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Kumbh Mela:

La Kumbh Mela o Kumba Mela (“Festa dell’Urna”) è la festa religiosa più


grande del mondo, tra aprile e marzo avviene un pellegrinaggio Hindu di
massa, che si svolge in diverse località in base alla posizione di Giove, Sole e
Luna, e prevede l’immersione dei fedeli nelle acque di un fiume sacro
indiano.

Ci sono diverse Kumbh Mela, la Purna Kumbh Mela, che significa Completa
Kumbh Mela, si celebra ogni 3 anni a rotazione tra diverse città
(Prayag/Allahabad, Haridwar, Ujjain e Nashik); l’Ardh Kumbh Mela si celebra
ogni 6 anni a Haridwar o Allahabad / Prayag. Sono eventi molto importanti
per gli induisti e milioni di fedeli vi prendono parte; la Maha Kumbh Mela
(“Grande Kumbh Mela”) si celebra ad Allahabad dopo quattro Purna Kumbh
Mela quindi ogni 12 anni.

La Kumbh Mela è probabilmente tra le varie feste induiste più antica.

Le prime notizie di questa festa, infatti, sono state trovate negli scritti di un
monaco cinese, che visitò l’India tra il 629 ed il 645 d.C.

L’evento centrale della festività è l’abluzione rituale dei fedeli in un fiume


sacro indiano: spesso nel Gange a Haridwar.

Lo scopo è quello di liberarsi dai limiti e dalle illusioni dell’esistenza materiale


e, attraverso l’abluzione rituale, purificare il proprio karma e fondersi nella
coscienza cosmica.

Durante le giornate di celebrazione si svolgono anche assemblee religiose, si


canta e si fanno donazioni ai saggi e ai poveri.

Gigantesche tendopoli vengono appositamente allestite nella città ospite per


accogliere i milioni di pellegrini e visitatori.

Secondo la teologia induista, la celebrazione deriverebbe da un episodio del


Bhagavata Purana. La storia racconta che, avendo i Deva perso la loro forza
in seguito alla maledizione del saggio Druvasa Muni, si rivolsero a Brahma e
Shiva, per chiedere il loro aiuto e riconquistarla.

Essi gli consigliarono di rivolgersi a Vishnu e questi disse ai Deva di agitare


gli oceani così da ottenere l’Amrita, ovvero l’acqua della vita eterna. Per far
ciò, però, era necessario che i Deva collaborassero con gli Asura, loro
nemici, a patto di condividere poi i benefici ottenuti.
Ma quando l’Urna (Kumbha) contenente l’Amrita apparve, i due gruppi
cominciarono a scontrarsi e la lotta durò per 12 giorni e 12 notti, equivalenti a
12 anni umani. Durante gli scontri, Vishnù prese l’urna con l’Amrita per
preservarla e volò via, ma durante il volo caddero alcune gocce in 4 luoghi,
corrispondenti alle città in cui a rotazione si svolge questo maestoso evento:
Allahabad / Prayag, Haridwar, Ujjain e Nashik.(basta che dici in 4 città)

Holi:

Il Festival di Holi, o Festa dei Colori, è un evento importante che si svolge


ogni anno nel giorno della prima luna piena di marzo nell’intera India e nasce
come celebrazione della rinascita interiore dell’uomo. È un inno alla gioia
dove si abbandona ogni dolore e afflizione per abbracciare la vita in tutta la
sua bellezza. Si tratta di una delle feste più colorate e vivaci del paese.
Seguendo il ritmo della musica, polveri colorate mescolate all’acqua vengono
gettate sulla folla che festeggia cantando e ballando per le strade.

Vi è inoltre l’accensione di un grande falò.

Con questo rito si vuole, in senso allegorico, bruciare, distruggere ogni forma
di male, infatti il termine Holi deriva dal nome “Holika”, associato a un
demone femminile dell’antica tradizione induista e che richiama un’arcaica
cerimonia indù, in cui si festeggiava la sconfitta del male da parte del bene, la
fine della stagione invernale e l’ingresso della Terra nel periodo fecondo della
primavera. Ma vediamo meglio l’origine della leggenda.

Ganesh Chaturthi:

Ganesha Chaturthi, noto anche come “Vinayak Chathurthi” o “Vinayaka


Chavithi” è il giorno in cui si celebra una delle divinità più popolari in India: il
Signore Ganesha.

La festa si osserva nel mese del calendario indù di Bhaadrapada, a partire da


shukla chaturthi (quarto giorno della luna crescente). La data normalmente è
compresa tra il 19 agosto e il 20 settembre.

Ganesha è raffigurato con la testa di un elefante che possiede un corpo


umano, nella tradizione indù è il figlio del Signore Shiva e della Dea Parvati, è
una delle divinità di culto più popolari le sue benedizioni vengono spesso
invocate durante le cerimonie religiose poiché è lui che può rimuovere tutti gli
ostacoli posti fra noi e il raggiungimento del successo nei nostri obiettivi.
Ganesha è conosciuto anche come colui che dona fortuna e colui che può
aiutare ad evitare le calamità naturali. Ganesha è anche il dio protettore dei
viaggi. La proboscide è simbolo della abilità di prendere e trattenere ogni
cosa e quindi accoglierla, mentre il tridente posto sulla fronte rappresenta il
passato, presente e futuro che Ganesha riesce a dominare.

Durante questa festività, statuette di argilla di Ganesha vengono collocate in


casa o all’aperto, riparate da tendoni decorati a festa, affinché le persone
possano ammirarle e rendere omaggio al dio. I sacerdoti recitano particolari
mantra che “danno” vita alla statua, attraverso un antico rituale noto come
“pranapratishtha“.

Krishna festival:

Il Krishna Janmashtami festival è una festa indù che celebra la nascita del dio
Krishna nel mese di Bhadrapada, tra 19 agosto e 20 settembre.

Il giorno precedente, i devoti rimangono svegli, pregano e digiunano fino a


mezzanotte, ora tradizionale della nascita di Krishna. Quindi l'immagine di
Krishna viene bagnata in acqua e latte, vestita con abiti nuovi e adorata.
Templi e santuari domestici sono decorati con foglie e fiori; i dolci vengono
prima offerti al dio e poi distribuiti a tutti i membri della famiglia. I devoti di
Krishna commemorano gli eventi della sua nascita preparando elaborate
rappresentazioni a Mathura, dove nacque, e nel fiume Yamuna, sul quale fu
trasportato in salvo, e a Gokul, dove il dio trascorse la sua infanzia,
utilizzando piccole immagini del dio insieme agli altri partecipanti, agli animali
e agli uccelli della foresta. Pentole di latte vengono appese a pali alti nelle
strade, e gli uomini formano piramidi umane per raggiungere e rompere le
pentole, questo a imitazione del gioco d'infanzia di Krishna con dei ragazzi
pastori, quando rubavano la cagliata alle loro madri. Il festival è anche un
momento per canti e balli di gruppo.

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