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PATRIMONIO DELL
UNESCO (1996)
TESTIMONE DELLA
GRANDEZZA
DELL’IMPERO
BIZANTINO
La basilica di san vitale è una delle basiliche più importanti di ravenna ed è il più
importante simbolo di arte bizantina in italia
È situata nel cuore della città, a due passi da alcuni dei monumenti più suggestivi del
centro storico. Dichiarata patrimonio dell' UNESCO nel 1996, fu edificata nel 5 secolo ed è
ricordata come testimone della grandezza dell’impero bizantino, grazie alla raffinatezza e
la preziosità delle sue decorazioni, mosaici e dei materiali impiegati.
A livello di contesto storico ci troviamo negli anni in cui venne istituito l'esarcato di
Ravenna, sotto l'impero bizantino.
La costruzione durò 20 anni fino dal 526 poi nel 547 fu consacrata e finita, ormai ai tempi
di Giustiniano e dell impero bizantino in Italia.
Poiché il vescovo Ecclesio morì 10 anni dopo l'inizio della costruzione, fu consacrata dal
vescovo Massimiano nel 547 d.C. e dedicata a San Vitale, un martire dei primi secoli del
Cristianesimo.
Questo perché la chiesa sorge nel luogo in cui secondo molti, è stato ucciso San Vitale.
La basilica è dedicata a San Vitale, che era un soldato cristiano che durante una missione a
Ravenna aiutò un medico cristiano ad affrontare la pena capitale, e per questo fu ucciso,
sepolto vivo in un pozzo a Ravenna. La posizione della basilica si pensa sia proprio il luogo
di morte di San Vitale.
Poiché la costruzione della basilica avvenne nello stesso periodo della basilica di san sofia
in Costantinopoli, tra le due si possono notare molte similitudini.
SI pensa che Ecclesio abbia deciso di costruire la Basilica dopo una missione a
Costantinopoli, dove vide e prese ispirazione dalla chiesa di Santa Sofia, che era in
costruzione a quei tempi. Successivamente, con l’ascesa dei bizantini in Italia, i caratteri
dell’arte bizantina si fanno notare ancor di piu sulla basilica.
Infatti, per quanto riguarda l’architettura, in italia la basilica di San Vitale è unica nel suo
genere. Come accennavamo prima, segue l archetipo delle chiese bizantine; ha una
struttura molto complessa, e all interno è ricca di decorazioni e mosaici di cui parleremo
successivamente.
Sulla slide potete vedere alcune immagini della basilica di Santa Sofia a Costantinopoli; si
nota la struttura complessa esterna costituita pero di mattoni semplici non dipinti, i
numerosi archi decorati, e la possanza e il colore dei mosaici. Vedremo poi che queste non
sono caratteristiche comuni solo a Santa Sofia e San Vitale, ma a tutte le chiese di quel
periodo bizantino
ue corpi prismatici in mattoni, uno più alto e uno più basso, a pianta ue corpi prismatici in mattoni, uno più alto e uno più basso, a pianta
ottagonale. ottagonale.
Come si può vedere dall’immagine, la basilica è formata da due ottagoni, uno più grande e
uno sostenuto da arcate al suo interno. Presenta un nartece a fortepice, ovvero un atrio
lungo e stretto con due entrate. La particolarità di questo nartece. Ha poi un campanile
che fu aggiunto solo nel 10 sec.
Ha una forma complessa: è formato da un corpo ottagonale più largo e più basso che
racchiude una torre ottagonale (tiburio) più alta.
La muratura è con mattoni a vista, realizzata con i mattoni sottili tipici dell'epoca di
Giustiniano, con uno strato di calce di spessore uguale.
Uno dei lati della struttura ottagonale più bassa è occupato dal nartece, una specie di
vestibolo addossato alla facciata delle chiese.
Si può vedere nella foto moderna della basilica un campanile, che però è stato aggiunto
solo dopo il terremoto del 1688.
Il nartece è una struttura tipica delle basiliche bizantine e paleocristiane dei primi secoli
del Cristia nesimo.
È uno spazio posto fra le navate e la facciata principale della chiesa, e ha la funzione di un
corto a trio.
Sia la forma sia la disposizione del nartece di San Vitale rappresenta una soluzione
funzionale e simbolica insieme. Funge da accesso monumentale alla chiesa, da filtro tra
esterno (mondo terreno) e interno (mondo divino), ma denota anche una chiara funzione
psicologica sul visitatore che entra. La presenza di molteplici e vari ingressi nel nartece
serve a creare un'impressione di
L'ampio interno è caratterizzato da numerosi archi che rendono meno chiara la forma
geometrica e fanno apparire indeterminato lo spazio. Il grande ambiente centrale è
coperto da cupola emisferica sorretta da otto grandi arcate su giganteschi pilastri a
ventaglio. Un'arcata si apre verso il presbiterio. Le altre sette formano grandi esedre,
divise in due ordini di archetti su colonn e.
stagliato contro un
cielo stellato e
circondato da un
festone portato da
quattro Angeli. Una
fantasmagoria di
uccelli, pesci e fiori
richiama la bellezza
del Paradiso.
CENTRO DELLA
VOLTA A CROCIERA
DEL PRESBITERO,
SOPRA L’ALTARE
A livello di contesto storico ci troviamo negli anni in cui venne istituito l'esarcato di
Ravenna, sotto l'impero bizantino.
Fu consacrata dal vescovo Massimiano nel 547 d.C. e dedicata a San Vitale, un martire dei
primi secoli del Cristianesimo.
La chiesa sorge nel luogo in cui secondo la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, è stato
ucciso San Vitale.
PER RIASSUMERE
LO STILE
BIZANTINO...
PRECISI DETTAMI
MATERIALI PREZIOSI E
ICONOGRAFICI
COLORATI
pose, vesti, proporzioni, dimensione puramente spirituale fatta di
espressioni dei personaggi vennero luminosità intrinseca, di luminosità pura
rigorosamente stabiliti. All’artista
bizantino, come a quello egizio, fu
negata ogni possibilità
d’invenzione.