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IL MODULO SD/LE
(VENDITE ED ESECUZIONE LOGISTICA)
NEL SISTEMA SAP/R3
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Manuale Consulenti SD/LE
INDICE
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Questo adattamento si ottiene impostando gli opportuni parametri di configurazione che caratterizzano la
struttura di tutta l’attività gestionale dell’impresa e la molteplice tipologia dei dati che l’alimentano, e a cui
essa fa capo.
L’attività di customizing, già fondamentale nelle passate procedure generalizzate o pacchetti gestionali, è
ineliminabile negli ERP.
In breve, i programmi dell’ERP hanno una struttura generalizzata e contengono quindi dei parametri che
devono essere impostati al momento dell’installazione: i programmi allora funzionano in modo differente a
seconda dei valori che vengono attribuiti a questi parametri di configurazione.
In concreto, il compito di chi effettua il Customizing è quindi quello di inserire e modificare diverse tabelle che
alimentano i programmi dell’applicazione. Non si tratta comunque di anagrafici (tabelle di dati), ma di tabelle
di configurazione.
Nell’applicazione SD di SAP/R3, è ad esempio opportuno definire, tra l’altro, le strutture organizzative dei
diversi settori aziendali preposti alle vendite e alle spedizioni, i tipi di documenti di vendita, i tipi di righe di
dettaglio (items) dei documenti di vendita utilizzati dall’amministrazione dell’azienda, e così i tipi di
condizione (prezzi, sconti) da utilizzare per la valorizzazione di un documento commerciale e poi per la
fatturazione.
Si è già detto che i valori di ogni voce di Customizing sono memorizzati in apposite tabelle; ad esempio i
valori delle organizzazioni commerciali sono memorizzati nella tabella TVKO; ciò significa che esiste una
corrispondenza tra voci di Customizing e tabelle e si è già detto che queste tabelle in particolare sono tabelle
di configurazione.
L’attivazione di una funzione di Customizing dà normalmente come primo risultato quello di mostrare le righe
e il tracciato di una tabella; per inciso, ponendo il cursore in corrispondenza del campo chiave di questa
tabella e premendo, nell’ordine, prima il tasto F1 poi il tasto F9, può molto spesso capitare che il sistema in
risposta mostri il nome della tabella di data dictionary e del relativo campo.
Tornando al discorso generale delle voci di Customizing, deve essere anche chiaro che il sistema SAP/R3,
tanto per limitarci a questi esempi, propone già dei modelli di strutture organizzative e di tipologie, dai quali
poter ottenere, a ricalco, le strutture e le tipologie che meglio rappresentano le caratteristiche specifiche
dell’azienda.
In teoria, chiunque può effettuare attività di customizing; va tuttavia tenuto presente che un utente è
generalmente poco interessato ad addentrarsi in aridi dettagli tecnici per affrontare i quali non sempre
possiede un’adeguata preparazione informatica; il professionista informatico è quindi la persona più adatta
ad occuparsi di quest’attività, i cui risultati forniscono gli elementi per consentire agli utenti di lavorare
correttamente.
Per accedere alle funzioni di Customizing dal menù di SAP basta impostare il percorso Tools /
Customizing / IMG / SPRO – Elab.progetto. La transazione SPRO è quella più usata negli ambienti di
training e ad essa ci riferiremo, per semplicità, in tutto il corso.
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Manuale Consulenti SD/LE
Ogni operazione di Customizing deve essere opportunamente codificata e documentata a sistema per
ragioni dovute alle esigenze di amministrazione del sistema che deve obbedire a standard predefiniti.
Essa infatti, una volta realizzata, produce dei cambiamenti anche nella logica di elaborazione che, una volta
collaudati, devono essere trasportati dall’ambiente in cui sono stati realizzati (esempio: ambiente di test) ad
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altri ambienti operativi (esempio: ambiente di qualità o di produzione): questi ambienti sono identificati da
specifici numeri di mandante (client) che sono stati definiti al momento dell’installazione.
In questo manuale non ci si addentrerà tuttavia in ulteriori dettagli sull’argomento del trasporto delle richieste
di Customizing tra mandanti; la persona che deve svolgere delle esercitazioni, allora, all’apparizione della
finestra di dialogo con cui il sistema attende una descrizione della richiesta di trasporto, inserirà una
descrizione arbitraria, ad esempio “esercizi corso”1 e non procederà ulteriormente perché la sua modifica
non è da trasportare.
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Il sistema può anche non attendere l’inserimento di una descrizione, che è conseguente alla scelta Utente di voler
aprire una nuova richiesta, e proporre una richiesta precedentemente memorizzata con relativa descrizione
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Società
Organizzazione commerciale
Canale distributivo
Settore merceologico
Divisione
Magazzino
Luogo di spedizione
Ufficio di pianificazione dei trasporti
sono fondamentali in SD; esistono altre unità organizzative specifiche dell’applicazione che devono essere
definite e configurate all’occorrenza, a seconda delle necessità applicative che via via si presentano.
Esistono anche unità organizzative logicamente definibili associando alcune unità organizzative
fondamentali.
Per chiarezza, precisiamo che ogni unità organizzativa corrisponde a uno specifico settore aziendale e che
l’associazione del settore aziendale all’unità organizzativa SAP più appropriata è compito del consulente
funzionale durante l’attività di preliminare studio organizzativo dell’azienda.
Organizzazione commerciale è l’area responsabile della gestione commerciale della società; può
corrispondere a una direzione commerciale; ogni organizzazione commerciale fa capo a una sola
società
Canale distributivo con questo termine generalmente si designa l’associazione che raggiunge i clienti
finali mediante la distribuzione a vario titolo dei prodotti dell’impresa (esempio, grossisti, dettaglianti):
come unità organizzativa, tipica delle grandi imprese, essa può essere rappresentata da uffici preposti
alla gestione dei rapporti commerciali con questi gruppi; la dipendenza del canale dall’organizzazione
commerciale è puramente funzionale, nel senso che uno stesso canale può far capo a organizzazioni
commerciali diverse
Settore merceologico con questo termine generalmente si designano determinate tipologie di prodotti
al cui acquisto è interessata la clientela; come unità organizzativa, tipica delle grandi imprese, essa può
essere rappresentata dal reparto incaricato di seguire questa clientela; anche la dipendenza del settore
merceologico dall’organizzazione commerciale e dal canale è puramente funzionale
Divisione è l’unità produttiva (ad esempio: stabilimento) in cui si fabbrica il prodotto e/o da cui si
spedisce la merce al cliente
Magazzino è l’unità logica all’interno della divisione in cui viene depositato il prodotto acquistato o
proveniente dalla fabbricazione e da cui si spedisce la merce al cliente
Luogo di spedizione è l’ufficio responsabile dell’organizzazione delle spedizioni delle merci
Ufficio di pianificazione dei trasporti è l’ufficio responsabile della pianificazione dei trasporti delle
merci da spedire ai clienti
Molte strutture organizzative sono collegate tra loro da precisi legami che vanno definiti anch’essi nel
customizing della struttura dell’impresa.
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Per definire poi la Società (tabella T001), occorre procedere con il percorso sotto rappresentato
La Società è quell’unità organizzativa che per le imprese strutturate in modo complesso (come i gruppi
internazionali) identifica ciascuna società del gruppo; nei casi meno complessi, identifica l’unica società con
cui si rappresenta l’impresa. L’unità è di rilevanza contabile, ma interessa tutte le applicazioni dell’Azienda; in
SD, la quasi totalità delle unità organizzative fa capo alla Società.
La figura seguente mostra le specifiche unità organizzative definite nella Struttura Impresa per le Vendite
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Punto di vendita e Gruppo vendite non sono obbligatori e, se definiti, dipendono gerarchicamente dall’area di
vendita (vedi paragrafo 2.2).
Il settore merceologico (tabella TSPA) va definito nel Customizing della Struttura Impresa per la Logistica
Generale
Anche la Divisione (tabella T001W) va definita nel Customizing della Struttura Impresa per la Logistica
generale
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mentre il Magazzino va definito nel Customizing della Struttura Impresa per la Gestione Materiali
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Dalle figure si vede ad esempio che, una volta definite le unità organizzative più importanti di SD, vanno
creati i legami
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Nella figura delle attribuzioni a livello di funzione di Vendite, si può osservare che qui si definisce una nuova
unità organizzativa, del tutto funzionale, che è l’Area Vendite.
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La figura che segue cerca di spiegare i legami e le dipendenze tra le unità organizzative di SD.
MANDANTE
SOCIETA’
A L ORGANIZZAZIONE DIVISIONE
I COMMERCIALE LUOGO DI
R SPEDIZIONE
N
E E
A A
V
E
D N
I D CANALE
I DISTRIBUTIVO MAGAZZINO
T LOGICO
A
V
E
N
D
I SETTORE
T MERCEOLOGICO
A
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3.1. Generalità
Durante l’acquisizione dell’ordine molti dati vengono proposti dai record anagrafici. Per
questo motivo è opportuno inserire nei record anagrafici la maggior quantità possibile
di dati.
In questo modo è possibile ridurre la quantità di dati da inserire durante l’acquisizione
dell’ordine.
I clienti-partner commerciali (committente, destinatario della merce, esecutore del
pagamento, destinatario della fattura) vengono memorizzati nell’anagrafica clienti.
I fornitori-partner commerciali (v. spedizioniere) vengono gestiti nell’anagrafica fornitori.
I collaboratori dell’azienda (ad esempio i rappresentanti o gli utenti) vengono gestiti
nell’anagrafica del personale. In questo modo, per tutte le operazioni, è possibile
richiamare questi collaboratori tramite il loro C.I.D.
I collaboratori presso il cliente possono essere memorizzati come interlocutori.
I partner commerciali necessari per una transazione commerciale sono committente,
destinatario della merce, esecutore del pagamento e destinatario della fattura e
vengono memorizzati nell’anagrafica cliente.
In base alle funzioni del partner commerciale sono disponibili adeguate maschere di
acquisizione per le Vendite e la distribuzione.
Durante la creazione dei dati di un partner commerciale è possibile indicare un modello
(funzione di copia).
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I dati specifici per le vendite e la distribuzione sono i dati di base per le vendite e la
spedizione.
I dati specifici per la società sono i dati di base per la contabilità.
I dati generali sono utilizzati da entrambi i settori. Il codice cliente dell’area Vendite e
distribuzione è quindi identico al codice cliente della Contabilità.
Il gruppo conti è una caratteristica di classificazione dei partners all’interno dei record
anagrafici. Con il gruppo conti si definisce
- quali dati sono necessari o ammessi nel record anagrafico (selezione campo)
- in quale intervallo numerico si deve trovare il numero di conto del cliente
- se il numero deve essere proposto dall’utente o dal sistema (assegnazione numeri
esterna e interna)
- se si tratta di un conto occasionale (Conto pro diverse)
- quali output vengono presi in considerazione.
Nel sistema standard i gruppi conti sono impostati dal sistema stesso, ma è tuttavia
possibile inserire altri gruppi conti.
I gruppi conti non impostati dal sistema devono essere definiti e costruiti nel Customizing.
Non è superfluo un piccolo cenno al Customizing del gruppo conti, se non altro per
consentire al partecipante di cogliere visivamente il significato della selezione campo (field
status), di cui si parla nei successivi paragrafi.
- Nel record anagrafico cliente si trovano tutti i dati generali e tutti quelli specifici relativi
alla società e alle vendite e alla distribuzione.
- Tramite la selezione del campo è possibile definire, per ogni gruppo conti, se per
l’utente un inserimento in un campo è obbligatorio o facoltativo. I campi non richiesti
possono essere nascosti.
La figura che segue mostra come, per il gruppo conti dell’esempio, sono stati impostati i
dati appartenenti al gruppo indirizzo dei dati generali.
- committente
- destinatario merce
- esecutore pagamento
- destinatario fattura
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Questi gruppi conti presentano, per ognuna delle funzioni partner, una specifica selezione
del campo.
Oltre al gruppo conti, anche la transazione può modificare la selezione del campo nel
record anagrafico cliente.
Esistono transazioni con le quali è possibile elaborare un record anagrafico cliente
Nel sistema standard è stato definito che, ad esempio, i dati relativi alla banca possano
essere aggiornati con la transazione contabilità e/o con la transazione centrale.
Per creare un cliente in anagrafica entrare dal menù principale in Vendite o Sales and
distribution/Master data/clienti o customer/creare o create, si può quindi scegliere se
creare un cliente solo per le vendite o con anagrafica completa.
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5. ora riempire almeno i campi obbligatori, ricordarsi che più dati si inseriscono meno
saranno richiesti in seguito.
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6. nella scheda della sales area si possono aggiungere altri partner, ad esempio altri
ship-to-party (destinatari).
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Con l’introduzione delle gerarchie clienti nelle Vendite e nella Distribuzione è possibile
creare gerarchie flessibili per la rappresentazione delle strutture clienti. Se ad esempio le
associazioni d’acquisto, le cooperative e le catene di vendita al dettaglio rientrano tra i
clienti dell’utente, è possibile creare gerarchie, che rappresentano la struttura
organizzativa di questi gruppi. Le gerarchie clienti vengono utilizzate durante
l’elaborazione degli ordini e delle fatture per la determinazione del prezzo e delle
statistiche.
Per la determinazione del prezzo, il vantaggio della gerarchia cliente è quello di consentire
al sistema di ricopiare automaticamente qualche sconto fissato per il capostipite della
gerarchia su tutti i nodi dipendenti.
Una gerarchia clienti è infatti costituita da nodi.
Per rappresentare una gerarchia è necessario:
- creare record anagrafici per ogni nodo;
- attribuire i nodi tra di loro;
- collegare i record anagrafici cliente ai relativi nodi.
I nodi di una gerarchia hanno una validità temporale e possono essere anche spostati. In
tal caso vengono spostati automaticamente anche tutti i nodi e i record anagrafici cliente
attribuiti.
Esempi pratici di gerarchie clienti sono le cooperative.
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Per la gestione anagrafica della gerarchia cliente occorre procedere come segue:
1. vanno prima definiti i nodi della gerarchia, che possono essere clienti già esistenti o
semplici partner di raggruppamento, indispensabili per un’articolazione di soggetti in
una gerarchia
2. va poi creata la gerarchia specifica, che si costruisce impostando una serie di
dipendenze gerarchiche tra i nodi
Qui ci si limita a mostrare una gerarchia già creata, utilizzando il tipo di gerarchia A, che è
quello standard SAP.
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che mostra che NODO UNO è al livello superiore e che NODO DUE e NODO TRE sono i
nodi dipendenti
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Per ogni materiale viene definito un tipo di materiale, che fa parte dei dati generali relativi
al materiale.
I reparti specializzati definiti per ogni tipo di materiale determinano le view che possono
essere aggiornate per un materiale di questo tipo.
Il tipo di gestione stock (quantità e/o valore) può essere determinato per un tipo di
materiale in relazione alla divisione.
Durante il controllo del prezzo si definisce se lo stock del materiale deve essere
valorizzato in base al prezzo standard o in base al prezzo medio mobile.
Per ogni tipo di materiale è possibile definire quali classi di valorizzazione sono ammesse
durante l’aggiornamento dei dati contabili nell’anagrafica materiale.
La classe di valorizzazione determina, insieme ad altri fattori, i conti Co.Ge., che possono
essere aggiornati durante un’operazione rilevante ai fini della valorizzazione (ad es.
movimento merci).
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selezionato il codice del 1. livello che interessa e premuto il pulsante livello successivo
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- cliente
- linea di vendita (organizzazione commerciale + canale distributivo)
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Durante l’acquisizione dell’ordine può determinarsi una proposta di posizione (con o senza
quantità) dall’assortimento.
Gli assortimenti vengono identificati tramite il loro codice o tramite un matchcode nella
definizione.
Se un committente ordina come al solito gli stessi materiali, nel record anagrafico cliente
del committente si può fare riferimento all’assortimento corrispondente. Questo codice
viene proposto, se nell’acquisizione dell’ordine si seleziona la proposta di posizione.
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dando invio e ancora invio arrivate alla scheda in cui dovete inserire almeno i campi
obbligatori;
proseguite per tutte le schede e poi salvate. Segnatevi il codice del materiale una
volta salvato.
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Occorre specificare i dati organizzativi, la cui tipologia varia a seconda delle schede
selezionate; in questo caso, sia per il nuovo materiale che per il suo modello vanno
specificati:
Divisione (Plant)
Magazzino (Storage Location)
Organizzazione Commerciale
Canale distributivo
dato invio, appaiono via via le schermate corrispondenti alle schede selezionate, al cui
interno vanno inseriti i dati richiesti
Si noti che appaiono sulle schermate già numerosi dati di default, ricopiati
automaticamente dal materiale modello.
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Gruppo contabilità materiale – concorre quasi sempre alla determinazione del conto
di ricavo cui imputare il documento contabile generato automaticamente dalla
fattura di vendita; se si vuole inserire, bisogna prima selezionarlo tramite match
code
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Gruppo di carico – è il gruppo di appartenenza dei dispositivi con cui si deve caricare sul
mezzo di trasporto il materiale per la spedizione; se indicato (da selezionare tramite match
code), rappresenta un campo essenziale per la determinazione del luogo di spedizione;
quest’ultimo poi è l’elemento indispensabile per l’attivazione del processo di spedizione
Videata Acquisti
Gruppo acquisti – unità organizzativa importante per la gestione dei materiali (MM)
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Videata MRP 1
(MRP sta per Material Requirements Planning): E’ la prima di quattro videate
dedicate ai dati necessari per la pianificazione dei materiali; è particolarmente
adatta quindi a rappresentare le caratteristiche degli elementi di pianificazione dei
materiali acquistati dai fornitori e di quelli prodotti all’interno dell’azienda; anche se
esula da questo tipo di training l’enunciazione dei metodi di pianificazione dei
materiali, si riportano i significati di alcuni campi:
Dimensione lotto – questo campo viene richiesto dal sistema per alcuni tipi di
pianificazione MRP (esempio: pianificazione deterministica); il codice va
selezionato tramite match code
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Videata MRP 2
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Videata MRP 3
Gruppo strategie – se inserito (dopo selezione tramite match code) può attivare un
processo di controllo del trasferimento del fabbisogno del cliente, alternativo a
quello determinato in modo più semplice dal tipo di posizione di un documento di
vendita
La videata MRP 4 contiene una serie di campi, impostati per facilitare la pianificazione
della produzione dei materiali specifici dell’azienda manifatturiera, che non sono
interessanti per le finalità di questo training
Centro di profitto – il suo inserimento può facilitare l’integrazione con la contabilità per
centro di costo
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Videata Contabilità 1
Classe di valutazione – per ogni tipo di materiale viene proposta una classe di
valutazione di default; questo campo comunque deve sempre essere presente se
non si vuole rischiare di inibire anche uno solo dei numerosi collegamenti del ciclo
SD con le funzioni contabili.
Prezzo standard
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Per creare un ordine di vendita occorre procedere dal menù principale di Sap (Sap Easy
Access) utilizzando il percorso mostrato sotto:
(transazione VA01).
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Questo codice può essere scelto utilizzando il pulsante di match code; per gli scopi di
questo training, è sufficiente impostare
Il codice appena citato corrisponde al caso degli ordini standard, secondo il significato che
SAP dà del termine ‘standard’
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L’esempio che segue mostra come vengono elaborati dal sistema i dati inseriti come sopra
indicato (dopo l’inserimento va premuto invio):
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Il sistema non è poi in grado di determinare in modo univoco l’area di vendita cui deve far
capo l’ordine, dato che il cliente 24 è definito in due aree di vendita diverse, e chiede
quindi all’operatore di scegliere quella da lui voluta.
L’Utente scelga l’area di vendita SIE/SI/PG (cliccare due volte sulla riga corrispondente
della finestra di dialogo).
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Si noti che la maggior parte dei dati che compaiono a video è stata ricopiata
dall’Anagrafica Clienti; premendo il pulsante di dettaglio della testata (cerchiato in rosso), il
sistema evidenzia tutti i dati di dettaglio della testata ricopiati, per la maggior parte, dalla
stessa anagrafica (si esaminino, ad esempio, le cartelle Vendite, Spedizione,
Fatturazione, Partners)
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Inseriti i dati di testata, il sistema chiede obbligatoriamente che si inseriscano ora tutte le
righe di dettaglio, che si riferiscono, ciascuna, a un prodotto o a un servizio richiesto.
Nell’esempio si supponga di voler inserire il materiale avente codice 1278; è obbligatorio
inserire, al minimo:
codice materiale
quantità richiesta
Nel caso in cui non si ricordi, o non sia subito disponibile, il codice materiale, si può
ricercare quel codice usando il pulsante di match code:
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Manuale Consulenti SD/LE
Si impari anzitutto il significato dei più importanti pulsanti rappresentati in fondo alla
schermata precedente.
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Dettaglio della
posizione
Controllo disponibilità
posizione
Visualizzazione disponibilità
Spedizione
Condizioni prezzi
Schedulazioni
Partners
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Qui si osservi solo che il prezzo unitario è reperito dall’anagrafica delle condizioni,
relativamente al record condizione per cliente 24 e materiale 1278; si osservi come la
moltiplicazione della quantità richiesta per il prezzo unitario 3550 * 3 = 10650 venga
eseguita automaticamente dal sistema
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Manuale Consulenti SD/LE
Se tutta la quantità del materiale è disponibile alla data richiesta, apparirà (come
nell’esempio) una sola riga di schedulazione; altrimenti, appariranno tante righe di
schedulazione quante sono le diverse date di disponibilità del materiale, nel tempo.
Queste date sono determinate da una serie di tempi che impongono anzitutto di eseguire
una schedulazione in avanti (se la data di disponibilità del materiale conseguentemente
calcolata è nel passato) piuttosto che una schedulazione a ritroso (se la stessa data è nel
futuro).
al luogo di spedizione
all’approvvigionamento del materiale dal fornitore
alla previsione di future entrate e uscite del materiale
ad altri parametri di configurazione, la cui enunciazione esula dagli scopi di questo
training.
Un’idea molto elementare di una parte di queste date può essere evidenziata
selezionando la riga di schedulazione ed analizzando per essa un ulteriore dettaglio, come
di seguito mostrato:
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Manuale Consulenti SD/LE
Si osservi che, in alcuni casi, i dati di dettaglio di una posizione sono ricopiati da quelli
della testata aventi lo stesso nome e che, comunque, è possibile poi modificare gli stessi
dati sulla posizione.
Prima di salvare l’ordine, è consigliabile verificare se l’ordine sia completo, se cioè siano
stati inseriti, a livello di testata e di posizione, tutti i dati rilevanti per la completezza (il
controllo di completezza dipende dal tipo di documento di vendita e dal tipo di posizione,
oltre che da altri parametri, ed è definito in Customizing).
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Manuale Consulenti SD/LE
per cui si può procedere al salvataggio, premendo il pulsante Salva nella barra degli
strumenti; il sistema mostrerà il messaggio di assegnazione di un numero al documento
d’ordine
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Manuale Consulenti SD/LE
Come già accennato nel capitolo sull’Inforecord, è possibile creare un ordine di vendita
inserendo il codice dell’inforecord al posto del codice materiale. Si deve procedere come
segue:
si dà invio, ottenendo
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Manuale Consulenti SD/LE
Ogni ordine può essere modificato e, se necessario, può essere bloccato nella sua
globalità o per alcune (o tutte) le posizioni.
Per ogni posizione bloccata deve poter essere inibita l’elaborazione da parte di funzioni successive
all’ordine (come ad esempio: Spedizione, fatturazione).
La modifica di un ordine viene effettuata come segue (transazione VA02)
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
selezionare la posizione
effettuare il percorso elaborare / modifica rapida / blocco consegna
oppure
elaborare / modifica rapida / blocco fattura
inserire il motivo del blocco, cioè un codice selezionabile tramite match code
Si consideri allo scopo l’ordine 300002 su cui è stato effettuato un blocco per la
spedizione, a livello di testata.
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Manuale Consulenti SD/LE
E’ il caso che si può presentare in quelle aziende di vendita di prodotti posti in scaffali
interni al locale in cui si presenta il committente per l’acquisto della merce.
Per questi tipi di ordine, il salvataggio del documento provoca l’immediata esecuzione
della consegna della merce; ovviamente è attivo il controllo di disponibilità.
Per creare questi tipi di ordine, occorre impostare, nella videata di accesso alla creazione,
il tipo di ordine
SO (versione italiana)
RO (versione inglese)
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Manuale Consulenti SD/LE
Dato invio e inserito, al solito, il committente 74 e il materiale 1273 con quantità 3, appare
la schermata:
Una volta salvato l’ordine, il sistema agisce nel modo riassunto dal messaggio mostrato
sotto:
Il risultato è il seguente:
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Manuale Consulenti SD/LE
esso mostra che è stato creato un ordine con consegna immediata, da considerare
completato, è stata poi creata una consegna ancora da concludere come fase 2
Vendita in contanti
Per questi tipi di ordine, il salvataggio del documento provoca l’immediata esecuzione
della fase di consegna.
L’ordine in esame, inoltre, per questi tipi di documento, è già dotato di un tipo di
messaggio in uscita (output RD03) che equivale, ad esempio, a uno scontrino fiscale e
che si può subito stampare; la fattura definitiva può essere prodotta in una fase
successiva.
Per creare questi tipi di ordine, occorre impostare, nella videata di accesso alla creazione,
il tipo di ordine BV.
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Nel paragrafo sulle consegne verrà spiegato il motivo per cui, in questo caso, l’intero processo di consegna non è da
considerare ancora completato.
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Manuale Consulenti SD/LE
Impostando il percorso
Opzioni / messaggi / testata / elaborare
si ottiene
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Manuale Consulenti SD/LE
che mostra che all’interno del documento il sistema ha già creato automaticamente il tipo
di output RD03, pronto per essere stampato.
Per le prime tre funzioni, lo standard SAP prevede l’utilizzo dei seguenti tipi di documento
KB (CF nella codifica inglese) per gli ordini di riapprovvigionamento in conto deposito
KA (CP nella codifica inglese) per gli ordini di prelievo per reso da conto deposito.
KE (CI nella codifica inglese) per gli ordini di uscita da conto deposito per consegna al
cliente
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Per brevità non si è mostrata l’entità di questa giacenza, che comunque sarebbe stata visualizzabile impostando la
transazione MMBE
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Manuale Consulenti SD/LE
dato invio,
salvato l’ordine, si crea la consegna con riferimento allo stesso, ottenendo dapprima la
consegna 80014991.
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ordine
consegna
Ordine
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Consegna
effettuata l’uscita merci (leggasi: uscita dal conto deposito e rientro nel magazzino
dell’azienda), si riesamina il riepilogo stock e si osserva che
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Manuale Consulenti SD/LE
Si osserva che lo stock in conto deposito è quindi diminuito di 5 pezzi e che lo stock
utilizzabile liberamente è cresciuto di 5 pezzi.
Ordine
Consegna
Lo scopo è quello di consentire l’uscita della merce dal conto deposito per trasferirla al
Cliente; l’effetto sarà quello di decrementare lo stock in conto deposito. L’operazione di
consegna non prevede il prelievo.
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Manuale Consulenti SD/LE
Si supponga ora di voler creare questo tipo di ordine per il materiale 1273 che inizialmente
ha uno stock in conto deposito di 5 pezzi, come mostrato in figura
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Manuale Consulenti SD/LE
si può ora osservare che lo stock in conto deposito per il materiale in esame è diminuito di
3 pezzi (da 5 a 2).
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Manuale Consulenti SD/LE
La loro analisi serve anche per comprendere come debbano essere condotte le operazioni che sono
caratteristiche delle funzioni di base (Capitolo 5°) e che a questi tipi di documenti si applicano.
Il capitolo è suddiviso in
Nella pratica dell’amministrazione delle vendite, è usuale distinguere un’offerta da un ordine di vendita, e
analogamente un ordine di vendita da una richiesta di reso; nasce dunque spontanea l’esigenza di
distinguere diversi tipi di documento.
Va tuttavia premesso che, nella terminologia di SAP, il documento è una struttura informatica,
memorizzata su tabelle, e non va confuso con il mezzo cartaceo su cui si stampano determinate informazioni
di rilevanza amministrativa e gestionale.
Questa struttura informatica, assunta come base di contenimento dei dati di un’applicazione gestionale, è
generalmente costituita da
Nella pratica, la testata contiene generalmente i dati che fanno capo al partner commerciale di riferimento di
tutto il documento; ogni posizione contiene generalmente i dati che fanno capo ad ogni prodotto cui il partner
è interessato; per il prodotto indicato in una stessa posizione, la riga di ripartizione contiene generalmente
una possibile data di consegna del prodotto stesso4.
Testata, posizioni e righe di ripartizione sono collegate tra loro; inoltre, grazie a questi legami, è possibile
determinare uno o più tipi posizione a partire da un dato tipo documento e, analogamente, uno o più tipi di
schedulazione a partire da un dato tipo di posizione
Tornando ai diversi tipi di documento, questi ultimi vanno definiti nel Customizing di SD di SAP/R3
Vendite / Vendita / Documenti di vendita / Testata doc. vendita / Definire tipi documento vendita
4
Per intenderci, potrebbe capitare che quantità diverse di uno stesso prodotto, in base ai criteri di pianificazione adottati
dall’Azienda, possano essere consegnate in date diverse.
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Manuale Consulenti SD/LE
Cliccando su Definire tipi documenti vendita, si ottiene la visualizzazione della tabella TVAK che è
abbastanza voluminosa e di cui si mostra uno spaccato:
Tanto per fissare le idee, si esamini la riga relativa al tipo documento di vendita OS (Ordine standard)
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Manuale Consulenti SD/LE
e si entri nel dettaglio: viene visualizzata la figura che mostriamo nel seguito.
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Manuale Consulenti SD/LE
una serie di parametri di controllo di congruità tra i diversi elementi strutturali del documento, da
garantire durante l’elaborazione (esempio: controllo settore merceologico)
alcuni importanti schemi di determinazione di applicazioni mediante la tecnica delle condizioni (vedi cap.
5) e le caratteristiche della videata del documento di vendita durante la sua elaborazione (vedere
dialogo
incompleto, volume di visualizzazione e Fcode videata di sintesi)
Alcuni default riguardanti i tipi di spedizione, i tipi di fattura e le scadenze di consegna che il sistema
deve proporre a partire dall’elaborazione del tipo di documento di vendita in esame
Alcuni parametri che collegano il documento di vendita al contratto che l’ha generato.
bloccare l’elaborazione
accettare l’elaborazione avvertendo che esiste la diversità
accettare l’elaborazione incondizionatamente
Settore merceologico posizione – questo indicatore è collegato col precedente controllo; se l’indicatore è
marcato, il sistema propone il settore merceologico dell’Anagrafica materiali, con tutte le conseguenze del
caso.
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Manuale Consulenti SD/LE
FCODE videata di riepilogo – a seconda dei valori alfanumerici assunti da questo codice, è possibile avere
diversi disegni rappresentativi della videata di riepilogo
Schema documento – codice legato al tipo di documento che, come si vedrà nel prossimo capitolo 5,
contribuisce alla determinazione dello schema prezzi per la valorizzazione di un documento di vendita.
Note relative a offerta – un ordine in alcuni casi può essere creato in riferimento a un’offerta, della quale
ricopia tutti gli item, o una loro parte (materiali e quantità); se è presente, nel dettaglio del tipo documento, un
valore di questo campo, il sistema, al momento della creazione di un documento di questo tipo, visualizzerà
una nota specificando la stato in cui, al momento della creazione, si trova l’offerta generatrice.
Note relative a contratto quadro – un ordine può anche essere creato in riferimento a un contratto quadro;
questo campo allora ha un significato del tutto analogo a quello del campo precedentemente descritto.
Tipo di consegna – il codice del tipo di consegna qui indicato è quello che il sistema proporrà al momento
della creazione della consegna riferita all’ordine; si tratta quindi di un default: per l’effettiva creazione della
consegna occorrono poi altre condizioni più impegnative che, al limite, possono non rispettare il default
proposto e considerarlo quindi inadatto alla creazione della consegna.
Tipo fattura riferita a consegna, Tipo fattura riferita a ordine – una fattura può essere creata in
riferimento a un ordine o in riferimento a una consegna; questi due campi esprimono, come nel caso
precedente, un semplice default
Tipo fattura interna – in alcuni casi, come ad esempio nel trasferimento delle merci da un’area produttiva
all’altra della stessa società, può capitare che le due unità operative si accordino nel considerare l’addebito
del costo del trasferimento delle merci, come un’operazione amministrativa interna da regolare direttamente
tra di loro (fatturazione interna); qui viene proposto il default di questo tipo di fatturazione interna, con le
stesse limitazioni precedentemente considerate.
Tipo piano di fatturazione – il piano di fatturazione può avere il significato di piano di fatturazione periodico,
o parziale o di modello di piano a scadenza fatture; il campo, se riempito, indica che è necessario impostare
questo codice di tipologia a livello di testata in modo cioè che sia poi valido per tutte le posizioni del
documento
Lead time in giorni – Nella testata dei documenti di vendita il campo data preferenziale di consegna viene
visualizzato con un valore specifico, poi modificabile dall’utente. Questo valore particolare viene calcolato dal
sistema sommando alla data di default (vedi sotto) il valore di questo lead time; ad esempio, se il lead time è
3 giorni e la data di default è il 2, la data calcolata preferenziale di consegna è il 5
Default data consegna – non sempre il default di cui sopra è la data del giorno; se si desidera che il default
sia un altro giorno, va inserito in questo campo un codice specifico selezionabile tramite pulsante di match
code (o tasto funzionale F4).
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Manuale Consulenti SD/LE
Vendite / Vendita / Documenti di vendita / Posizione del documento di vendita / Definire tipi di posizione
(tabella TVPT)
Cliccando su Definire tipi di posizione, si ottiene la visualizzazione di una tabella abbastanza voluminosa, di
cui si mostra uno spaccato:
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Regola di evasione. Questo campo è significativo per le posizioni dei documenti di vendita dai quali vengono
creati in copia determinati documenti successivi (esempio: posizioni di offerte da cui vengono creati in copia
gli ordini di vendita); il campo determina allora quando la posizione avente il tipo posizione in questione deve
essere considerata evasa; già nello standard, il tipo posizione dell’offerta (AGN) ha regola di evasione = B.
Ciò significa che una posizione di offerta deve essere considerata totalmente evasa quando la quantità
totale della posizione dell’ordine creato (o degli ordini creati) dall’offerta è esattamente uguale alla quantità
della corrispondente posizione dell’offerta (si noti che il codice B significa: la posizione è stata eseguita con il
riferim. alla quantità totale).
L’esempio che segue, riferito al tipo posizione di offerta AGN, chiarirà questo concetto.
Creata l’offerta
e salvata col numero 20000015, da essa si crei in copia il seguente ordine, modificando però la quantità
della posizione da 3 a 2 pezzi.
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Se ora si crea nuovamente un ordine in riferimento all’offerta 20000015, si ottiene (con creazione automatica
della quantità residua)
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Manuale Consulenti SD/LE
Stock speciale. Questo campo, se diverso da blank, abilita la gestione del materiale indicato nella posizione
avente quel tipo di posizione secondo un tipo di stock diverso da quello previsto per il magazzino utilizzabile
liberamente; per le commesse può ad esempio essere indicato uno stock progetto (Q), che richiede
l’inserimento nell’ordine di campi specifici significativi per la gestione a progetto; tutta la successiva gestione
della commessa, in questo caso, viene influenzata dall’esistenza di questo stock particolare nelle fasi
successive all'ordine.
Rilevante per fatturazione. Questo campo stabilisce se, a partire da un documento di vendita con questo tipo
di posizione, verranno create fatture direttamente dall’ordine (come ad esempio nel caso delle prestazioni di
servizio), oppure dalla consegna ricavata da questo ordine (come nel caso degli ordini di fornitura di merci),
oppure ancora secondo altre regole diverse dalle precedenti; ciò significa che, al momento della creazione
della fattura, il riferimento per questa creazione non può essere costituito da un documento che
contravvenga alla regola stabilita in questo campo.
Per chiarire questo concetto, si mostrano di seguito i differenti valori che assume questo campo per i tipi
posizione TAN (posizione normale) e TAD (posizione prestazioni di servizio)
dove i significati dei possibili valori di questo campo sono di seguito elencati.
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Manuale Consulenti SD/LE
Tipo piano di fatturazione. Il significato di questo campo è particolarmente importante per i processi di
vendita per i quali si preveda di fatturare l’importo dovuto non in un’unica soluzione ma ratealmente o, più
esattamente, in passi successivi . Il piano di fatturazione è dunque lo strumento che prevede di suddividere
la fatturazione dell’importo di un ordinativo, in un numero di fatture parziali da predisporre, ciascuna, in date
differenti corrispondenti ad eventi particolari del processo; questo strumento è molto usato nelle commesse
di produzione, la cui realizzazione richiede tempi lunghi e fasi di lavoro diverse e dotate di scadenze spesso
vincolanti, per cui è giustificato l’uso di un sistema di fatturazione ad avanzamento lavori. Esso si può tuttavia
adottare anche in altri casi, come quello dei contratti che prevedono fatturazioni periodiche a scadenze fisse,
come ad esempio alla fine di ogni mese. Dal punto di vista tecnico, questo codice va impostato con un valore
diverso da blank, se il corrispondente campo Rilevanza per fatturazione è = I; a sua volta, il tipo di piano di
fatturazione deve trovare una sua definizione dettagliata nel Customizing della fatturazione, come si mostra
di seguito.
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Manuale Consulenti SD/LE
Determinazione del prezzo. Questo indicatore serve per stabilire la condizione necessaria per la
determinazione del prezzo a livello di posizione (valore X); se il valore dell’indicatore è B, il tipo di posizione
è abilitato all’applicazione della funzione di sconto merci.
Posizione commerciale. Di regola, i dati commerciali riportati sulla testata di un documento di vendita,
vengono ricopiati automaticamente su tutte le posizioni; se si desidera che i dati ricopiati sulle posizioni
possano poi essere modificati, occorre marcare questo indicatore.
I dati contenuti in questo riquadro hanno il compito di gestire la generazione automatica di sottoposizioni a
fronte del tipo di posizione in esame, anzitutto quando si è in presenza di distinte basi, cioè di materiali
costituiti dalla composizione di altri materiali, come nel caso degli assemblati; questi casi si possono
presentare anche negli ordini di distinte basi di vendita, dove esistono sostanzialmente due alternative:
il capostipite della distinta base è il prodotto generico dotato di un predefinito prezzo di vendita, i cui
componenti sono destinati esclusivamente al processo di consegna
il capostipite della distinta base è il prodotto generico da consegnare, dotato di prezzo pari alla somma
dei prezzi dei materiali componenti.
Qui si illustra solo il campo che influenza le distinte basi di vendita.
Configurazione struttura. A seconda dei valori di questo campo, la generazione automatica delle
sottoposizioni può avvenire a 1 livello (codice A) o a più livelli (codice B); perché l’esplosione automatica
possa effettivamente aver luogo, occorre non solo che esista una distinta base di vendita, ma anche che
nella tabella T184 di determinazione dei tipi posizione in funzione dei tipi di documento, (vedere successivo
cap.4.2.4) esista almeno una riga in cui sia indicata l’associazione del tipo posizione superiore con il tipo
posizione di default
5
Un’eccezione significativa è costituita dalla possibilità di far dipendere l’ammissibilità delle schedulazioni dal tipo di
documento di vendita (v. capitolo 6.1.2)
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Manuale Consulenti SD/LE
La funzione del Gruppo tipo posizione, che è un codice di raggruppamento dei materiali presente
sull’Anagrafica dei Materiali, è quella di poter fare dipendere la determinazione del tipo posizione dei
documenti di vendita, dal materiale indicato in quella posizione. La tabella che permette questa
determinazione, anche in funzione del gruppo tipo posizione, è la T184. Così, una posizione d’ordine relativa
a una prestazione di servizio determinerà un tipo di posizione senza consegna; invece, una posizione
d’ordine relativa a un materiale normale determinerà un tipo di posizione normale. Tanto per fare un altro
esempio, come si è visto nel cap. 4.2.1, un materiale con gruppo tipo posizione ERLA provocherà, se
inserito in una posizione d’ordine, la determinazione del tipo posizione TAQ. Il gruppo tipo posizione è quindi
solo un codice di aggancio alla tabella T184 e, al di là degli standard proposti da SAP, può essere
liberamente creato dal customizzatore che, in funzione dei risultati che desidera ottenere, deve
corrispondentemente aggiornare la tabella T184.
La definizione dei gruppi tipi posizione si raggiunge mediante il percorso
Vendite / Vendita / Documenti di vendita / Posizione del documento di vendita / Definire gruppi tipi posizione
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Manuale Consulenti SD/LE
Questo codice viene automaticamente richiamato ogni volta che si mettono in esecuzione alcune funzioni di
SD o di LE come gestione partite, sconto merci, selezione prodotto, riparazioni, posizioni testo,
contrattazione a valore6; ad esempio, ogni volta che parte l’esecuzione della gestione dello sconto merci, il
sistema automaticamente fa partire quei tipi di controllo, nel programma di elaborazione degli ordini di
vendita, previsti per il codice di impiego FREE; la funzione del codice di impiego è quella, analogamente al
codice descritto nel paragrafo precedente, di consentire la determinazione del tipo di posizione di un
documento di vendita, per il materiale interessato dalla funzionalità SD / LE in questione. Al solito, la tabella
che permette questa determinazione, anche in funzione di questo codice di impiego, è la T184.
Per maggior chiarezza, si deve ulteriormente precisare che il codice di impiego, oltre ad assumere i valori
standard previsti da SAP, può essere liberamente creato dal customizzatore: perché tuttavia questa
operazione abbia senso, occorre che il customizzatore corrispondentemente modifichi / implementi il
programma SAP di elaborazione degli ordini di vendita per tener conto dei controlli richiesti dalle nuove
funzionalità per cui ha creato quel codice di impiego.
La definizione dei codici di impiego si raggiunge mediante il percorso
Vendite / Vendita / Documenti di vendita / Posizione del documento di vendita / Definire impiego del tipo
posizione
e premendo poi il pulsante d’esecuzione; si ottiene:
6
Più esattamente, il programma standard SAP di elaborazione degli ordini di vendita prende in considerazione questo
codice di impiego per eseguire i controlli e i passi elaborativi richiesti dalla corrispondente funzione applicativa
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Manuale Consulenti SD/LE
Come si osserva dalla tabella, di cui si mostra uno spaccato, è previsto anche l’inserimento dei tipi di
posizione che descrivono strutture gerarchiche (come, ad esempio, distinte base); per questo motivo, è
previsto di poter indicare, quando necessario
fermo restando che per descrivere correttamente questo caso talvolta può essere necessario, in due righe
distinte:
7
queste alternative si pongono, nei casi ambigui, per dare la possibilità a uno stesso codice materiale di rappresentare
sia un materiale indipendente, sia un materiale capostipite di db
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Manuale Consulenti SD/LE
Per quanto riguarda il tipo posizione a se stante o dipendente e, in generale, il campo che appare con
l’etichetta CtPsD, il significato di questo campo è tipo posizione di default; esso viene proposto quindi
automaticamente durante l’elaborazione dell’ordine di vendita.
I successivi campi con l’etichetta T.p.m hanno il significato di tipi posizione alternativi; essi, una volta
elaborato l’ordine di vendita possono cioè essere sostituiti manualmente al posto del tipo di posizione di
default.
La figura seguente spiega meglio questa proprietà.
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
L’importanza dei tipi di schedulazione consiste nella possibilità, che essi danno, di dirigere e controllare
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Manuale Consulenti SD/LE
Entrando nel dettaglio di uno di questi tipi di schedulazione, ad esempio CP, che significa Pianificazione
MRP, si osserva subito quanto segue:
Il tipo di schedulazione viene determinato automaticamente dal tipo di posizione, tramite la tabella TVEPZ,
utilizzando come elemento di ricerca il parametro caratteristica MRP; ciò significa che il tipo di schedulazione
viene determinato in modo diverso a seconda delle esigenze di pianificazione del fabbisogno dei materiali
adottato dall’azienda; ad esempio, le posizioni di prestazioni di servizio (tipo posizione TAD) generano
automaticamente un tipo di schedulazione fittizio (CD) che non genera consegna e non effettua né il
controllo disponibilità né il trasferimento del fabbisogno; se l’azienda invece si limita a non adottare alcuna
strategia di pianificazione MRP sarà possibile l’avvio del processo di spedizione ma non verranno effettuati
né il controllo disponibilità né il trasferimento del fabbisogno .
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Le operazioni di controllo della copia riguardano la creazione di documenti a ricalco di altri documenti; la
relativa attività di customizing anzitutto ha lo scopo di abilitare, o disabilitare, le copie di determinati tipi di
documento a partire da altri tipi. La copia è a tre livelli
Livello di testata
Livello di posizione
Livello di schedulazione
A livello di testata, quanto detto ad esempio significa che la creazione di un ordine da un’offerta è possibile
solo se esiste un controllo della copia – tanto per riferirci allo standard SAP – dai documenti di tipo OF ai
documenti di tipo OS.
La tabella contenente, in ogni riga, i tipi di documento di destinazione in funzione dei tipi di documento di
partenza da copiare è la TVCPA; in questa stessa tabella sono indicati, per ogni tipo di documento, i
corrispondenti tipi di posizione e i tipi di schedulazione da prendere in considerazione nella copia.
Per l’esecuzione di questo controllo copia occorre nel menù di customizing, impostare il percorso Vendite /
Vendita / Aggiornare controllo copia per doc. vendita
ottenendo
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Manuale Consulenti SD/LE
in ogni riga della tabella TVCPA, appare a sinistra il tipo documento di destinazione e, a destra, il tipo
documento di partenza da copiare. Questa visualizzazione iniziale è a livello di testata; una volta operata la
selezione della riga che interessa, sono disponibili due possibilità:
richiedere il dettaglio di questa accoppiata di tipi di documento (premere il relativo pulsante)
richiedere l’elenco dei tipi di posizione da copiare all’interno del tipo di documento di partenza.
Analogamente a quanto sopra precisato, il procedimento si può ripetere per i tipi di posizione, cioè sono
disponibili due possibilità:
richiedere il dettaglio della copia eseguibile da questo tipo di posizione (premere il relativo pulsante)
richiedere l’elenco dei tipi di schedulazione da copiare all’interno del tipo di posizione
Quanto sopra precisato può essere esplicitato nelle videate che seguono e che, per fissare le idee, si
riferiscono alla copia dall’offerta OF all’ordine OS
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Manuale Consulenti SD/LE
Come già detto, la prima funzione della copia è quella di stabilire quali campi debbano essere copiati.
Ebbene, i campi sono quelli delle tabelle indicate, nel riquadro di sinistra in basso, all’inizio del riquadro, cioè
i campi di
VBAK (documento di vendita – dati generali di testata)
VBKD (documento di vendita – dati commerciali)
VBPA (documento di vendita – dati partner testata)
I numeri indicati a fianco di queste tabelle sono indicativi delle routine Abap/4 che stabiliscono le regole di
copia di questi campi.
Tanto per esemplificare, esaminiamo uno spaccato di una di queste routine, la 051
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Manuale Consulenti SD/LE
La seconda funzione della copia è quella di stabilire le condizioni alle quali è possibile copiare. Queste
condizioni sono identificate da routine abap; il codice di queste routine è indicato nella parte bassa, a destra,
della figura precedente, nel riquadro cerchiato in bleu e in corrispondenza dell’etichetta condizioni di copia.
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Manuale Consulenti SD/LE
Nell’esempio della stessa figura, la condizione di default per la copia è la 001 (testata stesso cliente); testata
stesso cliente significa che la copia dei dati dall’offerta all’ordine è possibile solo se si dà per inteso che il
codice del committente non possa variare dal documento di partenza al documento di destinazione.
Anche in questo caso, può essere interessante mostrare uno spaccato del codice abap della routine 001 ora
discussa.
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Manuale Consulenti SD/LE
Eseguendo doppio click, nella figura ora visualizzata, sulla cartella Posizione, si ottiene la figura seguente:
Vengono cioè dapprima proposti i tipi di posizione che è possibile copiare in altri tipi di posizione (uguali o
diversi da quelli di partenza) durante la copia dall’offerta all’ordine.
Si selezioni, ad esempio, AGN che è la posizione normale dell’offerta e si prema il pulsante di dettaglio,
ottenendo
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Manuale Consulenti SD/LE
Non è indicato, come nell’esempio, il tipo di posizione del documento di destinazione: in questo caso,
sarà la tabella T184 a decidere qual’è questo tipo di posizione del documento di destinazione.
E’ indicato il tipo di posizione del documento di destinazione, o perché proposto dal sistema, o perché
inserito manualmente: in questo caso, il tipo di posizione da adottare sarà proprio quest’ultimo, a patto
che ciò venga consentito dalla tabella T184; se ciò non è consentito, il sistema segnalerà l’anomalia e la
scelta verrà effettuata come nel caso precedente.
Nell’esempio, verrà effettuato il procedimento descritto per il primo caso: la T184, allo scopo, stabilisce che il
tipo posizione adatto è TAN, come si mostra nel seguito
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Manuale Consulenti SD/LE
Esaminando il dettaglio della copia da AGN (si veda la appropriata precedente figura)
nel riquadro in basso, si ritrovano, a sinistra, le routine di determinazione dei dati da copiare dalle tabelle
VBAP, VBKD, VBPA, FPLA
sempre nel riquadro in basso si ritrova, in alto a destra, la condizione di copia (nell’esempio la routine
301)
in basso a destra appaiono campi e indicatori che rappresentano una novità rispetto al dettaglio della
copia dei dati di testata; alcuni di questi campi sono di ovvio significato; per altri la spiegazione riguarda
aspetti particolari che esulano dagli scopi di questo manuale.
Per la copia dei tipi di schedulazione, si procede in modo analogo a quello descritto per i tipi di posizione.
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Manuale Consulenti SD/LE
Generalità
Contabilità generale
Profit center
Conto economico
Controlling
Contabilità
documento commerciale
consegna
fattura
Se una fattura non ha potuto essere creata, ad esempio a causa di un blocco fattura, il
sistema visualizza un protocollo di errori.
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Salvando, il sistema informa che è stata creata la fattura col numero di seguito indicato
Allo scopo, si entri in modifica della fattura (transazione VF02), si prema invio e,
dall’interno della videata ottenuta dopo l’invio, si prema il pulsante di riepilogo della
contabilità
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Manuale Consulenti SD/LE
Si ottiene, successivamente:
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Manuale Consulenti SD/LE
committente
data fattura
paese destinatario
In base a questa selezione il sistema crea le fatture per il portafoglio attività durante
l’elaborazione del portafoglio fatture.
Il portafoglio fatture può essere elaborato nel modo di simulazione. Il sistema visualizza le
fatture senza salvare i documenti; le operazioni errate vengono visualizzate con il modo di
elaborazione rilevante.
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Il numero del calendario di fabbrica deve essere indicato nel record anagrafico cliente
dell’esecutore del pagamento nella videata fatturazione nel campo Calendario fatture,
come si può osservare dalla pagina che segue.
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Fatturazione in batch
Il sistema può suddividere il portafoglio fatture in più job batch e avviarli in modo parallelo.
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Manuale Consulenti SD/LE
il sistema chiede una definizione del job, cioè una precisa indicazione del nome, che è
stato precedentemente proposto come default, e della priorità con cui dovrà essere
eseguito (classe)
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Manuale Consulenti SD/LE
occorre ora salvare questa impostazione; poi, per avere un riepilogo dei job in essere,
basta impostare nuovamente il percorso sopra indicato, partendo da menù Sistema, e
selezionare però, come ultimo step di navigazione, Riepilogo job
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Questo report certifica che sono state create la fattura (le fatture) relative alle selezioni
precedentemente effettuate.
Per sincerarsene, basta impostare la transazione VF05 ricercando le fatture del partner
utilizzato nell’esempio e la data in cui è stata effettuata la fatturazione in background
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Per ottenere questi risultati, basta per ora sapere, per semplicità, che il sistema utilizza
schemi detti schemi; questi sono, in sostanza, dei contenitori di sequenze di tipi di
condizione che indicano al sistema il procedimento da seguire, passo passo, per
determinare il valore desiderato.
Questi schemi, sempre rispettando la sequenza logica, contengono anche righe di totali e
subtotali nei quali vengono riportati i risultati parziali del calcolo (totali e subtotali)
Può interessare sapere che il sistema è già impostato per effettuare le operazioni di
calcolo più ovvie e banali; i tecnici che configurano gli schemi prezzi possono tuttavia, per
far fronte a richieste specifiche degli Utenti, inserire rettifiche al calcolo standard, anche
impostando formule particolari.
Come detto, è una tabella, le cui righe si chiamano record condizioni; l’Utente che deve
inserire o modificare un prezzo, o uno sconto, eccetera, deve quindi creare e modificare
dei record condizioni; prima ancora di creare un record condizioni, l’Utente deve sapere
con quali modalità il sistema ricerca nell’anagrafico un record condizioni; per
comprenderlo, si pensi che il prezzo di un materiale può essere specifico o generico, può
cioè essere ad esempio fornito sia per cliente e materiale (specifico), sia solo per
materiale (generico) e che la scelta tra le due opzioni dipende dal grado di importanza e
quindi dalla priorità che l’Utente intende attribuire a ciascuno dei due prezzi
Accesso
Sequenza di accesso
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Manuale Consulenti SD/LE
Cosa fa il sistema? Prima cerca il record condizione per cliente / materiale; se lo trova, lo
assume come prezzo da applicare alla riga dell’ordine di vendita che sta elaborando; se
non lo trova, assume, come prezzo da applicare, quello reperito dal record condizione per
materiale; ci sono eccezioni a questa regola, sulle quali tuttavia non è opportuno dilungarsi
perché l’argomento esula dagli scopi di questo training.
L’Utente deve anzitutto sapere qual è il codice SAP del tipo di condizione per cui deve
creare un record condizione; glielo fornisce, attraverso opportuna documentazione, il
tecnico o il consulente che ha configurato il sistema di pricing.
Supponiamo che sia stato detto all’Utente che il tipo condizione su cui deve lavorare per
inserire dei prezzi si chiama PR00.
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
come si vede qui appare, nella finestrina interna, la sequenza di accesso; per semplicità,
ci si limita a dire che il primo radiopulsante è relativo alla creazione di un record
condizione per cliente / materiale; l’ultimo pulsante è relativo al caso del prezzo per
materiale.
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Manuale Consulenti SD/LE
il sistema chiede infine il prezzo per unità di materiale; inserito il prezzo e dato di nuovo
invio, appare la schermata seguente:
E’ importante notare il periodo di validità; questo periodo può sempre essere modificato;
un record condizioni, al di fuori del periodo di validità, non ha più alcun effetto sulla
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Manuale Consulenti SD/LE
determinazione del prezzo nei documenti di vendita e nelle fatture. In alcuni casi, infatti,
per annullare o rendere anticipatamente obsoleti dei prezzi di vendita, basta modificarne
artificiosamente il periodo di validità.
Questa operazione si rende necessaria ovviamente non solo ai fini della determinazione
del prezzo nei documenti di vendita, ma anche per consentire una modifica,
visualizzazione o annullamento del record stesso.
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Ad esempio, senza la configurazione della determinazione del prezzo, non sarebbe possibile valorizzare un
documento di vendita o calcolare l’importo di una fattura; senza la configurazione del controllo dei cosiddetti
messaggi, non sarebbe possibile impostare la stampa di documenti fondamentali come la conferma d’ordine
o la fattura.
Il customizing delle funzioni di base si raggiunge con il percorso Vendite / funzioni di base
Le politiche di prezzo vanno infatti decise istituzionalmente da una direzione commerciale, che si deve
avvalere della competenza di uffici come quello preposto al controllo dei canali di vendita (Canale
distributivo) e alla commercializzazione delle più importanti tipologie di prodotti (Settore merceologico).
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Manuale Consulenti SD/LE
L’utilizzo di uno schema, come base di partenza per l’elaborazione di una funzione di base, fa parte delle
regole di una tecnica standard SAP chiamata tecnica delle condizioni.
Questa tecnica delle condizioni si applica anche ad altre funzioni di base di SD, come, ad esempio, la
determinazione dei conti di ricavo, il controllo messaggi, e il controllo testo.
La successiva descrizione di dettaglio dei passi necessari per la determinazione del prezzo è dunque un
importante esempio di applicazione della tecnica delle condizioni.
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Manuale Consulenti SD/LE
Qui si mostra ad esempio che nell’area di vendita SIE / SI / PG, si può definire lo schema prezzo RVAA01.
8
Questa regola di carattere generale presenta molte eccezioni che però non possono essere discusse in questo manuale;
ci si limiterà solo a dire che all’interno di una stessa categoria di tipi di condizione il sistema opera autonomamente
(caso dei prezzi) la scelta di un tipo condizione preferito che porta ad escludere tutti gli altri tipi di condizione, inoltre
(caso delle altre categorie), attraverso opportune impostazioni di Customizing, il sistema può essere sottoposto a regole
specifiche di scelta del tipo condizione migliore
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
I tipi di condizione valorizzati, allora, rappresentano dei record condizioni (ad esempio l’associazione del
valore 100 € al tipo condizione ‘prezzo standard’ (PR00) del materiale M è un record condizione);
Il record condizione è memorizzato in un archivio, chiamato archivio condizioni, assieme all’indicazione dei
dati che consentono al sistema di accedere allo stesso record.
Se il materiale M ha un prezzo di listino diverso a seconda che venga stabilito di venderlo al cliente C
piuttosto che a tutti i clienti, si usa dire che ai record condizione riferiti al materiale M si può accedere in due
modi diversi.
8.1.4. Accessi
A proposito di quanto appena osservato per i record condizioni, si usa anche dire con terminologia tecnica
che ai record condizioni del materiale M dell’esempio sono associati due accessi diversi o, più esattamente,
che il tipo condizione (nell’esempio: PR00) prevede accessi diversi.
In generale e dal punto di vista strettamente tecnico, l’accesso (tabella T681) è un dato o una combinazione
di dati (esempio: materiale, oppure cliente-materiale, oppure ancora: tipo listino prezzi-valuta-materiale).
131
Manuale Consulenti SD/LE
Con terminologia sap molto impropria gli accessi sono anche chiamati tabelle condizioni: ogni accesso
corrisponde allora a un diverso valore chiave di questa tabella.
132
Manuale Consulenti SD/LE
Il prezzo ad esempio può essere generico, oppure diversificarsi a seconda del cliente, o a seconda della
divisa del cliente estero a cui viene venduto.
Si presentano cioè dei casi in cui uno stesso materiale può essere prezzato in modi diversi.
Qual è il grado di importanza di ciascuno di questi modi, ai fini di una scelta? La tecnica delle condizioni
propone un esame, in sequenza, di tutti i modi previsti9, in un certo senso dal più importante al meno
importante per l’azienda.
La scelta è ristretta a tutti i diversi accessi memorizzati nei record condizioni specifici di quel materiale.
La sequenza di questi accessi è chiamata sequenza di accesso (tabella T682); si era detto che un tipo
condizione (nell’esempio precedente: PR00) prevede accessi diversi; più esattamente allora si deve dire
che la sequenza di accesso corrisponde a un codice memorizzato nella struttura di un tipo condizione (essa
è cioè più esattamente un campo del tracciato di un tipo condizione).
Mostriamo ora
a) Sequenza di accesso
9
L’esame eventualmente può essere condotto con criteri diversi, su cui però non vale la pena soffermarci in
questo corso
133
Manuale Consulenti SD/LE
134
Manuale Consulenti SD/LE
Non tutti i tipi condizione hanno una sequenza di accesso; se tuttavia è presente una sequenza d’accesso
nel dettaglio di un tipo condizione, ciò significa che per quel tipo condizione esistono (o sono inseribili) i
record condizione di un archivio condizioni.
135
Manuale Consulenti SD/LE
Schematizzare i passi seguiti dal sistema per la valorizzazione di un item di un documento di vendita
Costruire un nuovo schema prezzi per soddisfare nuove esigenze nella determinazione del prezzo.
Si tratta di due problemi simili che comportano però procedimenti risolutivi schematizzati in fasi disposte in
sequenza inversa.
136
Manuale Consulenti SD/LE
Prima di analizzare il diagramma sopra rappresentato, si ribadisce che, nel caso di tipi condizione cui non è
associata alcuna sequenza d’accesso, il valore del tipo condizione viene determinato dal sistema con
modalità diverse da quella consistente nel cercare di reperire un valore all’interno di un archivio condizioni.
Fatta questa precisazione, è da osservare intanto che, in generale, il sistema elabora il calcolo per ogni item
(riga di dettaglio) del documento di vendita; lo standard prevede, nella maggior parte dei casi, una
totalizzazione a livello di testata dei valori determinati per ogni singolo item.
137
Manuale Consulenti SD/LE
Il discorso successivo è quindi relativo alla valorizzazione di ogni singolo item. Ecco i passi:
Parte dall’esame del documento di vendita da elaborare: si deve poter rispondere alle seguenti domande
B) Esame dei tipi condizione contenuti nello schema prezzi appena determinato
Il risultato di questo esame è già visibile nel dettaglio della condizione dell’item
Il risultato di questa determinazione, e degli accessi componenti, è gia visibile nell’analisi dello schema
(vedi dettaglio della condizione dell’item) per quei tipi condizione che graficamente presentano uno
sviluppo nel dettaglio degli elementi dipendenti
D) Per ogni sequenza d’accesso di ogni tipo di condizione dello schema, determinazione degli accessi che
la compongono
Qui il sistema è già in grado di mostrare a quale record condizioni si è fermato e di mostrarne il
contenuto.
10
L’esame eventualmente può essere condotto con criteri diversi, su cui però non vale la pena soffermarci in
questo corso
138
Manuale Consulenti SD/LE
Lo schema cliente (anagrafica cliente 24, vista vendita dei dati area vendite) è ‘1’
Lo schema prezzi è quindi RVAA01, come si osserva dalla già nota tabella sottostante
139
Manuale Consulenti SD/LE
A livello dettaglio dell’item del documento di vendita, è già possibile esaminare la sequenza elaborata dei tipi
condizione dello schema. Allo scopo, basta selezionare l’item prescelto e poi seguire il percorso
ottenendo
140
Manuale Consulenti SD/LE
Sul lato sinistro, è indicata la sequenza di tutti i tipi condizioni dello schema; sulla destra è rappresentato
l’esito dell’elaborazione di ogni tipo condizione dello schema.
Limitandoci per semplicità al tipo condizione PR00, per il quale il sistema certifica
che è stato trovato il record condizione, vediamo cosa succede nel momento il cui il sistema, scorrendo tutti i
tipi condizione dello schema, incontra PR00.
Il sistema, come anticipato, entra nel dettaglio del tipo condizione PR00 e deduce che la sequenza di
accesso da prendere in considerazione è PR02
141
Manuale Consulenti SD/LE
Nella figura sottostante, di cui si mostra solo uno spaccato, se si esamina il tipo condizione PR00, che reca
sulla sinistra il simbolo, a forma di triangolino, di sviluppo nel dettaglio degli elementi dipendenti, si può già
affermare che ad esso è associata una sequenza d’accesso (la PR02 già esaminata in precedenza).
premendo sul triangolino, viene mostrato già quali sono gli accessi di questa sequenza di accesso.
142
Manuale Consulenti SD/LE
di questi 4 accessi, l’unico che corrisponde a un esito positivo della ricerca del record condizione sulla base
dei dati del documento di vendita, è il quarto accesso (Materiale): lo si deduce graficamente dal fatto che è
visualizzato un triangolino sulla sinistra dell’accesso.
143
Manuale Consulenti SD/LE
Non trova alcun record condizione per l’accesso per cliente / materiale
Non trova alcun record condizione per l’accesso tipo listino prezzi / valuta / materiale, sia nella prima
versione (secondo accesso) che nella seconda versione (terzo accesso) 11
Trova finalmente un record condizione per l’accesso per materiale
Nota importante
Accessi
Si è accennato, nelle precedenti note a piè di pagina, che il criterio di non proseguire nella ricerca dei
record condizioni non appena viene trovato un record condizioni per un determinato accesso, non
costituisce l’unico criterio per la determinazione del prezzo; anche se non è il caso di illustrare gli altri criteri,
è opportuno evidenziare l’indicatore che attiva l’esecuzione di questo criterio.
Si tratta dell’indicatore esclusione sopra cerchiato in rosso; quando questo indicatore è marcato in
corrispondenza di un determinato accesso, il sistema adotta il criterio di non proseguire nella ricerca dei
record condizioni non appena viene trovato un record condizioni per quell’accesso; gli altri criteri
dipendono dalle combinazioni possibili delle marcature / non marcature dell’indicatore esclusione negli
accessi della sequenza.
Premendo sul triangolino rappresentato sulla sinistra dell’accesso per Materiale (figura di pag. precedente),
è poi possibile determinare il valore del tipo condizione per il record condizione trovato
11
La differenza tra le due versioni dipende dal tipo di divisa (interna per l’accesso 20, estera per l’accesso 30) indicata
sull’item del documento commerciale
144
Manuale Consulenti SD/LE
Con doppio clic sul valore del tipo condizione (nell’esempio 1000 €), viene visualizzato il record condizione
corrispondente
determinazione di eventuali nuovi accessi da inserire, assieme ad altri già definiti, in una nuova
sequenza d’accesso
determinazione della nuova sequenza d’accesso
determinazione di un nuovo tipo di condizione cui corrisponda la nuova sequenza d’accesso
inserimento del nuovo tipo di condizione, assieme ad altri già esistenti, in un nuovo schema prezzi
definizione di una nuova chiave di accesso al nuovo schema; nell’esempio, si supponga di volerla
costruire definendo un nuovo schema cliente che, assieme all’area di vendita e allo schema documento
A, ne permetta la completa individuazione
Per semplicità si voglia costruire uno schema prezzi ZVAA01, del tutto simile allo schema RVAA01, che
contenga al suo interno però, al posto di PR00, un tipo condizione ZZ00.
A questo tipo condizione ZZ00 corrisponda poi la sequenza d’accesso ZZ00 costituito da alcuni accessi già
esistenti e dal nuovo accesso 700.
Il nuovo schema prezzi ZVAA01 sia poi attribuito allo schema cliente Z, da definire, allo schema documento
A e all’area di vendita SIE / SI / SI
145
Manuale Consulenti SD/LE
Si segue il percorso
146
Manuale Consulenti SD/LE
l’elenco sulla destra contiene tutti i campi standard dai quali – o dalla cui combinazione – è possibile
costruire l’accesso 700. Si scelga la combinazione organizz.commerciale – canale distributivo - cliente –
condizioni di spedizione – materiale; per ottenere questa combinazione basta cliccare due volte sul relativo
campo, rispettando l’ordine dei campi nella combinazione voluta.
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Per salvare l’accesso così costruito, occorre utilizzare la funzione di generazione (pulsante )
e cliccato sul salvataggio dell’oggetto, il sistema procede alla generazione e visualizza i messaggi di
conclusione dell’operazione
149
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Si ottiene in copia da PR00, mantenendo tutte le stesse caratteristiche e parametri; l’unica differenza è che
va posta nel relativo campo la nuova sequenza di accesso: ZZ00
Va ora creato un nuovo schema cliente Z per poter accedere al nuovo schema prezzi ZVAA01; questo
schema cliente andrà inserito nei dati anagrafici di qualche cliente scelto per questa esercitazione (vedere
videata vendita dei dati area vendite)
E’ duplicato da RVAA01, di cui mantiene lo stesso contenuto fatta eccezione per PR00 che viene sostituito
da ZZ00
Si rimanda al manuale Utenti SD per le regole di creazione e aggiornamento dei record condizione di ZZ00
(ogni materiale indicato nelle posizioni dell’ordine di vendita che sarà oggetto della prova deve coincidere
con almeno uno dei materiali inseriti nei record condizioni)..
Va creato un ordine di vendita per lo specifico committente avente schema cliente Z; il sistema, una volta
reperito lo schema prezzi ZVAA01, valorizza le posizioni dell’ordine di vendita in base ai contenuti dei record
condizioni ora creati. Nell’esempio, si utilizza il cliente CLIZETA e un record condizioni ZZ00 per il primo
accesso organizz.commerciale – canale distributivo - cliente – condizioni di spedizione – materiale
152
Manuale Consulenti SD/LE
153
Manuale Consulenti SD/LE
L’imposta è un dato di natura tipicamente contabile e gli elementi strutturali per la sua determinazione sono
descritti nel Customizing di FI.
In SD interessa sapere quali sono gli accessi con cui è possibile reperire un record condizione; nel caso
delle imposte, ogni record condizione contiene, tra i vari dati e come primo dato di uscita, un codice imposta;
questo codice imposta, a sua volta, è un codice alfanumerico definito nel Customizing di FI.
154
Manuale Consulenti SD/LE
Codice
imposta
Esempi di codici imposta sono l’IVA Vendite al 20%, la esenzione IVA regolata da qualche particolare
articolo legislativo, e così via.
155
Manuale Consulenti SD/LE
In SD, inoltre, interessa sapere se l’imposta da determinare deve essere applicata a partner nazionali
(imposte nazionali), oppure a partner esteri (imposte estere). Questa diversificazione è decisa dai diversi
accessi di cui si parlava poco fa.
Per le imposte estere è pure prevista una duplice tecnica di determinazione, cioè due accessi diversi.
paese di origine
paese di destinazione
classificazione fiscale cliente
classificazione fiscale materiale
codice imposta
dati di dettaglio del codice imposta
paese di origine
paese di destinazione
classificazione fiscale cliente
classificazione fiscale materiale
codice imposta
dati di dettaglio del codice imposta
La classificazione fiscale cliente è un campo dell’Anagrafica clienti (Dati delle vendite, videata
fatturazione).
156
Manuale Consulenti SD/LE
Classificazioni fiscali.
157
Manuale Consulenti SD/LE
I dati dati di dettaglio del codice imposta, nell’esempio del record condizione sotto raffigurato, sono costituiti
da
Importo
Unità di misura
Altri dati non rappresentati nella seguente figura
158
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
In questo manuale ci occuperemo solo della determinazione dei conti di ricavo; i conti di ricavo sono i conti
di contabilità che vengono imputati, nel documento contabile generato dalla fattura di vendita, alle posizioni
Avere12, tipicamente di ricavo, della scrittura contabile generata.
Si selezioni ora la funzione Attribuire conti Co.Ge. e si osservi anzitutto che lo standard Sap prevede 5
diversi accessi ai record condizioni adatti a descrivere una determinazione del conto di ricavo
Ciò significa che per la determinazione di questi conti è stata utilizzata la tecnica delle condizioni e che,
quindi, deve esistere uno schema di determinazione, dei tipi condizione, delle sequenze di accesso e, come
si è visto, degli accessi.
Le figure che seguono evidenziano i percorsi da seguire per il raggiungimento dello scopo.
12
Per l’esattezza Avere nel caso dei prezzi e delle maggiorazioni, Dare nel caso degli sconti, tanto per limitarci a questa
categoria di tipi di condizione
160
Manuale Consulenti SD/LE
Lo schema standard deve essere poi attribuito a un tipo di fattura.(si veda nella finestra di dialogo
precedente il riquadro Attribuire schema determinazione conti)
161
Manuale Consulenti SD/LE
2. Esame del contenuto dello schema: i tipi di condizione standard Sap KOFI, KOFK
162
Manuale Consulenti SD/LE
tornando alla figura del paragrafo 5.3 relativa all’operazione di attribuzione dei conti COGE, si supponga di
selezionare l’accesso 1 Gr.cliente/gr. mater./ch. conto .
Appare la figura
163
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
In anagrafica clienti
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Manuale Consulenti SD/LE
In anagrafica materiali
Chiave conto
Nella tabella T687
166
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Nella logistica di SAP/R3, rivestono particolare importanza due funzionalità che, anche se
nella letteratura SAP non sembrano strettamente attinenti alle sole tematiche di SD, sono
ampiamente utilizzate all’interno dei principali processi di SD.
Si tratta del controllo della disponibilità dei materiali e del trasferimento ad altre aree
aziendali, o all’esterno, dei fabbisogni dei materiali necessari per soddisfare l’ordine del
cliente. Si vedrà che le due funzionalità possono essere poste in collegamento tra di loro,
anche se sono attivabili, in caso di necessità, in modo indipendente.
In linea generale, il controllo della disponibilità dei materiali nasce durante l’elaborazione
dell’ordine di vendita e corrisponde alla necessità di rispondere alla domanda “il materiale
ordinato esiste in azienda?”. Questo controllo, nei casi più semplici, è molto significativo
per i materiali gestiti a stock (make-to-stock), per cui interessa sapere se essi esistano nel
magazzino o in uno dei magazzini dell’azienda; se la quantità di materiale richiesto è
superiore a quella giacente a magazzino, il sistema deve poter riconoscere che le quantità
residue devono essere riapprovvigionate o prodotte mediante processi di fabbricazione,
interni od esterni. Si vedrà che questi tipi di controllo, già eseguiti durante la fase di
elaborazione dell’ordine di vendita, vengono riproposti al momento della creazione della
consegna.
168
Manuale Consulenti SD/LE
Con questa logica, prima di escludere definitivamente che un materiale possa essere
disponibile, si cerca di analizzare se il materiale, eventualmente indisponibile in data
odierna, non lo possa diventare in seguito, ad esempio perché sono già stati pianificati
l’acquisto o la produzione in data futura di una certa quantità dello stesso.
Ciò premesso, gli elementi del controllo sono sostanzialmente due:
1. il gruppo di controllo (singolo o giornaliero) indicato sull’anagrafica materiali
(Videata Vendite – Dati generali della divisione)
Gruppo di
controllo
169
Manuale Consulenti SD/LE
Gruppo di controllo.
Controlla se il sistema sta creando fabbisogni individuali o fabbisogni giornalieri di
materiali nell’elaborazione delle vendite e delle spedizioni; il gruppo di controllo può essere
usato anche per disattivare il controllo disponibilità. I fabbisogni individuali vengono creati
per ogni documento SD; i fabbisogni giornalieri raggruppano assieme o aggiornano diversi
fabbisogni durante il giorno, prima di dare un responso sulla disponibilità.
Regola di controllo
Questo parametro contribuisce, assieme al gruppo di controllo, a specificare il volume del
controllo disponibilità per le specifiche transazioni commerciali di SD, indicando con
esattezza quali elementi di stock, di entrata e di uscita debbano essere presi in
considerazione nel controllo. Per inciso, si precisa che tutti i codici di regola di controllo
che non iniziano con le ultime lettere dell’alfabeto sono standard SAP: è il caso di quelli
mostrati nella figura precedente. Essi sono standard SAP nel senso che sono legati alla
logica dei programmi standard SAP di controllo della disponibilità per gli ordini e per le
170
Manuale Consulenti SD/LE
consegne. Ciò significa che ogni codice di regola di controllo non standard deve
comportare l’attivazione di uno specifico programma non standard in grado di gestirlo.
171
Manuale Consulenti SD/LE
Questa figura informa in modo sintetico che il suddetto controllo viene eseguito tenendo
conto di
ordini di acquisto già emessi,
impegni già assunti,
ordini di vendita già registrati
bolle di consegna già create.
172
Manuale Consulenti SD/LE
viene creato un ordine d’acquisto del materiale con consegna per una data abbastanza
lontana da quella di elaborazione, in quantità 20 pezzi.
173
Manuale Consulenti SD/LE
In data attuale, viene creato l’ordine di vendita dello stesso materiale in quantità 22 pezzi.
174
Manuale Consulenti SD/LE
175
Manuale Consulenti SD/LE
Le funzioni elencate rappresentano inizialmente delle condizioni necessarie per l’attivazione del controllo
disponibilità e/o del trasferimento dei fabbisogni secondo l’ordine di seguito presentato
E’ indispensabile un esame del diagramma riportato di seguito per iniziare a comprendere come opera il
sistema quando deve eseguire il controllo disponibilità e il trasferimento fabbisogno.
176
Manuale Consulenti SD/LE
si no
il controllo disponibilità è
consentito dalla classe di
fabbisogno, cui appartiene il tipo
fabbisogno determinato
nell’elaborazione dell’ordine di
vendita?
no
si
no
ok, si fa
177
Manuale Consulenti SD/LE
Quanto sopra schematizzato significa anzitutto che il sistema, durante l’elaborazione di un documento di
vendita, esamina prima il tipo di schedulazione; si supponga, come nella figura sottostante, che il tipo di
schedulazione determinato durante l’elaborazione del documento di vendita sia CP; il sistema analizza allora
il dettaglio di CP
Le due caselle di spunta relative a Fabbisogno e Disponibilità sono marcate; quindi la condizione necessaria
per le due corrispondenti operazioni è soddisfatta; trattandosi di una condizione necessaria, se una delle
caselle (o entrambe) non è marcata, le operazioni corrispondenti non saranno eseguite.
Il sistema esamina poi la classe di fabbisogno per individuare se, al suo interno, le caselle di spunta viste
precedentemente sono anch’esse marcate, oppure no. A questo livello resta da sapere cosa sia e come si
determini una classe di fabbisogno durante l’elaborazione di un documento di vendita.
178
Manuale Consulenti SD/LE
Si vede ad esempio che per alcune classi di fabbisogno le caselle di spunta sono marcate, per altre ne è
marcata una sola, per altre infine sono entrambe demarcate.
Come di determina una classe di fabbisogno? La classe di fabbisogno è un contenitore di tipi di fabbisogno,
come mostrato nella figura seguente
179
Manuale Consulenti SD/LE
Solo a titolo di esempio, qui si osservi che alla classe di fabbisogno 041 appartengono i tipi di fabbisogno
041 e KL.
1. Se nell’anagrafica del materiale indicato nella posizione dell’ordine di vendita, il Gruppo strategie è
presente (diverso da blank) il tipo di fabbisogno è determinato da una tabella di PP in funzione della
strategia
2. Se nell’anagrafica del materiale indicato nella posizione dell’ordine di vendita , il Gruppo strategie non è
indicato, il tipo di fabbisogno è determinato dalla tabella dei tipi di fabbisogno in funzione del tipo
posizione
180
Manuale Consulenti SD/LE
181
Manuale Consulenti SD/LE
Da questo esempio, si vede quindi che il tipo fabbisogno determinato per ogni posizione d’ordine cliente,
avente materiale con gruppo strategie 10, è KSL
182
Manuale Consulenti SD/LE
Ad esempio,
Passando alla cartella ‘Approvvigionamento’, si nota che il sistema ha determinato il tipo fabbisogno in modo
diverso
183
Manuale Consulenti SD/LE
L’origine del fabbisogno rappresenta una strategia alternativa rispetto a quella legata al materiale di cui è
stata pianificata la disponibilità nella divisione.
1 e 2 sono le alternative
1 significa: anche se è presente un gruppo strategie nell’anagrafica materiali, il tipo fabbisogno sarà
determinato solo da tipo posizione e tipo pianificazione
Definiamo i gruppi di controllo con cui si specifica il tipo di records fabbisogno che il sistema deve creare
quando elabora gli ordini di vendita o le consegne; i fabbisogni degli ordini di vendita e quelli delle
consegne sono controllati separatamente.
records fabbisogni individuali – in essi, ogni fabbisogno viene creato per ogni documento SD; la
rispettiva riga della tabellina del riepilogo stock/fabbisogni specifica la quantità dell’ordine e il
documento che ha dato origine al fabbisogno
records fabbisogni cumulati (summarized) – essi raggruppano assieme o aggiornano diversi
fabbisogni sotto certe condizioni nell’anagrafica materiali (divisione, data, procedimento, classe
di fabbisogno); ci sono due tipi di records fabbisogni cumulati:
o records fabbisogni cumulati giorno per giorno
o records fabbisogni cumulati settimana per settimana.
il lunedì della settimana corrente o il lunedì della settimana successiva è fissato come data di
riferimento.
Dato che il controllo disponibilità tiene conto delle quantità confermate cumulate, possono presentarsi i
seguenti problemi se le quantità confermate non sono cumulate.
Partendo dalla data di consegna dell’ordine di vendita e lavorando a ritroso, il sistema controlla se
esistono quantità ATP; se queste quantità esistono, il nuovo ordine di vendita riduce queste quantità ATP;
in questo caso, gli ordini di vendita possono solo ridurre le quantità ATP se si presentano prima della data
di consegna.
Con questa logica, il sistema non tiene conto delle quantità confermate degli ordini di vendita che sono
già stati creati; se, nel passato, le entrate sono state spostate in avanti o all’indietro e/o sono state ridotte,
è possibile che la quantità ATP dell’entrata che si presenta direttamente prima di un ordine di vendita che
è già stato confermato, non sia ulteriormente sufficiente a coprire il fabbisogno.
L’esempio seguente dovrebbe chiarire questo punto
elemento MRP Entrate/fabbisogni quantità ATP qtà ATPcumulata qtà ATP confer.
stock 100 0 0 -
1.ordine vendita -200 -100 -100 -200
ordine pianific. 100 0 0 -
2. ordine vendita -100 0 0 100
In questo esempio, il primo ordine di vendita è stato completamente confermato quando l’ordine
pianificato viene attivato prima dell’ordine di vendita 1 sull’asse dei tempi; poi, l’ordine pianificato è stato
rischedulato in modo che ora si presenta dopo la data di consegna del 1. ordine di vendita sull’asse dei
tempi; per il nuovo ordine di vendita 2, il controllo ATP sale con la quantità ATP di 100, poiché ora l’ordine
pianificato rischedulato è di nuovo disponibile completamente e secondo la logica ATP, l’ordine di vendita
1 non può essere coperto da questa entrata.
184
Manuale Consulenti SD/LE
185
Manuale Consulenti SD/LE
Per messaggio o output, secondo la terminologia Sap, si intende l’insieme dei dati che costituiscono un
documento di stampa; ad esempio la conferma d’ordine, la bolla di consegna, la fattura nel formato con cui
vengono stampate sono messaggi Sap.
Una delle funzioni di base del Customizing di SD è quella di determinare i messaggi di stampa nel corso
dell’elaborazione dei documenti SD; una volta determinati i messaggi di stampa, è poi possibile procedere
alla loro stampa su supporto cartaceo o su supporto di analoghe prerogative di memorizzazione.
Come è chiaro, i messaggi sono anzitutto controllati da tipologie, chiamate tipi di messaggi o tipi di output, è
anche evidente che per automatizzare in modo significativo la produzione degli stampati, si dovranno
elaborare dei record condizioni (record messaggi) collegati al tipo di messaggio, come si dirà nel seguito.
Da questa premessa si può già intuire che la determinazione dei messaggi viene effettuata utilizzando la
tecnica delle condizioni.
e così via, dando per inteso che lo schema messaggi andrà attribuito a tipi di documento ed eventualmente a
tipi di posizione.
Nel seguito ci occuperemo per brevità, volendo restare in ambito SD, dei messaggi relativi ai documenti di
vendita e di quelli relativi ai documenti di fatturazione.
Prima di entrare nei necessari dettagli tecnici, si deve aggiungere che il tipo di messaggio è associato a un
programma di stampa e a un modulo Sapscript complementare, da indicare entrambi in Customizing, e che
l’attivazione di questi programmi produce la stampa vera e propria.
Il controllo messaggi si effettua impostando il seguente percorso nel menù di Customizing: Vendite / funzioni
di base / controllo messaggi / determin.output / det.output tramite tecnica delle condizioni /
agg.determinazione output per …
Come si vede, lo standard Sap propone soltanto i documenti relativi a contatti, documenti di vendita e fatture
186
Manuale Consulenti SD/LE
Il sottomenù che si presenta contiene tutte le voci rappresentative della tecnica delle condizioni
Tipo di messaggio.
187
Manuale Consulenti SD/LE
Di ogni tipo di messaggio è possibile indicare il dettaglio (si veda il solito pulsante a forma di lente) e la
struttura interattiva (parte sinistra della figura); oltre al dettaglio, interessa, nella struttura interattiva, la voce
Routine di elaborazione.
Interessa subito il codice standard Sap di tipo di messaggio BA00 (conferma d’ordine), del quale sarà
dunque analizzato brevemente il dettaglio e la routine di elaborazione
Il dettaglio.
Questo dettaglio contiene una serie di cartelline delle quali la prima evidenzia la sequenza di accesso che,
nello standard, è 0010; è importante anche l’indicatore accesso alle condizioni, che specifica che il
messaggio può essere determinato esclusivamente applicando la tecnica delle condizioni 13.
La cartellina valori di default precisa quali sono le modalità (ora d’invio, mezzo d’invio, ruolo partner)
con cui verrà effettuata nello standard l’emissione di questo messaggio
13
I messaggi possono essere determinati anche con altre tecniche, ad esempio possono dipendere direttamente dal
codice cliente
188
Manuale Consulenti SD/LE
Per questo messaggio BA00, ad esempio, il documento sarà prodotto in stampa (mezzo d’invio) effettuata
(ora d’invio) mediante transazione propria dell’applicazione, nel senso che il messaggio verrà selezionato ed
elaborato dai programmi specifici per l'applicazione; i dati da stampare sono poi ricopiati – come riferimento
-dall’anagrafica del partner citato nel ruolo partner; e in questo caso lo standard stabilisce che il ruolo partner
è quello del committente.
La cartellina Data / ora specifica quali sono le ore d’invio non ammesse per questo messaggio.
La cartellina Stampa, indica il riferimento principale per la preparazione dei parametri di stampa di questo
messaggio; per BA00 questo parametro è l’organizzazione commerciale
La Routine di elaborazione.
Con doppio click su questa voce, nella già citata struttura alla sinistra della figura, si ottiene
Questa tabella indica il nome del programma Abap/4 e del modulo Sapscript che il sistema deve porre in
esecuzione per realizzare l’emissione del messaggio sul supporto indicato; nel caso di BA00 e per il
supporto stampa, ad esempio, il programma Abap/4 è RVADOR01 e il modulo Sapscript RVORDER01.
Queste precisazioni sono importanti per il programmatore ed il customizzatore incaricati di analizzare e
predisporre una modifica al layout di un documento di stampa; per il tipo di messaggio richiesto, questi
consulenti dovranno quindi indicare i nuovi nomi di programma e modulo predisposti per la modifica.
Il tipo di messaggio come si sa è inserito nel contenitore Schema messaggi. Si esamina ora la relativa
funzione
189
Manuale Consulenti SD/LE
Questo schema V10000 è a sua volta attribuito come segue (funzione Attribuire schema messaggio,
sottofunzioni Attribuire testata documento di vendita, Attribuire posizioni di vendita) .
A livello di testata, la figura mostra quali siano alcuni dei numerosi tipi di documento di vendita a cui questo
schema è attribuito
190
Manuale Consulenti SD/LE
A livello di posizione
Si vede subito che per i tipi di posizione standard più utilizzati non c’è alcuna attribuzione a schemi
messaggi; in sostanza, cioè, i tipi di messaggio fin qui esaminati sono solo tipi di messaggio di testata .
Per avere l’anteprima voluta, si entra anzitutto in modifica dell’ordine 12073 e si imposta il percorso
Documento di vendita / Output, ottenendo anzitutto
191
Manuale Consulenti SD/LE
192
Manuale Consulenti SD/LE
Ad esempio, nella gestione dei documenti di vendita la principale figura di riferimento è il committente; nelle
consegne tale figura è il destinatario merci; nelle fatture, questo riferimento è rappresentato solitamente
dall’esecutore del pagamento.
Al committente, al destinatario merci e al pagatore sono associate altre figure professionali, delle quali
alcune obbligatorie, altre facoltative, alcune modificabili altre non: questi legami predispongono, in un
processo che attraversa più aree funzionali, la determinazione automatica dell’intestatario di ogni nuova area
funzionale.
Tornando alla determinazione automatica dell’intestatario di ogni nuova area funzionale e sempre per
esemplificare, nel processo caratterizzato dall’intero ciclo attivo, se gli ordini vendita hanno come cliente di
riferimento il signor X, cui è associato il partner destinatario merci Y, al momento della creazione della
consegna, questa risulterà intestata automaticamente al signor Y.
Scopo del controllo partner è dunque quello di consentire la determinazione automatica del partner
appartenente a un determinato ruolo (o funzione) partner, ai diversi stadi di un processo complesso.
Bisogna pure tener conto che la prima definizione di un partner principale e dei suoi associati ha luogo
nell’Anagrafica clienti.
Anche la determinazione del partner viene eseguita con la tecnica delle condizioni, dove appena cambia la
terminologia delle voci che la configurano: così lo schema partner conterrà un elenco di funzioni partner;
A loro volta, ogni partner e la relativa funzione partner sono determinati automaticamente o vanno inseriti
inizialmente nella cartellina (tab) funzioni partner dell’anagrafica clienti.
Poi questi partner possono essere ricopiati automaticamente, o inseriti manualmente, nelle analoghe
cartelline funzioni partner della testata o delle posizioni dei documenti di vendita, di consegna e di
fatturazione.
dando per inteso che lo schema partner andrà attribuito a un gruppo conti (per l’anagrafica clienti), a tipi di
documento ed eventualmente a tipi di posizione.
193
Manuale Consulenti SD/LE
Come è ovvio, un oggetto partner anzitutto delineerà il livello al quale si desidera operare questa
determinazione del partner.
Individuato l’oggetto partner, si selezioneranno, mediante l’operazione schemi partner gli schemi partner
previsti per quell’oggetto.
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Manuale Consulenti SD/LE
All’interno di ogni schema partner scelto, poi, con l’operazione funzioni partner si avrà a disposizione l’elenco
dei ruoli partner contenuti in quello schema
Per l’oggetto Anagrafica clienti, si osserva il seguente elenco di schemi partner (tabella TVPG)
dei quali quelli che non iniziano per Z sono standard Sap.
195
Manuale Consulenti SD/LE
Tanto per fare un esempio, lo schema AG conterrà a sua volta le seguenti funzioni partner (tabella TPAER)
196
Manuale Consulenti SD/LE
Si esaminano ora le funzioni partner in senso lato, utilizzando l’apposito pulsante; qui si mostra uno spaccato
della videata prodotta da questa operazione, per evidenziare i ruoli partner più importanti nel mondo SD, che
sono: AG, RE, RG, WE.
Si noti che ogni riga della tabella (tabella TPAR) indica, per ogni funzione partner, una serie di parametri
associati, dei quali il più importante è il tipo partner, che distingue i partners tipo cliente (KU), da quelli di
tipo fornitore (LI) e da quelli di tipo Risorse Umane (PE)
Ulteriore operazioni indispensabile per la determinazione del partner è l’attribuzione dello schema partner. Si
è detto in precedenza che per l’oggetto Anagrafica Clienti l’attribuzione va fatta al gruppo conti. Si mostra
allora la relativa tabellina (tabella TKUPA).
197
Manuale Consulenti SD/LE
che mostra che uno stesso schema partner può essere attribuito a più gruppi conti, a seconda delle
necessità dell’Utente.
Il sistema, in conclusione
conoscendo il gruppo conti del Cliente di un anagrafica, con la tabella TKUPA di attribuzione individua lo
schema partner
esamina le funzioni partner elencate all’interno dello schema e le loro caratteristiche
a seconda delle funzioni partner individuate e delle loro caratteristiche, attiva i corrispondenti
automatismi e permette i corrispondenti inserimenti manuali nella cartellina funzioni partner della stessa
anagrafica.
Osservazione importante.
Solo per i ruoli partner di tipo KU e, in particolare, per i ruoli AG, RE, RG, WE, occorre utilizzare
un’operazione particolare per ottenere la determinazione automatica dei partners corrispondenti, da
esaminare poi nella cartellina funzioni partner dell’anagrafica clienti: questa operazione particolare
attribuisce ciascuna delle funzioni partner interessate al gruppo conti.
Si mostra ora il procedimento da seguire per questa particolare attribuzione, così come risulta definito
198
Manuale Consulenti SD/LE
a partire dalla Release 4.7. Per ottenere questa attribuzione dei quattro principali ruoli partner di tipo KU al
gruppo conti, si procede come indicato nella figura sottostante.
199
Manuale Consulenti SD/LE
Con doppio click sul folder selezionato della parte sinistra, si ottiene:
200
Manuale Consulenti SD/LE
Per l’oggetto Testata documento di vendita, si osserva il seguente elenco di schemi partner (tabella TVPG)
Tanto per fare un esempio, lo schema TA conterrà a sua volta le seguenti funzioni partner (tabella TPAER)
201
Manuale Consulenti SD/LE
Ulteriore operazioni indispensabile per la determinazione del partner è l’attribuzione dello schema partner. Si
osserva facilmente che per l’oggetto Testata documento di vendita l’attribuzione va fatta al tipo documento.
202
Manuale Consulenti SD/LE
Come conseguenza di queste impostazioni, il sistema può ricopiare automaticamente dalla cartellina
funzioni partner dell’anagrafica clienti alcuni o tutti i partner sull’omonima cartellina della testata dell’ordine di
vendita; alcuni di questi poi possono essere modificati o cancellati manualmente; altri possono essere inseriti
manualmente se il loro ruolo appartiene alla lista indicata nella tabellina TPAER.
Per gli oggetti Consegna, Trasporto, Contatti, Testata documento fatturazione, Posizione documento
fatturazione i procedimenti di determinazione del partner sono analoghi a quelli descritti in queste pagine.
Proponiamo all’allievo, a questo proposito, di esercitarsi a verificare i procedimenti in questione per i restanti
oggetti sopra indicati.
203
Manuale Consulenti SD/LE
Scopo di questa funzione di base è la configurazione di regole che, una volta creato un testo e collegatolo a
un oggetto14, permettano la copia automatica del testo da un anagrafico a un documento (testata e/o
posizione) e da un documento a un altro.
Come nel caso della determinazione dei partner, anche qui si dovrà applicare la tecnica delle condizioni,
dopo aver definito degli oggetti testo; la tecnica delle condizioni porterà poi alla considerazione di
schemi testo
tipi di testo, elencati all’interno degli schemi
sequenze di accesso
e alla necessità di attribuire gli schemi testo, a seconda dei casi, al gruppo conti o alla testata o alla
posizione di un documento.
Le voci che corrispondono agli accessi di una sequenza di accesso qui sono codificati (codici alfanumerici) e
si identificano con gli oggetti testo di cui sopra.
Questa apparente complicazione della tecnica delle condizioni è dovuta alla necessità di richiamare, quando
si ricercano gli accessi a un testo da determinare, l’oggetto di riferimento del testo.
Nella sequenza di accesso, poi, questo testo è contraddistinto da un tipo di testo e può talvolta anche
capitare che a codici oggetto diversi corrispondano tipi di testo numericamente uguali.
14
Oggetto nel significato già definito nella determinazione dei partner
204
Manuale Consulenti SD/LE
Per procedere alla determinazione del testo, occorre effettuare i seguenti passaggi
Dal menù di Customizing Funzioni di base / controllo testo, scegliendo arbitrariamente una delle tre
sottofunzioni di menù che portano allo stesso risultato, si ottiene anzitutto la seguente videata, di cui si
fornisce uno spaccato
Scelto l’oggetto testo, si preme il pulsante Schemi testo; se si sceglie, ad esempio Oggetto Cliente
specificando Testi centrali, si ottiene (tabella TTXG)
Selezionato l’unico schema 01 e premuto il pulsante IDS testo in schema, si ottiene (tabella TTXS)
205
Manuale Consulenti SD/LE
Tornando alla precedente figura dello schema testo 01 e premendo il pulsante attribuzione schema testo, si
ottiene la seguente lista di gruppi conto attribuibili (tabella TKUPA)
206
Manuale Consulenti SD/LE
Ciò significa che per i clienti aventi questi gruppi conto, sarà possibile creare all’interno dell’anagrafica clienti,
videate centrali, testi aventi i tipi di testo contenuti nello schema testo 01.
207
Manuale Consulenti SD/LE
Esempio. Entrando in modifica del cliente 24, che è attribuito al gruppo conti KUNA, già nella cartella
indirizzo dei dati generali, impostando il percorso
opzioni / testi
il sistema propone la possibilità di creare dei testi aventi i tipi di testo sotto descritti
208
Manuale Consulenti SD/LE
Si può verificare che le descrizioni di questa figura si riferiscono a tutti i tipi di testo appartenenti allo schema
01.
Se ora si riprende la figura di pag. 205 e si sceglie l’oggetto testo Doc.vendita Testata, si mostra di seguito il
flusso delle videate ricavabile seguendo analoghi percorsi di navigazione
209
Manuale Consulenti SD/LE
Scelto lo schema 01
210
Manuale Consulenti SD/LE
e la sequenza d’accesso (tabella TTXZI; gli oggetti testo sono memorizzati nella tabella TTXOB) collegata,
tanto per fare un esempio
al tipo di testo 0001 (già rappresentata in una pagina precedente, vedere campo ID della tabella)
al tipo di testo 0003, che ora viene rappresentata
In questa figura è importante il significato della routine indicata nel campo con dicitura Condizione (la
colonna è stata qui rappresentata dopo aver posposto alcune colonne della tabella). Questa routine indica
una delle condizioni di copia di un testo; in questo caso si tratta della copia da un documento di vendita a
livello di testata ad un altro.
211
Manuale Consulenti SD/LE
212
Manuale Consulenti SD/LE
Per analizzare questi accordi a livello di ordine di vendita, occorre selezionare, a livello
testata, la cartellina Spedizioni
213
Manuale Consulenti SD/LE
Eventuali altre caratteristiche possono essere specificate creando uno split nella
tabella di controllo della copia a livello di Customizing.
Se una posizione viene rifiutata al momento della creazione della consegna, si verifica
una registrazione nel log consegne.
214
Manuale Consulenti SD/LE
Si possono inoltre definire i requisiti che determinano l’idoneità o meno di un ordine alla
consegna.
Quando si crea una consegna, l’ordine ad essa riferito viene aggiornato, si imposta
infatti lo stato di consegna sia a livello di testata che di posizione dell’ordine.
Creazione consegna
Modalità
Situazione:
215
Manuale Consulenti SD/LE
(transazione VL01N)
Si ottiene:
216
Manuale Consulenti SD/LE
il luogo di spedizione (senza di esso non può essere avviato alcun processo di
spedizione)
il numero dell’ordine
la data di riferimento: quest’ultima non può essere inferiore alla data preferenziale di
consegna memorizzata sull’ordine.
Questo documento può essere salvato; esso rappresenta, per il responsabile delle
spedizioni, né più né meno che un ordine giudicato dal sistema idoneo ad essere
consegnato.
217
Manuale Consulenti SD/LE
A fronte dei dati di quest’ordine cioè può essere avviato, se l’addetto alle spedizioni lo
ritiene opportuno, tutto il processo di gestione delle spedizioni che comprende quindi
fondamentalmente: eventuale stampa della pre-bolla, prelievo da magazzino, eventuale
imballaggio, eventuale carico sul mezzo di trasporto, registrazione dell’uscita della merce,
stampa del documento di trasporto (ex XAB) (alcune di queste fasi sono facoltative,
dipendendo dalle specifiche esigenze di ogni azienda).
L’avvio del processo è inoltre consentito solo a condizione di poter superare un nuovo
controllo di disponibilità del materiale o dei materiali inseriti.
E’ il caso di ribadire che ogni consegna viene creata anche in funzione delle schedulazioni
generate o inserite nell’ordine.
Luogo di spedizione
Data di schedulazione
Destinatario merce
Gli incoterms (esempio: franco destino, franco fabbrica) sono definiti nell’anagrafica clienti,
da cui sono ricopiati sulla testata dell’ordine di vendita dove possono anche essere
modificati; è il caso di accennare alla possibilità di ricopiare gli incoterms dalla testata a
tutte le posizioni di un ordine, e di poterle modificare (o non modificare) a seconda delle
parametrizzazioni fatte; va da sé quindi che la possibilità di modificare gli incoterms in
modo differente sulle diverse posizioni di un ordine provoca la creazione automatica di più
consegne.
218
Manuale Consulenti SD/LE
219
Manuale Consulenti SD/LE
Inoltre, per soddisfare le specifiche esigenze di ogni azienda, è possibile impostare una
parametrizzazione che includa altri dati nell’elenco di quelli che determinano l’unicità di
una spedizione
Consegna collettiva.
Consiste nella creazione di uno o più documenti a fronte di più ordini di vendita.
Si noti che sono possibili diversi scenari di impostazione della creazione di consegne in
modo collettivo; in corrispondenza, si useranno le transazioni che hanno prefisso VL10,
cioè VL10, VL10A, VL10B, eccetera; per le necessità di questo training, useremo la
transazione VL10C.
220
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Il semaforo rosso indica un ritardo sulla data di consegna richiesta, al netto dei tempi cui si
è accennato in precedenza; il semaforo verde indica anticipo.
223
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
si nota anzitutto che il sistema ha creato un gruppo di consegne (il gruppo 5928), proprio
perché il tipo di accordo consegne glielo consente e perché ci sono tre ordini con le stesse
caratteristiche.
5928 80014993
225
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
227
Manuale Consulenti SD/LE
occorre inserire, nella finestra di dialogo che si apre impostando, dalla videata della
consegna, il percorso consegna / consegnare ordine, i seguenti dati:
data di selezione
numero dell’ordine
80014996
80014996
300006
dato invio
228
Manuale Consulenti SD/LE
che mostra che sono state aggiunte alla consegna le righe provenienti dall’ordine 300006.
Interessante notare come si presenta il flusso del documento riferendosi alla consegna
Per ordine
generatore
consegna
Per
aggiunta
nuovo
ordine
229
Manuale Consulenti SD/LE
Singolarmente
In elaborazione collettiva
Prelievo singolo
Dalla videata della consegna
Si nota che, per ogni item, il campo Quantità di prelievo è da inserire e che,
conseguentemente, l’indicatore di prelievo è A (non ancora elaborato).
Normalmente si inserisce una quantità di prelievo uguale alla quantità di consegna, cosa
che si farà anche in questo esempio per ragioni di semplicità.
E’ però possibile inserire anche delle quantità parziali, per venire incontro alle esigenze del
gestore del magazzino e delle spedizioni che, ad esempio per motivi di accordi particolari
col cliente, non ha convenienza a prelevare subito tutta la quantità necessaria per la
consegna.
Prelievi parziali creano uno stato di prelievo (indicatore B) che consente,
successivamente, di completare l’operazione mediante il prelievo delle quantità residue.
231
Manuale Consulenti SD/LE
Si avverte, per dovere di informazione, che sono state nel seguito presentate quelle
videate del prelievo collettivo che si riferiscono alla tipologia di prelievo usata solo dopo
l’avvento della rel. 4.0 (Lean WM, v. Capitolo); d’ora in poi la tipologia tradizionale di
232
Manuale Consulenti SD/LE
prelievo (v. in precedenza le funzioni relative alla consegna) sarà chiamata prelievo
vecchia maniera.
Per essere più chiari, si avverte che le funzioni di prelievo collettivo controllate dal
processo Lean WM si fondano sulla pretesa di aver sostituito il prelievo generico dal
magazzino logico, con un ordine di trasferimento (transfer order, OT) tra magazzino di
prelievo ed area di destinazione del materiale prelevato.
Solo per capire cosa sia un transfer order (OT), si considerino brevemente le successive
videate:
da cui:
233
Manuale Consulenti SD/LE
MAGAZZINO FISICO
234
Manuale Consulenti SD/LE
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238
Manuale Consulenti SD/LE
Essa comprende oltre alle funzioni di spedizione già presenti nello standard delle precedenti releases di Sap,
anche una serie di funzioni specifiche in parte legate al magazzino fisico.
Come nel caso dei documenti di vendita e di fatturazione, anche per la spedizione sono previste, tanto per
citare le più importanti, le funzioni di:
dati di base
tipi di consegna e tipi di posizione di consegna
controllo della copia dei documenti di consegna da e verso altri documenti, compresi quelli collegati di
altre applicazioni.
Particolare rilievo assume il Customizing della funzione di prelievo, mentre quello dell’imballo e del gruppo di
consegne ricalca sostanzialmente le specificità delle precedenti releases
Un’adeguata comprensione di questo capitolo è possibile per gli allievi che già conoscono le problematiche
della Spedizione (vedi manuale SD Utenti).
In particolare è bene sottolineare, prima di procedere con i dettagli del Customizing, che la consegna
secondo SAP è un processo le cui regole di esecuzione vengono organizzate all’interno dei reparti di
magazzino e di spedizione di un’azienda; questo processo
viene alimentato da un portafoglio consegne, creato prevalentemente ogni giorno dall’amministrazione
delle vendite
si conclude di regola con la registrazione dell’uscita delle merci producendo i dati necessari per
o l’aggiornamento a quantità, a valore e contabile dei magazzini di uscita della merce
o la fatturazione su bolla di consegna,
239
Manuale Consulenti SD/LE
Il luogo di spedizione, definito nel Customizing della struttura dell’impresa (vedi cap. 2.1, tabella TVST) deve
anche poter essere determinato automaticamente.
Deve infatti essere consentito, ad esempio, che il sistema, dopo aver elaborato la posizione di un documento
di vendita, sappia già, posizione per posizione, quale sarà il luogo di spedizione responsabile della partenza
della merce.
Il risultato prodotto da questa determinazione è un luogo di spedizione di default e un’eventuale serie di
luoghi di spedizione alternativi.
Come si vede dalla figura sottostante, i campi che permettono questa determinazione sono:
condizioni di spedizione, da anagrafica clienti, dati delle vendite, videata Spedizione
gruppo di carico, da anagrafica materiali, videata Vendite, Dati generali della divisione
divisione (plant), determinata automaticamente sulla posizione del documento di vendita, in base alle
regole che consentono di trasferirne il valore da uno degli anagrafici (Materiali, Inforecord, Clienti)
240
Manuale Consulenti SD/LE
Quando uno o più dei suddetti tre campi è blank, il sistema non dà al valore blank il significato di ‘tutti i valori
possibili’, ma il significato di valore effettivamente blank trovato sugli anagrafici; cioè, se sull’anagrafica
materiali, ad esempio, il gruppo di carico è blank, il sistema effettuerà la determinazione del luogo di
spedizione in base a quella riga che tra l’altro contenga un gruppo di carico blank.
Tanto per fare un esempio, si crei il seguente ordine (committente e destinatario 24, materiale 1418) e
successivamente si esamini qual’è il luogo di spedizione determinato automaticamente sull’item
241
Manuale Consulenti SD/LE
Selezionando la riga, entrando nel dettaglio e premendo poi sulla tab Spedizione, si osserva che
Infatti:
1. la divisione determinata automaticamente è DSIE
2. le condizioni di spedizione, nell’anagrafica clienti di 24, hanno codice 01
242
Manuale Consulenti SD/LE
per cui il sistema nella riga idonea della tabella TVSTZ di determinazione dei luoghi di spedizione
243
Manuale Consulenti SD/LE
trova LSIE.
10.1.2 Itinerari
La definizione di un itinerario e le regole per la sua determinazione rappresentano presupposti importanti per
una razionale gestione dei trasporti delle merci tramite Sap.
15
E’ facile verificare che lo stesso risultato può essere raggiunto dalle funzioni di base del Customizing delle vendite
244
Manuale Consulenti SD/LE
Definizione itinerario
da cui si osserva subito che, una volta specificate le modalità di trasporto e i tipi di spedizione, occorre
definire preliminarmente
Nodi di comunicazione (sostanzialmente località intese come punti di partenza o di arrivo di tappe)
Tappe
Le modalità di trasporto che nello standard presentano nomi quasi completamente coincidenti con quelli dei
tipi di spedizione, sono di supporto a questi ultimi per quanto riguarda le caratteristiche dei costi di trasporto.
Nodi di comunicazione.
Selezionando l’esecuzione di questa funzione del sottomenù, si ottiene la seguente lista standard Sap di
nodi (qui si mostra solo uno spaccato)
di alcuni dei quali possono anche essere dettagliate le proprietà, come nella figura sottostante
245
Manuale Consulenti SD/LE
Si supponga ora di voler creare, a titolo di esempio, nuovi nodi per configurare un nuovo itinerario; per
l’itinerario Milano – Firenze si configurino i nodi Milano, Parma, Bologna, Prato, Firenze
La lista sopra presentata viene così aggiornata (anche in questo caso si mostra uno spaccato)
246
Manuale Consulenti SD/LE
Itinerario e tappe.
Riprendendo l’esempio di sopra, si mostrano i passaggi per la definizione dell’itinerario Milano – Firenze
Selezionando l’operazione di sottomenù necessaria, si preparano con il seguente inserimento i dati per
l’itinerario ZMIFI Milano – Firenze
Selezionando, nella struttura interattiva dell’area di sinistra della figura, la funzione tappe itinerario, si ottiene
gradualmente
247
Manuale Consulenti SD/LE
Inserendo la prima volta il nodo di partenza e il nodo di destinazione e proseguendo via via per tutte le altre
tappe, si ottiene infine
248
Manuale Consulenti SD/LE
Determinazione itinerario
Lo standard Sap prevede che l’itinerario possa essere determinato inizialmente a livello di ordine di vendita
ed eventualmente modificato successivamente a livello di creazione della consegna
249
Manuale Consulenti SD/LE
Zone di trasporto.
A titolo di esempio, si crea la zona 0000000009 (Centronord Sie), con l’intesa che verrà attribuita sia al nodo
di Milano che al nodo di Firenze, e che ovviamente sarà inserita nei dati di indirizzo del Cliente 24
250
Manuale Consulenti SD/LE
Iniziamo con la struttura interattiva, dove occorre selezionare anzitutto la determinazione itinerario senza
gruppo pesi (ordine)
Passando al dettaglio delle righe selezionabili per uguale coppia Paese di partenza – Paese di destinazione
251
Manuale Consulenti SD/LE
Ciò significa che, a livello di ordine di vendita, con queste impostazioni il sistema sarà in grado di
determinare automaticamente l’itinerario ZMIFI per un luogo di spedizione con zona di trasporto 0000000009
e un destinatario merci con identica zona di trasporto.
252
Manuale Consulenti SD/LE
Esempio di verifica.
e si selezioni il dettaglio della posizione; scegliendo la cartellina spedizione, si osserva che l’itinerario è stato
determinato come ci si sarebbe dovuto aspettare
253
Manuale Consulenti SD/LE
Selezionando la funzione in titolo, si ottiene la seguente figura (si mostra solo uno spaccato)
che presenta, per ogni tipo di consegna, un indicatore di rideterminazione a vari livelli, come di seguito
mostrato
254
Manuale Consulenti SD/LE
Il Lean WM richiede l’utilizzo del magazzino fisico, cioè dell’area fisica dello stabilimento costituita da
diverse sotto-aree di memorizzazione.
SI è già visto nel manuale Utenti come l’operatore dell’ufficio spedizioni debba procedere per effettuare il
prelievo col metodo Lean WM.
Ora interessa specificare quali impostazioni debbano essere preparate in Customizing per consentire il
prelievo con questa tecnica.
(il percorso seguito è quindi Esecuzione Logistica / Spedizione / Prelievo / Lean WM).
Per prima cosa, occorre indicare, per ogni magazzino fisico, se il Lean WM è attivo o no: la funzione è
255
Manuale Consulenti SD/LE
Entrando nel dettaglio, ad esempio, di 011 Berlin, per cui Lean WM è attivo, si nota qualche notizia sui range
numerici
Per inciso i magazzini fisici (codice numerico di 3 caratteri) sono definiti nella struttura dell’impresa
dell’esecuzione logistica (si mostra uno spaccato della tabella T300T)
256
Manuale Consulenti SD/LE
I codici di magazzino fisico nella funzione di attribuzione della struttura dell’impresa vanno anche associati
alla coppia divisione / magazzino logico
257
Manuale Consulenti SD/LE
I codici di magazzino fisico sono controllati da tipi di magazzino, come è stabilito nell’ulteriore operazioni di
Customizing Definire tipo magazzino.
Come si può osservare, i tipi magazzino per ogni codice magazzino sono, nello standard Sap, 005, 916, 999.
Questa terna si ripete per ogni codice magazzino, anche se nella figura non appaiono le descrizioni ripetute.
La tipologia che deve interessare per l’esecuzione del Lean WM è la 005.
Nelle successive operazioni dell’elenco sono indicate le definizioni delle porte, le zone di approntamento e le
aree di prelievo che in questo breve contesto non interessano e quindi non saranno trattate.
Tralasciando i tipi di trasporto, ora interessano invece i tipi di movimento, di cui mostreremo uno spaccato
con i relativi dettagli
Considerando il dettaglio del tipo movimento 601 per il magazzino 091 (terza riga) si nota che
258
Manuale Consulenti SD/LE
Il codice 916 scritto in corrispondenza della dicitura Al rappresenta il tipo di magazzino per
l’immagazzinamento del materiale; in ogni caso, la zona centrale della figura, nell’angolo di sinistra, indica
che il tipo movimento 601 è valido per tutti i tipi di magazzino fino al 916.
259
Manuale Consulenti SD/LE
perché crea anzitutto un legame tra magazzino fisico e magazzino logico (tabella T320 di cui si fornisce uno
spaccato), come ora si vedrà
In ogni riga viene fatta corrispondere la coppia divisione / magazzino logico al codice di magazzino fisico. Il
grado attivazione distingue i diversi tipi di prelievo che si chiede al sistema di predisporsi ad eseguire; per il
prelievo con la tecnica Lean WM, questo codice vale 1.
260
Manuale Consulenti SD/LE
Esempio.
Da questo ordine si crei la consegna e si osservi subito che selezionando la cartellina prelievo, la relativa
funzione è inibita.
Si salva allora la consegna che viene registrata col numero 80015187 e si imposta la transazione LT03
(creare ordine di trasferimento per consegna), ottenendo
261
Manuale Consulenti SD/LE
Si salva, ottenendo
262
Manuale Consulenti SD/LE
Se ora si rientra in modifica della consegna e si torna ad esaminare la cartellina prelievo si osserva che
263
Manuale Consulenti SD/LE
Esso riguarda quindi le merci memorizzate con i loro quantitativi nelle posizioni (item) delle
diverse consegne dalle quali deve essere alimentato.
Nei dati di testata (si veda la mappa riepilogo e si esaminino le sue cartelline) sono
compresi:
informazioni sull’esecuzione del trasporto
elementi di controllo della tipologia del trasporto e della struttura dell’itinerario
eventi che pilotano il trasporto e scadenze di ogni evento
dettaglio dell’itinerario
dati anagrafici dello spedizioniere
stato del trasporto
264
Manuale Consulenti SD/LE
Ogni dato di posizione è relativo ad una consegna generatrice del trasporto. In particolare
(si veda la mappa trasporti e consegne), di ogni consegna si indicano:
Il numero
Lo spedizioniere
L’itinerario
Il luogo di spedizione
I dati di peso e volume
La scadenza della consegna
265
Manuale Consulenti SD/LE
Nella figura, ad esempio, il trasporto 1302 risulta generato solo dalla consegna 80015031.
Inoltre, nel riepilogo del trasporto, sono messe a disposizione dell’ufficio pianificazione
trasporti una serie di operazioni da attivare – se si desidera – durante i diversi stadi di un
trasporto, dalla pianificazione iniziale, alla conclusione del trasporto intesa come arrivo a
destinazione del materiale trasportato.
L’attivazione di ogni operazione, oltre che fungere da mezzo per creare una traccia
operativa dei diversi passi del processo di trasporto, può condizionare l’esecuzione o
meno del processo successivo, che è quello del calcolo e contabilizzazione del costo di
nolo.
A loro volta le consegne (tipo consegna e tipo posizione) e gli itinerari – ricavati dall’ordine
o specificamente creati in consegna – devono essere rilevanti per il trasporto.
Nel nostro training Utenti, è stato definito l’Ufficio Pianificazione Trasporti UTSI,
dipendente gerarchicamente dalla Società SIE1; è stato inoltre definito, tra le varie
tipologie, il tipo di trasporto Z001 (trasporto su gomma SIE); nella figura seguente, si
vedano le caratteristiche di questo specifico tipo di trasporto.
266
Manuale Consulenti SD/LE
267
Manuale Consulenti SD/LE
Per poter iniziare a creare un trasporto si procede come segue, impostando dal menu di
SAP il percorso
Dato invio, appare la mappa di riepilogo che è il default e che verrà utilizzata in seguito
268
Manuale Consulenti SD/LE
all’interno della quale è opportuno utilizzare poi subito il pulsante Consegne, cerchiato in
nero, ottenendo quindi la seguente videata di selezione:
269
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Come si vede, questa mappa di selezione permette una ricca identificazione di dati di
spedizione da cui poter selezionare le consegne con cui confezionare il trasporto o i
trasporti.
272
Manuale Consulenti SD/LE
Per semplicità, si considera il caso in cui si voglia creare un trasporto da due consegne
con distinti destinatari merci e uguale data di consegna, e riguardanti materiali diversi; le
consegne sono: 80015090, 80015091; queste consegne hanno un medesimo itinerario
ZSIE01, costituito da una sola tappa.
Nella videata di selezione, si impostano tutti i possibili valori degli stati (non default)
273
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
Si può osservare che i dati minimi prevalentemente indicativi della geografia della
spedizione sono conclusi, e si potrebbe quindi salvare il documento di trasporto.
Per poter creare tuttavia le condizioni per il calcolo del costo di nolo, è opportuno
registrare l’attivazione di determinate operazioni, facenti parte della lista di quelle della
colonna esecuzione.
L’attivazione di queste operazioni non va scelta a caso: essa deve corrispondere ai criteri
di rilevanza per il calcolo del costo di nolo, che qui si mostrano (da Customizing trasporti)
Per inciso, il tipo di costo di nolo ZSIE è stato definito come associato al tipo di trasporto
Z001: lo si vede dalla figura sottostante
La figura relativa alla definizione dei tipi di costi di nolo esprime che per poter generare un
costo di nolo dal trasporto in esame, occorre che sia stata registrata almeno l’esecuzione
dell’operazione di approntamento del trasporto.
275
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
277
Manuale Consulenti SD/LE
Inserendo il codice dello spedizioniere, una descrizione libera del trasporto, come
identificazione esterna, e poi premendo il pulsante rilevare, si ottiene
A questo punto il documento di trasporto può essere salvato; il sistema gli attribuisce il
numero 1303.
278
Manuale Consulenti SD/LE
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Manuale Consulenti SD/LE
si osserva meglio che il trasporto è stato generato da due consegne, ognuna delle quali è
stata creata da un ordine di vendita.
Il costo di nolo è un documento informatico SAP, che contiene una serie di dati generati
prevalentemente dal documento di trasporto e che ha lo scopo di determinare il costo del
trasporto, di contabilizzarlo e di scaricarlo attraverso un documento d’acquisto da inviare
allo spedizioniere.
Ad ogni documento di trasporto corrisponde uno ed uno solo documento di costo di nolo.
Prima di creare un documento di costi di nolo, occorre aggiornare, proprio ai fini della
funzione di scarico costi, il customizing sotto descritto:
280
Manuale Consulenti SD/LE
- Testata
- Posizioni
- Sottoposizioni.
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Manuale Consulenti SD/LE
Sopra è mostrato il tipo posizione 0007 del costo di nolo, che contiene il trasporto 1303
e, in particolare
282
Manuale Consulenti SD/LE
Sotto sono elencate alcune basi di calcolo e gli elementi che le contraddistinguono
Ciò significa, ad esempio, che se la base di calcolo è la consegna, il costo di nolo può
essere iniziato a calcolare per ciascuna consegna e che quindi le consegne sono
memorizzate nelle posizioni del documento di costo di nolo.
Nell’ultima figura di sopra, viene ad esempio evidenziato che la sottoposizione del costo di
nolo è una posizione di consegna
Occorre ovviamente tutta una serie di impostazioni di Customizing del costo di nolo per
assicurare la buona riuscita del calcolo; occorre anche un’anagrafica degli elementi di
costo (tipi di condizione) che di seguito saranno mostrati.
Si è già visto che va associato ad ogni tipo di trasporto un tipo di costo di nolo e si è visto
pure quali sono i dati da configurare in un tipo di costo di nolo.
Va definito anche un tipo posizione di costo di nolo; lo standard SAP definisce sei tipi di
posizione di costi di nolo, come di seguito mostrato
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Altri tipi di posizione possono essere creati in copia da quelli standard proposti.
Nel caso del tipo di costo di nolo ZS01, i tipi posizione di costo di nolo attribuiti sono quelli
di seguito mostrati
La figura visualizzata mostra sostanzialmente che per i tipi posizione 0001, 0005, 0006 la
determinazione della posizione del costo di nolo verrà effettuata automaticamente, per i
tipi posizione 0002, 0003, 0004 la posizione potrà essere creata solo manualmente;
inoltre, per la contabilizzazione del costo di nolo, dovrà essere utilizzata la classe di
valorizzazione 3200.
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Per tipo condizione, nello standard SAP, si intende un prezzo, uno sconto, una
maggiorazione, un’imposta, eccetera; parlando di costi, per tipo condizione si intende un
costo legato a parametri come lo spedizioniere, la zona di partenza e di arrivo, la classe
merceologica, il tipo di imballo, eccetera.
Per creare un tipo condizione di costo di nolo, si procede dal menu di SAP come segue:
Logistica / esecuzione logistica / dati anagrafici / trasporto / costi di nolo / prezzi / creare
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Se si sceglie il tipo condizione standard SAP FB00 (classe di merce peso), e si dà invio, si
evidenziano due possibili accessi
Le zone tariffarie vanno definite nel customizing dei costi di nolo, come di seguito mostrato
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A loro volta, esse vanno attribuite a una chiave organizzativa e a un’area CAP, come
nell’esempio dell’esercizio
Tutto ciò significa che il sistema, in presenza della chiave UTSI / SPEDSIE / 01 / IT e del
CAP di provenienza, che è compreso tra 00001 e 49999, determinerà la zona tariffaria
ZSI1; in modo analogo determinerà la zona tariffaria di destinazione ZSI2.
è evidenziato solo in funzione degli scaglioni tariffari, che si visualizzano solo alla
pressione del pulsante cerchiato scaglionare
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Esso sta a significare che fino a 10.000 kg di peso complessivo del materiale da
trasportare, la tariffa di trasporto è di 50 €.
Gli scaglioni vengono poi definiti (notare la cartellina Scagl.), all’atto della creazione degli
importi scaglionati; nell’esempio, è stato creato lo scaglione numero 181
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Si imposta il percorso
Si ottiene
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Già si nota che il costo globale calcolato, quindi a livello posizione di costi di nolo, è di 50
€; con doppio click sulla riga, si ottiene
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NOTA
Per la gestione dei record condizioni per i costi di nolo, si imposta il percorso
Esecuzione logistica / dati anagrafici / trasferimento / costi di nolo / prezzi
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Per quanto riguarda le specifiche generalità sul sistema del trasporti (Shipment e, in altre accezioni,
Transportation), si rimanda al manuale utente contenente una descrizione dell’applicazione dei trasporti.
occorre definire un punto di pianificazione dei trasporti (Struttura Impresa, definizione) che si attribuisce
direttamente a una società
1. Occorre che i tipi di consegna delle consegne che generano il trasporto, siano rilevanti per il trasporto
2. Occorre che i tipi di posizione di ogni posizione delle consegne che generano il trasporto siano rilevanti
per il trasporto
3. Occorre che l’itinerario determinato per ogni consegna generatrice del trasporto sia rilevante per il
trasporto
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Occorre definire dei tipi di trasporto, creandoli a ricalco delle tipologie standard sap; è importante
analizzare bene i significati di quasi tutti i campi di dettaglio del tipo di trasporto, e cioè
Tipo approntamento Indica una modalità di esecuzione nell'ambito del trasporto (trasporto in uscita,
trasporto in arrivo o trasporto vuoto).
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Tipo di spedizione Indica il tipo di spedizione (per esempio su strada o su rotaia) che viene usato per
trasportare le merci su una particolare tratta dell'itinerario.
Modalità trasporto Il codice indica come deve avvenire il trasporto (esempio: carico, collettame – cioè
trasporto di merci eterogenee -, espresso). Il valore viene proposto nella testata del trasporto e può essere
modificato. Con questa caratteristica è possibile classificare i trasporti ai fini della valutazione
Controllo esecuzione Indica come deve avvenire un trasporto (singolo o collettivo con uno o più vettori). Il
controllo viene ripreso nella testata del documento di trasporto.
Tipo spedizione TS Tipicamente nelle catene di trasporto, è inerente al mezzo di trasporto solitamente
utilizzato (gomma, rotaia, nave, ecc.)
Codice tratta trasporto (percorso diretto, percorso di ritorno, elemento di una catena di trasporto)
Rilevamento itinerario Indica quali tappe di un itinerario devono essere rilevate nel documento
di trasporto. Questo codice è utile se viene inserito un itinerario, nell'elaborazione del trasporto, nella testata
del trasporto (manualmente oppure rilevando l'itinerario dalla consegna) Sono valori possibili:
' ': nel documento di trasporto vengono rilevate tutte le tappe definite nell'itinerario (standard)
'1': vengono rilevate solo le tappe che hanno lo stesso codice tratta che compare nella testata del trasporto.
In questo modo in un trasporto su tratta principale, per esempio, vengono rilevate solo le tratte principali
dell'itinerario.
'2': dall'itinerario non viene rilevata nessuna tratta.In questo modo nel documento di trasporto non viene
creata nessuna tratta, l'itinerario nella testata del trasporto funge da caratteristica di classificazione.
Determinazione tratte16
La determinazione delle tratte è uno strumento che facilita o evita l'acquisizione manuale delle tratte. Non
rappresenta un algoritmo di ottimizzazione e non possiede un tipo di 'intelligenza geografica'.
Sulla base di semplici regole, questa funzione crea tratte per le quali vengono determinati il luogo di
partenza e quello di destinazione e alcuni dati relativi alla tratta (fornitore di servizio, tipo di spedizione,
codice, rilevanza dei costi di nolo della tratta).
Il risultato della determinazione delle tratte viene determinato mediante diversi parametri, in modo che
vengano creati diversi scenari commerciali.
Il parametro più importante è il tipo della determinazione delle tratte che deve essere specificato in questo
campo.
Il sistema supporta i seguenti metodi:
Tipo ' ' (blank): non determinare alcuna tratta per documenti in cui le tratte non sono rilevanti
Tipo '0': non determinare alcuna tratta, bensì l'attribuzione di consegne a tratte esistenti per documenti in
cui la situazione è talmente complicata da richiedere la creazione manuale delle tratte. Per diminuire
l'onere dell'aggiornamento, è possibile determinare almeno l'attribuzione di bolle di consegna alle tratte
Tipo '1': determinazione delle tratte in base alla sequenza di partenza e di arrivo per il trasporto collettivo
in cui tutte le merci vengono consegnate prima da ciascun luogo di spedizione e successivamente ai
destinatari delle merci.
Tipo '2': tratta preliminare per luogo di partenza e tratta successiva per luogo di destinazione
Consolidamento:
Se esistono più luoghi di partenza per ogni luogo di partenza viene creata una tratta preliminare che
collega il luogo stesso con l'inizio della tratta principale.
Distribuzione:
Se esistono più luoghi di destinazione per ogni luogo di destinazione viene creata una tratta
successiva che collega la fine della tratta principale al luogo di destinazione.
Tipo '4': come il tipo '1', ma considerando il tipo di spedizione della tratta preliminare e/o successiva.
16
La spiegazione di questo campo è tratta dall’help in linea di Sap utilizzabile nella videata che lo contiene
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ATTENZIONE:
I metodi '2' e '3' descrivono trasporti che prevedono generalmente un cambio del vettore (esempio: un
autocarro trasporta la merce fino al porto dove viene caricata su una nave. Al porto di destinazione essa
viene di nuovo caricata su un autocarro).
Entrambi i metodi di determinazione delle tratte possono essere utilizzati solo per le tratte parziali che non
necessitano di una documentazione separata poichè gli output (oltre agli elementi di spedizione, i testi, le
scadenze ecc.) sono definiti per l'intero trasporto (e non sono riferiti ad ogni singola tratta). Una stampa
separata ad esempio, di documenti di bordo o di documenti per il trasporto su autocarro per scadenze e
tratte diverse non è possibile. Se l'utente necessita di una documentazione che copra le tratte nel
documento di trasporto e, ad esempio, deve stampare un documento per ogni vettore, si consiglia di creare
una catena di trasporto con più documenti (ulteriori informazioni sono disponibili nella documentazione
online).
Per ogni tipo di trasporto è possibile definire se e come devono essere determinate le tratte.
La determinazione delle tratte viene eseguita indipendentemente dal codice tratta di trasporto della testata
del trasporto, che è il luogo di partenza e di destinazione di una consegna.
La determinazione delle tratte può essere eseguita selezionando il pulsante di comando Determinazione
delle tratte nella videata di riepilogo delle tappe oppure impostando lo stato Pianificato nella testata del
trasporto. Tuttavia, può essere eseguita solo se è stato definito un tipo di determinazione delle tratte nella
guida di implementazione del tipo di trasporto.
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