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FACOLTÀ DI TEOLOGIA
Roma
AA. 2014-2015
INDICE
INDICE ................................................................................................................... 1
INTRODUZIONE .................................................................................................. 2
CAPITOLO I. TEOLOGIA E STORIA ................................................................. 3
1.1 TEOLOGIA DELLA LITURGIA DELLE ORE ............................................. 3
1.2 DIMENSIONE STORICA ............................................................................... 5
CAPITOLO II. SPIRITUALITA’ DELLA LITURGIA DELLE ORE ................. 7
2.1 Fonte e culmine della vita cristiana .................................................................. 7
2.2 Preghiera allocentrica ....................................................................................... 8
2.3 Azione teandrica ............................................................................................... 8
2.4 Santificazione del tempo .................................................................................. 9
CAPITOLO III ..................................................................................................... 10
3.1 DIMENSIONE PASTORALE ....................................................................... 10
3.2 DIMENSIONE PRATICA ............................................................................. 13
3.2.1 Numero dei salmi e loro celebrazione ......................................................... 13
3.2.2 La musica e il canto ..................................................................................... 14
3.2.3 Il sacro silenzio ............................................................................................ 14
3.2.4 Preparazione dei laici .................................................................................. 15
CONCLUSIONE .................................................................................................. 16
BIBLIOGRAFIA .................................................................................................. 17
1
Introduzione
2
CAPITOLO I
TEOLOGIA E STORIA
La liturgia delle ore è una preghiera della chiesa con una dimensione
pubblica la quale è una lode indirizzata a Dio fatta in determinati orari della
giornata, composta essenzialmente da salmi, i quali sono la componente più
espressiva del pregare cristiano, infatti essi sono considerati come la voce del
Cristo che prega il Padre, al quale si associa tutta la chiesa.1
Questo indica che l’essenza della liturgia delle ore è una preghiera pubblica
ed ecclesiale, cioè fatta in nome della chiesa e di tutta la chiesa. Essa è una
preghiera di lode a Dio, cioè manifesta la proprietà ascendente della liturgia,
perché è un innalzarci a Dio ma allo stesso tempo rivela la dimensione
discendente della liturgia perché è un opera di Dio, cioè quando la chiesa prega
1
Cf. R. GERARDI, «Liturgia delle ore», in Dizionario teologico enciclopedico, ed. L.
Pacomio - L. Padovese - R. Fisichella - I. Sanna, Piemme, Casale Monferrato 1993, 584.
2
Cf. Direttorio per la celebrazione dell’Opus Dei. Principi teologici e celebrativi
fondamentali della liturgia delle ore monastica. Ed. E. Lisi, La scala 1978, 15.
3
G. MAGNO, Vita di San Benedetto e la regola, Città Nuova, Roma 1999, 191.
3
Dio agisce in ogni individuo che si associa ad essa ed egli dona la sua grazia
santificando l’uomo stesso.4
La liturgia delle ore sia monastica sia quella che si svolge fuori da un
ambiente prettamente monastico è composta da due tempi forti nell’arco della
giornata: le lodi e i vespri. Oltre a queste ci sono l’ufficio delle letture, l’ora
terza, sesta, nona e la compieta che chiude la giornata. In generale possiamo dire
che le principali “ore” hanno al loro interno un versetto di introduzione, poi un
inno adatto al tempo che si celebra, dei salmi che sono in numero variabile, la
lettura breve, pause di silenzio, responsorio breve, antifona al benedictus,
intenzioni di preghiera, il Padre nostro e l’orazione conclusiva con la
benedizione.5
4
Cf. A. CUVA, La liturgia delle ore. Note teologiche e spirituali. Edizioni Liturgiche,
Roma 1975, 4-6.
5
Cf. P. A. MURONI, Il mistero di Cristo nel tempo. La celebrazione cristiana. Urbaniana
universtity press, Roma 2014, 247-262.
4
chiamati a pregare incessantemente (Lc 18,1), per saldare, fortificare sempre più
il rapporto con Dio e con i fratelli.6
La liturgia delle ore è una forma di preghiera che non nasce ex nihilo, ma ha
assunto particolarità e forme dalla cultura giudaica precedente, cioè prendendo i
salmi e gli orari, quindi gli usi e costumi, che essenzialmente si usavano nel
tempio di Gerusalemme. Abbiamo diverse testimonianze che ci permettono di
approfondire lo sviluppo storico di questa forma liturgica. Nel primo secolo
abbiamo Giuseppe Flavio che pur non essendo cristiano ci narra come la
preghiera del mattino e della sera aveva un posto privilegiato nell’ambiente
giudaico.7
6
Cf. Direttorio, 14-53.
7
Cf. A. ELBERTI, La liturgia delle ore in occidente. Storia e liturgia, edizioni
dehoniane, Roma 1998, 102.
8
Cf. J. PINELL, Liturgia delle ore, Anàmnesis 5, Marietti, Casale Monferato 1990, 55.
5
nascita del giorno e la celebrazione della preghiera, egli riporta nei suoi
Stromata, che alcuni hanno l’abitudine di pregare a terza, sesta e nona, tre
momenti che corrispondono alla suddivisone della giornata di lavoro nel mondo
greco-romano. Egli vede nel numero ternario dei tempi della preghiera un segno
della divinità9, inoltre sottolinea per primo il valore escatologico delle veglie
notturne, e testimonia di preghiere fatte prima, durante e dopo i pasti10.
Origene ci fa notare nel suo libro de Oratione che egli è fedele alla pratica
ebraica tardiva ove era usato pregare 3 volte al giorno, in più associa questo alla
preghiera cristiana aggiungendo le veglie. Inoltre Cipriano nel trattato La
preghiera del signore, sottolinea l’importanza delle tre ore diurne di preghiera,
vedendo che le lodi sono orazione mattutina, celebrazione della risurrezione di
Cristo, sole di giustizia. Egli insiste sulla preghiera continua iniziando con le
veglie e orando durante tutta la giornata, per questo motivo è stato aggiunto il
vespro e lodi.12
9
Cf. J. PINELL, Liturgia delle ore, 57.
10
Cf. A. ELBERTI, La liturgia, 113.
11
Cf. A. ELBERTI, La liturgia, 115.
12
Cf. A. ELBERTI, La liturgia, 124.
6
sostituisce al dio sole romano e quindi si prega rivolti ad oriente, come aspetto
escatologico della preghiera cristiana.13
CAPITOLO II
La liturgia delle ore è e deve essere fonte di spiritualità, cioè essa è fonte di
vita cristiana incamminando l’uomo verso una via di santità e perfezione
evangelica.16 Essa dovrebbe essere armonizzata nella vita totale del cristiano17,
cioè non dovrebbe esserci ipocrisia in lui, una scissione tra la dimensione orante
13
Cf. A. ELBERTI, La liturgia, 124.
14
Cf. A. ELBERTI, La liturgia, 170-176.
15
Cf. P. A. MURONI, Il mistero, 233-234.
16
Cf. A. CUVA, La liturgia delle ore. Note teologiche, 51.
17
Cf. A. M. ROGUET, Liturgia delle ore. Il nuovo breviario. Ancora, Milano 1971, 103.
7
e quella vissuta dopo la preghiera. Quindi questa forma di preghiera è
fondamentale per un progresso nella vita spirituale e di fede del cristiano. Essa
deve essere vissuta con senso di responsabilità e con una partecipazione attiva,
cioè che abbia in odio il ritualismo e il rubricismo, ma che possa cambiare
veramente il cuore dell’uomo. 18
18
Cf. A. CUVA, La liturgia delle ore. Note teologiche, 51-53.
19
Cf. J. ALDAZÁBAL, «Preghiera di tutta la comunità», in La lode delle ore. Spiritualità
e pastorale, ed. J. Aldazábal - A. Altisent – P. Farnés – R. Grández – P. Tena, Libreria
editrice Vaticana, Città del Vaticano 1996, 14-33.
8
preghiere che siamo tenuti a recitare.20 Essa è un continuo richiamo al dovere di
lodare Dio senza stancarsi, vivere in una completa unione a lui, ove si attua la
santificazione dell’uomo con il rispetto dovuto a questa pratica liturgica. Questa
santificazione si attua nella liturgia delle ore con una partecipazione attiva,
attraverso la comprensione dei gesti che si compiono, con la salmodia
correttamente eseguita, letture chiare della sacra scrittura. Importantissime sono
le letture e le preghiere che sono vera fonte di vita cristiana.21 La liturgia delle
ore è un prolungamento dell’Eucaristia ed è un perfetto strumento di
santificazione dell’uomo, per il suo fatto di introdurre il credente nell’esperienza
di comunione con il mistero di Cristo.22
La liturgia è una santificazione del tempo, perché lo scandirsi delle ore della
giornata regola questa forma liturgica, e si innesta nella storia della salvezza
dell’uomo, che viene santificato quando sa accogliere l’azione e la presenza di
Dio nella propria vita.23
20
Cf. P. A. MURONI, «La riforma del breviario», Rivista di pastorale liturgica 306
(2014) 3-11.
21
Cf. A. CUVA, La liturgia delle ore. Note teologiche, 51-54.
22
Cf. M. AUGÉ, Spiritualità liturgica, San Paolo, Milano 1998, 86.
23
Cf. P. CHIARAMELLO, «Liturgia delle ore ed eucaristia: tempo festivo e tempo
feriale», Rivista di pastorale liturgica 306 (2014) 12-16.
9
preghiera e azione, pervadendo ogni azione del soggetto che viene ispirata dalla
grazia di Dio. La liturgia delle ore quindi è un ottimo mezzo per avere unità con
Dio. L’opus dei dovrebbe essere una preparazione e un prolungamento
dell’Eucaristia, centro di diffusione ai fratelli della grazia ricevuta al momento
della comunione.24
Il tempo che noi utilizziamo per la celebrazione della liturgia delle ore non
è una fuga dal mondo, è vero che si lasciano le azioni abituali per entrare in una
dimensione contemplativa, che è e deve essere breve, ma la preghiera che si
compie è un rappresentare tutta l’umanità e portarla davanti al padre attraverso il
Cristo.26
CAPITOLO III
24
Cf. M. AUGÉ, Spiritualità liturgica, San Paolo, Milano 1998, 52-60.
25
Cf. P.A. MURONI, «La liturgia delle ore: prospettive future», Ecclesia orans 26
(2009), 163-188.
26
Cf. J. PINELL, Liturgia delle ore, 209.
10
Per prima cosa noi crediamo che sia fondamentale una attenzione a quello
che si fa, soprattutto noi non recitiamo il breviario, ma lo celebriamo, dobbiamo
essere consapevoli che esso deve portarci ad una partecipazione attiva e sensata
di quello che facciamo per evitare qualsiasi vuoto ritualismo, che è sterile e
sterilizzante la vita spirituale. Quindi bisogna porre attenzione alla preghiera,
perché essa è sacramento della vita orante di Cristo che pregava con i salmi. La
chiesa con l’utilizzo dei salmi è pienamente consapevole di usare la stessa
modalità di preghiera che usava Gesù, è quindi un ridare voce alla preghiera di
Cristo. La chiesa quindi diventa conscia di pregare il Padre come fece il Figlio, e
prega ancora oggi attraverso il figlio che è l’unico mediatore tra Dio e l’uomo.
Perciò dobbiamo fare nostri i salmi, assimilarli attraverso l’opera feconda dello
Spirito Santo. I salmi devono diventare la nostra preghiera, devono essere un
grande offertorio27, come l’incenso che sale al padre dopo che è stato bruciato dal
carbone, e lo stesso succede in noi, i salmi salgono a Dio dopo che sono entrati
nella mente e attraverso il cuore sale a Dio l’offerta profumata della nostra vita.
La liturgia delle ore dovrebbe essere assunta come una preghiera di tutti i
cristiani e non solo dei religiosi, e deve farsi comunione, creare un cuor solo nei
partecipanti il quale è il frutto della celebrazione delle ore, così come
dell’eucaristia. L’opus dei potrebbe essere, se vissuta bene una preghiera ove
ognuno porta al padre la preghiera degli altri che gli stanno accanto, quindi deve
esserci vita fraterna vera.28
27
Cf. F. GOMIERO, «Celebrare con arte la liturgia delle ore», Rivista di pastorale
liturgica 306 (2014) 23-33.
28
Cf. F. GOMIERO, «Celebrare con arte la liturgia delle ore», 23-33.
11
svolgere la celebrazione in modo serio e giusto nei confronti di Dio, della Chiesa
e dei nostri fratelli. Le parole, quindi i salmi che pronunciamo non sono parole
vane, ma rendono reale ciò che pronunciamo, Dio le ascolta e le mette in pratica.
Come fare questo? Innanzi tutto dobbiamo preparaci alla liturgia delle ore,
magari andando un po’ prima, fare qualche minuto di adorazione e poi lasciare
fuori dalla chiesa qualsiasi nervosismo, creando le condizioni per l’instaurarsi di
un silenzio interiore, cioè abbandonandoci alla provvidenza di Dio.29
La liturgia deve essere inserita nel progetto globale della vita cristiana, essa
deve far emergere il rapporto indissolubile tra fede, azione e liturgia. L’impegno
quotidiano deve essere permeato dallo spirito della liturgia, ed ovviamente il
momento forte cioè quello della celebrazione liturgica, manifesta la dimensione
ecclesiale dell’uomo, quindi la celebrazione della liturgia non deve essere una
parentesi, ma un momento di riflessione, pentimento e ripresa con maggior
slancio nell’amore verso Dio e i fratelli. 30
29
Cf. A. ALTISENT, «Pregare con pace, con amore, nella verità», in La lode delle ore.
Spiritualità e pastorale, ed. J. Aldazábal - A. Altisent – P. Farnés – R. Grández – P.
Tena, libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 1996, 179-184.
30
Cf. D. SARTORE, «Liturgia», in Dizionario di pastorale giovanile, ed. M. Midali - R.
Tonelli, Elle di ci, Leumann 1989, 521-528.
12
3.2 DIMENSIONE PRATICA
31
Cf. A. ALTISENT, «Pregare con pace, con amore, nella verità», in La lode delle ore.
Spiritualità e pastorale, ed. J. Aldazábal - A. Altisent – P. Farnés – R. Grández – P.
Tena, libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 1996, 57-63.
13
pregate nella loro verità cioè le lodi allo spuntare della luce del giorno che
simboleggia il Cristo e i vespri devono essere celebrati al calare della sera, i quali
sono un segno della passione e morte di Cristo32.
32
Cf. Direttorio per la celebrazione dell’Opus Dei, 42-44.
33
Cf. Direttorio per la celebrazione dell’Opus Dei, 45-46.19.
34
Rom 8,26-27.
14
Ovviamente esige l’utilizzo del buon senso per armonizzare il sacro silenzio
nella liturgia, si dovranno evitare paure troppo lunghe che acconsentano al sonno
più che alla contemplazione, tutto sta nella giusta regolazione di ogni parte la
quale deve fungere da cerniera con le altre.35
35
Cf. Direttorio per la celebrazione dell’Opus Dei, 18.
36
Cf. A. ALTISENT, «Pregare con pace, con amore, nella verità», in La lode delle ore.
Spiritualità e pastorale, ed. J. Aldazábal - A. Altisent – P. Farnés – R. Grández – P.
Tena, libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 1996, 32-33.
15
CONCLUSIONE
16
BIBLIOGRAFIA
FONTI
STUDI:
ALTISENT, A. «Pregare con pace, con amore, nella verità», in La lode delle ore.
Spiritualità e pastorale, ed. J. Aldazábal - A. Altisent – P. Farnés – R. Grández –
P. Tena, Libreria editrice Vaticana, Città del Vaticano 1996, 179-184.
——— «La riforma del breviario», Rivista di pastorale liturgica 306 (2014) 3-
11.
17
——— «La liturgia delle ore: prospettive future», Ecclesia orans 26 (2009), 163-
188.
ROGUET, A., M. Liturgia delle ore. Il nuovo breviario. Ancora, Milano 1971.
18