(destinatari: scuola dell' infanzia e primi due anni di scuola primaria]
Si anticipa qui un esempio applicativo di progettazione delle unità di apprendimento
- owero i segmenti in cui si articola un curricolo disciplinare, come pure un progetto formativo-didattico di vasta portata - che verranno trattate in un successivo paragrafo (cfr. Box 9.5). Gli allievi coinvolti possono essere alunni del primo o secondo anno di scuola primaria, ma anche quelli dell"ultimo anno di scuola dell ' infanzia, potendo rientrare a pieno titolo in un progetto di continuità educativo-didattica; un lavoro simi- le potrebbe comunque essere realiuato da alunni di classi più avanzate, rendendo il compito sempre più complesso, magari con l' uso dell ' informatica nella fase di riela- borazione. Il cuore dell 'unità è incentrato sulla uscita didattica per scoprire, giocando a imitare le indagini di Sherlock Holmes - il celebre personaggio uscito dalla penna di Arthur Conan Doyle e divenuto sinonimo di investigatore-, una serie di indizi attraver- so l'attivazione di tutti i sistemi sensopercettivi per riconoscere gli elementi, naturali e antropici, che compongono un determinato ambiente (il giardino pubblico o il parco urbano più vicino alla scuola).
Tab. 9.3 Unità di apprendimento interdisciplinare realiuata in una scuola primaria
di Roma sulla base del modello (Tab. 9.5) elaborato dalla coautrice del presente volu- me e validato dai docenti del primo ciclo di istruzione (primaria e secondaria di primo grado) con l'applicazione nelle scuole di varie regioni d'Italia.
Titolo dell' UdA • SHERLOCK HOLMES AL PARCO. Conoscere il mondo che
ci circonda attraverso i cinque sensi ». Allievi 25 alunni di classe seconda di scuola primaria (12 M e 13 e allieve impegnati F), tra i quali è presente una alunna gravemente ipoveden- Docenti impegnati te. Sono impegnati i seguenti docenti: ...................................................................................... Discipline coinvolte Geografia, Scienze. Tempi di svolgimento Circa un mese (tre lezioni di due ore + 4 ore per l'uscita didattica). Spazi necessari Interni: aula; esterni : parco urbano. Metodologie Metodologia della ricerca; lavoro di gruppo; metodo geogra- di lavoro fico di osservazione diretta attraverso un'uscita sul terreno. Competenze L'alunno/ a: si orienta e compie percorsi nello spazio circo- da valutare stante utiliuando concetti e indicatori topologici (geografia); percepisce elementi del paesaggio circostante attraverso i sistemi sensoriali (scienze/ geografia); distingue elementi naturali e antropici del paesaggio (geografia); conosce e di- stingue i cinque apparati sensoriali e le rispettive funzioni (scienze). Apprendùnento, competenze, curricolo 179
Tab. 9.3 (segue)
Elementi fisici e antropici dell'ambiente circostante; sistemi
Conoscenze sensoriali. Orientarsi nello spazio circostante tramite concetti e indica- tori topologici (geografia); percepire e distinguere gli elementi Abilità di un paesaggio attraverso l'affinamento di tutti i sistemi sen- soriali oltre a quello della vista (scienze/geografia). Prima fase , in aula e/o nel cortile/giardino della scuola: Consolidamento dei necessari prerequisiti: esercizi sul ri- conoscimento di indizi collegati ai cinque sensi (ciascun alunno e ciascuna alunna, bendati, riconoscono un oggetto o un alimento al tatto, attraverso l'olfatto e, ove possibile, il gusto; devono poi riconoscere la fonte di suoni e rumori registrati).
Seconda fase , in aula:
Elaborazione, condivisione e formulazione di una ipotesi da cui partire per l'approccio all 'osservazione: • Un ambiente può essere "conosciuto" non solo attraverso la vista, ma con il contributo di tutti i sensi ». Scelta, condivisa con gli alunni, del luogo nel quale effet- tuare la sperimentazione (parco urbano vicino all'edificio scolastico). Divisione degli alunni in cinque gruppi (uno per ogni siste- ma sensoriale) e assegnazione delle consegne di lavoro: a ogni gruppo è stato assegnato un sistema sensoriale ed Sviluppo del compito è stata distribuita una scheda su cui annotare gli indizi da di apprendimento ricercare nel parco attivando il sistema sensoriale assegna- to; è stato anche chiesto di raccogliere materiali (foglie di diversa forma, frammenti di corteccia, di muschio ecc.) e di scattare fotografie.
Terza fase , nel parco:
Escursione nel parco e attivazione dei gruppi per la realiz- zazione del le consegne di lavoro. Con l'aiuto dell'insegnan- te e degli accompagnatori , gli alunni del gruppo inclusivo dell'alunna ipovedente (al quale era stato assegnato il sen- so del tatto) sono stati bendati a turno e guidati per mezzo degli indicatori topologici verso gli elementi (alberi, panchi- na ecc.) da esaminare con il tatto.
Quarta fase, in aula:
Recupero e rielaborazione delle attività svolte nel parco. Se- lezione e catalogazione dei materiali raccolti. Allestimento di un cartellone per ciascuno dei cinque sensi. Discussione per la verifica o confutazione dell'ipotesi di partenza. Ciascuno dei cinque gruppi ha prodotto un cartellone con Produzione gli indizi e i materiali raccolti, illustrato da disegni e da foto- degli allievi grafie. 180 Didattica della geografia
Tab. 9.3 (segue)
La stessa realizzazione dei cartelloni con la finalità di diffon-
dere i risultati del lavoro tra i compagni delle classi parallele Modalità di verifica e aperta all 'extrascuola con una mostra «attiva• (ossia gui- e valutazione data dagli alunni e dalle alunne), è stata assunta e valutata come compito di realtà. Riflessioni condivise dagli alunni: • Ci siamo molto divertiti e abbiamo imparato a riconoscere tante cose anche senza vederle, ma solo toccandole o annusandole. Abbiamo capi- to che la nostra ipotesi era giusta: le cose si possono dav- vero riconoscere anche senza vederle (e anche se a vederle si fa prima e è molto più bello) e abbiamo pure capito che la nostra compagna S. fatica più di noi e possiamo aiutarla meglio perché così anche per lei tutto è un po' più facile•. Note conclusive Riflessioni condivise dai docenti: • Le strategie didattiche (metacognizione) si sono rivelate efficaci, avendo ottenuto tutti gli alunni una valutazione molto soddisfacente. L'uscita sul terreno ha sicuramente offerto una validissima opportunità per il raggiungimento delle conoscenze, abilità e competenze pre- viste. Il processo di inclusione dell'alunna S. ne ha tratto enorme giovamento, con positive ricadute per lei stessa e per tutti i compagni. Da migliorare: la gestione e autoge- stione dei gruppi di lavoro all 'aperto, esigendo un maggiore rispetto degli incarichi assegnati a ciascuno•.
9.4 La formazione geografica per una società delle competenze
9.4.1 La competenza: competizione o se-rvizio alla comunità?
L'obiettivo prioritario della formazione e di un apprendimento significativo è il possesso di competenze, richieste oggi sempre di più nel mondo del lavoro e nelle aspettative della società e dell'opinione pubblica, laddove il termine com- petenza è sempre più utilizzato, spesso senza una piena comprensione del si- gnificato e delle valenze. Appare opportuno soffermarsi a chiarire il concetto, che dal mondo del lavoro è transitato nella scuola per tornare poi, in un proces- so circolare, di nuovo nel campo dei settori lavorativi, ma con un bagaglio di preparazione culturale e specifica che dovrebbe essere spendibile nel migliore dei modi. Ricorrere all'etimologia delle parole è sempre utile alla comprensione più chiara dei loro significati. Così appare molto interessante risalire alla radice eti- mologica del termine «competenza», che deriva dal latino cum-petere, ovvero « chiedere insieme, convergere verso un medesimo obiettivo», ma anche « ga- reggiare, misurarsi con qualcuno». La società delle competenze oggi racchiude nei fatti entrambe queste accezioni e apparenti contraddizioni del termine, pro- prio perché, come sostiene Guy Le Boterf (2000, p. 18), il vocabolo competenza