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Il mondo della rivelazione

incendio
29 settembre 2020
CNPI
Programma

- Collegamento Codice Unico norma UNI


- UNI 11224 manutenzione
- UNI 11744 toni d’allarme
- Il mondo della rivelazione oggi e domani
Collegamento fra le Norme UNI e il Codice Prevenzione Incendi
La figura del tecnico manutentore diverrà sempre più importante con
corsi di formazione che a breve diverranno obbligatori con verifica
della preparazione ora effettuata da IMQ o ICIM, poi probabilmente
dai VVFF.
Il capitolo degli IRAI, impianti di rivelazione incendio
Il capitolo degli IRAI, impianti di rivelazione incendio
Novità assoluta
G.3.2.2 Profili di rischio Rvita per alcune tipologie di destinazione d’uso
Soluzione conforme
Soluzione conforme o soluzione alternativa ?
RELIZZAZIONE
PROGETTAZIONE SECONDO UNI 9795
CODICE UNICO
E VERIFICA EN 54-13

IRAI
SOLUZIONE CONFORME

IMPIANTO
MANUTENZIONE
SECONDO UNI 11224
Norma UNI 11744 toni d’allarme

La norma è stata pubblicata lo scorso mese di aprile.

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VVF TONI DI ALLARME

Il tono di allarme allo stato attuale ha frequenza 970 ± 50 Hz con suono continuo

1
6
VVF TONI DI ALLARME

Il tono di preallarme è invece:

Con tono 800/970 Hz

1
7
VVF TONI DI ALLARME

Per le camere d’albergo rimarrà come unica indicazione quella di avere, come già indicato
nel TR 11607, bassa frequenza.

1
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Norma UNI 11224 dell’aprile 2019
per la manutenzione degli impianti

CONTROLLO INIZIALE E
MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI
RIVELAZIONE INCENDI
Norma UNI 11224
1. Scopo e campo di applicazione
La presente Norma descrive le procedure per il controllo iniziale, la
sorveglianza e il controllo periodico, la manutenzione e la verifica generale
dei sistemi di rivelazione di incendio.
E’ applicabile anche dove il sistema di rivelazione incendi sia impiegato per
attivare un sistema di estinzione automatica o attuare dispositivi di
sicurezza antincendio.

Scopo delle attività di manutenzione è la verifica della funzionalità degli


impianti e non della loro efficacia, per la quale si rimanda alla UNI 9795.
Qualora un sistema di rivelazione incendio non risulti conforme alla regola
dell’arte, le azioni correttive non rientrano nell’ambito della presente
norma.
La presente norma si applica sia ai nuovi sistemi sia a quelli esistenti.
Norma UNI 11224

1 - Scopo e campo di applicazione

Scopo
Verifica delle funzionalità e mantenimento della
piena efficienza degli impianti
Norma UNI 11224

1 - Scopo e campo di applicazione

Applicazione
• Sistemi già esistenti
• Sistemi di nuova realizzazione
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni
Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti.
Le apparecchiature sotto descritte possono essere interconnesse con collegamenti realizzati con cavo e/o via
radio.

3.1 Rivelatori
… omissis …

3.1.4 rivelatore di fiamma: Rivelatore sensibile alla radiazione emessa dalle fiamme di un incendio.
3.1.5 rivelatore multi-criterio: Rivelatore sensibile a più di un fenomeno causato dall'incendio.
3.1.6 rivelatore termico lineare (cavo termosensibile): Rivelatore che risponde alla temperatura
sorvegliata in prossimità di una linea continua.
3.1.7 rivelatore per condotte: Rivelatore di fumo che controlla l’aria trasportata nelle condotte.
3.1.8 rivelatore ad aspirazione (ASD aspirating smoke detectors): Rivelatore di fumo nel quale
l’aria e aerosol passano attraverso un dispositivo di campionamento e sono trasportati a uno o più
elementi sensibili al fumo attraverso un sistema di aspirazione.

3.2 sistemi di rivelazione: Insieme di apparecchiature e software costituenti l’impianto di rivelazione


incendi.
3.2.1 sistema di rivelazione cablato: Insieme di apparecchiature e software costituenti l’impianto di
rivelazione incendio tra loro interconnessi con collegamenti cablati.
3.2.2 sistema di rivelazione via radio: Insieme di apparecchiature e software costituenti l’impianto di
rivelazione incendio tra loro interconnessi con collegamenti cablati (dalla centrale) e via radio (dal
translatore).
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni
3.3.1. Sorveglianza
“Controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli
impianti antincendio siano nelle normali condizioni operative,
siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali,
accertabili tramite esame visivo.
La sorveglianza può essere effettuata dal personale
normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto
adeguate istruzioni.”
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni

3.3.2 Controllo periodico


“Insieme delle operazioni da effettuarsi con frequenza almeno
semestrale, per verificare la completa e corretta funzionalità
delle attrezzature e degli impianti.”
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni

3.3.3 Manutenzione
«Combinazione di attività preventive e correttive durante la
vita del sistema, che sono destinate a mantenere, o
ripristinare, uno stato nel quale il sistema può svolgere la
funzione richiesta.»
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni
3.3.3 Manutenzione Ordinaria
«Operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di
uso corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità,
abbisognevoli unicamente di minuterie e comporta l’impiego
di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzione di
parti di modesto valore espressamente previste.»
Esempio: sostituzione di singoli apparati (rivelatore, pulsante, vetrino, filtro,
ecc.) con componenti identici o analoghi che non comportino alcuna modifica
al sistema.
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni
3.3.4 Manutenzione Straordinaria
«Intervento di manutenzione che non può essere eseguita in loco o che,
pur essendo eseguita in loco, richiede mezzi di particolare importanza
oppure attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti
sostituzioni di intere parti di impianto o la completa revisione o
sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile o conveniente la
riparazione.»
Esempio: riparazioni, anche non effettuate sul posto, di più apparati o parti dell’impianto con
sostituzione o aggiunta di cavi, tubazioni e scatole, operazioni che comportino cambiamenti e
riconfigurazioni del sistema. Tali operazioni non modificano il numero di rivelatori, centrali, pulsanti ed
altri dispositivi installati.
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni

3.3.7 Tecnico manutentore


«Persona competente e qualificata che porta a termine i propri compiti
in modo affidabile, si assume le responsabilità per la finalizzazione degli
stessi e adatta i propri comportamenti alle circostanze nel risolvere i
problemi.»

Nota: Le attestazioni di partecipazione a corsi, attività formative e/o esercitazioni effettuate


continuativamente presso associazioni, enti o aziende di settore contribuiscono a qualificare il
personale.
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni

3.4.3 Controllo iniziale


«Controllo effettuato per verificare la completa e corretta
funzionalità del sistema e la sua integrale rispondenza ai
documenti del progetto esecutivo.»
Norma UNI 11224
3 - Termini e definizioni

3.4.7 Verifica generale del sistema


«Controllo accurato e particolare del sistema, la cui periodicità
e metodologia dipende dalle prescrizioni normative e
legislative, relative ai singoli componenti utilizzati e dalle
istruzioni del produttore delle apparecchiature impiegate.»
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni
NOTA
CONTROLLO INIZIALE
Si tratta delle operazioni da effettuare nei seguenti casi:
a) a completamento delle attività di installazione e posa di un nuovo
impianto
b) In caso di modifica o ampliamento di un impianto esistente
c) in caso di presa incarico da parte del Manutentore di un Impianto
esistente
d) In presenza di variazioni ambientali o d’uso che potrebbero avere
modificato in modo sostanziale le condizioni di funzionamento
dell’impianto
e) Su specifica richiesta del Committente o delle Autorità di controllo
Norma UNI 11224

3 - Termini e definizioni
3.4 Ulteriori definizioni riferibili ai controlli e alle manutenzioni
3.4.5 avviamento sistema: Fase operativa pratica, costituita da una serie di controlli funzionali e
di verifiche visive operate sui componenti del sistema, condotta da personale specializzato
durante il controllo iniziale.
3.4.6 sistema modificato: Sistema di rivelazione pre-esistente al quale sono state apportate
modifiche per la sostituzione di apparecchiature con caratteristiche diverse rispetto a quelle
precedentemente installate o una modifica alla loro quantità o collocazione, o alla funzionalità del
sistema, tali da aver comportato una revisione del progetto.
3.4.8 responsabile del sistema: Datore di lavoro o persona da lui preposta (delegata) secondo la
legislazione vigente.
Norma UNI 11224

4 - Fasi e Periodicità
Fase Periodicità Circostanza
Prima della consegna di un nuovo sistema o di
Controllo iniziale Occasionale un sistema modificato, o nella presa in carico
della manutenzione di un sistema
Secondo il piano di manutenzione
Sorveglianza Continua
programmata dal responsabile del sistema

Controllo Almeno ogni 6 Secondo il piano di manutenzione


Periodico mesi programmata
Nota : per ogni attività devono essere compilati gli opportuni documenti di registrazione secondo quanto
previsto da Leggi, regole tecniche e/o norme applicabili.
Norma UNI 11224

4 - Fasi e Periodicità
Fase Periodicità Circostanza
Manutenzione
Occasionale Secondo esigenza per riparazioni di lieve entità
ordinaria

Manutenzione Secondo esigenza per riparazioni di particolare


Occasionale
Straordinaria importanza
Secondo indicazioni normative e legislative in
Verifica Generale Almeno ogni 12 funzione delle apparecchiature impiegate o
sistema anni delle istruzioni dei costruttori delle
apparecchiature.
Nota : per ogni attività devono essere compilati gli opportuni documenti di registrazione secondo quanto
previsto da Leggi, regole tecniche e/o norme applicabili.
Norma UNI 11224
5 - Documentazione
Fase Documenti da produrre e riportare nel registro

Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo


Controllo
funzionale come minimo secondo quanto indicato
iniziale
nell’appendice A.
Semplice registrazione conforme al piano di
Sorveglianza manutenzione programmata dal responsabile del
sistema.
Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo
Controllo
funzionale come minimo secondo quanto indicato
Periodico
nell’Appendice B
Norma UNI 11224

5 - Documentazione
Fase Documenti da produrre e riportare nel registro
Manutenzione
ordinaria
Registrazione del documento di intervento sottoscritto
Manutenzione dal tecnico manutentore incaricato.
Straordinaria

Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo


Verifica generale
funzionale conformi come minimo a quanto indicato
sistema
nell’appendice A
Norma UNI 11224
6 – CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE
6.1 Condizioni durante la fase di controllo iniziale
Le condizioni di prova ideali per il controllo iniziale sono quelle esistenti durante l’ordinaria operatività degli ambienti e
dei sistemi
Nel caso gli ambienti, nei quali è installato il sistema, non siano ancora stati adibiti al loro utilizzo operativo o si trovino
ancora nella condizione di cantiere:
- controllare che nell’ambiente non sussistano condizioni tali da falsare il funzionamento del sistema e la riproducibilità
delle condizioni di reale esercizio;
- verificare che il funzionamento dei dispositivi da sottoporre a prova non sia condizionato da oggetti provvisori, materiali
o altri ostacoli che potrebbero compromettere l’efficacia del sistema;
- riprodurre, se possibile, condizioni che non sono presenti in ambiente in quel momento (per esempio rumore di fondo).

Nel caso non fosse possibile avere condizioni ideali provvedere a rimandare il controllo iniziale.
In ogni caso, verificare che le segnalazioni e le eventuali attivazioni comandate dal sistema non determinino condizioni di
pericolo per le persone o vadano a causare azioni indesiderate o in grado di produrre danno alle cose.
Assicurarsi che tutte le persone che possono essere raggiunte dalle segnalazioni ottiche ed acustiche siano state
preventivamente informate; eventualmente concordare con il responsabile della sicurezza le opportune misure atte ad
evitare il rischio di panico e disagio per gli occupanti.
Verificare le condizioni di pulizia dei dispositivi del sistema; tali condizioni devono essere assicurate anche dopo il termine
di esecuzione delle prove.
Norma UNI 11224

6 – CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE


6.1 Condizioni durante la fase di controllo iniziale

NOTA
Sono stabilite le seguenti regole:
1– condizioni operative di intervento identiche a quelle di normale
operatività
Se situazione cantieristica o di non operatività
2– accertare che non sussistano condizioni tali da falsare il
funzionamento o l’efficacia del sistema
3– informare i preposti e accertare che le segnalazioni non possano
essere causa di situazioni di pericolo
Norma UNI 11224
6 – CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE
6.2 Condizioni durante la fase di sorveglianza

NOTA
Sono stabilite le seguenti regole:

Va effettuata nelle condizioni esistenti durante l’ordinaria operatività dei


sistemi.
Da effettuare in modo continuativo durante tutto il periodo di svolgimento
dell’attività oggetto della protezione
Norma UNI 11224

6 – CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE


6.3 Condizioni durante il controllo periodico, la manutenzione e la
fase di verifica generale del sistema

Il controllo periodico, la manutenzione e la fase di verifica generale sono effettuati nelle condizioni
esistenti durante l’ordinaria operatività dei sistemi.
In ogni caso, verificare che le segnalazioni e le eventuali attivazioni comandate dal sistema non
determinino condizioni di pericolo per le persone o provochino azioni indesiderate e/o dannose per i
beni.
In presenza di interconnessioni con sistemi di protezione attiva, quali per esempio gli impianti di
estinzione, è opportuno mettere in atto misure tali da impedire che i dispositivi di comando vengano
attivati in modo accidentale.
Assicurarsi che tutti gli occupanti che possono essere raggiunti dalle segnalazioni ottiche ed acustiche
siano stati preventivamente informati; eventualmente concordare con il responsabile della sicurezza le
opportune misure atte ad evitare il rischio di panico e disagio per gli occupanti.
Norma UNI 11224
6 – CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE
6.4 Condizioni di sicurezza durante operazioni in aree pericolose

Prima di operare sulle apparecchiature verificare che non esistano


condizioni di pericolo.
In ogni caso, prima di iniziare ad operare è necessario chiedere, ed
ottenere, dal responsabile della sicurezza informazioni circa i rischi
presenti in ambiente e le misure di sicurezza da adottare secondo
quanto previsto dalla legislazione vigente.
In ogni caso, per i sistemi ubicati in luoghi con pericolo di
esplosione (diversi dalle miniere), devono essere seguite le
indicazioni della CEI EN 60079-17.
Norma UNI 11224

6 – CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE


6.4 Condizioni di sicurezza durante operazioni in aree pericolose
NOTA - Sono stabilite le seguenti regole:
1- Notifica di inizio e termine interventi
2- Attuazione misure di sicurezza per prevenire situazioni di pericolo
o di indebito panico per gli occupanti le aree oggetto di intervento
3- Attuazione misure di sicurezza per impedire qualsiasi attivazione
indesiderata di altri impianti di protezione (EFC, spegnimento,
chiusure tagliafuoco, etc.)
4– Condizioni operative di intervento identiche a quelle di normale
esercizio
Norma UNI 11224
7 – PROVE DA EFFETTUARE E RELATIVA STRUMENTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
7.1 Generalità
Prima di operare su un sistema di rivelazione è necessario almeno reperire quanto segue:
- manuale d’uso e manutenzione dell’impianto già predisposto dalla ditta installatrice,
completo di istruzioni necessarie per la corretta gestione dell’impianto e per il mantenimento in efficienza
dei suoi componenti, implementato con lo schema funzionale e particolareggiato del sistema (tabelle di
causa effetto);
- disegni e documentazione di progetto dell’impianto “as built”;
- per i sistemi ASD deve essere verificata la presenza del calcolo di dimensionamento del
sistema che contiene parametri quali lunghezza delle tubazioni, numero dei fori di campionamento con
relativo diametro e soglia d’allarme prevista;
- norme di riferimento o procedure di prova dei produttori delle apparecchiature installate, ove
esistenti;
- strumenti di prova predisposti allo scopo dai produttori delle apparecchiature, ove esistenti;
- la strumentazione elettronica adeguata alle prove da eseguire in accordo alle istruzioni fornite
dal produttore delle apparecchiature; è raccomandato almeno l’utilizzo di un multimetro.
In presenza di canali di comunicazione seriale, è raccomandato l’utilizzo di un oscilloscopio o di un
analizzatore in grado di evidenziare distorsioni e/o disturbi della comunicazione.
Norma UNI 11224

NOTA
E’ necessario che siano disponibili i documenti seguenti:

• Standard di riferimento
• Eventuali procedure applicabili
• Apparati, tools di prova e istruzioni specificate dal costruttore
Oltre alla documentazione specifica di sistema, come di seguito
specificato
Norma UNI 11224
Documentazione
“As built" dell'impianto, comprendente:

1 - Distinta dei materiali installati, schede tecniche di prodotto,


manuali tecnici
2 - Schemi elettrici, comprensivi dei dettagli costruttivi
3 – Schema unifilare del sistema
4 - Planimetria con ubicazione di tutti i dispositivi
5 - Logiche di funzionamento di ciascun sottosistema
6 - Parametri di configurazione dell'installazione
7 - Schemi dei circuiti di interconnessione tra diversi sistemi
8 – Ogni altra necessaria per l’esecuzione dell’attività
Norma UNI 11224

Strumentazione
TIPOLOGIA DI PROVA DISPOSITIVI
E’ necessario che siano disponibili, secondo necessità i
seguenti strumenti:

• Di prova dei dispositivi, predisposti dai costruttori (ove previsti)


• Elettronici di tipo adeguato alle prove da effettuare (secondo le
istruzioni dei costruttori): è raccomandato almeno un multimetro
• Per interconnessioni seriali si raccomanda l’uso di oscilloscopio o
analizzatore seriale
Norma UNI 11224

Strumentazione specifica
Puntiforme di Apparecchi per produzione fumi o aerosol, forniti
fumo * dai costruttori
Lineare di Filtri di oscuramento graduati, forniti dai
fumo * costruttori
Puntiforme di Dispositivi di riscaldamento adeguati allo scopo,
calore secondo indicazioni dei costruttori
Lineare di Secondo istruzioni e strumenti predisposti dai
temperatura produttori e/o indicazioni del progettista
Strumentazione e regole operative devono essere
Sistemi ad
predisposti dall’installatore secondo le indicazioni
aspirazione *
del progettista e del costruttore
Norma UNI 11224
Strumentazione specifica
Strumenti idonei al riarmo dell’elemento
Pulsante manuale
frangibile, o vetrini se necessari
Strumentazione predisposta a cura
Puntiforme di
dell’installatore secondo le indicazioni del
fiamma *
progettista e del costruttore
Segnalatori Strumenti di misura fonometrica secondo
d’allarme necessità
Attuatori sistema Se non possibili prove reali scollegare e
spegnimento sostituire con carichi di simulazione
Se non possibili prove reali scollegare e
Dispositivi
sostituire con carichi di simulazione e
commutazione
multimetro sul contatto
Norma UNI 11224

* La prova da effettuarsi dopo la


verifica generale deve essere
eseguita come indicato al punto 11.
Norma UNI 11224

Tutte le attività si sviluppano in 2 fasi:

1) Controlli preliminari
2) Verifiche funzionali
Norma UNI 11224

8 – METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE


8.1 Procedura per il controllo preliminare e per la verifica generale del sistema

FASE 1 - Controlli preliminari


- controllo visivo dell’impianto, in accordo a UNI 9795
- accertamento della rispondenza del sistema al progetto
esecutivo
- controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità
a CEI 64-8 (per quanto applicabile)
- controllo visivo dei collegamenti elettrici e meccanici
Norma UNI 11224
8 – METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE
8.2 Procedura per il controllo funzionale
Le istruzioni fornite nella presente norma non intendono entrare nel dettaglio della definizione
delle prove ma piuttosto fornire le indicazioni per uniformare le prove essenziali che devono
essere effettuate nella fase di controllo iniziale del sistema.
In talune applicazioni, i controlli sono eseguiti in accorso alle specifiche del cliente e/o con
documentazione più esaustiva di quella indicata di seguito.
Durante le operazioni di controllo iniziale, deve essere eseguito un controllo funzionale per tutti i
sistemi, di tutti i rivelatori, contatti, pulsanti, e azionamenti presenti nel sistema.
Verificare che le logiche richieste dal cliente siano compatibili con quanto previsto dai documenti
di progetto.
Verificare l’efficacia dei comandi che interagiscono con le alimentazioni , la ventilazione e
i comandi di tutte le macchine e le segnalazioni che possono influenzare l’efficacia del sistema.

In modo particolare assicurarsi che gli effetti delle prove (segnalazione e comandi) non producano
situazioni di pericolo o attuazioni indesiderate; è necessario pianificare metodi e prove con il
concorso e consenso del responsabile della sicurezza e/o responsabile servizio prevenzione e
protezione competente.

Prima di procedere con le prove della parte di rivelazione di impianti rivelazione e spegnimento, porre le
apparecchiature di comando dello spegnimento in sicurezza.
Norma UNI 11224
8 – METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE
8.2 Procedura per il controllo funzionale

FASE 2 - Verifiche funzionali


Indicazioni generali per rendere uniformi le prove essenziali.
Nel Controllo Iniziale è richiesto il controllo funzionale di tutti (100%) i
componenti del sistema, compresi quelli ubicati in posizioni nascoste o di
difficoltosa accessibilità quali controsoffitti, condotte, sottopavimenti, etc.
Oltre al rispetto delle prescrizioni di Legge e normative, deve essere
accertata la congruenza delle logiche di segnalazione ed attuazione.
Verificare l’efficacia di tutti i comandi previsti (porte, cupolini, ..)
Accertarsi che le prove non possano procurare danni a persone o cose
N.B.: le modalità di esecuzione dei test possono variare da costruttore a costruttore
Norma UNI 11224
8 – METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE
8.3 Verifica dello stato e delle indicazioni della centrale

Effettuare un’operazione di comando tramite chiave meccanica o elettronica, o azionando la


tastiera e verificare che la centrale cambi stato.

8.4 Verifica della efficacia dei sistemi di segnalazione locali

Controllare:
a) la capacità di ricezione degli allarmi provenienti dai dispositivi automatici e manuali:

b) la capacità della centrale di attivare i mezzi di allarme;

c) l’efficienza di tutte le segnalazioni ottiche e acustiche di cui la centrale è provvista;

d) l’assorbimento di corrente dell’impianto ad essa collegato;

e) l’efficienza dell’alimentatore e delle batterie e verificarne l’autonomia.


Norma UNI 11224

Metodologia della manutenzione: Il Controllo Iniziale


Verifiche della centrale
• Efficienza delle unità di alimentazione:
Tempi di commutazione, autonomia, data di scadenza delle batterie

• Funzionalità ed efficienza segnalazioni ottiche e acustiche proprie:


Capacità di ricezione ed elaborazione delle segnalazioni originate dai
dispositivi periferici;
Capacità di attivare correttamente i dispositivi di segnalazione
d’allarme.
Norma UNI 11224
8 – METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE
8.3.3 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme
Ciascun dispositivo atto alla generazione di un segnale di allarme, deve essere attivato per verificare:
a) l’accensione del led a bordo dispositivo e l’eventuale ripetizione della segnalazione su altri
dispositivi;
b) la segnalazione congruente dello stato di allarme sulla centrale;
c) l’attivazione dei dispositivi ottico/acustici d’allarme presenti nelle aree protette.
d) l’attivazione di tutti i comandi pertinenti previsti dal piano di gestione, così come programmato nella
matrice causa-effetto;
e) l’attivazione delle uscite di trasmissione remota dell’allarme;
se presenti sistemi di visualizzazione grafica, ripetizione e stampa:
f) la segnalazione congruente sul sistema grafico;
g) la segnalazione sul ripetitore;
h) la registrazione dell’evento.
Dopo ogni sequenza di allarme, è necessario accettare l’evento in centrale e tacitare la relativa
segnalazione acustica.
Le segnalazioni devono essere congruenti, ovvero si deve verificare che il dispositivo mandato in
allarme corrisponda in termini di nome, indirizzo, zona, posizione a quanto previsto dal progetto.
Norma UNI 11224

Deve essere verificata l’efficacia delle segnalazioni acustiche che devono essere udite distintamente, in
qualsiasi punto dell’ambiente protetto, anche nelle condizioni di massima rumorosità di fondo ambientale.
Prima di iniziare le prove, è necessario documentarsi circa le sequenze logiche dai comandi e dalle
ripetizioni.
In caso di sistemi che prevedano comandi su azioni combinate o temporizzate degli ingressi, è necessario
provocare queste condizioni per verificarne l’efficacia.

In relazione alle verifiche dei dispositivi di segnalazione d’allarme (di cui al precedente punto c)) bisogna
porre particolare attenzione ai seguenti punti:
- i dispositivi acustici devono essere uditi distintamente, in qualsiasi punto dell’ambiente protetto,
anche nelle condizioni di massima rumorosità di fondo ambientale;
- i dispositivi ottici devono essere visibili da qualsiasi punto dell’ambiente protetto;
- la corretta applicazione della funzione di sincronizzazione tra gli avvisatori appartenenti alla stessa
zona;
- l’omogeneità del colore del flash ottico per tutto l’impianto, ossia tutti i dispositivi ottici di allarme
devono utilizzare lo stesso colore del flash per indicare la fase di allarme; nel caso si prevedano più
fasi di allarme in funzione del piano di emergenza (ad esempio fase di allerta e fase di evacuazione),
per ogni fase il colore deve essere sempre lo stesso;
Norma UNI 11224

- l’omogeneità del tono del suono acustico per tutto l’impianto, ossia tutti i dispositivi acustici
dovranno utilizzare la stessa tonalità per indicare la fase di allarme; nel caso si prevedano più
fasi di allarme in funzione del piano di emergenza (ad esempio fase di allerta e fase di
evacuazione), per ogni fase il tono del suono deve essere sempre lo stesso;
- l’impossibilità di confondere la segnalazione degli avvisatori attivati dall’impianto di rivelazione
incendio con qualsiasi altra segnalazione di diversa natura presente in tutto l’impianto,
- verifica di eventuali ostacoli successivamente frapposti tra il dispositivo di segnalazione e gli
occupanti dell’edificio
- verifica che l’ottica dei dispositivi ottici di allarme non abbia subito depositi di sporcizia

Nell’eventualità che, per un qualsiasi motivo, sia necessaria la sostituzione di un dispositivo di


segnalazione di allarme incendio, il nuovo componente deve avere caratteristiche tecniche simili e
compatibili con il precedente e con gli altri apparati già installati.
In caso di sistemi che prevedono comandi su azioni combinate o temporizzate degli ingressi, è
necessario provocare queste condizioni per verificarne l’efficacia.
Norma UNI 11224
La linea guida … Messa in servizio e Verifica Funzionale

Controllo periodico ad intervalli non inferiori ai 6 mesi, come indicato nella UNI11224.

Controllo sui rivelatori ASD

Controllo sulla rete di aspirazione

Prove di allarme e controllo funzionale


Norma UNI 11224
La linea guida … Messa in servizio e Verifica Funzionale

8.3.3.7 Controllo sui rivelatori ASD


• Verifica dello stato delle alimentazioni (rimuovere alim. primaria e verificare il corretto
intervento delle batterie)
• Controllo dello stato e del valore delle batterie, verificarne l’efficacia
• Ispezione di eventuali fusibili e dispositivi di protezione
• Verifica delle efficienza delle lampade, dei led e dei display di segnalazione
• Verifica dello storico eventi dei dispositivi per presenza di allarmi/guasti/ etc.
• Filtri di aspirazione: prima della sostituzione annotare il valore del flusso corrente di ogni
tubazione e confrontarlo con il valore letto dopo la sostituzione
• Verifica delle soglie programmate sul rivelatore di fumo ad aspirazione in corrispondenza
ai dati di progetto (se previsto dal tipo di sensore)
• Per i sistemi multicanale o a scansione prevedere l’attivazione delle valvole o dei
dispositivi di scansione, verificarne il corretto funzionamento e lo stato generale
Norma UNI 11224

La linea guida … Messa in servizio e Verifica Funzionale


Controllo sulla rete di aspirazione
• Verificare le condizioni dei fori di aspirazione, la stabilità dei supporti del tubo, lo stato del tubo e dei
raccordi
• Effettuare la pulizia delle tubazioni (preferibile aspirare …. per non ostruire il tappo finale se non rimovibile)
• Simulare la parziale otturazione del tubo di aspirazione, verificare la segnalazione di guasto flusso (20% del
flusso).
• Per tubazioni non raggiungibili o non ispezionabili, rilevare il valore del flusso attuale e confrontarlo con
quello annotato durante la fase di messa in servizio o nel progetto al fine di valutare la presenza di eventuali
problemi di occlusione o rottura della tubazione.
8.3.3.8 Prove di allarme e controllo funzionale
• Prova di allarme su ogni tubo di aspirazione
• Verificare le segnalazioni localmente e sulla CCS
• Effettuare il controllo funzionale del sistema ASD, annottare i tempi di trasporto confrontandoli con quanto
registrato durante la messa in servizio

APPENDICE A APPENDICE B
Lista di riscontro per il controllo iniziale Lista di riscontro per il controllo periodico
Norma UNI 11224
8.6 Verificare delle condizioni e delle segnalazioni di guasto
8.6.2 Linea di rivelazione su rivelatori convenzionali

A seguito delle seguenti condizioni prodotte sulla linea:


1) rimozione di alcuni rivelatori a campione sulla linea tra i quali l’ultimo;
2) creazione di un corto circuito di linea;
3) Interruzione della linea;

si deve verificare:
a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia di zona sulla centrale;
b) la verifica di efficacia delle eventuali segnalazioni associate.

8.6.3 Linea di comando monitorata (sia quelle poste in centrale che quelle periferiche)
Una linea di comando monitorata è tipica delle linee di segnalazione con controllo di linea
degli avvisatori ottico/acustici di allarme.

Interrompendo il collegamento della linea con il dispositivo controllato si deve avere:


a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia sulla centrale;
b) la verifica di efficacia delle eventuali segnalazioni associate
Norma UNI 11224
8.6 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di guasto
8.6.4 Apparecchiature del sistema utilizzanti il collegamento radio

Si deve effettuare:
1) Il controllo della funzionalità di tutti i translatori e delle eventuali apparecchiature di espansione
remota;
2) la rimozione a campione dei rivelatori e di tutte le altre apparecchiature presenti (pulsanti, sirene,
ecc.)

Si deve verificare:

a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia di zona sulla centrale;


b) la verifica di efficacia delle eventuali segnalazioni associate;
3) la rimozione a campione delle batterie nel caso di apparecchiature aventi “segnalazione di bassa
batteria” ed intervento di quella di back up oppure rimozione totale nel caso di apparecchiature non
dotate delle caratteristiche sopra descritte. Inoltre effettuare il controllo dei contatti delle stesse e
del successivo ripristino della comunicazione radio.
4) la verifica con apposito strumento della capacità di ricezione radio da parte di tutti i punti.
Norma UNI 11224

8.7 Verifica dello stato delle fonti di alimentazione

Effettuare la simulazione della mancanza della alimentazione primaria togliendo alimentazione di rete e
verificare l’efficacia del sistema di commutazione.
Si deve verificare che:
a) la centrale e l’impianto devono continuare ad operare in modo regolare almeno per un tempo
utile a dimostrare la reale efficienza dell’impianto e la sua capacità di operare in assenza di alimentazione
primaria;
b) la mancanza della alimentazione primaria e/o secondaria deve essere segnalata sulla centrale

8.8 Altri sistemi di segnalazione e comando

Per il controllo funzionale di sistemi diversi da quelli indicati nei punti precedenti di apparecchiature da
sottoporre a prova singolarmente, deve essere applicato il metodo di verifica più appropriato e seguendo
le indicazioni del costruttore
Norma UNI 11224

8.6 Procedura per il controllo iniziale e la verifica generale del sistema di


spegnimento (se applicabile)

Nel caso il sistema di rivelazione sia provvisto di un’unità di controllo dello spegnimento, in
accordo alla norma UNI EN 12094-1, si deve fare riferimento alla procedura per il controllo
funzionale prescritta nella norma UNI 11280 ai punti 7.3 e 7.5

8.7 Procedura per il controllo iniziale e la verifica generale del sistema di


allarme vocale per scopi di emergenza (se applicabile)

Nel caso il sistema di rivelazione sia provvisto di una centrale EVAC, in accordo alla norma
UNI EN 54-16, si deve fare riferimento alla procedura per il controllo funzionale prescritta
nella norma UNI ISO 7240-19 o UNI CEN/TS 54-32.
Norma UNI 11224
9 - METODOLOGIA DELLA SORVEGLIANZA
La sorveglianza è effettuata dal personale incaricato, normalmente presente nelle aree oggetto della
protezione con frequenza giornaliera settimanale o mensile in funzione del tipo di controlli da eseguire
e delle dimensioni dell’impianto.
Il controllo deve essere eseguito seguendo le istruzioni specificate nel manuale d’uso e manutenzione
dell’impianto e quelle indicate nelle procedure di sicurezza aziendali.
Deve essere previsto almeno un controllo visivo atto a verificare che le apparecchiature siano in
condizioni operative ordinarie, non presentino danni visibili e non siano state nascoste/ostruite da
materiali di qualsivoglia natura.
Il controllo deve prevedere un esame delle segnalazioni di stato presenti sulla centrale di rivelazione e
su tutti gli apparati di segnalazione e/o ripetizione periferici, accertando che le stesse abbiano ottenuto
la necessaria attenzione.
Si deve inoltre verificare, a livello 1 (UNI EN 54-2:2007 punto 12.6), che la centrale accetti i comandi e
che i led ed il display non presentino anomalie di funzionamento (Esecuzione del test lampade se
implementato; accensione e/o spegnimento di led, attivazione retroilluminazione display, ecc.).
Controllare, almeno mensilmente, che le parti di ricambio siano presenti nelle quantità previste ed
effettuare il riordino in occasione del loro impiego. Applicare la stessa accortezza per il materiale di
consumo (carta per stampante, ecc.).
Norma UNI 11224
9 - METODOLOGIA DELLA SORVEGLIANZA
La periodicità della sorveglianza deve essere opportunamente intensificata se ci sono condizioni
ambientali particolari, quali ad esempio:
- installazione in ambienti molto polverosi;
- installazione in ambienti con frequenti cambiamenti di temperatura;
- installazione in ambienti con alto tasso di umidità o presenza di vapori;
- prescrizioni specifiche del costruttore o del progettista.
Stante la particolare complessità dei sistemi di rivelazione fumo ad aspirazione la sorveglianza deve
includere, sugli stessi, le seguenti azioni:
- verifica del funzionamento dei led e delle lampade di ripetizione eventi, ad esempio tramite apposito
comando;
- verifica e annotazione del valore corrente del flusso (se disponibile) o della presenza di guasto flusso;
- verifica di ogni altra segnalazione di allarme o anomalia rilevabile;
- se presenti, l’ispezione visiva di sifoni per lo scarico della condensa attraverso i tubi di aspirazione;
- controllo visivo dello stato dei tubi di aspirazione e dei relativi supporti in ambienti dove gli stessi
sono soggetti a sollecitazioni meccaniche.
Norma UNI 11224

10 - METODOLOGIA DI CONTROLLO PERIODICO


10.1 Procedura per il controllo preliminare
Il controllo periodico è effettuato da tecnico manutentore.
Prima di passare alla fase esecutiva delle prove, occorre accertare quanto segue:

- la presenza dei documenti riguardanti il controllo iniziale; se mancanti e/o indisponibili è


necessaria la ri-effettuazione di quanto previsto nel punto 8.
- l’avvenuta conferma del cliente che non sono intervenuti cambiamenti strutturali
nell’ambiente protetto, né modifiche al sistema (che possono comportare cambiamenti
sulla funzionalità del sistema stesso).
Norma UNI 11224
10 - METODOLOGIA DI CONTROLLO PERIODICO
10.2 Procedura per il controllo funzionale
Le istruzioni fornite nella presente norma non intendono entrare nel dettaglio della definizione delle prove ma
piuttosto fornire le indicazioni per uniformare le prove essenziali che devono essere effettuate nella fase di
controllo periodico del sistema.
In talune applicazioni, i controlli sono eseguiti in accordo alle specifiche del cliente e/o con documentazione più
esaustiva di quella indicata di seguito.
La percentuale dei punti controllati è diversa tra sistemi convenzionali e sistemi analogico indirizzati.
Nel caso di sistema convenzionale i dispositivi e gli azionamenti devono essere provati al 100% ad ogni controllo,
già a partire dal primo intervento.
Nel caso di sistema analogico indirizzato, il controllo periodico sarà effettuato con frequenza variabile, in
funzione dell’anzianità dell’impianto, calcolata dalla data della consegna formale, come di seguito specificato:
a) Dalla consegna formale al sesto anno
Nell’arco di 12 mesi deve essere eseguito un controllo funzionale, esteso a tutte le zone di rivelazione, del
50% di tutti i dispositivi e azionamenti presenti, con un minimo di due interventi da effettuarsi a distanza
non inferiore a 5 mesi.
b) Dal settimo al dodicesimo anno
Nell’arco di 12 mesi deve essere eseguito un controllo funzionale del 100% di tutti i dispositivi e azionamenti
presenti, con un minimo di due interventi da effettuarsi a distanza non inferiore a 5 mesi.
Norma UNI 11224

c) Oltre il dodicesimo anno

Dal tredicesimo anno, il sistema (sia esso di tipo convenzionale che di tipo analogico indirizzato) deve
essere sottoposto alla “Verifica generale” come prescritto nel punto 11.
Nel caso di più visite nell’arco dei 12 mesi, la percentuale dei dispositivi e degli azionamenti sottoposti a
controllo deve essere ripartita il più uniformemente possibile e devono essere controllati in modo totale
tutti quei punti che singolarmente proteggono una zona.
Verificare che le logiche implementate operino esattamente come previsto.
Verificare che le interazioni con altri impianti di protezione attiva e/o con impianti tecnologici siano
congruenti con le logiche di progetto ed efficaci nel comandare correttamente le attuazioni nei tempi e nei
modi previsti nel progetto esecutivo.
Dove il sistema di rivelazione è interconnesso con altri impianti di protezione attiva e/o con impianti
tecnologici, prima di procedere con le prove funzionali della parte di rivelazione, è consigliabile porre in
sicurezza le apparecchiature di comando degli altri impianti.
In modo particolare assicurarsi che gli effetti delle prove (segnalazioni e comandi) non producano
situazioni di pericolo o attuazioni indesiderate; è necessario pianificare metodi e prove in accordo con il
responsabile degli impianti.
Norma UNI 11224

Il controllo periodico ha controlli e verifiche identici a quelle del controllo iniziale ad


esclusione di:

- accertamento della rispondenza del sistema al progetto esecutivo


- controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità alla Norma CEI 64-8
- controllo visivo dei collegamenti elettrici
- controllo visivo dei collegamenti meccanici
- controllo delle cassette, dei percorsi cavi, delle giunte, dei supporti meccanici, dei
collegamenti in cassetta, della messa a terra, del fissaggio dei morsetti, dell’utilizzo dei
capicorda, del grado di riempimento del tubo, della corretta identificazione dei cavi e del
controllo di eventuale presenza di condensa all’interno d i scatole.

Oltre a questi controlli di tipo generale, il controllo periodico non prevede la verifica e il
posizionamento dei fori di campionamento come pure la rilevazione dei valori di pressione
o flusso su ogni foro.
Norma UNI 11224
Tabella esemplificativa prove: Controllo periodico
DISPOSITIVI DA
PROVE SCOPO NOTE
PROVARE
1 – Eccitazione di un Verifica della corretta 50 o 100%/anno linee (1)
dispositivo segnalazione di allarme indirizzate
(rivelatore, pulsante, modulo sulla centrale 100%/visita semestrale
d’ingresso) linee convenzionali

2 - Simulazione di guasto di un Verifica della corretta A campione per ogni (1), (2),
dispositivo (rivelatore, segnalazione di guasto sulla linea oltre all’ultimo (3)
pulsante, modulo d’ingresso) centrale

Note:
(1) Riportare i dati sul Registro dei controlli e delle manutenzioni
(2) Effettuare su dispositivi diversi ad ogni visita
(3) Il guasto di un rivelatore può essere simulato rimuovendone la testa dalla base; il guasto di un
pulsante può essere simulato aprendo il circuito di collegamento al pulsante stesso.
Norma UNI 11224
Tabella esemplificativa prove: Controllo periodico
DISPOSITIVI DA
PROVE SCOPO NOTE
PROVARE
3 - Attivazione segnalatori Verifica attivazione dei 100%/anno linea (1), (2)
di allarme dispositivi associati analogica
100%/a visita
(semestrale) linea
convenzionale
Note:
(1) - Riportare i dati sul Registro dei controlli e delle manutenzioni
(2) - la prova consiste nell’attivare uno o più segnalatori di allarme (sirena, campana, ecc.)
tramite un comando di centrale o tramite un allarme simulato su un dispositivo.
4 - Invio segnalazioni Controllo linee e dispositivi Tutti
remote (comunicatore EN 54- di ricezione locali e/o remoti
21 nella norma combinatore)
Norma UNI 11224
Tabella esemplificativa prove: Controllo periodico
DISPOSITIVI DA
PROVE SCOPO NOTE
PROVARE
5 - Assenza rete 230 V. Verifica segnalazione Tutti i dispositivi a (1)
mancanza rete 230 Vac
6 - Stacco batterie Verifica segnalazione (1)
mancanza batterie
Tutti i dispositivi con
7 - Funzionamento solo a batterie in tampone (1), (2)
Vedi UNI 9795
batterie
Note:
(1) - Riportare i dati sul Registro dei controlli e delle manutenzioni
(2) - Durante questa prova devono essere collegati tutti i dispositivi (sensori, pulsanti,
elettromagneti, sirene, campane, ecc.) che normalmente sono alimentati dalla centrale e
in condizione di “non allarme”
Norma UNI 11224

11 – VERIFICA GENERALE DEL SISTEMA

La verifica generale del sistema è costituita da un insieme di attività che devono essere
esperite almeno ogni 12 anni, che comprende il “Controllo Preliminare” come specificato al
punto 8.2.
La verifica generale del sistema deve iniziare con l’effettuazione dei due controlli seguenti:

- accertamento della disponibilità di parti di ricambio identiche o compatibili con quelle


installate; in caso di indisponibilità delle stesse il sistema deve essere considerato non più
assoggettabile a manutenzione in caso di successivo guasto.
Questo fatto deve essere immediatamente segnalato al responsabile del sistema.
- accertamento della invariabilità dell’impianto, cioè assenza di cambiamenti o modifiche
sostanziali, come definito nel punto 3.4.4, che comportano la riprogettazione totale o
parziale dell’impianto.
In caso di intervenute modifiche sostanziali all’impianto è necessario acquisire la
documentazione tecnica di progetto della nuova configurazione del sistema “As built”.
Norma UNI 11224

Al completamento di ogni ciclo di dodici anni di manutenzione (calcolati dalla consegna


formale del sistema), i rivelatori automatici di fumo (comprendenti i puntiformi, i lineari e
quelli ad aspirazione) e di fiamma sia indirizzati che convenzionali vanno sottoposti a una
delle seguenti opzioni:

- revisione in fabbrica: questa deve riportare i rivelatori ad un corretto stato di efficienza


della camera di analisi, al controllo delle immutate soglie di risposta ed eventualmente
alla sostituzione di parti ammalorate (ad esempio calotta esterna sporca o danneggiata);
- sostituzione con rivelatori nuovi con compatibilità confermata dal produttore dei
rivelatori esistenti;
- esecuzione di prova reale secondo le indicazioni della UNI 9795 e del UNI/TR 11694.
Nel caso di particolari situazioni, che devono essere documentate nel registro della
manutenzione e dei controlli, quali ad esempio variazioni stato d’uso, modifiche
strutturali e/o layout, acquisizioni, le attività della verifica generale del sistema devono
essere completate inderogabilmente entro il sesto anno, effettuando nel frattempo il
controllo periodico.
IMPORTANTE

-Sostituzione con rivelatori nuovi con compatibilità


confermata dal produttore dei rivelatori esistenti.
Norma UNI 11224

La prova reale per ciascun rivelatore deve essere effettuata secondo il punto 8.2 della UNI
9795 per i rivelatori puntiformi, secondo il punto 8.3 della UNI 9795 per i rivelatori lineari e
l’Appendice C del UNI/TR 11694 per i sistemi di aspirazione; per i rivelatori di fiamma si
deve fare riferimento a quanto indicato dal costruttore e dal progettista andando ad
utilizzare le stesse sostanze stoccate oggetto della protezione.

In taluni casi si possono utilizzare apparati di generazione fumo caldo atossico posizionati a
pavimento per ambienti ove la prova come indicato sopra possa essere considerata
impossibile o gravosa. I risultati di tali prove devono essere confrontati con quelli ottenuti
da un identico rivelatore nuovo e il tempo di ritardo dell’esistente non deve superare il 20%
del tempo necessario per la generazione dell’allarme sul rivelatore nuovo.

Quanto sopra richiesto, sia la revisione che la sostituzione che la prova reale deve essere
effettuato entro sei anni andando ad effettuare per ogni anno un sesto del totale dei punti
di rivelazione. Nel caso della prova, ove si verificasse che oltre il 20% dei punti non
risultasse essere dentro il tempo di ritardo ammesso si deve necessariamente proseguire
con la revisione o sostituzione.
Norma UNI 11224

L’anzianità del rivelatore, in caso di sua sostituzione anticipata per guasto o modifica, riparte dal
momento in cui questa si verifica.

Una volta effettuata la revisione o sostituzione dei dispositivi, l’anzianità dell’impianto riparte
dalla data nella quale sono state effettuate le operazioni sopra descritte.

Per i rivelatori sottoposti a prova reale questo non è possibile e pertanto si deve proseguire ad
effettuare controlli periodici del 100% nel corso dell’anno di cui un sesto sarà effettuato con
prova reale.

NOTA :
La logica del sesto, aggiuntivo rispetto al controllo periodico del 100%, è per avere in ogni ciclo
di sei anni una verifica completa del 100% dei rivelatori.
La periodicità della verifica può essere diminuita nei casi di particolare esposizione dei rivelatori
a condizioni ambientali gravose o secondo le direttive della ditta costruttrice (applicazioni
industriali ad alto rischio, smaltimento rifiuti, impianti petrolchimici, ecc.).
Alla pubblicazione della norma gli impianti esistenti che presentano anzianità maggiore di 12
anni, vengono considerati con anzianità pari a 12 anni.
Norma UNI 11224

12 - REGISTRAZIONE DELLE PROVE

12.1 Metodo di registrazione


Le prove ed i controlli devono essere formalizzati mediante la compilazione di appropriate liste di
controllo.
Esempi di liste di riscontro per il controllo sono riportati nelle appendici A e B
Una copia delle liste di controllo deve essere conservata dal responsabile del sistema e allegata al
registro della manutenzione dei controlli

12.2 Sottoscrizione dei documenti


I documenti che costituiscono la registrazione formale dei controlli devono essere sottoscritti, come
minimo, dal personale che ha effettuato le prove e dal responsabile del sistema o da persona
delegata dallo stesso presso il quale sono stati effettuati le prove.

Tali documenti possono rappresentare documentazione da allegare al registro antincendio, ma non


sostituiscono lo stesso.
Norma UNI 11224

Registrazione delle prove e liste di riscontro


1. Secondo quanto stabilito dai disposti di Legge e dalle Norme
Tecniche applicabili.

2. Con l’ausilio di due tipi di liste di riscontro:

a) Lista di Riscontro per Controllo iniziale e Verifica Generale del


Sistema (Prospetti A1, A2, A3, A4) e Appendice C, da usare per:
- Controlli Preliminari
- Controlli Funzionali
- Controlli addizionali per sistemi ASD
Norma UNI 11224

Registrazione delle prove e liste di riscontro


b) - Lista di Riscontro per Controllo Periodico Impianto di Rivelazione
(Prospetti B1, B2, B3) e Appendice C, riservata per le attività di:
- Controllo periodico e manutenzione
- Controlli Preliminari
- Controlli Funzionali
- Controlli Addizionali per Sistemi ASD
Almeno una copia delle liste di riscontro dovrà essere conservata dal
responsabile dell’impianto (o dell’attività) e sarà allegata al registro
della manutenzione.
Norma UNI 11224
Strumenti operativi: le liste di riscontro
Lista di Riscontro per Controllo iniziale e la Verifica Generale
dell’Impianto di Rivelazione (Prospetti A1, A2, A3, A4), e Appendice C,
per attività di:
- Controllo Preliminare
- Controllo Funzionale
- Controlli addizionali per sistemi ad aspirazione ”ASD”

Lista di Riscontro per Controllo Periodico Impianto di Rivelazione


(Prospetti B1, B2, B3) e Appendice C per le attività di:
- Controllo periodico e manutenzione
Norma UNI 11224

Allegato A1:
Lista di riscontro per il Controllo
Iniziale di un impianto di
Rivelazione Automatica

85
Norma UNI 11224
Prospetto A1:
Lista di riscontro per il Controllo Iniziale di un impianto di Rivelazione Automatica

La compilazione di questo modulo rappresenta il primo e fondamentale atto formale da


adempiere su di un Impianto di Rivelazione (nuovo oppure esistente), per 2 diverse ragioni:

- la consegna dell’Impianto al Committente (Impianto Nuovo)


- la presa in carico per Manutenzione (Impianto Esistente)

Il primo box da compilare comprende anche la lista degli Allegati che accompagnano questo
Modulo:
Norma UNI 11224
Prospetto A1:
Lista di riscontro per il Controllo Iniziale di un impianto di Rivelazione Automatica

Il secondo box da compilare è quello che identifica l’Impianto e riporta i dati anagrafici del
Committente:

Il terzo box completa la descrizione generale dell’Impianto e la tipologia di esecuzione:


Norma UNI 11224
Prospetto A1:
Lista di riscontro per il Controllo Iniziale di un impianto di Rivelazione Automatica

Il quarto box da compilare consente di elencare i Documenti ed i Disegni di progetto relativi


all’Impianto con i rispettivi identificativi:
Allegati
Documenti
Norma UNI 11224
Prospetto A1:
Lista di riscontro per il Controllo Iniziale di un impianto di Rivelazione Automatica
Il quinto box si riferisce ad eventuali “non conformità” dell’Impianto riscontrate in fase di
verifica ed eventuali commenti o note:
Durante le Prove sono state riscontrate delle Non S No
Conformità? i
Sono state risolte o è stata definita la Si No
soluzione?
Il Committente è stato S No
informato? i
Commenti e
Note

Il sesto ed ultimo box infine è quello delle “formalità”, quanto mai importanti, con firme e
date relative all’attività svolta:
Composizione del Gruppo di Verifica
Norma UNI 11224

Allegato A2:
Lista di riscontro per verifiche
preliminare sul sistema

90
Norma UNI 11224
Prospetto A2:
Lista di riscontro per verifiche preliminare sul sistema

La compilazione di questo modulo rappresenta di fatto la fase preliminare a quella


strettamente esecutiva delle prove funzionali, come descritto al punto 8.1 della UNI 11224.

I primi 2 box da compilare comprendono alcuni importanti “controlli visivi” atti a stabilire le
condizioni reali del sistema, prima che venga effettuata qualsiasi operazione di prova
funzionale specifica:

Tipo di Controllo Note e Azioni


Barrare se obbligatorio Scopo della Verifica Barrare se con esito positivo

3
Norma UNI 11224
Prospetto A2:
Lista di riscontro per verifiche preliminare sul sistema
Norma UNI 11224
Prospetto A2:
Lista di riscontro per verifiche preliminare sul sistema

Il terzo box da compilare prevede un controllo sul collegamento di terra e su eventuali


disturbi elettrici presenti, tutto ciò sempre preliminarmente a qualsiasi operazione di prova
funzionale specifica:

Note e Azioni
Tipo di Controllo Scopo della Verifica Note ese
Barrare Azioni
con esito positivo
Scopo della Verifica
Barrare se obbligatorio Barrare se con esito positivo

3
Norma UNI 11224
Prospetto A2:
Lista di riscontro per verifiche preliminare sul sistema

Il quarto e quinto box sono rispettivamente relativi alle Note ed alle “formalità”
(composizione del Gruppo di Verifica, Firme e Date):

Composizione del Gruppo di verifica


Norma UNI 11224

Allegato A3:
Lista di riscontro per verifiche sul
sistema
Norma UNI 11224
Prospetto A3:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema

La compilazione di questo modulo rappresenta il report sintetico vero e proprio delle prove
funzionali, come descritto ai punti da 8.2 a 8.7 della UNI 11224.
I primi 2 box da compilare riguardano il Controllo di funzionalità sulla CENTRALE e sul Sistema di
Ripetizione dell’Impianto:
Norma UNI 11224
Prospetto A3:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Il terzo box da compilare prevede il controllo sulle linee (cavi) costituenti dell’Impianto di
Rivelazione e Segnalazione:
Norma UNI 11224

Prospetto A3:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Il quarto box prevede il controllo di tutti i componenti che costituiscono l’Impianto di Rivelazione:
Norma UNI 11224
Prospetto A3:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Il quinto box prevede infine il controllo funzionale del sistema, con particolare riguardo ad
eventuali parti Via Radio ed estrema attenzione all’udibilità delle segnalazioni di allarme in
tutto l’ambiente protetto:
Norma UNI 11224
Prospetto A3:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Il sesto e settimo box sono rispettivamente relativi alle Note ed alle “formalità”
(composizione del Gruppo di Verifica, Firme e Date):

Composizione del Gruppo di verifica


Norma UNI 11224

Allegato A4:
Lista di riscontro per controlli
addizionali su sistema con
ASD
Norma UNI 11224

Prospetto A4:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

La compilazione di questo modulo si rende necessaria solo quando ci si trovi in presenza di “sistemi
particolari”, così come indicato al punto 8.8 della UNI 11224 (ad es. viene qui riportato il caso di un
Sistema a Campionamento d’Aria)

Prima dei normali controlli, viene richiesto di definire in un box preliminare in testa alla lista di
riscontro, se si tratti di un Sistema ASD con tempi di risposta entro i 120 sec. oppure di altro tipo.
Norma UNI 11224
Prospetto A4:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

I primi 2 box da compilare riguardano poi il Controllo di funzionalità sui rivelatori ASD e sul Sistema
di Ripetizione:
Norma UNI 11224
Prospetto A4:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

Il terzo box da compilare prevede il controllo della rete di aspirazione (tubazioni) ed il quarto la
verifica dell’eventuale sistema di commutazione (ove presente):
Norma UNI 11224
Prospetto A4:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

Il quinto box prevede il controllo della conformità delle segnalazioni con le soglie impostate sul
sistema ASD:
Norma UNI 11224
Prospetto A4:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

Il sesto box prevede infine il controllo funzionale del sistema, con particolare riguardo ai “tempi
massimi di risposta” dal punto più remoto del sistema - con riferimento alla Norma EN 54-20:
Norma UNI 11224

Prospetto A4:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

Il settimo ed ottavo box sono rispettivamente relativi alle Note ed alle “formalità”
(composizione del Gruppo di Verifica, Firme e Date):

Composizione del Gruppo di verifica


Norma UNI 11224

Allegato B1:
Lista di riscontro per
controllo periodico
sistema di rivelazione
Norma UNI 11224
Allegato B1:
Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione

La compilazione di questo modulo rappresenta il primo e fondamentale atto formale da


adempiere su di un Impianto di Rivelazione già pre-esistente, per 3 diverse attività:

- il Controllo Periodico
- la Manutenzione Ordinaria
- la Manutenzione Straordinaria

Il primo box da compilare comprende quindi la scelta del tipo di attività che il Manutentore
(personale competente e qualificato) va ad eseguire:
Norma UNI 11224
Allegato B1:
Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione

Il secondo box da compilare è quello che identifica l’Impianto e riporta i dati anagrafici del
Committente:

Il terzo box completa la descrizione generale dell’Impianto e la tipologia di esecuzione:


Norma UNI 11224
Allegato B1:
Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione

Il quarto box da compilare consente di elencare i Documenti ed i Disegni di progetto relativi


all’Impianto con i rispettivi identificativi:
Norma UNI 11224
Allegato B1:
Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione

Il quinto box si riferisce ad eventuali “non conformità” dell’Impianto riscontrate in fase di verifica
ed eventuali commenti o note:
Norma UNI 11224

Allegato B2:
Lista di riscontro per verifiche
sul sistema
Norma UNI 11224
Prospetto B2:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema
La compilazione di questo modulo rappresenta il report sintetico vero e proprio delle prove
funzionali, come descritto ai punti da 8.2 a 8.7 della UNI 11224.
I primi 2 box da compilare riguardano il Controllo di funzionalità sulla CENTRALE e sul
Sistema:
Norma UNI 11224
Prospetto B2:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Il terzo box da compilare prevede il controllo sulle linee (cavi) costituenti dell’Impianto di
Rivelazione e Segnalazione:
Norma UNI 11224
Prospetto B2:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Il quarto box prevede il controllo di tutti i componenti che costituiscono l’Impianto di Rivelazione:
Norma UNI 11224

Prospetto B2:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Il quinto box prevede infine il controllo funzionale del sistema, con particolare riguardo alle
segnalazioni di allarme ed alla congruenza di segnalazioni e visualizzazioni:
Norma UNI 11224
Prospetto B2:
Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Il sesto e settimo box sono rispettivamente relativi alle Note ed alle “formalità”
(composizione del Gruppo di Verifica, Firme e Date):

Composizione del Gruppo di verifica


Norma UNI 11224

Allegato B3:
Lista di riscontro per controlli
addizionali su sistema con ASD
Norma UNI 11224
Prospetto B3:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

La compilazione di questo modulo si rende necessaria solo quando ci si trovi in presenza di “sistemi
particolari”, così come indicato al punto 8.8 della UNI 11224 (ad es. viene qui riportato il caso di un
Sistema a Campionamento d’Aria)

Prima dei normali controlli, viene richiesto di definire in un box preliminare in testa alla lista di
riscontro, se si tratti di un Sistema ASD con tempi di risposta entro i 120 sec. oppure di altro tipo.
Norma UNI 11224
Prospetto B3:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

I primi 2 box da compilare riguardano poi il Controllo di funzionalità sugli Analizzatori ASD e
sul Sistema di Ripetizione:
Norma UNI 11224
Prospetto B3:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

Il terzo box da compilare prevede il controllo della rete di aspirazione (tubazioni) ed il quarto la
verifica dell’eventuale sistema di commutazione (ove presente):
Norma UNI 11224
Prospetto B3:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

Il quinto box prevede il controllo della conformità delle segnalazioni con le soglie impostate sul
sistema ASD:
Norma UNI 11224
Prospetto B3:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

Il sesto box prevede infine il controllo funzionale del sistema, con particolare riguardo ai “tempi
massimi di risposta” dal punto più remoto del sistema - con riferimento alla Norma EN 54-20:
Norma UNI 11224
Prospetto B3:
Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

Il settimo ed ottavo box sono rispettivamente relativi alle Note ed alle “formalità”
(composizione del Gruppo di Verifica, Firme e Date):

Composizione del Gruppo di verifica


Norma UNI 11224

Allegato C:
Realizzazione delle Verifiche di un
impianto di Rivelazione
Automatica
Norma UNI 11224

Allegato C:
Realizzazione delle Verifiche di un impianto di Rivelazione Automatica

Questo documento fornisce indicazioni chiare e specifiche sulle modalità con cui vanno
effettuate alcune delle verifiche generali sull’Impianto di Rivelazione Automatica d’Incendio.

C.1 Controllo della messa a terra


Per controllare che la centrale e l’eventuale barra di terra siano collegati all’impianto elettrico
di terra è opportuno effettuare, oltre che un controllo visivo, anche una misura strumentale
della resistenza di terra.

Strumentazione: Tester e Misuratore di terra


Norma UNI 11224

Allegato C:
Realizzazione delle Verifiche di un impianto di Rivelazione Automatica

C.2 Verifica della corretta alimentazione ai dispositivi periferici


Per verificare il corretto dimensionamento della sezione dei cavi e del sistema di
alimentazione, si raccomanda di controllare che la tensione minima di alimentazione misurata
sui dispositivi periferici sottoposti ad attivazione con la sola alimentazione secondaria
(batteria, UPS, ecc.) sia tale da non pregiudicare il funzionamento dell’impianto.

Strumentazione: Tester
Norma UNI 11224

Allegato C:
Realizzazione delle Verifiche di un impianto di Rivelazione Automatica

C.3 Metodo di collegamento della schermatura del cavo


Quando previsto, il collegamento degli schermi è importante per assicurare il corretto
funzionamento dei sistemi. A meno che non sia diversamente specificato dal produttore delle
apparecchiature, è opportuno che gli schermi siano accuratamente collegati in modo da assicurare
la loro continuità su tutta la lunghezza del cavo.
Si raccomanda che ciascuno schermo sia collegato a terra solo in prossimità della barra di terra della
centrale; è opportuno che lungo il percorso dei cavi e nelle cassette di giunzione non ci siano altri
punti a terra, nemmeno temporaneamente.

Strumentazione: Tester e Misuratore di terra


Norma UNI 11224
Allegato C:
Realizzazione delle Verifiche di un impianto di Rivelazione
Automatica

C.4 Metodo di verifica del rumore elettrico


È buona regola verificare che i collegamenti elettrici con i dispositivi posti in campo, le
comunicazioni e le alimentazioni, siano esenti dalla presenza di rumore elettrico (noise) in
misura superiore al 5% del valore di picco.
In situazioni dubbie, sempre in presenza di apparecchiature elettriche di potenza, si
raccomanda di utilizzare l’oscilloscopio per misurare la presenza del rumore.
Si raccomanda di effettuare la misura chiedendo al committente di azionare i carichi elettrici
più gravosi ed osservando l’effetto sulla scala dell’oscilloscopio.

Strumentazione: Tester e Oscilloscopio


LA NORMA UNI 11224, 2019 APPENDICE D
LA NORMA UNI 11224, 2019
LA NORMA UNI 11224, 2019
LA NORMA UNI 11224, 2019
LA NORMA UNI 11224, 2019
La Norma UNI 11224, 2019

Esempio: impianto con rivelatori posti in palazzina A


e palazzina B. La prima con consegna formale nel
2006, la seconda con consegna formale nel 2011.

Cosa fare ?
LA NORMA UNI 11224, 2019 APPENDICE E

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- UNI 11224 da poco pubblicata – 2019

- UNI 11744 da poco pubblicata – 2019

- TR 11607 avvisatori acustici e ottici -2015

- TR 11694 sistemi di aspirazione - 2017


Il mondo della rivelazione domani

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- TR 11607 avvisatori acustici e ottici -2015 ritirata

- TR 11694 sistemi di aspirazione – 2017 ritirata


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