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attualizzazione del modello di Colbert in cui la NON MODIFICABILITA’ del PRODOTTO lascia il posto a
una visione maggiormente dialogica e ricorsiva, in cui il sistema di offerta delle imprese culturali è stimolato a
confrontarsi con la domanda potenziale per rimodulare o riformulare eventuali aspetti del servizio e
dell’offerta stessa;
messa in discussione di modelli manageriali e di strumenti operativi importati dall’economia, dal management
e dal marketing tradizionale; al contrario si sta rimarcando l’importanza di invertire il flusso, sperimentando
modelli teorici e applicativi nell’ambito della cultura che possano essere mutuati e ripresi anche in altri settori;
ricerca di una più definita specificità settoriale nella riflessione disciplinare: il marketing dei musei, il
marketing dello spettacolo, il marketing dell’editoria come sub-sistemi AUTONOMI;
maggiore attenzione al concetto di “qualità di relazione” per mantenere, coinvolgere e fare crescere pubblici
vecchi e nuovi;
maggiore interesse per la prospettiva territoriale e per la logica di funzionamento degli eventi: da un lato si
enfatizza la necessità di inserire l’agire culturale in un contesto più ampio e maggiormente integrato con le
specificità del territorio, mettendo sempre più frequentemente in relazione il marketing culturale con quello
territoriale e con i processi di sviluppo locale, e dall’altro si sta sfruttando, la capacità di iniziative ad alto
valore simbolico come le grandi mostre, le notti bianche e i festival culturali di avvicinare alla cultura pubblici
nuovi.
Capitolo 4: La strategia
La STRATEGIA rappresenta il momento di giunzione tra l’ANALISI e l’OPERATIVITA’.
La pianificazione strategica si sta rivelando sempre più complessa, soprattutto nel prefigurare di scenari di medio-
lungo termine attendibili, perché i contesti ambientali entro i quali si muovono le organizzazioni culturali mutano, in
tempi molto veloci perché le variabili da considerare sono numerose
PENETRAZIONE DI MERCATO: quando si decide di continuare a vendere i prodotti esistenti nei mercati
esistenti;
SVILUPPO DI PRODOTTO: quando si intende modificare un prodotto o lanciare prodotti nuovi su mercati
già esistenti;
SVILUPPO DI MERCATO: quando un prodotto esistente viene lanciato ed esportato su mercati diversi in
termini geografici e settoriali;
DIVERSIFICAZIONE: è la strategia più complessa e rischiosa perchè richiede di realizzare prodotti nuovi
da lanciare in mercati nuovi
“Crescendo” al Maggio Fiorentino
“Crescendo- Teatro in gioco” è stato un progetto realizzato dal Teatro del Maggio fiorentino, che offriva alle famiglie
l’occasione di partecipare agli spettacoli della domenica pomeriggio: mentre i ‘grandi’ assistevano alla
manifestazione, i figli trascorrevano il tempo in uno spazio-gioco. Il progetto traeva la sua motivazione da un
precedente lavoro di analisi del pubblico che evidenziava come fra le varie categorie sociodemografiche meno
presenti, vi fossero le coppie di genitori con figli piccoli, che probabilmente non potevano o non volevano andare a
teatro, dovendo pagare oltre al prezzo di due biglietti anche quello di una baby-sitter.
L’obiettivo di marketing era duplice: far ritornare a teatro una specifica categoria di utenza (i genitori) e avvicinare
alla musica d’opera i bambini ponendo le basi per la costruzione di un pubblico potenziale futuro.
5.1 Il prezzo
La determinazione del PREZZO è una fra le attività più importanti del marketing operativo.
Per i prodotti culturali la definizione del prezzo assume un rilievo del tutto particolare perchè spesso le scelte sono
frutto di una MEDIAZIONE tra le VALUTAZIONI di MARKETING e gli ORIENTAMENTI di POLITICA culturale
che informano e influenzano il modus operandi delle organizzazioni culturali.
Molti importanti musei (come la National Gallery), da alcuni anni, sono tornati a concedere la GRATUITA’ per
l’accesso alle loro collezioni a fronte di una donazione libera e facoltativa. Altri musei concedono la gratuità alcuni
giorni del mese.
Negli ultimi anni, in molti settori culturali, si è aggravato il problema della PIRATERIA e della VIOLAZIONE del
DIRITTO d’AUTORE. C’è la possibilità di scaricare e di scambiare GRATUITAMENTE file digitali di prodotti, che
hanno un loro prezzo di mercato.
Il PREZZO è l’elemento nominale che sintetizza e dà valore ai TRE elementi chiave che normalmente vengono presi
in considerazione durante il processo decisionale:
Distribuzione INTENSIVA: comporta la più AMPIA DISTRIBUZIONE possibile sul mercato tramite il
maggior numero di punti vendita. I biglietti di una mostra possono essere venduti direttamente alla biglietteria
del museo, in altri punti vendita come banche, agenzie di viaggio
Distribuzione SELETTIVA: riguarda, invece, la SELEZIONE di pochi punti vendita individuati secondo
determinati criteri: immagine, copertura territoriale, potenziale di vendita, condizioni logistiche ed
economiche ecc
Distribuzione ESCLUSIVA: si basa, infine, su UNO solo o su un NUMERO MOLTO LIMITATO di punti
vendita a cui si conferiscono condizioni di esclusività. Un caso tipico di distribuzione esclusiva è quella che
lega un artista a una galleria d’arte in un rapporto di esclusiva che impedisce di fatto la distribuzione delle sue
opere presso altri galleristi
L’altro elemento della distribuzione riguarda la LOGISTICA, aspetto particolarmente rilevante nel caso delle
industrie culturali (editoria, audiovisivo) in cui si devono movimentare ingenti quantità di prodotti e diventa pertanto
molto importante individuare i depositi di stoccaggio, i magazzini e le modalità di trasporto più adeguate e convenienti
per fare arrivare i prodotti ai diversi punti vendita.
L’ultimo elemento riguarda il PUNTO VENDITA e l’insieme delle azioni e degli strumenti necessari per rendere la
location facilmente individuabile, accogliente e raggiungibile da parte di pubblici differenti e attraverso diversi mezzi
di trasporto. Quando si realizza un progetto o un’attività culturale (una mostra, un festival, un concerto) le principali
variabili da considerare per realizzare il piano per la “messa in accessibilità” sono:
- presenza di parcheggi adeguati e vicini;
- presenza di segnaletica esterna che faciliti il raggiungimento dell’evento;
- abbattimento di barriere architettoniche;
- predisposizione di servizi pensati per categorie di utenti affetti da disabilità;
- organizzazione di punti informativi e di orientamento;
- servizi di trasporto aggiuntivi che colleghino l’evento con il centro città
- eventuali servizi digitali per applicazioni mobile che aiutino a individuare e raggiungere l’evento con diversi
mezzi di trasporto.
Le nuove tecnologie e l’avvento di Internet, hanno modificato i modelli e i canali. In alcuni casi Internet ha consentito
una riduzione della catena distributiva, mettendo direttamente in contatto i produttori di contenuti culturali con i loro
potenziali fruitori. È il caso, ad esempio, della piattaforma web di MySpace in cui i musicisti promuovono e vendono
direttamente la loro musica e i loro progetti a gruppi di potenziali acquirenti e agli addetti del settore.
Nel settore dei libri si moltiplicano, invece, le forme di editoria autoprodotta attraverso siti internet come Lulu.com
che permettono a chiunque di pubblicare libri e volumi anche a bassissima tiratura attraverso il modello del print-on-
demand che consente di abbassare i costi di produzione e di magazzino.
Questi fenomeni sono stati analizzati e studiati da Chris ANDERSON, che ha coniato il termine di “CODA LUNGA”,
immagine utilizzata per indicare l’AMPLIAMENTO della gamma dei BENI resi disponibili in specifici mercati, a
seguito dei processi di “smaterializzazione” dei prodotti lungo la filiera distributiva e che sostiene che nei mercati
dell’industria culturale sono presenti, numericamente, molti più prodotti di nicchia che prodotti di successo
(hit/blockbuster) e il costo sostenuto per raggiungere queste nicchie sta diminuendo drasticamente grazie ai recenti
sviluppi tecnologici. I soggetti dell’industria culturale più innovativi nella distribuzione – si pensi ad esempio ad
Amazon, stanno assecondando e sfruttando questa nuova tendenza.