MANUALE DELL’OPERATORE
LOCATELLI S.p.A.
via dell’Industria, 7 - 30031 Dolo (VE)
Tel. 0415101626 - Fax 041412048
internet: www.locatellicrane.com
e-mail: info@locatellicrane.com
LOCATELLI GRIL 8500T
Capitolo 1 Uso del manuale e informazioni importanti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1-1
1.1 Spiegazione dei simboli usati nel testo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1-1
1.2 Scopo del manuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1-1
1.3 Identificazione della gru . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1-2
1.3.1 Dati del costruttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1-2
1.3.2 Dati principali della gru . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1-2
1.3.3 Localizzazione del numero di identificazione telaio e targhette . . . . .1-3
1.3.4 Dichiarazione di conformità CE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1-4
1.4 Istruzioni per ordinare i ricambi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1-5
Questo segnale di avvertimento indica il rischio di danni alle cose, per esempio: danneggiamento
dell’autogrù, danneggiamento del carico sollevato, danni all’ambiente.
La lente di ingrandimento rimanda ad altre parti del manuale nelle quali si possono trovare ulteriori
informazioni ed avvertimenti per l’uso sicuro dell’autogrù, oppure richiama l’attenzione del lettore
su note importanti del testo.
Con questo simbolo si indicano i pericoli legati all’operazione descritta che può comportare un
danno alle persone. Ad esempio: rischio di incidente, anche mortale.
Questo simbolo indica che gli avvertimenti e le prescrizioni devono essere seguite attentamente
per evitare danni alle persone e/o alle cose.
LOCATELLI S.p.A.
Sede legale: Via dell’Industria 7 - 30031 Dolo (VE) - Italia
Sede produttiva e uffici amministrativi: Via Lombardia 32 - 24030 Mapello (BG) - Italia
Uffici commerciali e assistenza tecnica: Via dell’Industria 2 bis - 30031 Dolo (VE) - Italia
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ZA984000301D04XXX
identificazione telaio
Per tutte le autogru Locatelli con marcatura CE viene emessa una dichiarazione di conformità da
parte del costruttore della quale si riporta qui sotto il fac-simile.
Per la migliore affidabilità e per una maggiore durata della Vostra autogru usate sempre
ricambi originali Locatelli
Quando ordinate un ricambio, seguite le istruzioni sotto riportate; in questo modo, sarete sicuri di
ricevere il pezzo giusto in tempi brevi.
2.1 INTRODUZIONE
Ogni variazione o modifica dell’autogru può essere eseguita solo dietro autorizzazione della
Locatelli.
L’autogru può essere usata solo quando è in perfette condizioni di lavoro, tenendo in
considerazione la sicurezza ed i possibili pericoli, e può essere usata solo per lo scopo per il quale
è stata costruita. I malfunzionamenti devono essere immediatamente riparati.
L’autogru deve essere impiegata solo in queste condizioni: ogni altro uso non è in accordo con le
specifiche Locatelli.
• Procedere alle ispezioni ed alla manutenzione in accordo con quanto specificato nel
presente manuale.
Le operazioni descritte di seguito NON SONO in accordo con l’uso approvato dal
costruttore:
• Tirare, spingere o sollevare carichi da terra con la rotazione, con il cilindro di sollevamento
braccio o con il cilindro di sfilamento braccio.
• Lasciare oggetti nell’area di lavoro che possono essere urtati durante l’uso dell’autogru.
• Lavorare con due ganci. Nel caso in cui sia assolutamente necessario lavorare con due
ganci, richiedere a Locatelli una specifica approvazione.
• Utilizzare un programma o modo operativo del limitatore di carico che non corrisponde alla
configurazione di sollevamento reale.
• Viaggiare sulle strade pubbliche con l’autogru non conforme ai requisiti di legge.
1- Le autogru con marcatura CE sono conformi alle direttive europee: 98/37/CE (Direttiva
Macchine), 89/336/CE (relativa alla compatibilità elettromagnetica), 200/14/CE (per il
controllo dell’emissione acustica delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare
all’aperto). Sono altresì conformi alle norme armonizzate: EN 292-1, EN 292-2, EN 294; EN
60 204-1.
4- L’impiego in trasferimento su strade pubbliche è ammesso nel rispetto delle leggi vigenti
per le macchine operatrici eccezionali.
Livello di rumorosità:
Nella versione standard, il livello di rumore dell’autogru, misurato in cabina all’altezza delle
orecchie dell’operatore con portiera chiusa, autogru in linea di marcia e motore termico al
massimo regime di giri a vuoto, è inferiore a 90 dB (A).
Il livello di pressione sonora, ponderato sull’arco delle otto ore (come previsto dal D.L. 277/91), è
inferiore a 85 dB (A) e dipende dalla severità del ciclo di lavoro.
E’ necessario adottare misure di protezione individuale per l’operatore nel caso in cui il livello di
pressione sonora ponderato sulle otto ore superi il valore di 85 dB (A).
Livello di vibrazioni:
Mani/braccia: il valore quadratico medio, ponderato in frequenza delle accelerazioni cui sono sot-
toposte le membra superiori, è inferiore a 2,5 m/s2.
Intero corpo: il valore quadratico medio, ponderato in frequenza delle accelerazioni cui è sot-
toposto il corpo e gli arti inferiori, è uguale a 0,7 m/s2.
Le misurazioni di rumore e vibrazioni sono state ottenute su una macchina campione e con
motore a 3/4 del regime di potenza massima.
Velocità del vento inferiore a 20 m/s Vento con velocità maggiore di 20 m/s
- Ruotare il braccio nella direzione - Abbassare il braccio com- - Abbassare il braccio in posi-
del vento pletamente zione orizzontale
n e l l ’ e n t r o t e r r a
Gradi Beaufort Denominazione m/s Km/h
Quando il vento supera forza 6-7 si devono apportare opportune correzioni ai valori della tabella
di portata.
Nel caso si debba operare in ambienti molto ventosi si deve equipaggiare l’autogru con un
anemometro.
La corretta impostazione del modo operativo e del numero di taglie è fondamentale per
il funzionamento corretto del limitatore del momento di carico. Perciò, solo gli
operatori che hanno dimestichezza nell’interpretazione delle tabelle di portata della
gru, oltre che con il sistema LMI, possono eseguire la configurazione del sistema.
Per essere certi che il sistema sia correttamente programmato, verificare che il codice
del modo operativo e il numero di taglie visualizzati nel display (1) concordino con la
configurazione della gru.
Il significato dei dati visualizzati sono indicati dai simboli riportati sotto il diplay.
8. Utilizzare i pulsanti di scorrimento "in alto" o "in basso" per selezionare il livello di
visualizzazione del display.
3.5.1 OPERAZIONE
Dopo essere stato correttamente verificato il sistema LMI è operativo. Il gruista dovrà avere
dimestichezza con tutti i controlli del LMI e dovrà impostare i parametri corretti prima di
iniziare ad operare con la gru. Il corretto funzionamento del sistema potrà essere verificato
sollevando un carico noto e controllando le informazioni visualizzate dal display.
Il carico ammissibile è comprensivo del peso del bozzello e dei dispositivi di imbracatura per
il sollevamento. Il loro valore dovrà essere sottratto dal valore del carico ammissibile per
risalire al peso massimo effettivamente sollevabile.
3.8 AVVERTENZE
Questo sistema è equipaggiato con un interruttore a chiave esterno alla cabina. A seconda
del modello istallato sulla Vostra autogru la chiave può essere posta nella parte posteriore
della cabina, oppure nelle posizioni indicate dalle immagini sotto riportate.
Questo interruttore a chiave esclude le funzioni di blocco del limitatore di carico e deve
essere usato solo in caso di emergenza da personale autorizzato. Non deve essere usato
per superare i limiti operativi delle tabelle di portata.
La responsabilità del funzionamento sicuro della gru rimane dell'operatore, il quale deve
assicurare che tutti gli avvertimenti e le istruzioni fornite siano state pienamente comprese
ed applicate.
Prima di far funzionare la gru, l'operatore deve leggere attentamente ed aver compreso per
intero le informazioni contenute nel presente manuale, per essere perfettamente a
conoscenza del funzionamento e delle limitazioni dell'indicatore e della gru.
Il funzionamento corretto del sistema DS 85 dipende da un corretto controllo giornaliero
dei dispositivi e dall'osservanza delle istruzioni per l'uso indicate in questo manuale.
Il funzionamento corretto del DS 85 presuppone un'impostazione corretta di tutte le
regolazioni. Per una corretta messa a punto, è necessario che l'operatore inserisca
correttamente i dati relativi alla configurazione di lavoro effettiva della gru. Per prevenire
danni alle cose ed incidenti gravi o addirittura fatali alle persone, deve essere assicurata
la corretta messa a punto del DS 85 prima di mettere in funzione la gru.
Per i limiti specifici di esercizio e di carico della gru, fare sempre riferimento alle istruzioni
d'uso contenute in questo manuale, ed alle tabelle e ai diagrammi di carico presenti in
cabina.
4 INFORMAZIONI GENERALI
L’autogru Locatelli GRIL 8500T, descritta nel presente manuale, è una gru semovente fuoristrada
idraulica a quattro ruote motrici con cabina completamente girevole montata su un carro in acciaio
ad alta resistenza.
L'autogru ha una portata di 45 tonnellate a 2,5 m di raggio dal centro di rotazione secondo le
norme CE.
La macchina è dotata di un motore diesel Caterpillar C6.6 (standard) a 6 cilindri, turbo intercooler.
Il motore diesel alimenta i comandi di movimentazione della gru e consente i trasferimenti su
strada.
Al motore è collegato un convertitore di coppia e cambio power-shift con 6 marce in avanti e 6
retromarce; un comando dalla cabina operatore seleziona automaticamente la trazione a quattro
o due ruote motrici.
Gli alberi di trasmissione collegano il gruppo trasmissione ai differenziali dei due ponti - ambedue
sterzanti, oltre che traenti - e dotati di riduzioni planetarie su ogni mozzo.
L'asse anteriore è solidamente montato sul carro, mentre l'asse posteriore è oscillante per
agevolare la traslazione fuoristrada.
Sul ponte posteriore sono applicati bloccaggi pneumo-idraulici che assicurano una rigida base di
appoggio durante il sollevamento laterale su gomme. Le valvole di blocco si innestano
automaticamente quando la torretta della gru è ruotata di +/- 2,5° dal centro del carro.
Entrambi gli assi sono sterzanti idraulicamente.
Le ruote anteriori sono comandate da un normale volante di tipo automobilistico. Le ruote
dell'asse oscillante posteriore possono essere sterzate indipendentemente attraverso un
comando posto sul pannello strumenti a lato del sedile dell'operatore. Il comando indipendente
della sterzatura anteriore e posteriore aumenta notevolmente la manovrabilità della gru quando
viene impiegata in spazi ristretti.
Sono disponibili quattro tipi di sterzatura: solo con le ruote anteriori; solo con le ruote posteriori;
con le quattro ruote coordinate; con le quattro ruote a granchio.
Per viaggiare su strada (o quando non è richiesta la sterzatura posteriore) le ruote posteriori
devono essere centrate e bloccate in linea con il carro utilizzando l’apposito perno di blocco.
La frenatura delle quattro ruote avviene attraverso un doppio sistema pneumo-idraulico,
indipendente per ogni asse, attivato da un comandato a pedale posto in cabina.
Sull'asse anteriore è installato un freno a disco, attivato da un cilindro a molla comandato dalla
cabina, per il parcheggio e la frenatura d’emergenza.
I movimenti della gru, gli stabilizzatori e il sistema di sterzatura, sono alimentati da quattro pompe
ad ingranaggi azionate dalle due prese di forza sul convertitore e sul motore.
I movimenti della gru sono controllati da distributori idraulici del tipo a quattro vi,e con ritorno
automatico del cursore in posizione centrale, comandati da due manipolatori che permettono
manovre indipendenti o simultanee.
Gli stabilizzatori sono azionati attraverso delle elettrovalvole comandate da interruttori posti in
cabina.
Valvole riduttrici di pressione proteggono l’impianto idraulico da eccessive pressioni. Su tutti i
cilindri portanti sono installate valvole di blocco per impedire, in qualsiasi posizione, la discesa
incontrollata del carico anche nell’eventualità di una rottura delle condutture esterne.
Valvole di controbilanciamento sono installate sui sistemi idraulici di sollevamento, sfilamento e
comando argano per permettere un sicuro ed efficace controllo durante il sollevamento, il rientro
o la discesa sotto carico.
Il braccio è sollevato da un singolo cilindro idraulico a doppio effetto.
Lo sfilamento telescopico del braccio è azionato da un cilindro a doppio effetto; un sistema di
rinvio a catene assicura lo sfilamento proporzionale e sincronizzato delle sezioni telescopiche.
I riduttori dell'argano e della rotazione sono di tipo planetario e dotati di freni automatici multidisco
e valvole di controbilanciamento.
Sulla testa del braccio e sul tamburo dell'argano sono montati interruttori finecorsa che
interrompono la salita e la discesa del bozzello quando si superano i limiti di sicurezza.
Quattro stabilizzatori idraulici, comandati singolarmente con cilindri a doppio effetto e martinetti,
supportano la gru per portate "su stabilizzatori" e possono essere usati per livellare la macchina
quando si opera su terreni non uniformi. E’ prevista la possibilità di escursione parziale degli
stabilizzatori.
L'autogru è dotata di un indicatore elettronico di carico (opzionale nei paesi non CE) che segnala
costantemente all'operatore la condizione nella quale sta operando visualizzando sul diaplay in
cabina il raggio di lavoro, il carico sollevato, l'angolo e la lunghezza del braccio. Quando il
limitatore di carico rileva una condizione di carico pericolosa (ossia non coerente con la tabella di
portata applicabile in quella configurazione di sollevamento) avvisa l’operatore attraverso un
allarme acustico e successivamente, nel caso in cui non venga corregga opportunamente la
manovra, interviene bloccando i comandi di discesa braccio, sfilo braccio e sollevamento con
l’argano.
Nelle istruzioni contenute nel presente manuale i riferimenti "parte destra, sinistra,
anteriore o posteriore", si intendono visti dalla posizione di guida dell’operatore con la
torretta messa in posizione di marcia, quindi in posizione centrale rispetto al carro.
- SULL’ASSE ANTERIORE
(in ordine di marcia) 14.200 kg
- SULL’ASSE POSTERIORE
(in ordine di marcia) 14.800 kg
INTERASSE 3670 mm
VELOCITÀ STABILIZZAZIONE
PRESTAZIONI ARGANO
NOTE IMPORTANTI:
- la gamma della velocità deve essere selezionata a macchina ferma.
- fermare la gru prima di azionare la leva per la marcia avanti o indietro.
- la leva del cambio può essere manovrata con la gru in movimento.
NON MANOVRARE IL CAMBIO CON IL MOTORE SOPRA I 1000 GIRI, ONDE EVITARE
DANNI AGLI INGRANAGGI.
- la velocità massima su strada è stata calcolata per gru in movimento su terreno piano.
- tutti i dati relativi alle prestazioni sono basati sulla macchina nella configurazione
standard e possono variare del +/- 10% a seconda delle variazioni di prestazione del mo-
tore.
- I valori di pendenza allo stallo sopra il 45% sono teorici, in quanto la gru dovrebbe es-
sere operativa entro i limiti di stabilità.
SOVRASTRUTTURA:
Fabbricata con piastre e profilati in acciaio ad alta resistenza, con alesatura nei punti di
incernieramento braccio e cilindro, nonchè sulla base di appoggio al cuscinetto ralla.
BRACCIO:
A quattro sezioni da 10,1 m a 32 m con sfilamento completamente idraulico e sincronizzazione
automatica di uscita e rientro degli elementi.
Le sezioni scatolate del braccio sono fabbricate con piastre in acciaio ad alta resistenza e saldate
in automatico sia internamente che esternamente.
L'allineamento delle sezioni del braccio telescopico può essere facilmente registrato con pattini in
Nylatron regolabili e intercambiabili.
Lo sfilamento avviene tramite un cilindro a doppio effetto e catena con sincronizzazione
automatica per assicurare l'uscita proporzionale delle sezioni tramite una singola leva di
comando.
I cilindri di sfilamento sono montati con valvole di blocco e controbilanciamento.
I punti di incernieramento del braccio sono alesati per una più lunga durata.
TESTA BRACCIO:
In acciaio ad alta resistenza, saldata sul braccio, dotata di una carrucola flottante montata su
bronzine e sei carrucole in Nylatron montate su cuscinetti a rullini ad alta resistenza.
Perno di antiscarrucolamento rimovibile per permettere una facile manutenzione della fune e delle
carrucole.
Interruttore fine corsa gancio.
BOZZELLO:
Costruito completamente in acciaio con cinque carrucole montate su cuscinetti a rulli ad alta
resistenza. Gancio con chiusura di sicurezza.
SOLLEVAMENTO BRACCIO:
Mediante cilindro idraulico a doppio effetto montato su bronzine di largo diametro e dotato di
valvole di blocco e di controbilanciamento.
Elevazione da -3° a +80°.
ROTAZIONE:
Motore idraulico con riduttore a doppia riduzione epicicloidale.
Freno di rotazione modulabile a dischi multipli.
Dispositivo rotazione libera.
Ralla a sfere a dentatura interna con guarnizioni di tenuta grasso.
Rotazione continua su 360°.
Bloccaggio manuale della rotazione con comando dalla cabina di guida.
ARGANO:
Idraulico a due velocità. Composto da motore oleodinamico a due stadi con valvola di cambio
velocità incorporata accoppiata al riduttore a doppia riduzione epicicloidale. Tamburo scanalato.
Freno automatico a dischi multipli con valvola di controbilanciamento per un migliore controllo
della discesa del carico.
Il motore a due velocità permette il massimo tiro o la massima velocità; la selezione avviene con
un comando elettrico posto in cabina. Il tamburo dell’argano è dotato di finecorsa per l’interruzione
del movimento di discesa quando il numero di avvolgimenti della fune è inferiore a tre.
CABINA OPERATORE:
Girevole, costruita in acciaio e sospesa elasticamente alla torretta. Di tipo panoramico, completa
di ampi vetri di sicurezza e dotata di protezione vetro tettuccio. Parabrezza apribile a compasso,
porta sul lato sinistro scorrevole e montata di serratura con chiave. Tergicristallo elettrico con
lavavetro, luce interna, specchietti retrovisori e clacson.
Sedile operatore con ammortizzatori idraulici, regolabile a misura dell'operatore.
Riscaldamento indipendente in cabina con sbrinatore (opzionale).
COMANDI GRU:
Manipolatori montati sui braccioli per il comando indipendente o simultaneo dei movimenti gru.
Interruttori elettrici per il comando degli stabilizzatori idraulici e dell'alta velocità dell'argano.
Interruttore di sicurezza per l’esclusione di tutti i comandi di lavoro della gru
Pulsante di sicurezza “uomo presente” per prevenire manovre accidentali.
Bolla di livellamento gru.
Dispositivo di fine-corsa - indipendente dall'indicatore elettronico di carico - con arresto
automatico dei movimenti di sfilamento braccio, sollevamento e discesa gancio.
DISTRIBUTORI IDRAULICI:
Del tipo a quattro vie con ritorno automatico in posizione centrale delle leve di controllo poste in
cabina.
Tre distributori idraulici indipendenti assicurano il comando contemporaneo dei vari movimenti
della gru.
Valvole di massima pressione proteggono le pompe e la struttura da eventuali sovrapressioni del
circuito idraulico.
Interruttori per il bloccaggio del differenziale del ponte posteriore e della sterzatura delle ruote
posteriori.
STRUMENTAZIONE CABINA:
Indicatore pressione aria nei due circuiti freni; indicatore livello carburante e volmetro.
Spie luminose ed acustiche per la temperatura e la pressione dell'olio motore e convertitore e per
la bassa pressione dei circuiti freni.
Interruttore per controllo di funzionamento di tutte le spie.
Spie luminose per alternatore, freno di parcheggio, sterzo posteriore, luci di posizione,
anabbaglianti e lampeggiatori di direzione.
Il cruscotto prevede l'installazione di interruttori supplementari quando vengono richiesti accessori
opzionali quali riscaldamento in cabina, faro di lavoro sull'elemento braccio e faro rotante.
TELAIO:
Struttura scatolata e saldata comprendente gli alloggiamenti degli stabilizzatori. Fabbricato con
materiali ad alta resistenza e rinforzato, per assicurare una base rigida e con una bassa tolleranza
di lavorazione per l’appoggio del cuscinetto di ralla.
Attacchi di sollevamento anteriori e posteriori integrati nella struttura.
STABILIZZATORI:
Quattro travi telescopiche orizzontali a sfilamento idraulico, e quattro martinetti idraulici verticali
muniti di valvole di blocco automatiche. I martinetti verticali sono dotati di basi di appoggio
rimovibili durante la marcia su strada.
Massima apertura degli stabilizzatori: 5,8 m.
COMANDO STABILIZZATORI:
Comando elettro-idraulico posto in cabina con possibilità di escursione parziale. Il controllo
sequenziale del comando elimina il pericolo di attivazione involontaria.
MOTORE:
Diesel Caterpillar C6.6, 6 cilindri, turbo intercooler, potenza 116.5 kW a 2200 giri/min, coppia 683
Nm a 1400 giri/min.
TRASMISSIONE E CONVERTITORE:
Convertitore di coppia montato sul motore che aziona il cambio power-shift a controllo elettrico
avente 6 marce in avanti e 6 retromarce.
Scambiatore di calore dell’olio idraulico. Dispositivo avviamento a freddo.
POMPE IDRAULICHE:
Due pompe idrauliche ad ingranaggi: 1 a tre sezioni azionata dalle prese di forza sul convertitore
e 1 singola montata sul motore.
Capacità massima: 450 lt/min. ai massimi giri motore.
- la prima sezione della pompa tripla aziona l'argano principale (167 lt/min.);
- la seconda sezione della pompa tripla aziona i movimenti di sfilamento e sollevamento braccio
e l'eventuale secondo argano opzionale (140 lt/min.);
- la terza sezione della pompa tripla aziona la rotazione e gli stabilizzatori (100 lt/min.);
POMPA D'EMERGENZA:
Entra in azione automaticamente in caso di mancanza di pressione nel circuito principale di
sterzatura.
SERBATOIO IDRAULICO:
Montato sul telaio.
Fabbricato in acciaio con deflettori interni e facilità di accesso per la manutenzione.
Indicatore di livello esterno e sfiatatoio aria.
Filtro olio sul ritorno con dispositivo di protezione by-pass e indicatore visivo di intasamento.
Cartuccia da 20 micron sostituibile.
PONTI:
Anteriore: Traente e sterzante, con differenziale e riduzione planetaria, solidamente montato al
telaio.
STERZATURA:
Anteriore: Azionata idraulicamente con comando a volante.
Posteriore: Azionata idraulicamente da un interruttore posto in cabina. Indicatore di allineamento
ruote posteriori.
FRENI:
Servizio ed emergenza: due sistemi indipendenti di frenatura idropneumatici.
Comando a pedale su tutte le ruote.
Parcheggio: montato sul ponte anteriore a disco e comandato da un cilindro a molla, azionato
dalla cabina. Il rilascio del freno avviene scaricando l’aria dal circuito di comando.
PNEUMATICI:
16.00x25 tipo fuoristrada, senza camera d'aria, montate singolarmente.
IMPIANTO ELETTRICO:
Di avviamento e di illuminazione a 24 Volt comprendente due gruppi di fanalerie, luci laterali,
posteriori e di stop, indicatori di direzione e luci targa. Due batterie da 143 Amp/h. cad. poste nell
vano protetto.
DISPOSITIVI DI SICUREZZA:
Interruttore finecorsa gancio a pendolino montato sulla testa del braccio - Finecorsa discesa
gancio montato sul tamburo dell'argano - Dispositivo per impedire la controrotazione dell'argano
in salita - Perni di blocco delle travi stabilizzatori - Luce allineamento ruote posteriori - Perno per
bloccaggio sterzo posteriore - Sistema di doppio circuito di frenatura - Bolla di livellamento -
Interruttore avviamento a freddo motore - Bloccaggio oscillazione posteriore - Bloccaggio
manuale rotazione torretta - Luce di retromarcia - Valvole di blocco montate su tutti i cilindri per
impedire danni alla gru in caso di avaria del circuito idraulico - Freno di sicurezza a dischi multipli
per l'argano e la rotazione - Valvole di massima pressione, a protezione delle pompe e della
struttura in caso di sovrapressione del circuito idraulico - Distributori idraulici: tutti i comandi
ritornano automaticamente in posizione neutra se abbandonati, interrompendo i movimenti –
Interruttore di sicurezza “uomo presente” su ogni manipolatore.
DIVERSI:
Cofano motore con carenatura su tre lati per una facile manutenzione, vano attrezzi con serratura
sulla parte anteriore, parafanghi, fanaleria, verniciatura in colore giallo Locatelli (standard).
BOZZELLO A PALLA
Capacità 3000 kg. Con chiusura di sicurezza.
SECONDO ARGANO
Idraulico ad una velocità. Motore ad ingranaggi azionante il tamburo scanalato tramite un riduttore
planetario con freno automatico a dischi multipli. Valvola di controbilanciamento per il controllo
della discesa del carico e finecorsa discesa.
RUOTA DI SCORTA
Completa di pneumatico 16.00x25 montato sulla macchina
PNEUMATICI OPZIONALI
20.5x25-20 tele senza camera d'aria, tipo fuoristrada.
FARI DI LAVORO
Montati sulla cabina o in testa alla sezione di base del braccio.
Prima di scaricare l'autogrù, accertarsi che la stessa non abbia subito danni durante il trasporto.
L'elenco delle attrezzature in dotazione deve essere controllato attentamente ed ogni danno o
mancanza segnalati immediatamente al trasportatore.
5.1 ISPEZIONE
Prima di avviare il motore o procedere alle operazioni di scarico, eseguire i seguenti controlli:
3- Assicurarsi che il livello dell'olio nella coppa motore indichi "pieno" sull'asta di livello.
Eseguire il controllo a motore fermo. Togliere e pulire l'asta di livello olio, reinserirla e
rilevare il livello.
4- Facendo riferimento alla tabella lubrificanti inserita nel presente manuale, controllare tutti i
punti di lubrificazione indicati e rabboccare se necessario.
7- Controllare il livello dell'olio idraulico nel serbatoio tramite l'indicatore visivo. Prima di
mettere in servizio l'autogrù è importante che l'olio sia al livello corretto.
8- Controllare il livello del liquido in ognuno dei due serbatoi del liquido freni. Rabboccare se
necessario.
10 - Prima di mettere in funzione la gru controllare il livello degli olii nei mozzi, nel gruppo
trasmissione, etc.
11 - Dopo aver avviato il motore, controllare il livello del liquido della trasmissione nel
convertitore.
12 - Controllare il serraggio di tutti i dadi delle ruote e di tutti i bulloni della ralla per assicurarsi
che non si siano allentati durante il trasporto.
13 - Controllare tutti i pneumatici, assicurandosi che siano gonfiati alla pressione prevista nella
tabella di gonfiaggio inserita nel presente manuale.
Prima di scaricare l'autogrù dal pianale o dal carro ferroviario, eseguire le seguenti operazioni:
3- Avviare il motore;
4- Provare i freni;
5- Inserire la bassa velocità e la 1° marcia (avanti o in retro) come indicato sul selettore;
Per evitare il ribaltamento della macchina, causando danni a persone o cose, prima di
parcheggiare l’autogrù, assicurarsi che il terreno sia solido e livellato e che la macchina
non si trovi vicino a buche o cunette pericolose.
Prima di iniziare a muovere la macchina per spostamenti su strada, controllare che il tragitto da
percorrere non presenti ponti bassi, linee elettriche o telefoniche basse ed ogni altra limitazione
in altezza.
Controllare la portata dei ponti prima di attraversarli.
Non transitare con la macchina in prossimità scavi, fossi o banchine cedevoli.
Confornemente a quanto previsto dalle leggi sulla circolazione stradale di un’autogru su strade
pubbliche, viaggiare con le luci accese, usando bandierine e segnali d’avvertimento e, se
necessario, impiegando veicoli di accompagnamento che precedono e seguono la macchina.
1 Regolazione orizzontale:
Tirare la leva verso l’alto e muovere il sedile in avanti o
indietro. Rilasciare la leva per bloccare il sedile.
5 Supporto lombare:
Ruotare la manopola per conformare lo schienale al corpo
del gruista.
2- Regolare gli specchi retrovisori in base alla conformazione fisica e alla postura di guida
dell’operatore in modo da garantire la migliore visibilità della gru dalla cabina.
4- Verificare il livello del carburante. Iniziare il viaggio con il serbatoio pieno. Assicurarsi che
il tappo del serbatoio sia ben chiuso.
5- Controllare il livello dell’olio motore. Riempire sino alla tacca “max” sull’asta. Non superare
il livello massimo. Controllare il tappo di chiusura.
6- Controllare il livello del liquido nel radiatore. Rabboccare se necessario. Non superare il
livello massimo. Controllare il tappo di chiusura.
7- Controllare sull’indicatore le condizioni degli elementi del filtro aria motore. Se necessario
aprire la carcassa, pulire la cartuccia filtro e reinserirla. Controllare il filtro ed i raccordi.
8- Controllare il livello dell’olio idraulico nel serbatoio. Riempire sino all’indicazione di pieno
visibile sull’indicatore di livello.
9- Controllare il livello in ognuno dei due serbatoi del liquido dei freni. Rabboccare se
necessario.
12 - Controllare che tutti gli stabilizzatori siano retratti e bloccati con i perni di sicurezza.
13 - Controllare che i piedi degli stabilizzatori siano rimossi dai martinetti ed assicurati sul carro
negli appositi alloggiamenti.
14 - Controllare che il braccio sia correttamente posizionato sulla parte anteriore della gru e che
il perno di bloccaggio della rotazione sia inserito.
15 - Controllare che tutte le sezioni del braccio siano completamente retratte e che il braccio sia
in posizione orizzontale.
16 - Controllare che il gancio sia ben assicurato sulla parte anteriore del carro.
17 - Assicurarsi che le ruote del ponte posteriore siano allineate al carro e la spia di controllo
spenta.
18 - Controllare che tutte le luci siano operanti, in particolare gli indicatori di direzione e le luci
degli stop. Mettere in funzione il faro rotante di ingombro, se richiesto dalle leggi locali sulla
circolazione.
Per viaggiare su strada o per i trasferimenti in cantiere il bozzello deve essere agganciato
al telaio.
Controllare lo stato della fune dell’anello di vincolo e sostituire nel caso di trefoli rotti o
schiacciati.
- sollevare il braccio completamente retratto fino a che il bozzello si trovi sulla verticale del punto
di aggancio.
- agendo sull’argano abbassare il bozzello fino alla stessa altezza del punto di vincolo.
- agganciare la fune dell’anello di vincolo agendo sulla linguetta di sicurezza.
- abbassare il braccio e contemporaneamente recuperare la fune sull’argano evitando di met-
tere in tiro l’anello.
Attenzione: un tensionamento eccessivo può portare alla rottura dell’anello con serie
conseguenze per le persone.
1- Frenare la macchina azionando la leva del freno di parcheggio posta sul lato destro.
3- Controllare il livello del carburante, dell'olio motore e del liquido di raffreddamento nel
radiatore e rabboccare se necessario.
5- Premere l'interruttore controllo spie per verificare il funzionamento delle spie e dei segnali
acustici relativi. Se le spie e i segnali acustici non dovessero funzionare correttamente,
eliminare il problema prima di proseguire.
Se il motore non dovesse partire, non insistere per più di 30 secondi con il motorino di
avviamento. Se dopo 30 secondi il motore non si avviasse, lasciare raffreddare il motorino
d'avviamento per due minuti prima di riprovare. Se il motore non si avviasse dopo quattro
tentativi, consultare il manuale d’uso e manutenzione del motore ed eliminare il difetto
prima di eseguire un altro tentativo.
7- Quando il motore è stato avviato, controllare che siano spente le spie dell'alternatore, della
pressione olio e temperatura motore e che nessun segnale acustico sia in funzione.
La spia dell'alternatore si spegnerà in pochi secondi, dopo che il motore avrà raggiunto il
normale numero di giri.
La lancetta del voltmetro deve essere nella zona compresa tra 24 e 28 Volt.
Se la spia e i segnali acustici relativi all'alternatore, alla pressione e alla temperatura
motore non si disattivano entro 30 secondi, spegnere il motore ed eliminare il problema
prima di eseguire altri tentativi di avviamento.
Dopo l’avviamento, il motore deve girare al minimo per almeno 10 minuti prima di applicare il
carico, per permettere all’olio motore e all’olio idraulico di raggiungere la temperatura ideale.
1- Lasciare in funzione il motore in posizione folle per almeno 5 minuti prima di spegnerlo, in
modo da permettere ai lubrificanti e ai liquidi di raffreddamento di smaltire il calore dalla
camera di combustione, dalle bronzine, dagli alberi, etc.
6.5 TRASLAZIONE
2- Controllare che le travi stabilizzatori ed i martinetti siano retratti e bloccati con gli appositi
perni di blocco.
3- Controllare che la leva del comando marce sia in posizione folle “N”.
Il motore può essere avviato solo se la leva del cambio è in posizione “N”
5- Accertarsi che siano spente le spie alternatore e pressione aria, spie temperatura e
pressione olio motore e che nessun segnale acustico sia in funzione.
7- Con il motore in funzione al normale numero di giri, controllare sul manometro che la
pressione dell’aria nell’impianto frenante salga regolarmente fino ai valori d’esercizio.
Non muovere la macchina sino a che la pressione indicata non abbia raggiunto i valori
prescritti.
8- Controllare che la spia dello sterzo posteriore sia spenta. Se rimane accesa operare sullo
sterzo tramite l’interruttore di comando sino a quando la spia non sarà spenta.
Il passaggio dall’ALTA alla BASSA velocità e viceversa deve essere eseguito a macchina
ferma.
Usare la bassa velocità (quattro ruote motrici) solo quando è richiesta maggiore trazione.
10 - Selezionare la direzione di marcia desiderata tramite la leva del cambio, portandola dalla
posizione folle (N) in avanti a destra per selezionare le marce in avanti e in avanti a sinistra
per le retromarce.
11 - Per fare una selezione in aumento, spostare la leva in avanti sino alla prima posizione. Per
selezionare in diminuzione, invertire il movimento della leva.
Non passare bruscamente ad una marcia più bassa se la macchina sta viaggiando su
strada ad una velocità superiore a quella consentita per la marcia che si vuole innestare.
La spia del freno di parcheggio deve essere spenta prima di muovere la gru.
In nessun caso lasciare che la gru si muova con la leva del cambio in folle.
La marcia inserita non ha effetto frenante quando il motore è spento.
6.6 PARCHEGGIO
Per evitare il ribaltamento della macchina, causando danni a persone o cose, prima di
parcheggiare l’autogrù, assicurarsi che il terreno sia solido e livellato e che la macchina non sia
in prossimità di buche o cunette pericolose.
Quando l’autogrù è parcheggiata, il braccio deve essere completamente retratto ed abbassato
sulla parte anteriore , per mantenere lo stelo del cilindro in olio e protetto.
Assicurarsi che il freno di parcheggio tenga la macchina in posizione frenata.
Togliere la chiave di avviamento dal pannello di comando e chiudere la porta ed i vetri della
cabina.
Prima di lasciare la cabina, assicurarsi che il bloccaggio della rotazione sia innestato
Il pedale agisce sui freni tramite una valvola pneumatica. L’effetto frenante sulle ruote è
proproporzionale alla pressione esercitata sul pedale.
5- Fermare il motore ruotando la chiave in senso antiorario sino alla posizione “OFF”
6.7 STERZATURA
La sterzatura può avvenire tramite l’uso indipendente o combinato del volante e dell’interruttore
elettrico di comando dello sterzo posteriore. La sterzatura indipendente delle ruote anteriori e
posteriori dà la possibilità di sterzare alternativamente solo le ruote anteriori (a), solo le ruote
posteriori (b), le quattro ruote a granchio (c) e le quattro ruote coordinate (d).
Una spia rossa posta sulla plancia comandi segnala all'operatore che le ruote posteriori non sono
allineate.
a b c d
c- Marcia a granchio
Questo tipo di sterzatura avviene usando entrambi i comandi (il volante e l’interruttore
dello sterzo posteriore).
Per la marcia a granchio verso destra:
Questo utilizzo della sterzatura consente di muoversi con la gru in avanti o indietro in
traslazione diagonale procedendo con movimento a granchio
Il codice della strada richiede che quando un veicolo si arresta sulle strade pubbliche, per un
guasto o per altre ragion,i debba essere opportunamente segnalato.
Se avviene un guasto del mezzo, l’operatore deve osservare la seguente procedura:
• Parcheggiare il veicolo in una posizione sicura per il veicolo, per gli altri mezzi e persone e
per l’operatore stesso.
• Proteggere il veicolo.
• L’autogrù deve essere trainata utilizzando esclusivamente una barra di traino. La barra
deve essere collegata ai dispositivi di rimorchio sul telaio dell’autogru (verniciati in colore
rosso) ed al gancio di traino del veicolo trainante.
• Se il motore diesel, lo sterzo ed i freni sono funzionanti, il traino può essere fatto con un
normale autocarro.
• Se il motore diesel, lo sterzo e i freni sono fuori servizio o non funzionano efficacemente, il
traino deve essere fatto con uno speciale veicolo.
• Durante il traino il motore diesel deve essere acceso e girare al minimo dei giri.
In queste condizioni sterzare è molto difficoltoso; procedere, pertanto, a velocità molto bassa.
Cercare di riparare sul posto l’eventuale guasto, altrimenti procedere al traino dell’autogrù.
Si deve collegare la presa di riempimento esterna dell’autogrù alla presa d’aria sul veicolo
trainante. Questa presa si trova vicino al vano delle batterie, sotto la cabina di guida.
• Avviare il motore.
Durante il traino tenere sotto controllo la pressione dell’aria dei serbatoi che non deve
essere inferiore a 6 bar.
• Scollegare la leva che congiunge la pinza del freno di parcheggio al cilindro pneumatico.
6.9 RIFORNIMENTO
Il serbatoio gasolio è collocato sul lato sinistro dell’autogrù, tra gli assi anteriore e posteriore.
Il gasolio viene immesso attraverso un’apertura con tappo, munito di chiave, posta sulla parte
anteriore del serbatoio.
Il serbatoio può essere svuotato tramite un tappo di drenaggio posto sul fondo del serbatoio
stesso.
Le operazioni di rifornimento devono essere eseguite con cura, evitando che particelle estranee
o acqua giungano al motore danneggiandolo.
La capacità del serbatoio è di 200 lt. Un indicatore sulla plancia comandi segnala il livello del
carburante nel serbatoio.
Durante l’operazione di rifornimento, tenere il motore spento, non fumare e non avvicinare
fiamme libere.
6.10 PNEUMATICI
Pressione in Pa (bar)
Durante il
Tipo Numero tele sollevamento, Su strada
statica e a 3 km/h
In caso di trasferimenti lunghi, intervallare 60 minuti di viaggio con almeno 30 minuti di sosta per
far raffreddare i pneumatici. A destinazione, lasciar raffreddare i pneumatici a temperatura
ambiente prima di lavorare su gomme.
Per permettere il gonfiaggio dei pneumatici, la gru è provvista di una presa d'aria posta sul
serbatoio aria centrale sul lato sinistro della macchina.
1- Collegare il tubo di gonfiaggio alla valvola del pneumatico e alla presa sul serbatoio
dell'aria.
2- Ridurre la pressione premendo e rilasciando una o due volte il pedale del freno.
3- Avviare il motore.
4- Il manometro posto sul tubo di gonfiaggio indica la pressione delle gomme. Controllare e
regolare la pressione fino ad ottenere i valori corretti.
SMONTAGGIO
RIMONTAGGIO
1- Mettere la ruota in posizione adatta per inserirla sul mozzo. Usare due sbarre per alzarla
facendo attenzione che non cada in avanti.
5- Serrare completamente i bulloni in ordine diagonale. Per il valore della coppia finale
attenersi alla tabella sotto riportata.
Per evitare lo slittamento di una ruota quando questa perde trazione, l'asse posteriore è dotato di
bloccaggio del differenziale comandato da un pulsante posto sul pannello dei comandi. Il sistema
è costituito da un interruttore a pulsante che mette in azione una valvola solenoide ad aria in modo
da permettere il passaggio dell'aria ad un cilindro di blocco montato sulla carcassa dell'asse
posteriore.
Per bloccare il differenziale, l'operatore deve premere il pulsante e mantenerlo in questa posizione
finchè la ruota ritorna in trazione.
Il pulsante ritorna automaticamente in posizione "OFF" quando viene rilasciato, attivando il
disinserimento del bloccaggio differenziale.
Il bloccaggio dell'asse posteriore deve essere inserito quando la mancanza di trazione è dovuta
esclusivamente a ghiaccio, neve, fango o altre condizioni di trazione minima.
L'inserimento del bloccaggio del differenziale deve essere effettuato a macchina ferma,
con le ruote posteriori perfettamente allineate e con l’inserimento delle 4 ruote motrici.
La mancata osservanza di queste prescrizioni può causare danni irreparabili al gruppo
differenziale.
7.1 SIMBOLI
Le targhette con istruzioni sono applicate su ogni comando o stampate direttamente sugli inter-
ruttori o spie.
Ogni targhetta rappresenta, mediante simboli grafici, la rispettiva funzione ed operazione del cor-
rispondente comando.
Studiare attentamente ogni targhetta prima di iniziare le operazioni.
18
22
23
24
25
26
27
28
29
19 20
21
11 10 2 14 15
16
12
13 17
3 1
4 5 6 7 8 9
7.2.1 MASTER
indicatore analogico
giri motore
display digitale
multifunzione
pulsante di selezione
funzione
Girando la chiave in posizione start (senza avviare il motore) viene attivato il test di avvio del
sistema. Durante l’esecuzione del test sul display digitale comparirà la scritta "LOCATELLI".
Al termine del test di avvio, e durante il funzionamento del motore, l’indicatore analogico mostrerà
il numero di giri del motore (giri al minuto x 1000), mentre sul display digitale verrà visualizzato il
dato che era stato richiesto immediatamente prima l’ultimo spegnimento della gru.
Premendo brevemente il pulsante di selezione saranno visualizzate in sequenza le informazioni
qui elencate:
• Ore di funzionamento totali (riga superiore) e parziali (riga inferiore).
Per azzerare il contatore delle ore parziali, al momento della visualizzazione tenere
premuto per 3 secondi il pulsante di selezione.
• Pressione olio motore (Oil Pr).
• Tensione di carica delle batterie (V Batt).
Se la tensione scende al disotto di 25V sul display verrà visualizzato un segnale di allarme
lampeggiante .
• Temperatura aria in aspirazione (In Air T).
• Percentuale di carico del motore (% Load).
• Consumo orario carburante (Fuel/H).
• Pressione circuito freni anteriore (Brake 1).
• Pressione circuito freni posteriore (Brake 2).
• ENGINE 00: nessun errore di funzionamento del motore riscontrato
In caso di avaria al motore sul display comparirà la scritta "ENGINE" seguita da una successione
di codici numerici a due cifre, da 1 a 39. Per individuare il problema rilevato tenere premuto il
pulsante di selezione per alcuni secondi, fino a quando sul display verrà visualizzato un
messaggio simile a quello riportato nell’immagine seguente:
Se la temperatura del liquido di raffreddamento del motore supera i 100°C o il livello del
carburante scende sotto il 10% della capacità del serbatoio sul display verrà visualizzato un
segnale di allarme lampeggiante .
Ogni 500 ore di utilizzo il display digitale visualizzerà il codice di servizio "100". Fare riferimento
al capitolo "Lubrificazione" per la manutenzione da effettuare sull’autogru.
1- Con la chiave di avviamento nella posizione "OFF" tenere premuto il pulsante di selezione;
quindi ruotare la chiave nella posizione di contatto (primo scatto). Tenere premuto il pul-
sante si selezione per almeno 5 secondi e poi rilasciarlo.
Il primo messaggio di servizio in memoria viene visualizzato.
2- Per cancellare il messaggio di servizio visualizzato tenere premuto per almeno 5 secondi il
pulsante di selezione.
Il display visualizzerà il secondo messaggio di servizio memorizzato.
30
33
31
32
34
5- ACCENDISIGARI
7- BOCCHETTONE AREAZIONE-RISCALDAMENTO
8- BOLLA DI LIVELLO
37 35
38 36
39
9- TAPPO
40
43 41
44 42
45
46
47
48
7.5 MANIPOLATORI
ABBASSAMENTO
BRACCIO
Clacson Pulsante rotazione libera
ROTAZIONE ROTAZIONE
SINISTRA DESTRA
SOLLEVAMENTO
BRACCIO
ABBASSAMENTO
BOZZELLO
Pulsante attivazione 2a
Clacson
velocità argano
RIENTRO SFILO
BRACCIO BRACCIO
SOLLEVAMENTO
BOZZELLO
8 TABELLE DI PORTATA
8.1 INTRODUZIONE
Le tabelle di portata, il diagramma dei raggi di lavoro e le note importanti che seguono sono
puramente indicativi e servono solo come spiegazione. Usando l'autogru l'operatore dovrà far
riferimento alle tabelle di portata, diagramma e note importanti applicate sul lato destro della
cabina.
Leggere attentamente tutte queste note prima di iniziare ogni operazione di sollevamento.
8.2 DEFINIZIONI
• Raggio di lavoro: è la distanza orizzontale, misurata con la gru scarica, tra l’asse di
rotazione della torretta e la verticale passante per il centro del bozzello di sollevamento.
• Angolo del braccio: è l'angolo compreso tra l’asse del braccio e il piano orizzontale della
macchina.
• Area di lavoro: è una circonferenza incentrata sulla proiezione a terra dell’asse di rotazione
della torretta e avente il raggio pari al raggio di lavoro.
• Carico sospeso liberamente: si intende il carico sospeso al gancio su cui non agiscono
forze esterne dirette tranne quella esercitata dalla fune dell’argano
• Carico laterale: forza applicata orizzontalmente al carico sollevato, sia sul terreno che in
aria.
Le tabelle che seguono indicano tre differenti portate a seconda che il sollevamento venga
eseguito:
Le tabelle indicano le portate ripartite tra portate limitate da fattori strutturali e quelle limitate da
fattori di ribaltamento. Questa ripartizione è evidenziata dalla linea in grassetto sulla tabella: le
portate al di sopra di questa linea sono state stabilite in funzione della resistenza strutturale, quelle
al di sotto in funzione del ribaltamento.
La tabella mostra nella colonna a sinistra il raggio di lavoro ed indica in sequenza le varie
lunghezze del braccio, partendo da braccio completamente retratto fino a braccio completamente
esteso. Per le lunghezze che non appaiono in tabella, ai fini della portata, considerare la
lunghezza immediatemente superiore.
Esempio: la tabella indica le portate per lunghezza braccio di 10,1 e 13 m; operando con il braccio
esteso a 10,5 m, la portata massima è quella indicata per la lunghezza braccio di 13 m e non di
10,1 m.
Un'altra importante sezione della tabella di portata è il diagramma di lavoro, che mostra l'altezza
raggiungibile alle varie lunghezze di braccio con indicazione dei relativi angoli e raggi.
Nelle pagine seguenti troverete anche un "diagramma aree di lavoro" che fa parte della tabella di
portata su pneumatici e che indica le aree di lavoro frontali e laterali.
Esaminando questo diagramma, si rileva che l'asse longitudinale della gru è usato per
determinare i limiti delle aree di lavoro frontale e su 360°. Le portate frontali su gomme si
intendono per un angolo di rotazione massima di +/- 2,5° rispetto all'asse longitudinale. Per
operare su gomme con le portate indicate è necessario inserire il bloccaggio della rotazione
torretta e l'allineamento delle ruote posteriori.
Una sezione della tabella è dedicata alle portate su 360° operando con la prolunga a traliccio ed
indica le portate in funzione dell'angolo del braccio principale.
L'ultima sezione principale della tabella riporta le note importanti sulle portate: leggere
attentamente le note per capire il significato di ognuna.
Sulle tabelle e nelle note vengono indicati anche i pesi che si devono sottrarre quando la
macchina è dotata di particolari attrezzature per la movimentazione del carico quali il gancio a una
carrucola, il gancio a palla, la prolunga a traliccio ecc., che devono essere tenute in
considerazione come parte del carico. Ogni altra attrezzatura per la movimentazione del carico -
es. catene, imbragature, barre - deve essere considerata e il suo peso deve essere aggiunto al
peso del carico.
N.B. Questa tabella è valida solo come esempio. Le portate della vostra autogru sono quelle riportate
sulla tabella di portata applicata in cabina.
Un indicatore di angolo a gravità (presente solo sulle macchine su cui non è installato il limitatore
di portata elettronico LMI) fissato su un lato del braccio, dà l'angolo del braccio. Sulle sezioni del
braccio è indicata la lunghezza in metri in modo che in ogni momento è possibile vedere a quale
lunghezza braccio si sta operando. Quindi: controllare la lunghezza del braccio tramite le
marcature sulle sezioni del braccio e l'angolo del braccio tramite l'indicatore a gravità. Ora con
l'aiuto del diagramma altezze e raggi (posto sulla parte destra della cabina) trovare il raggio
appena determinato. Sulla tabella di portata, all'incrocio tra le colonne raggio e lunghezza braccio
si potrà rilevare il carico applicabile per lavorare in sicurezza.
In alternativa, se l'operatore conosce il raggio richiesto per un carico specifico e l'altezza gancio
necessaria, può calcolare sul diagramma altezze e raggi la lunghezza del braccio e l'angolo
richiesti.
Deve poi controllare sulla tabella di portata la lunghezza specifica del braccio e il raggio se
l'autogru può sollevare quel carico entro limiti di sicurezza.
Per una migliore comprensione delle note riportate sulla tabella di portata viene fatto di seguito
un esempio di come valutare se è possibile o meno sollevare un carico entro i limiti di sicurezza.
Supponiamo di dover sollevare un carico di 14000 kg ad un'altezza di 16 m ed un raggio di 7 m.
Il diagramma di lavoro indica che il braccio deve essere esteso a 14,5 m. Controllando la tabella
di portata nella sezione "gru stabilizzata a 360°", a 7 m di raggio e con una lunghezza braccio di
Prima di mettere in funzione l'autogru per il lavoro giornaliero, l'operatore dovrebbe fare una com-
pleta ispezione a vista della macchina con particolare attenzione a danni strutturali, guasti o smar-
rimento di attrezzature, perdite o altre condizioni che potrebbero richiedere interventi immediati
per poter operare in sicurezza.
1- Controllare che il livello del carburante nel serbatoio indichi il pieno prima di iniziare il viag-
gio. Assicurarsi che il tappo del serbatoio sia ben chiuso.
2- Controllare il livello dell'olio motore. Riempire sino alla tacca "max." sull'asta. Non superare
il livello massimo. Controllare il tappo di chiusura.
3- Controllare il livello del liquido nel radiatore. Rabboccare se necessario. Non superare il
livello massimo. Controllare il tappo di chiusura.
4- Controllare le condizioni degli elementi del filtro aria motore. Se necessario aprire la car-
cassa, pulire la cartuccia filtro e reinserirla. Controllare il filtro e i tubi di raccordo.
5- Controllare il livello dell'olio idraulico. Riempire sino all'indicazione di pieno visibile sull'indi-
catore di livello. Controllare sull'indicatore le condizioni del filtro. Assicurarsi che lo sfiata-
toio sia pulito.
6- Controllare il livello del liquido in ognuno dei due serbatoi del liquido freni. Rabboccare se
necessario.
7- Controllare il livello del liquido delle batterie, i contatti e l'eventuale presenza di danni o cor-
rosioni visibili. Aggiungere solo pura acqua distillata. Controllare i tappi di chiusura degli el-
ementi.
9- Controllare che tutte le luci siano operanti, in particolare gli indicatori di direzione e le luci
di stop.
10 - Assicurarsi che tutte le operazioni di lubrificazione giornaliere siano state eseguite. Consul-
tare la tabella lubrificanti per i dettagli.
11 - Ispezionare visivamente tutte le funi considerando i seguenti fattori ai fini di valutare la si-
curezza e l'eventuale necessità di sostituzione delle funi:
- corrosione;
- più di una spira rotta in un trefolo;
- più di una spira rotta vicino al punto di attacco;
- eccessiva usura e/o spire rotte in sezioni di fune sotto le carrucole dove l'escursione del-
la fune è limitata;
- evidente riduzione del diametro originale della fune in seguito a normali stiramenti;
- rotture, piegature, usure o errata installazione nei punti di fissaggio (cuneo, capocorda,
ecc.).
Ispezionare le carrucole, le protezioni, i tamburi, ecc., che vengono a contatto con la fune, per val-
utare se esistono condizioni che potrebbero causare danno alla fune.
12 - Ispezionare visivamente il gancio per accertare l'assenza di cricche, spaccature ed ogni al-
tro danno evidente. Assicurarsi che la chiusura di sicurezza non sia danneggiata.
13 - Controllare che la prolunga a traliccio in posizione di riposo abbia sufficiente gioco tra gli
attacchi di fissaggio della testa braccio e i supporti di fissaggio della prolunga stessa a brac-
cio completamente retratto. Controllare che la prolunga sia in buone condizioni e sia al-
loggiata appropriatamente.
Questo controllo deve essere effettuato tenendo le travi stabilizzatori estese ed i cilindri verticali
staccati da terra di 10-15 cm., ruotare la torretta facendo una rotazione completa e verificare che
non si abbiano cedimenti improvvisi dei cilindri di bloccaggio del ponte.
Se il sistema automatico di bloccaggio del ponte posteriore non funziona è proibito fare
manovre di rotazione quando l'autogru non è stabilizzata.
Dopo aver eseguito le operazioni di preparazione della macchina è necessario controllare tutte le
sue funzioni senza applicare il carico.
Prima di iniziare ad operare, leggere attentamente e familiarizzare con tutte le istruzioni riguard-
anti il funzionamento:
Prima di imbracare il carico, accertarsi che la sicurezza a molla del gancio non presenti evidenti
segni d’usura.
Controllare prima di ogni sollevamento che il carico sia perfettamente in asse rispetto al bozzello.
Sollevamenti superiori alla portata massima del bozzello, segnalata tramite apposite targhette
poste sullo stesso e stampigliata sul gancio, non devono essere mai effettuati.
Non sono ammessi sollevamenti a strappi ed utilizzi a temperature inferiori a -30°C o superiori a
+ 100°C.
Eventuali modifiche di qualsiasi genere apportate al bozzello ed al gancio (su quest’ultimo in par-
ticolare sono vietate le saldature) declinano da ogni responsabilità il costruttore.
10 MANOVRE DI LAVORO
B
A
1 2 3 4
B
A
1 2 3 4
- Per ruotare la torretta in senso orario, si deve premere e tener premuto il pulsante frontale del
manipolatore (pulsante di sicurezza o "uomo presente") muovendo contemporaneamente la
leva a destra.
- Per ruotare la torretta in senso antiorario si deve premere e tener premuto il pulsante frontale
del manipolatore muovendo contemporaneamente la leva verso sinistra.
- Usare i manipolatori esercitando sempre una pressione morbida e costante. Evitare rotazioni
veloci.
- Per diminuire la velocità di rotazione, portare la leva più vicino alla posizione centrale (neutra).
- Per aumentare la velocità di rotazione, portare la leva più lontano dalla posizione centrale
neutra.
Non effettuare la manovra di rotazione sulla parte posteriore della macchina con
l’inclinazione del braccio inferiore a 5°: pericolo di urto con il cofano motore.
Per ottenere la rotazione libera, e quindi togliere il freno alla rotazione della torretta, si deve
premere il pulsante giallo sul manipolatore sinistro.
Questa procedura permette di posizionare meglio il braccio sulla verticale del carico da sollevare.
Il freno della rotazione non è inserito fino a quando il pulsante giallo del manipolatore
sinistro è premuto.
AT T E N Z I O N E :
- Prima di ruotare il braccio assicurarsi che l’area interessata dalla rotazione sia sgombra da
persone o cose.
- Assicurarsi che l’interruttore del freno della rotazione libera sia disinserito prima di iniziare ogni
operazione di rotazione.
- Lavorando su gomme, prima di iniziare la rotazione assicurarsi che l’asse oscillante sia
bloccato.
Il raggio di lavoro cambia in funzione della deformazione del telaio e dei pneumatici.
Quando si esegue la manovra di rotazione accertarsi che gli incrementi di raggio derivanti
dalle deformazioni dei pneumatici non superino i valori dichiarati nella tabella di portata.
- Prima di eseguire la rotazione con un carico su un lato, controllare sulla tabella il massimo
carico ammesso a quel determinato raggio, lunghezza ed angolo di braccio.
- Assicurarsi che il perno di bloccaggio della rotazione sia disinserito prima di iniziare ogni
operazione di rotazione.
- Per sollevare il braccio tenendo premuto il pulsante posto sul manipolatore sinistro tirare
indietro, verso l’operatore, la leva di controllo e tenerla in posizione sino al raggiungimento
dell’elevazione desiderata.
- Per abbassare il braccio tenendo premuto il pulsante posto sul manipolatore portare in avanti,
lontano dall’operatore, la leva di controllo e tenerla in posizione sino al raggiungimento
dell’abbassamento desiderato.
AT T E N Z I O N E :
- Prima di sollevare od abbassare il braccio, assicurarsi che l’area circostante, sopra e sotto il
braccio, sia sgombra da persone o cose.
- Prima di sollevare il braccio assicurarsi che il gancio sia verticale rispetto al carico da sollevare.
- Un braccio lungo può creare condizioni di ribaltamento in fase di abbassamento. Rientrare il
braccio consultando la tabella di portata.
- Non operare ad un raggio per il quale la tabella non indica possibilità di carico. In queste
condizioni la gru potrebbe ribaltare senza nessun carico appeso al gancio.
- Abbassando il braccio, sfilare contemporaneamente la fune per evitare il contatto tra il gancio
e la testa del braccio stesso. Ricordare che più il gancio è vicino al braccio, più si rende
necessario sfilare la fune quando si abbassa il braccio.
- Per sfilare il braccio, tenendo premuto il pulsante posto sul manipolatore destro, portare la leva
di controllo verso destra e tenerla in posizione sino all’ottenimento della lunghezza desiderata.
- Per rientrare il braccio, tenendo premuto il pulsante posto sul manipolatore destro, portare la
leva di controllo a sinistra e tenerla in posizione sino all’ottenimento della lunghezza
desiderata.
- La distanza della leva dalla posizione neutra, determina la velocità di sfilamento e di rientro.
- Per mantenere la posizione del gancio durante lo sfilamento o il rientro, azionare
contemporaneamente la leva di comado dell’argano.
AT T E N Z I O N E :
- Prima di sfilare il braccio, assicurarsi che l’area circostante sia sgombra da persone o cose.
- Prima di sfilare il braccio controllare sulla tabella di portata il massimo carico ammissibile a
quel determinato raggio, angolo e lunghezza braccio
- Non operare alle lunghezze braccio per le quali la tabella di portata non indica possibilità di
carico. In questa condizione la gru può ribaltare senza carico.
- Per sollevare il bozzello, tenendo premuto il pulsante posto sul manipolatore destro, tirare
indietro, verso l’operatore, la leva di comando e tenerla in posizione sino a quando il carico ha
raggiunto l’altezza desiderata.
- Per abbassare il bozzello, tenendo premuto il pulsante del manipolatore destro, portare in
avanti, lontano dall’operatore, la leva di comando e tenerla in posizione sino a quando il carico
sarà abbassato al livello desiderato.
- La distanza della leva di comando dalla posizione neutra, determina la velocità dell’argano e
quindi di sollevamento e/o abbassamento della fune.
- Tutti i carichi possono essere alzati od abbassati con l’argano principale, utilizzando il corretto
numero di taglia.
AT T E N Z I O N E :
- Prima di alzare od abbassare la fune, assicurarsi che l’area sotto il carico sia sgombra da
persone o cose.
- Prima di sollevare la fune, assicurarsi che il gancio sia verticale rispetto al carico da sollevare.
- Avviando o fermando l’argano, evitare strappi alla leva di comando; ciò causa sovraccarichi
che possono danneggiare la gru.
AT T E N Z I O N E :
3. I martinetti siano centrati sui piedi d’appogggio ed assicurati con i perni di bloccagio
e relative coppiglie
• A seconda della natura del terreno può rendersi necessario mettere un supporto sotto gli
stabilizzatori per aumentare il piano di appoggio.
• Estendere le travi fino a quando i segni gialli di trave completamente estesa disegnati sulle
travi non diventano visibili. Le tabelle di portata sono valide solo se gli stabilizzatori sono
completamente estesi.
si deve aumentare l’area di appoggio in modo adeguato utilizzando dei materiali resistenti.
La superficie di appoggio necessaria può essere calcolata in base alla pressione specifica
del suolo e al carico di reazione dello stabilizzatore:
F
A = ---- ⋅ 1000
P
• Nelle note importanti è riportata la massima reazione che si verifica quando l’autogru
solleva il carico massimo.
Per casi particolari si deve chiedere al costruttore il valore della reazione.
3. terreni legati:
- pastosi 0
- soffici 0,4
- rigidi 1,0
- semiduri 2,0
- duri 4,0
• In caso di dubbio sulla solidità del terreno, è consigliabile eseguire un rilievo, mediante
sonda a colpi d’ariete.
• Non operare se non si conosce la solidità del terreno nella zona dove si intende stabilizzare
l’autogru.
• Per aumentare la superficie di appoggio dei piedi degli stabilizzatori, usare esclusivamente
materali (blocchi di legno) dimensionati opportunamente.
Per garantire una uniforme distribuzione della pressione, è necessario centrare il piede
originale sui blocchi di legno.
Oltre alla superficie di appoggio maggiorata si deve livellare orizzontalmente l’autogru. Se
l’autogru è in posizione obliqua si avrà un aumento dello sbraccio e, di conseguenza,
quando il braccio viene orientato nella direzione della pendenza, si può provocare il
ribaltamento dell’autogru.
• L’autogru non può essere stazionata in prossimità si scarpate o fossi, poichè il terreno
potrebbe cedere.
La distanza di sicurezza va rilevata in funzione del tipo di terreno.
Non stabilizzare l’autogru su terreni soffici o vicino a buche o canali per evitare il
ribaltamento della macchina con conseguenti danni a persone o cose.
11 MANUTENZIONE
La vostra sicurezza, e quella degli altri, è il fattore più importante da considerare quando ci si
appresta a fare la manutenzione di una macchina. Sicurezza significa in primo luogo avere una
conoscenza approfondita delle funzioni della macchina, unita ad una buona dose di buon senso.
E' necessario essere coscienti del peso del carico che si desidera sollevare. Non tentare mai di
rimuovere delle parti pesanti senza l'aiuto di un attrezzo meccanico. Non lasciare oggetti pesanti
in posizioni insicure. Prima di sollevare una parte della macchina assicurarsi che i relativi sistemi
di bloccaggio siano inseriti, sia sulla parte anteriore che sulla parte posteriore. Quando la
macchina è sollevata, assicurarsi che sia adeguatamente bloccata.
11.1.2 PULIZIA
Per assicurare il buon funzionamento della macchina nel tempo è estremamente importante
preservare i suoi componenti vitali dallo sporco e da materiali estranei. Sono state prese delle
precauzioni in questo senso: la macchina è dotata di protezioni, cuffie, guarnizioni e filtri per
mantenere puliti l'aria, il gasolio e l'olio; tuttavia, tutti questi dispositivi devono essere controllati
periodicamente in base ad un programma di manutenzione per garantirne il buon funzionamento.
Ogni volta che i circuiti di aria, gasolio o olio sono disinseriti, pulire le zone circostanti nonchè le
aperture ed i raccordi. Quando un circuito o un componente è disinsento proteggere tutte le
aperture per evitare l'entrata di corpi estranei.
Ispezionare e pulire tutte le parti durante la manutenzione, assicurandosi che tutti i passaggi e le
aperture non siano ostruiti. Coprire ogni parte in modo che resti pulita. Assicurarsi che tutti i pezzi
siano puliti prima che vengano installati. I pezzi di ricambio nuovi devono restare nei loro
contenitori fino al momento di essere usati.
11.1.6 CUSCINETTI
Smontare il cuscinetto e proteggerlo dalla polvere e dagli abrasivi. Pulire con un solvente non
infiammabile e lasciano asciugare permettendogli di scolare. L'operazione di pulizia può essere
eseguita anche con l'aria compressa ma senza far ruotare il cuscinetto. Scartare i pezzo se gli
anelli e le sfere (o i rulli) sono pittati, rigati o bruciati. Se il cuscinetto risulta ancora utilizzabile,
applicare un leggero strato di olio e avvolgerlo in carta paraffinata pulita. Non togliere dal loro
involucro i cuscinetti - nuovi o riutilizzati - fino al momento di installarli. Lubrificare i cuscinetti -
nuovi o usati - prima di montarli. Comprimendo un cuscinetto in una gabbia o in un foro esercitare
la pressione sull'anello esterno. Se il cuscinetto deve essere montato su un albero, esercitare la
pressione sull'anello interno.
11.1.7 GUARNIZIONI
Controllare che i fori delle guarnizioni combacino con le aperture sulle parti da accoppiare. Se si
rende necessario preparare le guarnizioni a mano, usare materiale per guarnizioni o materiale
equivalente e dello stesso spessore. Assicurarsi che i fori vengano praticati nella giusta posizione;
guarnizioni cieche possono causare seri danni al sistema.
Marcare chiaramente o contrassegnare con un cartellino i tubi idraulici e i fili elettrici e i loro innesti
quando vengono disinseriti o rimossi dall'unità, per essere sicuri di rimontarli correttamente.
Il filtro dell'olio è collocato nel serbatoio dell'olio idraulico. Sul filtro è montato un indicatore visivo
diviso in due zone - verde (pulito) e rossa (intasato) - che permette di leggere direttamente la
condizione di intasamento dell'elemento.
L'ispezione deve essere effettuata dopo che il circuito idraulico ha raggiunto la normale
temperatura di lavoro, in quanto è possibile che a freddo una maggior viscosità dell'olio crei una
differenza di pressione sufficiente a spostare l'indicatore nella zona rossa.
Se l'indicatore è nella zona rossa con il circuito idraulico a normale temperatura di lavoro, è
necessario sostituire l'elemento.
Su una macchina nuova il filtro deve essere controllato quotidianamente. In seguito le ispezioni
potranno essere fatte ogni settimana oppure ogni 50 ore di lavoro. In ogni caso si raccomanda di
sostituire gli elementi dopo 1000 ore di lavoro.
11.1.11 LUBRIFICAZIONE
Fare la manutenzione dei vari componenti utilizzando i lubrificanti nella quantità, tipo e grado e
con la frequenza raccomandati nel presente manuale. Se i lubrificanti consigliati non sono
reperibili, consultare il fornitore locale per avere un lubrificante con le caratteristiche uguali o
superiori a quelle raccomandate.
11.1.12 BATTERIA
Pulire la batteria usando una spazzola non metallica e una soluzione di bicarbonato di sodio e
acqua. Sciacquare con acqua pulita, far asciugare completamente e proteggere i morsetti con uno
strato di prodotto anticorrosivo.
Usare bulloni di giusta lunghezza. Infatti un bullone troppo lungo può arrivare sul fondo del filetto
prima che la sua testa sia stretta contro il pezzo da serrare. Se invece un bullone è troppo corto
non ci sarà numero di filetti sufficiente per fare presa e fissare la parte saldamente.
Se si rende necessario sostituirli, usare solo bulloni aventi caratteristiche uguali o equivalenti a
quelli originali. E' molto importante usare giusti valori di coppia di serraggio. Tranne alcuni casi
specifici che sono indicati nel testo, i valori standard di coppia di serraggio riportati nella tabella
"Coppie di serraggio", devono essere usati su bulloni, prigionieri e dadi, seguendo la prassi
consigliata in officina. Quando i valori massimi raccomandati di coppia di serraggio sono stati
superati si deve sostituire l'elemento di fissaggio.
Il motore diesel installato sull’autogru è un motore a controllo elettronico. Per non danneggiare la
centralina del motore, i sensori e i relativi componenti, occorre eseguire le saldature in modo
appropriato.
Quando possibile disinstallare dalla macchina il componente sul quale si deve eseguire la
saldatura. Se non fosse possibile asportare il componente, per minimizzare il rischio di
danneggiare i componenti elettronici seguire il procedimento di seguito riportato.
1- Arrestare il motore.
4- Collegare il cavo di terra della saldatrice direttamente alla parte da saldare. Collocare il
cavo di terra quanto più possibile vicino alla saldatura in modo da ridurre la possibilità di
danneggiare l’autogru.
Il supporto ralla è un punto critico della manutenzione dell'autogru in quanto è qui che si
concentrano le forze dei carichi. Inoltre il supporto ralla rappresenta l'unico punto di giunzione tra
la sovrastruttura ed il carro. Pertanto, ai fini della sicurezza e dell'efficienza della macchina è
necessario porre la massima cura nella manutenzione del supporto ralla e dei bulloni in attacco.
Mantenere i giusti valori di serraggio dei bulloni è estremamente importante ai fini della resistenza
strutturale, delle prestazioni e dell'affidabilità della macchina. Un serraggio errato può causare
distorsioni, grippaggio o addirittura la completa separazione della sovrastruttura dal carro con
conseguenti danni alla macchina e alle persone. E' quindi importante identificare l'esatto grado di
serraggio. Su questo modello di autogru, i bulloni sono marcati per alta resistenza (grado 10.9)
ed il tecnico che effettua la manutenzione deve conoscere la classificazione dei bulloni e deve
sapere che sta installando un bullone ad alta resistenza, temprato a caldo e che l'installazione
deve essere conforme alle specifiche, ponendo particolare attenzione alla presenza di lubrificanti
che possono causare variazioni dai valori di serraggio a secco.
Quando un bullone ad alta resistenza viene rimosso, deve essere sostituito con un nuovo bullone
dello stesso grado e misura.
Ripetuti serraggi possono causare stiramenti ai bulloni che necessitano poi di una sostituzione.
E' tassativo che i bulloni di attacco supporto ralla siano ispezionati per il controllo della
coppia di serraggio dopo le prime 200 ore di lavoro.
I bulloni possono allentarsi in servizio a causa di vibrazioni, strappi del carico e sbalzi di
temperatura; pertanto, ogni 500 ore di lavoro si dovrebbe fare un'ispezione periodica con verifiche
della coppia di serraggio. Se l'operatore ha il sospetto che la gru sia stata sovraccaricata, tutti i
bulloni devono essere controllati per accertare eventuali allentamenti e quindi serrati di nuovo
come da specifiche.
Serrare i bulloni con una chiave dinamometrica, a manico rigido, provvista di sistema di
limitazione di serraggio che possa essere pre-selezionata ai valori richiesti. La chiave
dinamometrica è da acquistare a parte, non è fornita con la dotazione dell'autogru.
Le chiavi dinamometriche sono strumenti di precisione e devono essere maneggiate con cura e
calibrate per assicurare valori precisi.
I bulloni devono essere serrati diametralmente opposti, lavorando in sequenza da un lato
dell'anello al lato opposto.
Serrare prima al 50%, quindi al valore di serraggio finale.
L'anello interno del supporto ralla è assicurato alla struttura del carro con 48 bulloni da 22x150
mm. grado 10,9.
L'anello esterno della ralla è assicurato alla torretta con 46 bulloni da 22x150 mm e 2 bulloni da
22x140 mm. grado 10,9.
Serrare tutti i bulloni della rotazione a 747 Nm (76,15 km) con chiave dinamometrica.
11.3.1 CONTROLLI
OGNI SOLLEVAMENTO:
• Controllare il serraggio dei dadi di bloccaggio dei tirante d’unione delle spalle.
• Controllare che sul bozzello ci sia sempre la targhetta indicante la portat ed eventualmente
sostituirla quando essa diventa illeggibile.
11.3.2 INGRASSAGGIO
• Perni traversa.
• Cuscinetto gancio.
Nel caso in cui accidentalmente si sia effettuato il sollevamento di un carico che superi la
portata massima consentita, occorre verificare subito, prima di ricominciare il lavoro,
l’apertura del gancio. Il valore rilevato deve essere confrontato con quanto indicato sul
certificato rilasciato dal costruttore. Nel caso in cui il valore rilevato non sia uguale a quello
riportato sul certificato, occorre sospendere immediatamente il lavotro ed avvisare
prontamente il responsabile della manutenzione. In tal caso il gancio dovrà essere
sostituito.
La coppia di serraggio dipende da diversi fattori, in particolare dall’attrito esercitato sul filetto e
sulla superficie di contatto tra bullone e dado. La tabella che segue riporta i valori della coppia di
serraggio M, i valori di pre-carico P e della coppia di montaggio M 90% con una tolleranza di +/-
10%. Questi valori sono stati calcolati usando un coefficiete d’attrito medio di 0,14. Per
l’assemblaggio deve esere usata una chiave dinamometrica
Attenzione: per il serraggio dei bulloni di fissaggio della ralla attenersi ai valori riportati al par. 11.2.
La fune è costituita da trefoli di metallo disposti ad elica intorno ad un’anima di fibra tessile o di
metallo; i trefoli a loro volta sono costituiti da fili disposti ad elica.
ANIMA
TREFOLO
FILO
Se i fili e i trefoli sono disposti nello stesso senso di avvolgimento si avrà una fune a strati paralleli
(sinistri e destri).
Se i fili ed i trefoli sono disposti in senso di avvolgimento opposto si avrà una fune a direzione
crociata:
Avvolgimento a "Z": la fune, tenuta in posizione verticale, mostra all’oservatore le spirali che pos-
soono essere viste nella direzione della sezione media della lettera "Z".
Avvolgimento a "S": la fune, tenuta in posizione verticale, mostra al’osservatore le spirali che pos-
sono essere viste nella direzione della sezione media della lettera "S".
Le direzioni di avvolgimento della fune sono chiamate "Z" e "S". La norma in vigore (UNI 1519/74)
prevede la seguente sequenza:
Il filo è soggetto a due tipi di avvolgimento dovuti rispettivamente alla cordatura del trefolo singolo
e alla cordatura dei trefoli nella fune. Nelle funi a senso crociato, gli avvolgimenti avvengono in
direzione opposta, per cui il filo è soggetto ad un minor numero di avvolgimenti rispetto a quelli
che si hanno in una fune a direzione parallela. Tutto ciò evita che la fune si attorcigli nel riav-
volgiemnto. Le funi a senso crociato con due o più strati di trefoli disposti in direzione opposta rien-
trano tra le funi antigirevoli (ciò significa: la fune non tende a svolgersi sotto l’azione di carichi
sospesi). Il diametro della fune è il diametro del cerchio circoscritto alla sezione crociata della fune
e si misura nel modo riportato nel disegno a lato.
La marcata usura dei fili causa la rottura della fune; oltre un certo limite il filo usurato deve essere
considerato un filo rotto. Questo limite si può considerare raggiunto quando il diametro del filo giu-
dicato a vista appare ridotto alla metà del diametro originale.
Come l'usura, anche la corrosione prima o poi porta alla rottura del filo, tuttavia a parità di riduzi-
one di diametro del filo la corrosione è da considerare un fenomeno più pericoloso dell'usura; val-
gono pertanto le regole relative all'usura, ma in questo caso applicate con un criterio di maggior
prudenza.
La corrosione interna della fune è evidenziata dalla diminuzione del diametro totale della fune
stessa.
I fili delle funi sono anche soggetti a martellamenti, negli urti contro gli elementi con i quali si ac-
coppiano (pulegge,tamburo), nonchè a mutue pressioni di contatto che possono raggiungere an-
che valori elevati; questi due tipi di sollecitazione possono usurare rapidamente i fili determinando
inneschi di rottura locali; le funi infine sono soggette a vibrazioni torsionali e longitudinali che han-
no come effetto un affaticamento del materiale e quindi un'ulteriore possibile causa di rottura della
fune.
Accade frequentemente che una fune lavori specialmente in certi punti, estremità o altri.
In questi punti particolari l'usura è più forte che altrove ed anche la fatica dell'acciaio e vi si pro-
ducono delle rotture di fili in più gran numero. In questo caso si ha interesse, quando la cosa è
possibile, a spostare i punti di fatica tagliando una certa lunghezza di fune che non sia multipla di
D (diametro del tamburo).
L'operazione presenta anche il vantaggio di spostare i punti di fissaggio di organi che possono
essere attaccati alla fune.
Un altro metodo consiste nel rovesciare la fune.
Le operazioni, spesso lunghe e difficoltose, sono rimunerative a condizione che vengano eseguite
in tempo, cioè prima che i punti di fatica locali non siano troppo attaccati (circa ogni 200 - 250 ore).
La fune deve essere sostituita in base ai seguenti fattori:
2- Grado di usura
3- Grado di corrosione
Le procedure che seguono sono quelle contenute nella pubblicazione ENPI 91-8.
Per stabilire se una fune deve essere sostituita o meno, si devono contare i fili rotti visibili sulla
superficie esterna, naturalmente prendendo in esame la sezione più usurata della fune.
In questa pubblicazione è indicato il numero massimo di fili rotti che possono essere tollerati ai fini
della sicurezza in due tratti di fune lunghi rispettivamente 6 volte e 30 volte il diametro della fune
a seconda del tipo e dell'avvolgimento.
6 x 19 + 1 8 16 3 6
8 x 19 + 1 18 36 6 12
6 x 31 + 1 18 36 6 12
6 x 37 + 1 30 60 10 20
Occorre quindi prendere in esame i due tratti della fune indicati: se il numero dei fili rotti eccede il
valore minimo consentito anche in uno solo dei due tratti, la fune deve essere sostituita. Per le
funi diverse da quelle in tabella, il totale dei fili esterni rotti, su di un tratto lungo 6 volte il diametro
della fune, non deve superare il 10% dei fili costituenti tutti i trefoli esterni per le funi crociate ed il
4% per le funi parallele.
La fune inoltre dovrà essere sostituita:
1. Quando il diametro totale della fune si è ridotto del 10% rispetto al diametro originale ( an-
che se in un solo punto).
2. Quando un trefolo è interamente rotto e quando ha subito danni che ne riducano in qualche
punto la sezione utiledel 40%.
5. Quando, pur essendo la fune in tensione, uno o più trefoli appaiono allentati o rotti.
Occorre però precisare che spesso le rotture sono difficili da individuare, poichè le estermità del
filo rotto rimangono nella posizione primitiva e non sporgiono dalla superficie della fune. Per met-
tere in evidenza i fili rotti , occorre rimuovere il grasso che copre la fune e piegare a mano la fune
in modo da costringere le estermità dei fili rotti a sollevarsi.
Fili rotti in due trefoli per fatica a flessione associata a una grave
usura localizzata.
- Tipo: antigirevole
- Diametro: 18 mm
- Lunghezza: 175 m
Le carattestiche esatte della fune sono indicate sul certificato di conformità fornito nella
documentazione relativa alla macchina.
Le taglie multiple permettono di sollevare un carico superiore a quello ammesso per la taglia
unica.
La massima portata della prolunga a traliccio è di 4000 kg, quella del falcone è di 2700 kg.
Queste portate sono basate su fattori strutturali. Operare con carichi maggiori è
severamente proibito. Usare solo il gancio a palla o il gancio ad una carrucola.
- Con il braccio completamente chiuso e portato sulla parte anteriore della gru, inserire il perno
di bloccaggio della rotazione.
- Posare il bozzello sul terreno, direttamente sotto la testa del braccio e iniziare a svolgere la
fune. Sia che la fune venga svolta dalla bobina direttamente, sia che sia stata precedente-
mente posata sul terreno, seguire le istruzioni illustrate nei disegni al fine di evitare la formazi-
one di "occhi" che potrebbero danneggiare irrimediabilmente la fune.
- Fare scorrere la fune nella carrucola mobile sulla testa del braccio e lungo la sezione principale
del braccio fino al tamburo dell'argano.
- Posizionare il tamburo dell'argano in modo che la fessura laterale di ancoraggio della fune ri-
sulti sulla parte superiore.
- Inserire il capo della fune attraverso la fessura laterale del tamburo e posizionarla intorno al
cuneo di ancoraggio. Il capo della fune deve essere pareggiato con il fondo del cuneo di anc-
oraggio.
- Posizionare il cuneo di ancoraggio nella fessura laterale del tamburo. Tirare con decisione la
fune per fissare il capo della fune nella fessura. Assicurare il cuneo nella fessura battendone
la sommità con un martelletto.
- Ruotare lentamente il tamburo e avvolgere con cura il primo strato di fune sul tamburo, assi-
curandosi che la fune si avvolga sulle scanalature senza torsioni e lasciando sufficiente lung-
hezza per i passaggi.
- Avvolgendo il secondo strato fare attenzione che le spire siano ben serrate per evitare accav-
allamenti della fune nello strato successivo.
- Estrarre le coppiglie e rimuovere il perno di guida della fune sulla testa del braccio.
- Passare la fune sopra la carrucola mobile sulla testa braccio e quindi tra le carrucole più basse
della testa braccio e le carrucole del bozzello a secondo del numero di taglie desiderato. Ass-
icurare la fune al punto di ancoraggio.
E' molto importante seguire attentamente le procedure di passaggio della fune per fare in modo
che le sollecitazioni sulla fune siano equamente ripartite e che il bozzello abbia una configurazi-
one costante durante le operazioni di sollevamento.
Il fissaggio del capo libero della fune deve essere effettuato con molta cura e deve essere con-
trollato spesso poichè, essendo soggetto a sollecitazioni e colpi accidentali, è uno dei punti più
delicati.
E' necessario fissare la fune al capocorda in modo che la parte sottoposta a tensione sia allineata
con la parte longitudinale del capocorda. Inserire poi il cuneo nell'"occhiello" formato dalla fune e
sistemare i due capi della fune in modo da avere il cuneo inserito nella scanalatura (figura A).
Ora fissare il capo libero della fune mediante un morsetto come indicato nella fig. B, lasciando una
certa distanza tra il morsetto e la fine del capocorda.
Non fissare mai i morsetti come illustrato nella fig. C: ciò non permetterebbe al cuneo di
inserirsi nella scanalatura del capocorda ed il morsetto trasferirebbe il carico al ramo
morto della fune creando un’usura sul ramo in tensione.
Non fissare mai la fune come illustrato nella fig. D: la sezione sottoposta a tensione si
curverebbe con conseguente diminuzione della resistenza della fune.
Uno scorretto fissaggio della fune, come mostrato nelle figg. C e D potrebbe causare lo
slittamento della fune sino al suo completo distacco, con gravi conseguenze.
Anche se siete sicuri di avere installato il cuneo nel modo corretto, è comunque necessario
controllare periodicamente il punto di bloccaggio della fune. Se il morsetto viene in contatto con il
capocorda, è necessario riposizionare la fune fino ad avere la distanza di sicurezza mostrata nella
fig. B. Inserire nuovamente i perni sulla testa del braccio.
Questa operazione è particolarmente importante. Infatti una fune nuova subisce degli
assestamenti durante i primi cicli di carico.
Appena montata la fune e verificati gli attacchi di questa, sollevare dei carichi leggeri (mai
sollevare subito carichi pesanti), con il braccio completamente sfilato e alzato: si noterà che il
bozzello tende a girare su se stesso e, una volta rilasciato il carico, le taglie si attorciglieranno.
Questo è dovuto al senso di avvolgimento dei trefoli (anche in funi di tipo antigirevole), che
provoca un assestamento interno della fune (questa cioè tende a svolgersi). Per ovviare a questo
inconveniente, basta appoggiare per terra il bozzello (dopo aver effettuato un certo numero di cicli
di carico con pesi via via crescenti), e scollegare i capocorda a cuneo dalla testa del braccio o dal
bozzello: questo tenderà a girare in senso contrario all'avvolgimento dei trefoli esterni della fune
(l'effetto è accentuato quando la fune è sotto carico); occorre dunque girare in questo senso il
capocorda fino a "scaricare" la fune e darle quindi due o tre giri supplementari per permettere che
si "scarichi" anche la fune avvolta sul tamburo. Ultimata questa operazione, ricollegare il
capocorda ed effettuare alcuni cicli di salita del bozzello senza carico, a braccio tutto esteso e
alzato: in tal modo la fune avrà modo di assestarsi e si potrà anche verificare se tende ancora ad
attorcigliarsi. Ripetere queste sequenze di operazioni (carico della fune e rotazione del
capocorda), fino a che si rileva che la fune si è assestata. Lubrificare la fune.
12 ATTREZZATURE AUSILIARIE
La prolunga a traliccio, quando non viene usata, è alloggiata lungo il lato destro della sezione base
del braccio.
La prolunga si può installare facilmente in linea con braccio principale (inclinato di 1,5°),
ruotandola dalla sua posizione di riposo e congiungendola alla testa del braccio con quattro perni
laterali al fine di ottenere una maggiore altezza di sollevamento e di raggio.
Per le riduzioni delle portate del braccio principale con la prolunga a traliccio montata,
leggere le "Note Importanti" riportate sulla tabella di portata.
Installare la prolunga a traliccio seguendo la seguente procedura (vedi figura a pag. 12-3):
2. Rientrare parzialmente i martinetti verticali anteriori per dare un'inclinazione alla gru e
facilitare l'accesso alla testa del braccio.
4. Avvitare il supporto con carrucola (15) alla base della prolunga sul lato superiore.
5. Rimuovere dalle loro sedi le coppiglie (1) ed i quattro perni (2) montati alla base della
prolunga.
6. Sganciare la manopola (3) che assicura la prolunga al supporto posteriore sul lato del
braccio e muovere le chiusure a scatto (4 e 5) su e giù.
7. Portare all'esterno la testa della prolunga sino a che le orecchie alla base della prolunga
siano completamente sovrapposte ai punti di ancoraggio del braccio (7 e 8).
8. Inserire due perni (2) nelle orecchie superiori e inferiori assicurandoli con le coppiglie (1).
10. Estendere completamente i martinetti verticali anteriori per livellare la gru ed alzare il
braccio in posizione orizzontale.
11. Attaccare una corda alla testa della prolunga e per mezzo di essa tirare la prolunga fuori
dal suo supporto e ruotarla in posizione di lavoro innestando i punti di fissaggio alla base
della prolunga con i punti di ancoraggio sul lato sinistro della testa del braccio base.
12. Assicurare i punti di fissaggio alla base della prolunga sul lato sinistro con perni e coppiglie.
L'inserimento dei perni può essere facilitato dando alla prolunga delle scosse dopo aver
fatto entrare i perni nei punti di fissaggio.
13. Far scendere la fune e passarla sopra le carrucole della prolunga; assicurare la fune al
bozzello.
La prolunga è ora pronta per l'impiego.
Leggere attentamente la tabella di portata posta in cabina di guida.
2. Rientrare parzialmente i martinetti verticali anteriori per dare una inclinazione alla gru e
facilitare l'accesso alla testa del braccio.
4. Rimuovere i due perni (2) dai punti di fissaggio alla base della prolunga sul lato sinistro della
testa braccio.
6. Estendere i martinetti verticali anteriori per livellare la gru ed alzare il braccio in posizione
orizzontale. Ruotare la prolunga all'interno verso il lato destro del braccio base con l'aiuto
della corda.
7. Inserire il perno (10) sul supporto anteriore e assicurarlo con la coppiglia (9).
8. Rimuovere i due perni (2) dai punti di fissaggio alla base della prolunga sul lato destro della
testa braccio.
9. Spingere la testa della prolunga contro il braccio base sul supporto posteriore, inserire due
chiusure a scatto (4-5) e agganciare la manopola (3).
10. Rimettere i perni (2) alla base della prolunga per sicurezza.
La prolunga è così in posizione di riposo.
La prolunga a traliccio, quando non viene usata, è alloggiata lungo il lato destro della sezione base
del braccio.
Per raggiungere altezze di sollevamento e raggi di lavoro maggiori, la prolunga si può installare
facilmente in linea al braccio principale (inclinazione 1,5°) congiungendola alla testa del braccio
con quattro perni laterali. E’ altresì possibile inclinare la prolunga a traliccio di 15° o a 30° rispetto
all’asse del braccio.
2- rientrare parzialmente i martinetti verticali anteriori per dare un’inclinazione all’autogru tale
da facilitare l’accesso alla testa del braccio
4- avvitare la carrucola di rinvio (componente 15 della figura di pag. 12-6 ) alla base della
prolunga, sul lato superiore della prolunga
5- rimuovere dalle loro sedi le coppiglie (1) e i quattro perni (2) montati alla base della prolunga
6- sganciare la manopola (3) che assicura la prolunga al supporto posteriore sul lato del
braccio e spostare su e giù le chiusure a scatto (4 e 5)
7- portare all’esterno la testa della prolunga sino a che le orecchie alla base della prolunga
siano completamente sovrapposte ai punti di ancoraggio del braccio (7 e 8)
8- inserire i due perni (2) nelle orecchie superiori e inferiori assicurandoli con le relative
coppiglie (1)
11 - attaccare una corda alla testa della prolunga e per mezzo di essa tirare la prolunga fuori
dal suo supporto e ruotarla in posizione di lavoro innestando i punti di fissaggio alla base
della prolunga con i punti di ancoraggio sul lato sinistro della testa del braccio
12 - assicurare i punti di fissaggio alla base della prolunga sul lato sinistro con perni e coppiglie.
L’inserimento dei perni può essere facilitato dando alla prolunga delle scosse
13 - far passare la fune sulla carrucola di rinvio alla base della prolunga e sulla carrucola di
testa. Assicurarla al gancio
3- calare la fune fino a che non risulta possibile l’inserimento della staffa 13 o 14 in relazione
all’inclinazione voluta (15° o 30°)
2- rientrare parzialmente i martinetti verticali anteriori per dare un’inclinazione all’autogru tale
da facilitare l’accesso alla testa del braccio
4- rimuovere i due perni (2) dai punti di fissaggio alla base della prolunga sul lato sinistro della
testa del braccio
6- estendere i martinetti degli stabilizzatori anteriori in modo tale da livellare la gru. Utilizzando
la corda, ruotare la prolunga all’interno verso il lato destro del braccio
8- rimuovere i due perni (2) dai punti di fissaggio alla base della prolunga sul lato destro della
testa braccio
9- spingere la testa della prolunga contro il braccio base sul supporto posteriore; inserire le
chiusure a scatto (4 e 5) e agganciare la manopola (3)
Per le riduzioni delle portate del braccio principale con la prolunga a traliccio montata,
leggere le note importanti riportate nella cabina di manovra
La prolunga a traliccio, quando non viene usata, è alloggiata lungo il lato destro del braccio. Può
essere facilmente installata in posizione di lavoro ruotandola dalla sua posizione di riposo e
congiungendola alla testa del braccio con quattro perni.
La prolunga a traliccio telescopica può essere utilizzata con tre diverse lunghezze: 9,0 m, 12,85
m e 16,1 m. E’ inoltre possibile variare l’angolo della prolunga; l’angolo può essere di 0° (prolunga
allineata con il braccio principale) o 30°.
ATTENZIONE:
Quando sull’autogru è presente il secondo argano (fune del diametro 13 mm.) l’argano principale
non può essere usato sulla prolunga a traliccio.
Quando la prolunga a traliccio è in posizione di lavoro, il naso supplementare deve essere in
posizione di riposo.
Programmare correttamente il limitatore di carico seguendo le istruzioni riportate sulla tabella di
portata.
Il sollevamento dei carichi con entrambi gli argani non è ammesso: il limitatore di carico non
funzionerebbe correttamente.
La puleggia 38 (vedi figura 14) montata sulla testa del braccio principale deve essere utilizzata
per fare passare la fune dell’argano ausiliario quando il naso supplementare è in posizione di
lavoro.
Quando si usa il traliccio la fune dell’argano ausiliario deve essere condotta sulla puleggia di rinvio
15 della figura 4.
Riferirsi sempre alle tabelle di portata specifiche montate in cabina operatore. Leggere
attentamente le note importanti. Quando una gru è dotata di una prolunga a traliccio, le portate
devono essere ridotte secondo le note importanti nella specifica tabella.
(vedi figure 1, 2, 3 e 4)
2- Rientrare parzialmente i martinetti verticali anteriori per dare un’inclinazione alla gru tale da
facilitare l’accesso alla testa del braccio.
3- Togliere il bozzello principale. Questa operazione non è necessaria quando sono montati
due argani.
4- Ruotare in posizione il supporto con carrucola (15) alla base della prolunga sul lato
superiore; inserire la vite (13) e bloccare il dado (fig. 4).
5- Sganciare la manopola (3) che assicura la prolunga al supporto posteriore sul lato del
braccio e aprire le chiusure (4 e 5) (fig. 1).
6- Portare all’esterno la testa della prolunga sino a che gli attachi alla base della prolunga
siano completamente sovrapposti ai punti di ancoraggio sul braccio (7 e8) (fig. 3).
7- Inserire i due perni (2) negli attacchi superiore e inferiore del lato destro della testa,
assicurare i perni con le copiglie (1) (fig. 3).
8- Rimuovere la copiglia (9) sul supporto anteriore superiore ed estrarre il perno (10),
rimuovere la copiglia (12) sul supporto anteriore inferiore ed estrarre il perno (11) (fig. 2).
9- Estendere totalmente i martinetti verticali frontali per livellare la gru ed alzare il braccio in
posizione orizzontale.
10 - Attaccare una corda alla testa della prolunga e tirare la prolunga fuori dal supporto, ruotarlo
in posizione di lavoro facendo coincidere gli attacchi della prolunga con i punti di
ancoraggio sulla testa (fig. 5).
11 - Inserire nei punti di fissaggio (lato sinistro) i due perni (2) e le copiglie (1). L’inserimento dei
perni può essere facilitato dando alla prolunga delle piccole scosse.
13 - Far passare la fune nel peso (21) del fine corsa del traliccio (fig. 10)
14 - Assicurare il bozzello da 3 tonnellate (32) alla fune (fig. 10). In alternativa è possibile
montare il bozzello da 5 tonnellate con 1 carrucola.
Il carico massimo sulla prolunga a traliccio è di 3000 kg. Il carico massimo ammesso per
la fune diametro 13 mm. dell’argano ausiliario è di 2000 kg.
15 - Collegare le prese elettriche (24) del finecorsa (fig.5). Verificare il funzionamento del
finecorsa facendo salire il gancio (32) e controllare che il movimento di salita si arresta
automaticamente quando il bozzello si porta a contato con il peso (21).
Procedere come indicato nel paragrafo precedente fino al punto 11; quindi, proseguire
attenendosi alla seguente procedura:
3- Estrarre la parte telescopica fino a quando i fori per l’innesto del perno coincidono. La parte
estratta deve essere lunga circa 3,65 m per il traliccio di 12,85 oppure 7,3 m per il traliccio
di 16,1.
5- La prolunga è in posizione di lavoro. Far scendere la fune e passarla tra la gola della
carrucola (15) e il perno (16) di antiscarrucolamento e di seguito tra la gola della carrucola
(18) ed i 2 perni (19 e 20)
6- Far passare la fune nel peso (21) del finecorsa del traliccio (fig. 10).
7- Assicurare il bozzello da 3 ton. (32) alla fune (fig. 10). In alternativa è possibile montare il
bozzello da 5 ton con 1 carrucola.
ATTENZIONE:
il carico massimo sulla prolunga a traliccio è di 3000 kg.
Il carico massimo ammesso per la fune diametro 13 mm. dell’argano ausiliario è di 2000 kg.
8- Collegare le prese elettriche (24) del finecorsa (fig. 7). Verificare il funzionamento del
finecorsa facendo salire il gancio (32) e controllare che il movimento di salita si arrestI
automaticamente quando il bozzello si porta a contatto con il peso (21) (fig. 10).
La procedura di chiusura della parte telescopica deve essere fatta con il traliccio a 0° di
inclinazione.
2- Rientrare parzialmente i martinetti verticali anteriori per dare una inclinazione alla gru e
facilitare l’accesso al traliccio.
6- Collegare la fune completa di capocorda (31) all’attacco (28). Mettere il perno (30) ed
assicurarlo con la copiglia (29) (fig. 6).
8- Tirare dolcemente sulla leva dell’argano in modo da avvolgere la fune e fare rientrare la
parte telescopica fino a quando i fori di vincolo della parte fissa con la parte mobile sono
allineati.
Questa procedura deve essere eseguita con il traliccio completamente chiuso a 9 m e con
l’inclinazione a 0°.
2- Rientrare parzialmente i martinetti verticali anteriori per dare una inclinazione alla gru e
facilitare l’accesso al traliccio.
6- Rimuovere i due perni (2) sul lato sinistro della testa del braccio.
8- Estendere i martinetti verticali anteriori per livellare le gru ed alzare il braccio in posizione
orizzontale. Ruotare la prolunga all’interno verso il lato destro del braccio tirando la corda.
9- Inserire il perno (10), assicurarlo con la copiglia (9); inserire il perno (12) ed assicurarlo con
la copiglia (11) (fig. 2).
10 - Rimuovere i due perni (2) sul lato destro del braccio (fig. 3).
11 - Spingere la testa del traliccio contro il braccio base facendo risalire il traliccio sul supporto
posteriore; inserire le due chiusure (4 e 5) bloccandole con la manopola (3) (fig. 1).
L’angolo della prolunga telescopica può essere variato solo quando la parte telescopica è
completamente chiusa, cioè quando il traliccio è lungo 9 m.
ANGOLO DA 0° A 30°
14 - Togliere i perni (34) e verificare che i perni (36) siano correttamente inseriti e fissati con le
copiglie (37).
ATTENZIONE:
I due perni (34) e (36) devono assolutamente essere inseriti ed assicurati prima di iniziare
l’operazione di sollevamento.
Controllare che la fune passi nella carrucola di rinvio (33) (fig. 13). Controllare il
funzionamento del finecorsa gancio (fig. 10) (pos. 21): la manovra di sollevamento gancio
si deve interrompere quando il gancio entra in contatto con il peso.
ANGOLO DA 30° A 0°
16 - Appoggiare la punta del traliccio a terra in modo tale che sia possibile inserire i perni (34)
nella posizione A.
ATTENZIONE:
I due perni 34 e 36 devono assolutamente essere inseriti ed assicurati prima di iniziare
l’operazione di sollevamento.
Controllare che la fune passi nella carrucola di rinvio (34) (fig. 12). Controllare il
funzionamento del finecorsa gancio (fig. 10) (pos. 21): la manovra di sollevamento gancio
si deve interrompere quando il gancio entra in contatto con il peso.
Il naso supplementare, quando non viene usato, è alloggiato sul lato destro dell’ultimo elemento
del braccio.
Il naso può essere facilmente messo in linea con il braccio principale e serve per eseguire
sollevamenti rapidi e veloci con l’argano ausiliario.
ATTENZIONE:
la fune dell’argano ausiliario deve sempre passare nella carrucola centrale della testa (fig.
14) (pos. 38) e nella carrucola del naso supplementare (fig. 14) (pos. 39).
Non è possibile operare con il traliccio ed il naso montati contemporaneamente in testa al
braccio.
2- Rimuovere la copiglia (41) del perno (40). Togliere il perno (40) dalla posizione D.
3- Ruotare il naso fino a quando i fori E e F coincidono con quelli della testa.
4- Inserire il perno (42) nel supporto E e fissarlo con la relativa copiglia (43).
7- Far passare la fune nella carrucola (38), nella carrucola (39) e nel finecorsa (46).
10 - Controllare che siano montati i perni antiscarrucolamento (47) e che siano fissati con le
relative copiglie.
11 - Controllare il funzionamento del finecorsa portando in contatto il gancio con il peso (46) del
finecorsa. La manovra di salita gancio si deve arrestare.
ATTENZIONE:
il tiro massimo ammesso per il naso ausiliario è di 2000 kg.
programmare correttamente il limitatore di carico secondo le istruzioni riportate nella
tabella di portata.
il sollevamento dei carichi con entrambi gli argani non è ammesso. Il limitatore di carico
non funzionerebbe correttamente.
4- Inserire il perno (44) nel supporto G e fissarlo con la relativa copiglia (45).
5- Togliere il perno (42) dal supporto E. Ruotare il naso supplementare sul fianco della testa.
7- Fissare il perno del finecorsa nel supporto H assicurandolo con la relativa copiglia.
ELENCO COMPONENTI:
- i connettori e i terminali del sistema elettrico non siano danneggiati e siano saldamente fissati;
- i tubi di aspirazione e scarico del riscaldatore non siano ostruiti da fango, neve o altro.
Come combustibile usare esclusivamente gasolio. Non utilizzare mai benzina o petrolio
pesante o una miscela di entrambi.
Non aggiungere antigelo al combustibile: potrebbe causare una combustione incompleta.
Se viene usato gasolio per grandi freddi (tipo Artic) si dovrà variare il rapporto aria/
combustibile agendo sull’aria di combustione; infatti il sistema di riscaldamento è
predisposto per il gasolio standard.
Precauzioni:
Quando il gasolio del veicolo è usato come carburante per il riscaldatore, controllare il grado e le
condizioni dello stesso quando variano le condizioni ambientali (es. passando da una zona
pianeggiante ad una montagnosa sopra i 1500 m slm o da una regione calda ad una fredda).
Se il combustibile diesel standard viene usato ad una temperatura esterna pari o inferiore a 0° C
(32°F) la paraffina si separa dal combustibile prima che quest’ultimo geli. Questo fenomeno si
presenta particolarmente presto in unità a basso consumo di combustibile come il riscaldatore e
si svilupperà relativamente più tardi nelle unità a più elevato consumo di combustibile come il
motore principale. Può pertanto succedere che lo stesso combustibile faccia partire il motore ma
non il riscaldatore.
Per evitare lo slittamento di una ruota quando questa perde trazione, l'asse posteriore è dotato di
bloccaggio del differenziale, comandato da un pulsante posto sul pannello dei comandi. Il sistema
è costituito da un interruttore a pulsante che mette in azione una valvola solenoide ad aria in modo
da permettere il passaggio dell'aria ad un cilindro di blocco montato sulla carcassa dell'asse
posteriore.
Per bloccare il differenziale, l'operatore deve premere il pulsante e mantenerlo in questa posizione
finchè la ruota ritorna in trazione.
Il pulsante ritorna automaticamente in posizione "OFF" quando viene rilasciato, attivando il
disinserimento del bloccaggio differenziale.
13 LUBRIFICAZIONE
13.2 LUBRIFICANTI
Le tabelle riportate nelle pagine seguenti riepilogano le caratteristiche dei lubrificanti richiamati
nella tabella di lubrificazione.
Locatelli raccomanda l’uso dei lubrificanti originariamente utilizzati sulla macchina e con la quale
la macchina è stata consegnata. Condizioni climatiche differenti, comunque, possono richiedere
l’utilizzo di lubrificanti con caratteristiche differenti.
Quando su una macchina nuova è necessario eseguire aggiunte di olio diverso da quello previsto
in origine, si suggerisce di drenare quello presente e sostituirlo con un olio di caratteristiche
adeguate disponibile sul posto. Si sconsiglia di mischiare oli di marche diverse.
1. Motore diesel
LUBRIFICANTE EO
QUANTITÀ 13,1 L
LUBRIFICANTE HYDO
QUANTITÀ 430 L
3. Trasmissione
LUBRIFICANTE TO
QUANTITÀ 22 L
LUBRIFICANTE EP-GBO
DIFFERENZIALE: 19 L
QUANTITÀ
MOZZI: 1,2 L X 2
LUBRIFICANTE EP-GBO
DIFFERENZIALE: 19 L
QUANTITÀ
MOZZI: 1,2 L X 2
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
COSPARGERE LE SUPERFICI DI
QUANTITÀ
SFREGAMENTO
LUBRIFICANTE EP-GBO
QUANTITÀ 9L
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE RPL
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
1 SU OGNI ESTREMITÀ
MODALITÀ DI APPLICAZIONE
1 SULLA SEDE DEL PERNO
LUBRIFICANTE EP-BEG
LUBRIFICANTE EP-BEG
LUBRIFICANTE EP-BEG
LUBRIFICANTE EP-BEG
LUBRIFICANTE EP-BEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GBO
QUANTITÀ 3L
LUBRIFICANTE WRL
LUBRIFICANTE EP-GBO
QUANTITÀ 2,6 L
LUBRIFICANTE HBO
QUANTITÀ 0,6 L
LUBRIFICANTE WRL
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE BF
QUANTITÀ 1,7 L
LUBRIFICANTE WRL
LUBRIFICANTE EP-GEG
LUBRIFICANTE EP-BEG
LUBRIFICANTE EP-GEG
Assicurarsi di lubrificare tutti i punti indicati nelle tabelle, su ogni lato della gru.
Gli intervalli di lubrificazione raccomandati sono basati su un uso normale della gru (50 ore
alla settimana). Se la macchina è soggetta ad un uso più intenso, l’utilizzatore dovrà adat-
tare di conseguenza gli intervalli di lubrificazione.
PRIMA SOSTITUZIONE
DESCRIZIONE SOSTITUZIONE PERIODICA
(ORE) (ORE)
14 SCHEMI IMPIANTI
(dis. 84011100001)
(dis.84028040100)
2. TUBO FLESSIBILE
8. CONVERTITORI PNEUMO-IDRAULICI
9. VALVOLA A RELE’