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Master Elearning Unituscia 2011-2012 Projectwork: Happy cloud, strumenti free open Le mappe del pensiero con la LIM,

Dispensa di Maria Angela Menghini (Aspetti teorici del Modulo LIM BUM BAM sulluso della lavagna interattiva)

Le mappe del pensiero con la LIM


Dinamiche e versatili, le lavagne interattive multimediali (LIM), si prestano a vari tipi di azione didattica, comprese le rappresentazioni grafiche del pensiero che sono utili in maniera trasversale a qualsiasi disciplina. Per mappe del pensiero si intendono sia le mappe concettuali che quelle mentali composte di due elementi: i concetti (palette anche chiamate nodi, che contengono parole-chiave e/o icone) e le relazioni (linee e frecce che uniscono i concetti e che possono avere o non avere etichette verbali). A questi elementi essenziali se ne possono aggiungere molti altri come colori, immagini, forme geometriche e soprattutto collegamenti interattivi a risorse multimediali. Le mappe quindi sono uno strumento molto flessibile e possono ben adattarsi a essere utilizzate in combinazione con la LIM e in generale con ambienti di apprendimento basati su cloud service (o come si dice pi comunemente online).

Figura 1

Che caratteristiche hanno e a cosa servono le mappe del pensiero Le mappe del pensiero sono state teorizzate negli anni 70, sono sintesi ti testo organizzate in maniera grafico-schematica e costruite seguendo una struttura che pu essere percorsa con lo sguardo come la rappresentazione di un territorio. Per ci che concerne le caratteristiche di questa rappresentazioni, come le carte geografiche, possono essere in un certo senso considerate ridotte, simboliche e approssimate. A differenza di come si procede nella rappresentazione scientifica di un territorio per, le scelte di riduzione, simbolizzazione e approssimazione sono molto soggette alla sensibilit, alle intuizioni, alla creativit e alle scelte di chi le costruisce. Infatti al posto dei simboli troviamo la selezione dei concetti chiave anche rafforzati da immagini, in luogo della scala di riduzione troviamo una rete di relazioni stabilite tra i concetti. Come metafora dellapprossimazioe cartografica troviamo una generale semplificazione. A questo punto si potrebbero condensare in due le caratteristiche delle mappe del pensiero che sono quindi selettive (e perci in parte anche soggettive dato che su uno stesso argomento persone diverse costruiscono mappe diverse) e gerarchiche (dal generale al particolare). In ogni caso per le mappe sono efficaci se rispondono al principio didattico per cui lapprendimento risulta pi efficace se le nuove conoscenze si agganciano alla struttura di ci che gi noto. Joseph Novak, riprendendo teorie sviluppate da Ausubel, parla di assimilazione (vedi anche didattica a spirale). La semplificazione schematica risulta tanto pi

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efficace quanto pi modulare e generativa (da ogni nodo di una mappa potrebbero generarsi altre mappe di collegamento delle conoscenze). In sintesi quindi le mappe: rappresentano idee e conoscenze fornendo alla memoria il supporto dell'intelligenza visiva combinano le potenzialit espressive del linguaggio scritto e delle immagini sfruttano le associazioni di idee stimolano le abilit operative dellemisfero cerebrale destro e sinistro. servono a condividere e presentare in pubblico aiutano a chiarire, semplificare, sintetizzare. Possono essere un ottimo strumento di apprendimento sia individuale che collaborativo hanno il pregio di favorire la memoria grazie alla possibilit di condensare molte informazioni e di organizzare le conoscenze collegando i nodi tra loro sono un modo per esternalizzare (anche se in misura minima) i meccaniscmi delle reti neuronali del cervello e possono essere implementate gradualmente e in maniera modulare. Didattica e mappe del pensiero: distinguere il metodo dagli strumenti Una premessa importante distinguere le scelte didattiche dagli strumenti e dalle modalit per costruire e presentare mappe. La lezione ha varie fasi come presentazione, spiegazione esercitazione, riepilogo e verifica. Esempi di diversi utilizzi delle mappe nella didattica sono: il brain storming Si possono registrare alla lavagna le idee o i concetti chiave che emergono dalla discussione di un problema o dallintervista circa le preconoscenze degli studenti su un dato argomento e poi si possono cercare modellizzazioni, raggruppare, aggiungere o cancellare elementi, individuare percorsi di organizzazione delle idee. Il tutto sar facilitato se gli strumenti che usiamo ci permettono di spostare i concetti ad esempio sullo schermo della LIM. Potremo invitare direttamtne gli studenti a compiere queste operazioni senza limiti di tentativi e correzioni.. lanticipazione e la contestualizzazione Le mappe ci permettono di spigare in sintesi le tappe di un percorso che andremo ad approfondire, fornendo una struttura chiara, esplicitando gli obiettivi e la modalit che il nostro ragionamento seguir, possono pertanto svolgere la funzione di un indice o quella di uno strumento di navigazione interattiva. Possono aiutarci a formulare interrogativi e creare attese e curiosit abbassando al contempo il livello di tensione e di ansia nei confronti del nuovo materiale che sar assegnato da studiare. Inoltre possono permetterci di inserire uno o pi argomenti in un contesto pi generale che lasceremo in una posizione di sfondo, indicando quali tra i tanti possibili argomenti approfondiremo o sceglieremo come esemplificativi e quali eventualmente lasceremo solo accennati. la presentazione graduale e sequenziale che pu risultare utile o necessaria per le dimostrazioni e per catene di tipo causale e consequenziale. la spiegazione non lineare In questo caso con luso di una mappa, anche se spiegheremo gli argomenti dei singoli nodi in una sequenza, agli studenti sar subito chiaro che possono ripercorrere il reticolato della mappa in varie direzioni e scegliendo tra pi esempi e pi percorsi. la focalizzazione dei concetti chiave e della terminologia settoriale

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La mappa pu essere un utile strumento per isolare e mettere in evidenza il lessico specifico per un dato ambito disciplinare o per uno specifico argomento cos da favorirne lacquisizione e la memorizzazione ai fini della riorganizzazione autonoma da parte dello studente. la mappa master Possiamo utilizzare una mappa master allinterno della quale navigare e possiamo approfondire via via i passaggi della lezione anche aprendo dai singoli nodi i nostri approfondimenti, che possono essere nuove pagine mappa o spiegazioni a voce nella modalit della lezione frontale, sia ricorrendo a immagini, pagine di testo, filmati, file audio e cos via. il ripasso e il riepilogo a conclusione di un argomento o di tappe di un argomento la rievocazione rapida di concetti gi trattati in precedenza pi approfonditamente la verifica Le mappe possono essere usate per esercizi fill in the blank (si pu presentare una mappa parzialmente compilata e chiedere allo studente di riempire gli spazi vuoti con termini che deve richiamare dalla sua memoria o che deve scegliere da una lista che comprende distrattori e che fornita dall'insegnante nella stessa pagina, che pu essere sia cartacea che interattiva se si tratta di unattivit pensata per la LIM). Si pu avviare una mappa e chiedere allo studente di completarla una volta capita la struttura che si vuole dare allo schema. Metodo di lavoro come strumento autonomo dello studente per appunti e sintesi Le mappe sono utili come scaletta per lesposizione orale o scritta, per seguire le procedure di svolgimento di un compito o per riorganizzare un argomento. Un buon obiettivo sarebbe quello di rendere gli studenti consapevoli e capaci di scegliere, quando pu essere pi funzionale luso di mappe e quando invece preferire appunti pi tradizionali o elenchi puntati o tabelle a doppia entrata o altro ancora. Insegnare luso delle mappe, stimolare la creativit, ma anche la riflessione logica su come usarle dovr decisamente essere un passo preliminare. Non tutte le mappe infatti sono chiare e efficaci. Didattica personalizzata e bisogni educativi speciali (BES) Le mappe del pensiero possano fornire anche un aiuto nel gestire classi in cui sono presenti ragazzi con esigenze diverse, stranieri che non padroneggiano litaliano come seconda lingua (sono generalmente i nuovi arrivati in Italia, NAI, inseriti da meno di due anni nel nuovo contesto linguistico). Altra utilit delle mappe pu essere quella di compensare le difficolt di ragazzi con disturbi specifici di apprendimento, ovvero quoziente intellettivo normale ma problemi di dislessia, disgrafia, discalculia, disturbi della memoria a breve termine, eccetera (DSA). Attraverso luso delle mappe tutti gli studenti della classe dovrebbero infatti essere in condizioni di acquisire i concetti chiave e di seguire la strutturazione logica di un argomento, senza dover fare uno sforzo eccessivo per seguire un intero discorso complesso e articolato. Il colpo docchio visivo e il ridotto numero di parole da leggere fissano e rendono ragione dei collegamenti tra concetti anche senza richiedere il ricorso a elevate competenze linguistiche. Al tempo stesso alunni con meno difficolt dovrebbero essere in grado di ricostruire il discorso anche al livello delle sue sfumature pi dettagliate richiamando alla memoria una gran quantit di proposizioni. Va detto per inciso che tutta questa ultima riflessione riguardante la didattica personalizata valida sul piano teorico, dato che spesso nelle classi numerose e di fronte a tante difficolt oggettive che si manifestano in tante esigenze diverse, il docente senza la possibilit di lavorare in compresenza, posto davanti a problemi di difficile soluzione.

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Figura 2

Differenza tra mappe mentali e mappe concettuali Le rappresentazioni grafiche del pensiero non sono uninvenzione moderna, infatti sono rintracciabili esempi, riconducibili ai meccanismi delle mappe del pensiero, persino nei graffiti rupestri, nei disegni di Leonardo Da Vinci o in alberi genalogici di famiglia e di ordini religiosi. Molto interessante la pianta dellunit dItalia del 1911 (prodotta come poster per le scuole in occasione del cinquantesimo dellunificazione). Questi esempi probabilmente dimostrano che schematizare e dividere le mappe in due grandi tipologie pu essere riduttivo, dato che lespressione grafico verbale di unidea potenzialmente illimitata e passibile di sviluppi molto vari e ricchi. Tuttavia la teorizzazione recente e la relativa sperimentazione con le mappe del pensiero si devono a due studiosi: rispettivamente Tony Buzan per le mappe mentali e Joseph Novak per le concettuali. La principale differenza grafica tra i due tipi di mappe riguarda i nodi e le frecce. Nelle mappe mentali le frecce che rappresentano le relazioni non sono etichettate e i nodi non hanno mai due genitori ma possono generare pi nodi figli. Infatti le relazioni sono di tipo associativo, intuitivo (come nei brain storming costruiti a raggera intorno a un concetto centrale) o ordinate per categorizzazioni e classificazioni (come nelle elencazioni, negli elenchi puntati o nella suddivisione di un capitolo in paragrafi e in capoversi) . Questo tipo di mappe

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sono chiamate anche euristiche e generalmente hanno una forma arborescente. Operando per mappe mentali si parte da mappe pi semplici e intuitive fino a mappe tassonomiche che permettono di compattare molte informazioni (ottime per ripasso e memorizzazione quando gli argomenti appresi sono molti). Alberto Scocco ha elaborato un tipo di mappa combinata (che ha lle potenzialit della mentale e della concettuale) e lha brevettata con il nome di solution map. Le mappe concettuali invece si presentano pi complicate, articolate e organizzate, hanno le frecce esplicitate da etichette che indicano il tipo di relazione tra i concetti. Esplicitare la natura delle relazioni tra concetti ci che caratterizza queste mappe. Le frecce indicano cos causalit, finalit, subordinazione, rappresentazione, specificazione, passaggio dal generale al particolare, esemplificazione, suddivisione o distribuzione di fenomeni, eccetera). La maggior parte delle volte queste relazioni si traducono in verbi. Queste mappe sono anche dette a grafo e hanno tre tipi di forme: a catena (quando rappresentano rapporti causaliconsequenziali, a stella (somigliano alle mappe mentali e spesso possono sfumare dalluna allaltra o costituire scelte miste), a rete (ci sono sia legami tra nodi padri e nodi figli che legami trasversali). In ogni caso la rete pu essere letta seguendo vari percorsi e ogni linea direzionale corrisponde a proposizioni di senso compiuto in cui generalmente uno stesso nodo pu fare da elemento sintattico di pi percorsi di lettura (generalmente uno stesso concetto non viene riscritto pi di una volta ma pu formare pi proposizioni). Ci che i due tipi di mappe hanno in comune il fatto che sono gerarchiche, cio si parte da un concetto pi generale o da una domanda focale e si va via via entrando nel dettaglio o nello specifico delle relazioni). Combinando la mappa della Fig.1 (che ha funzione di anticipazione per attivare curiosit) con quella della fig. 2 (funzione di riepilogo di una parte della spiegazione fatta) si possono ricollegare tra di loro tutte le principali informazioni fin qui riportate (selezione) e creare una terza mappa (funziona sia da riepilogo che da riorganizzazione delle conoscenze oltre che da base per una navigazione non lineare allinterno di quanto trattato). Alcuni dettagli sono stati omessi e anche letichetta dei legami non sempre espressa, ma talvolta data per sottintesa (nonostante ci si tratta di una mappa concettuale). Una esemplificazione di come presentare e usare in maniera modulare e graduale questa mappa usando la LIM, si trova anche nel video Open Sankor 3 prodotto per lo stesso project work del master in elarning di cui fa parte questa dispensa.

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Figura 3

Tecniche per realizzare le mappe Dal punto di vista della tecnica le mappe possono essere realizzate in vari modi tra cui disegno a mano libera, post it e software. Tony Buzan raccomanda il disegno a mano libera come punto di partenza e come presupposto imprescindibile. L'operazione di coordinazione oculo manule starebbe infatti alla base di ogni sviluppo dellabilit di realizzare connessioni tra concetti). Carta, cartelloni, matite colorate, gomma da cancellare, ritagli di immagini, colla, forbici sono strumenti tradizionali che possono essere molto stimolanti sepcialmente alla scuola primaria. Per studenti pi grandi si possono via via usare strumenti pi tecnologici. Se si lavora scrivendo i concetti chiave su etichette autoadesive (post it), in una seconda fase si possono cercare le relazioni e le gerarchie tra i concetti, passando poi a distribuire gli elementi nello spazio e quindi alloperazione successiva che quella di stabilire legami e gerarchie. Utilizzando software al computer possibile scrivere questi concetti in palette che fluttuano nello spazio, annidando pi concetti in una categoria sovrastante, si pu cercare il migliore effetto grafico senza dover cancellare e avendo a disposizione uninfinit di tentativi. Nella costruzione di una mappa ci che molto importante il processo attraverso il quale si arriva al risultato finale. Pu essere un errore presentare sempre mappe complete e ben organizzate gi fatte dal docente o dalleditore di manuali e di e-book senza condividere e negoziare con gli studenti la fase creativa del processo di costruzione e organizzazione. Analogamente potrebbe essere per frustrante o confusionario proporre di costruire rappresentazioni grafiche senza insegnare prima qualcosa circa le mappe e come possano essere usate. E opportuno distinguere il momento in cui il docente utilizza le mappe per le proprie spiegazioni dal momento in cui rende esplicito agli studenti il modo di procedere per creare una mappa. Per esempio per far capire come costruire una mappa si pu leggere una pagina con gli studenti, sottolineare le parole chiave, aprire un software per mappe, inserire le parole in nodi e

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fare cos tutto il lavoro in diretta in una lezione partecipata e condotta usando la LIM. Cos come per le abilit con i testi e con il disegno, anche per le mappe occorre mettere in campo una gran quantit di attivit complesse e di operazioni. Come possono essere presentate le mappe Linsegnante che utilizza in classe le mappe del pensiero pu fornire la rappresentazione grafica in ununica immagine subito visibile per intero oppure scoprirla gradualmente, costruendola per blocchi e ripercorrendola in varie direzioni come appunto la propriet reticolare della mappa permette. Questo tipo di attivit sar facilitato se si ricorre alluso di alcuni strumenti della LIM come faretti, tendine che permettono di coprire parte dello schermo e di focalizzare lattenzione su alcune aree. Altre operazioni possono essere svolte percorrendo la mappa con evidenziatori, puntatori laser, funzioni di inserimento annotazioni. Oltre la LIM: integrare le ICT La caratteristica della LIM quella di essere una superficie interattiva in cui la similarit con lardesia solo una delle propriet e potenzialit dello strumento, e nemmeno la pi significativa. Ci che la caratterizza di fatto sono in primo luogo le peculiarit dellinformazione digitalizzata e la possibilit di disporre di un personal computer e di un proiettore in classe in un allestimento fisso immediatamente pronto alluso e allaccensione. Altra notevole potenzialit sono i software per LIM. Questi permettono di costruire lezioni e presentarle per serie di schermate sia strutturate che semistrutturate. Sia queste lezioni che quelle liberamente svolte in diretta dal docente, possono essere memorizzate, modificate, riutilizzate in maniera modulare e scalare. A questo si aggiunge la possibilit di abbinare collegamenti interattivi e multimediali. Le ricadute sulla didattica possono essere certamente notevoli. Tutta la letteratura del settore riguarda solo questi aspetti positivi della LIM, manca invece uno studio sui limiti che andrebbero ricercati nellassoluta frontalit della LIM e nel fatto che i software, (le LIM distruibuite nella scuola italiana sono di almeno sei o sette case produttrici diverse) sono quasi tutti proprietari e diversi tra loro, cosicch ci che di fatto accade che il lavoro spendibile in una classe non sar probabilmente riutilizzabile dallo stesso docente nella classe accanto. Il software open source Open Sankor ancora leggermente indietro rispetto alle potenzialit di activeinspire e notebook (rispttivamente per le lavagne Prometean e Smart). Gode invece di molto credito allestero. Si tratta di un software che era inizialmente proprietario e che il governo francese ha acquisito e reso open source. E stato anche usato per un programma di educazione in Africa e vanta una vasta comunit di pratica tra docenti che mettono in comune le proprie risorse (la maggior parte del materiale disponibile attualmente in francese). In Italia si appena agli inizi da parte delle autorit competenti (MIUR) nellattenzione verso la possibilit di ottenere una lavagna totalimente virtuale utilizzando un proiettore multimediale e sfruttando la tecnologia di un comune telecomando wii (dalla collaborazione di docenti di universit e scuola con sviluppatori open source sono nati il progetto wiiLD, e la chiavetta di avvio live Wiildos, acronimo di wii lavagna digitale open source che contiene fra gli altri anche due programmi per mappe del pensiero, Vue e Freemind). In ogni caso la LIM non rappresenta lunico dispositivo tecnologico utile a creare un efficace setting didattico. Sarebbe invece pi opportuno poter integrare vari dispositivi tecnologici, in primo luogo bisognerebbe dotare le scuole di aule con personal computer in rete, ciascuna con un numero di postazioni sufficienti almeno al contingente di una classe di studenti. Notevole sarebbe la possibilit di estendere esperimenti di insegnamento blended e di cooperazione e

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collaborazione attraverso la gestione di piattafoeme e-learning Open Source. A ci si aggiungono i social media, i wiki, i sistemi di videoconferenza voip, che possono permettere interventi a distanza, gemellaggi con lestero eccetera e in generale i dispositivi portatili con relative app. La riflessione porta quindi lontano dal tema iniziale delle mappe concettuali, obbliga a inserire anche questi strumenti in unottica allargata che non pu che ricondurre infine a tutti i vantaggi offerti dal web 2.0 ed dal cloud computing. STRUMENTI PER MAPPE DEL PENSIERO utilizzabili anche con la LIM Una panorama non esaustiva, ma a titolo esemplificativo di software per mappe del pensiero: TIPO STRUMENTO Software proprietario Mappe mentali MindMap Mindomo Xmind (gratis versione base) cmap tools vue (visual understunding environment) per Mappe concettuali

software open source o free mind liberamente scaricabile (vue) direttamente online Mind Meister lucidchart (anche diagrammi e altro)

BIBLIOGRAFIA TONY BUZAN, Le mappe mentali JOSEPH NOVACK, Lapprendimento significativo ALBERTO SCOCCO, Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero ALTRE FONTI ONLINE GIOVANNI SONNA, La lavagna Interattiva multimediale: nuove tecnologie ed innovazione didattica, Universit degli Studi di Trento,Tesi di laurea LIBERTATO CARDELLINI , Le mappe concettuali. REMI BLANCHET dellEcole Centrale de Lille ha pubblicato in francese cinque utilissimi video su youtube sul tema Les cartes conceptuelles. VIDEO 1, VIDEO 2, VIDEO 3, VIDEO 4, VIDEO 5 Mappe concettuali di scienze con cmaptools http://carlomariani.wordpress.com/2011/04/10/ mappe-concettuali/ in cui presente articolo su strumenti a integrazione della LIM di CARLO MARIANI. BOSETTI, NANNI, PILOLLI, RUFFONI, Wiild, la lavagna digitale a basso costo.

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