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EDILTOYS Italia (MI) 1966-1970

Nel 1966, al Salone del Giocattolo di Milano, fece la sua comparsa una nuova marca di modellini, in metallo e plastica,
con pneumatici in gomma, in scala 1:43, la “Edil Toys”
Era la stessa fabbrica milanese che produceva, già da qualche anno, dei mattoncini, di plastica colorata,
tipo Lego, per costruzioni ad incastro. “Edilplastik”

In quegli anni, in Italia, si giocava con le Politoys della serie 500, le prime in metallo, e con le Mercury,
le Mebetoys o le già famose, e più costose, Dinky Toys e Corgi Toys, storici marchi britannici.

Erano modellini, quelli della casa milanese, molto curati e veritieri,


venduti in confezioni di cartoncino, patina-
to lucido, sulla quale era riprodotta una
immagine della vettura reale.
La scatolina era completamente chiusa,
con un piccolo foro su un lato per poter
vedere il colore del modellino all’interno, ove si trovava anche un piccolo catalo-
go a colori.
Ma, scatolina a parte, l’interesse principale era rivolto al contenuto, cioè ai modellini di questa meteora del diecast; mete-
ora perché la Ediltoys cessò la produzione dei suoi bellissimi modelli soltanto due
anni più tardi.
La loro prima caratteristica, praticamente unica per l’epoca, tanto da poter essere
indicata nelle pubblicità come caratteristica unica al mondo, erano le quat-
tro portiere apribili complete di “girovetro” (ove esistenti, ovviamente, nell’auto
vera).

Le portiere erano complete di pannello interno e i modelli presentavano anche le


aperture dei cofani, anteriore e posteriore, le ruote riproducenti i cerchi reali, gli
strass per i fari, il motore riprodotto fedelmente, le cromature, le sospensioni fun-
zionanti e altri dettagli, di livello certamente più avanzato rispetto alla concorrenza. Di sicuro effetto era anche la pulizia
e la precisione delle forme, che ricopiavano fedelmente le linee originali.
Malgrado questa descrizione possa far pensare che gli Ediltoys soffrissero, commercialmente, per un prezzo elevato, ciò
non era la realtà, visto che il loro costo era in linea con la concorrenza; 800 lire.
Tuttavia, forse per un errore di collocazione o per una non capillare presenza sui mercati o per una produzione di non
larga scala, il successo, che poteva pensarsi assicurato, tardò ad arrivare e portò inevitabilmente alla fine di un sogno, così
che la Ediltoys smise la produzione nel 1968, appena dopo aver prodotto i primi esemplari dell’ultimo modellino, oggi
più raro che mai. In questo breve lasso di tempo la Ediltoys riuscì a sfornare tredici modellini affascinanti, alcuni addirit-
tura in diverse serie, differenti nei particolari secondari quali targhe, finiture dei cerchi e realizzazioni dei fari posteriori.

Oggi, manco a dirlo, le Ediltoys sono ricercatissime dai collezionisti di tutto il mondo che sono disposti a pagarle cifre da
capogiro, anche migliaia di euro se necessario, pur di aggiudicarsele.

Gli stampi della Ediltoys furono utilizzati dalla


turca Meboto (a sinistra) per la produzione di
alcuni modelli, ancor oggi reperibili, a prezzi di
gran lunga inferiori agli originali Ediltoys, quali
la Mercedes e la Marzal, e dalla Orfey Toys (a
destra), che “clonò” alcuni modellini Ediltoys,
equipaggiandoli di interni e dettagli in plastica, di fattura semplificata, e ruote veloci.

Elenco modellini prodotti: 1 Alfa Romeo Giulia GT (1966) - 2 FIAT 850 (1966) - 3 Lancia Flavia Coupè P.F. (1966)
4 Alfa Romeo Giulia (1966) - 5 Alfa Romeo Giulia “Polizia” (1966) - 6 FIAT 1500 (1966) - 7 FIAT 124 (1967) - 8 FIAT 850
Coupè (1967) - 9 Ferrari 275 (1967) - 10 Lamborghini Miura P400 (1968) - 11 Mercedes-Benz 250 SE (1968) -12 Iso Grifo
Bertone (1968) - 13 Lamborghini Marzal Bertone (1968)
Alfa Romeo Giulia GT Storie in scala ridotta
Cenni storici e immagini dal mondo dei modellini

FIAT 850

Lancia Flavia Coupè


P.F.
Lamborghini Miura P400

Alfa Romeo Giulia

Alfa Romeo Giulia Ferrari 275


“Polizia”

FIAT 1500 Mercedes–Benz 250


SE

FIAT 124 Iso Grifo Bertone

Lamborghini Marzal
FIAT 850 Coupè Bertone

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