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CAPITOLO 3 : PROMUOVERE E VALUTARE L’AUTOREGOLAZIONE

NEGLI ALUNNI
3.1 Insegnare e apprendere con le mappe concettuali
Le mappe concettuali sono strumenti fantastici che aiutano in molti modi. Nei corsi aiutano
gli studenti a capire meglio e agli insegnanti a pianificare e valutare. Per i manager, sono
preziose per organizzare attività e gestire l'organizzazione. Anche per i ricercatori e gli
scienziati sono ottime per organizzare e analizzare il proprio lavoro scientifico.

Queste mappe hanno una struttura a rete, non lineare, perfetta per mostrare i legami tra le
idee. Sono super adatte anche alle nuove tecnologie.

Nelle scuole, le mappe concettuali fanno davvero tanto: aiutano a organizzare il programma
di studio, evidenziando i concetti principali e i collegamenti tra di essi. Questo rende
l'apprendimento più significativo per gli studenti, aiutando il loro sviluppo cognitivo e
metacognitivo. Quando gli studenti le usano per organizzare le proprie conoscenze,
confrontandole con gli altri o con gli insegnanti, diventano strumenti potenti per imparare in
modo e cace e autonomo.

3.1.1 Le mappe concettuali: elementi teorici


Le mappe concettuali sono come delle mappe della conoscenza, aiutano a organizzare le
idee in modo chiaro. Ci sono "nodi" che rappresentano le idee, connessi da linee che
mostrano i legami tra di essi. Le parole su queste linee spiegano come sono legati i nodi. Le
mappe hanno una struttura a piramide: le idee più generali sono in alto, quelle più specifiche
in basso. Possono anche collegare idee in parti diverse della mappa, mostrando la creatività
di chi le crea.
Possono includere esempi per chiarire idee, ma questi non sono parte dei nodi stessi. Anche
se sembrano solo disegni, sono uno strumento potente per l'apprendimento perché aiutano a
collegare nuove informazioni a quelle già conosciute, rendendo più solide le memorie.

Queste mappe si basano sulle idee di Ausubel, che ha detto che collegare nuove
informazioni a quelle già note è importante per imparare davvero. L'apprendimento
significativo, quando capiamo veramente le cose, è meglio di quello meccanico, quando
impariamo senza capire davvero.

C'è anche una differenza tra come impariamo:


● possiamo ricevere informazioni già pronte (apprendimento per ricezione);
● scoprire noi stessi le cose (apprendimento per scoperta personale).

Come incorporiamo queste conoscenze varia anche: possiamo farlo in modo meccanico o
significativo, cioè collegando queste informazioni con quelle che già sappiamo.

Ausubel pensa che sia meglio considerare separatamente due modi diversi di imparare,
senza sovrapporli, per non confondere quale sia migliore. Per spiegare questo concetto, usa

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una rappresentazione grafica che incrocia queste due modalità di apprendimento, così da
avere quattro tipi diversi di apprendimento, uno in ogni quadrante.
La rappresentazione grafica proposta da Ausubel incrocia due modi diversi di imparare, creando
quattro tipi di apprendimento diversi.

quadrante A apprendimento meccanico per ricezione -> l'alunno memorizza


informazioni come poesie o formule senza davvero capirle.
quadrante B apprendimento significativo ricettivo –> l'alunno riceve le informazioni ma
le collega in modo significativo a ciò che già sa.
quadrante C apprendimento significativo per scoperta -> l'alunno scopre
autonomamente le informazioni e le collega in modo significativo a ciò che già
conosce.
quadrante D apprendimento meccanico per scoperta –> l'alunno scopre da solo, ma
memorizza senza collegare queste nuove informazioni a ciò che sa già.

Queste due modalità di apprendimento sono distinte per evitare confusione su quale sia
migliore. Ausubel avverte che spesso si pensa che l'apprendimento per scoperta sia sempre
significativo, ma sia l'apprendimento ricettivo sempre meccanico. Tuttavia, sia presentare
direttamente informazioni sia usare metodi di scoperta possono portare a un
apprendimento meccanico o significativo, a seconda di come vengono organizzati e
utilizzati dagli studenti.

Le mappe concettuali, proposte da Novak, aiutano a organizzare queste conoscenze in


modo strutturato, mostrando come i vari concetti siano collegati tra loro in un certo
argomento. Le conoscenze apprese meccanicamente o significativamente restano nella
memoria, ma quelle apprese in modo meccanico tendono a essere dimenticate più
facilmente e non aiutano a chiarire idee sbagliate o a risolvere problemi.

È importante che gli insegnanti aiutino gli studenti a pensare in modo critico, logico e
creativo, oltre a incoraggiarli a collegare le nuove conoscenze a quelle preesistenti.
L'organizzazione delle informazioni in modo gerarchico migliora la capacità di
apprendimento degli studenti.

L'insegnante deve presentare il materiale in modo chiaro e ricco di esempi collegabili alle
conoscenze degli studenti. Ma gli studenti devono anche scegliere di imparare in modo
significativo, collegando nuovi significati a ciò che già sanno, anziché limitarsi a
memorizzare.

Le strategie didattiche devono mostrare i legami tra le nuove conoscenze e quelle già
acquisite, stimolare l'autoregolazione negli studenti e incoraggiarli a confrontarsi tra loro. Un
ambiente di classe che favorisca l'espressione e l'interazione tra gli studenti offre una base
solida per la crescita indipendente.

Gli insegnanti devono essere consapevoli di come le strategie di insegnamento influenzino


l'apprendimento e la memorizzazione degli studenti.

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3.1.2 Fare didattica con le mappe concettuali
La ricerca ha dimostrato per oltre trent'anni che le mappe concettuali sono un ottimo modo
per imparare in modo significativo, coinvolgendo gli studenti in un apprendimento attivo e
autonomo. L'apprendimento significativo implica collegare i concetti in una rete di relazioni
anziché memorizzarli isolatamente. L'apprendimento significativo e l'apprendimento
autoregolato, ovvero quando lo studente controlla il proprio apprendimento, si influenzano
positivamente, contribuendo allo sviluppo globale della persona.

Le mappe concettuali vengono utilizzate sia per insegnare e valutare sia come strategia di
apprendimento. Aiutano gli studenti a diventare autonomi nel loro apprendimento. Inoltre, la
struttura delle mappe, partendo dai concetti più generali a quelli più specifici, facilita
l'apprendimento significativo.

Nella progettazione del curriculum, si possono creare mappe a livello macro per mostrare le
idee principali durante l'anno scolastico e mappe a livello micro per presentare la struttura di
un'unità di apprendimento.

Le mappe concettuali non solo aiutano nella progettazione didattica, ma possono essere
usate in tutto il processo di apprendimento. Servono per valutare il livello di comprensione
degli studenti su un argomento prima e dopo lo studio, e possono essere aggiornate man
mano che gli studenti acquisiscono più conoscenza sull'argomento.

Usare le mappe concettuali nella progettazione dell'insegnamento rende più chiari i concetti
agli studenti. Aiuta ad evitare che gli studenti memorizzino solo informazioni senza
comprenderne il significato. Le mappe li aiutano a dare senso a ciò che studiano, soprattutto
nelle discipline come la scienza, la matematica e la storia.

La costruzione di una mappa concettuale parte da una domanda chiave che aiuta gli
studenti a concentrarsi sull'argomento. Identificare i concetti principali influisce sulla qualità
della mappa. Gli insegnanti devono formulare domande precise che guidino gli studenti nella
costruzione della loro mappa.

Gli studenti devono organizzare i concetti in base a criteri di inclusione o priorità. La parte
più impegnativa è creare frasi che collegano chiaramente i concetti, mostrandone la
relazione. A volte, fornire agli studenti una mappa di base può aiutarli a costruire la propria
conoscenza.

Le mappe concettuali possono essere strumenti di valutazione, aiutando gli insegnanti a


comprendere la comprensione degli studenti. Gli insegnanti devono prestare attenzione a
come gli studenti creano le mappe, evitando frasi complete e sequenze lineari.

La costruzione di una mappa coinvolge diverse abilità cognitive e intellettuali. Inizia con la
focalizzazione dell'attenzione e la memoria, passando poi alla comprensione, al pensiero
critico e alla sintesi. Le mappe concettuali sono uno strumento utile che coinvolge e stimola
diverse abilità negli studenti durante il processo di apprendimento.

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3.1.3 lo sviluppo dell’autoregolazione con le mappe concettuali
Il processo di apprendimento viene facilitato quando gli insegnanti spiegano chiaramente
come i vari concetti sono collegati tra loro, aiutando gli studenti a confrontare ciò che sanno
con ciò che c'è nei libri o nelle informazioni. Creare mappe concettuali aiuta gli studenti a
capire meglio i collegamenti tra i concetti. Quando gli studenti fanno queste mappe,
mettono in luce i concetti che conoscono e trovano nuove relazioni, incoraggiando una
visione più creativa.

Insegnare agli studenti come costruire mappe concettuali aiuta a coinvolgerli di più
nell'apprendimento, a concentrarsi sulle cose importanti e a organizzare le informazioni in
modo da rendere lo studio più efficace.

L'autoregolazione dell'apprendimento avviene in tre fasi:


● la PIANIFICAZIONE –> è essenziale fissare obiettivi chiari e integrare quelli a breve
termine con quelli a lungo termine. Gli insegnanti devono aiutare gli studenti a fare
questo collegamento, in modo che non si concentrino solo sul risultato finale, ma
anche sul processo di apprendimento;
● il CONTROLLO DEL PROPRIO SVOLGIMENTO –> è importante utilizzare strategie
specifiche sia per a rontare il compito (come richiamare conoscenze passate o
seguire passaggi specifici nella creazione delle mappe) sia per autoregolarsi (come
monitorare e valutare il proprio lavoro);
● l' AUTOVALUTAZIONE –> dove gli studenti verificano se hanno raggiunto i loro obiettivi
e, se necessario, apportano correzioni. Gli insegnanti possono aiutare a definire
standard di progresso e a guidare gli studenti nell'autovalutazione.

Usare le mappe concettuali può aiutare in ognuna di queste fasi.

L'uso delle mappe concettuali stimola le funzioni intellettuali superiori, come la riflessione, la
deduzione e il problem-solving. Aiuta anche gli studenti a connettere le loro conoscenze
precedenti con nuovi concetti e a concentrarsi sulle informazioni importanti. Le mappe
possono essere usate dagli studenti in vari modi, come strumenti di studio, di ricerca o per
presentare informazioni ad altri.

In sintesi, costruire mappe concettuali aiuta gli studenti non solo a imparare meglio, ma
anche a sviluppare abilità di autoregolazione e a sentirsi più capaci di a rontare gli studi.

3.1.4 un percorso per la costruzione delle mappe concettuali


La procedura proposta da Novak per costruire una mappa concettuale in classe è divisa
in alcuni passaggi chiari che possono aiutare insegnanti e studenti a creare una mappa
concettuale in modo strutturato e organizzato. Ecco i passaggi per crearne una in classe:
La procedura per insegnare agli alunni della quarta elementare a creare una mappa
concettuale è divisa in passaggi chiari:

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1. Selezione del Contenuto: Si parte scegliendo un argomento familiare, come i corsi
d'acqua, facilmente comprensibile dagli studenti. Questo argomento può essere
tratto dal libro di testo o da altre risorse didattiche.
2. Formulazione della Domanda-Chiave: Gli insegnanti pongono una domanda chiara agli
studenti, come "Perché abbiamo bisogno dei fiumi?", che dirige l'attenzione degli
alunni su una comprensione più approfondita dell'argomento.
3. Stesura dell'Elenco dei Concetti-Chiave: Gli studenti individuano i concetti principali
legati all'argomento. L'insegnante li aiuta a organizzarli in un elenco gerarchico,
ponendo i concetti più generali all'inizio e quelli più specifici alla fine.
4. Realizzazione del Prototipo della Mappa Concettuale: Gli alunni organizzano i concetti
individuati in precedenza in una struttura gerarchica e li collegano utilizzando parole
chiave come verbi o preposizioni. Questo passaggio aiuta gli studenti a esprimere i
collegamenti logici tra i concetti.
5. Individuazione dei Collegamenti Incrociati: Gli alunni stabiliscono collegamenti tra i
concetti, aiutati dall'insegnante a capire che tutti i concetti sono in qualche modo
correlati. Possono anche aggiungere esempi o commenti per chiarire ulteriormente le
relazioni tra i concetti.
6. Revisione delle Mappe: Insieme alla classe, l'insegnante rivede le mappe per esaminare
definizioni, collegamenti e possibili miglioramenti. Questo momento permette agli
studenti di comprendere meglio i nuovi concetti collegandoli a quelli già conosciuti.
7. Esposizione: Ogni studente presenta la propria mappa alla classe. Questo esercizio li
incoraggia a riflettere ulteriormente sui significati dei concetti inserendoli in una
struttura reticolare e a sviluppare le proprie capacità comunicative.

L'insegnante svolge un ruolo importante, incoraggiando la partecipazione degli studenti,


mediando le discussioni e offrendo supporto nel collegamento di nuove relazioni logiche tra i
concetti.
Questo approccio strutturato aiuta gli alunni a creare una mappa concettuale in modo
organizzato, consentendo loro di collegare i concetti tra loro e di ottenere una comprensione
più profonda dell'argomento.

3.2 Progettare e usare le rubriche per sviluppare la capacità di autoregolazione


La rubrica è uno strumento che aiuta gli studenti a valutare il proprio lavoro. Funziona come
una lista di obiettivi da raggiungere, aiutando gli alunni a capire cosa devono imparare o
fare per completare un compito con successo. Questa lista presenta anche comportamenti
osservabili che dimostrano quanto un bambino abbia appreso un'abilità o una competenza.

La rubrica è divisa in tre parti importanti:


● INDICATORI -> che sono compiti o comportamenti concreti;
● LIVELLI DI PADRONANZA -> che mostrano quanto bene un bambino conosca un
argomento (solitamente divisi in esperto, medio, principiante); e infine,
● CONOSCENZE E ABILITA’ -> che sono le parti principali della competenza.

Questo strumento offre una valutazione trasparente e non soggettiva del processo di
apprendimento. Aiuta gli insegnanti a capire meglio come valutare le competenze degli
studenti e o re diverse strade per valutare il loro apprendimento.

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La rubrica aiuta anche gli studenti a valutare il proprio lavoro confrontandolo con criteri
chiari presenti nella rubrica stessa. È importante che agli alunni vengano fornite le rubriche
prima di iniziare un compito, in modo che possano stabilire obiettivi appropriati.

Oltre a valutare, la rubrica insegna agli studenti come pensare meglio (strategie cognitive) e
come capire il loro modo di imparare (metacognizione e autoregolazione). Anche gli
insegnanti traggono beneficio dalla progettazione delle rubriche, poiché li spinge a
migliorare i loro metodi di insegnamento e a comprendere meglio il processo educativo.

3.2.1 Insegnare e valutare con le rubriche


Le rubriche non sono solo per la valutazione, possono essere usate come strumento di
insegnamento. Coinvolgendo gli studenti nel processo di valutazione, gli insegnanti possono
rendere il momento della valutazione un momento di apprendimento. Questo significa che le
rubriche non solo aiutano gli studenti a capire meglio le competenze richieste, ma li aiutano
anche a migliorare.

Mentre spiegare una rubrica aiuta gli studenti a capire cosa devono fare per avere successo
in un compito, tradurre questa comprensione in un lavoro reale può essere più complicato.
Gli insegnanti devono fare attenzione a come progettano e utilizzano le rubriche affinché
siano efficaci. Le rubriche non devono diventare solo una lista di controllo; devono essere
create dagli insegnanti che le utilizzeranno e ettivamente.

Per progettare una rubrica, l'insegnante può seguire alcuni passaggi:


1. raccoglie esempi di lavori che rappresentino diverse abilità;
2. identifica le dimensioni principali della competenza che vuole valutare. Queste
dimensioni sono ciò che l'insegnante considera quando valuta un lavoro;
3. definisce i criteri, cioè ciò che apprezza nelle dimensioni valutate. Questi criteri sono
come "strumenti di misurazione" per valutare gli studenti. Ogni criterio ha uno o più
indicatori, che mostrano cosa l'insegnante osserva quando valuta un criterio.

Usare le rubriche in classe ha molti vantaggi. Aiuta gli insegnanti a capire meglio il livello di
preparazione degli studenti e a riflettere sulle abilità coinvolte in una competenza specifica.
Gli studenti possono capire cosa devono fare, monitorare i propri progressi e avere un'idea
chiara su cosa verrà valutato.

Ma perché tutto questo funzioni, le rubriche devono essere presentate agli studenti all'inizio
di un compito, in un linguaggio comprensibile. Devono essere utilizzate per migliorare il
lavoro durante il processo e devono essere create insieme agli studenti. Le rubriche devono
includere esempi di diversi livelli di competenza per aiutare gli studenti a capire cosa si
aspettano.

Le rubriche aiutano insegnanti e studenti a parlare dei processi di apprendimento, non solo
del prodotto finale. Questo dialogo può aiutare gli studenti a capire meglio come
apprendono e come migliorare. La rubrica è uno strumento che guida questo dialogo
educativo, facendo diventare gli studenti più consapevoli del loro apprendimento.

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3.2.2 Lo sviluppo dell’autoregolazione attraverso le rubriche
Questo è importante perché quando gli studenti si valutano, imparano a capire meglio quali
sono i loro punti forti e dove possono migliorare. È come fare un check-up su ciò che si è
fatto, capire se ci sono errori da correggere e imparare da quella esperienza per fare meglio
la prossima volta.

Il modo in cui gli studenti si valutano dipende da due cose:


● gli obiettivi che stanno cercando di raggiungere;
● quanto si sentono capaci di raggiungerli.

Se un insegnante interviene per aiutare gli studenti a valutarsi, li aiuta anche a diventare
migliori nel regolare il proprio apprendimento.

Ci sono prove che mostrano quanto sia importante aiutare gli studenti ad imparare a
regolare il loro apprendimento sin dai primi anni di scuola. Bisogna intervenire prima che gli
studenti sviluppino comportamenti che potrebbero influenzare negativamente il loro modo
di imparare.

È stato dimostrato che quando gli insegnanti aiutano gli studenti ad autoregolarsi,
concentrando l'attenzione non solo sul controllo e sulla riflessione, ma anche sulla
pianificazione e sull'impostazione degli obiettivi, gli studenti hanno maggiori probabilità di
diventare migliori nel gestire il loro apprendimento.
Per far funzionare bene una rubrica, è importante che gli obiettivi e i criteri di valutazione
siano chiari fin dall'inizio. Gli studenti devono sapere cosa si aspettano e pianificare di
conseguenza.
Le rubriche funzionano bene quando fanno parte di un progetto educativo più ampio e
quando sono supportate da un approccio strutturato. Non basta solo darle agli studenti
senza un piano ben definito.

Uno studio ha dimostrato che le rubriche sono utili perché aiutano gli studenti a migliorare
nelle attività scolastiche. Quando vengono usate insieme al feedback dell'insegnante,
aiutano gli studenti a sentirsi più capaci e questo a sua volta influisce positivamente sul
modo in cui regolano il loro apprendimento. La chiarezza della rubrica unita al feedback
dell'insegnante è una combinazione che aiuta gli studenti a gestire meglio i compiti di
apprendimento.

3.2.3. Progettare la rubrica per valutare le mappe concettuali


Quando si valutano le mappe concettuali degli studenti e si vuole anche far riflettere su
come stanno imparando, le rubriche di valutazione fatte su misura sono davvero utili.

Per creare una di queste rubriche, bisogna non solo seguire le linee guida generali, ma
anche considerare le dimensioni specifiche che rendono unica quella mappa
concettuale. Guardare le mappe concettuali precedenti fatte dagli studenti può essere
molto utile, insieme a ciò che si trova nei libri su come dovrebbe essere una mappa
concettuale.

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Una volta definite queste dimensioni, l'insegnante dovrà identificare indicatori e criteri. Ogni
indicatore avrà diversi livelli che mostreranno quanto bene un criterio specifico è stato
raggiunto: dal livello migliore (che indica il massimo raggiungimento) al livello minimo (che
indica il minimo successo).

La rubrica tiene conto di più dimensioni contemporaneamente e consente agli insegnanti di


prestare attenzione non solo alle caratteristiche strutturali della mappa ma anche i processi
cognitivi e meta cognitivi che vengono attivati

3.3 Il dialogo a scuola per imparare a pensare


Promuovere le abilità intellettuali e metacognitive degli alunni richiede più di mappe
concettuali e rubriche. È fondamentale un dialogo costante tra insegnante e alunni. È
attraverso questa pratica che si esplicita e si affina il pensiero.

Il dialogo in classe è cruciale per far crescere la capacità di autoregolazione degli studenti.
Questo scambio permette loro di sviluppare nuove strategie di apprendimento e di riflettere
sul proprio pensiero. È grazie a queste conversazioni intenzionali che gli studenti possono
riflettere sulle loro conoscenze e strategie di apprendimento.

Ci sono tre approcci diversi al dialogo in classe che possono essere utilizzati dagli insegnanti
per far emergere i processi mentali degli alunni durante l'apprendimento. Questi metodi,
chiamati:
CONVERSAZIONE CLINICA -> è un tipo di conversazione condotta dall'insegnante con tutto il
gruppo classe. Serve a scoprire le conoscenze che gli studenti già hanno su specifici argomenti
di studio. Questo metodo, nato dalle idee di Piaget per capire come pensano i bambini, viene
utilizzato dagli insegnanti per capire quali sono le idee e i concetti che gli studenti conoscono
su un certo argomento. La conversazione clinica è parte della "Didattica per Concetti" ed è più
un modo per capire cosa pensano gli studenti, piuttosto che per controllare se le loro risposte
sono corrette. L'insegnante pone una domanda per sapere cosa pensano gli studenti su un
argomento e continua con altre domande basate sulle loro risposte.

RIFLESSIONE PARLATA -> è una tecnica usata dagli insegnanti per capire come gli studenti
pensano mentre risolvono un problema. Questo metodo aiuta gli insegnanti a comprendere i
processi di pensiero degli studenti e a vedere come affrontano gli errori. In pratica,
l'insegnante dà agli studenti un compito e chiede loro di spiegare ad alta voce cosa stanno
pensando mentre lo risolvono.
Questo processo ha tre fasi principali:
1. l'introduzione al compito e la spiegazione dell'importanza di parlare ad alta
voce dei propri pensieri;
2. la fase centrale dove l'insegnante ascolta senza interrompere il pensiero dello
studente;
3. si conclude il discorso lasciando che lo studente si senta soddisfatto del lavoro
fatto.
Questa tecnica può essere usata in due modi: facendo pensare ad alta voce o
parlando ad alta voce mentre risolvono il problema. Studi recenti hanno dimostrato che queste
registrazioni possono aiutare gli insegnanti a capire come gli studenti gestiscono il loro
apprendimento e quali strategie sono più efficaci. Durante questo processo, l'insegnante non
interrompe il ragionamento dello studente, ma lo segue per capire meglio come sta pensando
e cosa sta imparando. In sostanza, il processo della riflessione parlata aiuta gli insegnanti a
capire come gli studenti a rontano e risolvono i problemi.

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DIALOGO PEDAGOGICO -> è uno strumento che aiuta l'insegnante a far capire agli studenti
come imparano per migliorare il loro metodo di studio. Questo metodo si basa sulla teoria
della Gestione Mentale, che mira a far riflettere gli studenti sui processi mentali coinvolti nello
studio. La Gestione Mentale cerca di adattare la didattica per far emergere la riflessione e
migliorare le capacità mentali degli studenti. L'obiettivo principale è far sì che gli studenti
capiscano come funziona la loro mente mentre imparano per diventare più autonomi nel loro
apprendimento.
Questo dialogo avviene tra insegnante e studente e si concentra sulle strategie che gli studenti
usano per comprendere e elaborare le informazioni. L'idea non è giudicare se uno studente è
capace o meno, ma aiutarlo a sviluppare certe abilità. Attraverso questo dialogo, lo studente
prende coscienza dei processi mentali che utilizza nello studio. Identificare questi processi è il
primo passo per migliorarli e renderli più efficaci.
L'insegnante cerca di comprendere come gli studenti imparano e successivamente aiuta gli
studenti a comprendere quali strategie utilizzare. Secondo questa teoria, il successo degli
studenti dipende dall'uso delle immagini mentali adatte al compito. Il dialogo pedagogico non
è solo una conversazione, ma una sorta di indagine dell'insegnante sul modo in cui gli studenti
affrontano i compiti scolastici, per aiutarli a sviluppare strategie di apprendimento efficaci.

Questi metodi si concentrano sulla comunicazione e permettono agli insegnanti di osservare


senza giudicare e facilitare lo sviluppo del pensiero.

L'insegnante in queste situazioni funge da guida, aiutando gli studenti a scoprire le proprie
capacità. Questo tipo di dialogo aiuta anche l'insegnante a identificare il livello di
apprendimento di uno studente e a intervenire in modo tempestivo.

Durante queste conversazioni, gli insegnanti possono individuare le idee degli studenti, sia
corrette che sbagliate, per orientare il loro apprendimento e collegare nuove conoscenze a
quelle pregresse. Questo metodo favorisce un apprendimento significativo.

3.3.4. Dialogare con l’alunno : indicazioni operative


La realizzazione di un percorso didattico coinvolgente richiede un'accurata pianificazione da
parte dell'insegnante. La discussione assume un ruolo fondamentale in diversi momenti
all'interno del programma di studio:
● serve a comprendere le conoscenze pregresse degli studenti;
● a orientare nel processo di apprendimento;
● a stimolare la riflessione critica e a verificare i progressi compiuti.

Le mappe concettuali rappresentano uno strumento utile per avviare il dialogo tra
insegnanti e studenti. La loro introduzione come metodologia di apprendimento offre
l'opportunità di favorire lo scambio comunicativo e di valutare le modalità di apprendimento
degli studenti.
Attraverso discussioni organizzate dall'insegnante, si può promuovere un dialogo costruttivo
e facilitare lo sviluppo delle capacità di auto-regolazione degli studenti.

La discussione in classe assume un ruolo di primo piano nel processo educativo. Dovrebbe
essere strutturata in modo tale che insegnanti e studenti possano partecipare attivamente,
condividendo significati e costruendo insieme le conoscenze. In questo contesto, gli
insegnanti svolgono un ruolo chiave: devono essere guida senza sovrastare la discussione,

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gestire i tempi, coinvolgere tutti gli studenti e mantenere il focus sugli obiettivi prestabiliti. È
fondamentale che la discussione sia significativa e costruttiva per tutti i partecipanti.

Ci sono tre modalità di discussione che l'insegnante può adottare durante il percorso di
apprendimento:
1. la conversazione clinica, utile per comprendere il livello di comprensione iniziale degli
studenti, Dove gli insegnanti propongono domande per valutare le conoscenze e
guidare la discussione in modo che tutti gli studenti possono partecipare
attivamente;
2. la riflessione parlata, durante la creazione delle mappe concettuali, per supportare gli
studenti che hanno difficoltà nell'esprimere i propri pensieri ad alta voce;
3. il dialogo pedagogico, che avviene al termine della realizzazione delle mappe, per far
emergere la consapevolezza degli studenti riguardo ai loro processi mentali. Questo
tipo di dialogo consente agli insegnanti di individuare le strategie cognitive utilizzate
dagli studenti E supportarli nel Le loro abilità di apprendimento l'uso della
discussione come strumento educativo è cruciale per facilitare l'apprendimento degli
studenti. Gli insegnanti devono essere capaci di gestire efficacemente questi
momenti di dialogo, incoraggiando la partecipazione attiva degli studenti e
aiutandoli a sviluppare le proprie abilità di apprendimento e pensiero critico.

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