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Fiat Group

Automobiles CSL – NBH 07172


normazione Pagina: 1/29
Data: 13 Luglio 2007

ENTE SUPERVISORE: Supplier Quality


ENTE GESTORE: Supplier Quality

TFO
Classe
-Mod.
FINALITÀ DELLA NORMA
Definire i processi di contenimento da applicarsi, nelle fasi di prodotto in sviluppo e prodotto in

1
esercizio, nel caso di riscontro presso gli stabilimenti Fiat Group Automobiles (FGA) e Fiat Powertrain
Tecnologies (FPT) di forniture non conformi, ovvero qualitativamente non idonee a quanto indicato

Edizione
nell’ordine di acquisto.

Modifica Data Descrizione della modifica

- 13/07/07 Edizione 1 – Nuova. (AF)

CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A
RISERVATO

IN CASO DI STAMPA LA COPIA E' DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E' NECESSARIO VERIFICARE L'AGGIORNAMENTO NELL'APPOSITO SITO WEB

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07172 Modif.

SOMMARIO
1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE........................................................................................... 3
2 CONTENUTO DEI CSL.................................................................................................................... 3
3 FASI del CSL.................................................................................................................................... 4
3.1 Valutazione di avvio .................................................................................................................. 4
3.2 Avvio del processo .................................................................................................................... 5
3.2.1 Attivazione CSL1 ............................................................................................................... 5
3.2.2 Attivazione CSL2/CSL3 ..................................................................................................... 6
3.3 Conclusione .............................................................................................................................. 6
4 PRASSI DI APERTURA, GESTIONE E CHIUSURA DI CSL PRESSO UN POLO PER CONTO DI
UN ALTRO POLO ................................................................................................................................... 7
5 NEW BUSINESS HOLD – NBH ....................................................................................................... 8
5.1 Valutazione sull’avvio di un NBH .............................................................................................. 8
5.2 Apertura NBH............................................................................................................................ 8
5.3 Chiusura NBH ........................................................................................................................... 9
Allegato 1 - Apertura CSL1_CSL2_CSL3 (per FPI) .............................................................................. 10
Allegato 1A - Apertura CSL1_CSL2_CSL3 (per FPT) .......................................................................... 12
Allegato 2 - Chiusura CSL1_CSL2_CSL3_NBH (per FPI).................................................................... 14
Allegato 2A - Chiusura CSL1_CSL2_CSL3_NBH (per FPT) ................................................................ 15
Allegato 3 - Addendum_ITA (per FPI) ................................................................................................... 16
Allegato 3A - Addendum_ITA (per FPT) ............................................................................................... 18
Allegato 4 - Risultati controlli CSL (per FPI).......................................................................................... 20
Allegato 4A - Risultati controlli CSL (per FPT) ...................................................................................... 21
Allegato 5 - Istruzioni di controllo (per FPI) ........................................................................................... 22
Allegato 5A - Istruzioni di controllo (per FPT)........................................................................................ 23
Allegato 6 - Corretta esecuzione CSL1_2_3 (per FPI).......................................................................... 24
Allegato 6A - Corretta esecuzione CSL1_2_3 (per FPT) ...................................................................... 25
Allegato 7 – NBH (per FPI).................................................................................................................... 26
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Allegato 7A – NBH (per FPT) ................................................................................................................ 27


Allegato 8 - Quad Report (per FPI) ....................................................................................................... 28
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Allegato 8A - Quad Report (per FPT).................................................................................................... 29

SIGLE, ABBREVIAZIONI E SIMBOLI UTILIZZATI


CSL: Controlled Shipping Level
NBH: New Business Hold
RISERVATO

SQE: Supplier Quality Engineer


SQEM: Supplier Quality Engineer Manager
ICP: Initial Customer Perception
TOC: Test in Ottica Cliente
SQ: Supplier Quality di Fiat Purchasing
PCPA: Process Control Plan Audit

DOCUMENTI RICHIAMATI
9.01103 - Certificato di Qualità e Conformità del Prodotto (C.Q.C.)
9.01105 - Scheda d'identificazione del prodotto (S.I.P.)
08018 - Monitoraggio qualità delle forniture materiali diretti presso gli stabilimenti di produzione
e presso magazzini Ricambi

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Fiat Group Automobiles Modif. 07172

1
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente Norma ha il duplice scopo di:
• garantire allo Stabilimento Cliente una fornitura conforme al pattuito;
• supportare il Fornitore per la risoluzione di problemi qualitativi che hanno provocato la
fornitura non conforme.

Tali obiettivi si raggiungono con l’applicazione di Processi di contenimento detti “CSL” (Controlled
Shipping Levels) che si articolano in tre diversi livelli: CSL1, CSL2, Enhanced CSL2 (CSL3). Tali livelli
si differenziano a seconda della gravità e ricorrenza delle non conformità riscontrate nelle forniture.
I casi di CSL2/CSL3 prevedono, nei termini previsti nel prosieguo della procedura, il reclutamento da
parte del Fornitore di un Ente Certificatore accreditato di terza parte (Service Provider o Società di
servizi). Tale Ente dovrà essere compreso in un elenco messo a disposizione del Fornitore e validato
da Fiat Purchasing.

Nel prosieguo della procedura si parlerà di:


• CSL3 come sinonimo dell’Enhanced CSL2;
• generalmente di “CSL” riferendosi a caratteristiche comuni ai tre livelli, tranne i casi in cui
vengano descritte le specificità del singolo livello: CSL1, CSL2 o CSL3.

2
CONTENUTO DEI CSL
I CSL obbligano il Fornitore a consegnare con il Certificato di Qualità e Conformità del prodotto,
compilato relativamente alle caratteristiche sulle quali si sono riscontrate non conformità (CQC: vedi
Capitolato 9.01103), con barrata la causale CSL1 / CSL2 / CSL3, su tutti i lotti che comprendono
numeri di disegno o Settori Famiglia a cui si applica il CSL. È opportuno notare che i CSL vanno
estesi a tutti i particolari che utilizzano gli stessi processi / postazioni di lavoro sui quali si è originata la
non conformità. Per tutta la durata del CSL si origina la perdita dello status di autocertificazione e
quindi la cancellazione della sigla AQP dalla Scheda Identificazione Prodotto, ove prevista (vedi
Capitolato 9.01105).

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Durante il periodo di applicazione del CSL, il Fornitore deve realizzare, limitatamente alle
caratteristiche oggetto del provvedimento, un controllo aggiuntivo al 100% sui particolari prodotti,
effettuato su postazioni di controllo aggiuntive e dedicate e con personale adeguatamente

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qualificato. Nel caso in cui risulti impossibile effettuare controlli al 100% (es.: controlli distruttivi o
controlli che richiedono molto tempo), è necessario concordare con l’SQE di riferimento una frequenza
rinforzata per effettuare tali controlli.
Per quanto attiene alla certificazione dei controlli effettuati, il Fornitore ha l’obbligo di apporre, con
modalità concordate, opportuni contrassegni di identificazione, sia sui singoli particolari (punti di
vernice, bollini autoadesivi, …) che sugli imballi che li contengono (invio all’attenzione della Qualità di
Stabilimento, …). Tali modalità di identificazione vanno discusse e verbalizzate sul modulo in All. 6 e
RISERVATO

6A.
Da parte sua, lo Stabilimento Cliente ha la facoltà di controllare, con la frequenza e la taglia di
campionamento che riterrà più idonea, i particolari consegnati dal Fornitore, controllando anche la
congruenza di quanto riscontra con la documentazione di accompagnamento allegata agli invii dal
Fornitore (CQC). La determinazione dell’assenza di difetti sarà poi una condizione necessaria per
permettere la chiusura del provvedimento. Nel caso in cui dovessero essere riscontrate non
conformità sui particolari, ovvero la documentazione non fosse rispondente a quanto consegnato, lo
Stabilimento è tenuto ad avvisare immediatamente l’SQE di riferimento per un rapido intervento nei
confronti del Fornitore (v. § 3.3).

Misure aggiuntive sono previste nei casi di CSL2 e CSL3.

Nel caso di CSL2 si richiede che il Fornitore assuma un Ente Certificatore accreditato di terza parte, al
fine di controllare al 100% i lotti da consegnare allo Stabilimento Cliente. In tal caso il Fornitore dovrà

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mettere a disposizione del Service Provider un’area nella quale quest’ultimo effettuerà i controlli
aggiuntivi sul 100% dei particolari.

Nel caso di CSL3, acclarata la carenza sistematica del sistema produttivo e/o di controllo e la
conseguente incapacità del Fornitore di risolvere le cause radici delle non conformità riscontrategli, si
richiede che esso assuma un Ente Certificatore accreditato di terza parte, il quale, oltre a tutte le
attività richieste in un CSL2, fornirà supporto per una crescita guidata del processo e del Piano di
Controllo del Fornitore, e quindi coadiuverà il Fornitore nell’eliminazione delle cause radici che hanno
portato alle non conformità riscontrate.
Per l’immissione in regime di CSL2/CSL3, visto l’obbligo del Fornitore di incaricare temporaneamente
un Ente Certificatore accreditato di terza parte, occorre che il Fornitore accetti formalmente l’attività
mediante la firma di un “addendum” (All. 3 e 3A) al contratto di fornitura. In mancanza di tale
condivisione, il CSL2/CSL3 non può avere luogo. Il Fornitore deve comunque essere messo al
corrente delle più gravi conseguenze che si concretizzeranno al suo rifiuto di accettare il CSL.

NOTA:
È importante notare che anche nel caso di CSL2/CSL3, il Fornitore deve istituire un controllo al 100%
(CSL1) prima di consegnare il materiale al Service Provider nell’area ad esso destinata, nell’interesse
stesso del Fornitore, oltre che di FGA. Infatti, nel momento in cui il materiale è all’interno dell’area
delimitata dal Service Provider, esso non è più nella disponibilità del Fornitore e, se vengono
riscontrate delle non conformità sulle caratteristiche oggetto del CSL, tali non conformità non possono
essere recuperate e vanno dichiarate dal Service Provider nel suo rapporto, portando quindi ad un
prolungamento del periodo di validità del provvedimento, a discrezione dell’SQE (v. § 3.3). Tale
obbligo è chiaramente indicato sul “modulo di apertura CSL1, CSL2, CSL3” (All. 1 e 1A).

L’attivazione di un CSL comporterà per il Fornitore l’emissione, sul sistema informativo SQP, di una
Bolla di Voce 08, Peso 70 sul Codice Fornitore / Settore Famiglia interessati dal provvedimento, che
verrà reiterata mensilmente per tutta la durata del CSL (vedi Procedura 08018). Per problematiche
che impattano su particolari diversi, ma appartenenti allo stesso Settore Famiglia, la Bolla di Voce 08,
Peso 70 sarà unica, così come nel caso di più di uno Stabilimento Cliente interessato a fronte di
un’unica criticità.

Nel caso le non conformità riscontrate siano oggettivamente imputabili al Fornitore di secondo livello,
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è responsabilità del Fornitore di primo livello imporre e presidiare le azioni di contenimento presso il
sito produttivo del Fornitore di secondo livello.
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3
FASI del CSL
Il processo del CSL può essere diviso in sequenze temporali:
• valutazione di avvio;
• avvio del processo;
RISERVATO

• conclusione.

3.1
Valutazione di avvio
L’SQE analizza le segnalazioni di non conformità provenienti dallo Stabilimento o dalla Rete di vendita
riguardo i prodotti che hanno avuto problemi qualitativi imputabili al Fornitore ed espone il caso al suo
responsabile.
Le non conformità che possono originare un CSL possono essere, indicativamente ma non
esaustivamente:
• Problemi di qualità delle forniture riscontrati nello Stabilimento Cliente;
• Problemi di qualità delle forniture riscontrati in Rete di vendita;
• Carenze gravi, che si possono ripercuotere sul livello qualitativo dei prodotti, riscontrate
dall’SQE nel sito produttivo del Fornitore;

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• Valori non soddisfacenti di ICP, TOC, Blocchi Piazzale, riconducibili a non conformità delle
forniture.

Il Management di FIAT Purchasing assegna il livello al CSL tenendo conto anche dei criteri sotto
elencati:
• L’evidenza di una o più caratteristiche chiave del prodotto fuori tolleranza, che può imputarsi
al processo del Fornitore non in capability, porta all’apertura immediata di un CSL1 per
tutelare lo Stabilimento Cliente.
• Il riscontro nello Stabilimento Cliente di non conformità su caratteristiche già in stato di CSL1
porta all’apertura di un CSL2/CSL3 a seconda della gravità, per le caratteristiche in oggetto.
• I casi in cui vi sia un comprovato mancato rispetto delle procedure correlate alla qualità e/o dei
Piani di Controllo su caratteristiche chiave nel processo produttivo del Fornitore, portano
all’assegnazione di un CSL2 o CSL3 a seconda della gravità.
• Nel caso in cui il Fornitore non fosse in grado di risolvere le cause alla base delle non
conformità, verrà applicato un CSL3.
• Rinnovi di varianza ripetuti per cause riconducibili al Fornitore portano all’apertura di un CSL
di livello ponderato rispetto alla gravità del problema.

3.2
Avvio del processo
L’attivazione dei CSL è differente a seconda del livello di CSL che si intende aprire.
Il CSL va aperto per uno o più Settori Famiglia e per un Codice di fornitura.

3.2.1
Attivazione CSL1
L’SQE invia al Fornitore:
• il “modulo di apertura CSL1, CSL2, CSL3” (All. 1 e 1A), firmato da SQE e SQEM. Tale modulo
va inviato anche all’ufficio System & Data Management che registra in SQP l’apertura del CSL
e a tutti gli indirizzi indicati in calce al modulo, tra i quali è presente la Qualità Audit Forniture
di Stabilimento, che in tal modo è avvertita dell’avvio del provvedimento.

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• Il modulo di “Richiesta di chiusura CSL1/CSL2/CSL3/NBH” (All. 2 e 2A).

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Il Fornitore contatta/incontra l’SQE e discute con quest’ultimo circa:
• l'individuazione delle azioni correttive tali da evitare che il problema possa ripetersi o tali da
prevenire in modo assoluto che si produca la non conformità;
• l’eventuale revisione del diagramma di flusso produttivo/logistico del Fornitore;
• la definizione dei dettagli delle modalità di attuazione dell’azione di contenimento (tramite la
compilazione e la condivisione di un foglio di istruzioni di controllo del tipo di quello riportato in
All. 5 e 5A);
RISERVATO

• la definizione dei criteri di chiusura dell’azione di contenimento;


• la definizione dei criteri di accettabilità e validazione delle postazioni di controllo (vedi check
list in All. 6 e 6A);
• la definizione di quali informazioni dovranno essere distribuite e con quale modulistica. Tra di
esse devono essere comprese almeno le tre seguenti: azioni correttive, risultati della loro
applicazione (es.: modulo Problem Solving - proc. 08018) e esito dei controlli effettuati (es.:
modulo in All. 4 e 4A)
• la definizione della persona del Fornitore che sarà responsabile per la distribuzione delle
informazioni;

Il CSL1 si considera attivo dalla data di spedizione della comunicazione.

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3.2.2
Attivazione CSL2/CSL3
L’SQE invia al Fornitore:
• il “modulo di apertura CSL1/CSL2/CSL3” (All. 1 e 1A) firmato da SQEM e Commodity Director
Chemical / Electrical / Metallic. Tale modulo va inviato, oltre a tutti gli indirizzi indicati in calce
al modulo, anche all’ufficio System & Data Management che lo archivia, in attesa di abbinarlo
all’addendum (v. oltre), per registrare in SQP l’apertura del CSL.
• l’elenco dei Service Provider accreditati da Fiat;
• il modulo di richiesta di chiusura provvedimento (All. 2 e 2A).

Il Fornitore è tenuto ad informare il proprio Ente Certificatore di Sistema Qualità del fatto che è stato
posto in CSL2/CSL3, entro 5 giorni lavorativi dal ricevimento della comunicazione di avvio del
provvedimento. Tale informazione deve essere inviata per conoscenza anche al proprio SQE di
riferimento. Il Fornitore è tenuto a comunicare alla Supplier Quality il Service Provider scelto, entro e
non oltre 24 ore dalla ricezione del “modulo di apertura CSL1, CSL2, CSL3” (All. 1 e 1A) ed è tenuto a
proporre entro 5 giorni di calendario data, luogo e ora per l’effettuazione della riunione di kick-off che
servirà a definire nei dettagli il processo di controllo e che darà inizio all’attività. A tale riunione
dovranno partecipare: Il Fornitore, i rappresentanti di Supplier Quality, l’Ente Certificatore accreditato
di terza parte e, se necessario, il rappresentante dello Stabilimento Cliente, oltre a qualsiasi altra
persona ritenuta indispensabile per una corretta definizione delle attività di contenimento che si
andranno a definire ed implementare.

Nella riunione di kick-off i punti trattati, oltre a quelli già indicati a proposito del CSL1 (v. § 3.2.1)
saranno, a titolo indicativo:
• descrizione anomalie che hanno motivato il CSL;
• definizione del ruolo e delle responsabilità di tutte le parti in gioco;
• compilazione del modulo di addendum (All. 3 e 3A), firmato dal Fornitore e dall’SQE.

Per CSL2 e CSL3 le informazioni devono essere inviate e gestite verso SQ dal Service Provider
incaricato dell’attività.

Il modulo di addendum (All. 3 e 3A) va inviato anche all’ufficio System & Data Management che
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registra in SQP l’apertura del CSL2/CSL3 e a tutti gli indirizzi indicati in calce al modulo.
Il CSL2/CSL3 si considera attivo dalla data di firma del modulo di addendum.
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Tale modulo ha la stessa lista di distribuzione del “modulo di apertura CSL1/CSL2/CSL3” (All. 1 e 1A),
e va inviato, tra gli altri, alla Qualità Audit Forniture di Stabilimento che in tal modo è avvertita
dell’avvio del provvedimento.

3.3
Conclusione
RISERVATO

Un CSL ha una durata minima di 5 settimane. Tale periodo di tempo può essere modificato da
Supplier Quality a seconda della gravità delle motivazioni che hanno portato all’applicazione del
provvedimento e dall’efficacia delle azioni correttive messe in atto dal Fornitore.
Il CSL può essere concluso solo se il Fornitore dimostra in tale periodo di aver riportato il proprio
processo di produzione in conformità ovvero, fermo restando che la responsabilità della chiusura di un
CSL è di Supplier Quality, quando vengono soddisfatti i seguenti criteri:
• una conferma scritta da parte della Qualità dello Stabilimento Cliente dei risultati ottenuti dai
particolari in CSL: in particolare lo Stabilimento Cliente deve avere scarto zero per i
componenti tenuti sotto controllo. Se tale conferma scritta non perviene entro 10 gg. lavorativi
dalla trasmissione da parte dell’SQE della richiesta di chiusura, essa verrà considerata
implicitamente accettata;
• secondo le frequenze e la lista di distribuzione concordata, il Fornitore (CSL1) o il Service
Provider (CSL2 /CSL3) devono inviare i risultati dei controlli effettuati (vedi All. 4 e 4A);
• prima della scadenza stabilita per la revisione dei risultati dell’azione di contenimento in atto,
l’SQE effettuerà un Audit di Processo (PCPA) e quindi verificherà lo stato di implementazione

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delle azioni correttive comunicate dal Fornitore. L’esito di tale PCPA deve essere positivo (≥
3).
• osservanza dei criteri di uscita concordati nella riunione di kick-off.

Nel caso in cui, durante il periodo di CSL, allo Stabilimento Cliente arrivino particolari non conformi
nelle caratteristiche in oggetto di CSL, ovvero i controlli istituiti in seguito al CSL presso il Fornitore,
continuino a registrare particolari non conformi nelle caratteristiche in oggetto di CSL, il periodo di CSL
verrà prolungato a discrezione dell’SQE.
Se invece, durante il periodo di CSL, dovessero insorgere nuove non conformità nei particolari,
differenti da quelle già in CSL, è possibile integrare tali non conformità nel CSL esistente, modificando
i controlli da effettuare e la durata del CSL.

Nel caso in cui il PCPA di revisione abbia esito negativo, si possono considerare le seguenti
indicazioni:
• se si tratta di una prima revisione negativa: ulteriore prolungamento del CSL per un periodo
da definire;
• se si tratta di una seconda revisione negativa, in un CSL1: passaggio allo stato di CSL2;
• se si tratta di una seconda revisione negativa in un CSL2: passaggio allo stato di CSL3;
• se si tratta di una seconda revisione negativa in un CSL3: inserimento del Fornitore in NBH
(New Business Hold) – vedere § 8.

Infine se il Fornitore dimostra di aver eseguito quanto pattuito durante il kick-off meeting, dovrà inviare
la “Richiesta di chiusura CSL1/CSL2/CSL3/NBH” (All. 2 e 2A), presentandola all’approvazione di FIAT
Purchasing.
Tale modulo va approvato da:

• SQE, se attinente alla chiusura di un CSL1;


• SQE e SQM, se attinente alla chiusura di un CSL2/CSL3.

Il modulo di richiesta chiusura (All. 2 e 2A) approvato, va inoltrato anche all’ufficio System & Data
Management, e a tutti gli indirizzi indicati in calce al modulo, tra i quali è presente la Qualità Audit
Forniture di Stabilimento, che in tal modo è avvertita della conclusione del provvedimento.

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System & Data Management aggiorna il database SQP, registrando la chiusura del provvedimento,
interrompendo così l’emissione mensile delle Bolle di Voce 08, Peso 70 nei confronti del Fornitore

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4
PRASSI DI APERTURA, GESTIONE E CHIUSURA DI CSL PRESSO UN POLO PER CONTO DI UN
ALTRO POLO
La Supplier Quality di ogni Polo è responsabile della apertura, gestione, registrazione in SQP e
chiusura del CSL, in accordo alla presente procedura, per i particolari di fornitura di diretta
RISERVATO

gestione/competenza.
Ogni Polo potrà avvalersi del supporto della Supplier Quality del Polo cui appartiene il Fornitore per
l’effettuazione delle attività di kick-off e PCPA.
I risultati di tali attività saranno trasmessi dalla Supplier Quality del Polo cui appartiene il Fornitore alla
Supplier Quality del Polo di competenza.

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5
NEW BUSINESS HOLD – NBH
Nei casi più gravi legati alla qualità delle forniture, Fiat Purchasing può decidere di porre il fornitore in
New Business Hold (NBH). Questa condizione comporta la mancata assegnazione di Business al
Fornitore per tutta la durata di tale provvedimento.

5.1
Valutazione sull’avvio di un NBH
Supplier Quality si riserva il diritto di proporre un fornitore per l’NBH ogni volta che si presentano
condizioni ritenute molto gravi. Tali condizioni sono, indicativamente e non esaustivamente, le
seguenti:
1. Escalation CSL1 – CSL2 – CSL3 – Progetto Top Q con esito Negativo;
2. Cambio di locazione produttiva del Fornitore o di un Fornitore di 2° livello o di materiale
senza l’approvazione del Cliente;
3. Problemi qualitativi sul campo tali da giustificare una campagna di richiamo per
risanamento (particolarmente importante per problemi che coinvolgono la sicurezza dei
passeggeri) o Blocchi Piazzale;
4. Per prodotto in sviluppo (vedasi anche Norma 08090): Piani di Azione non rispettati dal
Fornitore, sia in termini di azioni che in termini di tempistiche;
5. Problemi di qualità diffusi, con frequenti cambi di stato (instabilità qualitativa del fornitore).
Tale instabilità è misurabile attraverso i trend degli indicatori (IP/E, PPM, etc.);
6. Dichiarazioni di falso da parte del Fornitore allo Stabilimento Cliente (vedi Procedura
08018, All. 2, punto B).

Le sopra citate informazioni riguardo problemi imputabili al Fornitore, comprensive di una proposta di
azioni di contenimento immediate e i criteri di uscita dal provvedimento, sono raccolte dall’SQE, che
compila il Quad Report (All. 8 e 8A) e lo condivide con l’SQEM. Tale documento viene poi presentato,
a scopo di condivisione, al management della Linea Operativa Acquisti di competenza. Se il Quad
Report è condiviso da Linea Operativa Acquisti, viene posto all’attenzione del Presidente di Fiat
Purchasing, il quale, insieme con l’SQ Director, firma la lettera di apertura NBH (All. 7 e 7A)
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contenente la durata prevista del NBH.


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5.2
Apertura NBH
SQEM convoca una riunione con il Fornitore, nella quale viene consegnata la lettera di apertura NBH,
assieme al Quad Report (All. 8 e 8A). Durante la riunione, viene condiviso il piano di azioni per il
raggiungimento dei criteri di uscita dallo stato di NBH.
La lettera di apertura NBH (All. 7 e 7A) va inviata anche all’ufficio System & Data Management che
registra in SQP l’apertura dell’NBH e a tutti gli indirizzi indicati in calce al modulo.
RISERVATO

L’NBH si considera attivo dalla data indicata nella lettera.


L’NBH va aperto su un Codice di fornitura.
Qualora il Codice di fornitura sia corrispondente a più di uno stabilimento del Fornitore, dovrà essere
specificato su quale stabilimento si vuole applicare il provvedimento. Il monitoraggio della qualità delle
forniture tramite SQP considererà penalizzati (vedi Procedura 08018 e sistema SQP) tutti gli
stabilimenti corrispondenti al Codice di fornitura, pertanto occorrerà da parte di Supplier Quality una
gestione aggiuntiva delle Bid list, per escludere la penalizzazione dagli stabilimenti non interessati dal
provvedimento.

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Pag. 9
Fiat Group Automobiles Modif. 07172

5.3
Chiusura NBH
L’NBH può essere chiuso, alla scadenza del periodo prefissato, se il Fornitore dimostra di adempiere
ai criteri di uscita stabiliti nel Quad Report (All. 8 e 8A).

Prima della fine del periodo di NBH, sarà necessaria da parte dell’SQE l’effettuazione di un PCPA
positivo (≥ 3) per certificare l’avvenuto miglioramento.

Infine se il Fornitore dimostra di aver soddisfatto i criteri di uscita, dovrà inviare la “Richiesta di
chiusura CSL1/CSL2/CSL3/NBH” (All. 2 e 2A), presentandola all’approvazione di FIAT Purchasing.
Tale modulo va approvato da SQ Director

Il modulo di richiesta chiusura (All. 2 e 2A) approvato, va inoltrato anche all’ufficio System & Data
Management e a tutti gli indirizzi indicati in calce al modulo.
System & Data Management aggiorna il database SQP, registrando la chiusura del provvedimento,
eliminando così lo status di “rosso” nelle Bid List che riguardano i codici interessati, permettendo da
quel momento, a meno che non siano presenti altre criticità, l’assegnazione dello sviluppo di nuovi
prodotti al Codice Fornitore.

Se i criteri di uscita non vengono raggiunti, il periodo di NBH può essere prolungato ed il Quad Report
può essere revisionato a discrezione di Fiat Purchasing.

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Allegato 1 - Apertura CSL1_CSL2_CSL3 (per FPI)
Fiat Group Automobiles
Pag.

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Modif.
11
07172
Continua Allegato 1

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Allegato 1A - Apertura CSL1_CSL2_CSL3 (per FPT)
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Allegato 2 - Chiusura CSL1_CSL2_CSL3_NBH (per FPI)
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Allegato 2A - Chiusura CSL1_CSL2_CSL3_NBH (per FPT)


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Allegato 3 - Addendum_ITA (per FPI)
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Allegato 3A - Addendum_ITA (per FPT)
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Continua Allegato 3A

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Allegato 4 - Risultati controlli CSL (per FPI)
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Allegato 4A - Risultati controlli CSL (per FPT)


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Allegato 5 - Istruzioni di controllo (per FPI)
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Allegato 5A - Istruzioni di controllo (per FPT)


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Allegato 6 - Corretta esecuzione CSL1_2_3 (per FPI)
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Allegato 6A - Corretta esecuzione CSL1_2_3 (per FPT)


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Allegato 7 – NBH (per FPI)

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Allegato 7A – NBH (per FPT)


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Allegato 8 - Quad Report (per FPI)
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Allegato 8A - Quad Report (per FPT)


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