Sei sulla pagina 1di 5

Sāraṅga Ṭhākura

Nel Caitanya-caritāmṛta Ādi-līlā 10.113 Sāraṅga Ṭhākura viene citato come il


77esimo ramo dell’albero del Signor Caitanya. A volte viene chiamato anche Śārṅga
Ṭhākura, Śārṅgapāṇi o Śārṅgadhara.
Secondo la Gaura-ganoddeśa-dīpikā testo 172, nei Braja Līlā Sāraṅga Ṭhākura era
Nāndīmukhī :

vraje nāndī-mukhī yāsīt


sādya sāraṅgaṭhākuraḥ
prahlādo manyate kaiścin
mat-pitrā na sa manyate

“La Vraja-brāhmaṇī Nāndīmukhī-devī apparve come Sāraṅga Ṭhākura. Alcuni


pensano che Sāraṅga Ṭhākura fosse l’incarnazione di Prahlāda Mahārāja. Mio padre
(Śivānanda Sena - il padre di Kavikarṇapūra, l’autore del Gaura-ganoddeśa-dīpikā)
non è d’accordo con loro.”
La sua apparizione è il quattordicesimo giorno della luna calante del mese Vaisākha
(aprile-maggio). La sua scomparsa è il tredicesimo giorno della luna calante del
mese Mārgaśīrṣa (novembre - dicembre).
Sāraṅga Ṭhākura viveva in Godrumadvīpa, l’isola di Navadvīpa che rappresenta
l’attitudine di servizio. Il nome del paese è Mamagaci. Egli si sedeva sotto un albero
bakula in un luogo nascosto e isolato sulle rive del Gange per meditare e recitare i
santi nomi. Ogni giorno andava a elemosinare frutta, vegetali, riso e legna. Faceva il
bagno alle sue adorate Divinità, cambiava i vestiti, cucinava e serviva il pranzo.
Dopo un’intera giornata di servizio alle Divinità attraversava il Gange per unirsi a
Mahāprabhu nel gruppo di Harināma saṅkīrtana a Māyāpura.
Per quanto riguarda l’albero bakula si racconta la seguente storia. Un giorno quando
Mahāprabhu arrivò là, notò che l'albero stava morendo. Così Egli chiese a Sāraṅga:
“Questo albero bakula sta morendo, che cosa hai intenzione di fare?”
Sāraṅga Ṭhākura rispose: “Prabhu, a di là della Tua misericordia, io non vedo
nessuna speranza per quest’albero.” Allora Mahāprabhu abbracciò l'albero, che da
allora è rimasto in salute fino ai nostri giorni ed è piuttosto grande.
Nel timore che fossero di disturbo al suo bhajana, Sāraṅga Ṭhākura non voleva
accettare discepoli, per quanto Mahāprabhu lo incoraggiasse ripetutamente a farlo.
Alla fine cedette e fu d’accordo dicendo, “Domani mattina darò l’iniziazione al divino
mantra alla prima persona che vedrò.”
Il seguente racconto è riportato nel Gauḍīya Vaiṣṇava Abhidhāna.
Il giorno dopo, di mattina presto, Sāraṅga Ṭhākura andò a fare il bagno nel Gange.
Non appena entrò nell’acqua, si avvicinò il cadavere di un bambino e sfiorò i suoi
piedi. Raccogliendo questo corpo, Sāraṅga Ṭhākura disse, “Chi sei? Alzati.”
Mahāprabhu che stava assistendo a tutta la scena da dietro, gridò, “Sāraṅga! Recita
il mantra nel suo orecchio!" Allora quando Sāraṅga Ṭhākura disse il mantra
nell’orecchio di quel bambino morto, il corpo riprese coscienza e disse, “Il mio nome
è Murāri. Io sono il tuo servitore. Per favore donami la tua misericordia.”
Nel giorno in cui questo ragazzo avrebbe dovuto essere iniziato con il filo sacro fu
morso da un serpente e morì. Poiché era solo un ragazzo, era usanza di non
bruciare il corpo, ma piuttosto deporlo su una zattera d’albero di banana e farlo
fluttuare lungo il Gange. Quando i suoi genitori ricevettero la notizia che il loro
bambino era vivo, vennero a prenderlo per portarlo a casa. Tuttavia Murāri rifiutò di
accompagnarli nella sua vecchia casa. Egli disse loro, “Io resterò al servizio di chi mi
ha dato di nuovo la vita, perché sono in debito con lui.”
Vṛndāvana Dāsa Ṭhākura ha descritto questo Murāri Caitanya dāsa nel Caitanya-
bhāgavata, Antya līlā, come segue:

bāhya nāhi śrī-caitanya-dāsera śarīre


vyāghra tāḍāiyā yāya vanera bhitare || 426 ||

“Il corpo di Śrī Caitanya Dāsa non mostrava segni di coscienza esterna. Rincorreva
le tigri nella foresta.”

kabhu lampha diyā uṭhe vyāghrera upare


kṛṣṇera prasāde vyāghra laṅghite nā pāre || 427 ||

“Talvolta saltava sul dorso di una tigre, ma per misericordia di Kṛṣṇa la tigre non gli
faceva nulla.”

mahā-ajagara-sarpa lai’ nija-kole


nirbhaye caitanya-dāsa thāke kutūhale || 428 ||

“Talvolta Caitanya Dāsa poneva senza alcun timore un grosso pitone nel suo
grembo e giocava con lui.”

vyāghrera sahita khelā khelena nirbhaya


hena kṛpā kare avadhūta mahāśaya || 429 ||

“Giocava senza alcun timore con le tigri. Tutto ciò era possibile per misericordia di
Avadhūta Nityānanda.”

sevaka-vatsala prabhu nityānanda-rāya


brahmāra durlabha rasa iṅgite bhuñjāya || 430 ||

“Il Signore Nityānanda era affezionato ai Suoi servitori. Egli dava loro liberamente
dolcezze di amore raramente ottenute da Brahmā.”

caitanya-dāsera ātma-vismṛti sarvathā


nirantara kahena ānanda-manaḥ-kathā || 431 ||

“Caitanya Dāsa non provava paura per il suo corpo esterno, del quale era
completamente dimentico. Poteva passare tutte le ventiquattro ore del giorno
recitando il mahā-mantra Hare Kṛṣṇa o parlando del Signore Caitanya e di
Nityānanda.”

dui tina dina majji’ jalera bhitare


thākena, kakhano duḥkha nā haya śarīre || 432 ||

“Talvolta rimaneva sommerso nell’acqua per due o tre giorni, ma non sentiva alcun
disturbo fisico.”

Commento: Gauḍīya-bhāṣya di Śrīla Bhaktisiddhānta Sarasvatī Ṭhākura:

“Gli esseri acquatici vivono sempre nell’acqua, ma gli animali terrestri sono incapaci
di stare sotto acqua per lungo tempo. Tuttavia, Śrī Caitanya Dāsa poteva vivere
sotto acqua come una pietra senza sentire nessun disturbo. Egli non manifestava
alcun cambio nella sua coscienza.”

jaḍa-prāya alakṣita sarva vyavahāra


parama uddāma siṃha-vikrama apāra || 433 ||

“Così egli si comportava quasi come la materia inerte, e tuttavia talvolta manifestava
un grande entusiasmo come quello di un leone.”

caitanya-dāsera yata bhaktira vikāra


kata vā kahite pāri—sakala apāra || 434 ||

“Non è possibile descrivere le trasformazioni del servizio devozionale manifestate da


Caitanya Dāsa, poiché esse sono illimitate.”

yogya śrī-caitanya-dāsa murāri-paṇḍita


yāṅra vātāse o kṛṣṇa pāi ye niścita || 435 ||

“Ma si può capire che chiunque fosse stato toccato dall’aria che era venuta in
contatto con Murāri Caitanya Dāsa sarebbe stato certamente illuminato nella
coscienza di Kṛṣṇa.”
Discendenti dei suoi discepoli vivono ancora in un villaggio chiamato Śava
(Sargrāma), nel distretto di Barddhaman.
Śrīla Bhaktisiddhānta Sarasvatī Prabhupāda ha stabilito un tempio non molto
lontano dalla casa di nascita di Murāri Caitanya Dāsa nel luogo di nascita di
Vṛndāvana Dāsa Ṭhākura.

Il tempio di Sāraṅga Ṭhākura è stato costruito davanti all’albero bakula.


Mamagaci (Jaharnagara) è situata proprio a nord dell’attuale città di Navadvīpa.
Si può raggiungere con il rikshaw o con il tram dalla città di Navadvīpa.
In treno si dovrebbe andare a nord verso Katwa e scendere alla seconda fermata,
Bhandar tikuri, lì si può facilmente chiedere e trovare il tempio.
I devoti che fanno il parikrama di Navadvīpa dhāma visitano questo tempio per
darśana.
Nella foto le Divinità adorate nel tempio:

ŚRĪ ŚRĪ RĀDHĀ-GOPĪNĀTHA (piccole Divinità sulla destra) adorate da Sāraṅga


Ṭhākura;
ŚRĪ ŚRĪ RĀDHĀ-MADANA GOPĀLA (grandi Divinità al centro) amate Divinità di
Vāsudeva Datta;
ŚRĪ ŚRĪ GAURA GADĀDHARA (Divinità sulla sinistra) le Divinità di Śrīla Purī
Gosvāmī.
BIBLIOGRAFIA

Caitanya-caritāmṛta, by Śrīla A. C. Bhaktivedānta Svāmī Prabhupāda

Gaura-ganoddeśa-dīpikā, by Kavikarṇapūra

Gauḍīya Vaiṣṇava Abhidhāna

Caitanya-bhāgavata, by Vṛndāvana Dāsa Ṭhākura, con Gauḍīya-bhāṣya by Śrīla


Bhaktisiddhānta Sarasvatī Ṭhākura

Sri Chaitanya: His Life & Associates, by Śrīla Bhakti Ballabha Tīrtha Mahārāja

Gaudiya Vaisnavas Biographies and Samadhis in Vrndavana by Mahānidhi Svāmī

Potrebbero piacerti anche