Sei sulla pagina 1di 3

SVILUPPO DELLORECCHIO MUSICALE

Obiettivo di questo progetto didattico, la formazione dell'orecchio musicale attraverso la pratica


corale, per ottenere una maggiore consapevolezza nella pratica strumentale del clarinetto. La pratica
corale molto utile per chi vuole studiare uno strumento a fiato, essendo l'intonazione non fissa, ma
variabile rispetto a diversi fattori. Infatti non sono pochi i problemi che gli allievi riscontrano
durante il loro corso di studi; questi possono essere legati allesperienza dellascolto, alla corretta
intonazione dello strumento, che pu arrivare anche al semitono di distanza, al controllo della
respirazione. Molta importanza deve essere data alla respirazione e allintonazione dello strumento
allinizio del corso di studi in modo da non portarsi dietro difetti che difficilmente possono essere
corretti pi avanti negli studi.
Contro tutti questi problemi ci pu venire in aiuto la pratica corale, che deve essere considerata
come unarma per sconfiggere, o quantomeno indebolire, i problemi legati allesecuzione musicale
strumentale, sia individuale che collettiva. La voce lo strumento naturale che tutti abbiamo fin
dalla nascita: con essa possiamo divertirci a far musica, intonare delle note prima ancora di
comprare uno strumento musicale, iniziando da subito ad abituare lorecchio al controllo dei suoni;
possiamo gradualmente arrivare a cantare facili brani a pi di una voce, controllando lemissione
della propria ascoltando le altre, possiamo sostituire il solfeggio parlato con il solfeggio cantato,
partendo da intervalli semplici per arrivare a intervalli pi difficili. La pratica corale deve
accompagnare la pratica strumentale e non sostituirla.
Lesercizio della pratica corale quindi, non deve essere considerato tempo rubato allesercizio
strumentale ma, al contrario, tempo prezioso per migliorare la performance strumentale e per
acquisire una consapevolezza maggiore della realt musicale.
Con il metodo Kodaly che si avvale della pratica corale si pu sviluppare lorecchio musicale
facendo intonare con la voce due suoni della scala e pian piano aggiungendo i rimanenti. E
importante che tutti gli strumentisti e in particolare quelli a fiato, nel nostro caso un clarinettista,
sviluppino unaudizione interiore per intonare un intervallo nella sua mente ancor prima di
suonarlo. Lesempio migliore di audizione interiore possiamo farlo con il compositore Beethoven
che, durante il periodo di sordit ha potuto scrivere ugualmente dei capolavori. Laltezza
lelemento che maggiormente ha caratterizzato il nostro sistema tonale. La parola altezza per non
ha nulla a che vedere con i suoni perch questi non si trovano nello spazio. Studi su bambini della
scuola dellinfanzia hanno rivelato che la parola altezza viene associata con le parole grande,
grosso, pesante, scuro che a loro volta vengono associate alla figura paterna che alta, grande e con
voce scura. I bambini quindi per suono alto intendono quello che noi in musica chiamiamo grave e
viceversa. Durante tutti gli esercizi di canto e di strumento, bisogna usare la tecnica della
chironomia, accompagnando ogni grado della scala, con un gesto univoco della mano per posizione
e forma. Questo aiuta visivamente e spazialmente a comprendere laltezza di un suono associando
una sensazione visiva con una uditiva. Per un ulteriore aiuto alla comprensione dellaltezza,
possiamo ricorrere a un grafico in cui lascissa rappresenta lo scorrere del tempo e lordinata
laltezza del suono. In questo modo anche ben visibile landamento della melodia distinguendo il
senso ascendente da quello discendente. Qui sotto un esempio di grafico dellaltezza riferito allinno
nazionale italiano:

Questa visualizzazione aiuta a comprendere anche luso della notazione moderna su pentagramma.
Comparando il grafico dellaltezza con il relativo rigo musicale, si pu far notare che succede la
stessa identica cosa: se una nota pi alta, allora sar scritta pi in alto nel pentagramma e sar
costituita da una linea pi alta nel grafico.
Il metodo Kodaly importato in Italia da Roberto Goitre, usa il sistema del Do mobile, grazie al
quale si nominano le note in base al grado della scala e non in notazione assoluta. Le tonalit di
riferimento saranno sempre DO maggiore e LA minore. Per esempio queste quattro battute scritte
nella tonalit di Sol maggiore vengono lette in notazione assoluta con le sillabe in maiuscolo scritte
sulle note e in notazione relativa con le lettere minuscole scritte sotto le note:

Si pu notare che al SO che la tonica della tonalit di SOL maggiore corrisponde il d in


notazione relativa che corrisponde alla tonica di DO maggiore. Questo procedimento analogo a
quello usato per scrivere le parti per gli strumenti traspositori, tra i quali il clarinetto, che tagliato
nella tonalit di Sib distante un tono da quella di Do. C una differenza tra la notazione scritta che
relativa e dipende dal taglio dintonazione dello strumento e il reale suono prodotto; per esempio
suonando con il clarinetto la scala di Do maggiore in realt si produce la scala di Sib reale.
Questo sistema detto anche Tonika Do porta il vantaggio di chiamare i gradi della scala di una
tonalit con lo stesso nome agevolando la lettura per il canto. I nomi delle note subiscono un
leggero cambiamento rispetto alla nomenclatura italiana: il SOL diventa SO e il SI diventa TI per la
notazione assoluta dellaltezza; per la notazione relativa invece si usano le iniziali in minuscolo
delle note. Per portare gli allievi alla lettura del rigo musicale, si pu iniziare partendo dalla
notazione ritmica con sotto la notazione relativa con il relativo grafico dellaltezza e in seguito lo
stesso esercizio scritto sul pentagramma. Lapostrofo basso dopo una lettera d, indica lottava
inferiore; lapostrofo alto invece d indica lottava superiore. Sul pentagramma verr sempre
scritta la melodia in notazione assoluta per non mandare in confusione allievi che abbiano
lorecchio assoluto; sotto sar riportato il testo del canto e sopra la lettera della notazione relativa
ma solo alla prima nota.
Per iniziare si intoner lintervallo s-m una terza minore usando sempre la chironomia, ricordando
ancora una volta che s-m la notazione relativa, quindi lintonazione del s pu corrispondere a
qualsiasi nota e pu anche essere data dal discente stesso. Quando questo intervallo cantato in
maniera spontanea e istintiva possiamo chiedere di intonarlo mentalmente, di sentirlo nella mente.
Successivamente si passa allesercizio per questo intervallo, prima eseguendolo ritmicamente
sbattendo le mani o i piedi, sviluppando il senso ritmico, poi intonandolo. Infine lesercizio verr

cantato sostituendo alle note il testo e battendo le mani o i piedi a tempo. Con lo strumento
possiamo procedere in modo analogo sullo stesso esercizio, essendo il SOL la prima nota da
insegnare perch non richiede luso delle dita per coprire i fori. Con lausilio di un accordatore
digitale si pu far intonare il SOL con il clarinetto, spiegando al discente che lindicatore deve stare
il pi vicino possibile al punto 0 per avere unintonazione perfetta; se invece lindicatore si trova
alla sinistra dello 0 il suono sar calante o pi basso, al contrario se lindicatore si trova alla
destra dello 0 il suono sar crescente o pi alto. Questo anche il momento della sperimentazione
allo strumento: il discente pu scoprire che cosa succede stringendo o allargando il labbro inferiore
oppure alzando e abbassando lo strumento, ascoltando il cambiamento del suono e, leggendo in
tempo reale sullaccordatore il cambiamento dintonazione. Una volta ottenuta lintonazione del
SOL in modo spontaneo e con la giusta imboccatura si chiede di intonare prima mentalmente
lintervallo SOL-MI, questa volta in notazione assoluta perch stiamo usando uno strumento, e poi
di suonarlo allo strumento. La posizione del MI sul clarinetto richiede luso di due dita per coprire i
fori e questo comporta laumento della difficolt, che pu incidere sullintonazione se un foro non
chiuso completamente. Il discente dovr fare un lavoro di confronto tra lintonazione mentale
dellintervallo e quella strumentale per capire se ci sono delle differenze, ottenendo poi un riscontro
con laccordatore digitale. Infine si suoner lesercizio con il clarinetto.
Per la valutazione possiamo ricorrere alla seguente tabella che tiene conto della capacit di cantare,
di suonare e implicitamente dellaudizione interiore:
E intonato sia a cantare che a suonare lesercizio (audizione interiore sviluppata)
Ha qualche difficolt a intonare lesercizio con la voce ma intonato con lo strumento
(audizione interiore sviluppata)
E intonato con la voce, non con lo strumento ma si accorge dellerrore (audizione
interiore sviluppata)
Ha qualche difficolt a intonare lesercizio sia con la voce che con lo strumento ma si
accorge dellerrore (audizione interiore sviluppata)
Ha qualche difficolt a intonare lesercizio sia con la voce che con lo strumento e non
si accorge dellerrore (audizione interiore non sviluppata)
Ha difficolt a intonare lesercizio con la voce e con lo strumento, arrivando al
semitono di distanza ma si accorge dellerrore (audizione interiore sviluppata)
Ha difficolt a intonare lesercizio con la voce e con lo strumento, arrivando al
semitono di distanza e non si accorge dellerrore (audizione interiore non sviluppata)

10
9
8
7
6
5/4
3/2

Potrebbero piacerti anche