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La morte di Mastro Don Gesualdo è un capitolo toccante tratto dall’opera omonima di Giovanni Verga, scritta nel XIX secolo.

In questo brano,
assistiamo al declino del protagonista attraverso diverse sequenze che dipingono un quadro avvincente della sua solitudine e isolamento.

Dopo la diagnosi medica senza speranza, Mastro Don Gesualdo si chiude emotivamente e rifiuta ogni comunicazione. Nel dialogo con la figlia
Isabella, emerge momentaneamente la commozione quando Gesualdo raccomanda le proprietà future. Tuttavia, presto si rende conto
dell’impossibilità di un autentico legame e si allontana emotivamente. Questo momento sottolinea la mancanza di connessioni umane
significative nella vita del protagonista.

Infine, assistiamo all’agonia e alla morte di Don Gesualdo nella più totale solitudine, accolta dall’indifferenza della servitù. Questa chiusa
rappresenta la tragedia completa del protagonista, sottolineando come, nonostante il successo materiale, egli affronti la fine senza il conforto di
alcun legame umano significativo..

È possibile notare che Di fronte alla morte ormai imminente, Mastro Don Gesualdo reagisce inizialmente con una sorta di contrasto interiore. La
diagnosi medica segna il punto di partenza della sua tragica discesa, e la reazione del protagonista riflette un confronto tra la sua vita passata di
successo e la cruda realtà della malattia terminale.

Si osserva una lotta interiore mentre Gesualdo affronta la sua fine imminente. Questo contrasto tra la figura pubblica di successo e la
vulnerabilità del suo stato di salute crea un’atmosfera di tensione emotiva. Nel complesso, la sua reazione si manifesta come una profonda
consapevolezza della sua condizione e un’inevitabile confronto con la sua stessa mortalità.

In merito a questa, nelLe ultime ore di vita di Mastro Don Gesualdo sono narrate da un punto di vista oggettivo, quasi distante, che offre uno
sguardo imparziale sulla sua agonia e morte. La narrazione si presenta in modo neutro, evidenziando la solitudine del protagonista senza
aggiungere un filtro emotivo particolare.

La morte di Don Gesualdo assume un significato profondo e amaro. La sua fine in totale solitudine, con l’indifferenza della servitù circostante,
sottolinea la mancanza di connessioni umane significative nella sua vita. Nonostante il successo materiale ottenuto, la morte di Don Gesualdo
rivela la vacuità delle sue realizzazioni e la mancanza di relazioni autentiche.

La sua intera esistenza assume il significato di una ricerca infruttuosa di felicità e significato tramite il successo esterno, mentre internamente
resta isolato e incapace di stabilire connessioni significative con gli altri. La morte di Don Gesualdo diventa quindi un potente simbolo della
solitudine e dell’inevitabilità della mortalità, evidenziando la fragilità della condizione umana quando priva di autentiche relazioni e significato
interiore.

Infatti, si può dire che La morte di Mastro Don Gesualdo, descritta nel racconto di Giovanni Verga, si presenta come un’alegoria del fallimento
del “self-made man”, colui che si costruisce da solo attraverso il successo materiale. Inizialmente, Gesualdo incarna l’archetipo dell’uomo che,
con la propria determinazione e ambizione, si eleva dalla povertà alla ricchezza. Tuttavia, il racconto rivela le gravi conseguenze di questo
percorso.

La diagnosi medica segna un punto di svolta: la malattia diventa una metafora della fragilità umana, indicando che il successo esteriore non può
proteggere dalla mortalità. La reazione di Gesualdo riflette il conflitto interiore tra la sua immagine di successo e la cruda realtà della sua
condizione. Il suo isolamento emotivo evidenzia la mancanza di connessioni umane genuine, dimostrando che il successo materiale non può
colmare il vuoto interiore.

Il dialogo con la figlia Isabella aggiunge un elemento di commozione e tenerezza, ma si trasforma rapidamente in un’amara consapevolezza
dell’incapacità di Gesualdo di stabilire relazioni significative. La sua morte nella più totale solitudine, con l’indifferenza della servitù, sottolinea il
fallimento del “self-made man” nel costruire una vita appagante e significativa.

In conclusione, la morte di Mastro Don Gesualdo si configura come un potente monito allegorico sul fallimento dell’individuo che cerca la
realizzazione esclusivamente attraverso il successo materiale, mettendo in luce la vuotezza di una vita priva di autentiche connessioni umane e
di un significato interiore duraturo.

Il Significato della Ro(ba) nella Vita di Mazzaró e Gesualdo: Un Confronto Argomentativo

Nell’opera di Giovanni Verga, La Roba e Mastro Don Gesualdo offrono un affascinante confronto tra due personaggi, Mazzaró e Gesualdo,
evidenziando le sfumature nelle loro relazioni con la roba, gli affetti, il privato e la morte, nonché il significato esistenziale che l’autore
attribuisce alle loro vicende.

Il rapporto con la roba emerge come un tratto distintivo dei due protagonisti. Mazzaró, in La Roba, incarna l’avidità e l’ossessione per il possesso
materiale, rappresentando la classe mercantile emergente dell’epoca. D’altra parte, Gesualdo, in Mastro Don Gesualdo, vive il successo
economico come mezzo di riscatto sociale, ma la sua ricerca di realizzazione va oltre la mera accumulazione di beni.
Per entrambi, il rapporto con gli affetti è complesso. Mazzaró, immerso nella logica del profitto, sacrifica legami familiari in nome della
prosperità. Al contrario, Gesualdo, nonostante la sua ricchezza, vive una solitudine emotiva. La vicenda di Isabella, figlia di Gesualdo,
rappresenta la fragilità dei legami affettivi di fronte al perseguimento del successo.

La dimensione del privato è un elemento cruciale: Mazzaró è disposto a sacrificare la sua sfera personale per il successo economico, mentre
Gesualdo cerca una realizzazione umana attraverso le relazioni, pur con risultati dolorosi.

Il modo in cui affrontano la morte è rivelatore. Mazzaró, privo di affetti genuini, si trova solo con la sua roba al momento della morte,
sottolineando la vacuità della sua esistenza. Gesualdo, invece, affronta la morte nella solitudine, ma la sua ricerca di significato attraverso le
relazioni umane rende il suo trapasso più complesso e ricco di sfumature emotive.

Verga attribuisce significati esistenziali diversi alle loro vicende. Mazzaró rappresenta l’avidità e il materialismo senza scrupoli, mentre Gesualdo
incarna la ricerca infruttuosa di felicità e significato attraverso il successo esteriore, evidenziando la fragilità della condizione umana quando
priva di autentiche relazioni e significato interiore.

In conclusione, Mazzaró e Gesualdo, pur appartenendo a contesti differenti, incarnano due facce della stessa medaglia: il fallimento nel trovare
la realizzazione umana attraverso l’accumulo di ricchezze materiali. Le loro storie offrono uno sguardo profondo sulle sfide della vita nell’era
dell’ascesa sociale e dell’accumulo di beni, sottolineando il valore delle relazioni autentiche e del significato interiore nell’esistenza umana .

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