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QUALITÀ
DELL’
ESPERIENZA
ESTETICA
NELLA
SCUOLA
n. 180
Indice
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Editoriale
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Rito Ideale
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Alessandra Anceschi, Luca Bertazzoni,
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Lara Corbacchini, Anna Maria Freschi,
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Mariateresa Lietti p. 3
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Educazione estetica a scuola
LI ZA
tra emozione e cognizione
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Mariagrazia Portera p. 7
Tra Bellezza, Ombra e Ricerca:
la vocazione sistemica
dell’educazione musicale
Antonia Chiara Scardicchio p. 14
I “bronci” di Giuditta.
Una lettura mimetico-musicale
dei personaggi di Caravaggio
Donatella Bartolini p. 23
Su www.musicadomani.it
L’estetica dell’improvvisazione
tra suono e silenzio Document-Azioni
Mirio Cosottini p. 36 Un filo rosso per appassionarsi
a conoscere, fare, sentire
Riletture Alessandra Anceschi, Beatrice Veronesi
Sulla bellezza nell’educazione.
Uno sguardo strabico su Viewpoints
Bruno Munari e Alberto Manzi L’educazione estetico-musicale
Alessandra Falconi p. 47 fra psicologia e neuroscienze
a cura di Lara Corbacchini
Digressioni
Un’avventura straordinaria. Libri
Ricordando Rosalba Deriu a cura di Mariateresa Lietti
alla direzione di “Musica (Carlo Delfrati su: Musica Picta
di A. Anceschi; la Redazione su: L’infanzia
Domani”
dell’estetica di E. Dissanayake; Musica e
a cura di Franca Mazzoli p. 51
educazione estetica di AA. VV.)
Insegnare con passione!
In ricordo di Rosalba Deriu Notizie
Giovanna Guardabasso p. 58 a cura di Anna Maria Freschi
Musica Domani
Semestrale di pedagogia e cultura musicale Organo della Siem - Società Italiana per l’Educazione Musicale
Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 411 del 23.12.1974 - ISSN 2421-7107 Anno XLIX, numero 180 (giugno 2019)
Direzione responsabile
Alessandra Anceschi
Redazione
Luca Bertazzoni, Lara Corbacchini, Anna Maria Freschi, Mariateresa Lietti
Impaginazione e grafica
Erica Spadaccini, La Nuova Tipolito snc - Felina (RE)
Segreteria di redazione
e-mail: redazione@musicadomani.it
La rivista è disponibile gratuitamente, in formato Pdf, per i soci ordinari Siem in regola con l’iscrizione. Ai soci Siem è data
la possibilità di acquistare copia cartacea (con interno in b/n) scrivendo a info@lanuovatipolito.it per un costo di € 6 +
spese di spedizione entro il 27 luglio 2019. Oltre questa data le condizioni di vendita potrebbero modificarsi sulla base
degli aggiornamenti dei costi di stampa.
Modalità di iscrizione
Per associarsi alla Siem è necessario seguire le procedure indicate su https://siem-online.it/siem/
In copertina
Intreccio di rami e cielo infinito, fotografia di Vilius, Federico e Samuel, allievi della classe 3F (a. s. 2016-17),
Scuola Secondaria di Primo Grado “Carlo Alberto Dalla Chiesa” (Reggio Emilia).
L’
editoriale, articolo di apertura di una pubblicazio-
ne periodica, è uno dei rituali della tradizione
Editoriale
giornalistica ed è abitudine assunta anche da
riviste che approfondiscono uno specifico
ambito disciplinare, qual è “Musica Do-
mani”1.
Per questa rinnovata edizione vogliamo provare a rivisitare il
ruolo dell’editoriale alla luce di una delle sue forme anagrammate:
l’Editoriale si farà, di volta in volta, Rito Ideale. Affezionati a una del-
le funzioni antropologiche del rito (quella di rendere miti, prescrizioni,
formule – nel nostro caso pensieri e pratiche – ripetibili e tangibili per i
partecipanti), ne vogliamo reiterare il compito ideale, accogliendolo nella
doppia accezione di sostantivo e aggettivo.
Affidiamo perciò a queste parole introduttive sia la descrizione di con-
tenitori e contenuti del nuovo impianto, sia l’illustrazione degli intenti di
fondo – idee e ideali – che hanno guidato all’individuazione della nuova
(vecchia?) formula.
Convinti che le antinomie, secondo gli insegnamenti di Edgar Morin,
costituiscano i diversi aspetti di un’unica realtà e che la loro contradditto-
rietà sia alimento a sostegno del rifiuto delle riduzioni e delle semplifica-
zioni, nel dar rinnovata veste alla rivista abbiamo voluto accogliere senza
dicotomie il vecchio e il nuovo2. Dopo alcuni anni in cui il periodico ha
seguito un destino comune a tanti altri, quello della sua smaterializzazio-
ne, ne abbiamo voluto ripristinare l’aspetto tangibile, offrendo ai lettori la
possibilità di riconquistarne la tattilità (e “odorabilità”) cartacea.
In una bustina di Minerva del 1994, Umberto Eco affermava che vi
sono due tipi di libri, quelli da consultare e quelli da leggere. Quelli da
leggere «son fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in barca,
anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi
batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie
1
Ricordiamo ai lettori che la rivista è presente nel Rilm (Répertoire International de
Littérature Musicale) ed è ospitata nell’elenco Anvur delle riviste scientifiche dell’A-
rea 11.
2
Edgar Morin, I miei filosofi, Erickson, Trento 2012.
3
Umberto Eco, La bustina di Minerva, Bompiani, Milano 2000. La rubrica è compar-
sa per decenni sul settimanale “L’Espresso”.
4
Jean Dubuffet, Asfissiante cultura, Abscondita, Milano 2006, p. 81.
5
Marco Dallari – Stefano Moriggi, Educare bellezza e verità, Erickson, Trento
2016, pp. 133 e 131.
6
Jean Dubuffet cit., p. 53.
Alessandra Anceschi
Luca Bertazzoni
Lara Corbacchini
Anna Maria Freschi
Mariateresa Lietti
The author traces the evolution of the concept of aesthetics from the
middle of the eighteenth century – when it is affirmed as a discipline –
up to today’s theories that consider aesthetic education as central to the
growth of an individual who is capable of living in the world by relating
to other people and to the Different.
Keywords: aesthetic education – proto-aesthetic attitudes – emotion – cognition
«L’ estetico non si intrufola nell’e-
sperienza dall’esterno, a causa
di un lusso ozioso o in virtù di un’idealità
Convinto che il bisogno dell’occhio – cioè
il bisogno, proprio di ciascun essere uma-
no, di godere di esperienze estetiche – non
trascendentale, ma […] è lo sviluppo chia- fosse meno pressante del bisogno della
rificato e intensificato di tratti che appar- fame e che, inoltre, l’occhio umano fosse
tengono a ogni esperienza normalmente “poroso” tanto nel bambino quanto nell’a-
compiuta. Considero questo fatto la sola dulto, pronto a confondersi e a perdere di
base sicura su cui poter costruire una te- vista ciò che lo appaga autenticamente se
oria estetica»1: così, con nettezza, scriveva esposto a condizioni di vita opprimenti e
John Dewey nel 1934 nel suo fondamenta- inaridite (durissima è la critica deweyana
le Arte come esperienza. Gli fa eco, mezzo alle condizioni d’esistenza delle popolazio-
secolo più tardi e portando a conseguenza ni operaie nell’America della prima metà
intuizioni e riferimenti alla teoria dell’evo- del Novecento)3, Dewey si impegna in una
luzione già operanti nel testo deweyano, la vasta opera teorica e pratica di educazio-
studiosa di evoluzione delle arti Ellen Dis- ne estetica per l’adulto. Supportate dalla
sanayake: «L’estetico non è qualcosa che sua teoria estetica, le opere collezionate
si aggiunge alla nostra natura – qualcosa nel corso di decenni presso la Fondazione
di appreso o di acquisito, come ad esempio Barnes, tutt’oggi assai attiva nei percorsi di
imparare a parlare una seconda lingua o didattica delle arti, diventavano occasione
imparare a cavalcare: l’estetico, piuttosto, di un’educazione dell’umano all’umano.
è il modo stesso in cui siamo»2, homines Un’educazione tesa alla rimodulazione di
aesthetici. Pur muovendo da orizzonti te- sguardo, emozioni e intelligenza nel frui-
orici non sovrapponibili e facendo uso di tore, così da consentire quella «vitalità
strategie argomentative tra loro eterogenee, intensificata», quel «commercio attivo e
sia Dewey, in Arte come esperienza, sia Dis- vigile con il mondo» che «al suo culmine
sanayake, in tanti dei suoi contributi spe- comporta una completa compenetrazione
cialistici sul tema, puntano l’accento sulla tra sé e il mondo» in cui Dewey riconosce-
imprescindibilità dell’estetico per la piena va l’esperienza estetica in senso proprio4.
fioritura umana tanto a livello individua- Su una linea analoga a quella di Dewey
le quanto a livello sociale e di gruppo. In si muove l’impegno critico di Dissanayake
questo senso, all’educazione estetica è ri-
conosciuto, da entrambi gli autori, un ruolo 3
«Poiché l’organismo per sua natura ha fame di
essenziale nelle strategie educative e for- appagamento nel materiale dell’esperienza, e poi-
mative rivolte a bambini e adulti. ché gli ambienti prodotti dall’uomo, sotto l’influenza
dell’industria moderna, sono meno soddisfacenti e
Noto è l’impegno profuso da Dewey, più repellenti che in qualsiasi epoca precedente, è
in collaborazione con Albert C. Barnes fin troppo evidente che c’è ancora un problema da ri-
della Fondazione Barnes cui è dedicato solvere. La fame che ha l’organismo di trovare appa-
Arte come esperienza, per l’organizzazione gamento attraverso l’occhio è a mala pena inferiore
di percorsi didattici di educazione esteti- al suo pressante bisogno di cibo. In effetti molti con-
tadini hanno prestato cura maggiore alla coltivazione
ca pensati, in particolare, per le classi più
di un’aiuola fiorita che non alla produzione di ortaggi
disagiate delle periferie di Philadelphia. da mangiare. In tal caso devono essere attive forze
che agiscono sui mezzi meccanici di produzione che
sono esterne al funzionamento delle stesse macchi-
1
Dewey 2007, p. 70. ne.», Dewey 2007, pp. 324-325.
2
Dissanayake 1995, p. XIX. 4
Dewey cit., p. 45.
17
Morin cit., p. 123. 24
Morin cit., p. 111 e sg.
18
Morin, Ibid. 25
Anceschi 2009.
19
Anceschi 2019. 26
Scardicchio 2012; 2013.
20
Morin cit., p. 124. 27
Morin 2015, p. 30.
21
Morin cit., p. 113. 28
Morin 2018, p. 19.
22
Morin cit., p. 112. 29
Dallari 1995; 2005; 2008; Calamandrei 2016;
23
Morin, Ibid. Morelli 2010; 2018.
30
Perezzani 2009.
31
Bateson 1984; 1993; 1997; Bocchi – Ceruti
1988; Munari 1993; Callari Galli – Cambi – Ce-
ruti 2006; Ceruti 2015; 2018. 34
Bertin 1983; Riva 2004; Mortari 2009; Mezi-
32
Pizzo Russo 1986; Pareyson 1988. row 2003; Mezirow – Taylor 2009; Formenti 2017
33
Dallari 1990. 35
Morelli 2017, p. 252.
«I genitori avranno
un po’ di difficoltà
a capire perché non sanno
come si ispira il pezzo al quadro. Bibliografia essenziale
E poi… mica l’hanno provato!» Ottavia Albanese – Paola Molina, a cura di, Lo
Giacomo sviluppo della comprensione delle emozioni e la
sua valutazione, Unicopli, Milano 2013.
Prima dello spettacolo finale i bambini Ottavia Albanese – Paola Molina – Francisco
Pons – Paul Harris, Tec-i, Versione italiana del
hanno deciso di riempire un grande fo-
Test of emotion comprehension, Unicopli, Milano
glio bianco con tante frasi per accogliere 2008.
il pubblico: «Benvenuti al nostro spetta- Janet Wilde Astington – Jennifer M., Jenkins,
colo di Caravaggio sentirete e vedrete». A longitudinal study of the relation between lan-
Hanno tentato frasi a effetto, ma le parole guage and theory-of-mind development, “Deve-
finiscono per esprimere soltanto una atti- lopmental Psychology”, 35(5), 1999, pp. 1311-
vazione molto generica: «La musica è una 1320.
Stefano Canali – Luca Pani, Emozioni e malat-
cosa senzzazionale» [sic], «Impressiooo- tia. Dall’evoluzione biologica al tramonto della
oonee!!!», «Cosa ti aspetti? Hai avuto… medicina psicosomatica, Bruno Mondadori, Mi-
impressioni strane? Ti sei sbalordito?» lano 2003.
e anche «Caravaggio è stata la migliore Massimiliano Cappuccio, a cura di, Neurofenome-
esperienza al mondo». nologia. Le scienze della mente e la sfida dell’e-
I bambini hanno definito il nostro per- sperienza cosciente, Bruno Mondadori, Milano
2009.
corso: «un viaggio nell’arte che toglie le
Giovanna Colombetti, Complexity as a new fra-
mework for emotion theories, “Logic and Philo-
sophy of Science”, 1(1), 2003, pp. 1-16.
28
Maturana – Varela 1999, pp. 44-45.
Parole chiave: improvvisazione non lineare – silenzio – esercizi di improvvisazione – “stay in the
moment” – fenomenologia
6
Piana cit., p. 137. 7
Piana cit., p. 136.
17
Un agire che implica necessariamente anche il
rapporto con la propria corporeità.
1
Manzi 2005, p. 65. 2
Munari 1971, p. 121.
3
Sartwell 2006, p. 141. 5
Sartwell cit., p. 186.
4
Sartwell cit., p. 154. 6
Sartwell cit., p. 174.
7
Jullien 2012, p. 29.
8
Manzi 2005, p. 36.
Un’avventura straordinaria
Ricordando Rosalba Deriu
alla direzione di Musica Domani
a cura di Franca Mazzoli