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LETTERATURA DELLO STRUMENTO

TRIENNIO DI STRUMENTI A PERCUSSIONE

Histoire du Soldat.
Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

Candidato: Valerio Maria Ferrante Anno Accademico 2022/2023


Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

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Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

INDICE

Premessa

CAPITOLO PRIMO - L’OPERA


1.1 Nascita dell’opera e contesto storico
1.2 La trama e i punti focali
1.3 L'organico: il compromesso di Stravinskij

CAPITOLO SECONDO - IL PERCUSSIONISTA


2.1 Il multi-set.
2.2 Partitura e sfide.

CAPITOLO TERZO - EREDITÀ ED INFLUENZA


3.1 La revisione di William Kraft.
3.2 La revisione di James Blades.
3.3 Il prototipo del percussionista itinerante.

Bibliografia

Sitografia

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Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

Premessa

Histoire du Soldat di Stravinskij è un’opera che, pur essendo nata da necessità


contingenti, ha proposto una struttura di “spettacolo” rivelatasi di grande efficacia sia
puramente artistica che comunicativa. Infatti è strutturata in modo da far rispecchiare il
pubblico nel protagonista e l’organico strumentale è gestito in maniera da rendere il
processo “naturale”.
Questo secondo aspetto tocca in modo peculiare la sezione degli strumenti a
percussione, motivo che ha reso l’Histoire un punto di riferimento imprescindibile per la
storia degli strumenti a percussione, che fino ad allora avevano avuto un proprio
processo evolutivo collegato alla relativa provenienza etnica o all’utilizzo nella
tradizione, ma non esattamente dipendente dalle scelte dei compositori.
Stravinskij fa sì che lo studio delle percussioni e delle tecniche compositive venga
suggerito dal compositore stesso e, data la successiva rivoluzione relativa al mondo della
tecnologia musicale, darà una solida base relativamente a ciò che riguarda il
percussionista solista, generando un’eredità intorno a questa cultura, che farà fiorire il
repertorio delle percussioni classiche e dell’ensemble, rimanendo fino ad oggi uno dei
punti focali della musica contemporanea.
La storia della musica è colma di chiavi di volta e Histoire du Soldat è quel
monumento musicale di cui necessitava il mondo delle percussioni per diventare molto
più di un accessorio o una tradizione.

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Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

CAPITOLO PRIMO
L'OPERA

1.1 Nascita dell'opera e contesto storico.

Siamo in Russia nel contesto della Rivoluzione d’Ottobre del 1917. Igor Stravinskij è
un compositore ormai affermato in tutta Europa, ha conosciuto il grande successo de
L’uccello di fuoco e de La sagra della primavera, composizione, quest’ultima, che ha
diviso il panorama musicali fra le contestazioni dei più “tradizionalisti” e l’entusiasmo
delle avanguardie. Tutto ciò non basta a garantire una vita serena e agiata.

«Questo periodo, la fine del 1917, fu uno dei più duri della mia vita. Profondamente
abbattuto dai lutti successivi che mi avevano colpito, mi trovavo per di più in una
situazione economica delle più difficili. La rivoluzione comunista, che aveva da poco
trionfato in Russia, mi privava delle ultime risorse che mi giungevano ancora di tanto in
tanto dal mio paese.»1

Vive in Svizzera già dal 1915. Nonostante il successo, la guerra lo ha però messo in
difficoltà economiche, le stesse che affliggono altri suoi amici svizzeri, con i quali
decide di collaborare per provare a risollevarsi dalla difficoltà economica.
Insieme all’amico librettista Charles-Ferdinand Ramuz e al direttore Ernest Ansermet
concepisce un’opera teatrale itinerante, da camera che possa essere sufficientemente
snella nell’apparato organizzativo per essere portata in giro per le rappresentazioni.
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Stravinskij, I., Cronache della mia vita, Milano, Feltrinelli, 2013

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Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

Stravinskij si ispira alle fiabe popolari russe di Aleksandr Nikolaevič Afanas'ev,


scrivendo un ibrido tratto da Il soldato disertore e il diavolo e Un soldato libera la
principessa ispirate al mito di Faust, scienziato della magia che acquisisce le sue
conoscenze con un patto col diavolo.
Grazie ai finanziamenti del clarinettista Werner Reinhart l'impresa riesce finalmente a
rendersi possibile, venendo inoltre subito apprezzata dal pubblico.

1.2 Trama e punti focali.

Histoire du Soldat di Igor Stravinskjj è un’opera di teatro musicale composta nel


1918. Non è presente il canto, che è soppiantato dal racconto allo scopo di poter essere
facilmente compreso dal pubblico umile che si sarebbe incontrato portando l’opera in
giro per i villaggi.
Dal punto di vista della struttura compositiva, si tratta di una suite di brani separati di
carattere differente: La marcia del soldato, Aria del libro, Pastorale, Marcia reale,
Tango, Valzer e Ragtime, Danza del diavolo, Piccolo corale/Grande corale, Marcia
trionfale del diavolo.
Essendo concepito per uno spazio di realizzazione di dimensioni ridotte, fu previsto di
collocare il Narratore da un lato, seduto su uno sgabello, davanti a un tavolino con una
brocca di vino ed un bicchiere; dall’altro lato l'orchestra; al centro della scena si svolge
l’azione dei mimi e della danzatrice che impersona la principessa.
La scenografia iniziale prevedeva il dipinto di due fontane con zampilli, una barca e
dei siparietti con varie raffigurazioni, che venivano arrotolati a mano a seconda dello
svolgersi della narrazione.

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Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

La sua trama in due atti racconta con carattere allegorico le vicende di un soldato che
condanna la sua stessa anima scendendo a patto col diavolo.

Atto Primo
Nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale, un soldato russo di nome Joseph, di
ritorno dalla guerra, si ferma vicino a un ruscello per riposare. Prende dal suo zaino i
suoi oggetti cari, tra cui un violino, che inizia a suonare, attirando l’attenzione di un
"vecchio soldato", ma dietro queste sembianze si cela il diavolo.
Costui prima chiede di poter acquistare lo strumento, ma al rifiuto del soldato gli
propone uno scambio: in cambio di alcuni oggetti cari (un medaglione portafortuna, uno
specchio, la fotografia della fidanzata e, soprattutto del suo strumento del cuore) lui gli
donerà un libro magico che può prevedere il futuro e fare conquistare ricchezze. Joseph
accetta, condannando inconsapevolmente e definitivamente la sua anima.
Il diavolo propone di stare insieme tre giorni, in cui Joseph gli insegnerà a suonare il
violino e il vecchio gli insegnerà a usare il libro: ma all'insaputa di Joseph il diavolo
muta i tre giorni passati nella sua abitazione in tre anni, trasformando il ritorno al
villaggio nativo del soldato in un incubo.
Joseph allora sceglie di utilizzare il libro, arricchendosi abbondantemente, ma
insoddisfatto del solo denaro riesce a riacquistare i suoi antichi oggetti e il suo caro
violino dal diavolo (stavolta travestito da anziana mercante) per scoprire purtroppo di
non sapere più suonare.

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Atto Secondo
Joseph, deluso, si libera degli oggetti, distrugge il libro ed abbandona il villaggio per
raggiungere un luogo lontano e sconosciuto. Fermandosi in una locanda incontra un
soldato che si offre di aiutarlo: è ancora il diavolo. Nel frattempo apprende da un
banditore passante che la Principessa, figlia del Re, è afflitta da un sonno eterno (che si
scopre essere una maledizione inflitta dal diavolo). Il soldato sconosciuto spinge Joseph
a provare a guarire la ragazza. Il diavolo, adesso sotto le sembianze di un violinista
virtuoso, si diverte a provocare Joseph. Il narratore esorta il giovane a reagire.
Così il soldato sfida il diavolo, riesce a batterlo a carte ed a distrarlo, infine
recuperando il violino costringe il diavolo a danzare fino allo sfinimento. Entra allora
nella stanza della principessa e, suonando il suo violino, riesce a curare la principessa
dalla maledizione e a sposarla.
Ma riecco il diavolo, che maledice Joseph, che potrà restare in vita solo all'interno dei
confini del regno.
Caduto in tentazione dalla nostalgia, però, il soldato viene incoraggiato dalla
principessa e varca il confine del regno per recarsi nel suo villaggio natale. Alle porte
del regno lo aspetta il diavolo, che finalmente reclama la sua anima portandolo via con
una marcia trionfale.

1.3 L'organico: il compromesso di Stravinskij.

La crisi economica compromette il teatro e la musica da un lato e dall’altro mettendo


sia l’artista che l’ente in una carenza di risorse.
Stravinskij riesce a trovare un compromesso tra necessità economiche e scelte

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Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

interpretative che si rivela essere non solo una soluzione apprezzata dal pubblico, ma un
momento di rivoluzione e trionfo per la musica da camera e per il ruolo futuro del
percussionista multi-strumentista.
L'organico dell'ensemble scelto dall'autore si traduce in una piccola orchestra che
comprende due strumenti per sezione più il set di percussioni.
Per quanto riguarda gli archi, gli strumenti scelti sono il violino, che avrà un ruolo
fondamentale in quanto il protagonista è, appunto, un virtuoso violinista, e il
contrabbasso; tra i fiati sceglie il clarinetto e il fagotto; tra gli ottoni la cornetta e il
trombone e infine il multi-set del percussionista.

Questa combinazione è data dalla possibilità di ogni strumento di avere sia la capacità
di interpretare uno strumento accompagnatore, sia di mettersi in risalto tematicamente e
contrappuntisticamente, senza lasciare in secondo piano l'aspetto timbrico necessario
all’atmosfera di cui necessitano le scene teatrali dell'opera.

CAPITOLO SECONDO

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IL PERCUSSIONISTA

2.1 Il multi-set.

Il Set di percussioni di Stravinskij comprende:


-Grancassa
-Tamburo militare (cordiera)
-2 Rullanti di differente grandezza (senza cordiera)
-Tamburello basco
-Triangolo
-Piatto sospeso

Riguardo alle bacchette, vengono proposte:


-Battente per grancassa
-Bacchette in giunco con testa imbottita
-Bacchette con testa in feltro duro
-Bacchette sottili con testa in spugna
-Bacchette in legno, per tamburo
-Bacchette con testa in feltro duro

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Stravinskij struttura l’opera in modo da costruire un rapporto colloquiale e spesso


rappresentativo tra la musica e la scena, ed in questo è estremamente favorito dalla
profondità timbrica e tecnica dell'organico.
In questa logica non è escluso il set di percussioni, che per tali motivi comprende
strumenti che nonostante siano tipologicamente a suono indeterminato, riescono a
concedere all’insieme un’atmosfera che rappresenta perfettamente lo stato d'animo del
soldato protagonista.
Il costante senso di smarrimento di Joseph, prima vittima di guerra e poi della sua
stessa tentazione, lo porta sempre a ricordare, pur vagamente, chi è veramente: un
soldato e un violinista virtuoso.

Questa sensazione è dettata da un ricorrente tempo che richiama la marcia scandito


dal contrabbasso e dai rullanti senza corde e dalla grancassa, spesso accompagnati dai
fiati, e da frequenti frammenti tematici interpretati dal violino.

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Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

2.2 Partitura e sfide.

L’Histoire du Soldat è fortemente influenzata dalla corrente jazz e le prassi applicate


riguardanti la scelta dell’organico lo dimostrano.
La cosiddetta orchestra da camera coincide infatti con una tecnica compositiva
proveniente dall’ambito del jazz, nel quale vengono solitamente richiesti due strumenti
della stessa sezione: uno facente parte del registro grave ed uno del registro acuto.
Stilisticamente, invece, spicca il tempo di ragtime che pone fine alle tre danze.

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Quest’ultimo, privo di carattere improvvisativo, ricorda sempre il tempo di marcia


scandito dal contrabbasso e l’andamento della danza è trattenuto da un violino che tende
più verso il canto solistico accompagnato dalle percussioni che il tempo di ragtime
accompagnato dai fiati.

Il kit di percussioni è stato sperimentato personalmente da Stravinskij, che conclude


lo studio con una disposizione ergonomica, che associa l’altezza timbrica dello
strumento con la disposizione in partitura, entrambe messe in relazione alla mano destra
e sinistra: quindi avremo la grancassa sulla sinistra, al centro i rullanti senza corde, sulla
destra il tamburo militare e nella parte superiore in ordine il tamburello basco, il
triangolo ed il piatto sospeso.

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La principale difficoltà pratica riguarda la struttura ritmica complessiva, dove spesso


prevalgono tempi irregolari o composti che non permettono un pattern ritmico statico,
creando spostamenti di accenti che regolarmente non permettono all’inizio della frase
ritmica di coincidere con i tempi forti.
Spesso, invece, la frase ritmica viene proposta con un ritmo regolare, proseguendo
come su un piano ritmico differente.

DESCRIZIONE: A battuta 15 della Marcia reale uno stesso schema composto da 4


crome procede regolarmente, passando attraverso un alternarsi di un 5/8 ed un 3/4.

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Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

DESCRIZIONE: A battuta 64 della Marcia del soldato la struttura della frase ritmica
costringe a ripetere lo schema su accenti sempre diversi.

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Il contrattempo è un’altra tecnica compositiva utilizzata regolarmente, spesso per


uscire da un tempo irregolare o per comunicare con il battere dato dal contrabbasso o i
fiati.

DESCRIZIONE: A battuta 77 della Marcia reale le percussioni escono da un 3/8


verso un 2/4 ed un 5/8 mantenendo lo schema ritmico, favorendo la linea melodica del
fagotto.

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DESCRIZIONE: L'inizio della Marcia reale con un 5/8, poi subito 2/4 non modula lo
schema ritmico delle percussioni, che continueranno fino a battuta 10 in contrattempo.

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DESCRIZIONE: Lo stesso schema si ripete a battuta 130.


Sono presenti anche passaggi dedicati alle percussioni particolarmente impegnativi.

A battuta 92 della Marcia reale è presente un passaggio con figurazioni scandite


come il rullo a sei, l’acciaccatura e la sestina, seguite da un veloce spostamento
necessario verso la grancassa.

Nella prima danza, il Tango, invece, dall’inizio fino a battuta 34 le sole percussioni
accompagnano in un complesso incastro ritmico un inizio dettato dal violino, simile ad
una cadenza ed apparentemente solistico.

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Infine Stravinskij cede il finale alle percussioni, che vengono lentamente abbandonate
dagli altri strumenti lasciandole in un crescendo concluso da un finale tronco.

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CAPITOLO TERZO
EREDITÀ ED INFLUENZA

3.1 La revisione di William Kraft.

Numerosi musicisti successivamente revisionarono L’Histoire du Soldat ed il relativo


multi-set. Nel 1961 il percussionista e compositore William Kraft eseguì Histoire du
Soldat sotto la direzione di Stravinskij stesso, proponendo uno spostamento relativo alle
percussioni.
Il compositore acconsentì a molte delle modifiche di William Kraft.
Principalmente viene a mancare la disposizione iniziale proposta da Stravinskij,

sistemando la compressa distanza tra le pelli mettendole in un’unica fila, migliorando i


precedenti incroci necessari a causa della stretta distanza tra le pelli più piccole.

Inoltre Kraft introduce alla sinistra della grancassa un hi-hat con pedale a scopo

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interpretativo: riteneva che fosse appropriato all'ambiente sonoro ed il carattere del


brano durante la Marcia reale e nella Marcia trionfale del diavolo.
3.2 La revisione di James Blades.

Nel 1987 il percussionista James Blades contribuisce alla pubblicazione di una nuova

edizione revisionata dell’Histoire du Soldat.

La disposizione di Blades prevede più modifiche, invertendo la disposizione delle


pelli di William Kraft e ponendo di fronte il tamburo militare e la grancassa il piatto
sospeso e il tamburello basco (montati al contrario come scritto sulla leggenda) ed il
triangolo, prendendo in considerazione anche la maneggevolezza relativa anche alla
comodità del cambio di bacchette e la lettura.
Blades indica infatti anche la posizione dove disporre il leggio e le bacchette, che
saranno a doppia testa, facilitando i frequenti scambi precedenti.
Il piatto invertito consentirebbe all'esecutore di ottenere un timbro simile a quello
richiesto da Kraft, definito ma non secco, senza rendere necessario l'ausilio di un
ulteriore strumento (l’hi-hat).

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Histoire du Soldat. Una finestra sulla letteratura degli strumenti a percussione.

Il tamburello verrebbe invece colpito sul legno impedendo alla pelle di vibrare dando
come risultato un suono più secco.
3.3 Il prototipo del percussionista itinerante.
Le necessità economiche del periodo non impedirono quindi a Stravinskij di
realizzare un’idea che si rivelerà avere una solidità tale da generare un'eredità ideologica

intorno sia allo studio del kit stesso, che all'idea del percussionista "multi-esecutore":
idea poco sfruttata fino ad ora da parte del compositore.

Histoire du Soldat lascia quindi un’impronta che influenzerà radicalmente l’approccio

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del compositore nei confronti delle percussioni, favorendo nel successivo periodo
storico musicale un elevatissimo impulso alla ricerca e una significativa richiesta.
Bibliografia

Carr M. A., Stravinsky I., Stravinsky's histoire du soldat: a facsimile of the sketches,
Middleton, A-R Editions, 2005
Goldenberg M. e Cirone A. J., Modern school for snare drum: with a guide book for
the artist percussionist, New York, Alfred Music, 2002
Stravinsky I., Carewe J., Blades, J., Histoire du soldat, Londra, Chester Music, 1987
Stravinskij, I., Chroniques de ma vie, Parigi, Editions Danoel, 1935; Cronache della
mia vita, Milano, Feltrinelli, 2013
Stravinskij, I., Histoire du soldat / Lue, Jouée et Dansée en Deux Parties, testo di
Ch.F. Ramuz, partitura, Chester Music, 1987-1992
Stravinskij, I., Craft, R., Colloqui con Stravinsky, Torino, Einaudi, 1977.

Sitografia
fondation-igor-stravinsky.org
it.wikipedia.org
youtube.com
bibliotechediroma.it
lafilharmonie.com
philharmoniedeparis.fr
flaminioonline.it

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