato, l’essere umano può compiere una serie di movimenti,
assumere la postura eretta ed altre posizioni.
È l’apparato che ci consente di eseguire lavori manuali, attività sportive, artistiche
ecc…
Cosa sono le ossa?

• Sono organi
• Sono tra i più vascolarizzati (come encefalo, polmoni e fegato)
• Insieme ai muscoli, alla cute e ad altri organi costituiscono la massa magra del
nostro corpo.
Lo scheletro e le ossa
Le ossa che compongono lo scheletro di un adulto sono 206 e si articolano tra di loro
fino a formare 68 articolazioni.
Le ossa si classificano in base alla loro forma, che ne determina la funzione:
• lunghe
• corte o brevi
• piatte
• irregolari.

Le ossa lunghe
Sono ossa di forma tubulare e si dicono lunghe perché la lunghezza è il parametro che
prevale sugli altri (ad esempio prevale sicuramente sulla larghezza).
Per meglio comprendere il motivo che porta a classificare alcune ossa come lunghe, di
seguito vedremo le immagini e le descrizioni di questa tipologia di ossa.
Le ossa lunghe: caratteristiche generali
Le ossa lunghe hanno 3 caratteristiche principali, che è necessario conoscere per
comprendere argomenti successivi, come ad esempio le articolazioni, ecc…
Sono caratterizzate da:
• 1 Epifisi Prossimale («estremità superiore»)
• 1 Diafisi: o Corpo («componente centrale»)
• 1 Epifisi Distale («estremità inferiore»)
Le ossa lunghe:
➢ Braccio: Omero
➢ Avambraccio: Radio e Ulna

➢ Coscia: Femore
➢ Gamba: Tibia e Perone
Lo Scheletro: posizione anatomica o cadaverica
Premessa:
Come si vede nella foto sotto, lo Scheletro si trova in Posizione Anatomica detta anche
Cadaverica. Modalità universalmente utilizzata per descrivere alcune caratteristiche
dello scheletro:
✓ il palmo delle mani è aperto con i pollici rivolti verso l’esterno
✓ le ossa dell’avambraccio (vedi slides successive), si trovano: Radio Laterale
(«esterno»), Ulna Mediale («interna»)
✓ le ossa della gamba (vedi slides precedenti), si trovano:
✓ Tibia Mediale («interno»), Perone Laterale («esterno»).

L’Omero: osso del Braccio


L’Omero è l’osso che costituisce il segmento osseo del Braccio. La sua Epifisi
Prossimale si articola con la Scapola, formando così l’Articolazione della Spalla (o
Gleno Omerale).
La sua Epifisi Distale si articola con le ossa dell’Avambraccio, formando
l’Articolazione del Gomito.
Radio e Ulna: ossa dell’Avambraccio
Radio e Ulna sono le ossa che costituiscono il segmento osseo dell’Avambraccio.
L’Epifisi Prossimale si articola con:
✓ l’Omero (articolazione del gomito)
✓ L’Epifisi Distale si articola con le ossa della Mano, formando l’Articolazione
del Polso.

L’arto superiore è composto da:


• Omero: braccio
• Radio e Ulna: avambraccio
• Ossa della mano: mano
NB nell’immagine di destra sono anche riportate Scapola e Clavicola, ma non fanno
parte dell’arto superiore, concorrono insieme con l’omero a formare l’articolazione
della spalla.

Il Femore: osso della Coscia


Il Femore costituisce la componente ossea della Coscia ed è l’osso più lungo di tutto
lo scheletro.
L’Epifisi Prossimale si articola col Bacino, formando l’Articolazione dell’Anca.
L’Epifisi Distale si articola con la Tibia (osso della gamba) e con la Rotula, formando
l’articolazione del ginocchio.

Tibia e Perone con l’Epifisi Distale («estremità inferiore») si articolano con le ossa
del piede e in questo modo si forma l’Articolazione della Caviglia.
Le ossa corte e le ossa sesamoidi
Si dicono ossa Corte o Brevi, perché la loro caratteristica è proprio quella di essere di
piccole dimensione e di non avere struttura morfologica né simile alle lunghe né a
quelle piatte.
Le ossa Corte costituiscono le mani e i piedi.

Le ossa della Mano


Le ossa della mano si dividono nelle seguenti porzioni:
➢ Carpo: contribuiscono alla formazione dell’articolazione del polso, con le ossa
dell’avambraccio
➢ Metacarpo: collega il carpo alle ossa delle dita
➢ Ossa delle dita

Mano: ossa delle dita


Ossa delle dita:
Pollice detto anche 1° dito è costituito da 2 ossa: 1^ e 2^ falange
Le altre dita:
• Indice: o 2° dito
• Medio: o 3° dito
• Anulare: o 4° dito
• Mignolo: o 5° dito
Le ossa del Piede
Le ossa del Piede si dividono nelle seguenti porzioni:
Tarso: porzione che si unisce all’articolazione della caviglia
Metatarso: congiunge le ossa del Tarso alle dita
Ossa delle Dita:

• Alluce detto anche 1° dito è costituito da 2 ossa: 1^ e 2^ falange


• 2° dito
• 3° dito
• 4° dito
• 5° dito

L’arto inferiore è composto da:


• Femore: coscia
• Tibia e Perone: gamba
• Ossa del piede: piede
NB nell’immagine di destra si osserva anche una parte di Bacino, il quale non fa parte
dell’arto inferiore, ma concorre col femore alla formazione dell’articolazione
dell’anca.
Le ossa piatte
Sono ossa la cui caratteristica principale è proprio quella di essere piatte (ad esempio
le ossa del Cranio, del Bacino ecc…) e la loro funzione è di protezione degli organi
interni:
Le ossa piatte sono:
• Le ossa del Neurocranio
• Le ossa dello Splancnocranio (ossa del viso)
• Lo Sterno
• Le Coste
• Le ossa del Bacino
Le ossa piatte: il Cranio
Il Cranio è costituito da ossa Piatte, che proteggono alcuni organi nel seguente modo:
• Neurocranio: Encefalo
• Neurocranio (parte inferiore) e Splacnocranio: (parte superiore): occhi
• Splancnocranio: strutture olfattive, palato, lingua e apparato uditivo

Le ossa piatte: la Gabbia Toracica

Detta anche Cassa Toracica è costituita anteriormente dallo Sterno e le Coste sono la
parte laterale e posteriore, si uniscono alla colonna vertebrale.
La Gabbia Toracica protegge il Cuore, i Polmoni e alcuni dei più importanti e grossi
vasi sanguigni: ad esempio il tratto toracico dell’Aorta, la Vena Cava Superiore e
Inferiore
Nell’immagine di sinistra in viola si osservano le cartilagini che connettono le coste
allo sterno; nell’immagine di destra si osserva la parte laterale della Gabbia
Toracica (Coste).
Le Coste e la Colonna Vertebrale

Nell’immagine sotto si osserva come le coste, nella parte posteriore della Gabbia
Toracica, si connettono alla Colonna Vertebrale.

Altre Ossa Piatte: il Bacino


Le ossa che compongono il Bacino sono:
• Ileo di destra e Ileo di sinistra, i quali si uniscono e formano il pube (zona anteriore).
• Ischio: esiste quello di destra e quello di sinistra e si trovano sotto al Pube.

Le ossa del Bacino hanno due cavità:


un Acetabolo di destra (A) e uno di sinistra (B), chiamate anche Cavità Acetabolari e
sono parte dell’Articolazione dell’Anca.

Immagine B: bacino femminile, è più ampio per favorire il è passaggio del neonato
durante il parto.
Immagine A: bacino maschile, è più stretto perché non prevede il passaggio del
neonato.

Le Ossa Irregolari
Si dicono irregolari per le loro caratteristiche anatomiche, che le rendono differenti
dagli altri tipi di ossa viste fino ad ora: lunghe, corte, piatte. Le ossa irregolari sono
quelle che compongono la Colonna Vertebrale (detta anche Rachide) e prendono il
nome di Vertebre.
Le Vertebre
Le componenti principali delle Vertebre, sono 4:
A) corpo vertebrale (zona anteriore)
B) processo trasverso: 1 di destra e 1 di sinistra
C) processo spinoso (zona posteriore)
D) foro vertebrale.

La Colonna Vertebrale (o Rachide)


La Colonna Vertebrale è formate da 33 vertebre, disposte 1 una sopra l’altra fino a
formare una complessa struttura che vediamo nell’immagine di destra.
Si divide in 4 tratti, dall’alto verso il basso:
1. Tratto Cervicale
2. Tratto Toracico o Dorsale
3. Tratto Lombare
4. Tratto Sacro-coccigeo
La Colonna Vertebrale (o Rachide)

1. Tratta Cervicale: 7 vertebre


2. Tratto Toracico: 12 vertebre
3. Tratto Lombare: 5 vertebre
4. Tratto Sacro-coccigeo: rispettivamente 5 e 4 vertebre

La colonna vertebrale vista anteriormente e posteriormente si presenta dritta e la


presenza di eventuali curve è una condizione patologica.
Vista lateralmente invece, presenta delle curve che si dicono fisiologiche (ovvero
normali).
NB queste curve per poter essere considerate fisiologiche, non devono essere né
accentuate, né assenti o poco visibili, altrimenti si parla di condizione patologica.
La Colonna Vertebrale: le curve fisiologiche
1. Tratto Cervicale: lordosi cervicale
2. Tratto Toracico: cifosi toracica
3. Tratto Lombare: lordosi lombare
4. Tratto Sacro-coccigeo: cifosi sacrococcigea

Colonna Vertebrale: i dischetti intervertebrali


Tra una vertebra e l’altra e più precisamente tra un corpo vertebrale e l’altro, è presente
un dischetto intervertebrale (figura a destra in colore azzurro), che è una struttura
elastica con una membrana all’esterno e internamente la parte polposa.
Funzione dei dischetti intervertebrali:
• Permette i movimenti della colonna
• Ammortizza
I dischetti intervertebrali e il Midollo Spinale

Scheletro Assile e Appendicolare


Lo scheletro si suddivide in:
➢ Scheletro Assile: cranio e colonna vertebrale
➢ Scheletro Appendicolare: scapole, arti superiori, bacino e arti inferiori
NB si tratta solo di un’altra classificazione.
Muscoli Scheletrici e Tendini
I muscoli che compongono l’apparato locomotore si dicono muscoli scheletrici, poiché
si legano alle ossa. I muscoli scheletrici si legano alle ossa tramite i tendini, queste
strutture sono poste in punti strategici dello scheletro, in questo modo la contrazione
muscolare permette i movimenti dei segmenti corporei.

Muscoli Scheletrici
I muscoli scheletrici sono di tipo striato, infatti la loro contrazione dipende dalla
volontà
dell’individuo. I muscoli scheletrici si dividono in:
Superficiali: si trovano sotto il tessuto l’ipoderma
Profondi: si trovano sotto quelli superficiali.
PATOLOGIE APPARATO LOCOMOTORE
Osteoporosi
Patologia caratterizzata da indebolimento delle ossa, dovuto a decalcificazione
(riduzione di calcio nelle ossa), tende a verificarsi in tarda età, anche se nelle donne si
verifica prima rispetto all’uomo, ovvero inizia contestualmente alla menopausa.
L’osteoporosi rende le ossa più fragili e quindi più soggette a fratture; in sé questa
patologia è asintomatica, la cura non è definitiva, nel senso che una volta emersa non
è possibile riportare le ossa al grado di calcificazione precedente: è una patologia
cronica. La cura consiste nel contenimento, ovvero ha lo scopo di evitarne il
peggioramento, si basa nell’assunzione di integratori di Calcio e Vitamina D (favorisce
l’ingresso del Calcio nelle ossa).

Artrosi
Malattia cronica che colpisce la parte cartilaginea delle articolazioni, è di natura
degenerativa, infatti porta all’alterazione morfologica delle articolazioni.
L’artrosi è chiamata anche osteoartrosi, mentre il termine osteoartrite non è
scientificamente corretto, anche se piuttosto usato e non solo nel linguaggio comune.
Limita la motilità delle articolazioni e i movimenti sono accompagnati da dolore, i
sintomi possono essere contenuti con antidolorifici e anti infiammatori; alcune
articolazioni possono essere sostituite da protesi.
Fratture
Una frattura è l’interruzione dell'integrità strutturale dell'osso, può essere di origine
traumatica o spontanea (patologica: ossa osteoporotiche). Può definirsi composta,
quando l’interruzione dell’integrità ossea non perde il suo allineamento; si definisce
scomposta nel caso in cui perde il suo allineamento e può causare lacerazione di
muscoli, cute, vasi sanguigni e nervi.
Distorsioni
La distorsione è un danno ad un'articolazione provocata da un trauma e caratterizzata
da allungamento o rottura dei legamenti.
Sintomi
➢ Impotenza funzionale (difficoltà ad utilizzare l’articolazione)
➢ Dolore a riposo e alla mobilizzazione
➢ Tumefazione edematosa e/o emorragica
➢ Calore

Lussazioni
Perdita permanente dei normali rapporti fra i due capi articolari che costituiscono
un'articolazione.
Le articolazioni
Sono necessari almeno 2 capi ossei per formare un’articolazione.

Tipi di articolazione:
➢ Immobili: le ossa sono molto adese fino ad incastrarsi (ossa del cranio e del
bacino)
➢ Ipomobili: movimenti limitati (vertebre)
➢ Mobili: ampi movimenti

Articolazioni mobili

Movimenti principali delle articolazioni mobili:


Abduzione: movimento di allontanamento dall’asse longitudinale del corpo
Adduzione: movimento di avvicinamento all’asse longitudinale del corpo
Flessione: riduzione dell’angolo tra gli elementi che si articolano
Estensione: aumento dell’angolo tra gli elementi che si articolano
Rotazione.
Le articolazioni mobili sono:
Articolazione spalla (o gleno-omerale): Movimenti:
➢ Abduzione
➢ Adduzione
➢ Rotazione

Articolazione del gomito:


➢ flessione dell’avambraccio rispetto al braccio
➢ estensione dell’avambraccio rispetto al braccio
➢ pronosupinazione della mano
Articolazione del polso:
➢ flessione ed estensione della mano
➢ deviazione radiale
➢ deviazione ulnare
➢ circonduzione

Articolazione dell’anca:
➢ Flessione della coscia verso il bacino
➢ Estensione della coscia
➢ Abduzione dell’arto inferiore
➢ Adduzione dell’arto inferiore
➢ Rotazione dell’arto inferiore
Articolazione del ginocchio
➢ Estensione della gamba rispetto alla coscia
➢ Flessione della gamba rispetto alla coscia

Articolazione della caviglia


Dorsi-flessione: portare il piede verso la gamba

NB L’articolazione della caviglia permette di eseguire altri movimenti, ma ai fini della


Riabilitazione è fondamentale che il Corsista ricordino solo la Dorsi-flessione.
Articolazioni ipomobili
➢ Articolazione tra Cranio e Atlante (C1) ed Epistofeo (C2)
➢ Colonna vertebrale
I movimenti del capo:
➢ Flessione laterale
➢ Flessione anteriore
➢ Estensione
➢ Rotazioni laterali
➢ Circonduzione

Colonna vertebrale (o rachide)


➢ Flessione laterale
➢ Flessione anteriore
➢ Estensione
Flessioni laterale: destra e sinistra

Flessione anteriore Estensione

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