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Il contesto
Il modello è stato introdotto nel model year 1957 come cabriolet ad alte prestazioni, e a produzione limitata,
all'interno della gamma della Star Chief. Nel 1958 la Bonneville diventò modello autonomo.
La Bonneville e l'omologo modello che si basava sullo stesso pianale, la Grand Ville, furono tra le più
grandi Pontiac mai costruite. Ad esempio, una delle versioni familiare prodotte, raggiungeva i 5,8 m di
lunghezza.
La Bonneville fece parte delle Vetture Full-Size dal 1957 al 1981 e dal 1987 al 2005, mentre appartenne
alla categoria delle Vetture Mid-Size dal 1982 al 1986. In Canada, fino al 1981, il modello fu conosciuto
come Pontiac Parisienne.
Le origini
Il nome Bonneville comparve per la prima volta nel 1954 su una
concept car presentata al General Motors Motorama, la Bonneville
Special. La concept car citata e la Bonneville successivamente
prodotta di serie, furono, a dispetto dell'omonimia, modelli
completamente diversi.
Solamente 630 esemplari vennero assemblati nel primo anno di produzione, facendo di questa Bonneville
uno dei più rari e ricercati modelli Pontiac. L'anno successivo la Bonneville diventò un modello a sé stante,
collocandosi, per la maggior parte del periodo in cui fu in produzione, al top della gamma Pontiac.
La Bonneville prese il nome dalla Bonneville Salt Flats in Utah, cioè da una pianura dove si sono svolte
molte gare automobilistiche e dove sono stati ottenuti diversi record di velocità terrestre. La pianura citata
prende a sua volta il nome dall'esploratore Benjamin Bonneville.
La Bonneville aveva anche installato i motori V8 più potenti della gamma della Pontiac. Erano disponibili,
di serie, dei propulsori da 6,4 L e 6,6 L con carburatori quadruplo corpo (con una potenza compresa tra i
303 CV ed i 340 CV, a seconda degli anni). Tra i motori ottenibili su richiesta, erano offerti, all'interno
dell'opzione Tri-Power (cioè quella con tre carburatori doppio corpo, da cui il nome), un motore V8 da 6,4
L, ed un V8 da 6,9 L. Nel 1962 la Pontiac offrì anche un propulsore da 6,9 L ad alte prestazioni da 405
CV[6].
Nel 1963 vennero aggiornati i lamierati e furono applicati dei nuovi fanali anteriori che si sviluppavano in
altezza.
Per un utilizzo molto più spinto, il cliente poteva scegliere il motore Super Duty 421 che era disponibile in
tre livelli di elaborazione, e che beneficiava di un rapporto di compressione innalzato da 11:1 a 12:1, oltre
che di un incremento del regime massimo di rotazione da 5.900 a 6.400 giri al minuto. Questi modelli dalle
linee tese dominarono i saloni automobilistici durante l'era delle muscle car.
Il motore era montato anteriormente, mentre la trazione era posteriore. Questa serie di Bonneville è stata
assemblata a Pontiac, Flint e Ypsilanti.
La quarta serie: (1965-1970)
Pontiac Bonneville IV
Una disposizione della General Motors del 1967 obbligò la Descrizione generale
Pontiac a togliere dal mercato l'opzione Tri-Power da tutte Versioni Coupé due porte
le proprie vetture. Nello stesso anno il V8 da 6,6 L sostituì Cabriolet due porte
il motore da 6,4 L nel ruolo di propulsore montato di serie,
Berlina quattro
mentre il motore da 6,6 L venne rimpiazzato da un
propulsore da 7 L, che erogava, tra l'altro, più potenza (390 porte
CV). All'inizio del 1967, cambiò il tipo di alimentazione; il Familiare quattro
precedente carburatore a quadruplo corpo Carter, facente porte
parte dell'equipaggiamento di serie, e l'opzionale Anni di
carburatore Tri-Power, furono sostituiti dal nuovo Dal 1965 al 1970
produzione
carburatore Quadrajet, avente una capacità di flusso
massimo superiore.
Nel 1969, il motore da 7 L diventò il propulsore standard della Bonneville. Nel 1970 esso fu sostituito da un
motore V8 da 7,5 L e 370 CV.
La piattaforma B della General Motors, su cui era costruita anche la Bonneville, fu il quarto pianale più
venduto della storia.
Il motore era montato anteriormente, mentre la trazione era posteriore. Questa serie di Bonneville è stata
assemblata a Pontiac, Flint e Ypsilanti.
Nel 1973 sulla Bonneville era possibile ottenere, come optional, il "Radial Tuned Suspension", che
includeva gli pneumatici radiali con cinture in acciaio, delle sospensioni potenziate, degli ammortizzatori
Pliacell e delle barre antirollio nel retrotreno e nell'avantreno. Questo pacchetto fu esteso nel 1974 su tutte le
Pontiac full-size. Gli pneumatici radiali con cinture in acciaio diventarono di serie nel 1975 su tutti i modelli.
Con l'uscita di produzione della Grand Ville nel 1975, la Bonneville diventò nuovamente il modello di
punta della gamma Pontiac. Al posto della Grand Ville, venne offerta la Bonneville Brougham, che
possedeva degli interni lussuosi paragonabili a quelli del modello tolto di produzione.
Anche questa serie di Bonneville era costruita sul pianale B della General Motors.
Il motore era montato anteriormente, mentre la trazione era posteriore. Questa serie di Bonneville è stata
assemblata a Pontiac, Flint e Ypsilanti.
Il motore offerto di serie fu il V8 da 4,9 L di cilindrata e 135 potenza. I motori opzionali erano il V6 Buick
da 3,8 L, i V8 Pontiac da 4,3 L, 4,9 L, 5,7 L e 6,6 L, il V8 Buick da 5,7 L, i V8 Chevrolet da 5 L e 5,7 L, e
l'Oldsmobile V8 Diesel da 6,6 L. A seguito della promulgazione a cavallo dei due decenni di leggi più
stringenti contro l'inquinamento, rimasero sul mercato solo il V6 Buick da 3,8 L, i V8 Pontiac da 4,3 L e
4,9 L ed il motore Diesel Oldsmobile.
Questa Bonneville full-size, insieme alla versione Bonnaville Brougham, furono tolte dal mercato nel 1981.
Stessa sorte toccò la più economica Catalina. Ciò fu la conseguenza di una nuova crisi energetica (1979),
che indirizzò gli acquisti di autovetture verso modelli compatti con motore a quattro cilindri in linea oppure
V6. Ciò coincise con la fine della produzione dei motori V8 Pontiac, la cui ultima unità venne costruita nel
1981. Dal 1982 in poi, tutti i V8 montati su modelli Pontiac sarebbero provenuti da altre case
automobilistiche del gruppo General Motors, come Chevrolet e Oldsmobile.
Anche questa serie di Bonneville era costruita sul pianale B della General Motors.
Il motore era montato anteriormente, mentre la trazione era posteriore. Questa serie di Bonneville è stata
assemblata ad Ypsilanti.
La familiare fu tolta dal mercato nel 1983 e venne sostituita dalla Pontiac 6000 station wagon, che fu
introdotta nel 1984. La berlina continuò ad essere offerta nelle versioni base, LE (cioè "Limited Edition") e
Brougham fino al 1986. Le Bonneville di questa generazione derivavano direttamente dalla Pontiac
Tempest del 1964. Le vetture appartenenti a questa generazione furono le più piccole Bonneville costruite, e
le ultime della vecchia stirpe a trazione posteriore, telaio a tutto perimetro, oltre che il design e le
caratteristiche di marcia vecchio-stile. Nel 1983 la Pontiac reintrodusse le Vetture Full-Size nel mercato
statunitense, proponendo la Pontiac Parisienne, che era essenzialmente una Chevrolet Caprice rivista ed era
già commercializzata in Canada.
Il motore era montato anteriormente, mentre la trazione era posteriore. I cambi disponibili erano due,
entrambi automatici, il THM200 a tre rapporti ed il 200-4R a quattro marce. Questa serie di Bonneville è
stata assemblata a Sainte-Thérèse, in Canada.
Il motore era montato anteriormente, e la trazione era all’avantreno. Il cambio disponibile era solo uno,
l'automatico THM440T4 a quattro rapporti. Questa serie di Bonneville è stata assemblata a Ypsilanti dal
1987 al 1989, ed a Wentzville dal 1989 al 1991.
Nel 1993 venne introdotto l'allestimento SLE. Esso era essenzialmente un sotto-allestimento della versione
SE, equipaggiato con sedili rivestiti in pelle, climatizzatore automatico, fanali ad accensione automatica,
sistema acustico premium e copricerchioni dal disegno speciale, sebbene il climatizzatore ed il sistema
acustico potessero essere tolti dall'offerta. Nell'anno citato, l'allestimento SSE fu arricchito.
Nel 1994 furono introdotti una nuova versione del motore sovralimentato ed una rinnovata centralina OBD-
1.5. Nell'anno in questione vennero introdotti dei nuovi cerchioni Torque Star a cinque razze. Un
dispositivo di risonanza diventò di serie; era posizionato nell'impianto di scarico per abbassare il suono
rauco prodotto dal motore. L'airbag per i passeggeri diventarono di serie su tutti i modelli.
Nel 1995 il modello mantenne lo stesso aspetto esteriore, ma gli allestimenti SE e SSE ebbero in dotazione
un nuovo motore aspirato, denominato L36, che sviluppava 225 CV e 373 N•m. La versione SSEi rimase
equipaggiata con il motore L67 fino al 1996, quando anch'essa venne aggiornata.
Nel marzo del 2008, la General Motors annunciò che alcuni suoi motori forniti di liquido antigelo Dexcool,
tra cui quelli di questa serie della Bonneville, potevano essere soggetti a danni al collettore di aspirazione ed
altri problemi derivanti dal liquidi di raffreddamento, se un'accurata e regolare manutenzione non fosse stata
eseguita correttamente. Dopo azioni legali, la General Motors accettò di risarcire i possessori di questi
modelli, nonostante la loro parziale negligenza. Ciò però avveniva se i clienti in questione riuscivano a
dimostrare la causa dei danni subiti.
Nel 1996 la linea esteriore fu aggiornata. Alcune caratteristiche vennero leggermente modificate, mentre
altre, come le luci posteriori, quelle anteriori e la calandra, furono drasticamente cambiate. La differenza tra
un allestimento e l'altro si ridusse sensibilmente dal punto di vista stilistico. La precedente generazione
presentava uno stile completamente differente nei rivestimenti e nel disegno delle plastiche dei fari
posteriori, perlomeno nelle versioni SSE ed SSEi, mentre questa generazione, ad una prima occhiata, rimase
la stessa, con l'eccezione del paraurti anteriore e della calandra, specifici per ogni allestimento. Sempre nel
1996, il motore sovralimentato venne aggiornato.
Un nuovo cambio, il 4T65-E, fu introdotto nel 1998. Esso era accoppiato al motore aspirato sulle versioni
SE ed SSE. Una versione ad alte prestazioni di questa trasmissione, la 4T65E-HD, fu offerta sulle versioni
SSEi. I cambi precedentemente utilizzati erano il 4T60-E ed il 4T60E-HD. Tutte queste trasmissioni erano
automatiche.
Il motore era montato anteriormente, e la trazione era all’avantreno. Questa serie di Bonneville, che era
basata sul pianale H della General Motors, è stata assemblata a Wentzville dal 1992 al 1993, a Lake Orion
dal 1994 al 1995 ed a Flint dal 1996 al 1999.
Descrizione generale
Versioni Berlina quattro
porte
Anni di
Dal 2000 al 2005
produzione
Una Pontiac Bonneville GXP
Nel 2004 la Bonneville riebbe in dotazione un motore V8. Esso era disponibile sull'allestimento GXP, e
venne offerto a causa della fine della produzione della Oldsmobile Aurora. Infatti, la lacuna lasciata da
quest'ultimo modello nella gamma General Motors tra la Pontiac e la Buick, permise alla Pontiac di
espandere il proprio mercato. Il motore installato fu un V8 Cadillac Northstar da 4,6 L che produceva 275
CV di potenza e 410 N•m, e ciò consentiva al veicolo di accelerare da 0 a 97 km/h in 6,5 secondi.
La National Highway Traffic Safety Administration eseguì un crash test su una Bonneville del 2005,
registrando un risultato di quattro stelle per urto frontale lato guidatore, e cinque stelle per collisione frontale
lato passeggero[7]. Nell'ultimo anno di produzione della Bonneville, la Pontiac diede alle vetture
dell'allestimento SLE l'estetica della GXP.
I cambi disponibili erano tre, tutti automatici ed a quattro rapporti. Erano il 4T65-E, il 4T65E-HD ed il
4T80-E. Il motore era montato anteriormente, e la trazione era all’avantreno. Questa serie di Bonneville, che
era basata sul pianale H della General Motors, è stata assemblata a Lake Orion dal 2000 al 2003 ed a
Hamtramck dal 2004 al 2005.
La fine della produzione
La General Motors annunciò l'8 febbraio 2005 che la Bonneville sarebbe stata tolta dal mercato dall'anno
seguente. L'ultima Bonneville uscì dalle catene di montaggio il 27 maggio 2005. Solo 12.000 esemplari di
Bonneville furono assemblati nel 2005. Sul mercato, la Bonneville fu provvisoriamente sostituita dalla
Buick Lucerne, dalla Chevrolet Impala e dalla Pontiac Grand Prix. Per quanto riguarda il primo modello,
ciò fu facilitato dal fatto che più della metà dei concessionari Pontiac vendevano anche modelli Buick. Nel
2008, fu comunque lanciata la G8, che fu l'autentico modello successore della Bonneville.
La Bonneville in Messico
In Messico fu offerta solo la nona serie della Bonneville, dal 1994 al 1999. L'unico allestimento disponibile
fu il SSE.
Note
1. Flory, 2008.
2. ^ (EN) Directory Index: Pontiac/1958 Pontiac/album, su oldcarbrochures.com. URL consultato il
16 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2013).
3. ^ (EN) Directory Index: Pontiac/1959 Pontiac/1959_Pontiac_Prestige_Brochure, su
oldcarbrochures.com. URL consultato il 18 novembre 2012.
4. ^ (EN) Directory Index: Pontiac/1961 Pontiac/1961_Pontiac_Prestige_Brochure, su
oldcarbrochures.com. URL consultato il 18 novembre 2012.
5. ^ (EN) Directory Index: Pontiac/1962_Pontiac/album, su oldcarbrochures.com. URL consultato il
18 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2013).
6. ^ Flory, 2004, pagg. 191-194.
7. ^ (EN) 1990-2005 Vehicle Search Record, su safercar.gov. URL consultato il 20 novembre 2012
(archiviato dall'url originale il 29 aprile 2013).
Bibliografia
(EN) James Flammang, Ron Kowalke, Standard Catalog of American Cars 1976-1999,
Krause Publications, 1999, ISBN 0-87341-755-0.
(EN) John Gunnell, Standard Catalog of American Cars 1946-1975, Iola, Krause Publications
Inc, 1987, ISBN 978-08-73410-96-0.
(EN) Kelly Flory, American Cars, 1946-1959 Every Model Every Year, McFarland &
Company, Inc., Publishers, 2008, ISBN 978-0-7864-3229-5.
(EN) Kelly Flory, American Cars 1960-1972, Jefferson, Stati Uniti, McFarland & Coy, 2004,
ISBN 0-78641-273-9.
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