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CURSO DE CRISTOLOGIA POST-CALCEDONESE

Profesor: P. Carlo Dell´Osso.

Lezione ot. 15 2007

Abbiamo trattato della definizione di Calcedonia. Ora dobbiamo passare di Calcedonia e


vedere quello che sucede dopo. Oggi trattaremmo particolarmente del

HENOTIKON
documento cristologico dell´anno 482, ma dobbiamo vedere quello che sucede subito
dopo Calcedonia. Da un punto di vista teologico, quello che abbiamo letto la volta scorsa
non é un simbolo di fede o una professione di fede, ma una definizione dogmatica
relativa al secondo articolo del simbolo di fede. Vuol dire che quello articolo relativo a
Gesucristo ci fa una definizione: l´unica persona in due nature. Voi capite che non
essendo un simbolo di fede non vuol dire come un riassunto della fede, perché la
proffessio fide ha questo valore, un riassunto della fede, ma questo é solo una definizione.
Ha un valore limitato al secondo articolo di fede.
Ora, questa definizione lasciava ampli spazi alla riflessione. Molti erano i punti che
Calcedonia non aveva definito: come il modo de la unione, come le due nature
concorrono nell’unità, non si parte dal soggetto dell´unione o dell’incarnazione.
Calcedonia non si pronuncia.
Da un punto di vista storico, che era sucesso? A Calcedonia era stato condannato
Dioscoro, Patriarca di Alessandria, il capo dei rappresentanti della teologia ciriliana. Al
seguito di Dioscoro c’erano tutti i vescvi provenienti dall’Egitto e dalla Palestina. Subito
la condanna de Dioscoro nascono le rivolte. Sopratutto nella zona della Palestina c’era
stata una rivolta contro Giuvenale vescovo di Gerusalemme, che aveva appoggiato
Calcedonia. Dunque era una rivolta. Tutti i monaci avevano tessuto una rivolta perche
a Gerusalemme viveva la vedova del Imperatore Teodossio, Eudosia che favoriva i
monaci monofisiti contro la teologia filocalcedonese di Pulcheria e di Marciano.
Pulcheria era la sorella di Teodossio, che se aveva sposato con Marciano. In Palestina
fomentava la ripresa monofisita contro la cognata di Giuvenale, va a Gerusalemme e
venne deposto. In Egitto era stato deposto Dioscoro e al suo posto, Proterio, che era un
sacerdote che non si opponeva tanto.
Ma anche qui il popolo fa una rivolta e i soldati di Alessandria furono bruciati. Egitto e
Palestina non volevano stare sotto dominio dell’ Impero di Costantinopoli. Il
monofisismo era un problema per l’Oriente. Quando al VI/VII secolo arrivarono le
invasione islamiche, i monofisiti favorivono le truppe perche preferivano queste a quelle
dell´Impero.
Invece a Costantinopoli: dopo la rivolta l´imperatore invia l’esercito e fa una
strage. Nel 457 muore Marciano, l´Imperatore che favorisce Calcedonia, e va al trono
Leone I, che regna fino al 474, piu meno favorendo Calcedonia. La figlia di Leone,
Arione aveva sposato un soldato chiamato Zenone e aveva avuto un figlio, Leone II,
che alla morte del nonno va al trono durante un´anno e poi mori. Dopo un peridodo del
regno de un usurpatore; Basilisco nell 476 va al trono Zenone.... Con Zenone ci sará la
svolta anticalcedonese che durara fino all´anno 518 quando andrà fuori il trono....
Nel 476 é la fine dell´impero romano di Occidente. Ma nel 486 in Occidente veniva
deposto Romulo Augusto, l´ultimo imperatore da parte di...
La situazione dell´impero era difficile perche nell´occidente scendono i goti, i barbari,
che sono una unica stirpe. Furono i primi invasori. Poi ci furono tanti altri. Abbiamo una
disgregazione del imperio all´occidente.
Nell´anno 476 quando Zenone va al trono imperiale decide di risolvere la questione
monofisita perche sa che quelli possono disgregare l´Impero. Dunque, consigliato da
Acacio, ossìa il patriarca di Costantinopoli e anche con il consiglio del patriarca di
Alessandria, Pietro Mongo decide di EMANARE UN EDITTO che attenuasse la tensione nel
impero, sopratutto la questione con i monofisiti. Si giunse cosí all´HENOTI KON.

Il testo non sodisfò ne i monofisiti ne i calcedonesi ma sopratutto provocò la irritazione


della Sede Apostolica che diò inizio al cosidetto cisma a Caciano.

Lettura – traduzione e interpretazione del testo

Dia toi tuto gignoskein


Per questo noi ci siamo sforzati di farvi conoscere che noi e le chiese dovunque non
abbiamo avuto, ne abbiamo, ne avremo, ne sappiamo che lo hanno un´altro simbolo o
insegnamento o definizione di fede o fede ad ecezione del predetto santo simbolo del 318
padri che i recordati 150 hanno confermato. Qui abbiamo due riconoscimenti di due
concili: Nicea (318) e Constantinopoli (150). In oltre parole il simbolo, o meglio, questo
editto si mette in sintonia con Nicea e con Constantinopoli. Qui non viene fatta menzione
di Calcedonia. Ancora il problema é che non c’è un’altro simbolo, un´altro insegnamento
o professione di fede. Ecco, ce il richiamo alla tradizione teologica ed ecclesiale dei
concili precedenti.

Ei dekai..
Se qualcuno l’avesse (un´altro simbolo un´altra professione di fede) noi lo riteniamo
eretico (estranno, fuori della comunione). Infatti, questo soltanto come abbiamo detto,
abbiamo fiducia che questo ha tenuto saldo il nostro regno. E degni del battesimo
salvifico sono battezzati accogliendo questo soltanto. Con questo hanno concordato (si
sono conformati a questo) i santi padri riuniti ad Efeso che hanno condannato l´empio
Nestorio e coloro che la pensano come lui. Cé un richiamo ad Efeso. Abbiamo gia un
richiamo ai tre concili. Quando i teologi parlano di tradizione (vera tradizione) vuol dire
questo, cio é il riferimento alla rifflessione dei primi secoli del cristianessimo. Questo é il
cesaropapismo del impero di Oriente: il trono e láltare collegatti, per cui chi fa la
politica é l´imperatore, tranne Accacio sono i fantaci nelle mani del imperatore. Roma
resiste a questo. Quando si parla di Efeso si parla di Nestorio.

Ontina kai emeis Nestorion ama eutokei...


Che questo Nestorio anche noi insieme con Eutiche abbiamo anatemattizzato dal
momento che pensano cose contrarie ai predetti (padri o concili) accogliendo ai dodici
capitoli (anatematismi) pronnuciati da parte di Cirilo, di grata
memoria...pronnunciatti ...
Ossia Zenone accoglei i 12 anatematismi di Cirilo che erano stati non accolti a
Calcedonia. Erano voluti dai monofisiti ma Calcedonia gli aveva trascurati. Invece questo
editto riconosce quello di Cirilo: ecco il riccupero della teologia ciriliana.

Omologumen de ton...
Conffessiamo l´unigenito Figlio di Dio e Dio che e diventato uomo veramente: il Signore
nostro Gesucristo consustanziale al Padre secondo la divinità e consustanziale a noi
secondo l´umanità, disceso (dal cielo) e incarnatosi dallo Spirito Santo e da Maria la
Vergine e Madre di Dio, si trova ad essere Uno e non due: quindi, l´Unigenito Figlio di
Dio é uno e non due: si vuole condannare la posizione nestoriana che parla di due cristi e
due figli. Ce un richiamo del omousion di Nicea e anche si vede la duplice
consustanzialità con la divinità e l´umanità.
Cé –diremmo- da una parte, la richiesta del equilibrio delle due nature, di una visione
simetrica delle due nature in Cristo e d´altra parte l´esigenza di una unitá; però queste
due nature non generano due ipostasi, due figli, ma uno solo: le due nature generano un
figlio. Questo é patrimonio comune della fede cristiana. Sono cristiano se accolgo l
´equilibrio delle nature e l´unicita delle ipostasi e delle persone.

Enos gar...
Infatti noi diciamo che sono di uno solo i miracoli e i patimenti che volentieri ha
sopportato nella carne. Non accogliamo a fatto (non siamo in comunione) coloro che
dividono (nestoriani) o coloro che mescolano ( i monofisiti) o coloro che introducono
fantasie (un gruppo di monofisiti estremisti per cui l´umanità era una fantasia, un
fantasma, non esisteva veramente, monofisiti radicale, Cristo solo appare uomo) dal
momento che l´incarnazione vera impecabile, irreprensibile non ha fatto (non ha
generato) la giunta di un figlio da parte dalla Madre di Dio. Cioè, quando la Madre di
Dio ha generato un figlio non ha generato un´altro figlio; é uno e lo stesso. Non ha
generato altro rispetto a colui che é generato dal Padre. Questo é il Mistero di Dio.
Questo proteken é una agiunta, quindi la sarkosis, cioé, l´Incarnazione non ha fatto, non
ha prodotto una agiunta.

Nemene ke gar...
Infatti la Trinità é rimasta Trinitá essendosi incarnato uno della Trinitá, il Figlio di Dio.
Qui non é stato sottolineato, ma la formula “uno della Trinita” poi dará dei problemi: uno
de Trinitate, che diventerá un cavallo di bataglia dei monaci sciti che si ispirassero a
questo editto o non si sa se questo editto si ispira a una teologia gia presente. Oppure si
qui ce l´influsso di Pietro Mongo, l´egizziano. Questo sarkotentos tu enos: é una formula
sotto: unus de Trinitate, che poi riaparirá agli inizi del VI secolo con i monaci sciti.

Eidotesis un...
Sappendo, dunque, che nelle Sante Ecclesie ortodosse dovunque gli amatissimi di Dio
sacerdotti ne il nostro regno ha avuto o possiede un´altro simbolo o definizione di fede
oltre il predetto santo insegnamento, quindi: sappendo questo, noi ci siamo uniti, riuniti
senza alquna esitazione, quindi, se noi abbiamo un unico simbolo, siamo riuniti.
Una nota lessicale: c´e scritto “le sante chiese ortodosse di Dio”: alla fine della prima
parte c´e: arcivescovo della Santa Chiesa Cattolica d’Alessandria: i termine sono
equivalente: cattolico non voleva dire romano; se io dicevo “ortodosso” non volevo dire
di Costantinopoli, ma i termini sono equivalente, la stessa cosa. I termini ancora non
separano i cristiani.

Quando nascono i problemi vengono distrutte le strade e gli acuedotti per gli arabi, e non
c´erano le comunicazione all´interno.

Tauta ge gegraphasen
Abbiamo scritto queste cose non volendo rinnovare o innovare la fede ma volendo
riasicurarvi, scomunichiamo chiunque abbia pensato o pensi ora o quando voglia o in
Calcedonia o in qualsiasi altro sinodo.
Questo editto formalmente non è eretico, non contiene eressie, formalmente: un cristiano
può accogliere questo editto. Il problema è:
- 1. La accoglienza dei dodici anatematismi che Calcedonia non aveva accolto
- 2. Il sielenzio su questi temi: la formula di Calcedonia e il Tomus ad Flavianum di
Papa Leone che era stato acclamato a Calcedonia.
Questo silenzio non poteva passare inosservato a Roma e la Sede Apostolica.
Abbiamo, dunque, NELL’ ANNO 484, che Papa Felice III riunisce un sinodo romano e
rifiuta l´Henoti kon e rompe la comunione con Acacio di Costantinopoli, quindi nasce il
primo cisma della storia, cisma lungo perche gli imperatori favoriranno il regime del
Henoti kon e in un certo senso non daranno a Roma l’influire nel affare orientali.
Questo non è un testo nuovo ne un simbolo; non ci sono reali innovazione in questo
editto o Henoti kon, anche se tra i concili non si parla di Calcedonia. Ma certamente
vediamo che viene riconfirmata la duplice consustanzialità di Cristo, e ancora viene
sottolineata l’unica e unicita del soggetto.
Gesucristo e il Verbo, che rapporto hanno, sono la stessa cosa? Dire “Gesucristo” e dire
“il Verbo” é la stessa cosa? Quando dico “Gesucristo” intendo il completo uomo Dio?
Quando dico “Logos”, intendo la seconda persona della Trinita? O invece il soggetto dell
´ incarnzaione è il completo Gesucristo? Chi é il soggetto? La risposta la daremmo nel
corso delle lezioni.
Poi diremmo che il soggetto dell´Incarnazione é il Verbo. Sembra che a Calcedonia
non si era parlato del soggetto della Incarnazione. Ma sembra che a Calcedonia il
soggetto fosse il concreto Gesucristo, non il Logos, perche quando si parlava di Logos c
´era la accusa di monofisismo alessandrino.
Quale era invece il problema dei monofisiti nel accogliere Calcedonia? era che poteva
nascere una Quaternitá nella Trinitá: nemene ge trias... la Trinita e rimasta Trinita.
Zenone dice questo perche i monofisiti dicevano che se tu accogli le due nature in
Cristo, dunque nella Trinitá oltre alla natura e alla persona del Verbo ce la natura
e la persona di Cristo, dunque quatro, non tre.
Se é vero che questo editto si puo considerare dal punto di vista teologico non eretico,
tuttavia i silenzi di questo editto sono silenzi intenzionali. Perche sucederá che gli editti
teologici avevano valore civile, quindi, quando l´Imperatore emanava un editto
teologico, questo aveva un valore civile / penale. Stare contro questo editto era stare in
rischio di essere imprigionato.

Quali sono gli editti del Henotikon


Dopo questo editto tutti erano insodisfatti, nessuno era contento. Naturalmente non erano
contenti i calcedonesi, nemmeno i monofisiti eggizziani che vedevano questo editto
troppo blando, leggero, e quindi anzi consideravano el loro patriarca de Alessandria,
Pietro Mongo, troppo debbole, troppo sottomesso all’Imperatore. La zona di Egitto
(anche la Palestina) era piena di monaci, che creavano problemi e difficoltà. Ma l’editto
più grave del Henotikon era quello cisma a Caciano dell´anno 484. Anche il Papa si
difendeva bene perche c´era un gruppo di monaci che viveva a Costantinopoli, e acemetti
(gli insonni), che avevano pensato nella biblioteca del loro monastero e avevano gli atti
del Concilio di Calcedonia, veramente erano difensori di Calcedonia ed erano in
comunione con Roma. Noi potremmo considerargli degli ultra conservatori, mal visti dal
patriarca di Costantinopoli. Era un altro problema: il Papa Felice III aveva escomunicato
ad Acacio e doveva consegnare la escomunica. Siccome c´erano le guardie imperiale che
controllavano tutto quello che arrivava da Roma, le lettere che arrivavano, la nota di
escomunica arriva a Costantinopoli. Come dare la nota: Durante una celebrazione solenne
un monaco assenetta prende la bolla di escomunica e la atacca al palio di Acacio Qui
nasce questo cisma gravissimo che durara fino 518 quando verrano in nostro aiuto per
l’unita dei cristiani quelli porrosi della tracia.
Dopo la morte di Zenone imperatore nel 491 la moglie Ariane, figlia di Leone I, si
risposa con un altro generale, Anastasio I, che era primo un monofisita che regnarà fino
al 518 e comincierà il periodo felice del’Impero Romano di Oriente con Giustiniano.
Intanto questo avveniva a Costantinopoli, ma anche ad Antiochia nasceva un problema:
un monaco di nome Severo era asceso con l´aiuto del’Imperatore Anastasio al seggio
episcopale di Antiochia. Severo era di pendente monofisita. Oggi si discute sul
monofisismo di Severo perche alcuni sostengono che il suo monofisismo e solo verbale,
non reale. Realmente nel secolo VI era considerato vero monofisista.

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Alle domande che qualcuno ha fatto alla fine della lezione, il proffessore risponde:
Bisognava tradurre i testi greci al latino. Talvolta i testi greci non erano ben tradotti al
latino o troppo complicati per il latino. Sappiamo che tante cose, termini ed sfumature,
non trovano un termine latino essatto. Adesso il problema serio di Calcedonia, del
Tomus, de i 12 anatematismi. Roma non era disposta a fare nessun passo in dietro, che
certamente e meno grave.
C’e il problema della teologia ciriliana, como accoglierla nell; ambito della ortodossia.

Nestoriani ed eutichiani erano riconosciutti da tutti come eretici.

Nei dodici anatematismi c’e la acentuazione della unità sintetica idiomatica del Verbo,
cioè, pratticamente si sottolinea ecesivamente l´unità nel Verbo trascurando la perfezione
dell’umanità.
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I PERSSONAGGI TEOLOGGI DEL VI SECOLO

Introduzione al tema sucessivo


In vista di una data importante per la Cristologia ANNO 553, cioè Constantinopoli II.
Nell anno 553 dobbiamo arrivare a un momento importantissimo: il soggetto
dell’incarnazione é il Verbo, seconda persona della Trinita. Pero c’e uno sforzo da
parte dei teologgi per comprendere questo, non è facile arrivare a questo.

Chi sono i pensatori


1. Un monaco chiamato Nefalio,
2. Giovanni il Grammatico
3. Giovanni di Scittopoli.
4. Leonzio di Bisanzio.

Annalizeremmo questi personaggi che sono tutti calcedonesi. Poi, a questi personaggi si
opponevano i monofisiti:
1. Severo di Antiochia
2. Giuliano di Alicarnasso
3. Sergio il Grammatico

Solitamente le correnti teologgiche che vengono riconosciute tra la fine del V secolo e la
prima metà del VI. (Cfr. Grillmeier). Grillmeier dice che ci sono tre orientementi:
 I severiani monofisiti
 calcedonesi di stretta osservanza
 neocalcedonesi.
Dice Grillmeier che coloro che seguivano L´Henotikon erano i severiani, mentre i
calcedonesi si dividevano in due gruppi:
1. uno di stretta osservanza secondo cui esistono due nature, una sola persona e
questa persona é il concreto Gesucristo.
2. Dei neocalcedonesi, cioè coloro che identificano l’unica ipostasi con il Verbo. E
Grillmeir dice che la nostra fede è poi il neocalcedonismo perche questo giunse
alla sua vittoria nel 453.

Vincono i neocalcedonesi. Questo secondo Grillmeier. Personalmente -dice il


proffessore- oggi non trova favorevole questa posizione perche pensa che i calcedonesi
erano un unico gruppo, non erano divisi in gruppi. E questo gruppo va contestuzlizzato,
perche fino a 518 era vietato scrivere su Calcedonia. E Giovanni il Grammatico, e anche
altri come Giovanni di Scitopoli scrivono delle opere intitolate APOLOGIA DEL
CONCILIO DI CALCEDONIA, erano fuori legge, che erano pressi ed arrestati, perche
scrivevano soto il regimene del Henotikon; se volevano salvare, quindi, proffessavano,
sia la formula in due nature, sia la formula amata da Severiano da due nature. Questa
duplice formulazione, secondo il mio parere, non è una novità nel calcedonismo, ma era
per salvarsi, per far passare sotto la protezione di una formula monofisita il calcedonismo
e quindi Calcedonia. Quindi loro dovevano far passare la idea della ortodossia di
Calcedonia in un periodo in cui era vietato dalla legge. Dovevano trovare tutti gli
scamottai per far passare questo discorso.
Questa distinzione in questo periodo, (stiamo passando del V al VI secolo),
siccome la formula in due nature rievocava Calcedonia e quindi non poteva essere
professata, veniva propagandata un’altra formula da due nature che era la formula
monofisita. Si diceva che Cristo proviene da due nature ma non é due nature. Ma
dicendo questo si negava una natura. Quindi qui si sarà una lotta tra i sostenitori di
queste due formule, cioè severiani e calcedonesi. In realtà loro erano calcedonesi, ma
dovevano salvarsi accogliendo qualsiasi formula.

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