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3/11/23

Quando siamo in un abuso intrafamigliare gli abusanti tendono a scegliere il bambino.

Approccio fenomenologico:

Inquadra 4 categorie introdotte da Marzagora (1990):

• Padre psicotico: presenta tratti di personalità abnorme, e non necessariamente patologia conclamata;
• Padre padrone: la sessualità rientra tra le componenti della disponibilità che i figli sono tenuti ad avere
nei confronti del genitore (sei il mio oggetto perché io ti ho messo al mondo, quindi fai come voglio io e ciò
che ti chiedo);
• Padre endogamico: limita fortemente i rapporti della famiglia con l'esterno, la figlia è considerata
un'alternativa alla moglie. Evita tutte le attività extrascolastiche perché si potrebbe scoprire l'abuso.
Abitano spesso in zone isolate, senza vicini... la scuola c’è, è innegabile, ma tutto ciò che può essere
pericoloso va evitato. Es. negare la prima comunione al bambino perché durante la confessione potrebbe
scappare la confessione al parroco da parte del bambino.

Es. Francesca è una giovane donna per tutela minori; da 8 anni il padre è abusante con lei, percuoteva lei e
la moglie costringendola a prostituirsi. Alla figlia era impedito contatto esterno, era stata impedita
comunione per paura confessione. Solo a 16 anni riesce a dire dell’abuso.

• Padre razionalizzatore: giustifica l'incesto con spiegazioni razionali (amore per la figlia, punizioni). È tutto
giustificato in qualche modo “voi non capite, che c'è di male, in fondo è mia figlia”. L'affettività è confusa
con la sessualità.

Es. Antonio, padre abusante ritiene che la figlia non lo voglia vedere a causa di un lavaggio del cervello
subito a causa della madre. La bambina vuole fare quelle cose, mi ama e ci amiamo, ma ha avuto quella
reazione perché è la mamma che le ha fatto il lavaggio del cervello.  vediamo una chiara distorsione
cognitiva.

Gilgun (1994) propone un continuum sulla base della vicinanza (da nessun senso a profondo senso di
vicinanza) esistente tra vittima ed abusante:
• Vendicatore: infligge dolore fisico ed emotivo (attraverso comportamenti sessualizzati) - (brutale e
violento); se il bambino non prova dolore l’adulto non si eccita, se il bambino non piange non mi eccito. Il
bambino deve essere “usato” per questo scopo.
• Usurpatore: prende ciò che vuole (è mio figlio e ne faccio ciò che voglio);
• Controllore: si aspetta ciò che vuole (mi aspetto che mio figlio faccia quello che desidero, ho l'aspettativa
irrazionale che mi soddisfi);
• Conquistatore: usa la seduzione (tutto ciò che dice papà è un rinforzo positivo, tanto da non volerlo
deludere e non riuscire a dirgli di no); il mio piacere non deriva dal fatto che il bambino pianga durante
l’atto, ma dalla seduzione. L’eccitazione massima arriva dal fatto che ho convinto con le mie strategie il
bambino a toccarmi, come fosse la cosa più naturale del mondo.

Compagno di giochi: il sesso è caratterizzato ludicamente (es. giochi di lotta, attraverso la lotta si va in
contatto con organi genitali, eccitazione con questi contatti, oppure faceva uscire una parte dell’organo dal
vestito, così che il bambino lo toccasse);

Es. compagno della mamma con figliastra.


spesso la rivelazione viene fatta dal bambino/a a seguito di un evento come uno spavento.

Compagno della mamma che viveva sotto lo stesso tetto, si dorme insieme e si mangia insieme e io ho
fiducia verso questa persona. E’ venuto in modo naturale, in un contesto di gioco.

• Amante: vede il bambino come partner adulto, come alternativa alla moglie (non capisco che non abbia
quella piena maturità, è adulto quindi non c'è niente di male. Molti padri abusanti amano vedere le proprie
bambino truccate e vestite come fossero adulte, perché tu sei la mia donna. Se ti vedo come bambina non
mi ecciti, devo vederti come bambina ma adulta, provocante);

• Anima gemella: confusione di identità tra sé ed il bambino (angoscia di frammentazione. Sto bene solo
con lui, mi garantisce la mia unità)

Ogni adulto usa prevalentemente una modalità di queste.

In genere l'abuso resta dentro le mura domestiche, l'esposizione esterna di un qualche stimolo può aiutare
i bambini a parlare dell'abuso subito.
I bambini per natura sono estremamente curiosi, perciò attraverso la modalità ludica i pedofili attraggono il
bambino e fanno in modo che il bambino non si accorga nemmeno di essere stati “sfruttati” durante il
gioco.

POSSIBILI REAZIONI dell’altro genitore:

1- Faccio finta di niente; sono così impietrita che non faccio nulla
2- Intervengo brutalmente. Molto protettiva.
3- Implica una scelta. Mi alleo con il bambino, proteggendolo, o mi alleo con il coniuge?

• Approccio sistemico:
Prevede che ci sia un'intergenerazionalità dell'abuso sessuale (attraverso il meccanismo della coazione a
ripetere, io non proteggo mio figlio dall'abuso perché l'ho subito → trasmissione di una modalità → chi è
stato abusato, potrà abusare → identificazione con l'aggressore → di solito è una modalità simile di abuso,
non proprio la stessa a cui sono stato sottoposto).

La figura dell'abusante viene delineata tenendo conto delle dinamiche della sua
famiglia di origine.

Vi sono 2 elementi significativi:


• Trasmissione intergenerazionale dell'abuso sessuale;
• Appartenenza a famiglie disfunzionali o caotiche;
Caos nel nucleo familiare, dove sono venuti meno i confini (mancanza di regole precise e di ruoli). Infatti il
genitore non è amico del figlio. Tu devi essere genitore non amico di tuo figlio.

Es. Laura dice alla mamma e al papà che lo zio fa degli scherzi che non le piacciono. Successivamente la
mamma sorprende lo zio che si masturba davanti alla bambina. Decide quindi di sporgere denuncia, ma
solo perché convinti da un’anziana parente. Altrimenti non l’avrebbero fatto. Il genitore non si rende conto
perché è naturale. Non hai la percezione della gravità di ciò che succede. Siccome è una situazione
ambigua, per cui né madre né padre si ponevano in tutela del bambino si è andati ad indagare.

Emerge abuso che si protraeva da quando la bambina aveva 3 anni, quindi era diventata una cosa naturale.
Ma i genitori non sono empatici né rabbiosi per ciò che è successo.

La madre continuava a spostare l’attenzione su altro: scarsa sensibilità verso la situazione. Il padre della
bambina ammette di essere stato oggetto di violenza negli anni in cui era in istituto. La mamma del
bambino lo minacciava per farlo tacere. Probabilmente anche la madre aveva subito abusi prima. E’ un
pattern che si ripete, tale per cui non ho consapevolezza e sufficiente sensibilità nell’affrontare ciò che è
accaduto e scarsa consapevolezza.

Famiglia disfunzionale, caotica con meccanismi di coazione a ripetere, che rende impossibile i genitori
proteggere la bambina, perché non si rendono conto, per loro è normale; hanno subito abuso e devono
arrangiarsi. Per loro è la bambina che, se le da fastidio, dovrebbe far smettere la persona. Non
concepiscono la gravità.

MADRE ABUSANTE:
Le realtà esistenziali in cui troviamo le madri abusanti sono situazioni estremamente inquietanti e
complesse (3-4% madri abusanti, contro il 95% dei padri. Questo perché sono estremamente protettive
verso la prole).
Le madri abusanti sono state esse stesse bambine abusate e non hanno sviluppato alcun senso di
protezione nei confronti dei propri figli (è una rarità per le donne).

Aumentano casi delle madri abusanti (10%). Sta aumentando anche la percentuale delle nonne che
abusano.
Più sovente le madri non abusano, non partecipano direttamente, ma guardano, provano piacere
indirettamente, spiando, guardando, “donando” il proprio figlio al compagno. Può capitare anche un'altra
situazione: genitori “sani” soddisfano i propri figli disabili (bisogno di normalità). I figli hanno pulsioni
nell'adolescenza, e le madri, si “sacrificano” soddisfacendo i bisogni sessuali.

Un'altra spiegazione sono le psicosi.


Per 3 motivi quindi:
-Abusate da ragazze
-Figli disabili –> spesso genitori fanno pena; se non fatto “per ledere” è difficile da condannare.
-Psicosi

Es donna con 4 figli, primogenita prediletta, poi due gemelle e un maschietto. Le gemelle dovevano giocare
con il compagno o giocare tra loro insieme. Quando una giocava con il compagno l’altra gemella doveva
guardare.  psichiatrica

Nei casi in cui il ragazzo è disabile invece i ragazzi spesso non sono in grado di controllare le loro pulsioni. Il
genitore stimola il ragazzo ma non fa come atto libidico (qualche volta sì). Esempio di padre a cui viene
consigliato di dire come si fa a masturbarsi al ragazzo. Oppure ragazzo che veniva stimolato con il piede e
sviluppa una pulsione per il piede perché lo associa a quella stimolazione.

Sui disabili, ma in questo caso x libido dell’abusante, vi sono diversi casi di abuso di ragazzi in carrozzina da
parte dei medici.
ESEMPI DI ABUSI

Es. Andrea sodomizzato dal padre con rapporto anale. Inoltre il padre gli diceva cosa doveva fare sul corpo
della madre. Lui in imbarazzo per quanto egli doveva compere sul corpo della madre.

Es. ragazza di 15 anni vittima di abuso da parte del padre, madre praticamente assente. La ragazza ha
iniziato a far uso di sostanze e poi a 16-17 anni, rimane incinta. Assistente sociale aveva già stabilito che il
bambino doveva andare dai nonni. Scrisse una lettera in cui raccontò del suo abuso “e tu sapevi che io ero
fatta, anzi strafatta, ma nonostante questo tu mi entravi dentro, non ti importava se fossi viva o morta”.

Il dolore più grande era l’indifferenza della madre “perché tu sapevi e non hai fatto nulla”. La ragazza si
aspettava la protezione. E’ più il dolore verso la madre.

LETTERA DI UN MOLESTATORE

Il professore ora legge uno scritto di un PEDOFILO, molestatore di bambini. Dice che egli si sentiva “bene”
nell’essere identificato nell’identità di PEDOFILO. Il pedofilo ha detto di aver molestato più di 80 bambine,
in età tra i 4-10 anni, con chiaro orientamento eterosex. Per la prima volta nella vita il pedofilo scrive e
mostra consapevolezza dei danni che ha provocato.

Tra di loro i pedofili si conoscono, condividono e si aiutano a mettere in atto le fantasie.

Il pedofilo dà consigli sulla base delle strategie che metteva in atto per poter abusare sessualemente dei
bambini. Vi sono strategie particolari, più che del bambino, del genitore. Devo conquistarmi la fiducia del
genitore. Spesso si presentano come “amico di famiglia”, se sono amico di famiglia posso entrare nella
cerchia per poter abusare.

E’ messo in atto un sistema di manipolazione. Le stesse strategie valgono per chi molesta anche i bambini.

Diceva alla bambina che “era la più importante e speciale tra tante”. La faceva sentire la principessa, la più
desiderata, mentre il maschietto ha bisogno di sentire di poter essere forte e coraggioso. Coccole e regali.
Rassicura la bambina che i genitori sanno quello che fa l’abusante. E’ come se avesse il permesso dei
genitori. Noi siamo speciali ma quello che diciamo e facciamo è nostro, non evi dirlo agli altri  induce la
bambina al silenzio. Diceva che avrebbe fatto sentire la bambina bene e lei avrebbe fatto altrettanto con lui.
Ecco che scatta la "reciprocità” (già verso i 6/7 anni).

E’ una fase dello sviluppo. Subentra questo, io faccio cose per te e tu per me. Ti induco praticamente
spontaneamente a fare qualcosa per me. Implica la “responsabilità”. Creo un rapporto basato sul silenzio
sull’accettazione, sulla responsabilità.

Inoltre ad aumentare il senso di responsabilità nella bambina era dirle che le cose che stavano facendo
erano sbagliate, per questo non dovevano essere dette.

La vittima credeva che i genitori approvassero quel tipo di relazione. Spiegava alla bambina quanto
sarebbero stati dispiaciuti i genitori se avessero saputo di queste cose che facevano, quindi induceva
sempre di più al silenzio.

Il pedofilo usa queste strategie perverse. Sottolineava il bene che le voleva. Le diceva “ancora una volta e
poi basta”, così la bambina accettava di sopportare la scomodità della situazione ancora e ancora, perché
magari voglio quel gioco, quel cibo, quella coccola. La “minacciava” dicendo che se l’avesse detto lui
sarebbe sparito, e anche lei sarebbe finita nei guai, perché quindi la bambina avrebbe dovuto parlare?

Con questa strategia, induco gradualmente, volta dopo volta, il silenzio e accettazione.

Il molestatore dice che è importante che in casa si instauri un clima positivo di fiducia perché i bambini
possano liberamente sfogarsi e parlare. Dice di aver abusato almeno una 50 ina di volte anche della stessa
vittima. Se in casa c’è un clima di fiducia invece è più facile per il bambino poter parlare.

Ad esempio se il bambino mi dice “lo zio mi fa brutti scherzi”, la mamma dovrebbe rassicurare il bambino
senza spaventarlo. Il bambino non deve cogliere la nostra ansia e la paura. Poi non serve a nulla ritrattare
dicendo “scherzavo” perché il bambino ha già colto la paura.

NB. pedofili virtuosi (VIRT PED)  sono pedofili che hanno fantasie che condividono eventualmente, ma
non agiscono per non provocare danni.

Spesso questi bambini si trovano in situazioni di privazione e vulnerabilità. Il pedofilo sa la vulnerabilità e sa


dove “colpire”. Sono bambini che hanno bisogno di amore, giochi, cibo etc..

Es. genitori alcolizzati che vendevano la bambina di 8 anni al vicino di casa perché lui comprava a loro da
bere. Lei va a denunciare ma i genitori negano.

Il molestatore prima di fare l’atto sessuale ritiene importante creare e manipolare un rapporto di fiducia.
Passa prima dai genitori.

Alcune scuole e comunità danno precauzioni/linee guida/regole per proteggersi, le regole del “PANTS” dal
nome dell’indumento. Ad esempio le bambine dovrebbero entrare in acqua con jeans stretti. E’ un po’ una
precauzione che i genitori possono adottare.

- Le parti private sono private  il bambino prende consapevolezza che nessuno deve toccare
certe zone
- Ricordati che il tuo corpo è tuo ed è solo il tuo, gli altri non possono fare del tuo corpo ciò che
vogliono loro
- No significa no
- Sempre comunicare , no omertà, hai il diritto di dirlo alla mamma
- Se tu parli io posso intervenire

Altri consigli che dà il pedofilo nella lettera  Un’ eccessiva attenzione dell’adulto sul bambino non è così
normativo. Meglio essere più sospettosi. Importante creare un rapporto di fiducia. Affrontare l’adulto e
scoprire le motivazioni. Non portare una bambina a baciare o abbracciare l’adulto sconosciuto. Se il
bambino manifesta un disagio con adulto potrebbe aver ragione per questo. Non esagerare le reazioni se il
bambino cerca di sfogarsi x non spaventare il bambino.

Se il bambino comunica di essere stato abusato, non fare troppe domande, abbracciatelo e rassicuratelo, la
prima cosa da dire è che non è stata colpa sua!

Poi se il bambino è pronto racconterà altro, non deve diventare un interrogatorio.


Il molestatore si sente molto sensibile alla vulnerabilità delle bambine. Sono bambine che sono deprivate
fisicamente ed emotivamente. Sono situazioni famigliari a rischio. Le bambine avevano la sensazione di
essere amate, non lasciate sole, comprando cose o riempendo vuoti di cui erano mancanti. Così anche i
momenti più difficili diventavano sopportabili per la bambina.

Osservate il comportamento della bambina e osservare i cambiamenti! Un improvviso cambiamento di


comportamento è indice di disagio.

L’autore dice che è stato abusato sessualmente dicendo che non è riuscito a raccontarlo a nessuno: 80
bambini - è stato messo in carcere per 7 anni con sanzione anche economica.

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