Norma Italiana
CEI 20-22/4
Data Pubblicazione Edizione
1997-09 Quarta
Classificazione Fascicolo
20-22/4 3455 R
Titolo
Prove d’incendio su cavi elettrici
Parte 4: Metodo per la misura dell’indice di ossigeno per i
componenti non metallici
Title
Tests on electric cables under fire conditions
Part 4: Method of measurement of oxygen index for non metallic
components
NORMA TECNICA
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente Norma è conforme all’Appendice B del Documento di Armonizzazione CENELEC HD 405.3 S1,
identica all’Appendice B della Pubblicazione IEC 332-3 (1992). Descrive una procedura per la determinazio-
ne dell’infiammabilità relativa dei componenti non metallici prelevati o utilizzati nei cavi elettrici: il metodo è
basato sulla misura della minima concentrazione di ossigeno che, in una miscela ossigeno-azoto, è neces-
saria per mantenere la combustione con la presenza di fiamma. Questo metodo è attualmente limitato a quei
materiali i cui provini sono sufficientemente rigidi da restare diritti durante la prova.
La presente Norma costituisce la ristampa senza modifiche, secondo il nuovo progetto di veste editoriale,
della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 2664).
DESCRITTORI
prove d’incendio; cavi elettrici; metodo di misura; indice di ossigeno;
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 20-22/4 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.
CDU
LEGENDA
(UTE) La Norma in oggetto deve essere utilizzata congiuntamente alle Norme indicate dopo il riferimento (UTE)
(PEQ) La Norma in oggetto recepisce con modifiche le Norme indicate dopo il riferimento (PEQ)
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1.1 Oggetto e scopo
Questo metodo descrive una procedura per la determinazione dell’infiammabilità
relativa dei componenti non metallici prelevati o utilizzati nei cavi elettrici: il me-
todo è basato sulla misura della minima concentrazione di ossigeno che, in una
miscela ossigeno-azoto, è necessaria per mantenere la combustione con la pre-
senza di fiamma. Questo metodo è attualmente limitato a quei materiali i cui pro-
vini sono sufficientemente rigidi da restare diritti durante la prova.
Nota Il mantenimento della combustione può avvenire anche in presenza di brace anche senza
fiamma purché risulti evidente la progressione della combustione stessa.
1.2 Definizione
Si definisce come indice di ossigeno la minima concentrazione di ossigeno,
espressa in volume percentuale, di una miscela ossigeno-azoto che permette di
mantenere la combustione nelle condizioni operative sotto descritte.
1.4.1 Colonna
La colonna di prova è costituita da un tubo in vetro resistente al calore, scelto tra
uno dei tipi indicati nella tabella sotto riportata. Il fondo della colonna o la base
sulla quale appoggia contiene un materiale non combustibile che ha la funzione di
realizzare una buona distribuzione del gas entrante dalla base stessa. Sopra il mate-
riale non combustibile deve essere posto uno schermo di rete metallica per tratte-
nere le particelle combuste cadenti e mantenere pulita la base della colonna.
La temperatura della miscela di gas entrante nella colonna deve essere controllata
e mantenuta al valore di 23 °C ± 2 °C mediante appropriati mezzi. Se questi pre-
vedono una sonda interna, la posizione e la forma della stessa devono essere tali
da minimizzare la turbolenza nella colonna.
1.4.2 Cronometro
Un cronometro contasecondi deve essere adatto ad indicare almeno 10 min con
precisione di 1 s.
1.4.7 Aspiratore
Per assicurare la rimozione di fumo, fuliggine ed esalazioni tossiche, il dispositi-
vo deve essere situato sotto una cappa da laboratorio avente efficienti dispositivi
di aspirazione e scarico tali da non influire con i risultati delle prove.
1.5 Provini
1.5.1 I provini sono costituiti da strisce piatte rettangolari aventi le dimensioni seguenti:
lunghezza compresa tra 70 mm e 150 mm
larghezza 6,5 mm ±0,5 mm
spessore 3,0 mm ±0,5 mm
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1.5.2 I provini possono essere ricavati mediante molatura, taglio o lavorazione a parti-
re dai componenti del cavo da provare. Quando ciò non è possibile, per es. nel
caso di materiale reticolato, deve essere utilizzata una piastra, molata e reticolata,
preparata con materiale campionato durante il processo produttivo dalla stessa
fornitura utilizzata per la produzione del cavo.
1.5.3 Le superfici dei provini devono essere lisce, esenti da asperità o sbavature di ma-
teriale proveniente dalla lavorazione o dalla molatura.
1.6.1 Ogni provino deve essere marcato mediante due linee di fede poste a 8 mm ed a
58 mm dall’estremità superiore. Per facilitare la lettura, le linee sono tracciate su
almeno due facce adiacenti. Per i provini bianchi o colorati può essere utilizzata
una normale penna a sfera. Per i provini di colore nero, può essere conveniente
l’impiego di un inchiostro di colore contrastante. L’inchiostro deve essere lasciato
asciugare prima della prova.
Il provino deve essere posto in posizione fissato sul portaprovino in posizione
verticale approssimativamente al centro della colonna, in modo che l’estremità
superiore si trovi ad almeno 100 mm sotto l’apertura della colonna.
Se viene utilizzata una colonna ad apertura ristretta, come indicato in 1.4.1,
l'estremità superiore del provino deve trovarsi ad almeno 40 mm sotto l’apertura.
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1.6.6 i) Se il provino brucia per un tempo uguale o maggiore a 3 min, oppure per
una lunghezza uguale o maggiore a 50 mm, esso viene spento e viene registrata
la concentrazione di ossigeno segnalando inoltre se il provino è stato spento per-
ché ha bruciato per un tempo uguale o maggiore a 3 min o per una lunghezza
uguale o maggiore a 50 mm (distanza tra le linee di fede).
ii) Se il provino termina di bruciare prima di 3 min e meno di 50 mm, la concen-
trazione di ossigeno viene considerata troppo bassa. Viene registrato il tempo di
estinzione.
1.6.7 Posizionare un nuovo provino. (Un provino può essere riutilizzato a condizione
che si sia raffreddato, che la parte bruciata sia stata eliminata e che mantenga la
conformità con quanto prescritto in 1.5.2 e 1.6.2).
Regolare la concentrazione di ossigeno in funzione dei risultati ottenuti in 1.6.6.
Ripetere la prova in conformità con 1.6.4, 1.6.5 e 1.6.6.
1.6.8 Si continua a ripetere l’operazione di cui in 1.6.7 effettuando soltanto una prova
per ciascuna concentrazione di ossigeno, finché siano stati determinati i seguenti
elementi:
a) la più bassa concentrazione di ossigeno a cui il provino non si autoestingue
entro 3 min o brucia per una lunghezza maggiore della distanza tra le linee di
fede;
b) la successiva più bassa concentrazione di ossigeno a cui il provino si auto-
estingue prima di 3 min o brucia per una lunghezza minore della distanza
tra le linee di fede.
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1.8 Conferma dell’indice di ossigeno minimo
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Fig. 1 Dispositivo di accensione
Dimensioni in millimetri
Fine Documento
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La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. E. Camagni
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