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Spoilt Children: un dialogo tra psicoanalisti,

Franco Borgogno e Dina Vallino


Il capitolo si presenta come uno scambio di interventi tra Dina Vallino e Franco
Borgogno. Il lavoro era stato presentato il 28maggio 2005 presso il Centro
Psicoanalitico di Bologna per il seminario “Genitori e figli nel percorso evolutivo:
una prospettiva psicoanalitica per gli operatori delle istituzioni”

Dina:
Kafka nel 1919 scrisse a suo padre una lettera che non gli venne mai recapitata:
questa può essere considerata una bozza di una autobiografia di uno spoilt
children
“la sensazione di nullità che spesso mi domina è dovuta a te..; non ho mai
avuto un tuo incoraggiamento, tu mi sbarravi la strada che sceglievo in buona
fede, per farmene prendere un’altra. Io però non ne ero capace: mi incitavi
quando facevo bene il saluto e marciavo a tempo ma io non ero un soldato”.
Dove vivevo ero respinto, giudicato, non ero sicuro di nulla mi sentivo
diseredato e e anche il mio corpo finì per divenire incerto; non osavo
muovermi, fare ginnastica e rimasi debole la strada fu aperta alle più diverse
ipocondrie e alla fine sputai sangue”. Una notte piangevo per avere dell’acqua
non per bere ma per dare fastidio. Dopo diverse minacce mi hai preso e mi hai
portato sul ballatoio e mi hai lasciato per tutta la notte la in camiciola. (..) non
voglio dire che non fosse giusto ma voglio soltanto descrivere i tuoi metodi e
l’effetto che ebbero su di me”

Mi ha suscitato compassione e mi chiedo come sia stato possibile che


nemmeno il biografo principale di Kafka, Max Brod non abbia potuto credere
alla sua storia obiettando che questa storia nonostante tutto appariva come
ambigua e oscura, le premesse non sono state provate dai fatti.

Franco
Ho iniziato a parlare di Spoilt children nel 1992 all’Istituto milanese di
psicoanalisi e quando l’ho introdotto ufficialmente nel ‘94 il mio intento era
quello di presentare
-quale influenza possieda il luogo psichico in cui nasce e cresce sullo sviluppo
affettivo (sia+ che -)
-certi comportamenti non costruttivi possono essere dovuti a qlc forma di
sofferenza dovuta alla noncuranza ambientale come atteggiamenti intrusivi ed
estrattivi da parte di caregivers che dedicano poco tempo ai figli
I Kleniani sottolineavano come i comportamenti distruttivi tirannici e capricciosi
dei figli potessero essere dovuti al massimo all’educazione sbagliata in quanto
troppo indulgente e permissiva che avevo creato bambini viziati .
Io invece sostengo quanto questi genitori che spingono i propri figli a realizzare
ciò che essi non hanno realizzato possano apprezzarli davvero per ciò che
sono; oppure che tali genitori non potendo occuparsi dei figli si liberino dei loro
obblighi soddisfacendo desideri prima che questi siano espressi dai bambini
Era quindi la deprivazione che aveva resi tali bambini in apparenza viziati in
realtà erano bambini derubati, spogliati

Dina:
come si presenta il loro comportamento? Sono bambini capricciosi? Tu li
presenti diversamente..

Franco
Sono bambini morti devitalizzati anche se l’aspetto che più colpisce e la loro
tirannia; in parte sono così ma è soprattutto l’analista che li percepisce così
perché sono difficili da aiutare.. le loro richieste sono incontentabili e rovinano
tutto quello che gli dai, non ne vedono la bontà.
Allora puoi iniziare a pensare che per la loro invidia o narcisismo non potranno
prendere ogni cosa che gli dai. Invece devi pensare che uno che non hai mai
avuto nulla, non è che ottenendo tutto di colpo può salvarlo. Devi dargli le cose
buone con il contagocce altrimenti muoiono( differenza climatico-psichica
Prendendo un eschimese e portandolo in Liguria(caldo mare meraviglie..) lui
starà male cmq perché dovrà acclimatarsi; es:non mangi da giorni:lo stomaco
deve riabituarsi) Disabituarsi a un clima psichico richiede tempo

Dina:
Gli spoilt children pongono nuove questioni alla psicoanalisi perché obbligano a
una metodologia che non può accettare che l’intrapsichico nasca da se stesso
ma impegna a coglierne l’origine interpersonale. E quindi importante tenere
conto che la differenza climatica può non rendere possibile l’apprezzamento di
cure analitiche e cioè che a causa del trauma così dirompente e duraturo nel
tempo anche se l’analista è buono egli non può cambiare stato pz. Il
miglioramento del trauma non è attuabile con facilità. O forse si tratta di un
trauma cumulativo come sostiene Kahn? Un trauma che non consente al baby
di fare esperienza idonea di se e dunque lui anche se troverà persone
disponbili ad accoglierlo continuerà a riproporre sofferenza come se quel baby
fattosi adulto non potesse riuscire a stare meglio?
Franco
Es: industriale che fa contratti con la Cina ma immobilizzato per la paura di
volare. Non bastano sedute strategiche proposte dalla terapia cognitivista per
eliminare il problema a monte, infatti dopo 6mesi comparsa emicrania e
problemi coniugali occorre molto tempo per risolvere i problemi nel
profondo
Se i pz non hanno avuto un buon accudimento una mamma buona( analfabeta
emozionalmente carente)l’analista diventerà una buona mamma unicamente
dopo molti anni e superando molte difficoltà.

Dina
Storia di Alberto. La madre Chiara lo abbandona appena nato. Anch’essa figlia
di una ragazza madre era stata abbandonata. Partorisce in casa: il mondo le
cade addosso quando ne il padre del b. ne’ la madre lo vogliono vedere per cui
lo abbandona sul piazzale di un autogrill da cui aveva visto scendere una
macchina.
Ora vorrebbe riavere il b. che nel frattempo è stato affidato a una comunità. La
richiesta è stata accolta ma si vuole prima valutare l’idoneità della madre,
l’entità del trauma del b, e se è possibile una riattivazione della relazione.
Alberto ha ora 7mesi uno sguardo smarrito fissa punto mentre mangia e anche
se si sveglia aspetta senza richiamare attenzione.
Durante le due osservazioni emerge:
a) Alberto gioca, mamma si avvicina lui si aggrappa alla sua mano la mette
in bocca ma poi cade di lato e piange; consolato dall’educatrice che lo segue
riavvicinato alla madre ripiange e ri vuole la presenza dell’educatrice
b) Avvicinato alla mamma piange, così come la madre; si sbilancia
all’indietro x allontanarsi allora l’e. lo prende in braccio
Aberto esita a riprendere contatto. Considera forse l’educatrice la madre?
Eppure guarda con interesse la madre vera come se conservasse un ricordo,
ma la troppa vicinanza lo spaventa

Franco
C’è bisogno di anni e non perché la persona è invidiosa ma perché se uno non
ha lo stomaco per farlo mangiare devi ridargli lo stomaco. Questo stomaco se
lo deve fare l’analista in principio assimilando esperienze non digeribili e piano
piano condurrà anche il pz ad averne uno.
Storia di M.

Dina
Evidenzierei 2aspetti:
-M è invischiata e identificata inconsciamente con una madre depressa e
impaurita una “wise baby” secondo Ferenczi; tale concetto è collegato a quello
di progressione traumatica: in seguito ad uno shock un apersona può maturare
non solo a livello emozionale, ma anche intellettuale; i frutti beccati dagli uccelli
maturano più rapidamente o diventano più dolci. Il “lattante saggio” è un
bambino traumatizzato che sviluppa stupefacenti facoltà di intelligenza e
saggezza. (inversione di ruolo)
- M-bambina nel ruolo di attendente è incapace di portare soccorso a una
madre fragile e ingombrante

Franco
Per il secondo aspetto concordo: per quanto wise sono comunque babies e
non sono in grado di assolvere al compito richiesto; inoltre il loro essere wise
corrisponde a una crescita forzata che avviene a patto di lasciare indietro molte
componenti della persona.( forse ciò che rimane dissociato continuerà a
operare per tutta la vita. Ferenczi di loro dice che “vedono ma non si vedono,
sentono ma non si sentono sono sempre un po’ non reali”. Un motivo in più per
credere che non sarà facile la guarigione .
Quindi bisogna aiutare i genitori ad aiutarsi e aiutare i propri bambini; c’è
bisogno di immedesimarsi secondo Ferenczi

Dina
Bick da vita ad una concezione di neonato che sin dalla nascita vive l’angoscia di
essere lasciato cadere e dunque ricerca costantemente una madre che lo
sappia contenere e rassicurare(metafora astronauta lanciato senza tuta). È la
prima che ha delineato una patologia per carenze materne(insufficiente
adattamento della M al neonato) integrando le sue scoperte con quelle di
Ferenczi)

Franco
Integrando le sue scoperte con quelle di F Micheal Balint suo analista. Non
avere lo stomaco per F e Bick significa non avere una casa mentale non avere
un’esistenza mentale nell’altro in primis e in se conseguentemente. Gli spoilt
Children sono privati di una casa mentale.

Dina
Diventare un buon analista con pz di questo tipo richiede lunghi anni di lavoro.
In una prima fase dell’analisi il pz può avere la speranza di che l’analista
condividendo il suo trauma lo aiuterà rapidamente facendolo sentire più vivo.
Anche l’analista ha la stessa speranza ma il trauma ha portato il pz a scindere
gran parte della sua vita emotiva dato che si è identificato proprio con le
persone che gli han arrecato più dolore. E quindi purtroppo frequentemente
accade che nonostante una temporanea sospensione dell’incredulità della vita,
riprendono con forza le loro terribili identificazioni.( madre impegnata a non far
arrabbiare padre, padre severo, violento, lei si laurea in medicina e inizia analisi
e da qui rimprovera molto il padre per averla maltrattata; il padre si ammala di
tumore lei si sente in colpa(i miei rimproveri l’han fatto ammalare?9abbandona
tutto e lo assiste; il padre muore e lei sente di dover morire con lui.

Franco
Sono identificati con l’oggetto mortifero, abusante, deprivante.questo era
l’unico modo per loro di sopravvivere; han dissociato tutta la parte infantile
bisognosai sentimenti, la vita mentale abdicato al proprio se e ai propri
sensi.Come possono farlo però se questa vita è spenta nei e dai loro genitori
spenta in loro?

Dina
Spesso operatori non sono abituati a riconoscere la varietà dei genitori
deprivanti e l’azione mortifera che possono avere sui figli. E quindi vedono i
bambini come viziati e ineducabili. Quindi importante per la comprensione
osservare l’interazione genitori-figli
(es di Corrado, 9 anni all’apparenza viziato e tirannico nei confronti dei suoi, ma
in seduta emerge uno sguardo implorante verso la madre che chiede di essere
guardato come un bambino piccolo; facendolo notare ai genitori questi
modificarono il loro atteggiamento mostrandosi meno spaventati e più
disponibili a capirlo) importante non fermarsi a cercare l’origine del b. nel
bambino ma interessarsi alla sua storia)

Franco
Come essere analisti e cosa fare quando l’oggetto del pz è un oggetto
deprivante a cui il pz è identificato
Dina
È questo che scoraggia l’analista.è possibile che a ogni seduta si ricominci come
se ogni volta tutto si cancellasse?

Franco
Sono una disperazione tali pz, perché l’hanno sperimentata loro stessi da
piccoli; è dnq importante che anche l’analista li sperimenti; l’analista deve
incarnare la parte dissociata del pz vivere i suoi sentimenti infantili nei
confronti del genitori ed è il fare questo al posto del pz che pian piano può
generare nel trattamento il riprendersi l’anima.  rovesciamento dei ruoli

Dina
Si tratta di genitori che a loro volta sono stati disconosciuti. Sono madri e padri
che non hanno vissuto un legame affidabile con i loro genitori. La coazione a
ripetere è quindi parte di una tragica catena transazionale

Dina
Avvocato, matto faceva cause ma solo per se stesso, per difendere patrimonio
madre(suo futuro). Era stato un eccellente giocatore di scacchi; i suoi rapporti
sociali erano basati sulle partite; aveva una fidanzata che lo amava moltissimo
ma l’aveva lasciata perché non amato da piccolo, non poteva amare nessuno;
ma poi si è chiuso in se stesso fino al suicidio;

Franco
Difficile anche dar voce all’oggetto della comprensione con i bambini
soprattutto: nel momento in cui cerchi di dar parola a ciò che loro ti fanno
sperimentare connettendolo con quanto loro han provato sembra di attaccarli,
di rigettarli in una situazione in cui sono loro a dover soffrire e non tu;
(caso di teddy: genitori sul procinto di separarsi; 12enne con problemi di
comportamento a scuola definito ingestibile dagli insegnanti fin dalla prima
seduta si rappresenta come un guidatore di motoscafi che doveva evitare
anatre starnazzanti(la madre) e un pericoloso barracuda mascherato da siluro-
salvagente boa(il padre instabile che spesso beveva) tutto questo in bilico su un
lettino in posizione instabile con un analista impossibilitato nell’intervento; se
l’analista provava ad interpretare diventava o l’anatra o il barracuda o l’onda
anomala che il pz doveva evitare; ogni emozione infantile di paura, rabbia
disperazione doveva essere mantenuta perché denegata in precedenza dai
suoi e da lui stesso attraverso le difese del congelamento degli affetti, la
pietrificazione; il suo comportamento non era solo una turbolenza
adolescenziale ma il terrore di una separazione cruenta o per rottura del
legame o per ferimento di uno di essi(litigi molto violenti); l’analista dovette
essere l’onda anomala e solo più tardi il bagnino;

Dina
Caso della pz che soffriva di insonnia, a causa di un fantasma; la bambina aveva
perso la mamma ma in caso non poteva parlarne;la bambina volle leggere tutta
la favola di Harry Potter a cui hanno ucciso i genitori: entrava cosi nel luogo
immaginario in cui poteva rendersi protagonista e iniziare cosi a coniugare
elementi di verità e realtà; questa gradualità di passaggi testimonia la
complessità e pericolosità del trauma che non può essere sbattuta in faccia al
pz ma richiede molto tempo

Franco
Il luogo dell’immaginario e il ciclo di storie che hai predisposto è un’ottima
risorsa per affrontare problematiche di questo tipo

Dina
L’Analista deve vivere al posto del pz il senso di abbandono. Vivendo il senso di
abbandono del pz l’analista si rende conto che il problema di fondo del pz è
questo e si imporrà sulla scena dell’incontro. Il senso di inesistenza entra in
seduta attraverso il controtransfert che il pz ti fa vivere
Caso di alice bambina che le ha fatto sperimentare sulla pelle la sensazione di
non esistenza; io mi sentivo scotomizzata una macchia cieca invisibile ai suoi
occhi e partendo da questa sua sofferenza ho iniziato a pensare che era come
lei si era sentita; a circa 9mesi dopo un intenso rapporto fusionale con la madre
venne costretta a errare da un luogo all’altro, da una baby sitter all’altra; finchè
un giorno venne lasciata sola dalla baby sitter che era uscita con il fidanzato in
una cantina;
alcune kleinane mi avevano suggerito che la pupa aveva problemi di
separazione; certo che si ma nel senso che era stata abbandonata fisicamente
e mentalmente dai suoi

Franco
Ci vogliono tempi lunghi per innescare un cambiamento strutturale; noi non
dobbiamo sottovalutare il disastro avvenuto in certe circostanze per cui le
persone a volte rimangono segnate a vita; cosicchè sono richiesti tempi di
ricovero lunghissimi; non dobbiamo pensare che sia tempo sprecato
Caso di Mirko in analisi da 8anni, egli vive rapporti sociali ride è arguto ma
quando gli propongo di terminare l’analisi lui mi dice “non sa che dono mi ha
fatto.. (..) se vuole diminuiamo le sedute ma io la devo vedere. È il mio pilastro”

Dina
E diventato per lui la sua funzione sociale una funzione stabilizzante, mentale

Franco
-Storia di Mirko ragazzo extracomunitario di origine zingara
-si sentiva asino e temeva di essere preso in giro come un asino perché stupido
e imbecille(anche lo psichiatra gli diagnosticò una oligofrenia; In realtà, in
terapia era emerso che il concetto di Mirco di “asino” era quella di una bestia da
soma e quindi di qualcuno che portava sulle sue spalle un peso delle cose
senza poter mai ribellarsi,. Contemporaneamente emerse che Mirco aveva
delle doti nascoste es. scriveva delle poesie molto belle, ma nessuno doveva
leggerle perché se qualcuno le avesse fatto, sicuramente lo avrebbe svalutato.
Con il processo analitico si fa in modo che questa creatività di Mirko venga
rafforzata.
Nel processo analitico si riscontra un certo esser nomade nel senso che non
era mai puntuale alle sedute, quando arrivava non si sedeva mai ma stava
sempre in piedi.
-Genitori giovanissimi incapaci di occuparsi di lui
-Vive per anni in un campo profughi
-Giunge a torino con la famiglia: padre al momento dell’analisi è deceduto,
madre vive nell’appartamento sotto di lui; Lui ora vive con un gatto che “vizia”
-viene in analisi a 25anni dopo un incidente in auto; si è auto-investito con la
propria auto: è come se l’incidente avesse reso visibile che questa persona
mancava di una struttura ossea per poter stare in piedi;
-uscito dal suo carcere psichico gli viene diagnosticata la S.M.
In un sogno Mirco si trovava in una stanza buia dove cercava di accendere gli
interruttori della luce ma non ci riusciva, e alla fine si spegnevano sempre.
L’interpretazione riguarda il fatto che Mirco aveva bisogno di stare al buio, nel
senso che per qualche paziente arrivare troppo in fretta alla luce, cioè troppo in
fretta alla chiarificazione dei suoi problemi può essere traumatizzante quindi è
importante che l’analista sappia tollerare nel paziente questo suo stare al buio,
senza avere fretta e rispettare quelle che sono le tappe del paziente.

In un altro sogno di Mirco, c’è un gregge di pecore e lui e suo fratello giocano a
pallone. Il pallone cade al di là del filo spinato che delimita il gregge e suo
fratello scavalca il filo spinato per andare a prendere il pallone; decide poi di
correre dietro al gregge e lo invita a fare altrettanto;
Mirco come associazione dice che il suo compagno di ufficio è particolarmente
quieto nello spiegargli dei programmi e lui è contento perché è a suo agio
[borgogno lo interpreta come un loro stare meglio nella relazione a cui Mirko
però replica che il suo collega talvolta fa osservazioni troppo dettagliate; questo
era un modo per dire a B di non fare troppa luce sull’analisi perché non
l’avrebbe sopportata(non interpretare troppo]

Nel riportare di B a M i suoi sentimenti provati con il collega lui


successivamente replicò richiamando ancora il tema delle pecore: le pecore
degli altipiani per un nonnulla si muovono tutte compatte
[ x B furono per un attimo gli altipiani una mente tra due condivisa

Tempo fa agli analisti si diceva come augurio per un buon processo analitico
che dovevano avere l’aria di “pecora”: così da essere distaccati da ciò che
provava il paziente; B invece propone una diversa interpretazione alla luce di
questo sogno: l’analista pecora potrebbe essere colui che ha la capacità di
scavalcare il filo spinato e di seguire il “gregge” dei pensieri del paziente in
modo semplice, senza essere vincolato dai cliché culturali.

Dina
La presa in carico di questi pz è una presa in carico del pz nella sua globalità:i
pz non sanno prendersi cura di se stessi per cui l’analista li deve aiutare anche
a costo di risultare molesto
Caso di Tommaso: bambino non creduto: era tornato a casa ed era stato
malmenato da un colonnello amico del padre chiamato da questo per
intimorire il figlio per qualcosa che aveva fatto che non aveva apprezzato;
nessuno degli analisti gli aveva creduto;

Franco:
Il super-Io molto severo e rigido di questi pz non è un autentico genitore ma
piuttosto è una caricatura di un genitore che è stato assente almeno
mentalmente non svolgendo quelle fisiologiche e necessarie funzioni protettive
che spettano a un genitore: è una presenza ostacolante intrusiva e demolitiva.
Se l’analista appare però meno rigido e severo del pz e se saprà essere
compassionevole e simpatetico se saprà riconoscere i suoi errori(perché ne
farà) il suo pz acquisirà un genitore in grado di svolgere funzioni genitoriali con
il baby deprivato e privato di tali funzioni.
Il non esistere come persone individualmente è l’aspetto centrale degli spoilt
children; l’attacco che questi pz mettono in atto è all’esistenza mentale delle
persone e non alla vita;
abbiamo intravisto che questi genitori desiderano che il proprio figlio realizzi
ciò che loro stessi non hanno realizzato: questi sono elementi insidiosi d’inizio
di intrusione e di eventuale spinta conseguente a immettere dentro ai bambini
progetti a loro alieni; ma alcuni fanno di peggio: a causa della loro sofferenza
non metabolizzata a causa del loro analfabetismo emozionale creano nei
bambini sentimenti e angosce che di per se non appartengono ai bambini ma li
spingono a compiere salti mortali d’adattamento; gli spoilt children pongono
perciò domande alla psicoanalisi circa l’intrapsichico che non è elemento
originario ma origina nelle interazioni precoci

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