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NORMA ITALIANA
UNI 8199
Seconda edizione NOVEMBRE 1998
Acoustics
DESCRITTORI
Acustica, prova, prova acustica, impianto di condizionamento, impianto di riscaldamento, impianto di ventilazione, collaudo acustico 17.140.20; 91.120.20; 91.140.10; 91.140.30
CLASSIFICAZIONE ICS
SOMMARIO
La norma denisce le modalit di misurazione negli ambienti del livello di rumore conseguente al funzionamento degli impianti di climatizzazione e ventilazione e denisce un criterio di valutazione della rumorosit.
RELAZIONI NAZIONALI
La presente norma la revisione della UNI 8199:1981. La revisione si resa necessaria perch la metodologia indicata risultata di difcile utilizzazione. Principalmente si abbandonato il criterio differenziale, cio la differenza tra il rumore dellimpianto e quello di fondo, del valore 3 dB, evidenziando quello di rumorosit dellimpianto (valore assoluto). Inoltre sono stati ampliati e migliorati i livelli di riferimento (prospetto 2).
RELAZIONI INTERNAZIONALI
ORGANO COMPETENTE
Commissione "Acustica" CTI - Comitato Termotecnico Italiano Presidente dellUNI, delibera del 21 ottobre 1998
RATIFICA RICONFERMA
UNI Ente Nazionale Italiano di Unicazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia Gr. 4
UNI - Milano 1998 Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microlm o altro, senza il consenso scritto dellUNI.
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PREMESSA
La presente norma stata elaborata dalla Commissione "Acustica" dellUNI e dal CTI (Comitato Termotecnico Italiano - via G. Pascoli, 41, 20129 Milano), nellambito del Gruppo di lavoro misto "Revisione UNI 8199" ed stata approvata per la sua presentazione alla Commissione Centrale Tecnica dellUNI rispettivamente il 10 novembre 1997 e il 10 marzo 1998. stata quindi esaminata ed approvata dalla Commissione Centrale Tecnica, per la pubblicazione come norma raccomandata, il 25 giugno 1998.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti interessate e di conciliare ogni aspetto conittuale, per rappresentare il reale stato dellarte della materia ed il necessario grado di consenso. Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di Unicazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.
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INDICE
0 1 2 3 4 4.1
figura 1
1 1 1 1
4.2 4.3
prospetto 1
METODO DI MISURAZIONE 3 Condizioni di funzionamento dell'impianto .................................................................................. 3 Esempi di rilievi fonometrici in ambiente, di alcuni componenti dimpianti ................ 4 Strumentazione di misura .................................................................................................................... 5 Grandezze rilevate e posizioni di misurazione ......................................................................... 5 Valori del tempo di riverberazione di riferimento ..................................................................... 6 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTO CORREZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTO 6 7
5 6 7
prospetto 2
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INTRODUZIONE
Il rumore prodotto dagli impianti di climatizzazione e/o ventilazione pu interessare lambiente all'interno o allesterno degli edici. La presente norma denisce la metodologia da seguire per il collaudo acustico degli impianti negli ambienti serviti al ne di valutare la rumorosit da essi immessa all'interno degli ambienti dell'edicio nell'ottica della salvaguardia delle condizioni di benessere acustico. I limiti per la protezione dell'udito negli ambienti di lavoro, a cui gli impianti devono uniformarsi, sono stabiliti dalla legislazione vigente sull'igiene del lavoro1). Per quanto riguarda la rumorosit degli impianti che si propaga agli ambienti di terzi si dovr fare riferimento a quanto indicato dalla legislazione vigente2). Il rumore esistente in un ambiente dovuto sia al rumore dell'impianto sia al rumore di tutte le altre sorgenti interne ed esterne. Per eseguire il collaudo acustico dell'impianto si scelto di valutare il solo livello di rumore di impianto al ne di eliminare l'inuenza della variabilit del rumore residuo al momento della misurazione. Per la determinazione del rumore di impianto, la presente norma indica che le misurazioni vengano eseguite nelle condizioni di minima inuenza del livello di rumore residuo.
RIFERIMENTI NORMATIVI
ISO 3382 CEI 29-1 CEI 29-4 CEI 29-10 CEI 29-14 Acustica - Misurazione del tempo di riverberazione negli auditori Misuratori di livello sonoro (fonometri) Filtri di banda di ottava, di mezzo ottava e di terzi di ottava per analisi acustiche Fonometri integratori mediatori Calibratori acustici
3 3.1 3.2
formula 1
TERMINI E DEFINIZIONI curva di ponderazione A: Curva di ponderazione in frequenza come denita nella CEI 29-1. livello di pressione sonora ponderato A: Livello espresso in decibel ponderato A, dB (A),
e denito dalla formula:
L pA = 10 lg ( p A p o ) 2
1)
2)
Alla data di pubblicazione della presente norma, in vigore il DL 277 15 agosto 1991 "Attuazione delle direttive n 80/1107/CEE, n 82/605/CEE, n 83/477/CEE, n 86/188/CEE e n 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, sici e biologici durante il lavoro, a norme dellart. 7 della legge 30 luglio 1990, n 212" pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufciale n 200 del 27 agosto 1991. Alla data di pubblicazione della presente norma, sono in vigore il DPCM 14 novembre 1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore" e il DPCM 5 dicembre 1997 "Determinazione dei requisiti acustici passivi". UNI 8199:1998 Pagina 1 di 10
po
3.3
formula 2
livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A nel tempo di misurazione T, LAeq,T: Espresso in decibel dB (A) ed denito dalla formula seguente:
1 T pA ( t ) 2 L Aeq, T = 10 lg --- --------------- d t T o po dove: pA(t ) il valore istantaneo della pressione sonora ponderato A, in pascal; po il valore di riferimento della pressione sonora pari a 20 Pa; T lintervallo di integrazione, in secondi.
3.4
3.5
Nota
livello di rumore ambientale, La: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A che si misura con l'impianto in funzione.
Il livello del rumore ambientale costituito dall'insieme del rumore residuo e del rumore d'impianto.
livello di rumore residuo, Lr: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato
A, che si misura con l'impianto non in funzione.
livello di rumore d'impianto, Li: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato
A, prodotto dal solo impianto; non misurato ma deve essere calcolato come indicato in 5.
livello corretto del rumore d'impianto, Lic: Livello di rumore d'impianto (Li), corretto per
tenere conto delle eventuali componenti impulsive e/o tonali delle sorgenti appartenenti all'impianto oggetto del collaudo e delle caratteristiche fonoassorbenti dell'ambiente in cui si esegue la misurazione.
3.9
formula 3
livello di rumore medio nell'ambiente, Lam: Media dei livelli di rumore ambientale rilevati
nelle varie posizioni di misurazione; denito dalla formula seguente:
L am = 10 lg 1 N 10
( L a ) j 10
dove: j il campione j esimo rilevato nel punto generico di misurazione j ed N il numero totale di punti.
3.10
Nota
rumore con caratteristiche impulsive: Immissione sonora nella quale siano chiaramente
udibili e strumentalmente rilevabili eventi sonori di durata minore di 1 s.
Le componenti impulsive possono avere carattere ripetitivo, come succede, per esempio, per il rumore di dilatazione delle tubazioni, o isolato, come avviene, per esempio, per il rumore del "colpo d'ariete" o dello scatto di un teleruttore.
3.11
rumore con componenti tonali: Immissione sonora nella quale siano chiaramente udibili
e strumentalmente rilevabili, nel campo da 20 Hz a 20 000 Hz, eventi sonori caratterizzati da toni puri.
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3.12
Nota
rumore di breve durata: Rumore di durata minore di 60 s, con o senza caratteristiche impulsive, contraddistinto da livello sonoro pi elevato rispetto a quelli di regime.
Rumori di breve durata sono, per esempio: la fase di prelavaggio del bruciatore, l'accensione e/o lo spegnimento di un ventilatore, l'inversione di ciclo di una "pompa di calore", lo slittamento delle cinghie di un ventilatore, la modulazione della valvola motorizzata di regolazione, il colpo d'ariete, lo scatto di un teleruttore ed inoltre i periodici avviamenti degli apparecchi tutto-niente, ecc.
3.13
rumore di avviamento: Rumore prodotto dall'impianto nella fase di avviamento nel caso in
cui il livello di pressione sonora sia pi elevato rispetto a quello di regime (vedere gura 1); la sua durata , di solito, minore di 120 s.
3.14
ambienti: Ambiente interno ad un edicio destinato alla permanenza di persone o comunit ed utilizzato per le diverse attivit umane.
4 4.1
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gura
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4.2
4.2.1
Strumentazione di misura
Generalit
Il sistema di misurazione deve essere scelto in modo da poter indicare il livello continuo equivalente della pressione sonora ponderato A, i livelli sonori con caratteristica I (impulse), S (Slow) e F (Fast) con memorizzazione del livello massimo. La strumentazione per la misurazione dei livelli di pressione sonora con caratteristiche dinamiche S, F o I deve essere di classe 1 secondo la CEI 29-1; quella per la misurazione del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A deve essere di classe 1 secondo la CEI 29-10. Nel caso si analizzino rumori con caratteristiche tonali si deve utilizzare strumentazione dotata di ltri di terzo di ottava rispondenti alla CEI 29-4.
4.2.2
Calibrazione
La calibrazione della strumentazione e/o della catena di misurazione deve essere eseguita prima e dopo ogni ciclo di misurazione mediante un segnale campione emesso da uno strumento almeno di classe 2 secondo la CEI 29-14. Nel caso si utilizzi un sistema di misurazione comprendente uno stadio di registrazione si deve registrare anche il segnale campione. La differenza, in valore assoluto, tra le due calibrazioni deve essere minore o uguale a 0,5 dB.
4.2.3
4.3
4.3.1
4.3.1.1
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4.3.2
4.3.3
4.3.4
10 lg T T o dove: T il tempo di riverberazione, a 1 000 Hz, misurato nell'ambiente nelle condizioni in cui viene effettuato il collaudo; To il tempo di riverberazione di riferimento variabile in funzione del volume del locale secondo i valori del prospetto 1.
prospetto 1
V 2 500 m3
Il tempo di riverberazione deve essere misurato come indicato nella ISO 3382. Nel caso non fosse possibile procedere alla sua misurazione, il tempo di riverberazione pu essere stimato teoricamente mediante il calcolo sulla base delle dimensioni dell'ambiente e dei coefcienti di assorbimento delle superci: in tal caso il rapporto di prova deve riportare, per intero, il procedimento di calcolo adottato.
Li = La
se L a L r 10 dB
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formula
6
L r 10 La 10 L i = 10 lg 10 10
se 6 dB ( A ) < L a L r < 10 dB
formula
L i = L a 1,6 dB ( A )
se L a L r 6 dB 3)
Lic = Li + Kf + Ki + KT
VERIFICHE DI COLLAUDO
Il collaudo si intende superato nei casi seguenti: a) il valore del livello di rumore ambientale La (eventualmente corretto) minore di Lrif; b) quando il valore del livello corretto del rumore d'impianto (Lic) risulta minore o uguale al valore del livello di riferimento (Lrif) indicato nelle condizioni di contratto: Lic Lrif Inoltre si deve vericare che i valori della differenza Lmax - Lrif risultino minori di 5 dB per il rumore di avviamento e di 3 dB per quelli di breve durata. Per impianti installati in edici con particolari destinazioni d'uso (auditorium, teatri, sale di registrazione, ecc.) pu essere richiesta l'assenza di rumori di breve durata e la loro eventuale presenza ne invalida il collaudo. In assenza di livelli di riferimento nelle speciche di contratto il collaudatore si riferir al prospetto 2.
3)
Il livello del rumore dimpianto cos determinato sicuramente sovrastimato: se necessario disporre una stima pi accurata di Li occorre ripetere il collaudo con valore di Lr inferiore. UNI 8199:1998 Pagina 7 di 10
prospetto
dB (A) 30 40 30 35 45 40 35 40 45 50 45 30 40 35 40 40 40 30 30 45 35 30 30 25 35 45
10) Studi per registrazione, sale da concerto 11) Sale cinematograche 12) Ristoranti, bar, negozi
*)
Si tratta di ambienti che richiedono particolari prestazioni acustiche: si consiglia di seguire le indicazioni di un esperto in acustica. Nota - Valori del livello di riferimento maggiori di 5 dB (A) rispetto a quelli indicati sono sconsigliati in quanto non offrono garanzie di benessere sufciente. Valori inferiori, quando necessari, vanno attentamente valutati a fronte degli aggravi economici che ne derivano.
RESOCONTO DI PROVA
Nel resoconto di prova devono essere riportati almeno i dati seguenti: - il riferimento alla presente norma; - la data del collaudo; - il nome del collaudatore; - le caratteristiche della strumentazione di misura impiegata (tipo, n di serie, ecc.); - la data dell'ultima taratura della strumentazione; - la descrizione del tipo dimpianto; - la descrizione degli ambienti in cui si effettuano le misurazioni: dimensioni, destinazione d'uso, tipi di arredi, ecc.; - i valori del livello di riferimento; - le condizioni di funzionamento dell'impianto durante il collaudo: a pieno regime, a regime parziale, a regime variabile per l'azione della regolazione d'impianto, ecc.; - il numero delle posizioni di misurazione e le relative ubicazioni;
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i tempi di misurazione impiegati; le caratteristiche del rumore (stazionario, variabile, con caratteristiche tonali e/o impulsive); il tempo di riverberazione dell'ambiente o degli ambienti in cui si effettua la misurazione: se tale valore stato stimato si dovr riportare il procedimento di calcolo; il livello di rumore residuo; il livello di rumore ambientale; il livello di rumore d'impianto; le eventuali correzioni introdotte Kf, Ki, KT; l'eventuale presenza di rumore di breve durata e di avviamento; la valutazione conclusiva dell'esito del collaudo.
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Milano (sede)
Via Battistotti Sassi, 11B - 20133 Milano - Tel. (02) 70024200 - Fax (02) 70105992 Internet: www.unicei.it - Email: diffusione@uni.unicei.it Via delle Colonnelle, 18 - 00186 Roma - Tel. (06) 69923074 - Fax (06) 6991604 Email: uni.roma@uni1.inet.it c/o Tecnopolis CSATA Novus Ortus Strada Provinciale Casamassima - 70010 Valenzano (BA) - Tel. (080) 8770301 - Fax (080) 8770553 c/o CERMET Via A. Moro, 22 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO) - Tel. (051) 6250260 - Fax (051) 6257650 c/o AQM Via Lithos, 53 - 25086 Rezzato (BS) - Tel. (030) 2590656 - Fax (030) 2590659 c/o Centro Servizi Promozionali per le Imprese Viale Diaz, 221 - 09126 Cagliari - Tel. (070) 349961 - Fax (070) 34996306 c/o C.F.T. SICILIA Piazza Buonarroti, 22 - 95126 Catania - Tel. (095) 445977 - Fax (095) 446707 c/o Associazione Industriali Provincia di Firenze Via Valfonda, 9 - 50123 Firenze - Tel. (055) 2707268 - Fax (055) 2707204 c/o La Spezia Euroinformazione, Promozione e Sviluppo Piazza Europa, 16 - 19124 La Spezia - Tel. (0187) 728225 - Fax (0187) 777961 c/o Consorzio Napoli Ricerche Corso Meridionale, 58 - 80143 Napoli - Tel. (081) 5537106 - Fax (081) 5537112 c/o Azienda Speciale Innovazione Promozione ASIP Via Conte di Ruvo, 2 - 65127 Pescara - Tel. (085) 61207 - Fax (085) 61487 c/o Centro Estero Camere Commercio Piemontesi Via Ventimiglia, 165 - 10127 Torino - Tel. (011) 6700511 - Fax (011) 6965456 c/o Treviso Tecnologia Via Roma, 4/D - 31020 Lancenigo di Villorba (TV) - Tel. (0422) 608858 - Fax (0422) 608866 c/o CATAS Via Antica, 14 - 33048 S. Giovanni al Natisone (UD) - Tel. (0432) 747211 - Fax (0432) 747250 c/o Associazione Industriali Provincia di Vicenza Corso Palladio, 15 - 36100 Vicenza - Tel. (0444) 232794 - Fax (0444) 545573
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