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Scale Musicali | Come riconoscerle subito e non sbagliare https://accademiamusicale.eu/scale-musicali-come-riconos...

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Per individuare le alterazioni in chiave (o armature di chiave)


presenti in un brano musicale esistono alcuni piccoli trucchi.
Vediamoli insieme!

1. individuare il nome dell’ultimo diesis in chiave e salire di un


semitono rispetto al nome dell’ultimo diesis.
2. Il nome della tonalità, e quindi della scala, sarà

• Se per esempio in uno spartito trovate il fa e il do diesis, il


brano sarà in re maggiore oppure in si minore.
• Se in un brano troviamo il fa, Il do E il sol diesis, il brano sarà
in la maggiore oppure in fa diesis minore.

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Se troviamo invece dei brani con i bemolle in chiave l’unico


sforzo da fare è ricordare che
.
Per quanto riguarda le altre scale con i bemolle, invece, il
processo da applicare è il seguente:

Quindi, se in un brano trovo l’armatura di chiave con il Si bemolle,


il Mi bemolle e il La bemolle, il brano sarà in Mi bemolle Maggiore
oppure in Do minore.
Se in un brano trovo la sequenza dei bemolle di Si bemolle, Mi
bemolle, La bemolle, Re bemolle, Sol bemolle, il brano sarà in Re
bemolle maggiore oppure in Si bemolle minore.

Questi piccoli trucchi vi aiuteranno nell’individuare sempre con


facilità e rapidità la tonalità di un brano.

Le scale musicali sono uno dei punti di partenza per tutti coloro
che vogliono suonare uno strumento.

Ma che cosa vuol dire grado congiunto?

Vediamo insieme quali sono le scale musicali più utilizzate.

Do – Re – Mi – Fa – Sol – La – Si

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Questa successione di note prende il nome di


, ed è la scala di riferimento per eccellenza.
Le scale musicali, quindi, sono la successione delle
note che vanno per grado congiunto.
Tornando alle principali scale, abbiamo detto che utilizziamo più
di tutte le scale maggiori e le scale minori.
Vediamo come è formata una scala maggiore

Guardando l’immagine della tastiera del pianoforte riportata qui


sopra, potete notare che c’è una sequenza ben precisa nella
distribuzione tra tasti bianchi e tasti neri.
Per l’esattezza,

mentre i tre tasti neri si trovano subito immediatamente dopo


il fa.
Comprendere questo concetto è importantissimo poiché è
l’elemento di base per poter capire le scale maggiori e le scale
minori nonché tutte le altre tipologie di scala.

Il concetto è molto semplice da ricordare ma non semplice da


spiegare.

Cercherò di spiegare la definizione di tono e soprattutto di


semitono nella maniera più semplice possibile poiché questo
concetto è indispensabile per comprendere la costruzione di una
scala.
Guardando sempre l’immagine del pianoforte, renderete conto
che

,
come ad esempio tra il mi e il fa.

La differenza nella pratica tra semitono cromatico e


diatonico è piuttosto semplice.

Troviamo un quando dalla nota


suoniamo il tasto nero immediatamente sopra che (diesis)
mentre il è quello che si trova tra il
(quindi il tasto nero) e il immediatamente accanto al
tasto nero.

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Disposizione dei toni e semitoni nella scala maggiore

Nella scala maggiore c’è sempre un intervallo di tono


tra il primo e il secondo grado e tra il secondo e terzo
grado mentre c’è un semitono tra il terzo e il quarto
grado.
Proseguendo dal quarto al quinto grado c’è di nuovo
un tono, così come pure tra il quinto e il sesto grado e
così come ancora tra il sesto e il settimo grado.
Troveremo di nuovo il semitono soltanto tra il settimo
e l’ottavo grado.
Quindi, ribadendo il concetto iniziale,

Quello che accade nella scala di DO maggiore, si ripete con le


dovute modifiche in tutte le scale maggiori.

Scala di Sol Maggiore

Naturalmente ci sarà una differenza importantissima da fare tra


la scala di do e il sol che adesso vi spiegherò.
Tenendo ben a mente il concetto che

, vi renderete conto che per rispettare questa regola


dovremo fare una piccola “modifica” alla scala.
Vediamo nello specifico qual’è la modifica da fare.

• Tra il , cioè tra il sol e il la, la


distanza che c’è è di un tono, e così deve essere.
• Tra il , cioè tra il la e il si, la distanza
è di un tono ed è corretta.
• Tra il , cioè tra il si e il do, troviamo
un semitono ed è corretto.
• Tra il della scala di sol, cioè tra il do
e il re, l’intervallo è di un tono ed anch’esso è corretto.
• Tra il , cioè tra il re e il mi, troviamo un
tono ed è corretto.
• Tra il , cioè tra il mi e il fa troviamo un
semitono ma, rispettando quanto abbiamo sempre detto
finora, dovremmo avere un tono. Poichè abbiamo stabilito
che il mi, cioè il sesto grado era giusto, per aumentare la
distanza tra le due note, possiamo soltanto modificare il fa.
Infatti, per poter avere l’intervallo corretto di un tono tra il mi e il
fa, devo spostare il fa sul tasto nero immediatamente successivo
che prende il nome di
In questo modo la distanza tra il mi e il fa diventa di un tono ed è
quella corretta per poter creare la scala maggiore.
L’ultimo intervallo da considerare è quello che si trova tra il
settimo e l’ottavo grado.
Abbiamo detto che nella scala maggiore l’intervallo tra il settimo
e l’ottavo grado deve essere di un semitono.
Guardando la tastiera del pianoforte ci rendiamo conto che tra il
l in effetti la distanza è di un semitono.

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DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI – DO

SOL – LA – SI -DO – RE – MI – FA# – SOL


RE – MI – FA# – SOL – LA – SI – DO# – RE


LA – SI – DO# – RE – MI – FA# – SOL# – LA


MI – FA# – SOL# – LA – SI – DO# – RE# -MI


SI – DO# – RE# – MI – FA# – SOL# – LA# – SI


FA# – SOL# – LA# – SI – DO# – RE# – MI# – FA#


DO # – RE# – MI# – FA# – SOL# – LA# – SI# – DO#

Per l’esattezza la sequenza dei diesis che costituiscono una scala


È la seguente:
▪ Scala di Sol Maggiore: FA#
▪ Scala di Re Maggiore: FA# – DO#
▪ Scala di La Maggiore: FA# – DO# – SOL#
▪ Scala di Mi Maggiore: FA# – DO# – SOL# –
RE#
▪ Scala di Si Maggiore: FA# – DO# – SOL# –
RE# – LA#
▪ Scala di Fa# Maggiore: FA# – DO# – SOL# –
RE# – LA# – MI#
▪ Scala di Do# Maggiore: FA# – DO# – SOL# –
RE# – LA# – MI# – SI#

Lo stesso processo di costruzione avviene, ma esattamente al


contrario nelle scale maggiori con i bemolle.

FA – SOL – LA – SIb – DO – RE – MI – FA

SIb – DO – RE – MIb – FA – SOL – LA – SIb


MIb – FA – SOL – LAb – SIb – DO – RE – MIb


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LAb – SIb – DO – REb – MIb – FA – SOL – LAb


REb – MIb – FA – SOLb – LAb – SIb – DO – REb


SOLb – LAb – SIb – DOb – REb – MIb – FA – SOLb


DOb – REb – MIb – FAb – SOLb – LAb – SIb – DOb


Come potete notare, anche nel caso dei bemolle, gli stessi
aumentano uno alla volta.
In questo ordine preciso:
▪Scala di Fa Maggiore : SIb
▪Scala di Sib Maggiore: SIb – MIb
▪Scala di Mib Maggiore: SIb – MIb – Lab
▪Scala di Lab Maggiore: SIb – MIb – Lab – Reb
▪Scala di Reb Maggiore: SIb – MIb – Lab – Reb
– Solb
▪ Scala di Solb Maggiore: SIb – MIb – Lab –
Reb – Solb – Dob
▪ Scala di Dob Maggiore: SIb – MIb – Lab – Reb
– Solb – Dob – Fab
Anche nel caso dei bemolle, come si evince, c’è

Esistono diverse tipologie di scala minore; quelle che andremo a


studiare noi sono quelle più utilizzate:


Quindi, pensando alla scala di do maggiore, la relativa minore


sarà il la minore.
Esistono come abbiamo già detto diversi tipi di scale minori, per
l’esattezza sette, ma quelle che a noi interessano di più sono le
tre tipologie di scale che abbiamo indicato in precedenza.

Quindi, se pensiamo alla scala di la minore, essendo essa la relativa


di do maggiore non ha alcuna armatura di chiave.
Se pensiamo alla scala di mi minore, quindi relativa di sol
maggiore, essa avrà in chiave soltanto il fa diesis.
Riepilogando,

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Proseguendo con questa logica, vi renderete conto che la scala di


re maggiore ha come relativa minore il si minore e andando
ancora avanti vi renderete conto che la scala di la maggiore ha
come relativa minore il fa diesis minore.
Questo procedimento applicato a tutte le scale maggiori.
Un altro metodo per ricordare la relativa minore è pensare che
essa è costruita a partire da un tono e mezzo sotto rispetto alla
relativa maggiore.
Da Do, se scendete di un tono e mezzo, trovate il la.

Partendo dalla scala minore naturale che, come abbiamo già


ribadito, ha le stesse armature di chiave della sua relativa
maggiore,

Partendo dall’esempio di la minore naturale, relativa di do


maggiore, abbiamo detto che la successione delle note della
scala naturale sarà:

Partendo dunque dalla scala appena creata (la scala di la minore
naturale) e che in questo
caso è il settimo grado della scala minore, otterremo la scala di
che sarà così costruita:

Questo processo può essere applicato a tutte le scale armoniche.

Per costruire la scala minore melodica partiremo sempre dalla


scala minore naturale e

L’esempio di la minore sarà il seguente:

▪ La-si-do-re-mi-fa#-Sol#-La

▪ La-si-do-re-mi-fa-solo-La
Questo procedimento va applicato a tutte le scale minori
naturali.
La costruzione di una scala è importantissima anche per
comprendere come costruire gli accordi.
Ne ho parlato ampliamente in questo articolo nel quale spiego

e anche in questo dove parlo in maniera


dettagliata dell’

.
Spero di esservi stato d’aiuto.
Stefano Fonzi

Il M° ha lavorato come
musicista per dieci anni con il M° Ennio Morricone. Ha
orchestrato e composto per alcune tra le più prestigiose

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orchestre al mondo come la London Symphony Orchestra e


l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Compositore di
musica per la RAI da oltre quindici anni sono sue molte delle
musiche per trasmissioni e documentari. Collabora da oltre
vent’anni come arrangiatore con artisti di fama internazionale
tra cui Dee Dee Bridgewater, Renato Zero, Gino Paoli, Nina Zilli,
Red Canzian dei Pooh, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso e molti altri.
Diplomato in percussioni al conservatorio di Santa Cecilia a
Roma ha successivamente seguito i corsi di musica da film
presso il Berklee College of Music di Boston.

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